Presentazione del progetto di Parco Agropaesaggistico Metropolitano Padova, relazione di Sergio Lironi e Viviana Ferrario, intervento seminariale nell'ambito del Corso di Diritto Europeo dell’Ambiente del Prof. Maurizio Malo, Padova, palazzo del Bo, 14 maggio 2013.
Master in Sostenibilità socio ambientale e delle reti agroalimentariGabriela Cavaglià
Lavori o vorresti lavorare nel settore della piccola e media impresa agricola o agroalimentare, nelle associazioni di categoria, in cooperative agricole o agroalimentari, consorzi o reti di gas? Ecco il master che fa per te!
I progetti sono stati realizzati con i fondi derivanti dall’Accordo di Programma siglato tra Eni e Regione Basilicata nel 2014 per l’erogazione delle annualità pregresse del Protocollo d’Intenti del 1998
Presentazione del progetto di Parco Agropaesaggistico Metropolitano Padova, relazione di Sergio Lironi e Viviana Ferrario, intervento seminariale nell'ambito del Corso di Diritto Europeo dell’Ambiente del Prof. Maurizio Malo, Padova, palazzo del Bo, 14 maggio 2013.
Master in Sostenibilità socio ambientale e delle reti agroalimentariGabriela Cavaglià
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Settembre 2019. Un nuovo numero della Newsletter di Consorzio il Biologico per essere aggiornati su: biologico, certificazione, agricoltura, sostenibilità, ambiente, ristorazione, vegan, tessile e cosmesi bio.
Dossier di pianificazione strategica sul paesaggio (galtellì nu-)Antonio Petrocelli
Tra i valori e le potenzialità che il territorio italiano ancora evidenzia vi è sicuramente il paesaggio, frutto di un millenario lavoro delle comunità locali e dell’interazione tra uomo e natura ove la biodiversità costituisce la componente cruciale e distintiva. Questo inestimabile lavoro si è preservato pressoché integro in moltissimi territori, tramandando:
• prodotti agricoli e di allevamento di grande qualità, specifici di ogni territorio e rappresentativi di una tradizione culturale e di un saper fare spesso straordinario:
• un territorio integro capace di fronteggiare frane ed alluvioni;
• un enorme dote di biodiversità (vegetale ed animale).
Nei piccoli borghi italiani, spesso non vi è soluzione di continuità tra edificato e ambiente rurale e uno si compenetra nell’altro per costituire un’inconfondibile unitarietà di paesaggio e cultura. Con il progetto pilota “Paesaggio e Biodiversità Autentici”, si vuole fornire alle amministrazioni uno strumento operativo per pianificare e gestire le risorse che caratterizzano il paesaggio, contribuendo alla diffusione di una cultura amministrativa e di governo territoriale finalizzata ad una valorizzazione del paesaggio tradizionale ed enfatizzare le capacità di produrre nuove economie, partendo dalla tutela e dalla valorizzazione del patrimonio di biodiversità presente. La conservazione delle peculiarità e dei caratteri paesaggistici tradizionali è quindi la base di riferimento per l’attivazione di un percorso in cui questi elementi, interagendo con la comunità locale in un’ottica integrata e innovativa, rafforzano l’attrattività del contesto e contribuiscono al miglioramento della qualità della vita dei residenti. Sono questi gli obiettivi che fanno da cornice al presente dossier, sviluppato con l’intento di mettere in evidenza lo stato del paesaggio e cercando di inquadrarne le dinamiche evolutive al fine di pianificare la gestione delle singole risorse naturali, rurali, insediative e storico-culturali che lo caratterizzano, individuando per esse degli obiettivi strategici da perseguire per migliorare la qualità ambientale, sociale ed economica del contesto. Il perseguimento di questi obiettivi conduce allo sviluppo di diverse fasi operative:
- Il contesto di pianificazione e programmazione
-Interpretazione
Mr_Brown_dal_residuo_al_produttivo_Premio pa sostenibile_2019_template_mrbrow...AngelantonioCalabres
Mr Brown – dal residuo al produttivo (documento di approfondimento). I produttori e gli agricoltori pugliesi non dispongono di un sistema tecnologico per il censimento, lo stoccaggio e la distribuzione di ammendanti naturali per gli impieghi agricoli. Non è possibile, pertanto, definire, in ambito regionale, quale sia la portata della domanda e offerta di materia organica utilizzabile (fanghi di depurazione urbana, digestati e compostati di deiezioni animali e acque di vegetazione), e questo comporta spesso comportamenti illeciti o spreco tramite smaltimento distruttivo di questa risorsa, con grave danno ambientale aggiuntivo.
La soluzione proposta prevede la creazione di un sistema innovativo per il controllo della rete di distribuzione di concimi e ammendanti naturali, geolocalizzata, in risposta ai fabbisogni di produzione da un lato e impiego dall’altro.
Appare evidente, quindi, il vantaggio derivante dal progetto in termini di riutilizzo delle biomasse, anche nel rispetto del “Piano Azione Nitrati” in vigore, ma anche della possibilità di orientare e condizionare la produzione di questi materiali secondo le necessità d’uso (es. aree infette da Xyilella, con richieste di ammendanti organici a tenore massimo consentito di zinco).
La mappatura dei flussi di produzione ed impiego degli ammendanti per l’utilizzo agronomico garantirebbe anche un maggior controllo sugli effetti della pratica, la più facile individuazione delle pratiche illecite, nonché il loro disinnesco motivazionale.
La filiera corta della Canapa. Dott.ssa Tolve Manuela. Lucanapa.SviluppoBasilicata
Nuovi scenari produttivi:
La filiera corta della Canapa.
Salute, Alimentazione, Edilizia E Tessili
@ Ri – Costruire a (quasi) km 0 - FACTOR20
Viggiano . 22 novembre 2013
Presentazione utilizzata da Roberto Pagni nel suo intervento a "Cultura, Agricoltura e Territorio. Le leve per lo sviluppo toscano", San Casciano, 6 febbraio 2014
Le colture dedicate da biomassa a fini energetici in Sardegna: limiti ed oppo...Sardegna Ricerche
L'intervento di Enrico Bonari, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nell'ambito del seminario "Biomasse, Biocombustibili e Biogas" organizzato dallo Sportello Energia di Sardegna Ricerche il 1° luglio a Cardedu (OG).
Politiche e governance del territorio Valpolicella. Esempio per il paesaggio vinicolo dei Colli Euganei.
Strumenti integrati di governo: la Valpolicella tra il P.R. Città del Vino e il Biodistretto.
Studio ricerca di Cantine fatte ad Arte® dell'architetto Edoardo Venturini.
Gioco d'azzardo: il report del 2021. Lo studio mostra i dati sul gioco d'azzardo dei 20 comuni che ricadono nel territorio del Coeso Società della Salute.
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Dossier di pianificazione strategica sul paesaggio (galtellì nu-)Antonio Petrocelli
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• prodotti agricoli e di allevamento di grande qualità, specifici di ogni territorio e rappresentativi di una tradizione culturale e di un saper fare spesso straordinario:
• un territorio integro capace di fronteggiare frane ed alluvioni;
• un enorme dote di biodiversità (vegetale ed animale).
Nei piccoli borghi italiani, spesso non vi è soluzione di continuità tra edificato e ambiente rurale e uno si compenetra nell’altro per costituire un’inconfondibile unitarietà di paesaggio e cultura. Con il progetto pilota “Paesaggio e Biodiversità Autentici”, si vuole fornire alle amministrazioni uno strumento operativo per pianificare e gestire le risorse che caratterizzano il paesaggio, contribuendo alla diffusione di una cultura amministrativa e di governo territoriale finalizzata ad una valorizzazione del paesaggio tradizionale ed enfatizzare le capacità di produrre nuove economie, partendo dalla tutela e dalla valorizzazione del patrimonio di biodiversità presente. La conservazione delle peculiarità e dei caratteri paesaggistici tradizionali è quindi la base di riferimento per l’attivazione di un percorso in cui questi elementi, interagendo con la comunità locale in un’ottica integrata e innovativa, rafforzano l’attrattività del contesto e contribuiscono al miglioramento della qualità della vita dei residenti. Sono questi gli obiettivi che fanno da cornice al presente dossier, sviluppato con l’intento di mettere in evidenza lo stato del paesaggio e cercando di inquadrarne le dinamiche evolutive al fine di pianificare la gestione delle singole risorse naturali, rurali, insediative e storico-culturali che lo caratterizzano, individuando per esse degli obiettivi strategici da perseguire per migliorare la qualità ambientale, sociale ed economica del contesto. Il perseguimento di questi obiettivi conduce allo sviluppo di diverse fasi operative:
- Il contesto di pianificazione e programmazione
-Interpretazione
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Mr Brown – dal residuo al produttivo (documento di approfondimento). I produttori e gli agricoltori pugliesi non dispongono di un sistema tecnologico per il censimento, lo stoccaggio e la distribuzione di ammendanti naturali per gli impieghi agricoli. Non è possibile, pertanto, definire, in ambito regionale, quale sia la portata della domanda e offerta di materia organica utilizzabile (fanghi di depurazione urbana, digestati e compostati di deiezioni animali e acque di vegetazione), e questo comporta spesso comportamenti illeciti o spreco tramite smaltimento distruttivo di questa risorsa, con grave danno ambientale aggiuntivo.
La soluzione proposta prevede la creazione di un sistema innovativo per il controllo della rete di distribuzione di concimi e ammendanti naturali, geolocalizzata, in risposta ai fabbisogni di produzione da un lato e impiego dall’altro.
Appare evidente, quindi, il vantaggio derivante dal progetto in termini di riutilizzo delle biomasse, anche nel rispetto del “Piano Azione Nitrati” in vigore, ma anche della possibilità di orientare e condizionare la produzione di questi materiali secondo le necessità d’uso (es. aree infette da Xyilella, con richieste di ammendanti organici a tenore massimo consentito di zinco).
La mappatura dei flussi di produzione ed impiego degli ammendanti per l’utilizzo agronomico garantirebbe anche un maggior controllo sugli effetti della pratica, la più facile individuazione delle pratiche illecite, nonché il loro disinnesco motivazionale.
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Ponte di primavera, boom di turisti al Parco della MaremmaIlGiunco
ALBERESE – Un successo di presenze nel 2019 per il Parco della Maremma, nel periodo che va da gennaio ad aprile: sono già 8142 i biglietti staccati, secondo i dati forniti dall’Ente, rispetto ai 5237 del 2018 e ai 2576 del 2016.
Dieci anni di crisi: cosa è successo in provincia di Grosseto
Biodistretto: il progetto
1. COSTITUZIONE DEL DISTRETTO BIOLOGICO
- STUDIO DI FATTIBILITA’ -
Settore Servizi per le Imprese e per il Territorio
Servizio Forestale e Politiche Agricole
●
Gruppo di lavoro:
- Dirigente: Arch. Marco De Bianchi
- Funzionario P.O. Dott. For. Michele Angeli
- Coordinamento presentazione: Istruttore Amministrativo Dalila Del Colombo
- Istruttore Direttivo Tecnico Geol. Thalita Sodi
- Istruttore Direttivo Amministrativo Dott. Massimo Maggi
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
2. I distretti biologici nell’ambito dei
sistemi produttivi locali
Sistemi produttivi locali
(ai sensi della L. 317/91)
Spiccata vocazione agricola
(Ai sensi della L. 228/01)
Distretti
biologici
Distretti
Agroalimentari
di Qualità
Distretti rurali
(distretto rurale della
Toscana del Sud e
della Maremma)
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
3. Il processo di istituzione di un distretto biologico deve prevedere
prioritariamente:
1) L’individuazione delle aree potenzialmente eleggibili
2) La ricognizione dei singoli territori al fine di individuare una volontà
condivisa di avviare, gestire e promuovere il distretto biologico
risultato fnale
“ STUDIO DI FATTIBILITA’
STUDIO DI FATTIBILITA’ ”
STRUTTURA DEL PERCORSO
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
5. ●
Il Distretto Biologico rappresenta uno strumento innovativo di pianificazione e governo del
territorio basato su una rete permanente di soggetti locali che concorrono attivamente,
attraverso idee e progetti, allo sviluppo del territorio valorizzando le produzioni
biologiche e naturali.
●
In Toscana, il riconoscimento dei Distretti biologici trova la propria disciplina:
- nella Legge regionale del 30 luglio 2019, n. 51 “Disciplina dei distretti biologici”;
- nel regolamento di attuazione del 10 marzo 2020, n. 21/R
Tale normativa ha lo scopo di promuovere lo sviluppo e la competitività della produzione
agricola ed agroalimentare, dell’allevamento, dell’acquacoltura effettuate con metodo
biologico nonché l’uso sostenibile delle risorse naturali.
Il Distretto Biologico e la normativa regionale in Toscana
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
6. REQUISITI TERRITORIALI
Identificazione e delimitazione dei territori
1) Riscontri normativi
2) Approccio di governance basato sulla consultazione dei territori
3) Condivisione degli obiettivi con gli stakeholder locali
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
Regione
Comune referente
(Grosseto)
Enti di sperimentazione,
ricerca e formazione
Sindaci
Associazioni di
categoria Operatori biologici Agricoltori
Provincia
Rappresentanti
del settore
enogastronomico
Rete polo
agroalimentare
7. SOGGETTO REFERENTE
COMUNE DI GROSSETO
COMUNE DI GROSSETO
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
8. Con il presente progetto è stato valutato il coinvolgimento dei
seguenti Comuni:
●
GROSSETO
●
MAGLIANO IN TOSCANA
●
ORBETELLO
●
SCANSANO
●
MANCIANO
●
CAPALBIO
●
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
9. Aziende Bio: N. 255
●
Ha/Bio: 5.518,490
Ha/convers.: 2.438,258
COMUNE DI GROSSETO
10. Caratteristiche:
●
Elevata SAU totale (Ha 27.428,809)
●
Forte presenza numerica di aziende agricole biologiche (255)
●
Buona percentuale di superficie condotta con metodo biologico (29,01%)
●
Dimensione della superficie aziendale superiore alla media regionale
●
Presenza di numerosi sistemi agricoli (seminativi, oliveti, vigneti, allevamenti)
●
Presenza sul territorio di numerose imprese di trasformazione (Latte Maremma,
MartinoRossi, OL.MA, Riso di Maremma, ecc.)
●
Soggetti istituzionali con rilevanza ambientale: Azienda Regionale di Alberese,
Parco della Maremma
●
Presenza di siti di importanza naturalistica “ZPS-ZSC” dove le attività agricole
circostanti ben si conciliano con gli ecosistemi esistenti
COMUNE DI GROSSETO
11. Aziende Bio: N. 91
●
Ha/Bio: 2.483,771
●
Ha/convers.: 2.035,072
COMUNE DI ORBETELLO
12. Caratteristiche:
●
Elevata % di SAU coltivata a biologico (47,35%)
●
Importanti realtà produttive per dimensioni e diversità di produzioni:
La Selva, La Parrina (nella quale la denominazione “DOCG” viene
identificata con l’azienda), ecc.
●
Presenza di siti di importanza naturalistica “ZPS-ZSC” dove le attività
agricole circostanti ben si conciliano con gli ecosistemi esistenti
●
Elevata possibilità di incontro fra domanda e offerta rispetto ai prodotti
biologici
●
Importanti colture orto-frutticole, sia industriali che per filiera corta,
dove il biologico assume ancora più importanza date le modalità di
consumo dei prodotti
COMUNE DI ORBETELLO
13. COMUNE DI MAGLIANO IN TOSCANA
Aziende Bio: N. 150
Ha/Bio: 2.158,283
Ha/convers.: 1.243,997
14. Caratteristiche:
●
Importanti colture orto-frutticole, sia industriali che per filiera
corta, dove il biologico assume ancora più importanza date le
modalità di consumo dei prodotti
●
Elevata presenza di componente di produzioni vitivinicole
(DOCG “Morellino”)
●
Presenza di allevamenti ovini e conseguente produzione
casearia
●
Territorio ricadente in parte nel Parco Naturale della Maremma
COMUNE DI MAGLIANO IN TOSCANA
16. Caratteristiche:
●
Elevata presenza di componente di produzioni olivicole (“EVO”)
●
Importanti produzioni vitivinicole (DOCG “Morellino”), da cui derivano
numerose realtà di produttori del settore
●
Presenza di allevamenti ovini e conseguente produzione casearia
●
Potenziale laboratorio per inserimento di nuove tecnologie data la
presenza di adeguati mezzi e conoscenze nelle aziende agricole
●
Presenza di imprese agricole che lavorano per conto terzi con le
modalità dell’agricoltura “4.0”
COMUNE DI SCANSANO
18. Caratteristiche:
●
Elevata % di SAU coltivata a biologico (53,61%)
●
Elevata componente di produzioni olivicole (“EVO”)
●
Forte presenza di allevamenti ovini e conseguente
produzione casearia
●
Attività turistica in continua espansione data la presenza
delle Terme di Saturnia
COMUNE DI MANCIANO
20. PECULIARITA’:
●
Elevata componente di produzioni olivicole (“EVO”)
●
Forte presenza di allevamenti ovini e conseguente
produzione casearia
●
Forte legame con l’attività turistica dettata dall’esclusività
del territorio
●
Presenza di siti di importanza naturalistica (Duna Lago di
Burano) dove le attività agricole circostanti ben si conciliano con
gli ecosistemi esistenti
COMUNE DI CAPALBIO
21. Aziende Bio: N. 55
●
Ha/Bio: 401,215
Ha/convers.: 561,037
COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
22. Caratteristiche:
●
Forte legame con l’attività turistica dettata dall’esclusività
del territorio
●
Elevata possibilità di incontro fra domanda e offerta rispetto ai
prodotti biologici
●
Presenza di siti di importanza naturalistica “ZPS-ZSC” dove le
attività agricole circostanti ben si conciliano con gli ecosistemi
esistenti
●
Forte presenza di componente di produzioni vitivinicole e
ortive
COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
23. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
IL “BIODISTRETTO”
Comuni coinvolti:
-GROSSETO
-MAGLIANO IN TOSCANA
-ORBETELLO
-SCANSANO
-MANCIANO
-CAPALBIO
-CASTIGLIONE DELLA
PESCAIA
24. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
IL “BIODISTRETTO”
Principali coltivazioni
25. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
IL “BIODISTRETTO”
Totale SAU bio e in conversione:
Ha 36.114,00
26. Comuni del Distreto Biologico e relatie superfci agricole in coltiazione:
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
27. ELEMENTI COMUNI
I territori indiiiduat presentano numerosi element in comune che possono
garantre una crescita sistemica del territorio interessato dal Distreto:
●
omogeneità territoriale (4 Comuni della costa e 3 Comuni limitrofi
dell’entroterra)
●
analogie per caratteristiche orografiche, pedologiche, ambientali e vocazione
turistico-ricettiva
●
presenza di ecosistemi naturali connessi (fascia costiera, sistema collinare)
●
analogia di tradizioni e cultura, data la forte presenza di una “popolazione
rurale”
●
uniformità di dimensionamento e caratteristiche delle aziende presenti sul
territorio
●
sistemi di gestione aziendale con analogie importanti
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
28. ●
omogeneità delle produzioni aziendali biologiche e convenzionali
●
possibilità di individuare, nel territorio del distretto, itinerari e percorsi
finalizzati alla conoscenza della filiera produttiva biologica
●
elevato numero di aziende agrituristiche e fattorie didattiche che possono
ulteriormente contribuire a consolidare le produzioni biologiche
●
possibilità di rappresentare un valore aggiunto rispetto all’attuale offerta
turistica, in particolare rurale
●
diffusa possibilità di consumare prodotti biologici del distretto, considerata la
presenza sul territorio di numerosi ristoranti, agriturismi e altre forme di
ricettività
ELEMENTI COMUNI
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
29. GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
1 -
1 - PLACE BRANDING BRAND
PLACE BRANDING BRAND
2 –
2 – PROGRAMMAZIONE 2021-2027:
PROGRAMMAZIONE 2021-2027:
2.1 – Continuità dell’impegno regionale (misura 11 del PSR)
2.1 – Continuità dell’impegno regionale (misura 11 del PSR)
2.2 – Maggiori possibilità di sviluppo per le imprese agricole
2.2 – Maggiori possibilità di sviluppo per le imprese agricole
(Adesione ai bandi multimisura)
(Adesione ai bandi multimisura)
3 –
3 – OPPORTUNITA’ DI FINANZIAMENTO DEL
OPPORTUNITA’ DI FINANZIAMENTO DEL
PROGETTO (Fondo Complementare)
PROGETTO (Fondo Complementare)
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
30. OBIETTIVO N.1: IL “PLACE BRANDING”
OBIETTIVO N.1: IL “PLACE BRANDING”
Il biodistretto può rappresentare il veicolo per la diffusione del
“sistema biologico”
inteso come mezzo per interagire attivamente con il sistema turistico-
ricettivo di tutta la provincia, attraverso l’individuazione di un
“brand”
che unisca le produzioni al territorio, tramite l’incentivazione della vendita
diretta e la commercializzazione di prodotti bio, con effetti positivi anche
sulle produzioni convenzionali
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
31. OBIETTIVO N.1: IL “PLACE BRANDING”
OBIETTIVO N.1: IL “PLACE BRANDING”
Tradotto letteralmente significa “marchio del luogo”; è l’insieme di
azioni in grado di influenzare il processo di formazione dell’immagine
di un territorio
”marchio del luogo”
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
32. OBIETTIVO N.1: IL “PLACE BRANDING”
OBIETTIVO N.1: IL “PLACE BRANDING”
POLITICA
POLITICA
azioni:
- sociali
- territoriali
- rurali
- attività produttive
Modalità di valorizzazione del distretto
biologico attraverso disciplinari per:
- produzioni agricole
- edilizia rurale
- “best practice”
- ambiente
- commercio
- turismo (accoglienza, itinerari...)
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
33. Comunicare un messaggio per differenziare un territorio in
funzione di:
tipicità territoriali
qualità ambientali
produzioni biologiche
Al fine di determinare una combinazione di fattori in grado
di incrementare:
1) il valore delle produzioni
2) il valore del “sistema rurale” nel suo complesso
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
OBIETTIVO N.1: IL “PLACE BRANDING”
OBIETTIVO N.1: IL “PLACE BRANDING”
34. OBIETTIVO N.1 – IL “PLACE BRANDING”
OBIETTIVO N.1 – IL “PLACE BRANDING”
“
“M
Marcare a fuoco” un determinato territorio individuando un
BRAND
CONCORSO DI IDEE PER INDIVIDUARE
IL LOGO DEL DISTRETTO BIOLOGICO :
Esempio: “MAREMMA...BIOLOGICA”
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
35. OBIETTIVO N. 2
OBIETTIVO N. 2
PROGRAMMAZIONE 2021-2027
PROGRAMMAZIONE 2021-2027
2.1 – Continuità dell’impegno regionale
(Misura 11 del PSR)
2.2 – Maggiori possibilità di sviluppo per le imprese
agricole (adesione ai bandi multimisura)
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
36. OBIETTIVO N. 2
OBIETTIVO N. 2 -
- PROGRAMMAZIONE PSR 2021-2027
PROGRAMMAZIONE PSR 2021-2027
2.1 – Continuità dell’impegno regionale
2.1 – Continuità dell’impegno regionale
Regione Toscana - Assessorato all’Agroalimentare -
Ass. Stefania Saccardi
Anno 2021: è stato integrato il bando della misura 11 del PSR
- introduzione e mantenimento dell’agricoltura biologica -
aumentando la dotazione iniziale
da 20 milioni di euro a 100 milioni di euro
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
37. OBIETTIVO N. 2
OBIETTIVO N. 2 -
- PROGRAMMAZIONE PSR 2021-2027
PROGRAMMAZIONE PSR 2021-2027
2.1 – Continuità dell’impegno regionale
2.1 – Continuità dell’impegno regionale
L’agricoltura biologica, attualmente, interessa in Toscana oltre il 32% della
superficie agricola utilizzata, con oltre 150 mila ettari coltivati in gran parte a
seminativi, oltre che oliveti, vigneti e frutteti.
Le nuove risorse consentiranno di sostenere tutte le 5.800 aziende toscane
che hanno già risposto al bando della misura 11
OBIETTIVO DEL BIODISTRETTO:
OBIETTIVO DEL BIODISTRETTO:
Dotare le aziende agricole di un ulteriore strumento di
coordinamento e sviluppo infrastrutturale, che possa garantire
continuità al “sistema biologico”
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
38. OBIETTIVO N. 2 -
OBIETTIVO N. 2 - PROGRAMMAZIONE PSR 2021-2027
PROGRAMMAZIONE PSR 2021-2027
2.1 – Continuità dell’impegno regionale
2.1 – Continuità dell’impegno regionale
Coerenza con le politiche rurali europee:
- obiettivi europei del “Green Deal”
- della strategia “Farm to Fork”
- della Politica Agricola Comune (P.A.C.)
Distretto Biologico / Regione Toscana
Contribuire assieme per un’agricoltura sempre più rispettosa
di modelli produttivi sostenibili, a basso impatto ambientale
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
39. ●
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
2014 – 2020
2014 – 2020
(prorogato per 2021 – 2022
2021 – 2022)
BANDI MULTIMISURA MISURE e
BANDI MULTIMISURA MISURE e
SOTTOMISURE
SOTTOMISURE
PID
PID PIF
PIF PIT
PIT
OBIETTIVO N. 2 - PROGRAMMAZIONE PSR 2021-2027
OBIETTIVO N. 2 - PROGRAMMAZIONE PSR 2021-2027
2.2 – Maggiori possibilità di sviluppo per le imprese
2.2 – Maggiori possibilità di sviluppo per le imprese
agricole (adesione ai bandi multimisura)
agricole (adesione ai bandi multimisura)
40. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
BANDI MULTIMISURA
BANDI MULTIMISURA
PID
PID -
- P
PROGETTI
ROGETTI I
INTEGRATI DI
NTEGRATI DI D
DISTRETTO:
ISTRETTO:
progetti che consentono di favorire processi di riorganizzazione e consolidamento
delle filiere e migliorare le relazioni di mercato tra i soggetti delle filiere agricole e
agroalimentari e sostenere la redditività delle aziende agricole e lo sviluppo dei
territori.
PIT
PIT -
- P
PROGETTI
ROGETTI I
INTEGRATI
NTEGRATI T
TERRITORIALI:
ERRITORIALI:
progetti per la soluzione di singole problematiche ambientali di carattere locale
(suolo, dissesto idrogeologico, tutela della risorsa idrica, biodiversità, paesaggio,
energia).
PIF
PIF -
- P
PROGETTI
ROGETTI I
INTEGRATI DI
NTEGRATI DI F
FILIERA:
ILIERA:
progetti per l'aggregazione di attori di una filiera agroalimentare o forestale
(agricoltori, imprese di trasformazione, commercializzazione).
41. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
OBIETTIVO N. 3
OBIETTIVO N. 3
OPPORTUNITA’ DI FINANZIAMENTO DEL PROGETTO
OPPORTUNITA’ DI FINANZIAMENTO DEL PROGETTO
(FONDO COMPLEMENTARE)
(FONDO COMPLEMENTARE)
RISORSE PER L’ITALIA
42. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
●
È un PIANO NAZIONALE COMPLEMENTARE (PNC)
PIANO NAZIONALE COMPLEMENTARE (PNC) finalizzato ad integrare con
risorse nazionali gli interventi del PNRR;
●
Il Fondo complementare contiene interventi collegati e complementari
interventi collegati e complementari rispetto
a quelli inclusi nelle missioni del PNRR;
●
Gli interventi utilizzeranno le stesse procedure abilitanti,
stesse procedure abilitanti, saranno dotati di
cronoprogrammi con milestones e targets
cronoprogrammi con milestones e targets e saranno soggette allo stesso
soggette allo stesso
attento monitoraggio
attento monitoraggio riservato alle misure incluse nel PNRR;
●
Il piano è istituito attraverso il decreto-legge n. 59 del 6 maggio 2021,
convertito, con modificazioni, dalla legge n. 101 del 1 luglio 2021, dove sono
individuate le risorse e i programmi in cui è articolato.
Il Fondo Complementare
43. ●
Amministrazione proponente:
Amministrazione proponente: Ministero delle politiche agricole;
●
Nome del progetto:
Nome del progetto: Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e
acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (modalità attuative in corso di
definizione) ;
●
Importo:
Importo: 1.203,03 milioni di €;
●
Complementarietà PNRR:
Complementarietà PNRR: Investimenti complementari alla strategia PNRR
della Missione 2 Componente 1
Costo totale PNC PNRR
1.203,03 1.203,3 -
DISTRETTO BIO all’interno del Piano Complementare
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
44. Obiettivi:
●
Rafforzare lo strumento dei contratti di filiera e di distretto;
●
Potenziare le relazioni intersettoriali lungo le catene di
produzione, trasformazione e commercializzazione, attraverso
l’aggregazione dei produttori;
●
Creare la responsabilità solidale delle imprese della filiera.
PROGETTO: Contratti di filiera e distrettuali per i settori
agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e
vivaismo
COMUNE DI GROSSETO
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45. ‘‘
‘‘
Importo a valere sul
fondo
complementare
Ripartizione risorse (mld €)
2021 2022 2023 2024 2025 2026
1,203 0,2 0,3008 0,3008 0,2588 0,1225 0,0203
Cronoprogramma Finanziamenti
COMUNE DI GROSSETO
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46. IMPEGNI E VANTAGGI DEI DIVERSI ATTORI DEL BIO-DISTRETTO
IMPEGNI E VANTAGGI DEI DIVERSI ATTORI DEL BIO-DISTRETTO
DISTRETTO BIOLOGICO
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE
ASSOCIAZIONI
IMPRESE DI
ALTRI SETTORI
ENTI DI SPERIMENTAZIONE
RICERCA E FORMAZIONE
CONSUMATORI
IMPRESE
AGRICOLE
47. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
ATTORE IMPEGNI VANTAGGI
IMPRESE
AGRICOLE
- inserirsi nel sistema di controllo
del biologico
- effettuare le produzioni vegetali
e animali, la preparazione dei
prodotti destinati all’alimentazio-
ne animale, le trasformazioni in
conformità alle disposizioni di cui
al Reg. CE 834/07 e ai
disciplinari AIAB;
- migliorare il proprio sistema
produttivo in modo da adeguarsi
alle richieste del territorio e
massimizzare i servizi agro-
ecologici.
- collocare localmente la maggior
parte delle produzioni, inserendosi
nei circuiti della multifunzionalità
(bio-agriturismi, bio-sentieri, bio-
fattorie didattiche, bio-fattorie
sociali);
- promuovere le loro produzioni
attraverso i piani di marketing
territoriale che un Bio-distretto può
attivare;
- attraverso l’adesione al sistema
Garanzia AIAB (100% italiano, OGM
free, locale) possono contare su
maggiori opportunità di
valorizzazione e promozione del
prodotto;
- possibilità, per le aziende bio di
comuni limitrofi, di partecipare alla
filiera.
48. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
ATTORE IMPEGNI VANTAGGI
CONSUMATORI
- sostenere le produzioni
locali tramite gli acquisti ma
anche indirizzandone le
attività;
- suggerire percorsi
condivisi con I produttori
per la messa a punto di
prodotti e servizi utili (es.
agri-asilo, agricoltura
sociale, forniture a Gruppi
di Acquisto Solidale, ecc.).
- acquistare i prodotti biologici del
territorio, preferibilmente attraverso i
canali della filiera corta (mercati del bio,
punti vendita aziendali, distribuzione
diretta, Gruppi di Acquisto Solidale);
- contare sulla tracciabilità totale del
prodotto biologico da filiera corta, sulla
loro maggiore disponibilità e facilità di
acquisto e sulla salvaguardia delle risorse
naturali del territorio in cui vivono;
- beneficiare della qualità ambientale che
l'agricoltura biologica assicura proprio nei
luoghi di produzione;
- instaurare un rapporto diretto, franco e di
collaborazione reciproca con i produttori;
sostenere l'economia locale.
49. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
ATTORE IMPEGNI VANTAGGI
AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE
- dichiarare il territorio OGM free e promuovere
l’informazione e la valorizzazione del modello
dell’agricoltura biologica nel territorio e per un
pubblico più vasto;
- sostenere gli acquisti verdi, favorendo lo
sviluppo delle mense biologiche nelle scuole,
nelle strutture pubbliche e sanitarie;
- fornire assistenza alle aziende agricole che
intendono avviare una conversione alla
produzione biologica;
- realizzare iniziative di valorizzazione delle
produzioni Bio del territorio;
- promuovere l'applicazione dei principi del
biologico anche in altri settori come la gestione
del verde pubblico, la gestione dei rifiuti
organici, il regolamento edilizio, ed altri;
- promuovere la riconversione al biologico
delle aree demaniali e delle proprietà
collettive.
- ottenere un territorio sano e gestito
tramite l’attività degli agricoltori;
- avere valenze territoriali su cui
poggiare la promozione;
- maggiore salubrità per i propri
cittadini;
- ottenere un tessuto sociale coeso e
capace di interagire;
- rafforzare l’economia locale.
50. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
ATTORE IMPEGNI VANTAGGI
IMPRESE DI
ALTRI SETTORI
- sostenere la
produzione bio locale
preferendola negli
acquisti;
- tener presente nella
propria promozione
delle valenze ambientali
che il bio-distretto
genera.
- beneficiare della concentrazione
locale di aziende biologiche, sia per la
fornitura di mezzi tecnici che per la
produzione di materia prima per la
trasformazione alimentare (pasta,
mangimi);
- le imprese del settore turistico o
gastronomico possono farsi portavoce
dell'offerta del territorio proponendo
menù bio-locali-stagionali e visite alle
realtà agricole, beneficiando così di una
qualificazione della propria offerta;
- usare la qualità ambientale che il bio-
distretto crea, nella propria
comunicazione.
51. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
ATTORE IMPEGNI VANTAGGI
ENTI DI
SPERIMENTAZIONE,
RICERCA E
FORMAZIONE
- considerare le esigenze di
sperimentazione, innovazione e
formazione che i produttori bio
locali esprimono;
- promuovere la ricerca
applicata.
- sostenere il bio-distretto con iniziative
sperimentali e formative utili al consolidamento e
miglioramento delle iniziative dei singoli attori del
territorio.
ASSOCIAZIONI
- coinvolgere le attività agricole
bio nei propri piani di attività
(laddove pertinente).
- le associazioni ambientaliste, di operatori
agricoli, eco-turistici, sociali e altre, promuovono
le attività del Bio-distretto nei rispettivi ambiti;
- le associazioni turistiche promuovono tutte le
forme possibili di eco-turismo nell’area del Bio-
distretto (bio-sentieri da percorrere a piedi, in
bicicletta o a cavallo, turismo rurale, albergo
diffuso, visite di studio, campi estivi per bambini,
ragazzi e famiglie);
- le associazioni ambientaliste operano per la
salvaguardia del territorio e la valorizzazione
delle risorse naturali
52. COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico
FASI PER LA COSTITUZIONE DEL DISTRETTO BIOLOGICO
FASI PER LA COSTITUZIONE DEL DISTRETTO BIOLOGICO
53. IPOTESI DI PERCORSO PER IL RICONOSCIMENTO DEL DISTRETTO BIOLOGICO
- PROPOSTA DI REGIONE TOSCANA -
Settore “Attività gestionale sul livello territoriale di Massa-Lucca-Pisa-Livorno. Distretti rurali”
Dirigente Dott. Gianluca Barbieri
1) percorso partecipativo;
2) frma dell’accordo e costituzione del distretto (se presenti i requisiti di legge) con impegno a
intraprendere politiche di tutela ambientale, risparmio idrico, ecc.;
3) convocazione assemblea e approvazione del Progetto economico territoriale integrato;
4) invio all’assemblea della richiesta di riconoscimento;
5) entro 90 gg. dalla firma dell’accordo, invio all’assemblea del regolamento approvato.
COMUNE DI GROSSETO
Progetto di costituzione del Distretto Biologico