1. INSIEME SI PUO’!
diMarcoZampino
E
' l'alba. Il sole ap-
pena si vede. Sve-
glia presto per
iniziareilturno,inquello
stabilimentoapochemi-
gliadacasa.Labenzinaè
aumentata, lo stipendio
no,anzi.Perfortunasila-
vora, questa cassa inte-
grazione non da tregua.
Otto ore pesanti, la vo-
glia di tornare a casa, la
speranza che comunque
si continui così, senza
troppe pretese. Sentirsi
rinfacciaretuttociò,ogni
qual volta si parla di Po-
litica è giusto. La crisi
non permette di fare
tanti discorsi, le parole
risultano ripetitive, per-
donodisignificato.Tutto
è svuotato della sua im-
portanza. Crisi può voler
dire ricostruire quello
chesièperso:lavolontà
di dire, la volontà di es-
sere ascoltati. Ascoltare
oggipuòsignificaresen-
tire banalità, cose che
non vorremmo sentire,
critiche, per esempio. E
molto probabilmente ce
ne arriveranno tante per
quanto stiamo tentando
di fare: Poltica nono-
stante tutto. Ascoltare
oggi è necessario. La re-
torica che questa affer-
mazione porta con se
potrebbe essere tanta,
ma lo sforzo che dob-
biamo fare è di slegarla
dall'uso improprio che di
questa parola se ne fa.
Ascoltare significa fare
sintesi. Ascoltare signi-
fica ricostruire un rap-
porto.Ascoltaresignifica
dimostrare di essere
umili. La politica oggi
deve saper ascoltare e
dunque deve saper fare
sintesi, deve ricostruire
dallemaceriediunacrisi
che ci sta distruggendo,
deveessereumile.Ilrap-
porto da rinsaldare è il
compromessotraciòche
si pensa e ciò che si de-
cide. E questo lo ripete-
remo con forza. Quando
ciò che si pensa e si dice
è diverso da ciò che si
decideèevidenteunadi-
sfunzione di fondo. E'
vero, parlare di Politica
oggi risulta dissonante
rispetto ai problemi che
le famiglie hanno ogni
giorni, rispetto ai pro-
blemi dei disoccupati e
deilavoratori,matornare
a fare Politica oggi è più
che mai necessario pro-
prio per la necessità di
dare delle risposte coin-
cise e pragmatiche a chi
dallapolitica(inpartico-
lare da quella del Pd)
vuole essere rappresen-
tato.Lapoliticahalasua
dimensione, metterla in
discussione risulta peri-
coloso. La dimensione
della Politica è il partito.
Partitipiùchemaimarci,
collusi, vecchi, corrotti
ma unici grandi conteni-
tori di esperienze che
possonofaredell'ascolto
e della sintesi la chiave
per ristabilire un ordine
più equo in questo qua-
drodrammaticonellaso-
cietà italiana. Credere
nell'entità partito signi-
ficaoggisapermetterda
parteilprotagonismoe..
"Tuttavia la prima verità che va ricordata a tutti i giovani è che se la politica non la faranno loro'
essa rimarrà appannaggio degli altri' mentre sono loro' i giovani' i quali hanno l’interesse fondamentale a
costruire il proprio futuro e innanzitutto a garantire che un futuro vi sia” Enrico Berlinguer
•Quandol’ItalialafannoiGiovani•
VIGNETTADIMICHELEMATTEOTERRANEGRA
LAPAROLAAIGIOVANI
diMauroBasso
M
ai come oggi la società ci-
vilehabisognodiuncontri-
buto da parte dei giovani
per creare quell’alternativa a que-
sto sistema fatto di interessi per-
sonali prima di tutto, fatto di
personalismi inutili da parte di
gente che non esita a calpestare i
dirittidituttisenzacurarsiminima-
mente dei propri doveri. In questo
periodo storico, i Giovani Democra-
ticisonochiamatiadarequelnuovo
slancio fatto di idee e di ideali da
troppotempomessidapartedauna
politica che non sa capire più quali
siano le reali problematiche che
stanno portando il nostro benea-
mato Paese verso la recessione fi-
nanziaria. I
Gd di Melfi
pur essen-
dosi costi-
tuitidapoco,
hanno già
saputo dare quel giusto contributo
che una giovanile di partito deve
dare alla cittadinanza, fatto di idee
nuove, di proposte concrete e so-
prattuttodiascolto. Egià,ascolto…
oggilapoliticanonèpiùingradodi
ascoltare!Nonascoltailgridodial-
larme dato dalla società! L’idea di
questogiornalinonascepropriodal
fatto che i Gd di Melfi intendono
esporreperiodicamenteleloroidee,
collaborare con i cittadini al fine di
rendere Melfi una città migliore. Da
quiancheilnome“Rigenerazione”…
cioè rigenerare il tessuto sociale,
dare una scossa forte, un netto
cambiamento alla politica incolore
diquestiannieafarlosarannopro-
prio le giovani generazioni, coloro i
quali credono fortemente che un
cambiamento sia possibile. Ghandi
diceva: dobbiamo essere il cambia-
mentochevogliamovedere.BehiGd
si pro-
pongono
c o m e
quelcam-
b i a -
m e n to,
quella ri-
generazionefattaintempigraduali,
ma con spirito propositivo e demo-
cratico.
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
In questo numero: pag. 1
La parola ai Giovani pag. 1
Insieme si può! pag. 2
Fenice: quanti dubbi! pag. 3
Faccia a Faccia: Intervista a Danilo Carbone e Ferdinando Laghi
pag. 4
“Ambiente, quando?” pag. 5
Sanità: una strana storia pag. 5
Mai più complici pag. 6
Imu sui beni della Chiesa pag. 7
Il Tribunale di Melfi: centocinquant’anni di una gloriosa storia
pag. 8
Il brigantaggio: una questione meridionale
•Quandol’ItalialafannoiGiovani•
continua a pag. 8
2. 2 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
FENICE:quantidubbi!
diAntonioPepe
U
nastranavicendaquelladellacostruzionedeltermo-
valorizzatore Fenice e della sua attuale gestione. Ci
troviamoallafinedeglianni’80el’avv.Agnellidichiara
di voler insediare nell’area industriale di San Nicola di Melfi
uno stabilimento Fiat con sigla SATA.
SiamoesattamentetralafinedellagiuntaregionaleMichetti
e la nuova giunta Boccia, ed è proprio il presidente della
giuntaBocciacheil2maggiodel1995,adelezioniavvenute
e a consiglio sciolto, firma la licenza del termovalorizzatore
lasciando stupefatti i sindaci del Vulture-Melfese che si op-
ponevano alla costruzione dell’impianto, suscitando molte
perplessità. Già, perché la vicenda Fenice è costellata di ri-
corsi al TAR da parte della Regione e Fiat, di perplessità
espresse da molti amministratori locali del Vulture-Melfese
e dal movimento cittadino “No Fenice”.
Bisogna ricordare che il termovalorizzatore Fenice è stato il
prezzodapagareperottenerel’insediamentoFiateperdare
la possibilità alla Basilicata di fare quel salto di qualità of-
frendo speranza ai molti disoccupati del sud Italia.
L’arrivo di Fiat in Basilicata viene inquadrato come la svolta
epocalediunaregioneprivadiviedicomunicazione,diservizi
e quant’altro. Si prospettano grandi investimenti per le ar-
terie stradali (vedi la Melfi-Potenza, denominata tuttora la
“strada della morte” ritenuta inadeguata per sostenere il
traffico attuale e per il numero elevato di incidenti). Un di-
scorsoapartesidovrebbefaresuFiateilmondocheleruota
attorno, ma ritorniamo a Fenice.
Si scopre che una società “Fenice” collegata alla multinazio-
nale EDF vuole costruire vicino alla SATA un inceneritore, il
primo nel Mezzogiorno, per il trattamento dei residui di la-
vorazionedeisitiitalianiFiat.L’iterburocraticoèlungoecom-
plesso, tra favorevoli e contrari, per la richiesta di
compatibilità ambientale.
La pratica si ferma in regione, forse qualcuno avanza dubbi
sui possibili pericoli di inquinamento. Dopo un lungo tira e
mollaarrival’aut-autdell’avv.Agnelli“noFenicenoSATA”.La
situazione si sblocca e nel 1993 iniziano i lavori per la co-
struzione dell’inceneritore.
Nel 1997 l’inceneritore entra in funzione e nel 2001 Fiat
Gruppo vende il termovalorizzatore a EDF. I rifiuti arrivano in
granquantità.Degliodorinauseabondiedeifuminonsico-
nosce l’origine, nonostante i dirigenti assicurino che non
siano pericolosi.
Quanto ai controlli è uno scarica barile tra Fiat, Fenice e
Arpab;datiapprossimativi,contrastanti,saltuari,chespesso
non vengono comunicati agli uffici regionali competenti.
A rendersi conto che qualcosa non va sono gli ambientalisti
eiresidentideicomunilimitrofi,chesegnalanocattiviodori
nell’aria,malesseri,malattierespiratorie,aumentoditumori.
Labombaesplodenelmarzo2009quandovienecomunicato
ufficialmente all’Arpab, in base ai dati in possesso già da
qualche anno, c’era chi sapeva ed ha taciuto, che il termova-
lorizzatore inquina dal 2002, se non da prima.
L’inceneritore e il fiume Ofanto secondo le accuse, risultono
inquinatidaalmenonoveanniedopoildannolabeffa:idati,
i veri dati, sono rimasti sconosciuti o nascosti. Dopo il “ter-
remoto”scaturitoconl’arresto,piùprecisamenteconidomi-
ciliari concessi a Sigillito e Bove, sospesi due manager di
Fenice-EDF,iquattroindagatitrafunzionariregionali,dipen-
dentiArpabel’exAssessoreRegionaleall’AmbienteRestaino
e l’istituzione di una commissione che ha il compito di rico-
struirequestalungaetortuosavicendacheattanaglialano-
stra Regione, si spera che in questo lungo braccio di ferro,
cheormaihadurataventennale,traFenice-EDFecittadinidel
comprensorioriescanoadaffermarsiivaloridilegalitàetu-
tela dell’incolumità della popolazione mettendo almeno per
unavoltail“diodenaro”alsecondopostonellenostregerar-
chie!
ILMOSTROFENICE
VIGNETTA DI MICHELE MATTEO TERRANEGRA
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
3. INTERVISTA A...DaniloCarbone
Membro attivo del comitato “Diritto alla Salute” di Lavello
PERCHÉ HA ADERITO AL MOVIMENTO DI LAVELLO "DIRITTO ALLA SA-
LUTE"?
"E' stato un fortunato incontro. Il Comitato per il Diritto alla Salute ha
saputo rivitalizzare l'opposizione alla presenza di Fenice che era man
mano scemata a seguito dell'esito del referendum tenutosi a Melfi nel
1998.Hasaputofarloconintelligenza,umiltàecompetenza,studiando
eapprofondendolaquestionesenzapregiudizidiordinepoliticooco-
munque strumentali. Nel Comitato ci sono persone con diverse espe-
rienzepersonalichehannotrovatounterrenocomunenellatuteladella
salute pubblica in un territorio, il nord di Basilicata, in cui il termodi-
struttorediSanNicoladiMelfiésenzadubbioedigranlungailpericolo
principale. L'avversità all'inceneritore non può e non deve essere una
questione di campanile: Fenice é un problema che riguarda un intero
territoriosiaperl'effettivaricadutadell'inquinamento-benoltreledi-
stanzeasuotempostimateneidocumentiufficiali-siaperchélasua
presenzarappresentaunadellemassimescelleratezzecompiutedalle
amministrazionidellanostraregione.Noncredocheabbiasensocreare
ulteriori gruppi su base cittadina quando la questione riguarda un in-
teroterritorioesonoconvintocheilComitato,perilsuoatteggiamento
tutt'altrochesettario,sialasedeassociativapiùidoneaadunabatta-
glia civica unitaria di questa portata. Ciò senza nulla togliere ad altri
soggetti che hanno pur rispettabilissime motivazioni aggiuntive."
AVENDO IN QUESTI MESI AVUTO LA POSSIBILITÀ DI PARLARE CON LA
GENTE, CI PUÒ FAR CAPIRE QUAL È LA PERCEZIONE CHE I CITTADINI
HANNO DI QUESTA SITUAZIONE?
“Tra i cittadini della zona non c'é una consapevolezza omogenea. Molti
dei protagonisti della scena politica locale hanno preferito evitare di
affrontare seriamente la questione del termodistruttore ed hanno
spesolapropriainfluenzasull'opinionepubblicalanciandoingiustificati,
inopportuni e talvolta vergognosi messaggi tesi a tranquillizzare, so-
prattutto per sottrarsi ad un vero impegno a favore dei propri concit-
tadini. Un impegno che avrebbe richiesto coraggio e competenza,
elementiincuilanostraclassedirigentenonhamaibrillato,fattesalve
sporadiche eccezioni che comunque non hanno riguardatola vicenda
dell'inceneritore. Per fortuna la gente ancora considera autorevoli le
istituzioni pubbliche ma purtroppo i soggetti che le guidano sono
spessomoltomenocapacidiquantorichiederebbelafunzionecheoc-
cupano. Ci tocca lavorare molto per diffondere informazione corretta
sulla questione perché i cittadini sono stati investiti davvero da una
gran massa di informazioni scorrette se non palesemente fasulle”.
QUALI SONO SECONDO LEI,LE MISURE DA ADOTTARE PER RIPRISTINARE
UNA CONDIZIONE DI NORMALITÀ LEGALE - AMBIENTALE?
“La normalità, ovviamente, vuole che un'industria operi entro i limiti
che sono imposti dalle norme vigenti e dalle prescrizioni. Trovo intol-
lerabilechesiconsenta
alla Fenice operare al di
fuoridiquestilimitieconmisuredigaranziadellapubblicaincolumità
risibilionulle.Gliesitidelleindaginicompiute,aldilàdellesanzioniche
verranno assegnate, dimostrano la slealtà dell'impresa nei confronti
della parte pubblica. Va respinta la richiesta della ditta di essere au-
torizzata ad aumentare i volumi di rifiuti trattati: il soggetto non da
sufficientigaranziegiàallostatoattuale.Varespintoilpianodibonifica
presentato,amioparerebasatosuinformazioniinsufficientiagaran-
tirne l'idoneità. Va respinta la richiesta dell'Autorizzazione Integrata
Ambientale:nonéammissibilechevengaautorizzatounsoggettoche
giàagiscenonrispettandoilimitidiinquinamentoimpostidallenorme.
Si rediga un piano regionale dei rifiuti che escluda una pratica come
l'incenerimento - comunque nociva a prescindere dal rischio specifico
deltermodistruttoregiàpresenteedevidentementemalfunzionante
-perseguirepratichepiùvirtuosedelriciclaggioeriusodellamateria
prima già abbondantemente in atto in molte zone d'Italia. In tal modo
sigarantirebbemaggiorsicurezzaperlasalutedeicittadini,maggiori
vantaggi economici per la collettività, maggiore occupazione. Si met-
tano in campo tutte le verifiche più scrupolose sul danno sinora pro-
curato,sicommininolepiùaltesanzioni,sisollecitinotutteleautorità
competentiallamassimavigilanzaedallamassimaseveritànelrepri-
meretuttelecondottescorrettedell'impresaedegliattoripubbliciche
hannofavoritol'aberrantesituazioneincuicitroviamo:situtelachiha
procurato il danno a scapito di chi il danno lo ha ricevuto e lo riceve”.
SECONDO LEI, È UN'UTOPIA PENSARE CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE
VENGA PRIMA DI QUALSIASI ALTRA COSA, NELLA SOCIETÀ DI OGGI?
“Non lo é affatto. Non credo sia un'utopia pensare che le attività deb-
banosvolgersientroenonoltreleprevisionidileggeincuilasaluteé
considerataoggettodellamassimatutela.Noncredochelosiaatten-
dersiunaclassedirigentecapaceditutelarel'interessegeneraleanche
a scapito di interessi particolari, che non si lasci ne' intimidire ne' cor-
romperedainteressispecifici.Noncredochelapoliticaeleistituzioni
siano inermi: quando lo sono é a causa dell'insipienza di alcuni espo-
nentimahofiduciaefaròlamiaparte,perquelcheconto,perchéque-
sto non accada”.
INTERVISTA A...FerdinandoLaghi
Iscrittoall'albo“Mediciperl'AmbienteISDE”edespertodel-
l'impatto sulla salute dell'incenerimento dei rifiuti.
I DATI DISPONIBILI SULL'INCENERITORE FENICE INDICANO UNA CONTA-
MINAZIONE DELLE FALDE ACQUIFERE DA SOSTANZE CANCEROGENE?
"I rilievi dal 2002 al 2011 mettono in evidenza un inquinamento delle
acque da parte di metalli pesanti noti come cancerogeni certi. Ci sono
diossine, sostanze di vario tipo al di sopra della norma nei pozzi per
monitoraggio delle acque di falda.
3RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
FOCUS
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
continua a pag. 4
4. “AMBIENTE,QUANDO?”
diVincenzoMongelli
L
’aumento dell’inquinamento, i con-
seguenti cambiamenti climatici, il
notevole impatto ambientale pro-
dottodall’uomorichiedonostrategiemi-
glioriperlatutelaambientale:adozione
di strategie volte al risparmio energe-
tico, l’investimento nelle energie rinno-
vabili, una virtuosa gestione del rifiuto,
ediliziaecosostenibile. Perfronteggiare
questasituazionelaCommissioneEuro-
peaindata29Gennaio2008halanciato
laCONVENANTOFMAYORS–ILPATTODEI
SINDACI - patto la cui adesione è stata
sottoscrittadapiùdi1500cittàitaliane
compresa la città di Melfi – che fornisce
direttamente alle amministrazioni l’op-
portunità di impegnarsi concretamente
contro i cambiamenti climatici “attra-
versointerventichemodernizzanolage-
stione amministrativa e influiscono
direttamente sulla qualità della vita dei
cittadini” si legge sul sito web. Il patto
non impone solamente l’obiettivo e l’ob-
bligo per chi lo ha sottoscritto di ridurre
del20%leemissionidigasserranocivi
nell’atmosferaentroil2020marappre-
sentaun’occasionedicrescitaeconomica
per le amministrazioni locali in quanto
favorisce la creazione di posti di lavoro
agendocometrainodellaGreenEconomy
sul proprio territorio.
Solo l’investimento di risorse economi-
che ed umane nelle energie rinnovabili,
solareefotovoltaicopuòridurrelosfrut-
tamentodellerisorsenonrinnovabilida
unlatoeladipendenzadaiproduttoridi
materieprimechecomportanouncosto
sempre maggiore.
Instaurare un regime di raccolta diffe-
renziatacomportaperunversovantaggi
interminiambientaliconlariduzionedei
costi di smaltimento dei rifiuti e conse-
guente diminuzione dell’inquinamento
atmosferico e per altro vantaggi per il
cittadinochepotràcosìgoderediunam-
biente più salubre.
Unaproiezionealfuturoèrappresentata
dall’edilizia ecosostenibile ossia l’inve-
stimento nel campo edile in nuove tec-
niche di costruzione e realizzazione di
strutture più sicure e a minore impatto
ambientale considerando il “prevedibile
esaurimento delle risorse naturali non
rigenerabili(petrolio,gasnaturale);l’in-
quinamento delle acque e del suolo e
crescenti consumi di acqua potabile; i
dissestiidrogeologicichesiverificanoin
ogni parte del pianeta; la diminuzione
della biodiversità, cioè delle specie ani-
mali e vegetali”.
Ed infine per quanto riguarda la nostra
zona, una migliore sicurezza nelle co-
struzioniantisismichedatalamaggiore
flessibilitàedelasticitàdeimaterialiuti-
lizzati per la costruzione di immobili.
La tematica ambientale è molto sentita
nelnostroterritorioel’adesioneallacon-
venzione dovrebbe rappresentare l’im-
pulso che stimoli un maggiore dibattito
sul tema ambiente da un lato e incenti-
vare tutte le forme di risparmio energe-
ticoetutelaambientaledall’altroperché
ol’uomosiimpegnaatutelarelanatura,
o la natura penserà da sé.
Nichel,cadmio,cromoealtrisonoclassificaticomecancerogenidalla
Iarc (agenziainternazionalediricercasulcancro) diLionecheèquella
di riferimento per l'Organizzazione mondiale della sanità. Per le so-
stanze tossiche il limite di legge è una mediazione, non c'è un limite
aldisottodelqualeunasostanzapericolosaèinnocuaesubitodopo
diventa nociva".
CHE TIPO DI PATOLOGIE POSSONO PROVOCARE?
"Tumoriatuttigliorganieapparati,ilcancrodelpolmone,delfegato,
malattie ematologiche come i linfomi, tumori gastrici, dell'apparato
respiratorio. Le patologie da metalli pesanti non sono limitate a un
solo organo".
MA ESISTE UNA CORRELAZIONE CERTA E DIMOSTRABILE?
"Seilregistrotumorinonèaggiornato,sipuòfareunaricercadiclu-
sterdicertitipidipatologiepervederesec'èunaconcentrazioneec-
cessivainquelterritoriorispettoallamedianazionale.E'indiscutibile
che i dati a nostra disposizione indicano che Fenice ha immesso in
ambiente delle sostanze cancerogene certe per l'uomo. Si può ana-
lizzarequantepersonesisarannoammalateinpiùrispettoallemedie
nazionali, ma siccome le fonti di inquinamento sono molteplici, sarà
impossibilesaperesu10personeammalatediuntumorepolmonare
qual è la quota su cui è intervenuta Fenice. Però l'inceneritore Fenice
èunafontecertadiinquinamento,quindilaprimacosadafareèbloc-
care questa fonte. Questi impianti sono molto costosi per la manu-
tenzione. Non mi fiderei dell'autocertificazione dell'azienda,
servirebbe una commissione apposita e indipendente che verifichi
l'interoprocessoproduttivo,inprimisperquellichelavoranonell'im-
pianto".
LASOCIETÀSMENTISCEL'INQUINAMENTODELLACATENAALIMENTARE,
SI PUÒ ESSERNE CERTI?
“Lediossinechesonocompostigassosientranonelnostroorganismo
soltantoal10percentoperviainalatoria,il90%perviaalimentare,
sonoliposolubiliesisciolgononeigrassi.Seleacquevengonoinqui-
nate,l'acquahadeipercorsiimprevedibili,eccocomel'inquinamento
in un sito può avere ricaduta negativa di salute in ambiti territoriali
o di popolazione imprevedibili”.
LA REGIONE È PRONTA A DARE L'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AM-
BIENTALE ALL'IMPIANTO. I CITTADINI CHE NE CHIEDONO LA CHIUSURA
ESAGERANO?
"Bonificare le falde sotterranee non si fa dall'oggi al domani. La con-
cessione dell'Aia forse dovrebbe essere subordinata all'arresto del
funzionamentodiFeniceallabonificaeallaverifica.Ilcomportamento
deglientidicontrolloèstatodeludente,confusoesciattomaanche
contraddittorio. Come si fa a delegare la bonifica a chi ha inquinato
fino a oggi, chiedendo poi controlli ex post? È del tutto evidente che
questo tipo di approccio non possa bastare dopo 10 anni”.
4 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
continua da pag. 3
5. SANITA’:unastranastoria
diStefanoIzzo
N
ell'ambitodellariorganizzazioneospe-
daliera della Regione, i reparti UTIC
(otorinoepediatria)sonostatitrasfe-
riti dal "San Francesco" di Venosa al "San Gio-
vanni di Dio" a Melfi, non senza polemiche.
Un'operazionecheèsembrataimprovvisaalla
popolazione e a molti dipendenti, ma che ha
invece una lunga storia alle spalle: si discu-
teva infatti già da tempo nei vertici delle due
struttureedell'Asp(AziendaSanitariaLocale
di Potenza) su questi trasferimenti, e ri-
guardo all'UTIC, sul paradosso della sua se-
parazione dal reparto di anestesia e
rianimazione, che ha sede nel complesso
ospedaliero di Melfi. Va aggiunto poi che il
nuovo piano sanitario prevede accorpamenti
e riduzioni delle Asl di tutta Italia.
Nel caso della Basilicata, si è reso necessario
l'accorpamento delle cinque Asl preesistenti
induesoleAziendesanitarieprovinciali,e,nel
casodellaAsp,laformazioneaVenosadiuna
struttura di lungodegenza, e a Melfi di un
pronto soccorso attivo, che implica la pre-
senze di UTIC, di Anestesia e Rianimazione e
la presenza dei Servizi diagnostici (Radiolo-
gia,LaboratorioAnalisi,Centrotrasfusionale)
inguardiaattiva. Vannoregistrateleproteste
deilavoratorideirepartiinteressatiperiltra-
sferimentoavvenutonelcorsodipochigiorni,
che ha comportato disagi a chi, dopo anni di
servizionellastessasede,sièritrovatopen-
dolare.
In realtà va tenuto in considerazione che
ancheprimadiquestaoperazionemoltiope-
ratorisanitarisitrovavanonellastessasitua-
zione, viaggiando per raggiungere il presidio
ospedalierodiVenosa. Anchediversipazienti
che costituivano il bacino d'utenza dell'ospe-
dalediVenosahannoevidenziatoproblemidi
tipo logistico dovuti al trasferimento dei re-
parti.Altrihannoaccusatoleistituzionilocali
di aver chiuso una struttura efficiente quale
quella di Venosa.
E' necessario ricordare che in Sanità lo scopo
ultimodeveesserelasalutedelpaziente,ein
questo senso devono essere sfruttate le ri-
sorse: la presenza di due strutture simili e
tuttaviaincompleteinunbacinodiutenzari-
stretto risulta in quest'ottica dannosa per il
pazientestesso. Perquestononcisipuòsof-
fermare solo sugli aspetti economico-orga-
nizzativi,poichèl'accorpamentodeirepartidi
emergenza-urgenzainununicositoospeda-
lierovanell'interessedelpaziente,checosìè
più tutelato nel momento del bisogno: senza
soffermarsi sulle difficoltà dei trasferimenti
tra i vari ospedali, legate alla cattive condi-
zioni delle vie di comunicazione, va sottoli-
neato come, soprattutto nel caso di
emergenza,latempestivitàsiafondamentale,
eitempideglispostamentidaVenosaeMelfi
oviceversaintalisituazionipossonorisultare
eccessivi.
In conclusione, pur registrando le difficoltà
inevitabilisortedaquestotrasferimentoper
operatorisanitariepazienti,taleoperazione
non va intesa come svolta nel solo interesse
economico, ma effettivamente utile a garan-
tire maggiore efficienza nella cura del pa-
ziente.
5
MAIPIU’COMPLICI
diAngelaDiLalla
“Cinquantaquattro. L’Italia rincorre primati:
sonocinquantaquattro,dall’iniziodiquesto
2012, le donne morte per mano di uomo.
L’ultima vittima si chiama Vanessa, 20 anni,
siciliana, strangolata e ritrovata sotto il
ponte di una strada statale. I nomi, l’età, le
città cambiano, le storie invece si ripetono:
sono gli uomini più vicini alle donne a ucci-
derle. Le notizie li segnalano come omicidi
passionali,storiediraptus,amorisbagliati,
gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti mar-
ginalieillinguaggioleuccideduevoltecan-
cellando, con le parole, la responsabilità. E’
ora invece di dire basta e chiamare le cose
con il loro nome, di registrare, riconoscere
emisurarsiconl’orroredibambine,ragazze,
donne uccise nell’indifferenza. Queste vio-
lenzesonocrimini,omicidi,anziFEMMINICIDI.
E’ tempo che i media cambino il segno dei
raccontierestituiscanotuttiinteriivolti,le
parole e le storie di queste donne e soprat-
tutto la responsabilità di chi le uccide per-
ché incapace di accettare la loro libertà.”
C
on queste parole il Comitato “Se non
ora, quando?”, il 27 aprile scorso,
ha promosso una petizione a sostegno
dellalottaallaviolenzacontroledonne,inun
Paese come l’Italia che poco sta facendo da
questo punto di vista.
ViviamoinunPaeseincuiilruolodelladonna
è ancora strettamente legato a quello di mo-
glieedimadre,uscirefuoridaquestomodello
tradizionaledicomportamentoancoratroppo
spessoportaaicasidiviolenzachebencono-
sciamo.Lavendetta,l’umiliazione,lamorteri-
sultano essere la giusta punizione per
un’emancipazioneancoramaldigeritadacerti
uomini che, non presi da raptus di gelosia o
momentidifolliacomevoglionofarcicredere,
bensì incapaci di accettare un rapporto pari-
tario con le donne, usano la violenza per af-
fermare la loro presunta superiorità e
supremazia.
Dice bene lo slogan della FIGC che ha aderito
all’iniziativadiSNOQ:“Laviolenzasulledonne
èunproblemadegliuomini.Insiemepossiamo
vincere questa partita”.
E ne siamo convinti anche noi Giovani Demo-
craticidiMelfichesingolarmenteecomegio-
vanile abbiamo deciso di firmare la petizione
a sostegno dell’idea che l’Italia non sia un
Paese per donne ma che lo possa diventare
con il nostro impegno.
RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
6. IMU SUI BENI DELLA CHIESA: esenzione
soloperscuoleeno-profit
diAlfonsoCerone
C
on l’approvazione del decreto Salva-Italia è entrata in
vigorel’IMU(chedal1°gennaio2012hasostituitol’Ici)
esubitosièapertoundibattitoalivellonazionalesulla
necessitàdiestenderel’applicazionedell’Imuanchesuibeni
che appartengono alla Chiesa.
Inquestoperiododicrisieconomicaènecessariocheilcarico
fiscale sia equamente distribuito e per farlo si dovrebbe at-
tuare l’art. 53 della Costituzione il quale sancisce che tutti
sonotenutiaconcorrereallespesepubblicheinragionedella
lorocapacitàcontributivasecondocriteridiprogressività,in
questomodosievitachelatassazionesiaspessoevolentieri
asensounicoequindicheapagaresianosempreisolitinoti.
L’estensione dell’Imu su beni immobili di proprietà della
ChiesaprodurrebbeperlecassedelloStatounulterioreget-
titodientrateperchéconl’applicazionedell’Imusipotrebbero
recuperarearegimetrai700milioniapocopiùdi1miliardo,
che in tempi di crisi potrebbero essere reinvestiti in molti
settori che in questi anni hanno subito tagli per mancanze
di risorse. Nel frattempo il dibattito politico (come sempre)
si è diviso tra chi è favorevole all’introduzione dell’imposta
e chi è contrario.
Il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha di-
chiarato che la decisione di tassare con l’Imu anche gli im-
mobilidiproprietàdellaChiesaè“saggia,ragionevole,molto
determinata”,mentrelaCei(inizialmente)èstatamoltodub-
biosa in merito a un possibile pagamento dell’Imu da parte
delle scuole cattoliche.
Afugareognidubbio,inmeritoallaquestione,èstatoilPre-
sidentedelConsiglioMarioMonticheintervenendoalSenato
in commissione Industria (è il primo premier della storia re-
pubblicanachepartecipaailavoridiunacommissioneinsede
referente)haindicatoilprincipiosucuisibasal’applicazione
dell’Imu per la Chiesa.
IlpuntodacuièpartitoilpremierMontièchel’esenzionedal
pagamentodell’impostavaleperlescuoleparitariechesvol-
gonoattivitàinmodoconcretamentenoncommerciale,inol-
tre sono stati individuati tre parametri fondamentali che
focalizzano i caratteri “non commerciali” per le scuole:
1. Svolgimento dell’attività paritaria assimilabile a quella
pubblica (programmi scolastici, contratti nazionali per do-
centi, accoglienza alunni con disabilità);
2.Ilserviziooffertodeveessereapertoatuttiicittadinialle
medesime condizioni;
3.L’organizzazionedellascuolanondeveseguireunafinalità
lucrativa e quindi eventuali “avanzi” devono essere reinve-
stiti nell’attività didattica.
SoddisfattalaCei:“LedichiarazionidiMontivannonellagiu-
stadirezione.Scuoleeoratorisonoattivitànoprofitehanno
una chiara rilevanza pubblica e sociale. Al contrario giusta-
mente si decide di tassare le attività commerciali”.
L’emendamento, per l’applicazione dell’Imu è stato inserito
neldecretolegge“liberalizzazioni”escatteràdal1°gennaio
2013, stabilisce appunto l’esenzione degli immobili di enti
non commerciali che svolgono attività assistenziali, previ-
denziali,sanitarie,didattiche,culturali,ricreativeesportive.
Nelcasoincuil’immobileabbiaunavalenzamista(commer-
ciale e non commerciale), l’esenzione si applica soltanto a
quella frazione nella quale è svolta un’attività non commer-
ciale, di conseguenza alla frazione in cui si svolge attività
commerciale, sarà applicata l’imposta calcolata sulla base
delle rendite catastali.
6 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
7. IL TRIBUNALE DI MELFI:
centocinquant’annidi
unagloriosastoria
diPietroMonico
P
residio certo di legalità in una Re-
gione incastonata nel Sud Italia tra
Puglia, Calabria e Campania notoria-
mente in lotta con una criminalità che
quotidianamente mette a dura prova la
tenutasocialediquestiterritori.Cheiltri-
bunale di Melfi sia il terzo tribunale della
Basilicata non vi sono dubbi e questo per
dati oggettivi (numero di magistrati, ca-
richi pendenti e avvocati) ed allora la do-
manda sorge spontanea ed in modo del
tutto legittimo: perché un territorio
(quellodelnorddellaBasilicata)dovel’in-
dustrializzazione avvenuta con la Fiat–
Sata, dove la criminalità anche
organizzata ha consumato le pagine più
buie della storia criminale della Regione,
dove negli ultimi anni le questioni legate
allatutelaambientale(vediilcasoFenice),
dovrebbe vedersi privato di un presidio
così importante? Certamente si dirà della
spending review che il Governo Monti ha
messo in moto per contrastare l’inesora-
bile ed inarrestabile crisi economica, ma
inquestocasospecificocertamenteilta-
glio previsto (circa 400 mila euro) non
porterà grossi vantaggi ma, al contrario,
solo perdita di quei servizi essenziali ed
imprescindibili di cui una comunità ha bi-
sogno. Noi Giovani Democratici del Vul-
ture-Melfese riteniamo che l’operazione
(chedifattocirisultaesseresospetta)in-
fluisca in modo negativo per l’intera co-
munità dell’area
che sarebbe pe-
nalizzata sotto
profilicheassu-
mono per noi
valoriirrinuncia-
bilidadifendere
con ogni mezzo
consentito. Qui
si tratta di di-
fendere un’intera comunità. Qui si tratta
divigilareaffinchéinprimislaRegioneBa-
silicata tutta possa continuare con i suoi
cittadini ad avere fiducia in quella celere
e sicura certezza del sistema giudiziario,
ma riteniamo con forza ed assoluta con-
sapevolezza che bisogna vigilare anche
sulla politica e sul suo corretto ruolo che
devegiocareinquestaduraefaticosabat-
taglia. La conferenza dei sindaci dell’area
delVulture-Melfese-AltoBradanotenutasi
a Melfi il 23 Giugno scorso ci ha conferita
la volontà e la voglia di UNITÀ dell’intera
area,emaicomeinquestomomentoque-
staparoladeveassumereilsuoipienosi-
gnificatoaltrimentisaràancoraunavolta
utilizzata per i discorsi pubblici ma mai
applicata. Bisogna più che mai rendersi
contocheingiocononvièsolamenteiltri-
bunale. Il ruolo che si pone una giovanile
di Partito è quello di proporre, essere in
prima fila per tutelare e difendere il fu-
turo,maèanchequellodivigilareedèciò
cheiGiovaniDemocraticidelVulture-Mel-
fese intendono fare fino in fondo. Noi vi-
gileremo e ci batteremo affinché le
massime figure istituzionale del nostro
partito facciano tutto quanto loro possi-
bile, in maniera chiara e trasparente, per
chiarire la questione. Le rassicurazioni
dell’on.Pittella,dell’on.Margiottaedelpre-
sidente De Filippo sicuramente ci hanno
rincuorato sulla vera necessità di andare
fino in fondo, ma ci corre l’obbligo e il do-
vere di sottolineare che non ci acconten-
teremo delle sole dichiarazioni, ma al
contrario pretenderemo un concreto e
serio attivismo a difesa di questa comu-
nità che a volte risulta essere privata di
unarappresentativitàchepursimerita.Il
momento è quello di ammainare le ban-
dierepolitiche-hadichiaratoilPresidente
De Filippo - e noi vogliamo credere che
quanto detto da più parti il 23 giugno sia
reale anche perché se così non dovesse
essere,saremoprontiarispondereinma-
niera forte e mobilitata finanche preve-
dendo presidi permanenti per affermare
un sacrosanto diritto per la nostra comu-
nità. La strada della deroga speciale ap-
plicabile per la sola Regione Basilicata
(particolarmentedifferentedallealtreper
territorio e estensione demografica) po-
trebbe a nostro giudizio essere la strada
giustaanchenell’otticadellasalvaguardia
ed il mantenimento di tutti i presidi giu-
diziaricomeveriedimprescindibiliservizi
essenziali ed indispensabili. Il tribunale
di Melfi rispetta tutti gli standard indivi-
duati originariamente dalla commissione
ministerialeeoggettivamentequestonon
puòesseresovvertitosenzaunalogicaed
oggettiva motivazione. Oggi con questa
nota sentiamo il dovere di tutelare la no-
stra comunità così come certamente sa-
remo in campo anche per sostenere il
tribunale di Lagonegro e la sua comunità
nella consapevolezza che anch’esso rap-
presenta un fondamentale presidio di le-
galità nell’area sud di Basilicata. Anche
sullabasediquestaconsiderazionecimo-
biliteremopermettereincampoconilco-
ordinamento dell’area sud dei Giovani
Democratici ed anche con tutta l’organiz-
zazioneregionaletuttoquantonecessario
affinchélalegalitàelatuteladellenostre
comunità sia
realeedeffettiva.
7RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Comunicato dei
Giovani Democra-
tici sulla questione
relativa alla sop-
pressione del tribu-
nale di Melfi:
coordinamento del
Vulture-Melfese
FOTO: Tribunale di Melfi
8. IL BRIGANTAGGIO: una
questionemeridionale
di Veronica Basso e
MariaDeRosa
«Cheesistaunaquestionemeridionale,
nelsignificatoeconomicoepoliticodella
parola, nessuno più mette in dubbio. C'è
fra il nord e il sud della penisola una
grandesproporzionenelcampodelleat-
tività umane, nella intensità della vita
collettiva,nellamisuraenelgeneredella
produzione,e,quindi,pergl'intimilegami
che corrono tra il benessere e l'anima di
unpopolo,ancheunaprofondadiversità
fraleconsuetudini,letradizioni,ilmondo
intellettuale e morale. »
(Giustino Fortunato)
I
l brigantaggio postunitario è stata
unaformadimovimentoarmatochesi
sviluppò subito dopo l'annessione del
RegnodelleDueSiciliealRegnodiSarde-
gna(dacuiebbeoriginelostatoItaliano)
assumendolaformadiunarivoltapopo-
lare. Con l'appoggio del governo borbo-
nico in esilio e dello Stato Pontificio, la
ribellione fu condotta principalmente da
contadiniedexmilitariche,spintidadi-
verse problematiche economiche e so-
ciali, si opposero alla politica del nuovo
governoitaliano.LaBasilicatafutralere-
gioniconilpiùaltotassodibrigantaggio.
Compiutal'unità,l'illusionedelpopolofu
tradita. Il ventre delle forze dei briganti
divenne il Vulture ed il suo capo più rap-
presentativofuCarmineCroccodiRionero
in Vulture che, con i suoi uomini misero
aferroefuocolazonadelVulture.Ilprin-
cipale bersaglio dei briganti erano gli
esponenti liberali e i grandi proprietari
terrieri:iprimiperchèsidisinteressarono
deiproblemidelpopolomentreisecondi
mantennero il dominio nei loro terreni. I
democratici proposero più volte al go-
verno(mainvano)lacostituzionediuna
Commissioned'Inchiestasullecondizioni
del Mezzogiorno. La costituzione della
commissione d'inchiesta sul brigantag-
giofudecisadalnuovogovernoedelge-
nerale La Marmora (il generale che
controllaval'interoMezzogiorno).Lecon-
clusioni della Commissione d'Inchiesta
sul Brigantaggio furono affidate ad un
esponente moderato filogovernativo
Massari,ilqualenellasualungarelazione
sisoffermòsulle"causepredisponestie
su quelle immediate" che alimentavano
il brigantaggio. Massari indicò tre punti
fondamentali per reprimere il fenomeno
del brigantaggio:
• Creazione delle giunte provinciali di
PubblicaSicurezza(assegnazionedomi-
cilio coatto ad oziosi e vagabondi),
•IstituzionedeiTribunaliMilitaripergiu-
dicare i rei di brigantaggio,
•Diminuzionediduegradidellapenaper
tutti coloro che si fossero presentati ad
unmesedellapubblicazionedellalegge.
IlfenomenodelbrigantaggionelVulture-
Melfese si avviò ad un rapido declino
anche grazie all’introduzione della
“legge Pica”(Procedura per la repres-
sione del brigantaggio e dei camorristi
nelleProvincieinfette)edella“leggePe-
ruzzi”. Inoltre con il ritiro di Carmine
Crocco,puòdirsiconclusoilbrigantaggio
del Vulture-Melfese. Sconfitto il brigan-
taggio,aicontadinimeridionalinonrima-
nevacheun'unicaviaperevitarelafame:
l'emigrazione..lastorialascrivonoivin-
citori!
RIGENERAZIONE
Numero Zero • Giugno 2012
SEGRETARIO GD Melfi
Marco Zampino
•
DIRETTORE RESPONSABILE
Angela Di Lalla
•
PROGETTO GRAFICO E
IMPAGINAZIONE
Alfonso Cerone
•
REDAZIONE
Marco Zampino , Antonio Pepe,
Mauro Basso, Vincenzo Mongelli,
Stefano Izzo, Angela Di Lalla,
Alfonso Cerone, Pietro Monico,
Maria De Rosa, Veronica Basso,
Michele Matteo Terranegra
(VIGNETTISTA)
•
PROPRIETARIO ED EDITORE
Partito Democratico Melfi
STAMPATO presso
Arti Grafiche Vultur
Via V.Veneto, 7
85025 Melfi (Pz)
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8 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Credere nell'entità partito
significa oggi saper metter
da parte il protagonismo e
gliinteressiparticolariinfa-
vorediunavisionecollettiva
dellasocietà,chepuòdiven-
tare concretamente "fatto"
nellescelteamministrative.
Ilcompitodinoituttioggiè,
più che farci prendere dalla
smania di dire che "solo noi
sappiamo (intesi singolar-
mente)risolvereiproblemi"
,educareilpartitoallalega-
litàefarloritornareallasua
vocazione originaria. Quella
che è stata la vocazione
principale fino a venti anni
fa.Equestaconsapevolezza
deve nascere, per chi non
l'avesse ancora capito, dal
fattocheinquesti momenti
di crisi è difficile sfuggire
alla lente dell'opinione pub-
blica, sempre più introspet-
tiva, sempre più attenta,
sempre più incazzata. Non
cadere nel "sono tutti
uguali" è necessario altri-
menti con questo istinto
qualunquista si bruciano
anni di lotta e di conquiste,
anni in cui la discussione in
sezione era fondamentale
persuperaregliostacoliche
la società poneva di fronte.
Noi Giovani Democratici non
prendiamo parte al ban-
chetto che per anni si è te-
nuto a sbafo dei cittadini,
non osiamo farlo. Crediamo
perònellagrandeintuizione
cheèilPartitoDemocratico,
crediamo nel riformismo e
nel progressismo che porta
con se. E, insieme a chi ri-
tiene, che qualcosa di di-
versodaquantosièfattosi
possafare,insiemeachian-
coracicrede,tentiamodiri-
costruire giornalmente la
credibilità del PD e della Po-
litica più in generale e cer-
chiamo di arricchire
l'entusiasmodichi,liberoda
condizionamenti, vuole in-
traprendere questo per-
corso mettendosi in gioco e
in discussione. Insieme si
può.
POST SCRIPTUM
“Raccolta fondi per le popolazioni
terremotate dell’Emilia Romagna”
I Giovani Democratici del circolo “L’Italia unita”
di Melfi in occasione della raccolta fondi per i
terremotati dell’Emilia Romagna, comunicano
che durante le giornate del 2 e 3 Giugno 2012
hanno raccolto la somma di 347,63 euro ed è
stata versata sul conto corrente della regione
Emilia Romagna.
GRAZIE a tutti coloro che hanno contribuito alla
raccolta fondi.
continua da pag. 1