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“CONTAINER” 
luogo di progetto 
{ 
{
Wikipedia: Il container (in italiano anche contenitore) è una attrezzatura specifica dei trasporti, in special modo del trasporto intermodale. 
L’idea originale si fa abitualmente risalire ad una intuizione, nel 1956, di un imprenditore americano nel campo dei trasporti, Malcolm Mclean. 
Mentre McLean sedeva sul suo camion in attesa che la merce fosse 
portata a bordo della nave, si rese conto che caricare l’intero corpo del 
camion sulla nave sarebbe stato molto più semplice di stivarne il carico.
La comodità di una attrezzatura che consentiva di caricare le merci e non doverle più movimentare singolarmente sino a destinazione è risultata 
subito evidente; ha avuto un impulso notevole nel campo del trasporto 
marittimo e negli scambi tra America ed Europa fin dagli anni sessanta. 
Il container offriva diversi vantaggi: minor carico danneggiato, migliori 
operazioni logistiche, e maggiore velocità di imbarco e sbarco.
Oggi in qualsiasi porto è usuale la visione di enormi colonne di container pronte ad essere imbarcate per ogni destinazione nel Mondo. 
Specialmente sulla direttrice di traffico tra Estremo Oriente ed Europa è oggi il modo di trasporto sicuramente più importante. 
Un altro beneficio del trasporto tramite container è quello di ridurre le 
possibilità di danneggiamento e di manomissione delle merci nelle fasi di movimentazione delle stesse.
Il più diffuso tra i contenitori è il container ISO (acronimo di International Organization for Standardization); si tratta di un parallelepipedo in metallo le cui misure sono state stabilite in sede internazionale nel 1967. 
244 cm X 259 cmH X 610 cm (20piedi) o 1220 cm (40piedi)
Ogni container di norma è numerato e registrato con undici caratteri alfanumerici, nella forma: 4 lettere (delle quali le prime 3 corrispondono alla sigla della compagnia proprietaria) e 6 numeri, seguiti da un numero 
finale di controllo (denominato “check-digit”), che è ottenuto con un 
apposito algoritmo di calcolo sulle 10 lettere o cifre precedenti, a questo scopo per ogni lettera corrisponde un valore numerico convenzionale. 
Per evitare errori. 
Proprietà 
Check digit
Standardizzati per il trasporto
Standardizzati per il trasporto
Standardizzati per il trasporto
Standardizzati per il trasporto
Standardizzati per il trasporto
Abitativo
Container abitativi; partendo dalle misure standard di un container da 40 piedi si è ricavato un minimo spazio abitativo, utilizzabile in principio nei casi di calamità naturali, con la facilità di poter essere spostato 
velocemente da una località ad un’altra utilizzando gli stessi attacchi standard. 
Analogamente esistono anche container attrezzati internamente per 
essere usati come uffici o ripostigli in cantieri ed installazioni industriali, oppure corredati di macchinari medici per ottenere 
velocemente degli ospedali da campo.
Maison Citrohan 
Le Corbusier 
Francia 1919/1920. La denominazione della casa deriva dalla concezione della macchina per abitare, come l’auto è fatta di pezzi e viene assemblata 
anche la casa è fatta di pezzi che si assemblano. Si tratta di uno dei temi fondamentali di 
interesse di Le Corbusier 
nell’industrializzazione e nella creazione di nuove forme 
abitative, dalle quali ci si 
aspettava una casa logica ed economica per tutti. 
Dal 1914 era impegnato ne la Maison Dom-ino, il cui nome deriva dalle pedine del domino, che si possono aggregano fra di loro come le cellule.
Alloggi di emergenza 
JeanProuvé 
I suoi disegni parlano di una filosofia di lavoro che 
comprende la conoscenza dei materiali a portata di mano, un impegno di collaborazione tra artisti e artigiani, una 
attenzione alla evoluzione e lo sviluppo tecnico.
Dymaxion house 
Richard Fuller 
Italia fine anni’20. Dymaxion è il nome della casa ad alta efficienza energetica progettata alla fine degli anni ‘20, e che fa parte di un più ampio progetto per migliorare le condizioni di vita dell’uomo: la “Dymaxion philosopy”. 
Della “Dymaxion philosopy” facevano parte vari progetti, tra i quali: “Dymaxion House”, “Dymaxion Car” e la “Dymaxion Map”. Un sistema di 
rappresentazione 
bidimensionale della Terra. 
La stessa parola “Dymaxion” è composta da tre parole 
chiave: DY (dynamic), MAX (maximum), and ION (tension).
CELLULA SPAZIALE ESPANDIBILE 
Alberto Rosselli | FIAT 
Italia 1972. Fondamentale 
l’esperienza dell’architetto nel 
settore aeronautico e automobilistico, poiché alla base del 
progetto c’è la volontà di portare all’interno dei processi 
architettonici, la meccanizzazione. La proposta punta a ottenere diverse modalità di organizzazione spaziale, attraverso dispositivi meccanici offerti dalla tecnologia corrente. Il volume si espande grazie allo svolgersi di un dispositivo articolato “a soffietto” di tessuto plastico, e alla fuoriuscita telescopica di due capsule contenenti i servizi (cucina e bagno). La possibilità di un uso differenziato nell’arco della giornata: zona giorno e zona notte si alternano nello stesso spazio.
Case Provvisorie 
Tecnocasa 
Italia 1978.La volontà dei 
progettisti era quella di creare un prodotto che pur avendo 
caratteristiche di abitabilità molto vicine a quelle di una normale abitazione, 
denunciasse chiaramente la sua provvisorietà e quindi non potesse mai prestarsi come alibi di comodo per considerare definitive situazioni che non 
dovrebbero diventare tali. Le idee portanti sulle quali si fondava il progetto CA.PRO. erano sostanzialmente due: innovazione nel concetto di abitazione temporanea; fare fulcro del progetto il concetto di ampliabilità della spazio 
utilizzabile.
S.A.P.I. 
Sistema Abitativo Pronto Intervento 
Pierluigi Spadolini 
Italia 1982. Terremoto 07/12/1988, Armenia | 400.000 sfollati. Il progetto, in cui sono chiaramente riconoscibili 
riferimenti alle proposte fatte nell’immediato dopoguerra da Jenneret e Prouvè con 
l’Emergency Housing e altri, mira a ottenere modelli abitativi d’emergenza in cui, alla sperimentazione legata alla produzione in serie e all’utilizzo di materiali innovativi, fosse associata un modello abitativo con soluzioni distributive e morfologiche consolidate e provenienti dal modello teorico dell’existenzminimum. L’obiettivo principale è stato quello di far corrispondere a un volume minimo nella fase di trasporto un volume massimo nella fase di esercizio.
SISTEMA SPAZIO 
Marco Zanuso | Volani 
Italia 1986. Il telaio in acciaio è il motore degli slittamenti e di una serie di movimenti che puntano a una flessibilità totale del montaggio- smontaggio. La semplicità- banalità di questa casa ripiegabile su se stessa è infatti tutta pensata per un’apertura veloce mediante sistemi a rotazione brevettati, che consentiranno a quattro persone di montarlo in venti minuti con due scale e una chiave inglese per la regolazione delle piastre di appoggio. La casa prende spunto da certe abitazioni tradizionali indonesiane e dal principio costruttivo a pannelli, che offre la possibilità di strutturare lo spazio per piani e di estendere indifferentemente a quasi tutti gli elementi il 
principio dell’”aperto-chiuso” 
attraverso componenti mobili.
SPACEBOX 
Mart De Jong 
Olanda 2004. 
La volontà dell’architetto era di creare alloggi a basso costo, per le situazioni d’emergenza, per ora sono sfruttati solo per scopi sociali. Si tratta di un riutilizzo di unità 
containerizzate, che vengono leggermente modificate, per ottenere una flessibilità e una funzionalità più confortevole. 
I moduli sono autosufficienti, 
dotati di ogni servizio 
necessario per una 
permanenza agevole, e la 
superficie interna varia dai 18 ai 22 metri quadrati. Ogni unità, inoltre, è collegabile in 
orizzontale o in verticale con alcune altre, a seconda della combinazione desiderata.
Abitativo
Abitativo
Abitativo
Abitativo
Abitativo
HIVE-INN 
OVA - Hong Kong 
A prima vista sembra proprio un Jenga gigante. Invece è un hotel in continua trasformazione. Si chiama “Hive-Inn”. E’ costituito da container (rigorosamente riciclati) che possono muoversi e modificarsi a seconda delle esigenze. Sono stanze ma anche moduli pubblicitari per le compagnie che all’interno hanno uffici. Siccome la partnership con vari brand è a termine, ogni volta gli esterni dei componenti cambieranno. 
C’è una struttura centrale che garantisce la stabilità, il resto è modulare. L’idea così originale rende il progetto uno dei favoriti ai “Radical Innovation Awards”.
FREITAG 
Zurigo-Spillmann + Echsle 
Il vincitore del primo premio marketing + architettura è andato al negozio Freitag Zurigo. L’edificio progettato dallo studio di architetti Spillmann Echsle a Zurigo trasmette autenticità a livello di azienda, località e marchio. 
La giuria ha sottolineato http:// www.containercity.com/images/ made/assets/uploads/ images/projects/tbw_felton_ (8)_1_960_390_c1.JPG che, grazie a questa speciale 
“corporate architecture” 
orientata nei particolari all’azienda ed ai suoi obiettivi, è stato creato un classico a 
lunga scadenza e al contempo un “nuovo emblema di Zurigo”.
CONTAINER CITY 
Londra-Urban Space Management 
Nel 2001, a Londra, la società privata Urban Space Management costruì in poco più di due settimane Container City, un complesso di cinque piani e 4.500 metri quadrati, realizzato usando 73 container da spedizione, impilati uno sull’altro. Un container di 12 metri si può comprare per circa un migliaio di sterline (1200 euro) persino su eBay; il costo per riconvertirlo in un luogo abitabile è invece di circa 900 sterline al metro quadro, che 
servono a coprire esclusivamente l’adattamento interno e i vari impianti. Utilizzare i container è costato due terzi di 
quanto avrebbero richiesto i metodi tradizionali. 
https://www.youtube.com/watch?v=Fa2p_
ADAPTABLE TOWER 
Rotterdam-Kok Keong Tew & Linshou 
Dato che Rotterdam ha uno dei porti per container più grandi d’Europa, il materiale modulare per la realizzazione della 
Adaptable Tower renderebbe il 
progetto ancor più sostenibile. 
I containers potrebbero 
essere rimossi, estesi e 
riarrangiati all’interno dell’area per venire incontro a molteplici necessità, non ultima il bisogno per le famiglie di allargare la propria abitazione sfruttando i punti disponibili senza dover trasferirsi altrove. 
Un progetto avveniristico, non c’è dubbio, con tempi di 
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Container

  • 2. Wikipedia: Il container (in italiano anche contenitore) è una attrezzatura specifica dei trasporti, in special modo del trasporto intermodale. L’idea originale si fa abitualmente risalire ad una intuizione, nel 1956, di un imprenditore americano nel campo dei trasporti, Malcolm Mclean. Mentre McLean sedeva sul suo camion in attesa che la merce fosse portata a bordo della nave, si rese conto che caricare l’intero corpo del camion sulla nave sarebbe stato molto più semplice di stivarne il carico.
  • 3. La comodità di una attrezzatura che consentiva di caricare le merci e non doverle più movimentare singolarmente sino a destinazione è risultata subito evidente; ha avuto un impulso notevole nel campo del trasporto marittimo e negli scambi tra America ed Europa fin dagli anni sessanta. Il container offriva diversi vantaggi: minor carico danneggiato, migliori operazioni logistiche, e maggiore velocità di imbarco e sbarco.
  • 4. Oggi in qualsiasi porto è usuale la visione di enormi colonne di container pronte ad essere imbarcate per ogni destinazione nel Mondo. Specialmente sulla direttrice di traffico tra Estremo Oriente ed Europa è oggi il modo di trasporto sicuramente più importante. Un altro beneficio del trasporto tramite container è quello di ridurre le possibilità di danneggiamento e di manomissione delle merci nelle fasi di movimentazione delle stesse.
  • 5. Il più diffuso tra i contenitori è il container ISO (acronimo di International Organization for Standardization); si tratta di un parallelepipedo in metallo le cui misure sono state stabilite in sede internazionale nel 1967. 244 cm X 259 cmH X 610 cm (20piedi) o 1220 cm (40piedi)
  • 6. Ogni container di norma è numerato e registrato con undici caratteri alfanumerici, nella forma: 4 lettere (delle quali le prime 3 corrispondono alla sigla della compagnia proprietaria) e 6 numeri, seguiti da un numero finale di controllo (denominato “check-digit”), che è ottenuto con un apposito algoritmo di calcolo sulle 10 lettere o cifre precedenti, a questo scopo per ogni lettera corrisponde un valore numerico convenzionale. Per evitare errori. Proprietà Check digit
  • 13. Container abitativi; partendo dalle misure standard di un container da 40 piedi si è ricavato un minimo spazio abitativo, utilizzabile in principio nei casi di calamità naturali, con la facilità di poter essere spostato velocemente da una località ad un’altra utilizzando gli stessi attacchi standard. Analogamente esistono anche container attrezzati internamente per essere usati come uffici o ripostigli in cantieri ed installazioni industriali, oppure corredati di macchinari medici per ottenere velocemente degli ospedali da campo.
  • 14. Maison Citrohan Le Corbusier Francia 1919/1920. La denominazione della casa deriva dalla concezione della macchina per abitare, come l’auto è fatta di pezzi e viene assemblata anche la casa è fatta di pezzi che si assemblano. Si tratta di uno dei temi fondamentali di interesse di Le Corbusier nell’industrializzazione e nella creazione di nuove forme abitative, dalle quali ci si aspettava una casa logica ed economica per tutti. Dal 1914 era impegnato ne la Maison Dom-ino, il cui nome deriva dalle pedine del domino, che si possono aggregano fra di loro come le cellule.
  • 15. Alloggi di emergenza JeanProuvé I suoi disegni parlano di una filosofia di lavoro che comprende la conoscenza dei materiali a portata di mano, un impegno di collaborazione tra artisti e artigiani, una attenzione alla evoluzione e lo sviluppo tecnico.
  • 16. Dymaxion house Richard Fuller Italia fine anni’20. Dymaxion è il nome della casa ad alta efficienza energetica progettata alla fine degli anni ‘20, e che fa parte di un più ampio progetto per migliorare le condizioni di vita dell’uomo: la “Dymaxion philosopy”. Della “Dymaxion philosopy” facevano parte vari progetti, tra i quali: “Dymaxion House”, “Dymaxion Car” e la “Dymaxion Map”. Un sistema di rappresentazione bidimensionale della Terra. La stessa parola “Dymaxion” è composta da tre parole chiave: DY (dynamic), MAX (maximum), and ION (tension).
  • 17. CELLULA SPAZIALE ESPANDIBILE Alberto Rosselli | FIAT Italia 1972. Fondamentale l’esperienza dell’architetto nel settore aeronautico e automobilistico, poiché alla base del progetto c’è la volontà di portare all’interno dei processi architettonici, la meccanizzazione. La proposta punta a ottenere diverse modalità di organizzazione spaziale, attraverso dispositivi meccanici offerti dalla tecnologia corrente. Il volume si espande grazie allo svolgersi di un dispositivo articolato “a soffietto” di tessuto plastico, e alla fuoriuscita telescopica di due capsule contenenti i servizi (cucina e bagno). La possibilità di un uso differenziato nell’arco della giornata: zona giorno e zona notte si alternano nello stesso spazio.
  • 18. Case Provvisorie Tecnocasa Italia 1978.La volontà dei progettisti era quella di creare un prodotto che pur avendo caratteristiche di abitabilità molto vicine a quelle di una normale abitazione, denunciasse chiaramente la sua provvisorietà e quindi non potesse mai prestarsi come alibi di comodo per considerare definitive situazioni che non dovrebbero diventare tali. Le idee portanti sulle quali si fondava il progetto CA.PRO. erano sostanzialmente due: innovazione nel concetto di abitazione temporanea; fare fulcro del progetto il concetto di ampliabilità della spazio utilizzabile.
  • 19. S.A.P.I. Sistema Abitativo Pronto Intervento Pierluigi Spadolini Italia 1982. Terremoto 07/12/1988, Armenia | 400.000 sfollati. Il progetto, in cui sono chiaramente riconoscibili riferimenti alle proposte fatte nell’immediato dopoguerra da Jenneret e Prouvè con l’Emergency Housing e altri, mira a ottenere modelli abitativi d’emergenza in cui, alla sperimentazione legata alla produzione in serie e all’utilizzo di materiali innovativi, fosse associata un modello abitativo con soluzioni distributive e morfologiche consolidate e provenienti dal modello teorico dell’existenzminimum. L’obiettivo principale è stato quello di far corrispondere a un volume minimo nella fase di trasporto un volume massimo nella fase di esercizio.
  • 20. SISTEMA SPAZIO Marco Zanuso | Volani Italia 1986. Il telaio in acciaio è il motore degli slittamenti e di una serie di movimenti che puntano a una flessibilità totale del montaggio- smontaggio. La semplicità- banalità di questa casa ripiegabile su se stessa è infatti tutta pensata per un’apertura veloce mediante sistemi a rotazione brevettati, che consentiranno a quattro persone di montarlo in venti minuti con due scale e una chiave inglese per la regolazione delle piastre di appoggio. La casa prende spunto da certe abitazioni tradizionali indonesiane e dal principio costruttivo a pannelli, che offre la possibilità di strutturare lo spazio per piani e di estendere indifferentemente a quasi tutti gli elementi il principio dell’”aperto-chiuso” attraverso componenti mobili.
  • 21. SPACEBOX Mart De Jong Olanda 2004. La volontà dell’architetto era di creare alloggi a basso costo, per le situazioni d’emergenza, per ora sono sfruttati solo per scopi sociali. Si tratta di un riutilizzo di unità containerizzate, che vengono leggermente modificate, per ottenere una flessibilità e una funzionalità più confortevole. I moduli sono autosufficienti, dotati di ogni servizio necessario per una permanenza agevole, e la superficie interna varia dai 18 ai 22 metri quadrati. Ogni unità, inoltre, è collegabile in orizzontale o in verticale con alcune altre, a seconda della combinazione desiderata.
  • 27. HIVE-INN OVA - Hong Kong A prima vista sembra proprio un Jenga gigante. Invece è un hotel in continua trasformazione. Si chiama “Hive-Inn”. E’ costituito da container (rigorosamente riciclati) che possono muoversi e modificarsi a seconda delle esigenze. Sono stanze ma anche moduli pubblicitari per le compagnie che all’interno hanno uffici. Siccome la partnership con vari brand è a termine, ogni volta gli esterni dei componenti cambieranno. C’è una struttura centrale che garantisce la stabilità, il resto è modulare. L’idea così originale rende il progetto uno dei favoriti ai “Radical Innovation Awards”.
  • 28. FREITAG Zurigo-Spillmann + Echsle Il vincitore del primo premio marketing + architettura è andato al negozio Freitag Zurigo. L’edificio progettato dallo studio di architetti Spillmann Echsle a Zurigo trasmette autenticità a livello di azienda, località e marchio. La giuria ha sottolineato http:// www.containercity.com/images/ made/assets/uploads/ images/projects/tbw_felton_ (8)_1_960_390_c1.JPG che, grazie a questa speciale “corporate architecture” orientata nei particolari all’azienda ed ai suoi obiettivi, è stato creato un classico a lunga scadenza e al contempo un “nuovo emblema di Zurigo”.
  • 29. CONTAINER CITY Londra-Urban Space Management Nel 2001, a Londra, la società privata Urban Space Management costruì in poco più di due settimane Container City, un complesso di cinque piani e 4.500 metri quadrati, realizzato usando 73 container da spedizione, impilati uno sull’altro. Un container di 12 metri si può comprare per circa un migliaio di sterline (1200 euro) persino su eBay; il costo per riconvertirlo in un luogo abitabile è invece di circa 900 sterline al metro quadro, che servono a coprire esclusivamente l’adattamento interno e i vari impianti. Utilizzare i container è costato due terzi di quanto avrebbero richiesto i metodi tradizionali. https://www.youtube.com/watch?v=Fa2p_
  • 30. ADAPTABLE TOWER Rotterdam-Kok Keong Tew & Linshou Dato che Rotterdam ha uno dei porti per container più grandi d’Europa, il materiale modulare per la realizzazione della Adaptable Tower renderebbe il progetto ancor più sostenibile. I containers potrebbero essere rimossi, estesi e riarrangiati all’interno dell’area per venire incontro a molteplici necessità, non ultima il bisogno per le famiglie di allargare la propria abitazione sfruttando i punti disponibili senza dover trasferirsi altrove. Un progetto avveniristico, non c’è dubbio, con tempi di realizzazione intorno al 2020.