Sara Di Giorgio, Gruppo tecnico CulturaItalia, Istituto centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane, Linked open data (LOD): un’opportunità per il patrimonio culturale digitale, Roma, 29 novembre 2013
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Licenze e politiche europee per il patrimonio culturale digitale
1. Licenze e politiche europee per il patrimonio
culturale digitale
Sara Di Giorgio
Istituto centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane
Gruppo tecnico CulturaItalia
Linked open data (LOD): un’opportunità per il patrimonio culturale digitale
Roma 29 novembre 2013
2. Vi parlerò di:
Cultural Commons
Le raccomandazioni UE
Open by default
Le licenze per gli open data
L’interoperabilità legale
Le licenze di Europeana
Strumenti utili
Filippino Lippi, 1457 National Gallery of
Denmark – Free downloadable high
resolution image CC-BY
3. Beni Comuni / Cultural Commons
I beni comuni o risorse comuni (in
inglese commons) sono beni
utilizzati da più individui, privi di
restrizioni nell'accesso e
indispensabili alla sopravvivenza
umana e/o oggetto di
accrescimento con l'uso. La
comunità predispone le regole di
governo di accesso e consumo dei
beni.
Nell’ambito del patrimonio culturale digitale i Cultural
Commons sono beni e risorse ‘pubbliche’
condivisibili da tutti.
4. Beni Comuni / Cultural Commons
Research commons: open access repositories,
virtual communities
Social commons: virtual communities, social
network
Europeana commons: ecosistema di standard,
protocolli, obiettivi, infrastrutture
Nel caso di beni come i prodotti della creatività e
dell’ingegno umano, ogni creazione aumenta il suo
valore quante più sono le persone che ne possono
beneficiare; e tra l’altro non sono soggette a
deperimento e nemmeno a una naturale scarsità,
poiché la creatività umana non ha limiti.
Se una persona ha una
mezza buona idea e l'altra
metà sta nella testa di un
altro, il Web è
il connettore che permette
alle due metà del cerchio
di unirsi. (Tim Berners Lee)
5. L’Agenda Digitale per l’Europa
'L'Europa ha probabilmente il più grande patrimonio
culturale del mondo. La digitalizzazione porta la
cultura nelle case della gente ed è una risorsa
preziosa per l'istruzione, il turismo, il tempo libero e
l'industria creativa. Investire nella digitalizzazione
creerà nuove imprese e nuovi posti di lavoro'.
Europeana è il principale progetto per la
digitalizzazione del patrimonio culturale europeo.
E’ un punto di riferimento autorevole per la nostra
memoria collettiva e offre una rappresentazione del
patrimonio culturale europeo on-line.
Neelie Kroes
Vicepresidente per
l'Agenda digitale della
Commissione europea
6. Comunità Europea
Riutilizzo delle risorse
Raccomandazioni della Commissione UE
“I Metadati relativi agli oggetti digitali
prodotti dalle istituzioni culturali
dovrebbero essere ampiamente e
liberamente disponibile per il riutilizzo"‘
The new Renaissance’, report by the Comité
des Sages on Bringing Europe’s Cultural
Heritage On-line,
10 gennaio 2011
• Raccomandazione CE sulla digitalizzazione e
l’accessibilità in rete dei materiali culturali e
sulla conservazione digitale del 27 ottobre
2011. (Italia 3.705.000 risorse entro il 2015)
• Conclusioni del Consiglio del 10 maggio 2012 sulla digitalizzazione e
l'accessibilità in rete dei materiali culturali e sulla conservazione
• Conclusioni del Consiglio del 17 luglio 2012 sull’accesso all’informazione
scientifica e sulla sua conservazione
7. Open by default
A partire dal 18 marzo 2013, scadenza dei novanta giorni previsti dalla Legge, dati e
documenti pubblicati online dalle amministrazioni titolari - senza una esplicita licenza
d’uso che ne definisca le possibilità e i limiti di riutilizzo – sono da intendersi come
dati aperti, quindi dati che possono essere liberamente acquisiti da chiunque e
riutilizzabili anche per fini commerciali.
La norma è il cosiddetto Decreto Crescita 2.0
(http://www.altalex.com/index.php?idnot=59517). Decreto Legge 18 ottobre 2012, n.
179 recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese" (c.d. Decreto Crescita
2.0), coordinato con la legge di conversione 17 dicembre 2012,n. 221 e pubblicato in
Gazzetta Ufficiale 18 dicembre 2012, n. 294.
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8. G8 Open Data Charter
Carta degli Open Data
sottoscritta dal recente G8
sancisce un insieme di
principi di base che gli Stati
recepiscono al fine di
rendere disponibili e
riutilizzabili i dati raccolti e
gestiti dalle pubbliche
amministrazioni
9. Definizione di dato / contenuto aperto
Open Knowledge Foundation.
«un contenuto o un dato si definisce aperto se chiunque è in grado di
utilizzarlo, ri-utilizzarlo e ridistribuirlo, soggetto, al massimo, alla
richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo» Open
Knowledge Foundation.
•il dato deve essere accessibile, preferibilmente via Internet e in un
formato modificabile;
•deve essere libero da vincoli tecnologici che ne limitino di fatto la più
ampia diffusione;
•eventuali vincoli legali non devono pregiudicare la possibilità di
distribuzione e riuso.
Maggiori informazioni:
http://www.opendefinition.org/okd/italiano/
9
10. Di quali ‘dati’ stiamo parlando?
La questione centrale è che nel momento si decida di rilasciare dati in formato aperto,
ci si concentri su dati non personali, quelli cioè che non contengono informazioni su
singoli individui.
Altre categorie di dati pubblici non possono essere aperte per ragioni di sicurezza
nazionale.
Dati in cui sia possibile determinare :
1.i diritti di proprietà intellettuale,
2.una adeguata licenza ‘open’ che copra tutti i diritti identificati, compatibile con la
definizione di apertura .
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11. Comunità Europea
Riutilizzo delle risorse
Le licenze Creative Commons
CC0: per attribuire un'opera al
pubblico dominio è possibile
utilizzare lo strumento CC0.
La Creative Commons Zero deve
essere preceduta da una dichiarazione
relativa alla provenienza del
documento.
•
http://www.aliprandi.org/manuale-cc/
12. Open Data Commons
Legal tools for open data
• Per banche dati omogenee (in cui non c’è bisogno di distinguere tra
“Database” + “Contenuto” perchè è possibile controllare I diritti di
entrambe o non ci sono diritti independenti nel “Contenuto”)
– Condividi allo stesso modo (Share-Alike): usare Open Database License (ODbL) +
Database Contents License (DbCL) (or some other suitable contents license of your
choosing)
–
Pubblico Dominio: usare Public Domain Dedication e la Licenza (PDDL) (copre sia il
“Database” che i “Contenuti”)
• Per banche dati non omogenee (in cui si distingue tra “Database” +
“Contenuto”)
Condividi allo stesso modo (Share-Alike): usare Open Database License (ODbL) +
qualsiasi licenza to voglia/possa per il Contenuto
– Publico Dominio: usare PDDL per il Database + qualsiasi licenza to voglia/possa per
il Contenuto
–
Maggiori informazioni: http://opendatacommons.org/faq/licenses
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13. Licenze conformi
LICENZE
BY SA
NOTE
Creative Commons
CCZero (CC0)
N
N
Dedicata al Public Domain (rinuncia dei diritti)
Open Data Commons
Public Domain
Dedication and Licence
(PDDL)
N
N
Dedicata al Public Domain (rinuncia dei diritti)
Creative Commons
Attribution (CC-BY)
Y
N
Tutte le versioni 1,0-3,0 (4,0 prossima)
Open Data Commons
Attribution License
(ODC-BY)
Y
N
Attribuzione per data(bases)
Creative Commons
Attribution Share-Alike
(CC-BY-SA)
Y
Y
Tutte le versioni 2,0-3,0 (4,0 prossima), la versione 1.0 è poco
utilizzata e non è raccomandata perché è incompatibile con le
versioni future
Open Data Commons
Open Database License
(ODbL)
Y
Y
Attribuzione-ShareAlike per data(bases)
Free Art License (FAL)
Y
Y
BY obbligo di citare la fonte; SA condividi allo stesso modo
Vedi: http://opendefinition.org/licences
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14. Licenze conformi, ma non ri-usabili
LICENZE
BY
SA
NOTE
UK Open Government
Licence 2.0 (OGL-UK-2.0)
Y
N
Ad uso dei licenziatari del governo britannico; il ri-uso dei materiali con
licenza OGL-UK-2.0 possono essere rilasciati sotto CC-BY o ODC-BY.
Open Government Licence Y
– Canada 2.0 (OGLCanada-2.0)
N
Ad uso dei licenziatari del governo canadese.
Y
N
Ad uso dei licenziatari del governo italiano .
IODL 2.0
Le licenze open data nazionali includono clausole che non hanno a che
fare con il diritto d’autore, ad esempio richiedono il rispetto della legge
sulla tutela dei dati personali. Queste clausole non sono incluse nelle
licenze pubbliche standard rendono incerta la loro compatibilità, creando
un problema di interoperabilità.
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15. Licenze non conformi
LICENZE
NOTE
Creative Commons
No- Derivati
(CC-ND)
Non permettono il riuso in quanto non consentono opere , in
parte o in tutto , di essere ri - utilizzati in opere derivate .
Licenze ‘niente opere
commerciali (BY-ND),
(BY-NC-ND) (BY- NCSA)
Non supportano il principio Open Knowledge Definition n.8 .
" Nessuna discriminazione nei campi di impiego " , in quanto
escludono l'utilizzo in attività commerciali .
Licenze ‘niente opere
commerciali (BY-NC,
(BY-NC-ND)
Non permettono il riuso in quanto non consentono opere , in
parte o in tutto , di essere ri - utilizzati in opere derivate .
Project Gutenberg
License
Usato per gli ebooks di Gutenberg per i testi di pubblico
dominio. Non è aperto , perché limita l'uso commerciale .
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16. Linee Guida per l’interoperabilità
semantica attraverso i Linked Open Data
l’Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato ad agosto 2013 le “Linee Guida per
l’interoperabilità semantica attraverso i Linked Open Data” in vengono presentate le
licenze per gli open data, confrontando le varie tipologie (principalnente Creative
Commons).
Le licenze vengono analizzate sulla base di alcuni parametri che ne valutano :
la “Portabilità inter-lingua”, ossia la possibilità della traduzione in diverse lingue,
caratteristica particolarmente importante in un’ottica di riuso transfrontaliero dei dati.
la “Riconoscibilità internazionale del logo”
la “Compatibilità inter-licenza per lavori derivati”
RACCOMANDAZIONE:
Associare una tipologia di licenza che lascia il massimo spazio d'azione ai riutilizzatori
dedidati, se non vi sono problematiche specifiche che richiedano l'adozione di licenze meno
aperte.
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19. Anteprime e oggetti digitali sono licenziati
come descritto nei campi di “EDM: rights”
CCO
Layer #3: Metadata (descriptive object information)
Layer #2: Previews (lower quality versions of #1)
EDM:rights
Layer #1: Digital objects (on the site of the provider)
22. Strumenti utili
•
Open Knowledge Foundation Public Domain Calculator http://publicdomain.okfn.org/calculators/
•
Europeana Public Domain Calculator http://www.outofcopyright.eu/
•
EDM Rights Selection Tool http://pro.europeana.eu/web/guest/edm-rights-selection-tool
•
Creative Commons ha predisposto un procedimento interattivo guidato per la scelta e l’applicazione
della licenza più vicina alle esigenze del licenziante: http://creativecommons.org/choose/
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23. Grazie!
Sara Di Giorgio
Istituto centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane
Gruppo tecnico CulturaItalia
Linked open data (LOD): un’opportunità per il patrimonio culturale digitale
Roma 29 novembre 2013