La complessità è un modo di vedere il mondo “non determinista e non riduzionista”, alla ricerca di parole, immagini, suoni, testi, forme che lo rendano più comprensibile e pensabile come insieme di sistemi, di reti con ampia varietà. di interrelazioni, dove sono co-presenti ordine e disordine, forme note e forme emergenti autorganizzate, regolarità e imprevedibilità. E’ dalla connessione tra saperi e campi diversi che nascono nuove configurazioni e idee. E se tutti i saperi sono pensati da umani, siamo noi ad avere il compito di intrecciarli, superando gli specialismi. Il libro è dedicato alla riflessione sui vari modi in cui l’arte riesce ad essere “mezzo e fine” per questo progetto interdisciplinare.

1. Abano Terme 23-25 novembre
Simonetta Simoni

2. Dal Festival della Complessità edizione 2017

3. Indice: teorie ed esperimenti
• Presentazione: Arte e complessità? Arte è complessità. Valerio Eletti
• Reticoli viventi: connessioni in arte. Simonetta Simoni
• Fruibilità di ascolti complessi. Giovanni Chessa e Liliana Stracuzzi
• Complessità del mondo e necessità dell’arte. Luca Iandoli e Giuseppe Zollo
• Teatro e Digital Mobile: una connessione possibile? Stella Saladino
• Abitare i confini, oltre l’incompletezza. Tra complessità e cultura della
comunicazione. Piero Dominici
• Arte come filosofia della contemporaneità. Poetiche della complessità,
Terza Vita, località e universalità. Pier Luigi Capucci

4. L’arte è tutto ciò che gli uomini chiamano arte.
L’emersione dell’arte da sistemi complessi di segni che interagiscono
fra di loro ricorda infatti il processo per cui vediamo emergere il pensiero
dal sistema reticolare dei neuroni collegati tra di loro nel nostro cervello.
Identificazione tra arte e bellezza oggi è ingenua.
Arte è complessità
V. Eletti
C.Oldenburg
C. Van Bruggen
Entropic Library
1989

5. Abitare i confini
L’arte non soltanto è complessità: è anche il linguaggio, il codice più
complesso e articolato in grado di rappresentare le connessioni della
complessità, rendendole evidenti, percepibili e tangibili. L’arte, con i suoi
linguaggi complessi e immediati allo stesso tempo, è in grado di rendere
l'invisibile e l'impossibile visibile e possibile. Si tratta dell’unica forma di
mediazione simbolica capace di non ingabbiare la vitalità dello spirito,
rafforzando le connessioni tra le parti, spingendosi “oltre” qualsiasi tipo di
confine, oltre i modelli lineari tradizionali.
P. Dominici
JR 2017

6. La Terza vita
Le Bioarti: quell’arte che è viva o che utilizza componenti viventi. l’arte genetica getta
un ponte tra organico e inorganico, attraversandone il confine. Stanno via via
emergendo entità di varia natura, create dalla cultura umana, che mostrano dei
comportamenti tipici del vivente. Forme possono di “Terza Vita”, essendo la “Prima
Vita” la vita biologica e la “Seconda Vita” la vita nel simbolico. Agenti e oggetti
autonomi, forme di vita artificiale, robotica e biorobotica, nanoentità, ibridi
(organici/inorganici), organismi modificati ed espansi, vita sintetica, organismi “de-
estinti” costituiscono i campi emergenti.
P.L. Capucci
E. Kac 1999

7. Strategie cognitive per costruire
la complessità efficace
Strategie universali degli artisti come abilità cablate nel cervello umano (...)per
costruire forme sempre più complesse di fronte ad una realtà mutevole.
Strategie per la ricerca dell’ordine
1. SINTETIZZA
2. SIMMETRIZZA
3. RAGGRUPPA
4. GERARCHIZZA
Strategie per la ricerca del disordine
5. ENFATIZZA
6. RICONNETTI
7. FOCALIZZA
8. CONTRASTA
Luca Iandoli e Giuseppe Zollo
Matt Mullican 2018

8. Reticoli viventi: connessioni in arte
Apprendimento significativo e trasformativo con l’arte
Metafora
Dispositivo
Conoscenza incorporata
Dall’esperienza corporea ai concetti e ritorno:
ri-conoscere reticoli e connessioni

9. Metafora
Metafora: artificio che non solo decontestualizza e ricontestualizza un
elemento, ma consiste nella creazione di nuove realtà, di nuove esperienze
non altrimenti designabili. Il potenziale metaforico nell’arte infatti ha
fondamentalmente due funzioni: l’una conoscitiva e l’altra relazionale, di
conciliazione dell’interno con l’esterno, mantenendo quel tanto di
ambiguità, diversamente interpretabile da cui verranno suggestioni e
impressioni che restano aperte alla soggettività e al mistero. Una
metafora, infatti può agire mirabilmente senza che noi siamo capaci di dire
come essa lavora.
A. Fonzi, E. Negro Sancipriano
Mario Merz 1985

10. Dispositivi e conoscenza in-corporata
Dispositivo osservativo ed euristico: opere d’arte che ci possono servire alla
stregua di un microscopio per vedere l’infinitamente piccolo o di un
telescopio per l’infinitamente lontano come le stelle e i pianeti (B. Latour)
Conoscenza in-corporata: il pensiero si attiva mentre succede qualcosa nel
corpo. Differenziare (per uscire dal caos) e integrare le sensazioni corporee
raccolte e riorganizzate. Seguire un’intenzione nel movimento (avanti,
indietro, in su e in giù). Occupare i propri volumi, sentire la leggerezza, il
galleggiamento, la pulsazione e il ritmo (M. della Pergola)
J.M. Othoniel 2018

11. Galaxy Forming along Filaments, like Droplets along the Stands of a
Spider's Web
Tomàs Saraceno, Venezia 2009
La moltiplicazione delle connessioni molto ravvicinate ci porta
progressivamente da una rete ad una sfera. Al tocco: movimenti a diverse
velocità tra rete e sfera. All’interno della rete è possibile vedere,
all’interno della sfera no.
Le sfere esistono solo se sono al centro di una fitta rete di connessioni.
Stando in mezzo al lavoro di Saraceno questa esperienza è ineludibile: la
possibilità di avere una sfera in un contesto locale è data dalla lunghezza,
il numero, la solidità delle connessioni in tutte le direzioni. Detto in
termini filosofici: nessuna identità esiste senza relazioni con il resto del
mondo. B. Latour
Metafora? Dispositivo?
Conoscenza in-corporata?

12. On Space Time Foam,
Tomàs Saraceno, Milano 2012
• Senza visitatori non c’è opera
• Equilibri instabili
• Ogni spostamento influenza i movimenti degli altri
• Ci sono vincoli quantitativi del numero di persone sulla bolla (max 15)
• Lo spostamento ad altri livelli influenza il mio, anche solo al vederlo
• Necessario comunicare
• Il conflitto è sempre possibile
• Interdipendenza ineludibile
• Siamo in un ambiente di Antropocene
creato dall’uomo e con forme mutevoli
• E’ una percezione artificiale
di un ambiente artificiale
• 100.000 visitatori in 4 mesi
Metafora? Dispositivo? Conoscenza in-corporata?

13. Floating Piers, Christo, Lago d’Iseo 2016
• Senza visitatori non c’è opera
• L’opera è un evento unico e irripetibile
• Land art che cambia la visione e la fruizione del luogo: camminare sull’acqua
• Intervento reversibile sulla natura (Antropocene?)
• Le istruzioni di Christo: attesa, ascolto, coinvolgimento nello spazio dei sensi (non
preoccupatevi se il telo è bagnato), apprezzamento della fisicità dell'installazione,
(camminate a piedi nudi), onde, vento e pioggia, sole e cieli stellati
• Si può stare in rete con un numero grandissimo di persone: rollìo nel corpo
• Comportamento emergente e sincronia
• Muoversi in uno sciame (Strogatz):
a) tutti i singoli sono consapevoli di chi gli sta vicino
b) tendenza ad allinearsi
c) piccola distanza tra i singoli
• Qualche migliaio di visitatori al giorno
• 1,500.000 in 15 giorni
Metafora? Dispositivo? Conoscenza in-corporata?

14. Grazie
Abano Terme 23-25 novembre
Simonetta Simoni