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1
Raimondo Villano
Attività internazionale
del Sovrano Militare Ordine di Malta
“Dunque chi vuole comprendere il mondo - e la Chiesa - di oggi,
chi vuole contribuire con piena coscienza delle proprie responsabilità
alla costruzione del loro futuro, deve conoscere il loro passato,
deve porsi di fronte alla loro storia.
Nessun albero può crescere in altezza se è privo di radici”
Mons. Walter Brandmüller
2
ISBN 978-88-904235-43, CDD 900 VIL tui 2008, 4^ edizione (esaurita), pp. 390, Pergamena,
ottobre 2009.
Con il patrocinio dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria (Mi.B.A.C.). Secondo S.E. Ven. Balì
Gran Croce di Giustizia Fra’ Franz Von Lobstein, già Gran Priore di Roma e Membro del Sovrano
Consiglio del Sovrano Militare Ordine di Malta, “il libro si distingue per approfondita
informazione e scorrevolezza di esposizione”. Apprezzato da numerose Autorità civili, religiose e
melitensi, tra cui: il Capo dello Stato, il Santo Padre, S.A. E.ma il Principe e Gran Maestro del
SMOM, vari regnanti d’Europa e Alti Prelati.
“Non mi importa il colore della tua pelle,
non mi curo del tuo credo religioso,
non mi interessa la tua fede politica.
Solo ti chiedo: qual è la tua sofferenza?”
Schweitzer
ATTIVITÀ INTERNAZIONALE
Due caratteristiche fondamentali contraddistinguono chiaramente l’azione
dell’Ordine nei confronti di altre organizzazioni con fini caritativi ed
umanitari. L’Ordine, attivo nella maggior parte dei Paesi della terra, siano
essi sviluppati o in via di sviluppo, è una presenza universale e permanente
che gli Ospedalieri hanno consolidato nel corso di nove secoli di
tumultuosa storia ed ha partecipato ai grandi movimenti di scambio tra
l’Europa e il bacino del Mediterraneo - sua culla di origine - e verso il
resto del mondo, estendendo progressivamente il campo d’azione ad altre
aree geografiche dove poteva utilmente svolgere la sua missione caritativa.
In ossequio alla sua storica regola di servizio agli ammalati e ai poveri,
l’Ordine è sempre stato attento alle necessità assistenziali più incalzanti di
3
ogni epoca. Grazie alla sua politica di dedizione ai propri simili, alla sua
esperienza secolare e al coinvolgimento attivo dei suoi membri nei grandi
movimenti sociali, l’Ordine ha saputo adeguare tempestivamente i propri
mezzi e metodi in uno spirito di modernità ogni volta rinnovato per fare
fronte alle nuove e crescenti necessità di assistenza medica, soccorso
d’emergenza e volontariato. L’Ordine si profila oggi come un grande
“specialista” dell’aiuto umanitario, delle cure mediche e del pronto
soccorso, una professionalità che si esplica anche in altri settori quali la
gestione degli ospedali, gli istituti di cura specializzati per anziani non
autosufficienti, i centri medico-sociali, la raccolta e il trasporto di
medicinali, la formazione di soccorritori, conducenti ed infermieri
d’ambulanza.
Sovente, dunque, ad altissimi livelli si sottolinea la “partecipazione e
l’impegno attivo dell’Ordine agli sforzi collettivi per migliorare le sorti
dell’umanità e favorire la pace, la stabilità e il benessere”, rilevando
altresì come “i principi che non hanno mai cessato di ispirare l’Ordine
dall’XI secolo, si armonizzino perfettamente con i valori e gli obiettivi
fondamentali iscritti nella Carta delle Nazioni Unite(1)
”.
4
“L’Ordine a livello internazionale concorre efficacemente
all’espletamento di numerose operazioni di mantenimento della pace. Non
di rado, tuttavia, come ad esempio verificatosi recentemente in Albania le
condizioni operative sul campo mutano significativamente, a seconda che
si disponga o meno di un sostegno militare per cui è assolutamente
necessario trovare soluzioni per tutelare, anche in situazioni di estrema
violenza, il duplice carattere civile ed umanitario dei campi profughi e in
questo senso la Rappresentanza Permanente dell’Ordine di Malta presso
le Nazioni Unite a New York ha espresso condivisione piena dell’opinione
formulata dall’Alto Commissario: “i militari possono certo dare il loro
sostengo, ma non devono sostituire le organizzazioni portatrici di mandati
umanitari”.
Da agosto 2002, poi, alle équipe mediche dell’Associazione tedesca
Malteser Hilfsdienst, per conto del Ministero degli Affari Esteri della
Germania Federale, è stata affidata la responsabilità dell’assistenza
medica al personale internazionale e locale della missione di assistenza
delle Nazioni Unite. L’équipe ha allestito il Medical Start-up Kit, un
ambulatorio da campo per l’assistenza sanitaria di base e di emergenza
specificamente messo a punto per le missioni di mantenimento della pace
5
delle Nazioni Unite. In condizioni locali difficili, le équipe mediche hanno,
inoltre, contribuito a sviluppare un servizio sanitario per la polizia afgana
di Kabul impartendo corsi di pronto soccorso ed organizzando giornate di
formazione.
Tra le organizzazioni non governative (ONG) il Malteser Hilfsdienst, una
delle più grandi Associazioni dell’Ordine nonché una delle principali
organizzazioni caritative della Germania (con 35.000 volontari attivi,
11.000 dipendenti e 900.000 simpatizzanti) è divenuto uno dei principali
contraenti dell’UNHCR.
Da diversi anni, l’Ordine opera sul campo in partenariato con l’UNHCR:
la regione dei Grandi Laghi, Uganda, Sudan, Ruanda, Repubblica
Democratica del Congo e Balcani sono stati i recenti teatri di questi
interventi. L’Alto Commissario, in effetti, può sempre contare
“sull’indefettibile sostegno dell’Ordine di Malta per i futuri interventi in
cooperazione con i suoi servizi, ovunque risulterà necessario”.
La Missione Permanente d’Osservazione dell’Ordine di Malta presso
l’Ufficio delle Nazioni Unite e delle altre Organizzazioni Internazionali a
Ginevra cooperano per l’aiuto ai profughi ed agli sfollati. Tuttavia,
numerosi e pesantissimi sono i problemi connessi a tale azione
6
umanitaria; ad esempio, “i drammatici eventi in Kosovo e Timor Est
evidenziano ancora una volta la complessità del problema della sicurezza
nelle zone popolate da rifugiati e da persone che rientrano in patria.
Malgrado le convenzioni esistenti e i rafforzati e concertati sforzi della
comunità internazionale in questo campo, il rispetto e la protezione dei
profughi e del personale umanitario sono spesso ignorati nell’ambito dei
conflitti armati, e le loro vite sono di frequente messe a repentaglio. Dagli
interventi - passati e odierni - effettuati nelle zone a rischio, con o senza
sostegno militare, l’Ordine di Malta ha maturato un’esperienza, una
conoscenza pratica ed approfondita delle implicazioni e dei requisiti in
materia di sicurezza(2)
”.
Da marzo 2002 un’équipe medica dell’Associazione tedesca presta
assistenza sanitaria alle migliaia di persone del campo profughi vicino ad
Herat in Afganistan; nelle province rurali di di Badghis e Ghor medici
dell’Associazione, avvalendosi di un interprete, un’ostetrica e personale
locale, gestiscono un ospedale per le persone sfollate in seguito alla guerra
ed alla siccità. Inoltre, con quattro esperti internazionali e 220 locali
gestisce programmi di riabilitazione generale fornendo assistenza
7
sanitaria di base ed occupandosi della ricostruzione delle scuole a Badghis
e Heart.
In Lituania volontari dell’Ordine hanno fornito sostegno ai profughi e
prestato assistenza ai figli dei deportati dalla Siberia.
L’Ambasciata dell’Ordine in Macedonia ha distribuito medicinali e
coperte ai profughi durante la crisi nel Kosovo. Le Associazioni tedesca e
francese dell’Ordine hanno raccolto viveri ed attrezzature che sono stati
distribuiti insieme al Corpo di Soccorso d’emergenza dell’Ordine di Malta.
Successivamente l’Associazione tedesca ha lanciato un nuovo
programma per la generazione di reddito, offrendo un credito a tasso
zero per la creazione di piccole imprese.
Nel 2003, poi, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati ha affidato alla
Responsabilità dell’Associazione tedesca il riassetto di tre province
dell’Afganistan.
La Missione Permanente d’Osservazione dell’Ordine di Malta presso
l’Ufficio delle Nazioni Unite e delle altre Organizzazioni Internazionali,
inoltre, coopera incisivamente anche nell’azione di prevenzione della
criminalità. L’Ordine, infatti, “aderisce pienamente agli obiettivi delle
8
Nazioni Unite in materia di riduzione della criminalità, di applicazione
più efficace della legge, di una giustizia più efficiente e di un maggiore
rispetto dei diritti umani e delle libertà. In proposito, l’Ordine sostiene
l’applicazione della Carta delle Nazioni Unite. L’Ordine ribadisce
l’impellente necessità di ripristinare nell’opinione pubblica i valori di
moralità e di rispetto della legge. In mancanza di quell’elementare
discernimento tra Bene e Male, la nostra società sarà incapace in futuro
di proteggersi dalla criminalità organizzata. L’Ordine condanna tutte le
forme di criminalità organizzata che violano valori morali fondamentali
quali la dignità e i diritti imprescindibili della persona umana e insorge in
particolare contro l’immigrazione coatta indotta il più delle volte da
condizioni di vita inumane e da una estrema povertà(3)
”.
Nel 2006, l’Ordine ha, infine, promosso nell’Afghanistan centrale un
programma finalizzato a creare fonti di reddito per persone che dopo
essere state costrette a lasciare le loro case, vi fanno ora ritorno.
Descritta come la più grave crisi umanitaria del mondo, l’incessante guerra
civile nella regione del Darfur, nel Sudan occidentale, dal 2003 ha
causato secondo le stime 400.000 morti, molti dei quali causati da fame o
malattie. Il Malteser International sta attualmente curando 420.000
9
profughi, nell’ambito del suo programma di prevenzione della malaria,
fornendo, al tempo stesso, assistenza medica ad altre 115.000 persone a
sud di El Fasher. Nonostante nel maggio 2006 sia stato firmato un accordo
di pace dal governo e da una parte delle forze ribelli, questo ha causato
l’ulteriore scissione in fazioni del movimento dei rivoltosi, che si è tradotta
in un aumento della frequenza degli attacchi contro la popolazione civile.
Il Malteser International ha risposto estendendo le sue attività di soccorso
all’area attorno a Wadah, a sud est di El Fasher, dove da tre anni
mancavano medici e l’assistenza sanitaria era praticamente inesistente.
Ora, in quella zona, l’Ordine fornisce cure e apparecchiature mediche a
circa 30.000 persone e prevede di aprire un ambulatorio.
Al conflitto scatenatosi in Medio Oriente nel luglio 2006, l’Ordine ha
risposto fornendo viveri e attrezzature mediche ai dieci centri sanitari
gestiti dall’Associazione libanese dell’Ordine in Libano, gravemente
danneggiati da colpi di razzi e granate. Durante le fasi iniziali del conflitto,
tutti i centri medici dell’Ordine, all’interno o nei pressi delle zone di
combattimento, hanno continuato a funzionare a pieno regime, fornendo
assistenza medica e medicinali, pane, latte, acqua potabile e altri beni di
prima necessità, a diverse migliaia di profughi. Nel sud del Libano,
10
l’Associazione Libanese dell’Ordine ha lavorato con la Croce Rossa e con
il Ministero degli Affari sociali libanese per rifornire di prodotti
farmaceutici la popolazione rifugiata nel villaggio di Rmeich. Il centro
sanitario dell’Ordine a Marjeyoun, vicino al confine con Israele, è rimasto
aperto nonostante gli incessanti bombardamenti delle strade che lo
collegano ai villaggi vicini. A Siddikine, presso Cana, a causa dei continui
cannoneggiamenti e bombardamenti, il personale del centro è stato
costretto a trasferirsi in aree più sicure. Anche il centro medico di Roum è
rimasto operativo, fornendo assistenza medica e occupandosi delle
esigenze primarie di circa 180 famiglie, tra cui 26 bambini piccoli,
rifugiate all’interno delle scuole locali. A Barqua, nel pieno della zona di
guerra, il centro sanitario dell’Ordine ha ammesso fino a 150 pazienti al
giorno, a mano a mano che i profughi attraversavano l’area alla ricerca
di sistemazioni più sicure. Nella stessa Beirut, il centro sanitario
dell’Ordine ha fornito assistenza medica e medicinali a due centri
profughi, mentre nel nord del Libano, i quattro centri medici dell’Ordine a
Khaldieh, Zouk Mikhael, Kefraya e Kobayat hanno continuato a
funzionare a pieno ritmo, dando assistenza al flusso ininterrotto di
profughi. Nelle fasi successive del conflitto, con un centro medico
11
gravemente danneggiato e un altro non più accessibile, la situazione si è
trasformata in un vero e proprio “inferno sulla terra”, riprendendo le
parole usate da Paul Saghbini, Direttore della Fondazione dell’Ordine di
Malta in Libano. Appena i centri sanitari lesionati hanno potuto riprendere
le loro attività, una squadra di specialisti dell’Ordine di Malta provenienti
da diverse Associazioni nazionali, sotto l’egida del Malteser International,
ha cominciato a fornire assistenza ai centri medici dell’Ordine in Libano,
per pianificare le necessarie operazioni di ricostruzione e allestimento. Nel
frattempo, l’Associazione Libanese dell’Ordine ha distribuito nella Valle
della Bekaa - duramente colpita durante il conflitto - sei tonnellate di
forniture mediche, sedie a rotelle, letti da ospedale e apparecchiature
mediche. Questi materiali sono stati forniti dall’Associazione Francese
dell’Ordine. I membri dell’Ordine, attraverso le rispettive Associazioni
nazionali, hanno raccolto immediatamente 750.000 euro per sostenere i
programmi di soccorso promossi dall’Associazione Libanese dell’Ordine.
L’Associazione nazionale australiana dell’Ordine ha promosso una
raccolta di 1 milione di dollari, per fornire prodotti di massima urgenza:
medicinali, viveri, vestiario, biancheria, prodotti per l’igiene e latte per
circa 7.000 bambini profughi al di sotto degli otto anni, tra cui 700
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bambini nati durante il conflitto. Con il ritorno della pace in questo paese
lacerato dalla guerra, l’Associazione Libanese prosegue il suo lavoro.
Negli ultimi anni, l’Ordine di Malta è intervenuto a più riprese sia nel
quadro dell’ECOM sia dietro iniziativa delle Associazioni nazionali per
portare aiuti umanitari d’emergenza alle vittime di calamità naturali,
interventi che hanno avuto un impatto considerevole per le popolazioni.
Attraverso i suoi membri, i volontari ed il personale medico e paramedico
l’Ordine cerca di fornire non soltanto un supporto pratico immediato
(viveri, rifugi e vestiario) ma anche di alleviare le ferite psicologiche delle
persone colpite, aiutandole così a ricostruirsi una vita.
Tra le sciagure che hanno alimentato le prime pagine dei giornali si
ricordano, in particolare, i terremoti nel Friuli ed in Irpinia in Italia, alla
fine degli anni ‘70 ed inizio ‘80, in Armenia (1989), Italia (1997),
Colombia e Turchia (1999), Salvador (2000) e India (2000); l’esplosione
accidentale a Città del Messico (1997); gli uragani George e Mitch nei
Caraibi e in America Centrale (1998) nonché le alluvioni in Ucraina,
Ungheria, Romania, Polonia (1998) e in Mozambico (2000). Dal 2005,
poi, le organizzazioni dell’Ordine nel mondo hanno risposto a gravi
calamità, come lo tsunami del Sud-est asiatico, le persistenti siccità in
13
Africa, i forti terremoti in Indonesia, India e Pakistan, e i catastrofici
uragani che hanno colpito il continente sudamericano e gli Stati Uniti.
L’Honduras è uno dei tre paesi d’America Centrale drammaticamente
colpito dal passaggio dell’uragano Mitch alla fine del mese d’ottobre 1998.
Nei primi giorni di novembre, al termine di una missione di valutazione
condotta dall’ECOM nel Paese, di concerto con le autorità locali e con il
sostegno dell’Associazione honduregna dell’Ordine, è stata decisa una
missione d’intervento a Choluteca, città di 100.000 abitanti, situata
nell’estremità meridionale del Paese, duramente colpita dall’uragano e
dalle alluvioni. Nella prima emergenza, l’Associazione delle Opere
Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) aveva organizzato la
spedizione di 60 tonnellate di medicinali, viveri, prodotti nutrizionali,
attrezzature mediche e vestiario. Successivamente, alla fine di novembre,
l’OHFOM ha inviato una missione medica composta di 9 membri (3
medici, 2 infermiere, 1 collaboratrice sanitaria soccorritrice, 1
collaboratrice sanitaria con funzione d’interprete e 2 esperti in logistica). Il
Direttore regionale della Pubblica Sanità, coordinatore delle operazioni, ha
affidato all’OHFOM la creazione e la gestione di un centro pediatrico
destinato alle migliaia di bambini che vivono in una situazione di estrema
14
precarietà e sono spesso affetti da disidratazione, problemi oftalmici ed
intossicazioni gravi (acqua contaminata,…). La missione ha altresì
organizzato un servizio sanitario mobile quotidiano incaricato di visitare i
bambini e gli adulti dei villaggi circostanti e dei campi di fortuna dove si
sono raggruppati gli abitanti sinistrati e nei quali l’équipe di volontari ha,
inoltre, organizzato la distribuzione dei viveri forniti dalla Caritas
Honduras e dal PAM (Programma Alimentare Mondiale). La missione
dell’Associazione francese si è conclusa alla fine del mese di febbraio
1999, con il passaggio delle consegne alla squadra medica
dell’Associazione tedesca dell’Ordine, il Malteser Hilfsdienst, alla quale è
stato conferito un mandato esteso per la creazione e l’organizzazione nella
regione di un programma sanitario di base. Finanziato dall’Unione
Europea e realizzato in cooperazione con il ministero honduregno della
Pubblica Sanità il progetto ha come obiettivo il miglioramento generale
delle cure sanitarie e comprende programmi di formazione elementare ed
avanzata per infermieri/e ausiliarie nel campo della diagnosi e del
trattamento iniziale delle malattie epidemiche, nutrizionali e prenatali. Nel
2000, oltre 300 infermiere ed altri membri del personale medico-sanitario
hanno partecipato al programma che ha provveduto, inoltre, alla
15
costruzione di quattro centri sanitari e alla relativa fornitura di medicinali e
materiale medico. Nel corso del 2000, l’Associazione honduregna
dell’Ordine, in partenariato con un’organizzazione locale, ha completato la
ricostruzione del villaggio di Morolica, praticamente annientato dalla
violenza dell’uragano. 200 case, una scuola, un asilo e un presidio
sanitario sono stati ricostruiti. Nello stesso periodo l’Associazione tedesca
(MHD) si è prodigata per tentare di porre rimedio ai numerosi problemi
connessi con l’abitabilità nelle regioni più remote.
Alla fine dello stesso mese, l’ECOM inviava una missione per coordinare
l’integrazione dei gruppi di volontari dell’Ordine di Malta nel sistema di
soccorso predisposto dalla comunità internazionale. Meno mediatizzata
della Somalia o dell’Ogaden, la regione desertica di Mandura nel Nord
dell’Etiopia, dove le cure sanitarie d’emergenza sono una drammatica
necessità, è stata indicata come zona d’intervento prioritario. Il programma
realizzato dall’Associazione tedesca ha permesso la fornitura d’emergenza
di prodotti alimentari, medicinali e materiale medico. Il conflitto in atto tra
l’Etiopia e l’Eritrea ha considerevolmente intralciato il trasporto dei
prodotti alimentari. La via marittima era l’unica agibile, ma lo sbarco delle
derrate nei porti d’Eritrea o di Somalia è stato a rischio per molto tempo.
16
Inoltre, il corpo di volontari ha dovuto rimediare a notevoli problemi per
organizzare la distribuzione degli aiuti alimentari, a causa della mancanza
in loco di mezzi di trasporto adatti alle piste del deserto. Uffici Regionali
in Africa ed Asia. Per consentire lo schieramento rapido delle missioni
d’intervento e garantire il loro sostegno logistico sin dalle prime fasi
operative, sono stati istituiti due Uffici Regionali permanenti nelle regioni
più sensibili del pianeta, insediati precisamente a Nairobi per l’Africa e a
Bangkok per l’Asia. I due uffici sono gestiti dall’Associazione tedesca
(MHD) dell’Ordine di Malta. In cooperazione con le autorità degli enti
municipali, l’MHD concede un sostegno diretto a 60 famiglie mettendo a
loro disposizione i materiali necessari per la ricostruzione delle proprie
case nel quadro di iniziative locali. Avviato nel 1998 e tuttora in corso,
l’intervento del corpo di soccorso d’emergenza dell’Ordine in Honduras
s’inquadra nei nuovi obiettivi dell’ECOM che prevedono, ove possibile, di
prolungare l’assistenza alle vittime oltre il periodo di prima emergenza,
onde aiutarle a recuperare condizioni di vita decente.
Rispondendo all’appello internazionale lanciato dal Governo del
Mozambico nel febbraio 2000, un gruppo di volontari dell’ECOM si è
recato a Maputo, capitale del Paese, per valutare le possibilità di aiuto alle
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popolazioni sinistrate dal passaggio degli uragani Connie, Eline e Gloria.
A partire dal 19 marzo, un gruppo d’intervento tedesco si è recato nella
regione di Chiputo, completamente isolata dal resto del mondo dalle
piene del fiume Limpopo, per assumere la gestione medica dei campi di
accoglienza delle popolazioni sinistrate. Il 12 aprile, è subentrata una
squadra francese, composta da un medico e da due infermiere, che fornisce
ai 5.000 rifugiati cure di prima assistenza, cure pre e postnatali e servizi di
vaccinazione.
Nel marzo 2000 il Ciad in seguito alle inondazioni è stato colpito da una
epidemia di meningite, durante la quale l’Ambasciata dell’Ordine ha
curato numerosi malati. Il servizio sanitario dell’Ambasciata presso
l’Ospedale centrale di N’Djamena, poi, ha permesso di effettuare circa 475
operazioni ortopediche, di ricoverare 4.481 malati e di fornire consulenza
medica a 9.650 persone. Tra i centri medici gestiti dall’Ambasciata sono
da segnalare quello di Amtoukoui, che nell’anno 2000 ha curato 38.637
malati e quello di Biobè che, nell’ambito della medicina di base e della
ginecologia, ha permesso il ricovero a 133 malati e fornito le cure a 8.557
malati.
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Nell’aprile 2000, la carestia nella regione del Corno d’Africa, in
particolare in Etiopia, ha raggiunto livelli drammatici. A latere della
scarsità alimentare, si palesa un enorme fabbisogno di cure mediche di
base per le persone, in prevalenza bambini, affette da malnutrizione e
inedia.
A seguito delle devastazioni del Belize a causa dell’uragano Iris dell’8
ottobre 2001, sotto la direzione dell’Ambasciata dell’Ordine di Malta in
quel Paese, intervengono le Associazioni honduregna ed Americana
dell’Ordine, l’organizzazione umanitaria AmeriCares, i governi di
Honduras e Belize e le Forze di spedizione britanniche e, avvalendosi del
trasporto aereo, sono fatte pervenire 4 tonnellate e mezzo di materiale di
soccorso e sanitario, ivi compreso tende, teloni, coperte, materassi;
l’Associazione honduregna dell’Ordine, poi, sotto la direzione della
Direzione dell’Ufficio Nazionale Emergenze, ha inviato in elicottero altre
3 tonnellate di attrezzature mediche al centro di Punta Gorda, da cui sono
state distribuite ad 11 villaggi irraggiungibili via terra.
In Albania l’Ordine è intervenuto nelle zone di Scutari ed Alessio dopo le
pesanti alluvioni dell’ottobre 2002: oltre a fornire letti e pasti caldi alle
vittime, ha contribuito a riparare le case ed ha inviato un’équipe medica di
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pronto soccorso mentre i volontari del Malteser Ndihmon Ne Shqiperi
(MNSH) con gli altri gruppi di emergenza hanno fornito viveri e assistenza
medica a circa 100 famiglie di comunità montane settentrionali isolate
dalle intense nevicate.
Sempre nel 2002 il Gran Priorato dell’Ordine di Malta in Austria è
intervenuto a seguito delle inondazioni che hanno devastato ampie zone
del Paese lavorando insieme alla Croce Rossa ed altre organizzazioni
umanitarie per distribuire mobili, indumenti, lenzuola e coperte alla
popolazione e totalizzando circa 20.000 ore di lavoro di soccorso
d’emergenza in sole sette settimane e coprendo una distanza di 15.000 km
per il trasporto di attrezzature e feriti.
Ancora nel 2002 in occasione dell’alluvione nella Repubblica Ceca, il
Gran Priorato di Boemia dell’Ordine ha lanciato un programma di
soccorso per gli abitanti rimasti privi di abitazione, ha fornito
deumidificatori, materiali da costruzione, rivestimenti per pavimenti e
mobili ed ha partecipato al Gruppo Nazionale Monitoraggio Danni.
Nella più grave inondazione dell’ultimo secolo in Germania, infine,
l’Associazione tedesca dell’Ordine ha mobilitato oltre 800 volontari che
hanno lavorato in 89 diverse squadre per collaborare alle operazioni di
20
evacuazione e prestare assistenza medica nelle zone più colpite; il Malteser
Hilfsdienst, il corpo sanitario e di pronto intervento dell’Associazione, poi,
ha inviato in Sassonia 1000 volontari di pronto soccorso per allestire un
ospedale da campo negli edifici dell’aeroporto di Dresda, fornire viveri al
personale operativo ed agli sfollati, collaborare al trasporto delle forniture
di emergenza e prestare assistenza sociale per 3 mesi; 42 volontari hanno
prestato assistenza sociale e psicologica a molti alluvionati.
Dopo il terremoto del Salvador l’Associazione tedesca dell’Ordine è
intervenuta fornendo 1500 capanne Nissen per un valore di 700.000 US $
ed ha allestito due ambulatori in cui sono state prestate cure mediche a
20.000 pazienti.
Ad Ottobre 2002 in Italia la cittadina di San Giuliano di Puglia è colpita
da un terremoto che uccide 26 scolari e 3 insegnanti della scuola
elementare: l’Associazione italiana dell’Ordine organizza un presidio di
pronto soccorso che presta assistenza a 1.000 sfollati ed un’attrezzata unità
di chirurgia pediatrica completa di personale qualificato; i volontari,
inoltre, portano numerose ambulanze, organizzano un posto di primo
soccorso, una cucina da campo ed un servizio trasporto per disabili ed
21
anziani a Casalnuovo Monterotaro, vicino Foggia, dove sono danneggiate
l’80% delle abitazioni.
Il 26 dicembre 2004 si verifica in Asia un terremoto di tale spaventosa
potenza, mai vista in oltre 40 anni nel mondo, che colpisce le profondità
dell’Oceano Indiano sollevando uno tsunami con un’onda di marea che
spazza via 220.000 vite nel Sud-est asiatico e in Africa.
Con alla guida la sua organizzazione di soccorso internazionale, il
Malteser International, l’Ordine predispone un intervento che prende il via
a poche ore dalla tragedia, ed è tuttora in corso, con un vasto programma
di aiuti umanitari a favore di tutti i Paesi più colpiti: Indonesia, Sri Lanka,
India, Tailandia e Myanmar (ex Birmania). Il programma di soccorso
dell’Ordine si articola in più punti principali: sanità e risorse idriche:
ripistino a livello locale della disponibilità di acqua potabile e
predisposizione di forniture a lungo termine; aiuto ai pescatori: acquisto
di barche, reti e motori, per assicurare il sostentamento economico e lo
sviluppo di progetti generatori di nuove opportunità di reddito; ricovero di
persone rimaste senza casa a causa dello tsunami, con contributi a favore
della costruzione di alloggi di emergenza, nonché di abitazioni permanenti;
assistenza per promuovere l’autonomia: fornitura di strumenti di lavoro
22
a pescatori e artigiani; assunzione di disoccupati; supporto alla
ricostituzione di laboratori e piccole imprese. Operando in collegamento
con alcune organizzazioni locali, l’Ordine ha fornito un primo soccorso di
emergenza sotto forma di cibo, vestiario e generi di uso quotidiano.
Successivamente sono stati avviati diversi programmi di sostegno, tra cui
forme di consulenza psico-sociale per famiglie traumatizzate,
l’organizzazione di servizi di assistenza medica primaria,
l’approvvigionamento di acqua potabile resa sicura, la ricostruzione di
case, scuole e ospedali distrutti dallo tsunami. Oltre agli aiuti in denaro e al
soccorso pratico immediato, l’Ordine ha fornito un supporto sociale non
meno prezioso per le comunità, assistendole nel loro sforzo di
riorganizzazione. In Indonesia, ad esempio, sono stati organizzati corsi di
cucito per donne e ragazze che vivevano nei campi profughi; un’altra
iniziativa è stata la donazione all’Università Islamica di Banda Aceh di
computer, scrivanie, sedie e kit di istruzione, per contribuire ad accelerare
il ritorno alla normalità nel settore dell’educazione, in una regione così
duramente colpita. Alcuni interventi erano finalizzati alla creazione di
redditi sostenibili per quanti erano rimasti privi di mezzi di
autosostentanento. In India, ad esempio, il Malteser International insieme a
23
“Health for One Million”, hanno aiutato la popolazione del Distretto di
Kanyakumari ad avviare un’attività di fabbricazione di funi, utilizzando
fibre ottenute da gusci di noci di cocco. Malteser Hospitaldienst Austria
(MHDA), l’organizzazione di soccorso d’urgenza del Gran Priorato
d’Austria dell’Ordine, ha inviato un’unità di crisi appositamente addestrata
ad affiancare la Croce Rossa in Tailandia, nella ricerca delle persone
disperse in seguito allo tsunami. MHDA ha inoltre partecipato, assieme a
sette ONG, ad un progetto per 800.000 euro, finalizzato alla ricostruzione
di un villaggio di pescatori sulla costa occidentale dello Sri Lanka. Subito
dopo il verificarsi dello tsunami, si è provveduto all’istituzione di un
Fondo per la ricostruzione per coordinare le donazioni provenienti da ogni
parte dell’Ordine. Nel dicembre 2006, 30 milioni di euro erano già stati
spesi o pianificati per aiuti alle vittime dello tsunami. Un ulteriore
stanziamento di 15 milioni di euro fornisce la garanzia che l’aiuto alla
ricostruzione possa proseguire per altri 3/5 anni. Il 17 luglio 2006 a Giava
in Indonesia uno tsunami causa 565 vittime. Il Malteser International è
intervenuto organizzando l’assistenza medica di base in sei campi attorno
alla città di Pangandaran, particolarmente colpita dalla tragedia. Lavorando
in stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con
24
diverse ONG, il Malteser International ha eseguito numerosissimi check-
up medici di complemento al lavoro delle cliniche mobili richieste dagli
ufficiali sanitari del distretto. Grandi sebatoi d’acqua sono stati inoltre
installati accanto agli alloggi allestiti per i profughi(4)
.
Le forti piogge cadute nella primavera del 2005 hanno causato devastanti
inondazioni nelle pianure della Romania occidentale, della Serbia e
dell’Ungheria, distruggendo non meno di 4.000 abitazioni e costringendo
migliaia di persone ad allontanarsi dalle aree colpite. Coadiuvato dalle
organizzazioni di soccorso operanti nei tre Paesi, il Malteser International
si è attivato distribuendo aiuti umanitari quali, ad esempio, cibo, coperte e
medicinali. Nell’agosto 2005, in alcune regioni della Romania già colpite
dalle inondazioni, nuove violentissime piogge sollevano un’altra onda di
marea distruggendo 350 abitazioni e allagandone altre 2.000. Malteser
International e il servizio di soccorso locale dell’Ordine “Serviciul de
Ajutor Maltez in Romania” (SAMR) uniscono le forze per portare soccorso
a breve e a più lungo termine. L’impegno include la ricostruzione delle
case. Quando in seguito a nuove alluvioni altri argini cedono lungo le
sponde del Danubio, il SAMR ha proseguito nell’opera di evacuazione e di
assistenza alla popolazione. Con l’aiuto del Ministero dell’Interno rumeno,
25
il SAMR ha organizzato la consegna, per mezzo di elicotteri, di 700 pacchi
contenenti generi alimentari alla popolazione della città di Focsani.
Contemporaneamente, l’organizzazione ceca dell’Ordine ha offerto una
serie di deumidificatori per rendere nuovamente abitabili le case
danneggiate dall’alluvione. Nello stesso tempo, volontari del Gran Priorato
austriaco hanno organizzato la fornitura di letti da ospedale (che erano
estremamente necessari), vestiario, materiale scolastico e generi alimentari
non deperibili per le vittime delle inondazioni nel villaggio rumeno di
Cluj. In seguito alle inondazioni in Romania, il Servizio di Aiuti all’Estero
dell’Associazione Britannica dell’Ordine (FAS), oltre ad una donazione a
supporto del lavoro del SAMR, ha fornito macchinari per il
prosciugamento delle abitazioni. Molte famiglie in un’area rurale della
Repubblica Ceca, hanno potuto rendere nuovamente abitabili le proprie
case dopo l’alluvione, potendo riprendere la propria vita(5)
.
Nell’estate 2005 piogge monsoniche senza precedenti in India provocano
inondazioni responsabili della morte di oltre 1.000 persone, dell’esodo di
diverse centinaia di migliaia di profughi e della distruzione di migliaia di
abitazioni a Gujarat e Kerala. Il Malteser International ha immediatamente
fornito aiuti per 200.000 euro, sotto forma di assistenza medica, generi
26
alimentari e di uso comune, operando in stretta collaborazione con otto
organizzazioni locali.
Nell’agosto 2005 l’uragano Katrina ha devastato New Orleans. Con una
superfice colpita di oltre 235.000 chilometri quadrati (pari a quella della
Romania), è stata la più grave calamità naturale ad aver mai colpito gli
Stati Uniti. Sono finiti sott’acqua quattro quinti di New Orleans, mentre
sono andate distrutte vaste aree lungo le sponde del Mississippi. Non meno
di 1.800 le persone rimaste uccise, 273.000 quelle rimaste senza casa e
ogni loro avere. Le tre Associazioni dell’Ordine di Malta negli Stati Uniti
(Americana, Federale e Occidentale) in collaborazione con il Malteser
International si sono attivate promuovendo soccorsi immediati. Tra le
iniziative: l’evacuazione di tre case di ricovero per persone anziane e
malate a New Orleans, l’approvvigionamento di generi alimentari e
materiali da costruzione. L’assistenza medica è stata predisposta attraverso
un progetto di volontariato per medici della città di Baltimora. Tutte e tre
le Associazioni statunitensi hanno promosso una grande raccolta fondi,
con lo scopo di fornire aiuti alle persone più vulnerabili e socialmente
svantaggiate. Il Malteser International ha stanziato altri 100.000 dollari a
sostegno delle operazioni di soccorso. In totale, la somma devoluta dalle
27
Associazioni statunitensi e dal Malteser International al Katrina Relief
Fund è stata di 1.164.000 dollari. Quasi due terzi delle persone colpite
dall’uragano erano afro-americani. Di questi circa il 40 % erano analfabeti.
Da un ufficio di emergenza aperto a Baton Rouge le Associazioni
statunitensi dell’Ordine hanno allora concentrato la loro azione a favore
dei “più poveri tra i poveri” sviluppando un programma gratuito di
formazione al lavoro. Generi di prima necessità, tra cui alimenti e prodotti
per l’igiene, sono stati distribuiti.
Nell’ottobre 2005 un terremoto di 7,6 gradi della scala Richter colpisce
estese aree del Pakistan settentrionale e dell’India provocando la morte di
oltre 71.300 persone. Decine di migliaia sono i feriti, mentre le stime
ufficiali parlano di oltre quattro milioni di persone colpite. A rendere la
situazione ancora più problematica per quanti sono rimasti senza casa - ma
anche per le organizzazioni di soccorso che cercavano di intervenire in
aiuto - sono le infrastrutture locali, seriamente danneggiate, che rendono
estremamente difficile raggiungere le vittime nelle remote vallate di quelle
regioni montuose. Con le piogge che cadevano ininterrottamente, e
l’inverno oramai alle porte, l’Ordine si mette subito in azione, fornendo
tende, coperte, materassi, attrezzature da cucina e kit sanitari, per circa
28
83.000 persone in Pakistan. In India, il Malteser International in
collaborazione con due partner locali, “The Catholic Association of India”
e il “Sisters Doctors Forum India”, invia personale medico e tecnici
esperti nelle aree colpite, dove più di 32.000 abitazioni sono andate
distrutte. Le squadre di soccorso organizzano cliniche mobili, in grado di
raggiungere anche i più piccoli villaggi, per distribuire farmaci, coperte e
generi alimentari. Al termine della stagione invernale, l’Ordine ha
contribuito a sostenere i governi locali, assieme ad altre organizzazioni
internazionali, predisponendo ulteriori forniture di tende riscaldate,
attrezzature da cucina e coperte.
Ancora nell’ottobre 2005 l’uragano Stan colpisce l’America Centrale ed
il Messico provocando oltre 1.600 morti e lasciando migliaia di persone
senzatetto a causa di frane ed alluvioni. Si stima che in totale siano 1,5
milioni le persone colpite dalla catastrofe. I soccorsi sono stati portati
dall’Associazione dell’Ordine in El Salvador, che gestisce dieci centri
sanitari nel Paese, e dal Malteser International che ha aperto un fondo di
emergenza con una donazione iniziale di 100.000 dollari a favore delle
operazioni di soccorso.
29
Dall’inizio di settembre 2007 le forti piogge e le conseguenti inondazioni
colpiscono gravemente molte regioni del Burkina Faso provocando in
pochi giorni 33 morti, 76 feriti, notevoli danni materiali e lasciando più di
4.600 persone senza casa. Gli uomini dei corpi di emergenza e di
ambulanze burkinesi con base a Bobo Dioulasso, formati da Ordre de
Malte France, sono intervenuti per trasportare le vittime alle più vicine
strutture ospedaliere. L’Ordine di Malta in Burkina Faso, su richiesta del
Ministero degli Affari Sociali, ha messo a disposizione quattro tende per
comunità, letti da campo e coperte.
La siccità e la carestia che inevitabilmente ne consegue sono fenomeni
ricorrenti nell’Africa occidentale. Nel 2005, tuttavia, circa otto milioni di
persone in Burkina Faso, Mali, Mauritania e Niger, hanno dovuto far
fronte ad una delle più drammatiche crisi alimentari della loro storia, a
seguito di una gravissima siccità e alla peggiore invasione di cavallette
degli ultimi 20 anni. Particolarmente colpiti sono stati il Mali e il Niger. Il
numero delle persone morte di fame cresceva di giorno in giorno: 400 ogni
24 ore, soltanto nel Niger occidentale. Tra il 2005 e il 2006, circa 800.000
bambini in Niger, sono stati considerati “a rischio”. Secondo le stime del
Programma Alimentare Mondiale 3,6 milioni di persone su una
30
popolazione nazionale di 11,5 milioni hanno dovuto far fronte a forti
carenze di cibo, e ben 2,5 milioni hanno rischiato di morire di fame.
Contemporaneamente, circa il 20 % della popolazione del Mali soffriva
per la carestia dovuta alla mancanza di mezzi di sostentamento. Mentre
migliaia di persone erano costrette dalla carestia a lasciare le proprie case
per cercare aiuto in città, l’Ordine ha attivato un’operazione di soccorso
congiunta organizzata dal Malteser International e da Ordre de Malte,
France (OHFOM). Con la collaborazione dell’Ambasciatore dell’Ordine
presso il Mali, diciassette banche dei cereali della Riserva di sicurezza
nazionale del governo del Mali, sono state riempite con 520 tonnellate di
cereali, sufficienti per nutrire 60.000 persone nella regione del Mopti, a
nord est della capitale Bamako. Parallelamente, nell’area di Tilabery in
Niger, squadre dell’Ordine si sono unite a volontari locali nella
distribuzione a 1.500 famiglie di 285 sacchi di cereali. Il piano, elaborato
con gli anziani dei villaggi prevedeva che ciascuna famiglia che avesse
ricevuto 20 kg di cereali, al raccolto successivo avrebbe dovuto restituire
10 kg di cereali alla banca dei cereali del villaggio. Un sistema analogo
(pensato per assicurare assistenza a lungo termine, con l’accumulo di
scorte per fronteggiare future carestie), è stato adottato nella provincia di
31
Quallam, a nord della capitale del Niger, dove scorte di miglio e di cereali
sono state distribuite a 10.000 persone. Siccità e carestia sono perdurate, in
Kenia, per tutto il 2005 e il 2006. Venute a mancare consecutivamente ben
due stagioni delle piogge, sono state migliaia le persone che hanno sofferto
la fame. Con la progressiva diminuzione delle risorse idriche, andava
deteriorandosi anche la qualità della poca acqua residua, provocando una
drastica riduzione del numero di capi di bestiame, unica fonte di reddito
per la popolazione nomade. Anche la popolazione locale cominciava ad
essere sottoalimentata e vulnerabile alle malattie infettive. In
collaborazione con alcuni referenti locali nei distretti di Marsabit, Samburu
e Isiolo, il Corpo di soccorso internazionale dell’Ordine, il Malteser
International, ha fornito alimenti ad alto valore proteico e medicinali per
30.000 persone, con priorità alle donne in gravidanza, alle madri che
allattavano e ai bambini.
All’inizio del 2006 il Malteser International ha portato a termine un
progetto di soccorso con l’aiuto di elicotteri a 1.000 famiglie, che ancora
lottavano per sopravvivere alle rigidissime condizioni dell’Himalaya,
consegnando loro ripari per l’inverno, stufe ed altri generi di
sostentamento.
32
Sempre all’inizio del 2006, le tre Associazioni statunitensi hanno lanciato
un programma per la ricostruzione delle abitazioni in due aree distrutte
della città, Treme e Gentilly. Obiettivo: riportare 32 famiglie nelle loro
case. Volontari dell’Ordine hanno affiancato quelli di altre organizzazioni
nell’opera di rimozione delle macerie dalle case devastate dall’inondazione
dell’uragano Katrina, che così hanno potuto cominciare ad asciugarsi. Da
allora, il programma di ricostruzione ha consentito di riparare fino a
quattro case al mese, con l’intenzione di portare a termine il lavoro entro i
primi mesi del 2007.
Nel 2006 l’Ordre de Malte France, insieme ad altre organizzazioni
francesi (Marine Nationale, Association Ouest-France Solidarité e Agence
de l’eau Rhin-Meuse) ha approvato un nuovo piano di ricostruzione a
lungo termine nell’area sudorientale dell’India che ancora risente degli
effetti dello tsunami del dicembre 2004. Il progetto prevede la fornitura di
110 barche da pesca, 21 depuratori per l’acqua per altrettanti villaggi
costieri, impianti di depurazione per altri due villaggi, oltre alla
ricostruzione della scuola del villaggio ed il sostegno finanziario per 45
scolari.
33
Nel maggio 2006 un potente terremoto al centro dell’isola di Giava, in
Indonesia, ha provocato più di 6.200 vittime. Circa 647.000 persone sono
state costrette all’esodo per abbandonare la zona colpita dal sisma. Data la
mancanza di acqua e di impianti igienici, molte persone si sono trovate
esposte al rischio di malattie. La gente vaga “con fratture aperte o ferite
alla testa; negli ospedali, già sovraffollati, non possono essere curate o, al
massimo, possono ricevere solo cure provvisorie; alcune di queste persone
sono veramente allo stremo; altre hanno subito forti traumi. Per la paura
di scosse di assestamento, molti sopravvissuti passano ancora la notte
all’addiaccio, anche quando piove(6)
”. Nell’arco di una settimana, il
Malteser International aveva aperto il suo primo ospedale di emergenza
nel villaggio di Gedong, a sud di Yogyakarta. Centinaia le vittime curate
ogni giorno dai sei medici impegnati. “Situato a meno di 10 km
dall’epicentro, l’ospedale di emergenza ha fornito assistenza medica ad un
quinto della popolazione locale di Bantul(7)
”. Una clinica mobile è stata
utilizzata per portare soccorso ai pazienti nei villaggi vicini. Nel frattempo,
un chirurgo del Malteser International eseguiva gli interventi più
complessi nell’ospedale di Bethesda, a Bantul.
34
Negli ultimi anni, l’Ordine di Malta è intervenuto a più riprese anche per
portare aiuti umanitari d’emergenza alle vittime di disastri di matrice
umana, sempre un impatto considerevole per le popolazioni.
In Russia, ad esempio, per limitarsi solo a qualche caso più recente,
l’Ordine è intervenuto là dove i terroristi hanno preso in ostaggio gli
spettatori di un teatro nel 2002: gli ambulanzieri del locale gruppo di
soccorso melitense ha fornito assistenza immediata ai parenti degli ostaggi
mentre lo spaccio del Maltese (normalmente adibito alla dispensazione di
viveri a poveri e bisognosi del quartiere Mitrowskij di Mosca) è stato
temporaneamente adibito a rifugio dove i parenti in attesa potevano
ristorarsi.
Nel disastro verificatosi durante lo spettacolo aereo dell’estate 2002, con
83 morti e 116 feriti gravi, il Corpo di ambulanza locale è stato sostenuto
dai Membri del Malteser Hilfsdienst tedesco provenienti dalla diocesi di
Muenster e Paderborn e sono stati raccolti fondi sufficienti per acquistare
antibiotici e farmaci vari di cui gli ospedali di Lwiw avevano urgente
bisogno.
Vi è, poi, il soccorso umanitario alle vittime di conflitti armati
sviluppato in concomitanza con le due guerre mondiali.
35
Numerosi sono, ancora, gli interventi di soccorso alle vittime di altri
conflitti armati. Tra i principali interventi di questo tipo organizzati nella
seconda metà del secolo scorso, vanno ricordati in particolare: l’aiuto ai
profughi durante la crisi ungherese del 1956; in Vietnam dal 1966 al 1975
l’assistenza sanitaria con l’allestimento di ospedali da campo sui diversi
fronti della lunga e sanguinosa guerra civile e, in numerose provincie,
l’assistenza ad ospedali, scuole, asili e centri profughi; l’organizzazione di
un servizio di soccorso in Thailandia; l’assistenza medica ed alimentare
alle popolazioni durante le guerre civili in Libano e in Salvador; l’aiuto ai
profughi nella regione dei Grandi Laghi e diverse azioni di notevole
importanza durante la crisi dei Balcani; gli aiuti in Iraq durante i conflitti
etnici del 1991 con l’invio di convogli del Gruppo di Soccorso Tedesco nei
campi profughi allestiti dall’Ordine per le popolazioni del Kurdistan, in
particolare ai bambini; l’invio di viveri in Romania da parte dei membri
del Corpo di Soccorso Tedesco in occasione dell’insurrezione popolare del
1991.
Nel marzo 1999, qualche giorno prima dell’inizio dei raid aerei della
NATO, una missione di accertamento dell’ECOM ha studiato le modalità
d’intervento in Albania e Macedonia, mete della stragrande
36
maggioranza dei profughi kosovari di etnia albanese. La situazione nelle
regioni di confine con il Kosovo era a dir poco disastrosa: i bisogni più
urgenti riguardavano le condizioni sanitarie, l’acqua potabile, l’assistenza
medica, l’alimentazione e naturalmente la capacità di accogliere i
profughi. Il primo programma di soccorso dell’ECOM è stato pertanto
incentrato sull’assistenza medica e psicologica, ma anche sulla fornitura di
materiale sanitario e d’impianti di prima necessità nei due paesi.
L’assistenza al Governo albanese è stata considerata prioritaria: le tensioni
interne che minavano il paese e l’infrastruttura insufficiente per fare fronte
al dilagante afflusso di rifugiati non consentivano alternative. I gruppi
dell’ECOM sono stati principalmente attivi nei campi di Durazzo e di
Scutari.
L’Associazione delle Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta
(OHFOM) si è fatta carico dell’assistenza medica nel campo di Spitalle /
Durazzo che ha accolto 5.000 profughi circa, fornendo servizi di medicina
generale, di pediatria, di cure intensive, nonché allestendo un ambulatorio.
Formato da due medici, un’infermiera e tre esperti di logistica, il gruppo
francese ha realizzato in media 100 consultazioni mediche al giorno. Il
campo di Scutari è stato allestito e diretto dalle Associazioni tedesca e
37
austriaca dell’Ordine, che hanno provveduto agli interventi d’infrastruttura
(strade, elettricità, ecc.) e all’installazione delle tende, nonché all’acqua
potabile, ai viveri e ai medicinali.
In Kosovo da luglio ad ottobre 1999, presso l’ospedale di Vucitrn (località
situata tra Pristina e Mitrovica), un gruppo di nove persone inviate
dall’OHFOM ha realizzato una missione medica incentrata
prevalentemente sulla medicina generale, la ginecologia e l’assistenza
d’emergenza. Con il ritorno in patria dei profughi kosovari, altri progetti
sono stati avviati dall’ECOM per aiutare queste persone a ritrovare
condizioni di vita ragionevolmente “normali”. In collegamento con l’Alto
Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) è stato
avviato un programma a lungo termine denominato “Iniziative per le
donne in Kosovo” volto a favorire azioni di donne per le donne, nel
quadro della ricostruzione del paese. In questa stessa prospettiva, va
ricollocato il “Progetto di Falegnameria” che ha permesso, grazie
all’assistenza fornita dall’ECOM, di rimettere in funzione 150 botteghe di
falegnameria per aiutare i connazionali a ricostruire le proprie case. 6.700
famiglie hanno beneficiato tra l’altro di 5.200 porte e 8.700 finestre
prodotte nell’ambito del progetto e 800 case prefabbricate sono state
38
costruite e distribuite ai profughi che rientravano in patria. I volontari
americani, austriaci, francesi, olandesi e tedeschi hanno partecipato alla
conduzione delle operazioni durante la crisi del Kosovo, dando prova di
una collaborazione estremamente efficace ed esemplare.
In Bosnia nella città di Mostar, teatro, durante la guerra, di alcuni tra gli
scontri più cruenti, l’Ordine ha lavorato insieme ad un partner locale,
Altruist, per istituire un programma di assistenza domiciliare per i
numerosi abitanti che cercano ancora di ricostruirsi una vita. Le persone in
difficoltà ricevono supporto medico da un infermiere professionale,
nonché assistenza socio-psicologica da parte di un assistente sociale. Altro
aspetto della loro opera è costituito dalle pressioni che esercitano in favore
di queste persone perché vengano aiutate con iniziative a livello
governativo.
In Libano, l’Associazione Libanese dell’Ordine sta lavorando
instancabilmente per aiutare l’estenuata popolazione delle regioni
meridionali nello sforzo di ricostruzione delle proprie case e delle proprie
vite. L’Ordine si è anche impegnato a contribuire alla ristrutturazione delle
18 chiese danneggiate (melchite, maronite, latine e ortodosse) nell’area
prossima al confine meridionale.
39
Inoltre, nel solo 2003 il Corpo di Soccorso tedesco dell’Ordine di Malta
(Malteser), ha aiutato circa 185.000 persone in difficoltà - profughi e
rifugiati - nella regione di Kuando Kubango nel sud est dell’Angola,
fornendo cure mediche di primo soccorso. In particolare il Malteser ha
rifornito di medicine e attrezzature mediche le strutture sanitarie, ha
formato medici ed infermieri, ha realizzato campagne di vaccinazione e
fornito cibo supplementare alle donne in gravidanza e ai bambini sotto i 5
anni. Per conto del governo provvisorio Afgano, poi, il Corpo di Soccorso
tedesco (Malteser), sempre nel 2003, ha ampliato le attività nella provincia
di Badghis nell’Afghanistan occidentale, dove già gestisce l’unico
ospedale della provincia e dieci centri medici in quattro distretti.
Nell’ambito delle azioni umanitarie a favore degli immigrati(8)
nel
Palazzo Magistrale giovannita di Malta il 28 giugno 2007 è stato firmato
un accordo di cooperazione tra l’Ordine di Malta e l’Organizzazione
Internazionale per le Migrazioni OIM rappresentati da Jean-Pierre
Mazery, Gran Cancelliere dell’Ordine, e Brunson McKinley, Direttore
Generale dell’OIM(9)
. L’accordo di cooperazione consente il
rafforzamento, in particolare, dell’impegno comune nelle situazioni di
emergenza e post-emergenza, anche per le eventuali fasi di ricostruzione.
40
Viene definita la cooperazione per fornire assistenza medica e sociale agli
emigranti, assistenza e protezione alle vittime dei trafficanti, e per la
promozione dei diritti umani a livello internazionale.
Vi è, poi, l’azione di ricostruzione della presenza dell’Ordine di Malta
nell’Europa Centrale e Orientale. Negli anni ‘80 il comunismo ha
cominciato a vacillare in Polonia, ha continuato a franare nell’Unione
Sovietica, per poi crollare definitivamente con la caduta del muro di
Berlino, nel novembre 1989. Pur creando un nuovo assetto democratico in
tutta l’Europa Centrale e Orientale, questo cambiamento ha anche aperto
un vuoto nelle esistenza di milioni di cittadini. Quando le nuove
repubbliche indipendenti hanno dovuto fare i conti con l’aspra realtà della
vita economica in un mercato aperto, la disoccupazione è cresciuta e le
strutture statali come scuole, ospedali e università si sono trovate a corto di
fondi e risorse. La stabilità garantita dal totalitarismo ha spesso lasciato il
posto a disordini e incertezze. Si sono aperte lotte per il potere politico ed
economico. Antiche ostilità etniche, a lungo sopite, all’interno dell’ex
Jugoslavia e in altre regioni sono esplose in conflitti sanguinosi. Inoltre,
subito dopo la caduta del regime comunista nel blocco ex-sovietico, si
possono constatare le molteplici e profonde azioni pervasivamente
41
mutilanti perpetrate a danno della Chiesa: ridotta, in effetti, quasi
all’immobilizzazione per una sistematica tarpazione delle ali di sostegno
all’azione di educazione e di carità. Allora una forza, certamente più
benigna e che per molto tempo era stata soffocata dai regimi politici, è
riuscita nuovamente a rifiorire; l’Ordine di Malta, dal canto suo, operando
a livello nazionale ma anche attraverso le sue organizzazioni di soccorso
internazionale, ha gradualmente ricostruito la sua presenza nell’Europa
Centrale e Orientale. Le Associazioni Nazionali fondate all’inizio del
secolo scorso sono riuscite a riprendere il loro lavoro. Attualmente,
l’Ordine è attivo in Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria,
Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Kazakistan, Kosovo, Lettonia,
Lituania, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia e Ucraina. L’ampia e
diversificata gamma di servizi sanitari, cure palliative e aiuti umanitari
forniti in questi paesi, si è sviluppata dal nulla (nell’era comunista,
all’Ordine era preclusa qualsiasi attività) e continua ad espandersi, man
mano che nuovi membri e volontari si uniscono a quanti stanno lavorando
per portare aiuto e assistenza ovunque sia più necessario. In Europa
Centrale e Orientale prima del 1980 all’Ordine era proibito lavorare nei
paesi comunisti e molti dei suoi membri sono stati esiliati o espulsi. Con
42
l’avvento di Solidarnosc, dal 1980 al 1989 la Polonia comincia ad aprire
le porte all’assistenza dell’occidente ed il Malteser Hilfsdienst organizza il
trasporto e la distribuzione di beni di soccorso attraverso le chiese
polacche. Con la caduta del muro di Berlino, poi, l’Ordine risponde ad
innumerevoli richieste d’aiuto con un vasto programma di soccorsi
destinati a molti paesi dell’Europa Centrale e Orientale. Le organizzazioni
nazionali dell’Ordine si ricostituiscono nella regione ed altre vengono
create: Ungheria (1989), Polonia (1990), Lituania e Romania (1991),
Repubblica Ceca (1992), Jugoslavia, Croazia e Ucraina (1993), Lettonia
(1994), Albania e Slovenia (1995), Russia e Slovacchia (1996).
L’Ordine predispone un piano di attività assistenziali a beneficio dei più
bisognosi, in linea con il principio dell’Ordine “Tuitio fidei et obsequium
pauperum”. Si intensificano le forniture di medicinali e di aiuti di altro
genere. Competenze e know-how vengono trasferiti all’interno dell’Ordine
alle organizzazioni nazionali nell’Europa Centrale e Orientale.
Contemporaneamente allo sviluppo di rapporti di collaborazione a livello
locale, vengono intensificati gli aiuti finanziari e le relazioni diplomatiche.
Grazie all’efficace e costante sostegno dell’Ordine, i responsabili delle
43
organizzazioni nazionali nell’Europa Centrale e Orientale (ECO)
continuano a sviluppare ulteriormente i loro progetti di assistenza.
A Colonia nel 2003, poi, in occasione della prima Conferenza dei
Segretari Generali ECO, si gettano le basi per un network di
organizzazioni assistenziali e di sostegno reciproco; a Praga nel 2004 i
Segretari generali ECO formano un comitato direttivo preposto alla
creazione del network e all’intensificazione delle attività dell’Ordine
nella regione; a Timisoara nel 2005 viene firmato un “Codice di
partnership ECO”, finalizzato alla creazione di progetti di ulteriore
cooperazione; a Cracovia nel 2006 ha luogo il primo workshop destinato
a membri e volontari delle organizzazioni dell’Ordine nell’Europa
Centrale e Orientale; a Budapest sempre nel 2006, infine, si definiscono
visione, missione e identità del network ECO dell’Ordine, in occasione
della Conferenza annuale dei Segretari Generali e della Conferenza del
comitato direttivo ECO.
“Dio sarà tutto in tutti”
1 Cor., 15, 28
44
_______________
(1) Vladimir Petrovsky, Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite, in occasione della
mostra sull’Ordine melitense allestita presso il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra dalla
Missione Permanente del Sovrano Ordine, sotto l’alto patronato del Direttore Generale dell’Ufficio
delle Nazioni Unite a Ginevra e del Gran Cancelliere dell’Ordine, inaugurata in concomitanza con
le riunioni della Commissione per i Diritti dell’Uomo.
(2) Estratti dagli interventi dell’Ambasciatore Pierre-Yves Simonin, Delegato Permanente, e della
signora Pictet-Althann, Primo Consigliere, dinanzi al Comitato Esecutivo dell’Alto Commissariato
per i rifugiati (UNHCR), il 6 ottobre 1999.
(3) Estratto dall’intervento dell’ambasciatore H. Liedermann, Osservatore Permanente, al X
Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e il trattamento dei trasgressori -
Missione Permanente dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite (Vienna, 12 aprile
2000).
(4) Rapporto Attività SMOM 2007.
(5) Rapporto Attività SMOM 2007.
(6) Volke Stapke, responsabile progetto Malteser International sull’isola di Giava (Abs: Rapporto
Attività SMOM 2007).
(7) Volke Stapke, ibid.
(8) Gli esperti stimano nel 3% della popolazione del pianeta le persone interessate dal fenomeno
delle migrazioni. Oltre 191 milioni di uomini, donne e bambini dunque che sono costretti per
diverse ragioni a lasciare il proprio paese. Per 24.5 milioni, la causa dell’emigrazione è la guerra.
(9) Istituita nel 1951, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni è la più importante
istituzione intergovernativa in questo settore. Con 120 Stati membri, altri 19 con lo status di
Osservatore e uffici in oltre 100 paesi, l’OIM risponde ai bisogni dei migranti e dei governi,
promuove delle attività di assistenza al ritorno volontario e alla reintegrazione nei paesi di origine,
lotta contro la tratta degli esseri umani, conduce delle campagne di informazione e sensibilizzazione
dell’opinione pubblica e realizza dei programmi di assistenza sanitaria.
45
Prefazione
Estremamente affascinato, da sempre, dal ruolo storico dell’Ordine e, dal
momento della mia ricezione come Donato sette anni fa, dalla sua splendida
dimensione ecclesiale e poliedricità esistenziale, ne ho approfondito le
tematiche arricchendole anche con riflessioni, per estrapolazioni e collazioni
compilative personali o di illustri Autori, elaborando un lavoro che, pur
senza particolari pretese, avendo costituito per me un buon momento
integrativo iniziatico, ritengo essere di un certo interesse.
Non escludendo, tuttavia, che l’informazione possa divenire esperienza e che
l’esperienza si trasformi in conoscenza, se l’approccio empirico del lettore
non si consuma nella distrazione, come avvertiva Walter Benjamin, allora
questo libro può avere un’ulteriore valenza inserendosi, sia pur
marginalmente, nel solco di quelle Opere la cui vocazione esistenziale, la cui
funzione antropologica è quella di concorrere a trasformare la memoria in
esperimento, in costruzione dell’uomo.
Questo libro, infatti, ha una sua utilità sia se ci si avvale del valore attivo
delle sue enunciazioni, sperimentandolo e intendendolo come un momento di
prassi o di essa eziologico, sia prendendo coscienza del proprio tempo e del
proprio ruolo, aprendo spazi inusitati di senso tra il possibile e le sofferte
certezze del mondo reale della vita quotidiana.
Del resto, per dirla con Wittgenstein, i problemi della vita restano insolubili
finchè si pensa di coglierli in superficie: essi devono essere percepiti e
afferrati nella profondità, immersi nel flusso dell’esperienza e dell’esistenza.
Una tale esperienza funge, quindi, anche da “acceleratore della coscienza”
costituendo un’assicurazione morale di cui una società può disporre.
46
D’altro canto, si può giungere alla scoperta del proprio volto non comune,
pur nella sostanziale eguaglianza della coscienza, rintracciando una propria
singolarità scrutando nella propria storia.
Ovviamente, istituzionalizzandosi nell’intimo di ciascuno una oggettiva
argomentazione critica, non si può non scoprire l’inquietudine per la
riaffermazione della propria finitudine, ma nel contempo si affievolisce la
propria solitudine giacchè immersi nel coacervo solidale della
confratellanza melitense e, soprattutto, grazie ad un più profondo e
consapevole percorso di fede, anche attraverso ognuna delle pagine della
storia della salvezza costituite dalle Sacre Scritture, progressivamente si è
condotti verso orizzonti di amore più alti e perfetti spalancando gli occhi su
quell’abisso di luce che è Cristo mentre l’incertezza lascia il posto alla
consapevolezza, appunto, che “ solo da Dio viene la vera rivoluzione, il
cambiamento decisivo per il mondo”.
Dunque, non solo d’estasi tratta il percorso del Cavaliere, bensì del vero e
proprio innesto di un seme che germinando “apre la sua strada sotto il
terreno sordo e opaco dell’esistenza terrena(1)”: ciascun passo “è da
considerarsi come espressione della paziente educazione di Dio nei confronti
della durezza di cuore o del collo indurito dell’uomo(2)”.
Mi auguro, pertanto, che il lettore, rintracciando l’impulso nativo di questo
lavoro che, direbbe Fuentes, obbliga a renderci conto della nostra
immersione nel tempo tra vita, morte e memoria, scopra che “il significato
del libro non è dietro di noi bensì che il suo volto ci guarda dal futuro(3)”.
Mi auguro, infine, che questo lavoro possa “contribuire a rafforzare il
fervore e la disponibilità dei Cavalieri e induca quanti aspirano a far parte
della milizia giovannita a cogliere la palpitante attualità dei suoi ideali e a
far propria la difesa dei principi cristiani(4)”.
Cav. di Grazia Magistrale Raimondo Villano
_______________
(1) Gianfranco Ravasi, I Colleghi del Vangelo, Sole 24 Ore, 2007.
(2) Ibid.
(3) Ezio Raimondi, Un’etica del lettore, Voci, Mulino, 2007.
(4) S.A.E. il Principe e Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie; (Roma, dal Palazzo Magistrale, il 24 giugno 1995)
Presentazione della pubblicazione “Cavalieri di Malta. Una leggenda verso il futuro”, a cura del
Cavaliere di Onore e Devozione Barone Marcello Maria Marrocco Trischitta, Acismom, 1995.
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Raimondo Villano
“Do not try to become a successful man,
but rather a valuable man”
Albert Einstein
Born in 1960. Lives between Rome and Torre Annunziata. His wife is a biologist,
pharmacist, social assistant and talented professor of sciences in the Classical and Scientific
State High schools; the son is a brilliant university mathematician. Role: General Manager of
Villano International Business Team from 2012 with 16 business, consulting & service
activities (including: international affairs, high-end real estate, housing, construction and restoration,
import-export, food, computer science, healthcare, art and culture); Member (since 2013), Associate
Professor in History of Health Administration Pharmaceutical Department (2014) and Honorary
Member of Ruggero II University of Florida State (BR, Miami, Florida, USA, 2015); Trader (since
1976), Independent Financial Trading Operator of Stocks and Forex (since 1983), Knight Sovereign
Military Order of Malta (since 2002, presented by the Knight of Justice Fr. Giorgio Maria Castriota
Scanderbeg, descendant of Eroe founder of the Kingdom of Albania); President of the Chiron social and
humanitarian Foundation (since 1985); Single Director Chiron Publisher (since 2006). Academies:
History of Sanitary Art -Ministry Cultural Heritage (2001), Neapolitan Society History of Italy (2008),
Noble (2006), already Pontifical Tiberina), Melitensi Studies (2002), Medical Tradition Smithsonian
Institution-USA (2010), International Society History Pharmacy, Noble Pharmaceutical Chemistry
College (ad honorem, 2006). Over 100 conferences and chairs in dozens of congresses. He
collaborates with important national and international magazines. He is Advisory Board Member for
the US publisher DPC, which publishes in over 150 countries. Studies: Classical; Degree and Enabling:
Pharmacy (1985); Certified courses of: Medicinal Plants; Cosmetic Techniques; Work safety; Food
safety; History; Social Doctrine Church; Theology. Honorary degrees: Humanities and Social Sciences
(2009); History and Philosophy (2010); Communication Sciences (2013); Diplomacy and International
Studies (2015). Master honoris causa: Science Medical Ethics (2010). He was author, organizer and
chairman of Security Course for Managers, obtaining High Patronats of Head of State and United
Nations (2000), Diplomatic Councilor of Aerec dpt ENVA 2011-15, Secretary of International
Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13, member of World Academy Biomedical
Technology (Unesco 2007-12), 11 years in IBD’s Health Security Scientific Committee (Security Court
Company of Judiciary Court Appeal of Naples), Beaumont Onlus Foundation Cancer Research chaired
by Nobel Prize Tarro and Prefect of Naples (2011-12), European Academic for Economic and Cultural
Relations 2004-2015. For 32 years he is a member and holder of an important pharmacy until 2010. He
has been a member since 1990, a 29 years Secretary from 1990 to 1995 (among the youngest in Italy)
and President 2000-01 of Rotary Club Pompei-Vesuvius, 14 years Delegate Of District Governors 2100-
Italy (more than 3.000 Rotarians and around 80 Clubs) and at ICR For Rotary Italia; in National
Committee of Italy: Professional Ethics, World Action, Computer Science; among many international
roles: archeology Pompeii-Carthage; Magna Grecia Prize Committee; author and presenter at the World
Rotary Legislative Council on the International Day for the Protection of Life (2001-04). From 1986 to
1990 President of Naples, National Coordinator and Founder of Young Pharmacists Federation;
National Representative Federative Syndicate. Assistant Professor of Microbiology in Pharmacy Faculty
of Naples University (1985-90, Chair Prof. Lembo-National Istitut Superior of Health). International
Group Member of the ISHP Pharmacopoeia Study (Berne University, 2012-13). As part of the “World
no-tobacco day” events, he has participated in various initiatives at the Ministry of Health. Proponents
and godfathers of various Honorary Members, including: Archibishop of Pompeii Francesco Saverio
Toppi, since 2013 Servant of God in the Cause of Beatification and Canonization (Rotary, 1992); Dino
De Laurentiis (proposed in 2000), Hollywood Film Producer and Career Oscar Award (Rotary, 2001);
Antonio Greco, Court of Justice President (Rotary, 2000); Giulio Tarro, virologist and Candidate for the
Nobel Prize of Medicine 2000 and 2015 (Asas, 2011); Gianni Rivera, Vice Soccer World Champion
(Aerec, 2012); Patrizio Polisca, who was already assisting the doctors of Paul VI and John Paul II and
the Pope’s Doctor with Benedict XVI and Francis and Vatican Health Director; Gualtiero Ricciardi,
President of the Institute of Higher Health. International Awards: Honorary Diploma for Unique
Exceptional Services in the 5 Actives of Rotary International President (Evanston 2001: only 100 / year
56
/ 1.5 million members); Benevolence Anti-Crime-Task Force Rotary Italy, Albania, Former Yugoslavia,
S. Marino (Zurich 2001); Sapientia Mundi-Ethics (Rm 2008); Gold Legion-Work Union (Rm 2010);
Veritas in Charitate-Religion (2011); Bonifaciano-Culture and Society (2011); Norman Ac.-Publishing
Gold Medal (Rm 2014); Norman Ac.-Health Galen (Rm 2014); Norman Ac.-Health Galen 2 ^ ed. (Rm
2015); Norman Ac.-Art photo Gold Medal (Rm 2015). National awards: Aesculapius-Health patronage
Presidency Council of Italian Ministers (Rm 1987); LXVIII Piccinini Asas-Mi.BAC-Historical-
Scientific Research (Rm 2006); LXV Stramezzi-Health (Rm 2007); Capitoline-Humanitarian Activity
(Rm 2010); Tiberino-Culture (Rm 2012); LXXIV Serono-History and Literature (Rm 2012), Aerec-
Culture (Rm 2013); Certificate of Merit for Public Health (Rome, DPR 2013): only 269 from 1800;
Tiberin-Science (Rm 2014); LXXIV Piccinini Asas-Mi.BACT-Historical-scientific research (Rm 2014);
Silver Medal for Merit Public Health (Rome, DPR 2016); Special Prize Asas-Mi.BACT-Historical
studies in biomedical and pharmaceutical sciences (Rm 2016). He is the author of a large and qualified
literary production of more than 790 health, professional, scientific, historical, religious, and artistic
publications, most of which are in critical review, indexed and impact factor reviews; over 50 books
(of which 14 with a total of 35 editions and 19 reprints, numerous translations also in English, French,
German and Spanish) with prestigious publishers such as Zanichelli, with patronage from the Ministry
of Cultural Heritage, Unesco, Rotary, University, etc. From nationally-recognized Headquarter offices
in over 120 Italian Libraries (including: Quirinale, National Academy of Sciences, Ministries) and in
more than 40 nations (including National Institute Health-USA, Nationale de France, Congress UK)
Culture, Universities, Museums. At the Frankfurt Fair he debuted a book. Over 80 multimedia works
(in several languages and multiple editions and reprinting) often of great prestige and published with
prestigious publishers and patrons (including Bayer S.p.A.). Catalogs: Library of Congress UK
Authority (NACO); Bibliothèque nationale de France; Deutsche Nationalbibliothek; Library of
National Institutes of Health (NIH) U.S.A .; Magistrale Library S.M. Malta Order; Library of the
Vatican Foundation Joseph Ratzinger-Benedict XVI; 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge
UK since 2010; Opac Sbn with over 200 works; BAC Ministry Authority Card. Various books have
appreciations from institutional authorities, including some European rulers and several times the Head
of State and the Holy Father.
* * *
Some books: Global Information Society, 1996; Rotary for Men, 2001; Safety Management in
Pharmacy (Dr. Renzulli, formerly United Nations Security Adviser, 2004); Art and History Pharmacy
(presentation by Prof. Ledermann, President Em. International Society History Pharmacy, 2 ed., 2006);
History and activities of SMOM (4 ediz., 2007); Pharmaceutical Meridianes between secular ethics and
catholic moral (presentation by Prof. Tarro, Nobel Prize Candidate, 3 ed., 2008); Thesaurus
Pharmacologicus (presentation by Italian Pharmacists President Dr. Mandelli 2009); Time sculpted in
silence eternity. Reflections on diacronical investigation for homo faber memory (presentation by:
honorable historical figures Fra’ von Lobstein; prestigious critics and Rotary International Governor
Prof. Carosella, 6 rist, 2010); Pharmaceutical Activities of the Kingdom of Naples (presentation by
President Italian Academy of Pharmacy History Dr. Corvi, 2010); Logos and theophany in digital time
(presentation by Bishop Trafny, Dpt Science-Faith Pontifical Council Culture, 2012); Religious Aspects
and ecclesial dimension SMOM (2013); Pharmacy Museums: echoing the past for a future ransom
(presentation by Prof. Ledermann, Director of Library Switzerland, 2015); Photographs - about 200 of
his works, selected for philosophical and creative themes among those realized in over 40 years (2015).
Among the multimedia: Art and history pharmacy notes (patronage Italian Academy of Pharmacy
History, 2002); Influenza A / H1N1 (patronage UNESCO, 2009).
“I've learned so much from you, Mens...
I learned that everyone wants to live on the top of the mountain,
without knowing that true happiness lies in how this mountain has been climbed”
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R. Villano - S.M. Ordine di Malta. Attività internazionale

  • 1. 1 Raimondo Villano Attività internazionale del Sovrano Militare Ordine di Malta “Dunque chi vuole comprendere il mondo - e la Chiesa - di oggi, chi vuole contribuire con piena coscienza delle proprie responsabilità alla costruzione del loro futuro, deve conoscere il loro passato, deve porsi di fronte alla loro storia. Nessun albero può crescere in altezza se è privo di radici” Mons. Walter Brandmüller
  • 2. 2 ISBN 978-88-904235-43, CDD 900 VIL tui 2008, 4^ edizione (esaurita), pp. 390, Pergamena, ottobre 2009. Con il patrocinio dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria (Mi.B.A.C.). Secondo S.E. Ven. Balì Gran Croce di Giustizia Fra’ Franz Von Lobstein, già Gran Priore di Roma e Membro del Sovrano Consiglio del Sovrano Militare Ordine di Malta, “il libro si distingue per approfondita informazione e scorrevolezza di esposizione”. Apprezzato da numerose Autorità civili, religiose e melitensi, tra cui: il Capo dello Stato, il Santo Padre, S.A. E.ma il Principe e Gran Maestro del SMOM, vari regnanti d’Europa e Alti Prelati. “Non mi importa il colore della tua pelle, non mi curo del tuo credo religioso, non mi interessa la tua fede politica. Solo ti chiedo: qual è la tua sofferenza?” Schweitzer ATTIVITÀ INTERNAZIONALE Due caratteristiche fondamentali contraddistinguono chiaramente l’azione dell’Ordine nei confronti di altre organizzazioni con fini caritativi ed umanitari. L’Ordine, attivo nella maggior parte dei Paesi della terra, siano essi sviluppati o in via di sviluppo, è una presenza universale e permanente che gli Ospedalieri hanno consolidato nel corso di nove secoli di tumultuosa storia ed ha partecipato ai grandi movimenti di scambio tra l’Europa e il bacino del Mediterraneo - sua culla di origine - e verso il resto del mondo, estendendo progressivamente il campo d’azione ad altre aree geografiche dove poteva utilmente svolgere la sua missione caritativa. In ossequio alla sua storica regola di servizio agli ammalati e ai poveri, l’Ordine è sempre stato attento alle necessità assistenziali più incalzanti di
  • 3. 3 ogni epoca. Grazie alla sua politica di dedizione ai propri simili, alla sua esperienza secolare e al coinvolgimento attivo dei suoi membri nei grandi movimenti sociali, l’Ordine ha saputo adeguare tempestivamente i propri mezzi e metodi in uno spirito di modernità ogni volta rinnovato per fare fronte alle nuove e crescenti necessità di assistenza medica, soccorso d’emergenza e volontariato. L’Ordine si profila oggi come un grande “specialista” dell’aiuto umanitario, delle cure mediche e del pronto soccorso, una professionalità che si esplica anche in altri settori quali la gestione degli ospedali, gli istituti di cura specializzati per anziani non autosufficienti, i centri medico-sociali, la raccolta e il trasporto di medicinali, la formazione di soccorritori, conducenti ed infermieri d’ambulanza. Sovente, dunque, ad altissimi livelli si sottolinea la “partecipazione e l’impegno attivo dell’Ordine agli sforzi collettivi per migliorare le sorti dell’umanità e favorire la pace, la stabilità e il benessere”, rilevando altresì come “i principi che non hanno mai cessato di ispirare l’Ordine dall’XI secolo, si armonizzino perfettamente con i valori e gli obiettivi fondamentali iscritti nella Carta delle Nazioni Unite(1) ”.
  • 4. 4 “L’Ordine a livello internazionale concorre efficacemente all’espletamento di numerose operazioni di mantenimento della pace. Non di rado, tuttavia, come ad esempio verificatosi recentemente in Albania le condizioni operative sul campo mutano significativamente, a seconda che si disponga o meno di un sostegno militare per cui è assolutamente necessario trovare soluzioni per tutelare, anche in situazioni di estrema violenza, il duplice carattere civile ed umanitario dei campi profughi e in questo senso la Rappresentanza Permanente dell’Ordine di Malta presso le Nazioni Unite a New York ha espresso condivisione piena dell’opinione formulata dall’Alto Commissario: “i militari possono certo dare il loro sostengo, ma non devono sostituire le organizzazioni portatrici di mandati umanitari”. Da agosto 2002, poi, alle équipe mediche dell’Associazione tedesca Malteser Hilfsdienst, per conto del Ministero degli Affari Esteri della Germania Federale, è stata affidata la responsabilità dell’assistenza medica al personale internazionale e locale della missione di assistenza delle Nazioni Unite. L’équipe ha allestito il Medical Start-up Kit, un ambulatorio da campo per l’assistenza sanitaria di base e di emergenza specificamente messo a punto per le missioni di mantenimento della pace
  • 5. 5 delle Nazioni Unite. In condizioni locali difficili, le équipe mediche hanno, inoltre, contribuito a sviluppare un servizio sanitario per la polizia afgana di Kabul impartendo corsi di pronto soccorso ed organizzando giornate di formazione. Tra le organizzazioni non governative (ONG) il Malteser Hilfsdienst, una delle più grandi Associazioni dell’Ordine nonché una delle principali organizzazioni caritative della Germania (con 35.000 volontari attivi, 11.000 dipendenti e 900.000 simpatizzanti) è divenuto uno dei principali contraenti dell’UNHCR. Da diversi anni, l’Ordine opera sul campo in partenariato con l’UNHCR: la regione dei Grandi Laghi, Uganda, Sudan, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo e Balcani sono stati i recenti teatri di questi interventi. L’Alto Commissario, in effetti, può sempre contare “sull’indefettibile sostegno dell’Ordine di Malta per i futuri interventi in cooperazione con i suoi servizi, ovunque risulterà necessario”. La Missione Permanente d’Osservazione dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e delle altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra cooperano per l’aiuto ai profughi ed agli sfollati. Tuttavia, numerosi e pesantissimi sono i problemi connessi a tale azione
  • 6. 6 umanitaria; ad esempio, “i drammatici eventi in Kosovo e Timor Est evidenziano ancora una volta la complessità del problema della sicurezza nelle zone popolate da rifugiati e da persone che rientrano in patria. Malgrado le convenzioni esistenti e i rafforzati e concertati sforzi della comunità internazionale in questo campo, il rispetto e la protezione dei profughi e del personale umanitario sono spesso ignorati nell’ambito dei conflitti armati, e le loro vite sono di frequente messe a repentaglio. Dagli interventi - passati e odierni - effettuati nelle zone a rischio, con o senza sostegno militare, l’Ordine di Malta ha maturato un’esperienza, una conoscenza pratica ed approfondita delle implicazioni e dei requisiti in materia di sicurezza(2) ”. Da marzo 2002 un’équipe medica dell’Associazione tedesca presta assistenza sanitaria alle migliaia di persone del campo profughi vicino ad Herat in Afganistan; nelle province rurali di di Badghis e Ghor medici dell’Associazione, avvalendosi di un interprete, un’ostetrica e personale locale, gestiscono un ospedale per le persone sfollate in seguito alla guerra ed alla siccità. Inoltre, con quattro esperti internazionali e 220 locali gestisce programmi di riabilitazione generale fornendo assistenza
  • 7. 7 sanitaria di base ed occupandosi della ricostruzione delle scuole a Badghis e Heart. In Lituania volontari dell’Ordine hanno fornito sostegno ai profughi e prestato assistenza ai figli dei deportati dalla Siberia. L’Ambasciata dell’Ordine in Macedonia ha distribuito medicinali e coperte ai profughi durante la crisi nel Kosovo. Le Associazioni tedesca e francese dell’Ordine hanno raccolto viveri ed attrezzature che sono stati distribuiti insieme al Corpo di Soccorso d’emergenza dell’Ordine di Malta. Successivamente l’Associazione tedesca ha lanciato un nuovo programma per la generazione di reddito, offrendo un credito a tasso zero per la creazione di piccole imprese. Nel 2003, poi, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha affidato alla Responsabilità dell’Associazione tedesca il riassetto di tre province dell’Afganistan. La Missione Permanente d’Osservazione dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e delle altre Organizzazioni Internazionali, inoltre, coopera incisivamente anche nell’azione di prevenzione della criminalità. L’Ordine, infatti, “aderisce pienamente agli obiettivi delle
  • 8. 8 Nazioni Unite in materia di riduzione della criminalità, di applicazione più efficace della legge, di una giustizia più efficiente e di un maggiore rispetto dei diritti umani e delle libertà. In proposito, l’Ordine sostiene l’applicazione della Carta delle Nazioni Unite. L’Ordine ribadisce l’impellente necessità di ripristinare nell’opinione pubblica i valori di moralità e di rispetto della legge. In mancanza di quell’elementare discernimento tra Bene e Male, la nostra società sarà incapace in futuro di proteggersi dalla criminalità organizzata. L’Ordine condanna tutte le forme di criminalità organizzata che violano valori morali fondamentali quali la dignità e i diritti imprescindibili della persona umana e insorge in particolare contro l’immigrazione coatta indotta il più delle volte da condizioni di vita inumane e da una estrema povertà(3) ”. Nel 2006, l’Ordine ha, infine, promosso nell’Afghanistan centrale un programma finalizzato a creare fonti di reddito per persone che dopo essere state costrette a lasciare le loro case, vi fanno ora ritorno. Descritta come la più grave crisi umanitaria del mondo, l’incessante guerra civile nella regione del Darfur, nel Sudan occidentale, dal 2003 ha causato secondo le stime 400.000 morti, molti dei quali causati da fame o malattie. Il Malteser International sta attualmente curando 420.000
  • 9. 9 profughi, nell’ambito del suo programma di prevenzione della malaria, fornendo, al tempo stesso, assistenza medica ad altre 115.000 persone a sud di El Fasher. Nonostante nel maggio 2006 sia stato firmato un accordo di pace dal governo e da una parte delle forze ribelli, questo ha causato l’ulteriore scissione in fazioni del movimento dei rivoltosi, che si è tradotta in un aumento della frequenza degli attacchi contro la popolazione civile. Il Malteser International ha risposto estendendo le sue attività di soccorso all’area attorno a Wadah, a sud est di El Fasher, dove da tre anni mancavano medici e l’assistenza sanitaria era praticamente inesistente. Ora, in quella zona, l’Ordine fornisce cure e apparecchiature mediche a circa 30.000 persone e prevede di aprire un ambulatorio. Al conflitto scatenatosi in Medio Oriente nel luglio 2006, l’Ordine ha risposto fornendo viveri e attrezzature mediche ai dieci centri sanitari gestiti dall’Associazione libanese dell’Ordine in Libano, gravemente danneggiati da colpi di razzi e granate. Durante le fasi iniziali del conflitto, tutti i centri medici dell’Ordine, all’interno o nei pressi delle zone di combattimento, hanno continuato a funzionare a pieno regime, fornendo assistenza medica e medicinali, pane, latte, acqua potabile e altri beni di prima necessità, a diverse migliaia di profughi. Nel sud del Libano,
  • 10. 10 l’Associazione Libanese dell’Ordine ha lavorato con la Croce Rossa e con il Ministero degli Affari sociali libanese per rifornire di prodotti farmaceutici la popolazione rifugiata nel villaggio di Rmeich. Il centro sanitario dell’Ordine a Marjeyoun, vicino al confine con Israele, è rimasto aperto nonostante gli incessanti bombardamenti delle strade che lo collegano ai villaggi vicini. A Siddikine, presso Cana, a causa dei continui cannoneggiamenti e bombardamenti, il personale del centro è stato costretto a trasferirsi in aree più sicure. Anche il centro medico di Roum è rimasto operativo, fornendo assistenza medica e occupandosi delle esigenze primarie di circa 180 famiglie, tra cui 26 bambini piccoli, rifugiate all’interno delle scuole locali. A Barqua, nel pieno della zona di guerra, il centro sanitario dell’Ordine ha ammesso fino a 150 pazienti al giorno, a mano a mano che i profughi attraversavano l’area alla ricerca di sistemazioni più sicure. Nella stessa Beirut, il centro sanitario dell’Ordine ha fornito assistenza medica e medicinali a due centri profughi, mentre nel nord del Libano, i quattro centri medici dell’Ordine a Khaldieh, Zouk Mikhael, Kefraya e Kobayat hanno continuato a funzionare a pieno ritmo, dando assistenza al flusso ininterrotto di profughi. Nelle fasi successive del conflitto, con un centro medico
  • 11. 11 gravemente danneggiato e un altro non più accessibile, la situazione si è trasformata in un vero e proprio “inferno sulla terra”, riprendendo le parole usate da Paul Saghbini, Direttore della Fondazione dell’Ordine di Malta in Libano. Appena i centri sanitari lesionati hanno potuto riprendere le loro attività, una squadra di specialisti dell’Ordine di Malta provenienti da diverse Associazioni nazionali, sotto l’egida del Malteser International, ha cominciato a fornire assistenza ai centri medici dell’Ordine in Libano, per pianificare le necessarie operazioni di ricostruzione e allestimento. Nel frattempo, l’Associazione Libanese dell’Ordine ha distribuito nella Valle della Bekaa - duramente colpita durante il conflitto - sei tonnellate di forniture mediche, sedie a rotelle, letti da ospedale e apparecchiature mediche. Questi materiali sono stati forniti dall’Associazione Francese dell’Ordine. I membri dell’Ordine, attraverso le rispettive Associazioni nazionali, hanno raccolto immediatamente 750.000 euro per sostenere i programmi di soccorso promossi dall’Associazione Libanese dell’Ordine. L’Associazione nazionale australiana dell’Ordine ha promosso una raccolta di 1 milione di dollari, per fornire prodotti di massima urgenza: medicinali, viveri, vestiario, biancheria, prodotti per l’igiene e latte per circa 7.000 bambini profughi al di sotto degli otto anni, tra cui 700
  • 12. 12 bambini nati durante il conflitto. Con il ritorno della pace in questo paese lacerato dalla guerra, l’Associazione Libanese prosegue il suo lavoro. Negli ultimi anni, l’Ordine di Malta è intervenuto a più riprese sia nel quadro dell’ECOM sia dietro iniziativa delle Associazioni nazionali per portare aiuti umanitari d’emergenza alle vittime di calamità naturali, interventi che hanno avuto un impatto considerevole per le popolazioni. Attraverso i suoi membri, i volontari ed il personale medico e paramedico l’Ordine cerca di fornire non soltanto un supporto pratico immediato (viveri, rifugi e vestiario) ma anche di alleviare le ferite psicologiche delle persone colpite, aiutandole così a ricostruirsi una vita. Tra le sciagure che hanno alimentato le prime pagine dei giornali si ricordano, in particolare, i terremoti nel Friuli ed in Irpinia in Italia, alla fine degli anni ‘70 ed inizio ‘80, in Armenia (1989), Italia (1997), Colombia e Turchia (1999), Salvador (2000) e India (2000); l’esplosione accidentale a Città del Messico (1997); gli uragani George e Mitch nei Caraibi e in America Centrale (1998) nonché le alluvioni in Ucraina, Ungheria, Romania, Polonia (1998) e in Mozambico (2000). Dal 2005, poi, le organizzazioni dell’Ordine nel mondo hanno risposto a gravi calamità, come lo tsunami del Sud-est asiatico, le persistenti siccità in
  • 13. 13 Africa, i forti terremoti in Indonesia, India e Pakistan, e i catastrofici uragani che hanno colpito il continente sudamericano e gli Stati Uniti. L’Honduras è uno dei tre paesi d’America Centrale drammaticamente colpito dal passaggio dell’uragano Mitch alla fine del mese d’ottobre 1998. Nei primi giorni di novembre, al termine di una missione di valutazione condotta dall’ECOM nel Paese, di concerto con le autorità locali e con il sostegno dell’Associazione honduregna dell’Ordine, è stata decisa una missione d’intervento a Choluteca, città di 100.000 abitanti, situata nell’estremità meridionale del Paese, duramente colpita dall’uragano e dalle alluvioni. Nella prima emergenza, l’Associazione delle Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) aveva organizzato la spedizione di 60 tonnellate di medicinali, viveri, prodotti nutrizionali, attrezzature mediche e vestiario. Successivamente, alla fine di novembre, l’OHFOM ha inviato una missione medica composta di 9 membri (3 medici, 2 infermiere, 1 collaboratrice sanitaria soccorritrice, 1 collaboratrice sanitaria con funzione d’interprete e 2 esperti in logistica). Il Direttore regionale della Pubblica Sanità, coordinatore delle operazioni, ha affidato all’OHFOM la creazione e la gestione di un centro pediatrico destinato alle migliaia di bambini che vivono in una situazione di estrema
  • 14. 14 precarietà e sono spesso affetti da disidratazione, problemi oftalmici ed intossicazioni gravi (acqua contaminata,…). La missione ha altresì organizzato un servizio sanitario mobile quotidiano incaricato di visitare i bambini e gli adulti dei villaggi circostanti e dei campi di fortuna dove si sono raggruppati gli abitanti sinistrati e nei quali l’équipe di volontari ha, inoltre, organizzato la distribuzione dei viveri forniti dalla Caritas Honduras e dal PAM (Programma Alimentare Mondiale). La missione dell’Associazione francese si è conclusa alla fine del mese di febbraio 1999, con il passaggio delle consegne alla squadra medica dell’Associazione tedesca dell’Ordine, il Malteser Hilfsdienst, alla quale è stato conferito un mandato esteso per la creazione e l’organizzazione nella regione di un programma sanitario di base. Finanziato dall’Unione Europea e realizzato in cooperazione con il ministero honduregno della Pubblica Sanità il progetto ha come obiettivo il miglioramento generale delle cure sanitarie e comprende programmi di formazione elementare ed avanzata per infermieri/e ausiliarie nel campo della diagnosi e del trattamento iniziale delle malattie epidemiche, nutrizionali e prenatali. Nel 2000, oltre 300 infermiere ed altri membri del personale medico-sanitario hanno partecipato al programma che ha provveduto, inoltre, alla
  • 15. 15 costruzione di quattro centri sanitari e alla relativa fornitura di medicinali e materiale medico. Nel corso del 2000, l’Associazione honduregna dell’Ordine, in partenariato con un’organizzazione locale, ha completato la ricostruzione del villaggio di Morolica, praticamente annientato dalla violenza dell’uragano. 200 case, una scuola, un asilo e un presidio sanitario sono stati ricostruiti. Nello stesso periodo l’Associazione tedesca (MHD) si è prodigata per tentare di porre rimedio ai numerosi problemi connessi con l’abitabilità nelle regioni più remote. Alla fine dello stesso mese, l’ECOM inviava una missione per coordinare l’integrazione dei gruppi di volontari dell’Ordine di Malta nel sistema di soccorso predisposto dalla comunità internazionale. Meno mediatizzata della Somalia o dell’Ogaden, la regione desertica di Mandura nel Nord dell’Etiopia, dove le cure sanitarie d’emergenza sono una drammatica necessità, è stata indicata come zona d’intervento prioritario. Il programma realizzato dall’Associazione tedesca ha permesso la fornitura d’emergenza di prodotti alimentari, medicinali e materiale medico. Il conflitto in atto tra l’Etiopia e l’Eritrea ha considerevolmente intralciato il trasporto dei prodotti alimentari. La via marittima era l’unica agibile, ma lo sbarco delle derrate nei porti d’Eritrea o di Somalia è stato a rischio per molto tempo.
  • 16. 16 Inoltre, il corpo di volontari ha dovuto rimediare a notevoli problemi per organizzare la distribuzione degli aiuti alimentari, a causa della mancanza in loco di mezzi di trasporto adatti alle piste del deserto. Uffici Regionali in Africa ed Asia. Per consentire lo schieramento rapido delle missioni d’intervento e garantire il loro sostegno logistico sin dalle prime fasi operative, sono stati istituiti due Uffici Regionali permanenti nelle regioni più sensibili del pianeta, insediati precisamente a Nairobi per l’Africa e a Bangkok per l’Asia. I due uffici sono gestiti dall’Associazione tedesca (MHD) dell’Ordine di Malta. In cooperazione con le autorità degli enti municipali, l’MHD concede un sostegno diretto a 60 famiglie mettendo a loro disposizione i materiali necessari per la ricostruzione delle proprie case nel quadro di iniziative locali. Avviato nel 1998 e tuttora in corso, l’intervento del corpo di soccorso d’emergenza dell’Ordine in Honduras s’inquadra nei nuovi obiettivi dell’ECOM che prevedono, ove possibile, di prolungare l’assistenza alle vittime oltre il periodo di prima emergenza, onde aiutarle a recuperare condizioni di vita decente. Rispondendo all’appello internazionale lanciato dal Governo del Mozambico nel febbraio 2000, un gruppo di volontari dell’ECOM si è recato a Maputo, capitale del Paese, per valutare le possibilità di aiuto alle
  • 17. 17 popolazioni sinistrate dal passaggio degli uragani Connie, Eline e Gloria. A partire dal 19 marzo, un gruppo d’intervento tedesco si è recato nella regione di Chiputo, completamente isolata dal resto del mondo dalle piene del fiume Limpopo, per assumere la gestione medica dei campi di accoglienza delle popolazioni sinistrate. Il 12 aprile, è subentrata una squadra francese, composta da un medico e da due infermiere, che fornisce ai 5.000 rifugiati cure di prima assistenza, cure pre e postnatali e servizi di vaccinazione. Nel marzo 2000 il Ciad in seguito alle inondazioni è stato colpito da una epidemia di meningite, durante la quale l’Ambasciata dell’Ordine ha curato numerosi malati. Il servizio sanitario dell’Ambasciata presso l’Ospedale centrale di N’Djamena, poi, ha permesso di effettuare circa 475 operazioni ortopediche, di ricoverare 4.481 malati e di fornire consulenza medica a 9.650 persone. Tra i centri medici gestiti dall’Ambasciata sono da segnalare quello di Amtoukoui, che nell’anno 2000 ha curato 38.637 malati e quello di Biobè che, nell’ambito della medicina di base e della ginecologia, ha permesso il ricovero a 133 malati e fornito le cure a 8.557 malati.
  • 18. 18 Nell’aprile 2000, la carestia nella regione del Corno d’Africa, in particolare in Etiopia, ha raggiunto livelli drammatici. A latere della scarsità alimentare, si palesa un enorme fabbisogno di cure mediche di base per le persone, in prevalenza bambini, affette da malnutrizione e inedia. A seguito delle devastazioni del Belize a causa dell’uragano Iris dell’8 ottobre 2001, sotto la direzione dell’Ambasciata dell’Ordine di Malta in quel Paese, intervengono le Associazioni honduregna ed Americana dell’Ordine, l’organizzazione umanitaria AmeriCares, i governi di Honduras e Belize e le Forze di spedizione britanniche e, avvalendosi del trasporto aereo, sono fatte pervenire 4 tonnellate e mezzo di materiale di soccorso e sanitario, ivi compreso tende, teloni, coperte, materassi; l’Associazione honduregna dell’Ordine, poi, sotto la direzione della Direzione dell’Ufficio Nazionale Emergenze, ha inviato in elicottero altre 3 tonnellate di attrezzature mediche al centro di Punta Gorda, da cui sono state distribuite ad 11 villaggi irraggiungibili via terra. In Albania l’Ordine è intervenuto nelle zone di Scutari ed Alessio dopo le pesanti alluvioni dell’ottobre 2002: oltre a fornire letti e pasti caldi alle vittime, ha contribuito a riparare le case ed ha inviato un’équipe medica di
  • 19. 19 pronto soccorso mentre i volontari del Malteser Ndihmon Ne Shqiperi (MNSH) con gli altri gruppi di emergenza hanno fornito viveri e assistenza medica a circa 100 famiglie di comunità montane settentrionali isolate dalle intense nevicate. Sempre nel 2002 il Gran Priorato dell’Ordine di Malta in Austria è intervenuto a seguito delle inondazioni che hanno devastato ampie zone del Paese lavorando insieme alla Croce Rossa ed altre organizzazioni umanitarie per distribuire mobili, indumenti, lenzuola e coperte alla popolazione e totalizzando circa 20.000 ore di lavoro di soccorso d’emergenza in sole sette settimane e coprendo una distanza di 15.000 km per il trasporto di attrezzature e feriti. Ancora nel 2002 in occasione dell’alluvione nella Repubblica Ceca, il Gran Priorato di Boemia dell’Ordine ha lanciato un programma di soccorso per gli abitanti rimasti privi di abitazione, ha fornito deumidificatori, materiali da costruzione, rivestimenti per pavimenti e mobili ed ha partecipato al Gruppo Nazionale Monitoraggio Danni. Nella più grave inondazione dell’ultimo secolo in Germania, infine, l’Associazione tedesca dell’Ordine ha mobilitato oltre 800 volontari che hanno lavorato in 89 diverse squadre per collaborare alle operazioni di
  • 20. 20 evacuazione e prestare assistenza medica nelle zone più colpite; il Malteser Hilfsdienst, il corpo sanitario e di pronto intervento dell’Associazione, poi, ha inviato in Sassonia 1000 volontari di pronto soccorso per allestire un ospedale da campo negli edifici dell’aeroporto di Dresda, fornire viveri al personale operativo ed agli sfollati, collaborare al trasporto delle forniture di emergenza e prestare assistenza sociale per 3 mesi; 42 volontari hanno prestato assistenza sociale e psicologica a molti alluvionati. Dopo il terremoto del Salvador l’Associazione tedesca dell’Ordine è intervenuta fornendo 1500 capanne Nissen per un valore di 700.000 US $ ed ha allestito due ambulatori in cui sono state prestate cure mediche a 20.000 pazienti. Ad Ottobre 2002 in Italia la cittadina di San Giuliano di Puglia è colpita da un terremoto che uccide 26 scolari e 3 insegnanti della scuola elementare: l’Associazione italiana dell’Ordine organizza un presidio di pronto soccorso che presta assistenza a 1.000 sfollati ed un’attrezzata unità di chirurgia pediatrica completa di personale qualificato; i volontari, inoltre, portano numerose ambulanze, organizzano un posto di primo soccorso, una cucina da campo ed un servizio trasporto per disabili ed
  • 21. 21 anziani a Casalnuovo Monterotaro, vicino Foggia, dove sono danneggiate l’80% delle abitazioni. Il 26 dicembre 2004 si verifica in Asia un terremoto di tale spaventosa potenza, mai vista in oltre 40 anni nel mondo, che colpisce le profondità dell’Oceano Indiano sollevando uno tsunami con un’onda di marea che spazza via 220.000 vite nel Sud-est asiatico e in Africa. Con alla guida la sua organizzazione di soccorso internazionale, il Malteser International, l’Ordine predispone un intervento che prende il via a poche ore dalla tragedia, ed è tuttora in corso, con un vasto programma di aiuti umanitari a favore di tutti i Paesi più colpiti: Indonesia, Sri Lanka, India, Tailandia e Myanmar (ex Birmania). Il programma di soccorso dell’Ordine si articola in più punti principali: sanità e risorse idriche: ripistino a livello locale della disponibilità di acqua potabile e predisposizione di forniture a lungo termine; aiuto ai pescatori: acquisto di barche, reti e motori, per assicurare il sostentamento economico e lo sviluppo di progetti generatori di nuove opportunità di reddito; ricovero di persone rimaste senza casa a causa dello tsunami, con contributi a favore della costruzione di alloggi di emergenza, nonché di abitazioni permanenti; assistenza per promuovere l’autonomia: fornitura di strumenti di lavoro
  • 22. 22 a pescatori e artigiani; assunzione di disoccupati; supporto alla ricostituzione di laboratori e piccole imprese. Operando in collegamento con alcune organizzazioni locali, l’Ordine ha fornito un primo soccorso di emergenza sotto forma di cibo, vestiario e generi di uso quotidiano. Successivamente sono stati avviati diversi programmi di sostegno, tra cui forme di consulenza psico-sociale per famiglie traumatizzate, l’organizzazione di servizi di assistenza medica primaria, l’approvvigionamento di acqua potabile resa sicura, la ricostruzione di case, scuole e ospedali distrutti dallo tsunami. Oltre agli aiuti in denaro e al soccorso pratico immediato, l’Ordine ha fornito un supporto sociale non meno prezioso per le comunità, assistendole nel loro sforzo di riorganizzazione. In Indonesia, ad esempio, sono stati organizzati corsi di cucito per donne e ragazze che vivevano nei campi profughi; un’altra iniziativa è stata la donazione all’Università Islamica di Banda Aceh di computer, scrivanie, sedie e kit di istruzione, per contribuire ad accelerare il ritorno alla normalità nel settore dell’educazione, in una regione così duramente colpita. Alcuni interventi erano finalizzati alla creazione di redditi sostenibili per quanti erano rimasti privi di mezzi di autosostentanento. In India, ad esempio, il Malteser International insieme a
  • 23. 23 “Health for One Million”, hanno aiutato la popolazione del Distretto di Kanyakumari ad avviare un’attività di fabbricazione di funi, utilizzando fibre ottenute da gusci di noci di cocco. Malteser Hospitaldienst Austria (MHDA), l’organizzazione di soccorso d’urgenza del Gran Priorato d’Austria dell’Ordine, ha inviato un’unità di crisi appositamente addestrata ad affiancare la Croce Rossa in Tailandia, nella ricerca delle persone disperse in seguito allo tsunami. MHDA ha inoltre partecipato, assieme a sette ONG, ad un progetto per 800.000 euro, finalizzato alla ricostruzione di un villaggio di pescatori sulla costa occidentale dello Sri Lanka. Subito dopo il verificarsi dello tsunami, si è provveduto all’istituzione di un Fondo per la ricostruzione per coordinare le donazioni provenienti da ogni parte dell’Ordine. Nel dicembre 2006, 30 milioni di euro erano già stati spesi o pianificati per aiuti alle vittime dello tsunami. Un ulteriore stanziamento di 15 milioni di euro fornisce la garanzia che l’aiuto alla ricostruzione possa proseguire per altri 3/5 anni. Il 17 luglio 2006 a Giava in Indonesia uno tsunami causa 565 vittime. Il Malteser International è intervenuto organizzando l’assistenza medica di base in sei campi attorno alla città di Pangandaran, particolarmente colpita dalla tragedia. Lavorando in stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con
  • 24. 24 diverse ONG, il Malteser International ha eseguito numerosissimi check- up medici di complemento al lavoro delle cliniche mobili richieste dagli ufficiali sanitari del distretto. Grandi sebatoi d’acqua sono stati inoltre installati accanto agli alloggi allestiti per i profughi(4) . Le forti piogge cadute nella primavera del 2005 hanno causato devastanti inondazioni nelle pianure della Romania occidentale, della Serbia e dell’Ungheria, distruggendo non meno di 4.000 abitazioni e costringendo migliaia di persone ad allontanarsi dalle aree colpite. Coadiuvato dalle organizzazioni di soccorso operanti nei tre Paesi, il Malteser International si è attivato distribuendo aiuti umanitari quali, ad esempio, cibo, coperte e medicinali. Nell’agosto 2005, in alcune regioni della Romania già colpite dalle inondazioni, nuove violentissime piogge sollevano un’altra onda di marea distruggendo 350 abitazioni e allagandone altre 2.000. Malteser International e il servizio di soccorso locale dell’Ordine “Serviciul de Ajutor Maltez in Romania” (SAMR) uniscono le forze per portare soccorso a breve e a più lungo termine. L’impegno include la ricostruzione delle case. Quando in seguito a nuove alluvioni altri argini cedono lungo le sponde del Danubio, il SAMR ha proseguito nell’opera di evacuazione e di assistenza alla popolazione. Con l’aiuto del Ministero dell’Interno rumeno,
  • 25. 25 il SAMR ha organizzato la consegna, per mezzo di elicotteri, di 700 pacchi contenenti generi alimentari alla popolazione della città di Focsani. Contemporaneamente, l’organizzazione ceca dell’Ordine ha offerto una serie di deumidificatori per rendere nuovamente abitabili le case danneggiate dall’alluvione. Nello stesso tempo, volontari del Gran Priorato austriaco hanno organizzato la fornitura di letti da ospedale (che erano estremamente necessari), vestiario, materiale scolastico e generi alimentari non deperibili per le vittime delle inondazioni nel villaggio rumeno di Cluj. In seguito alle inondazioni in Romania, il Servizio di Aiuti all’Estero dell’Associazione Britannica dell’Ordine (FAS), oltre ad una donazione a supporto del lavoro del SAMR, ha fornito macchinari per il prosciugamento delle abitazioni. Molte famiglie in un’area rurale della Repubblica Ceca, hanno potuto rendere nuovamente abitabili le proprie case dopo l’alluvione, potendo riprendere la propria vita(5) . Nell’estate 2005 piogge monsoniche senza precedenti in India provocano inondazioni responsabili della morte di oltre 1.000 persone, dell’esodo di diverse centinaia di migliaia di profughi e della distruzione di migliaia di abitazioni a Gujarat e Kerala. Il Malteser International ha immediatamente fornito aiuti per 200.000 euro, sotto forma di assistenza medica, generi
  • 26. 26 alimentari e di uso comune, operando in stretta collaborazione con otto organizzazioni locali. Nell’agosto 2005 l’uragano Katrina ha devastato New Orleans. Con una superfice colpita di oltre 235.000 chilometri quadrati (pari a quella della Romania), è stata la più grave calamità naturale ad aver mai colpito gli Stati Uniti. Sono finiti sott’acqua quattro quinti di New Orleans, mentre sono andate distrutte vaste aree lungo le sponde del Mississippi. Non meno di 1.800 le persone rimaste uccise, 273.000 quelle rimaste senza casa e ogni loro avere. Le tre Associazioni dell’Ordine di Malta negli Stati Uniti (Americana, Federale e Occidentale) in collaborazione con il Malteser International si sono attivate promuovendo soccorsi immediati. Tra le iniziative: l’evacuazione di tre case di ricovero per persone anziane e malate a New Orleans, l’approvvigionamento di generi alimentari e materiali da costruzione. L’assistenza medica è stata predisposta attraverso un progetto di volontariato per medici della città di Baltimora. Tutte e tre le Associazioni statunitensi hanno promosso una grande raccolta fondi, con lo scopo di fornire aiuti alle persone più vulnerabili e socialmente svantaggiate. Il Malteser International ha stanziato altri 100.000 dollari a sostegno delle operazioni di soccorso. In totale, la somma devoluta dalle
  • 27. 27 Associazioni statunitensi e dal Malteser International al Katrina Relief Fund è stata di 1.164.000 dollari. Quasi due terzi delle persone colpite dall’uragano erano afro-americani. Di questi circa il 40 % erano analfabeti. Da un ufficio di emergenza aperto a Baton Rouge le Associazioni statunitensi dell’Ordine hanno allora concentrato la loro azione a favore dei “più poveri tra i poveri” sviluppando un programma gratuito di formazione al lavoro. Generi di prima necessità, tra cui alimenti e prodotti per l’igiene, sono stati distribuiti. Nell’ottobre 2005 un terremoto di 7,6 gradi della scala Richter colpisce estese aree del Pakistan settentrionale e dell’India provocando la morte di oltre 71.300 persone. Decine di migliaia sono i feriti, mentre le stime ufficiali parlano di oltre quattro milioni di persone colpite. A rendere la situazione ancora più problematica per quanti sono rimasti senza casa - ma anche per le organizzazioni di soccorso che cercavano di intervenire in aiuto - sono le infrastrutture locali, seriamente danneggiate, che rendono estremamente difficile raggiungere le vittime nelle remote vallate di quelle regioni montuose. Con le piogge che cadevano ininterrottamente, e l’inverno oramai alle porte, l’Ordine si mette subito in azione, fornendo tende, coperte, materassi, attrezzature da cucina e kit sanitari, per circa
  • 28. 28 83.000 persone in Pakistan. In India, il Malteser International in collaborazione con due partner locali, “The Catholic Association of India” e il “Sisters Doctors Forum India”, invia personale medico e tecnici esperti nelle aree colpite, dove più di 32.000 abitazioni sono andate distrutte. Le squadre di soccorso organizzano cliniche mobili, in grado di raggiungere anche i più piccoli villaggi, per distribuire farmaci, coperte e generi alimentari. Al termine della stagione invernale, l’Ordine ha contribuito a sostenere i governi locali, assieme ad altre organizzazioni internazionali, predisponendo ulteriori forniture di tende riscaldate, attrezzature da cucina e coperte. Ancora nell’ottobre 2005 l’uragano Stan colpisce l’America Centrale ed il Messico provocando oltre 1.600 morti e lasciando migliaia di persone senzatetto a causa di frane ed alluvioni. Si stima che in totale siano 1,5 milioni le persone colpite dalla catastrofe. I soccorsi sono stati portati dall’Associazione dell’Ordine in El Salvador, che gestisce dieci centri sanitari nel Paese, e dal Malteser International che ha aperto un fondo di emergenza con una donazione iniziale di 100.000 dollari a favore delle operazioni di soccorso.
  • 29. 29 Dall’inizio di settembre 2007 le forti piogge e le conseguenti inondazioni colpiscono gravemente molte regioni del Burkina Faso provocando in pochi giorni 33 morti, 76 feriti, notevoli danni materiali e lasciando più di 4.600 persone senza casa. Gli uomini dei corpi di emergenza e di ambulanze burkinesi con base a Bobo Dioulasso, formati da Ordre de Malte France, sono intervenuti per trasportare le vittime alle più vicine strutture ospedaliere. L’Ordine di Malta in Burkina Faso, su richiesta del Ministero degli Affari Sociali, ha messo a disposizione quattro tende per comunità, letti da campo e coperte. La siccità e la carestia che inevitabilmente ne consegue sono fenomeni ricorrenti nell’Africa occidentale. Nel 2005, tuttavia, circa otto milioni di persone in Burkina Faso, Mali, Mauritania e Niger, hanno dovuto far fronte ad una delle più drammatiche crisi alimentari della loro storia, a seguito di una gravissima siccità e alla peggiore invasione di cavallette degli ultimi 20 anni. Particolarmente colpiti sono stati il Mali e il Niger. Il numero delle persone morte di fame cresceva di giorno in giorno: 400 ogni 24 ore, soltanto nel Niger occidentale. Tra il 2005 e il 2006, circa 800.000 bambini in Niger, sono stati considerati “a rischio”. Secondo le stime del Programma Alimentare Mondiale 3,6 milioni di persone su una
  • 30. 30 popolazione nazionale di 11,5 milioni hanno dovuto far fronte a forti carenze di cibo, e ben 2,5 milioni hanno rischiato di morire di fame. Contemporaneamente, circa il 20 % della popolazione del Mali soffriva per la carestia dovuta alla mancanza di mezzi di sostentamento. Mentre migliaia di persone erano costrette dalla carestia a lasciare le proprie case per cercare aiuto in città, l’Ordine ha attivato un’operazione di soccorso congiunta organizzata dal Malteser International e da Ordre de Malte, France (OHFOM). Con la collaborazione dell’Ambasciatore dell’Ordine presso il Mali, diciassette banche dei cereali della Riserva di sicurezza nazionale del governo del Mali, sono state riempite con 520 tonnellate di cereali, sufficienti per nutrire 60.000 persone nella regione del Mopti, a nord est della capitale Bamako. Parallelamente, nell’area di Tilabery in Niger, squadre dell’Ordine si sono unite a volontari locali nella distribuzione a 1.500 famiglie di 285 sacchi di cereali. Il piano, elaborato con gli anziani dei villaggi prevedeva che ciascuna famiglia che avesse ricevuto 20 kg di cereali, al raccolto successivo avrebbe dovuto restituire 10 kg di cereali alla banca dei cereali del villaggio. Un sistema analogo (pensato per assicurare assistenza a lungo termine, con l’accumulo di scorte per fronteggiare future carestie), è stato adottato nella provincia di
  • 31. 31 Quallam, a nord della capitale del Niger, dove scorte di miglio e di cereali sono state distribuite a 10.000 persone. Siccità e carestia sono perdurate, in Kenia, per tutto il 2005 e il 2006. Venute a mancare consecutivamente ben due stagioni delle piogge, sono state migliaia le persone che hanno sofferto la fame. Con la progressiva diminuzione delle risorse idriche, andava deteriorandosi anche la qualità della poca acqua residua, provocando una drastica riduzione del numero di capi di bestiame, unica fonte di reddito per la popolazione nomade. Anche la popolazione locale cominciava ad essere sottoalimentata e vulnerabile alle malattie infettive. In collaborazione con alcuni referenti locali nei distretti di Marsabit, Samburu e Isiolo, il Corpo di soccorso internazionale dell’Ordine, il Malteser International, ha fornito alimenti ad alto valore proteico e medicinali per 30.000 persone, con priorità alle donne in gravidanza, alle madri che allattavano e ai bambini. All’inizio del 2006 il Malteser International ha portato a termine un progetto di soccorso con l’aiuto di elicotteri a 1.000 famiglie, che ancora lottavano per sopravvivere alle rigidissime condizioni dell’Himalaya, consegnando loro ripari per l’inverno, stufe ed altri generi di sostentamento.
  • 32. 32 Sempre all’inizio del 2006, le tre Associazioni statunitensi hanno lanciato un programma per la ricostruzione delle abitazioni in due aree distrutte della città, Treme e Gentilly. Obiettivo: riportare 32 famiglie nelle loro case. Volontari dell’Ordine hanno affiancato quelli di altre organizzazioni nell’opera di rimozione delle macerie dalle case devastate dall’inondazione dell’uragano Katrina, che così hanno potuto cominciare ad asciugarsi. Da allora, il programma di ricostruzione ha consentito di riparare fino a quattro case al mese, con l’intenzione di portare a termine il lavoro entro i primi mesi del 2007. Nel 2006 l’Ordre de Malte France, insieme ad altre organizzazioni francesi (Marine Nationale, Association Ouest-France Solidarité e Agence de l’eau Rhin-Meuse) ha approvato un nuovo piano di ricostruzione a lungo termine nell’area sudorientale dell’India che ancora risente degli effetti dello tsunami del dicembre 2004. Il progetto prevede la fornitura di 110 barche da pesca, 21 depuratori per l’acqua per altrettanti villaggi costieri, impianti di depurazione per altri due villaggi, oltre alla ricostruzione della scuola del villaggio ed il sostegno finanziario per 45 scolari.
  • 33. 33 Nel maggio 2006 un potente terremoto al centro dell’isola di Giava, in Indonesia, ha provocato più di 6.200 vittime. Circa 647.000 persone sono state costrette all’esodo per abbandonare la zona colpita dal sisma. Data la mancanza di acqua e di impianti igienici, molte persone si sono trovate esposte al rischio di malattie. La gente vaga “con fratture aperte o ferite alla testa; negli ospedali, già sovraffollati, non possono essere curate o, al massimo, possono ricevere solo cure provvisorie; alcune di queste persone sono veramente allo stremo; altre hanno subito forti traumi. Per la paura di scosse di assestamento, molti sopravvissuti passano ancora la notte all’addiaccio, anche quando piove(6) ”. Nell’arco di una settimana, il Malteser International aveva aperto il suo primo ospedale di emergenza nel villaggio di Gedong, a sud di Yogyakarta. Centinaia le vittime curate ogni giorno dai sei medici impegnati. “Situato a meno di 10 km dall’epicentro, l’ospedale di emergenza ha fornito assistenza medica ad un quinto della popolazione locale di Bantul(7) ”. Una clinica mobile è stata utilizzata per portare soccorso ai pazienti nei villaggi vicini. Nel frattempo, un chirurgo del Malteser International eseguiva gli interventi più complessi nell’ospedale di Bethesda, a Bantul.
  • 34. 34 Negli ultimi anni, l’Ordine di Malta è intervenuto a più riprese anche per portare aiuti umanitari d’emergenza alle vittime di disastri di matrice umana, sempre un impatto considerevole per le popolazioni. In Russia, ad esempio, per limitarsi solo a qualche caso più recente, l’Ordine è intervenuto là dove i terroristi hanno preso in ostaggio gli spettatori di un teatro nel 2002: gli ambulanzieri del locale gruppo di soccorso melitense ha fornito assistenza immediata ai parenti degli ostaggi mentre lo spaccio del Maltese (normalmente adibito alla dispensazione di viveri a poveri e bisognosi del quartiere Mitrowskij di Mosca) è stato temporaneamente adibito a rifugio dove i parenti in attesa potevano ristorarsi. Nel disastro verificatosi durante lo spettacolo aereo dell’estate 2002, con 83 morti e 116 feriti gravi, il Corpo di ambulanza locale è stato sostenuto dai Membri del Malteser Hilfsdienst tedesco provenienti dalla diocesi di Muenster e Paderborn e sono stati raccolti fondi sufficienti per acquistare antibiotici e farmaci vari di cui gli ospedali di Lwiw avevano urgente bisogno. Vi è, poi, il soccorso umanitario alle vittime di conflitti armati sviluppato in concomitanza con le due guerre mondiali.
  • 35. 35 Numerosi sono, ancora, gli interventi di soccorso alle vittime di altri conflitti armati. Tra i principali interventi di questo tipo organizzati nella seconda metà del secolo scorso, vanno ricordati in particolare: l’aiuto ai profughi durante la crisi ungherese del 1956; in Vietnam dal 1966 al 1975 l’assistenza sanitaria con l’allestimento di ospedali da campo sui diversi fronti della lunga e sanguinosa guerra civile e, in numerose provincie, l’assistenza ad ospedali, scuole, asili e centri profughi; l’organizzazione di un servizio di soccorso in Thailandia; l’assistenza medica ed alimentare alle popolazioni durante le guerre civili in Libano e in Salvador; l’aiuto ai profughi nella regione dei Grandi Laghi e diverse azioni di notevole importanza durante la crisi dei Balcani; gli aiuti in Iraq durante i conflitti etnici del 1991 con l’invio di convogli del Gruppo di Soccorso Tedesco nei campi profughi allestiti dall’Ordine per le popolazioni del Kurdistan, in particolare ai bambini; l’invio di viveri in Romania da parte dei membri del Corpo di Soccorso Tedesco in occasione dell’insurrezione popolare del 1991. Nel marzo 1999, qualche giorno prima dell’inizio dei raid aerei della NATO, una missione di accertamento dell’ECOM ha studiato le modalità d’intervento in Albania e Macedonia, mete della stragrande
  • 36. 36 maggioranza dei profughi kosovari di etnia albanese. La situazione nelle regioni di confine con il Kosovo era a dir poco disastrosa: i bisogni più urgenti riguardavano le condizioni sanitarie, l’acqua potabile, l’assistenza medica, l’alimentazione e naturalmente la capacità di accogliere i profughi. Il primo programma di soccorso dell’ECOM è stato pertanto incentrato sull’assistenza medica e psicologica, ma anche sulla fornitura di materiale sanitario e d’impianti di prima necessità nei due paesi. L’assistenza al Governo albanese è stata considerata prioritaria: le tensioni interne che minavano il paese e l’infrastruttura insufficiente per fare fronte al dilagante afflusso di rifugiati non consentivano alternative. I gruppi dell’ECOM sono stati principalmente attivi nei campi di Durazzo e di Scutari. L’Associazione delle Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) si è fatta carico dell’assistenza medica nel campo di Spitalle / Durazzo che ha accolto 5.000 profughi circa, fornendo servizi di medicina generale, di pediatria, di cure intensive, nonché allestendo un ambulatorio. Formato da due medici, un’infermiera e tre esperti di logistica, il gruppo francese ha realizzato in media 100 consultazioni mediche al giorno. Il campo di Scutari è stato allestito e diretto dalle Associazioni tedesca e
  • 37. 37 austriaca dell’Ordine, che hanno provveduto agli interventi d’infrastruttura (strade, elettricità, ecc.) e all’installazione delle tende, nonché all’acqua potabile, ai viveri e ai medicinali. In Kosovo da luglio ad ottobre 1999, presso l’ospedale di Vucitrn (località situata tra Pristina e Mitrovica), un gruppo di nove persone inviate dall’OHFOM ha realizzato una missione medica incentrata prevalentemente sulla medicina generale, la ginecologia e l’assistenza d’emergenza. Con il ritorno in patria dei profughi kosovari, altri progetti sono stati avviati dall’ECOM per aiutare queste persone a ritrovare condizioni di vita ragionevolmente “normali”. In collegamento con l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) è stato avviato un programma a lungo termine denominato “Iniziative per le donne in Kosovo” volto a favorire azioni di donne per le donne, nel quadro della ricostruzione del paese. In questa stessa prospettiva, va ricollocato il “Progetto di Falegnameria” che ha permesso, grazie all’assistenza fornita dall’ECOM, di rimettere in funzione 150 botteghe di falegnameria per aiutare i connazionali a ricostruire le proprie case. 6.700 famiglie hanno beneficiato tra l’altro di 5.200 porte e 8.700 finestre prodotte nell’ambito del progetto e 800 case prefabbricate sono state
  • 38. 38 costruite e distribuite ai profughi che rientravano in patria. I volontari americani, austriaci, francesi, olandesi e tedeschi hanno partecipato alla conduzione delle operazioni durante la crisi del Kosovo, dando prova di una collaborazione estremamente efficace ed esemplare. In Bosnia nella città di Mostar, teatro, durante la guerra, di alcuni tra gli scontri più cruenti, l’Ordine ha lavorato insieme ad un partner locale, Altruist, per istituire un programma di assistenza domiciliare per i numerosi abitanti che cercano ancora di ricostruirsi una vita. Le persone in difficoltà ricevono supporto medico da un infermiere professionale, nonché assistenza socio-psicologica da parte di un assistente sociale. Altro aspetto della loro opera è costituito dalle pressioni che esercitano in favore di queste persone perché vengano aiutate con iniziative a livello governativo. In Libano, l’Associazione Libanese dell’Ordine sta lavorando instancabilmente per aiutare l’estenuata popolazione delle regioni meridionali nello sforzo di ricostruzione delle proprie case e delle proprie vite. L’Ordine si è anche impegnato a contribuire alla ristrutturazione delle 18 chiese danneggiate (melchite, maronite, latine e ortodosse) nell’area prossima al confine meridionale.
  • 39. 39 Inoltre, nel solo 2003 il Corpo di Soccorso tedesco dell’Ordine di Malta (Malteser), ha aiutato circa 185.000 persone in difficoltà - profughi e rifugiati - nella regione di Kuando Kubango nel sud est dell’Angola, fornendo cure mediche di primo soccorso. In particolare il Malteser ha rifornito di medicine e attrezzature mediche le strutture sanitarie, ha formato medici ed infermieri, ha realizzato campagne di vaccinazione e fornito cibo supplementare alle donne in gravidanza e ai bambini sotto i 5 anni. Per conto del governo provvisorio Afgano, poi, il Corpo di Soccorso tedesco (Malteser), sempre nel 2003, ha ampliato le attività nella provincia di Badghis nell’Afghanistan occidentale, dove già gestisce l’unico ospedale della provincia e dieci centri medici in quattro distretti. Nell’ambito delle azioni umanitarie a favore degli immigrati(8) nel Palazzo Magistrale giovannita di Malta il 28 giugno 2007 è stato firmato un accordo di cooperazione tra l’Ordine di Malta e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni OIM rappresentati da Jean-Pierre Mazery, Gran Cancelliere dell’Ordine, e Brunson McKinley, Direttore Generale dell’OIM(9) . L’accordo di cooperazione consente il rafforzamento, in particolare, dell’impegno comune nelle situazioni di emergenza e post-emergenza, anche per le eventuali fasi di ricostruzione.
  • 40. 40 Viene definita la cooperazione per fornire assistenza medica e sociale agli emigranti, assistenza e protezione alle vittime dei trafficanti, e per la promozione dei diritti umani a livello internazionale. Vi è, poi, l’azione di ricostruzione della presenza dell’Ordine di Malta nell’Europa Centrale e Orientale. Negli anni ‘80 il comunismo ha cominciato a vacillare in Polonia, ha continuato a franare nell’Unione Sovietica, per poi crollare definitivamente con la caduta del muro di Berlino, nel novembre 1989. Pur creando un nuovo assetto democratico in tutta l’Europa Centrale e Orientale, questo cambiamento ha anche aperto un vuoto nelle esistenza di milioni di cittadini. Quando le nuove repubbliche indipendenti hanno dovuto fare i conti con l’aspra realtà della vita economica in un mercato aperto, la disoccupazione è cresciuta e le strutture statali come scuole, ospedali e università si sono trovate a corto di fondi e risorse. La stabilità garantita dal totalitarismo ha spesso lasciato il posto a disordini e incertezze. Si sono aperte lotte per il potere politico ed economico. Antiche ostilità etniche, a lungo sopite, all’interno dell’ex Jugoslavia e in altre regioni sono esplose in conflitti sanguinosi. Inoltre, subito dopo la caduta del regime comunista nel blocco ex-sovietico, si possono constatare le molteplici e profonde azioni pervasivamente
  • 41. 41 mutilanti perpetrate a danno della Chiesa: ridotta, in effetti, quasi all’immobilizzazione per una sistematica tarpazione delle ali di sostegno all’azione di educazione e di carità. Allora una forza, certamente più benigna e che per molto tempo era stata soffocata dai regimi politici, è riuscita nuovamente a rifiorire; l’Ordine di Malta, dal canto suo, operando a livello nazionale ma anche attraverso le sue organizzazioni di soccorso internazionale, ha gradualmente ricostruito la sua presenza nell’Europa Centrale e Orientale. Le Associazioni Nazionali fondate all’inizio del secolo scorso sono riuscite a riprendere il loro lavoro. Attualmente, l’Ordine è attivo in Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Kazakistan, Kosovo, Lettonia, Lituania, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia e Ucraina. L’ampia e diversificata gamma di servizi sanitari, cure palliative e aiuti umanitari forniti in questi paesi, si è sviluppata dal nulla (nell’era comunista, all’Ordine era preclusa qualsiasi attività) e continua ad espandersi, man mano che nuovi membri e volontari si uniscono a quanti stanno lavorando per portare aiuto e assistenza ovunque sia più necessario. In Europa Centrale e Orientale prima del 1980 all’Ordine era proibito lavorare nei paesi comunisti e molti dei suoi membri sono stati esiliati o espulsi. Con
  • 42. 42 l’avvento di Solidarnosc, dal 1980 al 1989 la Polonia comincia ad aprire le porte all’assistenza dell’occidente ed il Malteser Hilfsdienst organizza il trasporto e la distribuzione di beni di soccorso attraverso le chiese polacche. Con la caduta del muro di Berlino, poi, l’Ordine risponde ad innumerevoli richieste d’aiuto con un vasto programma di soccorsi destinati a molti paesi dell’Europa Centrale e Orientale. Le organizzazioni nazionali dell’Ordine si ricostituiscono nella regione ed altre vengono create: Ungheria (1989), Polonia (1990), Lituania e Romania (1991), Repubblica Ceca (1992), Jugoslavia, Croazia e Ucraina (1993), Lettonia (1994), Albania e Slovenia (1995), Russia e Slovacchia (1996). L’Ordine predispone un piano di attività assistenziali a beneficio dei più bisognosi, in linea con il principio dell’Ordine “Tuitio fidei et obsequium pauperum”. Si intensificano le forniture di medicinali e di aiuti di altro genere. Competenze e know-how vengono trasferiti all’interno dell’Ordine alle organizzazioni nazionali nell’Europa Centrale e Orientale. Contemporaneamente allo sviluppo di rapporti di collaborazione a livello locale, vengono intensificati gli aiuti finanziari e le relazioni diplomatiche. Grazie all’efficace e costante sostegno dell’Ordine, i responsabili delle
  • 43. 43 organizzazioni nazionali nell’Europa Centrale e Orientale (ECO) continuano a sviluppare ulteriormente i loro progetti di assistenza. A Colonia nel 2003, poi, in occasione della prima Conferenza dei Segretari Generali ECO, si gettano le basi per un network di organizzazioni assistenziali e di sostegno reciproco; a Praga nel 2004 i Segretari generali ECO formano un comitato direttivo preposto alla creazione del network e all’intensificazione delle attività dell’Ordine nella regione; a Timisoara nel 2005 viene firmato un “Codice di partnership ECO”, finalizzato alla creazione di progetti di ulteriore cooperazione; a Cracovia nel 2006 ha luogo il primo workshop destinato a membri e volontari delle organizzazioni dell’Ordine nell’Europa Centrale e Orientale; a Budapest sempre nel 2006, infine, si definiscono visione, missione e identità del network ECO dell’Ordine, in occasione della Conferenza annuale dei Segretari Generali e della Conferenza del comitato direttivo ECO. “Dio sarà tutto in tutti” 1 Cor., 15, 28
  • 44. 44 _______________ (1) Vladimir Petrovsky, Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite, in occasione della mostra sull’Ordine melitense allestita presso il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra dalla Missione Permanente del Sovrano Ordine, sotto l’alto patronato del Direttore Generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e del Gran Cancelliere dell’Ordine, inaugurata in concomitanza con le riunioni della Commissione per i Diritti dell’Uomo. (2) Estratti dagli interventi dell’Ambasciatore Pierre-Yves Simonin, Delegato Permanente, e della signora Pictet-Althann, Primo Consigliere, dinanzi al Comitato Esecutivo dell’Alto Commissariato per i rifugiati (UNHCR), il 6 ottobre 1999. (3) Estratto dall’intervento dell’ambasciatore H. Liedermann, Osservatore Permanente, al X Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e il trattamento dei trasgressori - Missione Permanente dell’Ordine di Malta presso l’Ufficio delle Nazioni Unite (Vienna, 12 aprile 2000). (4) Rapporto Attività SMOM 2007. (5) Rapporto Attività SMOM 2007. (6) Volke Stapke, responsabile progetto Malteser International sull’isola di Giava (Abs: Rapporto Attività SMOM 2007). (7) Volke Stapke, ibid. (8) Gli esperti stimano nel 3% della popolazione del pianeta le persone interessate dal fenomeno delle migrazioni. Oltre 191 milioni di uomini, donne e bambini dunque che sono costretti per diverse ragioni a lasciare il proprio paese. Per 24.5 milioni, la causa dell’emigrazione è la guerra. (9) Istituita nel 1951, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni è la più importante istituzione intergovernativa in questo settore. Con 120 Stati membri, altri 19 con lo status di Osservatore e uffici in oltre 100 paesi, l’OIM risponde ai bisogni dei migranti e dei governi, promuove delle attività di assistenza al ritorno volontario e alla reintegrazione nei paesi di origine, lotta contro la tratta degli esseri umani, conduce delle campagne di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica e realizza dei programmi di assistenza sanitaria.
  • 45. 45 Prefazione Estremamente affascinato, da sempre, dal ruolo storico dell’Ordine e, dal momento della mia ricezione come Donato sette anni fa, dalla sua splendida dimensione ecclesiale e poliedricità esistenziale, ne ho approfondito le tematiche arricchendole anche con riflessioni, per estrapolazioni e collazioni compilative personali o di illustri Autori, elaborando un lavoro che, pur senza particolari pretese, avendo costituito per me un buon momento integrativo iniziatico, ritengo essere di un certo interesse. Non escludendo, tuttavia, che l’informazione possa divenire esperienza e che l’esperienza si trasformi in conoscenza, se l’approccio empirico del lettore non si consuma nella distrazione, come avvertiva Walter Benjamin, allora questo libro può avere un’ulteriore valenza inserendosi, sia pur marginalmente, nel solco di quelle Opere la cui vocazione esistenziale, la cui funzione antropologica è quella di concorrere a trasformare la memoria in esperimento, in costruzione dell’uomo. Questo libro, infatti, ha una sua utilità sia se ci si avvale del valore attivo delle sue enunciazioni, sperimentandolo e intendendolo come un momento di prassi o di essa eziologico, sia prendendo coscienza del proprio tempo e del proprio ruolo, aprendo spazi inusitati di senso tra il possibile e le sofferte certezze del mondo reale della vita quotidiana. Del resto, per dirla con Wittgenstein, i problemi della vita restano insolubili finchè si pensa di coglierli in superficie: essi devono essere percepiti e afferrati nella profondità, immersi nel flusso dell’esperienza e dell’esistenza. Una tale esperienza funge, quindi, anche da “acceleratore della coscienza” costituendo un’assicurazione morale di cui una società può disporre.
  • 46. 46 D’altro canto, si può giungere alla scoperta del proprio volto non comune, pur nella sostanziale eguaglianza della coscienza, rintracciando una propria singolarità scrutando nella propria storia. Ovviamente, istituzionalizzandosi nell’intimo di ciascuno una oggettiva argomentazione critica, non si può non scoprire l’inquietudine per la riaffermazione della propria finitudine, ma nel contempo si affievolisce la propria solitudine giacchè immersi nel coacervo solidale della confratellanza melitense e, soprattutto, grazie ad un più profondo e consapevole percorso di fede, anche attraverso ognuna delle pagine della storia della salvezza costituite dalle Sacre Scritture, progressivamente si è condotti verso orizzonti di amore più alti e perfetti spalancando gli occhi su quell’abisso di luce che è Cristo mentre l’incertezza lascia il posto alla consapevolezza, appunto, che “ solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo per il mondo”. Dunque, non solo d’estasi tratta il percorso del Cavaliere, bensì del vero e proprio innesto di un seme che germinando “apre la sua strada sotto il terreno sordo e opaco dell’esistenza terrena(1)”: ciascun passo “è da considerarsi come espressione della paziente educazione di Dio nei confronti della durezza di cuore o del collo indurito dell’uomo(2)”. Mi auguro, pertanto, che il lettore, rintracciando l’impulso nativo di questo lavoro che, direbbe Fuentes, obbliga a renderci conto della nostra immersione nel tempo tra vita, morte e memoria, scopra che “il significato del libro non è dietro di noi bensì che il suo volto ci guarda dal futuro(3)”. Mi auguro, infine, che questo lavoro possa “contribuire a rafforzare il fervore e la disponibilità dei Cavalieri e induca quanti aspirano a far parte della milizia giovannita a cogliere la palpitante attualità dei suoi ideali e a far propria la difesa dei principi cristiani(4)”. Cav. di Grazia Magistrale Raimondo Villano _______________ (1) Gianfranco Ravasi, I Colleghi del Vangelo, Sole 24 Ore, 2007. (2) Ibid. (3) Ezio Raimondi, Un’etica del lettore, Voci, Mulino, 2007. (4) S.A.E. il Principe e Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie; (Roma, dal Palazzo Magistrale, il 24 giugno 1995) Presentazione della pubblicazione “Cavalieri di Malta. Una leggenda verso il futuro”, a cura del Cavaliere di Onore e Devozione Barone Marcello Maria Marrocco Trischitta, Acismom, 1995.
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  • 55. 55 Raimondo Villano “Do not try to become a successful man, but rather a valuable man” Albert Einstein Born in 1960. Lives between Rome and Torre Annunziata. His wife is a biologist, pharmacist, social assistant and talented professor of sciences in the Classical and Scientific State High schools; the son is a brilliant university mathematician. Role: General Manager of Villano International Business Team from 2012 with 16 business, consulting & service activities (including: international affairs, high-end real estate, housing, construction and restoration, import-export, food, computer science, healthcare, art and culture); Member (since 2013), Associate Professor in History of Health Administration Pharmaceutical Department (2014) and Honorary Member of Ruggero II University of Florida State (BR, Miami, Florida, USA, 2015); Trader (since 1976), Independent Financial Trading Operator of Stocks and Forex (since 1983), Knight Sovereign Military Order of Malta (since 2002, presented by the Knight of Justice Fr. Giorgio Maria Castriota Scanderbeg, descendant of Eroe founder of the Kingdom of Albania); President of the Chiron social and humanitarian Foundation (since 1985); Single Director Chiron Publisher (since 2006). Academies: History of Sanitary Art -Ministry Cultural Heritage (2001), Neapolitan Society History of Italy (2008), Noble (2006), already Pontifical Tiberina), Melitensi Studies (2002), Medical Tradition Smithsonian Institution-USA (2010), International Society History Pharmacy, Noble Pharmaceutical Chemistry College (ad honorem, 2006). Over 100 conferences and chairs in dozens of congresses. He collaborates with important national and international magazines. He is Advisory Board Member for the US publisher DPC, which publishes in over 150 countries. Studies: Classical; Degree and Enabling: Pharmacy (1985); Certified courses of: Medicinal Plants; Cosmetic Techniques; Work safety; Food safety; History; Social Doctrine Church; Theology. Honorary degrees: Humanities and Social Sciences (2009); History and Philosophy (2010); Communication Sciences (2013); Diplomacy and International Studies (2015). Master honoris causa: Science Medical Ethics (2010). He was author, organizer and chairman of Security Course for Managers, obtaining High Patronats of Head of State and United Nations (2000), Diplomatic Councilor of Aerec dpt ENVA 2011-15, Secretary of International Committee Biothecnologies Wabt-Unesco 2008-13, member of World Academy Biomedical Technology (Unesco 2007-12), 11 years in IBD’s Health Security Scientific Committee (Security Court Company of Judiciary Court Appeal of Naples), Beaumont Onlus Foundation Cancer Research chaired by Nobel Prize Tarro and Prefect of Naples (2011-12), European Academic for Economic and Cultural Relations 2004-2015. For 32 years he is a member and holder of an important pharmacy until 2010. He has been a member since 1990, a 29 years Secretary from 1990 to 1995 (among the youngest in Italy) and President 2000-01 of Rotary Club Pompei-Vesuvius, 14 years Delegate Of District Governors 2100- Italy (more than 3.000 Rotarians and around 80 Clubs) and at ICR For Rotary Italia; in National Committee of Italy: Professional Ethics, World Action, Computer Science; among many international roles: archeology Pompeii-Carthage; Magna Grecia Prize Committee; author and presenter at the World Rotary Legislative Council on the International Day for the Protection of Life (2001-04). From 1986 to 1990 President of Naples, National Coordinator and Founder of Young Pharmacists Federation; National Representative Federative Syndicate. Assistant Professor of Microbiology in Pharmacy Faculty of Naples University (1985-90, Chair Prof. Lembo-National Istitut Superior of Health). International Group Member of the ISHP Pharmacopoeia Study (Berne University, 2012-13). As part of the “World no-tobacco day” events, he has participated in various initiatives at the Ministry of Health. Proponents and godfathers of various Honorary Members, including: Archibishop of Pompeii Francesco Saverio Toppi, since 2013 Servant of God in the Cause of Beatification and Canonization (Rotary, 1992); Dino De Laurentiis (proposed in 2000), Hollywood Film Producer and Career Oscar Award (Rotary, 2001); Antonio Greco, Court of Justice President (Rotary, 2000); Giulio Tarro, virologist and Candidate for the Nobel Prize of Medicine 2000 and 2015 (Asas, 2011); Gianni Rivera, Vice Soccer World Champion (Aerec, 2012); Patrizio Polisca, who was already assisting the doctors of Paul VI and John Paul II and the Pope’s Doctor with Benedict XVI and Francis and Vatican Health Director; Gualtiero Ricciardi, President of the Institute of Higher Health. International Awards: Honorary Diploma for Unique Exceptional Services in the 5 Actives of Rotary International President (Evanston 2001: only 100 / year
  • 56. 56 / 1.5 million members); Benevolence Anti-Crime-Task Force Rotary Italy, Albania, Former Yugoslavia, S. Marino (Zurich 2001); Sapientia Mundi-Ethics (Rm 2008); Gold Legion-Work Union (Rm 2010); Veritas in Charitate-Religion (2011); Bonifaciano-Culture and Society (2011); Norman Ac.-Publishing Gold Medal (Rm 2014); Norman Ac.-Health Galen (Rm 2014); Norman Ac.-Health Galen 2 ^ ed. (Rm 2015); Norman Ac.-Art photo Gold Medal (Rm 2015). National awards: Aesculapius-Health patronage Presidency Council of Italian Ministers (Rm 1987); LXVIII Piccinini Asas-Mi.BAC-Historical- Scientific Research (Rm 2006); LXV Stramezzi-Health (Rm 2007); Capitoline-Humanitarian Activity (Rm 2010); Tiberino-Culture (Rm 2012); LXXIV Serono-History and Literature (Rm 2012), Aerec- Culture (Rm 2013); Certificate of Merit for Public Health (Rome, DPR 2013): only 269 from 1800; Tiberin-Science (Rm 2014); LXXIV Piccinini Asas-Mi.BACT-Historical-scientific research (Rm 2014); Silver Medal for Merit Public Health (Rome, DPR 2016); Special Prize Asas-Mi.BACT-Historical studies in biomedical and pharmaceutical sciences (Rm 2016). He is the author of a large and qualified literary production of more than 790 health, professional, scientific, historical, religious, and artistic publications, most of which are in critical review, indexed and impact factor reviews; over 50 books (of which 14 with a total of 35 editions and 19 reprints, numerous translations also in English, French, German and Spanish) with prestigious publishers such as Zanichelli, with patronage from the Ministry of Cultural Heritage, Unesco, Rotary, University, etc. From nationally-recognized Headquarter offices in over 120 Italian Libraries (including: Quirinale, National Academy of Sciences, Ministries) and in more than 40 nations (including National Institute Health-USA, Nationale de France, Congress UK) Culture, Universities, Museums. At the Frankfurt Fair he debuted a book. Over 80 multimedia works (in several languages and multiple editions and reprinting) often of great prestige and published with prestigious publishers and patrons (including Bayer S.p.A.). Catalogs: Library of Congress UK Authority (NACO); Bibliothèque nationale de France; Deutsche Nationalbibliothek; Library of National Institutes of Health (NIH) U.S.A .; Magistrale Library S.M. Malta Order; Library of the Vatican Foundation Joseph Ratzinger-Benedict XVI; 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK since 2010; Opac Sbn with over 200 works; BAC Ministry Authority Card. Various books have appreciations from institutional authorities, including some European rulers and several times the Head of State and the Holy Father. * * * Some books: Global Information Society, 1996; Rotary for Men, 2001; Safety Management in Pharmacy (Dr. Renzulli, formerly United Nations Security Adviser, 2004); Art and History Pharmacy (presentation by Prof. Ledermann, President Em. International Society History Pharmacy, 2 ed., 2006); History and activities of SMOM (4 ediz., 2007); Pharmaceutical Meridianes between secular ethics and catholic moral (presentation by Prof. Tarro, Nobel Prize Candidate, 3 ed., 2008); Thesaurus Pharmacologicus (presentation by Italian Pharmacists President Dr. Mandelli 2009); Time sculpted in silence eternity. Reflections on diacronical investigation for homo faber memory (presentation by: honorable historical figures Fra’ von Lobstein; prestigious critics and Rotary International Governor Prof. Carosella, 6 rist, 2010); Pharmaceutical Activities of the Kingdom of Naples (presentation by President Italian Academy of Pharmacy History Dr. Corvi, 2010); Logos and theophany in digital time (presentation by Bishop Trafny, Dpt Science-Faith Pontifical Council Culture, 2012); Religious Aspects and ecclesial dimension SMOM (2013); Pharmacy Museums: echoing the past for a future ransom (presentation by Prof. Ledermann, Director of Library Switzerland, 2015); Photographs - about 200 of his works, selected for philosophical and creative themes among those realized in over 40 years (2015). Among the multimedia: Art and history pharmacy notes (patronage Italian Academy of Pharmacy History, 2002); Influenza A / H1N1 (patronage UNESCO, 2009). “I've learned so much from you, Mens... I learned that everyone wants to live on the top of the mountain, without knowing that true happiness lies in how this mountain has been climbed” Gabriel Garcia Marquez