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GLI ORIENTAMENTI DELL’AUTORITA’
PER RIFORMARE LA
TARIFFA ELETTRICA DOMESTICA
Roma, 8 luglio 2015
VII Conferenza Nazionale sull’Efficienza Energetica
Ing. Emanuele Regalini
Unità Regolazioni caratteristiche e innovative
Direzione Infrastrutture, unbundling e certificazione
Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico
Questo non è un documento ufficiale dell’AEEGSI
18.02.15 2
CONTENUTI
1. Le tappe del percorso compiuto finora
2. Le previsioni del D.Lgs. 102/2014
3. Struttura tariffaria progressiva:
Cosa significa? Cosa comporta? Funziona?
4. Gli orientamenti dell’Autorità
5. Stimoli tariffari all’efficienza energetica e alle
rinnovabili
3
1. Le tappe del percorso compiuto finora
Le tappe più recenti di un percorso avviato già nel 1999:
Maggio 2013 Avvio procedimento 204/2013/R/eel
Maggio 2014 Delib. 205 per sperimentazione tariffaria pompe di calore
Luglio 2014 Emanazione del D.Lgs. 102/2014 (Art. 11, c.3)
Agosto 2014 Avvio procedimento 412/2014/R/efr
Ottobre 2014 Primo incontro con associazioni di consumatori
Febbr. 2015 Documento di consultazione 34/2015/R/eel
Giugno 2015 Documento di consultazione 293/2015/R/eel
Segnalazione su bonus sociale 287/2015/I/com
Segnalazione su oneri generali 292/2015/I/eel
Connessioni dirette di questo procedimento con altri:
• «Bolletta 2.0» (delibere 501/2014/R/com e 200/2015/R/com)
• «Energy Footprint» (consultazioni 232/2014/R/eel e 186/2015/R/eel)
4
2. Le previsioni del D.Lgs. 102/2014 (art. 11, c.3)
«Con uno o più provvedimenti e con riferimento ai clienti domestici,
l'Autorità adegua le componenti della tariffa elettrica da essa stessa definite,
con l'obiettivo di superare la struttura progressiva rispetto ai consumi e
adeguare le predette componenti ai costi del relativo servizio, secondo
criteri di gradualità.
L'adeguamento della struttura tariffaria deve essere tale da stimolare
comportamenti virtuosi da parte dei cittadini, favorire il conseguimento
degli obiettivi di efficienza energetica e non determina impatti sulle
categorie di utenti con struttura tariffaria non progressiva.
«Su proposta della stessa Autorità, il Ministro dello sviluppo economico,
in relazione alla valutazione ex-ante dell'impatto conseguente
all'adeguamento e al fine di tutelare i clienti appartenenti a fasce
economicamente svantaggiate, definisce eventuali nuovi criteri per la
determinazione delle compensazioni della spesa sostenuta per la
fornitura di energia elettrica, di cui al decreto del Ministro dello sviluppo
economico 28 dicembre 2007.»
5
2. Obiettivi e vincoli della riforma
OBIETTIVI
1. superare la struttura
progressiva rispetto ai
consumi
2. adeguare le componenti ai
costi del relativo servizio
3. Stimolare comportamenti
virtuosi
4. favorire il conseguimento
degli obiettivi di efficienza
energetica
VINCOLI
1. Limitazione ai clienti domestici:
non determina impatti sulle
altre categorie di utenti
2. secondo criteri di gradualità
È allora utile delimitare i confini:
• del settore Domestico
• delle componenti tariffarie
definite dall’Autorità
6
2. Settore Domestico: l’unico con tariffa progressiva
Rispetto al totale
dell’energia distribuita
ogni anno in Italia
(circa 260 TWh):
il 23% viene prelevata
dal settore domestico,
pari a poco meno della
metà di quello che viene
complessivamente
prelevato in
Bassa Tensione
(circa il 50% del totale)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
23%
2%
25%
36%
15% AT e AAT
MT altri usi
BT altri usi
BT illuminazione
pubblica
BT domestico
7
2. Settore Domestico: cosa si paga con la bolletta
per un
cliente residente
con 3 kW e
2700 kWh/anno
parti che dipendono
dalla regolazione
dell’Autorità
«tariffa» in senso proprio
Aggiornamento:
I trim.2015
Servizi
di rete;
15%
Oneri
generali
; 26%
Servizi
di
vendita;
46%
IVA e
Accise;
13%
Le componenti tariffarie
definite dall’Autorità rappresentano
meno del 50% della bolletta totale
Riformare la tariffa domestica senza
impatti sugli altri settori impone quindi
che vengano mantenuti inalterati i gettiti di:
• Servizi di rete pari a ca. 3100 M€/anno
• Oneri generali di sistema pari a ca. 3500 M€/anno
3.
Struttura tariffaria progressiva
Cosa significa? Cosa comporta? Funziona?
3. Struttura progressiva: cosa significa?
Fonte: Eurostat (2013)
18.02.15 9
0,000
0,050
0,100
0,150
0,200
0,250
0,300
0,350
EU-28 Germany Spain France United
Kingdom
ITALY
1 000 - 2 500
kWh/anno
2 500 - 5 000
kWh/anno
5 000 kWh - 15
000 kWh/anno
> 15 000
kWh/anno
€/kWh
Introdotta in pochi Paesi (soprattutto negli anni Settante) con motivazioni
sociali ed ambientali: fino al 2014 l’Italia era l’unico Paese europeo.
Dal 2015 anche la Vallonia usa una «tariffa progressiva», ma impostata in
modo molto diverso (sconto in energia, crescente con dimensione nucleo).
3. Struttura progressiva: cosa significa?
10
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
c€/kWh
kWh / anno
Tutte le componenti A e UC
- corrisp. variabile
D2
D3
D1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
c€/kWh
kWh / anno
Tariffa dei servizi di rete
- corrisp. variabile
D2
D3
D1
SUSSIDIANTI
SUSSIDIATI
SUSSIDIANTI
SUSSIDIATI
3. Struttura progressiva: cosa significa?
D3
Prelievi annui [kWh]
D2
D1
Spesa
annua
[€]
Riferimento iso-gettito
per tutte le
29,4 M famiglie
(sperimentazione p.d.c.)
21,8 M famiglie
RESIDENTI con P<=3
7,6 M famiglie
NON-RESIDENTI e/o con P>3
Incrocio delle curve a
ca. 3.500 kWh/anno
11
Sconto anche
sulle quote fisse
per i RESIDENTI con P<=3
3. Distribuzione dei clienti domestici tra scaglioni
D3 D2
D1
Spesa
annua
[€]
12
0%
10%
20%
30%
40%
50%
clienti in D3
clienti in D2 100% =
29,43 milioni
di clienti
Prelievi annui kWh
Prelievi annui kWh
3. Struttura progressiva: cosa comporta?
7,6 milioni di clienti in D3
(residenti >3kW e
tutti i non residenti)
3 milioni di clienti in D2
residenti 3kW con prelievi
>3.500 kWh/anno
18,8 milioni di clienti in D2 con prelievi <3.500 kWh/anno
13
DOPPIO
SUSSIDIO
INCROCIATO
stimabile
per difetto
in ca.
1 miliardo €
3. Quali fattori influenzano l’entità dei prelievi?
14
Chi preleva MENO elettricità?
1. Le famiglie di piccole
dimensioni
2. Chi usa poco l’abitazione
(perché lavora tutto il giorno,
va in vacanza, mangia fuori,
porta abiti in lavanderia, …)
3. Chi ha impianto FV che
copre parte del suo
fabbisogno
4. Chi ha elettrodomestici
efficienti
5. ...
Chi preleva PIU’ elettricità?
1. le famiglie numerose
2. chi è tutto il giorno in casa con TV
e luci sempre accese
3. molti di coloro che abitano in aree
non metanizzate o servite da reti di
teleriscaldamento o in case di
classe A
4. chi ha bisogno di apparecchi
elettromedicali salvavita
5. chi usa pompe di calore e veicoli
elettriche
6. chi ha elettrodomestici inefficienti
7. …
Chi preleva poco, guadagna poco?
Non sempre: spesso reddito e prelievi non sono correlati tra loro. Ad es.:
3. Quali fattori influenzano l’entità dei prelievi?
15
E dagli anni Settanta a oggi è
completamente cambiata la
distribuzione % delle famiglie in
funzione del N di componenti:
Numero di componenti il nucleo
Oggi è molto forte la dipendenza
tra prelievi elettrici familiari e
numero di componenti il nucleo
(oltre che dalla zona geografica):
Prelieviannui[kWh]
Numero di
componenti
il nucleo:
Fonte: campione di circa
10,000 clienti con bonus
3. Struttura progressiva: cosa comporta?
16
Per garantire le invarianze dei gettiti,
lo sconto applicato a tutti i clienti
residenti e con P<=3 deve essere
compensato da un forte aumento
per gli altri clienti domestici.€
€
…e questo induce
distorsioni di varia natura.
Ad es.:
a parità di energia totale prelevata,
una sola famiglia grande paga
molto più di due famiglie piccole
10
12
14
16
18
20
22
24
26
28
30
c€/kWh
prelievi annui [kWh]
tariffa D2 media
tariffa D2 marginale
3. Progressività: funziona? Serve ancora?
17
In questi 40 anni la tariffa progressiva
ha prodotto segnali di prezzo
difficilmente interpretabili dal
consumatore, sensibile più
al prezzo medio che al marginale.
Inoltre in 40 anni sono stati introdotti
molti altri strumenti rivelatisi più efficaci
• sia per sostenere i bassi redditi
(bonus sociale)
• sia per stimolare comportamenti e investimenti efficienti:
etichetta energetica, requisiti energetici minimi,
incentivi di varia natura (detrazioni fiscali, TEE,
conto termico, rottamazioni)
4.
Gli orientamenti dell’Autorità
• L’impegno di potenza
• La tariffa per i servizi di rete
• Le componenti tariffarie per gli oneri
generali di sistema
• Il percorso di gradualità
4. L’impegno di POTENZA
19
1. introdurre livelli di potenza contrattualmente impegnata con un
passo più fitto rispetto all’attuale per liberare la possibilità di scelta
per i clienti, ottimizzando costi e utilizzo delle reti.
2. azzerare oneri in capo ai clienti finali previsti in caso di variazioni
del livello di potenza contrattualmente impegnata
(contributo in quota fissa previsto a favore dei distributori per la
copertura degli oneri amministrativi)
3. Mettere a disposizione, tramite bolletta o portale internet, delle
informazioni relative alla massima potenza prelevata mensile
su base quartoraria,
1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 6 7 8 9 10 15
PER TUTTI
1,5 3,0 4,5 6,0 10 15
RESIDENTI D2 D2 D3 D3 D3 D3
NON RES. D3 D3 D3 D3 D3 D3
4. L’impegno di POTENZA
20
I risultati di un analisi statistica su 918 POD domestici con P=3 kW
misurati per un anno con cadenza quartoraria suggeriscono che:
non tutti i clienti domestici utilizzino a pieno la potenza disponibile
ed esista dunque un potenziale di risparmio.
3,30
2,75
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
Potenzamassima
prelevatanell'anno[kW]
Il 47% degli utenti NON ha
prelevato una potenza
media superiore a 3,3 kW
nei 15’
Il 7% degli utenti NON ha
prelevato una potenza
media superiore a 2,5 kW
nei 15’
% POD sul totale
4. TARIFFA DI RETE: aderenza ai costi
Viene adottata una struttura
tariffaria trinomia (TD),
fortemente riflessiva dei costi
delle attività di rete:
• €/punto per misura e
commercializzazione
• €/kW per distribuzione BT,
MT e AT
• €/kWh per trasmissione
(coerente con la struttura
tariffaria adottata per
clienti BT altri usi)
Spesa annua solo per SERVIZI DI RETE [€]
18.02.15 21
0
50
100
150
200
250
300
0 900 1.800 2.700 3.600 4.500 5.400
Prelievi annui [kWh] di cliente con P=3 kW
D2-2015
D3-2015
T0 (=D1)
TD
BTA
4. ONERI DI SISTEMA: valutazione multi-obiettivo
Per definire la struttura delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali
di sistema, che hanno evidente natura parafiscale, non è possibile compiere
valutazioni di aderenza ai costi.
Sono state quindi definite 4 possibili opzioni (T0, T1, T2 e T3), tutte conformi
alla normativa, in termini di superamento della progressività
ed è stata applicata una valutazione multi-obiettivo, basata su questi criteri:
• Accettabilità diffusa (variazione di spesa media per i clienti residenti)
• Stimolo a risparmio ed efficienza energetica
• Stimolo a fonti rinnovabili e autoconsumo
• Semplificazione amministrativa (minore esigenza di acconti e conguagli)
• Prevedibilità di spesa per i clienti
• Effetti distorsivi sul segnale di prezzo
• Effetto di redistribuzione del gettito oneri generali
18.02.15 22
4. ONERI DI SISTEMA: le 4 opzioni
18.02.15 23
opzione QUOTA FISSA
c€ / punto
QUOTA POTENZA
c€/kW
QUOTA ENERGIA
c€/kWh
T0 (=D1) 100%
T1 50% 50%
T2 Res 18% 44%
Non-Res 32% 6%
totale 50% 50%
T3 Res 66%
Non-Res 25% 9%
totale 25% 75%
Tra le molte opzioni considerate ne sono state poi selezionate solo 4,
differenziate in funzione di:
• come viene raccolto il gettito totale (3500 milioni di euro)
tra quota fissa, quota potenza, quota energia
• Introduzione o meno di una distinzione tra residenti e non residenti
4. ONERI DI SISTEMA: l’opzione preferita
18.02.15 24
€ 0
€ 100
€ 200
€ 300
€ 400
€ 500
€ 600
€ 700
€ 800
0 900 1800 2700 3600 4500 5400 6300 7200
SpesaannuanettaperAeUC[€/anno]
prelievi annui [kWh/anno]
2015-D2
2015-D3
TD-RES
TD-NONRES
La valutazione multiobiettivo
mostra come l’opzione T3
sia complessivamente
migliore delle altre
(e viene quindi assunta
come tariffa «TD»).
Ad es, la T3 rispetto alla T0:
• riduce dal 20% al 70% gli
impatti di spesa sui clienti
residenti
• Stimola di più gli investimenti
per un’elettrificazione
efficiente delle abitazioni
4. Il percorso di GRADUALITA’
18.02.15 25
l’Autorità propone di articolare la transizione tariffaria su 3 anni
per arrivare ad un completo superamento della progressività
dal 1 gennaio 2018.
Questo allo scopo di trovare un compromesso tra la necessità di
mitigare gli impatti di spesa annui, raccogliere dati mancanti, adeguare sistemi informativi e
meccanismo bonus sociale e l’opportunità di non prolungare troppo una transizione che
rischia di creare confusione nei clienti e ritardare un’evoluzione virtuosa del sistema.
Opzione G2 Dal 1° genn. 2016 Dal 1° genn. 2017 Dal 1° genn. 2018
Servizi di
rete
“a progressività ridotta” nuova struttura non
progressiva
nuova struttura non
progressiva
Servizi di
vendita
uguale a 2015 nuova struttura non
progressiva
nuova struttura non
progressiva
Oneri
generali
uguale al 2015 struttura transitoria nuova struttura non
progressiva
Impegno di
potenza
Disponibilità dati Disponibilità dati
Ridefinizione taglie
Riduzione diritti fissi
Disponibilità dati
Ridefinizione taglie
Riduzione diritti fissi
4. Il percorso di GRADUALITA’
18.02.15 26
La scelta dell’opzione T3 per gli oneri generali di sistema comporta il
mantenimento di una residua redistribuzione di oneri
(stimabile in circa 700 M€) tra clienti residenti e non.
l’Autorità è orientata a prevedere (dopo il 2018)
un ulteriore periodo di transizione al termine del quale
tale differenziazione potrebbe essere completamente annullata.
Si potrebbe ad esempio azzerare il gettito redistribuito nel corso di 7 anni;
rispetto alla tariffa del 2018 quindi:
• tutti i clienti domestici residenti subirebbero ognuno
un aumento di circa 1,10 euro a trimestre per 7 anni,
• mentre tutti i clienti domestici non residenti avrebbero
uno sconto fisso pari a 4,23 euro a trimestre.
Al 2025 tutti i clienti pagherebbero la medesima tariffa.
5. Stimoli tariffari all’
EFFICIENZA ENERGETICA
• Usi termici nella abitazioni
• Autoveicoli
Tariffe elettriche e USI TERMICI nelle abitazioni: 5 casi studio
28
Per studiare gli impatti economici che la riforma tariffaria potrebbe avere sulle
spese energetiche familiari per climatizzazione e cottura cibi,
si considerano 5 casi puramente esemplificativi: (fonte: Rapporto RSE,2015)
Tradizionale Tutto elettrico
Caldaia a
condensazione
+
Condizionatore
elettrico
+
Fornelli a gas
(P=3 kW)
Pompa di
calore
reversibile
(SCOP=2,58)
+
Piastre a
induzione
(P=5,5 kW)
Elettrificazione
di cotture e
climatizzazione
2 bollette 1 bolletta
Tariffe elettriche e USI TERMICI nelle abitazioni: 5 casi studio
18.02.15 29
riduzioni percentuali di spesa
energetica totale annua
conseguibili da clienti domestici
risparmi
percentuali di
energia primaria
vs
-60%
-50%
-40%
-30%
-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
Caso
A
Caso
B
Caso
C
Caso
D
Caso
E
Riisparmio%sulle
speseannuetotali
Risparmio%dienergia
primaria
!NB: con la tariffa progressiva, il risparmio energetico non è economico!
Tariffe elettriche e AUTOVEICOLI: 4 casi studio
30
Per studiare gli impatti economici che la riforma tariffaria potrebbe avere sulle
sole spese energetiche del trasporto familiare,
si considerano 4 casi puramente esemplificativi:
Tradizionale
a) Prelievi 1500 kWh
Potenza 3 kW
City car a benzina
b) Prelievi 2200 kWh
Potenza 3 kW
Utilitaria a benzina
c) Prelievi 2700 kWh
Potenza 3 kW
Auto media a benzina
d) Prelievi 6000 kWh
Potenza 6 kW
Auto grande a benzina
Elettrico
a) Prelievi 2715 kWh
Potenza 3 kW
City car elettrica
b) Prelievi 3850 kWh
Potenza 3,5 kW
Utilitaria elettrica
c) Prelievi 5295 kWh
Potenza 4,5 kW
Auto media elettrica
d) Prelievi 9240 kWh
Potenza 6 kW
Auto grande elettrica
Elettrificazione
dei trasporti
familiari
Tariffe elettriche e AUTOVEICOLI: 4 casi studio
18.02.15 31
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
Caso
a)
Caso
b)
Caso
c)
Caso
d)
Riisparmio%sullespese
annuetotali
Risparmio%dienergia
primaria
!NB: con tariffa progressiva: molto risparmio energetico poco economico!
riduzioni percentuali di spesa
energetica totale annua
conseguibili da clienti domestici
risparmi
percentuali di
energia primaria
vs
5. Stimoli tariffari all’
AUTOCONSUMO da parte di prosumer
Autoconsumo: chi sono i prosumer domestici?
33
Poco più di 300.000 clienti, di cui circa:
• Il 60% con tariffa D2 (residenti con potenza impegnata <=3)
• Il 40% con tariffa D3 (quasi certamente con potenza impegnata >3)
In entrambi i casi, la grande maggioranza ha impianti fotovoltaici con
potenza inferiore a 3 kW o compresa tra 4,5 e 6 kW.
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
P <= 3 3 < P <= 4,5 4,5 < P <= 6 6 < P <= 10 10 < P <= 20
Potenza dell’impianto di generazione
D3
D2
Fonte: GSE
(dati 2013)
Autoconsumo: chi sono i prosumer domestici?
34
Consumi di energia e
ripartizione tra autoconsumo, prelievi con e senza scambio sul posto
per
Clienti in D2 Clienti in D3
-
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000 autoproduzion
e contesuale al
consumo
prelievo dalla
rete in SSP
prelievo dalla
rete senza SSP
Energia
consumata per
cliente
-
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
kWh kWh
Autoconsumo: schema generale di impatto economico
35
Impatto economico dell’eliminazione della progressività
discende da 2 fattori :
a) riduzione del corrispettivo in c€/kWh e quindi del beneficio
economico dell’autoconsumo;
b) possibile riduzione della spesa annua per il prelievo residuo.
Spesaannua[€]
Prelievo annuo [kWh]
Valore
economico
autoconsumo
Prelievi autoconsumo Consumi
Valore
economico
autoconsumo
Autoconsumo: 2 casi studio in D2
36
2 casi studio a rappresentare i poco più di 180.000 prosumer domestici D2:
A. cliente domestico residente con potenza impegnata pari a 3 kW e
consumi di energia elettrica pari a 3.400 kWh/anno
(35% autoconsumato -> prelievo residuo di 2.200 kWh);
B. cliente domestico residente con potenza impegnata pari a 3 kW e
consumi di energia elettrica pari a 5.000 kWh/anno
(41% autoconsumato -> prelievo residuo di 2.900 kWh);
caso B
caso A
€ 200
€ 400
€ 600
€ 800
€ 1.000
€ 1.200
SpesaannuaTOTALE
netta[€]
Prelievo annuo [kWh]
D2
T0
T1
T2
T3=TD
Autoconsumo: 2 casi studio in D2
37
Confronto tra variazioni di spesa registrate con diverse strutture tariffarie
Caso A Caso B
Variaz.Spesaannuatotalenetta[€]
-€ 300
-€ 250
-€ 200
-€ 150
-€ 100
-€ 50
€ 0
€ 50
€ 100
€ 150
D2 T0 T1 T2 T3=TD
eliminazione
progressività
riduz prelievi
per
Autoconsumo
Effetto
Combinato
-€ 600
-€ 500
-€ 400
-€ 300
-€ 200
-€ 100
€ 0
€ 100
D2 T0 T1 T2 T3=TD
Per il cliente A, che ha un basso prelievo residuo,
la riforma comporta un incremento della bolletta.
Per il cliente B, che ha un prelievo residuo più alto, l’impatto della tariffa può essere
positivo o negativo a seconda dell’opzione tariffaria.
Autoconsumo: 4 casi studio
38
2 casi studio a rappresentare i poco più di 120.000 prosumer domestici D3:
C. cliente domestico residente con potenza impegnata pari a 6 kW e
consumi di energia elettrica pari a 4.200 kWh/anno
(29% autoconsumato -> prelievo residuo di 3.000 kWh);
D. cliente domestico residente con potenza impegnata pari a 6 kW e
consumi di energia elettrica pari a 7.100 kWh/anno
(34% autoconsumato -> prelievo residuo di 4.700 kWh).
caso D
caso C
€ 500
€ 1.000
€ 1.500
€ 2.000
SpesaannuaTOTALE
netta[€]
Prelievo annuo [kWh]
D3
T0
T1
T2
T3=TD
Autoconsumo: 2 casi studio in D3
39
Confronto tra variazioni di spesa registrate con diverse strutture tariffarie
Caso C Caso D
Variazionispesaannuatotalenetta[€]
Per entrambi i clienti la riforma tariffaria comporta
un risparmio in bolletta.
La riduzione della bolletta consente di
controbilanciare completamente la perdita di valore dell’autoconsumo.
-€ 800
-€ 700
-€ 600
-€ 500
-€ 400
-€ 300
-€ 200
-€ 100
€ 0
D3 T0 T1 T2 T3=TD
-€ 400
-€ 300
-€ 200
-€ 100
€ 0
D3 T0 T1 T2 T3=TD
eliminazione
progressività
riduz prelievi
per
Autoconsumo
Effetto
Combinato
Autoconsumo: i 4 casi solo per A e UC
18.02.15 40
VariazionidiSpesaannuapersoleAeUC[€]
-€ 80
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-€ 20
€ 0
€ 20
€ 40
T0 T1 T2 T3=TD
-€ 140
-€ 120
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€ 0
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T0 T1 T2 T3=TD
-€ 200
-€ 180
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-€ 140
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-€ 100
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T0 T1 T2 T3=TD
-€ 350
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-€ 100
-€ 50
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T0 T1 T2 T3=TD
Limitatamente ad A e UC, T2 e T3 sono sempre più favorevoli di T0

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  • 1. GLI ORIENTAMENTI DELL’AUTORITA’ PER RIFORMARE LA TARIFFA ELETTRICA DOMESTICA Roma, 8 luglio 2015 VII Conferenza Nazionale sull’Efficienza Energetica Ing. Emanuele Regalini Unità Regolazioni caratteristiche e innovative Direzione Infrastrutture, unbundling e certificazione Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico Questo non è un documento ufficiale dell’AEEGSI
  • 2. 18.02.15 2 CONTENUTI 1. Le tappe del percorso compiuto finora 2. Le previsioni del D.Lgs. 102/2014 3. Struttura tariffaria progressiva: Cosa significa? Cosa comporta? Funziona? 4. Gli orientamenti dell’Autorità 5. Stimoli tariffari all’efficienza energetica e alle rinnovabili
  • 3. 3 1. Le tappe del percorso compiuto finora Le tappe più recenti di un percorso avviato già nel 1999: Maggio 2013 Avvio procedimento 204/2013/R/eel Maggio 2014 Delib. 205 per sperimentazione tariffaria pompe di calore Luglio 2014 Emanazione del D.Lgs. 102/2014 (Art. 11, c.3) Agosto 2014 Avvio procedimento 412/2014/R/efr Ottobre 2014 Primo incontro con associazioni di consumatori Febbr. 2015 Documento di consultazione 34/2015/R/eel Giugno 2015 Documento di consultazione 293/2015/R/eel Segnalazione su bonus sociale 287/2015/I/com Segnalazione su oneri generali 292/2015/I/eel Connessioni dirette di questo procedimento con altri: • «Bolletta 2.0» (delibere 501/2014/R/com e 200/2015/R/com) • «Energy Footprint» (consultazioni 232/2014/R/eel e 186/2015/R/eel)
  • 4. 4 2. Le previsioni del D.Lgs. 102/2014 (art. 11, c.3) «Con uno o più provvedimenti e con riferimento ai clienti domestici, l'Autorità adegua le componenti della tariffa elettrica da essa stessa definite, con l'obiettivo di superare la struttura progressiva rispetto ai consumi e adeguare le predette componenti ai costi del relativo servizio, secondo criteri di gradualità. L'adeguamento della struttura tariffaria deve essere tale da stimolare comportamenti virtuosi da parte dei cittadini, favorire il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica e non determina impatti sulle categorie di utenti con struttura tariffaria non progressiva. «Su proposta della stessa Autorità, il Ministro dello sviluppo economico, in relazione alla valutazione ex-ante dell'impatto conseguente all'adeguamento e al fine di tutelare i clienti appartenenti a fasce economicamente svantaggiate, definisce eventuali nuovi criteri per la determinazione delle compensazioni della spesa sostenuta per la fornitura di energia elettrica, di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 28 dicembre 2007.»
  • 5. 5 2. Obiettivi e vincoli della riforma OBIETTIVI 1. superare la struttura progressiva rispetto ai consumi 2. adeguare le componenti ai costi del relativo servizio 3. Stimolare comportamenti virtuosi 4. favorire il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica VINCOLI 1. Limitazione ai clienti domestici: non determina impatti sulle altre categorie di utenti 2. secondo criteri di gradualità È allora utile delimitare i confini: • del settore Domestico • delle componenti tariffarie definite dall’Autorità
  • 6. 6 2. Settore Domestico: l’unico con tariffa progressiva Rispetto al totale dell’energia distribuita ogni anno in Italia (circa 260 TWh): il 23% viene prelevata dal settore domestico, pari a poco meno della metà di quello che viene complessivamente prelevato in Bassa Tensione (circa il 50% del totale) 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 23% 2% 25% 36% 15% AT e AAT MT altri usi BT altri usi BT illuminazione pubblica BT domestico
  • 7. 7 2. Settore Domestico: cosa si paga con la bolletta per un cliente residente con 3 kW e 2700 kWh/anno parti che dipendono dalla regolazione dell’Autorità «tariffa» in senso proprio Aggiornamento: I trim.2015 Servizi di rete; 15% Oneri generali ; 26% Servizi di vendita; 46% IVA e Accise; 13% Le componenti tariffarie definite dall’Autorità rappresentano meno del 50% della bolletta totale Riformare la tariffa domestica senza impatti sugli altri settori impone quindi che vengano mantenuti inalterati i gettiti di: • Servizi di rete pari a ca. 3100 M€/anno • Oneri generali di sistema pari a ca. 3500 M€/anno
  • 8. 3. Struttura tariffaria progressiva Cosa significa? Cosa comporta? Funziona?
  • 9. 3. Struttura progressiva: cosa significa? Fonte: Eurostat (2013) 18.02.15 9 0,000 0,050 0,100 0,150 0,200 0,250 0,300 0,350 EU-28 Germany Spain France United Kingdom ITALY 1 000 - 2 500 kWh/anno 2 500 - 5 000 kWh/anno 5 000 kWh - 15 000 kWh/anno > 15 000 kWh/anno €/kWh Introdotta in pochi Paesi (soprattutto negli anni Settante) con motivazioni sociali ed ambientali: fino al 2014 l’Italia era l’unico Paese europeo. Dal 2015 anche la Vallonia usa una «tariffa progressiva», ma impostata in modo molto diverso (sconto in energia, crescente con dimensione nucleo).
  • 10. 3. Struttura progressiva: cosa significa? 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 c€/kWh kWh / anno Tutte le componenti A e UC - corrisp. variabile D2 D3 D1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 c€/kWh kWh / anno Tariffa dei servizi di rete - corrisp. variabile D2 D3 D1 SUSSIDIANTI SUSSIDIATI SUSSIDIANTI SUSSIDIATI
  • 11. 3. Struttura progressiva: cosa significa? D3 Prelievi annui [kWh] D2 D1 Spesa annua [€] Riferimento iso-gettito per tutte le 29,4 M famiglie (sperimentazione p.d.c.) 21,8 M famiglie RESIDENTI con P<=3 7,6 M famiglie NON-RESIDENTI e/o con P>3 Incrocio delle curve a ca. 3.500 kWh/anno 11 Sconto anche sulle quote fisse per i RESIDENTI con P<=3
  • 12. 3. Distribuzione dei clienti domestici tra scaglioni D3 D2 D1 Spesa annua [€] 12 0% 10% 20% 30% 40% 50% clienti in D3 clienti in D2 100% = 29,43 milioni di clienti Prelievi annui kWh Prelievi annui kWh
  • 13. 3. Struttura progressiva: cosa comporta? 7,6 milioni di clienti in D3 (residenti >3kW e tutti i non residenti) 3 milioni di clienti in D2 residenti 3kW con prelievi >3.500 kWh/anno 18,8 milioni di clienti in D2 con prelievi <3.500 kWh/anno 13 DOPPIO SUSSIDIO INCROCIATO stimabile per difetto in ca. 1 miliardo €
  • 14. 3. Quali fattori influenzano l’entità dei prelievi? 14 Chi preleva MENO elettricità? 1. Le famiglie di piccole dimensioni 2. Chi usa poco l’abitazione (perché lavora tutto il giorno, va in vacanza, mangia fuori, porta abiti in lavanderia, …) 3. Chi ha impianto FV che copre parte del suo fabbisogno 4. Chi ha elettrodomestici efficienti 5. ... Chi preleva PIU’ elettricità? 1. le famiglie numerose 2. chi è tutto il giorno in casa con TV e luci sempre accese 3. molti di coloro che abitano in aree non metanizzate o servite da reti di teleriscaldamento o in case di classe A 4. chi ha bisogno di apparecchi elettromedicali salvavita 5. chi usa pompe di calore e veicoli elettriche 6. chi ha elettrodomestici inefficienti 7. … Chi preleva poco, guadagna poco? Non sempre: spesso reddito e prelievi non sono correlati tra loro. Ad es.:
  • 15. 3. Quali fattori influenzano l’entità dei prelievi? 15 E dagli anni Settanta a oggi è completamente cambiata la distribuzione % delle famiglie in funzione del N di componenti: Numero di componenti il nucleo Oggi è molto forte la dipendenza tra prelievi elettrici familiari e numero di componenti il nucleo (oltre che dalla zona geografica): Prelieviannui[kWh] Numero di componenti il nucleo: Fonte: campione di circa 10,000 clienti con bonus
  • 16. 3. Struttura progressiva: cosa comporta? 16 Per garantire le invarianze dei gettiti, lo sconto applicato a tutti i clienti residenti e con P<=3 deve essere compensato da un forte aumento per gli altri clienti domestici.€ € …e questo induce distorsioni di varia natura. Ad es.: a parità di energia totale prelevata, una sola famiglia grande paga molto più di due famiglie piccole
  • 17. 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 c€/kWh prelievi annui [kWh] tariffa D2 media tariffa D2 marginale 3. Progressività: funziona? Serve ancora? 17 In questi 40 anni la tariffa progressiva ha prodotto segnali di prezzo difficilmente interpretabili dal consumatore, sensibile più al prezzo medio che al marginale. Inoltre in 40 anni sono stati introdotti molti altri strumenti rivelatisi più efficaci • sia per sostenere i bassi redditi (bonus sociale) • sia per stimolare comportamenti e investimenti efficienti: etichetta energetica, requisiti energetici minimi, incentivi di varia natura (detrazioni fiscali, TEE, conto termico, rottamazioni)
  • 18. 4. Gli orientamenti dell’Autorità • L’impegno di potenza • La tariffa per i servizi di rete • Le componenti tariffarie per gli oneri generali di sistema • Il percorso di gradualità
  • 19. 4. L’impegno di POTENZA 19 1. introdurre livelli di potenza contrattualmente impegnata con un passo più fitto rispetto all’attuale per liberare la possibilità di scelta per i clienti, ottimizzando costi e utilizzo delle reti. 2. azzerare oneri in capo ai clienti finali previsti in caso di variazioni del livello di potenza contrattualmente impegnata (contributo in quota fissa previsto a favore dei distributori per la copertura degli oneri amministrativi) 3. Mettere a disposizione, tramite bolletta o portale internet, delle informazioni relative alla massima potenza prelevata mensile su base quartoraria, 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 6 7 8 9 10 15 PER TUTTI 1,5 3,0 4,5 6,0 10 15 RESIDENTI D2 D2 D3 D3 D3 D3 NON RES. D3 D3 D3 D3 D3 D3
  • 20. 4. L’impegno di POTENZA 20 I risultati di un analisi statistica su 918 POD domestici con P=3 kW misurati per un anno con cadenza quartoraria suggeriscono che: non tutti i clienti domestici utilizzino a pieno la potenza disponibile ed esista dunque un potenziale di risparmio. 3,30 2,75 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 Potenzamassima prelevatanell'anno[kW] Il 47% degli utenti NON ha prelevato una potenza media superiore a 3,3 kW nei 15’ Il 7% degli utenti NON ha prelevato una potenza media superiore a 2,5 kW nei 15’ % POD sul totale
  • 21. 4. TARIFFA DI RETE: aderenza ai costi Viene adottata una struttura tariffaria trinomia (TD), fortemente riflessiva dei costi delle attività di rete: • €/punto per misura e commercializzazione • €/kW per distribuzione BT, MT e AT • €/kWh per trasmissione (coerente con la struttura tariffaria adottata per clienti BT altri usi) Spesa annua solo per SERVIZI DI RETE [€] 18.02.15 21 0 50 100 150 200 250 300 0 900 1.800 2.700 3.600 4.500 5.400 Prelievi annui [kWh] di cliente con P=3 kW D2-2015 D3-2015 T0 (=D1) TD BTA
  • 22. 4. ONERI DI SISTEMA: valutazione multi-obiettivo Per definire la struttura delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema, che hanno evidente natura parafiscale, non è possibile compiere valutazioni di aderenza ai costi. Sono state quindi definite 4 possibili opzioni (T0, T1, T2 e T3), tutte conformi alla normativa, in termini di superamento della progressività ed è stata applicata una valutazione multi-obiettivo, basata su questi criteri: • Accettabilità diffusa (variazione di spesa media per i clienti residenti) • Stimolo a risparmio ed efficienza energetica • Stimolo a fonti rinnovabili e autoconsumo • Semplificazione amministrativa (minore esigenza di acconti e conguagli) • Prevedibilità di spesa per i clienti • Effetti distorsivi sul segnale di prezzo • Effetto di redistribuzione del gettito oneri generali 18.02.15 22
  • 23. 4. ONERI DI SISTEMA: le 4 opzioni 18.02.15 23 opzione QUOTA FISSA c€ / punto QUOTA POTENZA c€/kW QUOTA ENERGIA c€/kWh T0 (=D1) 100% T1 50% 50% T2 Res 18% 44% Non-Res 32% 6% totale 50% 50% T3 Res 66% Non-Res 25% 9% totale 25% 75% Tra le molte opzioni considerate ne sono state poi selezionate solo 4, differenziate in funzione di: • come viene raccolto il gettito totale (3500 milioni di euro) tra quota fissa, quota potenza, quota energia • Introduzione o meno di una distinzione tra residenti e non residenti
  • 24. 4. ONERI DI SISTEMA: l’opzione preferita 18.02.15 24 € 0 € 100 € 200 € 300 € 400 € 500 € 600 € 700 € 800 0 900 1800 2700 3600 4500 5400 6300 7200 SpesaannuanettaperAeUC[€/anno] prelievi annui [kWh/anno] 2015-D2 2015-D3 TD-RES TD-NONRES La valutazione multiobiettivo mostra come l’opzione T3 sia complessivamente migliore delle altre (e viene quindi assunta come tariffa «TD»). Ad es, la T3 rispetto alla T0: • riduce dal 20% al 70% gli impatti di spesa sui clienti residenti • Stimola di più gli investimenti per un’elettrificazione efficiente delle abitazioni
  • 25. 4. Il percorso di GRADUALITA’ 18.02.15 25 l’Autorità propone di articolare la transizione tariffaria su 3 anni per arrivare ad un completo superamento della progressività dal 1 gennaio 2018. Questo allo scopo di trovare un compromesso tra la necessità di mitigare gli impatti di spesa annui, raccogliere dati mancanti, adeguare sistemi informativi e meccanismo bonus sociale e l’opportunità di non prolungare troppo una transizione che rischia di creare confusione nei clienti e ritardare un’evoluzione virtuosa del sistema. Opzione G2 Dal 1° genn. 2016 Dal 1° genn. 2017 Dal 1° genn. 2018 Servizi di rete “a progressività ridotta” nuova struttura non progressiva nuova struttura non progressiva Servizi di vendita uguale a 2015 nuova struttura non progressiva nuova struttura non progressiva Oneri generali uguale al 2015 struttura transitoria nuova struttura non progressiva Impegno di potenza Disponibilità dati Disponibilità dati Ridefinizione taglie Riduzione diritti fissi Disponibilità dati Ridefinizione taglie Riduzione diritti fissi
  • 26. 4. Il percorso di GRADUALITA’ 18.02.15 26 La scelta dell’opzione T3 per gli oneri generali di sistema comporta il mantenimento di una residua redistribuzione di oneri (stimabile in circa 700 M€) tra clienti residenti e non. l’Autorità è orientata a prevedere (dopo il 2018) un ulteriore periodo di transizione al termine del quale tale differenziazione potrebbe essere completamente annullata. Si potrebbe ad esempio azzerare il gettito redistribuito nel corso di 7 anni; rispetto alla tariffa del 2018 quindi: • tutti i clienti domestici residenti subirebbero ognuno un aumento di circa 1,10 euro a trimestre per 7 anni, • mentre tutti i clienti domestici non residenti avrebbero uno sconto fisso pari a 4,23 euro a trimestre. Al 2025 tutti i clienti pagherebbero la medesima tariffa.
  • 27. 5. Stimoli tariffari all’ EFFICIENZA ENERGETICA • Usi termici nella abitazioni • Autoveicoli
  • 28. Tariffe elettriche e USI TERMICI nelle abitazioni: 5 casi studio 28 Per studiare gli impatti economici che la riforma tariffaria potrebbe avere sulle spese energetiche familiari per climatizzazione e cottura cibi, si considerano 5 casi puramente esemplificativi: (fonte: Rapporto RSE,2015) Tradizionale Tutto elettrico Caldaia a condensazione + Condizionatore elettrico + Fornelli a gas (P=3 kW) Pompa di calore reversibile (SCOP=2,58) + Piastre a induzione (P=5,5 kW) Elettrificazione di cotture e climatizzazione 2 bollette 1 bolletta
  • 29. Tariffe elettriche e USI TERMICI nelle abitazioni: 5 casi studio 18.02.15 29 riduzioni percentuali di spesa energetica totale annua conseguibili da clienti domestici risparmi percentuali di energia primaria vs -60% -50% -40% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% Caso A Caso B Caso C Caso D Caso E Riisparmio%sulle speseannuetotali Risparmio%dienergia primaria !NB: con la tariffa progressiva, il risparmio energetico non è economico!
  • 30. Tariffe elettriche e AUTOVEICOLI: 4 casi studio 30 Per studiare gli impatti economici che la riforma tariffaria potrebbe avere sulle sole spese energetiche del trasporto familiare, si considerano 4 casi puramente esemplificativi: Tradizionale a) Prelievi 1500 kWh Potenza 3 kW City car a benzina b) Prelievi 2200 kWh Potenza 3 kW Utilitaria a benzina c) Prelievi 2700 kWh Potenza 3 kW Auto media a benzina d) Prelievi 6000 kWh Potenza 6 kW Auto grande a benzina Elettrico a) Prelievi 2715 kWh Potenza 3 kW City car elettrica b) Prelievi 3850 kWh Potenza 3,5 kW Utilitaria elettrica c) Prelievi 5295 kWh Potenza 4,5 kW Auto media elettrica d) Prelievi 9240 kWh Potenza 6 kW Auto grande elettrica Elettrificazione dei trasporti familiari
  • 31. Tariffe elettriche e AUTOVEICOLI: 4 casi studio 18.02.15 31 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Caso a) Caso b) Caso c) Caso d) Riisparmio%sullespese annuetotali Risparmio%dienergia primaria !NB: con tariffa progressiva: molto risparmio energetico poco economico! riduzioni percentuali di spesa energetica totale annua conseguibili da clienti domestici risparmi percentuali di energia primaria vs
  • 32. 5. Stimoli tariffari all’ AUTOCONSUMO da parte di prosumer
  • 33. Autoconsumo: chi sono i prosumer domestici? 33 Poco più di 300.000 clienti, di cui circa: • Il 60% con tariffa D2 (residenti con potenza impegnata <=3) • Il 40% con tariffa D3 (quasi certamente con potenza impegnata >3) In entrambi i casi, la grande maggioranza ha impianti fotovoltaici con potenza inferiore a 3 kW o compresa tra 4,5 e 6 kW. 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% P <= 3 3 < P <= 4,5 4,5 < P <= 6 6 < P <= 10 10 < P <= 20 Potenza dell’impianto di generazione D3 D2 Fonte: GSE (dati 2013)
  • 34. Autoconsumo: chi sono i prosumer domestici? 34 Consumi di energia e ripartizione tra autoconsumo, prelievi con e senza scambio sul posto per Clienti in D2 Clienti in D3 - 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 autoproduzion e contesuale al consumo prelievo dalla rete in SSP prelievo dalla rete senza SSP Energia consumata per cliente - 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 kWh kWh
  • 35. Autoconsumo: schema generale di impatto economico 35 Impatto economico dell’eliminazione della progressività discende da 2 fattori : a) riduzione del corrispettivo in c€/kWh e quindi del beneficio economico dell’autoconsumo; b) possibile riduzione della spesa annua per il prelievo residuo. Spesaannua[€] Prelievo annuo [kWh] Valore economico autoconsumo Prelievi autoconsumo Consumi Valore economico autoconsumo
  • 36. Autoconsumo: 2 casi studio in D2 36 2 casi studio a rappresentare i poco più di 180.000 prosumer domestici D2: A. cliente domestico residente con potenza impegnata pari a 3 kW e consumi di energia elettrica pari a 3.400 kWh/anno (35% autoconsumato -> prelievo residuo di 2.200 kWh); B. cliente domestico residente con potenza impegnata pari a 3 kW e consumi di energia elettrica pari a 5.000 kWh/anno (41% autoconsumato -> prelievo residuo di 2.900 kWh); caso B caso A € 200 € 400 € 600 € 800 € 1.000 € 1.200 SpesaannuaTOTALE netta[€] Prelievo annuo [kWh] D2 T0 T1 T2 T3=TD
  • 37. Autoconsumo: 2 casi studio in D2 37 Confronto tra variazioni di spesa registrate con diverse strutture tariffarie Caso A Caso B Variaz.Spesaannuatotalenetta[€] -€ 300 -€ 250 -€ 200 -€ 150 -€ 100 -€ 50 € 0 € 50 € 100 € 150 D2 T0 T1 T2 T3=TD eliminazione progressività riduz prelievi per Autoconsumo Effetto Combinato -€ 600 -€ 500 -€ 400 -€ 300 -€ 200 -€ 100 € 0 € 100 D2 T0 T1 T2 T3=TD Per il cliente A, che ha un basso prelievo residuo, la riforma comporta un incremento della bolletta. Per il cliente B, che ha un prelievo residuo più alto, l’impatto della tariffa può essere positivo o negativo a seconda dell’opzione tariffaria.
  • 38. Autoconsumo: 4 casi studio 38 2 casi studio a rappresentare i poco più di 120.000 prosumer domestici D3: C. cliente domestico residente con potenza impegnata pari a 6 kW e consumi di energia elettrica pari a 4.200 kWh/anno (29% autoconsumato -> prelievo residuo di 3.000 kWh); D. cliente domestico residente con potenza impegnata pari a 6 kW e consumi di energia elettrica pari a 7.100 kWh/anno (34% autoconsumato -> prelievo residuo di 4.700 kWh). caso D caso C € 500 € 1.000 € 1.500 € 2.000 SpesaannuaTOTALE netta[€] Prelievo annuo [kWh] D3 T0 T1 T2 T3=TD
  • 39. Autoconsumo: 2 casi studio in D3 39 Confronto tra variazioni di spesa registrate con diverse strutture tariffarie Caso C Caso D Variazionispesaannuatotalenetta[€] Per entrambi i clienti la riforma tariffaria comporta un risparmio in bolletta. La riduzione della bolletta consente di controbilanciare completamente la perdita di valore dell’autoconsumo. -€ 800 -€ 700 -€ 600 -€ 500 -€ 400 -€ 300 -€ 200 -€ 100 € 0 D3 T0 T1 T2 T3=TD -€ 400 -€ 300 -€ 200 -€ 100 € 0 D3 T0 T1 T2 T3=TD eliminazione progressività riduz prelievi per Autoconsumo Effetto Combinato
  • 40. Autoconsumo: i 4 casi solo per A e UC 18.02.15 40 VariazionidiSpesaannuapersoleAeUC[€] -€ 80 -€ 60 -€ 40 -€ 20 € 0 € 20 € 40 T0 T1 T2 T3=TD -€ 140 -€ 120 -€ 100 -€ 80 -€ 60 -€ 40 -€ 20 € 0 € 20 € 40 T0 T1 T2 T3=TD -€ 200 -€ 180 -€ 160 -€ 140 -€ 120 -€ 100 -€ 80 -€ 60 -€ 40 -€ 20 € 0 T0 T1 T2 T3=TD -€ 350 -€ 300 -€ 250 -€ 200 -€ 150 -€ 100 -€ 50 € 0 T0 T1 T2 T3=TD Limitatamente ad A e UC, T2 e T3 sono sempre più favorevoli di T0