2. Un taglio è una lesione dei tessuti ,
e come tale determina sanguinamento
3. SOLUZIONE al
“ capacità predittiva di preparazione”
“ricerca dell’appropriatezza” “sanguinamento perioperatorio”
limitando le perdite ematiche intraoperatorie
minima sarà la necessità di preparazione e
minore il rischio di arrivare alla decisione
di dover trasfondere
9. Quali dati ci servono per stabilire il fabbisogno trasfusionale
Media della perdita di Hb che il paziente
subisce dal preoperatorio alla dimissione
Il valore di Hb a cui vogliamo che
il paziente si stabilizzi nel periodo
postoperatorio
di un intervento chirurgico
[Hb]basale – [Hb]dimissione
Offre la miglior condizione
di trasporto di Ossigeno
Offre un buon margine di tolleranza
in caso di perdite impreviste
Δ Hb
Hb ottimale
= 10 g/dl
10. Sommando tra loro i due dati :
Hb ottimale = 10 g/dl Δ Hb
Hb target
valore di Hb da cui il paziente dovrebbe partire per poter
affrontare l’intervento senza necessità trasfusionali
per raggiungere il previsto valore di Hb ottimale
postoperatoria che garantisca un decorso in
condizioni di adeguata ossigenazione dei tessuti
11. L’Hb target confrontato con il valore di Hb basale del paziente
porta a tre potenziali condizioni :
D positivo
Hb basale
Hb target
un D negativo indica il valore di Hb che dovrà essere
aggiunta al basale per ottenere l’Hb Target
Hb basale
Hb target
un D positivo non richiederà alcun trattamento
nessun trattamento anche nel caso in cui i due valori siano sovrapponibili
Hb basale
Hb target
Δ negativo
“fabbisogno”
12. Possono esistere interventi in cui il Δ è di entità tale che il valore di Hb target
risultante sia troppo alto da poter essere raggiunto come [Hb] circolante
Hb ottimale = 10 g/dl Δ Hb
Hb target = 18 g/dl
In questo caso si deve far ricorso a predeposito
Hb target = 18 g/dl
Hb target = 14-15 g/dl Predep Predep Predep
Hb basale Δ neg
calcolando la quantità di unità necessarie
al raggiungimento dell’Hb Target
13. Hb basale Δ negativo
Hb target
Applicando tecniche che limitano
il sanguinamento perioperatorio
si riduce il Δ Hb
postoperatorio
Hb ottimale = 10 g/dl Δ Hb legato alle perdite
si riduce il valore
di Hb target
si riduce il fabbisogno
Hb ottimale = 10 g/dl Δ Hb
Hb target
X
Hb basale Δ neg
minori esigenze di incrementare Hb con la preparazione
14.
15. Hb ottimale = 10 g/dl
Hb target
Hb tollerabile = …. g/dl
Δ Hb
Hb basale D neg
Hb target
Paziente
PO/FK
Hb tollerabile > Hb trigger
< 60 anni
sano
> 60 anni
sano
Comorbilità
PO senza FK 8,5 9,0 10,0
PO con FK 9,5 10,0 10,0
16. Vantaggi offerti
dalla conoscenza del fabbisogno
aiuta a preparare il paziente all’intervento
verifica l’efficacia delle tecniche introdotte
rivolte alla riduzione del sanguinamento
17. 1) Un modello predittivo di questo tipo è realizzabile ?
SI NO
18. 2) L’impiego della cartella trasfusionale può essere utile
nella creazione di un database sfruttabile per la realizzazione
di un modello predittivo sul fabbisogno trasfusionale ?
SI NO
Editor's Notes
L’incisione chirurgica è una lesione dei tessuti e come tale determina sanguinamento.
Poter prevedere l’entità di questo sanguinamento e poterlo controllare rientra tra gli schemi e i modelli che in questi ultimi anni si è cercato di impostare dapprima con la Bloodless Surgery , con la Blood Conservation e da ultimo con la Patient Blood Management.
In tutti c’è lo stesso obiettivo : evitare le trasfusioni
Una adeguata preparazione e la scelta di un giusto momento trasfusionale intervengono nella soluzione dell’entità del sanguinamento :
se questo viene ben controllato , l’entità dell’intervento da parte delle due componenti preparazione e appropriatezza tendono a ridimensionarsi e a ridursi di importanza
Ma non è solo l’entità del sanguinamento ad influenzare il fabbisogno trasfusionale perché questo viene influenzato dal rischio di anemizzazione e di trasfusione
ma il fabbisogno trasfusionale non è solo definito dal
Siamo in ambito chirurgico e quindi si parla di RISCHIO TRASFUSIONALE preoperatorio , individuando il rischio prima dell’intervento
questo deve quindi essere preceduto da un’altra definizione che è IL RISCHIO DI ANEMIZZAZIONE
entrambi hanno in comune un fattore : IL SANGUINAMENTO PERIOPERATORIO
Nel rischio di anemizzazione dobbiamo poi aggiungere condizioni di ANEMIA PREOPERATORIA
Mentre nel rischio trasfusionale dobbiamo considerare la TOLLERABILITA’ ALL’ANEMIA
Tutti questi rischi dipendono dalle due variabili coinvolte : IL PAZIENTE E L’INTERVENTO
L’anemia preoperatoria dipende dal sesso del paziente, da condizioni di anemia primitiva o dalla stessa presenza di sanguinamenti preoperatori, in questo caso l’intervento in se non può influenzare direttamente l’anemia perché avviene dopo ma rappresenta il quadro che lo precede e che spesso ne caratterizza l’evoluzione: lesioni sanguinanti , terapie con farmaci che alterano l’emostasi, chemioterapici
Il sanguinamento perioperatorio dipende invece da fattori legati al paziente : obesità e coagulopatie primarie e secondarie , e dipende dall’intervento sulla base di sue caratteristiche di invasività , traumaticità , sede e durata. Infine la tollerabilità all’anemia dipende dalle condizioni cliniche preoperatorie del paziente , ma anche dalla complessità del decorso postoperatorio previsto e dalla necessità di avvio di programmi riabilitativi precoci.
lavorando su questo schema possiamo impostare una strategia di lavoro preoperatorio
I globuli rossi hanno la funzione di trasportare l’ossigeno ai tessuti periferici.
L’ossigeno trasportato deve essere adeguato alle esigenze dei tessuti , quindi la Oxigene delivery (DO2) deve essere adeguata al Consumo di Ossigeno (VO2)
Il rapporto DO2/VO2 garantisce la giusta presenza di O2 adeguata al livello di attività svolta
Il nostro corpo per funzionare utilizza energia
Quando è a riposo ne consuma meno , ma quando lavora ne consuma di più ,
La sua sopravvivenza è proprio legata all’equilibrio che esiste tra il sistema che porta la benzina per produrre energia (Ossigeno) ed il sistema che utilizza questa energia (cellula)
Il trasporto di energia deve essere sempre adeguato alle esigenze di consumo
I due sistemi si devono muovere in completa sintonia
Così come vi sono differenti indicazioni suggerite dalle linee guida internazionali
sui trigger trasfusionali nelle differenti condizioni cliniche potremmo anche definire
differenti valori di Hb ottimale in base alle differenti esigenze del paziente e del tipo di
decorso postoperatorio che subirà