Nuovi strumenti sono stati già montati e funzionanti sui più grandi telescopi terrestri e molti stanno per venire sistemati con l'obiettivo di studiare i pianeti extrasolari.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall’effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Numerose missioni spaziali, tra le quali Kepler della NASA iniziata nel 2009, e missioni già in orbita (come GAIA dell’ESA) o le molteplici in programma nei prossimi anni tra cui CHEOPS e PLATO dell’ESA, TESS e JWST della NASA, potranno dare nuove risposte sulla caratterizzazione dei sistemi planetari al di fuori del nostro. Uno degli obiettivi è quello di vedere per via diretta i pianeti, non solo i pianeti giganti, inadatti alla vita, ma anche quelli di taglia terrestre, e scoprire i segni dell’esistenza della vita sulla loro superficie.
Un modo potrebbe essere quello di riconoscere la presenza di vegetazione sulla loro superficie in linea di principio, da un esame della luce che ci inviano.
Nuovi strumenti sono stati già montati e funzionanti sui più grandi telescopi terrestri e molti stanno per venire sistemati con l'obiettivo di studiare i pianeti extrasolari.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall’effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Numerose missioni spaziali, tra le quali Kepler della NASA iniziata nel 2009, e missioni già in orbita (come GAIA dell’ESA) o le molteplici in programma nei prossimi anni tra cui CHEOPS e PLATO dell’ESA, TESS e JWST della NASA, potranno dare nuove risposte sulla caratterizzazione dei sistemi planetari al di fuori del nostro. Uno degli obiettivi è quello di vedere per via diretta i pianeti, non solo i pianeti giganti, inadatti alla vita, ma anche quelli di taglia terrestre, e scoprire i segni dell’esistenza della vita sulla loro superficie.
Un modo potrebbe essere quello di riconoscere la presenza di vegetazione sulla loro superficie in linea di principio, da un esame della luce che ci inviano.
I pianeti extrasolari nella Costellazione di Orione rientra all’interno di un’attività didattica sviluppata ad Asiago durante la manifestazione in piazza Asiago da Fiaba (21-22 e 28-29 maggio 2016). Qui si può leggere del mito di Orione, avere qualche informazione su una delle costellazioni più facili da individuare in cielo, e dare uno sguardo ai pianeti extrasolari scoperti nel corso degli ultimi anni attorno alcune stelle della costellazione.
Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è il più importante strumento ottico/infrarosso della comunità astronomica italiana con uno specchio primario di 3,58 metri di diametro.
Intitolato al padre dell’astronomia moderna, Galileo Galilei (1564-1642), è finanziato dall’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica e gestito dalla FGG-Fundación Galileo Galilei-INAF, Fundación Canaria.
Situato nell'Isola di La Palma, il TNG sorge ad una quota di 2 387 metri al sopra del livello del mare sul bordo di un enorme cratere, la Caldera Taburiente, e fa parte dell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos, uno dei tre osservatori più grandi al mondo.
HARPS-N è il cacciatore di pianeti extrasolari montato al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nelle Isole Canarie.
E' il gemello dello spettrografo HARPS montato oltre una decina di anni fa al Telescopio di La Silla, dell'ESO, in Cile.
HARPS-N è uno strumento di altissima precisione in grado di misurare la velocità radiale di una stella, ossia la proiezione della velocità della stella lungo la nostra linea di osservazione, dell'ordine di 1 m/s. Questo equivale a scoprire pianeti delle dimensioni della nostra Terra attorno a stelle di tipo solare.
Oltre che dal telescopio, la capacità di produrre dati scientifici dipende naturalmente dalla strumentazione che analizza la luce raccolta dagli specchi. Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è attualmente dotato di quattro strumenti che operano permanentemente nei suoi fuochi (Nasmyth A e Nasmyth B) e offre una grande varietà di modi osservativi: dalla fotometria su larga banda alla spettroscopia ad alta risoluzione, su lunghezze d’onda che vanno dall’ottico all’infrarosso.
Dal 2012 montato in uno dei fuochi del TNG-Telescopio Nazionale Galileo vi è il cacciatore di pianeti extrasolari, lo spettrografo HARPS-N (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher-North), uno strumento all'avanguardia in grado di misurare la velocità radiale delle stelle con una precisione di 1 metro al secondo, che rappresenta l'impronta sulla velocità della stella dovuta alla presenza di pianeti con massa simile a quella della Terra.
Il programma GAPS-Global Architecture of Planetary Systems dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica ha come obiettivo la caratterizzazione dei sistemi multipli e la loro architettura grazie allo strumento HARPS-N. In particolare, si vuole acquisire una maggiore comprensione delle proprietà strutturali dei pianeti extrasolari e delle dipendenze tra proprietà fisiche dei pianeti e delle stelle che li ospitano. Tutto ciò nel contesto, più ampio, relativo alla comprensione di come si formino e si evolvano i sistemi planetari e, in particolare, quali tra gli scenari possibili, sia il più plausibile.
Una breve introduzione su quello che si conosce sull'universo: dai buchi neri alle supernove, dai nuovi metodi per scoprire i pianeti ai pianeti extrasolari. Cos'è la fauna cosmica? L'effetto Doppler? Le pulsar?
Immaginiamo che il futuro e la fantascienza si fondano o si confondano. Immaginiamo che sia possibile programmare un viaggio al di fuori del nostro Sistema Solare, su uno dei tanti pianeti extrasolari scoperti finora. Dove andare?
NASA-JPL ha immaginato delle mete ideali da poter visitare in un lontano futuro, quando la tecnologia permetterà di compiere viaggi fino a stelle relativamente vicine al nostro Sole. Qui trovate una breve descrizione di cinque sistemi planetari, selezionati sulla base dei poster-cartoline realizzati da NASA-JPL per questi mondi lontani: saluti dal tuo primo pianeta extrasolare, 51 Pegasi b; PSO J318.5-22 – dove la notte non finisce mai; sperimenta la gravità su una Super-Terra, HD 40307g; rilassati su Kepler-16b, dove la tua ombra ha sempre compagnia; Kepler-186f, dove l’erba è sempre più rossa.
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...Roberto Gregoratti
Powerpoint su sfera celeste sistema solare, galassie, costellazioni, luce, spettri, coordinate astronomiche, spettroscopia, spettri e leggi del corpo nero
Le principali scoperte al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nel corso del tempo. Si tratta di una selezione dii alcune scoperte importanti negli anni 2006-2012, prima dell'arrivo del cacciatore di pianeti extrasolari, HARPS-N.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall'effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Uno dei più grandi obiettivi della ricerca astrofisica è l'individuazione di nuovi mondi, anche potenzialmente abitabili.
La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti e caratterizzati finora è stata fatta mediante metodi indiretti, osservandone cioé gli effetti che il pianeta produce sulla stella madre. Oggi, per la prima volta nella storia dell'Astrofisca SPHERE permette di "osservare direttamente" un pianeta.
Per riuscire a rilevare il pianeta attorno alla stella, bisogna eliminare in modo efficace la luce della stella e ottenere un elevato contrasto.
SPHERE, acronimo per Spectro-Polarimetric High-contrast Exolanet Research, è uno strumento installato al VLT-Very Large Telescope dell’ESO, all’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Strumento altamente sofisticato, SPHERE permette di trovare e caratterizzare esopianeti giganti in orbita attorno a stelle vicine mediante la tecnica del direct imaging, o immagine diretta.
Vi sono alcune domande fondamentali a cui vorremmo un giorno poter rispondere: siamo soli nell’universo? Ci sono altre forme di vita, eventualmente intelligenti, su altri mondi? E’ possibile, o sarà mai possibile, entrare in contatto con esse?
Nel corso dei millenni queste domande hanno affascinato grandi pensatori, filosofi, mistici e uomini di scienza. Gli strumenti adottati per cercare risposte erano la pura speculazione e l’immaginazione. In mancanza di dati certi, la soluzione non poteva che dipendere dal modo di pensare di chi si poneva la questione. Così, accanto ad Epicuro e Giordano Bruno, convinti dell’esistenza di altri mondi abitati da esseri simili a noi, altri come Aristotele negavano tale possibilità.
I pianeti extrasolari nella Costellazione di Orione rientra all’interno di un’attività didattica sviluppata ad Asiago durante la manifestazione in piazza Asiago da Fiaba (21-22 e 28-29 maggio 2016). Qui si può leggere del mito di Orione, avere qualche informazione su una delle costellazioni più facili da individuare in cielo, e dare uno sguardo ai pianeti extrasolari scoperti nel corso degli ultimi anni attorno alcune stelle della costellazione.
Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è il più importante strumento ottico/infrarosso della comunità astronomica italiana con uno specchio primario di 3,58 metri di diametro.
Intitolato al padre dell’astronomia moderna, Galileo Galilei (1564-1642), è finanziato dall’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica e gestito dalla FGG-Fundación Galileo Galilei-INAF, Fundación Canaria.
Situato nell'Isola di La Palma, il TNG sorge ad una quota di 2 387 metri al sopra del livello del mare sul bordo di un enorme cratere, la Caldera Taburiente, e fa parte dell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos, uno dei tre osservatori più grandi al mondo.
HARPS-N è il cacciatore di pianeti extrasolari montato al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nelle Isole Canarie.
E' il gemello dello spettrografo HARPS montato oltre una decina di anni fa al Telescopio di La Silla, dell'ESO, in Cile.
HARPS-N è uno strumento di altissima precisione in grado di misurare la velocità radiale di una stella, ossia la proiezione della velocità della stella lungo la nostra linea di osservazione, dell'ordine di 1 m/s. Questo equivale a scoprire pianeti delle dimensioni della nostra Terra attorno a stelle di tipo solare.
Oltre che dal telescopio, la capacità di produrre dati scientifici dipende naturalmente dalla strumentazione che analizza la luce raccolta dagli specchi. Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è attualmente dotato di quattro strumenti che operano permanentemente nei suoi fuochi (Nasmyth A e Nasmyth B) e offre una grande varietà di modi osservativi: dalla fotometria su larga banda alla spettroscopia ad alta risoluzione, su lunghezze d’onda che vanno dall’ottico all’infrarosso.
Dal 2012 montato in uno dei fuochi del TNG-Telescopio Nazionale Galileo vi è il cacciatore di pianeti extrasolari, lo spettrografo HARPS-N (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher-North), uno strumento all'avanguardia in grado di misurare la velocità radiale delle stelle con una precisione di 1 metro al secondo, che rappresenta l'impronta sulla velocità della stella dovuta alla presenza di pianeti con massa simile a quella della Terra.
Il programma GAPS-Global Architecture of Planetary Systems dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica ha come obiettivo la caratterizzazione dei sistemi multipli e la loro architettura grazie allo strumento HARPS-N. In particolare, si vuole acquisire una maggiore comprensione delle proprietà strutturali dei pianeti extrasolari e delle dipendenze tra proprietà fisiche dei pianeti e delle stelle che li ospitano. Tutto ciò nel contesto, più ampio, relativo alla comprensione di come si formino e si evolvano i sistemi planetari e, in particolare, quali tra gli scenari possibili, sia il più plausibile.
Una breve introduzione su quello che si conosce sull'universo: dai buchi neri alle supernove, dai nuovi metodi per scoprire i pianeti ai pianeti extrasolari. Cos'è la fauna cosmica? L'effetto Doppler? Le pulsar?
Immaginiamo che il futuro e la fantascienza si fondano o si confondano. Immaginiamo che sia possibile programmare un viaggio al di fuori del nostro Sistema Solare, su uno dei tanti pianeti extrasolari scoperti finora. Dove andare?
NASA-JPL ha immaginato delle mete ideali da poter visitare in un lontano futuro, quando la tecnologia permetterà di compiere viaggi fino a stelle relativamente vicine al nostro Sole. Qui trovate una breve descrizione di cinque sistemi planetari, selezionati sulla base dei poster-cartoline realizzati da NASA-JPL per questi mondi lontani: saluti dal tuo primo pianeta extrasolare, 51 Pegasi b; PSO J318.5-22 – dove la notte non finisce mai; sperimenta la gravità su una Super-Terra, HD 40307g; rilassati su Kepler-16b, dove la tua ombra ha sempre compagnia; Kepler-186f, dove l’erba è sempre più rossa.
Galassie, sfera celeste, costellazioni, luce, spettroscopia e leggi del corpo...Roberto Gregoratti
Powerpoint su sfera celeste sistema solare, galassie, costellazioni, luce, spettri, coordinate astronomiche, spettroscopia, spettri e leggi del corpo nero
Le principali scoperte al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nel corso del tempo. Si tratta di una selezione dii alcune scoperte importanti negli anni 2006-2012, prima dell'arrivo del cacciatore di pianeti extrasolari, HARPS-N.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall'effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Uno dei più grandi obiettivi della ricerca astrofisica è l'individuazione di nuovi mondi, anche potenzialmente abitabili.
La maggior parte dei pianeti extrasolari scoperti e caratterizzati finora è stata fatta mediante metodi indiretti, osservandone cioé gli effetti che il pianeta produce sulla stella madre. Oggi, per la prima volta nella storia dell'Astrofisca SPHERE permette di "osservare direttamente" un pianeta.
Per riuscire a rilevare il pianeta attorno alla stella, bisogna eliminare in modo efficace la luce della stella e ottenere un elevato contrasto.
SPHERE, acronimo per Spectro-Polarimetric High-contrast Exolanet Research, è uno strumento installato al VLT-Very Large Telescope dell’ESO, all’Osservatorio del Paranal, in Cile.
Strumento altamente sofisticato, SPHERE permette di trovare e caratterizzare esopianeti giganti in orbita attorno a stelle vicine mediante la tecnica del direct imaging, o immagine diretta.
Vi sono alcune domande fondamentali a cui vorremmo un giorno poter rispondere: siamo soli nell’universo? Ci sono altre forme di vita, eventualmente intelligenti, su altri mondi? E’ possibile, o sarà mai possibile, entrare in contatto con esse?
Nel corso dei millenni queste domande hanno affascinato grandi pensatori, filosofi, mistici e uomini di scienza. Gli strumenti adottati per cercare risposte erano la pura speculazione e l’immaginazione. In mancanza di dati certi, la soluzione non poteva che dipendere dal modo di pensare di chi si poneva la questione. Così, accanto ad Epicuro e Giordano Bruno, convinti dell’esistenza di altri mondi abitati da esseri simili a noi, altri come Aristotele negavano tale possibilità.
Star Trail ● Fotografare il movimento delle stelle fisseGerlando Lo Savio
Come fotografare spettacolari foto di star trail notturni, con (quasi) qualsiasi macchina fotografica, per far appassionare i profani all'osservazione del cielo e all'astronomia.
L'attrezzatura necessaria, l'inquadratura e la composizione, la pianificazione, il workflow, lo sviluppo e qualche suggerimento su errori da evitare.
Oggi puoi fare fotografia astronomica anche senza usare un telescopio ed una montatura... e ci sono ottime ragioni per farlo!
Trasforma i limiti tecnici in opportunità creative per portare la Via Lattea e le stelle qui sulla Terra.
Design originale per la Locandina del Workshop ABA Avanzato tenuto dal dr. Vincent J. Carbone a Palermo ed organizzato dall'Istituto Tolman nel 2015.
L'ispirazione di questo lavoro è venuta dall'idea di pianificare interventi comportamentali ad alto contenuto scientifico con bambini autistici.
Per mantenere riconoscibile lo stile della Scuola, ho usato gli stessi tipi di carattere usati per le altre locandine di eventi organizzati dall'Istituto Tolman nel 2015. Ho pertanto usato il carattere Futura di Paul Renner, insieme al carattere PT Sans di ParaType. I pictogram usati sono dal progetto Entypo di Daniel Bruce.
Le immagini della bambina con le ali sono di Igor Yaruta da 123RF.
Per realizzare questa locandina sono stati usati LibreOffice, Autodesk Graphic (prima noto come iDraw) e Pixelmator.
Il giuramento pronunciato dagli specialisti psicoterapeuti che si sono formati presso la Scuola di Psicoterapia dell'Istituto Tolman, come il giuramento di Ippocrate pronunciato dai medici.
Design originale per la Locandina del Workshop"Act e Relazione Terapeutica", tenuto dal prof. Giovanni Miselli ed organizzato dall'Istituto Tolman nel 2015.
In questo lavoro la semplicità e l'uso dei rossi vogliono evocare i concetti di equilibrio ed emozione che sono parte delle terapie ACt.
In questo lavoro ho usato esclusivamente l'elegante carattere Raleway di Matt McInerney, che con i suoi vari pesi può essere utilizzato in ogni parte del poster, mantenendo armonia.
La palette è incentrata su un rosso porpora, bianco e nero, per una grande energia ed emozione.
Per realizzare questa locandina sono stati usati LibreOffice e Pixelmator.
Design originale per la presentazione del Poster "Promuovere il peer engagement attraverso attività condivise in una coppia di bambini con autismo in età prescolare" presentato da F. Compagno, L. Mustacchia, S. Patti e N. Lo Savio per l'Istituto Tolman. Il poster è stato presentato al Congresso "Behaviorism at 100" che si è tenuto a Parma a Novembre 2013.
Per questo lavoro mi sono tenuto entro i requisiti richiesti per i lavori per il convegno, cercando comunque di dare un'identità forte e riconoscibile al lavoro.
Per questo lavoro ho usato il carattere Futura di Paul Renner, insieme al carattere Cambria.
Lavoro interamente realizzato con LibreOffice.
Design originale per la Locandina del ciclo di Incontri RelAzioni, organizzato dall'Istituto Tolman nel 2015.
In questo lavoro ho voluto evidenziare la dinamicità dello psicoterapeuta cognitivo comportamentale che si forma presso la Scuola.
Per una maggiore riconoscibilità dello stile della Scuola, ho usato gli stessi tipi di carattere usati per le altre locandine di eventi organizzati dall'Istituto Tolman nel 2015. Ho pertanto usato il carattere Futura di Paul Renner, insieme al carattere PT Sans di ParaType. I pictogram usati sono dal progetto Entypo di Daniel Bruce.
La palette, che alterna colori caldi a verdi è stata scelta per comunicare l'importanza dell'"umanità" necessaria alla professione di psicoterapeuta, in apparente contrasto con la scelta delle forme e delle font, più "tecniche", per evocare l'importanza della scientificità e della competenza tecnica fondamentali nella professione.
Per realizzare questa locandina sono stati usati LibreOffice, iDraw e Pixelmator.
Design originale per la Locandina del ciclo di Open Day della Scuola di Psicoterapia, organizzato dall'Istituto Tolman nel 2015 (vedi http://goo.gl/7cPfz7).
In questo lavoro ho voluto mostrare come la Scuola sia concentrata sull'obiettivo di formare professionisti psicoterapeuti, fornendo le competenze centrali (il "cuore") dello psicoterapeuta cognitivo comportamentale.
Per questo lavoro ho usato il carattere Futura di Paul Renner, insieme al carattere PT Sans di ParaType. I pictogram usati sono dal progetto Entypo di Daniel Bruce.
La palette, che alterna colori caldi a verdi è stata scelta per comunicare l'importanza dell'"umanità" necessaria alla professione di psicoterapeuta, in apparente contrasto con la scelta delle forme e delle font, più "tecniche", per evocare l'importanza della scientificità e della competenza tecnica fondamentali nella professione.
Per realizzare questa locandina sono stati usati LibreOffice, iDraw e Pixelmator.
Un vecchio lavoro... Locandina per il Seminario "La Psicologia Positiva", del 2011, organizzato dall'Istituto Tolman, Scuola di Psicoterapia.
Per realizzare questa locandina è stato usato solo software libero: Gimp, Inkscape, e LibreOffice.
Locandina per l'evento "Maratona dell'Assertività 2014 - Quaquabbù", di Settembre 2014, organizzato dall'Istituto Tolman, Scuola di Psicoterapia (vedi http://goo.gl/W31duY).
Il poster è basato sulla storia che ha fatto da cornice all'evento, in cui l'origami di un uccello ed un muro da superare erano elementi importanti.
Per questo lavoro ho usato i caratteri Mail Ray Stuff ed Ubuntu.
Per realizzare questa locandina sono stati usati Gimp, Inkscape, LibreOffice e Pixelmator.
Locandina per il Convegno ed il Workshop "Metacognizione e Psicoterapia", di Ottobre 2014, organizzato dall'Istituto Tolman, Scuola di Psicoterapia (vedi http://goo.gl/XWzIY7).
L'idea di base del poster è la cura del paziente, e la poliedricità del terapeuta.
Design basato su grafiche di artqu (vedi http://it.123rf.com/profile_artqu).
Per questo lavoro ho usato le versioni serif e sans serif del carattere Merriweather di Eben Sorkin.
La palette dei colori, verde, arancio porpora e blu, è stata usata per richiamare i colori delle 4 sedi dell'Istituto Tolman.
Per realizzare questa locandina sono stati usati Gimp, Inkscape, LibreOffice e Pixelmator.
Autismo ed interventi ABA di 2° generazione - LocandinaGerlando Lo Savio
Locandina per l'incontro "Autismo ed interventi ABA di 2° generazione", di Marzo 2015, organizzato dall'Istituto Tolman, Scuola di Psicoterapia (vedi http://goo.gl/Z9nKbb).
Per questo poster mi sono ispirato ad alcuni libri e film, in cui grandi menti, tra cui anche famosi progettisti di aerei, rivelavano avere tratti autistici. L'idea è come gli interventi proposti durante l'incontro, per lo più rivolti a bambini, possano aiutarli a "spiccare il volo".
Design basato su grafiche di Igor Yaruta (vedi http://it.123rf.com/profile_yarruta).
Per questo lavoro ho usato il carattere Futura di Paul Renner, insieme alla font PT Sans dell'agenzia ParaType, il primo per evocare lo stile degli aviatori della 2° Guerra Mondiale, il secondo per dare comunque un carattere moderno al lavoro.
La scelta dei colori, con toni di verde ed arancio, è stata presa anche per dare calore e per armonizzare questo lavoro con un poster di un evento collegato.
Per realizzare questa locandina sono stati usati Gimp, Inkscape, iDraw e Pixelmator.
Analisi Funzionale: implicazioni per la psicoterapia e l'educazione specialeGerlando Lo Savio
Locandina per il Convegno "Analisi Funzionale", di Marzo 2015, organizzato dall'Istituto Tolman, Scuola di Psicoterapia (vedi http://goo.gl/fE0hsN).
L'idea di base del poster è la conversazione, che stimola la costruzione di una rete professionale di psicologi, potente ed efficace.
Design basato su grafiche di Pongsakorn Sarunsatta (vedi http://it.123rf.com/profile_chinzogzag).
Per questo lavoro ho usato varie versioni del versatile carattere Equip di Hoftype, cercando di armonizzare pesi e colori.
La scelta dei colori, turchese e ceruleo con accenti arancio, è stata presa anche per armonizzare questo lavoro con un poster di un evento collegato.
Per realizzare questa locandina sono stati usati Gimp, Inkscape, iDraw e Pixelmator.
L'Istituto Tolman è Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.
E' la Bottega per divenire Artigiano del Benessere
Questa presentazione racconta cosa è l'Istituto, e come è strutturato il quadriennio della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia.
Una breve presentazione sui fenomeni celesti del bimestre che sta iniziando, presentata a riunione sociale ORSA. A seguito della presentazione, una dimostrazione pratica con Stellarium e Celestia.
Iniziativa Starlight - Come l'inquinamento luminoso influenza l'osservazione ...Gerlando Lo Savio
Breve intervento presentato alla Conferenza sull'Iniziativa Starlight organizzata presso l'Instituto Cervantes di Palermo, cui hanno partecipato il Prof. Cipriano Marin responsabile dell'Iniziativa Starlight, il Prof. Antonio Maggio dell'INAF- Osservatorio Astronomico di Palermo, la Dott.ssa Emanuela Pulvirenti, ingegnere illuminotecnico e Gerlando Lo Savio, Presidente ORSA.
L'intervento era focalizzato sulla situazione locale (Palermitana) per quel che riguarda l'inquinamento luminoso, e su come gli astrofili si attivano per porre rimedio.
Iniziativa Starlight - Come l'inquinamento luminoso influenza l'osservazione ...
Cosa osserviamo in astronomia: Classificazione oggetti celesti
1. Dal vicino al lontano
Corso di Astronomia di
Base
1° incontro
cosa osserviamo
in astronomia
1
O.R.S.A. Corso Astronomia di Base 11-10-11 – Gerlando Lo Savio
2. Cos'è l'ORSA
2
O.R.S.A. Corso Astronomia di Base 11-10-11 – Gerlando Lo Savio
3. Programma del Corso di Astronomia di Base
Martedì 11 Ottobre - 1° Incontro: "Dal vicino al lontano, cosa si osserva in Cielo".
Martedì 18 Ottobre - Conferenza "Starlight: diritto alla luce delle stelle" presso l'Istituto Cervantes
del prof. Cipriano Marin, Instituto Astrofisico de Canarias.
Martedì 25 Ottobre - 2° Incontro: "Come si osserva il Cielo".
Sabato 29 Ottobre - 1° Serata pratica sul campo, a Cefalà Diana.
Martedì 8 Novembre - 3° Incontro: "Come funzionano le Stelle".
Martedì 15 Novembre - 4° Incontro: "Galassie e cosmologia".
Martedì 22 Novembre - 5° Incontro: "Dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo" in diretta dal
CERN di Ginevra - Spazio aperto a domande e approfondimenti.
Venerdì 25 Novembre - 2° Serata pratica sul campo, presso il ns. Osservatorio di Ventimiglia di Sicilia
3
O.R.S.A. Corso Astronomia di Base 11-10-11 – Gerlando Lo Savio
4. 4
Di cosa parliamo stasera
● Cosa osserviamo
– Sistema Solare
– Ammassi Stellari
– Nebulose
– Galassie
● Come lo vediamo
– Distanze
– Dimensioni
Luminosità
da Uranographia di Johann Elert Bode, Berlino 1801
–
Gerlando Lo Savio - O.R.S.A. Palermo 1° incontro Corso di Astronomia di Base 11-10-11
5. 5
Le Parole sono importanti
● Distanza
● Diametro reale
● Diametro angolare
● Luminosità
● Magnitudine (apparente, assoluta)
● Magnitudine superficiale
Gerlando Lo Savio - O.R.S.A. Palermo 1° incontro Corso di Astronomia di Base 11-10-11
6. 6
Distanza:
Quanto è “lontano”?
● Pianeti, stelle, galassie:
talmente distanti che sono
praticamente all'infinito
(distanza iperfocale)
● Dobbiamo usare metodi
“inusuali” per misurare
queste distanze
● Per i fini osservativi sono
Al di là di una certa distanza, i nostri occhi non come “incollati” sulla
sono più in grado di distinguere cosa sia più
lontano, né di quanto sia più lontano.
Sfera Celeste
Chi è più lontano? Gli alberi, la Luna o le
Pleiadi? Di quanto?
Gerlando Lo Savio - O.R.S.A. Palermo 1° incontro Corso di Astronomia di Base 11-10-11
7. 7
Diametro:
Quanto è “grande”?
Gerlando Lo Savio - O.R.S.A. Palermo 1° incontro Corso di Astronomia di Base 11-10-11
8. 8
Mettendo insieme
distanza e dimensioni
Gerlando Lo Savio - O.R.S.A. Palermo 1° incontro Corso di Astronomia di Base 11-10-11
9. 9
Dimensioni angolari
● Immagina un triangolo che ha un
vertice nel tuo occhio e gli altri due
nelle stelle
● L'angolo associato al vertice nel tuo
occhio è la distanza angolare tra le
due stelle
● È l'angolo la cosa che conta nelle
osservazioni
● In astronomia gli angoli si misurano
in
– Gradi sessagesimali ( ° )
– Minuti ( ' )
– Secondi d'arco ( “ )
● es. 10° 30' 15”
Gerlando Lo Savio - O.R.S.A. Palermo 1° incontro Corso di Astronomia di Base 11-10-11
10. 10
Misurare angoli in cielo
● Una spanna estesa alla distanza
di un braccio sottende un angolo
di ~20°
● Questo è vero per tutti, grandi e
piccoli:
le proporzioni del corpo sono le
stesse
● Come funziona: “Un oggetto di 1
cm, posto a una distanza di 60
cm dall'occhio sottende un arco
di ~1°”
● Possiamo usare il righello per
fare “misure” in cielo
da “Due Passi tra le Stelle” di M. D. Heilfetz e W. Tirion
Gerlando Lo Savio - O.R.S.A. Palermo 1° incontro Corso di Astronomia di Base 11-10-11
11. 11
Magnitudine: Quanto è
“luminoso”?
● La luminosità di un oggetto ● Limite visuale: ~6
astronomico si indica in
magnitudini ● Megrez: 3,3
● Come una classifica: una stella di
mag 1 è ~2,5 volte più luminosa di
● Polaris: 2
una stella di mag 2 che è ~2,5
volte più luminosa di una di mag 3,
● Spica: 1
e così via
● Vega: 0
● Un salto di N mag corrisponde a
un fattore 2,5N ● Sirio: -1,4
Le stelle più luminose hanno mag
Venere: -4
●
●
0 o anche mag negative
● Luna: -12,7
● Sole: mag -26,8
Gerlando Lo Savio - O.R.S.A. Palermo 1° incontro Corso di Astronomia di Base 11-10-11
12. 12
Visione notturna
● Nel nostro occhio ci sono 2 tipi di sensori:
– Coni:
● Piccoli (più dettagli), di tre specie sensibili al rosso, al verde e al blu
(percezione dei colori)
● Meno sensibili alla luce e di più al centro della retina.
– Bastoncelli:
● Più grandi (meno dettagli), di un'unica specie (no colori)
● Più sensibili alla luce e di più nelle zone periferiche della retina.
● L'iride fa da diaframma da f/1 a f/64 (da 1 a 7-8 mm)
● Adattamento all'oscurità (~30 m):
– L'iride si apre
– I pigmenti fotosensibili si ri-formano interamente
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Visione notturna
● Perdita dell'adattamento: 1/20 s (bastoncelli), 5 s (iride)
● Per non perdere l'adattamento al buio bisogna far uso di luce
poco luminosa color rosso profondo (620 nm)
● Fattori che influenzano l'adattamento all'oscurità nel medio-lungo
termine:
– Esposizione a intense fonti luminose durante il giorno o i giorni precedenti
– Carenza di vitamina A
– Alcool e fumo
– Stanchezza e stati di tensione/ansia
– Età
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Cosa osserviamo
● Dai più vicini ai più lontani (o quasi)
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Sistema Solare
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Distanze 1/4
● Le distanze nel Sistema Solare si misurano in
● Unità astronomiche (UA)
●
● 1 UA = distanza Terra-Sole
= 149 x 106 km
●
●
● Le distanze sono state determinate per mezzo della Legge di Gravitazione Universale prima e per mezzo
di radar e laser più recentemente
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Meteore e meteoriti
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Satelliti artificiali e
Sonde spaziali
● ISS, Space Shuttle, Iridium, ...
● Mag da -8 (Iridium) a 4,5 (HST) e
meno
● Attraversano il cielo come
puntini, scompaiono e
ricompaiono dalla parte opposta
oppure compaiono
improvvisamente e poi
scompaiono
● Un'apparizione tipica: ~10 m
4 Nov 1,1 05:23:59 10 SSE 05:25:26 13 SE 05:26:53 10 E
● Dipende dalle dimensioni e dalla 5 Nov -1,3 05:45:16 10 SSW 05:48:00 46 SE 05:50:50 10 ENE
geometria con il Sole 6
6
Nov
Nov
0,9
-2
04:35:18
06:08:05
12
10
SE
WSW
04:36:03
06:10:52
13
44
SE
NW
04:37:26
06:13:39
10
10
E
NE
7 Nov -1,3 04:58:25 43 SSE 04:58:42 44 SE 05:01:25 10 ENE
8 Nov -2 05:21:13 44 NW 05:21:25 46 NW 05:24:14 10 NE
Passaggi su Palermo della ISS dal 30/10/07 al 09/11/07
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19. 19
Luna
Diametro: 3476 km
(<1/3 della Terra)
Distanza: 363104 km
(~1 “secondo-luce”)
Diametro app: ~30'
Magnitudine: -12,7
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Sole
Diametro:
1,4 x 106 km
(>100 della Terra)
Distanza:
149 x 106 km = 1 UA
(~8 “minuti-luce”)
Diametro app: ~30'
Magnitudine: -26,8
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Pianeti
● Interni
– Mercurio
– Venere
– Marte
● Esterni
– Giove
– Saturno
– Urano
– Nettuno
● Pianeti nani
● Come riconoscerli
– Si trovano vicino all'eclittica
– “Scintillano” poco
(perché non puntiformi)
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Configurazioni dei pianeti
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Pianeti interni
● Si muovono rapidamente
●
● Le condizioni più favorevoli sono le massime
elongazioni Est e Ovest
●
Mostrano le fasi, come la Luna
●
● ma non possiamo osservarli quando sono “pieni”
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Mercurio e Venere
● Si osservano o all'alba o al
tramonto
● Mostrano le fasi
● Nessun dettaglio superficiale
● Solo Venere: Difetto di fase
Mercurio
Diametro: 4880 km
(<1/2 della Terra)
Distanza: min. 0,6 UA, max 1,4 UA
(~3-5 “minuti-luce”)
Diametro app.: ~30'
Magnitudine: -26,8
Venere
Diametro: 12103 km
(~ della Terra)
Distanza: min. 0,3 UA max 1,7 UA
(~2 - 14 “minuti-luce”)
Diametro app.: ~23” - 13”
Magnitudine: fino a -4,4
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Pianeti esterni
● Si muovono lentamente
●
● Le condizioni più favorevoli sono le opposizioni
●
●
● Non mostrano fasi, tranne Marte
● (che può mostrarci un piccolo “spicchio” in ombra)
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Marte
Diametro: 6780 km
(~ della Terra)
Distanza: 0,5-2,5 UA
(~4-21 “minuti-luce”)
Diametro app: ~ 18-4''
Mag. max: -2,9
Freq. Opposizioni:
~ 2 y 51 d
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Giove
Diametro: 139 822 km
(~ 22 Terra)
Distanza: 4-6 UA
(~35-52 “minuti-luce”)
Diametro app: ~ 46-31''
Mag. max: -3
Freq. Opposizioni:
~ 1 y 34 d
●Satelliti maggiori di dimensioni e magnitudini
confrontabili con Mercurio:
● Io
● Europa
● Ganimede
● Callisto
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Saturno
Diametro: 116 460 km
(~ 18 Terra)
Distanza: 9-11 UA
(~1 “ore-luce”)
Diametro app: ~ 15-19''
Mag. max: -0,3
Freq. Opposizioni: ~ 1 y 13 d
Diam. Anelli: 270 000 Km
Diam. App anelli: ~ 44-35''
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Urano e Nettuno
Urano
Diametro: 50724 km
(~ 8 Terra)
Distanza: 18 - 20 UA
(~3 “ore-luce”)
Diametro app: ~ 4-3''
Mag. max: 5,5
Freq. Opposizioni: ~ 1 y 4d
Nettuno
Diametro: 49250 km
(~ 8 Terra)
Distanza: 29-31 UA
(~4 “ore-luce”)
Diametro app: ~ 2''
Mag. max: 8
Freq. Opposizioni: ~ 1 y 2d
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I Pianeti nani
Pianeta nano: un corpo celeste di tipo planetario orbitante attorno ad una stella e caratterizzato da una
massa sufficiente a conferirgli una forma sferoidale, ma che non è stato in grado di "ripulire" la
propria fascia orbitale da altri oggetti di dimensioni confrontabili.
● Cerere
● Plutone – Caronte
● Eris
Diametro Diam. Mag.
Nome Semiasse maggiore Fascia asteroidale Scoperta
medio apparente max
1 Cerere 4 1 3 x 1 0 6 km 2 , 8 UA 9 7 5 x 9 0 9 km 0, 3- 0 , 7 ' ' Fa s c i a principale 7 1801
39,5 5h
1 3 4 3 4 0 Plutone 5 9 0 6 x 1 0 6 km ( 2 3 0 6 ± 2 0 ) km <0,1'' Fa s c i a d i Kuiper Plutino 13,5 1930
UA 30m
10 123 x 10 6 67,7 9h (2400 ± 100)
136199 Eris <0,05'' Disco dif f us o 18,8 2005
km UA 30m km
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Asteroidi e Comete
● Piccoli corpi di forma per lo
più irregolare
● Asteroidi
– Carbonacei (75%), silicei
(17%), metallici
– Per lo più tra Marte e Giove
– Puntiformi *
● Comete
– Ghiaccio e polveri
– Sistema solare esterno
(orbite molto ellittiche) * se ne può dedurre la forma dalla
curva di luce
– Visibili perché “accese” dal
vento solare
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Stelle
La materia più abbondante nell'Universo:
sono “ovunque”
Dimensioni varie:
come il Sole, 10 volte più piccole
(o meno) o anche 500 volte più grandi
Sequenza principale, Giganti, Supergiganti,
Nane bianche
Varie temperature (cioè colori):
~2400 – 30 000
Varie magnitudini: max -1,4 (Sirio)
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Distanze astronomiche 2/4
● Le distanze fuori dal Sistema Solare si misurano in
● parsec (pc) e
● a volte in anni luce (a.l.)
●
●
● 1 pc = dist. di un astro di parallasse 1''
● = 2,06 x 105 UA = 3,08 x 1013 km
●
● 1 a.l. = dist. percorsa dalla luce in un anno
● = 63 241 UA = 9,46 x 1013 km
●
● 1 pc = 3,26 a.l.
●
● Le distanze sono determinate per via trigonometrica e con altri mezzi
● (luminosità di stelle note, parallassi dinamiche, ...)
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Le stelle sono puntiformi
● Non importa a che
ingrandimento
osserviamo, né che
telescopio usiamo
● Ottime per test ottici
● Uniche differenze:
– Magnitudine (può
variare nel tempo)
– Colore (spettro)
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Stelle doppie e colori
Sistemi “legati” o solo prospettici
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Oggetti del Cielo Profondo
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37. 37
Magnitudine
degli oggetti estesi
● Magnitudine “integrata” Vs. Magnitudine
superficiale
● Mag. Integrata (si trova nelle tabelle):
– Mag. di una stella che fuori fuoco copre
la stessa superficie angolare
● Mag. Superficiale:
– Mag. per unità di superficie angolare
● Quella che determina la visibilità è la
magnitudine superficiale!!!
● La mag. superficiale non dipende dalla
distanza:
se andassimo più vicino alla Nebulosa di Orione non
sarebbe più brillante in cielo, ma solo più estesa!!!
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Ammassi aperti
● Gruppi di stelle (solitamente giovani) che si sono formate insieme
(a volte si vede anche parte della nebulosa originale) e dello stesso
colore
● Di solito da alcune decine a centinaia di componenti
● Nella la Via Lattea
● Forme irregolari
● Si stanno “disperdendo”
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39. 39
Ammassi globulari
● Gruppi molto compatti di stelle piccole e vecchie
● Di solito 105 stelle
● Nell'alone della Galassia (~200 globulari)
● Forma sferica
● Sono sistemi molto antichi (13-16 x 10 9 y) e stabili (R < 100 pc)
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40. 40
Distanze astronomiche 3/4
● Esiste una relazione tra mag. assoluta e periodo di alcune classi di stelle
variabili (cefeidi, RR Lyr, ..)
●
● Misurando la mag apparente di alcune stelle nei globulari e in altre
galassie ne misuriamo la distanza
●
● Le dimensioni lineari dei globulari sono più o meno le stesse
●
● misurando le dimensioni apparenti dei globulari facciamo misure di
distanza
●
● tecniche usate per ammassi globulari e galassie
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Nebulose
Nebulose a emissione
Nebulose a riflessione
Nebulose oscure
Nebulose planetarie
Resti di Supernova
miglior periodo: estate-inverno
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42. 42
Nebulose a emissione
● Gas H e He scaldato ed
eccitato dalla radiazione
UV di stelle calde
● Color rosso
(h alpha)
● Stelle giovani
● Luminose
● Grandi dimensioni
angolari
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43. 43
Nebulose a riflessione
Riflettono
semplicemente la luce
delle stelle vicine
Il loro colore dipende da
quello delle stelle che le
illuminano
sono deboli
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44. 44
Nebulose oscure
Dense nubi di polveri opache nel visibile
Si possono osservare solo sotto cieli scuri e con
grandi diametri o fotograficamente
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45. 45
Nebulose planetarie
● Gusci espulsi da stelle
giganti in evoluzione
● Simmetria cilindrica
(“a clessidra”)
● Piccole dimensioni angolari
● Colori rosso, verde, blu
associati alla presenza di
ossigeno, carbonio e altri
elementi
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46. 46
Resti di SN
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47. 47
Galassie
● Sistemi stellari
● si raccolgono in ammassi e super ammassi
● distanze da 106 a.l. fino alle dimensioni
dell'Universo
● Dimensioni di 104 a.l.
miglior periodo: primavera
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48. 48
Distanze astronomiche 4/4
Redshift (Z)
●
● si basa sulla recessione delle galassie
●
● Più sono lontane, più veloce si
allontanano
●
● Ancora non abbiamo una
“calibrazione” sicura
●
● fuori dalla portata degli astrofili
“normali”!!! ;-)
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Fonti, riferimenti e strumenti
usati
● Stelle e oggetti astronomici in generale
– Ian Ridpath, WilTirion, “Guida delle Stelle”, Muzzio ed.
– Steven Beyer, “Guida alle Stelle”, Hoepli ed.
– Gabriele Vanin, “Astronomia Viva!”, Unione Astrofili Italiani
– Karttunen et altri, “Fundamental Astronomy”, Springer
● Altri riferimenti, fotografie e illustrazioni
– http://skytour.homestead.com/
– http://www.perezmedia.net/beltofvenus/
– http://www.nineplanets.org
– http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/astropix.html
– http://commons.wikimedia.org/
● Visione notturna
– R. B. Thompson, B. Fritchman Thompson, “Astronomi per Passione”, Apogeo ed.
– W. Ferreri, “Il Libro dei Telescopi”, Il Castello ed.
– Rodolfo Calanca, “L'Occhio Umano e la Visione”, http://www.coelum.com/calanca/visione_umana.htm
● Altri riferimenti usati
– Fredi De Maria, “I Sentieri della Notte”, http://www.otticademaria.it/astro/
– Molti articoli da Wikipedia in Italiano e in Inglese: www.wikipedia.org
● Software
– Elaborazione immagini: Gimp (http://www.gimp.org/) e Inkscape per gli schemi (http://inkscape.org/)
– Realizzato con Openoffice.org (http://it.openoffice.org/) in KDE (http://kde.org/) sotto Mandriva Linux (http://mandriva.com/)
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