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INSIEME SI PUO’!
diMarcoZampino
E
' l'alba. Il sole ap-
pena si vede. Sve-
glia presto per
iniziareilturno,inquello
stabilimentoapochemi-
gliadacasa.Labenzinaè
aumentata, lo stipendio
no,anzi.Perfortunasila-
vora, questa cassa inte-
grazione non da tregua.
Otto ore pesanti, la vo-
glia di tornare a casa, la
speranza che comunque
si continui così, senza
troppe pretese. Sentirsi
rinfacciaretuttociò,ogni
qual volta si parla di Po-
litica è giusto. La crisi
non permette di fare
tanti discorsi, le parole
risultano ripetitive, per-
donodisignificato.Tutto
è svuotato della sua im-
portanza. Crisi può voler
dire ricostruire quello
chesièperso:lavolontà
di dire, la volontà di es-
sere ascoltati. Ascoltare
oggipuòsignificaresen-
tire banalità, cose che
non vorremmo sentire,
critiche, per esempio. E
molto probabilmente ce
ne arriveranno tante per
quanto stiamo tentando
di fare: Poltica nono-
stante tutto. Ascoltare
oggi è necessario. La re-
torica che questa affer-
mazione porta con se
potrebbe essere tanta,
ma lo sforzo che dob-
biamo fare è di slegarla
dall'uso improprio che di
questa parola se ne fa.
Ascoltare significa fare
sintesi. Ascoltare signi-
fica ricostruire un rap-
porto.Ascoltaresignifica
dimostrare di essere
umili. La politica oggi
deve saper ascoltare e
dunque deve saper fare
sintesi, deve ricostruire
dallemaceriediunacrisi
che ci sta distruggendo,
deveessereumile.Ilrap-
porto da rinsaldare è il
compromessotraciòche
si pensa e ciò che si de-
cide. E questo lo ripete-
remo con forza. Quando
ciò che si pensa e si dice
è diverso da ciò che si
decideèevidenteunadi-
sfunzione di fondo. E'
vero, parlare di Politica
oggi risulta dissonante
rispetto ai problemi che
le famiglie hanno ogni
giorni, rispetto ai pro-
blemi dei disoccupati e
deilavoratori,matornare
a fare Politica oggi è più
che mai necessario pro-
prio per la necessità di
dare delle risposte coin-
cise e pragmatiche a chi
dallapolitica(inpartico-
lare da quella del Pd)
vuole essere rappresen-
tato.Lapoliticahalasua
dimensione, metterla in
discussione risulta peri-
coloso. La dimensione
della Politica è il partito.
Partitipiùchemaimarci,
collusi, vecchi, corrotti
ma unici grandi conteni-
tori di esperienze che
possonofaredell'ascolto
e della sintesi la chiave
per ristabilire un ordine
più equo in questo qua-
drodrammaticonellaso-
cietà italiana. Credere
nell'entità partito signi-
ficaoggisapermetterda
parteilprotagonismoe..
"Tuttavia la prima verità che va ricordata a tutti i giovani è che se la politica non la faranno loro'
essa rimarrà appannaggio degli altri' mentre sono loro' i giovani' i quali hanno l’interesse fondamentale a
costruire il proprio futuro e innanzitutto a garantire che un futuro vi sia” Enrico Berlinguer
•Quandol’ItalialafannoiGiovani•
VIGNETTADIMICHELEMATTEOTERRANEGRA
LAPAROLAAIGIOVANI
diMauroBasso
M
ai come oggi la società ci-
vilehabisognodiuncontri-
buto da parte dei giovani
per creare quell’alternativa a que-
sto sistema fatto di interessi per-
sonali prima di tutto, fatto di
personalismi inutili da parte di
gente che non esita a calpestare i
dirittidituttisenzacurarsiminima-
mente dei propri doveri. In questo
periodo storico, i Giovani Democra-
ticisonochiamatiadarequelnuovo
slancio fatto di idee e di ideali da
troppotempomessidapartedauna
politica che non sa capire più quali
siano le reali problematiche che
stanno portando il nostro benea-
mato Paese verso la recessione fi-
nanziaria. I
Gd di Melfi
pur essen-
dosi costi-
tuitidapoco,
hanno già
saputo dare quel giusto contributo
che una giovanile di partito deve
dare alla cittadinanza, fatto di idee
nuove, di proposte concrete e so-
prattuttodiascolto. Egià,ascolto…
oggilapoliticanonèpiùingradodi
ascoltare!Nonascoltailgridodial-
larme dato dalla società! L’idea di
questogiornalinonascepropriodal
fatto che i Gd di Melfi intendono
esporreperiodicamenteleloroidee,
collaborare con i cittadini al fine di
rendere Melfi una città migliore. Da
quiancheilnome“Rigenerazione”…
cioè rigenerare il tessuto sociale,
dare una scossa forte, un netto
cambiamento alla politica incolore
diquestiannieafarlosarannopro-
prio le giovani generazioni, coloro i
quali credono fortemente che un
cambiamento sia possibile. Ghandi
diceva: dobbiamo essere il cambia-
mentochevogliamovedere.BehiGd
si pro-
pongono
c o m e
quelcam-
b i a -
m e n to,
quella ri-
generazionefattaintempigraduali,
ma con spirito propositivo e demo-
cratico.
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
In questo numero: pag. 1
La parola ai Giovani pag. 1
Insieme si può! pag. 2
Fenice: quanti dubbi! pag. 3
Faccia a Faccia: Intervista a Danilo Carbone e Ferdinando Laghi
pag. 4
“Ambiente, quando?” pag. 5
Sanità: una strana storia pag. 5
Mai più complici pag. 6
Imu sui beni della Chiesa pag. 7
Il Tribunale di Melfi: centocinquant’anni di una gloriosa storia
pag. 8
Il brigantaggio: una questione meridionale
•Quandol’ItalialafannoiGiovani•
continua a pag. 8
2 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
FENICE:quantidubbi!
diAntonioPepe
U
nastranavicendaquelladellacostruzionedeltermo-
valorizzatore Fenice e della sua attuale gestione. Ci
troviamoallafinedeglianni’80el’avv.Agnellidichiara
di voler insediare nell’area industriale di San Nicola di Melfi
uno stabilimento Fiat con sigla SATA.
SiamoesattamentetralafinedellagiuntaregionaleMichetti
e la nuova giunta Boccia, ed è proprio il presidente della
giuntaBocciacheil2maggiodel1995,adelezioniavvenute
e a consiglio sciolto, firma la licenza del termovalorizzatore
lasciando stupefatti i sindaci del Vulture-Melfese che si op-
ponevano alla costruzione dell’impianto, suscitando molte
perplessità. Già, perché la vicenda Fenice è costellata di ri-
corsi al TAR da parte della Regione e Fiat, di perplessità
espresse da molti amministratori locali del Vulture-Melfese
e dal movimento cittadino “No Fenice”.
Bisogna ricordare che il termovalorizzatore Fenice è stato il
prezzodapagareperottenerel’insediamentoFiateperdare
la possibilità alla Basilicata di fare quel salto di qualità of-
frendo speranza ai molti disoccupati del sud Italia.
L’arrivo di Fiat in Basilicata viene inquadrato come la svolta
epocalediunaregioneprivadiviedicomunicazione,diservizi
e quant’altro. Si prospettano grandi investimenti per le ar-
terie stradali (vedi la Melfi-Potenza, denominata tuttora la
“strada della morte” ritenuta inadeguata per sostenere il
traffico attuale e per il numero elevato di incidenti). Un di-
scorsoapartesidovrebbefaresuFiateilmondocheleruota
attorno, ma ritorniamo a Fenice.
Si scopre che una società “Fenice” collegata alla multinazio-
nale EDF vuole costruire vicino alla SATA un inceneritore, il
primo nel Mezzogiorno, per il trattamento dei residui di la-
vorazionedeisitiitalianiFiat.L’iterburocraticoèlungoecom-
plesso, tra favorevoli e contrari, per la richiesta di
compatibilità ambientale.
La pratica si ferma in regione, forse qualcuno avanza dubbi
sui possibili pericoli di inquinamento. Dopo un lungo tira e
mollaarrival’aut-autdell’avv.Agnelli“noFenicenoSATA”.La
situazione si sblocca e nel 1993 iniziano i lavori per la co-
struzione dell’inceneritore.
Nel 1997 l’inceneritore entra in funzione e nel 2001 Fiat
Gruppo vende il termovalorizzatore a EDF. I rifiuti arrivano in
granquantità.Degliodorinauseabondiedeifuminonsico-
nosce l’origine, nonostante i dirigenti assicurino che non
siano pericolosi.
Quanto ai controlli è uno scarica barile tra Fiat, Fenice e
Arpab;datiapprossimativi,contrastanti,saltuari,chespesso
non vengono comunicati agli uffici regionali competenti.
A rendersi conto che qualcosa non va sono gli ambientalisti
eiresidentideicomunilimitrofi,chesegnalanocattiviodori
nell’aria,malesseri,malattierespiratorie,aumentoditumori.
Labombaesplodenelmarzo2009quandovienecomunicato
ufficialmente all’Arpab, in base ai dati in possesso già da
qualche anno, c’era chi sapeva ed ha taciuto, che il termova-
lorizzatore inquina dal 2002, se non da prima.
L’inceneritore e il fiume Ofanto secondo le accuse, risultono
inquinatidaalmenonoveanniedopoildannolabeffa:idati,
i veri dati, sono rimasti sconosciuti o nascosti. Dopo il “ter-
remoto”scaturitoconl’arresto,piùprecisamenteconidomi-
ciliari concessi a Sigillito e Bove, sospesi due manager di
Fenice-EDF,iquattroindagatitrafunzionariregionali,dipen-
dentiArpabel’exAssessoreRegionaleall’AmbienteRestaino
e l’istituzione di una commissione che ha il compito di rico-
struirequestalungaetortuosavicendacheattanaglialano-
stra Regione, si spera che in questo lungo braccio di ferro,
cheormaihadurataventennale,traFenice-EDFecittadinidel
comprensorioriescanoadaffermarsiivaloridilegalitàetu-
tela dell’incolumità della popolazione mettendo almeno per
unavoltail“diodenaro”alsecondopostonellenostregerar-
chie!
ILMOSTROFENICE
VIGNETTA DI MICHELE MATTEO TERRANEGRA
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
INTERVISTA A...DaniloCarbone
Membro attivo del comitato “Diritto alla Salute” di Lavello
PERCHÉ HA ADERITO AL MOVIMENTO DI LAVELLO "DIRITTO ALLA SA-
LUTE"?
"E' stato un fortunato incontro. Il Comitato per il Diritto alla Salute ha
saputo rivitalizzare l'opposizione alla presenza di Fenice che era man
mano scemata a seguito dell'esito del referendum tenutosi a Melfi nel
1998.Hasaputofarloconintelligenza,umiltàecompetenza,studiando
eapprofondendolaquestionesenzapregiudizidiordinepoliticooco-
munque strumentali. Nel Comitato ci sono persone con diverse espe-
rienzepersonalichehannotrovatounterrenocomunenellatuteladella
salute pubblica in un territorio, il nord di Basilicata, in cui il termodi-
struttorediSanNicoladiMelfiésenzadubbioedigranlungailpericolo
principale. L'avversità all'inceneritore non può e non deve essere una
questione di campanile: Fenice é un problema che riguarda un intero
territoriosiaperl'effettivaricadutadell'inquinamento-benoltreledi-
stanzeasuotempostimateneidocumentiufficiali-siaperchélasua
presenzarappresentaunadellemassimescelleratezzecompiutedalle
amministrazionidellanostraregione.Noncredocheabbiasensocreare
ulteriori gruppi su base cittadina quando la questione riguarda un in-
teroterritorioesonoconvintocheilComitato,perilsuoatteggiamento
tutt'altrochesettario,sialasedeassociativapiùidoneaadunabatta-
glia civica unitaria di questa portata. Ciò senza nulla togliere ad altri
soggetti che hanno pur rispettabilissime motivazioni aggiuntive."
AVENDO IN QUESTI MESI AVUTO LA POSSIBILITÀ DI PARLARE CON LA
GENTE, CI PUÒ FAR CAPIRE QUAL È LA PERCEZIONE CHE I CITTADINI
HANNO DI QUESTA SITUAZIONE?
“Tra i cittadini della zona non c'é una consapevolezza omogenea. Molti
dei protagonisti della scena politica locale hanno preferito evitare di
affrontare seriamente la questione del termodistruttore ed hanno
spesolapropriainfluenzasull'opinionepubblicalanciandoingiustificati,
inopportuni e talvolta vergognosi messaggi tesi a tranquillizzare, so-
prattutto per sottrarsi ad un vero impegno a favore dei propri concit-
tadini. Un impegno che avrebbe richiesto coraggio e competenza,
elementiincuilanostraclassedirigentenonhamaibrillato,fattesalve
sporadiche eccezioni che comunque non hanno riguardatola vicenda
dell'inceneritore. Per fortuna la gente ancora considera autorevoli le
istituzioni pubbliche ma purtroppo i soggetti che le guidano sono
spessomoltomenocapacidiquantorichiederebbelafunzionecheoc-
cupano. Ci tocca lavorare molto per diffondere informazione corretta
sulla questione perché i cittadini sono stati investiti davvero da una
gran massa di informazioni scorrette se non palesemente fasulle”.
QUALI SONO SECONDO LEI,LE MISURE DA ADOTTARE PER RIPRISTINARE
UNA CONDIZIONE DI NORMALITÀ LEGALE - AMBIENTALE?
“La normalità, ovviamente, vuole che un'industria operi entro i limiti
che sono imposti dalle norme vigenti e dalle prescrizioni. Trovo intol-
lerabilechesiconsenta
alla Fenice operare al di
fuoridiquestilimitieconmisuredigaranziadellapubblicaincolumità
risibilionulle.Gliesitidelleindaginicompiute,aldilàdellesanzioniche
verranno assegnate, dimostrano la slealtà dell'impresa nei confronti
della parte pubblica. Va respinta la richiesta della ditta di essere au-
torizzata ad aumentare i volumi di rifiuti trattati: il soggetto non da
sufficientigaranziegiàallostatoattuale.Varespintoilpianodibonifica
presentato,amioparerebasatosuinformazioniinsufficientiagaran-
tirne l'idoneità. Va respinta la richiesta dell'Autorizzazione Integrata
Ambientale:nonéammissibilechevengaautorizzatounsoggettoche
giàagiscenonrispettandoilimitidiinquinamentoimpostidallenorme.
Si rediga un piano regionale dei rifiuti che escluda una pratica come
l'incenerimento - comunque nociva a prescindere dal rischio specifico
deltermodistruttoregiàpresenteedevidentementemalfunzionante
-perseguirepratichepiùvirtuosedelriciclaggioeriusodellamateria
prima già abbondantemente in atto in molte zone d'Italia. In tal modo
sigarantirebbemaggiorsicurezzaperlasalutedeicittadini,maggiori
vantaggi economici per la collettività, maggiore occupazione. Si met-
tano in campo tutte le verifiche più scrupolose sul danno sinora pro-
curato,sicommininolepiùaltesanzioni,sisollecitinotutteleautorità
competentiallamassimavigilanzaedallamassimaseveritànelrepri-
meretuttelecondottescorrettedell'impresaedegliattoripubbliciche
hannofavoritol'aberrantesituazioneincuicitroviamo:situtelachiha
procurato il danno a scapito di chi il danno lo ha ricevuto e lo riceve”.
SECONDO LEI, È UN'UTOPIA PENSARE CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE
VENGA PRIMA DI QUALSIASI ALTRA COSA, NELLA SOCIETÀ DI OGGI?
“Non lo é affatto. Non credo sia un'utopia pensare che le attività deb-
banosvolgersientroenonoltreleprevisionidileggeincuilasaluteé
considerataoggettodellamassimatutela.Noncredochelosiaatten-
dersiunaclassedirigentecapaceditutelarel'interessegeneraleanche
a scapito di interessi particolari, che non si lasci ne' intimidire ne' cor-
romperedainteressispecifici.Noncredochelapoliticaeleistituzioni
siano inermi: quando lo sono é a causa dell'insipienza di alcuni espo-
nentimahofiduciaefaròlamiaparte,perquelcheconto,perchéque-
sto non accada”.
INTERVISTA A...FerdinandoLaghi
Iscrittoall'albo“Mediciperl'AmbienteISDE”edespertodel-
l'impatto sulla salute dell'incenerimento dei rifiuti.
I DATI DISPONIBILI SULL'INCENERITORE FENICE INDICANO UNA CONTA-
MINAZIONE DELLE FALDE ACQUIFERE DA SOSTANZE CANCEROGENE?
"I rilievi dal 2002 al 2011 mettono in evidenza un inquinamento delle
acque da parte di metalli pesanti noti come cancerogeni certi. Ci sono
diossine, sostanze di vario tipo al di sopra della norma nei pozzi per
monitoraggio delle acque di falda.
3RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
FOCUS
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
continua a pag. 4
“AMBIENTE,QUANDO?”
diVincenzoMongelli
L
’aumento dell’inquinamento, i con-
seguenti cambiamenti climatici, il
notevole impatto ambientale pro-
dottodall’uomorichiedonostrategiemi-
glioriperlatutelaambientale:adozione
di strategie volte al risparmio energe-
tico, l’investimento nelle energie rinno-
vabili, una virtuosa gestione del rifiuto,
ediliziaecosostenibile. Perfronteggiare
questasituazionelaCommissioneEuro-
peaindata29Gennaio2008halanciato
laCONVENANTOFMAYORS–ILPATTODEI
SINDACI - patto la cui adesione è stata
sottoscrittadapiùdi1500cittàitaliane
compresa la città di Melfi – che fornisce
direttamente alle amministrazioni l’op-
portunità di impegnarsi concretamente
contro i cambiamenti climatici “attra-
versointerventichemodernizzanolage-
stione amministrativa e influiscono
direttamente sulla qualità della vita dei
cittadini” si legge sul sito web. Il patto
non impone solamente l’obiettivo e l’ob-
bligo per chi lo ha sottoscritto di ridurre
del20%leemissionidigasserranocivi
nell’atmosferaentroil2020marappre-
sentaun’occasionedicrescitaeconomica
per le amministrazioni locali in quanto
favorisce la creazione di posti di lavoro
agendocometrainodellaGreenEconomy
sul proprio territorio.
Solo l’investimento di risorse economi-
che ed umane nelle energie rinnovabili,
solareefotovoltaicopuòridurrelosfrut-
tamentodellerisorsenonrinnovabilida
unlatoeladipendenzadaiproduttoridi
materieprimechecomportanouncosto
sempre maggiore.
Instaurare un regime di raccolta diffe-
renziatacomportaperunversovantaggi
interminiambientaliconlariduzionedei
costi di smaltimento dei rifiuti e conse-
guente diminuzione dell’inquinamento
atmosferico e per altro vantaggi per il
cittadinochepotràcosìgoderediunam-
biente più salubre.
Unaproiezionealfuturoèrappresentata
dall’edilizia ecosostenibile ossia l’inve-
stimento nel campo edile in nuove tec-
niche di costruzione e realizzazione di
strutture più sicure e a minore impatto
ambientale considerando il “prevedibile
esaurimento delle risorse naturali non
rigenerabili(petrolio,gasnaturale);l’in-
quinamento delle acque e del suolo e
crescenti consumi di acqua potabile; i
dissestiidrogeologicichesiverificanoin
ogni parte del pianeta; la diminuzione
della biodiversità, cioè delle specie ani-
mali e vegetali”.
Ed infine per quanto riguarda la nostra
zona, una migliore sicurezza nelle co-
struzioniantisismichedatalamaggiore
flessibilitàedelasticitàdeimaterialiuti-
lizzati per la costruzione di immobili.
La tematica ambientale è molto sentita
nelnostroterritorioel’adesioneallacon-
venzione dovrebbe rappresentare l’im-
pulso che stimoli un maggiore dibattito
sul tema ambiente da un lato e incenti-
vare tutte le forme di risparmio energe-
ticoetutelaambientaledall’altroperché
ol’uomosiimpegnaatutelarelanatura,
o la natura penserà da sé.
Nichel,cadmio,cromoealtrisonoclassificaticomecancerogenidalla
Iarc (agenziainternazionalediricercasulcancro) diLionecheèquella
di riferimento per l'Organizzazione mondiale della sanità. Per le so-
stanze tossiche il limite di legge è una mediazione, non c'è un limite
aldisottodelqualeunasostanzapericolosaèinnocuaesubitodopo
diventa nociva".
CHE TIPO DI PATOLOGIE POSSONO PROVOCARE?
"Tumoriatuttigliorganieapparati,ilcancrodelpolmone,delfegato,
malattie ematologiche come i linfomi, tumori gastrici, dell'apparato
respiratorio. Le patologie da metalli pesanti non sono limitate a un
solo organo".
MA ESISTE UNA CORRELAZIONE CERTA E DIMOSTRABILE?
"Seilregistrotumorinonèaggiornato,sipuòfareunaricercadiclu-
sterdicertitipidipatologiepervederesec'èunaconcentrazioneec-
cessivainquelterritoriorispettoallamedianazionale.E'indiscutibile
che i dati a nostra disposizione indicano che Fenice ha immesso in
ambiente delle sostanze cancerogene certe per l'uomo. Si può ana-
lizzarequantepersonesisarannoammalateinpiùrispettoallemedie
nazionali, ma siccome le fonti di inquinamento sono molteplici, sarà
impossibilesaperesu10personeammalatediuntumorepolmonare
qual è la quota su cui è intervenuta Fenice. Però l'inceneritore Fenice
èunafontecertadiinquinamento,quindilaprimacosadafareèbloc-
care questa fonte. Questi impianti sono molto costosi per la manu-
tenzione. Non mi fiderei dell'autocertificazione dell'azienda,
servirebbe una commissione apposita e indipendente che verifichi
l'interoprocessoproduttivo,inprimisperquellichelavoranonell'im-
pianto".
LASOCIETÀSMENTISCEL'INQUINAMENTODELLACATENAALIMENTARE,
SI PUÒ ESSERNE CERTI?
“Lediossinechesonocompostigassosientranonelnostroorganismo
soltantoal10percentoperviainalatoria,il90%perviaalimentare,
sonoliposolubiliesisciolgononeigrassi.Seleacquevengonoinqui-
nate,l'acquahadeipercorsiimprevedibili,eccocomel'inquinamento
in un sito può avere ricaduta negativa di salute in ambiti territoriali
o di popolazione imprevedibili”.
LA REGIONE È PRONTA A DARE L'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AM-
BIENTALE ALL'IMPIANTO. I CITTADINI CHE NE CHIEDONO LA CHIUSURA
ESAGERANO?
"Bonificare le falde sotterranee non si fa dall'oggi al domani. La con-
cessione dell'Aia forse dovrebbe essere subordinata all'arresto del
funzionamentodiFeniceallabonificaeallaverifica.Ilcomportamento
deglientidicontrolloèstatodeludente,confusoesciattomaanche
contraddittorio. Come si fa a delegare la bonifica a chi ha inquinato
fino a oggi, chiedendo poi controlli ex post? È del tutto evidente che
questo tipo di approccio non possa bastare dopo 10 anni”.
4 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
continua da pag. 3
SANITA’:unastranastoria
diStefanoIzzo
N
ell'ambitodellariorganizzazioneospe-
daliera della Regione, i reparti UTIC
(otorinoepediatria)sonostatitrasfe-
riti dal "San Francesco" di Venosa al "San Gio-
vanni di Dio" a Melfi, non senza polemiche.
Un'operazionecheèsembrataimprovvisaalla
popolazione e a molti dipendenti, ma che ha
invece una lunga storia alle spalle: si discu-
teva infatti già da tempo nei vertici delle due
struttureedell'Asp(AziendaSanitariaLocale
di Potenza) su questi trasferimenti, e ri-
guardo all'UTIC, sul paradosso della sua se-
parazione dal reparto di anestesia e
rianimazione, che ha sede nel complesso
ospedaliero di Melfi. Va aggiunto poi che il
nuovo piano sanitario prevede accorpamenti
e riduzioni delle Asl di tutta Italia.
Nel caso della Basilicata, si è reso necessario
l'accorpamento delle cinque Asl preesistenti
induesoleAziendesanitarieprovinciali,e,nel
casodellaAsp,laformazioneaVenosadiuna
struttura di lungodegenza, e a Melfi di un
pronto soccorso attivo, che implica la pre-
senze di UTIC, di Anestesia e Rianimazione e
la presenza dei Servizi diagnostici (Radiolo-
gia,LaboratorioAnalisi,Centrotrasfusionale)
inguardiaattiva. Vannoregistrateleproteste
deilavoratorideirepartiinteressatiperiltra-
sferimentoavvenutonelcorsodipochigiorni,
che ha comportato disagi a chi, dopo anni di
servizionellastessasede,sièritrovatopen-
dolare.
In realtà va tenuto in considerazione che
ancheprimadiquestaoperazionemoltiope-
ratorisanitarisitrovavanonellastessasitua-
zione, viaggiando per raggiungere il presidio
ospedalierodiVenosa. Anchediversipazienti
che costituivano il bacino d'utenza dell'ospe-
dalediVenosahannoevidenziatoproblemidi
tipo logistico dovuti al trasferimento dei re-
parti.Altrihannoaccusatoleistituzionilocali
di aver chiuso una struttura efficiente quale
quella di Venosa.
E' necessario ricordare che in Sanità lo scopo
ultimodeveesserelasalutedelpaziente,ein
questo senso devono essere sfruttate le ri-
sorse: la presenza di due strutture simili e
tuttaviaincompleteinunbacinodiutenzari-
stretto risulta in quest'ottica dannosa per il
pazientestesso. Perquestononcisipuòsof-
fermare solo sugli aspetti economico-orga-
nizzativi,poichèl'accorpamentodeirepartidi
emergenza-urgenzainununicositoospeda-
lierovanell'interessedelpaziente,checosìè
più tutelato nel momento del bisogno: senza
soffermarsi sulle difficoltà dei trasferimenti
tra i vari ospedali, legate alla cattive condi-
zioni delle vie di comunicazione, va sottoli-
neato come, soprattutto nel caso di
emergenza,latempestivitàsiafondamentale,
eitempideglispostamentidaVenosaeMelfi
oviceversaintalisituazionipossonorisultare
eccessivi.
In conclusione, pur registrando le difficoltà
inevitabilisortedaquestotrasferimentoper
operatorisanitariepazienti,taleoperazione
non va intesa come svolta nel solo interesse
economico, ma effettivamente utile a garan-
tire maggiore efficienza nella cura del pa-
ziente.
5
MAIPIU’COMPLICI
diAngelaDiLalla
“Cinquantaquattro. L’Italia rincorre primati:
sonocinquantaquattro,dall’iniziodiquesto
2012, le donne morte per mano di uomo.
L’ultima vittima si chiama Vanessa, 20 anni,
siciliana, strangolata e ritrovata sotto il
ponte di una strada statale. I nomi, l’età, le
città cambiano, le storie invece si ripetono:
sono gli uomini più vicini alle donne a ucci-
derle. Le notizie li segnalano come omicidi
passionali,storiediraptus,amorisbagliati,
gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti mar-
ginalieillinguaggioleuccideduevoltecan-
cellando, con le parole, la responsabilità. E’
ora invece di dire basta e chiamare le cose
con il loro nome, di registrare, riconoscere
emisurarsiconl’orroredibambine,ragazze,
donne uccise nell’indifferenza. Queste vio-
lenzesonocrimini,omicidi,anziFEMMINICIDI.
E’ tempo che i media cambino il segno dei
raccontierestituiscanotuttiinteriivolti,le
parole e le storie di queste donne e soprat-
tutto la responsabilità di chi le uccide per-
ché incapace di accettare la loro libertà.”
C
on queste parole il Comitato “Se non
ora, quando?”, il 27 aprile scorso,
ha promosso una petizione a sostegno
dellalottaallaviolenzacontroledonne,inun
Paese come l’Italia che poco sta facendo da
questo punto di vista.
ViviamoinunPaeseincuiilruolodelladonna
è ancora strettamente legato a quello di mo-
glieedimadre,uscirefuoridaquestomodello
tradizionaledicomportamentoancoratroppo
spessoportaaicasidiviolenzachebencono-
sciamo.Lavendetta,l’umiliazione,lamorteri-
sultano essere la giusta punizione per
un’emancipazioneancoramaldigeritadacerti
uomini che, non presi da raptus di gelosia o
momentidifolliacomevoglionofarcicredere,
bensì incapaci di accettare un rapporto pari-
tario con le donne, usano la violenza per af-
fermare la loro presunta superiorità e
supremazia.
Dice bene lo slogan della FIGC che ha aderito
all’iniziativadiSNOQ:“Laviolenzasulledonne
èunproblemadegliuomini.Insiemepossiamo
vincere questa partita”.
E ne siamo convinti anche noi Giovani Demo-
craticidiMelfichesingolarmenteecomegio-
vanile abbiamo deciso di firmare la petizione
a sostegno dell’idea che l’Italia non sia un
Paese per donne ma che lo possa diventare
con il nostro impegno.
RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
IMU SUI BENI DELLA CHIESA: esenzione
soloperscuoleeno-profit
diAlfonsoCerone
C
on l’approvazione del decreto Salva-Italia è entrata in
vigorel’IMU(chedal1°gennaio2012hasostituitol’Ici)
esubitosièapertoundibattitoalivellonazionalesulla
necessitàdiestenderel’applicazionedell’Imuanchesuibeni
che appartengono alla Chiesa.
Inquestoperiododicrisieconomicaènecessariocheilcarico
fiscale sia equamente distribuito e per farlo si dovrebbe at-
tuare l’art. 53 della Costituzione il quale sancisce che tutti
sonotenutiaconcorrereallespesepubblicheinragionedella
lorocapacitàcontributivasecondocriteridiprogressività,in
questomodosievitachelatassazionesiaspessoevolentieri
asensounicoequindicheapagaresianosempreisolitinoti.
L’estensione dell’Imu su beni immobili di proprietà della
ChiesaprodurrebbeperlecassedelloStatounulterioreget-
titodientrateperchéconl’applicazionedell’Imusipotrebbero
recuperarearegimetrai700milioniapocopiùdi1miliardo,
che in tempi di crisi potrebbero essere reinvestiti in molti
settori che in questi anni hanno subito tagli per mancanze
di risorse. Nel frattempo il dibattito politico (come sempre)
si è diviso tra chi è favorevole all’introduzione dell’imposta
e chi è contrario.
Il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha di-
chiarato che la decisione di tassare con l’Imu anche gli im-
mobilidiproprietàdellaChiesaè“saggia,ragionevole,molto
determinata”,mentrelaCei(inizialmente)èstatamoltodub-
biosa in merito a un possibile pagamento dell’Imu da parte
delle scuole cattoliche.
Afugareognidubbio,inmeritoallaquestione,èstatoilPre-
sidentedelConsiglioMarioMonticheintervenendoalSenato
in commissione Industria (è il primo premier della storia re-
pubblicanachepartecipaailavoridiunacommissioneinsede
referente)haindicatoilprincipiosucuisibasal’applicazione
dell’Imu per la Chiesa.
IlpuntodacuièpartitoilpremierMontièchel’esenzionedal
pagamentodell’impostavaleperlescuoleparitariechesvol-
gonoattivitàinmodoconcretamentenoncommerciale,inol-
tre sono stati individuati tre parametri fondamentali che
focalizzano i caratteri “non commerciali” per le scuole:
1. Svolgimento dell’attività paritaria assimilabile a quella
pubblica (programmi scolastici, contratti nazionali per do-
centi, accoglienza alunni con disabilità);
2.Ilserviziooffertodeveessereapertoatuttiicittadinialle
medesime condizioni;
3.L’organizzazionedellascuolanondeveseguireunafinalità
lucrativa e quindi eventuali “avanzi” devono essere reinve-
stiti nell’attività didattica.
SoddisfattalaCei:“LedichiarazionidiMontivannonellagiu-
stadirezione.Scuoleeoratorisonoattivitànoprofitehanno
una chiara rilevanza pubblica e sociale. Al contrario giusta-
mente si decide di tassare le attività commerciali”.
L’emendamento, per l’applicazione dell’Imu è stato inserito
neldecretolegge“liberalizzazioni”escatteràdal1°gennaio
2013, stabilisce appunto l’esenzione degli immobili di enti
non commerciali che svolgono attività assistenziali, previ-
denziali,sanitarie,didattiche,culturali,ricreativeesportive.
Nelcasoincuil’immobileabbiaunavalenzamista(commer-
ciale e non commerciale), l’esenzione si applica soltanto a
quella frazione nella quale è svolta un’attività non commer-
ciale, di conseguenza alla frazione in cui si svolge attività
commerciale, sarà applicata l’imposta calcolata sulla base
delle rendite catastali.
6 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
IL TRIBUNALE DI MELFI:
centocinquant’annidi
unagloriosastoria
diPietroMonico
P
residio certo di legalità in una Re-
gione incastonata nel Sud Italia tra
Puglia, Calabria e Campania notoria-
mente in lotta con una criminalità che
quotidianamente mette a dura prova la
tenutasocialediquestiterritori.Cheiltri-
bunale di Melfi sia il terzo tribunale della
Basilicata non vi sono dubbi e questo per
dati oggettivi (numero di magistrati, ca-
richi pendenti e avvocati) ed allora la do-
manda sorge spontanea ed in modo del
tutto legittimo: perché un territorio
(quellodelnorddellaBasilicata)dovel’in-
dustrializzazione avvenuta con la Fiat–
Sata, dove la criminalità anche
organizzata ha consumato le pagine più
buie della storia criminale della Regione,
dove negli ultimi anni le questioni legate
allatutelaambientale(vediilcasoFenice),
dovrebbe vedersi privato di un presidio
così importante? Certamente si dirà della
spending review che il Governo Monti ha
messo in moto per contrastare l’inesora-
bile ed inarrestabile crisi economica, ma
inquestocasospecificocertamenteilta-
glio previsto (circa 400 mila euro) non
porterà grossi vantaggi ma, al contrario,
solo perdita di quei servizi essenziali ed
imprescindibili di cui una comunità ha bi-
sogno. Noi Giovani Democratici del Vul-
ture-Melfese riteniamo che l’operazione
(chedifattocirisultaesseresospetta)in-
fluisca in modo negativo per l’intera co-
munità dell’area
che sarebbe pe-
nalizzata sotto
profilicheassu-
mono per noi
valoriirrinuncia-
bilidadifendere
con ogni mezzo
consentito. Qui
si tratta di di-
fendere un’intera comunità. Qui si tratta
divigilareaffinchéinprimislaRegioneBa-
silicata tutta possa continuare con i suoi
cittadini ad avere fiducia in quella celere
e sicura certezza del sistema giudiziario,
ma riteniamo con forza ed assoluta con-
sapevolezza che bisogna vigilare anche
sulla politica e sul suo corretto ruolo che
devegiocareinquestaduraefaticosabat-
taglia. La conferenza dei sindaci dell’area
delVulture-Melfese-AltoBradanotenutasi
a Melfi il 23 Giugno scorso ci ha conferita
la volontà e la voglia di UNITÀ dell’intera
area,emaicomeinquestomomentoque-
staparoladeveassumereilsuoipienosi-
gnificatoaltrimentisaràancoraunavolta
utilizzata per i discorsi pubblici ma mai
applicata. Bisogna più che mai rendersi
contocheingiocononvièsolamenteiltri-
bunale. Il ruolo che si pone una giovanile
di Partito è quello di proporre, essere in
prima fila per tutelare e difendere il fu-
turo,maèanchequellodivigilareedèciò
cheiGiovaniDemocraticidelVulture-Mel-
fese intendono fare fino in fondo. Noi vi-
gileremo e ci batteremo affinché le
massime figure istituzionale del nostro
partito facciano tutto quanto loro possi-
bile, in maniera chiara e trasparente, per
chiarire la questione. Le rassicurazioni
dell’on.Pittella,dell’on.Margiottaedelpre-
sidente De Filippo sicuramente ci hanno
rincuorato sulla vera necessità di andare
fino in fondo, ma ci corre l’obbligo e il do-
vere di sottolineare che non ci acconten-
teremo delle sole dichiarazioni, ma al
contrario pretenderemo un concreto e
serio attivismo a difesa di questa comu-
nità che a volte risulta essere privata di
unarappresentativitàchepursimerita.Il
momento è quello di ammainare le ban-
dierepolitiche-hadichiaratoilPresidente
De Filippo - e noi vogliamo credere che
quanto detto da più parti il 23 giugno sia
reale anche perché se così non dovesse
essere,saremoprontiarispondereinma-
niera forte e mobilitata finanche preve-
dendo presidi permanenti per affermare
un sacrosanto diritto per la nostra comu-
nità. La strada della deroga speciale ap-
plicabile per la sola Regione Basilicata
(particolarmentedifferentedallealtreper
territorio e estensione demografica) po-
trebbe a nostro giudizio essere la strada
giustaanchenell’otticadellasalvaguardia
ed il mantenimento di tutti i presidi giu-
diziaricomeveriedimprescindibiliservizi
essenziali ed indispensabili. Il tribunale
di Melfi rispetta tutti gli standard indivi-
duati originariamente dalla commissione
ministerialeeoggettivamentequestonon
puòesseresovvertitosenzaunalogicaed
oggettiva motivazione. Oggi con questa
nota sentiamo il dovere di tutelare la no-
stra comunità così come certamente sa-
remo in campo anche per sostenere il
tribunale di Lagonegro e la sua comunità
nella consapevolezza che anch’esso rap-
presenta un fondamentale presidio di le-
galità nell’area sud di Basilicata. Anche
sullabasediquestaconsiderazionecimo-
biliteremopermettereincampoconilco-
ordinamento dell’area sud dei Giovani
Democratici ed anche con tutta l’organiz-
zazioneregionaletuttoquantonecessario
affinchélalegalitàelatuteladellenostre
comunità sia
realeedeffettiva.
7RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Comunicato dei
Giovani Democra-
tici sulla questione
relativa alla sop-
pressione del tribu-
nale di Melfi:
coordinamento del
Vulture-Melfese
FOTO: Tribunale di Melfi
IL BRIGANTAGGIO: una
questionemeridionale
di Veronica Basso e
MariaDeRosa
«Cheesistaunaquestionemeridionale,
nelsignificatoeconomicoepoliticodella
parola, nessuno più mette in dubbio. C'è
fra il nord e il sud della penisola una
grandesproporzionenelcampodelleat-
tività umane, nella intensità della vita
collettiva,nellamisuraenelgeneredella
produzione,e,quindi,pergl'intimilegami
che corrono tra il benessere e l'anima di
unpopolo,ancheunaprofondadiversità
fraleconsuetudini,letradizioni,ilmondo
intellettuale e morale. »
(Giustino Fortunato)
I
l brigantaggio postunitario è stata
unaformadimovimentoarmatochesi
sviluppò subito dopo l'annessione del
RegnodelleDueSiciliealRegnodiSarde-
gna(dacuiebbeoriginelostatoItaliano)
assumendolaformadiunarivoltapopo-
lare. Con l'appoggio del governo borbo-
nico in esilio e dello Stato Pontificio, la
ribellione fu condotta principalmente da
contadiniedexmilitariche,spintidadi-
verse problematiche economiche e so-
ciali, si opposero alla politica del nuovo
governoitaliano.LaBasilicatafutralere-
gioniconilpiùaltotassodibrigantaggio.
Compiutal'unità,l'illusionedelpopolofu
tradita. Il ventre delle forze dei briganti
divenne il Vulture ed il suo capo più rap-
presentativofuCarmineCroccodiRionero
in Vulture che, con i suoi uomini misero
aferroefuocolazonadelVulture.Ilprin-
cipale bersaglio dei briganti erano gli
esponenti liberali e i grandi proprietari
terrieri:iprimiperchèsidisinteressarono
deiproblemidelpopolomentreisecondi
mantennero il dominio nei loro terreni. I
democratici proposero più volte al go-
verno(mainvano)lacostituzionediuna
Commissioned'Inchiestasullecondizioni
del Mezzogiorno. La costituzione della
commissione d'inchiesta sul brigantag-
giofudecisadalnuovogovernoedelge-
nerale La Marmora (il generale che
controllaval'interoMezzogiorno).Lecon-
clusioni della Commissione d'Inchiesta
sul Brigantaggio furono affidate ad un
esponente moderato filogovernativo
Massari,ilqualenellasualungarelazione
sisoffermòsulle"causepredisponestie
su quelle immediate" che alimentavano
il brigantaggio. Massari indicò tre punti
fondamentali per reprimere il fenomeno
del brigantaggio:
• Creazione delle giunte provinciali di
PubblicaSicurezza(assegnazionedomi-
cilio coatto ad oziosi e vagabondi),
•IstituzionedeiTribunaliMilitaripergiu-
dicare i rei di brigantaggio,
•Diminuzionediduegradidellapenaper
tutti coloro che si fossero presentati ad
unmesedellapubblicazionedellalegge.
IlfenomenodelbrigantaggionelVulture-
Melfese si avviò ad un rapido declino
anche grazie all’introduzione della
“legge Pica”(Procedura per la repres-
sione del brigantaggio e dei camorristi
nelleProvincieinfette)edella“leggePe-
ruzzi”. Inoltre con il ritiro di Carmine
Crocco,puòdirsiconclusoilbrigantaggio
del Vulture-Melfese. Sconfitto il brigan-
taggio,aicontadinimeridionalinonrima-
nevacheun'unicaviaperevitarelafame:
l'emigrazione..lastorialascrivonoivin-
citori!
RIGENERAZIONE
Numero Zero • Giugno 2012
SEGRETARIO GD Melfi
Marco Zampino
•
DIRETTORE RESPONSABILE
Angela Di Lalla
•
PROGETTO GRAFICO E
IMPAGINAZIONE
Alfonso Cerone
•
REDAZIONE
Marco Zampino , Antonio Pepe,
Mauro Basso, Vincenzo Mongelli,
Stefano Izzo, Angela Di Lalla,
Alfonso Cerone, Pietro Monico,
Maria De Rosa, Veronica Basso,
Michele Matteo Terranegra
(VIGNETTISTA)
•
PROPRIETARIO ED EDITORE
Partito Democratico Melfi
STAMPATO presso
Arti Grafiche Vultur
Via V.Veneto, 7
85025 Melfi (Pz)
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Al prossimo numero!
8 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012
Credere nell'entità partito
significa oggi saper metter
da parte il protagonismo e
gliinteressiparticolariinfa-
vorediunavisionecollettiva
dellasocietà,chepuòdiven-
tare concretamente "fatto"
nellescelteamministrative.
Ilcompitodinoituttioggiè,
più che farci prendere dalla
smania di dire che "solo noi
sappiamo (intesi singolar-
mente)risolvereiproblemi"
,educareilpartitoallalega-
litàefarloritornareallasua
vocazione originaria. Quella
che è stata la vocazione
principale fino a venti anni
fa.Equestaconsapevolezza
deve nascere, per chi non
l'avesse ancora capito, dal
fattocheinquesti momenti
di crisi è difficile sfuggire
alla lente dell'opinione pub-
blica, sempre più introspet-
tiva, sempre più attenta,
sempre più incazzata. Non
cadere nel "sono tutti
uguali" è necessario altri-
menti con questo istinto
qualunquista si bruciano
anni di lotta e di conquiste,
anni in cui la discussione in
sezione era fondamentale
persuperaregliostacoliche
la società poneva di fronte.
Noi Giovani Democratici non
prendiamo parte al ban-
chetto che per anni si è te-
nuto a sbafo dei cittadini,
non osiamo farlo. Crediamo
perònellagrandeintuizione
cheèilPartitoDemocratico,
crediamo nel riformismo e
nel progressismo che porta
con se. E, insieme a chi ri-
tiene, che qualcosa di di-
versodaquantosièfattosi
possafare,insiemeachian-
coracicrede,tentiamodiri-
costruire giornalmente la
credibilità del PD e della Po-
litica più in generale e cer-
chiamo di arricchire
l'entusiasmodichi,liberoda
condizionamenti, vuole in-
traprendere questo per-
corso mettendosi in gioco e
in discussione. Insieme si
può.
POST SCRIPTUM
“Raccolta fondi per le popolazioni
terremotate dell’Emilia Romagna”
I Giovani Democratici del circolo “L’Italia unita”
di Melfi in occasione della raccolta fondi per i
terremotati dell’Emilia Romagna, comunicano
che durante le giornate del 2 e 3 Giugno 2012
hanno raccolto la somma di 347,63 euro ed è
stata versata sul conto corrente della regione
Emilia Romagna.
GRAZIE a tutti coloro che hanno contribuito alla
raccolta fondi.
continua da pag. 1

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Rigenerazione N.0

  • 1. INSIEME SI PUO’! diMarcoZampino E ' l'alba. Il sole ap- pena si vede. Sve- glia presto per iniziareilturno,inquello stabilimentoapochemi- gliadacasa.Labenzinaè aumentata, lo stipendio no,anzi.Perfortunasila- vora, questa cassa inte- grazione non da tregua. Otto ore pesanti, la vo- glia di tornare a casa, la speranza che comunque si continui così, senza troppe pretese. Sentirsi rinfacciaretuttociò,ogni qual volta si parla di Po- litica è giusto. La crisi non permette di fare tanti discorsi, le parole risultano ripetitive, per- donodisignificato.Tutto è svuotato della sua im- portanza. Crisi può voler dire ricostruire quello chesièperso:lavolontà di dire, la volontà di es- sere ascoltati. Ascoltare oggipuòsignificaresen- tire banalità, cose che non vorremmo sentire, critiche, per esempio. E molto probabilmente ce ne arriveranno tante per quanto stiamo tentando di fare: Poltica nono- stante tutto. Ascoltare oggi è necessario. La re- torica che questa affer- mazione porta con se potrebbe essere tanta, ma lo sforzo che dob- biamo fare è di slegarla dall'uso improprio che di questa parola se ne fa. Ascoltare significa fare sintesi. Ascoltare signi- fica ricostruire un rap- porto.Ascoltaresignifica dimostrare di essere umili. La politica oggi deve saper ascoltare e dunque deve saper fare sintesi, deve ricostruire dallemaceriediunacrisi che ci sta distruggendo, deveessereumile.Ilrap- porto da rinsaldare è il compromessotraciòche si pensa e ciò che si de- cide. E questo lo ripete- remo con forza. Quando ciò che si pensa e si dice è diverso da ciò che si decideèevidenteunadi- sfunzione di fondo. E' vero, parlare di Politica oggi risulta dissonante rispetto ai problemi che le famiglie hanno ogni giorni, rispetto ai pro- blemi dei disoccupati e deilavoratori,matornare a fare Politica oggi è più che mai necessario pro- prio per la necessità di dare delle risposte coin- cise e pragmatiche a chi dallapolitica(inpartico- lare da quella del Pd) vuole essere rappresen- tato.Lapoliticahalasua dimensione, metterla in discussione risulta peri- coloso. La dimensione della Politica è il partito. Partitipiùchemaimarci, collusi, vecchi, corrotti ma unici grandi conteni- tori di esperienze che possonofaredell'ascolto e della sintesi la chiave per ristabilire un ordine più equo in questo qua- drodrammaticonellaso- cietà italiana. Credere nell'entità partito signi- ficaoggisapermetterda parteilprotagonismoe.. "Tuttavia la prima verità che va ricordata a tutti i giovani è che se la politica non la faranno loro' essa rimarrà appannaggio degli altri' mentre sono loro' i giovani' i quali hanno l’interesse fondamentale a costruire il proprio futuro e innanzitutto a garantire che un futuro vi sia” Enrico Berlinguer •Quandol’ItalialafannoiGiovani• VIGNETTADIMICHELEMATTEOTERRANEGRA LAPAROLAAIGIOVANI diMauroBasso M ai come oggi la società ci- vilehabisognodiuncontri- buto da parte dei giovani per creare quell’alternativa a que- sto sistema fatto di interessi per- sonali prima di tutto, fatto di personalismi inutili da parte di gente che non esita a calpestare i dirittidituttisenzacurarsiminima- mente dei propri doveri. In questo periodo storico, i Giovani Democra- ticisonochiamatiadarequelnuovo slancio fatto di idee e di ideali da troppotempomessidapartedauna politica che non sa capire più quali siano le reali problematiche che stanno portando il nostro benea- mato Paese verso la recessione fi- nanziaria. I Gd di Melfi pur essen- dosi costi- tuitidapoco, hanno già saputo dare quel giusto contributo che una giovanile di partito deve dare alla cittadinanza, fatto di idee nuove, di proposte concrete e so- prattuttodiascolto. Egià,ascolto… oggilapoliticanonèpiùingradodi ascoltare!Nonascoltailgridodial- larme dato dalla società! L’idea di questogiornalinonascepropriodal fatto che i Gd di Melfi intendono esporreperiodicamenteleloroidee, collaborare con i cittadini al fine di rendere Melfi una città migliore. Da quiancheilnome“Rigenerazione”… cioè rigenerare il tessuto sociale, dare una scossa forte, un netto cambiamento alla politica incolore diquestiannieafarlosarannopro- prio le giovani generazioni, coloro i quali credono fortemente che un cambiamento sia possibile. Ghandi diceva: dobbiamo essere il cambia- mentochevogliamovedere.BehiGd si pro- pongono c o m e quelcam- b i a - m e n to, quella ri- generazionefattaintempigraduali, ma con spirito propositivo e demo- cratico. Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI • In questo numero: pag. 1 La parola ai Giovani pag. 1 Insieme si può! pag. 2 Fenice: quanti dubbi! pag. 3 Faccia a Faccia: Intervista a Danilo Carbone e Ferdinando Laghi pag. 4 “Ambiente, quando?” pag. 5 Sanità: una strana storia pag. 5 Mai più complici pag. 6 Imu sui beni della Chiesa pag. 7 Il Tribunale di Melfi: centocinquant’anni di una gloriosa storia pag. 8 Il brigantaggio: una questione meridionale •Quandol’ItalialafannoiGiovani• continua a pag. 8
  • 2. 2 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012 FENICE:quantidubbi! diAntonioPepe U nastranavicendaquelladellacostruzionedeltermo- valorizzatore Fenice e della sua attuale gestione. Ci troviamoallafinedeglianni’80el’avv.Agnellidichiara di voler insediare nell’area industriale di San Nicola di Melfi uno stabilimento Fiat con sigla SATA. SiamoesattamentetralafinedellagiuntaregionaleMichetti e la nuova giunta Boccia, ed è proprio il presidente della giuntaBocciacheil2maggiodel1995,adelezioniavvenute e a consiglio sciolto, firma la licenza del termovalorizzatore lasciando stupefatti i sindaci del Vulture-Melfese che si op- ponevano alla costruzione dell’impianto, suscitando molte perplessità. Già, perché la vicenda Fenice è costellata di ri- corsi al TAR da parte della Regione e Fiat, di perplessità espresse da molti amministratori locali del Vulture-Melfese e dal movimento cittadino “No Fenice”. Bisogna ricordare che il termovalorizzatore Fenice è stato il prezzodapagareperottenerel’insediamentoFiateperdare la possibilità alla Basilicata di fare quel salto di qualità of- frendo speranza ai molti disoccupati del sud Italia. L’arrivo di Fiat in Basilicata viene inquadrato come la svolta epocalediunaregioneprivadiviedicomunicazione,diservizi e quant’altro. Si prospettano grandi investimenti per le ar- terie stradali (vedi la Melfi-Potenza, denominata tuttora la “strada della morte” ritenuta inadeguata per sostenere il traffico attuale e per il numero elevato di incidenti). Un di- scorsoapartesidovrebbefaresuFiateilmondocheleruota attorno, ma ritorniamo a Fenice. Si scopre che una società “Fenice” collegata alla multinazio- nale EDF vuole costruire vicino alla SATA un inceneritore, il primo nel Mezzogiorno, per il trattamento dei residui di la- vorazionedeisitiitalianiFiat.L’iterburocraticoèlungoecom- plesso, tra favorevoli e contrari, per la richiesta di compatibilità ambientale. La pratica si ferma in regione, forse qualcuno avanza dubbi sui possibili pericoli di inquinamento. Dopo un lungo tira e mollaarrival’aut-autdell’avv.Agnelli“noFenicenoSATA”.La situazione si sblocca e nel 1993 iniziano i lavori per la co- struzione dell’inceneritore. Nel 1997 l’inceneritore entra in funzione e nel 2001 Fiat Gruppo vende il termovalorizzatore a EDF. I rifiuti arrivano in granquantità.Degliodorinauseabondiedeifuminonsico- nosce l’origine, nonostante i dirigenti assicurino che non siano pericolosi. Quanto ai controlli è uno scarica barile tra Fiat, Fenice e Arpab;datiapprossimativi,contrastanti,saltuari,chespesso non vengono comunicati agli uffici regionali competenti. A rendersi conto che qualcosa non va sono gli ambientalisti eiresidentideicomunilimitrofi,chesegnalanocattiviodori nell’aria,malesseri,malattierespiratorie,aumentoditumori. Labombaesplodenelmarzo2009quandovienecomunicato ufficialmente all’Arpab, in base ai dati in possesso già da qualche anno, c’era chi sapeva ed ha taciuto, che il termova- lorizzatore inquina dal 2002, se non da prima. L’inceneritore e il fiume Ofanto secondo le accuse, risultono inquinatidaalmenonoveanniedopoildannolabeffa:idati, i veri dati, sono rimasti sconosciuti o nascosti. Dopo il “ter- remoto”scaturitoconl’arresto,piùprecisamenteconidomi- ciliari concessi a Sigillito e Bove, sospesi due manager di Fenice-EDF,iquattroindagatitrafunzionariregionali,dipen- dentiArpabel’exAssessoreRegionaleall’AmbienteRestaino e l’istituzione di una commissione che ha il compito di rico- struirequestalungaetortuosavicendacheattanaglialano- stra Regione, si spera che in questo lungo braccio di ferro, cheormaihadurataventennale,traFenice-EDFecittadinidel comprensorioriescanoadaffermarsiivaloridilegalitàetu- tela dell’incolumità della popolazione mettendo almeno per unavoltail“diodenaro”alsecondopostonellenostregerar- chie! ILMOSTROFENICE VIGNETTA DI MICHELE MATTEO TERRANEGRA Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
  • 3. INTERVISTA A...DaniloCarbone Membro attivo del comitato “Diritto alla Salute” di Lavello PERCHÉ HA ADERITO AL MOVIMENTO DI LAVELLO "DIRITTO ALLA SA- LUTE"? "E' stato un fortunato incontro. Il Comitato per il Diritto alla Salute ha saputo rivitalizzare l'opposizione alla presenza di Fenice che era man mano scemata a seguito dell'esito del referendum tenutosi a Melfi nel 1998.Hasaputofarloconintelligenza,umiltàecompetenza,studiando eapprofondendolaquestionesenzapregiudizidiordinepoliticooco- munque strumentali. Nel Comitato ci sono persone con diverse espe- rienzepersonalichehannotrovatounterrenocomunenellatuteladella salute pubblica in un territorio, il nord di Basilicata, in cui il termodi- struttorediSanNicoladiMelfiésenzadubbioedigranlungailpericolo principale. L'avversità all'inceneritore non può e non deve essere una questione di campanile: Fenice é un problema che riguarda un intero territoriosiaperl'effettivaricadutadell'inquinamento-benoltreledi- stanzeasuotempostimateneidocumentiufficiali-siaperchélasua presenzarappresentaunadellemassimescelleratezzecompiutedalle amministrazionidellanostraregione.Noncredocheabbiasensocreare ulteriori gruppi su base cittadina quando la questione riguarda un in- teroterritorioesonoconvintocheilComitato,perilsuoatteggiamento tutt'altrochesettario,sialasedeassociativapiùidoneaadunabatta- glia civica unitaria di questa portata. Ciò senza nulla togliere ad altri soggetti che hanno pur rispettabilissime motivazioni aggiuntive." AVENDO IN QUESTI MESI AVUTO LA POSSIBILITÀ DI PARLARE CON LA GENTE, CI PUÒ FAR CAPIRE QUAL È LA PERCEZIONE CHE I CITTADINI HANNO DI QUESTA SITUAZIONE? “Tra i cittadini della zona non c'é una consapevolezza omogenea. Molti dei protagonisti della scena politica locale hanno preferito evitare di affrontare seriamente la questione del termodistruttore ed hanno spesolapropriainfluenzasull'opinionepubblicalanciandoingiustificati, inopportuni e talvolta vergognosi messaggi tesi a tranquillizzare, so- prattutto per sottrarsi ad un vero impegno a favore dei propri concit- tadini. Un impegno che avrebbe richiesto coraggio e competenza, elementiincuilanostraclassedirigentenonhamaibrillato,fattesalve sporadiche eccezioni che comunque non hanno riguardatola vicenda dell'inceneritore. Per fortuna la gente ancora considera autorevoli le istituzioni pubbliche ma purtroppo i soggetti che le guidano sono spessomoltomenocapacidiquantorichiederebbelafunzionecheoc- cupano. Ci tocca lavorare molto per diffondere informazione corretta sulla questione perché i cittadini sono stati investiti davvero da una gran massa di informazioni scorrette se non palesemente fasulle”. QUALI SONO SECONDO LEI,LE MISURE DA ADOTTARE PER RIPRISTINARE UNA CONDIZIONE DI NORMALITÀ LEGALE - AMBIENTALE? “La normalità, ovviamente, vuole che un'industria operi entro i limiti che sono imposti dalle norme vigenti e dalle prescrizioni. Trovo intol- lerabilechesiconsenta alla Fenice operare al di fuoridiquestilimitieconmisuredigaranziadellapubblicaincolumità risibilionulle.Gliesitidelleindaginicompiute,aldilàdellesanzioniche verranno assegnate, dimostrano la slealtà dell'impresa nei confronti della parte pubblica. Va respinta la richiesta della ditta di essere au- torizzata ad aumentare i volumi di rifiuti trattati: il soggetto non da sufficientigaranziegiàallostatoattuale.Varespintoilpianodibonifica presentato,amioparerebasatosuinformazioniinsufficientiagaran- tirne l'idoneità. Va respinta la richiesta dell'Autorizzazione Integrata Ambientale:nonéammissibilechevengaautorizzatounsoggettoche giàagiscenonrispettandoilimitidiinquinamentoimpostidallenorme. Si rediga un piano regionale dei rifiuti che escluda una pratica come l'incenerimento - comunque nociva a prescindere dal rischio specifico deltermodistruttoregiàpresenteedevidentementemalfunzionante -perseguirepratichepiùvirtuosedelriciclaggioeriusodellamateria prima già abbondantemente in atto in molte zone d'Italia. In tal modo sigarantirebbemaggiorsicurezzaperlasalutedeicittadini,maggiori vantaggi economici per la collettività, maggiore occupazione. Si met- tano in campo tutte le verifiche più scrupolose sul danno sinora pro- curato,sicommininolepiùaltesanzioni,sisollecitinotutteleautorità competentiallamassimavigilanzaedallamassimaseveritànelrepri- meretuttelecondottescorrettedell'impresaedegliattoripubbliciche hannofavoritol'aberrantesituazioneincuicitroviamo:situtelachiha procurato il danno a scapito di chi il danno lo ha ricevuto e lo riceve”. SECONDO LEI, È UN'UTOPIA PENSARE CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE VENGA PRIMA DI QUALSIASI ALTRA COSA, NELLA SOCIETÀ DI OGGI? “Non lo é affatto. Non credo sia un'utopia pensare che le attività deb- banosvolgersientroenonoltreleprevisionidileggeincuilasaluteé considerataoggettodellamassimatutela.Noncredochelosiaatten- dersiunaclassedirigentecapaceditutelarel'interessegeneraleanche a scapito di interessi particolari, che non si lasci ne' intimidire ne' cor- romperedainteressispecifici.Noncredochelapoliticaeleistituzioni siano inermi: quando lo sono é a causa dell'insipienza di alcuni espo- nentimahofiduciaefaròlamiaparte,perquelcheconto,perchéque- sto non accada”. INTERVISTA A...FerdinandoLaghi Iscrittoall'albo“Mediciperl'AmbienteISDE”edespertodel- l'impatto sulla salute dell'incenerimento dei rifiuti. I DATI DISPONIBILI SULL'INCENERITORE FENICE INDICANO UNA CONTA- MINAZIONE DELLE FALDE ACQUIFERE DA SOSTANZE CANCEROGENE? "I rilievi dal 2002 al 2011 mettono in evidenza un inquinamento delle acque da parte di metalli pesanti noti come cancerogeni certi. Ci sono diossine, sostanze di vario tipo al di sopra della norma nei pozzi per monitoraggio delle acque di falda. 3RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012 FOCUS Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI • continua a pag. 4
  • 4. “AMBIENTE,QUANDO?” diVincenzoMongelli L ’aumento dell’inquinamento, i con- seguenti cambiamenti climatici, il notevole impatto ambientale pro- dottodall’uomorichiedonostrategiemi- glioriperlatutelaambientale:adozione di strategie volte al risparmio energe- tico, l’investimento nelle energie rinno- vabili, una virtuosa gestione del rifiuto, ediliziaecosostenibile. Perfronteggiare questasituazionelaCommissioneEuro- peaindata29Gennaio2008halanciato laCONVENANTOFMAYORS–ILPATTODEI SINDACI - patto la cui adesione è stata sottoscrittadapiùdi1500cittàitaliane compresa la città di Melfi – che fornisce direttamente alle amministrazioni l’op- portunità di impegnarsi concretamente contro i cambiamenti climatici “attra- versointerventichemodernizzanolage- stione amministrativa e influiscono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini” si legge sul sito web. Il patto non impone solamente l’obiettivo e l’ob- bligo per chi lo ha sottoscritto di ridurre del20%leemissionidigasserranocivi nell’atmosferaentroil2020marappre- sentaun’occasionedicrescitaeconomica per le amministrazioni locali in quanto favorisce la creazione di posti di lavoro agendocometrainodellaGreenEconomy sul proprio territorio. Solo l’investimento di risorse economi- che ed umane nelle energie rinnovabili, solareefotovoltaicopuòridurrelosfrut- tamentodellerisorsenonrinnovabilida unlatoeladipendenzadaiproduttoridi materieprimechecomportanouncosto sempre maggiore. Instaurare un regime di raccolta diffe- renziatacomportaperunversovantaggi interminiambientaliconlariduzionedei costi di smaltimento dei rifiuti e conse- guente diminuzione dell’inquinamento atmosferico e per altro vantaggi per il cittadinochepotràcosìgoderediunam- biente più salubre. Unaproiezionealfuturoèrappresentata dall’edilizia ecosostenibile ossia l’inve- stimento nel campo edile in nuove tec- niche di costruzione e realizzazione di strutture più sicure e a minore impatto ambientale considerando il “prevedibile esaurimento delle risorse naturali non rigenerabili(petrolio,gasnaturale);l’in- quinamento delle acque e del suolo e crescenti consumi di acqua potabile; i dissestiidrogeologicichesiverificanoin ogni parte del pianeta; la diminuzione della biodiversità, cioè delle specie ani- mali e vegetali”. Ed infine per quanto riguarda la nostra zona, una migliore sicurezza nelle co- struzioniantisismichedatalamaggiore flessibilitàedelasticitàdeimaterialiuti- lizzati per la costruzione di immobili. La tematica ambientale è molto sentita nelnostroterritorioel’adesioneallacon- venzione dovrebbe rappresentare l’im- pulso che stimoli un maggiore dibattito sul tema ambiente da un lato e incenti- vare tutte le forme di risparmio energe- ticoetutelaambientaledall’altroperché ol’uomosiimpegnaatutelarelanatura, o la natura penserà da sé. Nichel,cadmio,cromoealtrisonoclassificaticomecancerogenidalla Iarc (agenziainternazionalediricercasulcancro) diLionecheèquella di riferimento per l'Organizzazione mondiale della sanità. Per le so- stanze tossiche il limite di legge è una mediazione, non c'è un limite aldisottodelqualeunasostanzapericolosaèinnocuaesubitodopo diventa nociva". CHE TIPO DI PATOLOGIE POSSONO PROVOCARE? "Tumoriatuttigliorganieapparati,ilcancrodelpolmone,delfegato, malattie ematologiche come i linfomi, tumori gastrici, dell'apparato respiratorio. Le patologie da metalli pesanti non sono limitate a un solo organo". MA ESISTE UNA CORRELAZIONE CERTA E DIMOSTRABILE? "Seilregistrotumorinonèaggiornato,sipuòfareunaricercadiclu- sterdicertitipidipatologiepervederesec'èunaconcentrazioneec- cessivainquelterritoriorispettoallamedianazionale.E'indiscutibile che i dati a nostra disposizione indicano che Fenice ha immesso in ambiente delle sostanze cancerogene certe per l'uomo. Si può ana- lizzarequantepersonesisarannoammalateinpiùrispettoallemedie nazionali, ma siccome le fonti di inquinamento sono molteplici, sarà impossibilesaperesu10personeammalatediuntumorepolmonare qual è la quota su cui è intervenuta Fenice. Però l'inceneritore Fenice èunafontecertadiinquinamento,quindilaprimacosadafareèbloc- care questa fonte. Questi impianti sono molto costosi per la manu- tenzione. Non mi fiderei dell'autocertificazione dell'azienda, servirebbe una commissione apposita e indipendente che verifichi l'interoprocessoproduttivo,inprimisperquellichelavoranonell'im- pianto". LASOCIETÀSMENTISCEL'INQUINAMENTODELLACATENAALIMENTARE, SI PUÒ ESSERNE CERTI? “Lediossinechesonocompostigassosientranonelnostroorganismo soltantoal10percentoperviainalatoria,il90%perviaalimentare, sonoliposolubiliesisciolgononeigrassi.Seleacquevengonoinqui- nate,l'acquahadeipercorsiimprevedibili,eccocomel'inquinamento in un sito può avere ricaduta negativa di salute in ambiti territoriali o di popolazione imprevedibili”. LA REGIONE È PRONTA A DARE L'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AM- BIENTALE ALL'IMPIANTO. I CITTADINI CHE NE CHIEDONO LA CHIUSURA ESAGERANO? "Bonificare le falde sotterranee non si fa dall'oggi al domani. La con- cessione dell'Aia forse dovrebbe essere subordinata all'arresto del funzionamentodiFeniceallabonificaeallaverifica.Ilcomportamento deglientidicontrolloèstatodeludente,confusoesciattomaanche contraddittorio. Come si fa a delegare la bonifica a chi ha inquinato fino a oggi, chiedendo poi controlli ex post? È del tutto evidente che questo tipo di approccio non possa bastare dopo 10 anni”. 4 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012 Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI • continua da pag. 3
  • 5. SANITA’:unastranastoria diStefanoIzzo N ell'ambitodellariorganizzazioneospe- daliera della Regione, i reparti UTIC (otorinoepediatria)sonostatitrasfe- riti dal "San Francesco" di Venosa al "San Gio- vanni di Dio" a Melfi, non senza polemiche. Un'operazionecheèsembrataimprovvisaalla popolazione e a molti dipendenti, ma che ha invece una lunga storia alle spalle: si discu- teva infatti già da tempo nei vertici delle due struttureedell'Asp(AziendaSanitariaLocale di Potenza) su questi trasferimenti, e ri- guardo all'UTIC, sul paradosso della sua se- parazione dal reparto di anestesia e rianimazione, che ha sede nel complesso ospedaliero di Melfi. Va aggiunto poi che il nuovo piano sanitario prevede accorpamenti e riduzioni delle Asl di tutta Italia. Nel caso della Basilicata, si è reso necessario l'accorpamento delle cinque Asl preesistenti induesoleAziendesanitarieprovinciali,e,nel casodellaAsp,laformazioneaVenosadiuna struttura di lungodegenza, e a Melfi di un pronto soccorso attivo, che implica la pre- senze di UTIC, di Anestesia e Rianimazione e la presenza dei Servizi diagnostici (Radiolo- gia,LaboratorioAnalisi,Centrotrasfusionale) inguardiaattiva. Vannoregistrateleproteste deilavoratorideirepartiinteressatiperiltra- sferimentoavvenutonelcorsodipochigiorni, che ha comportato disagi a chi, dopo anni di servizionellastessasede,sièritrovatopen- dolare. In realtà va tenuto in considerazione che ancheprimadiquestaoperazionemoltiope- ratorisanitarisitrovavanonellastessasitua- zione, viaggiando per raggiungere il presidio ospedalierodiVenosa. Anchediversipazienti che costituivano il bacino d'utenza dell'ospe- dalediVenosahannoevidenziatoproblemidi tipo logistico dovuti al trasferimento dei re- parti.Altrihannoaccusatoleistituzionilocali di aver chiuso una struttura efficiente quale quella di Venosa. E' necessario ricordare che in Sanità lo scopo ultimodeveesserelasalutedelpaziente,ein questo senso devono essere sfruttate le ri- sorse: la presenza di due strutture simili e tuttaviaincompleteinunbacinodiutenzari- stretto risulta in quest'ottica dannosa per il pazientestesso. Perquestononcisipuòsof- fermare solo sugli aspetti economico-orga- nizzativi,poichèl'accorpamentodeirepartidi emergenza-urgenzainununicositoospeda- lierovanell'interessedelpaziente,checosìè più tutelato nel momento del bisogno: senza soffermarsi sulle difficoltà dei trasferimenti tra i vari ospedali, legate alla cattive condi- zioni delle vie di comunicazione, va sottoli- neato come, soprattutto nel caso di emergenza,latempestivitàsiafondamentale, eitempideglispostamentidaVenosaeMelfi oviceversaintalisituazionipossonorisultare eccessivi. In conclusione, pur registrando le difficoltà inevitabilisortedaquestotrasferimentoper operatorisanitariepazienti,taleoperazione non va intesa come svolta nel solo interesse economico, ma effettivamente utile a garan- tire maggiore efficienza nella cura del pa- ziente. 5 MAIPIU’COMPLICI diAngelaDiLalla “Cinquantaquattro. L’Italia rincorre primati: sonocinquantaquattro,dall’iniziodiquesto 2012, le donne morte per mano di uomo. L’ultima vittima si chiama Vanessa, 20 anni, siciliana, strangolata e ritrovata sotto il ponte di una strada statale. I nomi, l’età, le città cambiano, le storie invece si ripetono: sono gli uomini più vicini alle donne a ucci- derle. Le notizie li segnalano come omicidi passionali,storiediraptus,amorisbagliati, gelosia. La cronaca li riduce a trafiletti mar- ginalieillinguaggioleuccideduevoltecan- cellando, con le parole, la responsabilità. E’ ora invece di dire basta e chiamare le cose con il loro nome, di registrare, riconoscere emisurarsiconl’orroredibambine,ragazze, donne uccise nell’indifferenza. Queste vio- lenzesonocrimini,omicidi,anziFEMMINICIDI. E’ tempo che i media cambino il segno dei raccontierestituiscanotuttiinteriivolti,le parole e le storie di queste donne e soprat- tutto la responsabilità di chi le uccide per- ché incapace di accettare la loro libertà.” C on queste parole il Comitato “Se non ora, quando?”, il 27 aprile scorso, ha promosso una petizione a sostegno dellalottaallaviolenzacontroledonne,inun Paese come l’Italia che poco sta facendo da questo punto di vista. ViviamoinunPaeseincuiilruolodelladonna è ancora strettamente legato a quello di mo- glieedimadre,uscirefuoridaquestomodello tradizionaledicomportamentoancoratroppo spessoportaaicasidiviolenzachebencono- sciamo.Lavendetta,l’umiliazione,lamorteri- sultano essere la giusta punizione per un’emancipazioneancoramaldigeritadacerti uomini che, non presi da raptus di gelosia o momentidifolliacomevoglionofarcicredere, bensì incapaci di accettare un rapporto pari- tario con le donne, usano la violenza per af- fermare la loro presunta superiorità e supremazia. Dice bene lo slogan della FIGC che ha aderito all’iniziativadiSNOQ:“Laviolenzasulledonne èunproblemadegliuomini.Insiemepossiamo vincere questa partita”. E ne siamo convinti anche noi Giovani Demo- craticidiMelfichesingolarmenteecomegio- vanile abbiamo deciso di firmare la petizione a sostegno dell’idea che l’Italia non sia un Paese per donne ma che lo possa diventare con il nostro impegno. RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012 Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
  • 6. IMU SUI BENI DELLA CHIESA: esenzione soloperscuoleeno-profit diAlfonsoCerone C on l’approvazione del decreto Salva-Italia è entrata in vigorel’IMU(chedal1°gennaio2012hasostituitol’Ici) esubitosièapertoundibattitoalivellonazionalesulla necessitàdiestenderel’applicazionedell’Imuanchesuibeni che appartengono alla Chiesa. Inquestoperiododicrisieconomicaènecessariocheilcarico fiscale sia equamente distribuito e per farlo si dovrebbe at- tuare l’art. 53 della Costituzione il quale sancisce che tutti sonotenutiaconcorrereallespesepubblicheinragionedella lorocapacitàcontributivasecondocriteridiprogressività,in questomodosievitachelatassazionesiaspessoevolentieri asensounicoequindicheapagaresianosempreisolitinoti. L’estensione dell’Imu su beni immobili di proprietà della ChiesaprodurrebbeperlecassedelloStatounulterioreget- titodientrateperchéconl’applicazionedell’Imusipotrebbero recuperarearegimetrai700milioniapocopiùdi1miliardo, che in tempi di crisi potrebbero essere reinvestiti in molti settori che in questi anni hanno subito tagli per mancanze di risorse. Nel frattempo il dibattito politico (come sempre) si è diviso tra chi è favorevole all’introduzione dell’imposta e chi è contrario. Il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha di- chiarato che la decisione di tassare con l’Imu anche gli im- mobilidiproprietàdellaChiesaè“saggia,ragionevole,molto determinata”,mentrelaCei(inizialmente)èstatamoltodub- biosa in merito a un possibile pagamento dell’Imu da parte delle scuole cattoliche. Afugareognidubbio,inmeritoallaquestione,èstatoilPre- sidentedelConsiglioMarioMonticheintervenendoalSenato in commissione Industria (è il primo premier della storia re- pubblicanachepartecipaailavoridiunacommissioneinsede referente)haindicatoilprincipiosucuisibasal’applicazione dell’Imu per la Chiesa. IlpuntodacuièpartitoilpremierMontièchel’esenzionedal pagamentodell’impostavaleperlescuoleparitariechesvol- gonoattivitàinmodoconcretamentenoncommerciale,inol- tre sono stati individuati tre parametri fondamentali che focalizzano i caratteri “non commerciali” per le scuole: 1. Svolgimento dell’attività paritaria assimilabile a quella pubblica (programmi scolastici, contratti nazionali per do- centi, accoglienza alunni con disabilità); 2.Ilserviziooffertodeveessereapertoatuttiicittadinialle medesime condizioni; 3.L’organizzazionedellascuolanondeveseguireunafinalità lucrativa e quindi eventuali “avanzi” devono essere reinve- stiti nell’attività didattica. SoddisfattalaCei:“LedichiarazionidiMontivannonellagiu- stadirezione.Scuoleeoratorisonoattivitànoprofitehanno una chiara rilevanza pubblica e sociale. Al contrario giusta- mente si decide di tassare le attività commerciali”. L’emendamento, per l’applicazione dell’Imu è stato inserito neldecretolegge“liberalizzazioni”escatteràdal1°gennaio 2013, stabilisce appunto l’esenzione degli immobili di enti non commerciali che svolgono attività assistenziali, previ- denziali,sanitarie,didattiche,culturali,ricreativeesportive. Nelcasoincuil’immobileabbiaunavalenzamista(commer- ciale e non commerciale), l’esenzione si applica soltanto a quella frazione nella quale è svolta un’attività non commer- ciale, di conseguenza alla frazione in cui si svolge attività commerciale, sarà applicata l’imposta calcolata sulla base delle rendite catastali. 6 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012 Mensile d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •
  • 7. IL TRIBUNALE DI MELFI: centocinquant’annidi unagloriosastoria diPietroMonico P residio certo di legalità in una Re- gione incastonata nel Sud Italia tra Puglia, Calabria e Campania notoria- mente in lotta con una criminalità che quotidianamente mette a dura prova la tenutasocialediquestiterritori.Cheiltri- bunale di Melfi sia il terzo tribunale della Basilicata non vi sono dubbi e questo per dati oggettivi (numero di magistrati, ca- richi pendenti e avvocati) ed allora la do- manda sorge spontanea ed in modo del tutto legittimo: perché un territorio (quellodelnorddellaBasilicata)dovel’in- dustrializzazione avvenuta con la Fiat– Sata, dove la criminalità anche organizzata ha consumato le pagine più buie della storia criminale della Regione, dove negli ultimi anni le questioni legate allatutelaambientale(vediilcasoFenice), dovrebbe vedersi privato di un presidio così importante? Certamente si dirà della spending review che il Governo Monti ha messo in moto per contrastare l’inesora- bile ed inarrestabile crisi economica, ma inquestocasospecificocertamenteilta- glio previsto (circa 400 mila euro) non porterà grossi vantaggi ma, al contrario, solo perdita di quei servizi essenziali ed imprescindibili di cui una comunità ha bi- sogno. Noi Giovani Democratici del Vul- ture-Melfese riteniamo che l’operazione (chedifattocirisultaesseresospetta)in- fluisca in modo negativo per l’intera co- munità dell’area che sarebbe pe- nalizzata sotto profilicheassu- mono per noi valoriirrinuncia- bilidadifendere con ogni mezzo consentito. Qui si tratta di di- fendere un’intera comunità. Qui si tratta divigilareaffinchéinprimislaRegioneBa- silicata tutta possa continuare con i suoi cittadini ad avere fiducia in quella celere e sicura certezza del sistema giudiziario, ma riteniamo con forza ed assoluta con- sapevolezza che bisogna vigilare anche sulla politica e sul suo corretto ruolo che devegiocareinquestaduraefaticosabat- taglia. La conferenza dei sindaci dell’area delVulture-Melfese-AltoBradanotenutasi a Melfi il 23 Giugno scorso ci ha conferita la volontà e la voglia di UNITÀ dell’intera area,emaicomeinquestomomentoque- staparoladeveassumereilsuoipienosi- gnificatoaltrimentisaràancoraunavolta utilizzata per i discorsi pubblici ma mai applicata. Bisogna più che mai rendersi contocheingiocononvièsolamenteiltri- bunale. Il ruolo che si pone una giovanile di Partito è quello di proporre, essere in prima fila per tutelare e difendere il fu- turo,maèanchequellodivigilareedèciò cheiGiovaniDemocraticidelVulture-Mel- fese intendono fare fino in fondo. Noi vi- gileremo e ci batteremo affinché le massime figure istituzionale del nostro partito facciano tutto quanto loro possi- bile, in maniera chiara e trasparente, per chiarire la questione. Le rassicurazioni dell’on.Pittella,dell’on.Margiottaedelpre- sidente De Filippo sicuramente ci hanno rincuorato sulla vera necessità di andare fino in fondo, ma ci corre l’obbligo e il do- vere di sottolineare che non ci acconten- teremo delle sole dichiarazioni, ma al contrario pretenderemo un concreto e serio attivismo a difesa di questa comu- nità che a volte risulta essere privata di unarappresentativitàchepursimerita.Il momento è quello di ammainare le ban- dierepolitiche-hadichiaratoilPresidente De Filippo - e noi vogliamo credere che quanto detto da più parti il 23 giugno sia reale anche perché se così non dovesse essere,saremoprontiarispondereinma- niera forte e mobilitata finanche preve- dendo presidi permanenti per affermare un sacrosanto diritto per la nostra comu- nità. La strada della deroga speciale ap- plicabile per la sola Regione Basilicata (particolarmentedifferentedallealtreper territorio e estensione demografica) po- trebbe a nostro giudizio essere la strada giustaanchenell’otticadellasalvaguardia ed il mantenimento di tutti i presidi giu- diziaricomeveriedimprescindibiliservizi essenziali ed indispensabili. Il tribunale di Melfi rispetta tutti gli standard indivi- duati originariamente dalla commissione ministerialeeoggettivamentequestonon puòesseresovvertitosenzaunalogicaed oggettiva motivazione. Oggi con questa nota sentiamo il dovere di tutelare la no- stra comunità così come certamente sa- remo in campo anche per sostenere il tribunale di Lagonegro e la sua comunità nella consapevolezza che anch’esso rap- presenta un fondamentale presidio di le- galità nell’area sud di Basilicata. Anche sullabasediquestaconsiderazionecimo- biliteremopermettereincampoconilco- ordinamento dell’area sud dei Giovani Democratici ed anche con tutta l’organiz- zazioneregionaletuttoquantonecessario affinchélalegalitàelatuteladellenostre comunità sia realeedeffettiva. 7RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012 Comunicato dei Giovani Democra- tici sulla questione relativa alla sop- pressione del tribu- nale di Melfi: coordinamento del Vulture-Melfese FOTO: Tribunale di Melfi
  • 8. IL BRIGANTAGGIO: una questionemeridionale di Veronica Basso e MariaDeRosa «Cheesistaunaquestionemeridionale, nelsignificatoeconomicoepoliticodella parola, nessuno più mette in dubbio. C'è fra il nord e il sud della penisola una grandesproporzionenelcampodelleat- tività umane, nella intensità della vita collettiva,nellamisuraenelgeneredella produzione,e,quindi,pergl'intimilegami che corrono tra il benessere e l'anima di unpopolo,ancheunaprofondadiversità fraleconsuetudini,letradizioni,ilmondo intellettuale e morale. » (Giustino Fortunato) I l brigantaggio postunitario è stata unaformadimovimentoarmatochesi sviluppò subito dopo l'annessione del RegnodelleDueSiciliealRegnodiSarde- gna(dacuiebbeoriginelostatoItaliano) assumendolaformadiunarivoltapopo- lare. Con l'appoggio del governo borbo- nico in esilio e dello Stato Pontificio, la ribellione fu condotta principalmente da contadiniedexmilitariche,spintidadi- verse problematiche economiche e so- ciali, si opposero alla politica del nuovo governoitaliano.LaBasilicatafutralere- gioniconilpiùaltotassodibrigantaggio. Compiutal'unità,l'illusionedelpopolofu tradita. Il ventre delle forze dei briganti divenne il Vulture ed il suo capo più rap- presentativofuCarmineCroccodiRionero in Vulture che, con i suoi uomini misero aferroefuocolazonadelVulture.Ilprin- cipale bersaglio dei briganti erano gli esponenti liberali e i grandi proprietari terrieri:iprimiperchèsidisinteressarono deiproblemidelpopolomentreisecondi mantennero il dominio nei loro terreni. I democratici proposero più volte al go- verno(mainvano)lacostituzionediuna Commissioned'Inchiestasullecondizioni del Mezzogiorno. La costituzione della commissione d'inchiesta sul brigantag- giofudecisadalnuovogovernoedelge- nerale La Marmora (il generale che controllaval'interoMezzogiorno).Lecon- clusioni della Commissione d'Inchiesta sul Brigantaggio furono affidate ad un esponente moderato filogovernativo Massari,ilqualenellasualungarelazione sisoffermòsulle"causepredisponestie su quelle immediate" che alimentavano il brigantaggio. Massari indicò tre punti fondamentali per reprimere il fenomeno del brigantaggio: • Creazione delle giunte provinciali di PubblicaSicurezza(assegnazionedomi- cilio coatto ad oziosi e vagabondi), •IstituzionedeiTribunaliMilitaripergiu- dicare i rei di brigantaggio, •Diminuzionediduegradidellapenaper tutti coloro che si fossero presentati ad unmesedellapubblicazionedellalegge. IlfenomenodelbrigantaggionelVulture- Melfese si avviò ad un rapido declino anche grazie all’introduzione della “legge Pica”(Procedura per la repres- sione del brigantaggio e dei camorristi nelleProvincieinfette)edella“leggePe- ruzzi”. Inoltre con il ritiro di Carmine Crocco,puòdirsiconclusoilbrigantaggio del Vulture-Melfese. Sconfitto il brigan- taggio,aicontadinimeridionalinonrima- nevacheun'unicaviaperevitarelafame: l'emigrazione..lastorialascrivonoivin- citori! RIGENERAZIONE Numero Zero • Giugno 2012 SEGRETARIO GD Melfi Marco Zampino • DIRETTORE RESPONSABILE Angela Di Lalla • PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Alfonso Cerone • REDAZIONE Marco Zampino , Antonio Pepe, Mauro Basso, Vincenzo Mongelli, Stefano Izzo, Angela Di Lalla, Alfonso Cerone, Pietro Monico, Maria De Rosa, Veronica Basso, Michele Matteo Terranegra (VIGNETTISTA) • PROPRIETARIO ED EDITORE Partito Democratico Melfi STAMPATO presso Arti Grafiche Vultur Via V.Veneto, 7 85025 Melfi (Pz) • Aggiungi “Rigenerazione” tra i tuoi contatti su Facebook e sarai sem- pre informato su tutte le nostre atti- vità. Vuoi inviarci proposte, idee, segnalarci inizitive, problemi o solo commentare i nostri artcoli? Contattaci! CONTATTI giovanidemocraticimelfi@gmail.it facebook.com/giovanidemocraticimelfi facebook.com/rigenerazione Al prossimo numero! 8 RIGENERAZIONE• Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero Zero • Giugno 2012 Credere nell'entità partito significa oggi saper metter da parte il protagonismo e gliinteressiparticolariinfa- vorediunavisionecollettiva dellasocietà,chepuòdiven- tare concretamente "fatto" nellescelteamministrative. Ilcompitodinoituttioggiè, più che farci prendere dalla smania di dire che "solo noi sappiamo (intesi singolar- mente)risolvereiproblemi" ,educareilpartitoallalega- litàefarloritornareallasua vocazione originaria. Quella che è stata la vocazione principale fino a venti anni fa.Equestaconsapevolezza deve nascere, per chi non l'avesse ancora capito, dal fattocheinquesti momenti di crisi è difficile sfuggire alla lente dell'opinione pub- blica, sempre più introspet- tiva, sempre più attenta, sempre più incazzata. Non cadere nel "sono tutti uguali" è necessario altri- menti con questo istinto qualunquista si bruciano anni di lotta e di conquiste, anni in cui la discussione in sezione era fondamentale persuperaregliostacoliche la società poneva di fronte. Noi Giovani Democratici non prendiamo parte al ban- chetto che per anni si è te- nuto a sbafo dei cittadini, non osiamo farlo. Crediamo perònellagrandeintuizione cheèilPartitoDemocratico, crediamo nel riformismo e nel progressismo che porta con se. E, insieme a chi ri- tiene, che qualcosa di di- versodaquantosièfattosi possafare,insiemeachian- coracicrede,tentiamodiri- costruire giornalmente la credibilità del PD e della Po- litica più in generale e cer- chiamo di arricchire l'entusiasmodichi,liberoda condizionamenti, vuole in- traprendere questo per- corso mettendosi in gioco e in discussione. Insieme si può. POST SCRIPTUM “Raccolta fondi per le popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna” I Giovani Democratici del circolo “L’Italia unita” di Melfi in occasione della raccolta fondi per i terremotati dell’Emilia Romagna, comunicano che durante le giornate del 2 e 3 Giugno 2012 hanno raccolto la somma di 347,63 euro ed è stata versata sul conto corrente della regione Emilia Romagna. GRAZIE a tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi. continua da pag. 1