L' Innovazione come processo disciplinato, sistematico e controllabileGabriella Bergaglio
CRISTINA COLOMBO
Consumer Insight Director - TNS Italia
PAOLA VENCO
Idea Architect - TNS Italia
L’innovazione come processo disciplinato, sistematico e controllabile
L’innovazione è per le aziende un’opportunità di evoluzione e di crescita.
E’ frutto di un processo sistematico, che si fonda su tre principi:
• L’innovazione deve nascere dalla identifi cazione puntuale dei bisogni del consumatore
• Il pensiero divergente e convergente caratterizzano il momento di ideazione
• La valutazione del potenziale di crescita deve tenere in considerazione due nuovi paradigmi che
valorizzano la crescita dell’azienda:
le early e breakthrough ideas vanno protette, affi ancando ai dati benchmark di mainstream le
valutazioni degli early adopter
“the biggest volume is not always the best”: alla stima dei volumi di crescita (o di potenziale)
occorre prendere in considerazione la crescita incrementale rispetto al business corrente generata
dall’introduzione del nuovo prodotto
L’ambiente digitale offre una opportunità nuova per riuscire a cogliere i bisogni e a generare idee, con delle
peculiarità uniche.
• Ha limiti spaziali e temporali meno rigorosi
• Favorisce dinamiche relazionali uniche che fanno emergere spontaneità autenticità
• Attiva un approccio ludico e la percezione di ampliamento delle realtà possibili
• Aiuta a cogliere l’articolazione, la complessità, l’ambivalenza dei bisogni
• Utilizza la vita reale come straordinario bacino di stimoli per la generazione di idee
• Coinvolge con facilità target, fi gure professionali, realtà, situazioni diversifi cate
• Offre un’adesione e un’apertura facile, perché anonima, mascherata e quindi favorisce sia la
partecipazione ad incontri co n temi delicati o in cui il mix di persone è necessario ma di diffi cile
gestione, sia la libertà e la creatività nella produzione di idee
Nel corso dell’intervento saranno mostrati i risultati di un percorso di Innovazione in ambiente digitale, che
si è focalizzato sulla raccolta di bisogni e sulla Generazione di idee, con l’obiettivo di individuare idee di
nuovi prodotti e servizi per il momento pre-sera.
• Insight Generation: un’immersione nel mondo del consumatore al fi ne di individuare i bisogni del pre–
sera, attraverso l’ascolto delle conversazioni di una community precostituita, blog individuali capaci di
coinvolgere nel tempo i consumatori dando l’opportunità di individuare bisogni diversifi cati a seconda
delle occasioni, uno sguardo allargato a geografi e e culture diverse per cogliere nuovi modi di vivere il
momento pre-sera, attraverso una ricognizione delle abitudini di alcuni paesi
• Idea Generation: la generazione di idee di nuovi prodotti in ambiti specifi ci e defi niti dai bisogni, che ha
usufruito dei vantaggi dell’ambiente digitale sopra citati (disinibizione, ludicità, assenza di limiti spazio
temporali, eterogeneità).
Intervento di F.Rubino, The Talking Village, al Web Update 2012 - Città della Scienza, Napoli. L'argomento è la co-creazione di valore tra brand e consumatori
“Qual è l'ora migliore per avere buone idee?”, “Come posso diventare più creativo/a?”. Un ebook gratuito di 32 pagine, chiaro e divertente, per comprendere meglio alcuni "segreti" della creatività
L' Innovazione come processo disciplinato, sistematico e controllabileGabriella Bergaglio
CRISTINA COLOMBO
Consumer Insight Director - TNS Italia
PAOLA VENCO
Idea Architect - TNS Italia
L’innovazione come processo disciplinato, sistematico e controllabile
L’innovazione è per le aziende un’opportunità di evoluzione e di crescita.
E’ frutto di un processo sistematico, che si fonda su tre principi:
• L’innovazione deve nascere dalla identifi cazione puntuale dei bisogni del consumatore
• Il pensiero divergente e convergente caratterizzano il momento di ideazione
• La valutazione del potenziale di crescita deve tenere in considerazione due nuovi paradigmi che
valorizzano la crescita dell’azienda:
le early e breakthrough ideas vanno protette, affi ancando ai dati benchmark di mainstream le
valutazioni degli early adopter
“the biggest volume is not always the best”: alla stima dei volumi di crescita (o di potenziale)
occorre prendere in considerazione la crescita incrementale rispetto al business corrente generata
dall’introduzione del nuovo prodotto
L’ambiente digitale offre una opportunità nuova per riuscire a cogliere i bisogni e a generare idee, con delle
peculiarità uniche.
• Ha limiti spaziali e temporali meno rigorosi
• Favorisce dinamiche relazionali uniche che fanno emergere spontaneità autenticità
• Attiva un approccio ludico e la percezione di ampliamento delle realtà possibili
• Aiuta a cogliere l’articolazione, la complessità, l’ambivalenza dei bisogni
• Utilizza la vita reale come straordinario bacino di stimoli per la generazione di idee
• Coinvolge con facilità target, fi gure professionali, realtà, situazioni diversifi cate
• Offre un’adesione e un’apertura facile, perché anonima, mascherata e quindi favorisce sia la
partecipazione ad incontri co n temi delicati o in cui il mix di persone è necessario ma di diffi cile
gestione, sia la libertà e la creatività nella produzione di idee
Nel corso dell’intervento saranno mostrati i risultati di un percorso di Innovazione in ambiente digitale, che
si è focalizzato sulla raccolta di bisogni e sulla Generazione di idee, con l’obiettivo di individuare idee di
nuovi prodotti e servizi per il momento pre-sera.
• Insight Generation: un’immersione nel mondo del consumatore al fi ne di individuare i bisogni del pre–
sera, attraverso l’ascolto delle conversazioni di una community precostituita, blog individuali capaci di
coinvolgere nel tempo i consumatori dando l’opportunità di individuare bisogni diversifi cati a seconda
delle occasioni, uno sguardo allargato a geografi e e culture diverse per cogliere nuovi modi di vivere il
momento pre-sera, attraverso una ricognizione delle abitudini di alcuni paesi
• Idea Generation: la generazione di idee di nuovi prodotti in ambiti specifi ci e defi niti dai bisogni, che ha
usufruito dei vantaggi dell’ambiente digitale sopra citati (disinibizione, ludicità, assenza di limiti spazio
temporali, eterogeneità).
Intervento di F.Rubino, The Talking Village, al Web Update 2012 - Città della Scienza, Napoli. L'argomento è la co-creazione di valore tra brand e consumatori
“Qual è l'ora migliore per avere buone idee?”, “Come posso diventare più creativo/a?”. Un ebook gratuito di 32 pagine, chiaro e divertente, per comprendere meglio alcuni "segreti" della creatività
Virtuale e problematiche identitarie. 1. L’approccio psicoantropologico e sem...Ibridamenti Venezia
appunti e spunti presentati il 9 ottobre 2009 al LAB DEA - antropologia Università Ca' Foscari di Venezia - Dipartimento di Studi Storici
Laboratorio demo-etno-antropologico
a.a.2009-2010
mercoledì 7 ore 14.00 - 16.00
Maddalena Mapelli, Virtuale e problematiche identitarie. 1. L’approccio psicoantropologico e semiologico. Cenni teorici ed esemplificazioni di osservazioni sul campo.
Metodologie agili, user-experience, customer-handling... e tutto quanto fa brodo.
(Ovvero come rinunciare ad avere il controllo sulle cose e vivere felici!)
Presentazione all'Italian Agile Day 2009
Luciano Mariani - Il lato nascosto della competenza: dal prodotto al processoLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
These slides were presented at the University of Chile by Umberta Telfener invited by Prof. Felipe Felipe Galvez Sanchez (on behalfe of the Episteme institute) and in Merida at the Institute Kanankil invited by Rocio Chaveste and Papusa Molina
Ottimizzazione Cognitiva di Contesti Mobile TouchAndrea Picchi
Centro Congressi Lugano (Lugano, Switzerland)
29 Ottobre 2011
Il talk presentera’ alcuni dei punti fondamentali tipici di un approccio cognitivo all’usabilita’. Verranno introdotte le tre variabili del fenomeno User eXperience oltre ai bisogni fondamentali di ogni utente.
Parallelamente a tali concetti verra’ sviluppato illustrato il concetto di risorsa cognitiva. Le risorse cognitive vengono usate dall’utente per qualsiasi azione/interazione con l’ambiente esterno e attraverso tale paradigma saranno affrontati alcuni approcci orientati sia al design che all’ottimizzazione di progetti tipici di applicazioni mobile basate su tecnologia touch screen.
Virtuale e problematiche identitarie. 1. L’approccio psicoantropologico e sem...Ibridamenti Venezia
appunti e spunti presentati il 9 ottobre 2009 al LAB DEA - antropologia Università Ca' Foscari di Venezia - Dipartimento di Studi Storici
Laboratorio demo-etno-antropologico
a.a.2009-2010
mercoledì 7 ore 14.00 - 16.00
Maddalena Mapelli, Virtuale e problematiche identitarie. 1. L’approccio psicoantropologico e semiologico. Cenni teorici ed esemplificazioni di osservazioni sul campo.
Metodologie agili, user-experience, customer-handling... e tutto quanto fa brodo.
(Ovvero come rinunciare ad avere il controllo sulle cose e vivere felici!)
Presentazione all'Italian Agile Day 2009
Luciano Mariani - Il lato nascosto della competenza: dal prodotto al processoLuciano Mariani
Lo scopo principale di questo contributo è di sostenere la tesi che lo sviluppo di una competenza implica e richiede un’esplorazione e una consapevolezza dei processi sottostanti i compiti attraverso i quali la competenza stessa viene sviluppata e valutata. In altre parole, oltre a che cosa ci si attende che una persona sappia e sappia fare, è importante rendersi conto di chi sia questa persona, di come proceda nell’apprendimento e di dove e perché sia chiamata ad esprimere la competenza in questione.
Questa esplorazione è tanto più necessaria perché, da un lato, si possa incoraggiare il trasferimento delle conoscenze e delle capacità dal contesto originale di apprendimento ad altre situazioni, e perché, dall’altro lato, si possa prendere in carico la sfida delle differenze individuali. Così, stili di apprendimento, intelligenze, attitudini, convinzioni, atteggiamenti e motivazioni, che tanto spesso condizionano la scelta e l’uso di opportune strategie, possono essere rivalutati come parte integrante, non più solo “nascosta”, del processo formativo.
La gestione di una rete così complessa di relazioni richiede una capacità di autoregolazione che può essere favorita da approcci didattici che, partendo dall’esperienza, facciano leva sulla metacognizione per far verbalizzare e socializzare la riflessione sulle pratiche. In tal modo, l’accresciuta consapevolezza della natura degli oggetti di studio, dei processi di apprendimento e di se stessi in quanto persone che imparano può aiutare a capire che, più che possedere una competenza, competenti si è.
These slides were presented at the University of Chile by Umberta Telfener invited by Prof. Felipe Felipe Galvez Sanchez (on behalfe of the Episteme institute) and in Merida at the Institute Kanankil invited by Rocio Chaveste and Papusa Molina
Ottimizzazione Cognitiva di Contesti Mobile TouchAndrea Picchi
Centro Congressi Lugano (Lugano, Switzerland)
29 Ottobre 2011
Il talk presentera’ alcuni dei punti fondamentali tipici di un approccio cognitivo all’usabilita’. Verranno introdotte le tre variabili del fenomeno User eXperience oltre ai bisogni fondamentali di ogni utente.
Parallelamente a tali concetti verra’ sviluppato illustrato il concetto di risorsa cognitiva. Le risorse cognitive vengono usate dall’utente per qualsiasi azione/interazione con l’ambiente esterno e attraverso tale paradigma saranno affrontati alcuni approcci orientati sia al design che all’ottimizzazione di progetti tipici di applicazioni mobile basate su tecnologia touch screen.
2. La creatività comica è da considerarsi alla base di un’innovazione
anomala e complessa per alcune caratteristiche intrinseche di
incertezza, soggettività e difficoltà di valutazione ex ante del prodotto
Caratteristiche del prodotto “comico”
Caratteristiche Descrizione Obiettivo Soluzione adottata
Tangibilità Chi opera professionalmente in un contesto I tormentoni e i personaggi ben
creativo ha l’esigenza di produrre con definiti nella struttura del pezzo
Aumentare la
continuità in una condizione di intangibilità creano degli elementi di
tangibilità del
del prodotto e di incontrollabilità stabilità che rendono il
prodotto
(apparente) della materia prima necessaria prodotto riconoscibile.
per “costruirlo” (il flusso di idee)
Modalità di Per alcuni prodotti la relazione tra
fruizione realizzazione e fruizione non è istantanea, Provare i pezzi prima di andare
per altri la massima efficacia si realizza nella Allontanare il in serata permette di avere un
contestualità tra i due momenti. Chi opera momento della riscontro immediato e di avere
in un contesto creativo ha un controllo molto produzione da quello il tempo per fare le dovute
relativo della qualità dell’output fino al dell’esibizione modifiche al pezzo prima della
momento della operazionalizzazione dello trasmissione
stesso davanti ad un ‘pubblico’.
Oggettività dei La presenza di parametri di valutazione
parametri di oggettiva dipende dalle funzioni d’uso che si Diminuire la La varietà dei comici è
valutazione associano alla ‘creazione’: per prodotti soggettività della talmente ampia per cui è
prevalentemente fisici il concetto di qualità è valutazione del impossibile che, su una media
espresso in termini quantitativi; per prodotti risultato di tredici comici a puntata, ad
mediati fisicamente prevalgono invece uno spettatore medio non
parametri altamente soggettivi piaccia nessuno.
2
3. La creatività comica è da considerarsi alla base di un’innovazione anomala
e complessa per alcune caratteristiche intrinseche di incertezza,
soggettività e difficoltà di valutazione ex ante del prodotto
Chi opera professionalmente in un contesto creativo ha l’esigenza di produrre con
continuità avendo un controllo relativo della qualità dell’output fino al momento della
operazionalizzazione dello stesso davanti ad un ‘pubblico
IRRIPETIBILITA’
• Del profilo dell’utente
• Del contesto emotivo di
CONTINUITA’ IMPREDICIBILITA’ erogazione PERFORMANCE
• Del contesto emotivo di
eppure…. ricezione
UNICITA’
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4. Dovendo affrontare livelli elevati di complessità è necessario trovare
certezza nel metodo in modo da equilibrare la tensione emotiva verso il
risultato e l’ansia del fallimento, riducendo così la dispersione di risorse
Ingegnerizzare il metodo
“La disciplina ti salva dall’incubo da pagina bianca” (Antonio De Luca)
“Non mi reputo un genio, i geni possono creare in qualsiasi momento, non essendolo devo lavorare per farlo: mi
serve disciplina, metodo e routine”
(Fabrizio Testini)
“In alcuni casi la creatività è una fonte di stress soprattutto quando hai delle consegne da rispettare e non ti viene
niente da scrivere. Poi si impara che bisogna trovare delle soluzioni tecniche per gestire questa impasse: per
evitare che il foglio rimanga bianco spesso si prendono delle cose che hai già scritto per altre ragioni e non hai
utilizzato. Poi per una sorta di magia, che non saprei spiegare, parti, e quando parti sei un fiume in piena. L’altra
regola che si impara è che fino a quando è un fiume in piena va bene, quando non lo è più è meglio lasciar stare.
Siccome poi uno scrive di mestiere e vive di scrittura, cerca di lavorare su sistemi di canali che ti permettono di
fare scorta” (Carlo Turati)
“Se non riesci a sopperire con la fantasia, anni e anni di scrittura, di magazzino ti danno la possibilità di uscirne in
qualche modo” (Massimo Di Munno)
4
5. Spesso però l’utente/spettatore percepisce solo il punto di arrivo di un
processo complesso caratterizzato da livelli spesso elevati di
strutturazione che richiedono equilibrio tra pensiero divergente …
Fasi del processo creativo: la parola ai comici
“Ad un certo punto della vita di un autore si tende a lavorare prevalentemente su commessa e quindi si
Presentazione ricevono delle indicazioni in merito a che cosa ci si aspetta che il prodotto finito sia” (Carlo Turati)
del problema
“Più sono stretti i parametri nei quali ti devi muovere, più permettono alla creatività di esprimersi in maniera
PALETTI efficace” (Marco Melloni)
“Essere creativi sulle tue cose è più semplice, ma essere creativi su una ‘comanda’ è molto più divertente”
PARAMETRI (Cesare Vodani)
“Avere dei vincoli è sempre uno stimolo, nel senso che avere una certa definizione del problema significa
DEFINIZIONE avere già un buon punto di vista sul problema stesso” (Diego Parassole)
“La cosa che forse sfugge a molti è che il processo creativo è innanzitutto un processo di documentazione”
Ricerca delle (Carlo Turati)
informazioni
“Quando scelgo un tema o un argomento che mi interessa, lo approfondisco con delle letture o delle
informazioni e poi cerco di capire come utilizzare questo materiale applicando una visione laterale”
CONOSCENZA (Diego Parassole)
DOCUMENTAZIONE “Tutto ciò che immagazzini poi ti torna: nel momento opportuno vai a prendere e a riprendere in questo
serbatoio, molto inconsciamente” (Sergio Cosentino)
RIDONDANZA “Credo che la fase preparatoria occupi tutta la giornata perché in realtà è difficile che un autore si riposi, non
può mai rinunciare all’osservazione visiva oppure all’ascolto di tutto ciò che succede, che poi gli risuona in
maniera un po’ accentuata, un po’ strana” (Antonio De Luca)
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6. … e pensiero convergente
Fasi del processo creativo: la parola ai comici
“Dopo la scintilla iniziale cominci ad applicare consciamente o inconsciamente delle
Generazione
regole. Si comincia ad organizzare un testo in maniera da avere una frequenza auspicata di
dell’idea risate calibrando il momento narrativo e il momento comico. Allo stesso tempo però non ci si può
allontanare da momento iniziale, perché alcune volte il troppo razionalizzare non è funzionale”
ISTINTO (Fabrizio Testini)
“Una cosa buffa di questo mestiere è che in alcuni casi la prima impressione è quella che
ORGANIZZAZIONE conta davvero, se ho uno spunto e te lo racconto questo è il modo ottimo in cui posso
raccontartelo. Ogni successivo trattamento toglie efficacia a quel primo racconto. La scrittura dà
razionalità a qualcosa che all’inizio era soltanto un’idea originale” (Carlo Turati)
Verifica dell’idea e “Dopo aver scritto il testo lo leggo ad alta voce, provo a vedere se ha ritmo, se la scansione
valutazione del della battute arriva frequentemente e provo a immaginare il comico in quella situazione”
risultato (Giovanni Tamborrino)
“La valutazione dipende molto dal carattere dei singoli, io talvolta faccio leggere le cose a
SE UN PEZZO E’ persone estranee all’ambiente del cabaret. Secondo me è importante avere un riscontro prima
PERFETTO, C’E’ di licenziare definitivamente il pezzo” (Paolo Borraccetti)
QUALCOSA CHE
NON VA “La revisione si basa sull’incanto o meno che può avere la frase, sulla bontà delle immagini che
vengono descritte o richiamate, sull’utilità del prodotto per il tipo di progetto cui è stato destinato.
La revisione si deve basare su una serie di criteri necessari, non solo scientifici ma
anche emozionali” (Antonio De Luca)
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7. La produzione creativa è influenzata da molteplici fattori legati sia
alle persone …
Gruppo “Se possibile i componenti del gruppo devono essere di estrazione diversa, con esperienze diverse, con
formazioni professionali diverse perché così si hanno più punti di vista. Però, ci deve essere anche stima,
autocritica e autorestrizione, nel senso che ognuno deve sapere che sta lavorando con altre persone.”
(Vincenzo Tamborrino)
“Bisogna essere completamente diversi, avere una formazione diversa e delle vocazioni diverse.
Personalmente se dovessi fare una trasmissione comica, non prenderei tutti autori comici perché altrimenti si
diventerebbe uno, tutti avrebbero lo stesso punto di vista e questo sarebbe dannoso, sarebbe come scrivere
da soli in casa. Userei paradossalmente anche persone che non hanno quasi niente a che fare con la
comicità, per avere delle sorprese.” (Fabrizio Testini )
“Nei gruppi molto spesso è importante avere dei ruoli definiti, il che non significa avere una struttura rigida e
verticale, ci deve essere spazio per tutti, ma non credo nell’anarchia. Un’altra cosa importante per me è avere
dei punti di riferimento professionali all’interno del gruppo, persone dalle quali ricevere stimoli e suggerimenti.
E poi sono fondamentali la comunicazione interna e una dimensione di fiducia e stima” (Paolo Borraccetti)
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8. … che al contesto di riferimento
“Non ci sono luoghi fisici che mi tranquillizzano, ma ci sono luoghi fisici che mi inibiscono. Quello che so
Luogo è che certamente non posso lavorare su tre artisti diversi nello stesso posto in tempi diversi, ho bisogno di
identificare una persona con un processo creativo e con un luogo. È una cosa che ho imparato con il tempo e
che adesso faccio meccanicamente. Non credo che i luoghi influenzino il processo creativo, però credo che
quando si creano delle consuetudini è meglio rispettarle” (Carlo Turati)
“L’ambiente e la situazione per me sono determinanti. L’idea di essere in una stanza d’albergo e di dover
fare un monologo mi dà un’ansia incredibile, non è solo l’abitudine della situazione, ma anche degli oggetti, del
toccare una cosa, dello schiacciare un bottone, del mettere un cd” (Gino)
“E’ fondamentale il luogo fisico. Preferisco isolarmi! Per esempio, quando devo pensare o devo cominciare a
stendere un testo mi dà fastidio anche il rumore o la musica. Preferisco stare nella mia stanza dove ho tutto a
portata di mano” (Massimo Di Munno)
“Il tentativo di isolarmi nella mia camera, che non deve avere troppi richiami o troppe cose, appartiene
soprattutto alla prima fase del processo creativo, quella in cui tiro fuori tutto. La fase di valutazione invece è una
fase in cui ho un po’ più di controllo e per assurdo potrei farla anche in posti diversi” (Antonio De Luca)
Tempo “Vivo con stress ma con molta serenità creativa il periodo in cui si è sotto pressione, quando per
esempio c’è la trasmissione, perché a quel punto c’è la giustificazione che la scadenza rende accettabili cose
che altrimenti non lo sarebbero. C’è una componente di sfida” (Carlo Turati)
“Le scadenze sono uno stimolo. Avere un limite di tempo per me è un traguardo perchè mi organizzo il tempo
e lavoro in maniera tale da arrivare alla fine con un prodotto” (Marco Melloni).
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9. Non esiste un’organizzazione perfetta per la creatività …
I falsi miti
La creatività nasce dal DISORDINE … NON SOLO: la creatività ha una forte componente RITUALE
es. LA CONOSCENZA DEL TERRITORIO E L’AGENDA
La creatività nasce dal CASO … NON SOLO: la creatività nasce dall’ORGANIZZAZIONE DELLE IDEE
es. IL RUOLO DELLA SCALETTA
La creatività nasce dalla DIVERSITA’… NON SOLO: la creatività nasce dalla SINTONIA
es. LA COSTRUZIONE DEL GRUPPO
La creatività nasce dall’ISTINTO … NON SOLO: la creatività nasce dal RIUTILIZZO INTENZIONALE
es. GLI ARCHIVI DELLE IDEE
9
10. … ma la creatività non può fare a meno dell’organizzazione …
Le buone certezze: la GERARCHIA …
… dell’AUTOREVOLEZZA … … e della FIDUCIA
VERSO IL GRUPPO DA PARTE DEL GRUPPO
• La creatività richiede CAPI: a parità di idee • La creatività richiede TEMPO: in un
(ingiudicabili ex-ante) occorre qualcuno che contesto creativo il tempo è l’unica strategia
decida da che parte andare a disposizione dei CAPI
• La creatività richiede PROPENSIONE AL • La creatività richiede RISULTATI: un
RISCHIO: l’ingiudicabilità ex-ante delle idee contesto creativo è solo WIN-WIN o LOSE-
impone che qualcuno si assuma il rischio LOSE. Un buon CAPO creativo sa
del fallimento per il gruppo PERDERE da solo e VINCERE con tutti
In un contesto creativo, è il
gruppo che sceglie il capo, ma è
il capo che uccide il gruppo
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11. Agenda
I. La creatività
II. La creatività comica
III. Le organizzazioni a supporto della creatività
IV. Per concludere
11
12. Ancora falsi miti
• Il processo creativo non produce risultati visibili
• Il processo creativo non produce risultati misurabili
• Il processo creativo non produce valore
• Il processo creativo può essere giudicato solo dai creativi
• Il processo creativo non ha clienti
• Il processo creativo non può essere giudicato dai clienti
• Il processo creativo è casuale
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14. … e dei comportamenti organizzativi
Le buone certezze: la CULTURA …
TOLLERANZA
• VERSO LA DIVERSITA: per definizione la creatività vede il mondo a testa in giù…
• E VERSO L’ERRORE: …ma spesso sbaglia…
RIDONDANZA:
• gli errori consumano risorse e non producono risultati in sé
• se qualcuno deve pensare, ci sarà pur qualcun altro che organizzare e amministrare, no?
MEMORIA
• errare è umano, ma perseverare è da idioti
• nessuna idea è giusta o sbagliata in sè, spesso giusti o sbagliati sono il tempo, i luoghi e gli interlocutori
ONESTA’ e FEED-BACK
• Il creativo è emotivo per definizione: coltivare il rinforzo positivo è alla base della motivazione creativa
E’ BANALE MA E’ COSI!!
14