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La strategia regionale per 
l’efficientamento energetico 
D.C. Ambiente ed Energia – Servizio Energia 
Ing. Sebastiano Cacciaguerra 
05 Settembre 2014 
1
Contesto normativo 
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione 
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica 
Settori interessati: 
* AREA ENTI PUBBLICI 
* AREA PRIVATI 
* AREA FORNITURE ENERGETICHE 
* INFORMAZIONE E FORMAZIONE 
2
Contesto normativo 
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione 
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica 
* AREA ENTI PUBBLICI 
Il decreto promuove (art 4) l’efficienza energetica negli edifici 
attraverso una proposta a cura di ENEA di interventi, standard e in 
ottica costi benefici, di medio-lungo termine in particolare che 
favoriscano l’aumento degli edifici a energia zero e il programma 
di miglioramento della PE degli immobili della PA (intesi quelli di 
proprietà dello Stato). 
Per questi ultimi (art 5) il 3% annuo dovranno essere sottoposti a 
interventi di riqualificazione energetica, da realizzarsi 
preferibilmente attraverso al finanziamento tramite terzi e ai 
contratti di rendimento energetico tramite ESCo. Anche gli Enti 
locali (Regioni, comuni, ecc.) possono partecipare all’obiettivo con 
analoghe modalità. Vengono allo scopo destinati specifici fondi. 
3
Contesto normativo 
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione 
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica 
* AREA ENTI PUBBLICI 
Per gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni (art 6) si conferma 
obbligo di rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), anche per 
quanto attiene all’affitto o agli acquisti immobiliari. 
4
Contesto normativo 
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione 
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica 
* AREA PRIVATI 
Il regime obbligatorio di efficienza energetica per l’Italia è 
rappresentato dai certificati bianchi – TEE (art 7) che dovrà 
assicurare almeno il 60% dell’obiettivo, mentre la restante quota è 
affidata a misure di incentivazione degli interventi di incremento 
della efficienza energetica. 
Inoltre le Regioni devono pubblicare i risparmi di energia 
conseguiti con loro misure di incentivazione ed anche i risparmi 
rendicontati da bilanci energetici di imprese private che hanno 
adottato SGE (ISO 50001) potranno concorrere all’obiettivo 
nazionale. 
5
Contesto normativo 
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione 
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica 
AREA PRIVATI 
La Diagnosi energetica - DE- (art 8) diventa obbligatoria (con 
sanzione), con frequenza ogni 4 anni, per tutti i siti di ogni grande 
impresa, salvo che l’impresa stessa abbia adottato Sistema di 
gestione (EMAS, ISO 50001 o EN ISO 14001) che però includano un 
audit energetico 
La DE dovrà essere svolta da figure professionalmente qualificate; 
tali figure al termine dei prossimi 24 mesi dovranno essere 
certificate in base a norme specifiche: 
*ESCo – UNI CEI 11352 
*Esperti in gestione energia EGE – UNI CEI 11339 
*Auditor energetici – Norma da definire 
6
Contesto normativo 
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione 
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica 
* AREA FORNITURE ENERGETICHE 
Il nuovo DLgs innova i sistemi di misurazione e fatturazione dei 
consumi energetici (art 9), in primis con la diffusione totale di 
contatori individuali intelligenti in grado di dare ai clienti finali 
precise quantificazioni dei consumi e del tempo di utilizzo della 
fornitura (come i contatori elettronici per energia elettrica). 
Il DLgs promuove (art 10) l’efficienza del riscaldamento e del 
raffreddamento con una serie di monitoraggi e di misure 
conseguenti a favore della cogenerazione ad alto rendimento e del 
teleriscaldamento/teleraffreddamento (sviluppo di reti di 
teleriscaldamento ad alta efficienza). 
7
Contesto normativo 
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione 
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica 
* STANZIAMENTI (ART 15) 
E’ prevista l’istituzione di un Fondo nazionale per l’efficienza 
energetica per la concessione di garanzie o l’erogazione di 
finanziamenti. 
Oltre 800 i milioni sono stanziati ”a favore di interventi di 
ristrutturazione e riqualificazione energetica per conseguire una 
maggiore efficienza nel settore pubblico, nella produzione 
industriale e nei consumi domestici”, così articolati: 
8
Contesto normativo 
Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione 
direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica 
* STANZIAMENTI (ART 15) 
• 355 milioni nel periodo 2014-2020 per finanziare il programma di 
interventi di riqualificazione energetica negli edifici della Pubblica 
Amministrazione. Ricordiamo che la Direttiva impone che venga 
riqualificato il 3% all’anno del patrimonio edilizio appartenete alla 
Pubblica Amministrazione centrale; 
• 105 sono i milioni di euro per “favorire il ricorso alle diagnosi 
energetiche e per focalizzare l’attenzione sui vantaggi 
competitivi dell’efficienza”; 
• fino a un milione di euro all’anno a disposizione dell’ENEA “per 
la diffusione delle informazioni e per la formazione di imprese, 
pubbliche amministrazioni, cittadini e studenti”. 
9
Attività svolte dalla REGIONE FVG 
– DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia 
* AGGIORNAMENTO PER – OBIETTIVI 
a) l’assicurazione della disponibilità, della qualità e della 
continuità dell’energia necessaria 
b) l’aumento dell’efficienza del sistema energetico regionale 
c) la promozione, l’incentivazione e lo sviluppo della generazione 
distribuita 
d) la riduzione dei costi dell’energia 
e) il miglioramento ambientale 
f) l’innovazione e la sperimentazione tecnologica in tutti i settori 
energetici; 
g) il raggiungimento di un risparmio energetico coerente con gli 
obiettivi comunitari e nazionali 
10
Attività svolte dalla REGIONE FVG 
– DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia 
* AGGIORNAMENTO PER 
Sono allo studio misure che riguardano la promozione 
dell’efficienza energetica in particolare nei settori di edilizia 
pubblica e nei comparti produttivo e dei trasporti. 
Tra queste si segnala che è allo studio la predisposizione di un 
catasto informatico energetico integrato con il catasto ARES. 
Tali azioni permetteranno la razionalizzazione dei dati relativi alle 
certificazioni energetiche degli edifici. 
11
Attività svolte dalla REGIONE FVG 
– DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia 
* NUOVA LEGGE REGIONALE SULL’ENERGIA 
E’ in fase di predisposizione la nuova legge regionale sull’energia 
in particolare necessaria al recepimento delle nuove disposizioni 
nazionali in materia energetica (compreso il nuovo Dlgs. 
102/2014) 
12
Attività svolte dalla REGIONE FVG 
– DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia 
* POR FESR 2007-2013 
«Bando per la promozione dell’efficienza energetica 
nella pubblica illuminazione» 
•102 domande di contributo pervenute 
• 99 sono risultate ammissibili a finanziamento 
• importo complessivo di spesa pari a quasi 
13.500.000,00 Euro. I Comuni, che cofinanzieranno i 
progetti per almeno il 23% del totale, riceveranno 
finanziamenti complessivi di circa 10,3 milioni di euro 
13
Attività svolte dalla REGIONE FVG 
LA STRATEGIA DEL POR FESR FVG 2014-2020 
ASSE 3: SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN'ECONOMIA A 
BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI 
Azione 3.1 - Efficientamento energetico in edifici e strutture 
pubbliche 
* Edifici scolastici 
Dotazione finanziaria: 28 MLN € 
Beneficiari: Enti locali competenti 
* AziendeOspedaliere/Struttutture sociosanitarie 
Dotazione finanziaria: 57 MLN€ 
Beneficiari: Enti del servizio sanitario regionale 
-Enti pubblici gestori di servizi residenziali per anziani non 
autosufficienti 
14
Attività svolte dalla REGIONE FVG 
COORDINATORE TERRITORIALE «PATTO DEI 
SINDACI» 
La RAFVG ha aderito al Patto dei Sindaci come coordinatore 
territoriale all’iniziativa UE che vede coinvolte le autorità locali e 
regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e 
l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. 
Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono 
raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% 
delle emissioni di CO2 entro il 2020. 
15
Attività svolte dalla REGIONE FVG 
DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia 
PARTNER PROGETTI COMUNITARI 
La RAFVG è partner associato in numerosi progetti comunitari in 
tema di efficienza energetica e risparmio energetico. 
COME 
16
Attività svolte dalla REGIONE FVG 
DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia 
PARTNER PROGETTI COMUNITARI 
In particolare, nell’ambito del progetto MARIE, progetto strategico 
cofinanziato dal Programma MED, la RAFVG, con il supporto 
dell’Area Science Park: 
* ha istituito un tavolo regionale sull’efficienza energetica 
coinvolgendo i principali stakeholders del territorio 
* sta delineando la propria strategia sull’efficienza energetica in 
particolare sul tema della riqualificazione energetica degli 
edifici pubblici e privati 
17
18
Regional Workshop 
Il Partenariato pubblico-privato: normativa, 
punti di forza e di debolezza 
Avv. Velia M. Leone 
Gorizia, 5 settembre 2014
Principali riferimenti della normativa comunitaria e 
nazionale in tema di EE 
 Strategia UE “Europa 2020”  particolarmente focalizzata sul tema dell’EE 
 Accordo di partenariato Italia-Commissione  Obiettivo Tematico 4 
“Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in 
tutti i settori” 
 Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia: obblighi per 
edifici nuovi  recepita con il D.L. 4 giugno 2013 n. 63 (conv. Legge 3 agosto 
2013 n. 90) 
 Direttiva 2012/27/UE  recepita con il D.Lgs. 102/2014 (D.lgs 102) - che 
modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE 
e 2006/32/CE 
 Direttiva 2006/32/CE  recepita con il D.Lgs. 115/2008 – in materia di 
efficienza negli usi finali dell’energia - (“D.Lgs. 115”) 
 Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia  recepita 
con il D.Lgs. n. 192 del 19 agosto 2005,  continue modifiche! Da ultimo cfr. 
D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 
febbraio 2014, n. 9 
 Legge 116 dell’11 agosto 2014 di conversione del D.L. 91 del 24 giugno 
2014
Stato dell’arte: criticità generalizzate 
La normativa nazionale in materia di EE non è articolata in unico 
corpus iuris  continue modifiche normative  processo di 
stratificazione normativa  settore giuridico relativamente nuovo 
 
DIFFICOLTÀ “a monte”  per le PA nell’individuare lo strumento 
giuridico più adatto/efficace nell’ambito della pianificazione 
strategica/operativa relativa a interventi di EE 
 
DIFFICOLTÀ “a valle”  per le PA di instaurare con il mercato un 
dialogo tecnico-operativo proprio in ragione dell’instabilità della 
normativa di settore
Stato dell’arte: criticità generalizzate 
STRINGENTI LIMITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA  MA gli 
interventi di EE: 
 costituiscono un obiettivo di derivazione UE di importanza centrale 
 consentono un abbattimento della spesa pubblica nel medio/lungo periodo 
 
Capacità tecnica  la PA deve dotarsi di risorse tecniche in grado di 
individuare la misura - o l’insieme di misure - più adatte al raggiungimento di 
un dato obiettivo strategico 
 
Capacità giuridica  la PA deve dotarsi di risorse giuridiche in grado di 
gestire l’intervento in un settore, sostanzialmente, nuovo  lex di gara, 
contratto, verifica in fase esecutiva 
 
La sussistenza di tali criticità prescinde dal tipo di intervento e dal 
modello contrattuale individuati
Focus: modelli contrattuali in tema di EE 
 ESCO  “persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici 
ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle 
installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine 
di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o 
parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul 
raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti.” (Cfr. art. 2, comma 
1, lett. i) del D.Lgs. 115) 
 Energy Performance Contract o EPC “accordo contrattuale tra 
il beneficiario o chi per esso esercita il potere negoziale e il fornitore 
di una misura di miglioramento dell'efficienza energetica, verificata e 
monitorata durante l'intera durata del contratto, dove gli investimenti (lavori, 
forniture o servizi) realizzati sono pagati in funzione del livello di 
miglioramento dell'efficienza energetica stabilito contrattualmente o 
di altri criteri di prestazione energetica concordati, quali i risparmi 
finanziari.” (Cfr. art. 2, comma 1, lett. n) del D.Lgs. 102)
PPP per interventi di EE 
Le descritte difficoltà operative possono essere in parte mitigate 
attraverso la costituzione di legame strategico/operativo/contrattuale 
tra PA e mercato 
 
PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO 
 Art. 3, comma 15-ter D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. (“Codice”)  
definizione di PPP 
 Contratti aventi ad oggetto: 
- progettazione, costruzione, gestione, manutenzione di opera 
pubblica, o di pubblica utilità, o la fornitura di un servizio 
- compreso il finanziamento a carico, totale o parziale, del privato 
- rischi allocati secondo prescrizioni e indirizzi comunitari
PPP per interventi di EE 
 PPP può essere utilizzato per produrre 
risparmio energetico nel settore pubblico ⇨ 
utilizzo contratti di prestazione energetica: 
EPC e PPP 
 Una ESCO può essere costituita anche da 
enti pubblici 
7
PPP per interventi di EE 
PPP può essere utilizzato per produrre 
risparmio energetico nel settore pubblico 
 
Corrispettivo/gestione –– corrispettivo/risparmio 
 
Obiettivo centrale: il risultato 
 
Attenzione: allocazione dei rischi 
 
Si applica Eurostat 
8
Strategia energetica e prospettive 
EE di edifici 
Investimenti dei 
privati 
Patto di stabilità 
Obblighi UE efficienza 
PA 
Audit energetico 
Fondi UE 
Strumenti giuridici
Gli attori principali 
A 
P 
P 
A 
L 
T 
I 
F 
O 
N 
D 
I 
U 
E 
(e aiuti) 
MERCATO 
PA OE
Gli attori principali: ruoli 
PA 
 Accertare e definire il quadro dei bisogni 
 Programmare interventi sia nel breve, sia nel medio-lungo 
periodo: 
 Indagine conoscitiva preliminare ⇨ censimento edifici + diagnosi 
energetiche 
 Obiettivi di risparmio ⇨ soglia minima di risparmio 
 Incentivare il mercato attraverso la predisposizione di 
strumenti finanziari e modelli contrattuali specifici 
 Valutare, ex ante, la fattibilità tecnico-finanziaria degli 
interventi: 
 Sostenibilità finanziaria ed economica ⇨ bancabilità del progetto e 
redditività del capitale investito 
 Necessità di competenze legali e finanziarie
Gli attori principali: ruoli 
PA 
 Attuare gli interventi in tempi ragionevoli  fattore 
tempo fondamentale per il mercato  GARANZIA di 
certezza giuridica 
 Evitare fasi di stallo procedurale 
 Monitorare, in itinere, la fase esecutiva del rapporto  
fondamentale per garantire il mantenimento off 
balance-sheet dell’’operazione 
 Formazione del personale addetto 
 
ELEMENTI FONDAMENTALI: BANDO e CONTRATTO
Gli attori principali: ruoli 
MERCATO 
 Collaborazione attiva nella fase di pianificazione → 
approccio dinamico 
 Farsi promotore di scelte strategiche 
 Creare una convergenza di obiettivi → PPP 
 Visione strategica di ampio respiro 
 Idoneità tecnica → aggiornamento 
 Essere in grado di creare forme di collaborazione tra 
OE → alta specializzazione, ma possibilità di offrire 
servizi maggiormente articolati (anche FTT) 
 Accettare il rischio →→ operazioni a costo zero per la 
PA (PPP/Eurostat)
Approccio strategico: pianificazione 
Ricadute sul tessuto produttivo locale: 
 Partenariato in senso ampio → collaborazione con OE per il 
raggiungimento degli obiettivi 
 Strumenti incentivanti: 
 Livello UE: Horizon 2020 per la ricerca 
 Livello nazionale/regionale: uso Fondi UE o regionali per aiuti 
R&S, EE (specifica misura nel nuovo RGE art. 39 – esperienza 
Jessica), aiuti ambientali 
 Realizzazione diretta obiettivi pubblici: 
 Appalti pre-commerciali/partenariato per l’innovazione per lo 
sviluppo di nuovi prodotti/processi 
 PPP per riqualificazione/inclusa riconversione siti industriali 
 Percorsi e sportelli dedicati per finanziamenti, anche UE, e 
predisposizione modellistica per i rapporti tra privati
Approccio strategico: pianificazione 
 Individuazione di soluzioni innovative (anche a livello di partenariato 
orizzontale e verticale) 
 Empowering della PA → elemento essenziale alla gestione dei 
processi 
 Potenziali modalità di finanziamento delle politiche che la Regione 
intenderà proporre: quadro sinottico delle opportunità di 
finanziamento a livello UE (programmi quadro, risorse BEI, progetti 
ELENA, FEEE) e nazionale/regionale (uso Fondi UE con tipo- 
Jessica), da utilizzare o proporre in un’ottica di integrazione e 
complementarietà 
 Fondo di garanzia e/o altri strumenti revolving invece delle 
sovvenzioni per i progetti individuati come auto-sostenibili 
 Logica di efficiente uso della finanza pubblica e corretto ricorso 
alla finanza privata → Principi Eurostat → Pieno rispetto del Patto 
di Stabilità: favorire l’uso delle risorse pubbliche solo per quel tipo di 
operazioni che il mercato non è disposto a finanziare (market failure)
Approccio strategico: pianificazione 
 Identificare chiare direttrici di azioni per lo svolgimento delle strategie 
pubbliche in tema di EE (le “Direttrici”), evidenziandone obiettivi finali e 
intermedi e strumenti amministrativi adeguati, eventualmente creando 
una task force apposita, per 
 valutazione ex ante → fattibilità intervento → audit energetico + verifica 
economico-finanziaria 
 predisposizione di modelli contrattuali ad hoc 
 verifica-monitoraggio → esecuzione del contratto 
 Identificare incentivi nel settore privato (sia finanziari, sia sociali) 
 Verificare l’opportunità di attivare forme di programmazione partecipata - 
rappresentati imprese - e consultazione pubblica informale (débat public) 
 Identificare gli strumenti finanziari disponibili, a livello regionale e 
nazionale, nonché attraverso fondi UE, BEI ed altre modalità di 
finanziamento, per consentire la migliore strutturazione delle politiche 
identificate nelle Direttrici 
 Definire percorsi formativi/informativi e di sensibilizzazione dei soggetti 
coinvolti, nonché strumenti di accompagnamento per le imprese 
Preparare-incentivare il mercato → percorso di crescita condiviso
Modalità di strutturazione : la Guida 
tecnica della Commissione UE 
DESCRIZIONE PRO CONTRO 
SOVVENZIONI Sono contribuiti a fondo perduto per l’attuazione di 
misure specifiche 
Varietà di obiettivi. Misure 
innovative e costi ottimali. 
Flessibilità e utilizzo in 
combinazione con altri 
strumenti. Adatti per aree 
depresse, mercati finanziari 
immaturi, ecc. 
Rischio risultati. Utilizzabile 
una sola volta (minore 
sostenibilità). Scarso effetto 
leva. Minore controllo della 
performance. 
PRESTITI 
PREFERENZIALI 
Si riferiscono all’acquisizione di fondi attraverso un 
prestito: un soggetto fornisce per uno scopo definito 
e per un determinato periodo di tempo, a tassi e 
condizioni agevolati 
Facile da gestire. Rimborso = 
denaro reinvestito in altri 
progetti. Incentivo a 
selezionare meglio le misure 
sotto il profilo dell’efficienza. 
Economie possono non 
essere immediatamente 
considerate come flussi di 
cassa, richiedendo un 
periodo maggiore di rientro. 
Non appetibile per chi non ha 
reddito per rimborsare il 
prestito. 
GARANZIE È un meccanismo di condivisione del rischio, dove il 
garante assume un obbligo nel caso di default del 
debitore. Può consentire migliori condiizoni per il prestito. 
Mitigazione del rischio. 
Migliore accesso al credito. 
Non sono appropriate per 
tutte le situazioni e per 
progetti isolati. Copertura 
parziale, non sempre 
sufficiente.
Modalità di strutturazione : la Guida 
tecnica della Commissione UE 
EPC con ESCO 
finanziatore 
Contratto di prestazione energetica (EPC): 
accordo ESCO – utilizzatore e ESCO-finanziatori. 
Possibile uso di meccanismi di cessione del 
credito da parte della ESCO. ESCO può 
beneficiare delle modalità agevolative di cui sopra. 
Garantisce un certo livello 
di risparmio. Protegge il 
cliente dal rischio di 
performance. Conoscenza 
approfondita requisiti 
tecnici. Off balance-sheet. 
Sistema complesso. Vincoli 
di durata del contratto. 
EPC con 
finanziamento 
utilizzatore 
Contratto di prestazione energetica con 
finanziamento reperito e fornito 
dall’utilizzatore/proprietario. 
Come EPC con ESCO, ma 
possibilità di migliore 
accesso al credito da parte 
dell’utilizzatore/proprietario 
per migliore rating o 
accesso a sovvenzioni. 
Significativi investimenti 
iniziali del proprietario. 
Ridotta capacità di ottenere 
altri prestiti. NON off 
balance-sheet.
Approccio strategico: risultati 
Ipotizzare nuovi modelli di dialogo con il settore privato e modalità 
più innovative di PPP + OE più responsabilizzati 
Sviluppare un’imprenditoria locale molto più capace di competere 
sulle nuove frontiere dello sviluppo dell’economia del futuro 
Economia locale maggiormente orientata allo sviluppo sostenibile 
all’innovazione e alla coesione sociale: cultura dell’edilizia 
sostenibile e comportamenti di consumo consapevole 
+ 
imprese locali più competitive
Contatti 
Avv. Velia Maria Leone 
Studio Legale Leone & Associati 
Piazza Giunone Regina, 1 
00153 Roma 
Tel 06 4201 6132 
E-mail velia.leone@leonelex.com
Dipartimento di Chimica Industriale 
«Toso Montanari» 
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA 
Comunità Solari Locali 
Prof.Leonardo Setti 
Polo di Rimini - Università di Bologna 
POLO TECNOLOGICO – ENERGIA & AMBIENTE 
05 Settembre 2014 - Gorizia
THE DECARBONIZATION PATHWAYS ANALYSED ARE SUSTAINABLE, 
TECHNICALLY FEASIBLE, AND HAVE A POSITIVE IMPACT ON THE 
ECONOMY
Obiettivi Europa Solare 2050 
Ridurre le emissioni di anidride carbonica 
del 80-100% 
Ridurre i consumi finali del 42% 
energie rinnovabili all’ 80-100% sul 
consumo finale 
costerà 256 euro a famiglia ogni anno 
Rinnovabili 
Nucleare 
Combustibili 
fossili 
PIANO ENERGETICO EUROPEO AL 2050 
Aprile 2010
PIANO D’AZIONE 
Regole & Responsabilità
L’Europa ha messo in atto il primo stadio della strategia 
Nuova direttiva 2012 
Obiettivo 20% 
Emissioni Rinnovabili Prevenzione 
Fonte: A new directive on energy efficiency – DG ENERGY – European Commission – 22 June 2011
L’Europa ha già messo in atto il secondo stadio della strategia 
è vincolante raggiungere gli obiettivi del 40 - 30 – 40 entro il 2030 
30% 40% 
40% 
Emissioni Rinnovabili Prevenzione 
Fonte: Pacchetto Clima-Energia 2030 – Parlamento Europeo – 05 Febbraio 2014 
40% 
30% 
40% 
40% 
2030 
2030 
2030
Renewable Energy in Europe in 2010
2009 2010 2011 2010‐2011 
FER totali (%) 11,5 12,5 13,4 +7,2% 
FER elettriche (%) 18,2 20,0 20,6 +3% 
Impiegati 
(milioni persone) 0,91 1,11 1,19 +7,2% 
Business activity 
(miliardi euro) 120 132 137 +3,8% 
FER 2012: 14,4%
Direttiva 2009/28/CE 
Obbliga ogni Stato membro a 
raggiungere una quota percentuale 
di energia rinnovabile sul consumo 
finale lordo 
17% 
Direttiva 2012/27/UE 
Obbliga ogni Stato membro a 
raggiungere una quota percentuale 
di riduzione del consumo finale 
lordo definita dallo Stato stesso 
‐14,7% 
UN ROBUSTO PIANO CASA PER 
RIQUALIFICARE LE CASE 
UN ROBUSTO PIANO PER PORTARE 
L’ENERGIA RINNOVABILE IN OGNI FAMIGLIA
FER 2008 = 9,3 MTEP 6,9% 
FER 2009 = 10,9 MTEP 8,7% 
FER 2010 = 12,6 MTEP 9,8% 
FER 2011 = 14,5 MTEP 11,5% 
+1,7 MTEP 
Abbiamo cambiato marcia! Possiamo farcela! 
2005-2008 
0,3 MTEP/anno 
Direttiva 2009/28/CE 
Traiettoria indicativa: stato di avanzamento
DOBBIAMO DEFINIRE LE RESPONSABILITA’ 
Obiettivo europeo FER su consumo finale Direttiva 28/2009/CE 
Quota nazionale di FER su consumo finale 
(34) Per ottenere un modello 
energetico incentrato sull’energia 
da fonti rinnovabili è necessario 
promuovere una cooperazione 
strategica tra Stati membri cui 
partecipino, se del caso, le 
regioni e gli enti locali 
Burden sharing 
regione regione regione regione 
Burden sharing locale 
comune comune comune comune 
Diapositiva del 2009 
IL PATTO DEI 
SINDACI
22 Febbraio 2012 
Decreto Burden sharing 
(Comma 2) 
“…, il Ministro dello sviluppo economico, 
qualora abbia accertato,….., che il mancato 
conseguimento degli obiettivi è imputabile 
all’inerzia delle Amministrazioni preposte 
ovvero all’inefficacia delle misure adottate 
dalla Regione…propone di assegnare un 
termine, non inferiore a sei mesi, per 
l’adozione dei provvedimenti necessari….” 
e 
(Comma 3) 
“…decorso inutilmente il termine…adotta i 
provvedimenti necessari…a coprire il 
deficit riscontrato…con oneri a carico della 
Regione…”.
Questi sono gli 
obiettivi cogenti 
della Regione 
perché se una 
Regione non fa 
vuol dire che 
un’altra Regione 
deve fare di più 
NON E’ 17% PERCHE’ 
IL PIANO D’AZIONE 
NAZIONALE 
PREVEDE DI 
IMPORTARE 
ENERGIA DA FONTE 
RINNOVABILE PER IL 
2,7%
Obiettivo Regione: 8,9% 
8,9% 
8,9% 
8,9% 
8,9% 
8,9% 
8,9% 8,9% 
8,9% 
8,9% 
Obiettivo ITALIA: 17% 
Gli obiettivi cogenti della 
Regione diventano, per la 
proprietà transitiva, anche gli 
obiettivi cogenti dei Sindaci 
perché se un Sindaco non fa 
vuol dire che un altro Sindaco 
deve fare di più 
Obiettivi Comune al 2020: 20/8,9/14,7
IL BILANCIO ENERGETICO DIVENTA UNA VOCE DEL BILANCIO ECONOMICO 
Se la Regione Emilia‐Romagna si ferma al bilancio 2012: 4,2% di FER 
Il deficit riscontrabile al 2020 sarà: 4,7% di FER 
Copertura del debito per importazione energia elettrica: 8 miliardi kWh 
Incidenza del debito sul consumo di energia elettrica: 31% 
Costo del debito: 0,7 – 1,5 miliardi euro 
Costo per famiglia: 100 – 200 euro/anno 
PAGHIAMO TUTTI O PAGANO GLI ENTI LOCALI CHE NON HANNO 
PROVVEDUTO A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI? 
PAGANO TUTTI O PAGANO SOLO QUELLI CHE NON HANNO CONTRIBUITO A 
RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI? 
LA DIRETTIVA EUROPEA E IL DECRETO «BURDEN SHARING» DANNO UNA 
CHIARA INTERPRETAZIONE DEL PROBLEMA
LA CONVENZIONE SI APRE ALL’ENERGY NETWORK DI 52 COMUNITA’ SOLARI LOCALI 
Provincia di Ravenna 
9 comuni 
Provincia di Bologna 
34 comuni 
Provincia di Parma 
9 comuni
1) Pianificazione 
QUADRO 
CONOSCITIVO 
FASE 1: PEC FASE 2 
DEFINIZIONE DEGLI 
OBIETTIVI AL 2050 E 
2020 
PAES 
Obiettivi e azioni 
MONITORAGGIO 2013‐2020 
BILANCIO ENERGETICO ANNUALE 
ALLINEAMENTO CON GLI OBIETTIVI PREVISTI 
DALLA TRAIETTORIA INDICATIVA
Consumi Finali Lordi Lugo (2009) 81.537 TEP 
(Tonnellate Equivalenti di Petrolio) 
Distribuzione dei Consumi Finali Lordi 
Elettricità 
Trasporti 
36% 
Termici 
42% 
Elettrico 
22% 
16.000 
14.000 
12.000 
10.000 
8.000 
6.000 
4.000 
2.000 
0 
Benzina Gasolio GPL + Metano 
TEP 
TRASPORTI 
25000 
20000 
15000 
10000 
5000 
0 
TERMICO 
Industriale Terziario Residenziale Pubb. Amm. 
6000 
5000 
4000 
3000 
2000 
1000 
0 
ELETTRICI 
Industriale Terziario Residenziale Pubb. Amm.
Emissioni di CO2 (2008) : 196.280 ton 
196.280 tonnellate 
Industriale 
di cui: 119.161 ton in-situ 
77.119 ton ex-situ 
18% 
Terziario 
12% 
Trasporti 
33% 
Residenziale 
32% 
Amm. Pubb. 
3% 
Agricoltura 
2%
CONSUMI ELETTRICI (kWh/mq) PER AREE CENSUARIE DI LUGO (2008)
CONSUMI TERMICI (mc/mq) PER AREE CENSUARIE DI LUGO (2008)
Fatte queste premesse ci troviamo a lavorare su 
due aspetti principali sia nel BREVE che nel 
LUNGO periodo: 
Risparmio 
Energetico Rinnovabili
scenario potenziale al 2020 
100% 
10% 
10% 
20% 
20% 
100% 
100% 
0%
PROGETTO SIGE 
(Sistema Integrato per la Gestione dell’Energia) 
Il patto dei sindaci è sostanzialmente un patto sociale/locale per lo 
Cittadino 
Impresa 
Gestore 
locale 
Solare termico 
Fotovoltaico 
Riqualificazione 
energetica 
edifici 
Auto metano 
Elettrodomestici 
basso consumo 
Caldaie a pellet 
sviluppo di una comunità solare locale 
Piano Energetico Locale 
+ 
Piano d’Azione Locale 
Risparmio ed efficienza + rinnovabili + acquisti verdi
PROGETTO SIGE 
(Sistema Integrato per la Gestione dell’Energia) 
Un patto dei sindaci come patto sociale/locale per lo sviluppo di una 
Cittadino 
Impresa 
Gestore 
locale 
FONDO INCENTIVAZIONE 
Solare termico 
Fotovoltaico 
Riqualificazione 
energetica 
edifici 
Auto metano 
Elettrodomestici 
basso consumo 
Caldaie a pellet 
comunità solare locale 
Se lo Stato mi toglie gli incentivi come posso rispettare 
il Piano d’Azione? 
WELFARE STATE
COME FUNZIONA IL CONTO ENERGIA NAZIONALE 
LA PRIMA TARIFFA PER LA GESTIONE DELL’ENERGIA 
TARIFFA SUI 
CONSUMI 
ELETTRICI 
CITTADINO/IMPRESA 
FONDO 
CONTO ENERGIA 
NAZIONALE 
INCENTIVI PER CHI 
PRODUCE ENERGIA 
ELETTRICA RINNOVABILE 
WELFARE STATE 
Riduzione del prezzo 
dell’energia elettrica 
Riduzione delle 
emissioni
GERMANIA 
Installato totale oggi: 32,4 GWp 
Installato nel 2012: 7604 MWp 
GERMANIA 
Installato totale al 2011: 22,9 GWp 
Installato nel 2011: 5900 MWp 
GERMANIA 
Installato totale al 2010: 17 GWp 
Installato nel 2010: 7200 MWp 
ITALIA 9/9/2011 
Installato totale: 12,8 GWp 
Installato nel 2011: 9370 MWp 
ITALIA 
Installato totale al 2010: 3,2 GWp 
Installato nel 2010: 2322 MWp 
6,0% 
3,7% 
1,2% 
0,3% 
0,1% 
PV su consumo elettrico 
La micro-generazione 
distribuita può centrare 
obiettivi impensabili 
Dal 2010 al 2011, il Conto Energia ha 
permesso di installare 12000 MWp di 
potenza fotovoltaica in Italia. 
La produzione annuale di una centrale 
nucleare da 1600 MW. 
L’abbiamo fatta in meno di due anni! 
ITALIA 
Installato totale oggi: 16,2 GWp 
Installato totale nel 2012: 3337 MWp
18 Ottobre 2009 
06 Ottobre 2011 
21 Giugno 2012 
È proprio vero che le previsioni bisogna 
farle fare a chi conosce la materia 
400 mila piccoli/medi impianti
LA CARICA DEI 400mila STA SCARDINANDO IL MERCATO ELETTRICO 
23 Giugno 2013 
2 1 - g i u 
2 1 - m a r 
2 1 - d i c 
FOTOVOLTAICO: 18,2 GWp 
EOLICO: 7 GWp 
IDROELETTRICO: 21 GWp 
TOTALE: 46 GW 
QUALCUNO DICEVA: IMPOSSIBILE!
TANTO CALA A MEZZOGIORNO QUANTO SI RICARICA DI NOTTE 
FATTURATO A PAREGGIO
LA CARICA DEI 400mila STA METTENDO ALLA FRUSTA LE CENTRALI 
TERMOELETTRICHE LA CUI OPERATIVITA’ E’ PASSATA DA 5000 
ore/anno A 2000 ore/anno 
DICHIARAZIONI 
Enel torna a chiedere il capacity payment per il 
termoelettrico 
PER EVITARE DI AUMENTARE IL PREZZO DEL kWh PRODOTTO 
DA TERMOELETTRICO NELLE ORE NOTTURNE 
Per l'amministratore delegato Fulvio Conti rischiano di chiudere almeno 5 GW d'impianti di 
vari operatori 
22 Novembre 2013 
Enel torna a chiedere un sistema di "capacity payment", per assicurare la sopravvivenza alle centrali termoelettriche. 
Come ha dichiarato Fulvio Conti, amministratore delegato del colosso elettrico italiano, durante un'audizione alla 
commissione Industria del Senato, senza una misura di questo tipo «almeno cinque GW d'impianti a ciclo combinato a 
gas [ ] sarebbero chiusi per il crollo della domanda elettrica e la crescita delle fonti rinnovabili». Si tratta di remunerare le 
centrali alimentate dalle fonti fossili, in virtù della potenza installata disponibile, la sola capace di assicurare flessibilità e 
sicurezza di approvvigionamenti alla rete. Le tecnologie pulite come eolico e solare, infatti, richiedono una certa quantità 
di potenza di riserva, che deve entrare in funzione, rapidamente e con scarso preavviso, quando le fonti alternative non 
riescono a coprire i picchi di domanda elettrica. La remunerazione è indispensabile, secondo Conti, perché le centrali 
convenzionali sono attive per un numero di ore ampiamente inferiori alle attese, proprio a causa della concorrenza 
dell'energia verde. La capacità che rischia lo stop definitivo, ha precisato il numero uno di Enel, appartiene in larghissima 
parte a compagnie concorrenti. «Abbiamo un paio d'impianti da 400 MW totali. Sono nuovi, efficienti ed economici e non 
sono stati ammortizzati. Una volta chiusi, sono persi per sempre», ha poi aggiunto l'amministratore delegato. 
Fonte: http://energia24club.it/01NET/HP/0,1254,51_ART_156473,00.html
LA FORZA DEL CONTRIBUTO MICRO‐DISTRIBUITO 
E’ UN MECCANISMO CHE 
UTILIZZIAMO PER LA GESTIONE DEI BENI 
COMUNI
FONDO INTEGRATIVI SANITARI 
CONTRIBUTO ANNUALE 
CITTADINO/IMPRESA 
FONDO SANITARIO 
NAZIONALE 
RIMBORSI PER 
SERVIZIO SANITARIO 
• Ricette mediche, 
• Cure sanitarie 
• Analisi cliniche 
RIDURRE I COSTI 
SOCIALI DELLE 
MALATTIE 
Permettere il servizio sanitario a tutti 
WELFARE STATE
FONDI INTEGRATIVI PENSIONISTICI (ASSICURATIVI) 
Creazione di un fondo integrativo per garantire le pensioni 
CONTRIBUTI ANNUALI 
CITTADINO/IMPRESA 
FONDO 
INTEGRATIVO 
NAZIONALE 
RETRIBUZIONI PER 
PENSIONI 
WELFARE STATE 
Tutela di uno status 
sociale minimo 
• la garanzia di una retribuzione post-lavorativa
GIOCATA VOLONTARIA 
CITTADINO/IMPRESA 
FONDO 
LOTTERIA 
NAZIONALE 
FONDI PREMIALI 
Creazione di un fondo integrativo per premiare pochi fortunati 
WELFARE STATE ??? 
80 miliardi/anno 
PREMI MILIONARI 
Creare un Paperone 
ogni tanto 
• 1 vincitore su 600 milioni di giocate
CONTO ENERGIA LOCALE 
Creazione di un fondo integrativo per garantire l’energia sostenibile a tutti 
CARBON TARIFF 
WELFARE COMMUNITY 
CITTADINO/IMPRESA 
FONDO 
INTEGRATIVO 
LOCALE 
INCENTIVI PER 
ACQUISTI VERDI 
Prodotti che favoriscano: 
• la riduzione dei consumi, 
• la produzione di energia 
rinnovabile 
• la riduzione delle emissioni
UN CONCEPT DI 
COMUNITA’ SOLARE LOCALE 
L’UNIONE DEI COMUNI CHE INTENDONO: 
PORRE L’ENERGIA COME BENE COMUNE 
SVILUPPARE AZIONI DI WELFARE PER L’ENERGIA
SEZIONI LOCALI 
WELFARE COMMUNITY 
Un patto sociale per costituire una 
comunità responsabile in cammino 
verso la transizione energetica
CHE TIPO DI SOCIO SEI?
COME FUNZIONA LA PIATTAFORMA SOLARE 
Piattaforma di quartiere su 
scuola comunale 
Cittadino iscritto 
alla comunità solare 
Può riservarsi una quota 
di energia a prezzo 
agevolato 
FORNITORE DI 
ENERGIA 
Riduzione in bolletta 
del prezzo della 
quota energia del 40- 
50% per tutti i kWh 
prodotti dalla quota 
di impianto. 
Stipula un contratto di 
fornitura di energia elettrica 
Costo: 800 euro 
2 kWp 
2400 kWh/anno Socio energetico
UN MODELLO WIN-WIN DI SUSSIDIARIETA’ 
L’impresa della 
Comunità Solare 
ESCo 
Imprese agricole 
Imprese edili 
Installatori 
Venditori di caldaie 
Venditori di elettrodomestici 
Professionisti 
Il cittadino della 
Comunità Solare 
CIRCOLARE 
Piano Energetico Locale 
+ 
Piano d’Azione Locale
COMUNITA’ SOLARE LOCALE 
(Convenzione tra Comuni per la promozione dell’energia sostenibile sui 
territori) 
Convenzione tra Comuni 
Comune Comune Comune Comune 
Piano energetico comunale 
Enti di ricerca 
Associazione locale 
cittadini Imprese 
L’associazione è privata promossa dal pubblico che la riconosce come interlocutore per il 
raggiungimento degli obiettivi del piano energetico
CONVENZIONE DELLA COMUNITA’ SOLARE 
CONFERENZA DEI 
SINDACI 
REFERENTE 
Casalecchio di Reno 
AMMINISTRAZIONE 
Coordinatore tecnico/scientifico Casalecchio di Reno 
Attività tecnico/scientifica 
Bilanci energetici comunali annuali 
Monitoraggio delle azioni del PAES 
Attività tecnico/amministrativa 
Gestione contabile ed energetica delle sezioni locali 
Gestione dello sportello della CSL 
Gestione degli sportelli delle sezioni locali 
Check‐up energetici per i soci 
Promozione della CSL e del PAES 
LA CONVENZIONE HA IL COMPITO DI: 
1. AMMINISTRARE E CENSIRE LE ATTIVITA’ DELLE COMUNITA’ SOLARI 
LOCALI 
2. INDICARE NUOVI INDIRIZZI E/O SERVIZI CHE LE SEZIONI LOCALI 
POSSONO RACCOGLIERE ED INSERIRE COME ATTIVITA’
ENTE GESTORE 
Interna UNIBO 
+ attività nelle scuole delle CSL costituite
PERCORSO PER LA COSTITUZIONE DELLA COMUNITA’ SOLARE DI CASALECCHIO 
CHIAMATA 
ADERENTI AL 
COMITATO 
PROMOTORE 
14 Novembre 
2013 
APERTURA 
SPORTELLO 
COMUNITA’ 
SOLARE 
15 Novembre 
2013 
PLENARIA DEL 
COMITATO 
PROMOTORE 
11 Dicembre 
2013 
LEZIONI DI 
COMUNITA’ 
SOLARE 
16‐29 
Gennaio 2014 
CONVOCAZIONE 
ASSEMBLEA 
COSTITUENTE 
14 Marzo 2014 
50 ADESIONI
CASALECCHIO DI RENO 
LA PRIMA COMUNITA’ SOLARE NEL MONDO 
14 Marzo 2014 
23 padri‐fondatori 
51 soci sostenitori 
9 Consiglieri 
1 Presidente 
1 piattaforma comunale 
da 100 soci energetici
www.comunitasolare.eu 
www.facebook.com/ComunitaSolare 
info@comunitasolare.eu
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Sistemi gestionali e forme di 
supporto per le Aree Produttive 
Ecologicamente Attrezzate (APEA) 
Ing. Simona Tondelli 
Dipartimento di Architettura 
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna 
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SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E 
POLITICHE INDUSTRIALI 
Il riconoscimento della mancata integrazione tra sviluppo economico e ambiente 
ha portato ad assumere il perseguimento dello SVILUPPO SOSTENIBILE come 
obiettivo prioritario anche delle politiche industriali. 
Il sistema delle imprese deve quindi internalizzare tutte le dimensioni insite nel 
concetto di sostenibilità: la protezione delle risorse, l’etica, la salute, la sicurezza, la 
qualità della vita. 
 De-coupling tra crescita economica e impatto ambientale 
– maggiore efficienza dei processi produttivi e di consumo 
– alternative all’uso delle risorse naturali: dematerializzazione 
Crescita = aumento complessivo dell’efficienza ecologico-economica 
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LE AREE PRODUTTIVE 
ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE 
• Aree produttive che hanno l’obiettivo di aumentare i livelli di performance 
economica delle aziende che vi partecipano, minimizzando al tempo 
stesso l’impatto ambientale delle attività produttive insediate, attraverso 
la gestione unitaria. 
• comunità di imprese manifatturiere e di servizio, legate da una gestione 
comune, che cercano di migliorare le proprie performance ambientali, 
economiche e sociali, attraverso la collaborazione nel trattare questioni 
ambientali e l’impiego di risorse (inclusi l’energia, l’acqua e i materiali). 
• approccio integrato che persegue il raggiungimento di benefici collettivi 
superiori a quelli che si avrebbero dalla somma dei benefici individuali che 
ciascuna impresa otterrebbe dall’ottimizzazione delle proprie 
performance. 
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LA NASCITA DELLE APEA 
NEL MONDO… 
• Gli Eco-industrial Parks si sono diffusi a 
partire dagli anni ‘90 in USA e 
successivamente in Asia ed Europa 
• Manuale dell’UNEP (United Nations 
Environment Programme) “The 
environmental Management of industrial 
estates” (1997) è stato il primo esempio di 
strutturazione di una serie di linee guida a 
supporto delle scelte localizzative e di 
progettazione di aree industriali ispirate al 
principio dell’ecologia industriale. 
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… E IN ITALIA 
• L. 59/1997: istituzione delle aree ecologicamente attrezzate 
– precipuo compito del Governo è quello di provvedere a “ridefinire, riordinare e razionalizzare, 
[…] la disciplina relativa alle attività economiche e industriali, in particolare per quanto 
riguarda […] le attività relative alla realizzazione, all'ampliamento, alla ristrutturazione e 
riconversione degli impianti industriali, all'avvio degli impianti medesimi e alla creazione, 
ristrutturazione e valorizzazione di aree industriali ecologicamente attrezzate, con 
particolare riguardo alle dotazioni ed impianti di tutela dell'ambiente, della sicurezza e della 
salute pubblica” (art. 4) 
• D.Lgs. 112/1998: definizione delle aree ecologicamente attrezzate e 
attribuzione delle competenze legislative in materia alle Regioni e alle Province 
autonome di Trento e Bolzano 
– “aree industriali dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della 
salute, della sicurezza e dell'ambiente” caratterizzate da “gestione unitaria delle 
infrastrutture e dei servizi […] da parte di soggetti pubblici o privati” (art. 26) 
• D.P.R. 20 ottobre 1998, n. 447: criteri generali per l’individuazione di siti 
produttivi, destinati ad ospitare anche APEA 
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APEA: PRINCIPALI CARATTERISTICHE 
• infrastrutture e servizi comuni 
• requisiti urbanistici, territoriali, edilizi ed ambientali 
• gestione unitaria dell’area produttiva ecologicamente attrezzata e delle 
sue infrastrutture e servizi 
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INFRASTRUTTURE E SERVIZI COMUNI 
INFRASTRUTTURE 
• area di stoccaggio rifiuti collettiva 
• impianti per la produzione di 
energia da fonti rinnovabili 
• depuratore consortile delle acque 
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reflue 
• sistema di recupero delle acque 
• altre dotazioni per la mitigazione 
degli impatti 
SERVIZI 
• gestione comune delle 
emergenze 
• gestione centralizzata delle aree 
verdi e degli spazi comuni 
• gruppi di acquisto per la fornitura 
di energia 
• borsa di recupero dei rifiuti 
• Logistica 
• formazione su ambiente e 
sicurezza
REQUISITI URBANISTICI, TERRITORIALI, 
EDILIZI ED AMBIENTALI 
D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini) – art. 26 
•Le regioni e le province autonome individuano le aree di cui al comma 1 
scegliendole prioritariamente tra le aree, zone o nuclei già esistenti, anche 
se totalmente o parzialmente dismessi. Al procedimento di individuazione 
partecipano gli enti locali interessati. 
preferenza per i brownfield in un’ottica di riduzione del consumo di suolo 
Requisiti: 
Localizzazione, Infrastrutture per la mobilità, Sistema del verde, Permeabilità 
del suolo, Reti di telecomunicazione, Mitigazione visiva, Integrazione con il 
paesaggio e qualità architettonica, Efficienza energetica, ecc. 
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APEA E CONSUMO DI SUOLO 
N. Area Regione 
estensione 
attuale (Ha) 
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Estensione dopo 
l’ampliamento 
(Ha) 
tipo 
1 Spip, Parma 
Emilia- 
Romagna 
133 560 Area da ampliare 
2 Ponte Rizzoli, Bologna 
Emilia- 
Romagna 
46 113 Area da ampliare 
3 
Cairo Monte Notte, 
Savona 
Liguria 42 
Area da 
riqualificare 
integralmente 
4 Carrodano, La Spezia Liguria 4,5 
Area da 
riqualificare 
integralmente 
5 Brugnato, La Spezia Liguria 7 
Area con 
attitudine alla 
possibile 
espansione 
6 Zipa, Jesi Marche 175 220 Area da ampliare 
7 
Monte San Vito, 
Ancona 
Marche 14,4 34 
Area da ampliare 
8 Cherasco, Cuneo Piemonte 3,5 
Area 
abbandonata da 
riqualificare 
9 Pianvallico, Firenze Toscana 46 57 Area da ampliare 
10 Navicelli, Pisa Toscana 74 120 Area da ampliare 
11 I Macrolotto, Prato Toscana 150 
Area da 
riqualificare 
integralmente 
Estensione totale 695,4 1.104 
Gli ampliamenti 
considerati per le 11 
maggiori APEA italiane 
sono circa il 160% 
dell’estensione attuale 
delle aree; questa 
percentuale passa al 
225% se consideriamo 
solo le 6 aree con 
ampliamenti pianificati 
(Fonte: Ervet, 2010)
GESTIONE UNITARIA 
• ll GESTORE UNICO rappresenta l’elemento cardine nella formazione e 
nel funzionamento delle APEA. 
• Gestisce i servizi alle imprese insediate e le attività di qualificazione 
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ambientale dell’area. 
• Agisce lungo tutto l’arco di vita dell’APEA, dalla sua formazione alla sua 
gestione 
• Fa da “riferimento” con le amministrazioni e le comunità locali 
• Permette di ridurre i costi operativi: 
– offrire economie di scala alle aziende insediate nell'Apea, 
– garantire alle stesse aziende supporto e assistenza in termini burocratici, 
tecnici e formativi, 
– perseguire un continuo percorso di qualificazione urbanistica e 
ambientale attraverso il raggiungimento di elevati obiettivi di qualità.
GESTIONE UNITARIA 
• L’adozione di sistemi di gestione unitaria di servizi collettivi, infrastrutture, 
emergenze è in grado di ridurre i costi operativi dell’area, attraverso la 
presenza di un soggetto gestore unico. 
• Questa collaborazione permette di accrescere la capacità competitiva 
delle aziende insediate nelle APEA, controbilanciando gli eventuali costi 
aggiuntivi legati al rispetto di standard elevati di qualità ambientale 
• Tuttavia, i benefici economici e/o i vantaggi competitivi derivanti 
dall’appartenenza all’APEA spesso non sono sufficienti a mobilitare risorse 
(e investimenti) da parte delle imprese. 
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SEMPLIFICAZIONI AMMINISTRATIVE 
D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini): gli impianti produttivi localizzati nelle aree 
ecologicamente attrezzate sono esonerati dall'acquisizione delle 
autorizzazioni concernenti l’utilizzazione dei servizi ivi presenti 
•Autorizzazione unica (in particolare settori acqua e rifiuti) in molte leggi 
regionali (es. Marche, Toscana, ER) 
•Semplificazioni procedurali tramite il SUAP (es. Toscana) 
•Semplificazione in materia di VIA: incrementi delle soglie dimensionali per le 
opere soggette a Valutazione di Impatto Ambientale all’interno delle APEA 
(es. Marche, ER) 
•Soggetto gestore come interlocutore unico nei confronti della pubblica 
amministrazione (es. Piemonte) 
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AGEVOLAZIONI E INCENTIVI 
• sconti sugli oneri di urbanizzazione e sul costo di costruzione e incentivi 
volumetrici per gli edifici all’interno di APEA (es. Marche) 
• destinazione prioritaria dei fondi pubblici (es. ER, Toscana) 
• finanziamenti diretti, prioritariamente destinati alla realizzazione delle 
dotazioni e delle infrastrutture 
• Fondo di compensazione territoriale (es. provincia di Bologna): attuazione 
del principio di perequazione territoriale che garantisce 
contemporaneamente: 
– Equità territoriale: Eliminare gli effetti della concorrenza fra i Comuni in materia di 
offerta insediativa per le attività produttive. 
– Efficienza allocativa: Contrastare il processo di dispersione e polverizzazione insediativa 
e ridurre gli impatti della mobilità e ambientali. 
– Efficace uso delle risorse: Assicurare le risorse per la qualificazione degli ambiti 
produttivi e per la realizzazione di infrastrutture e servizi di interesse comune. 
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FONDO DI COMPENSAZIONE 
costituzione 
• fondo finanziato dagli enti locali con risorse proprie o con quote dei 
proventi degli oneri di urbanizzazione e delle entrate fiscali conseguenti 
alla realizzazione degli interventi concordati 
– contributi di concessione ex LR 31/2002: oneri di urbanizzazione secondaria, contributo 
sul costo di costruzione e contributo di costruzione per opere o impianti non destinati 
alla residenza 
– ICI sugli immobili e sulle aree edificabili oggetto di perequazione, per la quale è 
necessario condividere una quota minima da far confluire nel fondo. 
– “contributo di sostenibilità territoriale”, che discende dall’individuazione di regole 
comuni per negoziare in fase attuativa risorse sufficienti a finanziare le necessità di 
compensazione di livello sovracomunale e provinciale, per le quali non esiste una 
specifica voce degli oneri concessori. 
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FONDO DI COMPENSAZIONE 
finalità di spesa 
1. Spese necessarie per assicurare la qualificazione urbanistica‐territoriale e la 
sostenibilità locale degli “oggetti” che hanno generato le risorse del fondo 
– infrastrutture e le dotazioni necessarie alla qualificazione e alla funzionalità 
degli insediamenti pianificati, mitigazione e la compensazione degli impatti da 
essi generati, nonchè il loro corretto inserimento nel contesto locale. 
– investimenti necessari per il raggiungimento dello status di APEA, nonché 
quelli connessi alla riqualificazione delle parti esistenti degli ambiti produttivi 
localizzati in adiacenza alle nuove previsioni. 
2. opere ed infrastrutture di interesse generale, volte ad assicurare la sostenibilità 
“di rete” 
– sistema dell’accessibilità 
3. redistribuzione delle risorse tra le Amministrazioni interessate, per compensare le 
scelte selettive del PTCP circa la possibilità di espansione insediativa 
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CONCLUSIONI 
VANTAGGI PER LE IMPRESE 
•riduzione dei consumi energetici ed 
idrici 
•Infrastrutture, servizi e bacini d’utenza 
comuni generano economie di scala, 
quindi risparmi 
•Maggiore facilità a trovare soluzioni 
tecniche ecoefficienti applicandole 
all’intero ambito e non a singole imprese 
•la PMI è sostenuta e guidata nello 
sviluppare la gestione ambientale 
dell’area e di ogni singola attività 
produttiva 
VANTAGGI PER IL TERRITORIO 
•Riduzione delle emissioni di CO2 
•Riduzione consumi di energia e di acqua; 
•Riduzione e controllo della produzione di 
rifiuti; 
•Riduzione della mobilità privata su gomma; 
•Riduzione dell’impatto paesaggistico; 
•Miglioramento della gamma e della qualità 
dei servizi offerti; 
•Miglioramento della qualità della vita negli 
ambienti di lavoro; 
•Miglioramento dell’immagine delle aziende 
www.merproject.eu
Ing. Simona Tondelli 
Dipartimento di Architettura 
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna 
simona.tondelli@unibo.it 
www.merproject.eu
Piano d’Azione per l’Energia 
Sostenibile per i comuni di Capriva 
del Friuli, Farra d’Isonzo, Mossa e 
San Lorenzo Isontino 
presentazione dati parziali 
Gorizia, 5 settembre 2014 
Dott. Federico Beffa 
Ing. Alessio Verrone
Pag. 2 
METODOLOGIA 
Dai dati disponibili è stato possibile realizzare un Inventario Base delle Emissioni (IBE) 
che abbia come anno base comune il 2007, questo perché è l’anno più vicino al 2005 
per il quale sono disponibili i consumi di tutti i comuni (tranne San Lorenzo, al 
momento). 
Avremmo potuto scegliere anche anni più recenti considerato che, per quanto riguarda 
i consumi reali comunali, il gas naturale è ripartito nei diversi usi solo il biennio 2012‐ 
2013, ma è stato ritenuto utile e interessante utilizzare al massimo i dati provenienti 
dalle bollette delle amministrazioni pubbliche. 
Per alcuni vettori energetici non era disponibile la serie storica completa dei consumi 
reali a livello comunale, trattandosi di dati particolarmente difficili da reperire, in 
quanto o non sono pubblicati (ad es. gas naturale) o sono complessi da elaborare (ad 
es. carburanti per autotrazione). 
Dunque si è proceduto all’elaborazione dei dati mancanti utilizzando metodologie 
consolidate e spesso utilizzate per l’elaborazione dell’IBE, che si basano su indicatori 
statistici forniti dall’Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia o estratti dai database 
dei più recenti censimenti della popolazione e dell’industria e dei servizi.
Enel distribuzione  serie storica 2006‐2012 (2011 per Mossa) dei consumi comunali 
di energia elettrica ripartiti nei 4 settori agricoltura, industria, terziario (che 
comprende il settore pubblico) e residenziale; 
IsoRetiGAS  serie storica 2007‐2013 dei consumi comunali di gas naturale. Ripartiti 
solo per il 2012 e 2013 negli ambiti cottura cibi e produz. acqua calda, riscaldamento 
individuale/uso promiscuo, riscaldamento centralizzato e 
Artig./Indus./Comm./Arti/Profess; 
ARPA FVG (CRMA)  stima annuale del 2010 dei consumi comunali per riscaldamento 
di legna, GPL e gasolio per il solo settore residenziale; 
Ministero dello Sviluppo Economico  serie storica 2007‐2013 delle vendite 
provinciali di carburanti per autotrazione gasolio, benzina, GPL e gas naturale; serie 
storica 2007‐2013 dei consumi provinciali di gas naturale; 
Uffici tecnici comunali  serie storica 2007‐2012 dei consumi energetici 
dell’amministrazione; 
Gestore dei Servizi Elettrici (Atlasole)  serie storica 2008‐2013 degli impianti 
fotovoltaici installati suddivisi per numero e classe di potenza; 
Pag. 3 
FONTI DEI DATI DI CONSUMO
Pag. 4 
INVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI (IBE) 
ANNO 2007
Pag. 5 
Capriva ‐ Consumi IBE 2007 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
(MWh) 
Edifici, attrezzature/impianti 
comunali 
Edifici, attrezzature/impianti 
terziari (non comunali) 
Edifici residenziali 
Illuminazione pubblica 
comunale 
Industrie (escluse ETS) 
Trasporti 
Farra ‐ Consumi IBE 2007 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
(MWh) 
Edifici, attrezzature/impianti 
comunali 
Edifici, attrezzature/impianti 
terziari (non comunali) 
Edifici residenziali 
Illuminazione pubblica 
comunale 
Industrie (escluse ETS) 
Trasporti 
 I due settori più 
energivori sono il 
residenziale e i trasporti 
 I settori produttivi 
rappresentano una 
parte limitata dei 
consumi, soprattutto a 
Capriva 
 IBE di San Lorenzo è al 
momento incompleto 
Mossa ‐ Consumi IBE 2007 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
(MWh) 
Edifici, attrezzature/impianti 
comunali 
Edifici, attrezzature/impianti 
terziari (non comunali) 
Edifici residenziali 
Illuminazione pubblica 
comunale 
Industrie (escluse ETS) 
Trasporti
Pag. 6 
Capriva ‐ Emissioni IBE 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
2007 (MWh) 
Edifici, attrezzature/impianti 
comunali 
Edifici, attrezzature/impianti 
terziari (non comunali) 
Edifici residenziali 
Illuminazione pubblica 
comunale 
Industrie (escluse ETS) 
Trasporti 
Farra ‐ Emissioni IBE 2007 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
[INTERVAL 
LOCELLE] 
(MWh) 
Edifici, attrezzature/impianti 
comunali 
Edifici, attrezzature/impianti 
terziari (non comunali) 
Edifici residenziali 
Illuminazione pubblica 
comunale 
Industrie (escluse ETS) 
Trasporti 
 I due settori più 
emissivi sono il 
residenziale e i trasporti 
 L’industria ha un fattore 
di emissione medio più 
elevato  significativo 
utilizzo di en el 
Mossa ‐ Emissioni IBE 
[INTERVA 
LLOCELLE] 
[INTERVA 
LLOCELLE] 
[INTERVA 
LLOCELLE] 
[INTERVA 
LLOCELLE] 
[INTERVA 
LLOCELLE] 
[INTERVA 
LLOCELLE] 
2007 (MWh) 
Edifici, attrezzature/impianti 
comunali 
Edifici, attrezzature/impianti 
terziari (non comunali) 
Edifici residenziali 
Illuminazione pubblica 
comunale 
Industrie (escluse ETS) 
Trasporti
Pag. 7 
CONSUMI ED EMISSIONI 
PER SETTORE 
SERIE STORICA 2007‐2012
8 
28.000 
26.000 
24.000 
22.000 
20.000 
‐ 6% 
27.845 28.150 28.301 28.347 
27.861 
26.122 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 
14.000 
12.000 
10.000 
8.000 
6.000 
4.000 
2.000 
INDUSTRIA 2.127 2.473 2.899 3.182 3.502 1.739 
RESIDENZIALE 11.098 11.877 12.046 12.561 12.171 12.709 
TERZIARIO 1.150 1.213 1.057 1.116 1.143 1.849 
AMM PUBB 634 653 854 718 570 562 
TRASPORTI 12.836 11.934 11.444 10.769 10.476 9.263 
TOTALE 27.845 28.150 28.301 28.347 27.861 26.122 
18.000 
0 
MWh 
Capriva ‐ Consumi finali di energia (MWh)
Pag. 9 
7.126 
7.150 7.072 6.984 6.890 
6.203 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 
3.500 
3.000 
2.500 
2.000 
1.500 
1.000 
500 
INDUSTRIA 894 1.030 1.133 1.196 1.315 620 
RESIDENZIALE 2.343 2.451 2.455 2.489 2.374 2.414 
TERZIARIO 404 415 324 335 347 626 
AMM PUBB 195 198 229 202 164 164 
TRASPORTI 3.291 3.055 2.931 2.761 2.689 2.378 
TOTALE 7.126 7.150 7.072 6.984 6.890 6.203 
8.000 
7.500 
7.000 
6.500 
6.000 
5.500 
5.000 
4.500 
4.000 
0 
tCO2 
Capriva ‐ Emissioni (tCO2) 
‐ 13%
Pag. 10 
35.158 
33.328 
32.640 32.606 
31.195 
29.887 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 
16.000 
14.000 
12.000 
10.000 
8.000 
6.000 
4.000 
2.000 
INDUSTRIA 7.181 6.185 6.098 5.757 5.792 5.535 
RESIDENZIALE 13.369 13.359 13.235 14.206 12.806 12.781 
TERZIARIO 1.019 1.036 1.060 1.086 1.362 1.438 
AMM PUBB 539 614 611 607 584 713 
TRASPORTI 13.051 12.134 11.635 10.950 10.651 9.419 
TOTALE 35.158 33.328 32.640 32.606 31.195 29.887 
36.000 
35.000 
34.000 
33.000 
32.000 
31.000 
30.000 
29.000 
28.000 
27.000 
0 
MWh 
Farra ‐ Consumi finali di energia (MWh) 
‐ 15%
12.000 
10.000 
8.000 
6.000 
4.000 
2.000 
‐ 20% 
Pag. 11 
9.813 
9.106 
8.687 8.405 8.178 
7.820 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 
4.000 tCO2 
3.500 
3.000 
2.500 
2.000 
1.500 
1.000 
500 
INDUSTRIA 2.899 2.428 2.248 1.995 2.022 1.906 
RESIDENZIALE 3.012 3.005 2.918 3.079 2.789 2.805 
TERZIARIO 362 363 353 345 460 489 
AMM PUBB 195 204 189 178 172 202 
TRASPORTI 3.346 3.106 2.980 2.807 2.734 2.418 
TOTALE 9.813 9.106 8.687 8.405 8.178 7.820 
0 
0 
Farra ‐ Emissioni (tCO2)
40.000 
35.000 
30.000 
25.000 
20.000 
15.000 
10.000 
5.000 
‐ 20% 
Pag. 12 
Mossa ‐ Consumi finali di energia (MWh) 
34.551 33.998 32.782 32.142 
27.523 
2007 2008 2009 2010 2011 
18.000 
16.000 
14.000 
12.000 
10.000 
8.000 
6.000 
4.000 
2.000 
INDUSTRIA 5.670 5.256 5.438 4.226 2.567 
RESIDENZIALE 13.905 14.554 14.243 15.463 12.887 
TERZIARIO 1.910 1.930 1.272 1.279 1.153 
AMM PUBB 843 895 932 920 943 
TRASPORTI 12.222 11.363 10.897 10.253 9.974 
TOTALE 34.551 33.998 32.782 32.142 27.523 
0 
0 
MWh
10.000 
9.000 
8.000 
7.000 
6.000 
5.000 
4.000 
3.000 
2.000 
1.000 
‐ 30% 
Pag. 13 
9.037 8.680 
8.085 
7.486 
6.353 
2007 2008 2009 2010 2011 
3.500 
3.000 
2.500 
2.000 
1.500 
1.000 
500 
INDUSTRIA 2.216 2.005 1.972 1.383 770 
RESIDENZIALE 2.695 2.779 2.656 2.837 2.405 
TERZIARIO 745 733 415 396 363 
AMM PUBB 247 254 251 241 254 
TRASPORTI 3.134 2.909 2.791 2.629 2.560 
TOTALE 9.037 8.680 8.085 7.486 6.353 
0 
0 
tCO2 
Mossa ‐ Emissioni (tCO2)
Pag. 14 
28.425 
25.896 25.420 25.000 
22.619 
2007 2008 2009 2010 2011 
16.000 MWh 
14.000 
12.000 
10.000 
8.000 
6.000 
4.000 
2.000 
INDUSTRIA 4.222 3.258 3.003 3.440 2.424 
RESIDENZIALE 11.986 13.445 13.793 13.586 12.871 
TERZIARIO 1.094 1.140 1.151 1.145 1.122 
AMM PUBB 112 189 158 162 173 
TRASPORTI 11.010 7.863 7.316 6.668 6.030 
TOTALE 28.425 25.896 25.420 25.000 22.619 
30.000 
25.000 
20.000 
15.000 
10.000 
5.000 
0 
0 
S Lorenzo ‐ Consumi finali di energia (MWh) 
‐ 20%
8.000 
7.000 
6.000 
5.000 
4.000 
3.000 
2.000 
1.000 
‐ 29% 
Pag. 15 
7.507 
6.544 
6.133 6.058 
5.343 
2007 2008 2009 2010 2011 
3.000 
2.500 
2.000 
1.500 
1.000 
500 
INDUSTRIA 1.823 1.347 1.147 1.273 869 
RESIDENZIALE 2.407 2.650 2.649 2.583 2.445 
TERZIARIO 408 448 395 425 407 
AMM PUBB 51 85 65 64 68 
TRASPORTI 2.819 2.016 1.877 1.712 1.554 
TOTALE 7.507 6.544 6.133 6.058 5.343 
0 
0 
tCO2 
S Lorenzo ‐ Emissioni (tCO2)
CAPRIVA FARRA MOSSA SAN LORENZO 
INDUSTRIA ‐31% ‐34% ‐65% ‐52% 
RESIDENZIALE 3% ‐7% ‐11% 2% 
TERZIARIO 55% 35% ‐51% 0% 
AMM PUBB ‐16% 4% 3% 33% 
TRASPORTI ‐28% ‐28% ‐18% ‐45% 
RIDUZIONE EMISSIONI 
SETTORI ‐13% ‐20% ‐30% ‐29% 
EM EVITATE RINNOVABILI ‐3% ‐6% ‐2% ‐3% 
TOTALE ‐16% ‐26% ‐32% ‐32% 
TOTALE SENZA IND ‐10% ‐14% ‐18% ‐21% 
TOTALE SENZA IND E 
TRASP 9% ‐2% ‐18% 2% 
Pag. 16 
VARIAZIONE PERCENTUALE DELLE EMISSIONI DEI DIVERSI 
SETTORI PERIODO 2007‐2012
L’obbiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 NON può considerarsi 
già raggiunto in quanto: 
 I consumi e le emissioni dell’industria sono diminuite significativamente in tutti 
i comuni ma si auspica una ripresa al 2020, che non è prevedibile 
 I consumi e le emissioni dei trasporti sono diminuiti significativamente ma 
rimane l’incertezza sui rifornimenti fatti in Slovenia. Sembra non esistano dati 
in merito 
 Le 4 amministrazioni non avrebbero la possibilità di regolamentare il 
trasporto privato se i consumi in questo settore aumentassero 
Le amministrazioni devono porsi come obbiettivo la riduzione delle emissioni di: 
 Edifici pubblici e illuminazione pubblica; 
 Settore residenziale; 
 Settore terziario. 
Pag. 17 
CONCLUSIONI DELL’IBE
Pag. 18 
SETTORE RESIDENZIALE
Pag. 19 
Edifici per epoca di costruzione 
Prima del 
1919 
Dal 1919 
al 1945 
Dal 1946 
al 1961 
Dal 1962 
al 1971 
Dal 1972 
al 1981 
Dal 1982 
al 1991 
Dopo il 
1991 
Epoca di costruzione 
200 
180 
160 
140 
120 
100 
80 
60 
40 
20 
0 
Numero edifici 
Capriva del Friuli 111 35 49 60 78 34 50 
Farra d'Isonzo 176 63 31 48 59 42 42 
Mossa 93 61 42 53 78 43 43 
San Lorenzo Isontino 194 26 22 41 71 34 33
Pag. 20 
EMISSIONI PROCAPITE DEL SETTORE RESIDENZIALE (tCO2*ab) 
2007 2008 2009 2010 2011 
2,00 
1,80 
1,60 
1,40 
1,20 
1,00 
0,80 
0,60 
0,40 
0,20 
0,00 
CAPRIVA 1,35 1,45 1,42 1,43 1,37 
FARRA 1,69 1,69 1,66 1,76 1,59 
MOSSA 1,63 1,67 1,60 1,71 1,45 
SAN LORENZO 1,55 1,68 1,69 1,66 1,58 
PROVINCIA T C02/ANNO T C02/ANNO*AB. ABITANTI 
BERGAMO 1.496.750 1,92 780.530 
BRESCIA 1.915.920 2,67 718.139 
COMO 262.420 1,82 144.559 
CREMONA 220.818 2,20 100.267 
LECCO 419.737 2,00 210.186 
LODI 164.148 1,72 95.364 
MANTOVA 770.524 2,13 362.329 
MILANO 1.416.369 1,87 756.821 
MONZA e BRIANZA 587.017 2,18 268.756 
PAVIA 281.029 2,24 125.627 
SONDRIO 241.679 2,34 103.446 
VARESE 545.999 1,89 289.382 
TOTALE 8.322.410 2,10 3.955.406 
Confronto con 
campione di 813 PAES 
lombardi 
(comuni < 30.000 ab.) 
Anni 2005‐2006
Pag. 21 
9.216 
9.982 
10.103 
10.559 
10.281 
10.505 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 
100% 
90% 
80% 
70% 
60% 
50% 
40% 
30% 
20% 
10% 
legna 2.497 2.699 2.783 2.859 2.758 2.812 
gasolio 205 222 229 235 227 231 
gpl 48 52 54 55 53 54 
CH4 6.467 7.008 7.038 7.410 7.243 7.407 
TOTALE 9.216 9.982 10.103 10.559 10.281 10.505 
11.000 
10.500 
10.000 
9.500 
9.000 
8.500 
0% 
MWh term RESIDENZIALE 
Capriva ‐ Consumi termici del settore residenziale, 2007 ‐ 
2012
Pag. 22 
11.500 11.504 
11.386 
12.303 
10.982 10.952 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 
100% 
90% 
80% 
70% 
60% 
50% 
40% 
30% 
20% 
10% 
legna 1.290 1.300 1.288 1.392 1.244 1.252 
gasolio 656 661 655 708 632 637 
gpl 103 104 103 111 99 100 
CH4 9.450 9.439 9.340 10.092 9.006 8.963 
TOTALE 11.500 11.504 11.386 12.303 10.982 10.952 
12.500 
12.000 
11.500 
11.000 
10.500 
10.000 
0% 
MWh term RESIDENZIALE 
Farra ‐ Consumi termici del settore residenziale per fonte, 
2007 ‐ 2012
Pag. 23
Pag. 24 
DIFFUSIONE DEGLI IMPIANTI 
FOTOVOLTAICI
Pag. 25 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 
500.000 
450.000 
400.000 
350.000 
300.000 
250.000 
200.000 
150.000 
100.000 
50.000 
Energia prodotta (kWh) 137 11.445 27.021 86.085 209.633 295.064 455.865 
Potenza (kW) 3 20 47 129 203 346 402 
450 
400 
350 
300 
250 
200 
150 
100 
50 
0 
0 
kW 
kWh 
Capriva ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, 
andamento 2007 ‐ 2012
Pag. 26 
2009 2010 2011 2012 2013 
1.400.000 
1.200.000 
1.000.000 
800.000 
600.000 
400.000 
200.000 
Energia prodotta (kWh) 5.610 30.828 439.210 957.548 1.147.171 
Potenza (kW) 19 61 760 943 986 
1.200 
1.000 
800 
600 
400 
200 
0 
0 
kW 
kWh 
Farra ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, 
andamento 2007 ‐ 2012
Pag. 27 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 
400.000 
350.000 
300.000 
250.000 
200.000 
150.000 
100.000 
50.000 
Energia prodotta (kWh) 3.014 11.258 55.506 90.890 188.801 279.751 367.135 
Potenza (kW) 6 15 77 106 197 291 307 
350 
300 
250 
200 
150 
100 
50 
0 
0 
kW 
kWh 
Mossa ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, 
andamento 2007 ‐ 2012
Pag. 28 
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 
500.000 
450.000 
400.000 
350.000 
300.000 
250.000 
200.000 
150.000 
100.000 
50.000 
Energia prodotta (kWh) 2.979 11.677 25.788 102.892 226.739 354.956 468.520 
Potenza (kW) 8 13 66 130 256 395 404 
450 
400 
350 
300 
250 
200 
150 
100 
50 
0 
0 
kW 
kWh 
San Lorenzo ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, 
andamento 2007 ‐ 2012
Pag. 29 
LA ROADMAP 
Le principali azioni delle amministrazioni dovrebbero essere: 
Monitoraggio dei consumi della pubblica amministrazione, soprattutto le 
scuole (es. EURONET 50/50 max) 
Riqualificazione degli edifici pubblici (es. Partenariato Pubblico Privato) 
Riqualificazione dell’illuminazione pubblica (es. Partenariato Pubblico Privato) 
Promozione dell’efficienza energetica nel settore residenziale (es. progetto 
PadovaFIT per la riqualificazione energetica dei condomini; gruppi di acquisto 
per impianti FER, caldaie,…) 
Redazione dell’allegato energetico al regolamento edilizio (es. rapporto ONRE 
a cura di CRESME e Legambiente) 
Sensibilizzazione delle cittadinanza sulla sostenibilità energetica
Dott. Federico Beffa 
federico.beniamino@gmail.com 
Ing. Alessio Verrone 
alessio.verrone@nomismaenergia.it 
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ 
NE – Nomisma Energia 
Via Marconi, 3 
40122 – Bologna (Italy) 
Tel. +39 051 65 64 631 
Fax. +39 051 65 64 680 
Isle sur la Sorgue, 
17-18 June 2014
LE SFIDE DEI TERRITORI: 
IL PIANO D’AZIONE PER LO 
SVILUPPO SOSTENIBILE DEL 
COMUNE DI GORIZIA 
Elisa Tomasinsig CETA 
in collaborazione con ISIG e GOLEA
COS’È UN PAES 
PAES: Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 
Insieme delle azioni che l’amministrazione comunale 
intende avviare nel proprio territorio per contribuire alla 
riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra 
del 20% entro il 2020 
Il PAES è lo strumento chiave 
dell’iniziativa PATTO DEI SINDACI
INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 
• Consumi finali ed emissioni per settore 
Consumi 2012 
MWh 
Emissioni 2012 
t CO2 
Pubblica amministraz. 14.476 3.992 
Edifici 10.882 2.602 
Ill. pubblica 3.220 1.282 
Veicoli pubbl 434 107 
Settore residenziale 274.056 61.249 
Settore terziario 144.855 39.401 
Trasporti 273.450 67.383 
CFL 737.782 172.024 
EMISSIONI CO2
INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 
• Consumi finali ed emissioni per fonte/vettore 
Consumi 2012 
MWh 
Emissioni 2012 
t CO2 
Elettricità 89.852 35.777 
Gas naturale 311.117 63.469 
GPL 3.682 904 
Gasolio per riscaldam. 18.821 4.799 
Gasolio per autotraz 99.394 25.342 
Benzina 160.587 41.734 
Biocarburanti 12.250 0 
Biomasse solide 9.638 0 
Solare termico 1.471 0 
Geotermia 26 0 
CFL 706.839 172.954 
EMISSIONI CO2
INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 
• Ruolo delle FER 
Utilizzo FER 
MWh 
% Copertura 
fabbisogno 
Energia elettrica 16.049 17,8% 
Idroelettrico 11,238 
Fotovoltaico 3.958 
Biomassa 853 
Energia termica 11.135 3,2% 
Biomassa 9.638 
Solare termico 1.471 
Geotermico 26 
Trasporti ‐ Biocarburanti 12.250 4,5% 
TOTALE 39.434 5,6% 
PRODUZIONE FER
OBIETTIVI AL 2020 
Emissioni CO2 – 20% ‐‐> 34.400 t CO2 
Attività già 
avviate: 17.228 t 
Altro (obblighi normativi): 4.126 t 
PAES: 13.629 t
IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER 
Il coinvolgimento degli stakeholder locali è stato curato 
attraverso: 
1. Analisi preliminare di casi studio e buone pratiche di 
coinvolgimento dei cittadini nei SEAP in UE 
2. Interviste semi‐strutturate con autorità locali, operatori 
economici, associazioni di categoria e della società civile, 
per: 
a) valutare interesse e percezione degli stakeholder locali su 
sostenibilità ed efficienza energetica 
b) rilevare il grado di diffusione di azioni volte alla sostenibilità 
energetica 
c) individuare le possibili modalità di coinvolgimento
IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER 
3. Focus group con gli stakeholder: per l’elaborazione di 
strategie e proposte d’azione per la sostenibilità e 
l’efficienza energetica a livello comunale; 
4. Forum on‐line: pagina Facebook (https://it‐it. 
facebook.com/remidago) per agevolare il dialogo e attuare 
una comunicazione/interazione continuativa, chiara e 
trasparente. 
L’attività proseguirà anche con l’obiettivo di verificare 
l’attivazione di Partnership Pubblico‐Privato‐Cittadini (Public‐ 
Private‐People Partnership) per attuare al PAES. 
L’attività di coinvolgimento è curata da ISIG (Istituto di Sociologia 
Internazionale di Gorizia)
PIANO D’AZIONE 
• Gli obiettivi del PAES 
RIDUZIONE 
EMISSIONI 
RIDUZIONE 
EMISSIONI 
Edifici dell’Amministraz 
comunale ‐ 24,4% 634 t CO2 
Illuminazione pubblica ‐ 12,6 % 161 t CO2 
Flotta veicoli comunali ‐ 25,2% 27 t CO2 
Settore residenziale e 
terziario ‐ 10,9 % 11.008 t CO2 
Trasporti ‐ 2,7% 1.827 t CO2
PIANO D’AZIONE 
• Le azioni del PAES: amministrazione comunale 
AMMINISTRAZIONE COMUNALE Riduzione consumi 
fonti fossili 
Riduzione 
emissioni CO2 
Aumento conoscenza, organizzazione, comunicazione ‐ ‐ 
EDIFICI 
Razionalizzazione consumi 831 199 
Efficienza energetica negli edifici 1.189 244 
Utilizzo energia a fonti rinnovabili 137 102 
Campagna nelle scuole 403 89 
ILLUMINAZIONE PUBBLICA 
Piano dell’illuminazione pubblica ‐ ‐ 
Efficienza energetica nell’illuminazione pubblica 409 161 
FLOTTA COMUNALE 
Razionalizzazione consumi, efficienza energetica, veicoli elettrici 109 27 
TOTALE 3.078 822
PIANO D’AZIONE 
• Le azioni del PAES: settore privato, coinvolgimento 
SETTORE PRIVATO (RESIDENZIALE, TERZIARIO) 
Riduzione consumi 
fonti fossili 
Riduzione 
emissioni CO2 
Sportello energia 19.921 4.258 
Campagne di informazione e sensibilizzazione 11.965 3.537 
Accordo con gli istituti di credito 10.929 2.229 
Introduzione nel regolamento edilizio comunale di criteri energetici 4.821 983 
TOTALE 47.636 11.008
PIANO D’AZIONE 
• Le azioni del PAES 
TRASPORTI Riduzione consumi 
fonti fossili 
Riduzione 
emissioni CO2 
Promozione della mobilità dolce, bike sharing 
Promozione car pooling 7.529 1.800 
Installazione stazioni di ricarica di auto elettriche 
Aggiornamento piano regolatore ‐ ‐ 
TOTALE 7.592 1.800 
Aumento quota biocarburanti nei trasporti (10% al 2020) 13.304 3.493
Grazie per 
l’attenzione 
CETA 
Via Licinio, 44 
34170 Gorizia 
Tel. uffici 0481 391887 
E‐mail: elisa.tomasinsig@ceta.ts.it 
Website: www.ceta.ts.it
SEAP ŠEMPETER-VRTOJBA 
BOŠTJAN MLJAČ, agencija GOLEA 
5.9.2014
SEAP -> NADGRADNJA LEK-a
Podpisniki 5,939 
Prebivalci 182.632. 495
Podpisniki SLO 
SEAP -> Brda, 
Divača, 
Miren-Kostanjevica, 
Pivka in 
Šempeter-Vrtojba
Izdelani SEAP SLO
Graf 
: 
Raba 
in 
delež 
toplote 
po 
sektorjih
Graf: Raba in delež energije v prometu po vrsti porabnikov
Graf: Skupna raba in delež energije po 
energentih
PLANIRANE 
AKTIVNOSTI 
IN 
UKREPI 
ZA 
ZMANJŠANJE 
EMISIJ 
CO2 
DO 
LETA 
2020 
– 
primer 
ukrepa
Doseči in preseči cilje, ki jih je 
EU določila za leto 2020, tako, 
da bi se emisije CO2 v občini 
zmanjšale za najmanj 20 % 
OBČINA ŠEMPETER-VRTOJBA 
-> 21,8 %
NOV LEK MONG – l. 2015 
-> SLEDI SEAP MONG... 
-> IZVANJE AKTIVNOSTI 
(OBMOČJE EZTS GO)
Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

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Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

  • 1. La strategia regionale per l’efficientamento energetico D.C. Ambiente ed Energia – Servizio Energia Ing. Sebastiano Cacciaguerra 05 Settembre 2014 1
  • 2. Contesto normativo Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica Settori interessati: * AREA ENTI PUBBLICI * AREA PRIVATI * AREA FORNITURE ENERGETICHE * INFORMAZIONE E FORMAZIONE 2
  • 3. Contesto normativo Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica * AREA ENTI PUBBLICI Il decreto promuove (art 4) l’efficienza energetica negli edifici attraverso una proposta a cura di ENEA di interventi, standard e in ottica costi benefici, di medio-lungo termine in particolare che favoriscano l’aumento degli edifici a energia zero e il programma di miglioramento della PE degli immobili della PA (intesi quelli di proprietà dello Stato). Per questi ultimi (art 5) il 3% annuo dovranno essere sottoposti a interventi di riqualificazione energetica, da realizzarsi preferibilmente attraverso al finanziamento tramite terzi e ai contratti di rendimento energetico tramite ESCo. Anche gli Enti locali (Regioni, comuni, ecc.) possono partecipare all’obiettivo con analoghe modalità. Vengono allo scopo destinati specifici fondi. 3
  • 4. Contesto normativo Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica * AREA ENTI PUBBLICI Per gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni (art 6) si conferma obbligo di rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), anche per quanto attiene all’affitto o agli acquisti immobiliari. 4
  • 5. Contesto normativo Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica * AREA PRIVATI Il regime obbligatorio di efficienza energetica per l’Italia è rappresentato dai certificati bianchi – TEE (art 7) che dovrà assicurare almeno il 60% dell’obiettivo, mentre la restante quota è affidata a misure di incentivazione degli interventi di incremento della efficienza energetica. Inoltre le Regioni devono pubblicare i risparmi di energia conseguiti con loro misure di incentivazione ed anche i risparmi rendicontati da bilanci energetici di imprese private che hanno adottato SGE (ISO 50001) potranno concorrere all’obiettivo nazionale. 5
  • 6. Contesto normativo Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica AREA PRIVATI La Diagnosi energetica - DE- (art 8) diventa obbligatoria (con sanzione), con frequenza ogni 4 anni, per tutti i siti di ogni grande impresa, salvo che l’impresa stessa abbia adottato Sistema di gestione (EMAS, ISO 50001 o EN ISO 14001) che però includano un audit energetico La DE dovrà essere svolta da figure professionalmente qualificate; tali figure al termine dei prossimi 24 mesi dovranno essere certificate in base a norme specifiche: *ESCo – UNI CEI 11352 *Esperti in gestione energia EGE – UNI CEI 11339 *Auditor energetici – Norma da definire 6
  • 7. Contesto normativo Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica * AREA FORNITURE ENERGETICHE Il nuovo DLgs innova i sistemi di misurazione e fatturazione dei consumi energetici (art 9), in primis con la diffusione totale di contatori individuali intelligenti in grado di dare ai clienti finali precise quantificazioni dei consumi e del tempo di utilizzo della fornitura (come i contatori elettronici per energia elettrica). Il DLgs promuove (art 10) l’efficienza del riscaldamento e del raffreddamento con una serie di monitoraggi e di misure conseguenti a favore della cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento/teleraffreddamento (sviluppo di reti di teleriscaldamento ad alta efficienza). 7
  • 8. Contesto normativo Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica * STANZIAMENTI (ART 15) E’ prevista l’istituzione di un Fondo nazionale per l’efficienza energetica per la concessione di garanzie o l’erogazione di finanziamenti. Oltre 800 i milioni sono stanziati ”a favore di interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica per conseguire una maggiore efficienza nel settore pubblico, nella produzione industriale e nei consumi domestici”, così articolati: 8
  • 9. Contesto normativo Nuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica * STANZIAMENTI (ART 15) • 355 milioni nel periodo 2014-2020 per finanziare il programma di interventi di riqualificazione energetica negli edifici della Pubblica Amministrazione. Ricordiamo che la Direttiva impone che venga riqualificato il 3% all’anno del patrimonio edilizio appartenete alla Pubblica Amministrazione centrale; • 105 sono i milioni di euro per “favorire il ricorso alle diagnosi energetiche e per focalizzare l’attenzione sui vantaggi competitivi dell’efficienza”; • fino a un milione di euro all’anno a disposizione dell’ENEA “per la diffusione delle informazioni e per la formazione di imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini e studenti”. 9
  • 10. Attività svolte dalla REGIONE FVG – DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia * AGGIORNAMENTO PER – OBIETTIVI a) l’assicurazione della disponibilità, della qualità e della continuità dell’energia necessaria b) l’aumento dell’efficienza del sistema energetico regionale c) la promozione, l’incentivazione e lo sviluppo della generazione distribuita d) la riduzione dei costi dell’energia e) il miglioramento ambientale f) l’innovazione e la sperimentazione tecnologica in tutti i settori energetici; g) il raggiungimento di un risparmio energetico coerente con gli obiettivi comunitari e nazionali 10
  • 11. Attività svolte dalla REGIONE FVG – DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia * AGGIORNAMENTO PER Sono allo studio misure che riguardano la promozione dell’efficienza energetica in particolare nei settori di edilizia pubblica e nei comparti produttivo e dei trasporti. Tra queste si segnala che è allo studio la predisposizione di un catasto informatico energetico integrato con il catasto ARES. Tali azioni permetteranno la razionalizzazione dei dati relativi alle certificazioni energetiche degli edifici. 11
  • 12. Attività svolte dalla REGIONE FVG – DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia * NUOVA LEGGE REGIONALE SULL’ENERGIA E’ in fase di predisposizione la nuova legge regionale sull’energia in particolare necessaria al recepimento delle nuove disposizioni nazionali in materia energetica (compreso il nuovo Dlgs. 102/2014) 12
  • 13. Attività svolte dalla REGIONE FVG – DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia * POR FESR 2007-2013 «Bando per la promozione dell’efficienza energetica nella pubblica illuminazione» •102 domande di contributo pervenute • 99 sono risultate ammissibili a finanziamento • importo complessivo di spesa pari a quasi 13.500.000,00 Euro. I Comuni, che cofinanzieranno i progetti per almeno il 23% del totale, riceveranno finanziamenti complessivi di circa 10,3 milioni di euro 13
  • 14. Attività svolte dalla REGIONE FVG LA STRATEGIA DEL POR FESR FVG 2014-2020 ASSE 3: SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN'ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI Azione 3.1 - Efficientamento energetico in edifici e strutture pubbliche * Edifici scolastici Dotazione finanziaria: 28 MLN € Beneficiari: Enti locali competenti * AziendeOspedaliere/Struttutture sociosanitarie Dotazione finanziaria: 57 MLN€ Beneficiari: Enti del servizio sanitario regionale -Enti pubblici gestori di servizi residenziali per anziani non autosufficienti 14
  • 15. Attività svolte dalla REGIONE FVG COORDINATORE TERRITORIALE «PATTO DEI SINDACI» La RAFVG ha aderito al Patto dei Sindaci come coordinatore territoriale all’iniziativa UE che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. 15
  • 16. Attività svolte dalla REGIONE FVG DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia PARTNER PROGETTI COMUNITARI La RAFVG è partner associato in numerosi progetti comunitari in tema di efficienza energetica e risparmio energetico. COME 16
  • 17. Attività svolte dalla REGIONE FVG DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia PARTNER PROGETTI COMUNITARI In particolare, nell’ambito del progetto MARIE, progetto strategico cofinanziato dal Programma MED, la RAFVG, con il supporto dell’Area Science Park: * ha istituito un tavolo regionale sull’efficienza energetica coinvolgendo i principali stakeholders del territorio * sta delineando la propria strategia sull’efficienza energetica in particolare sul tema della riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati 17
  • 18. 18
  • 19. Regional Workshop Il Partenariato pubblico-privato: normativa, punti di forza e di debolezza Avv. Velia M. Leone Gorizia, 5 settembre 2014
  • 20. Principali riferimenti della normativa comunitaria e nazionale in tema di EE  Strategia UE “Europa 2020”  particolarmente focalizzata sul tema dell’EE  Accordo di partenariato Italia-Commissione  Obiettivo Tematico 4 “Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori”  Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia: obblighi per edifici nuovi  recepita con il D.L. 4 giugno 2013 n. 63 (conv. Legge 3 agosto 2013 n. 90)  Direttiva 2012/27/UE  recepita con il D.Lgs. 102/2014 (D.lgs 102) - che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE  Direttiva 2006/32/CE  recepita con il D.Lgs. 115/2008 – in materia di efficienza negli usi finali dell’energia - (“D.Lgs. 115”)  Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia  recepita con il D.Lgs. n. 192 del 19 agosto 2005,  continue modifiche! Da ultimo cfr. D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 febbraio 2014, n. 9  Legge 116 dell’11 agosto 2014 di conversione del D.L. 91 del 24 giugno 2014
  • 21. Stato dell’arte: criticità generalizzate La normativa nazionale in materia di EE non è articolata in unico corpus iuris  continue modifiche normative  processo di stratificazione normativa  settore giuridico relativamente nuovo  DIFFICOLTÀ “a monte”  per le PA nell’individuare lo strumento giuridico più adatto/efficace nell’ambito della pianificazione strategica/operativa relativa a interventi di EE  DIFFICOLTÀ “a valle”  per le PA di instaurare con il mercato un dialogo tecnico-operativo proprio in ragione dell’instabilità della normativa di settore
  • 22. Stato dell’arte: criticità generalizzate STRINGENTI LIMITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA  MA gli interventi di EE:  costituiscono un obiettivo di derivazione UE di importanza centrale  consentono un abbattimento della spesa pubblica nel medio/lungo periodo  Capacità tecnica  la PA deve dotarsi di risorse tecniche in grado di individuare la misura - o l’insieme di misure - più adatte al raggiungimento di un dato obiettivo strategico  Capacità giuridica  la PA deve dotarsi di risorse giuridiche in grado di gestire l’intervento in un settore, sostanzialmente, nuovo  lex di gara, contratto, verifica in fase esecutiva  La sussistenza di tali criticità prescinde dal tipo di intervento e dal modello contrattuale individuati
  • 23. Focus: modelli contrattuali in tema di EE  ESCO  “persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti.” (Cfr. art. 2, comma 1, lett. i) del D.Lgs. 115)  Energy Performance Contract o EPC “accordo contrattuale tra il beneficiario o chi per esso esercita il potere negoziale e il fornitore di una misura di miglioramento dell'efficienza energetica, verificata e monitorata durante l'intera durata del contratto, dove gli investimenti (lavori, forniture o servizi) realizzati sono pagati in funzione del livello di miglioramento dell'efficienza energetica stabilito contrattualmente o di altri criteri di prestazione energetica concordati, quali i risparmi finanziari.” (Cfr. art. 2, comma 1, lett. n) del D.Lgs. 102)
  • 24. PPP per interventi di EE Le descritte difficoltà operative possono essere in parte mitigate attraverso la costituzione di legame strategico/operativo/contrattuale tra PA e mercato  PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO  Art. 3, comma 15-ter D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. (“Codice”)  definizione di PPP  Contratti aventi ad oggetto: - progettazione, costruzione, gestione, manutenzione di opera pubblica, o di pubblica utilità, o la fornitura di un servizio - compreso il finanziamento a carico, totale o parziale, del privato - rischi allocati secondo prescrizioni e indirizzi comunitari
  • 25. PPP per interventi di EE  PPP può essere utilizzato per produrre risparmio energetico nel settore pubblico ⇨ utilizzo contratti di prestazione energetica: EPC e PPP  Una ESCO può essere costituita anche da enti pubblici 7
  • 26. PPP per interventi di EE PPP può essere utilizzato per produrre risparmio energetico nel settore pubblico  Corrispettivo/gestione –– corrispettivo/risparmio  Obiettivo centrale: il risultato  Attenzione: allocazione dei rischi  Si applica Eurostat 8
  • 27. Strategia energetica e prospettive EE di edifici Investimenti dei privati Patto di stabilità Obblighi UE efficienza PA Audit energetico Fondi UE Strumenti giuridici
  • 28. Gli attori principali A P P A L T I F O N D I U E (e aiuti) MERCATO PA OE
  • 29. Gli attori principali: ruoli PA  Accertare e definire il quadro dei bisogni  Programmare interventi sia nel breve, sia nel medio-lungo periodo:  Indagine conoscitiva preliminare ⇨ censimento edifici + diagnosi energetiche  Obiettivi di risparmio ⇨ soglia minima di risparmio  Incentivare il mercato attraverso la predisposizione di strumenti finanziari e modelli contrattuali specifici  Valutare, ex ante, la fattibilità tecnico-finanziaria degli interventi:  Sostenibilità finanziaria ed economica ⇨ bancabilità del progetto e redditività del capitale investito  Necessità di competenze legali e finanziarie
  • 30. Gli attori principali: ruoli PA  Attuare gli interventi in tempi ragionevoli  fattore tempo fondamentale per il mercato  GARANZIA di certezza giuridica  Evitare fasi di stallo procedurale  Monitorare, in itinere, la fase esecutiva del rapporto  fondamentale per garantire il mantenimento off balance-sheet dell’’operazione  Formazione del personale addetto  ELEMENTI FONDAMENTALI: BANDO e CONTRATTO
  • 31. Gli attori principali: ruoli MERCATO  Collaborazione attiva nella fase di pianificazione → approccio dinamico  Farsi promotore di scelte strategiche  Creare una convergenza di obiettivi → PPP  Visione strategica di ampio respiro  Idoneità tecnica → aggiornamento  Essere in grado di creare forme di collaborazione tra OE → alta specializzazione, ma possibilità di offrire servizi maggiormente articolati (anche FTT)  Accettare il rischio →→ operazioni a costo zero per la PA (PPP/Eurostat)
  • 32. Approccio strategico: pianificazione Ricadute sul tessuto produttivo locale:  Partenariato in senso ampio → collaborazione con OE per il raggiungimento degli obiettivi  Strumenti incentivanti:  Livello UE: Horizon 2020 per la ricerca  Livello nazionale/regionale: uso Fondi UE o regionali per aiuti R&S, EE (specifica misura nel nuovo RGE art. 39 – esperienza Jessica), aiuti ambientali  Realizzazione diretta obiettivi pubblici:  Appalti pre-commerciali/partenariato per l’innovazione per lo sviluppo di nuovi prodotti/processi  PPP per riqualificazione/inclusa riconversione siti industriali  Percorsi e sportelli dedicati per finanziamenti, anche UE, e predisposizione modellistica per i rapporti tra privati
  • 33. Approccio strategico: pianificazione  Individuazione di soluzioni innovative (anche a livello di partenariato orizzontale e verticale)  Empowering della PA → elemento essenziale alla gestione dei processi  Potenziali modalità di finanziamento delle politiche che la Regione intenderà proporre: quadro sinottico delle opportunità di finanziamento a livello UE (programmi quadro, risorse BEI, progetti ELENA, FEEE) e nazionale/regionale (uso Fondi UE con tipo- Jessica), da utilizzare o proporre in un’ottica di integrazione e complementarietà  Fondo di garanzia e/o altri strumenti revolving invece delle sovvenzioni per i progetti individuati come auto-sostenibili  Logica di efficiente uso della finanza pubblica e corretto ricorso alla finanza privata → Principi Eurostat → Pieno rispetto del Patto di Stabilità: favorire l’uso delle risorse pubbliche solo per quel tipo di operazioni che il mercato non è disposto a finanziare (market failure)
  • 34. Approccio strategico: pianificazione  Identificare chiare direttrici di azioni per lo svolgimento delle strategie pubbliche in tema di EE (le “Direttrici”), evidenziandone obiettivi finali e intermedi e strumenti amministrativi adeguati, eventualmente creando una task force apposita, per  valutazione ex ante → fattibilità intervento → audit energetico + verifica economico-finanziaria  predisposizione di modelli contrattuali ad hoc  verifica-monitoraggio → esecuzione del contratto  Identificare incentivi nel settore privato (sia finanziari, sia sociali)  Verificare l’opportunità di attivare forme di programmazione partecipata - rappresentati imprese - e consultazione pubblica informale (débat public)  Identificare gli strumenti finanziari disponibili, a livello regionale e nazionale, nonché attraverso fondi UE, BEI ed altre modalità di finanziamento, per consentire la migliore strutturazione delle politiche identificate nelle Direttrici  Definire percorsi formativi/informativi e di sensibilizzazione dei soggetti coinvolti, nonché strumenti di accompagnamento per le imprese Preparare-incentivare il mercato → percorso di crescita condiviso
  • 35. Modalità di strutturazione : la Guida tecnica della Commissione UE DESCRIZIONE PRO CONTRO SOVVENZIONI Sono contribuiti a fondo perduto per l’attuazione di misure specifiche Varietà di obiettivi. Misure innovative e costi ottimali. Flessibilità e utilizzo in combinazione con altri strumenti. Adatti per aree depresse, mercati finanziari immaturi, ecc. Rischio risultati. Utilizzabile una sola volta (minore sostenibilità). Scarso effetto leva. Minore controllo della performance. PRESTITI PREFERENZIALI Si riferiscono all’acquisizione di fondi attraverso un prestito: un soggetto fornisce per uno scopo definito e per un determinato periodo di tempo, a tassi e condizioni agevolati Facile da gestire. Rimborso = denaro reinvestito in altri progetti. Incentivo a selezionare meglio le misure sotto il profilo dell’efficienza. Economie possono non essere immediatamente considerate come flussi di cassa, richiedendo un periodo maggiore di rientro. Non appetibile per chi non ha reddito per rimborsare il prestito. GARANZIE È un meccanismo di condivisione del rischio, dove il garante assume un obbligo nel caso di default del debitore. Può consentire migliori condiizoni per il prestito. Mitigazione del rischio. Migliore accesso al credito. Non sono appropriate per tutte le situazioni e per progetti isolati. Copertura parziale, non sempre sufficiente.
  • 36. Modalità di strutturazione : la Guida tecnica della Commissione UE EPC con ESCO finanziatore Contratto di prestazione energetica (EPC): accordo ESCO – utilizzatore e ESCO-finanziatori. Possibile uso di meccanismi di cessione del credito da parte della ESCO. ESCO può beneficiare delle modalità agevolative di cui sopra. Garantisce un certo livello di risparmio. Protegge il cliente dal rischio di performance. Conoscenza approfondita requisiti tecnici. Off balance-sheet. Sistema complesso. Vincoli di durata del contratto. EPC con finanziamento utilizzatore Contratto di prestazione energetica con finanziamento reperito e fornito dall’utilizzatore/proprietario. Come EPC con ESCO, ma possibilità di migliore accesso al credito da parte dell’utilizzatore/proprietario per migliore rating o accesso a sovvenzioni. Significativi investimenti iniziali del proprietario. Ridotta capacità di ottenere altri prestiti. NON off balance-sheet.
  • 37. Approccio strategico: risultati Ipotizzare nuovi modelli di dialogo con il settore privato e modalità più innovative di PPP + OE più responsabilizzati Sviluppare un’imprenditoria locale molto più capace di competere sulle nuove frontiere dello sviluppo dell’economia del futuro Economia locale maggiormente orientata allo sviluppo sostenibile all’innovazione e alla coesione sociale: cultura dell’edilizia sostenibile e comportamenti di consumo consapevole + imprese locali più competitive
  • 38. Contatti Avv. Velia Maria Leone Studio Legale Leone & Associati Piazza Giunone Regina, 1 00153 Roma Tel 06 4201 6132 E-mail velia.leone@leonelex.com
  • 39. Dipartimento di Chimica Industriale «Toso Montanari» UNIVERSITA’ DI BOLOGNA Comunità Solari Locali Prof.Leonardo Setti Polo di Rimini - Università di Bologna POLO TECNOLOGICO – ENERGIA & AMBIENTE 05 Settembre 2014 - Gorizia
  • 40. THE DECARBONIZATION PATHWAYS ANALYSED ARE SUSTAINABLE, TECHNICALLY FEASIBLE, AND HAVE A POSITIVE IMPACT ON THE ECONOMY
  • 41. Obiettivi Europa Solare 2050 Ridurre le emissioni di anidride carbonica del 80-100% Ridurre i consumi finali del 42% energie rinnovabili all’ 80-100% sul consumo finale costerà 256 euro a famiglia ogni anno Rinnovabili Nucleare Combustibili fossili PIANO ENERGETICO EUROPEO AL 2050 Aprile 2010
  • 42. PIANO D’AZIONE Regole & Responsabilità
  • 43. L’Europa ha messo in atto il primo stadio della strategia Nuova direttiva 2012 Obiettivo 20% Emissioni Rinnovabili Prevenzione Fonte: A new directive on energy efficiency – DG ENERGY – European Commission – 22 June 2011
  • 44. L’Europa ha già messo in atto il secondo stadio della strategia è vincolante raggiungere gli obiettivi del 40 - 30 – 40 entro il 2030 30% 40% 40% Emissioni Rinnovabili Prevenzione Fonte: Pacchetto Clima-Energia 2030 – Parlamento Europeo – 05 Febbraio 2014 40% 30% 40% 40% 2030 2030 2030
  • 45. Renewable Energy in Europe in 2010
  • 46. 2009 2010 2011 2010‐2011 FER totali (%) 11,5 12,5 13,4 +7,2% FER elettriche (%) 18,2 20,0 20,6 +3% Impiegati (milioni persone) 0,91 1,11 1,19 +7,2% Business activity (miliardi euro) 120 132 137 +3,8% FER 2012: 14,4%
  • 47. Direttiva 2009/28/CE Obbliga ogni Stato membro a raggiungere una quota percentuale di energia rinnovabile sul consumo finale lordo 17% Direttiva 2012/27/UE Obbliga ogni Stato membro a raggiungere una quota percentuale di riduzione del consumo finale lordo definita dallo Stato stesso ‐14,7% UN ROBUSTO PIANO CASA PER RIQUALIFICARE LE CASE UN ROBUSTO PIANO PER PORTARE L’ENERGIA RINNOVABILE IN OGNI FAMIGLIA
  • 48. FER 2008 = 9,3 MTEP 6,9% FER 2009 = 10,9 MTEP 8,7% FER 2010 = 12,6 MTEP 9,8% FER 2011 = 14,5 MTEP 11,5% +1,7 MTEP Abbiamo cambiato marcia! Possiamo farcela! 2005-2008 0,3 MTEP/anno Direttiva 2009/28/CE Traiettoria indicativa: stato di avanzamento
  • 49. DOBBIAMO DEFINIRE LE RESPONSABILITA’ Obiettivo europeo FER su consumo finale Direttiva 28/2009/CE Quota nazionale di FER su consumo finale (34) Per ottenere un modello energetico incentrato sull’energia da fonti rinnovabili è necessario promuovere una cooperazione strategica tra Stati membri cui partecipino, se del caso, le regioni e gli enti locali Burden sharing regione regione regione regione Burden sharing locale comune comune comune comune Diapositiva del 2009 IL PATTO DEI SINDACI
  • 50. 22 Febbraio 2012 Decreto Burden sharing (Comma 2) “…, il Ministro dello sviluppo economico, qualora abbia accertato,….., che il mancato conseguimento degli obiettivi è imputabile all’inerzia delle Amministrazioni preposte ovvero all’inefficacia delle misure adottate dalla Regione…propone di assegnare un termine, non inferiore a sei mesi, per l’adozione dei provvedimenti necessari….” e (Comma 3) “…decorso inutilmente il termine…adotta i provvedimenti necessari…a coprire il deficit riscontrato…con oneri a carico della Regione…”.
  • 51. Questi sono gli obiettivi cogenti della Regione perché se una Regione non fa vuol dire che un’altra Regione deve fare di più NON E’ 17% PERCHE’ IL PIANO D’AZIONE NAZIONALE PREVEDE DI IMPORTARE ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE PER IL 2,7%
  • 52. Obiettivo Regione: 8,9% 8,9% 8,9% 8,9% 8,9% 8,9% 8,9% 8,9% 8,9% 8,9% Obiettivo ITALIA: 17% Gli obiettivi cogenti della Regione diventano, per la proprietà transitiva, anche gli obiettivi cogenti dei Sindaci perché se un Sindaco non fa vuol dire che un altro Sindaco deve fare di più Obiettivi Comune al 2020: 20/8,9/14,7
  • 53. IL BILANCIO ENERGETICO DIVENTA UNA VOCE DEL BILANCIO ECONOMICO Se la Regione Emilia‐Romagna si ferma al bilancio 2012: 4,2% di FER Il deficit riscontrabile al 2020 sarà: 4,7% di FER Copertura del debito per importazione energia elettrica: 8 miliardi kWh Incidenza del debito sul consumo di energia elettrica: 31% Costo del debito: 0,7 – 1,5 miliardi euro Costo per famiglia: 100 – 200 euro/anno PAGHIAMO TUTTI O PAGANO GLI ENTI LOCALI CHE NON HANNO PROVVEDUTO A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI? PAGANO TUTTI O PAGANO SOLO QUELLI CHE NON HANNO CONTRIBUITO A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI? LA DIRETTIVA EUROPEA E IL DECRETO «BURDEN SHARING» DANNO UNA CHIARA INTERPRETAZIONE DEL PROBLEMA
  • 54. LA CONVENZIONE SI APRE ALL’ENERGY NETWORK DI 52 COMUNITA’ SOLARI LOCALI Provincia di Ravenna 9 comuni Provincia di Bologna 34 comuni Provincia di Parma 9 comuni
  • 55. 1) Pianificazione QUADRO CONOSCITIVO FASE 1: PEC FASE 2 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI AL 2050 E 2020 PAES Obiettivi e azioni MONITORAGGIO 2013‐2020 BILANCIO ENERGETICO ANNUALE ALLINEAMENTO CON GLI OBIETTIVI PREVISTI DALLA TRAIETTORIA INDICATIVA
  • 56. Consumi Finali Lordi Lugo (2009) 81.537 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) Distribuzione dei Consumi Finali Lordi Elettricità Trasporti 36% Termici 42% Elettrico 22% 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 0 Benzina Gasolio GPL + Metano TEP TRASPORTI 25000 20000 15000 10000 5000 0 TERMICO Industriale Terziario Residenziale Pubb. Amm. 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 ELETTRICI Industriale Terziario Residenziale Pubb. Amm.
  • 57. Emissioni di CO2 (2008) : 196.280 ton 196.280 tonnellate Industriale di cui: 119.161 ton in-situ 77.119 ton ex-situ 18% Terziario 12% Trasporti 33% Residenziale 32% Amm. Pubb. 3% Agricoltura 2%
  • 58. CONSUMI ELETTRICI (kWh/mq) PER AREE CENSUARIE DI LUGO (2008)
  • 59. CONSUMI TERMICI (mc/mq) PER AREE CENSUARIE DI LUGO (2008)
  • 60. Fatte queste premesse ci troviamo a lavorare su due aspetti principali sia nel BREVE che nel LUNGO periodo: Risparmio Energetico Rinnovabili
  • 61. scenario potenziale al 2020 100% 10% 10% 20% 20% 100% 100% 0%
  • 62. PROGETTO SIGE (Sistema Integrato per la Gestione dell’Energia) Il patto dei sindaci è sostanzialmente un patto sociale/locale per lo Cittadino Impresa Gestore locale Solare termico Fotovoltaico Riqualificazione energetica edifici Auto metano Elettrodomestici basso consumo Caldaie a pellet sviluppo di una comunità solare locale Piano Energetico Locale + Piano d’Azione Locale Risparmio ed efficienza + rinnovabili + acquisti verdi
  • 63. PROGETTO SIGE (Sistema Integrato per la Gestione dell’Energia) Un patto dei sindaci come patto sociale/locale per lo sviluppo di una Cittadino Impresa Gestore locale FONDO INCENTIVAZIONE Solare termico Fotovoltaico Riqualificazione energetica edifici Auto metano Elettrodomestici basso consumo Caldaie a pellet comunità solare locale Se lo Stato mi toglie gli incentivi come posso rispettare il Piano d’Azione? WELFARE STATE
  • 64. COME FUNZIONA IL CONTO ENERGIA NAZIONALE LA PRIMA TARIFFA PER LA GESTIONE DELL’ENERGIA TARIFFA SUI CONSUMI ELETTRICI CITTADINO/IMPRESA FONDO CONTO ENERGIA NAZIONALE INCENTIVI PER CHI PRODUCE ENERGIA ELETTRICA RINNOVABILE WELFARE STATE Riduzione del prezzo dell’energia elettrica Riduzione delle emissioni
  • 65. GERMANIA Installato totale oggi: 32,4 GWp Installato nel 2012: 7604 MWp GERMANIA Installato totale al 2011: 22,9 GWp Installato nel 2011: 5900 MWp GERMANIA Installato totale al 2010: 17 GWp Installato nel 2010: 7200 MWp ITALIA 9/9/2011 Installato totale: 12,8 GWp Installato nel 2011: 9370 MWp ITALIA Installato totale al 2010: 3,2 GWp Installato nel 2010: 2322 MWp 6,0% 3,7% 1,2% 0,3% 0,1% PV su consumo elettrico La micro-generazione distribuita può centrare obiettivi impensabili Dal 2010 al 2011, il Conto Energia ha permesso di installare 12000 MWp di potenza fotovoltaica in Italia. La produzione annuale di una centrale nucleare da 1600 MW. L’abbiamo fatta in meno di due anni! ITALIA Installato totale oggi: 16,2 GWp Installato totale nel 2012: 3337 MWp
  • 66. 18 Ottobre 2009 06 Ottobre 2011 21 Giugno 2012 È proprio vero che le previsioni bisogna farle fare a chi conosce la materia 400 mila piccoli/medi impianti
  • 67. LA CARICA DEI 400mila STA SCARDINANDO IL MERCATO ELETTRICO 23 Giugno 2013 2 1 - g i u 2 1 - m a r 2 1 - d i c FOTOVOLTAICO: 18,2 GWp EOLICO: 7 GWp IDROELETTRICO: 21 GWp TOTALE: 46 GW QUALCUNO DICEVA: IMPOSSIBILE!
  • 68. TANTO CALA A MEZZOGIORNO QUANTO SI RICARICA DI NOTTE FATTURATO A PAREGGIO
  • 69. LA CARICA DEI 400mila STA METTENDO ALLA FRUSTA LE CENTRALI TERMOELETTRICHE LA CUI OPERATIVITA’ E’ PASSATA DA 5000 ore/anno A 2000 ore/anno DICHIARAZIONI Enel torna a chiedere il capacity payment per il termoelettrico PER EVITARE DI AUMENTARE IL PREZZO DEL kWh PRODOTTO DA TERMOELETTRICO NELLE ORE NOTTURNE Per l'amministratore delegato Fulvio Conti rischiano di chiudere almeno 5 GW d'impianti di vari operatori 22 Novembre 2013 Enel torna a chiedere un sistema di "capacity payment", per assicurare la sopravvivenza alle centrali termoelettriche. Come ha dichiarato Fulvio Conti, amministratore delegato del colosso elettrico italiano, durante un'audizione alla commissione Industria del Senato, senza una misura di questo tipo «almeno cinque GW d'impianti a ciclo combinato a gas [ ] sarebbero chiusi per il crollo della domanda elettrica e la crescita delle fonti rinnovabili». Si tratta di remunerare le centrali alimentate dalle fonti fossili, in virtù della potenza installata disponibile, la sola capace di assicurare flessibilità e sicurezza di approvvigionamenti alla rete. Le tecnologie pulite come eolico e solare, infatti, richiedono una certa quantità di potenza di riserva, che deve entrare in funzione, rapidamente e con scarso preavviso, quando le fonti alternative non riescono a coprire i picchi di domanda elettrica. La remunerazione è indispensabile, secondo Conti, perché le centrali convenzionali sono attive per un numero di ore ampiamente inferiori alle attese, proprio a causa della concorrenza dell'energia verde. La capacità che rischia lo stop definitivo, ha precisato il numero uno di Enel, appartiene in larghissima parte a compagnie concorrenti. «Abbiamo un paio d'impianti da 400 MW totali. Sono nuovi, efficienti ed economici e non sono stati ammortizzati. Una volta chiusi, sono persi per sempre», ha poi aggiunto l'amministratore delegato. Fonte: http://energia24club.it/01NET/HP/0,1254,51_ART_156473,00.html
  • 70. LA FORZA DEL CONTRIBUTO MICRO‐DISTRIBUITO E’ UN MECCANISMO CHE UTILIZZIAMO PER LA GESTIONE DEI BENI COMUNI
  • 71. FONDO INTEGRATIVI SANITARI CONTRIBUTO ANNUALE CITTADINO/IMPRESA FONDO SANITARIO NAZIONALE RIMBORSI PER SERVIZIO SANITARIO • Ricette mediche, • Cure sanitarie • Analisi cliniche RIDURRE I COSTI SOCIALI DELLE MALATTIE Permettere il servizio sanitario a tutti WELFARE STATE
  • 72. FONDI INTEGRATIVI PENSIONISTICI (ASSICURATIVI) Creazione di un fondo integrativo per garantire le pensioni CONTRIBUTI ANNUALI CITTADINO/IMPRESA FONDO INTEGRATIVO NAZIONALE RETRIBUZIONI PER PENSIONI WELFARE STATE Tutela di uno status sociale minimo • la garanzia di una retribuzione post-lavorativa
  • 73. GIOCATA VOLONTARIA CITTADINO/IMPRESA FONDO LOTTERIA NAZIONALE FONDI PREMIALI Creazione di un fondo integrativo per premiare pochi fortunati WELFARE STATE ??? 80 miliardi/anno PREMI MILIONARI Creare un Paperone ogni tanto • 1 vincitore su 600 milioni di giocate
  • 74. CONTO ENERGIA LOCALE Creazione di un fondo integrativo per garantire l’energia sostenibile a tutti CARBON TARIFF WELFARE COMMUNITY CITTADINO/IMPRESA FONDO INTEGRATIVO LOCALE INCENTIVI PER ACQUISTI VERDI Prodotti che favoriscano: • la riduzione dei consumi, • la produzione di energia rinnovabile • la riduzione delle emissioni
  • 75. UN CONCEPT DI COMUNITA’ SOLARE LOCALE L’UNIONE DEI COMUNI CHE INTENDONO: PORRE L’ENERGIA COME BENE COMUNE SVILUPPARE AZIONI DI WELFARE PER L’ENERGIA
  • 76. SEZIONI LOCALI WELFARE COMMUNITY Un patto sociale per costituire una comunità responsabile in cammino verso la transizione energetica
  • 77.
  • 78. CHE TIPO DI SOCIO SEI?
  • 79. COME FUNZIONA LA PIATTAFORMA SOLARE Piattaforma di quartiere su scuola comunale Cittadino iscritto alla comunità solare Può riservarsi una quota di energia a prezzo agevolato FORNITORE DI ENERGIA Riduzione in bolletta del prezzo della quota energia del 40- 50% per tutti i kWh prodotti dalla quota di impianto. Stipula un contratto di fornitura di energia elettrica Costo: 800 euro 2 kWp 2400 kWh/anno Socio energetico
  • 80. UN MODELLO WIN-WIN DI SUSSIDIARIETA’ L’impresa della Comunità Solare ESCo Imprese agricole Imprese edili Installatori Venditori di caldaie Venditori di elettrodomestici Professionisti Il cittadino della Comunità Solare CIRCOLARE Piano Energetico Locale + Piano d’Azione Locale
  • 81. COMUNITA’ SOLARE LOCALE (Convenzione tra Comuni per la promozione dell’energia sostenibile sui territori) Convenzione tra Comuni Comune Comune Comune Comune Piano energetico comunale Enti di ricerca Associazione locale cittadini Imprese L’associazione è privata promossa dal pubblico che la riconosce come interlocutore per il raggiungimento degli obiettivi del piano energetico
  • 82. CONVENZIONE DELLA COMUNITA’ SOLARE CONFERENZA DEI SINDACI REFERENTE Casalecchio di Reno AMMINISTRAZIONE Coordinatore tecnico/scientifico Casalecchio di Reno Attività tecnico/scientifica Bilanci energetici comunali annuali Monitoraggio delle azioni del PAES Attività tecnico/amministrativa Gestione contabile ed energetica delle sezioni locali Gestione dello sportello della CSL Gestione degli sportelli delle sezioni locali Check‐up energetici per i soci Promozione della CSL e del PAES LA CONVENZIONE HA IL COMPITO DI: 1. AMMINISTRARE E CENSIRE LE ATTIVITA’ DELLE COMUNITA’ SOLARI LOCALI 2. INDICARE NUOVI INDIRIZZI E/O SERVIZI CHE LE SEZIONI LOCALI POSSONO RACCOGLIERE ED INSERIRE COME ATTIVITA’
  • 83. ENTE GESTORE Interna UNIBO + attività nelle scuole delle CSL costituite
  • 84.
  • 85. PERCORSO PER LA COSTITUZIONE DELLA COMUNITA’ SOLARE DI CASALECCHIO CHIAMATA ADERENTI AL COMITATO PROMOTORE 14 Novembre 2013 APERTURA SPORTELLO COMUNITA’ SOLARE 15 Novembre 2013 PLENARIA DEL COMITATO PROMOTORE 11 Dicembre 2013 LEZIONI DI COMUNITA’ SOLARE 16‐29 Gennaio 2014 CONVOCAZIONE ASSEMBLEA COSTITUENTE 14 Marzo 2014 50 ADESIONI
  • 86. CASALECCHIO DI RENO LA PRIMA COMUNITA’ SOLARE NEL MONDO 14 Marzo 2014 23 padri‐fondatori 51 soci sostenitori 9 Consiglieri 1 Presidente 1 piattaforma comunale da 100 soci energetici
  • 89. Sistemi gestionali e forme di supporto per le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) Ing. Simona Tondelli Dipartimento di Architettura Alma Mater Studiorum – Università di Bologna www.merproject.eu
  • 90. SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E POLITICHE INDUSTRIALI Il riconoscimento della mancata integrazione tra sviluppo economico e ambiente ha portato ad assumere il perseguimento dello SVILUPPO SOSTENIBILE come obiettivo prioritario anche delle politiche industriali. Il sistema delle imprese deve quindi internalizzare tutte le dimensioni insite nel concetto di sostenibilità: la protezione delle risorse, l’etica, la salute, la sicurezza, la qualità della vita.  De-coupling tra crescita economica e impatto ambientale – maggiore efficienza dei processi produttivi e di consumo – alternative all’uso delle risorse naturali: dematerializzazione Crescita = aumento complessivo dell’efficienza ecologico-economica www.merproject.eu
  • 91. LE AREE PRODUTTIVE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE • Aree produttive che hanno l’obiettivo di aumentare i livelli di performance economica delle aziende che vi partecipano, minimizzando al tempo stesso l’impatto ambientale delle attività produttive insediate, attraverso la gestione unitaria. • comunità di imprese manifatturiere e di servizio, legate da una gestione comune, che cercano di migliorare le proprie performance ambientali, economiche e sociali, attraverso la collaborazione nel trattare questioni ambientali e l’impiego di risorse (inclusi l’energia, l’acqua e i materiali). • approccio integrato che persegue il raggiungimento di benefici collettivi superiori a quelli che si avrebbero dalla somma dei benefici individuali che ciascuna impresa otterrebbe dall’ottimizzazione delle proprie performance. www.merproject.eu
  • 92. LA NASCITA DELLE APEA NEL MONDO… • Gli Eco-industrial Parks si sono diffusi a partire dagli anni ‘90 in USA e successivamente in Asia ed Europa • Manuale dell’UNEP (United Nations Environment Programme) “The environmental Management of industrial estates” (1997) è stato il primo esempio di strutturazione di una serie di linee guida a supporto delle scelte localizzative e di progettazione di aree industriali ispirate al principio dell’ecologia industriale. www.merproject.eu
  • 93. … E IN ITALIA • L. 59/1997: istituzione delle aree ecologicamente attrezzate – precipuo compito del Governo è quello di provvedere a “ridefinire, riordinare e razionalizzare, […] la disciplina relativa alle attività economiche e industriali, in particolare per quanto riguarda […] le attività relative alla realizzazione, all'ampliamento, alla ristrutturazione e riconversione degli impianti industriali, all'avvio degli impianti medesimi e alla creazione, ristrutturazione e valorizzazione di aree industriali ecologicamente attrezzate, con particolare riguardo alle dotazioni ed impianti di tutela dell'ambiente, della sicurezza e della salute pubblica” (art. 4) • D.Lgs. 112/1998: definizione delle aree ecologicamente attrezzate e attribuzione delle competenze legislative in materia alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano – “aree industriali dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente” caratterizzate da “gestione unitaria delle infrastrutture e dei servizi […] da parte di soggetti pubblici o privati” (art. 26) • D.P.R. 20 ottobre 1998, n. 447: criteri generali per l’individuazione di siti produttivi, destinati ad ospitare anche APEA www.merproject.eu
  • 94. APEA: PRINCIPALI CARATTERISTICHE • infrastrutture e servizi comuni • requisiti urbanistici, territoriali, edilizi ed ambientali • gestione unitaria dell’area produttiva ecologicamente attrezzata e delle sue infrastrutture e servizi www.merproject.eu
  • 95. INFRASTRUTTURE E SERVIZI COMUNI INFRASTRUTTURE • area di stoccaggio rifiuti collettiva • impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili • depuratore consortile delle acque www.merproject.eu reflue • sistema di recupero delle acque • altre dotazioni per la mitigazione degli impatti SERVIZI • gestione comune delle emergenze • gestione centralizzata delle aree verdi e degli spazi comuni • gruppi di acquisto per la fornitura di energia • borsa di recupero dei rifiuti • Logistica • formazione su ambiente e sicurezza
  • 96. REQUISITI URBANISTICI, TERRITORIALI, EDILIZI ED AMBIENTALI D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini) – art. 26 •Le regioni e le province autonome individuano le aree di cui al comma 1 scegliendole prioritariamente tra le aree, zone o nuclei già esistenti, anche se totalmente o parzialmente dismessi. Al procedimento di individuazione partecipano gli enti locali interessati. preferenza per i brownfield in un’ottica di riduzione del consumo di suolo Requisiti: Localizzazione, Infrastrutture per la mobilità, Sistema del verde, Permeabilità del suolo, Reti di telecomunicazione, Mitigazione visiva, Integrazione con il paesaggio e qualità architettonica, Efficienza energetica, ecc. www.merproject.eu
  • 97. APEA E CONSUMO DI SUOLO N. Area Regione estensione attuale (Ha) www.merproject.eu Estensione dopo l’ampliamento (Ha) tipo 1 Spip, Parma Emilia- Romagna 133 560 Area da ampliare 2 Ponte Rizzoli, Bologna Emilia- Romagna 46 113 Area da ampliare 3 Cairo Monte Notte, Savona Liguria 42 Area da riqualificare integralmente 4 Carrodano, La Spezia Liguria 4,5 Area da riqualificare integralmente 5 Brugnato, La Spezia Liguria 7 Area con attitudine alla possibile espansione 6 Zipa, Jesi Marche 175 220 Area da ampliare 7 Monte San Vito, Ancona Marche 14,4 34 Area da ampliare 8 Cherasco, Cuneo Piemonte 3,5 Area abbandonata da riqualificare 9 Pianvallico, Firenze Toscana 46 57 Area da ampliare 10 Navicelli, Pisa Toscana 74 120 Area da ampliare 11 I Macrolotto, Prato Toscana 150 Area da riqualificare integralmente Estensione totale 695,4 1.104 Gli ampliamenti considerati per le 11 maggiori APEA italiane sono circa il 160% dell’estensione attuale delle aree; questa percentuale passa al 225% se consideriamo solo le 6 aree con ampliamenti pianificati (Fonte: Ervet, 2010)
  • 98. GESTIONE UNITARIA • ll GESTORE UNICO rappresenta l’elemento cardine nella formazione e nel funzionamento delle APEA. • Gestisce i servizi alle imprese insediate e le attività di qualificazione www.merproject.eu ambientale dell’area. • Agisce lungo tutto l’arco di vita dell’APEA, dalla sua formazione alla sua gestione • Fa da “riferimento” con le amministrazioni e le comunità locali • Permette di ridurre i costi operativi: – offrire economie di scala alle aziende insediate nell'Apea, – garantire alle stesse aziende supporto e assistenza in termini burocratici, tecnici e formativi, – perseguire un continuo percorso di qualificazione urbanistica e ambientale attraverso il raggiungimento di elevati obiettivi di qualità.
  • 99. GESTIONE UNITARIA • L’adozione di sistemi di gestione unitaria di servizi collettivi, infrastrutture, emergenze è in grado di ridurre i costi operativi dell’area, attraverso la presenza di un soggetto gestore unico. • Questa collaborazione permette di accrescere la capacità competitiva delle aziende insediate nelle APEA, controbilanciando gli eventuali costi aggiuntivi legati al rispetto di standard elevati di qualità ambientale • Tuttavia, i benefici economici e/o i vantaggi competitivi derivanti dall’appartenenza all’APEA spesso non sono sufficienti a mobilitare risorse (e investimenti) da parte delle imprese. www.merproject.eu
  • 100. SEMPLIFICAZIONI AMMINISTRATIVE D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini): gli impianti produttivi localizzati nelle aree ecologicamente attrezzate sono esonerati dall'acquisizione delle autorizzazioni concernenti l’utilizzazione dei servizi ivi presenti •Autorizzazione unica (in particolare settori acqua e rifiuti) in molte leggi regionali (es. Marche, Toscana, ER) •Semplificazioni procedurali tramite il SUAP (es. Toscana) •Semplificazione in materia di VIA: incrementi delle soglie dimensionali per le opere soggette a Valutazione di Impatto Ambientale all’interno delle APEA (es. Marche, ER) •Soggetto gestore come interlocutore unico nei confronti della pubblica amministrazione (es. Piemonte) www.merproject.eu
  • 101. AGEVOLAZIONI E INCENTIVI • sconti sugli oneri di urbanizzazione e sul costo di costruzione e incentivi volumetrici per gli edifici all’interno di APEA (es. Marche) • destinazione prioritaria dei fondi pubblici (es. ER, Toscana) • finanziamenti diretti, prioritariamente destinati alla realizzazione delle dotazioni e delle infrastrutture • Fondo di compensazione territoriale (es. provincia di Bologna): attuazione del principio di perequazione territoriale che garantisce contemporaneamente: – Equità territoriale: Eliminare gli effetti della concorrenza fra i Comuni in materia di offerta insediativa per le attività produttive. – Efficienza allocativa: Contrastare il processo di dispersione e polverizzazione insediativa e ridurre gli impatti della mobilità e ambientali. – Efficace uso delle risorse: Assicurare le risorse per la qualificazione degli ambiti produttivi e per la realizzazione di infrastrutture e servizi di interesse comune. www.merproject.eu
  • 102. FONDO DI COMPENSAZIONE costituzione • fondo finanziato dagli enti locali con risorse proprie o con quote dei proventi degli oneri di urbanizzazione e delle entrate fiscali conseguenti alla realizzazione degli interventi concordati – contributi di concessione ex LR 31/2002: oneri di urbanizzazione secondaria, contributo sul costo di costruzione e contributo di costruzione per opere o impianti non destinati alla residenza – ICI sugli immobili e sulle aree edificabili oggetto di perequazione, per la quale è necessario condividere una quota minima da far confluire nel fondo. – “contributo di sostenibilità territoriale”, che discende dall’individuazione di regole comuni per negoziare in fase attuativa risorse sufficienti a finanziare le necessità di compensazione di livello sovracomunale e provinciale, per le quali non esiste una specifica voce degli oneri concessori. www.merproject.eu
  • 103. FONDO DI COMPENSAZIONE finalità di spesa 1. Spese necessarie per assicurare la qualificazione urbanistica‐territoriale e la sostenibilità locale degli “oggetti” che hanno generato le risorse del fondo – infrastrutture e le dotazioni necessarie alla qualificazione e alla funzionalità degli insediamenti pianificati, mitigazione e la compensazione degli impatti da essi generati, nonchè il loro corretto inserimento nel contesto locale. – investimenti necessari per il raggiungimento dello status di APEA, nonché quelli connessi alla riqualificazione delle parti esistenti degli ambiti produttivi localizzati in adiacenza alle nuove previsioni. 2. opere ed infrastrutture di interesse generale, volte ad assicurare la sostenibilità “di rete” – sistema dell’accessibilità 3. redistribuzione delle risorse tra le Amministrazioni interessate, per compensare le scelte selettive del PTCP circa la possibilità di espansione insediativa www.merproject.eu
  • 104. CONCLUSIONI VANTAGGI PER LE IMPRESE •riduzione dei consumi energetici ed idrici •Infrastrutture, servizi e bacini d’utenza comuni generano economie di scala, quindi risparmi •Maggiore facilità a trovare soluzioni tecniche ecoefficienti applicandole all’intero ambito e non a singole imprese •la PMI è sostenuta e guidata nello sviluppare la gestione ambientale dell’area e di ogni singola attività produttiva VANTAGGI PER IL TERRITORIO •Riduzione delle emissioni di CO2 •Riduzione consumi di energia e di acqua; •Riduzione e controllo della produzione di rifiuti; •Riduzione della mobilità privata su gomma; •Riduzione dell’impatto paesaggistico; •Miglioramento della gamma e della qualità dei servizi offerti; •Miglioramento della qualità della vita negli ambienti di lavoro; •Miglioramento dell’immagine delle aziende www.merproject.eu
  • 105. Ing. Simona Tondelli Dipartimento di Architettura Alma Mater Studiorum – Università di Bologna simona.tondelli@unibo.it www.merproject.eu
  • 106. Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile per i comuni di Capriva del Friuli, Farra d’Isonzo, Mossa e San Lorenzo Isontino presentazione dati parziali Gorizia, 5 settembre 2014 Dott. Federico Beffa Ing. Alessio Verrone
  • 107. Pag. 2 METODOLOGIA Dai dati disponibili è stato possibile realizzare un Inventario Base delle Emissioni (IBE) che abbia come anno base comune il 2007, questo perché è l’anno più vicino al 2005 per il quale sono disponibili i consumi di tutti i comuni (tranne San Lorenzo, al momento). Avremmo potuto scegliere anche anni più recenti considerato che, per quanto riguarda i consumi reali comunali, il gas naturale è ripartito nei diversi usi solo il biennio 2012‐ 2013, ma è stato ritenuto utile e interessante utilizzare al massimo i dati provenienti dalle bollette delle amministrazioni pubbliche. Per alcuni vettori energetici non era disponibile la serie storica completa dei consumi reali a livello comunale, trattandosi di dati particolarmente difficili da reperire, in quanto o non sono pubblicati (ad es. gas naturale) o sono complessi da elaborare (ad es. carburanti per autotrazione). Dunque si è proceduto all’elaborazione dei dati mancanti utilizzando metodologie consolidate e spesso utilizzate per l’elaborazione dell’IBE, che si basano su indicatori statistici forniti dall’Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia o estratti dai database dei più recenti censimenti della popolazione e dell’industria e dei servizi.
  • 108. Enel distribuzione  serie storica 2006‐2012 (2011 per Mossa) dei consumi comunali di energia elettrica ripartiti nei 4 settori agricoltura, industria, terziario (che comprende il settore pubblico) e residenziale; IsoRetiGAS  serie storica 2007‐2013 dei consumi comunali di gas naturale. Ripartiti solo per il 2012 e 2013 negli ambiti cottura cibi e produz. acqua calda, riscaldamento individuale/uso promiscuo, riscaldamento centralizzato e Artig./Indus./Comm./Arti/Profess; ARPA FVG (CRMA)  stima annuale del 2010 dei consumi comunali per riscaldamento di legna, GPL e gasolio per il solo settore residenziale; Ministero dello Sviluppo Economico  serie storica 2007‐2013 delle vendite provinciali di carburanti per autotrazione gasolio, benzina, GPL e gas naturale; serie storica 2007‐2013 dei consumi provinciali di gas naturale; Uffici tecnici comunali  serie storica 2007‐2012 dei consumi energetici dell’amministrazione; Gestore dei Servizi Elettrici (Atlasole)  serie storica 2008‐2013 degli impianti fotovoltaici installati suddivisi per numero e classe di potenza; Pag. 3 FONTI DEI DATI DI CONSUMO
  • 109. Pag. 4 INVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI (IBE) ANNO 2007
  • 110. Pag. 5 Capriva ‐ Consumi IBE 2007 [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] (MWh) Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse ETS) Trasporti Farra ‐ Consumi IBE 2007 [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] (MWh) Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse ETS) Trasporti  I due settori più energivori sono il residenziale e i trasporti  I settori produttivi rappresentano una parte limitata dei consumi, soprattutto a Capriva  IBE di San Lorenzo è al momento incompleto Mossa ‐ Consumi IBE 2007 [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] (MWh) Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse ETS) Trasporti
  • 111. Pag. 6 Capriva ‐ Emissioni IBE [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] 2007 (MWh) Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse ETS) Trasporti Farra ‐ Emissioni IBE 2007 [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] [INTERVAL LOCELLE] (MWh) Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse ETS) Trasporti  I due settori più emissivi sono il residenziale e i trasporti  L’industria ha un fattore di emissione medio più elevato  significativo utilizzo di en el Mossa ‐ Emissioni IBE [INTERVA LLOCELLE] [INTERVA LLOCELLE] [INTERVA LLOCELLE] [INTERVA LLOCELLE] [INTERVA LLOCELLE] [INTERVA LLOCELLE] 2007 (MWh) Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Edifici residenziali Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse ETS) Trasporti
  • 112. Pag. 7 CONSUMI ED EMISSIONI PER SETTORE SERIE STORICA 2007‐2012
  • 113. 8 28.000 26.000 24.000 22.000 20.000 ‐ 6% 27.845 28.150 28.301 28.347 27.861 26.122 2007 2008 2009 2010 2011 2012 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 INDUSTRIA 2.127 2.473 2.899 3.182 3.502 1.739 RESIDENZIALE 11.098 11.877 12.046 12.561 12.171 12.709 TERZIARIO 1.150 1.213 1.057 1.116 1.143 1.849 AMM PUBB 634 653 854 718 570 562 TRASPORTI 12.836 11.934 11.444 10.769 10.476 9.263 TOTALE 27.845 28.150 28.301 28.347 27.861 26.122 18.000 0 MWh Capriva ‐ Consumi finali di energia (MWh)
  • 114. Pag. 9 7.126 7.150 7.072 6.984 6.890 6.203 2007 2008 2009 2010 2011 2012 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 INDUSTRIA 894 1.030 1.133 1.196 1.315 620 RESIDENZIALE 2.343 2.451 2.455 2.489 2.374 2.414 TERZIARIO 404 415 324 335 347 626 AMM PUBB 195 198 229 202 164 164 TRASPORTI 3.291 3.055 2.931 2.761 2.689 2.378 TOTALE 7.126 7.150 7.072 6.984 6.890 6.203 8.000 7.500 7.000 6.500 6.000 5.500 5.000 4.500 4.000 0 tCO2 Capriva ‐ Emissioni (tCO2) ‐ 13%
  • 115. Pag. 10 35.158 33.328 32.640 32.606 31.195 29.887 2007 2008 2009 2010 2011 2012 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 INDUSTRIA 7.181 6.185 6.098 5.757 5.792 5.535 RESIDENZIALE 13.369 13.359 13.235 14.206 12.806 12.781 TERZIARIO 1.019 1.036 1.060 1.086 1.362 1.438 AMM PUBB 539 614 611 607 584 713 TRASPORTI 13.051 12.134 11.635 10.950 10.651 9.419 TOTALE 35.158 33.328 32.640 32.606 31.195 29.887 36.000 35.000 34.000 33.000 32.000 31.000 30.000 29.000 28.000 27.000 0 MWh Farra ‐ Consumi finali di energia (MWh) ‐ 15%
  • 116. 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 ‐ 20% Pag. 11 9.813 9.106 8.687 8.405 8.178 7.820 2007 2008 2009 2010 2011 2012 4.000 tCO2 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 INDUSTRIA 2.899 2.428 2.248 1.995 2.022 1.906 RESIDENZIALE 3.012 3.005 2.918 3.079 2.789 2.805 TERZIARIO 362 363 353 345 460 489 AMM PUBB 195 204 189 178 172 202 TRASPORTI 3.346 3.106 2.980 2.807 2.734 2.418 TOTALE 9.813 9.106 8.687 8.405 8.178 7.820 0 0 Farra ‐ Emissioni (tCO2)
  • 117. 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 ‐ 20% Pag. 12 Mossa ‐ Consumi finali di energia (MWh) 34.551 33.998 32.782 32.142 27.523 2007 2008 2009 2010 2011 18.000 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 INDUSTRIA 5.670 5.256 5.438 4.226 2.567 RESIDENZIALE 13.905 14.554 14.243 15.463 12.887 TERZIARIO 1.910 1.930 1.272 1.279 1.153 AMM PUBB 843 895 932 920 943 TRASPORTI 12.222 11.363 10.897 10.253 9.974 TOTALE 34.551 33.998 32.782 32.142 27.523 0 0 MWh
  • 118. 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 ‐ 30% Pag. 13 9.037 8.680 8.085 7.486 6.353 2007 2008 2009 2010 2011 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 INDUSTRIA 2.216 2.005 1.972 1.383 770 RESIDENZIALE 2.695 2.779 2.656 2.837 2.405 TERZIARIO 745 733 415 396 363 AMM PUBB 247 254 251 241 254 TRASPORTI 3.134 2.909 2.791 2.629 2.560 TOTALE 9.037 8.680 8.085 7.486 6.353 0 0 tCO2 Mossa ‐ Emissioni (tCO2)
  • 119. Pag. 14 28.425 25.896 25.420 25.000 22.619 2007 2008 2009 2010 2011 16.000 MWh 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 INDUSTRIA 4.222 3.258 3.003 3.440 2.424 RESIDENZIALE 11.986 13.445 13.793 13.586 12.871 TERZIARIO 1.094 1.140 1.151 1.145 1.122 AMM PUBB 112 189 158 162 173 TRASPORTI 11.010 7.863 7.316 6.668 6.030 TOTALE 28.425 25.896 25.420 25.000 22.619 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 0 S Lorenzo ‐ Consumi finali di energia (MWh) ‐ 20%
  • 120. 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 ‐ 29% Pag. 15 7.507 6.544 6.133 6.058 5.343 2007 2008 2009 2010 2011 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 INDUSTRIA 1.823 1.347 1.147 1.273 869 RESIDENZIALE 2.407 2.650 2.649 2.583 2.445 TERZIARIO 408 448 395 425 407 AMM PUBB 51 85 65 64 68 TRASPORTI 2.819 2.016 1.877 1.712 1.554 TOTALE 7.507 6.544 6.133 6.058 5.343 0 0 tCO2 S Lorenzo ‐ Emissioni (tCO2)
  • 121. CAPRIVA FARRA MOSSA SAN LORENZO INDUSTRIA ‐31% ‐34% ‐65% ‐52% RESIDENZIALE 3% ‐7% ‐11% 2% TERZIARIO 55% 35% ‐51% 0% AMM PUBB ‐16% 4% 3% 33% TRASPORTI ‐28% ‐28% ‐18% ‐45% RIDUZIONE EMISSIONI SETTORI ‐13% ‐20% ‐30% ‐29% EM EVITATE RINNOVABILI ‐3% ‐6% ‐2% ‐3% TOTALE ‐16% ‐26% ‐32% ‐32% TOTALE SENZA IND ‐10% ‐14% ‐18% ‐21% TOTALE SENZA IND E TRASP 9% ‐2% ‐18% 2% Pag. 16 VARIAZIONE PERCENTUALE DELLE EMISSIONI DEI DIVERSI SETTORI PERIODO 2007‐2012
  • 122. L’obbiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 NON può considerarsi già raggiunto in quanto:  I consumi e le emissioni dell’industria sono diminuite significativamente in tutti i comuni ma si auspica una ripresa al 2020, che non è prevedibile  I consumi e le emissioni dei trasporti sono diminuiti significativamente ma rimane l’incertezza sui rifornimenti fatti in Slovenia. Sembra non esistano dati in merito  Le 4 amministrazioni non avrebbero la possibilità di regolamentare il trasporto privato se i consumi in questo settore aumentassero Le amministrazioni devono porsi come obbiettivo la riduzione delle emissioni di:  Edifici pubblici e illuminazione pubblica;  Settore residenziale;  Settore terziario. Pag. 17 CONCLUSIONI DELL’IBE
  • 123. Pag. 18 SETTORE RESIDENZIALE
  • 124. Pag. 19 Edifici per epoca di costruzione Prima del 1919 Dal 1919 al 1945 Dal 1946 al 1961 Dal 1962 al 1971 Dal 1972 al 1981 Dal 1982 al 1991 Dopo il 1991 Epoca di costruzione 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Numero edifici Capriva del Friuli 111 35 49 60 78 34 50 Farra d'Isonzo 176 63 31 48 59 42 42 Mossa 93 61 42 53 78 43 43 San Lorenzo Isontino 194 26 22 41 71 34 33
  • 125. Pag. 20 EMISSIONI PROCAPITE DEL SETTORE RESIDENZIALE (tCO2*ab) 2007 2008 2009 2010 2011 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 CAPRIVA 1,35 1,45 1,42 1,43 1,37 FARRA 1,69 1,69 1,66 1,76 1,59 MOSSA 1,63 1,67 1,60 1,71 1,45 SAN LORENZO 1,55 1,68 1,69 1,66 1,58 PROVINCIA T C02/ANNO T C02/ANNO*AB. ABITANTI BERGAMO 1.496.750 1,92 780.530 BRESCIA 1.915.920 2,67 718.139 COMO 262.420 1,82 144.559 CREMONA 220.818 2,20 100.267 LECCO 419.737 2,00 210.186 LODI 164.148 1,72 95.364 MANTOVA 770.524 2,13 362.329 MILANO 1.416.369 1,87 756.821 MONZA e BRIANZA 587.017 2,18 268.756 PAVIA 281.029 2,24 125.627 SONDRIO 241.679 2,34 103.446 VARESE 545.999 1,89 289.382 TOTALE 8.322.410 2,10 3.955.406 Confronto con campione di 813 PAES lombardi (comuni < 30.000 ab.) Anni 2005‐2006
  • 126. Pag. 21 9.216 9.982 10.103 10.559 10.281 10.505 2007 2008 2009 2010 2011 2012 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% legna 2.497 2.699 2.783 2.859 2.758 2.812 gasolio 205 222 229 235 227 231 gpl 48 52 54 55 53 54 CH4 6.467 7.008 7.038 7.410 7.243 7.407 TOTALE 9.216 9.982 10.103 10.559 10.281 10.505 11.000 10.500 10.000 9.500 9.000 8.500 0% MWh term RESIDENZIALE Capriva ‐ Consumi termici del settore residenziale, 2007 ‐ 2012
  • 127. Pag. 22 11.500 11.504 11.386 12.303 10.982 10.952 2007 2008 2009 2010 2011 2012 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% legna 1.290 1.300 1.288 1.392 1.244 1.252 gasolio 656 661 655 708 632 637 gpl 103 104 103 111 99 100 CH4 9.450 9.439 9.340 10.092 9.006 8.963 TOTALE 11.500 11.504 11.386 12.303 10.982 10.952 12.500 12.000 11.500 11.000 10.500 10.000 0% MWh term RESIDENZIALE Farra ‐ Consumi termici del settore residenziale per fonte, 2007 ‐ 2012
  • 129. Pag. 24 DIFFUSIONE DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
  • 130. Pag. 25 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 500.000 450.000 400.000 350.000 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 Energia prodotta (kWh) 137 11.445 27.021 86.085 209.633 295.064 455.865 Potenza (kW) 3 20 47 129 203 346 402 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 0 kW kWh Capriva ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, andamento 2007 ‐ 2012
  • 131. Pag. 26 2009 2010 2011 2012 2013 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 Energia prodotta (kWh) 5.610 30.828 439.210 957.548 1.147.171 Potenza (kW) 19 61 760 943 986 1.200 1.000 800 600 400 200 0 0 kW kWh Farra ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, andamento 2007 ‐ 2012
  • 132. Pag. 27 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 400.000 350.000 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 Energia prodotta (kWh) 3.014 11.258 55.506 90.890 188.801 279.751 367.135 Potenza (kW) 6 15 77 106 197 291 307 350 300 250 200 150 100 50 0 0 kW kWh Mossa ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, andamento 2007 ‐ 2012
  • 133. Pag. 28 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 500.000 450.000 400.000 350.000 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 Energia prodotta (kWh) 2.979 11.677 25.788 102.892 226.739 354.956 468.520 Potenza (kW) 8 13 66 130 256 395 404 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 0 kW kWh San Lorenzo ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, andamento 2007 ‐ 2012
  • 134. Pag. 29 LA ROADMAP Le principali azioni delle amministrazioni dovrebbero essere: Monitoraggio dei consumi della pubblica amministrazione, soprattutto le scuole (es. EURONET 50/50 max) Riqualificazione degli edifici pubblici (es. Partenariato Pubblico Privato) Riqualificazione dell’illuminazione pubblica (es. Partenariato Pubblico Privato) Promozione dell’efficienza energetica nel settore residenziale (es. progetto PadovaFIT per la riqualificazione energetica dei condomini; gruppi di acquisto per impianti FER, caldaie,…) Redazione dell’allegato energetico al regolamento edilizio (es. rapporto ONRE a cura di CRESME e Legambiente) Sensibilizzazione delle cittadinanza sulla sostenibilità energetica
  • 135. Dott. Federico Beffa federico.beniamino@gmail.com Ing. Alessio Verrone alessio.verrone@nomismaenergia.it ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐ NE – Nomisma Energia Via Marconi, 3 40122 – Bologna (Italy) Tel. +39 051 65 64 631 Fax. +39 051 65 64 680 Isle sur la Sorgue, 17-18 June 2014
  • 136. LE SFIDE DEI TERRITORI: IL PIANO D’AZIONE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL COMUNE DI GORIZIA Elisa Tomasinsig CETA in collaborazione con ISIG e GOLEA
  • 137. COS’È UN PAES PAES: Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile Insieme delle azioni che l’amministrazione comunale intende avviare nel proprio territorio per contribuire alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 20% entro il 2020 Il PAES è lo strumento chiave dell’iniziativa PATTO DEI SINDACI
  • 138. INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 • Consumi finali ed emissioni per settore Consumi 2012 MWh Emissioni 2012 t CO2 Pubblica amministraz. 14.476 3.992 Edifici 10.882 2.602 Ill. pubblica 3.220 1.282 Veicoli pubbl 434 107 Settore residenziale 274.056 61.249 Settore terziario 144.855 39.401 Trasporti 273.450 67.383 CFL 737.782 172.024 EMISSIONI CO2
  • 139. INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 • Consumi finali ed emissioni per fonte/vettore Consumi 2012 MWh Emissioni 2012 t CO2 Elettricità 89.852 35.777 Gas naturale 311.117 63.469 GPL 3.682 904 Gasolio per riscaldam. 18.821 4.799 Gasolio per autotraz 99.394 25.342 Benzina 160.587 41.734 Biocarburanti 12.250 0 Biomasse solide 9.638 0 Solare termico 1.471 0 Geotermia 26 0 CFL 706.839 172.954 EMISSIONI CO2
  • 140. INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2 • Ruolo delle FER Utilizzo FER MWh % Copertura fabbisogno Energia elettrica 16.049 17,8% Idroelettrico 11,238 Fotovoltaico 3.958 Biomassa 853 Energia termica 11.135 3,2% Biomassa 9.638 Solare termico 1.471 Geotermico 26 Trasporti ‐ Biocarburanti 12.250 4,5% TOTALE 39.434 5,6% PRODUZIONE FER
  • 141. OBIETTIVI AL 2020 Emissioni CO2 – 20% ‐‐> 34.400 t CO2 Attività già avviate: 17.228 t Altro (obblighi normativi): 4.126 t PAES: 13.629 t
  • 142. IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER Il coinvolgimento degli stakeholder locali è stato curato attraverso: 1. Analisi preliminare di casi studio e buone pratiche di coinvolgimento dei cittadini nei SEAP in UE 2. Interviste semi‐strutturate con autorità locali, operatori economici, associazioni di categoria e della società civile, per: a) valutare interesse e percezione degli stakeholder locali su sostenibilità ed efficienza energetica b) rilevare il grado di diffusione di azioni volte alla sostenibilità energetica c) individuare le possibili modalità di coinvolgimento
  • 143. IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER 3. Focus group con gli stakeholder: per l’elaborazione di strategie e proposte d’azione per la sostenibilità e l’efficienza energetica a livello comunale; 4. Forum on‐line: pagina Facebook (https://it‐it. facebook.com/remidago) per agevolare il dialogo e attuare una comunicazione/interazione continuativa, chiara e trasparente. L’attività proseguirà anche con l’obiettivo di verificare l’attivazione di Partnership Pubblico‐Privato‐Cittadini (Public‐ Private‐People Partnership) per attuare al PAES. L’attività di coinvolgimento è curata da ISIG (Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia)
  • 144. PIANO D’AZIONE • Gli obiettivi del PAES RIDUZIONE EMISSIONI RIDUZIONE EMISSIONI Edifici dell’Amministraz comunale ‐ 24,4% 634 t CO2 Illuminazione pubblica ‐ 12,6 % 161 t CO2 Flotta veicoli comunali ‐ 25,2% 27 t CO2 Settore residenziale e terziario ‐ 10,9 % 11.008 t CO2 Trasporti ‐ 2,7% 1.827 t CO2
  • 145. PIANO D’AZIONE • Le azioni del PAES: amministrazione comunale AMMINISTRAZIONE COMUNALE Riduzione consumi fonti fossili Riduzione emissioni CO2 Aumento conoscenza, organizzazione, comunicazione ‐ ‐ EDIFICI Razionalizzazione consumi 831 199 Efficienza energetica negli edifici 1.189 244 Utilizzo energia a fonti rinnovabili 137 102 Campagna nelle scuole 403 89 ILLUMINAZIONE PUBBLICA Piano dell’illuminazione pubblica ‐ ‐ Efficienza energetica nell’illuminazione pubblica 409 161 FLOTTA COMUNALE Razionalizzazione consumi, efficienza energetica, veicoli elettrici 109 27 TOTALE 3.078 822
  • 146. PIANO D’AZIONE • Le azioni del PAES: settore privato, coinvolgimento SETTORE PRIVATO (RESIDENZIALE, TERZIARIO) Riduzione consumi fonti fossili Riduzione emissioni CO2 Sportello energia 19.921 4.258 Campagne di informazione e sensibilizzazione 11.965 3.537 Accordo con gli istituti di credito 10.929 2.229 Introduzione nel regolamento edilizio comunale di criteri energetici 4.821 983 TOTALE 47.636 11.008
  • 147. PIANO D’AZIONE • Le azioni del PAES TRASPORTI Riduzione consumi fonti fossili Riduzione emissioni CO2 Promozione della mobilità dolce, bike sharing Promozione car pooling 7.529 1.800 Installazione stazioni di ricarica di auto elettriche Aggiornamento piano regolatore ‐ ‐ TOTALE 7.592 1.800 Aumento quota biocarburanti nei trasporti (10% al 2020) 13.304 3.493
  • 148. Grazie per l’attenzione CETA Via Licinio, 44 34170 Gorizia Tel. uffici 0481 391887 E‐mail: elisa.tomasinsig@ceta.ts.it Website: www.ceta.ts.it
  • 149. SEAP ŠEMPETER-VRTOJBA BOŠTJAN MLJAČ, agencija GOLEA 5.9.2014
  • 152. Podpisniki SLO SEAP -> Brda, Divača, Miren-Kostanjevica, Pivka in Šempeter-Vrtojba
  • 154. Graf : Raba in delež toplote po sektorjih
  • 155. Graf: Raba in delež energije v prometu po vrsti porabnikov
  • 156. Graf: Skupna raba in delež energije po energentih
  • 157. PLANIRANE AKTIVNOSTI IN UKREPI ZA ZMANJŠANJE EMISIJ CO2 DO LETA 2020 – primer ukrepa
  • 158.
  • 159.
  • 160.
  • 161.
  • 162.
  • 163. Doseči in preseči cilje, ki jih je EU določila za leto 2020, tako, da bi se emisije CO2 v občini zmanjšale za najmanj 20 % OBČINA ŠEMPETER-VRTOJBA -> 21,8 %
  • 164.
  • 165. NOV LEK MONG – l. 2015 -> SLEDI SEAP MONG... -> IZVANJE AKTIVNOSTI (OBMOČJE EZTS GO)