Si sono concluse con una conferenza finale, tenutasi a Palazzo Attems il 5 settembre, quattro giornate formative focalizzate su: sviluppo sostenibile, efficienza energetica e utilizzo di fonti rinnovabili nelle città mediterranee, grazie allo sviluppo delle politiche locali e all’elaborazione di Piani d’azione per l’Energia Sostenibile (PAES). Il Servizio Energia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia rappresentato dal dott. Cacciaguerra ha illustrato la strategia regionale per l’efficientamento energetico. Si è inoltre discusso di: Partenariato pubblico-privato: normative, punti di forza e di debolezza, con l'avv. Velia M. Leone dello Studio Legale Leone&Associati di Roma, di “Istituzioni e cittadini assieme per produrre e consumare energia”, con Leonardo Setti dell’Università di Bologna, di “Sistemi gestionali e forme di supporto per le Aree produttive ecologicamente attrezzate”, assieme a Simona Tondelli, sempre dell’Università di Bologna, e infine i partner tecnici di CETA, Ne Nomisma, ISIG, e GOLEA hanno illustrato le sfide dei territori beneficiari dei progetti MER e REMIDA finanziati dal Programma MED. Per ulteriori informazioni: www.merproject.eu; www.remida-besmart.com. Facebook:Remida_Gorizia, Mer Project
Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia
1. La strategia regionale per
l’efficientamento energetico
D.C. Ambiente ed Energia – Servizio Energia
Ing. Sebastiano Cacciaguerra
05 Settembre 2014
1
2. Contesto normativo
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica
Settori interessati:
* AREA ENTI PUBBLICI
* AREA PRIVATI
* AREA FORNITURE ENERGETICHE
* INFORMAZIONE E FORMAZIONE
2
3. Contesto normativo
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica
* AREA ENTI PUBBLICI
Il decreto promuove (art 4) l’efficienza energetica negli edifici
attraverso una proposta a cura di ENEA di interventi, standard e in
ottica costi benefici, di medio-lungo termine in particolare che
favoriscano l’aumento degli edifici a energia zero e il programma
di miglioramento della PE degli immobili della PA (intesi quelli di
proprietà dello Stato).
Per questi ultimi (art 5) il 3% annuo dovranno essere sottoposti a
interventi di riqualificazione energetica, da realizzarsi
preferibilmente attraverso al finanziamento tramite terzi e ai
contratti di rendimento energetico tramite ESCo. Anche gli Enti
locali (Regioni, comuni, ecc.) possono partecipare all’obiettivo con
analoghe modalità. Vengono allo scopo destinati specifici fondi.
3
4. Contesto normativo
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica
* AREA ENTI PUBBLICI
Per gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni (art 6) si conferma
obbligo di rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), anche per
quanto attiene all’affitto o agli acquisti immobiliari.
4
5. Contesto normativo
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica
* AREA PRIVATI
Il regime obbligatorio di efficienza energetica per l’Italia è
rappresentato dai certificati bianchi – TEE (art 7) che dovrà
assicurare almeno il 60% dell’obiettivo, mentre la restante quota è
affidata a misure di incentivazione degli interventi di incremento
della efficienza energetica.
Inoltre le Regioni devono pubblicare i risparmi di energia
conseguiti con loro misure di incentivazione ed anche i risparmi
rendicontati da bilanci energetici di imprese private che hanno
adottato SGE (ISO 50001) potranno concorrere all’obiettivo
nazionale.
5
6. Contesto normativo
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica
AREA PRIVATI
La Diagnosi energetica - DE- (art 8) diventa obbligatoria (con
sanzione), con frequenza ogni 4 anni, per tutti i siti di ogni grande
impresa, salvo che l’impresa stessa abbia adottato Sistema di
gestione (EMAS, ISO 50001 o EN ISO 14001) che però includano un
audit energetico
La DE dovrà essere svolta da figure professionalmente qualificate;
tali figure al termine dei prossimi 24 mesi dovranno essere
certificate in base a norme specifiche:
*ESCo – UNI CEI 11352
*Esperti in gestione energia EGE – UNI CEI 11339
*Auditor energetici – Norma da definire
6
7. Contesto normativo
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica
* AREA FORNITURE ENERGETICHE
Il nuovo DLgs innova i sistemi di misurazione e fatturazione dei
consumi energetici (art 9), in primis con la diffusione totale di
contatori individuali intelligenti in grado di dare ai clienti finali
precise quantificazioni dei consumi e del tempo di utilizzo della
fornitura (come i contatori elettronici per energia elettrica).
Il DLgs promuove (art 10) l’efficienza del riscaldamento e del
raffreddamento con una serie di monitoraggi e di misure
conseguenti a favore della cogenerazione ad alto rendimento e del
teleriscaldamento/teleraffreddamento (sviluppo di reti di
teleriscaldamento ad alta efficienza).
7
8. Contesto normativo
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica
* STANZIAMENTI (ART 15)
E’ prevista l’istituzione di un Fondo nazionale per l’efficienza
energetica per la concessione di garanzie o l’erogazione di
finanziamenti.
Oltre 800 i milioni sono stanziati ”a favore di interventi di
ristrutturazione e riqualificazione energetica per conseguire una
maggiore efficienza nel settore pubblico, nella produzione
industriale e nei consumi domestici”, così articolati:
8
9. Contesto normativo
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica
* STANZIAMENTI (ART 15)
• 355 milioni nel periodo 2014-2020 per finanziare il programma di
interventi di riqualificazione energetica negli edifici della Pubblica
Amministrazione. Ricordiamo che la Direttiva impone che venga
riqualificato il 3% all’anno del patrimonio edilizio appartenete alla
Pubblica Amministrazione centrale;
• 105 sono i milioni di euro per “favorire il ricorso alle diagnosi
energetiche e per focalizzare l’attenzione sui vantaggi
competitivi dell’efficienza”;
• fino a un milione di euro all’anno a disposizione dell’ENEA “per
la diffusione delle informazioni e per la formazione di imprese,
pubbliche amministrazioni, cittadini e studenti”.
9
10. Attività svolte dalla REGIONE FVG
– DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia
* AGGIORNAMENTO PER – OBIETTIVI
a) l’assicurazione della disponibilità, della qualità e della
continuità dell’energia necessaria
b) l’aumento dell’efficienza del sistema energetico regionale
c) la promozione, l’incentivazione e lo sviluppo della generazione
distribuita
d) la riduzione dei costi dell’energia
e) il miglioramento ambientale
f) l’innovazione e la sperimentazione tecnologica in tutti i settori
energetici;
g) il raggiungimento di un risparmio energetico coerente con gli
obiettivi comunitari e nazionali
10
11. Attività svolte dalla REGIONE FVG
– DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia
* AGGIORNAMENTO PER
Sono allo studio misure che riguardano la promozione
dell’efficienza energetica in particolare nei settori di edilizia
pubblica e nei comparti produttivo e dei trasporti.
Tra queste si segnala che è allo studio la predisposizione di un
catasto informatico energetico integrato con il catasto ARES.
Tali azioni permetteranno la razionalizzazione dei dati relativi alle
certificazioni energetiche degli edifici.
11
12. Attività svolte dalla REGIONE FVG
– DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia
* NUOVA LEGGE REGIONALE SULL’ENERGIA
E’ in fase di predisposizione la nuova legge regionale sull’energia
in particolare necessaria al recepimento delle nuove disposizioni
nazionali in materia energetica (compreso il nuovo Dlgs.
102/2014)
12
13. Attività svolte dalla REGIONE FVG
– DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia
* POR FESR 2007-2013
«Bando per la promozione dell’efficienza energetica
nella pubblica illuminazione»
•102 domande di contributo pervenute
• 99 sono risultate ammissibili a finanziamento
• importo complessivo di spesa pari a quasi
13.500.000,00 Euro. I Comuni, che cofinanzieranno i
progetti per almeno il 23% del totale, riceveranno
finanziamenti complessivi di circa 10,3 milioni di euro
13
14. Attività svolte dalla REGIONE FVG
LA STRATEGIA DEL POR FESR FVG 2014-2020
ASSE 3: SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN'ECONOMIA A
BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI
Azione 3.1 - Efficientamento energetico in edifici e strutture
pubbliche
* Edifici scolastici
Dotazione finanziaria: 28 MLN €
Beneficiari: Enti locali competenti
* AziendeOspedaliere/Struttutture sociosanitarie
Dotazione finanziaria: 57 MLN€
Beneficiari: Enti del servizio sanitario regionale
-Enti pubblici gestori di servizi residenziali per anziani non
autosufficienti
14
15. Attività svolte dalla REGIONE FVG
COORDINATORE TERRITORIALE «PATTO DEI
SINDACI»
La RAFVG ha aderito al Patto dei Sindaci come coordinatore
territoriale all’iniziativa UE che vede coinvolte le autorità locali e
regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e
l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori.
Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono
raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20%
delle emissioni di CO2 entro il 2020.
15
16. Attività svolte dalla REGIONE FVG
DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia
PARTNER PROGETTI COMUNITARI
La RAFVG è partner associato in numerosi progetti comunitari in
tema di efficienza energetica e risparmio energetico.
COME
16
17. Attività svolte dalla REGIONE FVG
DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia
PARTNER PROGETTI COMUNITARI
In particolare, nell’ambito del progetto MARIE, progetto strategico
cofinanziato dal Programma MED, la RAFVG, con il supporto
dell’Area Science Park:
* ha istituito un tavolo regionale sull’efficienza energetica
coinvolgendo i principali stakeholders del territorio
* sta delineando la propria strategia sull’efficienza energetica in
particolare sul tema della riqualificazione energetica degli
edifici pubblici e privati
17
19. Regional Workshop
Il Partenariato pubblico-privato: normativa,
punti di forza e di debolezza
Avv. Velia M. Leone
Gorizia, 5 settembre 2014
20. Principali riferimenti della normativa comunitaria e
nazionale in tema di EE
Strategia UE “Europa 2020” particolarmente focalizzata sul tema dell’EE
Accordo di partenariato Italia-Commissione Obiettivo Tematico 4
“Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in
tutti i settori”
Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia: obblighi per
edifici nuovi recepita con il D.L. 4 giugno 2013 n. 63 (conv. Legge 3 agosto
2013 n. 90)
Direttiva 2012/27/UE recepita con il D.Lgs. 102/2014 (D.lgs 102) - che
modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE
e 2006/32/CE
Direttiva 2006/32/CE recepita con il D.Lgs. 115/2008 – in materia di
efficienza negli usi finali dell’energia - (“D.Lgs. 115”)
Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia recepita
con il D.Lgs. n. 192 del 19 agosto 2005, continue modifiche! Da ultimo cfr.
D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla Legge 21
febbraio 2014, n. 9
Legge 116 dell’11 agosto 2014 di conversione del D.L. 91 del 24 giugno
2014
21. Stato dell’arte: criticità generalizzate
La normativa nazionale in materia di EE non è articolata in unico
corpus iuris continue modifiche normative processo di
stratificazione normativa settore giuridico relativamente nuovo
DIFFICOLTÀ “a monte” per le PA nell’individuare lo strumento
giuridico più adatto/efficace nell’ambito della pianificazione
strategica/operativa relativa a interventi di EE
DIFFICOLTÀ “a valle” per le PA di instaurare con il mercato un
dialogo tecnico-operativo proprio in ragione dell’instabilità della
normativa di settore
22. Stato dell’arte: criticità generalizzate
STRINGENTI LIMITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA MA gli
interventi di EE:
costituiscono un obiettivo di derivazione UE di importanza centrale
consentono un abbattimento della spesa pubblica nel medio/lungo periodo
Capacità tecnica la PA deve dotarsi di risorse tecniche in grado di
individuare la misura - o l’insieme di misure - più adatte al raggiungimento di
un dato obiettivo strategico
Capacità giuridica la PA deve dotarsi di risorse giuridiche in grado di
gestire l’intervento in un settore, sostanzialmente, nuovo lex di gara,
contratto, verifica in fase esecutiva
La sussistenza di tali criticità prescinde dal tipo di intervento e dal
modello contrattuale individuati
23. Focus: modelli contrattuali in tema di EE
ESCO “persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici
ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle
installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine
di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o
parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul
raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti.” (Cfr. art. 2, comma
1, lett. i) del D.Lgs. 115)
Energy Performance Contract o EPC “accordo contrattuale tra
il beneficiario o chi per esso esercita il potere negoziale e il fornitore
di una misura di miglioramento dell'efficienza energetica, verificata e
monitorata durante l'intera durata del contratto, dove gli investimenti (lavori,
forniture o servizi) realizzati sono pagati in funzione del livello di
miglioramento dell'efficienza energetica stabilito contrattualmente o
di altri criteri di prestazione energetica concordati, quali i risparmi
finanziari.” (Cfr. art. 2, comma 1, lett. n) del D.Lgs. 102)
24. PPP per interventi di EE
Le descritte difficoltà operative possono essere in parte mitigate
attraverso la costituzione di legame strategico/operativo/contrattuale
tra PA e mercato
PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO
Art. 3, comma 15-ter D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. (“Codice”)
definizione di PPP
Contratti aventi ad oggetto:
- progettazione, costruzione, gestione, manutenzione di opera
pubblica, o di pubblica utilità, o la fornitura di un servizio
- compreso il finanziamento a carico, totale o parziale, del privato
- rischi allocati secondo prescrizioni e indirizzi comunitari
25. PPP per interventi di EE
PPP può essere utilizzato per produrre
risparmio energetico nel settore pubblico ⇨
utilizzo contratti di prestazione energetica:
EPC e PPP
Una ESCO può essere costituita anche da
enti pubblici
7
26. PPP per interventi di EE
PPP può essere utilizzato per produrre
risparmio energetico nel settore pubblico
Corrispettivo/gestione –– corrispettivo/risparmio
Obiettivo centrale: il risultato
Attenzione: allocazione dei rischi
Si applica Eurostat
8
27. Strategia energetica e prospettive
EE di edifici
Investimenti dei
privati
Patto di stabilità
Obblighi UE efficienza
PA
Audit energetico
Fondi UE
Strumenti giuridici
29. Gli attori principali: ruoli
PA
Accertare e definire il quadro dei bisogni
Programmare interventi sia nel breve, sia nel medio-lungo
periodo:
Indagine conoscitiva preliminare ⇨ censimento edifici + diagnosi
energetiche
Obiettivi di risparmio ⇨ soglia minima di risparmio
Incentivare il mercato attraverso la predisposizione di
strumenti finanziari e modelli contrattuali specifici
Valutare, ex ante, la fattibilità tecnico-finanziaria degli
interventi:
Sostenibilità finanziaria ed economica ⇨ bancabilità del progetto e
redditività del capitale investito
Necessità di competenze legali e finanziarie
30. Gli attori principali: ruoli
PA
Attuare gli interventi in tempi ragionevoli fattore
tempo fondamentale per il mercato GARANZIA di
certezza giuridica
Evitare fasi di stallo procedurale
Monitorare, in itinere, la fase esecutiva del rapporto
fondamentale per garantire il mantenimento off
balance-sheet dell’’operazione
Formazione del personale addetto
ELEMENTI FONDAMENTALI: BANDO e CONTRATTO
31. Gli attori principali: ruoli
MERCATO
Collaborazione attiva nella fase di pianificazione →
approccio dinamico
Farsi promotore di scelte strategiche
Creare una convergenza di obiettivi → PPP
Visione strategica di ampio respiro
Idoneità tecnica → aggiornamento
Essere in grado di creare forme di collaborazione tra
OE → alta specializzazione, ma possibilità di offrire
servizi maggiormente articolati (anche FTT)
Accettare il rischio →→ operazioni a costo zero per la
PA (PPP/Eurostat)
32. Approccio strategico: pianificazione
Ricadute sul tessuto produttivo locale:
Partenariato in senso ampio → collaborazione con OE per il
raggiungimento degli obiettivi
Strumenti incentivanti:
Livello UE: Horizon 2020 per la ricerca
Livello nazionale/regionale: uso Fondi UE o regionali per aiuti
R&S, EE (specifica misura nel nuovo RGE art. 39 – esperienza
Jessica), aiuti ambientali
Realizzazione diretta obiettivi pubblici:
Appalti pre-commerciali/partenariato per l’innovazione per lo
sviluppo di nuovi prodotti/processi
PPP per riqualificazione/inclusa riconversione siti industriali
Percorsi e sportelli dedicati per finanziamenti, anche UE, e
predisposizione modellistica per i rapporti tra privati
33. Approccio strategico: pianificazione
Individuazione di soluzioni innovative (anche a livello di partenariato
orizzontale e verticale)
Empowering della PA → elemento essenziale alla gestione dei
processi
Potenziali modalità di finanziamento delle politiche che la Regione
intenderà proporre: quadro sinottico delle opportunità di
finanziamento a livello UE (programmi quadro, risorse BEI, progetti
ELENA, FEEE) e nazionale/regionale (uso Fondi UE con tipo-
Jessica), da utilizzare o proporre in un’ottica di integrazione e
complementarietà
Fondo di garanzia e/o altri strumenti revolving invece delle
sovvenzioni per i progetti individuati come auto-sostenibili
Logica di efficiente uso della finanza pubblica e corretto ricorso
alla finanza privata → Principi Eurostat → Pieno rispetto del Patto
di Stabilità: favorire l’uso delle risorse pubbliche solo per quel tipo di
operazioni che il mercato non è disposto a finanziare (market failure)
34. Approccio strategico: pianificazione
Identificare chiare direttrici di azioni per lo svolgimento delle strategie
pubbliche in tema di EE (le “Direttrici”), evidenziandone obiettivi finali e
intermedi e strumenti amministrativi adeguati, eventualmente creando
una task force apposita, per
valutazione ex ante → fattibilità intervento → audit energetico + verifica
economico-finanziaria
predisposizione di modelli contrattuali ad hoc
verifica-monitoraggio → esecuzione del contratto
Identificare incentivi nel settore privato (sia finanziari, sia sociali)
Verificare l’opportunità di attivare forme di programmazione partecipata -
rappresentati imprese - e consultazione pubblica informale (débat public)
Identificare gli strumenti finanziari disponibili, a livello regionale e
nazionale, nonché attraverso fondi UE, BEI ed altre modalità di
finanziamento, per consentire la migliore strutturazione delle politiche
identificate nelle Direttrici
Definire percorsi formativi/informativi e di sensibilizzazione dei soggetti
coinvolti, nonché strumenti di accompagnamento per le imprese
Preparare-incentivare il mercato → percorso di crescita condiviso
35. Modalità di strutturazione : la Guida
tecnica della Commissione UE
DESCRIZIONE PRO CONTRO
SOVVENZIONI Sono contribuiti a fondo perduto per l’attuazione di
misure specifiche
Varietà di obiettivi. Misure
innovative e costi ottimali.
Flessibilità e utilizzo in
combinazione con altri
strumenti. Adatti per aree
depresse, mercati finanziari
immaturi, ecc.
Rischio risultati. Utilizzabile
una sola volta (minore
sostenibilità). Scarso effetto
leva. Minore controllo della
performance.
PRESTITI
PREFERENZIALI
Si riferiscono all’acquisizione di fondi attraverso un
prestito: un soggetto fornisce per uno scopo definito
e per un determinato periodo di tempo, a tassi e
condizioni agevolati
Facile da gestire. Rimborso =
denaro reinvestito in altri
progetti. Incentivo a
selezionare meglio le misure
sotto il profilo dell’efficienza.
Economie possono non
essere immediatamente
considerate come flussi di
cassa, richiedendo un
periodo maggiore di rientro.
Non appetibile per chi non ha
reddito per rimborsare il
prestito.
GARANZIE È un meccanismo di condivisione del rischio, dove il
garante assume un obbligo nel caso di default del
debitore. Può consentire migliori condiizoni per il prestito.
Mitigazione del rischio.
Migliore accesso al credito.
Non sono appropriate per
tutte le situazioni e per
progetti isolati. Copertura
parziale, non sempre
sufficiente.
36. Modalità di strutturazione : la Guida
tecnica della Commissione UE
EPC con ESCO
finanziatore
Contratto di prestazione energetica (EPC):
accordo ESCO – utilizzatore e ESCO-finanziatori.
Possibile uso di meccanismi di cessione del
credito da parte della ESCO. ESCO può
beneficiare delle modalità agevolative di cui sopra.
Garantisce un certo livello
di risparmio. Protegge il
cliente dal rischio di
performance. Conoscenza
approfondita requisiti
tecnici. Off balance-sheet.
Sistema complesso. Vincoli
di durata del contratto.
EPC con
finanziamento
utilizzatore
Contratto di prestazione energetica con
finanziamento reperito e fornito
dall’utilizzatore/proprietario.
Come EPC con ESCO, ma
possibilità di migliore
accesso al credito da parte
dell’utilizzatore/proprietario
per migliore rating o
accesso a sovvenzioni.
Significativi investimenti
iniziali del proprietario.
Ridotta capacità di ottenere
altri prestiti. NON off
balance-sheet.
37. Approccio strategico: risultati
Ipotizzare nuovi modelli di dialogo con il settore privato e modalità
più innovative di PPP + OE più responsabilizzati
Sviluppare un’imprenditoria locale molto più capace di competere
sulle nuove frontiere dello sviluppo dell’economia del futuro
Economia locale maggiormente orientata allo sviluppo sostenibile
all’innovazione e alla coesione sociale: cultura dell’edilizia
sostenibile e comportamenti di consumo consapevole
+
imprese locali più competitive
38. Contatti
Avv. Velia Maria Leone
Studio Legale Leone & Associati
Piazza Giunone Regina, 1
00153 Roma
Tel 06 4201 6132
E-mail velia.leone@leonelex.com
39. Dipartimento di Chimica Industriale
«Toso Montanari»
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
Comunità Solari Locali
Prof.Leonardo Setti
Polo di Rimini - Università di Bologna
POLO TECNOLOGICO – ENERGIA & AMBIENTE
05 Settembre 2014 - Gorizia
40. THE DECARBONIZATION PATHWAYS ANALYSED ARE SUSTAINABLE,
TECHNICALLY FEASIBLE, AND HAVE A POSITIVE IMPACT ON THE
ECONOMY
41. Obiettivi Europa Solare 2050
Ridurre le emissioni di anidride carbonica
del 80-100%
Ridurre i consumi finali del 42%
energie rinnovabili all’ 80-100% sul
consumo finale
costerà 256 euro a famiglia ogni anno
Rinnovabili
Nucleare
Combustibili
fossili
PIANO ENERGETICO EUROPEO AL 2050
Aprile 2010
43. L’Europa ha messo in atto il primo stadio della strategia
Nuova direttiva 2012
Obiettivo 20%
Emissioni Rinnovabili Prevenzione
Fonte: A new directive on energy efficiency – DG ENERGY – European Commission – 22 June 2011
44. L’Europa ha già messo in atto il secondo stadio della strategia
è vincolante raggiungere gli obiettivi del 40 - 30 – 40 entro il 2030
30% 40%
40%
Emissioni Rinnovabili Prevenzione
Fonte: Pacchetto Clima-Energia 2030 – Parlamento Europeo – 05 Febbraio 2014
40%
30%
40%
40%
2030
2030
2030
46. 2009 2010 2011 2010‐2011
FER totali (%) 11,5 12,5 13,4 +7,2%
FER elettriche (%) 18,2 20,0 20,6 +3%
Impiegati
(milioni persone) 0,91 1,11 1,19 +7,2%
Business activity
(miliardi euro) 120 132 137 +3,8%
FER 2012: 14,4%
47. Direttiva 2009/28/CE
Obbliga ogni Stato membro a
raggiungere una quota percentuale
di energia rinnovabile sul consumo
finale lordo
17%
Direttiva 2012/27/UE
Obbliga ogni Stato membro a
raggiungere una quota percentuale
di riduzione del consumo finale
lordo definita dallo Stato stesso
‐14,7%
UN ROBUSTO PIANO CASA PER
RIQUALIFICARE LE CASE
UN ROBUSTO PIANO PER PORTARE
L’ENERGIA RINNOVABILE IN OGNI FAMIGLIA
48. FER 2008 = 9,3 MTEP 6,9%
FER 2009 = 10,9 MTEP 8,7%
FER 2010 = 12,6 MTEP 9,8%
FER 2011 = 14,5 MTEP 11,5%
+1,7 MTEP
Abbiamo cambiato marcia! Possiamo farcela!
2005-2008
0,3 MTEP/anno
Direttiva 2009/28/CE
Traiettoria indicativa: stato di avanzamento
49. DOBBIAMO DEFINIRE LE RESPONSABILITA’
Obiettivo europeo FER su consumo finale Direttiva 28/2009/CE
Quota nazionale di FER su consumo finale
(34) Per ottenere un modello
energetico incentrato sull’energia
da fonti rinnovabili è necessario
promuovere una cooperazione
strategica tra Stati membri cui
partecipino, se del caso, le
regioni e gli enti locali
Burden sharing
regione regione regione regione
Burden sharing locale
comune comune comune comune
Diapositiva del 2009
IL PATTO DEI
SINDACI
50. 22 Febbraio 2012
Decreto Burden sharing
(Comma 2)
“…, il Ministro dello sviluppo economico,
qualora abbia accertato,….., che il mancato
conseguimento degli obiettivi è imputabile
all’inerzia delle Amministrazioni preposte
ovvero all’inefficacia delle misure adottate
dalla Regione…propone di assegnare un
termine, non inferiore a sei mesi, per
l’adozione dei provvedimenti necessari….”
e
(Comma 3)
“…decorso inutilmente il termine…adotta i
provvedimenti necessari…a coprire il
deficit riscontrato…con oneri a carico della
Regione…”.
51. Questi sono gli
obiettivi cogenti
della Regione
perché se una
Regione non fa
vuol dire che
un’altra Regione
deve fare di più
NON E’ 17% PERCHE’
IL PIANO D’AZIONE
NAZIONALE
PREVEDE DI
IMPORTARE
ENERGIA DA FONTE
RINNOVABILE PER IL
2,7%
52. Obiettivo Regione: 8,9%
8,9%
8,9%
8,9%
8,9%
8,9%
8,9% 8,9%
8,9%
8,9%
Obiettivo ITALIA: 17%
Gli obiettivi cogenti della
Regione diventano, per la
proprietà transitiva, anche gli
obiettivi cogenti dei Sindaci
perché se un Sindaco non fa
vuol dire che un altro Sindaco
deve fare di più
Obiettivi Comune al 2020: 20/8,9/14,7
53. IL BILANCIO ENERGETICO DIVENTA UNA VOCE DEL BILANCIO ECONOMICO
Se la Regione Emilia‐Romagna si ferma al bilancio 2012: 4,2% di FER
Il deficit riscontrabile al 2020 sarà: 4,7% di FER
Copertura del debito per importazione energia elettrica: 8 miliardi kWh
Incidenza del debito sul consumo di energia elettrica: 31%
Costo del debito: 0,7 – 1,5 miliardi euro
Costo per famiglia: 100 – 200 euro/anno
PAGHIAMO TUTTI O PAGANO GLI ENTI LOCALI CHE NON HANNO
PROVVEDUTO A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI?
PAGANO TUTTI O PAGANO SOLO QUELLI CHE NON HANNO CONTRIBUITO A
RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI?
LA DIRETTIVA EUROPEA E IL DECRETO «BURDEN SHARING» DANNO UNA
CHIARA INTERPRETAZIONE DEL PROBLEMA
54. LA CONVENZIONE SI APRE ALL’ENERGY NETWORK DI 52 COMUNITA’ SOLARI LOCALI
Provincia di Ravenna
9 comuni
Provincia di Bologna
34 comuni
Provincia di Parma
9 comuni
55. 1) Pianificazione
QUADRO
CONOSCITIVO
FASE 1: PEC FASE 2
DEFINIZIONE DEGLI
OBIETTIVI AL 2050 E
2020
PAES
Obiettivi e azioni
MONITORAGGIO 2013‐2020
BILANCIO ENERGETICO ANNUALE
ALLINEAMENTO CON GLI OBIETTIVI PREVISTI
DALLA TRAIETTORIA INDICATIVA
56. Consumi Finali Lordi Lugo (2009) 81.537 TEP
(Tonnellate Equivalenti di Petrolio)
Distribuzione dei Consumi Finali Lordi
Elettricità
Trasporti
36%
Termici
42%
Elettrico
22%
16.000
14.000
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
Benzina Gasolio GPL + Metano
TEP
TRASPORTI
25000
20000
15000
10000
5000
0
TERMICO
Industriale Terziario Residenziale Pubb. Amm.
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
ELETTRICI
Industriale Terziario Residenziale Pubb. Amm.
57. Emissioni di CO2 (2008) : 196.280 ton
196.280 tonnellate
Industriale
di cui: 119.161 ton in-situ
77.119 ton ex-situ
18%
Terziario
12%
Trasporti
33%
Residenziale
32%
Amm. Pubb.
3%
Agricoltura
2%
62. PROGETTO SIGE
(Sistema Integrato per la Gestione dell’Energia)
Il patto dei sindaci è sostanzialmente un patto sociale/locale per lo
Cittadino
Impresa
Gestore
locale
Solare termico
Fotovoltaico
Riqualificazione
energetica
edifici
Auto metano
Elettrodomestici
basso consumo
Caldaie a pellet
sviluppo di una comunità solare locale
Piano Energetico Locale
+
Piano d’Azione Locale
Risparmio ed efficienza + rinnovabili + acquisti verdi
63. PROGETTO SIGE
(Sistema Integrato per la Gestione dell’Energia)
Un patto dei sindaci come patto sociale/locale per lo sviluppo di una
Cittadino
Impresa
Gestore
locale
FONDO INCENTIVAZIONE
Solare termico
Fotovoltaico
Riqualificazione
energetica
edifici
Auto metano
Elettrodomestici
basso consumo
Caldaie a pellet
comunità solare locale
Se lo Stato mi toglie gli incentivi come posso rispettare
il Piano d’Azione?
WELFARE STATE
64. COME FUNZIONA IL CONTO ENERGIA NAZIONALE
LA PRIMA TARIFFA PER LA GESTIONE DELL’ENERGIA
TARIFFA SUI
CONSUMI
ELETTRICI
CITTADINO/IMPRESA
FONDO
CONTO ENERGIA
NAZIONALE
INCENTIVI PER CHI
PRODUCE ENERGIA
ELETTRICA RINNOVABILE
WELFARE STATE
Riduzione del prezzo
dell’energia elettrica
Riduzione delle
emissioni
65. GERMANIA
Installato totale oggi: 32,4 GWp
Installato nel 2012: 7604 MWp
GERMANIA
Installato totale al 2011: 22,9 GWp
Installato nel 2011: 5900 MWp
GERMANIA
Installato totale al 2010: 17 GWp
Installato nel 2010: 7200 MWp
ITALIA 9/9/2011
Installato totale: 12,8 GWp
Installato nel 2011: 9370 MWp
ITALIA
Installato totale al 2010: 3,2 GWp
Installato nel 2010: 2322 MWp
6,0%
3,7%
1,2%
0,3%
0,1%
PV su consumo elettrico
La micro-generazione
distribuita può centrare
obiettivi impensabili
Dal 2010 al 2011, il Conto Energia ha
permesso di installare 12000 MWp di
potenza fotovoltaica in Italia.
La produzione annuale di una centrale
nucleare da 1600 MW.
L’abbiamo fatta in meno di due anni!
ITALIA
Installato totale oggi: 16,2 GWp
Installato totale nel 2012: 3337 MWp
66. 18 Ottobre 2009
06 Ottobre 2011
21 Giugno 2012
È proprio vero che le previsioni bisogna
farle fare a chi conosce la materia
400 mila piccoli/medi impianti
67. LA CARICA DEI 400mila STA SCARDINANDO IL MERCATO ELETTRICO
23 Giugno 2013
2 1 - g i u
2 1 - m a r
2 1 - d i c
FOTOVOLTAICO: 18,2 GWp
EOLICO: 7 GWp
IDROELETTRICO: 21 GWp
TOTALE: 46 GW
QUALCUNO DICEVA: IMPOSSIBILE!
68. TANTO CALA A MEZZOGIORNO QUANTO SI RICARICA DI NOTTE
FATTURATO A PAREGGIO
69. LA CARICA DEI 400mila STA METTENDO ALLA FRUSTA LE CENTRALI
TERMOELETTRICHE LA CUI OPERATIVITA’ E’ PASSATA DA 5000
ore/anno A 2000 ore/anno
DICHIARAZIONI
Enel torna a chiedere il capacity payment per il
termoelettrico
PER EVITARE DI AUMENTARE IL PREZZO DEL kWh PRODOTTO
DA TERMOELETTRICO NELLE ORE NOTTURNE
Per l'amministratore delegato Fulvio Conti rischiano di chiudere almeno 5 GW d'impianti di
vari operatori
22 Novembre 2013
Enel torna a chiedere un sistema di "capacity payment", per assicurare la sopravvivenza alle centrali termoelettriche.
Come ha dichiarato Fulvio Conti, amministratore delegato del colosso elettrico italiano, durante un'audizione alla
commissione Industria del Senato, senza una misura di questo tipo «almeno cinque GW d'impianti a ciclo combinato a
gas [ ] sarebbero chiusi per il crollo della domanda elettrica e la crescita delle fonti rinnovabili». Si tratta di remunerare le
centrali alimentate dalle fonti fossili, in virtù della potenza installata disponibile, la sola capace di assicurare flessibilità e
sicurezza di approvvigionamenti alla rete. Le tecnologie pulite come eolico e solare, infatti, richiedono una certa quantità
di potenza di riserva, che deve entrare in funzione, rapidamente e con scarso preavviso, quando le fonti alternative non
riescono a coprire i picchi di domanda elettrica. La remunerazione è indispensabile, secondo Conti, perché le centrali
convenzionali sono attive per un numero di ore ampiamente inferiori alle attese, proprio a causa della concorrenza
dell'energia verde. La capacità che rischia lo stop definitivo, ha precisato il numero uno di Enel, appartiene in larghissima
parte a compagnie concorrenti. «Abbiamo un paio d'impianti da 400 MW totali. Sono nuovi, efficienti ed economici e non
sono stati ammortizzati. Una volta chiusi, sono persi per sempre», ha poi aggiunto l'amministratore delegato.
Fonte: http://energia24club.it/01NET/HP/0,1254,51_ART_156473,00.html
70. LA FORZA DEL CONTRIBUTO MICRO‐DISTRIBUITO
E’ UN MECCANISMO CHE
UTILIZZIAMO PER LA GESTIONE DEI BENI
COMUNI
71. FONDO INTEGRATIVI SANITARI
CONTRIBUTO ANNUALE
CITTADINO/IMPRESA
FONDO SANITARIO
NAZIONALE
RIMBORSI PER
SERVIZIO SANITARIO
• Ricette mediche,
• Cure sanitarie
• Analisi cliniche
RIDURRE I COSTI
SOCIALI DELLE
MALATTIE
Permettere il servizio sanitario a tutti
WELFARE STATE
72. FONDI INTEGRATIVI PENSIONISTICI (ASSICURATIVI)
Creazione di un fondo integrativo per garantire le pensioni
CONTRIBUTI ANNUALI
CITTADINO/IMPRESA
FONDO
INTEGRATIVO
NAZIONALE
RETRIBUZIONI PER
PENSIONI
WELFARE STATE
Tutela di uno status
sociale minimo
• la garanzia di una retribuzione post-lavorativa
73. GIOCATA VOLONTARIA
CITTADINO/IMPRESA
FONDO
LOTTERIA
NAZIONALE
FONDI PREMIALI
Creazione di un fondo integrativo per premiare pochi fortunati
WELFARE STATE ???
80 miliardi/anno
PREMI MILIONARI
Creare un Paperone
ogni tanto
• 1 vincitore su 600 milioni di giocate
74. CONTO ENERGIA LOCALE
Creazione di un fondo integrativo per garantire l’energia sostenibile a tutti
CARBON TARIFF
WELFARE COMMUNITY
CITTADINO/IMPRESA
FONDO
INTEGRATIVO
LOCALE
INCENTIVI PER
ACQUISTI VERDI
Prodotti che favoriscano:
• la riduzione dei consumi,
• la produzione di energia
rinnovabile
• la riduzione delle emissioni
75. UN CONCEPT DI
COMUNITA’ SOLARE LOCALE
L’UNIONE DEI COMUNI CHE INTENDONO:
PORRE L’ENERGIA COME BENE COMUNE
SVILUPPARE AZIONI DI WELFARE PER L’ENERGIA
76. SEZIONI LOCALI
WELFARE COMMUNITY
Un patto sociale per costituire una
comunità responsabile in cammino
verso la transizione energetica
79. COME FUNZIONA LA PIATTAFORMA SOLARE
Piattaforma di quartiere su
scuola comunale
Cittadino iscritto
alla comunità solare
Può riservarsi una quota
di energia a prezzo
agevolato
FORNITORE DI
ENERGIA
Riduzione in bolletta
del prezzo della
quota energia del 40-
50% per tutti i kWh
prodotti dalla quota
di impianto.
Stipula un contratto di
fornitura di energia elettrica
Costo: 800 euro
2 kWp
2400 kWh/anno Socio energetico
80. UN MODELLO WIN-WIN DI SUSSIDIARIETA’
L’impresa della
Comunità Solare
ESCo
Imprese agricole
Imprese edili
Installatori
Venditori di caldaie
Venditori di elettrodomestici
Professionisti
Il cittadino della
Comunità Solare
CIRCOLARE
Piano Energetico Locale
+
Piano d’Azione Locale
81. COMUNITA’ SOLARE LOCALE
(Convenzione tra Comuni per la promozione dell’energia sostenibile sui
territori)
Convenzione tra Comuni
Comune Comune Comune Comune
Piano energetico comunale
Enti di ricerca
Associazione locale
cittadini Imprese
L’associazione è privata promossa dal pubblico che la riconosce come interlocutore per il
raggiungimento degli obiettivi del piano energetico
82. CONVENZIONE DELLA COMUNITA’ SOLARE
CONFERENZA DEI
SINDACI
REFERENTE
Casalecchio di Reno
AMMINISTRAZIONE
Coordinatore tecnico/scientifico Casalecchio di Reno
Attività tecnico/scientifica
Bilanci energetici comunali annuali
Monitoraggio delle azioni del PAES
Attività tecnico/amministrativa
Gestione contabile ed energetica delle sezioni locali
Gestione dello sportello della CSL
Gestione degli sportelli delle sezioni locali
Check‐up energetici per i soci
Promozione della CSL e del PAES
LA CONVENZIONE HA IL COMPITO DI:
1. AMMINISTRARE E CENSIRE LE ATTIVITA’ DELLE COMUNITA’ SOLARI
LOCALI
2. INDICARE NUOVI INDIRIZZI E/O SERVIZI CHE LE SEZIONI LOCALI
POSSONO RACCOGLIERE ED INSERIRE COME ATTIVITA’
85. PERCORSO PER LA COSTITUZIONE DELLA COMUNITA’ SOLARE DI CASALECCHIO
CHIAMATA
ADERENTI AL
COMITATO
PROMOTORE
14 Novembre
2013
APERTURA
SPORTELLO
COMUNITA’
SOLARE
15 Novembre
2013
PLENARIA DEL
COMITATO
PROMOTORE
11 Dicembre
2013
LEZIONI DI
COMUNITA’
SOLARE
16‐29
Gennaio 2014
CONVOCAZIONE
ASSEMBLEA
COSTITUENTE
14 Marzo 2014
50 ADESIONI
86. CASALECCHIO DI RENO
LA PRIMA COMUNITA’ SOLARE NEL MONDO
14 Marzo 2014
23 padri‐fondatori
51 soci sostenitori
9 Consiglieri
1 Presidente
1 piattaforma comunale
da 100 soci energetici
89. Sistemi gestionali e forme di
supporto per le Aree Produttive
Ecologicamente Attrezzate (APEA)
Ing. Simona Tondelli
Dipartimento di Architettura
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
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90. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E
POLITICHE INDUSTRIALI
Il riconoscimento della mancata integrazione tra sviluppo economico e ambiente
ha portato ad assumere il perseguimento dello SVILUPPO SOSTENIBILE come
obiettivo prioritario anche delle politiche industriali.
Il sistema delle imprese deve quindi internalizzare tutte le dimensioni insite nel
concetto di sostenibilità: la protezione delle risorse, l’etica, la salute, la sicurezza, la
qualità della vita.
De-coupling tra crescita economica e impatto ambientale
– maggiore efficienza dei processi produttivi e di consumo
– alternative all’uso delle risorse naturali: dematerializzazione
Crescita = aumento complessivo dell’efficienza ecologico-economica
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91. LE AREE PRODUTTIVE
ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE
• Aree produttive che hanno l’obiettivo di aumentare i livelli di performance
economica delle aziende che vi partecipano, minimizzando al tempo
stesso l’impatto ambientale delle attività produttive insediate, attraverso
la gestione unitaria.
• comunità di imprese manifatturiere e di servizio, legate da una gestione
comune, che cercano di migliorare le proprie performance ambientali,
economiche e sociali, attraverso la collaborazione nel trattare questioni
ambientali e l’impiego di risorse (inclusi l’energia, l’acqua e i materiali).
• approccio integrato che persegue il raggiungimento di benefici collettivi
superiori a quelli che si avrebbero dalla somma dei benefici individuali che
ciascuna impresa otterrebbe dall’ottimizzazione delle proprie
performance.
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92. LA NASCITA DELLE APEA
NEL MONDO…
• Gli Eco-industrial Parks si sono diffusi a
partire dagli anni ‘90 in USA e
successivamente in Asia ed Europa
• Manuale dell’UNEP (United Nations
Environment Programme) “The
environmental Management of industrial
estates” (1997) è stato il primo esempio di
strutturazione di una serie di linee guida a
supporto delle scelte localizzative e di
progettazione di aree industriali ispirate al
principio dell’ecologia industriale.
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93. … E IN ITALIA
• L. 59/1997: istituzione delle aree ecologicamente attrezzate
– precipuo compito del Governo è quello di provvedere a “ridefinire, riordinare e razionalizzare,
[…] la disciplina relativa alle attività economiche e industriali, in particolare per quanto
riguarda […] le attività relative alla realizzazione, all'ampliamento, alla ristrutturazione e
riconversione degli impianti industriali, all'avvio degli impianti medesimi e alla creazione,
ristrutturazione e valorizzazione di aree industriali ecologicamente attrezzate, con
particolare riguardo alle dotazioni ed impianti di tutela dell'ambiente, della sicurezza e della
salute pubblica” (art. 4)
• D.Lgs. 112/1998: definizione delle aree ecologicamente attrezzate e
attribuzione delle competenze legislative in materia alle Regioni e alle Province
autonome di Trento e Bolzano
– “aree industriali dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della
salute, della sicurezza e dell'ambiente” caratterizzate da “gestione unitaria delle
infrastrutture e dei servizi […] da parte di soggetti pubblici o privati” (art. 26)
• D.P.R. 20 ottobre 1998, n. 447: criteri generali per l’individuazione di siti
produttivi, destinati ad ospitare anche APEA
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94. APEA: PRINCIPALI CARATTERISTICHE
• infrastrutture e servizi comuni
• requisiti urbanistici, territoriali, edilizi ed ambientali
• gestione unitaria dell’area produttiva ecologicamente attrezzata e delle
sue infrastrutture e servizi
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95. INFRASTRUTTURE E SERVIZI COMUNI
INFRASTRUTTURE
• area di stoccaggio rifiuti collettiva
• impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili
• depuratore consortile delle acque
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reflue
• sistema di recupero delle acque
• altre dotazioni per la mitigazione
degli impatti
SERVIZI
• gestione comune delle
emergenze
• gestione centralizzata delle aree
verdi e degli spazi comuni
• gruppi di acquisto per la fornitura
di energia
• borsa di recupero dei rifiuti
• Logistica
• formazione su ambiente e
sicurezza
96. REQUISITI URBANISTICI, TERRITORIALI,
EDILIZI ED AMBIENTALI
D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini) – art. 26
•Le regioni e le province autonome individuano le aree di cui al comma 1
scegliendole prioritariamente tra le aree, zone o nuclei già esistenti, anche
se totalmente o parzialmente dismessi. Al procedimento di individuazione
partecipano gli enti locali interessati.
preferenza per i brownfield in un’ottica di riduzione del consumo di suolo
Requisiti:
Localizzazione, Infrastrutture per la mobilità, Sistema del verde, Permeabilità
del suolo, Reti di telecomunicazione, Mitigazione visiva, Integrazione con il
paesaggio e qualità architettonica, Efficienza energetica, ecc.
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97. APEA E CONSUMO DI SUOLO
N. Area Regione
estensione
attuale (Ha)
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Estensione dopo
l’ampliamento
(Ha)
tipo
1 Spip, Parma
Emilia-
Romagna
133 560 Area da ampliare
2 Ponte Rizzoli, Bologna
Emilia-
Romagna
46 113 Area da ampliare
3
Cairo Monte Notte,
Savona
Liguria 42
Area da
riqualificare
integralmente
4 Carrodano, La Spezia Liguria 4,5
Area da
riqualificare
integralmente
5 Brugnato, La Spezia Liguria 7
Area con
attitudine alla
possibile
espansione
6 Zipa, Jesi Marche 175 220 Area da ampliare
7
Monte San Vito,
Ancona
Marche 14,4 34
Area da ampliare
8 Cherasco, Cuneo Piemonte 3,5
Area
abbandonata da
riqualificare
9 Pianvallico, Firenze Toscana 46 57 Area da ampliare
10 Navicelli, Pisa Toscana 74 120 Area da ampliare
11 I Macrolotto, Prato Toscana 150
Area da
riqualificare
integralmente
Estensione totale 695,4 1.104
Gli ampliamenti
considerati per le 11
maggiori APEA italiane
sono circa il 160%
dell’estensione attuale
delle aree; questa
percentuale passa al
225% se consideriamo
solo le 6 aree con
ampliamenti pianificati
(Fonte: Ervet, 2010)
98. GESTIONE UNITARIA
• ll GESTORE UNICO rappresenta l’elemento cardine nella formazione e
nel funzionamento delle APEA.
• Gestisce i servizi alle imprese insediate e le attività di qualificazione
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ambientale dell’area.
• Agisce lungo tutto l’arco di vita dell’APEA, dalla sua formazione alla sua
gestione
• Fa da “riferimento” con le amministrazioni e le comunità locali
• Permette di ridurre i costi operativi:
– offrire economie di scala alle aziende insediate nell'Apea,
– garantire alle stesse aziende supporto e assistenza in termini burocratici,
tecnici e formativi,
– perseguire un continuo percorso di qualificazione urbanistica e
ambientale attraverso il raggiungimento di elevati obiettivi di qualità.
99. GESTIONE UNITARIA
• L’adozione di sistemi di gestione unitaria di servizi collettivi, infrastrutture,
emergenze è in grado di ridurre i costi operativi dell’area, attraverso la
presenza di un soggetto gestore unico.
• Questa collaborazione permette di accrescere la capacità competitiva
delle aziende insediate nelle APEA, controbilanciando gli eventuali costi
aggiuntivi legati al rispetto di standard elevati di qualità ambientale
• Tuttavia, i benefici economici e/o i vantaggi competitivi derivanti
dall’appartenenza all’APEA spesso non sono sufficienti a mobilitare risorse
(e investimenti) da parte delle imprese.
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100. SEMPLIFICAZIONI AMMINISTRATIVE
D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini): gli impianti produttivi localizzati nelle aree
ecologicamente attrezzate sono esonerati dall'acquisizione delle
autorizzazioni concernenti l’utilizzazione dei servizi ivi presenti
•Autorizzazione unica (in particolare settori acqua e rifiuti) in molte leggi
regionali (es. Marche, Toscana, ER)
•Semplificazioni procedurali tramite il SUAP (es. Toscana)
•Semplificazione in materia di VIA: incrementi delle soglie dimensionali per le
opere soggette a Valutazione di Impatto Ambientale all’interno delle APEA
(es. Marche, ER)
•Soggetto gestore come interlocutore unico nei confronti della pubblica
amministrazione (es. Piemonte)
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101. AGEVOLAZIONI E INCENTIVI
• sconti sugli oneri di urbanizzazione e sul costo di costruzione e incentivi
volumetrici per gli edifici all’interno di APEA (es. Marche)
• destinazione prioritaria dei fondi pubblici (es. ER, Toscana)
• finanziamenti diretti, prioritariamente destinati alla realizzazione delle
dotazioni e delle infrastrutture
• Fondo di compensazione territoriale (es. provincia di Bologna): attuazione
del principio di perequazione territoriale che garantisce
contemporaneamente:
– Equità territoriale: Eliminare gli effetti della concorrenza fra i Comuni in materia di
offerta insediativa per le attività produttive.
– Efficienza allocativa: Contrastare il processo di dispersione e polverizzazione insediativa
e ridurre gli impatti della mobilità e ambientali.
– Efficace uso delle risorse: Assicurare le risorse per la qualificazione degli ambiti
produttivi e per la realizzazione di infrastrutture e servizi di interesse comune.
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102. FONDO DI COMPENSAZIONE
costituzione
• fondo finanziato dagli enti locali con risorse proprie o con quote dei
proventi degli oneri di urbanizzazione e delle entrate fiscali conseguenti
alla realizzazione degli interventi concordati
– contributi di concessione ex LR 31/2002: oneri di urbanizzazione secondaria, contributo
sul costo di costruzione e contributo di costruzione per opere o impianti non destinati
alla residenza
– ICI sugli immobili e sulle aree edificabili oggetto di perequazione, per la quale è
necessario condividere una quota minima da far confluire nel fondo.
– “contributo di sostenibilità territoriale”, che discende dall’individuazione di regole
comuni per negoziare in fase attuativa risorse sufficienti a finanziare le necessità di
compensazione di livello sovracomunale e provinciale, per le quali non esiste una
specifica voce degli oneri concessori.
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103. FONDO DI COMPENSAZIONE
finalità di spesa
1. Spese necessarie per assicurare la qualificazione urbanistica‐territoriale e la
sostenibilità locale degli “oggetti” che hanno generato le risorse del fondo
– infrastrutture e le dotazioni necessarie alla qualificazione e alla funzionalità
degli insediamenti pianificati, mitigazione e la compensazione degli impatti da
essi generati, nonchè il loro corretto inserimento nel contesto locale.
– investimenti necessari per il raggiungimento dello status di APEA, nonché
quelli connessi alla riqualificazione delle parti esistenti degli ambiti produttivi
localizzati in adiacenza alle nuove previsioni.
2. opere ed infrastrutture di interesse generale, volte ad assicurare la sostenibilità
“di rete”
– sistema dell’accessibilità
3. redistribuzione delle risorse tra le Amministrazioni interessate, per compensare le
scelte selettive del PTCP circa la possibilità di espansione insediativa
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104. CONCLUSIONI
VANTAGGI PER LE IMPRESE
•riduzione dei consumi energetici ed
idrici
•Infrastrutture, servizi e bacini d’utenza
comuni generano economie di scala,
quindi risparmi
•Maggiore facilità a trovare soluzioni
tecniche ecoefficienti applicandole
all’intero ambito e non a singole imprese
•la PMI è sostenuta e guidata nello
sviluppare la gestione ambientale
dell’area e di ogni singola attività
produttiva
VANTAGGI PER IL TERRITORIO
•Riduzione delle emissioni di CO2
•Riduzione consumi di energia e di acqua;
•Riduzione e controllo della produzione di
rifiuti;
•Riduzione della mobilità privata su gomma;
•Riduzione dell’impatto paesaggistico;
•Miglioramento della gamma e della qualità
dei servizi offerti;
•Miglioramento della qualità della vita negli
ambienti di lavoro;
•Miglioramento dell’immagine delle aziende
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105. Ing. Simona Tondelli
Dipartimento di Architettura
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
simona.tondelli@unibo.it
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106. Piano d’Azione per l’Energia
Sostenibile per i comuni di Capriva
del Friuli, Farra d’Isonzo, Mossa e
San Lorenzo Isontino
presentazione dati parziali
Gorizia, 5 settembre 2014
Dott. Federico Beffa
Ing. Alessio Verrone
107. Pag. 2
METODOLOGIA
Dai dati disponibili è stato possibile realizzare un Inventario Base delle Emissioni (IBE)
che abbia come anno base comune il 2007, questo perché è l’anno più vicino al 2005
per il quale sono disponibili i consumi di tutti i comuni (tranne San Lorenzo, al
momento).
Avremmo potuto scegliere anche anni più recenti considerato che, per quanto riguarda
i consumi reali comunali, il gas naturale è ripartito nei diversi usi solo il biennio 2012‐
2013, ma è stato ritenuto utile e interessante utilizzare al massimo i dati provenienti
dalle bollette delle amministrazioni pubbliche.
Per alcuni vettori energetici non era disponibile la serie storica completa dei consumi
reali a livello comunale, trattandosi di dati particolarmente difficili da reperire, in
quanto o non sono pubblicati (ad es. gas naturale) o sono complessi da elaborare (ad
es. carburanti per autotrazione).
Dunque si è proceduto all’elaborazione dei dati mancanti utilizzando metodologie
consolidate e spesso utilizzate per l’elaborazione dell’IBE, che si basano su indicatori
statistici forniti dall’Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia o estratti dai database
dei più recenti censimenti della popolazione e dell’industria e dei servizi.
108. Enel distribuzione serie storica 2006‐2012 (2011 per Mossa) dei consumi comunali
di energia elettrica ripartiti nei 4 settori agricoltura, industria, terziario (che
comprende il settore pubblico) e residenziale;
IsoRetiGAS serie storica 2007‐2013 dei consumi comunali di gas naturale. Ripartiti
solo per il 2012 e 2013 negli ambiti cottura cibi e produz. acqua calda, riscaldamento
individuale/uso promiscuo, riscaldamento centralizzato e
Artig./Indus./Comm./Arti/Profess;
ARPA FVG (CRMA) stima annuale del 2010 dei consumi comunali per riscaldamento
di legna, GPL e gasolio per il solo settore residenziale;
Ministero dello Sviluppo Economico serie storica 2007‐2013 delle vendite
provinciali di carburanti per autotrazione gasolio, benzina, GPL e gas naturale; serie
storica 2007‐2013 dei consumi provinciali di gas naturale;
Uffici tecnici comunali serie storica 2007‐2012 dei consumi energetici
dell’amministrazione;
Gestore dei Servizi Elettrici (Atlasole) serie storica 2008‐2013 degli impianti
fotovoltaici installati suddivisi per numero e classe di potenza;
Pag. 3
FONTI DEI DATI DI CONSUMO
121. CAPRIVA FARRA MOSSA SAN LORENZO
INDUSTRIA ‐31% ‐34% ‐65% ‐52%
RESIDENZIALE 3% ‐7% ‐11% 2%
TERZIARIO 55% 35% ‐51% 0%
AMM PUBB ‐16% 4% 3% 33%
TRASPORTI ‐28% ‐28% ‐18% ‐45%
RIDUZIONE EMISSIONI
SETTORI ‐13% ‐20% ‐30% ‐29%
EM EVITATE RINNOVABILI ‐3% ‐6% ‐2% ‐3%
TOTALE ‐16% ‐26% ‐32% ‐32%
TOTALE SENZA IND ‐10% ‐14% ‐18% ‐21%
TOTALE SENZA IND E
TRASP 9% ‐2% ‐18% 2%
Pag. 16
VARIAZIONE PERCENTUALE DELLE EMISSIONI DEI DIVERSI
SETTORI PERIODO 2007‐2012
122. L’obbiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 NON può considerarsi
già raggiunto in quanto:
I consumi e le emissioni dell’industria sono diminuite significativamente in tutti
i comuni ma si auspica una ripresa al 2020, che non è prevedibile
I consumi e le emissioni dei trasporti sono diminuiti significativamente ma
rimane l’incertezza sui rifornimenti fatti in Slovenia. Sembra non esistano dati
in merito
Le 4 amministrazioni non avrebbero la possibilità di regolamentare il
trasporto privato se i consumi in questo settore aumentassero
Le amministrazioni devono porsi come obbiettivo la riduzione delle emissioni di:
Edifici pubblici e illuminazione pubblica;
Settore residenziale;
Settore terziario.
Pag. 17
CONCLUSIONI DELL’IBE
124. Pag. 19
Edifici per epoca di costruzione
Prima del
1919
Dal 1919
al 1945
Dal 1946
al 1961
Dal 1962
al 1971
Dal 1972
al 1981
Dal 1982
al 1991
Dopo il
1991
Epoca di costruzione
200
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Numero edifici
Capriva del Friuli 111 35 49 60 78 34 50
Farra d'Isonzo 176 63 31 48 59 42 42
Mossa 93 61 42 53 78 43 43
San Lorenzo Isontino 194 26 22 41 71 34 33
125. Pag. 20
EMISSIONI PROCAPITE DEL SETTORE RESIDENZIALE (tCO2*ab)
2007 2008 2009 2010 2011
2,00
1,80
1,60
1,40
1,20
1,00
0,80
0,60
0,40
0,20
0,00
CAPRIVA 1,35 1,45 1,42 1,43 1,37
FARRA 1,69 1,69 1,66 1,76 1,59
MOSSA 1,63 1,67 1,60 1,71 1,45
SAN LORENZO 1,55 1,68 1,69 1,66 1,58
PROVINCIA T C02/ANNO T C02/ANNO*AB. ABITANTI
BERGAMO 1.496.750 1,92 780.530
BRESCIA 1.915.920 2,67 718.139
COMO 262.420 1,82 144.559
CREMONA 220.818 2,20 100.267
LECCO 419.737 2,00 210.186
LODI 164.148 1,72 95.364
MANTOVA 770.524 2,13 362.329
MILANO 1.416.369 1,87 756.821
MONZA e BRIANZA 587.017 2,18 268.756
PAVIA 281.029 2,24 125.627
SONDRIO 241.679 2,34 103.446
VARESE 545.999 1,89 289.382
TOTALE 8.322.410 2,10 3.955.406
Confronto con
campione di 813 PAES
lombardi
(comuni < 30.000 ab.)
Anni 2005‐2006
134. Pag. 29
LA ROADMAP
Le principali azioni delle amministrazioni dovrebbero essere:
Monitoraggio dei consumi della pubblica amministrazione, soprattutto le
scuole (es. EURONET 50/50 max)
Riqualificazione degli edifici pubblici (es. Partenariato Pubblico Privato)
Riqualificazione dell’illuminazione pubblica (es. Partenariato Pubblico Privato)
Promozione dell’efficienza energetica nel settore residenziale (es. progetto
PadovaFIT per la riqualificazione energetica dei condomini; gruppi di acquisto
per impianti FER, caldaie,…)
Redazione dell’allegato energetico al regolamento edilizio (es. rapporto ONRE
a cura di CRESME e Legambiente)
Sensibilizzazione delle cittadinanza sulla sostenibilità energetica
135. Dott. Federico Beffa
federico.beniamino@gmail.com
Ing. Alessio Verrone
alessio.verrone@nomismaenergia.it
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
NE – Nomisma Energia
Via Marconi, 3
40122 – Bologna (Italy)
Tel. +39 051 65 64 631
Fax. +39 051 65 64 680
Isle sur la Sorgue,
17-18 June 2014
136. LE SFIDE DEI TERRITORI:
IL PIANO D’AZIONE PER LO
SVILUPPO SOSTENIBILE DEL
COMUNE DI GORIZIA
Elisa Tomasinsig CETA
in collaborazione con ISIG e GOLEA
137. COS’È UN PAES
PAES: Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
Insieme delle azioni che l’amministrazione comunale
intende avviare nel proprio territorio per contribuire alla
riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra
del 20% entro il 2020
Il PAES è lo strumento chiave
dell’iniziativa PATTO DEI SINDACI
138. INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2
• Consumi finali ed emissioni per settore
Consumi 2012
MWh
Emissioni 2012
t CO2
Pubblica amministraz. 14.476 3.992
Edifici 10.882 2.602
Ill. pubblica 3.220 1.282
Veicoli pubbl 434 107
Settore residenziale 274.056 61.249
Settore terziario 144.855 39.401
Trasporti 273.450 67.383
CFL 737.782 172.024
EMISSIONI CO2
139. INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2
• Consumi finali ed emissioni per fonte/vettore
Consumi 2012
MWh
Emissioni 2012
t CO2
Elettricità 89.852 35.777
Gas naturale 311.117 63.469
GPL 3.682 904
Gasolio per riscaldam. 18.821 4.799
Gasolio per autotraz 99.394 25.342
Benzina 160.587 41.734
Biocarburanti 12.250 0
Biomasse solide 9.638 0
Solare termico 1.471 0
Geotermia 26 0
CFL 706.839 172.954
EMISSIONI CO2
140. INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2
• Ruolo delle FER
Utilizzo FER
MWh
% Copertura
fabbisogno
Energia elettrica 16.049 17,8%
Idroelettrico 11,238
Fotovoltaico 3.958
Biomassa 853
Energia termica 11.135 3,2%
Biomassa 9.638
Solare termico 1.471
Geotermico 26
Trasporti ‐ Biocarburanti 12.250 4,5%
TOTALE 39.434 5,6%
PRODUZIONE FER
141. OBIETTIVI AL 2020
Emissioni CO2 – 20% ‐‐> 34.400 t CO2
Attività già
avviate: 17.228 t
Altro (obblighi normativi): 4.126 t
PAES: 13.629 t
142. IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER
Il coinvolgimento degli stakeholder locali è stato curato
attraverso:
1. Analisi preliminare di casi studio e buone pratiche di
coinvolgimento dei cittadini nei SEAP in UE
2. Interviste semi‐strutturate con autorità locali, operatori
economici, associazioni di categoria e della società civile,
per:
a) valutare interesse e percezione degli stakeholder locali su
sostenibilità ed efficienza energetica
b) rilevare il grado di diffusione di azioni volte alla sostenibilità
energetica
c) individuare le possibili modalità di coinvolgimento
143. IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER
3. Focus group con gli stakeholder: per l’elaborazione di
strategie e proposte d’azione per la sostenibilità e
l’efficienza energetica a livello comunale;
4. Forum on‐line: pagina Facebook (https://it‐it.
facebook.com/remidago) per agevolare il dialogo e attuare
una comunicazione/interazione continuativa, chiara e
trasparente.
L’attività proseguirà anche con l’obiettivo di verificare
l’attivazione di Partnership Pubblico‐Privato‐Cittadini (Public‐
Private‐People Partnership) per attuare al PAES.
L’attività di coinvolgimento è curata da ISIG (Istituto di Sociologia
Internazionale di Gorizia)
144. PIANO D’AZIONE
• Gli obiettivi del PAES
RIDUZIONE
EMISSIONI
RIDUZIONE
EMISSIONI
Edifici dell’Amministraz
comunale ‐ 24,4% 634 t CO2
Illuminazione pubblica ‐ 12,6 % 161 t CO2
Flotta veicoli comunali ‐ 25,2% 27 t CO2
Settore residenziale e
terziario ‐ 10,9 % 11.008 t CO2
Trasporti ‐ 2,7% 1.827 t CO2
145. PIANO D’AZIONE
• Le azioni del PAES: amministrazione comunale
AMMINISTRAZIONE COMUNALE Riduzione consumi
fonti fossili
Riduzione
emissioni CO2
Aumento conoscenza, organizzazione, comunicazione ‐ ‐
EDIFICI
Razionalizzazione consumi 831 199
Efficienza energetica negli edifici 1.189 244
Utilizzo energia a fonti rinnovabili 137 102
Campagna nelle scuole 403 89
ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Piano dell’illuminazione pubblica ‐ ‐
Efficienza energetica nell’illuminazione pubblica 409 161
FLOTTA COMUNALE
Razionalizzazione consumi, efficienza energetica, veicoli elettrici 109 27
TOTALE 3.078 822
146. PIANO D’AZIONE
• Le azioni del PAES: settore privato, coinvolgimento
SETTORE PRIVATO (RESIDENZIALE, TERZIARIO)
Riduzione consumi
fonti fossili
Riduzione
emissioni CO2
Sportello energia 19.921 4.258
Campagne di informazione e sensibilizzazione 11.965 3.537
Accordo con gli istituti di credito 10.929 2.229
Introduzione nel regolamento edilizio comunale di criteri energetici 4.821 983
TOTALE 47.636 11.008
147. PIANO D’AZIONE
• Le azioni del PAES
TRASPORTI Riduzione consumi
fonti fossili
Riduzione
emissioni CO2
Promozione della mobilità dolce, bike sharing
Promozione car pooling 7.529 1.800
Installazione stazioni di ricarica di auto elettriche
Aggiornamento piano regolatore ‐ ‐
TOTALE 7.592 1.800
Aumento quota biocarburanti nei trasporti (10% al 2020) 13.304 3.493
148. Grazie per
l’attenzione
CETA
Via Licinio, 44
34170 Gorizia
Tel. uffici 0481 391887
E‐mail: elisa.tomasinsig@ceta.ts.it
Website: www.ceta.ts.it
163. Doseči in preseči cilje, ki jih je
EU določila za leto 2020, tako,
da bi se emisije CO2 v občini
zmanjšale za najmanj 20 %
OBČINA ŠEMPETER-VRTOJBA
-> 21,8 %
164.
165. NOV LEK MONG – l. 2015
-> SLEDI SEAP MONG...
-> IZVANJE AKTIVNOSTI
(OBMOČJE EZTS GO)