Welfare24, l'iniziativa editoriale di Assidai - Fondo Sanitario integrativo per dirigenti e manager, nel mese di giugno 2014 è dedicato al tema dell'Innovazione come risorsa strategica. Innovazione come parametro per comprendere lo stato di salute di un paese come l’Italia. Innovazione come perno per un piano industriale solido che guarda al futuro e all'internazionalizzazione.
In questo numero: l’analisi dei dati del World Economic Forum, un interessante approfondimento sul mondo delle startup e degli incubatori "Made in Italy" e il piano industriale di Zucchi Spa raccontato da Riccardo Carradori (A.D. di Zucchi).
Leggi Welfare24 ogni mese su Slideshare, Linekdin (assidai) e su www.assidai.it
Un mio intervento sulla realtà imprenditoriale italiana e le eccellenze del sistema economico toscano, in relazione agli scenari internazionali e ai trend del commercio mondiale. Ci attendiamo grandi opportunità, per le nostre imprese, soprattutto dai trattati internazionali di libero scambio...
Lettera aperta al Governo, alla classe politica, agli Organi Istituzionali a presidio del settore, ai componenti Il Consiglio di Amministrazione, agli Azionisti di Controllo ai fondi italiani ed esteri, agli Azionisti di minoranza e ai dipendenti della Società su un nuovo piano industriale per il rilancio di
Telecom Italia.
Il ruolo del CFO per la crescita dimensionale nel middle marketFondazione CUOA
A cura di CUOA Finance (Francesco Gatto, Mirca Toniolo e Bruno Borgia) e KPMG (Manuela Grattoni e Alessandro Ragghianti)
Questa ricerca intende sviluppare una riflessione su alcune “leve” che potrebbero favorire uno sviluppo del middle market in Italia, partendo dal presupposto che il tessuto italiano è composto in assoluta prevalenza da aziende rientranti in tale segmento e che saranno obbligate ad un percorso di crescita per esser competitive sul mercato mondiale. La “leva” che nell’articolo viene esaminata è la crescita del management, con particolare riferimento al ruolo del CFO destinato ad assumere sempre più un ruolo “direzionale” a supporto dell’imprenditore.
Welfare24, l'iniziativa editoriale di Assidai - Fondo Sanitario integrativo per dirigenti e manager, nel mese di giugno 2014 è dedicato al tema dell'Innovazione come risorsa strategica. Innovazione come parametro per comprendere lo stato di salute di un paese come l’Italia. Innovazione come perno per un piano industriale solido che guarda al futuro e all'internazionalizzazione.
In questo numero: l’analisi dei dati del World Economic Forum, un interessante approfondimento sul mondo delle startup e degli incubatori "Made in Italy" e il piano industriale di Zucchi Spa raccontato da Riccardo Carradori (A.D. di Zucchi).
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Un mio intervento sulla realtà imprenditoriale italiana e le eccellenze del sistema economico toscano, in relazione agli scenari internazionali e ai trend del commercio mondiale. Ci attendiamo grandi opportunità, per le nostre imprese, soprattutto dai trattati internazionali di libero scambio...
Lettera aperta al Governo, alla classe politica, agli Organi Istituzionali a presidio del settore, ai componenti Il Consiglio di Amministrazione, agli Azionisti di Controllo ai fondi italiani ed esteri, agli Azionisti di minoranza e ai dipendenti della Società su un nuovo piano industriale per il rilancio di
Telecom Italia.
Il ruolo del CFO per la crescita dimensionale nel middle marketFondazione CUOA
A cura di CUOA Finance (Francesco Gatto, Mirca Toniolo e Bruno Borgia) e KPMG (Manuela Grattoni e Alessandro Ragghianti)
Questa ricerca intende sviluppare una riflessione su alcune “leve” che potrebbero favorire uno sviluppo del middle market in Italia, partendo dal presupposto che il tessuto italiano è composto in assoluta prevalenza da aziende rientranti in tale segmento e che saranno obbligate ad un percorso di crescita per esser competitive sul mercato mondiale. La “leva” che nell’articolo viene esaminata è la crescita del management, con particolare riferimento al ruolo del CFO destinato ad assumere sempre più un ruolo “direzionale” a supporto dell’imprenditore.
Sblocca Italia: piano straordinario Made in ItalyParma Couture
Questa presentazione a cura del MISE fa riferimento al Piano di promozione straordinaria per il Made in Italy previsto al Capo VII art. 30 del Decreto "Sblocca Italia" (n. 133/2014) convertito in Legge. Il piano mira a favorire l'internazionalizzazione delle PMI italiane e l'attrazione di investimenti esteri in Italia.
Pmi x internazionalizzazione (pallme x smau) 2013 10-24Oscar Pallme
La globalizzazione è un fenomeno in atto da sempre con fasi alterne.
La differenza fondamentale rispetto al passato consiste nella disponibilità di nuove tecnologie che permettono
a) la riduzione dei tempi e dei costi di trasporto, oltre che la sua tracciabilità online
b) la diffusione e condivisione della conoscenza
c) il controllo in tempo reale della performance del business ovunque realizzato
d) la presenza in remoto nonostante la distanza.
Cerchiamo di analizzare
1. Perchè le imprese diventano internazionali ed in alcuni casi multinazionali o anche globali.
2. Come le PMI possono internazionalizzarsi.
3. Motivazioni alla base delle decisioni strategiche.
4. Fattori critici di successo delle PMI vincenti.
Sono presentati anche due Benchmarking nel settore manifatturiero:
1) produzione in conto proprio
2) produzione in conto terzi
L’obiettivo è illustrare le strategie di posizionamento internazionale di queste due tipologie di PMI.
145 Internazionalizzazione ed innovazione: le chiavi per uscire dalla crisi c...Cristian Randieri PhD
La figura dell’Ingegnere Italiano per sostenere l’eccellenza italiana in termini di internazionalizzazione ed innovazione
La nostra professione assieme alle società d’Ingegneria Italiane rappresenta oggi potenzialmente l’eccellenza per il settore dell’Hi-Tech design & consulting, confermandosi come uno dei più importanti driver per la ripresa del nostro Paese, ma per la loro crescita effettiva restano ancora almeno due importanti gap da colmare che in sintesi sono rappresentati dai concetti di internazionalizzazione ed innovazione tecnologica dettati dalla vera e propria rivoluzione digitale che ci sta investendo, meglio definita mediante il ben noto concetto di industria 4.0. Una rivoluzione che ha un effetto dirompente non solo sull’intero settore tecnologico ma anche su tutti gli altri settori economici e della società imponendo dei cambiamenti repentini, continui e pervasivi.
Otto parole per crescere. Da veDrò idee per superare la crisi italianaveDrò
L’Italia vista da fuori, da altri paesi, da altre realtà, da punti di vista diversi. Con il filtro di occhi internazionali e analisi non schiacciate sul presente e sui problemi contingenti, bensì proiettando uno sguardo di lungo periodo sul futuro. veDrò, think net che raccoglie protagonisti generazionali della vita del Paese, inaugura un nuovo filone di attività. Si parte con Visto da Parigi e con la presentazione di un rapporto curato dall’Università Sorbona e dall’ufficio studi MPS, in una logica di scambio e ritorno delle idee. Tema centrale la crescita in Italia, con una analisi innovativa delle leve della crescita per il sistema paese, i suoi territori, le imprese. Se non si torna a crescere si rischia di restare schiacciati dal peso del debito pubblico e di rimanere intrappolati in una stagnazione economica e in una società immobile. Dal gruppo di lavoro Visti da Fuori di veDrò nascono alcuni spunti di riflessione e otto priorità, quale contributo generazionale al dibattito per una crescita sana e sostenibile.
"Industria 4.0 per un'impresa globale, la dimensione del fenomeno, le implicazioni per il Paese, le policy" è lo studio realizzato da Kpmg Advisory per conto di Comitato Leonardo, che è stato presentato nel corso del Forum Annuale che si è tenuto a Milano il 13 novembre 2017
Industria 4.0 Per un'Impresa Globale: Presentazione della ricercaComitato Leonardo
Presentazione a cura di Alessandro Carpinella, partner KPMG Advisory della ricerca annuale del Comitato Leonardo "Industria 4.0 per un'impresa globale: la dimensione del Fenomeno, le implicazioni per il Paese, le policy" presentata nel corso del XVI Forum Comitato Leonardo il 13 novembre 2017 a Milano
Italia e Polonia: un'occasione per crescere insiemeFabrizio Rotunno
In questo webinar, ho esposto le possibili sinergie in termini di crescita e miglioramento dei processi industriali conseguenti ad un investimento in Polonia, sia esso di tipo commerciale che produttivo che di servizi. Mi occupo professionalmente della gestione di start up aziendali e stabilimenti produttivi e commerciali in Polonia.
Accento sull'Italia. I nuovi paradigmi del cambiamento e gli impatti sulla CE...ideaTRE60
ll mondo cambia e le aziende non possono più stare a guardare. I vecchi modelli di business cominciano a scricchiolare, alcuni sono già crollati, e il rischio, per chi non comprende e non si adegua ai nuovi paradigmi, è di perdere competitività. Ridisegnare le strategie aziendali è necessario per la sopravvivenza sul mercato, niente di più e niente di meno. Ma quali sono i nuovi modelli? E come trasformeranno le economie? A queste domande cerca di rispondere Accento sull'Italia, un percorso realizzato da Accenture per interpretare i profondi cambiamenti sociali, economici e culturali già in atto, analizzandoli per preparare i CEO ad anticiparne gli effetti nei vari settori.
Leggi tutto su www.ideaTRE60.it
Il 19 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato “Destinazione Italia”.
Su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e dei ministri degli Affari Esteri, Emma Bonino, e dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, il Consiglio ha approvato il piano, un progetto per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. Si tratta di 50 misure che toccano un ampio spettro di settori: dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca. Il piano è aperto alla consultazione pubblica per tre settimane affinché tutti i soggetti, pubblici e privati, che vogliono apportare un contributo, possano farlo. Al termine di questa fase, “Destinazione Italia” sarà definitivamente approvata dal Consiglio dei Ministri. Tre sono i punti in cui si articola il piano: attrazione, promozione, accompagnamento.
Sblocca Italia: piano straordinario Made in ItalyParma Couture
Questa presentazione a cura del MISE fa riferimento al Piano di promozione straordinaria per il Made in Italy previsto al Capo VII art. 30 del Decreto "Sblocca Italia" (n. 133/2014) convertito in Legge. Il piano mira a favorire l'internazionalizzazione delle PMI italiane e l'attrazione di investimenti esteri in Italia.
Pmi x internazionalizzazione (pallme x smau) 2013 10-24Oscar Pallme
La globalizzazione è un fenomeno in atto da sempre con fasi alterne.
La differenza fondamentale rispetto al passato consiste nella disponibilità di nuove tecnologie che permettono
a) la riduzione dei tempi e dei costi di trasporto, oltre che la sua tracciabilità online
b) la diffusione e condivisione della conoscenza
c) il controllo in tempo reale della performance del business ovunque realizzato
d) la presenza in remoto nonostante la distanza.
Cerchiamo di analizzare
1. Perchè le imprese diventano internazionali ed in alcuni casi multinazionali o anche globali.
2. Come le PMI possono internazionalizzarsi.
3. Motivazioni alla base delle decisioni strategiche.
4. Fattori critici di successo delle PMI vincenti.
Sono presentati anche due Benchmarking nel settore manifatturiero:
1) produzione in conto proprio
2) produzione in conto terzi
L’obiettivo è illustrare le strategie di posizionamento internazionale di queste due tipologie di PMI.
145 Internazionalizzazione ed innovazione: le chiavi per uscire dalla crisi c...Cristian Randieri PhD
La figura dell’Ingegnere Italiano per sostenere l’eccellenza italiana in termini di internazionalizzazione ed innovazione
La nostra professione assieme alle società d’Ingegneria Italiane rappresenta oggi potenzialmente l’eccellenza per il settore dell’Hi-Tech design & consulting, confermandosi come uno dei più importanti driver per la ripresa del nostro Paese, ma per la loro crescita effettiva restano ancora almeno due importanti gap da colmare che in sintesi sono rappresentati dai concetti di internazionalizzazione ed innovazione tecnologica dettati dalla vera e propria rivoluzione digitale che ci sta investendo, meglio definita mediante il ben noto concetto di industria 4.0. Una rivoluzione che ha un effetto dirompente non solo sull’intero settore tecnologico ma anche su tutti gli altri settori economici e della società imponendo dei cambiamenti repentini, continui e pervasivi.
Otto parole per crescere. Da veDrò idee per superare la crisi italianaveDrò
L’Italia vista da fuori, da altri paesi, da altre realtà, da punti di vista diversi. Con il filtro di occhi internazionali e analisi non schiacciate sul presente e sui problemi contingenti, bensì proiettando uno sguardo di lungo periodo sul futuro. veDrò, think net che raccoglie protagonisti generazionali della vita del Paese, inaugura un nuovo filone di attività. Si parte con Visto da Parigi e con la presentazione di un rapporto curato dall’Università Sorbona e dall’ufficio studi MPS, in una logica di scambio e ritorno delle idee. Tema centrale la crescita in Italia, con una analisi innovativa delle leve della crescita per il sistema paese, i suoi territori, le imprese. Se non si torna a crescere si rischia di restare schiacciati dal peso del debito pubblico e di rimanere intrappolati in una stagnazione economica e in una società immobile. Dal gruppo di lavoro Visti da Fuori di veDrò nascono alcuni spunti di riflessione e otto priorità, quale contributo generazionale al dibattito per una crescita sana e sostenibile.
"Industria 4.0 per un'impresa globale, la dimensione del fenomeno, le implicazioni per il Paese, le policy" è lo studio realizzato da Kpmg Advisory per conto di Comitato Leonardo, che è stato presentato nel corso del Forum Annuale che si è tenuto a Milano il 13 novembre 2017
Industria 4.0 Per un'Impresa Globale: Presentazione della ricercaComitato Leonardo
Presentazione a cura di Alessandro Carpinella, partner KPMG Advisory della ricerca annuale del Comitato Leonardo "Industria 4.0 per un'impresa globale: la dimensione del Fenomeno, le implicazioni per il Paese, le policy" presentata nel corso del XVI Forum Comitato Leonardo il 13 novembre 2017 a Milano
Italia e Polonia: un'occasione per crescere insiemeFabrizio Rotunno
In questo webinar, ho esposto le possibili sinergie in termini di crescita e miglioramento dei processi industriali conseguenti ad un investimento in Polonia, sia esso di tipo commerciale che produttivo che di servizi. Mi occupo professionalmente della gestione di start up aziendali e stabilimenti produttivi e commerciali in Polonia.
Accento sull'Italia. I nuovi paradigmi del cambiamento e gli impatti sulla CE...ideaTRE60
ll mondo cambia e le aziende non possono più stare a guardare. I vecchi modelli di business cominciano a scricchiolare, alcuni sono già crollati, e il rischio, per chi non comprende e non si adegua ai nuovi paradigmi, è di perdere competitività. Ridisegnare le strategie aziendali è necessario per la sopravvivenza sul mercato, niente di più e niente di meno. Ma quali sono i nuovi modelli? E come trasformeranno le economie? A queste domande cerca di rispondere Accento sull'Italia, un percorso realizzato da Accenture per interpretare i profondi cambiamenti sociali, economici e culturali già in atto, analizzandoli per preparare i CEO ad anticiparne gli effetti nei vari settori.
Leggi tutto su www.ideaTRE60.it
Il 19 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato “Destinazione Italia”.
Su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e dei ministri degli Affari Esteri, Emma Bonino, e dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, il Consiglio ha approvato il piano, un progetto per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. Si tratta di 50 misure che toccano un ampio spettro di settori: dal fisco al lavoro, dalla giustizia civile alla ricerca. Il piano è aperto alla consultazione pubblica per tre settimane affinché tutti i soggetti, pubblici e privati, che vogliono apportare un contributo, possano farlo. Al termine di questa fase, “Destinazione Italia” sarà definitivamente approvata dal Consiglio dei Ministri. Tre sono i punti in cui si articola il piano: attrazione, promozione, accompagnamento.
In controtendenza rispetto al calo di oltre venti punti percentuali segnato dal totale della
manifattura, la produzione italiana di birra supera oggi di tre punti percentuali i
volumi ante-crisi. Allo stesso modo, le esportazioni italiane di birra sono oggi oltre il
doppio di quelle di sette anni fa. Pur avendo un peso assai limitato sull’economia
nazionale, la performance del comparto brassicolo italiano offre spunti interessanti di
riflessione sulle leve per svilupparsi anche in tempi di crisi: innovazione, investimenti,
domanda interna.
- Corporate Venture Capital: investimenti record nel mondo
- Come avvicinarsi al Corporate VC e Accelerator
- La linea francese: aziende nei fondi VC
- Case history: Enel, Sia
L’Italia occupa il 65° posto nella graduatoria mondiale dei fattori determinanti la capacità attrattiva di capitali per un Paese, considerando le procedure, i tempi e i costi necessari per avviare un’impresa. Tuttavia l’Italia per la Cina è oggi il secondo mercato di riferimento in Europa (dopo il Regno Unito) e il quinto a livello mondiale.
133 Tavola Rotonda “Marcia indietro" - Automazione Oggi N. 396 – Marzo 2017 -...Cristian Randieri PhD
Si chiama fenomeno ‘reshoring’ ed e la scelta delle aziende di riportare in patria il lavoro che avevano delocalizzato. Cosa ne pensano le aziende dell’automazione?
Le imprese fanno marcia indietro, una tendenza che negli ultimi anni sta prendendo piede. Si chiama fenomeno ‘reshoring’ ed è la scelta delle aziende di riportare in patria il lavoro che avevano delocalizzato. Un fenomeno nato negli USA al tempo del presidente Obama, e ben rimarcato ora da Trump, è stato anche esportato in Europa e in Italia dove la tradizione manifatturiera è antica. Sono parecchi ormai i casi di ‘rilocalizzazione produttiva’ documentati e concentrati soprattutto nel nord Italia in quei settori in cui la manifattura italiana è più attiva come la meccanica, l’abbigliamento, l’arredamento, l’agroindustria e la farmaceutica. Settori in cui ci sono competenze, esperienza, cultura d’impresa, in cui è sapiente il mix di tradizione, innovazione, qualità, impiego intelligente di conoscenze produttive tecnologiche. E soprattutto in tempi di Industry 4.0, di digital manifacturing, di start-up è sicuramente una sfida da molti punti di vista. Ne abbiamo parlato con alcuni esponenti di aziende del mondo dell’automazione per capire quanto vale il vero ‘Made in Italy’. I nostri interlocutori: Alessandra Boffa, business development manager, Robotics & Motion Division di ABB (www.abb.it); Cristian Randieri, presidente e CEO di Intellisystem Technologies (www.intellisystem.it); Marco Filippis, product manager robot di Mitsubishi Electric (http://it3a.mitsubishielectric.com/fa/it); Roberto Zuffada, head of digital enterprise team di Siemens Italia (www.siemens.it), Francesca Selva, vice president marketing & events di Messe Frankfurt Italia.
Leadership e resilienza: un esempio dalle PMI italianeAndrea Mennillo
Articolo che parla di come la leadership delle piccole e medie imprese italiane abbia permesso loro di superare il momento peggiore dell'emergenza covid
Quando si decide di operare su mercati stranieri diventa quanto mai necessario avere a disposizione strumenti operativi e amministrativi per poter meglio valutare i rischi o i limiti dell’impresa. Nelle numerose interviste che Press ospita in questo numero emerge un dato chiaro: le pmi, tema tanto caro ai commercialisti, oggi hanno significative chance per esportare i loro prodotti all’estero. L’aspetto dimensionale dell’impresa non costituisce più un limite. Quello che conta sono la competitività dei prodotti, l’azione di marketing, il know how, gli investimenti. E, naturalmente, una corretta e approfondita informazione e formazione.
1. MISSIONFLEET non solo flotte
34 | APRILE-MAGGIO 2013
SULLA STRADA
PERLACINA
L’espansione in Cina rappresenta l’obieivo di un numero sempre maggiore di aziende
italiane, mentre quelle cinesi stanno sbarcando in Italia alla ricerca del nostro know-how
e del Made in Italy: un intreccio ricco di opportunità, ma non privo di insidie.
Da diversi anni ormai si assiste
ad un sensibile spostamento del
baricentro economico dai paesi
le cui economie sono mature
verso quelle in via di sviluppo.
Tra queste è la Cina a giocare un
ruolo di primo piano.
L’economia della terra di mezzo
continua imperterrita la sua
corsa nonostante le incertezze e
le turbolenze che scuotono i
mercati e i sistemi economici a
livello globale, grazie anche a un
importante cambiamento
strategico che la vede un po’
meno focalizzata sull’export e sul
ruolo, consolidato negli anni
passati, di principale fabbrica
low-cost del mondo e invece
sempre più attenta allo
sviluppo della domanda
interna, sia sul lato dei consumi
che quello delle infrastrutture.
I PARAMETRI
ECONOMICI
I dati economici evidenziano
che la Cina è il secondo paese
al mondo per incidenza sul
testoefotodiMassinoGhetti
D
SHANGAI
2. MISSIONFLEET non solo flotte
APRILE-MAGGIO 2013 | 35
PIL mondiale - subito dopo gli
Stati Uniti - e le stime più
recenti dicono che entro due
anni il gap che esiste con
l’economia USA verrà
notevolmente ridotto. Inoltre
osservando solo alcune delle sue
principali province, le troviamo
posizionate molto bene nella
classifica mondiale. La provincia
di Guangdong, per esempio ha
un PIL simile a quello
dell’Indonesia, mentre le
province di Jiangsu e Shandong
insieme superano la Svizzera.
Anche analizzando altri
parametri come ad esempio
l’esportazione, troviamo il
Guangdong allo stesso livello
della Corea del Sud o Jiangsu a
quello di Taiwan. Il PIL di
Shanghai per persona è simile al
PIL nell’Arabia Saudita (a parità
di potere d’acquisto), ed è ancora
inferiore, e di molto, del PIL
delle regioni ad amministrazione
speciale come Hong Kong e
Macau. All’altro estremo, la
provincia più povera, Guizhou,
ha un reddito pro-capite vicino a
quello dell’India.
Il paese è andato avanti nel
rispetto dell’ambizioso piano
quinquennale approvato nel
2011 (riportato sinteticamente
nella tabella allegata) che
prevede la trasformazione del
modello di sviluppo economico
attraverso una crescita
bilanciata e sostenibile, lo
sviluppo dei settori ad elevato
tasso di tecnologia, nonché
importanti opere di
urbanizzazione in un contesto
dove l’attenzione al
cittadino/lavoratore è sempre
più importante e dove gli
orizzonti geografici diventano
sempre più ampi.
Date queste premesse, l’interesse
e l’attenzione verso queste
dinamiche da parte delle
imprese del nostro paese ha
mostrato un continuo crescendo.
Molte aziende hanno valutato
con estremo interesse un
approccio al mercato cinese e già
nel recente passato diverse di
queste hanno mosso i passi per
entrarvi.
I RAPPORTI
COMMERCIALI
ITALIA-CINA
Più recentemente poi, nel corso
della scorsa legislatura, le azioni
di avvicinamento tra i due paesi
portate avanti dal governo Monti
– ricordiamo la visita del
presidente del consiglio a
Pechino - hanno messo
nuovamente in risalto la
discussione su come gli
investimenti cinesi in Italia
possano essere un’opportunità
per far ripartire la crescita
economica nel nostro paese,
portando una boccata di respiro
e un vantaggio diretto alle
imprese italiane
In passato l’apertura e la crescita
delle relazioni commerciali tra
Italia e Cina avevano suscitato
parecchie critiche da chi vedeva
nei prodotti a basso costo di
provenienza cinese la causa della
nostra crisi, così come da chi
sosteneva che i capitali stranieri
servissero solo a fare shopping
del Made in Italy col rischio di
essere depredati del nostro
know-how.
Le cose sembrano essere
cambiate e le aziende italiane, in
particolare le piccole e medie
imprese, che rappresentano una
parte importante del tessuto
economico e produttivo, hanno
iniziato a vedere la Cina come
uno strumento per uscire dalla
crisi e non più come la sua
causa.
Il numero delle aziende
italiane presenti in Cina è in
costante espansione. Cresce
inoltre la fiducia da parte delle
aziende italiane nel sistema
cinese e contemporaneamente
diminuisce il timore
nell’affrontarlo.
Naturalmente non sempre la
storia è a lieto fine, né mancano
gli elementi di rischio e di
attenzione, ma nel suo
complesso la Cina rappresenta
una grande opportunità per le
aziende che hanno iniziato a
vedere il colosso asiatico
soprattutto come un
grandissimo mercato dove
sviluppare le proprie operations.
Ne abbiamo parlato Con Tiziana
Cantoni, Responsabile Business
Development per l’Italia di PTL
Group, società leader nelle
Business Operations che in
quindici anni di attività in Cina
ha supportato le aziende
straniere a gestire al meglio le
proprie operazioni nel mercato
Cinese.
LE OPPORTUNITÀ
PER LE AZIENDE
ITALIANE
MISSIONFLEET - Innanzi tutto
com’è vista la situazione
economica del nostro Paese
dalla prospettiva di un italiano
che vive e lavora a Shanghai?
TIZIANA CANTONI - Vista da fuori
la situazione italiana non è
rosea. Immobilismo, timore,
diffidenza e attesa frenano
l’espansione delle aziende
italiane in Cina. Come PTL
Group sosteniamo da tempo che
la Cina dovrebbe essere la
risposta alla crisi, ma le aziende
italiane faticano a vederla in
questo modo. E rischiano di
perdere una grande e unica
opportunità, lasciando campo
aperto alla concorrenza straniera
che invece in Cina si sta
muovendo con buoni risultati.
Quali sono le prospettive di
business per le aziende italiane
in Cina, e in quali settori si
TIZIANA
CANTONI,
RESPONSABILE
BUSINESS
DEVELOPMENT
PTL GROUP
3. MISSIONFLEET non solo flotte
36 | APRILE-MAGGIO 2013
nostro paese e come questi
possono supportare e favorire
la ripresa economica italiana?
Io qui vedo un grande rischio
impacchettato come un regalo.
Bisogna fare un distinguo: al
governo cinese di certo non
interessa sviluppare il mercato
italiano. Gli investimenti in
Italia sono focalizzati
all’acquisizione della nostra
tecnologia, a volte ceduta a basso
prezzo. Con la crisi che incalza,
si deve evitare l’errore di
guardare al risultato di breve
termine e focalizzarsi nel lungo
periodo. Più interessante per le
aziende italiane è portare e
sviluppare le proprie tecnologie
sul mercato cinese attraendo
capitali cinesi, favorendo la
ricerca e sviluppo in Italia.
Molte imprese italiane hanno
già provato a percorrere la “via
cinese” con alterna fortuna.
Nella vostra esperienza quali
sono le principali
raccomandazioni su cosa fare e
sugli errori da evitare?
Joint venture fallite, soci non
affidabili, prodotti copiati ancora
prima di essere sul mercato,
sono tutti incidenti di percorso
cha hanno un fattor comune:
l’errore di non capire che la Cina
è un Paese “diverso”. E non mi
riferisco ad aspetti folcloristici
come le strane abitudini
culinarie, ma a logiche
economiche e commerciali
diverse. Spesso chi viene in Cina
lo fa pensando di avere successo
tABellA - Il nUoVo PIAno QUInQUennAle ARtIColAto In CInQUe PUntI stRAteGICI
PUntA AllA tRAsfoRMAZIone Del MoDello DI sVIlUPPo eConoMICo
Fonti: Camera di Commercio Italiana in Cina; Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese.
IMPeRAtIVI stRAteGICI oBIettIVI CHIAVe Al 2015
CResCItA
BIlAnCIAtA
• Estensione della crescita a tutte le regioni
• Espansione dei consumi e ottimizzazione
della struttura degli investimenti
• Crescita media del PIL del 7% annuo
• Creazione di 45 milioni di posti di lavoro in
aree urbane
• Disoccupazione sotto il 5%
• Popolazione non superiore a 1,39 miliardi
GloBAlIZZAZIone • Graduale strategia di apertura del mercato
• Accelerazione della strategia “Going Global”
• Espansione geografica di imprese cinesi
all’estero
• Aumento acquisizioni all’estero
URBAnIZZAZIone • Miglioramento dei servizi pubblici e
creazione di infrastrutture
• Lancio di piani pensionistici, riforma del
settore sanitario, miglioramento nella
distribuzione del reddito
• Aumento dei salari minimi di almeno il 13%
annuo
• Piani pensionistici per 357 milioni di
residenti
• Assistenza sanitaria a copertura del 70%
delle spese mediche
nUoVe
teCnoloGIe
• Sviluppo di settori strategici
• Miglioramento del settore manifatturiero e
ampliamento del terziario
• Spesa per Ricerca & Sviluppo pari al 2,2%
del PIL; aumento del numero dei brevetti
• Focus su sette settori strategici
• Crescita del settore terziario al 47% del PIL
sostenIBIlItÀ • Piano di risparmio energetico e
miglioramento impatto ambientale
• Riduzione del 17% di emissioni di anidride
carbonica
• Utilizzo di fonti alternative di energia
• Riduzione del consumo di energia per punto
di PIL del 16%
• Riduzione emissioni di CO2 del 40% fino
al 2020
evidenziano maggiori
opportunità?
Tutti i settori che implicano alta
tecnologia. Il know-how italiano
è quello che ci distingue e che
interessa al mercato locale.
Questo vantaggio è destinato a
durare ancora poco: il governo
cinese sta, infatti, investendo
molto nell’alta tecnologia con
l’obiettivo di colmare il gap
esistente. Entro pochi anni
saranno in grado di creare
internamente alta tecnologia ed
esportarla. È opportuno quindi
sfruttare il momento e trarne
vantaggio ora, se non si vuole
correre il rischio di perdere
l’opportunità.
Quali sono le opportunità
degli investimenti cinesi nel
4. MISSIONFLEET non solo flotte
APRILE-MAGGIO 2013 | 37
applicando modelli che
funzionano in Italia e in altri
Paesi del mondo. Ma la Cina non
è il resto del mondo e strategie
commerciali che funzionano
altrove qui non funzionano.
Ad esempio c’è la convinzione
sbagliata e fuorviante che si può
venire in Cina e spendere due
soldi perché qui costa tutto poco
e tutto si può fare. Per avere
successo – qui come altrove – è
necessario allocare le giuste
risorse, non solo economiche ma
anche di tempo per conoscere
l’ambiente in cui si opera e per
affrontare seriamente il mercato.
Spesso di parla del Made in
Italy e del mercato consumer
mettendo meno in risalto le
potenzialità del B2B, quali le
vostre evidenze?
Questo è uno dei problemi che
incontriamo spesso. Tutti
vogliono vendere ai cinesi, ma
principalmente vino, cibo e
moda. A parte quest’ultimo
settore che va molto bene, ma è
ormai maturo e presidiato, i
primi due presentano molte
difficoltà e spesso si traducono
in insuccessi.
Diverso il discorso per Il B2B,
un settore su cui noi puntiamo.
Tecnologia e qualità dei prodotti
che le aziende italiane offrono
sono di grande interesse per le
aziende locali che non sono
ancora in grado di produrli.
Rete di vendita,
organizzazione e risorse
umane: quale modello
adottare, quali i rischi e le
opportunità?
La prima regola che consigliamo
è avere una strategia chiara e un
progetto definito per la
costruzione di una propria
struttura commerciale e
logistica. Iniziare a vendere
tramite un solo agente o un
distributore non porta molto
lontano. Mi sento spesso dire “a
me in Cina va bene, vendo ogni
anno di piú”. Verissimo, ma sono
briciole se si guarda al
potenziale del mercato o ai
risultati dei concorrenti più
strutturati.
In tutto questo voi avete una
posizione di osservatori
privilegiati?
Più che di osservatore la nostra è
la posizione di un business
partner. Come PTL Group
abbiamo infatti supportato le
aziende straniere ad avere
successo in Cina lavorando su
diversi fronti: ottimizzando le
loro vendite attraverso le nostre
risorse o gestendo le loro;
importando ed esportando i loro
prodotti attraverso le nostre
piattaforme logistiche;
costruendo le loro fabbriche e
realizzando i loro progetti
produttivi, supervisionando sia
la parte tecnica che i rapporti
con i governi locali;
ristrutturando le loro filiali
cinesi e migliorandone il
controllo nei momenti di crisi e
di cambiamento.
La nostra rivista si occupa di
automotive e flotte aziendali.
Della Cina sappiamo che in
generale c’è estrema
attenzione ai temi della
mobilità, in particolare traffico
e inquinamento: quali sono i
trend e i focus?
Basta dare un’occhiata all’ultimo
piano quinquennale (riduzione
drastica di tutti i fattori
inquinanti), al piano anti
inquinamento appena approvato
(16 miliardi di dollari stanziati),
alla richiesta sempre maggiore
di auto di lusso (nel 2012 il
settore ha registrato un 65% in
più rispetto l’anno precedente) e
alla crescita del settore auto in
generale (più modesta, ma
sempre prevista del 7% nel
2013), per avere un’idea di come
si muoverà il settore automotive.
Crescita costante ma in
direzione lusso e green.
PTL Group ha tre sedi in Cina (Pechino,
Guangzhou e Shanghai) e uffici di
rappresentanza in Israele, Italia e Paesi
Bassi. PTL Group – Ha vinto il premio ATTA*
2012 per le attività di turnaround
Management.
*(Asia Transformation & Turnaround Association)