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Raimondo Villano
Sovrano Militare Ordine di Malta
ATTIVITA’ SOCIALE
“Dunque chi vuole comprendere il mondo - e la Chiesa - di oggi,
chi vuole contribuire con piena coscienza delle proprie responsabilità
alla costruzione del loro futuro, deve conoscere il loro passato,
deve porsi di fronte alla loro storia.
Nessun albero può crescere in altezza se è privo di radici”
Mons.Walter Brandmüller
2
ISBN 978-88-904235-43, CDD 900 VIL tui 2008, 4^ edizione (esaurita),
pp. 390, Pergamena, ottobre 2009.
Con il patrocinio dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria (Mi.B.A.C.). Secondo
S.E. Ven. Balì Gran Croce di Giustizia Fra’ Franz Von Lobstein, già Gran Priore di
Roma e Membro del Sovrano Consiglio del Sovrano Militare Ordine di Malta, “il
libro si distingue per approfondita informazione e scorrevolezza di esposizione”.
Apprezzato da numerose Autorità civili, religiose e melitensi, tra cui: il Capo dello
Stato, il Santo Padre, S.A. E.ma il Principe e Gran Maestro del SMOM, vari regnanti
d’Europa e Alti Prelati.
Copyright: © 2009 Villano. Questo è un capitolo open-access che ne
consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi
supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di
riportare sempre autore e citazione originale.
3
Sovrano Militare Ordine di Malta
“L’esercizio della carità è [per la Chiesa] uno dei suoi ambiti essenziali,
insieme con l’amministrazione dei Sacramenti e l’annuncio della Parola…
La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale
che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura,
è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza”
Papa Benedetto XVI, Deus Caritas Est (22, 25)
ATTIVITÀ SOCIALE
Nella società contemporanea l’indigenza non si esprime più soltanto in
termini di precarietà economica ma, sovente, anche di dipendenza,
solitudine o esclusione.
La lotta all’esclusione e l’impegno per il reinserimento delle persone in
difficoltà sono parte integrante del programma di numerosissime
organizzazioni dell’Ordine in tutto il mondo.
Al di là di quanto descritto o approfondito in altre parti di questo lavoro,
l’Ordine crea e gestisce: istituti e servizi di assistenza per anziani;
assistenza ai giovani in difficoltà; assistenza a persone immigrate, rifugiate
e che chiedono asilo, senza fissa dimora, poveri, tossicodipendenti e
detenute; assistenza e servizi ai portatori di handicap.
La lotta melitense all’esclusione e l’impegno per il reinserimento delle
persone in difficoltà è costellata da una miriade di interventi specifici; tra
gli esempi di un più ampia, mirata, organica ed articolata azione tesa a
spezzare il ciclo della povertà e della disperazione vi è una splendida
realtà dell’Ordine in Sudafrica. Nascere in Sudafrica, nel distretto di
Ilembe, nella regione di KwaZulu-natal, significa essere destinato ad una
4
vita stretta in un ciclo apparentemente infrangibile di povertà, fame,
malattie e disoccupazione. Nelle aree più povere, un’infanzia trascorsa in
uno stato di fame perenne, passando attraverso un’istruzione inadeguata,
porta inesorabilmente alla disoccupazione. Per sopravvivere si è costretti a
ricorrere a misure disperate. Quando non c’è da mangiare, mancano i
vestiti per sé o per i propri figli, per molte donne e ragazze non c’è
alternativa alla prostituzione. Con l’88 % della popolazione positiva al test
per l’HIV/AIDS, la fase finale del ciclo della povertà è inesorabilmente
predefinita. Se per alcuni la morte giunge come una definitiva liberazione,
altri rimangono orfani o menomati, nel corpo o nella psiche.
Questa è la realtà di Ilembe Sudafrica nel 21° secolo.
Fin dai tempi della sua fondazione, spezzare questo ciclo di povertà e
disperazione è il lavoro della Confraternita del Beato Gerardo
dell’Ordine. Creata da un piccolo gruppo di volontari, nel 1992, oggi conta
più di 700 membri. Sorta nel comprensorio dove vivevano gli operai di
una vecchia cartiera a Mandeni, è dotata di un moderno complesso che
include una casa di accoglienza per bambini, un centro di assistenza e un
ospizio.
La Casa dei Bambini si prende cura non soltanto dei numerosi orfani di
genitori morti di AIDS ma anche di quelli che sin dalla nascita sono
positivi all’HIV. Alcuni di loro sono stati semplicemente abbandonati dalle
rispettive famiglie, troppo povere o con troppi problemi per continuare ad
occuparsi di loro.
L’Ospizio colma il divario tra l’ospedale e la casa, sia per i pazienti
dimessi dall’ospedale, ma incapaci di badare a se stessi, sia per le persone
5
che hanno bisogno di assistenza domiciliare, ma non possono essere
ricoverate.
L’Ospizio Beato Gerardo assiste gli infermi e i moribondi, fornendo
assistenza su base domiciliare, assistenza diurna ai degenti e formazione.
L’Ospizio offre inoltre un programma di terapia anti-retrovirale che vede
impegnati 16 consulenti terapeutici che si occupano di circa 300 pazienti.
Una parte di vitale importanza del lavoro della Confraternita è il
programma di educazione sull’aids, che mira ad offrire alla popolazione
locale indicazioni e su come evitare l’infezione da HIV, e come convivere
con l’AIDS.
Per il gruppo dei più piccoli, la Scuola pre-elementare e materna di
Whebede, a 25 chilometri da Mandeni, provvede ad avviare all’istruzione i
bambini dei lavoratori immigrati. In un’area particolarmente povera essi,
altrimenti, trascorrerebbero i loro primi anni di vita con scarsi stimoli
intellettuali. La scuola materna risponde anche ad un’esigenza vitale:
consente alle madri (che spesso devono crescere i figli da sole mentre i
mariti vanno a lavorare fuori) di procurarsi un proprio lavoro per
provvedere alle necessità della famiglia.
Una Clinica per la malnutrizione aiuta le madri ad accudire
adeguatamente i propri figli fornendo gratuitamente latte, cibo e proteine
per bambini che, troppo poveri, ne resterebbero altrimenti senza.
Per quelli che hanno già abbandonato la scuola, il Centro di sviluppo
comunitario Beato Gerardo combatte la disoccupazione insegnando alle
persone bisognose l’arte del cucito per incoraggiarle ad avviare un’attività
in proprio che sia indipendente dalla carità.
6
Parallelamente, un Club dell’amicizia organizza occasioni di incontro per
permettere agli anziani di uscire dall’isolamento e socializzare con gli altri.
L’impegno della Confraternita, volto a rendere più agevole l’esistenza di
persone che vivono in condizioni così difficili, non si ferma qui. Diversi
fondi sono stati istituiti al fine di provvedere a urgenti cure mediche per
pazienti che non possono permettersele. Per gli studenti, i cui genitori non
hanno i mezzi per provvedere alla loro istruzione, vengono offerte borse di
studio. Alle persone che si trovano in grave stato di bisogno vengono
forniti aiuti concreti. In caso di calamità naturali, infine, viene fornita
assistenza, non soltanto medica.
Attraverso tutte queste attività l’opera della Confraternita del Beato
Gerardo è stata giustamente descritta come “una sorgente di luce in
un’area oscura e sventurata(1)
”.
Nella società contemporanea, poi, in cui il nucleo familiare si occupa
sempre meno dell’assistenza a domicilio degli anziani ed occorrono
svariati servizi per semplificare loro la vita, compreso la gestione di case
per anziani. La maggior parte delle Associazioni dell’Ordine esplicano una
significativa attività in questo campo, grazie all’abnegazione dei membri e
dei volontari. La gamma di servizi offerti è ampia: visite a domicilio, cure
mediche, igiene personale, faccende domestiche, locomozione/trasporto ed
assistenza, gestione di servizi di chiamate di emergenza, consegna dei pasti
e della spesa a domicilio, ma anche organizzazione di vacanze e attività
ricreative.
Nel settore della gestione di case per anziani, poi, si distinguono le
Associazioni di Germania, Gran Bretagna e Spagna. l’Associazione
Britannica, in particolare, ha riferito che attualmente gestisce più di 60
7
case per anziani con un fatturato al 2006 di oltre 70 milioni di sterline
all’anno(2)
.
In Gran Bretagna “The Orders of St.John Care Trust”, fondato nel 1991,
gestisce con l’ausilio di uno staff di 3.300 elementi 25 centri residenziali e
di cura nonché 7 case di riposo per indigenti, accoglie attualmente 3.200
persone, fornisce servizi di assistenza diurna per altre 1.500 persone. Ogni
settimana i centri “Day Care” accolgono 1.500 persone, mentre i
programmi di volontariato forniscono assistenza a diverse centinaia di
anziani residenti in altri centri. L’Orders St. John Care Trust ha rilevato 22
case di accoglienza, un tempo proprietà di enti locali, nella contea di
Gloucestershire, dove uno staff composto da più di 900 persone assiste
circa 200 pazienti, un numero
sempre crescente dei quali è affetto da demenza. Il nuovo centro
commissionato dal Trust a Witney, Oxfordshire, è stato aperto nel 2006.
Un’altra casa a Marlborough, nel Wiltshire, è stata inaugurata
ufficialmente dal Gran Maestro. A Woodstock, Oxfordshire, è stato
costruito un altro centro, dotato di 80 posti letto, di cui 20 riservati ai
pazienti che devono rimanere sotto stretta osservazione.
Altri Paesi in cui l’Ordine possiede i centri specializzati più importanti
per l’assistenza agli anziani sono Germania e Stati Uniti, Argentina,
Austria, Belgio, Cile, Francia, Messico e Spagna. Ogni anno, comunque,
sono inaugurati altri centri.
In Germania, l’Associazione tedesca gestisce 12 case di accoglienza per
anziani, un ospizio, una sezione di cure palliative in un ospizio
specializzato nonché il centro di medicina palliativa di Bonn. Nel 2000
sono state aperte due nuove case di riposo, a Cottbus e a Wismar. Inoltre,
8
sono 90 i servizi di visite e sostegno domiciliare: vanno a trovare gli
anziani, li ascoltano, leggono per loro. Si impegnano affinché non siano
lasciati soli. Nel 2005, 6.000 anziani e infermi sono stati assistiti grazie a
76.000 ore di volontariato, offerte da 1.800 membri dell’organizzazione.
Gli iscritti ai Gruppi giovanili dell’Ordine sono oltre 9.000.
Negli Stati Uniti, l’Associazione federale (Washington) patrocina e
sostiene finanziariamente 6 centri per anziani (tre a New Orleans e gli altri
rispettivamente a Syracuse, New York e Washington).
In Spagna a Madrid l’8 maggio 2002 S.A. Em.ma il Gran Maestro Fra’
Andrew Bertie e S.A.R. l’Infanta Dona Margarita Duchessa di Soria hanno
inaugurato la casa per anziani Residencia San Juan Bautista con 84 posti
letto e 41 stanze (di cui cinque riservate a persone bisognose di cure
particolari); sempre a Madrid l’Ordine ha anche la più piccola Residencia
Virgen de Filermo, aperta nel 1996. A Valencia, poi, la Delegazione
organizza vacanze per gli anziani e nel corso di tutto l’anno assiste persone
anziane sole o bisognose offrendo loro l’opportunità di partecipare ad
eventi sociali o ad escursioni. Programma analogo è organizzato a
Barcellona dalla Fondacion Asistencia a Domicilio de la Orden de Malta.
In Francia, l’Associazione delle Opere Ospedaliere ha inaugurato, a
Nizza, la Villa Hélios St. Jean, specializzata nell’accoglienza di persone
affette dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile. Nel
2000, ha accolto 84 residenti.
L’Associazione dell’Ordine in Irlanda ha aperto nei pressi della sede
centrale di Dublino un centro sociale che offre pasti e possibilità di
socializzazione ad anziani e ospiti di una vicina casa di cura per
ipovedenti. Questa iniziativa si aggiunge al “lunch club” che nello stesso
9
centro fornisce pasti a prezzi contenuti cinque giorni alla settimana a
persone anziane e bisognose.
I volontari del Gran Priorato dell’Ordine in Austria forniscono un servizio
di assistenza a 42 persone anziane e malate. Visitando i pazienti nelle case
in cui sono ospitati, offrono loro non soltanto assistenza e conforto costanti
ma anche la possibilità di effettuare piccole escursioni di una giornata, o
anche vacanze più lunghe, molto gradite dagli assistiti che spezzano così la
monotonia della loro vita quotidiana. In una di queste case di accoglienza,
“Haus Malta”, il Gran Priorato assicura assistenza continua ad una media
di 45 ospiti anziani, in 33 appartamenti individuali, dove essi possono
vivere in piena dignità e rispetto della loro privacy. Un team di 18
infermieri tra professionisti e collaboratori si prende cura degli ospiti. Le
donazioni consentono di fare fronte ai lavori di riparazione e manutenzione
e di coprire le spese di quanti non sono in grado di pagare la propria quota.
Il Premier Secours de la Croix de Malte in Lussemburgo fornisce ad
anziani e disabili la consegna a domicilio dei pasti e della spesa a
domicilio nella città di Lussemburgo e nelle comunità di Bertrange e
Walferdange: nel solo 2005 ha fornito 14.256 pasti percorrendo 39.545
km; inoltre, in cooperazione con il Municipio, l’Associazione ha istituito
nel 2006 SOS-Seniors, servizio di telesoccorso a disposizione 24 ore su 24.
In Canada, i volontari dell’Associazione nazionale dell’Ordine prestano
aiuto in sei case di riposo che ospitano quasi 1.000 anziani della città e
delle aree circostanti.
Le tre Associazioni dell’Ordine negli Stati Uniti al Mercy Retirement and
Care Centre di Oakland e presso la Knight of Malta Free Clinic di Los
10
Angeles con molteplici attività spirituali, mediche e di soccorso di
emergenza si occupano degli anziani.
L’Associazione dell’Ordine in Colombia sta cooperando con
l’Associazione Spagnola nel quadro di un ambizioso progetto che intende
trasformare un edificio abbandonato a Bogotà in una casa di riposo con 70
posti letto per aiutare quanti nelle zone rurali sono ridotti in miseria.
Questo consentirà loro di ricevere cure mediche specialistiche disponibili
soltanto nella capitale.
I membri dell’Ordine in Cile si occupano di anziani abbandonati.
In Italia, tra l’altro, nel Gran Priorato di Napoli e Sicilia la Fondazione
Marchesa Matilde Maresca di Serracapriola(3)
annualmente accompagna
ed alloggia gratuitamente dieci persone tra anziani e portatori di handicap
presso un Hotel di prima categoria in località turistica di rilievo(4)
per otto
giorni. Le persone prescelte sono accompagnate da una Dama e da un
Cavaliere della Delegazione di Napoli con un minibus ed assistite nello
svolgimento di tutti gli adempimenti necessari alla ricezione in albergo ed
alla sistemazione nelle camere. Gli ospiti sono quotidianamente visitati da
una Dama e da un Cavaliere al fine di prendere atto di eventuali necessità
o per accompagnarli alle manifestazioni organizzate da Comune e Diocesi
nonché alle celebrazioni liturgiche. Nel corso della settimana, poi, un
cardiologo vicino all’Ordine presta la propria opera professionale di
assistenza volontaria(5)
.
L’Ordine gestisce in Francia una casa di riposo per anziani a Nizza
mentre Membri e volontari mettono il proprio tempo a disposizione delle
persone sole (a Parigi, Var, Alta Senna, Alta Garonna).
11
In tutto il Belgio una squadra di 570 volontari di tutte le età si muove per
raggiungere negli ospedali e nelle case di convalescenza infermi, anziani e
disabili. Assicurano loro visite regolari, trasporto e piccole attenzioni
inaspettate, come un mazzo di fiori o la lettura di un romanzo, per rendere
la loro vita un po’ più piacevole.
Per quanto concerne l’assistenza ai giovani in difficoltà, priorità per tutti
gli organismi dell’Ordine, va preliminarmente considerato che le
condizioni d’indigenza, di precarietà e i rischi di emarginazione sembrano
particolarmente crudeli e inaccettabili allorquando riguardano la gioventù.
I numerosi giovani inseriti nei corpi di volontari delle Associazioni
nazionali sono spesso nella posizione migliore per comprendere i problemi
dei loro coetanei e per dare prova di solidarietà. Tutto ciò, nondimeno, non
può bastare per combattere i problemi più seri. Ecco perché nella maggior
parte dei Paesi vengono affiancate altre azioni ad hoc, adattate alle
condizioni locali.
In Canada l’Associazione nazionale dell’Ordine gestisce a Montreal una
casa per giovani madri in difficoltà.
Negli Stati Uniti l’Associazione Americana da tempo sostiene
l’organizzazione Malta House of Good Counsel, nel Connecticut, che
ospita le future madri single prive di altri posti dove andare; dopo il parto,
Malta House offre consulenza, assistenza medica e servizi di formazione
per dotare le madri delle competenze necessarie per costruire un futuro
indipendente per se stesse e per i loro bambini; inoltre, fornisce supporto
finanziario e servizi ad un ampio ventaglio nell’importante progetto
assistenzale Women’s Care Center, nello Stato dell’Indiana, che
offre consulenze, informazioni e sostegno alle ragazze madri.
12
L’Associazione dell’Ordine in Irlanda ha aperto un centro socio-
educativo per giovani affetti da forme di invalidità, nei pressi di Lisnaskea,
nella contea di Fermanagh. Il centro, che sorge sulle rive di un lago, è
utilizzato anche dalle autorità sanitarie locali come casa di riposo e di
villeggiatura per persone con difficoltà di apprendimento. Nel 2005 nei
pressi del Centro, sono state ufficialmente inaugurate la Malta House e la
Rhodes House alla presenza del Grande Ospedaliere dell’Ordine e del
Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord. A Drogheda, 70 persone che
soffrono di differenti patologie sono assistite giornalmente da un
infermiere a tempo pieno coadiuvato da volontari. In seguito alla
disponibilità di ulteriori assistenti, che consentono ai ragazzi con difficoltà
di apprendimento di frequentare le scuole locali, i servizi offerti a
Drogheda sono stati ampliati al fine di aiutare le persone che devono
superare i postumi di un ictus o di lesioni cerebrali e gli adulti con
moderate difficoltà di apprendimento.
Importanti programmi in favore dell’infanzia e degli adolescenti a rischio
sono attuati dagli organismi dell’Ordine in America Latina, in particolare
in Brasile (São Paulo, Brasilia, Picos), in Cile e in Messico.
In Portogallo, l’Ordine raccoglie fondi per contribuire a progetti specifici
(a Lisbona, Gavaio e Crato), destinati ai bambini svantaggiati negli asili
infantili, agli adolescenti affetti da handicap psichici.
In Brasile, Messico e Cile l'Ordine si dedica a numerosi progetti per
l’assistenza ai bambini che vivono nelle favelas. Da molti anni a San
Paolo l'Ordine gestisce un istituto modello che presta cure mediche,
assistenza sociale, programmi scolastici e corsi di formazione per ragazze
madri. L'Associazione dell'Ordine in Messico si occupa di una scuola con
13
annesso convitto mentre a Puebla coordina un programma alimentare per
bambini malnutriti di età compresa tra i 10 mesi e i 10 anni. Ad Oporto in
Portogallo opera una casa per ragazze con problemi sociali. Asili
tradizionali funzionano in Germania e in Sud Africa. In Brasile, Messico
e Cile l'Ordine realizza ampi progetti per assistere i bambini che vivono
nelle favelas. Da molti anni a San Paolo l'Ordine gestisce un istituto
modello che presta cure mediche, assistenza sociale, programmi scolastici
e corsi di formazione per ragazze madri. L'Associazione dell'Ordine in
Messico si occupa di una scuola con annesso convitto. Asili per bambini
disabili operano in Brasile, Germania e in Sud Africa. Un'altra parte
importante delle attività dell'Ordine rivolta ai giovani è costituita dalla
creazione di gruppi giovanili di formazione in cui bambini e adolescenti
seguono corsi di pronto soccorso e sono sensibilizzati ad assumere
responsabilità sociali.
Le tre Associazioni dell’Ordine negli Stati Uniti svolgono molteplici
attività spirituali, mediche e di soccorso di emergenza presso la Knight of
Malta Free Clinica di Los Angeles a favore di bambini a rischio.
Inoltre, l’Associazione americana, con sede a New York e che copre l’area
orientale degli Stati Uniti, fornisce supporto finanziario e servizi ad un
ampio ventaglio di importanti progetti assistenzali tra cui il Project
Venerable Pierre Toussant che ad Haiti si occupa dei ragazzi senzatetto e
quello dell’organizzazione Hope for Haiti che offre assistenza educativa,
sanitaria e abitativa alla popolazione di Haiti e, in particolare, ai bambini:
con l’aiuto dell’Ordine, inoltre, il programma educativo si è esteso fino a
comprendere ben 35 scuole e 10.441 studenti mentre il programma
alimentare contribuisce a salvare la vita di oltre 4.000 bambini ogni anno.
14
I membri dell’Associazione Occidentale degli Stati Uniti, poi, a maggio
2006 hanno donato libri scolastici alla San Rafael’s School di San Rafael.
Nel Connecticut, invece, l’Association’s Shepherds Program
dell’Associazione Americana offre un futuro migliore ai giovani dei
quartieri degradati delle città affidandoli a “tutor” che agiscono come
modelli di comportamento positivo. Il programma, che attualmente si sta
occupando di 60 studenti in tre scuole diverse, ha visto il 90 % dei giovani
che hanno completato il corso di studi iscriversi alle scuole superiori.
In Sudan l’Associazione italiana melitense ACISMOM sta coordinando
una raccolta fondi per costruire una scuola secondaria femminile a
Rumbek(6)
che rappresenta una speranza per la popolazione locale
impegnata duramente, dopo 55 anni di conflitti etnico-religiosi, a
ricostruire socialmente, economicamente e moralmente la propria
comunità.
La campagna si propone di raccogliere un milione di euro, necessari a
coprire i costi per la costruzione delle strutture scolastiche e di accoglienza
e per la realizzazione di tutte le attività scolastiche, di cui beneficeranno
almeno cento ragazze per ogni ciclo scolastico.
Tra le ulteriori azioni sono annoverabili: in Germania l’organizzazione di
avvenimenti tematici a favore di adolescenti in crisi e in situazioni difficili,
più particolarmente rivolti alle famiglie di rifugiati o immigrati; in Belgio
campi per bambini sotto tutela giudiziaria; in Ungheria l’affidamento a
famiglie di 50 bambini abbandonati e l’accoglienza, ogni week-end, di
1.200 bambini denutriti; in Polonia l’insegnamento per bambini
svantaggiati, un centro cattolico di riabilitazione ed educazione per
bambini e adolescenti, un centro di intervento in situazioni di crisi per
15
giovani tossicodipendenti e farmacodipendenti; in Canada il Centro per
bambini disadattati sociali di Toronto e la Casa di accoglienza per
ragazze madri (14-25 anni) prive di ogni altra risorsa o asilo; a Melbourne
in Australia la gestione da parte dell’Ordine di una Friday Night School
rinomata a livello nazionale in cui gli studenti locali contribuiscono a
migliorare l’istruzione dei bambini immigrati aiutandoli a fare i compiti; in
Francia l’Ordine a Tours gestisce un centro per bambini con necessità
specifiche, un servizio che offre aiuto e sostegno a favore dei bambini
emotivamente disturbati; in Lussemburgo il Premier Secours de la Croix
de Malte ogni anno, per le festività natalizie, offre vestiario, cibi caldi e
giocattoli per i bambini alle famiglie bisognose.
L’Associazione italiana ACISMOM, poi, sta raccogliedo fondi per la
costruzione di una scuola per le ragazze sudanesi.
È attraverso una raccolta fondi che l’Associazione sta finanziano il
progetto che prevede la costruzione, a Rumbek in Sudan, di una scuola
secondaria per le ragazze sudanesi con lo scopo di fornire istruzione alla
popolazione femminile di quel Paese, affinché le donne acquisiscano le
capacità per sostenersi da sole, promuovere la formazione come strumento
per migliorare la loro vita ed acquisire opportunità in un Paese dilaniato da
oltre 50 anni di guerra civile in cui predominano miseria e malattie.
Inoltre, nella Repubblica Democratica del Congo, Paese in cui lo stupro
è usato come un’arma dalle numerose fazioni coinvolte in una guerra
civile che ha già stroncato oltre quattro milioni di vite umane, è stata
lanciata una campagna di raccolta fondi in cui nel 2006 il Malteser
International chiedeva di donare soltanto un euro per ciascuno dei 40
giorni di quaresima.
16
Per sensibilizzare alla campagna “40 euro per Bukavu” quanti
consideravano le sofferenze umane in Congo soltanto un argomento per
articoli di giornale e reportage televisivi, Ursula Mesmer, responsabile del
progetto per il Malteser International, ha pubblicato settimanalmente su
internet testimonianze delle esperienze da lei personalmente vissute
incontrando alcune delle vittime, molte delle quali appena adolescenti(7)
. I
membri dell’Ordine in Cile, poi, si occupano di bambini svantaggiati.
Per ognuno dei 40 euro raccolti grazie alla campagna, 15 vittime della
violenza ora possono ricevere cure mediche e psicologiche per tre mesi,
presso il centro di assistenza del Malteser International, a Bukavu. Il
Malteser International ha utilizzato parte dei fondi raccolti dalla campagna
per fornire alle molte vittime degli stupri, che sono ripudiate dai mariti o
dalle famiglie, una prima provvista di mais e pesce essiccato e in questo
modo ha potuto consentire loro di avviare una propria piccola attività di
rivendita di questi generi alimentari. Reinvestendone i ricavi in altri
rifornimenti hanno potuto provvedere così alle loro necessità ed a quelle
dei loro figli. Nel 2005, oltre 10.000 vittime di stupri o violenza sessuale si
sono rivolte per chiedere aiuto ai 300 centri di assistenza sostenuti dal
Malteser International nella Repubblica Democratica del Congo.
Nelle nostre società moderne, inoltre, appaiono i nuovi “lebbrosi” che
rischiano l’isolamento e l’esclusione: gli immigrati clandestini, i migranti
o spostati, i richiedenti asilo, le persone senza domicilio fisso, i dipendenti
dall’alcool o dalla droga oppure private della libertà, formano il grosso di
queste categorie vulnerabili.
Relativamente all’assistenza alle persone immigrate, in Germania dal
1989 l’Associazione tedesca offre i propri servizi di assistenza agli
17
immigranti, ai richiedenti asilo e ai rifugiati presso 13 centri di accoglienza
allestiti dalle autorità comunali, federali o statali. 450 delegati si dedicano
alle quotidiane esigenze dei residenti, prestando servizi di assistenza e
consulenza individuale affinché possano adattarsi nel migliore dei modi
alla vita di tutti i giorni ed inserirsi nella società.
Nel 2000, un’attenzione speciale è stata dedicata alle operazioni di
preparazione dei profughi del Kossovo che desideravano rientrare in
patria. In Colombia l’Associazione contribuisce alla ricerca di soluzioni
per i problemi dei profughi: ogni giorno, a Bogotà, ne giungono circa 800.
Quasi 2 milioni di persone sono attualmente sradicate dal proprio ambiente
e prive di sussidi. In Spagna, nel quadro di un accordo biennale con le
autorità regionali, la Delegazione di Valencia dell’Associazione spagnola
ha gestito sino ad oggi un Centro residenziale per immigranti
accogliendoli per periodi anche di 3 mesi. Ai residenti, oltre all’alloggio e
ai pasti, è stato assicurato un aiuto diretto per la ricerca di un posto di
lavoro e per l’integrazione sociale. Finanziato dall’Unione Europea, questo
progetto presenta un bilancio estremamente positivo. In Francia il
progetto “Platforme Famille” a Parigi si occupa di coloro che chiedono
asilo e delle loro famiglie: vengono assistiti nella ricerca di un alloggio,
delle scuole per i bambini, per l’assistenza sociale, nell’inserimento nella
società o per il rimpatrio. Negli Stati Uniti tra i progetti finanziati
dall’Associazione americana (New York) a favore dei lavoratori
immigranti in Florida, spicca la Missione S. Anna che accoglie 500
famiglie, per lo più immigrati clandestini di origine messicana. In Libano,
con la partecipazione di una ONG italiana e dell’Ordine dei Monaci
Antoniani, l’Ordine di Malta ha potuto attuare un programma di “sostegno
18
per il rientro dei profughi”, cofinanziato dall’Unione Europea. Obiettivo
dell’azione era di incoraggiare il rientro delle persone costrette in
precedenza ad abbandonare la regione di Jezzine, nella zona meridionale
del paese.
Altra attività tradizionale dell'Ordine è fornire assistenza ai rifugiati e a
coloro che chiedono asilo. Attualmente l'Ordine gestisce istituti e progetti
a lungo termine in Francia, Germania e in Tailandia. Quando le
circostanze lo richiedono, l'Ordine offre il proprio aiuto con progetti a
breve termine. In Kosovo, poi, l’Ordine ha promosso interventi di
generazione del reddito per i rimpatriati appartenenti alle minoranze
etniche per favorire l’autosufficienza e la responsabilità personale tra
Kosovari-Albanesi, Serbi e Rom. Numerosi progetti sono attualmente in
corso anche in Afghanistan per aiutare le famiglie dei rifugiati e per
ricostruire e sviluppare il sistema sanitario nazionale.
Nell’ambito dell’assistenza a persone prive di alloggio o senza fissa
dimora, in Belgio oltre 120 volontari (capaci di totalizzare
approssimativamente 8.000 ore di lavoro ogni anno) coadiuvati da
infermiere e personale stabile garantiscono il funzionamento permanente
dei due centri di accoglienza e di cura “La Fontaine” creati
dall’Associazione belga a Bruxelles e a Liegi a beneficio di oltre 18.000
persone prive di alloggio e più svantaggiate, con l’intento di far recuperare
loro un minimo di dignità. Infermeria, docce, barbiere, lavanderia,
laboratorio di cucito e bar sono alcuni dei servizi offerti dai centri. Nel
corso dell’anno, oltre ventimila persone hanno così potuto ritrovare fiducia
e assicurarsi un po’ di comfort. Ciascuno dei centri di accoglienza La
Fontaine riceve in media 45 visite al giorno. Al fine di estendere
19
ulteriormente l’opera dell’Ordine tra i senzatetto, un terzo centro La
Fontaine nella regione fiamminga del paese è attualmente in fase di
realizzazione.
In Francia in inverno, tutti i venerdì e sabato notte, un veicolo mobile con
quattro soccorritori percorre in lungo e in largo la capitale per aiutare le
persone senza domicilio fisso. Dal 15 dicembre 1999 al 15 gennaio 2000,
le ambulanze dell’Associazione francese hanno partecipato all’operazione
“Buon Samaritano” allestita in occasione del passaggio al nuovo
millennio. Le squadre di volontari dell’Ordine hanno appoggiato
direttamente le squadre di soccorso di Parigi, esplorando le strade alla
ricerca dei senzatetto. La chiatta “Le Fleuron”, ormeggiata sulla Senna
nel cuore stesso di Parigi, accoglie persone senza domicilio fisso, anche
accompagnate dal proprio cane che, spesso, rappresenta l’estremo rimedio
contro la completa solitudine. Insediato nel cuore pulsante della capitale
francese, sul Lungosenna, la chiatta “Le Fleuron” è una struttura di
accoglienza e di reinserimento sociale per i barboni accompagnati dal loro
cane creata in sinergia dall’Associazione francese dell’Ordine e dalla
fondazione “30 Millions d’Amis” (un’associazione di protezione degli
animali). Un anno di attività in cifre: 13.600 pernottamenti per i barboni, 4
cani accolti in media ogni notte, 15.200 pasti, 12 volontari che si
avvicendano in turni di 8 per notte per assicurare l’accoglienza, il servizio
e l’animazione; 36 anni è l’età media dei senzatetto accolti a bordo del
barcone. Il 30-40% delle persone ospitate a bordo si è reinserito
professionalmente, il 5% ha iniziato un corso di formazione e il 10% è
rimasto senza attività. Il 40% degli ospiti sono richiedenti asilo.
Successivamente alla permanenza sul Fleuron e al recupero di una certa
20
stabilità d’alloggio, il 35% di queste persone è stato ammesso in centri
abitativi e di reinserimento sociale. Nel 2006 Le Fleuron ha aiutato 900
persone in difficoltà, offrendo 17.383 pernottamenti. Una seconda chiatta
sulla Senna è in fase di allestimento. In Svizzera e in Ungheria l’Ordine
gestisce istituti per la cura e l'alloggio dei senzatetto. Attività in questo
settore vengono svolte anche in Germania, in Italia e negli Stati Uniti.
In Canada l’Associazione nazionale dell’Ordine si occupa: ad Ottawa di
un progetto per una casa di cura diurna, nonché di un ricovero per
senzatetto; a Toronto di attività che comprendono la gestione di una mensa
e di un ricovero per senzatetto; a Vancouver della gestione di cliniche
oculistiche per quanti non sono coperti dal servizio sociale e, quindi, privi
della necessaria assistenza.
Le tre Associazioni dell’Ordine negli Stati Uniti con squadre di volontari
a Seattle cucinano e servono pasti regolarmente alle famiglie che
utilizzano il Sacred Heart Shelter come casa temporanea mentre a San
Francisco servono alla mensa della St. Anthony’s Dining Room che
fornisce 2.000 pranzi al giorno ai senzatetto; il Saint Patrick Center
dell’Associazione Americana a St.Louis, poi, gestisce 19 programmi che si
occupano di oltre 10.000 senzatetto ogni anno.
A Sydney in Australia l’Associazione sostiene Gorman House che offre
vitto e alloggio a uomini e donne alcolizzati e senza casa.
Anche in Uruguay, ad opera dell’Associazione dell’Ordine, si segnala la
gestione di un programma destinato ai senzatetto.
In Francia, poi, l’Associazione melitense alleste mense per i poveri di
Parigi durante l’inverno ed in Alta Senna, Rhone e Vaucluse. Nel 2006,
inoltre, la sola Associazione Tedesca dell’Ordine nelle sue mense per i
21
poveri ha fornito ben 3,8 milioni di pasti ai bisognosi. In Spagna a Madrid
e nella Cataluna, membri e volontari gestiscono varie mense per le persone
bisognose. Servizi di mensa ed assistenza sono diffusi anche presso
Priorati e Delegazioni in Italia a cura dell’Associazione e dell’Ordine.
Relativamente all’assistenza ai tossicodipendenti tra le più attive nel
settore sono annoverabili l’Associazione tedesca e l’Associazione
portoghese, segnatamente mediante la costituzione di centri di
riabilitazione; altre significative attività di recupero sono svolte in
Ungheria e Polonia.
Per quanto concerne l’assistenza ai detenuti, l’Associazione nazionale in
Portogallo presta servizi di assistenza sociale e morale ai detenuti nel
carcere Caxiàs di Lisbona. In Ciad, all’interno del carcere della capitale
N’Djamena, l’Ordine mantiene strutture mediche permanenti che, nel solo
2000, hanno fornito 5.698 interventi di consultazione e cura, contribuendo
così a rispondere all’enorme richiesta di medicinali da parte dei detenuti
che non dispongono degli adeguati mezzi finanziari. Questa presenza,
affiancata da un programma di regolari visite individuali, ha avuto
ripercussioni favorevoli in merito al rispetto dei diritti dei detenuti.
Vi è, poi, l’assistenza alle persone portatrici di handicap, prevista nei
programmi di azione di tutte le Associazioni dell’Ordine, che si prefigge di
migliorare la qualità della vita dei disabili, di garantirne l’autonomia e di
agevolarne l’integrazione nella società. Gli interventi possono assumere
forme materiali, morali o spirituali e riguardano le cure, i problemi della
vita quotidiana, i servizi di trasporto, l’attività professionale e il tempo
libero. In Francia l'Associazione gestisce nove istituti specializzati
22
nell’assistenza ai disabili gravi. Altri Istituti operano in Ungheria, Polonia,
Libano, Ecuador e Stati Uniti.
In tutte le regioni sono organizzati programmi di visite a domicilio e di
attività ricreative. Germania, Polonia, Repubblica Ceca e altri Paesi
propongono specifici servizi di trasporto.
La gestione di centri per persone portatrici di handicap fisici, mentali o
affette da problemi comportamentali è particolarmente sviluppata in
Francia, dove l'Associazione gestisce cinque istituti specializzati nel
trattamento dei disabili gravi, nonché nei Paesi in cui l’Associazione
francese è presente e apporta il proprio sostegno. Nel 2000 l’Associazione
delle Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) ha
aperto due centri per giovani autistici, a Rochefort-sur-Mer e a Sallanches.
Altri Istituti per disabili operano in Ungheria, Ecuador e Libano.
In Grecia, la collaborazione dell’OHFOM ha portato all’inaugurazione
della Casa di Zitsa, un centro educativo e di accoglienza per soggetti
autistici nella regione dell’Epiro. L’OHFOM partecipa altresì alla gestione
di centri in Bulgaria, Ecuador, Libano e Siria destinati ai bambini portatori
di handicap fisici o mentali.
A Sydney in Australia l’Associazione aiuta il Norma Parker Respite
Centre, centro di supporto per l’assistenza a persone disabili.
Tra i servizi ai portatori di handicap, l’Associazione dell’Ordine a
Malta (MASMOM) consegna pasti e spesa a domicilio sull’isola di Malta
e sull’isola di Gozo, l’Irlanda, il Cile e altri Paesi hanno allestito laboratori
di formazione per disabili. In Spagna l’Ordine sviluppa programmi di
assistenza per i bambini affetti da sindrome di Down in collaborazione con
la Fundacion Alba e la Fundacion Boscana mentre a Madrid giovani
23
volontari collaborano con la Fundacion Gotse per offrire occasioni di
contatto sociale ai bambini affetti da handicap psicologici o fisici; progetto
analogo è portato avanti anche dal gruppo di volontari della Delegazione
delle Baleari in collaborazione con la Fundacion Amitica; sempre la
Delegatione Andalusa organizza tutti gli anni un campo estivo nei dintorni
di Cadice per giovani con handicap psichici o fisici. L’Ordine coordina in
Francia 5 centri per disabili (Parigi, Fontane Francaise, Rochefort, 2 a
Montegut d’Auch) e 3 centri per pazienti autistici (Rochefort, Vigneux-
sur-Seine, Sallanches).
I Campi internazionali estivi per giovani disabili, organizzati ogni anno
da oltre cinque lustri in un diverso Paese europeo, sono un’altra attività
tradizionale per le Associazioni nazionali dell’Ordine, cui prendono parte
numerose delegazioni. Negli ultimi anni, i campi si sono svolti in Svizzera
(1994), Germania (1995), Polonia (1996), Austria (1997), Belgio (1998),
Italia (1999) e Irlanda (2000). Nel 2005 il Campo Internazionale a Colonia
è stato in concomitanza con la Giornata Mondiale della Gioventù.
L’edizione 2007 ha avuto luogo dall’11 al 18 agosto a Champery, in
Svizzera, nel Cantone Vallese, a 1050 metri di altitudine, ai piedi dei
Dents du-Midi e dei Dents-Blanche: più di 500 persone (150 disabili, 270
assistenti provenienti da oltre 20 differenti paesi e 80 volontari locali)
hanno preso parte a questa edizione organizzata dal Servizio Ospedaliero
dell’Ordine di Malta in Svizzera. Nel corso della settimana i partecipanti
sono stati coinvolti in numerose attività: i giochi olimpici, incontri
culturali e spirituali, escursioni sul lago di Ginevra e nelle montagne
limitrofe a Champery.
24
Altri campi vengono allestiti in Austria, Ungheria, Romania, Svizzera e in
Libano.
In occasione del Grande Giubileo, grazie ad una mobilitazione senza
precedenti nella storia delle organizzazioni dell’Ordine, centinaia di
disabili hanno potuto recarsi in pellegrinaggio a Roma da ogni parte del
mondo.
L’Ordine, poi, organizza per i portatori di handicap anche un
pellegrinaggio annuale a Lourdes ed in altri luoghi sacri.
Tra le ulteriori attività in Italia, nel maggio 2000 è istituita a Messina la
Fondazione di Diritto Melitense Donna Maria Marullo di Condojanni(8)
dell’Ordine di Malta per promuovere in tutta la provincia la prevenzione
dei terremoti oltre a numerose altre iniziative nel campo della protezione
civile (quali, ad esempio, esercitazioni di pronto intervento). La
Fondazione si avvale della collaborazione dell’Associazione dei Cavalieri
Italiani dell’Ordine e di tutte quelle organizzazioni pubbliche e private in
linea con i suoi fini. L’interesse dell’Ordine di Malta per i terremoti è
iniziato con il sisma di Gibellina. La Fondazione, tra l’altro, si propone di
affrontare le grosse problematiche dal punto di vista della prevenzione: a
Messina, ad esempio, in alcune parti della città i condomini hanno strade
di accesso molto piccole e ciò crea problemi per l’intervento di soccorsi
che dovrebbero arrivare eventualmente dalle caserme, situate anch’esse nel
territorio abitato; le vie di fuga dalla città (che ancora non sono state
studiate); lo stoccaggio del materiale che potrebbe servire. A questo
proposito il Conte Marullo ha annunciato un’intesa di massima con la
Prefettura di Messina, posta all’attenzione del Ministero dell’Interno, per
ottenere la concessione di un’area demaniale situata in prossimità della
25
stazione da dedicare allo stoccaggio dei materiali di soccorso già
disponibili: 20 automezzi, 20 roulotte, 1000 tende, vestiario, medicinali e
generi di conforto.
In molti Paesi dell’ex Unione Sovietica il crollo politico ha causato un
profondo impatto sull’offerta di servizi sanitari e di assistenza sociale e se
la situazione è sensibilmente migliorata nelle repubbliche indipendenti che
continuano a consolidare le proprie infrastrutture politiche ed economiche
sussistono, tuttavia, molte aree in cui i servizi di assistenza forniti dallo
stato sono insufficienti, a fronte delle esigenze di una parte degli abitanti
più bisognosi e delle comunità più isolate. Attraverso le sue Associazioni
nazionali e i suoi programmi di aiuti all’estero, l’Ordine sta contribuendo a
colmare queste lacune.
In Albania, l’Ordine opera con la sua organizzazione umanitaria non-
governativa, Malteser Ndihmon Ne Shqiperi (MNSH), fornendo servizi
sanitari e sociali a favore di soggetti vulnerabili, nelle prefetture di
Shkoder e Lezher.
In Ungheria, il servizio di soccorso dell’Ordine gestisce in diverse regioni
del Paese 12 case che ospitano anziani e disabili. Nel quadro di un nuovo
esperimento, l’Ordine ha avviato un programma per il recupero dei
villaggi abbandonati in seguito alla emigrazione verso le città dei loro
abitanti alla ricerca di migliori condizioni sociali. Al centro della prima
iniziativa, il villaggio di Tarnabod, a circa 45 km da Budapest, dove le
case abbandonate sono state comprate e riparate, i giardini coltivati, il
locale asilo infantile ampliato ed un autobus è stato donato al fine di
assicurare il trasporto a quanti lavorano nelle vicinanze. Il programma
prevede inoltre corsi di formazione e istruzione per gli abitanti del
26
villaggio. La mancanza di alloggi costituisce ancora un grave problema
che interessa circa 50.000 persone delle quali 30.000 a Budapest.
L’Ordine, ancora, possiede Centri di Sostegno per le famiglie che
assistono 2.200 persone in nove città. Prodotti agricoli e donazioni
vengono inoltre raccolti e consegnati ai bisognosi: nel 2005, è stato
possibile distribuire in questo modo a 167.000 persone donazioni per un
valore di oltre 1,8 milioni di euro. All’insegna dello slogan “Donare è una
gioia”, il MMSz ha organizzato per Natale una raccolta di generi
alimentari nei grandi supermercati di tutto il Paese: le 90 tonnellate di
prodotti raccolte sono state distribuite alle persone bisognose. In occasione
delle inondazioni che nel 2005 hanno colpito sia l’Ungheria che la
Romania, il MMSz si è mobilitato ancora una volta. In collaborazione con
la Radio ungherese ha organizzato una raccolta chiamata “Una goccia per
l’umanità”, grazie alla quale 3.480 pacchi con generi di prima necessità
sono stati inviati alle vittime delle alluvioni in Transilvania, mentre altri
1.000 sono stati spediti in Ungheria.
In Lituania, l’Ordine ha avviato un programma di volontariato di
assistenza domiciliare che avvicina giovani e anziani. Più di 200 giovani
volontari offrono un’ insieme di assistenza infermieristica, sostegno
spirituale e assistenza domiciliare agli anziani, molti dei quali hanno visto i
componenti più giovani della loro famiglia lasciare il paese, in cerca di
lavoro.
In Polonia l’Associazione da tempo fornisce supporto finanziario e
materiale ad un centro di ricovero diurno a Cracovia, gestito dalle Suore
della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, che si prende cura di 136 bambini e
ragazzi tra 2 e 17 anni provenienti da famiglie disgregate e di alcoolisti.
27
Grazie al sostegno materiale e finanziario dell’Ordine, ai bambini sono
regolarmente offerte occasioni di svago nonché una vacanza estiva ogni
anno in montagna o al mare. Nel Centro di Assistenza di Puszeczykowo,
21 persone affette da disturbi psichici hanno seguito costantemente una
terapia occupazionale eseguita da un team di otto operatori coadiuvati da
cinque volontari. Nell’aprile 2005, il primo di una serie di laboratori
previsti dalla Fondazione dell’Ordine in Polonia ha offerto una serie di
terapie occupazionali in arti plastiche, musica, tessitura, cucito,
informatica, economia domestica e ceramica a 30 persone affette da
leggeri o severi handicap psichici. Il Centro di Intervento in caso di Crisi
di Katowice continua a fornire assistenza e supporto ai tossicodipendenti (i
cosiddetti “figli della strada”), mentre la Sezione dell’Alta Slesia ha
prestato volontari ad un centro di assistenza per disabili a Borowa Wies.
Contemporaneamente, un team di medici e infermieri, supportato da uno
psicologo e da un kinesiterapista, offre assistenza completa a pazienti in
stato vegetativo persistente (sindrome apallica) in un ospedale con 30 posti
letto ad Olsztyn nel nord-est della Polonia. Infine, l’Ospizio Beato Gerardo
di Olszten, aperto nel marzo 2004, offre attualmente assistenza sanitaria
completa attraverso un team di medici, infermieri, uno psicologo e un
terapista. Sono stati inoltre organizzati pellegrinaggi periodici per disabili,
mentre molti bambini polacchi affetti da varie forme di handicap sono stati
ospitati in campi estivi, cosa che ha consentito loro di spezzare
piacevolmente la routine della loro vita abituale.
Un nuovo importante centro, infine, sta sorgendo a Cracovia: il Centro di
Assistenza per i bambini disabili e per i loro genitori, l’ultimo in ordine di
tempo ed il più grande impegno assunto dall’Associazione Polacca
28
dell’Ordine. Ultimato nel luglio 2006, questo nuovo splendido centro
nell’area meridionale del Paese, ha una superficie di 1.550 metri quadri e,
grazie alla sua capacità di offrire assistenza a circa 2.500 famiglie con
bambini disabili, è la più grande tra le strutture di questo tipo in Polonia, e
verosimilmente in tutta l’area centrale dell’Europa Orientale. Il centro
fornisce assistenza specialistica, diagnosi e terapie a bambini affetti da
turbe dello sviluppo, con una struttura per i pazienti esterni in grado di
servire circa 50 famiglie ogni settimana, ed un centro di assistenza
attrezzato per accogliere fino a 50 bambini in età prescolare. Nel 2005 ben
1.828 volontari hanno offerto 76.214 ore del loro tempo, effettuato
interventi di prima assistenza sanitaria su 12.301 persone, formandone
2.011 alle tecniche di pronto soccorso.
Nella Repubblica Ceca, poi, da una piccola realtà iniziale
l’organizzazione di soccorso Maltézska Pomoc o.p.s. si è sviluppata fino a
diventare una delle cinque organizzazioni di assistenza più rinomate nel
Paese nonché l’unica organizzazione no-profit abilitata all’attività di
supervisione sanitaria e di pronto soccorso. Il suo scopo consiste nel
colmare qualsiasi lacuna nell’assistenza a favore delle persone che
soffrono o che sono in difficoltà. A tal fine, si avvale di uno staff composto
da 12 membri permanenti e da 200 volontari, dislocati nelle otto principali
città di Praga, Brno, Olomouc, Èeské Budìjovice, Melnik, Hradec,
Králové, Uherské Hradišt, e Ostrava. Gli operatori si prendono cura di
persone malate o sole, siano esse giovani o anziane, oltre a coloro che sono
affetti da handicap o colpiti dalle conseguenze di calamità naturali (si veda
la sezione Soccorso di Emergenza del presente Rapporto di Attività).
29
In Russia, una mensa a San Pietroburgo serve giornalmente 600 pasti
gratuiti a poveri, bisognosi o persone disabili. La mensa è stata gestita per
oltre dieci anni dai gruppi del Malteser della diocesi tedesca di Würzburg,
in collaborazione con partner della comunità di San Pietroburgo. Questo
servizio ha un costo annuo di 140.000 euro, utilizzati per l’acquisto di
generi alimentari in città. Il lavoro a San Pietroburgo “stabilisce
un’importante alleanza” tra Russia e Germania, “sulla base della
compassione, della carità e della solidarietà umana(9)
”.
In Romania, poi, vi è il Centro Sociale per bambini disabili a Kluj gestito
dall’Ordine in collaborazione con l’amministrazione locale.
Nella Repubblica di Lituania, dopo essere stata considerata
un’organizzazione illegale negli anni della dominazione sovietica, l’Ordine
ha ormai ristabilito una presenza crescente attraverso il sostegno, in
particolare, del Malteser-Hilfsdienst (MHD), il servizio ospedaliero
dell’Ordine in Germania e del suo dipartimento per gli aiuti all’estero,
Auslandsdienst. Inoltre, “grazie ad una strategia, un piano molto chiaro ed
all’entusiastico impegno di molti volontari, si è potuto aprire 32 sezioni di
Maltos Ordino in 22 città e creare un’organizzazione giovanile molto
attiva che conta già 400 iscritti(10)
”.
Non è stato un percorso facile. Nei primi giorni della Repubblica
indipendente non esistevano leggi e normative chiare che
regolamentassero i diritti e gli obblighi degli enti caritatevoli. Inoltre,
l’organizzazione del MOPT, ancora in fase embrionale, incontrava qualche
resistenza da parte di alcuni settori governativi, a livello nazionale e
regionale, mentre la società lituana generalmente nutriva riserve sul
coinvolgimento di altri paesi nei suoi affari interni. Prima del suo ingresso
30
nell’UE, nel 2003, la Lituania vantava il tasso di crescita economica più
elevato di tutti gli Stati candidati o membri, ma un’imposizione fiscale
relativamente pesante da un lato, e un basso livello salariale, dall’altro,
hanno determinato una massiccia emigrazione della popolazione attiva
verso l’Irlanda, il Regno Unito e altri Paesi europei: alla fine del 2004,
erano emigrate ben 360.000 persone, lasciando scoperti molti posti di
lavoro. “A quanto sembra, siamo arrivati al punto in cui non è più chiaro
chi, in futuro, resterà a lavorare in Lituania”, dice Arvydas.
“I giovani emigrano, abbandonando i membri più anziani delle loro
famiglie, molti dei quali hanno perso i loro risparmi, a causa
dell’inflazione elevata. Oggi sono così poveri da non potersi comprare le
medicine di cui hanno bisogno”. La risposta del MOPT è stata il lancio di
un programma di assistenza domiciliare basato sul volontariato, che
avvicina giovani e anziani. Avviato nel 1998, con il sostegno di fondi UE,
il programma ha offerto una formazione teorica e pratica ad un gruppo
iniziale di 200 ragazzi che ormai agisce come una “famiglia virtuale”, per
le persone anziane a cui vanno a fare visita ogni settimana. Coordinato da
cinque uffici nelle città principali, il programma offre una combinazione di
assistenza infermieristica, sostegno spirituale e assistenza domiciliare agli
anziani soli. “Avere costantemente contatti umani con qualcuno che si
preoccupa del loro benessere, che prepara loro da mangiare, è
estremamente importante per queste persone”, dice Arvydas. “Per loro,
quell’aiuto sembra davvero provenire dal cielo”. Il MOPT continua a
svilupparsi in Lituania e all’estero, attirando altri volontari. Grazie ad una
recente donazione da parte dell’Ambasciata Britannica a Vilnius, nel 2006
31
è stato possibile varare un nuovo piano di formazione, finalizzato al
potenziamento delle capacità di gestione dei volontari.
Nella Repubblica Ceca il Centro Sociale di Melnik è una struttura
modello nel suo genere: offre assistenza continua ad aree colpite da
calamità naturali o di altro genere. Originariamente istituito per la regione
che aveva riportato i danni più gravi durante le disastrose inondazioni del
2002, il centro contribuisce attivamente allo sviluppo della comunità,
fornendo anche consulenze individuali e assistenza psicologica alle
persone colpite. Da dieci anni, ormai, i volontari del Maltézska Pomoc a
Èeské Budìjovice nella Boemia del sud, assicurano il trasporto giornaliero
a scuola di 42 bambini affetti da handicap. Tra le altre attività abituali,
caratteristica è la raccolta e la distribuzione, per Natale, di generi
alimentari e giocattoli destinati ai bambini di famiglie con difficoltà
economiche.
Nel 2005, la raccolta “Cerca di fare un miracolo” è stata organizzata in
vari supermercati di diverse città. In totale, sono stati raccolti più di 7.300
prodotti alimentari e centinaia di giocattoli. Con l’aiuto
dell’organizzazione americana “Wheelchair Foundation”, Maltézska
Pomoc ha distribuito finora oltre 200 sedie a rotelle a persone bisognose
nella Repubblica Ceca. Maltézska Pomoc gestisce, inoltre, regolarmente
una serie di campi estivi, viaggi e gite per giovani in cui si insegna loro
come aiutare chi ha bisogno, addestrandoli a diventare i futuri volontari
dell’Ordine. Nel 2005, Maltézska Pomoc è stata la prima organizzazione
no-profit a partecipare ad un’esercitazione anti-terrorismo su vasta scala,
organizzata dai Servizi di soccorso integrato dello Stato, a Praga e a
Kralupy nad Vitavou. Per i volontari, si è trattato di un’occasione per
32
mettere in pratica e verificare in condizioni realistiche le proprie capacità
in termini di assistenza medica e psicoterapeutica. Maltézska Pomoc è,
inoltre, entrata a far parte della Federazione ceca delle Banche dei prodotti
alimentari. Sorta nel 2006, fornisce ogni anno alle persone bisognose fino
ad 800 tonnellate di generi alimentari. Infine, a Melnik, alle porte di Praga,
il Centro Sociale dell’Ordine aiuta le famiglie con bambini disabili.
In Ucraina il servizio ospedaliero dell’Ordine, il Maltijska Slushba
Dopomohy (MSD), collabora con l’analoga organizzazione tedesca,
Maltese Aid Service, offrendo assistenza e supporto alle persone più
bisognose del Paese. Con un’inflazione alle stelle - che ha spinto molta
gente al di sotto della soglia di povertà - l’approvvigionamento di viveri è
diventata un’attività di grande importanza. In questo settore di intervento
la “Mensa di carità” dell’Ordine, dalla sua istituzione nel 1999, ha fornito
milioni di pasti a persone anziane ed indifese. I bambini affetti da handicap
psichici costituiscono un altro segmento della società ucraina per cui
l’assistenza è insufficiente. In questo campo, giovani volontari dell’Ordine
visitano regolarmente i centri di accoglienza che si trovano in due villaggi,
Bukiv e Rozdil. Organizzano giochi, portano doni ai giovani di età
compresa tra 3 e 18 anni, affiancano l’importante lavoro delle scuole,
finalizzato al reinserimento dei ragazzi nelle rispettive famiglie. Altro
aspetto dell’attività caritatevole dell’Ordine in Ucraina è l’“Operazione
San Nicola”, destinata a 5.500 orfani che vivono in centri di assistenza
disseminati attorno alle aree montuose e rurali della regione di Lviv. Con
l’aiuto della Chiesa Greco-Cattolica ucraina, dell’Amministrazione
regionale dell’istruzione e di otto comunità di giovani di Lviv, l’Ordine nel
mese di dicembre provvede a stampare le letterine scritte a San Nicola e a
33
portarle alle parrocchie che, poi, preparano e fanno pervenire i regali ai
bambini. I campi estivi annuali offrono all’Ordine un’ulteriore opportunità
di occuparsi dei giovani ucraini. Oltre ad offrire una salutare vacanza in
campagna, i campi offrono ai ragazzi la possibiità di rendersi conto delle
necessità degli ammalati, degli anziani e delle persone bisognose,
attraverso seminari condotti da personale esperto in questo settore. Con
molte persone che vivono al di sotto della soglia di povertà,
l’approvvigionamento di viveri è diventato un’attività di grande
importanza. Dal 1999 l’Ordine ha fornito milioni di pasti a persone
anziane e vulnerabili. I volontari dell’Ordine svolgono un lavoro di grande
importanza presso il Centro per bambini disabili, a Lviv in Ucraina.
In Ungheria, l’organizzazione di soccorso dell’Ordine, Magyar Máltai
Szeretetszolgálat (MMSz) sta rispondendo alla richiesta di aiuto
proveniente dai senzatetto, attraverso un’articolata serie di interventi che
comprendono un’unità mobile per esami radiografici, un ambulatorio
permanente e un vecchio treno ospedale tedesco che è stato trasformato in
un ricovero notturno per alcuni dei 30.000 senzatetto di Budapest.
L’autobus per gli esami radiografici è particolarmente utile. Con la sua
alimentazione autonoma e tutte le attrezzature necessarie è completamente
autosufficiente e può eseguire radiografie ovunque e in qualsiasi momento.
Con lo staff al completo, formato da medici, tecnici di radiologia,
assistente sociale, volontari e autista, la giornata tipo dell’autobus consiste
nel girare per la città e nei centri vicini, offrendo i suoi servizi ai senzatetto
“sul luogo”. Presentando una radiografia, il paziente potrà, poi, chiedere
una terapia, che sarà pagata nel quadro del servizio sanitario statale. Un
fatto molto triste è che molti senzatetto contraggono la tubercolosi: se non
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curata, può diffondersi rapidamente da una persona all’altra. Ogni
qualvolta è diagnosticato un caso di TBC, è chiesto al servizio di
emergenza di portare immediatamente il paziente in ospedale. La stessa
cosa avviene qualora vi siano sospetti, anche minimi, di altre malattie
trasmissibili o cancro. Mentre l’autobus continua a spostarsi da una parte
all’altra della città, un ambulatorio offre, per tutto il giorno, assistenza
sanitaria alla comunità dei senzatetto di Budapest. Durante il normale
orario lavorativo la porta è aperta a tutti. Le persone possono incontrare un
medico (oltre a quello stipendiato dall’Ordine, nell’ambulatorio possono
alternarsi fino ad altri nove che lavorano volontariamente al suo posto) e
chiedere cure e medicine, anche senza i documenti. Per tutto il resto del
giorno e della notte la clinica è sempre pronta ad accogliere pazienti
senzatetto che vengono trovati per la strada dalla polizia o da altri
organismi di emergenza. Con 18 posti letto, in stanze separate per
garantire la privacy, la clinica fornisce, inoltre, assistenza e cure, attraverso
il suo team di medici, infermieri e volontari. Il sistema sanitario statale
copre il costo di tre medici, quattro infermieri, tre operatori volontari e un
addetto alle pulizie. L’aspetto più insolito del lavoro di MMSz tra i
senzatetto di Budapest è, probabilmente, l’utilizzo di un vecchio treno
ospedale tedesco che fu donato alle ferrovie ungheresi che, a loro volta, lo
trasferirono all’Ordine. Uno scompartimento è stato trasformato in
ambulatorio per i medici che, due volte alla settimana, si dedicano alla
cura dei malati mentre un’intera carrozza è ormai diventata una sala
riunioni dove si celebra la messa nei giorni speciali, e qualche volta si
vedono le partite di calcio in TV.
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Il treno è collocato in posizione fissa e collegato con il sistema di
riscaldamento e con la rete fognaria della città. A bordo ci sono docce e
spazio sufficiente per ospitare 110 persone, ma è possibile accoglierne
anche di più quando l’inverno diventa particolarmente rigido come spesso
accade a Budapest. Si aprono le porte ogni sera alle sei per accogliere un
flusso costante di ospiti assidui, più alcuni che si presentano per la prima
volta per i quali si cerca di riservare un posto. Si chiede soltanto che non
abbiano malattie che potrebbero contagiare gli altri e, ovviamente, si
preferisce che non siano ubriachi! Operatori volontari vengono a parlare
con i senzatetto per dare loro conforto. A volte capita che la gente del
posto porti del cibo da casa per aiutare i volontari melitensi a dar loro da
mangiare. Le persone possono restare tutta la notte, fino alle sette del
mattino, dopo di che si deve ripulire il treno e prepararlo per la notte
successiva. Ad eccezione di due settimane di chiusura in estate, per lavori
di manutenzione e riparazione, il treno è aperto ogni notte per tutto l’anno.
In una memorabile occasione 80 senzatetto che si trovavano nel ricovero
notturno furono invitati a casa di una famiglia composta, tra l’altro, da due
Cavalieri e una Dama dell’Ordine, per festeggiare il Natale.
In Romania nella pittoresca campagna che circonda il villaggio di
Micfalau, nella parte centrale del Paese, su uno sfondo di montagne e
boschi di betulle e di abeti, in una zona da sempre apprezzata per la
purezza dell’aria e per le benefiche sorgenti termali, sta sorgendo un centro
multifunzionale per giovani, articolato in un gruppo di chalet in legno,
costruiti secondo lo stile tradizionale rumeno. Una squadra, composta in
gran parte da volontari, ha già costruito tre case su un sito di 30.000 mq.
Nell’estate del 2006 è stato aggiunto un grande capannone aperto in legno,
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completo di cucina, appositamente progettato per disabili. I primi eventi
sono previsti per l’estate 2007, quando l’installazione di tende consentirà
di aumentare la ricettività. Tutti i fruitori del centro troveranno
un’assistenza di ottima qualità, spirito di amicizia, simpatia e sostegno, in
un ambiente piacevole, lontano dalle pressioni della vita quotidiana. Il
centro si basa sugli oltre 14 anni di esperienza di lavoro sociale maturati
dal corpo di soccorso dell’Ordine in Romania, Serviciul de ajutor Maltez
din România, SaMR. Costituisce un nuovo brillante esempio
dell’importanza che SAMR riveste, ormai, nella vita dei ragazzi
socialmente svantaggiati del Paese. Oggi SAMR può contare su oltre 1.100
volontari che operano in sezioni e centri dislocati in 26 diverse località di
tutta la Romania. I loro destinatari principali sono bambini socialmente
svantaggiati, disabili, anziani e persone colpite da calamità naturali. I
programmi per i bambini comprendono l’assistenza agli orfani, forme di
sostegno a favore di bambini meritevoli nonché regolari corsi durante il
week-end e campi giovanili. Per i disabili SAMR gestisce una serie di case
di assistenza e centri di ricovero diurno, nonché laboratori, campi estivi e
uno speciale asilo infantile per bambini disabili. Gli anziani ricevono
un’assistenza quotidiana attraverso una serie di appositi centri ma anche a
domicilio con un servizio speciale, molto apprezzato, di consegna dei pasti
e della spesa a domicilio.
In Bosnia la guerra è finalmente terminata ma per quanti sono
sopravvissuti la vita è ancora lungi dall’essere normale. Tornando a casa,
negli isolati villaggi rurali intorno a Bosansko Grahovo, la gente non trova
più elettricità, telefoni, acqua corrente, né trasporti pubblici. Chi ha
bisogno di assistenza medica deve affrontare diverse ore di cammino.
37
Soltanto per raggiungere la strada che conduce alla città più vicina, e in un
periodo di appena sei mesi, ben 30 persone sono morte per la semplice
mancanza di assistenza medica primaria. Oggi un progetto gestito dal
Servizio di Aiuti all’Estero dell’Associazione Britannica dell’Ordine offre
un controllo sanitario “una tantum” per tutti gli abitanti eseguito da un
medico nella città di Livno. Inoltre, una persona in ogni villaggio viene
addestrata su come prestare pronto soccorso e assistenza medica a chi ne
ha bisogno. Agli addetti al pronto soccorso viene anche insegnato a
riconoscere problemi di salute già esistenti creando, così, le basi di un
programma di prevenzione che é in grado di mettere al corrente l’ospedale
cittadino dei problemi di ordine medico non appena si manifestino. Nella
città di Mostar i volontari melitensi organizzano visite domiciliari per
eseguire check-up medici, forniscono assistenza e sostegno psicologico
alle vittime, reperiscono cibo e medicinali.
In molte aree rurali dei Balcani gli anziani sono stati abbandonati non
soltanto dallo Stato ma anche dalle loro stesse famiglie. Sono stati lasciati
nelle loro case o mandati in mezzo alla strada, lasciati morire di freddo e di
fame, in completo isolamento. Nel 1997, Padre Tibor Koncz, parroco di
Boka, ebbe l’idea di istituire una casa parrocchiale come possibile
soluzione per questa miseria. La sua iniziativa servì ad offrire assistenza
medica primaria, cibo e un senso di comunità ai suoi 12 ospiti novantenni.
Un luogo che in breve è diventato molto importante, animato e gestito dal
calore e dall’infinita energia e carità di Padre Tibor e della sua parrocchia.
Unica nel suo genere in quell’area, la casa ben presto si è rivelata,
purtroppo, insufficiente in quanto le generazioni più giovani continuano a
cercare lavoro altrove spesso abbandonando i genitori a casa. A partire dal
38
2002, con l’aiuto del Servizio di Aiuti all’Estero dell’Associazione
Britannica dell’Ordine, la casa è stata ampliata con l’aggiunta di una nuova
ala che ospita otto camere a due letti; l’edificio preesistente è stato
ristrutturato secondo uno standard più elevato, creando sale per lo svago,
una cucina e tre bagni. Oggi il numero di persone bisognose accolte nella
casa di Boka, in un’atmosfera di comfort e cura, è praticamente
raddoppiato.
In Albania il Malteser-ndihmon në Shqipëri (MnSH) è diventata una delle
principali organizzazioni di assistenza della Repubblica, uno dei più poveri
tra gli Stati europei. La sua sede centrale si trova a Shkodar, ma MNSH è
attiva anche a Lezha e a Tirana, grazie all’impegno dei volontari che
affiancano un piccolo gruppo di specialisti che forniscono a tempo pieno
assistenza e soccorso agli infermi e alle persone socialmente svantaggiate.
MNSH offre corsi di formazione in materia di pronto soccorso nelle
fabbriche così come alla polizia e ai vigili del fuoco. Dispone di un proprio
parco di veicoli di soccorso d’urgenza che comprende un’ambulanza a
quattro ruote motrici in grado di trasportare in aree remote moderni
equipaggiamenti d’emergenza oppure un mezzo di salvataggio con medici
a bordo, un ospedale o una cucina da campo. In Albania dal 1995, MNSH
si occupa principalmente di assistenza medica e sociale e di protezione
civile. Nel corso del 2006 MNSH si è impegnata a fondo in favore delle
comunità povere dell’Albania settentrionale fornendo regolarmente servizi
sociali. Nello stesso anno, è stata istituita e addestrata una Squadra di
intervento rapido che, in caso di emergenza, può essere attivata in appena
15 minuti. Nel dicembre 2006 MNSH ha risposto alla richiesta di aiuto del
prefetto di Shkodar nella situazione di emergenza di Shengii. E’ stata
39
l’unica organizzazione di assistenza albanese ad essere chiamata in
soccorso. L’Ordine organizza, inoltre, regolarmente corsi di cucito per
ragazze e donne Rom, nel quartiere di Tejbuna, grazie ai quali le allieve
ricevono una formazione teorica e pratica che le aiuterà ad avviare
un’attività in proprio all’interno della loro comunità. I campi estivi per
ragazzi hanno riscosso un grande successo. Oltre 2.500 persone della
popolazione Rom di Shkodar e Lezhe hanno preso parte invece ad un
programma di istruzione in materia elettorale che ha insegnato loro il
processo elettorale. Le attività di pronto soccorso comprendono
l’organizzazione di un servizio di assistenza bagnanti nella spiaggia di
Velipoja, 6 km di finissima sabbia bianca, che nei mesi estivi è frequentata
anche da 30.000 persone al giorno nonché l’assistenza durante le grandi
manifestazioni popolari, come pellegrinaggi o eventi sportivi.
Numerose sono, inoltre, le attività a favore di altri culti religiosi.
In Libano, ad esempio, l’Associazione Libanese dell’Ordine oltre a
lavorare instancabilmente per aiutare l’estenuata popolazione delle regioni
meridionali nello sforzo di ricostruzione delle proprie case e le proprie
vite, si è anche impegnato a contribuire alla ristrutturazione delle 18
chiese danneggiate (melchite, maronite, latine e ortodosse) nell’area
prossima al confine meridionale.
A Roma, poi, vi è in atto un programma di studi con la Chiesa ortodossa
russa: l’Ordine è attiva nella promozione dell’unità dei Cristiani nel
quadro delle iniziative per l’ampliamento delle relazioni culturali tra
Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa offrendo ai giovani sacerdoti del
Patriarcato di Mosca borse di studio per le Università Pontificie di Roma,
assegnate attraverso il Comitato Cattolico di Collaborazione Culturale.
40
Sempre a Roma, infine, le Dame dell’Ordine di Malta, in missione
ordinata dal Gran Priore dell’Ordine Fra’ Franz von Lobstein, nel 1998 si
sono avventurate, sole, e tutte donne, nel quartiere Laurentino 38 per
esplorarne i disagi e le esigenze materiali. Laurentino 38 è un quartiere di
Roma Sud, il maggior quartiere popolare di Roma, uno dei più difficili,
con 30.000 abitanti di cui il 10% ha un reddito inferiore ai 6.000 euro
l’anno.
Inizialmente si tratta unicamente di un’assistenza alimentare: alle spalle
delle ville dell'Eur, infatti, in tale quartiere non ci sono soldi per mangiare
e, semplicemente, non si mangia ed i bambini soffrono la fame come in
Burkina Faso e dilaga la malnutrizione. In Africa alternative non ve ne
sono; al Laurentino, invece, ce ne potrebbero esser molte con l’illegalità:
spaccio, furto, prostituzione, meglio se minorile, vendita illegale
dell’occupazione dei ponti e delle baracche fetide, ecc. Spesso, poi, i figli
“abbandonati” in strada vengono coinvolti nel mondo della droga, sia
come tossicodipendenti che come spacciatori. Le tentazioni di guadagni
facili nati da frequentazioni pericolose portano intere famiglie a dover
affrontare oltre al disagio economico anche tutti i problemi scaturiti dal
degrado: il dramma di un figlio in carcere per furto o rapina, o indebitato
nel racket della droga e della prostituzione.
In tale azione è centrale anche il ruolo della parrocchia San Mauro Abate
in via Sapori, in mezzo ai ponti, il cui parroco malato si avvale del
delegato suo vice parroco, padre Javier Perez, giovane sudamericano con
un passato di povertà, trapiantato in una realtà diversa, difficile, estranea.
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Il percorso delle valorosissime Dame dell’Ordine di Malta è stato lungo e
non facile ma inesorabilmente vincente, coordinato dalla Principessa
Letizia Giovanelli, moglie del Principe Alberto.
Nel 2000, poi, subentra anche la Fondazione Peretti e le famiglie assistite
oggi sono 140 per complessive circa 600 persone che regolarmente sono
seguite in parrocchia anche dal Presidente Elsa Peretti, da Altea Altemps
Duchessa di Gallese e da 14 volontari. Due volte al mese sono allestiti 150
pacchi alimentari(11)
ma, soprattutto, le famiglie si rivolgono ora
principalmente al parroco del quartiere per segnalare le proprie difficoltà
economiche ed il rapporto di totale fiducia che si è instaurato fra il parroco
e le volontarie ha ha consentito di effettuare interventi speciali, in casi di
gravi indebitamenti, con le utenze di prima necessità: le volontarie
provvedono al pagamento di alcune bollette energetiche (riscaldamento,
elettricità, gas) o di medicinali e visite specialistiche di malati per
migliorare le precarie condizioni di vita di alcune famiglie.
Pagano finanche i funerali quando i congiunti dell’estinto non hanno
neanche i soldi per quattro assi di legno. Da due anni, infine, le volontarie
organizzano un centro estivo per i ragazzi dai 3 ai 12 anni e viaggi studio
per ragazzi dai 13 ai 23 anni. Il centro estivo ha la funzione di occupare nel
periodo di luglio e agosto i ragazzi del quartiere in attività all'interno
dell'Oratorio. nei locali e negli spazi della Parrocchia di S. Mauro Abate:
assistendo con il pagamento totale o parziale della retta circa 40 ragazzi a
turno. L’anno scorso sono stati assistiti 75 ragazzi. I ragazzi più grandi
aiutati dalle volontarie del Gruppo Laurentino 38, dopo 2 anni di tirocinio
fatto con la Cooperativa “Vivere insieme” sono in grado di gestire da soli
il Centro. Gli stessi ragazzi seguono in inverno i più giovani per il teatro e
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dopo scuola che come tutti gli anni verrà organizzato con varie attività. I
ragazzi che organizzano il doposcuola vengono retribuiti con una piccola
cifra, 120 euro circa alla settimana. A molti di loro questo permette il fare
il viaggio di studio organizzato dalla Parrocchia ogni anno(12)
.
Infine, sono assistite con uguali pacchi alimentari anche alcune decine di
famiglie di immigrati maghrebini che arrivano in chiesa; alcune donne
riescono a confidarsi con il parroco o con le Dame e inizia un lento ma
continuo processo di avvicinamento: chiedono aiuto per l'affitto o per il
medico. Sono stanziali, si fidano: qualcosa le ha cambiate!
“Perchè il dono non umili l’altro,
devo dargli non soltanto qualcosa di mio,
ma me stesso,
devo essere presente nel dono come persona”
Papa Benedetto XVI, Deus Caritas Est (34)
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_______________
(1) Fonte: Rapporto attività SMOM 2007.
(2) Incontro annuale degli Ospedalieri SMOM; Parigi, marzo 2007.
(3) In attuazione dell’art. 3 dello Statuto della Fondazione e, quindi, “in osservanza della volontà della
testatrice di soccorrere ed aiutare gli anziani bisognosi”.
(4) Nel 2007 a Sorrento, dall’11 al 18 febbraio; la scelta del periodo è stata dettata per la coincidenza con i
giorni dedicati alla festività del Santo Patrono locale e, conseguentemente, anche con le manifestazioni
tradizionali, culturali e liturgiche previste dal Comune e dalla Diocesi. Si è anche svolta una visita guidata a
Positano, Amalfi e Ravello ed un pellegrinaggio al Santuario della Beata Vergine di Pompei.
(5) Fonte: website SMOM Gran Priorato Napoli e Sicilia - Notizie, 2007.
(6) Nell’ambito del progetto di sostegno alla rinascita del Sud del Sudan promosso dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri italiana e dal vescovo della Diocesi di Rumbek, mons. Mazzolari.
(7) Questa è la storia di Bora, una ragazza sedicenne che era stata catturata e tenuta prigioniera nella foresta
per circa due settimane.“E’ successo di notte: io stavo dormendo nella casetta con mio nonno.
All’improvviso, qualcosa mi svegliò: voci maschili, chiasso. Poi vidi il nonno che cercava di scappare dalla
finestra. Si sentì sparare un colpo, e il nonno cadde immediatamente morto. Io strisciai velocemente sotto il
mio letto per nascondermi, ma il cuore mi batteva così forte, che avevo paura che quegli uomini là fuori mi
sentissero, mi trovassero e uccidessero anche me. Invece accadde un’altra cosa. Mi trovarono, ma invece di
spararmi mi legarono le mani dietro la schiena e mi spinsero fuori. Là, c’erano altre donne già allineate,
tutte incatenate, e anche due uomini. Ci legarono insieme con una corda. Uno degli uomini - capii che erano
soldati - camminava davanti, gli altri dietro a noi, con le armi in pugno. Camminammo così per due giorni,
attraverso la foresta, senza mangiare. La notte, ognuno di noi veniva legato ad un albero. Poi arrivammo ad
un accampamento, e ci costrinsero a lavorare; dovevamo cercarci da mangiare, andare nei villaggi deserti a
raccogliere la manioca che era stata lasciata nei campi. Noi donne siamo state violentate da otto uomini.
Dopo una settimana, un uomo anziano fu mandato nel nostro villaggio con un elenco di richieste per il
nostro rilascio. Volevano che le nostre famiglie pagassero con cibo o polli, per un valore di 130 dollari a
persona. Io pensai alla mia povera famiglia, a mio nonno che era stato assassinato, agli altri che erano
fuggiti, e temetti il peggio. Altri furono più fortunati. Per cinque persone, il cibo richiesto arrivò, e furono
rilasciate. Per me e per un altro ragazzo, non arrivò nulla dalle nostre famiglie. Fui l’unica donna che
dovette rimanere. Era chiaro quello che sarebbe successo: gli uomini mi violentarono ancora più spesso.
Durante il giorno, quando andavano via, mi legavano ad un albero. Un giorno, riuscii a liberarmi, e corsi
via. Corsi per due giorni e due notti, finché mi trovarono alcune persone di un villaggio”. Inizialmente
incapace di parlare o di mangiare, Bora adesso si sta riprendendo, grazie alle cure di “Mama Regine”, una
delle specialiste dello staff del Malteser International.
(8) Dedita per oltre 40 anni, tramite l’Ordine di Malta, al servizio dei malati in occasione dei pellegrinaggi
internazionali di Lourdes e, tramite la Croce Rossa, anche ad attività in soccorso dei terremotati del Friuli,
del Belice, in Campania, in Umbria e nelle Marche.
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(9) Constantin von Brandenstein-Zeppelin, presidente di Malteser Hilfsdienst, il servizio ospedaliero
dell’Ordine in Germania (Abs: Rapporto Attività SMOM 2007).
(10) Arvydas Bruzas, Segretario Generale di Maltos Ordino Pagalbos Tarnyba (MOPT), il servizio sociale
dell’Ordine in Lituania.
(11) Composto da: pasta corta 1 chilo, spaghetti 1 chilo, riso 1 chilo, una scatola di dadi, una scatola di
pomodoro 500 gr., 1 litro di olio, 1 litro di latte, 250 di caffè, 1 chilo di zucchero, tonno, carne in scatola, una
scatola di piselli, una di fagioli, una di lenticchie, 1 chilo di biscotti, marmellata, Nutella, a volte formaggi e
mortadella. A Natale e Pasqua le volontarie del Gruppo Laurentino 38 dell’Ordine di Malta organizzano una
distribuzione più sostanziosa e con alcuni regali: pigiami, tute, biancheria.
(12) Maria Giovanna Maglie, Gli islamici che vivono con la carità cristiana, Il Giornale, 18 luglio 2007.
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Prefazione
Estremamente affascinato, da sempre, dal ruolo storico dell’Ordine e, dal
momento della mia ricezione come Donato sette anni fa, dalla sua splendida
dimensione ecclesiale e poliedricità esistenziale, ne ho approfondito le
tematiche arricchendole anche con riflessioni, per estrapolazioni e collazioni
compilative personali o di illustri Autori, elaborando un lavoro che, pur
senza particolari pretese, avendo costituito per me un buon momento
integrativo iniziatico, ritengo essere di un certo interesse.
Non escludendo, tuttavia, che l’informazione possa divenire esperienza e che
l’esperienza si trasformi in conoscenza, se l’approccio empirico del lettore
non si consuma nella distrazione, come avvertiva Walter Benjamin, allora
questo libro può avere un’ulteriore valenza inserendosi, sia pur
marginalmente, nel solco di quelle Opere la cui vocazione esistenziale, la cui
funzione antropologica è quella di concorrere a trasformare la memoria in
esperimento, in costruzione dell’uomo.
Questo libro, infatti, ha una sua utilità sia se ci si avvale del valore attivo
delle sue enunciazioni, sperimentandolo e intendendolo come un momento di
prassi o di essa eziologico, sia prendendo coscienza del proprio tempo e del
proprio ruolo, aprendo spazi inusitati di senso tra il possibile e le sofferte
certezze del mondo reale della vita quotidiana.
Del resto, per dirla con Wittgenstein, i problemi della vita restano insolubili
finchè si pensa di coglierli in superficie: essi devono essere percepiti e
afferrati nella profondità, immersi nel flusso dell’esperienza e dell’esistenza.
Una tale esperienza funge, quindi, anche da “acceleratore della coscienza”
costituendo un’assicurazione morale di cui una società può disporre.
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D’altro canto, si può giungere alla scoperta del proprio volto non comune,
pur nella sostanziale eguaglianza della coscienza, rintracciando una propria
singolarità scrutando nella propria storia.
Ovviamente, istituzionalizzandosi nell’intimo di ciascuno una oggettiva
argomentazione critica, non si può non scoprire l’inquietudine per la
riaffermazione della propria finitudine, ma nel contempo si affievolisce la
propria solitudine giacchè immersi nel coacervo solidale della
confratellanza melitense e, soprattutto, grazie ad un più profondo e
consapevole percorso di fede, anche attraverso ognuna delle pagine della
storia della salvezza costituite dalle Sacre Scritture, progressivamente si è
condotti verso orizzonti di amore più alti e perfetti spalancando gli occhi su
quell’abisso di luce che è Cristo mentre l’incertezza lascia il posto alla
consapevolezza, appunto, che “ solo da Dio viene la vera rivoluzione, il
cambiamento decisivo per il mondo”.
Dunque, non solo d’estasi tratta il percorso del Cavaliere, bensì del vero e
proprio innesto di un seme che germinando “apre la sua strada sotto il
terreno sordo e opaco dell’esistenza terrena(1)”: ciascun passo “è da
considerarsi come espressione della paziente educazione di Dio nei confronti
della durezza di cuore o del collo indurito dell’uomo(2)”.
Mi auguro, pertanto, che il lettore, rintracciando l’impulso nativo di questo
lavoro che, direbbe Fuentes, obbliga a renderci conto della nostra
immersione nel tempo tra vita, morte e memoria, scopra che “il significato
del libro non è dietro di noi bensì che il suo volto ci guarda dal futuro(3)”.
Mi auguro, infine, che questo lavoro possa “contribuire a rafforzare il
fervore e la disponibilità dei Cavalieri e induca quanti aspirano a far parte
della milizia giovannita a cogliere la palpitante attualità dei suoi ideali e a
far propria la difesa dei principi cristiani(4)”.
Cav. di Grazia Magistrale Raimondo Villano
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_______________
(1) Gianfranco Ravasi, I Colleghi del Vangelo, Sole 24 Ore, 2007.
(2) Ibid.
(3) Ezio Raimondi, Un’etica del lettore, Voci, Mulino, 2007.
(4) S.A.E. il Principe e Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie; (Roma, dal Palazzo Magistrale, il 24 giugno 1995)
Presentazione della pubblicazione “Cavalieri di Malta. Una leggenda verso il futuro”, a cura del
Cavaliere di Onore e Devozione Barone Marcello Maria Marrocco Trischitta, Acismom, 1995.
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“Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore” (Albert Einstein)
Elementi biografici e curriculari di Raimondo Villano - Nato nel 1960 a Torre Annunziata; vive tra Roma e T.A.ta; non
ha mai lasciato del tutto la sua città natale, con cui sente un legame indissolubile e, peraltro, in senso più ampio, la
ricchezza culturale, ambientale e storica partenopea sono state per lui fonte vitale, permanendo tuttora inconsciamente se
non dominanti quantomeno determinanti. È poi sostanzialmente da oltre un decennio romano di adozione, arco di tempo
per lui ugualmente dalle eccezionali valenze esistenziali. La moglie Maria Rosaria è biologa, farmacista, assistente sociale e valente
docente di ruolo di Scienze nei Licei Classico e Scientifico statali; il figlio 23enne Francesco è brillante matematico universitario
dottore magistrale. Dal ‘600 ha avi more nobilium; tra quelli paterni di “élite urbana” dei primi del ‘600 vi era anche un avvocato di
Curia vescovile; il nonno paterno Raimondo era proprietario del Pastificio VILLANO R. & C. (circa 90 dipendenti); il nonno
materno Giovanni BUONAVITA era un imprenditore di rilievo; i trisnonni e bisnonni materni Alfonso BALESTRIERI e Vincenzo
GARGIULO erano proprietari del Mulino e Pastificio omonimo (circa 1.000 dipendenti) e grandi proprietari terrieri e immobiliari a
Sant’Agata, Massalubrense, Sorrento e Torre Annunziata. I bisnonni paterni della moglie erano proprietari del Mulino e Pastificio
LETTIERI-GIORDANO (circa 2.500 dipendenti). Profilo: ha una credibilità non dettata da contingenze ma strutturale ed è
personalità poliedrica, sia profonda che ampia; eclettico, creativo e incline all’approfondimento, di formazione umanistica e
scientifica (considera peraltro fondamentale favorire, ove possibile, un approccio in cui le competenze Stem - Science, Technology,
Engineering and Mathematics - siano integrate da quelle culturali e umanistiche, in quanto la tecnologia potenzia la capacità
dell’umano ma dall’umano è governata), da uomo curioso fatica a stare nel recinto della conoscenza a una sola dimensione; attento a
non cedere al sonno della mediocrità e dell’indifferenza, ambisce concorrere ad accrescere e perfezionare la conoscenza nella sua
accezione più ampia e considera il conoscere congiunto al piacere (rif.: Nietzsche, Umano troppo umano) sia perché si acquisisce
coscienza della propria forza sia perché si ha l’opportunità di superare idee vecchie sia perché da una nuova conoscenza, pur se
esigua, ci si sente elevati e capaci di meglio discernere il giusto; ha avuto vari Maestri eccezionali, rapporti di conoscenza e
collaborazione con personaggi di grande valore (godendo sempre della loro stima e fiducia personale) e con suoi superiori esemplari
per vita vissuta, carattere e professionalità: con emozione di tutti è sempre vivo in lui il ricordo, che di alcune figure è poi rimasto
scolpito anche nel ‘Pantheon’ dei suoi eroi. Ha notevole tensione ideale di alto profilo per i valori etico-morali, riscontrabile sia
nell’incessante azione per portarli avanti e rappresentarli degnamente, e spesso con coraggio, in ambito professionale e sociale sia in
molte attività a sostegno di enti. Molte sue idee, iniziative e realizzazioni sono state giudicate oggettivamente di alto profilo, anche
quando di limitata notorietà: cosa di non poco conto di per sé ma, soprattutto, in alcune circostanze pure di inevitabili influenze di
taluni ambiti adusi quantomeno a dimenticare facilmente coloro che non sono riusciti a dominare. In vari casi poi la sua forza, e forse
il suo limite, è anche la capacità di guardare oltre il suo tempo. Impegnato dalla seconda metà degli anni ‘80 in importanti istituzioni
per attività umanitaria,con inclinazione profondamente connaturata al suo habitus e sentita quale “forma esigente di carità”, e per
attività sociale e sanitaria, con postura esistenziale funzione dell’assunzione di responsabilità a non esistere solo per se stessi ma ad
aver premura per l’altro, anche prendendosene cura e sempre disinteressatamente. Da anni con la moglie è attivo in Italia e all’estero
nella filantropia sociale di significativo impatto, ambito di rilievo della Fondazione di famiglia. Fecondo di raffinati contributi
intellettuali e attività culturali, scaturiti dalla convinzione che tale impegno sia apporto fondamentale affinché la persona e la
società crescano. Un’importante apprezzata azione (gratuita) di formazione da tempo rivolge a professionisti, settori sociali e quadri
dirigenziali di ong e ha favorito l’arricchimento del loro patrimonio tecnico, culturale e sociale. Un cardine di sue attività è la
convinta scommessa sull’uomo, nell’attuale era tecnologica, per abitare uno spazio e un tempo nuovi provando ad elaborarne con
sollecitudine i significati per un progresso socio-culturale. Non indulge poi a sostanziale contaminazione della pervasiva distinzione
tra cultura scientifica ed umanistica, non è incline a forme di pensiero ideologico e unico ed è resistente a una visione non aperta a
possibilità razionali diverse che hanno a che fare con la creatività in tutti i campi, con il senso della vita e con la sua bellezza e talora
resiste anche a visioni mainstream, riduttive a pochi principi e trasformazioni simboliche. La sua creatività, consona a poesia,
letteratura ed arte, è tendenzialmente una sorta di “filosofia” protesa all’affascinante regno di possibile ricerca di elementi per una
maggiore comprensione del mondo e delle articolazioni dell’essere. Pur non rinunciando alle sue idee, non le usa nei suoi studi e
saggi come schema ideologico interpretativo della realtà, che indaga con accurata analisi, evitando l’influenza di pregiudizi o tesi
precostituite. Nell’attività di storico come umanista coltiva una riverenza non ordinaria verso il passato e la tradizione mentre
esplora vari sviluppi contemporanei, cercandovi quanto dell’uomo il passato non abbia ancora rivelato. Ha partecipato (al 2019) a
livello nazionale ed internazionale ad oltre: 210 eventi di studio e congressuali; 50 eventi amministrativi/istituzionali; 60 mostre
scientifiche o celebrative. In ambito tecnico, scientifico e sanitario si occupa di vari temi che, in non pochi casi, originano anche
qualificati saggi caratterizzati da rilevante lucidità di analisi; ha partecipato (al 2019) ad oltre 180 eventi, in prevalenza di rilievo
nazionale; è in diversi gruppi e dal 2017 è nella rete professionale ResearchGate (Berlino: oltre 19 milioni di membri, fondata da
scienziati medici e informatici per condividere, scoprire e discutere di ricerca con mission di collegare il mondo della scienza e
rendere la ricerca aperta a tutti), dove ha citazioni e raccomandazioni, circa il 30% di share e percentile > 87,5%. Espleta attività non
governative con impegno di rilievo e intenso in Italia e all’estero, “dedito in vario modo a diverse forme di volontariato facendosi
carico di una molteplicità di servizi elevando costantemente la sua educazione alla solidarietà e alla disponibilità non solo a dare
qualcosa, bensì anche se stesso, evidenziando il suo amore per l’altro, null’altro che rivelazione della sua cultura di vita” (SE Mons.
F. S. TOPPI, Arciv. di Pompei). Impegnato da anni in attività diplomatica in prestigiosi organi di cultura, operosità, scambi
economici e solidarietà in Italia e nel mondo; si occupa di cooperazione e temi internazionali di rilevanza strategica quali: dinamiche
geopolitiche, economia e governance globale, sicurezza e difesa, energia, sanità, integrazione UE, politica estera. È un eccellente
negoziatore in prevalenza win-win e sa guardare al di là delle proprie frontiere per comprendere il mondo, nel pieno rispetto del
genius loci e della sua stratificazione culturale; è atlantista e assertivo di una visione strategica a pilastro americano;
considera come il suo stesso amatissimo Paese e fondante del suo avvenire l’Europa benché, nonostante sforzi e
ravvedimenti, continui ancora per vari aspetti a somigliare troppo ad uno spezzatino e troppo poco all’Unione di cui
porta il nome. D’altro canto è convinto che le nazioni europee hanno origine storica e valori cristiani fondanti (da cui si sono
allontanati perdendo identità, prestigio e incidenza mondiale) ed auspica che l’Europa (propagatrice di cultura relativistica e
permissiva e promotrice di leggi contrarie non solo al diritto cristiano ma anche all’ordine morale naturale) riesca in senso
‘hegeliano-ratzingeriano’ ad uscire dalla crisi recuperando la civiltà cristiana fondata assorbendo le eredità di Atene (la retta ragione)
e di Roma (il giusto diritto) in quella di Gerusalemme (la vera religione). Infine è suo parere che l’Europa riuscirà a sopravvivere e a
mantenere rapporti di confronto positivo con le altre potenze mondiali non in nome dell’europeismo e delle ideologie ma in nome del
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potere concreto delle forze e degli strumenti di cui si serve, ovvero della capacità e potenza produttiva, industriale e tecnico-
scientifica in senso ampio, che dunque vale la pena di rafforzare seriamente. Ha partecipato (al 2019) ad oltre: 350 eventi diplomatici
nazionali ed internazionali; 60 attività di assistenza per l’internazionalizzazione d’impresa, in collaborazione anche con varie
ambasciate; 130 attività socioculturali istituzionali. Come imprenditore e manager le sue ispirazioni di fondo cui si è sempre
uniformato senza esitazioni sono l’estrema concretezza progettuale e la massima velocità decisionale; è imprenditore generalista dai
tanti interessi e che sovente pensa anche differentemente e non si sottrae dal cimentarsi all’occorrenza nell’attuazione di
trasformazioni concettuali, tecnologiche ed operative; gli si riconosce capacità di contributi pragmatici e immaginifici (ma in una
dimensione visionaria non disgiunta dalla cognizione della realtà, consapevole - parafrasando Cervantes - che pur non potendo
fermare il vento si deve sapere almeno come fabbricare i mulini), operando sempre consapevole che “il valore del risultato sta nel
processo per raggiungerlo”; ciò favorisce il perseguimento del suo obiettivo, orientato non a essere migliore degli altri ma di se
stesso e, d’altro canto, rafforza in lui la convinzione d’essere non più intelligente di altri ma, rispetto alla media, forse solo più tenace
a adempiere a impegni e perseguire obiettivi e con più elevate risorse fisiche dedite a sacrificio e disponibilità umana con
predisposizione a ritmi di lavoro incalzanti; peraltro egli agisce ritenendo che dal basso verso l’alto nella scala sociale la forma più
alta di autorità sia l’esempio. Suoi significativi e apprezzati ulteriori tratti distintivi degni di evidenza sono la lealtà non servile nei
rapporti in genere, il senso di responsabilità e la coerenza, il notevole pragmatismo non ideologico conferito agli ambiti di diretta
responsabilità o competenza, i risultati anche eccezionali conseguiti in varie attività e le capacità ‘super partes’ espresse in molti suoi
ruoli apicali, che lo hanno visto brillante protagonista di azioni e missioni di alto livello: istituzionali, di rango sia civile che
religioso; diplomatiche, sia con ebrei che con musulmani; sociali, sia con progressisti che con conservatori; tecniche, trasversali ad
ogni area sia culturale che politica e confessionale; umanitarie, sia nei salotti di élite che negli anfratti di sofferenza e bisogno di
deboli e ultimi. La fede cristiana poi in lui è ‘incarnata’ e non alienante, non è eterea ascensione estatica ma adesione esistenziale e
fiduciale a Dio e alla Sua Verità. È inevitabile, quindi, anche il suo accamparsi nella piazza della storia e non solo nell’intimità velata
di incenso del tempio, in quanto egli ritiene che vi sia un orizzonte in cui il credente deve collocarsi con la sua testimonianza. Il
grembo naturale più vasto è poi quello della modernità che dal Seicento, in cui ha brillato l’ego autonomo di Cartesio e si è
configurato lo statuto indipendente della scienza rispetto alla teologia con Galileo e Newton, è giunta in epoca contemporanea a
disperdersi nella ‘liquidità’ della postmodernità (o tarda modernità, che dir si voglia). Egli condivide l’assunto (Ravasi, Un Dio
radicato in terra) che la destrutturazione e decreazione a cui si è votata la cultura postmoderna può avere come estuario non
necessariamente il vuoto e lo spaesamento, bensì una sorta di piattaforma libera da cui ripartire, recuperando l’eredità
apparentemente stinta ed estinta della cristianità e della stessa modernità. Ha partecipato (al 2019) ad oltre: 50 rilevanti eventi
religiosi e liturgici, tra cui numerose Udienze del S. Padre; 200 eventi congressuali, in prevalenza pontifici; 20 eventi formativi.
Ruoli: Diplomatico (Rm, da 2011); Operatore economico internazionale (Rm, da 2004); General manager Villano International
Business Team, con 16 attività naz.li e int.li operative dal 1978 (con circa 80 partners e collaboratori) in settori business, no-profit,
consulting & service, tra cui: affari esteri, immobili alta gamma, edilizia, restauro, imp-exp, antiquariato, editoria, informatica, sanità,
alimentari, arte e cultura (da 2012); Membro (da 2013), Hon. Associate Professor in History of Health Adm. Pharmaceutical Dpt (da
2014) e Membro Onorario Ruggero II University of Florida State (da 2015); Trader (da 1976), Trader immobiliare (1980-81), Trader
operativo finanziario indipendente di borse e forex (da 1983); Donato di Devozione (da 2003), presentato dal Ricevitore
Granpriorale di Napoli e Sicilia Cav. di Giustizia Fra’ Giorgio Maria CASTRIOTA SCANDERBEG (discendente da Eroe fondatore
del Regno d’Albania) e ammesso sotto il Sovrano e Superiore religioso 78° Principe e Gran Maestro Fra’ Andrew BERTIE (cugino
di 4° grado della regina ELISABETTA II, ma escluso dalla famiglia reale perché cattolico; imparentato con la famiglia di Winston
CHURCHILL e dal 2015 in causa di beatificazione e canonizzazione); Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine
di Malta (da 2007), presentato dal Balì Gran Croce di Onore e Devozione in Obbedienza Dott. Piero PIROMALLO CAPECE
PISCICELLI, 13° duca di Capracotta e già Cancelliere Granpriorale di Napoli e Sicilia; candidato c/o Gran Priorato Napoli e Sicilia
al voto d’Obbedienza dallo Scienziato, Capitolare Granpriorale e Delegato di Napoli, Comm. di Giustizia marchese Prof. Ing. Fra’
Riccardo SERSALE (da 2009); Presidente della Fondazione Chiron (privata, indipendente, no-profit e no-partisan) fondata su sua
iniziativa e dedita ad attività internazionale sociosanitaria, umanitaria, scientifico-culturale e professionale (da 1985), ne è anche il
Webmaster (da 2011); Amministratore Unico Chiron Editore (dal 2006); Farmacista in Albo (da 1986). Fotoamatore, da quasi
sempre usa svariati importanti attrezzi professionali (da 1971). Nonostante il suo grande rispetto per la Politica, ha esercitato
perpetua indisponibilità a ricoprire ogni ruolo, anche tecnico, ad essa correlato. Accademie: International Society History of
Pharmacy (da 2001); Acc. Italiana Storia Farmacia (da 2001); Centro Studi Melitensi, ammesso sotto la presidenza dell’Accademico
dei Lincei Mons. Cav. Prof. Cosimo DAMIANO FONSECA (da 2002); Acc. Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C. (da 2006); Acc.
già pontificia Tiberina (da 2009); Medical Tradition Smithsonian Institution-USA (da 2011); Fondazione Treccani (da 2016);
Fondazione Italia USA (da 2019); Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis (membro d’onore, dal
2006). In Asas è voluto direttamente Accademico Effettivo dal Presidente Comm. Prof. Angelo CAPPARONI, pupillo del Card.
Fiorenzo ANGELINI. È membro Nikon Club Italia (da 2015) e dei Nikon Club Abruzzo, Campania e Lazio (da 2020). Sul piano
basilare e determinante dei comportamenti, si è sempre distinto nell’esercitare qualunque carica con disciplina e onore, autentico
disinteresse personale e rigoroso rispetto deontologico; è umile, riservato e di maniere semplici, signorile e affabile, gentile,
disponibile ma corretto; rifugge l’arroganza e la presunzione, che non proprio di rado purtroppo allignano nella società e finanche in
alcuni consessi del ceto intellettuale. Oltre 100 conferenze e chairman in decine di congressi. Un suo studio con conferenza sulla
crisi in ex-Jugoslavia ha risultanze originali e intuizioni sul ruolo della Nato, nel dopo guerra fredda, nello scacchiere europeo e nel
conflitto balcanico (e, più in generale, nel mutato scenario di instabilità e tensioni geopolitiche) ed è confermato come valido sia dal
successivo intervento risolutivo in Serbia che, soprattutto, dall’approvazione al Summit di Lisbona nel 2010 della mission per il
decennio successivo (Rotary, 1991). Una sua conferenza di storia a Berlino è onorata da standing ovation (ISHP, 2011). Collabora
con importanti Riviste scientifiche nazionali e internazionali. già Direttore Notiziario AGiFar (1986-90) e Bollettino Rotary Club
(1990-94), collaboratore Rivista Ufficiale nazionale ‘Rotary’ (1999-02). Studi (con vari illustri docenti ed ottimo profitto scolastico):
di formazione classica, amante della Medicina, aspira alla cardiochirurgia (affascinato sin dagli anni ’70 da figure come Barnard,
DeBackey e Cooley) ma ripiega su diverso indirizzo cedendo alle influenze genitoriali e familiari pur meditando nei primi anni il
cambio di facoltà; anche in tale ottica frequenta con assiduità bisettimanale il reparto operatorio e ha formazione chirurgico-
infermieristica con l’amico di talento Dr. Emilio CIRILLO e il capace Dr. Adriano BELLONE ed è molto stimato dai chiarissimi
professionisti Dr.ssa Maria BOTTONE e Dott. Antonio CIRILLO (Pompei, Clinica Maria Rosaria, 1979-81); assiste anche a molti
interventi chirurgici del celebre oncologo Prof. Giovanni D’ERRICO (C.mare, Clinica Stabia, 1980-81); laurea e abil.: Farmacia
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R. Villano - S.M. Ordine di Malta. Attività sociale

  • 1. 1 Raimondo Villano Sovrano Militare Ordine di Malta ATTIVITA’ SOCIALE “Dunque chi vuole comprendere il mondo - e la Chiesa - di oggi, chi vuole contribuire con piena coscienza delle proprie responsabilità alla costruzione del loro futuro, deve conoscere il loro passato, deve porsi di fronte alla loro storia. Nessun albero può crescere in altezza se è privo di radici” Mons.Walter Brandmüller
  • 2. 2 ISBN 978-88-904235-43, CDD 900 VIL tui 2008, 4^ edizione (esaurita), pp. 390, Pergamena, ottobre 2009. Con il patrocinio dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria (Mi.B.A.C.). Secondo S.E. Ven. Balì Gran Croce di Giustizia Fra’ Franz Von Lobstein, già Gran Priore di Roma e Membro del Sovrano Consiglio del Sovrano Militare Ordine di Malta, “il libro si distingue per approfondita informazione e scorrevolezza di esposizione”. Apprezzato da numerose Autorità civili, religiose e melitensi, tra cui: il Capo dello Stato, il Santo Padre, S.A. E.ma il Principe e Gran Maestro del SMOM, vari regnanti d’Europa e Alti Prelati. Copyright: © 2009 Villano. Questo è un capitolo open-access che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.
  • 3. 3 Sovrano Militare Ordine di Malta “L’esercizio della carità è [per la Chiesa] uno dei suoi ambiti essenziali, insieme con l’amministrazione dei Sacramenti e l’annuncio della Parola… La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza” Papa Benedetto XVI, Deus Caritas Est (22, 25) ATTIVITÀ SOCIALE Nella società contemporanea l’indigenza non si esprime più soltanto in termini di precarietà economica ma, sovente, anche di dipendenza, solitudine o esclusione. La lotta all’esclusione e l’impegno per il reinserimento delle persone in difficoltà sono parte integrante del programma di numerosissime organizzazioni dell’Ordine in tutto il mondo. Al di là di quanto descritto o approfondito in altre parti di questo lavoro, l’Ordine crea e gestisce: istituti e servizi di assistenza per anziani; assistenza ai giovani in difficoltà; assistenza a persone immigrate, rifugiate e che chiedono asilo, senza fissa dimora, poveri, tossicodipendenti e detenute; assistenza e servizi ai portatori di handicap. La lotta melitense all’esclusione e l’impegno per il reinserimento delle persone in difficoltà è costellata da una miriade di interventi specifici; tra gli esempi di un più ampia, mirata, organica ed articolata azione tesa a spezzare il ciclo della povertà e della disperazione vi è una splendida realtà dell’Ordine in Sudafrica. Nascere in Sudafrica, nel distretto di Ilembe, nella regione di KwaZulu-natal, significa essere destinato ad una
  • 4. 4 vita stretta in un ciclo apparentemente infrangibile di povertà, fame, malattie e disoccupazione. Nelle aree più povere, un’infanzia trascorsa in uno stato di fame perenne, passando attraverso un’istruzione inadeguata, porta inesorabilmente alla disoccupazione. Per sopravvivere si è costretti a ricorrere a misure disperate. Quando non c’è da mangiare, mancano i vestiti per sé o per i propri figli, per molte donne e ragazze non c’è alternativa alla prostituzione. Con l’88 % della popolazione positiva al test per l’HIV/AIDS, la fase finale del ciclo della povertà è inesorabilmente predefinita. Se per alcuni la morte giunge come una definitiva liberazione, altri rimangono orfani o menomati, nel corpo o nella psiche. Questa è la realtà di Ilembe Sudafrica nel 21° secolo. Fin dai tempi della sua fondazione, spezzare questo ciclo di povertà e disperazione è il lavoro della Confraternita del Beato Gerardo dell’Ordine. Creata da un piccolo gruppo di volontari, nel 1992, oggi conta più di 700 membri. Sorta nel comprensorio dove vivevano gli operai di una vecchia cartiera a Mandeni, è dotata di un moderno complesso che include una casa di accoglienza per bambini, un centro di assistenza e un ospizio. La Casa dei Bambini si prende cura non soltanto dei numerosi orfani di genitori morti di AIDS ma anche di quelli che sin dalla nascita sono positivi all’HIV. Alcuni di loro sono stati semplicemente abbandonati dalle rispettive famiglie, troppo povere o con troppi problemi per continuare ad occuparsi di loro. L’Ospizio colma il divario tra l’ospedale e la casa, sia per i pazienti dimessi dall’ospedale, ma incapaci di badare a se stessi, sia per le persone
  • 5. 5 che hanno bisogno di assistenza domiciliare, ma non possono essere ricoverate. L’Ospizio Beato Gerardo assiste gli infermi e i moribondi, fornendo assistenza su base domiciliare, assistenza diurna ai degenti e formazione. L’Ospizio offre inoltre un programma di terapia anti-retrovirale che vede impegnati 16 consulenti terapeutici che si occupano di circa 300 pazienti. Una parte di vitale importanza del lavoro della Confraternita è il programma di educazione sull’aids, che mira ad offrire alla popolazione locale indicazioni e su come evitare l’infezione da HIV, e come convivere con l’AIDS. Per il gruppo dei più piccoli, la Scuola pre-elementare e materna di Whebede, a 25 chilometri da Mandeni, provvede ad avviare all’istruzione i bambini dei lavoratori immigrati. In un’area particolarmente povera essi, altrimenti, trascorrerebbero i loro primi anni di vita con scarsi stimoli intellettuali. La scuola materna risponde anche ad un’esigenza vitale: consente alle madri (che spesso devono crescere i figli da sole mentre i mariti vanno a lavorare fuori) di procurarsi un proprio lavoro per provvedere alle necessità della famiglia. Una Clinica per la malnutrizione aiuta le madri ad accudire adeguatamente i propri figli fornendo gratuitamente latte, cibo e proteine per bambini che, troppo poveri, ne resterebbero altrimenti senza. Per quelli che hanno già abbandonato la scuola, il Centro di sviluppo comunitario Beato Gerardo combatte la disoccupazione insegnando alle persone bisognose l’arte del cucito per incoraggiarle ad avviare un’attività in proprio che sia indipendente dalla carità.
  • 6. 6 Parallelamente, un Club dell’amicizia organizza occasioni di incontro per permettere agli anziani di uscire dall’isolamento e socializzare con gli altri. L’impegno della Confraternita, volto a rendere più agevole l’esistenza di persone che vivono in condizioni così difficili, non si ferma qui. Diversi fondi sono stati istituiti al fine di provvedere a urgenti cure mediche per pazienti che non possono permettersele. Per gli studenti, i cui genitori non hanno i mezzi per provvedere alla loro istruzione, vengono offerte borse di studio. Alle persone che si trovano in grave stato di bisogno vengono forniti aiuti concreti. In caso di calamità naturali, infine, viene fornita assistenza, non soltanto medica. Attraverso tutte queste attività l’opera della Confraternita del Beato Gerardo è stata giustamente descritta come “una sorgente di luce in un’area oscura e sventurata(1) ”. Nella società contemporanea, poi, in cui il nucleo familiare si occupa sempre meno dell’assistenza a domicilio degli anziani ed occorrono svariati servizi per semplificare loro la vita, compreso la gestione di case per anziani. La maggior parte delle Associazioni dell’Ordine esplicano una significativa attività in questo campo, grazie all’abnegazione dei membri e dei volontari. La gamma di servizi offerti è ampia: visite a domicilio, cure mediche, igiene personale, faccende domestiche, locomozione/trasporto ed assistenza, gestione di servizi di chiamate di emergenza, consegna dei pasti e della spesa a domicilio, ma anche organizzazione di vacanze e attività ricreative. Nel settore della gestione di case per anziani, poi, si distinguono le Associazioni di Germania, Gran Bretagna e Spagna. l’Associazione Britannica, in particolare, ha riferito che attualmente gestisce più di 60
  • 7. 7 case per anziani con un fatturato al 2006 di oltre 70 milioni di sterline all’anno(2) . In Gran Bretagna “The Orders of St.John Care Trust”, fondato nel 1991, gestisce con l’ausilio di uno staff di 3.300 elementi 25 centri residenziali e di cura nonché 7 case di riposo per indigenti, accoglie attualmente 3.200 persone, fornisce servizi di assistenza diurna per altre 1.500 persone. Ogni settimana i centri “Day Care” accolgono 1.500 persone, mentre i programmi di volontariato forniscono assistenza a diverse centinaia di anziani residenti in altri centri. L’Orders St. John Care Trust ha rilevato 22 case di accoglienza, un tempo proprietà di enti locali, nella contea di Gloucestershire, dove uno staff composto da più di 900 persone assiste circa 200 pazienti, un numero sempre crescente dei quali è affetto da demenza. Il nuovo centro commissionato dal Trust a Witney, Oxfordshire, è stato aperto nel 2006. Un’altra casa a Marlborough, nel Wiltshire, è stata inaugurata ufficialmente dal Gran Maestro. A Woodstock, Oxfordshire, è stato costruito un altro centro, dotato di 80 posti letto, di cui 20 riservati ai pazienti che devono rimanere sotto stretta osservazione. Altri Paesi in cui l’Ordine possiede i centri specializzati più importanti per l’assistenza agli anziani sono Germania e Stati Uniti, Argentina, Austria, Belgio, Cile, Francia, Messico e Spagna. Ogni anno, comunque, sono inaugurati altri centri. In Germania, l’Associazione tedesca gestisce 12 case di accoglienza per anziani, un ospizio, una sezione di cure palliative in un ospizio specializzato nonché il centro di medicina palliativa di Bonn. Nel 2000 sono state aperte due nuove case di riposo, a Cottbus e a Wismar. Inoltre,
  • 8. 8 sono 90 i servizi di visite e sostegno domiciliare: vanno a trovare gli anziani, li ascoltano, leggono per loro. Si impegnano affinché non siano lasciati soli. Nel 2005, 6.000 anziani e infermi sono stati assistiti grazie a 76.000 ore di volontariato, offerte da 1.800 membri dell’organizzazione. Gli iscritti ai Gruppi giovanili dell’Ordine sono oltre 9.000. Negli Stati Uniti, l’Associazione federale (Washington) patrocina e sostiene finanziariamente 6 centri per anziani (tre a New Orleans e gli altri rispettivamente a Syracuse, New York e Washington). In Spagna a Madrid l’8 maggio 2002 S.A. Em.ma il Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie e S.A.R. l’Infanta Dona Margarita Duchessa di Soria hanno inaugurato la casa per anziani Residencia San Juan Bautista con 84 posti letto e 41 stanze (di cui cinque riservate a persone bisognose di cure particolari); sempre a Madrid l’Ordine ha anche la più piccola Residencia Virgen de Filermo, aperta nel 1996. A Valencia, poi, la Delegazione organizza vacanze per gli anziani e nel corso di tutto l’anno assiste persone anziane sole o bisognose offrendo loro l’opportunità di partecipare ad eventi sociali o ad escursioni. Programma analogo è organizzato a Barcellona dalla Fondacion Asistencia a Domicilio de la Orden de Malta. In Francia, l’Associazione delle Opere Ospedaliere ha inaugurato, a Nizza, la Villa Hélios St. Jean, specializzata nell’accoglienza di persone affette dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile. Nel 2000, ha accolto 84 residenti. L’Associazione dell’Ordine in Irlanda ha aperto nei pressi della sede centrale di Dublino un centro sociale che offre pasti e possibilità di socializzazione ad anziani e ospiti di una vicina casa di cura per ipovedenti. Questa iniziativa si aggiunge al “lunch club” che nello stesso
  • 9. 9 centro fornisce pasti a prezzi contenuti cinque giorni alla settimana a persone anziane e bisognose. I volontari del Gran Priorato dell’Ordine in Austria forniscono un servizio di assistenza a 42 persone anziane e malate. Visitando i pazienti nelle case in cui sono ospitati, offrono loro non soltanto assistenza e conforto costanti ma anche la possibilità di effettuare piccole escursioni di una giornata, o anche vacanze più lunghe, molto gradite dagli assistiti che spezzano così la monotonia della loro vita quotidiana. In una di queste case di accoglienza, “Haus Malta”, il Gran Priorato assicura assistenza continua ad una media di 45 ospiti anziani, in 33 appartamenti individuali, dove essi possono vivere in piena dignità e rispetto della loro privacy. Un team di 18 infermieri tra professionisti e collaboratori si prende cura degli ospiti. Le donazioni consentono di fare fronte ai lavori di riparazione e manutenzione e di coprire le spese di quanti non sono in grado di pagare la propria quota. Il Premier Secours de la Croix de Malte in Lussemburgo fornisce ad anziani e disabili la consegna a domicilio dei pasti e della spesa a domicilio nella città di Lussemburgo e nelle comunità di Bertrange e Walferdange: nel solo 2005 ha fornito 14.256 pasti percorrendo 39.545 km; inoltre, in cooperazione con il Municipio, l’Associazione ha istituito nel 2006 SOS-Seniors, servizio di telesoccorso a disposizione 24 ore su 24. In Canada, i volontari dell’Associazione nazionale dell’Ordine prestano aiuto in sei case di riposo che ospitano quasi 1.000 anziani della città e delle aree circostanti. Le tre Associazioni dell’Ordine negli Stati Uniti al Mercy Retirement and Care Centre di Oakland e presso la Knight of Malta Free Clinic di Los
  • 10. 10 Angeles con molteplici attività spirituali, mediche e di soccorso di emergenza si occupano degli anziani. L’Associazione dell’Ordine in Colombia sta cooperando con l’Associazione Spagnola nel quadro di un ambizioso progetto che intende trasformare un edificio abbandonato a Bogotà in una casa di riposo con 70 posti letto per aiutare quanti nelle zone rurali sono ridotti in miseria. Questo consentirà loro di ricevere cure mediche specialistiche disponibili soltanto nella capitale. I membri dell’Ordine in Cile si occupano di anziani abbandonati. In Italia, tra l’altro, nel Gran Priorato di Napoli e Sicilia la Fondazione Marchesa Matilde Maresca di Serracapriola(3) annualmente accompagna ed alloggia gratuitamente dieci persone tra anziani e portatori di handicap presso un Hotel di prima categoria in località turistica di rilievo(4) per otto giorni. Le persone prescelte sono accompagnate da una Dama e da un Cavaliere della Delegazione di Napoli con un minibus ed assistite nello svolgimento di tutti gli adempimenti necessari alla ricezione in albergo ed alla sistemazione nelle camere. Gli ospiti sono quotidianamente visitati da una Dama e da un Cavaliere al fine di prendere atto di eventuali necessità o per accompagnarli alle manifestazioni organizzate da Comune e Diocesi nonché alle celebrazioni liturgiche. Nel corso della settimana, poi, un cardiologo vicino all’Ordine presta la propria opera professionale di assistenza volontaria(5) . L’Ordine gestisce in Francia una casa di riposo per anziani a Nizza mentre Membri e volontari mettono il proprio tempo a disposizione delle persone sole (a Parigi, Var, Alta Senna, Alta Garonna).
  • 11. 11 In tutto il Belgio una squadra di 570 volontari di tutte le età si muove per raggiungere negli ospedali e nelle case di convalescenza infermi, anziani e disabili. Assicurano loro visite regolari, trasporto e piccole attenzioni inaspettate, come un mazzo di fiori o la lettura di un romanzo, per rendere la loro vita un po’ più piacevole. Per quanto concerne l’assistenza ai giovani in difficoltà, priorità per tutti gli organismi dell’Ordine, va preliminarmente considerato che le condizioni d’indigenza, di precarietà e i rischi di emarginazione sembrano particolarmente crudeli e inaccettabili allorquando riguardano la gioventù. I numerosi giovani inseriti nei corpi di volontari delle Associazioni nazionali sono spesso nella posizione migliore per comprendere i problemi dei loro coetanei e per dare prova di solidarietà. Tutto ciò, nondimeno, non può bastare per combattere i problemi più seri. Ecco perché nella maggior parte dei Paesi vengono affiancate altre azioni ad hoc, adattate alle condizioni locali. In Canada l’Associazione nazionale dell’Ordine gestisce a Montreal una casa per giovani madri in difficoltà. Negli Stati Uniti l’Associazione Americana da tempo sostiene l’organizzazione Malta House of Good Counsel, nel Connecticut, che ospita le future madri single prive di altri posti dove andare; dopo il parto, Malta House offre consulenza, assistenza medica e servizi di formazione per dotare le madri delle competenze necessarie per costruire un futuro indipendente per se stesse e per i loro bambini; inoltre, fornisce supporto finanziario e servizi ad un ampio ventaglio nell’importante progetto assistenzale Women’s Care Center, nello Stato dell’Indiana, che offre consulenze, informazioni e sostegno alle ragazze madri.
  • 12. 12 L’Associazione dell’Ordine in Irlanda ha aperto un centro socio- educativo per giovani affetti da forme di invalidità, nei pressi di Lisnaskea, nella contea di Fermanagh. Il centro, che sorge sulle rive di un lago, è utilizzato anche dalle autorità sanitarie locali come casa di riposo e di villeggiatura per persone con difficoltà di apprendimento. Nel 2005 nei pressi del Centro, sono state ufficialmente inaugurate la Malta House e la Rhodes House alla presenza del Grande Ospedaliere dell’Ordine e del Segretario di Stato per l’Irlanda del Nord. A Drogheda, 70 persone che soffrono di differenti patologie sono assistite giornalmente da un infermiere a tempo pieno coadiuvato da volontari. In seguito alla disponibilità di ulteriori assistenti, che consentono ai ragazzi con difficoltà di apprendimento di frequentare le scuole locali, i servizi offerti a Drogheda sono stati ampliati al fine di aiutare le persone che devono superare i postumi di un ictus o di lesioni cerebrali e gli adulti con moderate difficoltà di apprendimento. Importanti programmi in favore dell’infanzia e degli adolescenti a rischio sono attuati dagli organismi dell’Ordine in America Latina, in particolare in Brasile (São Paulo, Brasilia, Picos), in Cile e in Messico. In Portogallo, l’Ordine raccoglie fondi per contribuire a progetti specifici (a Lisbona, Gavaio e Crato), destinati ai bambini svantaggiati negli asili infantili, agli adolescenti affetti da handicap psichici. In Brasile, Messico e Cile l'Ordine si dedica a numerosi progetti per l’assistenza ai bambini che vivono nelle favelas. Da molti anni a San Paolo l'Ordine gestisce un istituto modello che presta cure mediche, assistenza sociale, programmi scolastici e corsi di formazione per ragazze madri. L'Associazione dell'Ordine in Messico si occupa di una scuola con
  • 13. 13 annesso convitto mentre a Puebla coordina un programma alimentare per bambini malnutriti di età compresa tra i 10 mesi e i 10 anni. Ad Oporto in Portogallo opera una casa per ragazze con problemi sociali. Asili tradizionali funzionano in Germania e in Sud Africa. In Brasile, Messico e Cile l'Ordine realizza ampi progetti per assistere i bambini che vivono nelle favelas. Da molti anni a San Paolo l'Ordine gestisce un istituto modello che presta cure mediche, assistenza sociale, programmi scolastici e corsi di formazione per ragazze madri. L'Associazione dell'Ordine in Messico si occupa di una scuola con annesso convitto. Asili per bambini disabili operano in Brasile, Germania e in Sud Africa. Un'altra parte importante delle attività dell'Ordine rivolta ai giovani è costituita dalla creazione di gruppi giovanili di formazione in cui bambini e adolescenti seguono corsi di pronto soccorso e sono sensibilizzati ad assumere responsabilità sociali. Le tre Associazioni dell’Ordine negli Stati Uniti svolgono molteplici attività spirituali, mediche e di soccorso di emergenza presso la Knight of Malta Free Clinica di Los Angeles a favore di bambini a rischio. Inoltre, l’Associazione americana, con sede a New York e che copre l’area orientale degli Stati Uniti, fornisce supporto finanziario e servizi ad un ampio ventaglio di importanti progetti assistenzali tra cui il Project Venerable Pierre Toussant che ad Haiti si occupa dei ragazzi senzatetto e quello dell’organizzazione Hope for Haiti che offre assistenza educativa, sanitaria e abitativa alla popolazione di Haiti e, in particolare, ai bambini: con l’aiuto dell’Ordine, inoltre, il programma educativo si è esteso fino a comprendere ben 35 scuole e 10.441 studenti mentre il programma alimentare contribuisce a salvare la vita di oltre 4.000 bambini ogni anno.
  • 14. 14 I membri dell’Associazione Occidentale degli Stati Uniti, poi, a maggio 2006 hanno donato libri scolastici alla San Rafael’s School di San Rafael. Nel Connecticut, invece, l’Association’s Shepherds Program dell’Associazione Americana offre un futuro migliore ai giovani dei quartieri degradati delle città affidandoli a “tutor” che agiscono come modelli di comportamento positivo. Il programma, che attualmente si sta occupando di 60 studenti in tre scuole diverse, ha visto il 90 % dei giovani che hanno completato il corso di studi iscriversi alle scuole superiori. In Sudan l’Associazione italiana melitense ACISMOM sta coordinando una raccolta fondi per costruire una scuola secondaria femminile a Rumbek(6) che rappresenta una speranza per la popolazione locale impegnata duramente, dopo 55 anni di conflitti etnico-religiosi, a ricostruire socialmente, economicamente e moralmente la propria comunità. La campagna si propone di raccogliere un milione di euro, necessari a coprire i costi per la costruzione delle strutture scolastiche e di accoglienza e per la realizzazione di tutte le attività scolastiche, di cui beneficeranno almeno cento ragazze per ogni ciclo scolastico. Tra le ulteriori azioni sono annoverabili: in Germania l’organizzazione di avvenimenti tematici a favore di adolescenti in crisi e in situazioni difficili, più particolarmente rivolti alle famiglie di rifugiati o immigrati; in Belgio campi per bambini sotto tutela giudiziaria; in Ungheria l’affidamento a famiglie di 50 bambini abbandonati e l’accoglienza, ogni week-end, di 1.200 bambini denutriti; in Polonia l’insegnamento per bambini svantaggiati, un centro cattolico di riabilitazione ed educazione per bambini e adolescenti, un centro di intervento in situazioni di crisi per
  • 15. 15 giovani tossicodipendenti e farmacodipendenti; in Canada il Centro per bambini disadattati sociali di Toronto e la Casa di accoglienza per ragazze madri (14-25 anni) prive di ogni altra risorsa o asilo; a Melbourne in Australia la gestione da parte dell’Ordine di una Friday Night School rinomata a livello nazionale in cui gli studenti locali contribuiscono a migliorare l’istruzione dei bambini immigrati aiutandoli a fare i compiti; in Francia l’Ordine a Tours gestisce un centro per bambini con necessità specifiche, un servizio che offre aiuto e sostegno a favore dei bambini emotivamente disturbati; in Lussemburgo il Premier Secours de la Croix de Malte ogni anno, per le festività natalizie, offre vestiario, cibi caldi e giocattoli per i bambini alle famiglie bisognose. L’Associazione italiana ACISMOM, poi, sta raccogliedo fondi per la costruzione di una scuola per le ragazze sudanesi. È attraverso una raccolta fondi che l’Associazione sta finanziano il progetto che prevede la costruzione, a Rumbek in Sudan, di una scuola secondaria per le ragazze sudanesi con lo scopo di fornire istruzione alla popolazione femminile di quel Paese, affinché le donne acquisiscano le capacità per sostenersi da sole, promuovere la formazione come strumento per migliorare la loro vita ed acquisire opportunità in un Paese dilaniato da oltre 50 anni di guerra civile in cui predominano miseria e malattie. Inoltre, nella Repubblica Democratica del Congo, Paese in cui lo stupro è usato come un’arma dalle numerose fazioni coinvolte in una guerra civile che ha già stroncato oltre quattro milioni di vite umane, è stata lanciata una campagna di raccolta fondi in cui nel 2006 il Malteser International chiedeva di donare soltanto un euro per ciascuno dei 40 giorni di quaresima.
  • 16. 16 Per sensibilizzare alla campagna “40 euro per Bukavu” quanti consideravano le sofferenze umane in Congo soltanto un argomento per articoli di giornale e reportage televisivi, Ursula Mesmer, responsabile del progetto per il Malteser International, ha pubblicato settimanalmente su internet testimonianze delle esperienze da lei personalmente vissute incontrando alcune delle vittime, molte delle quali appena adolescenti(7) . I membri dell’Ordine in Cile, poi, si occupano di bambini svantaggiati. Per ognuno dei 40 euro raccolti grazie alla campagna, 15 vittime della violenza ora possono ricevere cure mediche e psicologiche per tre mesi, presso il centro di assistenza del Malteser International, a Bukavu. Il Malteser International ha utilizzato parte dei fondi raccolti dalla campagna per fornire alle molte vittime degli stupri, che sono ripudiate dai mariti o dalle famiglie, una prima provvista di mais e pesce essiccato e in questo modo ha potuto consentire loro di avviare una propria piccola attività di rivendita di questi generi alimentari. Reinvestendone i ricavi in altri rifornimenti hanno potuto provvedere così alle loro necessità ed a quelle dei loro figli. Nel 2005, oltre 10.000 vittime di stupri o violenza sessuale si sono rivolte per chiedere aiuto ai 300 centri di assistenza sostenuti dal Malteser International nella Repubblica Democratica del Congo. Nelle nostre società moderne, inoltre, appaiono i nuovi “lebbrosi” che rischiano l’isolamento e l’esclusione: gli immigrati clandestini, i migranti o spostati, i richiedenti asilo, le persone senza domicilio fisso, i dipendenti dall’alcool o dalla droga oppure private della libertà, formano il grosso di queste categorie vulnerabili. Relativamente all’assistenza alle persone immigrate, in Germania dal 1989 l’Associazione tedesca offre i propri servizi di assistenza agli
  • 17. 17 immigranti, ai richiedenti asilo e ai rifugiati presso 13 centri di accoglienza allestiti dalle autorità comunali, federali o statali. 450 delegati si dedicano alle quotidiane esigenze dei residenti, prestando servizi di assistenza e consulenza individuale affinché possano adattarsi nel migliore dei modi alla vita di tutti i giorni ed inserirsi nella società. Nel 2000, un’attenzione speciale è stata dedicata alle operazioni di preparazione dei profughi del Kossovo che desideravano rientrare in patria. In Colombia l’Associazione contribuisce alla ricerca di soluzioni per i problemi dei profughi: ogni giorno, a Bogotà, ne giungono circa 800. Quasi 2 milioni di persone sono attualmente sradicate dal proprio ambiente e prive di sussidi. In Spagna, nel quadro di un accordo biennale con le autorità regionali, la Delegazione di Valencia dell’Associazione spagnola ha gestito sino ad oggi un Centro residenziale per immigranti accogliendoli per periodi anche di 3 mesi. Ai residenti, oltre all’alloggio e ai pasti, è stato assicurato un aiuto diretto per la ricerca di un posto di lavoro e per l’integrazione sociale. Finanziato dall’Unione Europea, questo progetto presenta un bilancio estremamente positivo. In Francia il progetto “Platforme Famille” a Parigi si occupa di coloro che chiedono asilo e delle loro famiglie: vengono assistiti nella ricerca di un alloggio, delle scuole per i bambini, per l’assistenza sociale, nell’inserimento nella società o per il rimpatrio. Negli Stati Uniti tra i progetti finanziati dall’Associazione americana (New York) a favore dei lavoratori immigranti in Florida, spicca la Missione S. Anna che accoglie 500 famiglie, per lo più immigrati clandestini di origine messicana. In Libano, con la partecipazione di una ONG italiana e dell’Ordine dei Monaci Antoniani, l’Ordine di Malta ha potuto attuare un programma di “sostegno
  • 18. 18 per il rientro dei profughi”, cofinanziato dall’Unione Europea. Obiettivo dell’azione era di incoraggiare il rientro delle persone costrette in precedenza ad abbandonare la regione di Jezzine, nella zona meridionale del paese. Altra attività tradizionale dell'Ordine è fornire assistenza ai rifugiati e a coloro che chiedono asilo. Attualmente l'Ordine gestisce istituti e progetti a lungo termine in Francia, Germania e in Tailandia. Quando le circostanze lo richiedono, l'Ordine offre il proprio aiuto con progetti a breve termine. In Kosovo, poi, l’Ordine ha promosso interventi di generazione del reddito per i rimpatriati appartenenti alle minoranze etniche per favorire l’autosufficienza e la responsabilità personale tra Kosovari-Albanesi, Serbi e Rom. Numerosi progetti sono attualmente in corso anche in Afghanistan per aiutare le famiglie dei rifugiati e per ricostruire e sviluppare il sistema sanitario nazionale. Nell’ambito dell’assistenza a persone prive di alloggio o senza fissa dimora, in Belgio oltre 120 volontari (capaci di totalizzare approssimativamente 8.000 ore di lavoro ogni anno) coadiuvati da infermiere e personale stabile garantiscono il funzionamento permanente dei due centri di accoglienza e di cura “La Fontaine” creati dall’Associazione belga a Bruxelles e a Liegi a beneficio di oltre 18.000 persone prive di alloggio e più svantaggiate, con l’intento di far recuperare loro un minimo di dignità. Infermeria, docce, barbiere, lavanderia, laboratorio di cucito e bar sono alcuni dei servizi offerti dai centri. Nel corso dell’anno, oltre ventimila persone hanno così potuto ritrovare fiducia e assicurarsi un po’ di comfort. Ciascuno dei centri di accoglienza La Fontaine riceve in media 45 visite al giorno. Al fine di estendere
  • 19. 19 ulteriormente l’opera dell’Ordine tra i senzatetto, un terzo centro La Fontaine nella regione fiamminga del paese è attualmente in fase di realizzazione. In Francia in inverno, tutti i venerdì e sabato notte, un veicolo mobile con quattro soccorritori percorre in lungo e in largo la capitale per aiutare le persone senza domicilio fisso. Dal 15 dicembre 1999 al 15 gennaio 2000, le ambulanze dell’Associazione francese hanno partecipato all’operazione “Buon Samaritano” allestita in occasione del passaggio al nuovo millennio. Le squadre di volontari dell’Ordine hanno appoggiato direttamente le squadre di soccorso di Parigi, esplorando le strade alla ricerca dei senzatetto. La chiatta “Le Fleuron”, ormeggiata sulla Senna nel cuore stesso di Parigi, accoglie persone senza domicilio fisso, anche accompagnate dal proprio cane che, spesso, rappresenta l’estremo rimedio contro la completa solitudine. Insediato nel cuore pulsante della capitale francese, sul Lungosenna, la chiatta “Le Fleuron” è una struttura di accoglienza e di reinserimento sociale per i barboni accompagnati dal loro cane creata in sinergia dall’Associazione francese dell’Ordine e dalla fondazione “30 Millions d’Amis” (un’associazione di protezione degli animali). Un anno di attività in cifre: 13.600 pernottamenti per i barboni, 4 cani accolti in media ogni notte, 15.200 pasti, 12 volontari che si avvicendano in turni di 8 per notte per assicurare l’accoglienza, il servizio e l’animazione; 36 anni è l’età media dei senzatetto accolti a bordo del barcone. Il 30-40% delle persone ospitate a bordo si è reinserito professionalmente, il 5% ha iniziato un corso di formazione e il 10% è rimasto senza attività. Il 40% degli ospiti sono richiedenti asilo. Successivamente alla permanenza sul Fleuron e al recupero di una certa
  • 20. 20 stabilità d’alloggio, il 35% di queste persone è stato ammesso in centri abitativi e di reinserimento sociale. Nel 2006 Le Fleuron ha aiutato 900 persone in difficoltà, offrendo 17.383 pernottamenti. Una seconda chiatta sulla Senna è in fase di allestimento. In Svizzera e in Ungheria l’Ordine gestisce istituti per la cura e l'alloggio dei senzatetto. Attività in questo settore vengono svolte anche in Germania, in Italia e negli Stati Uniti. In Canada l’Associazione nazionale dell’Ordine si occupa: ad Ottawa di un progetto per una casa di cura diurna, nonché di un ricovero per senzatetto; a Toronto di attività che comprendono la gestione di una mensa e di un ricovero per senzatetto; a Vancouver della gestione di cliniche oculistiche per quanti non sono coperti dal servizio sociale e, quindi, privi della necessaria assistenza. Le tre Associazioni dell’Ordine negli Stati Uniti con squadre di volontari a Seattle cucinano e servono pasti regolarmente alle famiglie che utilizzano il Sacred Heart Shelter come casa temporanea mentre a San Francisco servono alla mensa della St. Anthony’s Dining Room che fornisce 2.000 pranzi al giorno ai senzatetto; il Saint Patrick Center dell’Associazione Americana a St.Louis, poi, gestisce 19 programmi che si occupano di oltre 10.000 senzatetto ogni anno. A Sydney in Australia l’Associazione sostiene Gorman House che offre vitto e alloggio a uomini e donne alcolizzati e senza casa. Anche in Uruguay, ad opera dell’Associazione dell’Ordine, si segnala la gestione di un programma destinato ai senzatetto. In Francia, poi, l’Associazione melitense alleste mense per i poveri di Parigi durante l’inverno ed in Alta Senna, Rhone e Vaucluse. Nel 2006, inoltre, la sola Associazione Tedesca dell’Ordine nelle sue mense per i
  • 21. 21 poveri ha fornito ben 3,8 milioni di pasti ai bisognosi. In Spagna a Madrid e nella Cataluna, membri e volontari gestiscono varie mense per le persone bisognose. Servizi di mensa ed assistenza sono diffusi anche presso Priorati e Delegazioni in Italia a cura dell’Associazione e dell’Ordine. Relativamente all’assistenza ai tossicodipendenti tra le più attive nel settore sono annoverabili l’Associazione tedesca e l’Associazione portoghese, segnatamente mediante la costituzione di centri di riabilitazione; altre significative attività di recupero sono svolte in Ungheria e Polonia. Per quanto concerne l’assistenza ai detenuti, l’Associazione nazionale in Portogallo presta servizi di assistenza sociale e morale ai detenuti nel carcere Caxiàs di Lisbona. In Ciad, all’interno del carcere della capitale N’Djamena, l’Ordine mantiene strutture mediche permanenti che, nel solo 2000, hanno fornito 5.698 interventi di consultazione e cura, contribuendo così a rispondere all’enorme richiesta di medicinali da parte dei detenuti che non dispongono degli adeguati mezzi finanziari. Questa presenza, affiancata da un programma di regolari visite individuali, ha avuto ripercussioni favorevoli in merito al rispetto dei diritti dei detenuti. Vi è, poi, l’assistenza alle persone portatrici di handicap, prevista nei programmi di azione di tutte le Associazioni dell’Ordine, che si prefigge di migliorare la qualità della vita dei disabili, di garantirne l’autonomia e di agevolarne l’integrazione nella società. Gli interventi possono assumere forme materiali, morali o spirituali e riguardano le cure, i problemi della vita quotidiana, i servizi di trasporto, l’attività professionale e il tempo libero. In Francia l'Associazione gestisce nove istituti specializzati
  • 22. 22 nell’assistenza ai disabili gravi. Altri Istituti operano in Ungheria, Polonia, Libano, Ecuador e Stati Uniti. In tutte le regioni sono organizzati programmi di visite a domicilio e di attività ricreative. Germania, Polonia, Repubblica Ceca e altri Paesi propongono specifici servizi di trasporto. La gestione di centri per persone portatrici di handicap fisici, mentali o affette da problemi comportamentali è particolarmente sviluppata in Francia, dove l'Associazione gestisce cinque istituti specializzati nel trattamento dei disabili gravi, nonché nei Paesi in cui l’Associazione francese è presente e apporta il proprio sostegno. Nel 2000 l’Associazione delle Opere Ospedaliere Francesi dell’Ordine di Malta (OHFOM) ha aperto due centri per giovani autistici, a Rochefort-sur-Mer e a Sallanches. Altri Istituti per disabili operano in Ungheria, Ecuador e Libano. In Grecia, la collaborazione dell’OHFOM ha portato all’inaugurazione della Casa di Zitsa, un centro educativo e di accoglienza per soggetti autistici nella regione dell’Epiro. L’OHFOM partecipa altresì alla gestione di centri in Bulgaria, Ecuador, Libano e Siria destinati ai bambini portatori di handicap fisici o mentali. A Sydney in Australia l’Associazione aiuta il Norma Parker Respite Centre, centro di supporto per l’assistenza a persone disabili. Tra i servizi ai portatori di handicap, l’Associazione dell’Ordine a Malta (MASMOM) consegna pasti e spesa a domicilio sull’isola di Malta e sull’isola di Gozo, l’Irlanda, il Cile e altri Paesi hanno allestito laboratori di formazione per disabili. In Spagna l’Ordine sviluppa programmi di assistenza per i bambini affetti da sindrome di Down in collaborazione con la Fundacion Alba e la Fundacion Boscana mentre a Madrid giovani
  • 23. 23 volontari collaborano con la Fundacion Gotse per offrire occasioni di contatto sociale ai bambini affetti da handicap psicologici o fisici; progetto analogo è portato avanti anche dal gruppo di volontari della Delegazione delle Baleari in collaborazione con la Fundacion Amitica; sempre la Delegatione Andalusa organizza tutti gli anni un campo estivo nei dintorni di Cadice per giovani con handicap psichici o fisici. L’Ordine coordina in Francia 5 centri per disabili (Parigi, Fontane Francaise, Rochefort, 2 a Montegut d’Auch) e 3 centri per pazienti autistici (Rochefort, Vigneux- sur-Seine, Sallanches). I Campi internazionali estivi per giovani disabili, organizzati ogni anno da oltre cinque lustri in un diverso Paese europeo, sono un’altra attività tradizionale per le Associazioni nazionali dell’Ordine, cui prendono parte numerose delegazioni. Negli ultimi anni, i campi si sono svolti in Svizzera (1994), Germania (1995), Polonia (1996), Austria (1997), Belgio (1998), Italia (1999) e Irlanda (2000). Nel 2005 il Campo Internazionale a Colonia è stato in concomitanza con la Giornata Mondiale della Gioventù. L’edizione 2007 ha avuto luogo dall’11 al 18 agosto a Champery, in Svizzera, nel Cantone Vallese, a 1050 metri di altitudine, ai piedi dei Dents du-Midi e dei Dents-Blanche: più di 500 persone (150 disabili, 270 assistenti provenienti da oltre 20 differenti paesi e 80 volontari locali) hanno preso parte a questa edizione organizzata dal Servizio Ospedaliero dell’Ordine di Malta in Svizzera. Nel corso della settimana i partecipanti sono stati coinvolti in numerose attività: i giochi olimpici, incontri culturali e spirituali, escursioni sul lago di Ginevra e nelle montagne limitrofe a Champery.
  • 24. 24 Altri campi vengono allestiti in Austria, Ungheria, Romania, Svizzera e in Libano. In occasione del Grande Giubileo, grazie ad una mobilitazione senza precedenti nella storia delle organizzazioni dell’Ordine, centinaia di disabili hanno potuto recarsi in pellegrinaggio a Roma da ogni parte del mondo. L’Ordine, poi, organizza per i portatori di handicap anche un pellegrinaggio annuale a Lourdes ed in altri luoghi sacri. Tra le ulteriori attività in Italia, nel maggio 2000 è istituita a Messina la Fondazione di Diritto Melitense Donna Maria Marullo di Condojanni(8) dell’Ordine di Malta per promuovere in tutta la provincia la prevenzione dei terremoti oltre a numerose altre iniziative nel campo della protezione civile (quali, ad esempio, esercitazioni di pronto intervento). La Fondazione si avvale della collaborazione dell’Associazione dei Cavalieri Italiani dell’Ordine e di tutte quelle organizzazioni pubbliche e private in linea con i suoi fini. L’interesse dell’Ordine di Malta per i terremoti è iniziato con il sisma di Gibellina. La Fondazione, tra l’altro, si propone di affrontare le grosse problematiche dal punto di vista della prevenzione: a Messina, ad esempio, in alcune parti della città i condomini hanno strade di accesso molto piccole e ciò crea problemi per l’intervento di soccorsi che dovrebbero arrivare eventualmente dalle caserme, situate anch’esse nel territorio abitato; le vie di fuga dalla città (che ancora non sono state studiate); lo stoccaggio del materiale che potrebbe servire. A questo proposito il Conte Marullo ha annunciato un’intesa di massima con la Prefettura di Messina, posta all’attenzione del Ministero dell’Interno, per ottenere la concessione di un’area demaniale situata in prossimità della
  • 25. 25 stazione da dedicare allo stoccaggio dei materiali di soccorso già disponibili: 20 automezzi, 20 roulotte, 1000 tende, vestiario, medicinali e generi di conforto. In molti Paesi dell’ex Unione Sovietica il crollo politico ha causato un profondo impatto sull’offerta di servizi sanitari e di assistenza sociale e se la situazione è sensibilmente migliorata nelle repubbliche indipendenti che continuano a consolidare le proprie infrastrutture politiche ed economiche sussistono, tuttavia, molte aree in cui i servizi di assistenza forniti dallo stato sono insufficienti, a fronte delle esigenze di una parte degli abitanti più bisognosi e delle comunità più isolate. Attraverso le sue Associazioni nazionali e i suoi programmi di aiuti all’estero, l’Ordine sta contribuendo a colmare queste lacune. In Albania, l’Ordine opera con la sua organizzazione umanitaria non- governativa, Malteser Ndihmon Ne Shqiperi (MNSH), fornendo servizi sanitari e sociali a favore di soggetti vulnerabili, nelle prefetture di Shkoder e Lezher. In Ungheria, il servizio di soccorso dell’Ordine gestisce in diverse regioni del Paese 12 case che ospitano anziani e disabili. Nel quadro di un nuovo esperimento, l’Ordine ha avviato un programma per il recupero dei villaggi abbandonati in seguito alla emigrazione verso le città dei loro abitanti alla ricerca di migliori condizioni sociali. Al centro della prima iniziativa, il villaggio di Tarnabod, a circa 45 km da Budapest, dove le case abbandonate sono state comprate e riparate, i giardini coltivati, il locale asilo infantile ampliato ed un autobus è stato donato al fine di assicurare il trasporto a quanti lavorano nelle vicinanze. Il programma prevede inoltre corsi di formazione e istruzione per gli abitanti del
  • 26. 26 villaggio. La mancanza di alloggi costituisce ancora un grave problema che interessa circa 50.000 persone delle quali 30.000 a Budapest. L’Ordine, ancora, possiede Centri di Sostegno per le famiglie che assistono 2.200 persone in nove città. Prodotti agricoli e donazioni vengono inoltre raccolti e consegnati ai bisognosi: nel 2005, è stato possibile distribuire in questo modo a 167.000 persone donazioni per un valore di oltre 1,8 milioni di euro. All’insegna dello slogan “Donare è una gioia”, il MMSz ha organizzato per Natale una raccolta di generi alimentari nei grandi supermercati di tutto il Paese: le 90 tonnellate di prodotti raccolte sono state distribuite alle persone bisognose. In occasione delle inondazioni che nel 2005 hanno colpito sia l’Ungheria che la Romania, il MMSz si è mobilitato ancora una volta. In collaborazione con la Radio ungherese ha organizzato una raccolta chiamata “Una goccia per l’umanità”, grazie alla quale 3.480 pacchi con generi di prima necessità sono stati inviati alle vittime delle alluvioni in Transilvania, mentre altri 1.000 sono stati spediti in Ungheria. In Lituania, l’Ordine ha avviato un programma di volontariato di assistenza domiciliare che avvicina giovani e anziani. Più di 200 giovani volontari offrono un’ insieme di assistenza infermieristica, sostegno spirituale e assistenza domiciliare agli anziani, molti dei quali hanno visto i componenti più giovani della loro famiglia lasciare il paese, in cerca di lavoro. In Polonia l’Associazione da tempo fornisce supporto finanziario e materiale ad un centro di ricovero diurno a Cracovia, gestito dalle Suore della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, che si prende cura di 136 bambini e ragazzi tra 2 e 17 anni provenienti da famiglie disgregate e di alcoolisti.
  • 27. 27 Grazie al sostegno materiale e finanziario dell’Ordine, ai bambini sono regolarmente offerte occasioni di svago nonché una vacanza estiva ogni anno in montagna o al mare. Nel Centro di Assistenza di Puszeczykowo, 21 persone affette da disturbi psichici hanno seguito costantemente una terapia occupazionale eseguita da un team di otto operatori coadiuvati da cinque volontari. Nell’aprile 2005, il primo di una serie di laboratori previsti dalla Fondazione dell’Ordine in Polonia ha offerto una serie di terapie occupazionali in arti plastiche, musica, tessitura, cucito, informatica, economia domestica e ceramica a 30 persone affette da leggeri o severi handicap psichici. Il Centro di Intervento in caso di Crisi di Katowice continua a fornire assistenza e supporto ai tossicodipendenti (i cosiddetti “figli della strada”), mentre la Sezione dell’Alta Slesia ha prestato volontari ad un centro di assistenza per disabili a Borowa Wies. Contemporaneamente, un team di medici e infermieri, supportato da uno psicologo e da un kinesiterapista, offre assistenza completa a pazienti in stato vegetativo persistente (sindrome apallica) in un ospedale con 30 posti letto ad Olsztyn nel nord-est della Polonia. Infine, l’Ospizio Beato Gerardo di Olszten, aperto nel marzo 2004, offre attualmente assistenza sanitaria completa attraverso un team di medici, infermieri, uno psicologo e un terapista. Sono stati inoltre organizzati pellegrinaggi periodici per disabili, mentre molti bambini polacchi affetti da varie forme di handicap sono stati ospitati in campi estivi, cosa che ha consentito loro di spezzare piacevolmente la routine della loro vita abituale. Un nuovo importante centro, infine, sta sorgendo a Cracovia: il Centro di Assistenza per i bambini disabili e per i loro genitori, l’ultimo in ordine di tempo ed il più grande impegno assunto dall’Associazione Polacca
  • 28. 28 dell’Ordine. Ultimato nel luglio 2006, questo nuovo splendido centro nell’area meridionale del Paese, ha una superficie di 1.550 metri quadri e, grazie alla sua capacità di offrire assistenza a circa 2.500 famiglie con bambini disabili, è la più grande tra le strutture di questo tipo in Polonia, e verosimilmente in tutta l’area centrale dell’Europa Orientale. Il centro fornisce assistenza specialistica, diagnosi e terapie a bambini affetti da turbe dello sviluppo, con una struttura per i pazienti esterni in grado di servire circa 50 famiglie ogni settimana, ed un centro di assistenza attrezzato per accogliere fino a 50 bambini in età prescolare. Nel 2005 ben 1.828 volontari hanno offerto 76.214 ore del loro tempo, effettuato interventi di prima assistenza sanitaria su 12.301 persone, formandone 2.011 alle tecniche di pronto soccorso. Nella Repubblica Ceca, poi, da una piccola realtà iniziale l’organizzazione di soccorso Maltézska Pomoc o.p.s. si è sviluppata fino a diventare una delle cinque organizzazioni di assistenza più rinomate nel Paese nonché l’unica organizzazione no-profit abilitata all’attività di supervisione sanitaria e di pronto soccorso. Il suo scopo consiste nel colmare qualsiasi lacuna nell’assistenza a favore delle persone che soffrono o che sono in difficoltà. A tal fine, si avvale di uno staff composto da 12 membri permanenti e da 200 volontari, dislocati nelle otto principali città di Praga, Brno, Olomouc, Èeské Budìjovice, Melnik, Hradec, Králové, Uherské Hradišt, e Ostrava. Gli operatori si prendono cura di persone malate o sole, siano esse giovani o anziane, oltre a coloro che sono affetti da handicap o colpiti dalle conseguenze di calamità naturali (si veda la sezione Soccorso di Emergenza del presente Rapporto di Attività).
  • 29. 29 In Russia, una mensa a San Pietroburgo serve giornalmente 600 pasti gratuiti a poveri, bisognosi o persone disabili. La mensa è stata gestita per oltre dieci anni dai gruppi del Malteser della diocesi tedesca di Würzburg, in collaborazione con partner della comunità di San Pietroburgo. Questo servizio ha un costo annuo di 140.000 euro, utilizzati per l’acquisto di generi alimentari in città. Il lavoro a San Pietroburgo “stabilisce un’importante alleanza” tra Russia e Germania, “sulla base della compassione, della carità e della solidarietà umana(9) ”. In Romania, poi, vi è il Centro Sociale per bambini disabili a Kluj gestito dall’Ordine in collaborazione con l’amministrazione locale. Nella Repubblica di Lituania, dopo essere stata considerata un’organizzazione illegale negli anni della dominazione sovietica, l’Ordine ha ormai ristabilito una presenza crescente attraverso il sostegno, in particolare, del Malteser-Hilfsdienst (MHD), il servizio ospedaliero dell’Ordine in Germania e del suo dipartimento per gli aiuti all’estero, Auslandsdienst. Inoltre, “grazie ad una strategia, un piano molto chiaro ed all’entusiastico impegno di molti volontari, si è potuto aprire 32 sezioni di Maltos Ordino in 22 città e creare un’organizzazione giovanile molto attiva che conta già 400 iscritti(10) ”. Non è stato un percorso facile. Nei primi giorni della Repubblica indipendente non esistevano leggi e normative chiare che regolamentassero i diritti e gli obblighi degli enti caritatevoli. Inoltre, l’organizzazione del MOPT, ancora in fase embrionale, incontrava qualche resistenza da parte di alcuni settori governativi, a livello nazionale e regionale, mentre la società lituana generalmente nutriva riserve sul coinvolgimento di altri paesi nei suoi affari interni. Prima del suo ingresso
  • 30. 30 nell’UE, nel 2003, la Lituania vantava il tasso di crescita economica più elevato di tutti gli Stati candidati o membri, ma un’imposizione fiscale relativamente pesante da un lato, e un basso livello salariale, dall’altro, hanno determinato una massiccia emigrazione della popolazione attiva verso l’Irlanda, il Regno Unito e altri Paesi europei: alla fine del 2004, erano emigrate ben 360.000 persone, lasciando scoperti molti posti di lavoro. “A quanto sembra, siamo arrivati al punto in cui non è più chiaro chi, in futuro, resterà a lavorare in Lituania”, dice Arvydas. “I giovani emigrano, abbandonando i membri più anziani delle loro famiglie, molti dei quali hanno perso i loro risparmi, a causa dell’inflazione elevata. Oggi sono così poveri da non potersi comprare le medicine di cui hanno bisogno”. La risposta del MOPT è stata il lancio di un programma di assistenza domiciliare basato sul volontariato, che avvicina giovani e anziani. Avviato nel 1998, con il sostegno di fondi UE, il programma ha offerto una formazione teorica e pratica ad un gruppo iniziale di 200 ragazzi che ormai agisce come una “famiglia virtuale”, per le persone anziane a cui vanno a fare visita ogni settimana. Coordinato da cinque uffici nelle città principali, il programma offre una combinazione di assistenza infermieristica, sostegno spirituale e assistenza domiciliare agli anziani soli. “Avere costantemente contatti umani con qualcuno che si preoccupa del loro benessere, che prepara loro da mangiare, è estremamente importante per queste persone”, dice Arvydas. “Per loro, quell’aiuto sembra davvero provenire dal cielo”. Il MOPT continua a svilupparsi in Lituania e all’estero, attirando altri volontari. Grazie ad una recente donazione da parte dell’Ambasciata Britannica a Vilnius, nel 2006
  • 31. 31 è stato possibile varare un nuovo piano di formazione, finalizzato al potenziamento delle capacità di gestione dei volontari. Nella Repubblica Ceca il Centro Sociale di Melnik è una struttura modello nel suo genere: offre assistenza continua ad aree colpite da calamità naturali o di altro genere. Originariamente istituito per la regione che aveva riportato i danni più gravi durante le disastrose inondazioni del 2002, il centro contribuisce attivamente allo sviluppo della comunità, fornendo anche consulenze individuali e assistenza psicologica alle persone colpite. Da dieci anni, ormai, i volontari del Maltézska Pomoc a Èeské Budìjovice nella Boemia del sud, assicurano il trasporto giornaliero a scuola di 42 bambini affetti da handicap. Tra le altre attività abituali, caratteristica è la raccolta e la distribuzione, per Natale, di generi alimentari e giocattoli destinati ai bambini di famiglie con difficoltà economiche. Nel 2005, la raccolta “Cerca di fare un miracolo” è stata organizzata in vari supermercati di diverse città. In totale, sono stati raccolti più di 7.300 prodotti alimentari e centinaia di giocattoli. Con l’aiuto dell’organizzazione americana “Wheelchair Foundation”, Maltézska Pomoc ha distribuito finora oltre 200 sedie a rotelle a persone bisognose nella Repubblica Ceca. Maltézska Pomoc gestisce, inoltre, regolarmente una serie di campi estivi, viaggi e gite per giovani in cui si insegna loro come aiutare chi ha bisogno, addestrandoli a diventare i futuri volontari dell’Ordine. Nel 2005, Maltézska Pomoc è stata la prima organizzazione no-profit a partecipare ad un’esercitazione anti-terrorismo su vasta scala, organizzata dai Servizi di soccorso integrato dello Stato, a Praga e a Kralupy nad Vitavou. Per i volontari, si è trattato di un’occasione per
  • 32. 32 mettere in pratica e verificare in condizioni realistiche le proprie capacità in termini di assistenza medica e psicoterapeutica. Maltézska Pomoc è, inoltre, entrata a far parte della Federazione ceca delle Banche dei prodotti alimentari. Sorta nel 2006, fornisce ogni anno alle persone bisognose fino ad 800 tonnellate di generi alimentari. Infine, a Melnik, alle porte di Praga, il Centro Sociale dell’Ordine aiuta le famiglie con bambini disabili. In Ucraina il servizio ospedaliero dell’Ordine, il Maltijska Slushba Dopomohy (MSD), collabora con l’analoga organizzazione tedesca, Maltese Aid Service, offrendo assistenza e supporto alle persone più bisognose del Paese. Con un’inflazione alle stelle - che ha spinto molta gente al di sotto della soglia di povertà - l’approvvigionamento di viveri è diventata un’attività di grande importanza. In questo settore di intervento la “Mensa di carità” dell’Ordine, dalla sua istituzione nel 1999, ha fornito milioni di pasti a persone anziane ed indifese. I bambini affetti da handicap psichici costituiscono un altro segmento della società ucraina per cui l’assistenza è insufficiente. In questo campo, giovani volontari dell’Ordine visitano regolarmente i centri di accoglienza che si trovano in due villaggi, Bukiv e Rozdil. Organizzano giochi, portano doni ai giovani di età compresa tra 3 e 18 anni, affiancano l’importante lavoro delle scuole, finalizzato al reinserimento dei ragazzi nelle rispettive famiglie. Altro aspetto dell’attività caritatevole dell’Ordine in Ucraina è l’“Operazione San Nicola”, destinata a 5.500 orfani che vivono in centri di assistenza disseminati attorno alle aree montuose e rurali della regione di Lviv. Con l’aiuto della Chiesa Greco-Cattolica ucraina, dell’Amministrazione regionale dell’istruzione e di otto comunità di giovani di Lviv, l’Ordine nel mese di dicembre provvede a stampare le letterine scritte a San Nicola e a
  • 33. 33 portarle alle parrocchie che, poi, preparano e fanno pervenire i regali ai bambini. I campi estivi annuali offrono all’Ordine un’ulteriore opportunità di occuparsi dei giovani ucraini. Oltre ad offrire una salutare vacanza in campagna, i campi offrono ai ragazzi la possibiità di rendersi conto delle necessità degli ammalati, degli anziani e delle persone bisognose, attraverso seminari condotti da personale esperto in questo settore. Con molte persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, l’approvvigionamento di viveri è diventato un’attività di grande importanza. Dal 1999 l’Ordine ha fornito milioni di pasti a persone anziane e vulnerabili. I volontari dell’Ordine svolgono un lavoro di grande importanza presso il Centro per bambini disabili, a Lviv in Ucraina. In Ungheria, l’organizzazione di soccorso dell’Ordine, Magyar Máltai Szeretetszolgálat (MMSz) sta rispondendo alla richiesta di aiuto proveniente dai senzatetto, attraverso un’articolata serie di interventi che comprendono un’unità mobile per esami radiografici, un ambulatorio permanente e un vecchio treno ospedale tedesco che è stato trasformato in un ricovero notturno per alcuni dei 30.000 senzatetto di Budapest. L’autobus per gli esami radiografici è particolarmente utile. Con la sua alimentazione autonoma e tutte le attrezzature necessarie è completamente autosufficiente e può eseguire radiografie ovunque e in qualsiasi momento. Con lo staff al completo, formato da medici, tecnici di radiologia, assistente sociale, volontari e autista, la giornata tipo dell’autobus consiste nel girare per la città e nei centri vicini, offrendo i suoi servizi ai senzatetto “sul luogo”. Presentando una radiografia, il paziente potrà, poi, chiedere una terapia, che sarà pagata nel quadro del servizio sanitario statale. Un fatto molto triste è che molti senzatetto contraggono la tubercolosi: se non
  • 34. 34 curata, può diffondersi rapidamente da una persona all’altra. Ogni qualvolta è diagnosticato un caso di TBC, è chiesto al servizio di emergenza di portare immediatamente il paziente in ospedale. La stessa cosa avviene qualora vi siano sospetti, anche minimi, di altre malattie trasmissibili o cancro. Mentre l’autobus continua a spostarsi da una parte all’altra della città, un ambulatorio offre, per tutto il giorno, assistenza sanitaria alla comunità dei senzatetto di Budapest. Durante il normale orario lavorativo la porta è aperta a tutti. Le persone possono incontrare un medico (oltre a quello stipendiato dall’Ordine, nell’ambulatorio possono alternarsi fino ad altri nove che lavorano volontariamente al suo posto) e chiedere cure e medicine, anche senza i documenti. Per tutto il resto del giorno e della notte la clinica è sempre pronta ad accogliere pazienti senzatetto che vengono trovati per la strada dalla polizia o da altri organismi di emergenza. Con 18 posti letto, in stanze separate per garantire la privacy, la clinica fornisce, inoltre, assistenza e cure, attraverso il suo team di medici, infermieri e volontari. Il sistema sanitario statale copre il costo di tre medici, quattro infermieri, tre operatori volontari e un addetto alle pulizie. L’aspetto più insolito del lavoro di MMSz tra i senzatetto di Budapest è, probabilmente, l’utilizzo di un vecchio treno ospedale tedesco che fu donato alle ferrovie ungheresi che, a loro volta, lo trasferirono all’Ordine. Uno scompartimento è stato trasformato in ambulatorio per i medici che, due volte alla settimana, si dedicano alla cura dei malati mentre un’intera carrozza è ormai diventata una sala riunioni dove si celebra la messa nei giorni speciali, e qualche volta si vedono le partite di calcio in TV.
  • 35. 35 Il treno è collocato in posizione fissa e collegato con il sistema di riscaldamento e con la rete fognaria della città. A bordo ci sono docce e spazio sufficiente per ospitare 110 persone, ma è possibile accoglierne anche di più quando l’inverno diventa particolarmente rigido come spesso accade a Budapest. Si aprono le porte ogni sera alle sei per accogliere un flusso costante di ospiti assidui, più alcuni che si presentano per la prima volta per i quali si cerca di riservare un posto. Si chiede soltanto che non abbiano malattie che potrebbero contagiare gli altri e, ovviamente, si preferisce che non siano ubriachi! Operatori volontari vengono a parlare con i senzatetto per dare loro conforto. A volte capita che la gente del posto porti del cibo da casa per aiutare i volontari melitensi a dar loro da mangiare. Le persone possono restare tutta la notte, fino alle sette del mattino, dopo di che si deve ripulire il treno e prepararlo per la notte successiva. Ad eccezione di due settimane di chiusura in estate, per lavori di manutenzione e riparazione, il treno è aperto ogni notte per tutto l’anno. In una memorabile occasione 80 senzatetto che si trovavano nel ricovero notturno furono invitati a casa di una famiglia composta, tra l’altro, da due Cavalieri e una Dama dell’Ordine, per festeggiare il Natale. In Romania nella pittoresca campagna che circonda il villaggio di Micfalau, nella parte centrale del Paese, su uno sfondo di montagne e boschi di betulle e di abeti, in una zona da sempre apprezzata per la purezza dell’aria e per le benefiche sorgenti termali, sta sorgendo un centro multifunzionale per giovani, articolato in un gruppo di chalet in legno, costruiti secondo lo stile tradizionale rumeno. Una squadra, composta in gran parte da volontari, ha già costruito tre case su un sito di 30.000 mq. Nell’estate del 2006 è stato aggiunto un grande capannone aperto in legno,
  • 36. 36 completo di cucina, appositamente progettato per disabili. I primi eventi sono previsti per l’estate 2007, quando l’installazione di tende consentirà di aumentare la ricettività. Tutti i fruitori del centro troveranno un’assistenza di ottima qualità, spirito di amicizia, simpatia e sostegno, in un ambiente piacevole, lontano dalle pressioni della vita quotidiana. Il centro si basa sugli oltre 14 anni di esperienza di lavoro sociale maturati dal corpo di soccorso dell’Ordine in Romania, Serviciul de ajutor Maltez din România, SaMR. Costituisce un nuovo brillante esempio dell’importanza che SAMR riveste, ormai, nella vita dei ragazzi socialmente svantaggiati del Paese. Oggi SAMR può contare su oltre 1.100 volontari che operano in sezioni e centri dislocati in 26 diverse località di tutta la Romania. I loro destinatari principali sono bambini socialmente svantaggiati, disabili, anziani e persone colpite da calamità naturali. I programmi per i bambini comprendono l’assistenza agli orfani, forme di sostegno a favore di bambini meritevoli nonché regolari corsi durante il week-end e campi giovanili. Per i disabili SAMR gestisce una serie di case di assistenza e centri di ricovero diurno, nonché laboratori, campi estivi e uno speciale asilo infantile per bambini disabili. Gli anziani ricevono un’assistenza quotidiana attraverso una serie di appositi centri ma anche a domicilio con un servizio speciale, molto apprezzato, di consegna dei pasti e della spesa a domicilio. In Bosnia la guerra è finalmente terminata ma per quanti sono sopravvissuti la vita è ancora lungi dall’essere normale. Tornando a casa, negli isolati villaggi rurali intorno a Bosansko Grahovo, la gente non trova più elettricità, telefoni, acqua corrente, né trasporti pubblici. Chi ha bisogno di assistenza medica deve affrontare diverse ore di cammino.
  • 37. 37 Soltanto per raggiungere la strada che conduce alla città più vicina, e in un periodo di appena sei mesi, ben 30 persone sono morte per la semplice mancanza di assistenza medica primaria. Oggi un progetto gestito dal Servizio di Aiuti all’Estero dell’Associazione Britannica dell’Ordine offre un controllo sanitario “una tantum” per tutti gli abitanti eseguito da un medico nella città di Livno. Inoltre, una persona in ogni villaggio viene addestrata su come prestare pronto soccorso e assistenza medica a chi ne ha bisogno. Agli addetti al pronto soccorso viene anche insegnato a riconoscere problemi di salute già esistenti creando, così, le basi di un programma di prevenzione che é in grado di mettere al corrente l’ospedale cittadino dei problemi di ordine medico non appena si manifestino. Nella città di Mostar i volontari melitensi organizzano visite domiciliari per eseguire check-up medici, forniscono assistenza e sostegno psicologico alle vittime, reperiscono cibo e medicinali. In molte aree rurali dei Balcani gli anziani sono stati abbandonati non soltanto dallo Stato ma anche dalle loro stesse famiglie. Sono stati lasciati nelle loro case o mandati in mezzo alla strada, lasciati morire di freddo e di fame, in completo isolamento. Nel 1997, Padre Tibor Koncz, parroco di Boka, ebbe l’idea di istituire una casa parrocchiale come possibile soluzione per questa miseria. La sua iniziativa servì ad offrire assistenza medica primaria, cibo e un senso di comunità ai suoi 12 ospiti novantenni. Un luogo che in breve è diventato molto importante, animato e gestito dal calore e dall’infinita energia e carità di Padre Tibor e della sua parrocchia. Unica nel suo genere in quell’area, la casa ben presto si è rivelata, purtroppo, insufficiente in quanto le generazioni più giovani continuano a cercare lavoro altrove spesso abbandonando i genitori a casa. A partire dal
  • 38. 38 2002, con l’aiuto del Servizio di Aiuti all’Estero dell’Associazione Britannica dell’Ordine, la casa è stata ampliata con l’aggiunta di una nuova ala che ospita otto camere a due letti; l’edificio preesistente è stato ristrutturato secondo uno standard più elevato, creando sale per lo svago, una cucina e tre bagni. Oggi il numero di persone bisognose accolte nella casa di Boka, in un’atmosfera di comfort e cura, è praticamente raddoppiato. In Albania il Malteser-ndihmon në Shqipëri (MnSH) è diventata una delle principali organizzazioni di assistenza della Repubblica, uno dei più poveri tra gli Stati europei. La sua sede centrale si trova a Shkodar, ma MNSH è attiva anche a Lezha e a Tirana, grazie all’impegno dei volontari che affiancano un piccolo gruppo di specialisti che forniscono a tempo pieno assistenza e soccorso agli infermi e alle persone socialmente svantaggiate. MNSH offre corsi di formazione in materia di pronto soccorso nelle fabbriche così come alla polizia e ai vigili del fuoco. Dispone di un proprio parco di veicoli di soccorso d’urgenza che comprende un’ambulanza a quattro ruote motrici in grado di trasportare in aree remote moderni equipaggiamenti d’emergenza oppure un mezzo di salvataggio con medici a bordo, un ospedale o una cucina da campo. In Albania dal 1995, MNSH si occupa principalmente di assistenza medica e sociale e di protezione civile. Nel corso del 2006 MNSH si è impegnata a fondo in favore delle comunità povere dell’Albania settentrionale fornendo regolarmente servizi sociali. Nello stesso anno, è stata istituita e addestrata una Squadra di intervento rapido che, in caso di emergenza, può essere attivata in appena 15 minuti. Nel dicembre 2006 MNSH ha risposto alla richiesta di aiuto del prefetto di Shkodar nella situazione di emergenza di Shengii. E’ stata
  • 39. 39 l’unica organizzazione di assistenza albanese ad essere chiamata in soccorso. L’Ordine organizza, inoltre, regolarmente corsi di cucito per ragazze e donne Rom, nel quartiere di Tejbuna, grazie ai quali le allieve ricevono una formazione teorica e pratica che le aiuterà ad avviare un’attività in proprio all’interno della loro comunità. I campi estivi per ragazzi hanno riscosso un grande successo. Oltre 2.500 persone della popolazione Rom di Shkodar e Lezhe hanno preso parte invece ad un programma di istruzione in materia elettorale che ha insegnato loro il processo elettorale. Le attività di pronto soccorso comprendono l’organizzazione di un servizio di assistenza bagnanti nella spiaggia di Velipoja, 6 km di finissima sabbia bianca, che nei mesi estivi è frequentata anche da 30.000 persone al giorno nonché l’assistenza durante le grandi manifestazioni popolari, come pellegrinaggi o eventi sportivi. Numerose sono, inoltre, le attività a favore di altri culti religiosi. In Libano, ad esempio, l’Associazione Libanese dell’Ordine oltre a lavorare instancabilmente per aiutare l’estenuata popolazione delle regioni meridionali nello sforzo di ricostruzione delle proprie case e le proprie vite, si è anche impegnato a contribuire alla ristrutturazione delle 18 chiese danneggiate (melchite, maronite, latine e ortodosse) nell’area prossima al confine meridionale. A Roma, poi, vi è in atto un programma di studi con la Chiesa ortodossa russa: l’Ordine è attiva nella promozione dell’unità dei Cristiani nel quadro delle iniziative per l’ampliamento delle relazioni culturali tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa offrendo ai giovani sacerdoti del Patriarcato di Mosca borse di studio per le Università Pontificie di Roma, assegnate attraverso il Comitato Cattolico di Collaborazione Culturale.
  • 40. 40 Sempre a Roma, infine, le Dame dell’Ordine di Malta, in missione ordinata dal Gran Priore dell’Ordine Fra’ Franz von Lobstein, nel 1998 si sono avventurate, sole, e tutte donne, nel quartiere Laurentino 38 per esplorarne i disagi e le esigenze materiali. Laurentino 38 è un quartiere di Roma Sud, il maggior quartiere popolare di Roma, uno dei più difficili, con 30.000 abitanti di cui il 10% ha un reddito inferiore ai 6.000 euro l’anno. Inizialmente si tratta unicamente di un’assistenza alimentare: alle spalle delle ville dell'Eur, infatti, in tale quartiere non ci sono soldi per mangiare e, semplicemente, non si mangia ed i bambini soffrono la fame come in Burkina Faso e dilaga la malnutrizione. In Africa alternative non ve ne sono; al Laurentino, invece, ce ne potrebbero esser molte con l’illegalità: spaccio, furto, prostituzione, meglio se minorile, vendita illegale dell’occupazione dei ponti e delle baracche fetide, ecc. Spesso, poi, i figli “abbandonati” in strada vengono coinvolti nel mondo della droga, sia come tossicodipendenti che come spacciatori. Le tentazioni di guadagni facili nati da frequentazioni pericolose portano intere famiglie a dover affrontare oltre al disagio economico anche tutti i problemi scaturiti dal degrado: il dramma di un figlio in carcere per furto o rapina, o indebitato nel racket della droga e della prostituzione. In tale azione è centrale anche il ruolo della parrocchia San Mauro Abate in via Sapori, in mezzo ai ponti, il cui parroco malato si avvale del delegato suo vice parroco, padre Javier Perez, giovane sudamericano con un passato di povertà, trapiantato in una realtà diversa, difficile, estranea.
  • 41. 41 Il percorso delle valorosissime Dame dell’Ordine di Malta è stato lungo e non facile ma inesorabilmente vincente, coordinato dalla Principessa Letizia Giovanelli, moglie del Principe Alberto. Nel 2000, poi, subentra anche la Fondazione Peretti e le famiglie assistite oggi sono 140 per complessive circa 600 persone che regolarmente sono seguite in parrocchia anche dal Presidente Elsa Peretti, da Altea Altemps Duchessa di Gallese e da 14 volontari. Due volte al mese sono allestiti 150 pacchi alimentari(11) ma, soprattutto, le famiglie si rivolgono ora principalmente al parroco del quartiere per segnalare le proprie difficoltà economiche ed il rapporto di totale fiducia che si è instaurato fra il parroco e le volontarie ha ha consentito di effettuare interventi speciali, in casi di gravi indebitamenti, con le utenze di prima necessità: le volontarie provvedono al pagamento di alcune bollette energetiche (riscaldamento, elettricità, gas) o di medicinali e visite specialistiche di malati per migliorare le precarie condizioni di vita di alcune famiglie. Pagano finanche i funerali quando i congiunti dell’estinto non hanno neanche i soldi per quattro assi di legno. Da due anni, infine, le volontarie organizzano un centro estivo per i ragazzi dai 3 ai 12 anni e viaggi studio per ragazzi dai 13 ai 23 anni. Il centro estivo ha la funzione di occupare nel periodo di luglio e agosto i ragazzi del quartiere in attività all'interno dell'Oratorio. nei locali e negli spazi della Parrocchia di S. Mauro Abate: assistendo con il pagamento totale o parziale della retta circa 40 ragazzi a turno. L’anno scorso sono stati assistiti 75 ragazzi. I ragazzi più grandi aiutati dalle volontarie del Gruppo Laurentino 38, dopo 2 anni di tirocinio fatto con la Cooperativa “Vivere insieme” sono in grado di gestire da soli il Centro. Gli stessi ragazzi seguono in inverno i più giovani per il teatro e
  • 42. 42 dopo scuola che come tutti gli anni verrà organizzato con varie attività. I ragazzi che organizzano il doposcuola vengono retribuiti con una piccola cifra, 120 euro circa alla settimana. A molti di loro questo permette il fare il viaggio di studio organizzato dalla Parrocchia ogni anno(12) . Infine, sono assistite con uguali pacchi alimentari anche alcune decine di famiglie di immigrati maghrebini che arrivano in chiesa; alcune donne riescono a confidarsi con il parroco o con le Dame e inizia un lento ma continuo processo di avvicinamento: chiedono aiuto per l'affitto o per il medico. Sono stanziali, si fidano: qualcosa le ha cambiate! “Perchè il dono non umili l’altro, devo dargli non soltanto qualcosa di mio, ma me stesso, devo essere presente nel dono come persona” Papa Benedetto XVI, Deus Caritas Est (34)
  • 43. 43 _______________ (1) Fonte: Rapporto attività SMOM 2007. (2) Incontro annuale degli Ospedalieri SMOM; Parigi, marzo 2007. (3) In attuazione dell’art. 3 dello Statuto della Fondazione e, quindi, “in osservanza della volontà della testatrice di soccorrere ed aiutare gli anziani bisognosi”. (4) Nel 2007 a Sorrento, dall’11 al 18 febbraio; la scelta del periodo è stata dettata per la coincidenza con i giorni dedicati alla festività del Santo Patrono locale e, conseguentemente, anche con le manifestazioni tradizionali, culturali e liturgiche previste dal Comune e dalla Diocesi. Si è anche svolta una visita guidata a Positano, Amalfi e Ravello ed un pellegrinaggio al Santuario della Beata Vergine di Pompei. (5) Fonte: website SMOM Gran Priorato Napoli e Sicilia - Notizie, 2007. (6) Nell’ambito del progetto di sostegno alla rinascita del Sud del Sudan promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana e dal vescovo della Diocesi di Rumbek, mons. Mazzolari. (7) Questa è la storia di Bora, una ragazza sedicenne che era stata catturata e tenuta prigioniera nella foresta per circa due settimane.“E’ successo di notte: io stavo dormendo nella casetta con mio nonno. All’improvviso, qualcosa mi svegliò: voci maschili, chiasso. Poi vidi il nonno che cercava di scappare dalla finestra. Si sentì sparare un colpo, e il nonno cadde immediatamente morto. Io strisciai velocemente sotto il mio letto per nascondermi, ma il cuore mi batteva così forte, che avevo paura che quegli uomini là fuori mi sentissero, mi trovassero e uccidessero anche me. Invece accadde un’altra cosa. Mi trovarono, ma invece di spararmi mi legarono le mani dietro la schiena e mi spinsero fuori. Là, c’erano altre donne già allineate, tutte incatenate, e anche due uomini. Ci legarono insieme con una corda. Uno degli uomini - capii che erano soldati - camminava davanti, gli altri dietro a noi, con le armi in pugno. Camminammo così per due giorni, attraverso la foresta, senza mangiare. La notte, ognuno di noi veniva legato ad un albero. Poi arrivammo ad un accampamento, e ci costrinsero a lavorare; dovevamo cercarci da mangiare, andare nei villaggi deserti a raccogliere la manioca che era stata lasciata nei campi. Noi donne siamo state violentate da otto uomini. Dopo una settimana, un uomo anziano fu mandato nel nostro villaggio con un elenco di richieste per il nostro rilascio. Volevano che le nostre famiglie pagassero con cibo o polli, per un valore di 130 dollari a persona. Io pensai alla mia povera famiglia, a mio nonno che era stato assassinato, agli altri che erano fuggiti, e temetti il peggio. Altri furono più fortunati. Per cinque persone, il cibo richiesto arrivò, e furono rilasciate. Per me e per un altro ragazzo, non arrivò nulla dalle nostre famiglie. Fui l’unica donna che dovette rimanere. Era chiaro quello che sarebbe successo: gli uomini mi violentarono ancora più spesso. Durante il giorno, quando andavano via, mi legavano ad un albero. Un giorno, riuscii a liberarmi, e corsi via. Corsi per due giorni e due notti, finché mi trovarono alcune persone di un villaggio”. Inizialmente incapace di parlare o di mangiare, Bora adesso si sta riprendendo, grazie alle cure di “Mama Regine”, una delle specialiste dello staff del Malteser International. (8) Dedita per oltre 40 anni, tramite l’Ordine di Malta, al servizio dei malati in occasione dei pellegrinaggi internazionali di Lourdes e, tramite la Croce Rossa, anche ad attività in soccorso dei terremotati del Friuli, del Belice, in Campania, in Umbria e nelle Marche.
  • 44. 44 (9) Constantin von Brandenstein-Zeppelin, presidente di Malteser Hilfsdienst, il servizio ospedaliero dell’Ordine in Germania (Abs: Rapporto Attività SMOM 2007). (10) Arvydas Bruzas, Segretario Generale di Maltos Ordino Pagalbos Tarnyba (MOPT), il servizio sociale dell’Ordine in Lituania. (11) Composto da: pasta corta 1 chilo, spaghetti 1 chilo, riso 1 chilo, una scatola di dadi, una scatola di pomodoro 500 gr., 1 litro di olio, 1 litro di latte, 250 di caffè, 1 chilo di zucchero, tonno, carne in scatola, una scatola di piselli, una di fagioli, una di lenticchie, 1 chilo di biscotti, marmellata, Nutella, a volte formaggi e mortadella. A Natale e Pasqua le volontarie del Gruppo Laurentino 38 dell’Ordine di Malta organizzano una distribuzione più sostanziosa e con alcuni regali: pigiami, tute, biancheria. (12) Maria Giovanna Maglie, Gli islamici che vivono con la carità cristiana, Il Giornale, 18 luglio 2007.
  • 45. 45 Prefazione Estremamente affascinato, da sempre, dal ruolo storico dell’Ordine e, dal momento della mia ricezione come Donato sette anni fa, dalla sua splendida dimensione ecclesiale e poliedricità esistenziale, ne ho approfondito le tematiche arricchendole anche con riflessioni, per estrapolazioni e collazioni compilative personali o di illustri Autori, elaborando un lavoro che, pur senza particolari pretese, avendo costituito per me un buon momento integrativo iniziatico, ritengo essere di un certo interesse. Non escludendo, tuttavia, che l’informazione possa divenire esperienza e che l’esperienza si trasformi in conoscenza, se l’approccio empirico del lettore non si consuma nella distrazione, come avvertiva Walter Benjamin, allora questo libro può avere un’ulteriore valenza inserendosi, sia pur marginalmente, nel solco di quelle Opere la cui vocazione esistenziale, la cui funzione antropologica è quella di concorrere a trasformare la memoria in esperimento, in costruzione dell’uomo. Questo libro, infatti, ha una sua utilità sia se ci si avvale del valore attivo delle sue enunciazioni, sperimentandolo e intendendolo come un momento di prassi o di essa eziologico, sia prendendo coscienza del proprio tempo e del proprio ruolo, aprendo spazi inusitati di senso tra il possibile e le sofferte certezze del mondo reale della vita quotidiana. Del resto, per dirla con Wittgenstein, i problemi della vita restano insolubili finchè si pensa di coglierli in superficie: essi devono essere percepiti e afferrati nella profondità, immersi nel flusso dell’esperienza e dell’esistenza. Una tale esperienza funge, quindi, anche da “acceleratore della coscienza” costituendo un’assicurazione morale di cui una società può disporre.
  • 46. 46 D’altro canto, si può giungere alla scoperta del proprio volto non comune, pur nella sostanziale eguaglianza della coscienza, rintracciando una propria singolarità scrutando nella propria storia. Ovviamente, istituzionalizzandosi nell’intimo di ciascuno una oggettiva argomentazione critica, non si può non scoprire l’inquietudine per la riaffermazione della propria finitudine, ma nel contempo si affievolisce la propria solitudine giacchè immersi nel coacervo solidale della confratellanza melitense e, soprattutto, grazie ad un più profondo e consapevole percorso di fede, anche attraverso ognuna delle pagine della storia della salvezza costituite dalle Sacre Scritture, progressivamente si è condotti verso orizzonti di amore più alti e perfetti spalancando gli occhi su quell’abisso di luce che è Cristo mentre l’incertezza lascia il posto alla consapevolezza, appunto, che “ solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo per il mondo”. Dunque, non solo d’estasi tratta il percorso del Cavaliere, bensì del vero e proprio innesto di un seme che germinando “apre la sua strada sotto il terreno sordo e opaco dell’esistenza terrena(1)”: ciascun passo “è da considerarsi come espressione della paziente educazione di Dio nei confronti della durezza di cuore o del collo indurito dell’uomo(2)”. Mi auguro, pertanto, che il lettore, rintracciando l’impulso nativo di questo lavoro che, direbbe Fuentes, obbliga a renderci conto della nostra immersione nel tempo tra vita, morte e memoria, scopra che “il significato del libro non è dietro di noi bensì che il suo volto ci guarda dal futuro(3)”. Mi auguro, infine, che questo lavoro possa “contribuire a rafforzare il fervore e la disponibilità dei Cavalieri e induca quanti aspirano a far parte della milizia giovannita a cogliere la palpitante attualità dei suoi ideali e a far propria la difesa dei principi cristiani(4)”. Cav. di Grazia Magistrale Raimondo Villano
  • 47. 47 _______________ (1) Gianfranco Ravasi, I Colleghi del Vangelo, Sole 24 Ore, 2007. (2) Ibid. (3) Ezio Raimondi, Un’etica del lettore, Voci, Mulino, 2007. (4) S.A.E. il Principe e Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie; (Roma, dal Palazzo Magistrale, il 24 giugno 1995) Presentazione della pubblicazione “Cavalieri di Malta. Una leggenda verso il futuro”, a cura del Cavaliere di Onore e Devozione Barone Marcello Maria Marrocco Trischitta, Acismom, 1995.
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  • 56. 56 “Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore” (Albert Einstein) Elementi biografici e curriculari di Raimondo Villano - Nato nel 1960 a Torre Annunziata; vive tra Roma e T.A.ta; non ha mai lasciato del tutto la sua città natale, con cui sente un legame indissolubile e, peraltro, in senso più ampio, la ricchezza culturale, ambientale e storica partenopea sono state per lui fonte vitale, permanendo tuttora inconsciamente se non dominanti quantomeno determinanti. È poi sostanzialmente da oltre un decennio romano di adozione, arco di tempo per lui ugualmente dalle eccezionali valenze esistenziali. La moglie Maria Rosaria è biologa, farmacista, assistente sociale e valente docente di ruolo di Scienze nei Licei Classico e Scientifico statali; il figlio 23enne Francesco è brillante matematico universitario dottore magistrale. Dal ‘600 ha avi more nobilium; tra quelli paterni di “élite urbana” dei primi del ‘600 vi era anche un avvocato di Curia vescovile; il nonno paterno Raimondo era proprietario del Pastificio VILLANO R. & C. (circa 90 dipendenti); il nonno materno Giovanni BUONAVITA era un imprenditore di rilievo; i trisnonni e bisnonni materni Alfonso BALESTRIERI e Vincenzo GARGIULO erano proprietari del Mulino e Pastificio omonimo (circa 1.000 dipendenti) e grandi proprietari terrieri e immobiliari a Sant’Agata, Massalubrense, Sorrento e Torre Annunziata. I bisnonni paterni della moglie erano proprietari del Mulino e Pastificio LETTIERI-GIORDANO (circa 2.500 dipendenti). Profilo: ha una credibilità non dettata da contingenze ma strutturale ed è personalità poliedrica, sia profonda che ampia; eclettico, creativo e incline all’approfondimento, di formazione umanistica e scientifica (considera peraltro fondamentale favorire, ove possibile, un approccio in cui le competenze Stem - Science, Technology, Engineering and Mathematics - siano integrate da quelle culturali e umanistiche, in quanto la tecnologia potenzia la capacità dell’umano ma dall’umano è governata), da uomo curioso fatica a stare nel recinto della conoscenza a una sola dimensione; attento a non cedere al sonno della mediocrità e dell’indifferenza, ambisce concorrere ad accrescere e perfezionare la conoscenza nella sua accezione più ampia e considera il conoscere congiunto al piacere (rif.: Nietzsche, Umano troppo umano) sia perché si acquisisce coscienza della propria forza sia perché si ha l’opportunità di superare idee vecchie sia perché da una nuova conoscenza, pur se esigua, ci si sente elevati e capaci di meglio discernere il giusto; ha avuto vari Maestri eccezionali, rapporti di conoscenza e collaborazione con personaggi di grande valore (godendo sempre della loro stima e fiducia personale) e con suoi superiori esemplari per vita vissuta, carattere e professionalità: con emozione di tutti è sempre vivo in lui il ricordo, che di alcune figure è poi rimasto scolpito anche nel ‘Pantheon’ dei suoi eroi. Ha notevole tensione ideale di alto profilo per i valori etico-morali, riscontrabile sia nell’incessante azione per portarli avanti e rappresentarli degnamente, e spesso con coraggio, in ambito professionale e sociale sia in molte attività a sostegno di enti. Molte sue idee, iniziative e realizzazioni sono state giudicate oggettivamente di alto profilo, anche quando di limitata notorietà: cosa di non poco conto di per sé ma, soprattutto, in alcune circostanze pure di inevitabili influenze di taluni ambiti adusi quantomeno a dimenticare facilmente coloro che non sono riusciti a dominare. In vari casi poi la sua forza, e forse il suo limite, è anche la capacità di guardare oltre il suo tempo. Impegnato dalla seconda metà degli anni ‘80 in importanti istituzioni per attività umanitaria,con inclinazione profondamente connaturata al suo habitus e sentita quale “forma esigente di carità”, e per attività sociale e sanitaria, con postura esistenziale funzione dell’assunzione di responsabilità a non esistere solo per se stessi ma ad aver premura per l’altro, anche prendendosene cura e sempre disinteressatamente. Da anni con la moglie è attivo in Italia e all’estero nella filantropia sociale di significativo impatto, ambito di rilievo della Fondazione di famiglia. Fecondo di raffinati contributi intellettuali e attività culturali, scaturiti dalla convinzione che tale impegno sia apporto fondamentale affinché la persona e la società crescano. Un’importante apprezzata azione (gratuita) di formazione da tempo rivolge a professionisti, settori sociali e quadri dirigenziali di ong e ha favorito l’arricchimento del loro patrimonio tecnico, culturale e sociale. Un cardine di sue attività è la convinta scommessa sull’uomo, nell’attuale era tecnologica, per abitare uno spazio e un tempo nuovi provando ad elaborarne con sollecitudine i significati per un progresso socio-culturale. Non indulge poi a sostanziale contaminazione della pervasiva distinzione tra cultura scientifica ed umanistica, non è incline a forme di pensiero ideologico e unico ed è resistente a una visione non aperta a possibilità razionali diverse che hanno a che fare con la creatività in tutti i campi, con il senso della vita e con la sua bellezza e talora resiste anche a visioni mainstream, riduttive a pochi principi e trasformazioni simboliche. La sua creatività, consona a poesia, letteratura ed arte, è tendenzialmente una sorta di “filosofia” protesa all’affascinante regno di possibile ricerca di elementi per una maggiore comprensione del mondo e delle articolazioni dell’essere. Pur non rinunciando alle sue idee, non le usa nei suoi studi e saggi come schema ideologico interpretativo della realtà, che indaga con accurata analisi, evitando l’influenza di pregiudizi o tesi precostituite. Nell’attività di storico come umanista coltiva una riverenza non ordinaria verso il passato e la tradizione mentre esplora vari sviluppi contemporanei, cercandovi quanto dell’uomo il passato non abbia ancora rivelato. Ha partecipato (al 2019) a livello nazionale ed internazionale ad oltre: 210 eventi di studio e congressuali; 50 eventi amministrativi/istituzionali; 60 mostre scientifiche o celebrative. In ambito tecnico, scientifico e sanitario si occupa di vari temi che, in non pochi casi, originano anche qualificati saggi caratterizzati da rilevante lucidità di analisi; ha partecipato (al 2019) ad oltre 180 eventi, in prevalenza di rilievo nazionale; è in diversi gruppi e dal 2017 è nella rete professionale ResearchGate (Berlino: oltre 19 milioni di membri, fondata da scienziati medici e informatici per condividere, scoprire e discutere di ricerca con mission di collegare il mondo della scienza e rendere la ricerca aperta a tutti), dove ha citazioni e raccomandazioni, circa il 30% di share e percentile > 87,5%. Espleta attività non governative con impegno di rilievo e intenso in Italia e all’estero, “dedito in vario modo a diverse forme di volontariato facendosi carico di una molteplicità di servizi elevando costantemente la sua educazione alla solidarietà e alla disponibilità non solo a dare qualcosa, bensì anche se stesso, evidenziando il suo amore per l’altro, null’altro che rivelazione della sua cultura di vita” (SE Mons. F. S. TOPPI, Arciv. di Pompei). Impegnato da anni in attività diplomatica in prestigiosi organi di cultura, operosità, scambi economici e solidarietà in Italia e nel mondo; si occupa di cooperazione e temi internazionali di rilevanza strategica quali: dinamiche geopolitiche, economia e governance globale, sicurezza e difesa, energia, sanità, integrazione UE, politica estera. È un eccellente negoziatore in prevalenza win-win e sa guardare al di là delle proprie frontiere per comprendere il mondo, nel pieno rispetto del genius loci e della sua stratificazione culturale; è atlantista e assertivo di una visione strategica a pilastro americano; considera come il suo stesso amatissimo Paese e fondante del suo avvenire l’Europa benché, nonostante sforzi e ravvedimenti, continui ancora per vari aspetti a somigliare troppo ad uno spezzatino e troppo poco all’Unione di cui porta il nome. D’altro canto è convinto che le nazioni europee hanno origine storica e valori cristiani fondanti (da cui si sono allontanati perdendo identità, prestigio e incidenza mondiale) ed auspica che l’Europa (propagatrice di cultura relativistica e permissiva e promotrice di leggi contrarie non solo al diritto cristiano ma anche all’ordine morale naturale) riesca in senso ‘hegeliano-ratzingeriano’ ad uscire dalla crisi recuperando la civiltà cristiana fondata assorbendo le eredità di Atene (la retta ragione) e di Roma (il giusto diritto) in quella di Gerusalemme (la vera religione). Infine è suo parere che l’Europa riuscirà a sopravvivere e a mantenere rapporti di confronto positivo con le altre potenze mondiali non in nome dell’europeismo e delle ideologie ma in nome del
  • 57. 57 potere concreto delle forze e degli strumenti di cui si serve, ovvero della capacità e potenza produttiva, industriale e tecnico- scientifica in senso ampio, che dunque vale la pena di rafforzare seriamente. Ha partecipato (al 2019) ad oltre: 350 eventi diplomatici nazionali ed internazionali; 60 attività di assistenza per l’internazionalizzazione d’impresa, in collaborazione anche con varie ambasciate; 130 attività socioculturali istituzionali. Come imprenditore e manager le sue ispirazioni di fondo cui si è sempre uniformato senza esitazioni sono l’estrema concretezza progettuale e la massima velocità decisionale; è imprenditore generalista dai tanti interessi e che sovente pensa anche differentemente e non si sottrae dal cimentarsi all’occorrenza nell’attuazione di trasformazioni concettuali, tecnologiche ed operative; gli si riconosce capacità di contributi pragmatici e immaginifici (ma in una dimensione visionaria non disgiunta dalla cognizione della realtà, consapevole - parafrasando Cervantes - che pur non potendo fermare il vento si deve sapere almeno come fabbricare i mulini), operando sempre consapevole che “il valore del risultato sta nel processo per raggiungerlo”; ciò favorisce il perseguimento del suo obiettivo, orientato non a essere migliore degli altri ma di se stesso e, d’altro canto, rafforza in lui la convinzione d’essere non più intelligente di altri ma, rispetto alla media, forse solo più tenace a adempiere a impegni e perseguire obiettivi e con più elevate risorse fisiche dedite a sacrificio e disponibilità umana con predisposizione a ritmi di lavoro incalzanti; peraltro egli agisce ritenendo che dal basso verso l’alto nella scala sociale la forma più alta di autorità sia l’esempio. Suoi significativi e apprezzati ulteriori tratti distintivi degni di evidenza sono la lealtà non servile nei rapporti in genere, il senso di responsabilità e la coerenza, il notevole pragmatismo non ideologico conferito agli ambiti di diretta responsabilità o competenza, i risultati anche eccezionali conseguiti in varie attività e le capacità ‘super partes’ espresse in molti suoi ruoli apicali, che lo hanno visto brillante protagonista di azioni e missioni di alto livello: istituzionali, di rango sia civile che religioso; diplomatiche, sia con ebrei che con musulmani; sociali, sia con progressisti che con conservatori; tecniche, trasversali ad ogni area sia culturale che politica e confessionale; umanitarie, sia nei salotti di élite che negli anfratti di sofferenza e bisogno di deboli e ultimi. La fede cristiana poi in lui è ‘incarnata’ e non alienante, non è eterea ascensione estatica ma adesione esistenziale e fiduciale a Dio e alla Sua Verità. È inevitabile, quindi, anche il suo accamparsi nella piazza della storia e non solo nell’intimità velata di incenso del tempio, in quanto egli ritiene che vi sia un orizzonte in cui il credente deve collocarsi con la sua testimonianza. Il grembo naturale più vasto è poi quello della modernità che dal Seicento, in cui ha brillato l’ego autonomo di Cartesio e si è configurato lo statuto indipendente della scienza rispetto alla teologia con Galileo e Newton, è giunta in epoca contemporanea a disperdersi nella ‘liquidità’ della postmodernità (o tarda modernità, che dir si voglia). Egli condivide l’assunto (Ravasi, Un Dio radicato in terra) che la destrutturazione e decreazione a cui si è votata la cultura postmoderna può avere come estuario non necessariamente il vuoto e lo spaesamento, bensì una sorta di piattaforma libera da cui ripartire, recuperando l’eredità apparentemente stinta ed estinta della cristianità e della stessa modernità. Ha partecipato (al 2019) ad oltre: 50 rilevanti eventi religiosi e liturgici, tra cui numerose Udienze del S. Padre; 200 eventi congressuali, in prevalenza pontifici; 20 eventi formativi. Ruoli: Diplomatico (Rm, da 2011); Operatore economico internazionale (Rm, da 2004); General manager Villano International Business Team, con 16 attività naz.li e int.li operative dal 1978 (con circa 80 partners e collaboratori) in settori business, no-profit, consulting & service, tra cui: affari esteri, immobili alta gamma, edilizia, restauro, imp-exp, antiquariato, editoria, informatica, sanità, alimentari, arte e cultura (da 2012); Membro (da 2013), Hon. Associate Professor in History of Health Adm. Pharmaceutical Dpt (da 2014) e Membro Onorario Ruggero II University of Florida State (da 2015); Trader (da 1976), Trader immobiliare (1980-81), Trader operativo finanziario indipendente di borse e forex (da 1983); Donato di Devozione (da 2003), presentato dal Ricevitore Granpriorale di Napoli e Sicilia Cav. di Giustizia Fra’ Giorgio Maria CASTRIOTA SCANDERBEG (discendente da Eroe fondatore del Regno d’Albania) e ammesso sotto il Sovrano e Superiore religioso 78° Principe e Gran Maestro Fra’ Andrew BERTIE (cugino di 4° grado della regina ELISABETTA II, ma escluso dalla famiglia reale perché cattolico; imparentato con la famiglia di Winston CHURCHILL e dal 2015 in causa di beatificazione e canonizzazione); Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta (da 2007), presentato dal Balì Gran Croce di Onore e Devozione in Obbedienza Dott. Piero PIROMALLO CAPECE PISCICELLI, 13° duca di Capracotta e già Cancelliere Granpriorale di Napoli e Sicilia; candidato c/o Gran Priorato Napoli e Sicilia al voto d’Obbedienza dallo Scienziato, Capitolare Granpriorale e Delegato di Napoli, Comm. di Giustizia marchese Prof. Ing. Fra’ Riccardo SERSALE (da 2009); Presidente della Fondazione Chiron (privata, indipendente, no-profit e no-partisan) fondata su sua iniziativa e dedita ad attività internazionale sociosanitaria, umanitaria, scientifico-culturale e professionale (da 1985), ne è anche il Webmaster (da 2011); Amministratore Unico Chiron Editore (dal 2006); Farmacista in Albo (da 1986). Fotoamatore, da quasi sempre usa svariati importanti attrezzi professionali (da 1971). Nonostante il suo grande rispetto per la Politica, ha esercitato perpetua indisponibilità a ricoprire ogni ruolo, anche tecnico, ad essa correlato. Accademie: International Society History of Pharmacy (da 2001); Acc. Italiana Storia Farmacia (da 2001); Centro Studi Melitensi, ammesso sotto la presidenza dell’Accademico dei Lincei Mons. Cav. Prof. Cosimo DAMIANO FONSECA (da 2002); Acc. Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C. (da 2006); Acc. già pontificia Tiberina (da 2009); Medical Tradition Smithsonian Institution-USA (da 2011); Fondazione Treccani (da 2016); Fondazione Italia USA (da 2019); Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis (membro d’onore, dal 2006). In Asas è voluto direttamente Accademico Effettivo dal Presidente Comm. Prof. Angelo CAPPARONI, pupillo del Card. Fiorenzo ANGELINI. È membro Nikon Club Italia (da 2015) e dei Nikon Club Abruzzo, Campania e Lazio (da 2020). Sul piano basilare e determinante dei comportamenti, si è sempre distinto nell’esercitare qualunque carica con disciplina e onore, autentico disinteresse personale e rigoroso rispetto deontologico; è umile, riservato e di maniere semplici, signorile e affabile, gentile, disponibile ma corretto; rifugge l’arroganza e la presunzione, che non proprio di rado purtroppo allignano nella società e finanche in alcuni consessi del ceto intellettuale. Oltre 100 conferenze e chairman in decine di congressi. Un suo studio con conferenza sulla crisi in ex-Jugoslavia ha risultanze originali e intuizioni sul ruolo della Nato, nel dopo guerra fredda, nello scacchiere europeo e nel conflitto balcanico (e, più in generale, nel mutato scenario di instabilità e tensioni geopolitiche) ed è confermato come valido sia dal successivo intervento risolutivo in Serbia che, soprattutto, dall’approvazione al Summit di Lisbona nel 2010 della mission per il decennio successivo (Rotary, 1991). Una sua conferenza di storia a Berlino è onorata da standing ovation (ISHP, 2011). Collabora con importanti Riviste scientifiche nazionali e internazionali. già Direttore Notiziario AGiFar (1986-90) e Bollettino Rotary Club (1990-94), collaboratore Rivista Ufficiale nazionale ‘Rotary’ (1999-02). Studi (con vari illustri docenti ed ottimo profitto scolastico): di formazione classica, amante della Medicina, aspira alla cardiochirurgia (affascinato sin dagli anni ’70 da figure come Barnard, DeBackey e Cooley) ma ripiega su diverso indirizzo cedendo alle influenze genitoriali e familiari pur meditando nei primi anni il cambio di facoltà; anche in tale ottica frequenta con assiduità bisettimanale il reparto operatorio e ha formazione chirurgico- infermieristica con l’amico di talento Dr. Emilio CIRILLO e il capace Dr. Adriano BELLONE ed è molto stimato dai chiarissimi professionisti Dr.ssa Maria BOTTONE e Dott. Antonio CIRILLO (Pompei, Clinica Maria Rosaria, 1979-81); assiste anche a molti interventi chirurgici del celebre oncologo Prof. Giovanni D’ERRICO (C.mare, Clinica Stabia, 1980-81); laurea e abil.: Farmacia