Le Comunità di pratica (CdP) sono sistemi emergenti all’interno dei quali si gestisce la conoscenza che deriva dalle pratiche di rete dei singoli componenti. Dall’antichità ai giorni nostri, organizzarsi in comunità costituisce un fenomeno sociale di interesse che rivela il bisogno di riconoscimento reciproco all’interno di un gruppo e di conseguente autorealizzazione.
Le Comunità di pratica sono “gruppi di persone che condividono un interesse, un insieme di problemi, una passione rispetto a una tematica e che approfondiscono la loro conoscenza ed esperienza in quest’area mediante interazioni continue.” (Wenger E., McDermott, R., Snyder, W. M.; 2007).
C’è qualcosa nella pratica di ogni persona che la rende universale. La propria identità è legata all’interazione, alla competenza sociale. L’identità si costruisce facendo esperienza, la pratica non è qualcosa di stabile ma è qualcosa in continuo divenire.
Gli individui che appartengono a una Comunità di pratica non necessariamente lavorano insieme, ma sicuramente condividono interessi, bisogni, aspirazioni e idee che le fanno sentire unite e motivate nell’ambito di una stessa comunità. All’interno delle comunità, a poco a poco, la collaborazione e il dialogo, l’interazione e lo scambio reciproco di esperienza consentono di costruire una conoscenza condivisa e preziose relazioni personali.
Il punto di partenza è l’abilità di riconoscere gli altri come eventuali partner per dare forma a delle comunità. Le persone possono riconoscersi l’un l’altra in base alla propria esperienza e al fatto che c’è un interesse reciproco per l’esperienza dell’altro (“Io sono interessato alla tua esperienza”). Il focus delle comunità risiede nella pratica e nel saper riconoscere l’altro.
Le Comunità sono paragonabili a esseri viventi, dunque a ecologie. Nella fase di progettazione di una Comunità di pratica occorre considerare la complessità dell’organismo che si intende formare. Si inizia con la creazione di un elemento che cresca di vita propria. Ci sono esempi di comunità considerate marginali che nel processo di evoluzione diventano strategiche per l’organizzazione o il territorio di appartenenza. Le comunità di pratica, come gli organismi viventi, durante la fase di crescita mutano, come anche durante la fase di maturità.
La collaborazione, il dialogo, l’interazione e lo scambio di esperienze che avvengono all’interno di una Comunità di pratica consentono di costruire relazioni personali e di accumulare conoscenza in riferimento a settori specifici e strategici. Rendere la conoscenza accessibile e fruibile nelle organizzazioni complesse è una problematica sentita che ha portato a investimenti in tecnologie e sistemi informatici. Tuttavia, nulla è più accessibile, vivo e vibrante di una comunità che dibatte, discute, si confronta e sviluppa soluzioni in merito a tematiche rilevanti. La comunità stessa e i suoi membri sono uno strumento per conservare e sviluppare la conoscenza delle organizzazioni, oltre a consentire lo sviluppo di competenze nelle persone e a valorizzarne i talenti.
“La tendenza per il terzo millennio è l’affermarsi di nuove forme di socialità tenute insieme dalla condivisione di emozioni. All’orizzonte c’è un “ideale comunitario” ancora non del tutto definito ma di cui ci sono tracce nelle manifestazioni più recenti dell’immaginario collettivo” (Maffesoli, 2004).
Il Web, oltre a essere un fenomeno sociale che aggrega tribù eterogenee di cittadini appartenenti a contesti e a fasce d’età differenti, è anche una risorsa strategica per le Comunità di pratica che in questo humus traggono nutrimento per costruire apprendimenti di tipo informale.
Didamatica 2022 - La valutazione e l'autovalutazione negli ambienti didattic...Flavia Giannoli
Potenziare la capacità di valutazione e di autovalutazione nei processi formativi rappresenta una sfida per la scuola e, insieme, la più grande opportunità che essa ha oggi per continuare ad essere quel che deve essere: un luogo di formazione per le cittadine ed i cittadini e tutte le figure professionali di domani, un ambiente di apprendimento integrato e digitale, un ambiente “smart”, capace di preparare le persone ad affrontare le sfide della società sempre più “liquida” e di aver successo in un mondo altamente tecnologico, connesso e globalizzato.
La personalizzazione dell’apprendimento e l’inclusività grazie al sistema integrato. H5P è certamente uno strumento potente, embedded in Moodle, che riunisce in sé moltissime funzionalità tipiche delle App più amate dagli insegnanti e studenti, unitamente alla possibilità, tramite le funzionalità della piattaforma Moodle, di monitorare e valutare gli apprendimenti per il supportare il successo formativo.
OPEN DATA A SCUOLA PER LA PROMOZIONE DELLE SOFT SKILLS E DELLE COMPETENZE TRA...Flavia Giannoli
Progetto realizzato nell'ambito del curricolo verticale di Educazione Civica di un liceo scientifico per le classi seconde come esempio di strategia efficace volta a trasformare i percorsi educativi in ecosistemi accoglienti, in grado di sostenere uno sviluppo pieno e sicuro e di promuovere il benessere sociale dei futuri cittadini fin dalle prime fasi dello sviluppo.
Valutazione autentica e valutazione del processo di apprendimento.
Seminario 2018 per Oppi - Organizzazione per la Preparazione Professionale degli Insegnanti.
Didattica Digitale Integrata e valutazione onlineFlavia Giannoli
-Didattica online: andare oltre la semplice videoconferenza
-I cinque passi per creare un ambiente di apprendimento efficace
-Ideazione di attività interessanti e coinvolgenti
-La sfida della valutazione a distanza
Le Comunità di pratica (CdP) sono sistemi emergenti all’interno dei quali si gestisce la conoscenza che deriva dalle pratiche di rete dei singoli componenti. Dall’antichità ai giorni nostri, organizzarsi in comunità costituisce un fenomeno sociale di interesse che rivela il bisogno di riconoscimento reciproco all’interno di un gruppo e di conseguente autorealizzazione.
Le Comunità di pratica sono “gruppi di persone che condividono un interesse, un insieme di problemi, una passione rispetto a una tematica e che approfondiscono la loro conoscenza ed esperienza in quest’area mediante interazioni continue.” (Wenger E., McDermott, R., Snyder, W. M.; 2007).
C’è qualcosa nella pratica di ogni persona che la rende universale. La propria identità è legata all’interazione, alla competenza sociale. L’identità si costruisce facendo esperienza, la pratica non è qualcosa di stabile ma è qualcosa in continuo divenire.
Gli individui che appartengono a una Comunità di pratica non necessariamente lavorano insieme, ma sicuramente condividono interessi, bisogni, aspirazioni e idee che le fanno sentire unite e motivate nell’ambito di una stessa comunità. All’interno delle comunità, a poco a poco, la collaborazione e il dialogo, l’interazione e lo scambio reciproco di esperienza consentono di costruire una conoscenza condivisa e preziose relazioni personali.
Il punto di partenza è l’abilità di riconoscere gli altri come eventuali partner per dare forma a delle comunità. Le persone possono riconoscersi l’un l’altra in base alla propria esperienza e al fatto che c’è un interesse reciproco per l’esperienza dell’altro (“Io sono interessato alla tua esperienza”). Il focus delle comunità risiede nella pratica e nel saper riconoscere l’altro.
Le Comunità sono paragonabili a esseri viventi, dunque a ecologie. Nella fase di progettazione di una Comunità di pratica occorre considerare la complessità dell’organismo che si intende formare. Si inizia con la creazione di un elemento che cresca di vita propria. Ci sono esempi di comunità considerate marginali che nel processo di evoluzione diventano strategiche per l’organizzazione o il territorio di appartenenza. Le comunità di pratica, come gli organismi viventi, durante la fase di crescita mutano, come anche durante la fase di maturità.
La collaborazione, il dialogo, l’interazione e lo scambio di esperienze che avvengono all’interno di una Comunità di pratica consentono di costruire relazioni personali e di accumulare conoscenza in riferimento a settori specifici e strategici. Rendere la conoscenza accessibile e fruibile nelle organizzazioni complesse è una problematica sentita che ha portato a investimenti in tecnologie e sistemi informatici. Tuttavia, nulla è più accessibile, vivo e vibrante di una comunità che dibatte, discute, si confronta e sviluppa soluzioni in merito a tematiche rilevanti. La comunità stessa e i suoi membri sono uno strumento per conservare e sviluppare la conoscenza delle organizzazioni, oltre a consentire lo sviluppo di competenze nelle persone e a valorizzarne i talenti.
“La tendenza per il terzo millennio è l’affermarsi di nuove forme di socialità tenute insieme dalla condivisione di emozioni. All’orizzonte c’è un “ideale comunitario” ancora non del tutto definito ma di cui ci sono tracce nelle manifestazioni più recenti dell’immaginario collettivo” (Maffesoli, 2004).
Il Web, oltre a essere un fenomeno sociale che aggrega tribù eterogenee di cittadini appartenenti a contesti e a fasce d’età differenti, è anche una risorsa strategica per le Comunità di pratica che in questo humus traggono nutrimento per costruire apprendimenti di tipo informale.
Didamatica 2022 - La valutazione e l'autovalutazione negli ambienti didattic...Flavia Giannoli
Potenziare la capacità di valutazione e di autovalutazione nei processi formativi rappresenta una sfida per la scuola e, insieme, la più grande opportunità che essa ha oggi per continuare ad essere quel che deve essere: un luogo di formazione per le cittadine ed i cittadini e tutte le figure professionali di domani, un ambiente di apprendimento integrato e digitale, un ambiente “smart”, capace di preparare le persone ad affrontare le sfide della società sempre più “liquida” e di aver successo in un mondo altamente tecnologico, connesso e globalizzato.
La personalizzazione dell’apprendimento e l’inclusività grazie al sistema integrato. H5P è certamente uno strumento potente, embedded in Moodle, che riunisce in sé moltissime funzionalità tipiche delle App più amate dagli insegnanti e studenti, unitamente alla possibilità, tramite le funzionalità della piattaforma Moodle, di monitorare e valutare gli apprendimenti per il supportare il successo formativo.
OPEN DATA A SCUOLA PER LA PROMOZIONE DELLE SOFT SKILLS E DELLE COMPETENZE TRA...Flavia Giannoli
Progetto realizzato nell'ambito del curricolo verticale di Educazione Civica di un liceo scientifico per le classi seconde come esempio di strategia efficace volta a trasformare i percorsi educativi in ecosistemi accoglienti, in grado di sostenere uno sviluppo pieno e sicuro e di promuovere il benessere sociale dei futuri cittadini fin dalle prime fasi dello sviluppo.
Valutazione autentica e valutazione del processo di apprendimento.
Seminario 2018 per Oppi - Organizzazione per la Preparazione Professionale degli Insegnanti.
Didattica Digitale Integrata e valutazione onlineFlavia Giannoli
-Didattica online: andare oltre la semplice videoconferenza
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-Ideazione di attività interessanti e coinvolgenti
-La sfida della valutazione a distanza
Disegnare l'apprendimento: un modello dinamico. Emem 2018Flavia Giannoli
Questo articolo raccoglie l’esperienza sul campo dell’autore come insegnante e come docente formatore in questi anni di riforme profonde della società e della scuola italiana. Dopo una breve analisi delle necessità formative dei futuri cittadini dell’attuale società dell’incertezza, si esaminano le pratiche di progettazione didattica in atto. Si propone poi una riflessione sulla valorizzazione dei collegamenti fra i micro-, meso- e macro- apprendimenti sia dal punto di vista dei discenti che da quello delle istituzioni per ridisegnare i percorsi formativi mediante la creazione di curricoli dinamici ed una progettazione flessibile, adeguata a potenziare e migliorare i risultati formativi.
Coordinare e supportare il lavoro in gruppo: strumenti e metodi per l'AD, doc...Flavia Giannoli
VI meeting Docenti Virtuali & Insegnanti 2.0 - Roma 2018: WORKSHOP - Coordinare e supportare il lavoro in gruppo: strumenti e metodi per l'AD, docenti e studenti. Usare Trello per facilitare il lavoro di squadra con strumenti online.
La scuola italiana verso gli obiettivi strategici dell'unione europea per il ...Flavia Giannoli
Il lavoro vuole contribuire a fare il punto sullo stato delle esperienze di riqualificazione dell’offerta formativa della scuola italiana rispetto agli obiettivi strategici dell’Unione Europea per il 2020 e lo stato del “Progress to work”. I finanziamenti europei hanno infatti sbloccato possibilità per la creazione di ambienti di apprendimento 3.0 e per la formazione dei docenti di ogni ordine e grado su competenze trasversali, metodologiche e digitali di alto livello, da integrare con quelle disciplinari.
Grazie all’erogazione dei fondi strutturali PON (Programma Operativo Nazionale) per le Azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e per il Piano di Formazione Triennale (PFT), gli operatori scolastici stanno sperimentando nuove modalità di ricerca-azione per adottare mo-delli e processi flessibili, potenziati dall’uso delle tecnologie, significativi per l’acquisizione da parte degli studenti di competenze adeguate a vivere e lavorare nella complessità della moderna realtà.
Lo sviluppo degli ambienti di apprendimento è pensato come un processo iterativo, disegnato sul metodo della prototipizzazione per la sperimentazione ed il successivo riallineamento: lo sviluppo di comunità di pratica è la chiave per l’innovazione. In un contesto così operativo l’introduzione dei metodi del Project management nella gestione e nel controllo dei processi scolastici è ormai una necessità, data la complessità del mondo della formazione.
Si prega gentilmente di citare l'autore, nel rispetto della Licenza Creative Common: Contribution, Non Commercial, Share Alike. Grazie!
Metodo SAMR e formazione dei formatori - EMEM 2016Flavia Giannoli
Andare a scuola non basta più alla formazione. Per mettere in atto una didattica attiva in classe, che renda partecipi gli allievi in prima persona nel processo formativo occorre che i loro formatori, i docenti, ricevano essi stessi una formazione attiva nella quale imparino facendo (learning by doing). In particolare occorre approfondire le tematiche dell’utilizzo delle tecnologie: è opportuno introdurle per gradi nei processi di apprendimento e riflettere sulle finalità del loro utilizzo per non snaturare la formazione, ricordando che esse sono strumenti e mai fini. Utilizzare il metodo SAMR (Substitution, Augmentation, Modification, Redefinition) per una saggia e progressiva introduzione delle tecnologie a scuola può aiutare a ricomporre il puzzle della formazione richiesta dal PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) e ridurne le criticità. Il formatore dei formatori propone innovazione, metodologia, flessibilità: diviene quasi un broker, piuttosto che un depositario, della conoscenza.
Workshop al Meeting dei Docenti Virtuali ed Insegnanti 2.0.
Come affrontare le moderne sfide di formazione a scuola: ambienti e strategie per l'insegnamento.
Coding, perchè no? più facile di quanto crediFlavia Giannoli
Introduzione al Coding durante le attività di Co-gestione al LS Volta di Milano. Si ringrazia il Prof Bagliolo ed il MOOC Coding yor classroom now! per l'ispirazione.
Il presente contributo vuole supportare l’approccio formativo basato sulla didattica orientata ai problemi come efficacie modalità per innovare i processi di apprendimento e promuovere negli alunni la resilienza, cioè la capacità di risolvere con efficacia le problematiche e sollecitazioni contrastanti e disordinate del mondo globalizzato e tecnologico che ci circonda. Emerge l’utilità dell’approccio didattico Problem Based ed ancor di più della sua evoluzione secondo modalità più progettuali e strutturate: il Project Based Learning (PBL). Viene quindi presentata un’esperienza formativa online che risponde alla forte necessità di formazione degli insegnanti su questi temi: “PBL & PBL nella didattica”.
L'innovative Design thinking per insegnanti è lo strumento ideale per progettare una didattica per competenze efficace. Creato dagli insegnanti per gli insegnanti, è il risultato di tre anni di lavoro e sperimentazione sul campo. Per scuole di ogni ordine e grado.
Riflessione sulle richieste e le necessità della scuola.
L'insegnamento è fra le professioni più appaganti (insieme agli infermieri ed ai pompieri), ma la scarsa considerazione da parte degli amministratori pubblici, l'aumento della burocrazia e la penuria di risorse concrete per l'innovazione didattica mina profondamente la fiducia dei docenti.
Seminario nazionale 'Verso la scuola del futuro' - Bassano del Grappa, 21-22-23 aprile Innovare la didattica si può! contributo metodologico per una progettazione didattica efficace per lo sviluppo delle competenze e della creatività in classe.
Didamatica 2015: Organizzare una didattica aumentata dalle tecnologie per imparare ad imparare ed inserirsi nella società delle competenze. Contributo esemplificativo su come si possa cambiare il modo di fare scuola quotidiano per favorire il passaggio dalla società della conoscenza a quella delle competenze. Utilizzo dell'Innovative Design thinking nella didattica.
Disruptive technologies are challenging traditional School Learning. Boundaries are blurring: formal mix up with informal, real with virtual, the teacher with the learner. Liquid modernity takes on school a great responsibility. Education became a lifelong learning journey. Learning experiences need to be designed and carefully projected. This article proposes a new way to set up learning activities using Open Resources, BYOD (Bring Your Own Device) and Flipped Classroom modality (OBF). The OBF project intends to rebuilt traditional didactics of Mathematics and Physics in two classrooms (third year of Scientific Lyceum). Learning Units will be restructured according to the Innovative Design of Didactics guidelines.
Are you in trouble in designing and planning your educational projects? Are you in trouble in coordinating collaborations with other teachers?
Make it easy and chart progresses and changes!
Switching roles in flipped learning is not easy. Teachers need appropriate tools to rule classroom activities, encourage students' home work and evaluate their learning progress. Google tools provide a horn of plenty of resources to better flip teaching.
Il Progetto Innovative Design è nato per rispondere alle attuali esigenze formative da parte dei docenti di ogni ordine e grado. E’ fortemente percepita infatti la responsabilità di formare i ragazzi del XXI secolo a crescere e lavorare in un mondo globalizzato e tecnologicamente avanzato. Ne è nata una guida flessibile per innovare in classe: il Service Design Thinking per insegnanti. Le parole d’ordine sono: competenza, flessibilità, autonomia, responsabilità ed acquisizione della capacità di “resilienza” per affrontare le prove e portare a successo le iniziative. Viene proposta una metodologia didattica innovativa, centrata sulla persona, co-creativa, olistica, sequenziale e progettata per favorire lo sviluppo della creatività, dello spirito di iniziativa e della fiducia in se stessi ed assicurare ai nostri ragazzi un futuro lavorativo.
Insegnare nel XXI secolo: una breve riflessione in occasione del secondo Meeting dei Docenti Digitali ed Insegnanti 2.0 alla Città della Scienza di Napoli.
Un grazie specialissimo a Piera, Iole e Giuseppe che hanno permesso di incontrarci «dal vero»! Un abbraccio a tutti i colleghi che hanno condiviso gratuitamente, durante questi tre giorni di festa, le proprie competenze, le scoperte, la passione dell’insegnare ed hanno regalato la propria esperienza perché altri ne possano trarre ispirazione.
Tecnologia e leggerezza. La vita virtuale si affianca sempre più incisivamente a quella reale delle persone. Ciò provoca “danni collaterali” (Z. Bauman), per evitare i quali occorre che la Scuola formi ad individuare l’essenziale per comprendere la complessità, trasformando la routine e gli spazi di apprendimento, utilizzando la rete come amplificatore di esperienze e come compagna di viaggio per l’ePortfolio.
Disegnare l'apprendimento: un modello dinamico. Emem 2018Flavia Giannoli
Questo articolo raccoglie l’esperienza sul campo dell’autore come insegnante e come docente formatore in questi anni di riforme profonde della società e della scuola italiana. Dopo una breve analisi delle necessità formative dei futuri cittadini dell’attuale società dell’incertezza, si esaminano le pratiche di progettazione didattica in atto. Si propone poi una riflessione sulla valorizzazione dei collegamenti fra i micro-, meso- e macro- apprendimenti sia dal punto di vista dei discenti che da quello delle istituzioni per ridisegnare i percorsi formativi mediante la creazione di curricoli dinamici ed una progettazione flessibile, adeguata a potenziare e migliorare i risultati formativi.
Coordinare e supportare il lavoro in gruppo: strumenti e metodi per l'AD, doc...Flavia Giannoli
VI meeting Docenti Virtuali & Insegnanti 2.0 - Roma 2018: WORKSHOP - Coordinare e supportare il lavoro in gruppo: strumenti e metodi per l'AD, docenti e studenti. Usare Trello per facilitare il lavoro di squadra con strumenti online.
La scuola italiana verso gli obiettivi strategici dell'unione europea per il ...Flavia Giannoli
Il lavoro vuole contribuire a fare il punto sullo stato delle esperienze di riqualificazione dell’offerta formativa della scuola italiana rispetto agli obiettivi strategici dell’Unione Europea per il 2020 e lo stato del “Progress to work”. I finanziamenti europei hanno infatti sbloccato possibilità per la creazione di ambienti di apprendimento 3.0 e per la formazione dei docenti di ogni ordine e grado su competenze trasversali, metodologiche e digitali di alto livello, da integrare con quelle disciplinari.
Grazie all’erogazione dei fondi strutturali PON (Programma Operativo Nazionale) per le Azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e per il Piano di Formazione Triennale (PFT), gli operatori scolastici stanno sperimentando nuove modalità di ricerca-azione per adottare mo-delli e processi flessibili, potenziati dall’uso delle tecnologie, significativi per l’acquisizione da parte degli studenti di competenze adeguate a vivere e lavorare nella complessità della moderna realtà.
Lo sviluppo degli ambienti di apprendimento è pensato come un processo iterativo, disegnato sul metodo della prototipizzazione per la sperimentazione ed il successivo riallineamento: lo sviluppo di comunità di pratica è la chiave per l’innovazione. In un contesto così operativo l’introduzione dei metodi del Project management nella gestione e nel controllo dei processi scolastici è ormai una necessità, data la complessità del mondo della formazione.
Si prega gentilmente di citare l'autore, nel rispetto della Licenza Creative Common: Contribution, Non Commercial, Share Alike. Grazie!
Metodo SAMR e formazione dei formatori - EMEM 2016Flavia Giannoli
Andare a scuola non basta più alla formazione. Per mettere in atto una didattica attiva in classe, che renda partecipi gli allievi in prima persona nel processo formativo occorre che i loro formatori, i docenti, ricevano essi stessi una formazione attiva nella quale imparino facendo (learning by doing). In particolare occorre approfondire le tematiche dell’utilizzo delle tecnologie: è opportuno introdurle per gradi nei processi di apprendimento e riflettere sulle finalità del loro utilizzo per non snaturare la formazione, ricordando che esse sono strumenti e mai fini. Utilizzare il metodo SAMR (Substitution, Augmentation, Modification, Redefinition) per una saggia e progressiva introduzione delle tecnologie a scuola può aiutare a ricomporre il puzzle della formazione richiesta dal PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) e ridurne le criticità. Il formatore dei formatori propone innovazione, metodologia, flessibilità: diviene quasi un broker, piuttosto che un depositario, della conoscenza.
Workshop al Meeting dei Docenti Virtuali ed Insegnanti 2.0.
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Coding, perchè no? più facile di quanto crediFlavia Giannoli
Introduzione al Coding durante le attività di Co-gestione al LS Volta di Milano. Si ringrazia il Prof Bagliolo ed il MOOC Coding yor classroom now! per l'ispirazione.
Il presente contributo vuole supportare l’approccio formativo basato sulla didattica orientata ai problemi come efficacie modalità per innovare i processi di apprendimento e promuovere negli alunni la resilienza, cioè la capacità di risolvere con efficacia le problematiche e sollecitazioni contrastanti e disordinate del mondo globalizzato e tecnologico che ci circonda. Emerge l’utilità dell’approccio didattico Problem Based ed ancor di più della sua evoluzione secondo modalità più progettuali e strutturate: il Project Based Learning (PBL). Viene quindi presentata un’esperienza formativa online che risponde alla forte necessità di formazione degli insegnanti su questi temi: “PBL & PBL nella didattica”.
L'innovative Design thinking per insegnanti è lo strumento ideale per progettare una didattica per competenze efficace. Creato dagli insegnanti per gli insegnanti, è il risultato di tre anni di lavoro e sperimentazione sul campo. Per scuole di ogni ordine e grado.
Riflessione sulle richieste e le necessità della scuola.
L'insegnamento è fra le professioni più appaganti (insieme agli infermieri ed ai pompieri), ma la scarsa considerazione da parte degli amministratori pubblici, l'aumento della burocrazia e la penuria di risorse concrete per l'innovazione didattica mina profondamente la fiducia dei docenti.
Seminario nazionale 'Verso la scuola del futuro' - Bassano del Grappa, 21-22-23 aprile Innovare la didattica si può! contributo metodologico per una progettazione didattica efficace per lo sviluppo delle competenze e della creatività in classe.
Didamatica 2015: Organizzare una didattica aumentata dalle tecnologie per imparare ad imparare ed inserirsi nella società delle competenze. Contributo esemplificativo su come si possa cambiare il modo di fare scuola quotidiano per favorire il passaggio dalla società della conoscenza a quella delle competenze. Utilizzo dell'Innovative Design thinking nella didattica.
Disruptive technologies are challenging traditional School Learning. Boundaries are blurring: formal mix up with informal, real with virtual, the teacher with the learner. Liquid modernity takes on school a great responsibility. Education became a lifelong learning journey. Learning experiences need to be designed and carefully projected. This article proposes a new way to set up learning activities using Open Resources, BYOD (Bring Your Own Device) and Flipped Classroom modality (OBF). The OBF project intends to rebuilt traditional didactics of Mathematics and Physics in two classrooms (third year of Scientific Lyceum). Learning Units will be restructured according to the Innovative Design of Didactics guidelines.
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Il Progetto Innovative Design è nato per rispondere alle attuali esigenze formative da parte dei docenti di ogni ordine e grado. E’ fortemente percepita infatti la responsabilità di formare i ragazzi del XXI secolo a crescere e lavorare in un mondo globalizzato e tecnologicamente avanzato. Ne è nata una guida flessibile per innovare in classe: il Service Design Thinking per insegnanti. Le parole d’ordine sono: competenza, flessibilità, autonomia, responsabilità ed acquisizione della capacità di “resilienza” per affrontare le prove e portare a successo le iniziative. Viene proposta una metodologia didattica innovativa, centrata sulla persona, co-creativa, olistica, sequenziale e progettata per favorire lo sviluppo della creatività, dello spirito di iniziativa e della fiducia in se stessi ed assicurare ai nostri ragazzi un futuro lavorativo.
Insegnare nel XXI secolo: una breve riflessione in occasione del secondo Meeting dei Docenti Digitali ed Insegnanti 2.0 alla Città della Scienza di Napoli.
Un grazie specialissimo a Piera, Iole e Giuseppe che hanno permesso di incontrarci «dal vero»! Un abbraccio a tutti i colleghi che hanno condiviso gratuitamente, durante questi tre giorni di festa, le proprie competenze, le scoperte, la passione dell’insegnare ed hanno regalato la propria esperienza perché altri ne possano trarre ispirazione.
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