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Abilità visuo-spaziali, visuopercettive e l’apprendimento
Martina Cambiano
Terapista neuro-psicomotricità
La formazione del TNPEE
Il terapista della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva:
evolutiva
• Laurea breve presso facoltà di Medicina e Chirurgia
• Approccio interattivo – cognitivista (basi cognitiviste e
neuropsicologiche inserite nel contesto spazio/relazione)
(Ajuriaguerra, Naville, Bucher, Picq, Vayer, Le Bouchl)
• Inserito nel piano SSN come figura professionale
appartenente alla Classe Riabilitativa specifica dell’età
evolutiva
• Utilizza l’esame psicomotorio e l’osservazione del
comportamento spontaneo
Lo psicomotricista invece:
• Scuola privata non riconosciuta dal SSN
• Approccio relazionale (riferimenti psicodinamici)
(Aucouturier, Lapierre)
Profilo Professionale TNPEE
• Adatta

gli interventi terapeutici alle peculiari
caratteristiche dei
pazienti in età evolutiva con quadri clinici multiformi che si
modificano nel tempo in relazione alle funzioni emergenti.
• Attua interventi terapeutici e riabilitativi nei disturbi
percettivo –
motori, neurocognitivi e nei disturbi di simbolizzazione e di
interazione del bambino fin dalla nascita.
• Svolge attività terapeutica per le disabilità
neuropsicomotorie,
psicomotorie e neuropsicologiche in età evolutiva
utilizzando
tecniche specifiche per fasce d’età e per singoli stadi di
…profilo professionale TNPEE
• Attua procedure di valutazione
dell’interrelazione tra funzioni affettive,
funzioni cognitive e funzioni motorie per ogni
singolo disturbo neurologico, neuropsicologico
e psicopatologico dell’E.E
• Elabora e realizza il programma terapeutico
che utilizza schemi e progetti neuromotori
come atti mentali e come strumenti cognitivi e
meta cognitivi; utilizza altresì la dinamica
corporea come integrazione delle funzioni
mentali e delle relazioni interpersonali.
Il TNPEE si occupa di….
Disturbi specifici dello
sviluppo
Disturbi
neuropsicologici –
DSA/SNV
Ritardo mentale
Disabilità neuromotorie –PCI-

ADHD-Disturbi della
condotta e del
comportamento

Disturbi Pervasivi
dello Sviluppo
-DGS-
Disturbi neuropsicologici: DSA
Valutazione e trattamento degli aspetti della:
- Abilità visuospaziali
- Abilità visuopercettive ossia come vede il bambino
Funzioni oculomotorie di base (fissazione, inseguimento,
arrampicamento)

Ab. visuopercettive (ad es: ricerca / riconoscimento di elementi
in immagini più complesse, appaiamento di immagini, …)

- Disgrafia
Deficit visuospaziali: cause
Entrambi sono spesso associate ai DSA e
spesso eziologia dei Disturbi Aspecifici
Sindrome non
verbale

Deficit specifico
visivo
Deficit visuospaziali

Sindrome non verbale
Deficit visuospaziali
I deficit visuospaziali si possono definire come
disordini che determinano un'erronea stima degli
aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano il
rapporto tra la persona e l'oggetto, le relazioni
stesse fra diversi oggetti e l'orientamento degli
stimoli, associata ad una corrispondente caduta
nelle capacità di memoria e di pensiero spaziale
(Benton, 1985).
Un deficit di tipo visuospaziale può produrre
difficoltà di apprendimento
• Analogia tra QI verbale (abilità linguistiche) e QI
di performance (abilità spaziali-meccanichepratiche:riguardano la destrezza nel manipolare le
immagini, sintesi visuopercettiva e coordinazione
visuomotoria)

abilità di un soggetto nella modalità visiva
(Padovani, 1993)
LA MEMORIA DI LAVORO
ESECUTIVO
CENTRALE

CICLO
FONOLOGICO

TACCUINO VISUOSPAZIALE
DIFFICOLTA’ VISUO-SPAZIALI
Disturbo non verbale= disturbo caratterizzato da
abilità non verbali deficitarie (es. calcolo, orientamento spaziale)
CARATTERISTICHE
DISCREPANZA tra QI verbale e QI di performance
a. Capacità della MLVS deficitaria
b. Erronea stima delle relazioni spaziali tra gli oggetti
in relazione al proprio corpo
c. Disturbo prassico e di coordinazione visuo-motoria
d. Difficoltà nel cogliere gli aspetti paralinguistici
della comunicazione
Disprassia costruttiva (es. disegno)
Bassa autostima
Difficoltà nelle relazioni interpersonali
EVOLUZIONE DEI DEFICIT VISUO-SPAZIALI (Rourke)
1) PERCEZIONE VISIVA E SPAZIALE
2) ATTENZIONE E MEMORIA
3) APPRENDIMENTI (es. calcolo, geometria, scienze)
* LETTURA, COMPRENSIONE ADEGUATE
SINDROME NON VERBALE (Rourke, 1989)
1) deficit tattile-percettivi bilaterali o nell’emisoma sinistro
2) coordinazione visuo-motoria deficitaria
3) abilità visuo-spaziali carenti (memoria e attenzione)
4) problemi in compiti cognitivi e sociali non verbali
5) buona memoria verbale meccanica (es. ripetizione)
6) difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni
7) difficoltà in matematica
8) deficit nella percezione e nei giudizi sociali
9) ritardo nell’acquisizione del linguaggio
10) disturbi della sfera emotiva (?)
ABILITA’ DEFICITARIE DI PROBLEM SOLVING
DIFFICOLTA’ AD INTEGRARE LE INFORMAZIONI
UTILIZZO INADATTO DEL FEEDBACK
DIFFICOLTA’ A VALUTARE SITUAZIONI NUOVE
TENTATIVO DI UTILIZZARE STRATEGIE DI TIPO VERBALE
COINVOLGIMENTO DELL’EMISFERO DESTRO
(es. disegno casa)
Caratteristiche b/o difficoltà di apprendimento
non verbale
• Blocco di fronte a consegne difficili (MVP limitata)
• Approccio al compito di tipo top-down (set di
risposte – perseveranza)

• Difficoltà nel progettare, costruire e manipolare
l’immagine mentale
• Difficoltà di pianificazione e progettazione
• Impaccio di fronte alle novità
• Difficoltà nella memoria di lavoro visuospaziale
Aree di intervento
Per ogni area sono perseguiti obiettivi di tipo
processuale o di acquisizione minima secondo
una metodologia metacognitiva.
1.
2.
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4.
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10.

Abilità visuospaziali
Disegno
Matematica
Prassie
Geometria
Comprensione del testo
Geografia e orientamento
Competenza sociale
Scienze
Computer
Area visuospaziale
Difficoltà nell’elaborazione di input visivi complessi
L’intervento è diretto:

1. Analisi configurazione visuospaziale e memoria
(ricordo di posizioni, oggetti, sequenze e figure)

2. Orientamento in una configurazione visiva
(strategie di analisi di un input)

3. Costruzione di un’immagine visiva
(completamento figure)

4. Organizzazione spaziale di input visivi
(categorizzazione spaziale)
Area del Disegno
1.Organizzazione del foglio (org.spaziale di
situazioni-tipo, ideazione di un disegno, utilizzo di
strumenti da disegno)

2.Copia di modelli grafici (“grammatica di base” con
le figure geometriche, riproduzione di figure con strategie
per la copia)

3.Disegno libero (valorizzazione dell’osservazione della
realtà; regole per raffigurare oggetti e personaggi)
Area della Matematica
Difficoltà riscontrabili:
riscontrabili
1.Organizzazione spaziale: allineamento in colonna e
lettura direzionale dell’operaz.
2.Dettagli visivi: errata lettura indici matem.
3.Errori procedurali
4.Difficoltà a cambiare il set di risposta
5.Disturbi di grafia
6.Cattivo uso della memoria
7.Errori di giudizio e di ragionamento
..area della Matematica
1. Allineamento dei numeri (utilizzo di ausili
esterni:tabelle o strategie interne:riconoscimento
dell’errore)

2. Lettura direzionale (capacità di ordinamento
seriale, definizione rapporto di grandezza e direzionalità)

3. Attenzione ai dettagli visivi (modalità figurative
di rappresentazione delle 4 operazioni)

4. Miglioramento nella grafia dei numeri
(compiti di tipo meccanico, riflessione sull’errore)
Area delle prassie
1.Autoconsapevolezza delle caratteristiche del
proprio movimento (questionario di autoanalisi)
2.Uso degli strumenti (squadra, riga, compasso e
forbici)

3.Pianificazione dell’azione (lavoro sul diario, sullo
spazio di lavoro)

4.Ordine nelle proprie cose (chiarezza e
consapevolezza nel compito da eseguire)

5.Ordine nella propria scrittura (rapporto spaziograndezza del carattere)
Area della Geometria
1.Comprendere e ricordare a partire da indizi
percettivi “forti” (strategie per comprendere le
nozioni geometriche semplici:rettangolo-triangolo, etc…)

2.Cambiare set di risposta e flessibilità
nell’uso delle regole (scomposizione delle superfici,
utilizzo di cartoncini-guida)

3.Individuare la procedura corretta e seguirla
Area della Comprensione del
Testo
1.Costruire una scena (organizzazione di una storia a
partire dalle immagini)

2.Immaginare il movimento
3.Esaminare il rapporto testo-immagine (utilità
delle informazioni visive soprattutto quando si lavora con
testi di tipo regolativo)
Area della Geografia e dello
Orientamento
1.Le relazioni spaziali (Tema del decentramento e
dello spazio prospettico)

2.Le riproduzioni dei percorsi (Le 4 fasi: del
“verbalizzare”, del “memorizzare”, del “disegnare” e del
“controllare e valutare”.

3.L’orientamento e la comprensione di
simboli e rappresentazioni schematiche
(rappresentazione grafica dello spazio e reperimento di una
posizione)
Area della Competenza Sociale
1. Percezione sociale non verbale, lettura
degli indici di comportamento non
linguistici.
2. Giudizio sociale (comportamento che meglio si
adatta ad un comportamento)

3. Comprensione dei simboli-pittogrammi
legati alla vita sociale (verbalizzazione,

memorizzazione elementi chiave, rappresentazione e
drammatizzazione)
Area delle Scienze
1. Potenziare le capacità di osservazione
(strategie di approccio per la comprensione dei passaggi
considerati “difficili”)

2. Costruire un esperimento
3. Comprendere un problema (definire gli oggetti
rappresentati e metterli in relazione

4. Utilizzare tabelle o grafici
Area del Computer
1. Avvio alla conoscenza dello strumento
2. Analisi di una videata –la struttura a
finestre
3. Modalità di rappresentazione dei comandi:
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Il lavoro si può eseguire direttamente sul pc
ma anche attraverso il materiale proposto.
La videata del pc è un collage di dettagli
visivi e visuospaziali.
..se invece è un problema di
ordine visivo…
Disturbo Specifico
visivo
…l’indizio posturale
Il TNPEE si occupa anche
di prevenzione visiva,
valuta la relazione tra la
postura e la visione,
individua eventuali
problemi visivi che
possono interferire nelle
performance scolastiche
sulla base delle
informazioni posturali
Una postura più adeguata
garantisce maggiori
possibilità di cogliere
gli indizi visivi e
visuospaziali.
La visione non è soltanto un sistema organizzato che
riceve e trasduce stimoli luminosi, ma è parte di un

complesso sistema percettivo

che raccoglie
informazioni visive e le elabora mediante modalità
soggettive, influenzate dall’esperienza, dalla cultura,
dalle motivazioni e delle aspettative della persona.
La visione
• Funzione primaria e dominante che l’essere
umano
possiede
per
interagire
efficacemente con l’ambiente esterno
• Il 70-80% delle informazioni sensoriali che
raggiungono il cervello provengono dal
sistema visivo
La visione
• Funzione primaria e dominante
che l’essere umano possiede
per interagire efficacemente
con l’ambiente esterno
• Il 70-80% delle informazioni
sensoriali che raggiungono il
cervello
provengono
dal
sistema visivo
Essere in possesso di
adeguate abilità visive
significa molto più che
vedere 10/10.
Il controllo delle abilità
visive richiede una
professionalità
qualificata e prende in
particolare
considerazione gli
aspetti visuopercettivi e
visuomotori connessi
alla lettura.
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visive
Acquisizione
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Le abilità visive
concorrono al
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Gli interventi dell’otticooptometrista sono
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abilità visuopercettive
oculomotorie e si
avvalgono di occhiali,
lenti a contatto, filtri
colorati, ausili ottici e
indicazioni posturali che
possono ridurre o
eliminare determinati
segni e sintomi che sono
associati a deficit visivi.
L’ assemblaggio fonologico non implica solo
abilità fonologiche ma anche precise e rapide
abilità di orientamento e focalizzazione visiva;
in questo senso le difficoltà di lettura
potrebbero essere quindi provocate non
soltanto da un deficit linguistico-fonologico ma
anche da un disturbo su base visuo-attentiva.
Ciò rafforza l’importanza di sottoporre i bambini a
un accurato esame optometrico che prenda in
particolare considerazione gli aspetti
visivifunzionali connessi alle abilità di lettura.
L’ottico-optometrista
Nella predisposizione della relazione che
descrive la situazione visiva del bambino
esaminato agli altri professionisti che si
occupano di problemi di lettoscrittura,utilizza la
suddivisione:
1.area dell’integrità visiva
2.area dell’efficienza visiva
3.area del processamento dell’informazione
visiva e della protesizzazione
…strategie d’intervento nella
Scuola dell’Infanzia
Ci si concentra nelle aree:
a. Prassie
b. Schema corporeo
c. Lateralità
d. Visuopercezione
e. Spazialità
f. Grafomotricità
g. Propedeuticità alla letto-scrittura
Il bambino dai 3 ai 6 anni
PRASSIE
Il bambino deve saper riprodurre i modelli
presentati
• Copia oggettooggetto

• Riproduzione grafica modello grafico astratto
Il bambino dai 3 ai 6 anni
SCHEMA CORPOREO
• Localizzare e denominare parti del corpo
• Imitare gesti e posture, anche asimmetrici (gioco
dello specchio)
• Lateralità occhio-mano-piede:
osservando il bambino si può comprendere con
relativa approssimazione la dominanza dei vari
distretti, anche se non vi è ancora stabilizzazione.
LATERALITA’
E’ la manifestazione della dominanza, dipende
dalla specializzazione cerebrale anche se
talvolta può non coincidere con l’uso effettivo
(un destrimane può in realtà avere un’organizzazione cerebrale
da mancino ma essere stato costretto ad utilizzare la destra)

In età prescolare non è ancora stabilizzata
quindi non correggere eccessivamente il
bambino.
LATERALITA’
Attenzione ad un’eventuale imponente
instabilità (ad es. nelle attività di coloritura
cambia continuamente mano a seconda dello
spazio foglio da occupare)
Attenzione alla riproduzione ripetuta di gran
parte dei grafemi in modo speculare (meno
allarmante per i mancini – gioco di forze)
Il bambino dai 3 ai 6 anni
VISUOPERCEZIONE
•
•
•
•
•

Monitoraggio visivo delle sequenze motorie
Riconoscimento di immagini
Appaiamento immagini
Ripetizione di percorsi (3-4 posizioni)
Ricerca di elementi (dai 4 anni)
Il bambino dai 3 ai 6 anni
SPAZIALITA’
Nozioni topologiche riferite agli oggetti e al proprio
corpo. Dai 5 anni rappresentate graficamente.
• Confronto dimensioni/distanze
• Riconoscimento/denominazione forme semplici
sino a 4 anni quadrato-palla-tetto, dai 4 anche rappresentazione
grafica, dai 5 anche

• Dai 4 anni: seriazione 3-4 elementi, posizionarsi come
da consegna, puzzle semplici, ricomposizione di
immagini.
GRAFOMOTRICITA’
Analisi della struttura del disegno
NON
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GRAFOMOTRICITA’
Disegno della figura umana (evoluzione approssimativa)
• uomo-girino dei 3 anni
• 4 anni: testa, occhi, tronco, braccia, gambe
• 5 anni:come sopra più bocca, naso, braccia e gambe
anni:
attaccate al corpo*,tronco lungo* piede, abito colorato
• 7 anni, bambina: testa con occhi, naso, bocca, capelli*;
bambina
tronco lungo*, braccia a 2 tratti* attaccate al corpo,
gambe a 2 tratti* attaccate al corpo, pantaloni o gonna*,
abito colorato, scarpe*
• 7 anni, bambino: testa con occhi, naso, bocca*, tronco
bambino
lungo, braccia e gambe attaccate al corpo e a 2 tratti*,
piedi, abito colorato, colori realistici del volto*, contorni
matita*, pantaloni*.
Il bambino dai 3 ai 6 anni
GRAFOMOTRICITA’
• Impugnatura dello strumento grafico (distanza
dalla punta, tipo di pinza tripode, …)
• Il passaggio dello strumento da una mano
all’altra deve ridursi drasticamente entro i 5 anni
circa
• Occupazione dello spazio-foglio, soprattutto per
spazio-foglio
la scrittura deve avvenire dall’alto/sinistra
• Dai 5 anni: grafemi (correttamente impostati) e
trascrizione di icone
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Riconoscere oggetti/forme/dimensioni ad
occhi bendati
• Riconoscere e denominare parti del corpo,
discriminare destra e sinistra
• Imitare e verbalizzare posizioni
• Rappresentare graficamente la figura umana
in modo adeguato per l’età
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Usare adeguatamente il proprio corpo nello
spazio
• Possedere un buon equilibrio
statico/dinamico
• Eseguire sequenze motorie anche inverse
• Eseguire percorsi
PROPEDEUTICITA’ ALLA
LETTOSCRITTURA
• Comprendere le relazioni spaziali, eseguire un
disegno e riprodurre segni rispettando le stesse
• Eseguire consegne verbali con indicazioni
topologiche
• Eseguire percorsi grafici e ripassi di linee
• Rispettare le direzionalità alto/basso,
sinistra/destra
PROPOSTE PER TUTTI
• Organizzare attività di giocomotricità a investimento
corporeo globale (percorsi a tappe e staffette, piccoli
gruppi, attenzione ai bambini che paiono in difficoltà)
• Fornire facilitazioni pratiche (soprattutto col bambino
piccolo) O verbali, esortazioni e gratificazioni
• Lasciare il materiale a disposizione anche per i
momenti di gioco libero, favorendone l’utilizzo in
autonomia
Le proposte di giocomotricità possono
essere dapprima presentate a tavolino
(magari al mattino) e riprodotte
successivamente nel grande spazio
(durante il pomeriggio), magari invitando
i bambini a riproporre le stesse condizioni.
PROPOSTE per la Scuola dell’infanzia
Favorire un corretto approccio al
pregrafismo e al grafismo insistendo sui
concetti spaziali (“Iniziate dall’alto e andate verso
destra”, o meglio fornire riferimenti visivi ”Partite
dall’angolo blu e andate verso il rosso”, …)
Creare piccoli gruppi per insegnare la
corretta sequenza del gesto nel tratto
grafico, utilizzando il rinforzo verbale (una
sorta di cantilena che i bambini tendono a
interiorizzare), e magari segnali visivi per
indicare il punto di partenza
1

A  su – giù - in là!
2

3

B  giù – pancino – pancino
2

1

3

C 

giù
• giochi con la palla (bowling, bowling con richiesta di
mira – solo birillo blu – bersaglio al muro o a terra, calciare in
porta, …)

• Mira a tavolino1 (ad es. bicchieri di plastica rovesciati /
animali: colpire la pallina ping-pong con una racchetta per
abbatterli)

• Mira a tavolino2 – esercizi ballistici (orologio, arco e
frecce, …)
• “Caccia al tesoro” su immagini più o meno
complesse, in bianco e nero, … (stimolo
presente o assente)

• Il semaforo degli occhi (richiedendo di mantenere
il capo fermo)
PROPOSTE
• Barrage (ad es. solo lo stimolo “p”, senza dargli
significato simbolico)

qppqp

p

pqpqp
qqpqp
PROPOSTE
• Valorizzare ogni piccola conquista
• Creare spazi di lavoro di gruppo in cui le abilità
del bambino siano fondamentali per la soluzione
del compito assegnato
(ad es. il bambino goffo può essere estremamente bravo a
ricordare l’ordine dei mesi, quindi all’interno del percorso
motorio inserire tappe “statiche” con richiesta di abilità
“cognitive”)
PROPOSTE
Se possibile evitare di assegnare un premio
alla prima squadra (ad es. nelle staffette) ma
piuttosto creare piccoli premi per tutti o
“mettere in palio” compiti diversi
(4 squadre: la 1° riordina il salone; la 2° aiuta in refettorio; la
3° sistema i libri; la 4° aiuta i piccoli)
PROPOSTE
• Osservare le abilità all’interno di contesti
funzionali e finalizzati (ad es. prassie aprire/chiudere e
avvitare/svitare si possono vedere nell’utilizzo della colla
stick)

• Attenzione alla modalità di consegna (fai la torre
coi cubetti ≠ metti uno sopra l’altro; infila ≠ fai la collana)
COSA NON FARE?
• Non deridere o evidenziare le prestazioni
scadenti, o le caratteristiche negative del
bambino (“Sei un pasticcione!” “Ma come
puoi rompere sempre tutto?” “Ma dai è
facile!”).
• Non complimentarsi se il risultato è stato
pessimo, piuttosto dire “Bene, hai capito la
consegna, ora riprova”
COSA NON FARE?
• Non utilizzare frasi come “Fammi vedere
come sei bravo a …”, “Vediamo se sei capace
a …”, “Fai attenzione”, “Guarda meglio”, …
• Non insistere affinchè il bambino esegua un
compito che gli è chiaramente ostile (saltare da
un piano rialzato, …)
[Va bene spronarlo
ma non obbligarlo!]
Strumento proposto valutativo:

Questionario osservativo
VS
per le insegnanti
Martina Cambiano
Terapista della neuro-psicomotricità
marc.cambiano@tiscali.it
Pomeriggio Giovani
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Cambiano martina perc visiva e apprendimento

  • 1. Abilità visuo-spaziali, visuopercettive e l’apprendimento Martina Cambiano Terapista neuro-psicomotricità
  • 2. La formazione del TNPEE Il terapista della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva: evolutiva • Laurea breve presso facoltà di Medicina e Chirurgia • Approccio interattivo – cognitivista (basi cognitiviste e neuropsicologiche inserite nel contesto spazio/relazione) (Ajuriaguerra, Naville, Bucher, Picq, Vayer, Le Bouchl) • Inserito nel piano SSN come figura professionale appartenente alla Classe Riabilitativa specifica dell’età evolutiva • Utilizza l’esame psicomotorio e l’osservazione del comportamento spontaneo Lo psicomotricista invece: • Scuola privata non riconosciuta dal SSN • Approccio relazionale (riferimenti psicodinamici) (Aucouturier, Lapierre)
  • 3. Profilo Professionale TNPEE • Adatta gli interventi terapeutici alle peculiari caratteristiche dei pazienti in età evolutiva con quadri clinici multiformi che si modificano nel tempo in relazione alle funzioni emergenti. • Attua interventi terapeutici e riabilitativi nei disturbi percettivo – motori, neurocognitivi e nei disturbi di simbolizzazione e di interazione del bambino fin dalla nascita. • Svolge attività terapeutica per le disabilità neuropsicomotorie, psicomotorie e neuropsicologiche in età evolutiva utilizzando tecniche specifiche per fasce d’età e per singoli stadi di
  • 4. …profilo professionale TNPEE • Attua procedure di valutazione dell’interrelazione tra funzioni affettive, funzioni cognitive e funzioni motorie per ogni singolo disturbo neurologico, neuropsicologico e psicopatologico dell’E.E • Elabora e realizza il programma terapeutico che utilizza schemi e progetti neuromotori come atti mentali e come strumenti cognitivi e meta cognitivi; utilizza altresì la dinamica corporea come integrazione delle funzioni mentali e delle relazioni interpersonali.
  • 5. Il TNPEE si occupa di…. Disturbi specifici dello sviluppo Disturbi neuropsicologici – DSA/SNV Ritardo mentale Disabilità neuromotorie –PCI- ADHD-Disturbi della condotta e del comportamento Disturbi Pervasivi dello Sviluppo -DGS-
  • 6. Disturbi neuropsicologici: DSA Valutazione e trattamento degli aspetti della: - Abilità visuospaziali - Abilità visuopercettive ossia come vede il bambino Funzioni oculomotorie di base (fissazione, inseguimento, arrampicamento) Ab. visuopercettive (ad es: ricerca / riconoscimento di elementi in immagini più complesse, appaiamento di immagini, …) - Disgrafia
  • 7. Deficit visuospaziali: cause Entrambi sono spesso associate ai DSA e spesso eziologia dei Disturbi Aspecifici Sindrome non verbale Deficit specifico visivo
  • 9. Deficit visuospaziali I deficit visuospaziali si possono definire come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano il rapporto tra la persona e l'oggetto, le relazioni stesse fra diversi oggetti e l'orientamento degli stimoli, associata ad una corrispondente caduta nelle capacità di memoria e di pensiero spaziale (Benton, 1985).
  • 10. Un deficit di tipo visuospaziale può produrre difficoltà di apprendimento • Analogia tra QI verbale (abilità linguistiche) e QI di performance (abilità spaziali-meccanichepratiche:riguardano la destrezza nel manipolare le immagini, sintesi visuopercettiva e coordinazione visuomotoria) abilità di un soggetto nella modalità visiva (Padovani, 1993)
  • 11. LA MEMORIA DI LAVORO ESECUTIVO CENTRALE CICLO FONOLOGICO TACCUINO VISUOSPAZIALE
  • 12. DIFFICOLTA’ VISUO-SPAZIALI Disturbo non verbale= disturbo caratterizzato da abilità non verbali deficitarie (es. calcolo, orientamento spaziale) CARATTERISTICHE DISCREPANZA tra QI verbale e QI di performance a. Capacità della MLVS deficitaria b. Erronea stima delle relazioni spaziali tra gli oggetti in relazione al proprio corpo c. Disturbo prassico e di coordinazione visuo-motoria d. Difficoltà nel cogliere gli aspetti paralinguistici della comunicazione
  • 13. Disprassia costruttiva (es. disegno) Bassa autostima Difficoltà nelle relazioni interpersonali EVOLUZIONE DEI DEFICIT VISUO-SPAZIALI (Rourke) 1) PERCEZIONE VISIVA E SPAZIALE 2) ATTENZIONE E MEMORIA 3) APPRENDIMENTI (es. calcolo, geometria, scienze) * LETTURA, COMPRENSIONE ADEGUATE
  • 14. SINDROME NON VERBALE (Rourke, 1989) 1) deficit tattile-percettivi bilaterali o nell’emisoma sinistro 2) coordinazione visuo-motoria deficitaria 3) abilità visuo-spaziali carenti (memoria e attenzione) 4) problemi in compiti cognitivi e sociali non verbali 5) buona memoria verbale meccanica (es. ripetizione) 6) difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni 7) difficoltà in matematica 8) deficit nella percezione e nei giudizi sociali 9) ritardo nell’acquisizione del linguaggio 10) disturbi della sfera emotiva (?)
  • 15. ABILITA’ DEFICITARIE DI PROBLEM SOLVING DIFFICOLTA’ AD INTEGRARE LE INFORMAZIONI UTILIZZO INADATTO DEL FEEDBACK DIFFICOLTA’ A VALUTARE SITUAZIONI NUOVE TENTATIVO DI UTILIZZARE STRATEGIE DI TIPO VERBALE COINVOLGIMENTO DELL’EMISFERO DESTRO (es. disegno casa)
  • 16. Caratteristiche b/o difficoltà di apprendimento non verbale • Blocco di fronte a consegne difficili (MVP limitata) • Approccio al compito di tipo top-down (set di risposte – perseveranza) • Difficoltà nel progettare, costruire e manipolare l’immagine mentale • Difficoltà di pianificazione e progettazione • Impaccio di fronte alle novità • Difficoltà nella memoria di lavoro visuospaziale
  • 17. Aree di intervento Per ogni area sono perseguiti obiettivi di tipo processuale o di acquisizione minima secondo una metodologia metacognitiva. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Abilità visuospaziali Disegno Matematica Prassie Geometria Comprensione del testo Geografia e orientamento Competenza sociale Scienze Computer
  • 18. Area visuospaziale Difficoltà nell’elaborazione di input visivi complessi L’intervento è diretto: 1. Analisi configurazione visuospaziale e memoria (ricordo di posizioni, oggetti, sequenze e figure) 2. Orientamento in una configurazione visiva (strategie di analisi di un input) 3. Costruzione di un’immagine visiva (completamento figure) 4. Organizzazione spaziale di input visivi (categorizzazione spaziale)
  • 19. Area del Disegno 1.Organizzazione del foglio (org.spaziale di situazioni-tipo, ideazione di un disegno, utilizzo di strumenti da disegno) 2.Copia di modelli grafici (“grammatica di base” con le figure geometriche, riproduzione di figure con strategie per la copia) 3.Disegno libero (valorizzazione dell’osservazione della realtà; regole per raffigurare oggetti e personaggi)
  • 20. Area della Matematica Difficoltà riscontrabili: riscontrabili 1.Organizzazione spaziale: allineamento in colonna e lettura direzionale dell’operaz. 2.Dettagli visivi: errata lettura indici matem. 3.Errori procedurali 4.Difficoltà a cambiare il set di risposta 5.Disturbi di grafia 6.Cattivo uso della memoria 7.Errori di giudizio e di ragionamento
  • 21. ..area della Matematica 1. Allineamento dei numeri (utilizzo di ausili esterni:tabelle o strategie interne:riconoscimento dell’errore) 2. Lettura direzionale (capacità di ordinamento seriale, definizione rapporto di grandezza e direzionalità) 3. Attenzione ai dettagli visivi (modalità figurative di rappresentazione delle 4 operazioni) 4. Miglioramento nella grafia dei numeri (compiti di tipo meccanico, riflessione sull’errore)
  • 22. Area delle prassie 1.Autoconsapevolezza delle caratteristiche del proprio movimento (questionario di autoanalisi) 2.Uso degli strumenti (squadra, riga, compasso e forbici) 3.Pianificazione dell’azione (lavoro sul diario, sullo spazio di lavoro) 4.Ordine nelle proprie cose (chiarezza e consapevolezza nel compito da eseguire) 5.Ordine nella propria scrittura (rapporto spaziograndezza del carattere)
  • 23. Area della Geometria 1.Comprendere e ricordare a partire da indizi percettivi “forti” (strategie per comprendere le nozioni geometriche semplici:rettangolo-triangolo, etc…) 2.Cambiare set di risposta e flessibilità nell’uso delle regole (scomposizione delle superfici, utilizzo di cartoncini-guida) 3.Individuare la procedura corretta e seguirla
  • 24. Area della Comprensione del Testo 1.Costruire una scena (organizzazione di una storia a partire dalle immagini) 2.Immaginare il movimento 3.Esaminare il rapporto testo-immagine (utilità delle informazioni visive soprattutto quando si lavora con testi di tipo regolativo)
  • 25. Area della Geografia e dello Orientamento 1.Le relazioni spaziali (Tema del decentramento e dello spazio prospettico) 2.Le riproduzioni dei percorsi (Le 4 fasi: del “verbalizzare”, del “memorizzare”, del “disegnare” e del “controllare e valutare”. 3.L’orientamento e la comprensione di simboli e rappresentazioni schematiche (rappresentazione grafica dello spazio e reperimento di una posizione)
  • 26. Area della Competenza Sociale 1. Percezione sociale non verbale, lettura degli indici di comportamento non linguistici. 2. Giudizio sociale (comportamento che meglio si adatta ad un comportamento) 3. Comprensione dei simboli-pittogrammi legati alla vita sociale (verbalizzazione, memorizzazione elementi chiave, rappresentazione e drammatizzazione)
  • 27. Area delle Scienze 1. Potenziare le capacità di osservazione (strategie di approccio per la comprensione dei passaggi considerati “difficili”) 2. Costruire un esperimento 3. Comprendere un problema (definire gli oggetti rappresentati e metterli in relazione 4. Utilizzare tabelle o grafici
  • 28. Area del Computer 1. Avvio alla conoscenza dello strumento 2. Analisi di una videata –la struttura a finestre 3. Modalità di rappresentazione dei comandi: icone e parole Il lavoro si può eseguire direttamente sul pc ma anche attraverso il materiale proposto. La videata del pc è un collage di dettagli visivi e visuospaziali.
  • 29. ..se invece è un problema di ordine visivo… Disturbo Specifico visivo
  • 30. …l’indizio posturale Il TNPEE si occupa anche di prevenzione visiva, valuta la relazione tra la postura e la visione, individua eventuali problemi visivi che possono interferire nelle performance scolastiche sulla base delle informazioni posturali
  • 31. Una postura più adeguata garantisce maggiori possibilità di cogliere gli indizi visivi e visuospaziali.
  • 32. La visione non è soltanto un sistema organizzato che riceve e trasduce stimoli luminosi, ma è parte di un complesso sistema percettivo che raccoglie informazioni visive e le elabora mediante modalità soggettive, influenzate dall’esperienza, dalla cultura, dalle motivazioni e delle aspettative della persona.
  • 33. La visione • Funzione primaria e dominante che l’essere umano possiede per interagire efficacemente con l’ambiente esterno • Il 70-80% delle informazioni sensoriali che raggiungono il cervello provengono dal sistema visivo
  • 34. La visione • Funzione primaria e dominante che l’essere umano possiede per interagire efficacemente con l’ambiente esterno • Il 70-80% delle informazioni sensoriali che raggiungono il cervello provengono dal sistema visivo
  • 35. Essere in possesso di adeguate abilità visive significa molto più che vedere 10/10. Il controllo delle abilità visive richiede una professionalità qualificata e prende in particolare considerazione gli aspetti visuopercettivi e visuomotori connessi alla lettura.
  • 36. Cosa valutare delle Abilità visive Acquisizione l'informazione: • Acuità Visiva • Controllo del movimento oculare • Abilità di Focalizzazione • Coordinazione binoculare • Visione periferica • Percezione cromatica Elaborazione l'informazione: Concetti direzionali e visuo-spaziali Percezione della forma Integrazione visuomotoria Memoria visiva e Visualizzazione • • • •
  • 37. Le abilità visive concorrono al raggiungimento di un pieno apprendimento
  • 38. ..un lavoro d’équipe Gli interventi dell’otticooptometrista sono finalizzati al miglioramento delle abilità visuopercettive oculomotorie e si avvalgono di occhiali, lenti a contatto, filtri colorati, ausili ottici e indicazioni posturali che possono ridurre o eliminare determinati segni e sintomi che sono associati a deficit visivi.
  • 39. L’ assemblaggio fonologico non implica solo abilità fonologiche ma anche precise e rapide abilità di orientamento e focalizzazione visiva; in questo senso le difficoltà di lettura potrebbero essere quindi provocate non soltanto da un deficit linguistico-fonologico ma anche da un disturbo su base visuo-attentiva. Ciò rafforza l’importanza di sottoporre i bambini a un accurato esame optometrico che prenda in particolare considerazione gli aspetti visivifunzionali connessi alle abilità di lettura.
  • 40. L’ottico-optometrista Nella predisposizione della relazione che descrive la situazione visiva del bambino esaminato agli altri professionisti che si occupano di problemi di lettoscrittura,utilizza la suddivisione: 1.area dell’integrità visiva 2.area dell’efficienza visiva 3.area del processamento dell’informazione visiva e della protesizzazione
  • 41. …strategie d’intervento nella Scuola dell’Infanzia Ci si concentra nelle aree: a. Prassie b. Schema corporeo c. Lateralità d. Visuopercezione e. Spazialità f. Grafomotricità g. Propedeuticità alla letto-scrittura
  • 42. Il bambino dai 3 ai 6 anni PRASSIE Il bambino deve saper riprodurre i modelli presentati • Copia oggettooggetto • Riproduzione grafica modello grafico astratto
  • 43. Il bambino dai 3 ai 6 anni SCHEMA CORPOREO • Localizzare e denominare parti del corpo • Imitare gesti e posture, anche asimmetrici (gioco dello specchio) • Lateralità occhio-mano-piede: osservando il bambino si può comprendere con relativa approssimazione la dominanza dei vari distretti, anche se non vi è ancora stabilizzazione.
  • 44. LATERALITA’ E’ la manifestazione della dominanza, dipende dalla specializzazione cerebrale anche se talvolta può non coincidere con l’uso effettivo (un destrimane può in realtà avere un’organizzazione cerebrale da mancino ma essere stato costretto ad utilizzare la destra) In età prescolare non è ancora stabilizzata quindi non correggere eccessivamente il bambino.
  • 45. LATERALITA’ Attenzione ad un’eventuale imponente instabilità (ad es. nelle attività di coloritura cambia continuamente mano a seconda dello spazio foglio da occupare) Attenzione alla riproduzione ripetuta di gran parte dei grafemi in modo speculare (meno allarmante per i mancini – gioco di forze)
  • 46. Il bambino dai 3 ai 6 anni VISUOPERCEZIONE • • • • • Monitoraggio visivo delle sequenze motorie Riconoscimento di immagini Appaiamento immagini Ripetizione di percorsi (3-4 posizioni) Ricerca di elementi (dai 4 anni)
  • 47. Il bambino dai 3 ai 6 anni SPAZIALITA’ Nozioni topologiche riferite agli oggetti e al proprio corpo. Dai 5 anni rappresentate graficamente. • Confronto dimensioni/distanze • Riconoscimento/denominazione forme semplici sino a 4 anni quadrato-palla-tetto, dai 4 anche rappresentazione grafica, dai 5 anche • Dai 4 anni: seriazione 3-4 elementi, posizionarsi come da consegna, puzzle semplici, ricomposizione di immagini.
  • 48. GRAFOMOTRICITA’ Analisi della struttura del disegno NON interpretazione
  • 49. GRAFOMOTRICITA’ Disegno della figura umana (evoluzione approssimativa) • uomo-girino dei 3 anni • 4 anni: testa, occhi, tronco, braccia, gambe • 5 anni:come sopra più bocca, naso, braccia e gambe anni: attaccate al corpo*,tronco lungo* piede, abito colorato • 7 anni, bambina: testa con occhi, naso, bocca, capelli*; bambina tronco lungo*, braccia a 2 tratti* attaccate al corpo, gambe a 2 tratti* attaccate al corpo, pantaloni o gonna*, abito colorato, scarpe* • 7 anni, bambino: testa con occhi, naso, bocca*, tronco bambino lungo, braccia e gambe attaccate al corpo e a 2 tratti*, piedi, abito colorato, colori realistici del volto*, contorni matita*, pantaloni*.
  • 50. Il bambino dai 3 ai 6 anni GRAFOMOTRICITA’ • Impugnatura dello strumento grafico (distanza dalla punta, tipo di pinza tripode, …) • Il passaggio dello strumento da una mano all’altra deve ridursi drasticamente entro i 5 anni circa • Occupazione dello spazio-foglio, soprattutto per spazio-foglio la scrittura deve avvenire dall’alto/sinistra • Dai 5 anni: grafemi (correttamente impostati) e trascrizione di icone
  • 51. PROPEDEUTICITA’ ALLA LETTOSCRITTURA • Riconoscere oggetti/forme/dimensioni ad occhi bendati • Riconoscere e denominare parti del corpo, discriminare destra e sinistra • Imitare e verbalizzare posizioni • Rappresentare graficamente la figura umana in modo adeguato per l’età
  • 52. PROPEDEUTICITA’ ALLA LETTOSCRITTURA • Usare adeguatamente il proprio corpo nello spazio • Possedere un buon equilibrio statico/dinamico • Eseguire sequenze motorie anche inverse • Eseguire percorsi
  • 53. PROPEDEUTICITA’ ALLA LETTOSCRITTURA • Comprendere le relazioni spaziali, eseguire un disegno e riprodurre segni rispettando le stesse • Eseguire consegne verbali con indicazioni topologiche • Eseguire percorsi grafici e ripassi di linee • Rispettare le direzionalità alto/basso, sinistra/destra
  • 54. PROPOSTE PER TUTTI • Organizzare attività di giocomotricità a investimento corporeo globale (percorsi a tappe e staffette, piccoli gruppi, attenzione ai bambini che paiono in difficoltà) • Fornire facilitazioni pratiche (soprattutto col bambino piccolo) O verbali, esortazioni e gratificazioni • Lasciare il materiale a disposizione anche per i momenti di gioco libero, favorendone l’utilizzo in autonomia
  • 55. Le proposte di giocomotricità possono essere dapprima presentate a tavolino (magari al mattino) e riprodotte successivamente nel grande spazio (durante il pomeriggio), magari invitando i bambini a riproporre le stesse condizioni.
  • 56.
  • 57. PROPOSTE per la Scuola dell’infanzia Favorire un corretto approccio al pregrafismo e al grafismo insistendo sui concetti spaziali (“Iniziate dall’alto e andate verso destra”, o meglio fornire riferimenti visivi ”Partite dall’angolo blu e andate verso il rosso”, …)
  • 58. Creare piccoli gruppi per insegnare la corretta sequenza del gesto nel tratto grafico, utilizzando il rinforzo verbale (una sorta di cantilena che i bambini tendono a interiorizzare), e magari segnali visivi per indicare il punto di partenza
  • 59. 1 A  su – giù - in là! 2 3 B  giù – pancino – pancino 2 1 3 C  giù
  • 60. • giochi con la palla (bowling, bowling con richiesta di mira – solo birillo blu – bersaglio al muro o a terra, calciare in porta, …) • Mira a tavolino1 (ad es. bicchieri di plastica rovesciati / animali: colpire la pallina ping-pong con una racchetta per abbatterli) • Mira a tavolino2 – esercizi ballistici (orologio, arco e frecce, …)
  • 61.
  • 62.
  • 63. • “Caccia al tesoro” su immagini più o meno complesse, in bianco e nero, … (stimolo presente o assente) • Il semaforo degli occhi (richiedendo di mantenere il capo fermo)
  • 64. PROPOSTE • Barrage (ad es. solo lo stimolo “p”, senza dargli significato simbolico) qppqp p pqpqp qqpqp
  • 65. PROPOSTE • Valorizzare ogni piccola conquista • Creare spazi di lavoro di gruppo in cui le abilità del bambino siano fondamentali per la soluzione del compito assegnato (ad es. il bambino goffo può essere estremamente bravo a ricordare l’ordine dei mesi, quindi all’interno del percorso motorio inserire tappe “statiche” con richiesta di abilità “cognitive”)
  • 66. PROPOSTE Se possibile evitare di assegnare un premio alla prima squadra (ad es. nelle staffette) ma piuttosto creare piccoli premi per tutti o “mettere in palio” compiti diversi (4 squadre: la 1° riordina il salone; la 2° aiuta in refettorio; la 3° sistema i libri; la 4° aiuta i piccoli)
  • 67. PROPOSTE • Osservare le abilità all’interno di contesti funzionali e finalizzati (ad es. prassie aprire/chiudere e avvitare/svitare si possono vedere nell’utilizzo della colla stick) • Attenzione alla modalità di consegna (fai la torre coi cubetti ≠ metti uno sopra l’altro; infila ≠ fai la collana)
  • 68. COSA NON FARE? • Non deridere o evidenziare le prestazioni scadenti, o le caratteristiche negative del bambino (“Sei un pasticcione!” “Ma come puoi rompere sempre tutto?” “Ma dai è facile!”). • Non complimentarsi se il risultato è stato pessimo, piuttosto dire “Bene, hai capito la consegna, ora riprova”
  • 69. COSA NON FARE? • Non utilizzare frasi come “Fammi vedere come sei bravo a …”, “Vediamo se sei capace a …”, “Fai attenzione”, “Guarda meglio”, … • Non insistere affinchè il bambino esegua un compito che gli è chiaramente ostile (saltare da un piano rialzato, …) [Va bene spronarlo ma non obbligarlo!]
  • 70. Strumento proposto valutativo: Questionario osservativo VS per le insegnanti
  • 71. Martina Cambiano Terapista della neuro-psicomotricità marc.cambiano@tiscali.it Pomeriggio Giovani www.pomeriggiogiovani.it info@pomeriggiogiovani.it