commento sei programmi elettorali m5s - snaturati 2020morosini1952
Commento dei sei programmi elettorali del Movimento 5 Stelle dal 2009 al 2019 - Da: Snaturati 2020
2009 – “CARTA DI FIRENZE COMUNI A CINQUE STELLE”
VARIE ELEZIONI COMUNALI
Il primo programma elettorale del Movimento fu la Carta di Firenze
dell’8 marzo 2009: 130 parole, una pagina. Essa fu adottata a Firenze l’8
marzo da un’assemblea di iscritti di diverse regioni al movimento degli
Amici di Beppe Grillo organizzati nei Meetup.
I Comuni decidono della vita quotidiana
di ognuno di noi. Possono avvelenarci
con un inceneritore o avviare la raccolta
differenziata. Fare parchi per i bambini
o porti per gli speculatori. Costruire
parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o
mantenerla sotto il loro controllo. Dai
Comuni a Cinque Stelle si deve ripartire a
fare politica con le liste civiche per Acqua,
Ambiente, Trasporti, Sviluppo e Energia.
1. Acqua pubblica
2. Impianti di depurazione obbligatori
per ogni abitazione non collegabile a un
impianto fognario, contributi/finanziamenti
comunali per impianti di depurazione
privati
3. Espansione del verde urbano
4. Concessioni di licenze edilizie solo per
demolizioni e ricostruzioni di edifici civili
o per cambi di destinazioni d’uso di
aree industriali dismesse
5. Piano di trasporti pubblici non inquinanti
e rete di piste ciclabili cittadine
6. Piano di mobilità per i disabili
7. Connettività gratuita per i residenti nel
Comune
8. Creazione di punti pubblici di telelavoro
9. Rifiuti zero
10. Sviluppo delle fonti rinnovabili come
il fotovoltaico e l’eolico con contributi/finanziamenti
comunali
11. Efficienza energetica
12. Favorire le produzioni locali
Le mie Competenze
Impegno politico, Ghostwriter politico, Ghostwriter politico per Beppe Grillo, Consigliere politico del MoVimento 5 Stelle
Curatore di Futuro sostenibile, Autore di Sistemi di indicatori di sviluppo sostenibile, Docente di politiche e decision making per la sostenibilità, Giornalista indipendente, Analista ambientale
Competenze
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...AmmLibera AL
Il servizio informatico del Senato ha pubblicato il dossier “I media civici in Ambito Parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scenari d’uso”. Una guida alla e-democracy per i lavori parlamentari con un'analisi dei rischi e delle opportunità offerte dal web alla nuova richiesta di partecipazione dei cittadini.
Lo studio è stato realizzato per il Parlamento, il luogo per eccellenza dell’esercizio della democrazia rappresentativa, e “non propone alcuna modifica di questo impianto, non vuole e non ha alcun titolo per farlo”, ma attraverso lo studio dei “Media Civici”, vuole individuare nuove modalità di potenziamento della attività parlamentare, “con particolare riferimento alle opportunità di coinvolgimento del più largo numero di cittadini, ed alla rimozione dei tradizionali vincoli di tempo e di spazio che hanno limitato fino ad oggi questa possibilità.”
Lo studio si sviluppa su tre direttrici:
a) il censimento e l’analisi dei principali strumenti tecnologici classificabili come “Media Civici”;
b) l’analisi e l’approfondimento degli utilizzi possibili dei Media Civici nelle attività dei singoli parlamentari e dei relativi Gruppi, delle Commissioni, e negli istituti referendari;
c) il confronto diretto con alcuni attori significativi per competenza ed esperienza diretta delle piattaforme tecnologiche e del loro effettivo utilizzo per evidenziarne caratteristiche tecniche e organizzative
ed ha l’obiettivo di produrre uno know how istituzionale al servizio di un uso certificato e democratico delle piattaforme online sia per la consultazione che, eventualmente, per la deliberazione democratica.
Ricerca Fondazione Ottimisti e Razionali, in collaborazione con gli studenti della Luiss Business School, sugli output comunicativi del settore energetico.
commento sei programmi elettorali m5s - snaturati 2020morosini1952
Commento dei sei programmi elettorali del Movimento 5 Stelle dal 2009 al 2019 - Da: Snaturati 2020
2009 – “CARTA DI FIRENZE COMUNI A CINQUE STELLE”
VARIE ELEZIONI COMUNALI
Il primo programma elettorale del Movimento fu la Carta di Firenze
dell’8 marzo 2009: 130 parole, una pagina. Essa fu adottata a Firenze l’8
marzo da un’assemblea di iscritti di diverse regioni al movimento degli
Amici di Beppe Grillo organizzati nei Meetup.
I Comuni decidono della vita quotidiana
di ognuno di noi. Possono avvelenarci
con un inceneritore o avviare la raccolta
differenziata. Fare parchi per i bambini
o porti per gli speculatori. Costruire
parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o
mantenerla sotto il loro controllo. Dai
Comuni a Cinque Stelle si deve ripartire a
fare politica con le liste civiche per Acqua,
Ambiente, Trasporti, Sviluppo e Energia.
1. Acqua pubblica
2. Impianti di depurazione obbligatori
per ogni abitazione non collegabile a un
impianto fognario, contributi/finanziamenti
comunali per impianti di depurazione
privati
3. Espansione del verde urbano
4. Concessioni di licenze edilizie solo per
demolizioni e ricostruzioni di edifici civili
o per cambi di destinazioni d’uso di
aree industriali dismesse
5. Piano di trasporti pubblici non inquinanti
e rete di piste ciclabili cittadine
6. Piano di mobilità per i disabili
7. Connettività gratuita per i residenti nel
Comune
8. Creazione di punti pubblici di telelavoro
9. Rifiuti zero
10. Sviluppo delle fonti rinnovabili come
il fotovoltaico e l’eolico con contributi/finanziamenti
comunali
11. Efficienza energetica
12. Favorire le produzioni locali
Le mie Competenze
Impegno politico, Ghostwriter politico, Ghostwriter politico per Beppe Grillo, Consigliere politico del MoVimento 5 Stelle
Curatore di Futuro sostenibile, Autore di Sistemi di indicatori di sviluppo sostenibile, Docente di politiche e decision making per la sostenibilità, Giornalista indipendente, Analista ambientale
Competenze
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...AmmLibera AL
Il servizio informatico del Senato ha pubblicato il dossier “I media civici in Ambito Parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scenari d’uso”. Una guida alla e-democracy per i lavori parlamentari con un'analisi dei rischi e delle opportunità offerte dal web alla nuova richiesta di partecipazione dei cittadini.
Lo studio è stato realizzato per il Parlamento, il luogo per eccellenza dell’esercizio della democrazia rappresentativa, e “non propone alcuna modifica di questo impianto, non vuole e non ha alcun titolo per farlo”, ma attraverso lo studio dei “Media Civici”, vuole individuare nuove modalità di potenziamento della attività parlamentare, “con particolare riferimento alle opportunità di coinvolgimento del più largo numero di cittadini, ed alla rimozione dei tradizionali vincoli di tempo e di spazio che hanno limitato fino ad oggi questa possibilità.”
Lo studio si sviluppa su tre direttrici:
a) il censimento e l’analisi dei principali strumenti tecnologici classificabili come “Media Civici”;
b) l’analisi e l’approfondimento degli utilizzi possibili dei Media Civici nelle attività dei singoli parlamentari e dei relativi Gruppi, delle Commissioni, e negli istituti referendari;
c) il confronto diretto con alcuni attori significativi per competenza ed esperienza diretta delle piattaforme tecnologiche e del loro effettivo utilizzo per evidenziarne caratteristiche tecniche e organizzative
ed ha l’obiettivo di produrre uno know how istituzionale al servizio di un uso certificato e democratico delle piattaforme online sia per la consultazione che, eventualmente, per la deliberazione democratica.
Ricerca Fondazione Ottimisti e Razionali, in collaborazione con gli studenti della Luiss Business School, sugli output comunicativi del settore energetico.
“SNATURATI”, quando Grillo era verde
Marco Morosini, ghost writer di Beppe Grillo, spiega l’involuzione del Movimento: dall’ecologia sociale al populismo. Milanoambiente, gennaio 2020
---------------------
MM: Nell’ambientalismo nato da sinistra, credo ci sia un grosso problema con il tema “lavoro”. Il tema “lavo- ro” è talmente importante e identificativo per la sinistra italiana che quando in scena entra lui, il lavoro, anche all’ambiente si chiede di fare un passo indietro. E anche alla salute. Il mito del lavoro, e del lavoro industriale so- prattutto, ha radici potenti: io me li ricordo i metalmec- canici di un tempo... erano il corpo d’elite della sinistra italiana, del PCI, del piùgrande partito comunista d’oc- cidente: erano i suoi marines... E ci sono ragioni storiche importanti da cui tutto questo va compreso... Ma c’è an- che qualcosa di esagerato, di fuorviante: quando abitavo a Milano passavo sempre, di fronte al Politecnico, vicino a un monumento con una grande iscrizione in bronzo: “Alla Libertà, alla Pace, al Lavoro”. Be’, libertà e pace sono due fini... il lavoro è un mezzo. Non è un valore, di per sé. R: Banalizzando: si lavora per vivere, non si vive per lavo- rare...
MA: Questo però che c’entra con l’ambientalismo?
MM: C’entra parecchio perché oggi ecologia vuol dire innanzitutto decrescita: produrre di meno,consumare di meno. E lavorare di meno, conseguentemente. Ma qui nasce una grossa difficoltà concettuale, nella sinistra ita- liana. Il primo articolo della Costituzione fa da monito: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavo- ro”... sul lavoro, sul concetto di lavoro. Neanche “sui lavo- ratori” che sono persone, e in quanto tali possono spera- bilmente avere una vita più ampia di quella racchiusa nel loro lavoro. Insomma, queste cose, se le approfondissimo, spiegherebbero parecchio del perché le battaglie sulla ri- duzione dell’orario di lavoro sono fallite in Italia. Eppu- re in una prospettiva ecologica le riduzioni d’orario sono non soltanto opportune, ma doverose! In fondo il mon- do si salva in tre mosse: dimezzare l’energia consumata pro-capite, dimezzare il consumo di materie prime, di- mezzare l’orario di lavoro. (...)
http://www.marcomorosini.eu/archive/MilanoAmbiente.pdf
Queste slide rappresentano il nostro lavoro iniziale sulla candidata sindaco Letizia Moratti secondchance, un lavoro di analisi sulla figura del candidato, ma anche di analisi di rassegna stampa.
La crisi legata al corona virus purtroppo durerà ancora, occorre che i Comuni e gli amministratori si attrezzino per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini. Qui trovate 10 consigli pratici per usare al meglio i social media e la comunicazione digital per aiutarvi a svolgere questo difficile compito.
Per aiuto o maggiori informazioni: deluciadario@gmail.com
L'UTOPIA DIGITALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Tra digitalismo politico e tecno-populismo: ambiguità e limiti del Movimento Cinque Stelle - Intervista a Marco Morosini - 1 settembre 2018
Culture e diritti civili nella Società dell'InformazioneMarco Fioretti
quando e come possono essere veramente utili i computer? Quali sono i legami tra le culture - in un'ottica multiculturale e interculturale - e i diritti in una società in cui Internet ha ampliato la nostra libertà ma ha anche creato nuove forme di esclusione.
Presentazione fatta nel 2009 a un incontro del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Dettagli su http://mfioretti.com/it/roma-culture-diritti-civili-nella-societ-dellinformazione
Un Partito digitale snaturati_2020_morosinimorosini1952
- Vittime i bambini
- Contro l’innalzamento dei mari si possono costruire dighe. Ma per i cervelli dei nostri ragazzi non c’è diga che tenga.
- Mandate un insegnante di educazione sessuale in una classe di dodicenni. Vedrete quante cose gli insegneranno.
- Metti lo smartphone in modalità aereo. E vola con la fantasia.
- Sempre più connessi, sempre meno capaci di connettere.
- Vietare lo smartphone ai minori?
- Il digitale è un bolide senza freni e senza marcia indietro
- DDT: la Digitalizzazione Di Tutto
- Un uomo intelligente sa di essere stupido. Un robot intelligente è stupido senza saperlo.
Snaturati ottobre 2020_prefazioni_michele serra_fioramonti_pizzarotti_indicemorosini1952
Prefazione di Michele Serra, Lorenzo Fioramonti e Federico Pizzarotti a: SNATURATI - La vera storia dei 5 Stelle
raccontata da uno dei padri - Castelvecchi editore - 2020
--------------------------------------------
Michele Serra: Mi sono sempre chiesto come mai Morosini abbia goduto di un’attenzione
mediatica così distratta. È un po’ come se a nessuno fosse venuto
in mente di fare a Engels qualche domanda su Marx.
MICHELE SERRA
Questo libro ci ricorda come il Movimento nasca con una vocazione
social-ecologista che è la base del pensiero del Grillo “politico”.
On. LORENZO FIORAMONTI
Snaturati apre una nuova porta nel mondo del Movimento.
Una lettura fondamentale
FEDERICO PIZZAROTTI
Ai due padri noti del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto
Casaleggio, bisogna aggiungerne un terzo: Marco Morosini, l’autore
del libro-testimonianza Snaturati1.
«il Fatto Quotidiano»
Come personalità che gli avrebbero aperto gli occhi Grillo nomina il
Premio Nobel americano Joseph Stiglitz, il sociologo tedesco Wolfgang
Sachs e lo scienziato italiano Marco Morosini, che lavora al Politecnico
di Zurigo2.
«Neue Zürcher Zeitung»
Futuro Terra Morosini Conferenze Lezioni Proiezionimorosini1952
Futuro Terra - Programma di proiezioni, conferenze, lezioni nei Marco Morosini- Patrocinatodal Ministewro dell'Ambiente, dal Provveditorato a gli studi, dalla Provincia e dal Comune di Milano
“SNATURATI”, quando Grillo era verde
Marco Morosini, ghost writer di Beppe Grillo, spiega l’involuzione del Movimento: dall’ecologia sociale al populismo. Milanoambiente, gennaio 2020
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MM: Nell’ambientalismo nato da sinistra, credo ci sia un grosso problema con il tema “lavoro”. Il tema “lavo- ro” è talmente importante e identificativo per la sinistra italiana che quando in scena entra lui, il lavoro, anche all’ambiente si chiede di fare un passo indietro. E anche alla salute. Il mito del lavoro, e del lavoro industriale so- prattutto, ha radici potenti: io me li ricordo i metalmec- canici di un tempo... erano il corpo d’elite della sinistra italiana, del PCI, del piùgrande partito comunista d’oc- cidente: erano i suoi marines... E ci sono ragioni storiche importanti da cui tutto questo va compreso... Ma c’è an- che qualcosa di esagerato, di fuorviante: quando abitavo a Milano passavo sempre, di fronte al Politecnico, vicino a un monumento con una grande iscrizione in bronzo: “Alla Libertà, alla Pace, al Lavoro”. Be’, libertà e pace sono due fini... il lavoro è un mezzo. Non è un valore, di per sé. R: Banalizzando: si lavora per vivere, non si vive per lavo- rare...
MA: Questo però che c’entra con l’ambientalismo?
MM: C’entra parecchio perché oggi ecologia vuol dire innanzitutto decrescita: produrre di meno,consumare di meno. E lavorare di meno, conseguentemente. Ma qui nasce una grossa difficoltà concettuale, nella sinistra ita- liana. Il primo articolo della Costituzione fa da monito: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavo- ro”... sul lavoro, sul concetto di lavoro. Neanche “sui lavo- ratori” che sono persone, e in quanto tali possono spera- bilmente avere una vita più ampia di quella racchiusa nel loro lavoro. Insomma, queste cose, se le approfondissimo, spiegherebbero parecchio del perché le battaglie sulla ri- duzione dell’orario di lavoro sono fallite in Italia. Eppu- re in una prospettiva ecologica le riduzioni d’orario sono non soltanto opportune, ma doverose! In fondo il mon- do si salva in tre mosse: dimezzare l’energia consumata pro-capite, dimezzare il consumo di materie prime, di- mezzare l’orario di lavoro. (...)
http://www.marcomorosini.eu/archive/MilanoAmbiente.pdf
Queste slide rappresentano il nostro lavoro iniziale sulla candidata sindaco Letizia Moratti secondchance, un lavoro di analisi sulla figura del candidato, ma anche di analisi di rassegna stampa.
La crisi legata al corona virus purtroppo durerà ancora, occorre che i Comuni e gli amministratori si attrezzino per rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini. Qui trovate 10 consigli pratici per usare al meglio i social media e la comunicazione digital per aiutarvi a svolgere questo difficile compito.
Per aiuto o maggiori informazioni: deluciadario@gmail.com
L'UTOPIA DIGITALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Tra digitalismo politico e tecno-populismo: ambiguità e limiti del Movimento Cinque Stelle - Intervista a Marco Morosini - 1 settembre 2018
Culture e diritti civili nella Società dell'InformazioneMarco Fioretti
quando e come possono essere veramente utili i computer? Quali sono i legami tra le culture - in un'ottica multiculturale e interculturale - e i diritti in una società in cui Internet ha ampliato la nostra libertà ma ha anche creato nuove forme di esclusione.
Presentazione fatta nel 2009 a un incontro del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Dettagli su http://mfioretti.com/it/roma-culture-diritti-civili-nella-societ-dellinformazione
Un Partito digitale snaturati_2020_morosinimorosini1952
- Vittime i bambini
- Contro l’innalzamento dei mari si possono costruire dighe. Ma per i cervelli dei nostri ragazzi non c’è diga che tenga.
- Mandate un insegnante di educazione sessuale in una classe di dodicenni. Vedrete quante cose gli insegneranno.
- Metti lo smartphone in modalità aereo. E vola con la fantasia.
- Sempre più connessi, sempre meno capaci di connettere.
- Vietare lo smartphone ai minori?
- Il digitale è un bolide senza freni e senza marcia indietro
- DDT: la Digitalizzazione Di Tutto
- Un uomo intelligente sa di essere stupido. Un robot intelligente è stupido senza saperlo.
Snaturati ottobre 2020_prefazioni_michele serra_fioramonti_pizzarotti_indicemorosini1952
Prefazione di Michele Serra, Lorenzo Fioramonti e Federico Pizzarotti a: SNATURATI - La vera storia dei 5 Stelle
raccontata da uno dei padri - Castelvecchi editore - 2020
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Michele Serra: Mi sono sempre chiesto come mai Morosini abbia goduto di un’attenzione
mediatica così distratta. È un po’ come se a nessuno fosse venuto
in mente di fare a Engels qualche domanda su Marx.
MICHELE SERRA
Questo libro ci ricorda come il Movimento nasca con una vocazione
social-ecologista che è la base del pensiero del Grillo “politico”.
On. LORENZO FIORAMONTI
Snaturati apre una nuova porta nel mondo del Movimento.
Una lettura fondamentale
FEDERICO PIZZAROTTI
Ai due padri noti del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo e Gianroberto
Casaleggio, bisogna aggiungerne un terzo: Marco Morosini, l’autore
del libro-testimonianza Snaturati1.
«il Fatto Quotidiano»
Come personalità che gli avrebbero aperto gli occhi Grillo nomina il
Premio Nobel americano Joseph Stiglitz, il sociologo tedesco Wolfgang
Sachs e lo scienziato italiano Marco Morosini, che lavora al Politecnico
di Zurigo2.
«Neue Zürcher Zeitung»
Futuro Terra Morosini Conferenze Lezioni Proiezionimorosini1952
Futuro Terra - Programma di proiezioni, conferenze, lezioni nei Marco Morosini- Patrocinatodal Ministewro dell'Ambiente, dal Provveditorato a gli studi, dalla Provincia e dal Comune di Milano
Verso sud - Proiezioni_conferenze_seminari_morosini_201007_111h26morosini1952
VERSO IL SUD - La spedizione del veliero Basile tra le montagne della Penisola Antartica - Proiezioni e conferenze di Marco Morosini - marcomorosini.eu
Cullen reducing energy demand EST 2011morosini1952
Reducing Energy Demand: What Are the Practical Limits?
Jonathan M. Cullen, Julian M. Allwood*, and Edward H. Borgstein
Cite this: Environ. Sci. Technol. 2011, 45, 4, 1711–1718
Publication Date:January 12, 2011
https://doi.org/10.1021/es102641n
Abstract
Concern over the global energy system, whether driven by climate change, national security, or fears of shortage, is being discussed widely and in every arena but with a bias toward energy supply options. While demand reduction is often mentioned in passing, it is rarely a priority for implementation, whether through policy or through the search for innovation. This paper aims to draw attention to the opportunity for major reduction in energy demand, by presenting an analysis of how much of current global energy demand could be avoided. Previous work led to a “map” of global energy use that traces the flow of energy from primary sources (fuels or renewable sources), through fuel refinery, electricity generation, and end-use conversion devices, to passive systems and the delivery of final energy services (transport, illumination, and sustenance). The key passive systems are presented here and analyzed through simple engineering models with scalar equations using data based on current global practice. Physically credible options for change to key design parameters are identified and used to predict the energy savings possible for each system. The result demonstrates that 73% of global energy use could be saved by practically achievable design changes to passive systems. This reduction could be increased by further efficiency improvements in conversion devices. A list of the solutions required to achieve these savings is provided.
The Photochemistry of the Future - 1912 - New Yorkmorosini1952
Giacomo Ciamician (1857-1922)
Nella memorabile conferenza “La fotochimica del futuro”, l’11 settembre 1912 a New York, egli si chiedeva “.. se non vi sia modo gareggiare con i processi fotochimici dei vegetali. In altre parole, se sia possibile fissare con opportune reazioni fotochimiche l’energia solare utilizzando acqua o anidride carbonica”. Oggi, infine, lo facciamo - seppure in modo sperimentale.
“Bisogna pensare all’avvenire - disse Ciamician nel 1912 - e sorge una domanda: l’energia solare fossile è la sola che possa essere usata nella vita e nella civiltà moderna? (…) La quantità di energia solare che arriva annualmente in un piccolo territorio tropicale che abbia una superficie grande come quella del Lazio equivale alla produzione annuale mondiale di carbon fossile. (…) L’enorme quantità di energia che la terra riceve dal sole va in gran parte dispersa. (…)
Le regioni desertiche, dove le condizioni del clima e del suolo vietano ogni cultura, sarà la fotochimica artificiale che le metterà in valore. Sull’arido suolo sorgeranno colonie industriali senza fuliggine e senza camini: selve di tubi di vetro e serre di ogni dimensione – camere si vetro – s’innalzeranno al sole ed in questi apparecchi trasparenti si compiranno quei processi fotochimici di cui fino allora le piante avevano il segreto ed il privilegio, ma che l’industria umana avrà saputo carpire: essa saprà farli ben altrimenti fruttare, perché la natura non ha fretta mentre l’umanità è frettolosa. (…).
E se giungerà in un lontano avvenire il momento in cui il carbone fossile sarà esaurito, non per questo la civiltà avrà fine: ché la vita e la civiltà dureranno finché splende il sole! E se alla civiltà del carbone, nera e nervosa dell’epoca nostra dovesse far seguito una civiltà più tranquilla basata sull’uso della energia solare non sarebbe male per il progresso e la felicità umana”.
A Metaindex of Development (MoD)
Marco Morosini, ETH Zurich
DRAFT - 2008
To be submitted to Social Indicators Research Abstract
A Metaindex of Development (MoD) for the 30 OECD countries was obtained through the country average rank in ten established international indices covering themes associated with development in industrialized countries: people and ecosystem wellbeing, human development, economic competitiveness, economic freedom, economic equality, information technology, environmental sustainability, gender gap, press freedom, corruption perception. The Metaindex answers the question: when development or relevant elements of it are measured, which OECD countries are more often in the top, in the middle or in the bottom ranks?
Iceland, Finland, Sweden, Denmark, Norway, Switzerland, Canada, Netherlands, Australia and Ireland are the top ten countries in the Metaindex ranking in 2006. These countries have a small population (10 millions in average) and seven of them are thinly populated. Compared with the next twenty countries, they have in average the lowest worldwide levels of corruption and the highest levels of press freedom, taxation, environmental stewardship and diffusion of information technology. Eight of the top ten countries rank in the top ten positions in the OECD ranking of satisfaction with life. G8 countries are in the middle of the Metaindex ranking, with Canada best placed (8) and Italy worst (25). The two best correlating rankings with the Metaindex ranking are those of the Corruption Perception Index (0.931), which appears to be the best proxy for development in the OECD countries, and of satisfaction with life (0.866).
Key words: development, metaindex, composite indicators, indices, OECD
IL DOMINIO MASCHILE - da: Snaturati, Marco Morosinimorosini1952
Il dominio maschile
Da: Marco Morosini
SNATURATI
Dalla social-ecologia al populismo
(auto)Biografia non autorizzata del Movimento 5 Stelle
-------------
L’evidenza del beneficio femminile (p. 29)
L’attuale corsa al collasso ecologico ed economico, è stata interamen- te guidata da uomini. Perché non cambiare guidatore? In un’intervista televisiva chiesero a Ruth Bader Ginsburg6, una dei nove attuali giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti assurta alla popolarità di una rock-star, quale numero di donne riteneva opportuno nella Corte. La sua risposta semiseria fu: «Nove». Alla risata dell’intervistatore, la giu- dice rispose: «Per tanti anni abbiamo avuto tutti i giudici dello stesso genere. E nessuno lo ha trovato strano».
Chi ha fatto tutti i bambini? Donne. Chi ha fatto tutte le guerre? Uo- mini. Chi ha in corpo solo 400 gameti7 (“uno vale uno”), da proteggere e spendere come tesori? La donna. Chi produce miliardi di gameti (“uno vale l’altro”) da spendere e spandere8? L’uomo. Chi sa per natura e cultura, prendersi cura? Donne. Chi per natura e per cultura sa meglio distruggere e uccidere? Uomini. Quali Paesi sono al vertice delle clas- sifiche mondiali di benessere, equità, rispetto, socialità, accoglienza, protezione della natura? I Paesi scandinavi, nei quali le donne hanno più responsabilità e potere che altrove. Chi preferisce votare forze po- litiche che si impegnano per la giustizia sociale e la protezione della na- tura? Più donne che uomini.......
Late lessons from early warnings: the precautionary principle 1896–2000 morosini1952
Late lessons from early warnings: the precautionary principle 1896–2000
1. Introduction ................................................... 11
1.1. Late lessons from early warnings: an approach to learning from history 11
1.2. Whatisthe‘precautionaryprinciple’? .......................... 13
1.3. An early use of the precautionary principle: London, 1854 . . . . . . . . . . 14
1.4. Forestalling disasters: integrating science and public policy . . . . . . . . . 15
1.5. References............................................... 16
2018 Una società a 2000 watt: più benessere con meno energia - Milano 20.3.20...morosini1952
Una società a 2000 watt: più benessere con meno energia
20.5.2018 - Politecnico di Milano, Dipartimento energia, Master RIDEF 2.0 Reinventare l'energia - La riduzione dell'uso di energia primaria procapite da 5000-6000 watt (di potenza continua) a 2000 watt è la strategia ufficiale del governo svizzero dal 2002. E' un buon esempio da seguire nei paesi industrializzati. https://it.wikipedia.org/wiki/Società_a_2000_Watt
https://www.slideshare.net/morosini1952/2000-watt-morosinipadova2010
Germania sostenibile 1997_morosini_aggiornamenti_socialimorosini1952
GERMANIA SOSTENIBILE - Francesco Fischer (pseud. Marco Morosini)
Germania capace di futuro - Zukunftsfähiges Deutschland - non è solo un libro nè solo uno studio. E' un vero progetto culturale promosso da MISEREOR e dal BUND e concepito dall'Istituto di Wuppertal. Si deve anche a questo progetto se in Germania i temi della giustizia internazionale e della sostenibilità ambientale stanno riguadagnando spazio in un dibattito sociale sempre più dominato dalla questione della concorrenzialità del cosidetto Wirschaftsstandort Deutschland (Germania come "piazza economica").
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazionemorosini1952
Presentazione:
IS TECHNOLOGY GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY?
INTRODUZIONE - Cristina Torsello, Nicole Denise Schiavon - Giugno 2018
Le nuove tecnologie sembrano essere la fine della politica. Utopia o realtà? I nuovi sistemi
mediatici, televisione commerciale e quindi Internet, avrebbero a poco a poco sostituito i
vecchi corpi intermedi politici mutando radicalmente il carattere della partecipazione
politica e contribuendo a ridefinirne le sue caratteristiche. La diffusione di internet ha
avuto e continuerà ad avere effetti dirompenti sulle forme della politica, non minori di
quelli avuti dall’invenzione della stampa all’inizio della modernità. Le democrazie europee,
sottoposte a sempre più nuove sfide, stanno attraversando mutamenti intensi in alcuni
ambiti fondamentali (crisi della rappresentanza, emersione dei populismi, leaderismi,
cattura oligarchica delle istituzioni, ecc…). L’uso dei media digitali evidenzia, infatti, gli
“effetti strutturali” della comunicazione politica (personalizzazione, spettacolarizzazione,
winnowing effects, ecc.) mentre non danno alcuna certezza che tutto ciò si tradurrà in un
incremento di intensità della voce e del potere di controllo dei cittadini e non, invece o
semplicemente, in una teatralizzazione spettatoriale della loro presenza, con il popolo che
da attore politico si fa audience. Ma è realmente così? La nostra ricerca ha avuto come
scopo principale quello di comprendere, attraverso il confronto con personalità illustri nel
mondo della e-democracy, le reali possibilità che il cittadino, in seguito all’evento di
internet abbia più potere e quali sono, in fin di conti, i vantaggi che le nuove tecnologie
forniscono alla democrazia.
IS TECHNOLOGY GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY?
INTRODUZIONE - Cristina Torsello, Nicole Denise Schiavon - Giugno 2018
Le nuove tecnologie sembrano essere la fine della politica. Utopia o realtà? I nuovi sistemi
mediatici, televisione commerciale e quindi Internet, avrebbero a poco a poco sostituito i
vecchi corpi intermedi politici mutando radicalmente il carattere della partecipazione
politica e contribuendo a ridefinirne le sue caratteristiche. La diffusione di internet ha
avuto e continuerà ad avere effetti dirompenti sulle forme della politica, non minori di
quelli avuti dall’invenzione della stampa all’inizio della modernità. Le democrazie europee,
sottoposte a sempre più nuove sfide, stanno attraversando mutamenti intensi in alcuni
ambiti fondamentali (crisi della rappresentanza, emersione dei populismi, leaderismi,
cattura oligarchica delle istituzioni, ecc…). L’uso dei media digitali evidenzia, infatti, gli
“effetti strutturali” della comunicazione politica (personalizzazione, spettacolarizzazione,
winnowing effects, ecc.) mentre non danno alcuna certezza che tutto ciò si tradurrà in un
incremento di intensità della voce e del potere di controllo dei cittadini e non, invece o
semplicemente, in una teatralizzazione spettatoriale della loro presenza, con il popolo che
da attore politico si fa audience. Ma è realmente così? La nostra ricerca ha avuto come
scopo principale quello di comprendere, attraverso il confronto con personalità illustri nel
mondo della e-democracy, le reali possibilità che il cittadino, in seguito all’evento di
internet abbia più potere e quali sono, in fin di conti, i vantaggi che le nuove tecnologie
forniscono alla democrazia.
RICERCHE
Le moderne tecnologie digitali e in particolare internet
DER SPIEGEL Digitale Partei 5-Sterne-Bewegung teuflisch geniale Erfindungmorosini1952
DER SPIEGEL - Digitale Partei 5-Sterne-Bewegung teuflisch geniale Erfindung
Italien - »Eine teuflisch geniale Erfindung«
Marco Morosini, 65, langjähriger Ideen -
geber und Ghostwriter des Partei-Idols
Beppe Grillo, über den Weg der Fünf-
Sterne-Bewegung (M5S) in die Regierung
SPIEGEL: Herr Morosini, Sie zählten zu
den Geburtshelfern der Fünf-Sterne-
Bewegung. Sind Sie stolz darauf, dass sie
jetzt wohl Italien regieren wird?
Morosini: Ich habe Beppe Grillo, dem
Mitbegründer, geholfen, ein »Homo poli -
ticus« zu werden. Der späteren Partei
gegenüber war ich immer skeptisch.
Inzwischen ist sie eine Bedrohung für
die Demokratie und das zivilisierte
Miteinander in Italien wie in Europa.
SPIEGEL: Warum? Was steht Italien bevor?
Morosini: Sehr schlechte Zeiten, zumindest
mit einer Regierung aus M5S und
der Lega unter Matteo Salvini. Die Lega
hat alle kriminellen Machenschaften
Silvio Berlusconis mitgetragen. Sie habe
sogar »dieses Land zerstört« – wie der
M5S-Chef Luigi Di Maio oft betonte, allerdings
nur bis kurz vor den Wahlen.
SPIEGEL: Sind die »Grillini« als angeblich
erste digitale Partei der Welt leichter
manipulierbar?
Morosini: Die digitale Partei ist eine teuflisch
geniale Erfindung, die die totale Kontrolle
und Manipulation der eigenen
Abgeordneten und Aktivisten ermöglicht.
SPIEGEL: Sie sind ein Freund und
Weg begleiter Grillos. Wie viel Macht hat
er noch?
Morosini: In der Partei hat er nie Macht
gehabt. Aber er hat ihr die Stimme und
das Gesicht gegeben. Das Hirn der Partei
war und ist woanders.
SPIEGEL: Das Mailänder Unternehmen
Casaleggio gilt als strategische Schalt -
zentrale. Was trauen Sie einer Regierung
unter dem M5S-Vorsitzenden Luigi
Di Maio zu?
Morosini: Er brilliert in den TV-Talkshows,
ohne eine einzige Idee zu formulieren –
er macht das so gut, dass die eigentlichen
M5S-Macher zu Hause auf dem Sofa ihre
Fernbedienung, mit der sie ihn steuern,
beruhigt aus der Hand legen dürfen.
SPIEGEL: Welche Überlebensdauer
räumen Sie einer Regierung aus M5S und
Lega ein?
Morosini: Wahrscheinlich eine sehr
kurze – aber Italien ist immer für Über -
raschungen gut. WMA
Flat-tax Lega-M5S calcolata da economista Massimo Baldini morosini1952
La flat-tax Lega-M5S calcolata dall’economista Massimo Baldini - Roberto Petrini, Repubbica 12.5.18
I calcoli fatti all’istante da Massimo Baldini, economista dell’Università di Modena, tra i massimi esperti della materia, e che sono in uscita su lavoce. info, destano preoccupazione. La «quasi» flat tax, un compromesso tra le tre aliquote proposte dai grillini e l’aliquota unica brandita dalla Lega, ha due aliquote Irpef del 15 e del 20 per cento invece delle attuali cinque (dal 23 fino a 15 mila euro al 43 oltre i 75 mila euro) ed ha un carattere «familiare», cioè nel caso ci siano due partner questi pagheranno le tasse sulla somma dei due rispettivi redditi e non separatamente come avviene oggi.
2000 Watt society in Zurich 2016 Martina Blum presentation in Sydneymorosini1952
On the way to a 2000 Watt society Zurich’s path to sustainable energy use
2016 Australian Summer Study on Energy Productivity Sydney 25 February, 2016 Martina Blum, Energy Expert, Energy Officer City of Zurich
Rabdomanti Grillo Marco Morosini testo 30 marzo 2014morosini1952
Rabdomanti Marco Morosini Grillo testo 30 marzo 2014
Sì, facciamo errori anche per voi.
Ci muoviamo su terre inesplorate,
rabdomanti in cerca di verità e giustizia
con uno smartphone in mano
DUE BEPPI GRILL IN OLOGRAMMA Morosini 5 maggio 2014morosini1952
DUE BEPPI GILLI
5 maggio 2014 - Marco Morosini
LE TIC
CAMBIANO PERFINO
IL RAPPORTO CON TE STESSO
NON CI SI BAGNA DUE VOLTE NELLO STESSO FIUME
Il te stesso di oggi, non è il te stesso di 20 anni fa.
Non ci si bagna due volte nello stesso fiume.
SENZA LE TIC,
tenevi poche vestigia del tuo passato:
qualche lettera, cartolina, fotografia.
CON LE TIC
Puoi salvare e più tardi accedere alla tua vita passata.
PRIMA DELLE TIC,
era come se tu potessi conservare di te un brandello di pelle,
un’unghia, un paio di vecchi occhiali.
DOPO LE TIC,
tu puoi RISCUSCITARE I TE STESSI di anni prima.
Puoi incontrare i tuoi OLOGRAMMI
Puoi fare ogni anno
UN BACKUP DI TE STESSO
E incontrare più tardi
GLI OLOGRAMMI DI TE STESSO!
NOMI PROPRI AL PLURALE
Con le TIC nasce la possibilità,
forse LA NECESSITA’,
di dire IL TUO NOME AL PLURALE.
DUE BEPPI GRILLI
https://www.youtube.com/watch?v=QJvJG5qcWic
Oggi puoi incontrare quello che eri 20 anni fa, con un ologramma:
Piacere sono Beppe Grillo
Piacere, guardi che Beppe Gillo sono io.
No, tu sei Beppe Grillo del 1994, io sono sono Beppe Grillo del 2014. Tu sfasciavi i computer a mazzate, io li uso tutto il giorno.
Io sono Beppe Grillo, padre di due figli.
No, Beppe Grillo sono io, padre di 6 figli.
Una società a 2000 watt - La strategia energetica 2050 in Svizzera - Il ruolo...morosini1952
Una società a 2000 watt
La strategia energetica 2050 - Il ruolo della sufficienza nelle strategie energetiche
Marco Morosini, Politecnico federale di Zurigo ETH
Il 21 maggio il 58% dei votanti svizzeri hanno scelto il sì nel referendum sulla Legge sull'energia 2016, che mira a ridurre del 43% l’uso di energia finale entro il 2035, ridurre l’uso di combustibili fossili, aumentare fortemente l’uso di energie rinnovabili, dismettere i 5 reattori atomici. Questi obiettivi sono solo la prima parte della Strategia energetica 2050 del Governo, che mira, a lungo termine, a ridurre di due terzi l’uso di energia primaria pro capite. Questa strategia è un caso esemplare di trasmissione dalla scienza alla politica, e da questa agli elettori. All’origine c’è lo studio 2000-watt society” (2002 e 2004) delle sei istituzioni scientifiche federali, riunite nello Swiss Federal Institutes of Technology Domain (ETH Domain), che documenta la fattibilità di una riduzione da 6000 a 2000 watt pro capite del flusso di energia primaria. Partendo da questo studio il Governo adottò dal 2002 lo scenario di una società a 2000 watt per la sua Strategia di sviluppo sostenibile e avviò la discussione con le parti sociali, con intenso dibattito nei media e nella popolazione. Quasi tutti i 26 cantoni, centinaia di Comuni, con in testa Zurigo, e molte associazioni tecniche e professionali, per esempio la Società degli Ingegneri e Architetti, si orientano allo scenario di una società a 2000 watt (pari in un anno pro capite a 1,5 tonnellate equivalenti di petrolio, o 60 GJ, o 18 000 kWh). (....)
La società a 2000 watt è propagandata come un gioco win-win, dove la capra e i cavoli sono inseparabili amici. Secondo gli ottimisti, nei paesi ad alti consumi anche dimezzando una volta l’uso di energia, si potrà continuare a raddoppiare molte volte il PIL. Alla transizione ci penseranno gli eco-ingegneri dell’efficienza e delle rinnovabili. Altri - anche io tra costoro - ritengono invece che, in un'era di consumismo esasperato, di pubblicità dilagante e di rapida espansione di desideri non saturabili (si pensi ai viaggi, o agli smartphone e all’universo digitale) i guadagni di efficienza ottenuti dagli ingegneri dell'energia siano ridotti (forse annullati) dall'aumento dei consumi perseguito dagli "ingegneri dei desideri". Se così fosse, una riduzione degli impatti dell’uso di energia di energia richiederebbe certamente più efficienza e una quota maggiore di energie sostenibili. Ma richiederebbe anche più sufficienza energetica, ovvero la riduzione, in parte volontaria e in parte indotta, del flusso di prodotti e di servizi che oggi a noi sembrano indispensabili, ma che stanno rendendo la nostra vita inutilmente complessa, frenetica e lontana dai piaceri e dalla serenità delle nostre radici naturali.
Beppe Grillo 41 articoli 1993-2008 - A cura di Marco Morosini
31.04.2004
Il caso Parmalat e il crepuscolo dell’Italia
24.07.2004
Terna meglio del lotto
15.10.2004
Dio non vota
19.11.2004
L’impronta dell’invasore
16.12.2004
Giocattoli incredibili
03.02.2005
Carnevale iracheno
17.02.2005
Nani e giganti
03.03.2005
A pesca nella rete
25.03.2005
Seggiolini elettrici
06.05.2005
Ho visto il futuro
14.07.2005
Ipocondria sociale
25.08.2005
Il bersaglio sei tu
16.09.2005
Appunti rubati di filosofia
04.11.2005
Satira da scambisti
16.12.2005
Pomodori veloci
10.02.2006
Applausi all’agnello
24.02.2006
E l’elefante non c’è più
03.03.2006
Sereni e sicuri
07.04.2006
Il calzino di Mastrolindo
28.04.2006
Voto al formaggino
26.05.2006
Il calcio marcio
09.07.2006
Potere al pannolone
07.07.2006
Il sonno di Prodi
22.09.2006
Opa alla genovese su Telecom
27.10.2006
Cause perse
22.12.2006
L’energia della terra
26.01.2007
Neve commerciale
06.04.2007
Rete per tutti
01.07.2007
Spaghetti economy
15.07.2007
La città pulita
07.09.2007
Il giorno del vaffanculo
11.04.2008
Perché non voto
-----------------------
14.10.1993
Pubblicitari vi odio
16.07.1994
Beppe Grillo e la mela avvelenata
14.02.1995
Privatizzare? Se lo fai tu, cittadino, sfuggiamo alla nuova barbarie
24.05.1995
Attenti al fumo, arriva Joe Camel...
30.05.1995
Grillo: la mia tv senza spot
31.05.1995
Spot, i venduti siamo noi
21.06.1995
Quando la pubblicità diventa un dovere
20.06.2004
Forza Italia, casa delle libertà: riprendiamoci quelle parol
31.03.2005
La spina da staccare? Quella della tv
2. Commento dei sei programmi elettorali
del Movimento 5 Stelle dal 2009 al 2019
2009 – “Carta di Firenze. Comuni a Cinque Stelle”1
per varie elezioni comunali
Il primo programma elettorale del Movimento fu la Carta di Firenze
dell’8 marzo 2009: 130 parole, una pagina. Essa fu adottata a Firenze
l’8 marzo da un’assemblea di iscritti di diverse regioni al movimento de-
gli Amici di Beppe Grillo organizzati nei Meetup. Il documento servì da
programma elettorale per le Liste civiche a 5 Stelle per diverse elezioni
comunali. La dizione “5 Stelle” fu copiata da quella del Premio Comuni
a Cinque Stelle, organizzato nel 2005 dalla Associazione Comuni Vir-
tuosi. Le 5 Stelle del Movimento, però, sono in parte diverse. Quelle
originarie dei Comuni virtuosi sono: nuovi stili di vita, mobilità soste-
nibile, rifiuti, gestione del territorio, macchina comunale ecologica.
Quelle del Movimento sono: acqua, ambiente, energia (poi sostituita da
connettività con internet), sviluppo, trasporti.
Va notato che nella seconda versione sono scomparsi “nuovi stili di
vita” e “energia”, ossia le due voci più importanti per uno sviluppo so-
stenibile, perché esse mirano a ridurre le quantità di materiali e di ener-
gia consumati, ossia i due principali fattori di degrado dell’ambiente
globale2
. La sostituzione postuma della stella originaria “energia” con
la stella “connettività” è indicativa della svolta del Movimento e della
nuova dominanza dei tecnici informatici. Ridurre l’uso di energia sgra-
va il carico umano sull’ambiente. Aumentare la connettività in internet,
invece, aggrava il carico umano sull’ambiente, perché significa aumen-
tare le infrastrutture e i dispositivi digitali, nonché l’uso d’energia. Il si-
stema digitale mondiale usa più energia del trasporto aereo mondiale.
1 http://www.livorno5stelle.it/programmi/carta-di-firenze/
2 V. l’articolo Perché non voto firmato da Beppe in «Internazionale», numero 739, 11
aprile 2008, https://bit.ly/2lzizzx.
3. La scomparsa di “nuovi stili di vita” è significativa perché segna l’ab-
bandono dell’obiettivo perseguito dai Comuni virtuosi, da me e da Bep-
pe di rendere più sostenibili i nostri stili di vita, ossia di riformare il no-
stro rapporto col consumo, di ridurre l’acquisto di merci e l’abuso della
natura. «Qual è l’orologio più ecologico?». Avevo scritto per lo spetta-
colo di Beppe del 1992. «Quello che hai già!».
I dodici punti della carta di Firenze sono a orientamento social-ecolo-
gico e sono molto simili a quelli dei programmi comunali dei partiti verdi
in Europa. La Carta di Firenze è il primo e ultimo programma del Movi-
mento a orientamento social-ecologico. I programmi successivi ridussero
o tolsero i riferimenti ecologici e non implicarono assemblee di iscritti.
Un Blog si candida alle elezioni
Il ruolo di Beppe nel partito digitale
fu minore di quello che sembra
– anche di quello che sembra a lui stesso.
La scritta www.beppegrillo.it nel simbolo delle Liste civiche a 5 Stelle
è fondamentale nella storia del digitalismo politico. Nel 2009, per la pri-
ma volta, un partito presenta alle elezioni non un persona con un nome
e una faccia, ma un Blog, come se un Blog fosse un attore politico. Ciò
significa due cose: primo, l’elettorato è indotto fidarsi di un’entità tra-
scendente, sospesa nello spazio digitale, percepita come moderna e
amichevole. Secondo, presentare un blog come attore politico permette
ai veri attori politici di agire senza esporsi.
Molti percepirono il simbolo con la scritta www.beppegrillo.it come
garanzia data da Beppe Grillo in persona. Forse costoro non prestarono
attenzione alla differenza tra la scritta Beppe Grillo e la scritta www.bep-
pegrillo.it. Questa differenza è fondamentale per capire la natura del
Movimento. Secondo i suoi avvocati, infatti «Grillo non è responsabile,
né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del do-
minio, del Blog, né degli account Twitter, né dei tweet e non ha alcun po-
tere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui
tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato»3
. Chi conosce gli am-
bienti 5 Stelle sa che il ruolo di Beppe nel partito digitale fu minore di
quello che sembra – anche di quello che sembra a lui stesso.
3 https://bit.ly/2YkQygW.
194 SNATURATI
4. 195
2009 – “Programma 2009” fondazione del Movimento 5 Stelle,
Teatro Smeraldo, Milano, 4 ottobre
Il discorso fu furioso,
come se volesse incitare
alla presa della Bastiglia.
Sette mesi dopo la Carta di Firenze, Beppe presentò a Milano in un
comizio-spettacolo il Programma del Movimento un testo in sette capi-
toli e settanta obiettivi: stato e cittadini, salute, energia, trasporti, eco-
nomia, informazione, istruzione. Una parte di esso fu letta da Beppe dal
palco del Teatro Smeraldo di Milano il 4 ottobre 2009 durante la fon-
dazione del Movimento: circa 3mila parole, comprese battute e impre-
cazioni. Su internet si trova il video di 25 minuti e la trascrizione del te-
sto4
del discorso di Beppe, ma non il testo del solo programma.
Ildiscorsofufurioso,comesedovesseincitarelafollaaprenderelaBa-
stiglia. Il tono era esagerato perché il programma “dello Smeraldo” pro-
pugna riforme legislative coraggiose ma non eroiche. Come tutti i pro-
grammi del Movimento, il testo fu redatto dalla centrale e messo online
anonimo. Forse fu in parte ispirato da una selezione delle decine di mi-
4 https://bit.ly/2GsmRjZ.
COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
I Comuni decidono della vita quoti-
diana di ognuno di noi. Possono avvele-
narci con un inceneritore o avviare la rac-
colta differenziata. Fare parchi per i bam-
bini o porti per gli speculatori. Costruire
parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o
mantenerla sotto il loro controllo. Dai
Comuni a Cinque Stelle si deve ripartire a
fare politica con le liste civiche per Acqua,
Ambiente, Trasporti, Sviluppo e Energia.
1. Acqua pubblica
2. Impianti di depurazione obbligatori
per ogni abitazione non collegabile a un
impianto fognario, contributi/finanzia-
menti comunali per impianti di depura-
zione privati
3. Espansione del verde urbano
4. Concessioni di licenze edilizie solo per
demolizioni e ricostruzioni di edifici civi-
li o per cambi di destinazioni d’uso di
aree industriali dismesse
5. Piano di trasporti pubblici non inqui-
nanti e rete di piste ciclabili cittadine
6. Piano di mobilità per i disabili
7. Connettività gratuita per i residenti nel
Comune
8. Creazione di punti pubblici di telelavoro
9. Rifiuti zero
10. Sviluppo delle fonti rinnovabili come
il fotovoltaico e l’eolico con contributi/fi-
nanziamenti comunali
11. Efficienza energetica
12. Favorire le produzioni locali
2009 – “CARTA DI FIRENZE COMUNI A CINQUE STELLE”
VARIE ELEZIONI COMUNALI
5. gliaia di proposte formulate dagli utenti nel Forum delle liste civiche5
. Il
Programmahaunacomponentepopulistacontro“ipolitici”eunapicco-
lacomponenteambientalista.Qualchetemaambientalecompareinalcu-
ni dei sette capitoli, ma non c’è un capitolo sull’ambiente. Il programma
contiene anche molte proposte piuttosto stravaganti, per esempio quella
già citata che tutti i consolati siano chiusi e «sostituiti con un software».
Diseguaglianza economica ignorata
La lacuna maggiore di tutti i programmi del Movimento dal 2009 al
2019 è l’ignorare e quindi non affrontare la maggiore malattia sociale
italiana, ossia l’eccessiva diseguaglianza di reddito tra i più poveri e i più
ricchi, che pone l’Italia tra i Paesi meno egalitari d’Europa6
. Questa alta
diseguaglianza ha un impatto negativo su quasi tutti gli aspetti della
qualità della vita e della performance sociale, come hanno ben indicato
Picket e Wilkinson nel loro studio Perché le diseguaglianze rendono le
società più infelici (2009).
Urge quindi una politica di ridistribuzione dei redditi e dei patrimoni,
specialmente con il sistema fiscale, così come Thomas Piketty e altri eco-
nomisti raccomandano7
per i Paesi ricchi con maggiori diseguaglianze.
Le politiche dei redditi del Movimento purtroppo non intaccano i red-
diti più alti, non innalzano quelli più bassi e si limitato a distribuire un’e-
lemosina, per quanto sacrosanta (reddito di cittadinanza), agli ultimi de-
gli ultimi, sulla falsariga del «capitalismo compassionevole» e delle «leg-
gi sui poveri»8
. Il problema strutturale resta così invariato.
5 https://bit.ly/2SwpZQF.
6 https://bit.ly/1mVicdp.
7 T. Piketty, Capital et ideologie, Seuil, 2019, https://bit.ly/2kRrvAn.
8 https://bit.ly/2khmnoK.
196 SNATURATI
Stato e cittadini. Abolizione delle Pro-
vince immediatamente: abolizione delle
Prefetture. Riduzione a due mandati per i
parlamentariperqualunquecaricapubbli-
ca e eliminazione di ogni privilegio […].
Salute. Accesso alle prestazioni essen-
ziali del Servizio Sanitario Nazionale uni-
versale e gratuito; separare le carriere dei
medici pubblici e privati […].
Energia. Energia, incentivazione della
produzione distribuita di energia elettri-
ca, estensione della possibilità di riversare
2009 – “PROGRAMMA 2009”, FONDAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE,
TEATRO SMERALDO, MILANO, 4 OTTOBRE
6. 197
2013 – “Programma 2013” elezioni politiche del 24 febbraio
Il Programma 2013 detto anche Programma giallo fu messo in inter-
net tra il 2009 e il 2012. Con lievi modifiche è in sostanza lo stesso pro-
gramma presentato da Beppe il 4 ottobre 2009 alla fondazione del Mo-
vimento al Teatro Smeraldo di Milano. Il testo consta di sette capitoli:
stato e cittadini, salute, energia, trasporti, economia, informazione,
istruzione. Si tratta di un fascicolo anonimo di 2.500 parole in sedici pa-
gine, con copertina gialla, disponibile solo in pdf. Scaricai la mia copia
in pdf a inizio 2013.
Forse il Programma 2013 è stato modificato nel corso degli anni ma
è impossibile saperlo perché, come gli altri programmi, non reca infor-
mazioni sulla data, gli autori, la versione, e il luogo di pubblicazione.
Anche di questo programma non è noto il metodo di redazione. Ve-
rosimilmente fu scritto dalla centrale, forse recependo alcune delle mi-
gliaia di proposte degli iscritti nella piattaforma Forum delle liste civi-
che. Se così fu, lo strumento digitale offrì una novità positiva, perché
forse permise di raccogliere proposte dalla base. Il numero delle pro-
poste, decine di migliaia, e la loro varietà di contenuti e di qualità mi
COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
in rete e di vendere energia elettrica, di-
vieto di costruzioni di centrali nucleari in
Italia […].
Trasporti. Trasporti, disincentivo dell’u-
so dei mezzi privati. Disincentivo e incen-
tivo, sono i bonus e i malus: riformare tut-
to il sistema fiscale, caricare di tasse chi se
lo merita e scaricare di tasse chi non se lo
merita, togliere le tasse dal lavoro e metter-
le su chi fa dei danni all’ambiente. Blocco
immediato del ponte sullo Stretto di Mes-
sina, blocco della Tav di Val di Susa. Proi-
bizione di costruzione di nuovi parcheggi
nelle aree urbane. Sviluppo di tratte ferro-
viarie legate al pendolarismo […].
Economia. Introduzione della class ac-
tion. Abolizione della Legge Biagi. rap-
presentanza dei piccoli azionisti nei Con-
sigli di Amministrazione delle società
quotate in borsa. Allineamento delle tarif-
fe di energia, connettività, telefonia, elet-
tricità e trasporti agli altri Paesi europei.
Riduzione del debito pubblico […].
Informazione. Cittadinanza digitale per
nascita, accesso alla rete gratuito per ogni
cittadino italiano, questo è fondamentale.
Eliminazione dei contributi ai giornali,
nessun canale televisivo con copertura
nazionale può essere posseduto a mag-
gioranza da alcun soggetto privato. L’a-
zionariato deve essere diffuso, con pro-
prietà massima del 10%. abolire il cano-
ne Rai […].
Istruzione. Abolizione della Legge Gel-
mini. Diffusione obbligatoria di internet
nelle scuole. Graduale abolizione dei libri
di scuola stampati e quindi la loro gratuità
con l’accessibilità via internet. Insegna-
mento obbligatorio della lingua inglese al-
l’asilo. Insegnamento gratuito della lingua
italiana per gli stranieri, obbligatorio in
caso di richiesta di cittadinanza; investi-
menti nella ricerca universitaria, insegna-
mento a distanza via internet, integrazio-
ne università/azienda […].
7. fanno però dubitare che esse siano state utili per redigere il programma.
Se esse furono considerate, non si conoscono i criteri né la procedura
per scrivere e selezionare le migliori. Sebbene alcuni capitoli contenga-
no temi ambientali, anche nel Programma 2013 non c’è un capitolo
sull’ambiente.
198 SNATURATI
Stato e cittadini
• Abolizione delle Province abolizione
delle Prefetture. Riduzione a due mandati
per i parlamentari per qualunque carica
pubblica e eliminazione di ogni privilegio.
• Divieto di cumulo delle cariche per i par-
lamentari (esempio: sindaco e deputato).
• Non eleggibilita a cariche pubbliche per
i cittadini condannati.
• Introduzione di una vera class action.
• Referendum sia abrogativi che proposi-
tivi senza quorum.
• Obbligatorieta della discussione parla-
mentare e del voto nominale per le leggi
di iniziativa popolare.
Salute
• Accesso alle prestazioni essenziali del
Servizio Sanitario Nazionale universale e
gratuito.
• Ticket proporzionali al reddito per le
prestazioni non essenziali.
• Promuovere l’uso di farmaci generici e
fuori brevetto.
• Prescrizione medica dei principi attivi in-
vece delle marche delle singole specialità.
• Separare le carriere dei medici pubblici
e privati.
• Politica sanitaria nazionale di tipo cultu-
rale per promuovere stili di vita salutari e
scelte di consumo consapevoli.
• Informare sulla prevenzione primaria.
• Criteri di trasparenza e di merito nella
promozione dei primari.
• Allineare l’Italia agli altri Paesi europei e
alle direttive dell’Organizzazione Mon-
diale della Sanita (OMS) nella lotta al do-
lore. In particolare per l’uso degli oppia-
cei (morfina e simili).
• Promuovere e finanziare ricerche sugli
effetti sulla salute, in particolare legate al-
le disuguaglianze sociali e all’inquinamen-
to ambientale.
• Eliminazione degli inceneritori.
Energia
• Una politica energetica finalizzata alla ri-
duzione delle emissioni di CO2.
• Certificazione energetica degli edifici.
• Incentivazione della produzione distri-
buita di energia elettrica, estensione della
possibilità di riversare in rete e di vendere
energia elettrica, divieto di costruzioni di
centrali nucleari in Italia […].
• Riduzione di almeno il 10 per cento in
cinque anni dei consumi energetici del
patrimonio edilizio degli enti pubblici.
• Pagamento a consumo dell’energia ter-
mica nei condomini.
• La co-generazione diffusa di energia
elettrica e calore.
• Riduzione dell’impatto ambientale delle
centrali termoelettriche esistenti.
• Estensione della possibilità di riversare
in rete e di vendere l’energia elettrica an-
che agli impianti di micro-cogenerazione
di taglia inferiore ai 20 kW. Legalizzazio-
ne e incentivazione della produzione di
biocombustibili Incentivazione della pro-
duzione di biogas dalla fermentazione
anaerobica dei rifiuti organici.
Trasporti
• Disincentivo dell’uso dei mezzi privati
motorizzati nelle aree urbane.
• Sviluppo di reti di piste ciclabili protette
esteseatuttal’areaurbanaedextraurbana.
• Istituzione di spazi condominiali per il
parcheggio delle biciclette.
2013 – “PROGRAMMA 2013”,
ELEZIONI POLITICHE DEL 24 FEBBRAIO
8. 199COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
• Istituzione dei parcheggi per le biciclette
nelle aree urbane.
• Introduzione di una forte tassazione per
l’ingresso nei centri storici di automobili
private con un solo occupante a bordo.
• Disincentivo dell’uso dei mezzi privati
motorizzati nelle aree urbane.
• Sviluppo di reti di piste ciclabili protette
esteseatuttal’areaurbanaedextraurbana.
• Istituzione di spazi condominiali per il
parcheggio delle biciclette.
• Istituzione dei parcheggi per le biciclette
nelle aree urbane.
• Introduzione di una forte tassazione per
l’ingresso nei centri storici di automobili
private con un solo occupante a bordo.
• Potenziamento dei mezzi pubblici a uso
collettivo e dei mezzi pubblici a uso indivi-
duale (car sharing) con motori elettrici ali-
mentati da reti.
• BloccoimmediatodelPontesulloStretto.
• BloccoimmediatodellaTavinValdiSusa.
• Proibizione di costruzione di nuovi par-
cheggi nelle aree urbane.
• Sviluppo delle tratte ferroviarie legate al
pendolarismo.
Economia
• Introduzione della class action.
• Abolizione della Legge Biagi.
• Abolizione delle scatole cinesi in Borsa
rappresentanza dei piccoli azionisti nei
Consigli di Amministrazione delle società
quotate in borsa.
• Allineamento delle tariffe di energia,
connettività, telefonia, elettricità e traspor-
ti agli altri Paesi europei. Riduzione del
debito pubblico.
• Vietare gli incroci azionari tra sistema
bancario e sistema industriale.
• Abolizione dei monopoli di fatto, in par-
ticolare Telecom Italia, Autostrade, ENI,
ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato.
• Allineamento delle tariffe di energia,
connettività, telefonia, elettricità, traspor-
ti agli altri Paesi europei.
• Riduzione del debito pubblico con forti
interventi sui costi dello Stato con il taglio
degli sprechi.
• Sussidio di disoccupazione garantito.
• Disincentivi alle aziende che generano
un danno sociale (es.distributori di acqua
in bottiglia).
Informazione
• Cittadinanza digitale per nascita, acces-
so alla rete gratuito per ogni cittadino ita-
liano.
• Eliminazione dei contributi ai giornali,
nessun canale televisivo con copertura na-
zionale può essere posseduto a maggio-
ranza da alcun soggetto privato. L’aziona-
riato deve essere diffuso, con proprietà
massima del 10%. abolire il canone Rai
[…].
• Abolizione dell’Ordine dei giornalisti.
• Statalizzazione della dorsale telefonica.
• Introduzione dei ripetitori Wimax.
• Allineamento immediato delle tariffe di
connessione a internet e telefoniche a
quelle europee.
• Divieto della partecipazione azionaria
da parte delle banche e di enti pubblici o
para pubblici a società editoriali.
Istruzione
• Diffusione obbligatoria di internet nelle
scuole.
• Graduale abolizione dei libri di scuola
stampati e quindi la loro gratuità con l’ac-
cessibilità via internet.
• Insegnamento obbligatorio della lingua
inglese all’asilo.
• Insegnamento gratuito della lingua ita-
liana per gli stranieri, obbligatorio in caso
di richiesta di cittadinanza; investimenti
nella ricerca universitaria, insegnamento
a distanza via internet, integrazione uni-
versità /azienda […].
• Accesso pubblico via internet alle lezio-
ni universitarie.
9. 2013 – “Venti punti per uscire dal buio” sintesi del Programma 2013,
elezioni politiche del 24 febbraio9
Un breve testo di una pagina e 140 parole intitolato Venti punti per
usciredalbuiofulostrumentoufficialedellacampagnaperleelezionipo-
litiche del febbraio 2013. Anche se si presenta come una sintesi del Pro-
gramma 2013 di 2500 parole, i contenuti dei due testi sono diversi. Tra
questi venti punti alcuni non erano nel programma, per esempio la ridu-
zione del servizio pubblico televisivo a una sola rete, il referendum senza
quorum, il referendum sulla permanenza nell’euro, l’abolizione dell’Imu
sulla prima casa, l’abolizione di Equitalia, il reddito di cittadinanza, il
“politometro” (un sistema per misurare la ricchezza dei politici).
La mia impressione è che i redattori del Programma giallo e quelli dei
venti punti siano diversi, e abbiano diversi orientamenti politici. I re-
dattori del Programma giallo sembrano più competenti di politica, quel-
li dei venti punti più competenti di comunicazione di massa. Il Program-
ma giallo mi sembra più appetibile per gli elettori di sinistra, i 20 punti
per quelli di destra.
9 https://bit.ly/2KbfT3J.
200 SNATURATI
• Reddito di cittadinanza.
• Misure immediate per il rilancio della
piccola e media impresa.
• Legge anticorruzione.
• Informatizzazione e semplificazione del-
lo Stato.
• Abolizione dei contributi pubblici ai
partiti.
• Istituzione di un “politometro” per veri-
ficare arricchimenti illeciti dei politici ne-
gli ultimi 20 anni.
• Referendum propositivo e senza quo-
rum.
• Referendum sulla permanenza nell’euro.
• Obbligo di discussione di ogni legge di
iniziativa popolare in Parlamento con vo-
to palese.
• Una sola rete televisiva pubblica, senza
pubblicità, indipendente dai partiti.
• Elezione diretta dei parlamentari alla
Camera e al Senato.
• Massimo di due mandati elettivi.
• Legge sul conflitto di interessi.
• Ripristino dei fondi tagliati alla Sanita e
alla Scuola pubblica.
• Abolizione dei finanziamenti diretti e in-
diretti ai giornali.
• Accesso gratuito alla rete per cittadinan-
za.
• Abolizione dell’IMU sulla prima casa.
• Non pignorabilita della prima casa.
• Eliminazione delle province.
• Abolizione di Equitalia.
2013 – “VENTI PUNTI PER USCIRE DAL BUIO”, SINTESI DEL PROGRAMMA,
ELEZIONI POLITICHE DEL 24 FEBBRAIO
10. 201
2014 – “Programma 2014” elezione del Parlamento europeo
del 22 maggio10
Per l’elezione del Parlamento europeo del 22 maggio 2014 la centrale
del Movimento presentò un programma brevissimo: 400 parole, una pa-
gina, 7 punti: abolizione del fiscal compact, adozione degli eurobond,
alleanza tra Paesi mediterranei, investimenti in innovazione, finanzia-
menti per attività agricole e allevamento, abolizione pareggio di bilancio,
referendum euro. Questo programma è estremamente succinto, nomina
alcuni campi d’azione ma non dice quali azioni si vogliono fare. L’intero
programma è ridotto a denaro e finanza, una restrizione sorprendente
se si pensa che Beppe ha sempre fustigato l’economia di carta. La grande
maggioranza dei temi per una politica europea è assente, non ci sono
obiettivi social-ecologici, di ambiente o di sostenibilità, né una visione o
un disegno di società. I testi dei sette punti non dettagliano gli argomenti
ma sono piuttosto esortazioni e affermazioni critiche verso i nemici po-
litici. Termini in inglese incomprensibili alla maggioranza della popola-
zione non sono spiegati (es. fiscal compact, eurobond).
La mia impressione è che questo scarno programma sia stato redatto
in fretta da una persona acquisita da breve al Movimento, forse passata
in qualche business school americana, o più modestamente in una scuo-
la per ragionieri, e che essa non sia a conoscenza dei valori social-eco-
logici del Movimento. È importante osservare, però, che nel Parlamen-
to europeo i 17 europarlamentari eletti nel 2014 con questo programma
hanno votato, come abbiamo già ricordato, in prevalenza per una delle
più decise politiche social-ecologiche tra tutti i gruppi del Parlamento
europeo. Anche questo caso conferma il principio: a destra nelle elezio-
ni, a sinistra nei parlamenti.
10 https://bit.ly/2JZ7NfN.
COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
1 – Abolizione del fiscal compact
È un patto di bilancio europeo che con-
segna paesi come l’Italia alla miseria, con
tagli che vanno dalla scuola alla sanità e
nuove tasse, che uccidono ogni possibilità
di ripresa. Monti, Berlusconi e tutto il PD
hanno impegnato l’Italia a versare 50 mi-
liardi di Euro all’anno all’Unione Euro-
pea. Un massacro per il nostro Paese. Va
abolito immediatamente.
2 – Adozione degli eurobond
Gli eurobond sono titoli di debito pub-
blicoemessidall’UnioneEuropea,lacuiso-
vranità è garantita da tutti i Paesi. Servono
acreareunacomunitàeconomica,dovecia-
scun Paese aiuta l’altro. Oggi invece l’Eu-
2014 – “PROGRAMMA 2014”,
ELEZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 22 MAGGIO
11. 2018 – “Programma 2018” elezioni politiche, 4 marzo
Il programma elettorale del 2018 è molto diverso dai precedenti, sia
nel metodo sia nei contenuti. Per la prima volta, infatti, c’è stata una
massiccia consultazione digitale degli iscritti. Il testo è imponente: 320
pagine, 24 capitoli, 120mila parole11
. Per confronto, il programma per
le elezioni politiche del 2013 constava di 12 pagine e 2.500 parole. Non
conosco partiti che abbiano un programma elettorale così dettagliato.
Il programma è suddiviso in 24 capitoli (24 file pdf in internet): ener-
gia, esteri, lavoro, trasporti, agricoltura, difesa, turismo, scuola, sicurez-
za, salute, banche, ambiente, fisco, telecomunicazioni, immigrazione,
giustizia, università e ricerca, affari costituzionali, beni culturali, svilup-
po economico, smart nation, sport, editoria, Unione europea, Digital-
PA (Pubblica amministrazione digitale).
11 I 24 capitoli del Programma 2018 del Movimento sono accessibili in internet in
fascicoli separati. Il 24esimo capitolo, Digital-PA, è stato aggiunto dopo la consulta-
zione in internet. https://movimento5stelle.it/programma/.
202 SNATURATI
ropa è schiava di Germania e Francia, che
hanno abbandonato gli stati in difficoltà al
lorodestino,comeèsuccessoperlaGrecia.
3 – Alleanza tra paesi mediterranei per
una politica comune
Italia, Spagna, Grecia e Portogallo subi-
scono gli effetti di un’economia a rilento e
una crisi dilagante. Proponiamo un’Al-
leanza fra Paesi Mediterranei con l’obbiet-
tivo di una “Politica Comune” per supera-
re insieme le difficoltà.
4 – Investimenti in innovazione e nuove
attività produttive esclusi dal limite del
3% annuo di deficit di bilancio
I governanti italiani, quando non rie-
scono a finanziare i giovani e le nuove im-
prese, danno la colpa al vincolo del 3%
sul rapporto deficit/Pil. Dobbiamo to-
gliere tale vincolo, dando slancio alla ri-
cerca, all’innovazione e alla messa in sicu-
rezza del nostro territorio.
5 – Finanziamenti per attività agricole e
di allevamento finalizzate ai consumi na-
zionali interni
Il basso costo della manodopera di al-
cuni Paesi fuori dall’Unione Europea sta
massacrando l’agricoltura italiana, che
non può competere con i prezzi dei pro-
dotti provenienti dagli altri paesi. Servo-
no dei vantaggi fiscali per i nostri prodot-
ti, e incentivi che rendano merito alla loro
eccellente qualità.
6 – Abolizione del pareggio di bilancio
Il pareggio di bilancio non è una neces-
sità economica. Se lo sono inventati per
ideologia. Esso obbliga l’Italia a chiudersi
in nella morsa di dover far quadrare i con-
ti, pareggiando costi e ricavi. In un perio-
do di crisi come il nostro significa togliere
soldi a settori come le pensioni, la sanità e
l’istruzione.
7 – Referendum per la permanenza nel-
l’euro
Se l’Europa non applicherà le misure
necessarie affinché diventi davvero una
Comunità in cui tutti si aiutano a vicenda,
chiederemo agli italiani di valutare le ra-
gioni del SÌ e del NO all’Euro esprimen-
dosi con un voto. Decideremo NOI, tutti
insieme, il nostro futuro in Europa.
12. 203
Metodo per la redazione del Programma 2018 con votazioni online
La procedura del Movimento per realizzare il Programma 2018 è sta-
ta diversa dalle precedenti del Movimento e da quelle dei partiti tradi-
zionali. In questi partiti, infatti, i programmi sono redatti da una com-
missione pubblicamente legittimata. Spesso questa è integrata da dele-
gati eletti da congressi locali o nazionali che possono proporre
emendamenti e votare sì o no alla ratifica del programma. In alcuni par-
titi un’assemblea dei delegati degli iscritti discute e vota diversi articoli
o mozioni concorrenti. Infine i programmi sono stampati su carta e
pubblicati anche in internet.
Del Programma elettorale 2018, invece, non si conoscono i redattori
né la procedura di redazione. Probabilmente fu compilata una prima
versione ma senza renderla pubblica. Poi si svolsero le votazioni degli
iscritti. In seguito, fu redatta una versione finale. Non è possibile accer-
tare fino a che punto le risposte degli iscritti siano state considerate, per-
ché le circa 400 domande agli iscritti e il numero di voti espressi su ogni
domanda non sono più online nella piattaforma Rousseau. Agli iscritti
sono state formulate in sei mesi circa 400 domande in 23 sessioni di voto
online. Per ognuno dei 23 capitoli sono state poste circa 20 domande.
Hanno risposto alle domande in media 20mila iscritti su presunti
100mila. In genere è stata richiesta una risposta sì o no, oppure di sce-
gliere tra due o più opzioni. Un senatore del Movimento mi ha detto
che alla redazione dei 23 capitoli parteciparono parlamentari compe-
tenti nei rispettivi temi. Ma anche costoro non sono menzionati.
Pregi e limiti del Programma 2018
Il difetto principale del Programma 2018 è di non presentare una vi-
sione d’insieme del tipo di società che vogliamo nei prossimi decenni
(v. il capitolo Una lista, non un sistema). I 24 capitoli sono scritti da tec-
nici per tecnici, il che può anche essere utile per certi scopi, ma non in-
vita il grande pubblico alla lettura. I programmi dei partiti in genere ini-
ziano con le loro visioni di società. Alcuni partiti hanno un programma
o uno statuto permanente che descrive la visione strategica del partito,
ossia un specie di “Costituzione”. Per ogni elezione sono poi formulati
programmi a più breve scadenza. La prospettiva di lungo termine è in-
dispensabile in un epoca nella quale i grandi problemi ecologici e de-
mografici e la transizione necessaria per farvi fronte si estendono sui de-
COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
13. cenni. Come si dice spesso: un politico pensa alle prossime elezioni, uno
statista pensa alle prossime generazioni.
Ognuno dei 24 capitoli del Programma 2018 inizia con una breve in-
troduzione, generalmente di buona qualità. Ma anche queste introdu-
zioni considerano di solito un breve orizzonte temporale e guardano so-
lo al settore specifico, con pochi nessi con gli altri capitoli. Un buon
esempio in cui, invece, c’è nesso tra due capitoli sono le due pagine de-
dicate alla tassazione ecologica nel capitolo dedicato al Fisco. Questo ca-
pitolo però non ha un’introduzione. Inoltre la prima riga promette «mi-
nore tassazione a tutti i contribuenti». Questa è la promessa di tutte le
destre e in genere non è mantenibile, se non a scapito dei servizi pubblici
e dei cittadini più deboli. Sarebbe stato opportuno, inoltre, realizzare un
capitolo “Finanze”, invece che semplicemente “Fisco”. Le finanze, in-
fatti, sono un tema più vasto ed importante che non il solo fisco, perché
riguardano anche altre entrate dello Stato, diverse dal fisco, e soprattutto
le spese, gli investimenti e i trasferimenti sociali dello Stato.
Altri difetti del Programma 2018 sono gli stessi dei programmi prece-
denti: sono sconosciuti la data e il luogo d’edizione, gli autori, i criteri
delle loro nomine e delle loro scelte, la procedura di realizzazione. Beppe
e molti nel Movimento direbbero che il luogo d’edizione “è la rete”. In-
fine, non è spiegato con che logica siano stati scelti quei 24 temi. La for-
mulazione delle domande sui 24 temi riflette il punto di vista dei redat-
tori e non è il frutto di contributi dalla base. Comunque, checché si possa
pensare del contenuto e del metodo, è certo che un gran numero di per-
sone, anche competenti, ha dedicato molto lavoro a questo programma.
La messa a disposizione solo in internet di un programma elettorale
di 320 pagine risparmia molta carta. La sua suddivisione in 24 fascicoli
permette inoltre un accesso più facile a chi volesse approfondire solo al-
cuni temi. Sarebbe stato utile, però, un testo intermedio di trenta o qua-
ranta pagine che dia una visione d’insieme del programma e del progetto
di società che vogliamo, che parli tanto al cuore quanto alla mente, che
disegni scenari attraenti, che sia facilmente leggibile da molte persone e
che si presti ad essere discusso pubblicamente e nei media.
Mi chiedo quante persone, e in particolare quanti giornalisti, abbiano
davvero scaricato uno o più dei 24 file in pdf molto tecnici del program-
ma elettorale del 2018. La centrale lo sa, e sarebbe utile che rendesse
pubblica questa informazione. Oggi, ai tempi di Google Analytics, un
computer ci mette un attimo a raccogliere e rendere accessibile questi
dati. Mi chiedo anche se sia stato davvero utile chiedere agli iscritti di vo-
204 SNATURATI
14. tare 23 volte per i capitoli di questo programma. La mia impressione, in-
fatti, è che l’influenza dei circa 20mila iscritti che hanno votato i 23 ca-
pitoli del programma sia marginale rispetto all’influenza di coloro che
hanno redatto i testi del programma prima e dopo le votazioni.
La centrale del Movimento ha presentato il Programma 2018 con lo
slogan «Il programma per l’Italia scritto dagli italiani». Questo però mi
sembra un po’ esagerato perché i 20mila votanti, non hanno “scritto il
programma”mahannosolorispostoaunabatteriadidomande.Definire
“gli italiani” i 20mila che “hanno scritto” il Programma 2018, inoltre, non
getta una buona luce sulla serietà dei comunicatori del Movimento.
Energia a 5 Stelle
Ridurremo l’uso d’energia
grazie ad auto che consumano la metà?
Oppure percorrendo in automobile
metà chilometeri?
Tra i 24 capitoli del Programma 2018 ho analizzato con più attenzio-
ne quelli sull’energia e sul lavoro perché questi sono i due fattori più im-
portanti per il benessere umano e per una transizione social-ecologica.
Mi sono rallegrato quando ho visto che l’energia e il lavoro sono stati i
due primi temi trattati e votati online per preparare il Programma 2018.
Non conosco altri partiti che mettano l’energia e il lavoro all’inizio del
loro programma. Energia e lavoro furono proprio i primi due dei tre te-
mi strategici di un programma lungimirante di governo che indicai nel
2008 nel mio articolo per Beppe Perché non voto12
.
Il Programma energia è il migliore e più dettagliato all’interno del
Programma 2018. Non conosco programmi sull’energia di altri partiti
altrettanto estesi né con obiettivi altrettanto ambiziosi.
La gestione dell’energia è il più importante intervento umano sull’am-
biente e, indirettamente, sulla società. Per questo dedico i miei studi alla
transizione energetica. Anche in passato ho messo in grande rilievo il te-
ma dell’energia nei miei testi e nelle mie scene per Grillo e nei due docu-
mentariconBeppecomegueststarchescrissiperlatelevisionesvizzera13
.
12 Perché non voto, Beppe Grillo, «Internazionale», numero 739, 11 aprile 2008,
https://bit.ly/2lzizzx.
13 Un futuro sostenibile con meno, di più e meglio. Una speranza per il nuovo millen-
nio, Rsi, 1998, 53 minuti, https://bit.ly/2K28PWX. Un grillo per la testa. Lo “zaino
205COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
15. Nel testo del Programma energia gli autori si definiscono «parlamentari
del gruppo PEM5S», ma purtroppo restano anonimi. Sarebbe utile co-
noscere i loro nomi e il modo di contattarli per domande o per migliorie.
Il Programma energia è molto dettagliato. I suoi redattori sembrano
competenti. Alcuni mesi prima delle elezioni ho ricevuto, su mia richie-
sta, una prima versione interna senza data, denominata “Programma
parziale”, di 89 pagine, delle quali 60 di analisi e 30 di proposte. La ver-
sione definitiva di 22 pagine, è scaricabile in internet14
. Contiene una
breve analisi e 18 pagine di proposte. I due obiettivi del programma
energetico sono la sostenibilità e l’indipendenza energetica, da ottenere
entro il 2050 con una forte riduzione dell’uso di energia finale (meno
37%), con il passaggio al 100% di energie rinnovabili, e con l’aumento
della quota elettrica di tutta l’energia usata dall’attuale 22% al 65%.
Purtroppo il Programma energia non spiega come raggiungere gli obiet-
tivi fissati e quali conseguenze una strategia così radicale possa avere
sull’economia e sugli stili di vita.
Il testo è scritto da tecnici per tecnici. Non ci sono frasi per educare
e ispirare persone che non siano tecnici dell’energia15
. Soprattutto non
c’è una rappresentazione di come potrebbe essere la vita delle persone
in una società che usi solo due terzi dell’energia finale che usiamo oggi,
quando invece i principali scenari prevedono che nel 2050 in Europa
useremo molta più energia di oggi. Quanta parte di riduzione del 37%
potremo ottenere grazie a tecniche d’efficienza, per esempio con auto-
mobili che consumano metà energia? E quanta parte con comporta-
menti di sufficienza, per esempio riducendo a metà i chilometri percorsi
in automobile?
Ho studiato le circa 400 domande per i 23 capitoli del Programma
2018 e ho risposto a molte di esse. Ad alcune non ho risposto perché
erano troppo tecniche o perché mancava il contesto. Per esempio si
chiedeva se siano da preferire sistemi di stoccaggio dell’energia piccoli
o grandi. Non lo so. Dipende. Cosa sono i «sistemi di stoccaggio dell’e-
nergia»? Un serbatoio di gas? Una batteria? Una diga grande? Una diga
piccola? A tante domande non si può rispondere senza una cognizione
ecologico” e il “punto di non ritorno”, Rsi, 1995, 50 minuti, https://bit.ly/2Ojw0BN.
14 https://bit.ly/2TmPFPc.
15 Un buon esempio di spiegazione semplice ed evocativa della strategia svizzera per
una «Società a 2000 watt» si trova nel fascicolo Vivere più leggermente, https://
bit.ly/2GsouOG.
206 SNATURATI
16. 207
di come è costituito il sistema elettrico italiano e europeo, né delle sue
componenti tecniche, né del suo contesto geopolitico per i prossimi de-
cenni. Come votare “entrambi”? Perché la risposta di un campione di
votanti probabilmente distorto dalle modalità di voto, dovrebbe essere
preferibile alla risposta di esperti di politiche energetiche? Se gli esperti
di energia dovessero in maggioranza arrivare a una conclusione diversa
da quella scelta dai votanti, gli esperti d’energia dovrebbero sottostare
ai voti di 10mila iscritti sconosciuti? Se per la redazione del programma
energia occorsero competenze professionali, a cosa serve domandare a
decine di migliaia di iscritti, di cui non si conosce la competenza, di ri-
spondere a domande spesso molto tecniche su materie nelle quali pro-
babilmente essi – come me – non hanno cognizione?
Lavoro a 5 Stelle
Oltre al Programma energia ho analizzato il Programma Lavoro. Ener-
gia e lavoro – lo ripeto – sono i due temi più importanti indicati da me
e da Beppe per una transizione social-ecologica16
. Agli iscritti sono state
sottoposte circa venti domande, suddivise in cinque aree:
Libera rappresentanza sindacale;
Stop ai privilegi dei sindacalisti;
Partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali;
Riduzione dell’orario di lavoro;
Una pensione pensata per le esigenze dei cittadini.
Lo spazio e la priorità dedicati all’ostilità verso i sindacati sorprendono.
L’Agenda 21 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile concordata
a Rio nel 1992 e l’obiettivo numero 8 dell’Agenda 2030 delle Nazioni
Unite perseguono il rafforzamento dei diritti dei lavoratori e delle loro
organizzazioni. L’importanza data all’ostilità al sindacalismo è spropor-
zionata rispetto all’importanza di altri grandi temi del lavoro, come per
esempio la prevenzione degli incidenti e delle morti sul lavoro. Forse il
primato attribuito al lavoro digitale da così tanti dirigenti e quadri del
Movimento gli fa quasi dimenticare che decine di milioni di italiani
svolgono ancora lavori manuali e non stanno tutto il giorno davanti a
un computer. L’avversione ai sindacati è una costante della comunica-
16 «Internazionale», numero 739, 11 aprile 2008, https://bit.ly/2lzizzx.
COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
17. zione 5 Stelle ed è stata più volte espressa nel Blog, condannando il sin-
dacato come istituzione, e deridendone o insultandone i dirigenti e i mi-
litanti. Quest’avversione verso il sindacalismo è comune alle destre li-
beriste che mirano a ridurre il potere del lavoratore organizzato, la-
sciandolo a fronteggiare da solo il potere del datore di lavoro, del
padronato e delle sue organizzazioni. Anche questo è un esempio di
quella “disintermediazione” cara all’ideologia 5 Stelle: tra te e il padro-
ne, nessuno di mezzo. Vinca il migliore.
È significativo che il Movimento non abbia creato un sindacato op-
pure appoggiato sindacati esistenti. Forse si crede che bastino internet
e un mouse per difendere gli interessi dei lavoratori sedendo «sul diva-
no» (espressione usata dai 5 Stelle per indicare molti giovani disoccu-
pati). Questa ostilità al sindacalismo è congeniale a quella del piccolo
padronato che è molto rappresentato nella centrale, tra i quadri e tra gli
elettori 5 Stelle.
Nel Programma 2018 il tema della riduzione del tempo di lavoro ha
avuto un esito infelice. Nel Programma lavoro (parziale) di sei pagine, del
24 luglio 2017 si legge: «Il MoVimento 5 Stelle favorirà processi di rior-
ganizzazione produttiva, riducendo l’orario di lavoro al di sotto delle 40
ore settimanali». Questa riduzione è titubante, se pensiamo alle 35 ore
settimanali vigenti da vent’anni in Francia e per i metalmeccanici tede-
schi,ealle32o28oresettimanaliperalcunecategorieinEuropa.Eppure
anche questo proposito minimale fu tolto dal programma finale 2018.
Nelle votazioni del 2017 sul tema lavoro la Riduzione del tempo di lavoro
fu uno dei cinque temi proposti e votati. 24.050 iscritti votarono per una
tra dieci proposte per la riduzione del tempo di lavoro. Ma inutilmente.
Nel Programma 2018 di 120mila parole neppure una fu dedicata alla ri-
duzione del tempo di lavoro (vedi anche il capitolo Il lavoro intero).
2018 – “20 punti per la qualità della vita degli italiani”.
Sintesi del programma, elezioni politiche, 4 marzo
Nonostante i suoi meriti, il Programma 2018 di 320 pagine è stato po-
co pubblicizzato. Il programma presentato ai media e in campagna elet-
torale fu invece una breve lista in due pagine e 640 parole intitolata 20
punti per la qualità della vita degli italiani. Lo stesso era avvenuto nel
2013, quando furono approntati un “programma lungo” in 16 pagine
e 2.500 parole e un “programma corto” di due pagine e 140 parole: 20
punti per uscire dal buio di 140 parole in due pagine.
208 SNATURATI
18. 209
Questi due testi brevi in 20 punti del 2013 e del 2018 possono sem-
brare due sintesi dei rispettivi programmi elettorali lunghi. Invece essi
hanno poco a che fare con quei programmi ed hanno un’impronta più
populista. I titoli dei 20 punti per la qualità della vita degli italiani del
2018 sono i seguenti:
Via subito 400 leggi inutili;
Smart nation: nuovo lavoro e lavori nuovi;
Reddito di cittadinanza: rimettiamo l’Italia al lavoro;
Pensione di cittadinanza: mai più sotto i 780 euro;
Meno tasse, più qualità della vita;
Tagli agli sprechi e ai costi della politica: 50 miliardi che tornano ai
cittadini;
Sicurezza e legalità;
Stop al business dell’immigrazione;
Tutela dei risparmi dei cittadini;
La sanità si prende cura di te;
17 miliardi per aiutare le famiglie con figli;
Banca pubblica per gli investimenti;
Lotta a corruzione, mafie e conflitti d’interesse;
Una giustizia rapida, equa ed efficiente:
Green economy: Italia 100% rinnovabile;
Riduzione del rapporto debito pubblico/Pil di 40 punti in 10 anni;
Superamento della cosiddetta buona scuola;
Valorizzazione e tutela del made in Italy;
Investimenti produttivi: 50 miliardi nei settori strategici;
Superamento della legge Fornero.
Alcuni di questi 20 punti enunciano slogan generici ed echeggiano temi
che sono propri delle destre nazionaliste e liberiste. E questi sono i temi
messi più in rilievo nella campagna elettorale del Movimento. Per esem-
pio il primo punto dice: «Via subito 400 leggi inutili». Dopo un anno
di governo, dovrebbe esserci un contatore online che indica le centinaia
o almeno le decine di leggi cancellate “subito”. Interrogati, alcuni par-
lamentari 5 Stelle mi hanno detto che il numero di leggi cancellate al
maggio 2019 era zero. Un altro dei 20 punti recita: «Pensione di citta-
dinanza: mai più sotto i 780 euro. Pensione minima di 780 euro netti al
mese a tutti i pensionati». Dopo un anno di governo le pensioni minime
non sono state aumentate a 780 euro «a tutti i pensionati». Eppure ba-
COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
19. stava aumentare immediatamente le pensioni in corso, senza chiedere
requisiti nè accertamenti perché la promessa era un aumento «a tutti i
pensionati». «Meno tasse, più qualità della vita» dice un altro punto,
con uno slogan tipico delle destre liberiste. Lo slogan, infatti, suggerisce
che una bassa tassazione generi un’alta qualità della vita, mentre è vero
il contrario. L’esperienza dei Paesi scandinavi mostra che uno Stato so-
ciale generoso aumenta la qualità della vita, specialmente quella dei po-
veri, ma richiede una più alta tassazione. Una bassa tassazione, invece,
aumenta il benessere materiale dei ricchi e diminuisce quello dei poveri.
Con lo slogan «Meno tasse per tutti», inoltre, non si dice a chi e in che
misura si vogliono diminuire quali tasse, e quali servizi pubblici saranno
ridotti a causa del minore gettito fiscale. «Tagli agli sprechi e ai costi del-
la politica: 50 miliardi che tornano ai cittadini» dice un altro punto. 50
miliardi quando? Una tantum? Ogni anno? In una legislatura? In dieci
anni? Questo articolo, non si riferisce a definizioni di cosa sia spreco e
cosa no. Inoltre sovrastima quelli più spesso chiamati “sprechi”, valu-
tati da diverse fonti tra i 1517
e i 30 miliardi. Soprattutto sovrastima la
possibilità di tagliarli. Dopo un anno di governo, infatti, gli sprechi ta-
gliati dal Movimento sono milioni di euro, non miliardi, e anche in que-
sto caso manca un “contatore” che indichi periodicamente quanti spre-
chi sono stati tagliati. «Riduzione del rapporto debito pubblico/Pil di
40 punti in 10 anni» dice un altro punto. Dopo un anno di governo, in-
vece, il rapporto debito pubblico/Pil è stato aumentato dal governo Le-
ga-5 Stelle. Anche altri tra i 20 punti del 2018 sono slogan che promet-
tono cose impossibili oppure vaghi obiettivi con uno stile tipico delle
destre populiste.
Nonostantelasolitamescolanzadidestraesinistra,il“programmalun-
go” di 320 pagine per le elezioni nazionali del marzo 2018 sarebbe clas-
sificato in Europa come piuttosto di sinistra, mentre il “programma cor-
to”in20puntididuepaginesarebbeclassificatocomepiuttostodidestra.
Lo stesso accadde per il programma lungo e per quello breve del 2013.
17 https://bit.ly/2YmXyK3.
210 SNATURATI
20. 211COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
Via subito 400 leggi inutili
• Stop alla giungla delle leggi, meno buro-
crazia per imprese e cittadini
Smart nation: nuovo lavoro e lavori nuovi
• Investimenti ad alto moltiplicatore oc-
cupazionale per creare nuove opportu-
nità di lavoro e nuove professioni
• Investimenti in nuova tecnologia, nuove
figure professionali, internet delle cose,
auto elettriche, digitalizzazione PA
Reddito di cittadinanza: rimettiamo l’Italia
al lavoro
• Oltre 2 miliardi di euro per la riforma
dei centri per l’Impiego: facciamo incon-
trare davvero domanda e offerta di lavo-
ro e garantiamo formazione continua a
chi perde l’occupazione. Con la flex se-
curity le imprese sono più Competitive e
le persone escono dalla condizione di
povertà
Pensione di cittadinanza: mai più sotto i
780 euro
• Pensione minima di 780 euro netti al
mese a tutti i pensionati
• 1.170 euro netti al mese per una coppia
di pensionati
Meno tasse, più qualità della vita
• Riduzione delle aliquote Irpef
• Niente tasse per redditi fino a 10mila
euro
• Manovra choc per le piccole e medie im-
prese: riduzione del cuneo fiscale e ridu-
zione drastica dell’Irap
• Abolizione reale degli studi di settore,
dello split payment, dello spesometro e di
Equitalia
• Inversione dell’onere della prova: il cit-
tadino è onesto fino a prova contraria
Tagli agli sprechi e ai costi della politica: 50
miliardi che tornano ai cittadini
• Stop a pensioni d’oro, vitalizi, privilegi,
sprechi della politica e opere inutili. Rior-
ganizzazione delle partecipate, spending
review della spesa improduttiva
Sicurezza e legalità
• 10mila nuove assunzioni nelle forze del-
l’ordine e due nuove carceri per dare ai
cittadini più sicurezza e legalità
• Stop al business dell’immigrazione
• Cooperazione internazionale finalizzata
anche alla stipula di trattati per i rimpatri
• 10.000 nuove assunzioni nelle commis-
sioni territoriali per valutare, in un mese,
come negli altri paesi europei, se un mi-
grante ha diritto a stare in Italia o no
Tutela dei risparmi dei cittadini
• Risarcimenti ai risparmiatori truffati
• Creazione della Procura nazionale per i
reati bancari
• Riforma bancaria Glass Steagall act con-
tro le speculazioni
La sanità si prende cura di te
• Aumento delle risorse per la Sanità Pub-
blica e riduzione sostanziale delle liste di
attesa per tutti gli esami medici
17 miliardi per aiutare le famiglie con figli
• Applicazione del modello francese, rim-
borsi per asili nido, pannolini e baby sitter
• Introduzione iva agevolata per prodotti
neonatali, per l’infanzia e per la terza età
• Innalzamento importo detraibile per as-
sunzione di colf e badanti
Banca pubblica per gli investimenti
• Creazione di una Banca pubblica per gli
investimenti per piccole imprese, agricol-
tori e famiglie
• Lotta a corruzione, mafie e conflitti d’in-
teresse
• Modifica 416 ter sul voto di scambio po-
litico mafioso
• Riforma della prescrizione
• Daspo per i corrotti
• Agenti sotto copertura
• Intercettazioni informatiche per reati di
corruzione
Una giustizia rapida, equa ed efficiente
• Riduzione della durata dei processi
• Certezza del processo e della pena
Green economy: Italia 100% rinnovabile
• 200mila posti di lavoro da economia del
riciclo rifiuti
• 17mila nuovi posti di lavoro per ogni mi-
2018 – “20 PUNTI PER LA QUALITÀ DELLA VITA DEGLI ITALIANI”,
SINTESI DEL PROGRAMMA, ELEZIONI POLITICHE DEL 4 MARZO
21. 2019 – “Programma 2019”.
Elezione del Parlamento europeo del 26 maggio
Il programma per le elezioni del 2019 del Parlamento europeo consta
solo di due pagine, dieci punti e 375 parole. Queste ultime sono una li-
bera selezione fatta dai redattori del programma tra le 1000 parole, sud-
divise in sei aree tematiche e 24 punti, che furono sottoposte il 29 aprile
al voto degli iscritti. I votanti furono 14. 100, su presunti 100mila iscrit-
ti. Per ognuna delle sei aree tematiche si poteva scegliere uno dei tre o
quattro obiettivi. Le sei aree tematiche e i titoli dei dieci campi d’azione
finali sono copiati qui sotto.
Le sei aree tematiche su cui fu votato il 29 aprile sono:
Nuova Europa: più democrazia diretta e stop privilegi.
Stop austerity: piena occupazione e sviluppo sostenibile
Tutela delle persone, della salute e dell’ambiente.
In Europa per il made in Italy.
Politica migratoria comune per la redistribuzione europea.
Lotta alla grande evasione, alla corruzione e alla criminalità.
I dieci campi d’azione selezionati liberamente dai redattori tra i 24
obiettivi votati sono:
212 SNATURATI
liardo di euro investito nelle rinnovabili e
nell’efficienza energetica
• Uscita dal petrolio entro il 2050
• Un milione di auto elettriche
Riduzione del rapporto debito pubblico/Pil
di 40 punti in 10 anni
• Più ricchezza grazie a maggiori investi-
menti in deficit, ad alto moltiplicatore e
con maggiore occupazione
• Riduzione spese improduttive
• Tagli agli sprechi
• Lotta alla grande evasione fiscale
Superamento della cosiddetta buona scuola
• Piano assunzioni razionale in base al fab-
bisogno delle scuole
• Incremento spesa pubblica per istruzio-
ne scolastica
• Abolizione del precariato
Valorizzazione e tutela del made in Italy
• Italia.it diventa la piattaforma e-com-
merce per i prodotti made in Italy nel
mondo
• Maggiore tutela dei beni culturali
• Salvaguardia della qualità dei prodotti
italiani minacciati dai trattati internazio-
nali
• Creazione di un Ministero del Turismo
separato da quello dei Beni Culturali
Investimenti produttivi: 50 miliardi nei
settori strategici
• Puntiamo su: innovazione, energie rin-
novabili, manutenzione del territorio,
contrasto al dissesto idrogeologico, ade-
guamento sismico, banda ultra larga, mo-
bilità elettrica
Superamento della legge Fornero
• Quota 100 e Quota 41
• Staffetta generazionale
• Categorie usuranti
• Opzione donna
22. 213
Salario Minimo Europeo per tutti i lavoratori.
Investimenti per la crescita e la piena occupazione: stop all’austerity!
Misure di sostegno economico alle Famiglie e al Ceto Medio.
Incentivi alle imprese per inquinare meno.
Redistribuzione e rimpatri.
Lotta alla grande evasione in Europa: meno tasse agli italiani.
Facciamo rientrare in Italia i nostri giovani fuggiti all’estero.
Tutela del made in Italy, divieto di Ogm e di pesticidi nocivi per salute
e ambiente.
Taglio stipendi e privilegi dei commissari e dei parlamentari europei.
Investimenti per istruzione, sanità, infrastrutture e sicurezza del ter-
ritorio.
Un’analisi dettagliata dei programmi del Movimento non è scopo di que-
sto libro. Propongo comunque alcune riflessioni. Per contribuire a que-
sto programma il 29 aprile 2019 abbiamo votato solo in 14.100. Il 10%
degli iscritti sono pochi, ma 14.100 votanti sono tanti rispetto al numero
di redattori dei programmi in altri partiti. Tuttavia, sinceramente, prefe-
risco un programma stilato da poche persone competenti, piuttosto che
uno compartecipato da migliaia di sconosciuti, me compreso.
Come per tutti i precedenti programmi non è palese quando, chi, co-
me e perché selezionò le domande su cui votare, né chi e perché scrisse
i dieci punti finali ispirandosi solo in parte ai risultati delle votazioni.
Due cose mi hanno colpito. Nell’area Nuova Europa l’obiettivo «Taglio
degli stipendi dei Commissari e dei parlamentari e taglio delle agenzie
europee inutili» ha ricevuto più voti di «Più poteri al Parlamento euro-
peo». Questa preferenza mi sembra confermare che tra i 5 Stelle il ca-
rattere punitivo dell’azione politica continua a dominare su quello pro-
gettuale. Chi può credere davvero che la vita di 500 milioni di Europei
possa essere migliorata più dal taglio di stipendio di un migliaio di po-
litici, che non dal rafforzamento del Parlamento europeo, al quale si de-
vono centinaia di iniziative che hanno davvero migliorato la vita degli
Europei? Questa preferenza per il punire invece che il progettare si
esprime anche nei temi più spesso nominati dai leader 5 Stelle nei me-
dia. Da quando è in carica il governo Lega-5 Stelle ho sentito nominare
il «taglio dei vitalizi» centinaia di volte ma il cambiamento climatico
praticamente mai. Anche in questo programma per le elezioni europee
del 2019 i temi ambientali sono marginali e vaghi. Quando fu pubbli-
cato, l’iscritta Alessandra Zacco commentò nel Blog delle Stelle:
COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
23. Trovo sia una grave mancanza non aver fatto il minimo cenno al glo-
bal warming. Non si tratta di questione secondaria, ma prioritaria,
specie quando si parla di immigrazione. Se non ponete al primo posto
i temi dell’ambiente dimostrate un’insensibilità che non mi sarei
aspettata da un movimento giovane che è cresciuto anche grazie alle
tematiche ambientali proposte da Beppe Grillo.
L’assenza di chiari obiettivi social-ecologici nel Programma 2019 è par-
ticolarmente sorprendente in un momento in cui, stimolati anche dal-
l’attivista svedese per il clima Greta Thunberg, milioni di giovani scen-
dono in piazza nel mondo per chiedere azioni forti sul clima e in molti
Paesi europei i partiti verdi quasi raddoppiano i loro voti. Non cogliere
il nesso18
tra la questione climatica e quella delle migrazioni dall’Africa,
così demonizzate dal governo Lega-5 Stelle, è un altro segnale di una vi-
sione politica non al passo con la scienza e con i tempi.
18 https://bit.ly/1TyN7Yl.
214 SNATURATI
Salario Minimo Europeo per tutti i lavo-
ratori
In Italia come in Europa, vogliamo un
salario minimo orario: i diritti di chi lavo-
ra sono al primo posto. Stop alle deloca-
lizzazioni, la manodopera deve avere lo
stesso costo in tutta l’Unione Europea.
Investimenti per la crescita e la piena oc-
cupazione: stop all’AUSTERITY!
Il lavoro è la vera priorità dell’Italia e
dell’Europa. Tutti gli organismi europei
devono impegnarsi per questo obiettivo e
investire miliardi. Basta con l’austerità
che, negli ultimi dieci anni, ha prodotto
solo più tasse, disoccupazione e povertà.
Misure di sostegno economico alle Fami-
glie e al Ceto Medio
Le famiglie italiane vanno sostenute nel
Welfare con le stesse tutele esistenti in al-
tri Paesi europei. Anche per combattere
crisi demografica e spopolamento.
Incentivi alle imprese per inquinare meno
Diminuire l’inquinamento per aumen-
tare la salute dei cittadini. Abbandono
graduale delle fonti fossili, stop alle trivel-
le, stop ai fondi europei per inceneritori e
discariche. Europa plastic free.
Redistribuzione e rimpatri
I confini dell’Italia sono i confini del-
l’Europa. Politica migratoria europea co-
mune per i rimpatri e la redistribuzione
obbligatoria dei migranti.
Lotta alla grande evasione in Europa:
meno tasse agli italiani
Chi lavora in Italia deve pagare le tasse
in Italia: basta con i paradisi fiscali e la
concorrenza sleale delle grandi multina-
zionali. Facciamoli pagare il giusto e gli
italiani pagheranno meno tasse.
Facciamo rientrare in Italia i nostri gio-
vani fuggiti all’estero
Stop ai cervelli in fuga. Teniamo in Ita-
lia i nostri giovani e facciamo tornare chi
è scappato. Più investimenti provenienti
2019 – “PROGRAMMA 2019”,
ELEZIONI DELL’EUROPARLAMENTO DEL 26 MAGGIO
24. 215COMMENTO DEI SEI PROGRAMMI ELETTORALI
dall’Europa su istruzione, ricerca e start
up innovative.
Tutela del made in Italy, divieto di OGM
e di pesticidi nocivi per salute e ambiente
Tuteliamo i marchi storici del made in
Italy dalle contraffazioni e impediamo le
delocalizzazioni selvagge con una legge
europea. Siamo dalla parte dei consuma-
tori e degli agricoltori italiani. Il cibo che
arriva nelle nostre tavole deve essere sano.
Taglio stipendi e privilegi dei commissa-
ri e dei parlamentari europei
I privilegi nel 2019 non possono più
esistere. Taglio di tutte le spese inutili co-
me la doppia sede del Parlamento a Stra-
sburgo.
Investimenti per istruzione, sanità, in-
frastrutture e sicurezza del territorio
Per continuare a cambiare ci vuole fles-
sibilità e disponibilità negli investimenti
per lo sviluppo. Togliamo i vincoli di bi-
lancio sull’istruzione, la sanità e le infra-
strutture.