L’automa del cavaliere è un automa meccanico umanoide progettato da Leonardo da Vinci intorno al 1495. Il cavaliere era vestito di un’armatura del tardo xv secolo in stile italo-tedesco e all’interno era costituito in legno, con elementi in pelle e metallo, e azionato da un sistema di corde e carrucole.
3. introduzione
l’automa del cavaliere è un automa meccanico umanoide
progettato da leonardo da vinci intorno al 1495
Era stato probabilmente previsto per animare una delle
feste alla corte sforzesca di milano
Negli appunti riscoperti negli anni cinquanta nel codice atlantico e in piccoli taccuini
tascabili databili intorno al 1945-1947, si trovano disegni dettagliati per un cavaliere
meccanico
4. introduzione
Il cavaliere era vestito di un’armatura del tardo xv secolo in
stile italo-tedesco.
All’interno era costituito in legno, con elementi in pelle e
metallo, e azionato da un sistema di manovelle esterno al
corpo meccanico per muovere le gambe
L’armatura presente nei disegni è del 1480 con elmo di
tipo barbuta. Le braccia, per la loro articolazione, non
potevano che muoversi all’unisono
5. Cenni storici
1957 : Carlo Pedretti è il primo ad identificare un
«cavaliere meccanico» nascosto tra i vari disegni
viciniani.
1974 : ladislao reti cita il «cavaliere meccanico»
nell’edizione da lui curata del codice madrid
6. Cenni storici
1996 : Mark rosheim pubblica un suo studio e poi collabora con «l’istituto
e museo di storia della scienza di firenze» che in una sua mostra dedicherà
una sezione al «robot soldato» da lui studiato.
2002 : mark rosheim costruisce un modello fisico
completo per un documentario della bbc.
7. Cenni storici
2007 : marco taddei e i suoi studi dimostrano che i manoscritti sul
progetto non si trovano solo nel foglio 579r del codice atlantico, ma
anche sui fogli 1077r, 1021r e 1021v.
2007 : i laboratori leonardo3 sviluppano uno studio scientifico sulle
macchine leonardesche e realizzano ogni singolo pezzo presente sui
quattro fogli (174 in totale) e li usano in veri modellini per studiarne le
combinazioni possibili
8. Caratteristiche
Il soldato cavaliere è composto da vari disegni
Sparsi per tutto il codice atlantico e altri codici
Il codice atlantico è la più ampia raccolta di disegni e
scritti di leonardo da vinci, comprendente di 1119 fogli
raccolti in 12 volumi
I fogli sono assemblati senza un ordine
preciso e abbracciano un lungo periodo degli
studi leonardeschi, il quarantennio dal 1478 al
1519, secondo diversi argomenti tra i quali
anatomia, astronomia, botanica, chimica,
geografia, matematica, meccanica, disegni di
macchine, studi sul volo degli uccelli e progetti
d'architettura.
10. Caratteristiche
Foglio 1021v: spallaccio di un’armatura con
giunture metalliche tubolari, che servono per far
muovere agevolmente il braccio intorno alle spalle
14. Caratteristiche
Foglio 579r:
1) Tamburo con regolazione
2) Meccanismo a moto alternato
programmabile
3) Ingranaggio a lanterna a moto alternato
4) Schema di carrucole per movimento
Inoltre sono presenti anche un elmo, uno
spallaccio e un busto di armatura
metallica, di cui leonardo studia il sistema
di aggancio delle varie parti metalliche
15. Caratteristiche
foglio 579r: sistema di corde e tredici
carrucole disposte simmetricamente
La ruota centrale potrebbe essere il motore del sistema
posto idealmente nella pancia del robot
16. applicazione
Una possibile applicazione è sicuramente quella
dell’ambito militare.
Infatti, si potrebbe immaginare un gran numero di questi
Soldati Robot magari sul vertice di una torre
Si muovevano in maniera naturale, alternata e magari illuminati da delle
torce e da delle fiamme. Avrebbero tratto in inganno chiunque si fosse
avvicinato, specialmente in quel periodo storico dove non si era abituati a
vedere qualcosa di non umano muoversi e avere le fattezze di un uomo
Pochi di questi soldati avrebbero potuto difendere una città di grandi dimensioni.
Insomma, un’arma di difesa assolutamente moderna.
19. applicazione
In origine si pensa che Leonardo abbia ideato l’automa
come elemento di animazione per la corte degli Sforza
In alcuni disegni e note personali dell’inventore, si puo’
intuire che l’automa avrebbe potuto assumere le
sembianze di un giullare di corte oppure di una figura
allegorica
al di sotto delle braccia dell’automa poteva essere posizionato un tamburo
che, colpito dalle bacchette poste nelle mani dell’automa, avrebbe dato
origine ad un vero e proprio tamburellatore di corte
21. Considerazioni finali
Una delle più grandi sfide affrontate da
Leonardo fu sicuramente quella di creare
automi con sembianze umane o animali,
ovvero congegni in grado di agire in modo
automatico
L’eccellenza tecnologica raggiunta nel corso del
Quattrocento e l’impeto di Leonardo per la meccanica e
l’ingegneria in genere, hanno spinto l’artista a misurarsi in
più occasioni con la sfida di creare macchine
automatiche umanoidi
Del resto, l’ipotesi che alcuni disegni autografi
potessero essere studi per la costruzione di automi
meccanici è ampiamente condivisa dai ricercatori che
si sono confrontati con questo spinoso argomento
22. Considerazioni finali
Leonardo fa confluire anche le ricerche
compiute in campo anatomico
Leonardo dunque traccia l’idea di una sorte di robotica,
una “anathomia artificialis”: dopo aver studiato il corpo
umano arriva quindi alla creazione di una meravigliosa
macchina umanizzata. L’artista-artefice non poteva avere
una consacrazione più alta
Carrucole e ingranaggi sono infatti i veri
“protagonisti” del foglio 579r del Codice
Atlantico associato appunto al progetto di un
automa, o meglio di un robot sul quale, però,
restano ancora numerosi interrogativi aperti