L’uso recente dei SLL nell’esperienza lombarda- A. Lentini-V. Ricciari
1. L’uso recente dei SLL
nell’esperienza lombarda
Antonio Lentini
Vincenzo Ricciari
Éupolis Lombardia
2. • Atlante delle trasformazioni dei Comuni lombardi [2]
• 100% Lombardia [12]
• MILES – Milano, Impresa, Lavoro e Società (2015) [15]
Indice
• MILES – Milano, Impresa, Lavoro e Società (2015) [15]
• Ridefinizione dei SLL sulla base delle COB [20]
• Relazione tra formazione, imprese e lavoro per SLL [24]
3. Elenco mappe che considerano SLL (Area economica)
• Specializzazione produttiva dei Sistemi Locali del Lavoro
• Prima specializzazione produttiva dei SLL11
• Distribuzione delle unità locali delle imprese per comune
• Numero di Unità locali delle imprese per comune (2007 e 2012)
• Distribuzione degli addetti alle unità locali delle imprese per comune
• Numero di addetti alle Unità locali delle imprese per comune (2007 e 2012)
• Variazione delle unità locali delle imprese per SLL
• Tasso di variazione 2007-2012 per SLL delle Unità locali delle imprese attive
• Variazione degli addetti alle unità locali delle imprese per SLL
• Tasso di variazione 2007-2012 per SLL degli addetti alle Unità locali delle imprese
Atlante delle trasformazioni dei comuni lombardi
• Tasso di variazione 2007-2012 per SLL degli addetti alle Unità locali delle imprese
attive
Dettaglio settoriale (Smart Specialisation Strategy, ricavabili da codice Ateco2007)
• Addetti manifattura alta tecnologia 2012 (dati ASIA) e variazione (2007-2012) per
SLL
• Addetti servizi alta conoscenza 2012 e variazione (2007-2012) per SLL
• Addetti settori creativi e culturali 2012 e variazione (2007-2012) per SLL
• Addetti trasporti e logistica 2012 e variazione (2007-2012) per SLL
• Addetti pharma, medical, biotech 2012 e variazione (2007-2012) per SLL
• Addetti produzioni agroalimentari 2012 e variazione (2007-2012) per SLL
7. • La specializzazione manifatturiera (pesante, leggera e del Made
in Italy) contraddistingue la Lombardia (41 SLL su 51). Solo i SLL
urbani di Milano e Pavia e alcuni SLL collocati in aree montane
presentano una scarsa concentrazione di manifattura
• 29 SLL sono anche “Distretti industriali” (sistemi manifatturieri
composti da PMI, tessuto produttivo diffuso). La maggior parte
degli addetti (in linea con la popolazione) si trova nei comuni
della fascia centrale (tra il SLL di Busto Arsizio e quello di
Desenzano sul Garda)
Cosa emerge?
Atlante delle trasformazioni dei comuni lombardi
Desenzano sul Garda)
• Tra 2007 e 2012 si registra una perdita di addetti in tutti i SLL
della Lombardia; invece le unità locali non diminuiscono in 9
SLL su 51 (tra cui Milano, Brescia e Pavia)
• La terziarizzazione avanza in tutti i territori. Nella maggior
parte dei SLL gli addetti ai servizi ad alta intensità di
conoscenza aumentano tra 2007 e 2012, mentre gli addetti alla
manifattura (anche a media e alta tecnologia) diminuiscono
9. La mappa mostra il numero di addetti alle unità locali nel
2012 (dati ASIA), restituisce due informazioni:
• il numero (in valore assoluto) degli addetti nei SLL11 e
• il numero (in valore assoluto) degli addetti nel singolo
comune
Evidenziare in contemporanea questo tipo di dato permette
di analizzare il livello di “equilibrio” all’interno del singolodi analizzare il livello di “equilibrio” all’interno del singolo
SLL, ovvero:
• indica se tutti i comuni contribuiscono in misura simile
(come nel caso di Milano, Bergamo e Busto Arsizio e più
generalmente per tutta la fascia centrale della regione)
• oppure se c’è un comune che accentra addetti (come
Livigno, Pavia eVoghera)
Atlante delle trasformazioni dei comuni lombardi
12. Come evidenziano le tre mappe:
• il rapporto tra la popolazione residente che si sposta
quotidianamente per motivi di studio o lavoro e la popolazione
residente (fino a 64 anni) è cresciuto molto dal 1991 ad oggi (in grigio
scuro i comuni con percentuale maggiore di 65%)
• in maniera evidente attorno a Milano (il comune nel 1991 registrava
un livello di mobilità inferiore al 60%), ma anche nel bresciano e nel
mantovano o – addirittura – in zone montane (Livigno)
Sebbene queste mappe non contengano i confini dei SLL, sarebbeSebbene queste mappe non contengano i confini dei SLL, sarebbe
interessante (nonché tecnicamente possibile) inserirlo:
• il layer del SLL dell’anno di riferimento consentirebbe di mostrare la
sovrapposizione fra le due informazioni
• utilizzare invece quello del 2011 anche sulle mappe del 1991 e 2001
consentirebbe di mostrare l’evoluzione nel tempo (ovvero, l’aumento
del rapporto e l’inclusione di più comuni fino alla quasi
sovrapposizione coi confini dei SLL11)
Atlante delle trasformazioni dei comuni lombardi
13. • Piattaforma di indicatori di monitoraggio multi-tematica anche con finalità normative a
supporto di Regione Lombardia
• L’unità di riferimento geografico per la misurazione dei fenomeni sono i comuni lombardi,
ciò consente di anlizzare fenomeni socio-economici per bacini territoriali omogenei, non
necessariamente codificati sul piano amministrativo (come i SLL)
• Gli indicatori di base (129) sono ricavati da database certificati di proprietà del sistema• Gli indicatori di base (129) sono ricavati da database certificati di proprietà del sistema
regionale
• Gli indicatori sono presentati secondo la loro scala di misurazione “naturale”, rivisti sotto
forma di numero Indice (base 100), normalizzati (intervallo 0-100)
• È possibile dividere i comuni per fasce di performance (segmentando la distribuzione di sulla
base di soglie di separazione individuate - calcolo dei quartili) e attribuire loro punteggi
(ranking)
• Per tutti gli indicatori sono state prodotte le cartografie tematiche (atlante cartografico)
• Tutti i dati di base e gli indici sono calcolati anche per SLL11
100% Lombardia – Indicatori comunali per la
programmazione territoriale
14. Sarebbe possibile
sovrapporre il layer
SLL11 alla mappa:
• ciò permetterebbe di
individuare quali SLL
presentano maggiori
Indicatore composito
di sviluppo socio-
economico potenziale
presentano maggiori
potenzialità di sviluppo
(ovvero individuare punti
di forza territoriali)
• e quali sono in
sofferenza (al fine di
valutare se e come
intervenire per
migliorare la loro
situazione) Esempio 1
100% Lombardia – Indicatori comunali per la
programmazione territoriale
15. Transizione dei comuni e dei centroidi, 1981-2011
Esempio 1
MILES – Milano, Impresa, Lavoro e Società (2015)
16. Stabilità e movimenti dei comuni
1544 comuni lombardi (2011)1544 comuni lombardi (2011)Area della stabilità assoluta 32,3%
499 comuni stabili (32,3%)
67 comuni cambiano SLL ma all’interno dei 36
centroidi stabili
Area della stabilità assoluta 32,3%
499 comuni stabili (32,3%)
67 comuni cambiano SLL ma all’interno dei 36
centroidi stabili
Area della stabilità relativa 54,6%
344 comuni (22,3%)
transitano nel 1991 e
permangono nel medesimo SLL
Area della stabilità relativa 54,6%
344 comuni (22,3%)
transitano nel 1991 e
permangono nel medesimo SLL
Area dell’instabilità
215 comuni (14%)
transitano nel 1991 e
permangono nel medesimo SLL
Area dell’instabilità
215 comuni (14%)
transitano nel 1991 e
permangono nel medesimo SLL
Area nomade
114 comuni (7,4%) cambiano fra 1981 e 1991,
Area nomade
114 comuni (7,4%) cambiano fra 1981 e 1991,
Area della stabilità tardiva 63,3%
135 comuni (8,7%)
transitano nel 2001 e
permangono nel medesimo SLL
Area della stabilità tardiva 63,3%
135 comuni (8,7%)
transitano nel 2001 e
permangono nel medesimo SLL
114 comuni (7,4%) cambiano fra 1981 e 1991,
rimangono stabili nel 2001, transitano ancora
nel 2011
114 comuni (7,4%) cambiano fra 1981 e 1991,
rimangono stabili nel 2001, transitano ancora
nel 2011
36 centroidi stabili in
tutti i censimenti
(su 134 centroidi complessivi)
36 centroidi stabili in
tutti i censimenti
(su 134 centroidi complessivi)
15 SLL attrattivi per
ampiezza territoriale e
diversificazione
settoriale
15 SLL attrattivi per
ampiezza territoriale e
diversificazione
settoriale
7 afferenti alla zona
medio padana o
periferici (mantovano e
pavese)
7 afferenti alla zona
medio padana o
periferici (mantovano e
pavese)
5 SLL afferenti a bacini
turistici/lacustri
5 SLL afferenti a bacini
turistici/lacustri
9 SLL isolati per
motivi orografici
9 SLL isolati per
motivi orografici
MILES – Milano, Impresa, Lavoro e Società (2015)
17. Quasi
omogeneamente in
tutta la Lombardia,
specialmente nella
fascia centrale,
aumenta il rapporto
autonomi/addetti
(tutti i settori),
Esempio 2
Variazione del Rapporto di concentrazione per SLL fra 2007 e
2012 (tutti i settori)
(tutti i settori),
tranne in alcune
zone dell’arco
alpino,
a Cremona e
Mantova
MILES – Milano, Impresa, Lavoro e Società (2015)
18. Variazione del Rapporto di
concentrazione (2007 – 2012),
confronto fra divisioni
divisioni 43,46,47
divisioni
71,72,74,75,
86,90,95
Nei settori delle costruzioni e del commercio si registra
una variazione negativa del rapporto autonomi/addetti,
ovunque tranne in 5 SLL
Più varia la situazione delle divisioni 71-95, con un
rapporto in diminuzione quasi in tutte le zone del nord e
del sud regione, mentre cresce nella fascia centrale
MILES – Milano, Impresa, Lavoro e Società (2015)
19. • La crisi ha colpito tutti i SLL e tutti i lavoratori, indipendentemente
dal tipo di rapporto di lavoro
• Circa 485.000 autonomi (autonomi, professionisti, imprenditori
individuali non agricoli) nel 2012 (erano 491.000 nel 2007), presenti
soprattutto nel SLL di Milano (poco più del 40% del totale
lombardo, in aumento)
• Il rapporto di concentrazione cresce in tutti i SLL, ad eccezione
dell’area dellaValtellina, di Mantova e nel SLL di Cremona
Cosa emerge?
dell’area dellaValtellina, di Mantova e nel SLL di Cremona
• I settori delle professioni della ricerca, delle attività scientifiche e
tecniche, dell’assistenza sanitaria e delle attività ricreative sono
quelli che presentano i maggiori rapporti di concentrazione,
insieme ad architetti, ingegneri e veterinari
• I settori in cui si registra un andamento (2007 -2012) positivo per gli
autonomi e negativo per gli addetti sono altre industrie
manifatturiere, riparazione e installazione di macchine, consulenza
gestionale, attività immobiliari; viceversa per gli architetti
MILES – Milano, Impresa, Lavoro e Società (2015)
20. Implementazione di un algoritmo che definisce i SLL a partire dalle
comunicazioni obbligatorie (COB), l’idea nasce per due motivi:
• in primo luogo la curiosità di vedere se con dati simili (si tratta pur sempre di
spostamenti casa-lavoro) ma diversi (riguardano non il complesso dei
lavoratori, ma solo quelli avviati con contratti non autonomi in un dato
tempo), il risultato dei cluster territoriali risulterebbe simile o no (quanto? E
dove?)
• In secondo luogo per una questione di tempo: i risultati dei SLL escono in
concomitanza con i censimenti (un lasso di tempo che per la definizione
delle politiche è troppo dilatato), mentre le COB sono sostanzialmente in
tempo reale; in alcuni casi e per determinate scelte (come quelle formative e
Ridefinizione dei SLL sulla base delle COB
tempo reale; in alcuni casi e per determinate scelte (come quelle formative e
di politiche attive del lavoro) poter adeguare l’offerta (qualitativa e
quantitativa) dei servizi territoriali nel brevissimo periodo è fondamentale
perché abbiano successo; altrettanto fondamentale è che ciò avvenga nel
“giusto” livello territoriale, pertanto è necessario trovare un modo di
adeguare i SLL ai cambiamenti che avvengono tra un censimento e l’altro.
• È come se i sistemi locali del lavoro fossero il check up del territorio, mentre
questa analisi dei flussi COB è il termometro, ciò potrebbe consentire di
ridefinire i flussi origine-destinazione e capire dove, quando e quanti comuni
afferiscono a nuovi centroidi, adeguando le politiche
21. SLL ricavati dalle COB, modello A_51 senza contiguità
Esempio 1
Pur senza vincolo di contiguità
permane comunque un buon livello di
omogeneità territoriale, specialmente
nelle zone montane (Sondrio e alto
bresciano) e nella pianura padana, ma
anche aVarese provincia e Milano
città (che fa SLL a sé); risulta invece
più “turbolenta” l’area prealpina delle
province di Como, Lecco e di tutto il
territorio compreso fra Bergamo e
Brescia
Va sottolineato che i livelli di
Ridefinizione dei SLL sulla base delle COB
Va sottolineato che i livelli di
autocontenimento risultano adeguati
(almeno 0,6 per entrambi i valori) solo
in 14 SLL e accettabili in altri 3 casi
(una funzione maggiore di 0,7 e l’altra
appena sotto 0,6 ma in presenza di
adeguata numerosità di spostamenti
interni); all’opposto ben 19 SLL
presentano livelli di
autocontenimento inferiori a 0,5 per
entrambi i valori, e in 7 di questi casi
addirittura inferiori a 0,3
22. Riassegnazione dei comuni non
confinanti al “corretto” SLL ricreando
la contiguità, abbiamo spostato 207
comuni (13,6% del totale, di cui 100
automaticamente perché si tratta di
enclavi/exclavi).
I criteri utilizzati per la rassegnazione
dei 107 comuni in bilico (7% del totale)
sono stati tre:
• consistenza (numero di occupati
residenti nel comune) e direzione
(comuni di destinazione di questi
occupati) dei flussi in uscita dal
comune
• consistenza (numero di occupati
SLL ricavati dalle COB, modello A_21_calibrato
comune
• consistenza (numero di occupati
non residenti nel comune) e
provenienza (da altri comuni
verso il comune in oggetto) dei
flussi in entrata sul comune
• collocazione del comune nei SLL
Istat 2011
Sovrapponendo i SLL ricavati dalle COB con il modello calibrato (SLL colorati nella mappa) ai
SLL11 Istat (confine nero) si nota un certo grado di sovrapposizione delle partizioni:
raggruppando più SLL COB si ottiene il livello territoriale Istat SLL11, in maniera decisamente
buona in alcuni casi (Mantova, Varese, Sondrio) e abbastanza bene in altri (Como, Lecco e Pavia,
in parte anche Bergamo e Brescia), fatta eccezione per Milano (che qui teniamo come SLL che
include solo il comune di Milano, mentre per Istat è composto da 174 comuni).
Ridefinizione dei SLL sulla base delle COB
23. • Se si vuole aderire il più possibile ai criteri Istat, bisognerà
apportare ulteriori correttivi introducendo la variabile
ampiezza del SLL per poter accettare livelli di
autocontenimento più bassi, includendo dunque
informazioni su popolazione, occupati, spostamenti interni.
Inoltre dovremo intervenire anche sulla pulizia COB,
contando solo gli spostamenti effettivi: se un individuo che
risiede in A ha tre contratti in B nella versione attuale viene
contato come 3 individui, mentre sarebbe più opportuno
contarlo come spostamento unico (se afferente allo stesso
periodo di tempo); se per due volte lavora in B e una volta in
Cosa emerge?
periodo di tempo); se per due volte lavora in B e una volta in
C dovrebbe essere contato una volta in B e una in C
• Tuttavia, vediamo chiaramente che - nonostante algoritmi
diversi e nonostante basi dati diverse - il risultato che
abbiamo ottenuto è comparabile a quello Istat, basta
raggruppare più SLL Istat e si ottengono quasi gli stessi
confini tracciati dalle COB: ciò dimostra che queste partizioni
territoriali, siano esse grandi nel nostro caso o piccole nella
formulazione Istat, approssimano bene la descrizione del
territorio, almeno rispetto al mercato del lavoro
Ridefinizione dei SLL sulla base delle COB
24. Attività di assistenza tecnica che prevede la costruzione di un
dashboard basato sui SLL 2011 contenente informazioni strettamente
inerenti l’area lavoro e formazione:
• occupati residenti, posti di lavoro e spostamenti interni (SLL Istat)
• flussi comunali di COB (domicilio del lavoratore, sede di impresa);
con possibilità di inserire dati con dettaglio maggiore (qualifica
professionale, variabile utile soprattutto per il dimensionamento
dell’offerta formativa)
• unità locali e addetti per settore di impresa (ASIA 2007 e 2012),
concentrazione, variazione, geolocalizzazioneconcentrazione, variazione, geolocalizzazione
• imprese per settore, dimensione, forma giuridica (Censimento
industria e servizi 2011)
• agenzie per il lavoro
• centri per l’impiego e offerta di servizi
• operatori accreditati e per i servizi al lavoro e alla formazione
professionale, operatori autorizzati per i servizi al lavoro
• studenti, diplomati e qualificati dei percorso di istruzione e
formazione professionale per qualifiche professionale ed ente
formativo
Relazione tra formazione, imprese e lavoro per SLL
25. Permetterebbe di:
• studiare la relazione formazione, avviamenti al lavoro (esiti
occupazionali, in linea con quanto previsto nel progetto
SISTAF) e imprese nel territorio, al fine di vedere se c’è (o
non c’è) corrispondenza nelle specializzazioni
• a livello pratico ciò consentirebbe di dimensionare l’offerta
formativa sia per andare incontro alle esigenze delle
imprese, sia per “migliorare” l’occupabilità delle persone
• con i dovuti accorgimenti a livello metodologico potrebbe• con i dovuti accorgimenti a livello metodologico potrebbe
fungere da base per sviluppare stime previsionali
sull’andamento del mercato del lavoro lombardo, ovvero
prevedere (eventuali) correttivi dal lato della formazione
(offerta di lavoro)
• potrebbe essere implementato con informazioni di altre
aree, compresi gli indicatori attualmente presenti in 100%
Lombardia
Relazione tra formazione, imprese e lavoro per SLL