Per la VII edizione della Settimana del Benessere Psicologico in Campania il 12 Novembre 2016 presso il Centro Sociale di Apice (Bn) ho parlato dei cambiamenti che affrontano le famiglie degli anziani con demenza, di come migliorare la qualità della vita dell'anziano e del caregiver e di alcune strategie per preservare al meglio le funzioni cognitive.
Età evolutiva
- Disturbi dello sviluppo intellettivo e relazionale in età evolutiva
- Diagnosi differenziale, intervento precoce e problematiche della transizione
(Dr. Boschetto)
Massimo Perciavalle - L’intelligenza emotiva come competenza distintiva per l...Stefano Saladino
L’intelligenza Emotiva è un insieme di competenze allenabili quotidianamente che ti permettono di integrare pensieri ed emozioni per prendere decisioni sostenibili nel tempo. In questo periodo di difficoltà la gestione delle proprie emozioni diviene una competenza distintiva per riconoscere i propri stati emotivi disfunzionali e per trovare le risorse adeguate per navigarli e superarli. Solo sviluppando pensieri costruttivi e potenziati, sarà possibile riacquistare fiducia e recuperare risorse interiori e motivazione per affrontare la Rinascita. Centrarsi e prendere consapevolezza dei propri Talenti e punti di forza, sarà la chiave per uscire velocemente dall’emergenza e traghettare anche gli altri nella direzione del benessere sociale e collettivo.
Essere travolti da un attacco di ansia e vedersi stravolta la vita non è più un evento così raro nel mondo moderno. Imparare le tecniche del come combattere l'ansia è doveroso in parecchi ambiti della nostra esistenza.
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
OBIETTIVI:
- Fornire una trattazione del metodo Gentlecare
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per migliorare la comunicazione
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per programmare la giornata del malato
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per adattare gli spazi di vita al malato
- Fornire la checklist ambientale per poter effettuare consulenze a domicilio e in strutture per anziani.
Parlare in pubblico. Tenere viva l’attenzione, farsi capire, convincere chi a...Gianluca Giansante
Come dare un’immagine di sicurezza e di professionalità? Come usare il corpo, la voce e lo sguardo per attirare l'attenzione di chi ci ascolta e farsi capire?
Parlare in pubblico genera ansia e tensione anche negli oratori più esperti. Una recente ricerca ha dimostrato che fra le fobie delle persone parlare in pubblico viene prima della guerra, della bancarotta e delle malattie.
Il risultato? Molto spesso chi parla in pubblico inizia a parlare o a leggere il proprio intervento velocemente con la testa tuffata sul proprio testo scritto senza guardare il pubblico. Lo fa a ritmo velocissimo, proprio per finire il più in fretta possibile e terminare la situazione di disagio.
Non sarebbe così grave se non fosse che un oratore che non sa usare il linguaggio del corpo, il tono della vice, che non interagisce con l’uditorio, non consente di far arrivare il suo messaggio. Le persone non riescono a seguirlo, si distraggono o addirittura non riescono a sentire quello che dice.
In questa presentazione ho sintetizzato alcuni di consigli utili sia a chi non ha mai parlato in pubblico sia a chi lo fa più spesso ma vuole migliorare il suo stile.
Età evolutiva
- Disturbi dello sviluppo intellettivo e relazionale in età evolutiva
- Diagnosi differenziale, intervento precoce e problematiche della transizione
(Dr. Boschetto)
Massimo Perciavalle - L’intelligenza emotiva come competenza distintiva per l...Stefano Saladino
L’intelligenza Emotiva è un insieme di competenze allenabili quotidianamente che ti permettono di integrare pensieri ed emozioni per prendere decisioni sostenibili nel tempo. In questo periodo di difficoltà la gestione delle proprie emozioni diviene una competenza distintiva per riconoscere i propri stati emotivi disfunzionali e per trovare le risorse adeguate per navigarli e superarli. Solo sviluppando pensieri costruttivi e potenziati, sarà possibile riacquistare fiducia e recuperare risorse interiori e motivazione per affrontare la Rinascita. Centrarsi e prendere consapevolezza dei propri Talenti e punti di forza, sarà la chiave per uscire velocemente dall’emergenza e traghettare anche gli altri nella direzione del benessere sociale e collettivo.
Essere travolti da un attacco di ansia e vedersi stravolta la vita non è più un evento così raro nel mondo moderno. Imparare le tecniche del come combattere l'ansia è doveroso in parecchi ambiti della nostra esistenza.
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
OBIETTIVI:
- Fornire una trattazione del metodo Gentlecare
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per migliorare la comunicazione
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per programmare la giornata del malato
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per adattare gli spazi di vita al malato
- Fornire la checklist ambientale per poter effettuare consulenze a domicilio e in strutture per anziani.
Parlare in pubblico. Tenere viva l’attenzione, farsi capire, convincere chi a...Gianluca Giansante
Come dare un’immagine di sicurezza e di professionalità? Come usare il corpo, la voce e lo sguardo per attirare l'attenzione di chi ci ascolta e farsi capire?
Parlare in pubblico genera ansia e tensione anche negli oratori più esperti. Una recente ricerca ha dimostrato che fra le fobie delle persone parlare in pubblico viene prima della guerra, della bancarotta e delle malattie.
Il risultato? Molto spesso chi parla in pubblico inizia a parlare o a leggere il proprio intervento velocemente con la testa tuffata sul proprio testo scritto senza guardare il pubblico. Lo fa a ritmo velocissimo, proprio per finire il più in fretta possibile e terminare la situazione di disagio.
Non sarebbe così grave se non fosse che un oratore che non sa usare il linguaggio del corpo, il tono della vice, che non interagisce con l’uditorio, non consente di far arrivare il suo messaggio. Le persone non riescono a seguirlo, si distraggono o addirittura non riescono a sentire quello che dice.
In questa presentazione ho sintetizzato alcuni di consigli utili sia a chi non ha mai parlato in pubblico sia a chi lo fa più spesso ma vuole migliorare il suo stile.
Parlare in pubblico. Tenere viva l’attenzione, farsi capire, convincere chi a...
Cambia mente
1. Dott.ssa E. Orsini
Psicologa
M I G L I O R A R E L A Q U A L I T À D I V I TA D E L PA Z I E N T E
A N Z I A N O C O N D E M E N Z A
CAMBIA-MENTE
VII edizione
Settimana per il
Benessere
Psicologico
in Campania
12 novembre 2016
2. Dott.ssa E.Orsini
Malattia che compromette le
funzioni cognitive,
accompagnata da una perdita
progressiva delle autonomie.
Non solo Alzheimer…
• Alzheimer disturbi mnesici + compromissione di 1 o più aree
• Demenza Fronto Temporale funzioni esecutive e comportamento
• Demenza vascolare natura ischemica (ictus multipli di grossi vasi o singolo
infarto in sede strategica)
• Demenza a corpi di Levy d.cognitivi fluttuanti + allucinazioni e
parkinsonismo.
3. Dott.ssa E.Orsini
Cosa si perde?
Memoria prospettica
Attenzione e
concentrazione
Memoria recente
Orientamento
Linguaggio
Ragionamento
Si guarisce? No, ma è possibile rallentare il decadimento cognitivo e prevenire
i disturbi comportamentali causati dalla demenza.
Probl. comportamentali
Sbalzi umore
4. Dott.ssa E.Orsini
Cosa fare ?
• Stabilire una routine e rispettarla
(cambiamento vissuto in modo
problematico)
• Evitare: porte aperte
(wandering), oggettini piccoli.
• Sostenere (non sostituire) per
rinforzare l’autostima
• Coinvolgerlo (stimolarlo anche
con cose semplici).
Obiettivo STIMOLARE GESTENDO E
GESTIRE STIMOLANDO!
5. Dott.ssa E.Orsini
Come comunicare con
l’anziano
• Catturare la sua attenzione
(chiamandolo per nome, ponendosi
di fronte).
• Evitare fonti distrazione
(es:televisione, radio, accavallare
voci).
• Tono di voce tranquillo e
rassicurante (no motherese).
• Parole semplici, frasi brevi.
• Una domanda per volta (non
interrompere/anticipare la risposta).
• Quando non riesce a dirvi qualcosa
provate a farglielo scrivere.
6. Dott.ssa E.Orsini
La Terapia di Orientamento alla Realtà:
ROT ( Reality Orientation Therapy )
Favorire un orientamento temporo-
spaziale-personale con
l’introduzione di facilitazioni
7. Dott.ssa E.Orsini
Proporre attività coerenti con i
gusti del soggetto,
non complicate: (pericolo:
frustrazione)
nè troppo infantili (disegnare e
colorare).
Attività quotidiane…
9. Dott.ssa E.Orsini
Problemi comportamentali
Reazioni che la persona non è in grado di
controllare
COMPORTAMENTI DA EVITARE:
Atteggiamenti di sfida e discussioni
Mostrarsi offesi
Provocare fisicamente o deridere
Mostrare paura
Contenere eccessivamente
Parlare velocemente e a voce alta
AFFRONTARE E PREVENIRE GLI SCATTI D’IRA:
Rimanere calmi
Cercare di capire il motivo scatenante (per
evitare che si ripeta)
Non esagerare sulla gravità dell’accaduto
Distrarre dolcemente
Non isolarsi
(Centri diurni, RSA,
Alzheimer Cafè)
favorire
SOCIALIZZAZION
E
11. Dott.ssa E.Orsini
Neuroplasticità e potenziamento cognitivo
Plasticità neurale grazie a particolari
proteine con attività antiapoptotica
sui neuroni: neurotrofine.
BDNF è la più importante!
(MBT MLT)
4 STILI DI VITA PER PRESERVARLA:
1. Adeguata attività cognitiva (use it or lose it)
2. Avere interessi piacevoli e motivanti (lettura, cruciverba, ascoltare musica
classica)
3. Attività fisica quotidiana e sonno regolare (sonno REM)
4. Sana alimentazione