SlideShare a Scribd company logo
Milano, 9 luglio 2010 - Numero 6 - www.hotel-news.it - e-mail: erminia.donadio@hotel-news.it
Focus on
Formazione:
Patrizio Cipollini,
Four Seasons Hotel
Firenze
La catena
alberghiera
del mese:
Hotelphilosophy
L a p r i m a N E W S L E T T E R d e d i c a t a a l m o n d o a l b e r g h i e r o
HotelNews
Botta e
Risposta:
Claudio Stella,
Mediocredito Italiano
Un confronto tra passato e presente
con Patrizio Cipollini, oggi General
Manager al Four Seasons Hotel
Firenze. “Non dimenticherò mai le
stagioni lunghe e intense fatte in
giovanissima età durante la scuola
alberghiera che si basava, infatti, su
una parte pratica importante. Negli
istituti moderni, invece,
l’apprendimento sui libri è diventato
centrale, a tutto svantaggio
dell’esperienza diretta sul campo,
erroneamente “rimandata” al
momento in cui i giovani si affacciano
al mondo del lavoro con tante nozioni
in testa, senza però sapere come
metterle in pratica. Per tanti della mia
generazione, il “compito in classe” era un turno completo al ristorante
o al ricevimento piuttosto che al centralino. In questo modo, si adottava
da subito una visione a 360° gradi dell’albergo e si guardava con un
certo timore la prima esperienza fuori dalla scuola, ma non a causa
di un senso d’impreparazione o inadeguatezza: i ritmi, il carico di
lavoro, la rigidità dei propri capi, quelli sì erano aspetti con cui,
soprattutto nei primi anni, bisognava avere inevitabilmente a che fare.
Oggi queste forme d’impegno eccessive sono sparite per lasciare
spazio a scuole di formazione di altissimo livello ed esperienze di
stage altrettanto importanti e soprattutto volute dalle aziende. Il
problema però che deriva dal fare troppo affidamento sul prestigio di
queste università è che i manager non sono più abituati a fare la
classica gavetta; il loro punto di partenza (e non il traguardo) diventa
molto spesso l’hotel di massima categoria o il ruolo di direttore,
stravolgendo così il sistema dei passaggi di carriera fondamentali
nella crescita. Non abbiamo ancora raggiunto un equilibrio tra le due
dimensioni, teorica e pratica, ma credo che la strada giusta, così come
quella percorsa da Four Seasons - che si fonda su una precisa filosofia
e valori cosiddetti "pilastro" - sia quella di continuare a investire sulla
formazione in albergo, dedicando tempo e risorse ai giovani stagisti
e nuovi entrati, che non rappresentano più fonte di "sfruttamento",
bensì elementi su cui investire, poiché questi saranno i direttori del
domani.”
Per il secondo anno, Eire Expo Italia Real Estate, la principale
fiera dell’immobiliare in Italia, conferma uno spazio dedicato
all’incontro tra Turismo e Real Estate. L’impegno è notevole, ma
ancora sembra che i due mondi
si guardino con diffidenza e
senza realmente arrivare a
incontrarsi. Presentazioni,
convegni, dibattiti e confronti
non sono mancati (e pure
scontrati visto che gli orari
spesso si sovrapponevano) e
tutti o quasi - la pubblica
amministrazione era assente -
gli attori della filiera sono stati
chiamati a dire la propria opinione: banche, catene alberghiere,
albergatori, advisor e società di consulenza, fondi immobiliari,
associazioni di categoria. Alla fine, è un po’ colpa di tutti e
ciascuno dovrà rinunciare a un pezzo del proprio guadagno perché
la distanza possa accorciarsi e si possa trovare un punto d’incontro.
Questa la sintesi, per chi non c’era. In Italia i fondi non riescono
a comprare un albergo. Il problema sono le banche che dovrebbero
farsi carico del debito degli alberghi, più alto del loro valore di
mercato. Ma per le banche il problema non è solo aver comprato
l’immobile a prezzi troppo alti ma anche il mutamento gestionale,
quindi trovare un gestore serio. Il gestore però, ha già ottimizzato
i costi e sui ricavi c’è poco da fare perché “la vera colpa è delle
compagnie aeree che hanno inventato il low cost!” Non solo.
Fino ad ora le banche hanno finanziato i costruttori facendo
pagare ai gestori la remunerazione dell’investimento di altri.
Oppure i costruttori sono diventati i gestori guadagnando il 200%
e pensando di farlo anche nell’albergo. Perciò, bisogna restituire
gli alberghi agli albergatori che devono dire come devono essere
fatti e quanto possono rendere. I consulenti infine devono imparare
a dire no per la crescita del settore alberghiero. E poi ci sono
sempre i vincoli paesaggistici legislativi e urbanistici che ci
impediscono di fare un albergo fatto bene. Insomma, non rimane
che il franchising, unica leva per lo sviluppo alberghiero...
Mentre a queste “conclusioni” si arrivava nei convegni c’era
qualcuno che tentava di portare avanti lo scopo originario di una
fiera, ovvero l’incontro tra domanda e offerta. Ma anche qui poco
da fare. Il problema è che, nonostante l’apertura al credito
dichiarata dalle banche e un accresciuto interesse verso il settore
turistico, la maggior parte dei progetti rimangono tali e non si
concretizzano. In realtà, tutti cercavano l’investitore, il grande
assente...
focus on formazione
c’ero anch’io...
Milano, 9 luglio 2010 - Numero 6 - www.hotel-news.it - e-mail: erminia.donadio@hotel-news.it
LIBERATORIA Ricevi questa Newsletter pensando di farti cosa gradita o perché sei iscritto alla mailing list di HotelNews. Per non ricevere ulteriori numeri di
rispondi a questo messaggio o all’email erminia.donadio@hotel-news.it semplicemente scrivendo REMOVE nell’oggetto. Grazie.
Botta e Risposta
del mesela catena
alberghiera
n.6 ospita Claudio Stella, Responsabile del Desk
Hospitality di Mediocredito Italiano, la banca di credito industriale
a medio e lungo termine del Gruppo Intesa Sanpaolo, specializzata
negli investimenti delle piccole e medie aziende (da 2,5 a 150 milioni
di euro di fatturato). Il Desk Hospitality è una struttura specializzata
nella valutazione - tecnica e di sostenibilità finanziaria - di progetti
nel turismo, considerato un settore ad alta velocità.
Domanda - Perché siete interessati al settore
alberghiero? Risposta - “Perché è la prima
industria del Paese e perché riteniamo che ci
siano dei notevoli spazi di crescita, vista la
straordinaria quantità e qualità di paesaggi,
arte, cultura e cibo, di cui l’Italia dispone. D
- Come viene valutato un albergo? R - Sulla
base del reddito che può generare, come
qualsiasi altro asset industriale e perciò, il suo
valore non è fisso ma varia sulla base dei flussi
di cassa che esso è idoneo a generare. É la
gestione che incorpora in sé il valore dell’ immobile, e non il contrario.
Negli ultimi 5 o 6 anni si è teso a dimenticarlo. D - La leva finanziaria
oggi è diversa dal passato, perché? R - Acquisizioni di asset alberghieri
a prezzi sconnessi dalla redditività della gestione hanno portato ad
un uso eccessivo della leva finanziaria. Purtroppo, mentre la redditività
della gestione è una scommessa quotidiana, una conquista, il peso
del debito, una volta contratto, è drammaticamente certo. La gestione
alberghiera genera margini misurabili, quantomeno stimabili. All’
interno del margine operativo lordo di un albergo è contenuta la
quantità di debito che l’iniziativa può sostenere, oltre al peso delle
imposte e della remunerazione dell’ azionista. Questa stima, e non
altra, può dirci quanto debito è in grado di sostenere un albergo,
stime diverse - valore dell’ avviamento, location particolari - producono
un plusvalore fittizio, un’illusione di ricchezza. Una nuova realizzazione
alberghiera, in una buona location italiana, non può sostenere, oggi,
un debito superiore al 60 o 65 per cento del controvalore totale dell’
investimento. Il resto deve essere sostenuto con capitale di rischio.
D - Quanto conta essere un albergo di catena? R - Avere lo standard
di catena è ovviamente importante, ma non è sufficiente e si può
operare con successo anche senza appartenere a una catena: la
diversità e la molteplicità degli alberghi indipendenti possono essere
un vantaggio competitivo, se ben valorizzate.
Nonostante un nome straniero,
Hotelphilosophy è un’azienda di
gestione alberghiera totalmente
italiana che opera con contratti di
management e affitto e che oggi ha
in portafoglio 12 alberghi. Stefano
Ugolini è presidente e proprietario del
Gruppo Mobygest che possiede
alcune delle strutture gestite. La storia del Gruppo inizia circa 20
anni fa in Sardegna e prosegue attraverso un forte processo di
espansione in varie località italiane, accostandosi poi al mondo della
moda con Philosophy del gruppo Ferretti con la struttura Castel
Montegridolfo. Da un paio di anni, si è orientato sugli Urban hotel
nelle città di Venezia e Roma e nel 2010 Hotelphilosophy ha lanciato
la nuova linea di Fashion Hotels, inaugurata con la prestigiosa
apertura di Maison Moschino a Milano. Gli Urban e i Fashion
Hotels sono affiliati al brand Design Hotels. A breve riaprirà lo storico
5 stelle Metropole, situato nel cuore antico di Taormina, dopo 40
anni di silenzio e decadenza. Tutte queste strutture sono caratteristiche
e uniche quanto la città o luogo che le accoglie e ispira il loro design.
Dopo Taormina non ci sono altre aperture in vista e il Gruppo si
dedicherà al consolidamento delle strutture in portafoglio dopo
alcuni investimenti che sono forse “azzardati” di questi tempi, ma
che rispecchiano la filosofia dell’alta moda: osare e stupire, anche
e soprattutto nei periodi di crisi.
Jolly Hotels il brand italiano più conosciuto
Questo il sorprendente risultato di una web research condotta da
Astra Ricerche e commissionata da Best Western Italia laddove
se Best Western è al terzo posto dopo Hilton e Holiday Inn, al
quarto posto c’è Jolly Hotels che risulta quindi ancora il marchio
alberghiero italiano più conosciuto dagli italiani: peccato che sia
stato eliminato e non esista più dopo l’acquisizione da parte del
Gruppo NH Hoteles. Nella stessa ricerca, condotta su un campione
significativo di internauti - 2300 italiani tra i 20 e i 60 anni - emerge
come sia ormai consolidata la tendenza a consultare sempre le
opinioni prima di prenotare un hotel e come sia forte la propensione
a segnalare le proprie opinioni sugli alberghi utilizzati. Ancora,
un’attenzione specifica con servizi dedicati a coloro che si spostano
per lavoro sembra essere sempre altamente apprezzata come molto
forte appare l’interesse verso i servizi kids, soprattutto nella fascia
0-5 anni. Al terzo posto, invece, appaiono i servizi dedicati alle donne,
come riviste femminili e parrucchiere in camera, e un entusiasmo
decisamente minore emerge per il segmento energy. Insomma, vanno
bene convenzioni con palestre e corner di prodotti biologici al buffet
del breakfast ma l’idea delle macchine e attrezzi in camera pare
proprio non sia gradita.
71 affiliati per Hermes Hotels
In pochi mesi di attività di sviluppo, Hermes
Hotels arriva a 71 affiliati sul territorio italiano
con prevalenza del segmento Urbis. La collezione
Hermes Hotels comprende diverse catene
alberghiere identificate ciascuna da un marchio
diverso e indirizzate a specifiche nicchie di
mercato individuate sulla base di aspettative della clientela,
caratteristiche dell’albergo, caratteristiche geografiche e ambientali.
É un modello di catena a basso costo di affiliazione, che non prevede
fees di ingresso mentre il costo complessivo dei servizi e delle
commissioni è basso e mensilizzato.
Radisson Blu Milano
Come annunciato, ha da poco riaperto
a Milano il Chedi Hotel (vedi
n. 2) con una nuova
gestione (Radisson) e un nuovo nome Radisson Blu Milano. É sempre
lui, con l'unica differenza che ora si paga la metà se non un terzo rispetto
alpassatoealristorante,anzichépiattithailandesieindianisipuòtrovare
lapiùnazionalepizza!Quandoilgestorefaladifferenza?Tobecontinued...
best news

More Related Content

Similar to 397_HotelNews_n6

Le mani cinesi sull'ospitalità alberghiera di Prato
Le mani cinesi sull'ospitalità alberghiera di PratoLe mani cinesi sull'ospitalità alberghiera di Prato
Le mani cinesi sull'ospitalità alberghiera di Prato
Clientecontento
 
Estratto 2 - Turismo e Real Estate - Antoitalia
Estratto 2 - Turismo e Real Estate - AntoitaliaEstratto 2 - Turismo e Real Estate - Antoitalia
Estratto 2 - Turismo e Real Estate - Antoitalia
LIVIO LANTERI
 
Hotel Villa Rosa: Quando la Tradizione incontra l’Innovazione | Casi di Succe...
Hotel Villa Rosa: Quando la Tradizione incontra l’Innovazione | Casi di Succe...Hotel Villa Rosa: Quando la Tradizione incontra l’Innovazione | Casi di Succe...
Hotel Villa Rosa: Quando la Tradizione incontra l’Innovazione | Casi di Succe...FormazioneTurismo
 
Investire in hotel in Italia: siamo ottimisti
Investire in hotel in Italia: siamo ottimistiInvestire in hotel in Italia: siamo ottimisti
Investire in hotel in Italia: siamo ottimisti
carlhorf
 
Crisi, un opportunità di crescita il caso Mediolanum
Crisi, un opportunità di crescita il caso MediolanumCrisi, un opportunità di crescita il caso Mediolanum
Crisi, un opportunità di crescita il caso MediolanumSonia Elicio
 
Ipad: come rendere esperienziale il menu al ristorante dell'albergo
Ipad: come rendere esperienziale il menu al ristorante dell'albergoIpad: come rendere esperienziale il menu al ristorante dell'albergo
Ipad: come rendere esperienziale il menu al ristorante dell'albergo
TSM Consulting Italia - Trend Strategy & Marketing in Tourism - www.tsmconsulting.it
 
Mercati € Mercanti n. 5
Mercati € Mercanti n. 5 Mercati € Mercanti n. 5
Mercati € Mercanti n. 5
Assiteca SIM S.p.A.
 
Mercati € Mercanti n. 5
Mercati € Mercanti n. 5 Mercati € Mercanti n. 5
Mercati € Mercanti n. 5
Marcello Agnello
 
L’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social Networking
L’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social NetworkingL’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social Networking
L’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social NetworkingFormazioneTurismo
 

Similar to 397_HotelNews_n6 (20)

368_HotelNews_n2
368_HotelNews_n2368_HotelNews_n2
368_HotelNews_n2
 
453_HotelNews_n11
453_HotelNews_n11453_HotelNews_n11
453_HotelNews_n11
 
437_HotelNews_n10
437_HotelNews_n10437_HotelNews_n10
437_HotelNews_n10
 
405_HotelNews_n7
405_HotelNews_n7405_HotelNews_n7
405_HotelNews_n7
 
389_HotelNews_n5
389_HotelNews_n5389_HotelNews_n5
389_HotelNews_n5
 
525_HotelNews_n13
525_HotelNews_n13525_HotelNews_n13
525_HotelNews_n13
 
379_HotelNews_n4
379_HotelNews_n4379_HotelNews_n4
379_HotelNews_n4
 
Le mani cinesi sull'ospitalità alberghiera di Prato
Le mani cinesi sull'ospitalità alberghiera di PratoLe mani cinesi sull'ospitalità alberghiera di Prato
Le mani cinesi sull'ospitalità alberghiera di Prato
 
546_HotelNews_n15
546_HotelNews_n15546_HotelNews_n15
546_HotelNews_n15
 
425_HotelNews_n9
425_HotelNews_n9425_HotelNews_n9
425_HotelNews_n9
 
Estratto 2 - Turismo e Real Estate - Antoitalia
Estratto 2 - Turismo e Real Estate - AntoitaliaEstratto 2 - Turismo e Real Estate - Antoitalia
Estratto 2 - Turismo e Real Estate - Antoitalia
 
369_HotelNews_n3
369_HotelNews_n3369_HotelNews_n3
369_HotelNews_n3
 
Hotel Villa Rosa: Quando la Tradizione incontra l’Innovazione | Casi di Succe...
Hotel Villa Rosa: Quando la Tradizione incontra l’Innovazione | Casi di Succe...Hotel Villa Rosa: Quando la Tradizione incontra l’Innovazione | Casi di Succe...
Hotel Villa Rosa: Quando la Tradizione incontra l’Innovazione | Casi di Succe...
 
Investire in hotel in Italia: siamo ottimisti
Investire in hotel in Italia: siamo ottimistiInvestire in hotel in Italia: siamo ottimisti
Investire in hotel in Italia: siamo ottimisti
 
Crisi, un opportunità di crescita il caso Mediolanum
Crisi, un opportunità di crescita il caso MediolanumCrisi, un opportunità di crescita il caso Mediolanum
Crisi, un opportunità di crescita il caso Mediolanum
 
Ipad: come rendere esperienziale il menu al ristorante dell'albergo
Ipad: come rendere esperienziale il menu al ristorante dell'albergoIpad: come rendere esperienziale il menu al ristorante dell'albergo
Ipad: come rendere esperienziale il menu al ristorante dell'albergo
 
brochureHN-definitiva
brochureHN-definitivabrochureHN-definitiva
brochureHN-definitiva
 
Mercati € Mercanti n. 5
Mercati € Mercanti n. 5 Mercati € Mercanti n. 5
Mercati € Mercanti n. 5
 
Mercati € Mercanti n. 5
Mercati € Mercanti n. 5 Mercati € Mercanti n. 5
Mercati € Mercanti n. 5
 
L’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social Networking
L’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social NetworkingL’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social Networking
L’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social Networking
 

397_HotelNews_n6

  • 1. Milano, 9 luglio 2010 - Numero 6 - www.hotel-news.it - e-mail: erminia.donadio@hotel-news.it Focus on Formazione: Patrizio Cipollini, Four Seasons Hotel Firenze La catena alberghiera del mese: Hotelphilosophy L a p r i m a N E W S L E T T E R d e d i c a t a a l m o n d o a l b e r g h i e r o HotelNews Botta e Risposta: Claudio Stella, Mediocredito Italiano Un confronto tra passato e presente con Patrizio Cipollini, oggi General Manager al Four Seasons Hotel Firenze. “Non dimenticherò mai le stagioni lunghe e intense fatte in giovanissima età durante la scuola alberghiera che si basava, infatti, su una parte pratica importante. Negli istituti moderni, invece, l’apprendimento sui libri è diventato centrale, a tutto svantaggio dell’esperienza diretta sul campo, erroneamente “rimandata” al momento in cui i giovani si affacciano al mondo del lavoro con tante nozioni in testa, senza però sapere come metterle in pratica. Per tanti della mia generazione, il “compito in classe” era un turno completo al ristorante o al ricevimento piuttosto che al centralino. In questo modo, si adottava da subito una visione a 360° gradi dell’albergo e si guardava con un certo timore la prima esperienza fuori dalla scuola, ma non a causa di un senso d’impreparazione o inadeguatezza: i ritmi, il carico di lavoro, la rigidità dei propri capi, quelli sì erano aspetti con cui, soprattutto nei primi anni, bisognava avere inevitabilmente a che fare. Oggi queste forme d’impegno eccessive sono sparite per lasciare spazio a scuole di formazione di altissimo livello ed esperienze di stage altrettanto importanti e soprattutto volute dalle aziende. Il problema però che deriva dal fare troppo affidamento sul prestigio di queste università è che i manager non sono più abituati a fare la classica gavetta; il loro punto di partenza (e non il traguardo) diventa molto spesso l’hotel di massima categoria o il ruolo di direttore, stravolgendo così il sistema dei passaggi di carriera fondamentali nella crescita. Non abbiamo ancora raggiunto un equilibrio tra le due dimensioni, teorica e pratica, ma credo che la strada giusta, così come quella percorsa da Four Seasons - che si fonda su una precisa filosofia e valori cosiddetti "pilastro" - sia quella di continuare a investire sulla formazione in albergo, dedicando tempo e risorse ai giovani stagisti e nuovi entrati, che non rappresentano più fonte di "sfruttamento", bensì elementi su cui investire, poiché questi saranno i direttori del domani.” Per il secondo anno, Eire Expo Italia Real Estate, la principale fiera dell’immobiliare in Italia, conferma uno spazio dedicato all’incontro tra Turismo e Real Estate. L’impegno è notevole, ma ancora sembra che i due mondi si guardino con diffidenza e senza realmente arrivare a incontrarsi. Presentazioni, convegni, dibattiti e confronti non sono mancati (e pure scontrati visto che gli orari spesso si sovrapponevano) e tutti o quasi - la pubblica amministrazione era assente - gli attori della filiera sono stati chiamati a dire la propria opinione: banche, catene alberghiere, albergatori, advisor e società di consulenza, fondi immobiliari, associazioni di categoria. Alla fine, è un po’ colpa di tutti e ciascuno dovrà rinunciare a un pezzo del proprio guadagno perché la distanza possa accorciarsi e si possa trovare un punto d’incontro. Questa la sintesi, per chi non c’era. In Italia i fondi non riescono a comprare un albergo. Il problema sono le banche che dovrebbero farsi carico del debito degli alberghi, più alto del loro valore di mercato. Ma per le banche il problema non è solo aver comprato l’immobile a prezzi troppo alti ma anche il mutamento gestionale, quindi trovare un gestore serio. Il gestore però, ha già ottimizzato i costi e sui ricavi c’è poco da fare perché “la vera colpa è delle compagnie aeree che hanno inventato il low cost!” Non solo. Fino ad ora le banche hanno finanziato i costruttori facendo pagare ai gestori la remunerazione dell’investimento di altri. Oppure i costruttori sono diventati i gestori guadagnando il 200% e pensando di farlo anche nell’albergo. Perciò, bisogna restituire gli alberghi agli albergatori che devono dire come devono essere fatti e quanto possono rendere. I consulenti infine devono imparare a dire no per la crescita del settore alberghiero. E poi ci sono sempre i vincoli paesaggistici legislativi e urbanistici che ci impediscono di fare un albergo fatto bene. Insomma, non rimane che il franchising, unica leva per lo sviluppo alberghiero... Mentre a queste “conclusioni” si arrivava nei convegni c’era qualcuno che tentava di portare avanti lo scopo originario di una fiera, ovvero l’incontro tra domanda e offerta. Ma anche qui poco da fare. Il problema è che, nonostante l’apertura al credito dichiarata dalle banche e un accresciuto interesse verso il settore turistico, la maggior parte dei progetti rimangono tali e non si concretizzano. In realtà, tutti cercavano l’investitore, il grande assente... focus on formazione c’ero anch’io...
  • 2. Milano, 9 luglio 2010 - Numero 6 - www.hotel-news.it - e-mail: erminia.donadio@hotel-news.it LIBERATORIA Ricevi questa Newsletter pensando di farti cosa gradita o perché sei iscritto alla mailing list di HotelNews. Per non ricevere ulteriori numeri di rispondi a questo messaggio o all’email erminia.donadio@hotel-news.it semplicemente scrivendo REMOVE nell’oggetto. Grazie. Botta e Risposta del mesela catena alberghiera n.6 ospita Claudio Stella, Responsabile del Desk Hospitality di Mediocredito Italiano, la banca di credito industriale a medio e lungo termine del Gruppo Intesa Sanpaolo, specializzata negli investimenti delle piccole e medie aziende (da 2,5 a 150 milioni di euro di fatturato). Il Desk Hospitality è una struttura specializzata nella valutazione - tecnica e di sostenibilità finanziaria - di progetti nel turismo, considerato un settore ad alta velocità. Domanda - Perché siete interessati al settore alberghiero? Risposta - “Perché è la prima industria del Paese e perché riteniamo che ci siano dei notevoli spazi di crescita, vista la straordinaria quantità e qualità di paesaggi, arte, cultura e cibo, di cui l’Italia dispone. D - Come viene valutato un albergo? R - Sulla base del reddito che può generare, come qualsiasi altro asset industriale e perciò, il suo valore non è fisso ma varia sulla base dei flussi di cassa che esso è idoneo a generare. É la gestione che incorpora in sé il valore dell’ immobile, e non il contrario. Negli ultimi 5 o 6 anni si è teso a dimenticarlo. D - La leva finanziaria oggi è diversa dal passato, perché? R - Acquisizioni di asset alberghieri a prezzi sconnessi dalla redditività della gestione hanno portato ad un uso eccessivo della leva finanziaria. Purtroppo, mentre la redditività della gestione è una scommessa quotidiana, una conquista, il peso del debito, una volta contratto, è drammaticamente certo. La gestione alberghiera genera margini misurabili, quantomeno stimabili. All’ interno del margine operativo lordo di un albergo è contenuta la quantità di debito che l’iniziativa può sostenere, oltre al peso delle imposte e della remunerazione dell’ azionista. Questa stima, e non altra, può dirci quanto debito è in grado di sostenere un albergo, stime diverse - valore dell’ avviamento, location particolari - producono un plusvalore fittizio, un’illusione di ricchezza. Una nuova realizzazione alberghiera, in una buona location italiana, non può sostenere, oggi, un debito superiore al 60 o 65 per cento del controvalore totale dell’ investimento. Il resto deve essere sostenuto con capitale di rischio. D - Quanto conta essere un albergo di catena? R - Avere lo standard di catena è ovviamente importante, ma non è sufficiente e si può operare con successo anche senza appartenere a una catena: la diversità e la molteplicità degli alberghi indipendenti possono essere un vantaggio competitivo, se ben valorizzate. Nonostante un nome straniero, Hotelphilosophy è un’azienda di gestione alberghiera totalmente italiana che opera con contratti di management e affitto e che oggi ha in portafoglio 12 alberghi. Stefano Ugolini è presidente e proprietario del Gruppo Mobygest che possiede alcune delle strutture gestite. La storia del Gruppo inizia circa 20 anni fa in Sardegna e prosegue attraverso un forte processo di espansione in varie località italiane, accostandosi poi al mondo della moda con Philosophy del gruppo Ferretti con la struttura Castel Montegridolfo. Da un paio di anni, si è orientato sugli Urban hotel nelle città di Venezia e Roma e nel 2010 Hotelphilosophy ha lanciato la nuova linea di Fashion Hotels, inaugurata con la prestigiosa apertura di Maison Moschino a Milano. Gli Urban e i Fashion Hotels sono affiliati al brand Design Hotels. A breve riaprirà lo storico 5 stelle Metropole, situato nel cuore antico di Taormina, dopo 40 anni di silenzio e decadenza. Tutte queste strutture sono caratteristiche e uniche quanto la città o luogo che le accoglie e ispira il loro design. Dopo Taormina non ci sono altre aperture in vista e il Gruppo si dedicherà al consolidamento delle strutture in portafoglio dopo alcuni investimenti che sono forse “azzardati” di questi tempi, ma che rispecchiano la filosofia dell’alta moda: osare e stupire, anche e soprattutto nei periodi di crisi. Jolly Hotels il brand italiano più conosciuto Questo il sorprendente risultato di una web research condotta da Astra Ricerche e commissionata da Best Western Italia laddove se Best Western è al terzo posto dopo Hilton e Holiday Inn, al quarto posto c’è Jolly Hotels che risulta quindi ancora il marchio alberghiero italiano più conosciuto dagli italiani: peccato che sia stato eliminato e non esista più dopo l’acquisizione da parte del Gruppo NH Hoteles. Nella stessa ricerca, condotta su un campione significativo di internauti - 2300 italiani tra i 20 e i 60 anni - emerge come sia ormai consolidata la tendenza a consultare sempre le opinioni prima di prenotare un hotel e come sia forte la propensione a segnalare le proprie opinioni sugli alberghi utilizzati. Ancora, un’attenzione specifica con servizi dedicati a coloro che si spostano per lavoro sembra essere sempre altamente apprezzata come molto forte appare l’interesse verso i servizi kids, soprattutto nella fascia 0-5 anni. Al terzo posto, invece, appaiono i servizi dedicati alle donne, come riviste femminili e parrucchiere in camera, e un entusiasmo decisamente minore emerge per il segmento energy. Insomma, vanno bene convenzioni con palestre e corner di prodotti biologici al buffet del breakfast ma l’idea delle macchine e attrezzi in camera pare proprio non sia gradita. 71 affiliati per Hermes Hotels In pochi mesi di attività di sviluppo, Hermes Hotels arriva a 71 affiliati sul territorio italiano con prevalenza del segmento Urbis. La collezione Hermes Hotels comprende diverse catene alberghiere identificate ciascuna da un marchio diverso e indirizzate a specifiche nicchie di mercato individuate sulla base di aspettative della clientela, caratteristiche dell’albergo, caratteristiche geografiche e ambientali. É un modello di catena a basso costo di affiliazione, che non prevede fees di ingresso mentre il costo complessivo dei servizi e delle commissioni è basso e mensilizzato. Radisson Blu Milano Come annunciato, ha da poco riaperto a Milano il Chedi Hotel (vedi n. 2) con una nuova gestione (Radisson) e un nuovo nome Radisson Blu Milano. É sempre lui, con l'unica differenza che ora si paga la metà se non un terzo rispetto alpassatoealristorante,anzichépiattithailandesieindianisipuòtrovare lapiùnazionalepizza!Quandoilgestorefaladifferenza?Tobecontinued... best news