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Ricettario a risparmio energetico




                                           M'illumino di meno 2009




Per il quinto anno consecutivo Caterpillar, il programma di Radio2, condotto
da Cirri e Solibello, lancia per il 13 febbraio 2009 M’illumino di meno, la
grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio
energetico. Potevamo forse non rispondere?
acquaviva


Zuppa di legumi cipollosa
... e risparmiosa, sia negli ingredienti che nella cottura; serve un
pochino di tempo nelle attese, da gustarsi magari a lume di
candela...


ingredienti per 4/6 persone:
400 gr. legumi e cereali misti (io li ho scelti verdi e bianchi:
   lenticchie verdi, piselli spezzati, fagioli di soia verdi, fave
   spezzate, orzo e farro perlati, fagioli bianchi con l'occhio)
2 piccole cipolle
1 porro
2 cucchiai di germogli di cipolle a rondelle fini (detto così
   sembra chic, in realtà è sono gli steli verdi che spuntano
   dalle cipolle vecchie!)
1 foglia di alloro
qualche filo di erba cipollina fresca (io oggi l'avevo solo secca)
brodo vegetale
olio extravergine
sale
pepe fresco
150 gr. semola rimacinata di grano duro (oppure 200 gr. di pasta mista ricavata usando i rimasugli di
   confezioni diverse, oppure orecchiette, ditalini, pappardelle spezzate o maltagliati)


Lasciare a bagno i legumi per una notte, quindi scolarli e sciacquarli bene
Miscelare la semola con un pizzico di sale e tanta acqua da ottenere una palla di impasto uniforme
ed abbastanza sodo (dosi esatte sono impossibili... diciamo 10 cl.?!), lavorarlo energicamente
almeno una decina di minuti, quindi coprire con una ciotola capovolta e lasciar riposare (da mezz'ora
a tutta la notte; io ho fatto un'ora e mezza circa).
Formare con la pasta dei cilindretti sottili più di un mignolo, tagliarli a rondelle sottili (ca. 2 mm) e
premerle leggermente nel centro con il pollice sulla spianatoia per assottigliarle nel mezzo ed
incavarle leggermente, oppure stendere l'impasto in una sfoglia spessa 1,5/2 mm e tagliarla a
striscioline irregolari (io ho fatto un po' ed un po'), mettendo man mano ad asciugare su un telo
infarinato.
Tagliare a fettine sottili le cipolle, il porro ed i germogli verdi di cipolla ed ammorbidire il tutto sul
fondo di una pentola a pressione con un filo di olio.
Unire l'alloro ed i legumi e saltare brevemente mescolando bene perché si insaporisca tutto.
Coprire con circa 2 lt. di brodo, portare a bollore, chiudere e cuocere 20 minuti dall'entrata in
pressione.
Spegnere, aprire la pentola, frullare a parte un paio di mestoli di legumi e rimetterli nella zuppa,
miscelare bene, verificare che sia ancora abbastanza liquida, unendo eventualmente un altro
mestolo di brodo e regolare di sale.
Accendere di nuovo sotto la pentola, unire la pasta, mescolare bene, accertarsi che sia ripreso il
bollore quindi spegnere il fuoco, richiudere il coperchio e lasciare che la pasta si cuocia con il calore
residuo della zuppa stessa (20/40 minuti circa, in base al tipo e formato della pasta.
Cuocere così pasta o riso a fuoco spento nella minestra era un trucco di mia nonna in tempo di
guerra!)


                                                  Quando la pasta è morbida al punto giusto
                                                  mescolare bene di nuovo, assaggiare di sale, se si
                                                  vuole la zuppa bollente riscaldare un attimo (ma è
                                                  buona anche tiepida, ed anche il giorno dopo a
                                                  temperatura ambiente...) spolverizzare con l'erba
                                                  cipollina ed una grattata di pepe e servire con un
                                                  filo di olio crudo.



                                                  ... buona serata!
antonella - http://panealpanevinoalvinoblog.blogspot.com/


Polenta nella mescolatrice
                                                        Come non aderire all'iniziativa quot;M'illumino di
                                                        menoquot;???
                                                        Evelyne ci invita a partecipare con una ricetta che
                                                        preveda di il maggior risparmio possibile di
                                                        corrente elettrica.
                                                        Quindi....piatti freddi a parte....aguzziamo
                                                        l'ingegno e affidiamoci a quegli utensili che magari
                                                        ci troviamo in casa ,e ,dei quali utilizziamo solo
                                                        parzialmente le potenzialità.
                                                        tra i miei preferiti c'è la pentola a pressione....
                                                        ma............
                                                        esiste una ciotola dell'azienda Tupperware che non
                                                        solo aiuta a far lievitare ottimizzandoli... i nostri
                                                        impasti (quando sono lì dentro non ci dobbiamo
                                                        preoccupare di improvvise correnti d'aria dovute a
                                                        finestre aperte) ma può essere utilizzata anche per
                                                        cucinare fuori dal fuoco.
...impressionante a tal riguardo è la preparazione della polenta!!!
ho scoperto come impiegare al meglio la ciotola...grazie a Pinkdaisy di cookaforum (credo sia una
presentatrice dell'azienda in questione e mi sono stupita del fatto che la mia non me ne avesse mai
parlato).....

Per cuocere la polenta tradizionalmente ci vogliono 40/45 minuti e tra l'altro bisogna mescolare
continuamente....ufff....
Come procedere risparmiando e risparmiandiosi? ;o)

Ingredienti:

200gr. polenta bramata
1 lt. di acqua
sale e olio
olio extravergine
mescolatrice!


Far bollire un lt. di acqua (con il coperchio ci vogliono 5
minuti),salare e unire un goccio d'olio, versare a pioggia la
polenta e mescolare con una frusta per due minuti.
Togliere dal fuoco e travasare nella mescolatrice.
Chiudere con il suo coperchio e far riposare minimo un'ora.
Si può anche preparare al mattino per mangiare la sera. L'unico
accorgimento è di non poggiare la mescolatrice su un piano
troppo freddo, come potrebbe essere il marmo, in quel caso
porre sotto di essa un vassoio di legno.
Se si desidera una polenta più morbida aumentare la quantità
dell'acqua.
Trascorso tale tempo,rovesciarla su un tagliere di legno e
condirla a piacere.
Si può anche grigliare e coprire con fettine di lardo,di salsiccia
oppure formaggi.

in effetti basta poco......per aiutare l'ambiente....
illuminiamoci di meno! ;o)
babuska - http://babuskacooking.blogspot.com/


Verrine-tiramisù light (at candle light)


Sono andata a vivere da sola giovanissima,
avevo appena vent’anni. Una cosa che
stupisce sempre le mie amiche con figli
trentenni-ancora-incollati-alla-mamma. Non
è stato facile, eh! Mangiavo sofficini e
patate, zuppa di cipolle e cracker con il
tonno per far quadrare i conti. Però ero
libera! Anche se i compensi dei giovani
collaboratori di allora erano di tutt’altro
tenore rispetto ai due euro a pezzo di oggi
(quando va bene...), accadeva pure che
qualche bolletta rimanesse indietro. E anche
che     la   fornitura     venisse   sospesa.
Generalmente era quella dell’Enel. Al gas
non si può rinunciare, al telefono siammai!,
ma alla corrente elettrica sì. Almeno per un
po’. Avevo una cucina carinissima, tutta
giocata sui toni del bianco e del rosso.
Righe, quadri, cuori, nastrini. Perfino una
scultura con le lattine di cocacola.
Beata gioventù, che ti porta ad aver il tempo e la fantasia di trasformare qualche scampolo di stoffa
in pezzi di design. Quando mancava la luce sbrinavo il frigo e cucinavo a lume di candela. Anche per
settimane. Per un certo periodo ho ottimizzato i costi anche in questo ambito, comprando i ceri che
si usano al cimitero: spendevo un quinto e duravano molto di più. Certo, dopo aver tolto l’involucro
di plastica rossa che ne identifica il tipo di uso... Facevo la spesa quotidianamente al mercato, se era
inverno riuscivo tranquillamente a conservare frutta e verdura in terrazza. Tutto sommato mi
sembrava una cosa molto romantica. Continuo ad adorare le candele, non solo nei giorni di festa o
d’inverno. E nonostante con la Gegè in giro il rischio di incendio sia pressoché costante, non ci
rinuncio. Stasera in particolare, visto che è la giornata dedicata al risparmio energetico “M’illumino
di meno”, lanciata da Caterpillar di Radio2. E con questa golosa ricetta abbastanza light che ho
rubacchiato alla mia amica B.B. (clown La-lah per gli amici) partecipo alla raccolta di ricette a
risparmio energetico di Evelyne.


Ingredienti per 4 verrine: yogurth alla fragola (250 grammi) –formaggio cremoso tipo philadelphia o
ricotta      (100     grammi)       –pavesini – fragole (250     grammi)       – limone e zucchero qb
Tagliare le fragole, spruzzarle di succo di limone ed eventualmente aggiungere un po’ di zucchero.
Montare lo yogurth con il formaggio, fino a ottenere la consistenza di una spuma (a mano in una
ciotola con mestolo di legno per circa dieci minuti, o con la planetaria a velocità max. per quattro-
cinque minuti). Comporre il dolce mettendo sul fondo delle verrine una cucchiaiata di fragole, quindi
i Pavesini e la crema di yogurth. Proseguire con gli strati fino al termine degli ingredienti. L’ultimo
strato dovrà essere di crema. Mettere in terrazza (!) a rassodare. Ovviamente è possibile optare per
una tortiera tradizionale, raddoppiando o triplicando le dosi, in modo da avere un dolce più
facilmente porzionabile. Se realizzato con solo yogurth e conservato in frigorifero, questo dolce dura
fino alla scadenza dello yogurth stesso.
catobleppa - http://ilsergentepepe.blogspot.com/


micro cheesecake alla
cannella

Per 4 tortine:
100 g di biscotti secchi (quelli che avevo in
casa)
40 g di burro
200 g di ricotta
100 ml di panna fresca
100 g di zucchero
cannella a piacere (a me ne piace tanta)
3 foglietti di gelatina


Sbriciolare i biscotti (versione a risparmio
energetico: metterli in un sacchettino da
freezer e divertirsi con un batticarne o un
martello.... non troppo però!)
Sciogliere il burro (30 secondi in microonde) e
amalgamarlo alle briciole di biscotti. Stendere il
composto sul fondo di 4 piccoli stampi (io ho
usato quelli da budino.... non il massimo, ma
non so se esistano stampi a cerniera così
piccoli).


Montare la panna, quando è ben ferma aggiungere lo zucchero, sempre montando, e infine la ricotta
e la cannella.
Sciogliere la gelatina, precedentemente ammollata in acqua fredda, in mezzo bicchiere d'acqua (30
secondi in microonde). Aggiungerla al composto e montare ancora per qualche minuto, fino a
renderlo bello spumoso. In tutto avremo usato le fruste elettriche per 10 minuti.
Versarlo negli stampini sopra la base di biscotto e metterli in frigo per una notte.


E ora provo a calcolare quanto abbiamo consumato con questa ricetta (in termini di kilowatt/ora,
non di calorie... anzi per quelle il bilancio è decisamente in rosso!). Ovviamente è solo una stima
(per eccesso tra l'altro), basata sulle indicazioni di consumo degli elettrodomestici che ho usato.
- 1 minuto di microonde a 750 w: 0,0125 kw/h
- 10 minuti di minipimer (frusta elettrica), potenza 350 w: 0,058 kw/h
Totale: 0,0705 kw/h
Non molto vero?


Spero che il calcolo sia corretto, mi sono basata su qualche reminiscenza di fisica e qualche ricerca
su wikipedia... apprezzate lo sforzo ;)


Buona giornata del risparmio energetico a tutti!
cindystar - http://cindystarblog.blogspot.com/


Omelette nel sacchetto e torta al cioccolato in tazza
Oggi è una giornata particolare, e per l'occasione mi è tornato alla mente un divertente e pratico
modo di prepararsi una buona e soffice omelette provato un paio di anni fa:


                   ... e si può fare sfruttando l'acqua dove intanto bolle la pasta!




Bastano un paio di uova, sale, un pochino di grana grattugiato e un sacchetto per alimenti, meglio
se con la chiusura ermetica, tipo Ziplock: si mettono le uova nel sacchetto, sale, pepe e grana, un
pochino di prezzemolo per dare un tocco di colore e sapore, si chiude bene il sacchetto facendo
uscire bene l'aria, si stropiccia con le mani per sbattere le uova, si mette nell'acqua che bolle per
circa 10 minuti, si apre e si serve nel piatto, con una bella spolverata di noce moscata. Si può
aromatizzare l'omelette a piacere, facendola anche con avanzi di verdure o salumi.




          E se dopo pasta e omelette ci venisse voglia di un dolcino... magari cioccolatoso?
Niente di più facile e veloce, anzi, sprintosissimo e risparmioso, di una piccolo tortino in tazza!
L'idea è della mia amica Anne, che simpaticamente ci illustra come fare:
  1. imburrare o oliare leggermente una bella tazza/mug
  2. metterci dentro 4 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di cacao amaro, 2 cucchiai di granella di
     nocciole e mescolare bene
  3. aggiungere un uovo, 4 cucchiai di olio di semi e 2 cucchiai di latte, mescolare bene
  4. mettere nel microonde a potenza massima per circa 2,30 minuti e vedrete che gonfia!




Dal momento che non tutti i microonde sono uguali, dopo due minuti controllare (attenzione che la
tazza potrebbe scottare!), verificare con la lama del coltello se è cotto, deve uscire asciutta,
altrimenti dare ancora 30 secondi. Io ho preferito dividere la dose della tazza in due bicchierini Galej
dell'Ikea.




E voilà...la vostra dolcezza cioccolatosa è pronta, giusto il tempo che si raffreddi un minuto per poi
affondarci il cucchiaino golosamente (scusate la foto, ma con la luce artificiale è un disastro...
domani provvedo a farne una migliore!). Perfetta se abbinata con un pochino di panna montata
lucida col frustino a mano, oppure con del gelato fiordilatte.
E sempre in tema di risparmio energetico/ecologico/biologico naturale consiglio vivamente
il detersivo naturale per piatti e lavastoviglie, le palline per lavatrice Robby Wash, il dado fatto in
casa e la nutella casalinga!
comida de mama - http://www.montag.it/comida/



Fare lo yogurt nel thermos.




Potete anche semplicemente versare il latte, già mescolato con i fermenti, in un thermos,
possibilmente a imboccatura larga, chiudendo bene, e lasciarvelo circa 8 ore. Ma, trascorso il tempo
di fermentazione, versatelo in un altro recipiente per evitare di tenerlo tiepido troppo a lungo con
conseguente aumento dell'acidità.
Claudia Roden


Tutti i miei libri di cucina sono custoditi 400 Km ad ovest da dove mi trovo.
A Natale ho approfittato per togliere un po' di polvere in vista di nuovi corsi di cucina. Apro a caso la
mia copia de La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa e trovo il capitolo quot;Yogurtquot;.
Dei suoi libri ricordo di più le sue introduzioni che le sue ricette, chermoula a parte.
Lara Ferroni qualche giorno fa si è cimentata nel produrre piccoli vasetti di yogurt partendo da tipi
di latte differente. Lo yogurt di panna ha vinto il confronto con gli altri, aggiudicandosi un cucchiaio
di Seville Marmalade (ricetta che Chocolate&Zucchini a proposto nel numero di gennaio di
Martha Stewart).
A Parigi Kja de il Pranzo di Babette s'imbatte nel libro della Roden e prova anche lei.
Ho un thermos che uso tre volte l'anno. Ogni giorno ho a disposizione dell'ottimo latte crudo. Al
lavoro!
Yogurt e labna.


Il labna è un formaggio morbido e cremoso ottenuto sgocciolando una mescola di yogurt e sale. Kja
ha ottenuto un labna molto più compatto del mio, bellissimo.
Nel 2006 Orizzonti del gusto dedica un lungo post, già citato da me a suo tempo, sullo yogurt e
sulle sue preparazioni. Il nome deriva dalla lingua dei Traci: dalla parola composta Γιαουρτι (Για =
spesso e Ουρτι= latte). I riferimenti allo yogurt abbondano negli scritti dei faraoni egiziani e
sappiamo che era amato particolarmente dagli israeliti, chiamato dal loro “padre” Mosè “dono di
Dio”. I Greci antichi lo chiamavano Υγειαρτος (ygiartos), ovvero “cibo della salute” e conoscevano già
le sue particolari proprietà. Lo storico Erodoto, che visse nel V sec. a.C., lo esalta, come pure il
famoso medico del I sec. a.C. Galeno, che elenca le sue proprietà soffermandosi sulle sue azioni
catartiche per l’intestino. Lo yogurt era conosciuto anche dai romani, che lo chiamavano “il
medicinale prezioso”. Il console Plinio, che visse nel I sec. d.C. era uno dei suoi consumatori più
entusiasti. Lo yogurt era stimato anche nel mondo arabo medievale. continua su Gli orizzonti del
gusto


Yogurt
attrezzatura:
una pentola capiente per 1/2 l di latte ho usato una pentola da 2,5 l
thermos capiente il volume dello yogurt non aumenta molto, tuttavia è meglio non riempirlo
completamente
ciotola e forchette
termometro da liquidi optional
ingredienti:
1/2 l di latte intero
1 cucchiaio di yogurt naturale che contenga fermenti lattici vivi (deve essere bianco, niente zucchero
e frutta)
Portare a bollore il latte nella pentola.
Abbassare la fiamma e lasciare sobbollire per 2 minuti e spegnere.
Lasciare intiepidire. Il latte deve raggiungere una temperatura tra i 41°C e 42°C.
In mancanza di termometro intingere il dito senza toccare il fondo della pentola. Il latte sarà pronto
quando riuscirete a contare fino a dieci senza scottarvi.
Eliminare la patina che si sarà formata in superficie.
Nella ciotola sciogliere il cucchiaio di yogurt con qualche cucchiaiata di latte.
Aggiungere a filo il latte rimanente mescolando con cura.
Versare il tutto nel thermos e chiudere.
Attendere 8 ore.
Aprire il thermos e versare lo yogurt in un recipiente.
Coprire con una pellicola e mettere in frigorifero.
Si conserva per una settimana, ma è meglio fare altro yogurt dopo 4 giorni.
Labna
attrezzatura:
un setaccio oppure
un telo per formaggi e uno scolapasta
ingredienti:
1/2 l yogurt
1/2 cucchiaino di sale
come condimento optional
olio, sale, pepe, paprica, menta, aneto
Mescolare il sale e lo yogurt.
Riversare il tutto nel setaccio o nel telo.
Lasciare sgocciolare per 8 ore.
Si ottiene una pasta morbida che può essere consumata in purezza o aromatizzata con olio, sale e
spezie.




                  La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa
                  Claudia Roden
                  Collana quot;Il lettore golosoquot; curata da Allan Bay
                  Ponte alle Grazie editore
                  pp. 512
                  € 20.00




                  Il mio tentativo di eliminare il più possibile contenitori usa e getta, dopo le
                  bottiglie di acqua e di latte, passa irrimediabilmente per lo yogurt.
                  Ne consumiamo molto, specialmente in versione salata. Per hummus e tzatziki.
                  Come condimento delle insalate, nei piatti indiani, come versione dietetica della
                  crème fraîche.
                  13 febbraio 2009 M'illumino di meno 2009- giornata di mobilitazione
                  internazionale in nome del risparmio energetico di Caterpillar.
elena - http://conunpocodizucchero.wordpress.com




                                              Perché le mie linguine sono a risparmio energetico?
                                              Innanzitutto ho pensato ad una ricetta abbastanza
                                              sostanziosa che possa fungere da piatto unico, così da
                                              avere un risparmio all’origine preparando una sola
                                              portata. In secondo luogo ho voluto pensare ad una
                                              preparazione che non richiedesse l’uso del forno, che fa
                                              capolino tra gli elettrodomestici ad elevato consumo
                                              energetico!
                                              Abolito in forno a favore del fornello, ho poi usato per
                                              tutta la ricetta un solo fuoco e, per ridurre ulteriormente
                                              i tempi, ho utilizzato il metodo della cottura a castello.
                                              In ultimo, ma qui soprattutto si va a sottolineare la
                                              possibilità di un riutilizzo degli stessi liquidi di cottura
                                              per diverse preparazioni, ho cotto sia le code di
                                              mazzancolle che la pasta nello stessa acqua.
                                              Ci ho messo un po' di tempo prima di partorire questa
                                              ricetta, perché ci tenevo a proporre un piatto sì veloce e
                                              semplice, ma anche particolare.. per fortuna ho una
                                              cavia fantastica, che non smetterò mai di ringraziare,
                                              che con gioia attende l’assaggio dei miei esperimenti
                                              rinnovandomi sempre la sua fiducia per me essenziale…
                                              Le dosi sono per due persone…non a caso…sarà perché,
                                              mai come in questa occasione, sarà appropriata una
                                              bella cenetta a lume di candela?


Ingredienti:

150gr pasta tipo linguine o bavette; 200gr code di mazzancolle fresche; 1,5lt di acqua; 3 bustine di
tè verde; 1/2 bicchiere di vino bianco; 1 scalogno; 3 cucchiai di olio extravergine di oliva; sale,
pepe; prezzemolo.
Tempo di preparazione: 30 minuti Difficoltà: facile Dosi: 2 persone

Preparazione:

Sgusciate a crudo le code di mazzancolle e tenetele da parte. Pulite lo scalogno e tagliatelo a
rondelle sottilissime che metterete in una padella antiaderente con l’olio.
Mettete in una pentola l’acqua, ponetela sul fuoco, appoggiatevi sopra la padella con lo scalogno,
chiusa da un coperchio e attendete il bollore. Mettete quindi in infusione, fuori dal fuoco, le 3 bustine
di tè verde per 4 minuti e, nel frattempo, ultimate la cottura dello scalogno sulla fiamma viva.
Rimettete la pentola sul fuoco, togliete le bustine di tè e immergetevi le code di mazzancolle per 5
minuti (in questi minuti rimettete sempre la padella con lo scalogno coperta sopra la panetola in
modo che si mantenga la temperatura).
Scolate le code con la schiumarola su un tagliere e mettete a cuocere le linguine nel tè verde con
l’aggiunta di un pugno di sale grosso. Nel frattempo riducete 2/3 delle code a pezzettini piccolissimi
con l’aiuto della mezzaluna, riunite tutto nella padella con lo scalogno, mettetela sulla pentola con la
pasta, salate, pepate e aggiungete il mezzo bicchiere di vino bianco e un mestolino di tè.
Togliete dal fuoco la pentola con la pasta due minuti prima del tempo indicativo di cottura e lasciate
concludere la cottura nel tè fuori dal fuco. Questi due minuti vi permetteranno di porre su fiamma
viva la padella con le code di mazzancolle in modo da far ridurre il liquido.
Scolate la pasta, conditela con il sughetto preparato, aggiustate di sale e pepe se necessario,
completate con una generosa tritata di prezzemolo fresco e, a piacere, condire con un velo di olio
crudo.
evelyne – http://pasticcietpasticcini.blogspot.com


Per quest'occasione ho pensato ad una ricetta che fosse molto semplice ma articolata, i cui tempi di
cottura non fossero troppo lunghi e non prevedesse l'uso del forno, che includesse ingredienti a km
0, di stagione e biologici e che potesse prevederne tutte le fasi.... dall'arrivo delle verdure in casa ai
piatti puliti e rimessi a posto, ne è uscito questo collage, sicuramente molto bio, sicuramente molto a
risparmio energetico, basta avere molto tempo a disposizione!!

Prima di tutto dobbiamo preparare il dado vegetale (che ovviamente non prepariamo solo per questa
ricetta!), inizia quindi la FASE 1:



il dado vegetale

200 gr di sedano
2 carote
1 cipolla grossa
100 gr di zucca (o 1 zucchina, se di stagione)
100 gr di prezzemolo
1 ctav di basilico essiccato ( o 20 foglie di basilico fresco)
2 rametti di rosmarino
15 foglie di salvia
150 gr di sale (o 100 gr di sale + 100 gr di miso di riso o di orzo)
1 ctav di olio



Tagliare a pezzetti piccoli, tipo soffritto, le verdure, metterle in una pentola con l'olio, coprire con il
sale (e il miso) e far cuocere per almeno un'ora e mezzo (valutando se mettere il coperchio o meno,
io ho fatto una prima parte di cottura, quelle in cui le verdure buttano fuori molta acqua, senza
coperchio, poi l'ho messo per evitare che si asciugassero troppo).


                                  Frullare il tutto con il frullatore a immersione e rimettere sul fuoco a
                                  far addensare ancora, mescolando spesso (stavolta assolutamente
                                  senza coperchio).


                                  Mettere il dado ancora caldo in barattoli di vetro ben puliti e
                                  conservare in frigo (dove dovrebbe conservarsi per 3-4 mesi, io ho
                                  anche provato a metterne una parte nel surgelatore, ovviamente
                                  vista l'alta concentrazione di sale non si congela, ma magari si
                                  conserverà più a lungo!!)


La ricetta del dado vegetale è di http://cobrizoperla.blogspot.com/
passiamo quindi alla FASE 2, ovvero alla preparazione della cena (!):



vellutata di porri
5 porri
2-3 patate medie (1/2 kg ca.)
4/5 scalogni o 1 cipolla bianca
1 cucchiaino di dado vegetale
1 litro di acqua bollente
olio, sale e pepe


Tagliare le patate a cubetti e i porri a rondelle, eliminando la parte più verde e fibrosa.
Far rosolare, nella pentola a pressione aperta, la cipolla in un cucchiaio di olio, quando sarà
ammorbidita unire i porri, far appassire, quindi salare e pepare.
Aggiungere l'acqua bollente, il dado vegetale, le patate, mettere sotto pressione e lasciar cuocere
per 20 minuti circa.
Frullare e servire con un pochino di prezzemolo tritato.




A questo punto non ci resta altro che lavare i piatti.... e come farlo se non con un detersivo
ecologico autoprodotto??


FASE 3:
detersivo per piatti e lavastoviglie




ingredienti
3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale, 100 ml di aceto bianco


Tagliare i limoni a fettine, eliminando solo i semi (non la buccia).
Frullare i limoni con un mixer insieme ad una parte dell'acqua e al sale.
Per evitare intasamenti del filtro lavastoviglie e/o residui sulle stoviglie, frullare a lungo e molto
finemente la poltiglia.
Mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere tutta l’acqua e l’aceto e far bollire per circa 10 minuti
mescolando, affinché non si attacchi. Quando il preparato si è addensato, frullarlo ancora con il
frullatore a immersione in modo da ottenere una poltiglia omogenea, quindi metterlo in vasetti di
vetro, possibilmente ancora caldo, si crea così un sottovuoto che conserva il detersivo più a lungo.


Come si usa: due cucchiai da minestra per la lavastoviglie, secondo necessità per i piatti a mano (in
questo caso, se le stoviglie sono particolarmente unte, mescolare con un detersivo normale).
A.A.A. Nella lavastoviglie non mischiare il detersivo fai da te a quello classico.


La ricetta del detersivo per i piatti viene dal sito http://biodetersivi.altervista.org/, loro consigliano di
alternare a un certo numero di lavaggi, uno con detersivo lavastoviglie bio o tradizionale.



FASE 4: eh si.. da noi vivono anche due bellissimi gatti.... e vogliono partecipare!!
ecco quindi una versione di pappa a risparmio energetico anche per loro! (tutto cuoce insieme!)


Un trucco per tutte le ricette con il riso (anche per quelle per noi umani): mettendo in ammollo il
riso per 15-20 minuti prima di cuocerlo non si quot;ammappazzaquot;, inoltre impiega meno tempo a
cuocere!



Riso con merluzzo, finocchi e lattuga

ingredienti
800 gr di merluzzo
200 gr di riso
150 gr di finocchi
 50 gr di insalata
latte qb


In un pentolino mettere tanto latte quanto sufficiente a coprire il
merluzzo e mettere sul fuoco. Quando inizia a bollire, lasciare cuocere 5-6 minuti, quindi aggiungere
i finocchi tagliati a pezzettini piccoli e il riso.

Solo 4-5 minuti prima della fine cottura aggiungere l'insalata tagliata a listarelle.
Se avete messo in ammollo il riso prima di cuocerlo lasciate cuocere il tempo di cottura -2 minuti,
spegnete e lasciate riposare, così assorbirà il latte restante e si scuocerà leggermente (modalità più
indicata per la dieta dei gatti).
Se invece non lo avete messo in ammollo cuocete il tempo di cottura indicato sulla confezione, poi
spegnete e lasciate riposare.




                            i gatti ringraziano!
lenny – http://unafinestradifronte.blogspot.com


Crostatine fredde di ricotta con cavolfiori e mandorle

Ogni gesto del nostro vivere, dal più banale al più importante, non ha una sua ragion d’essere se
non per l’energia: un bene da trattare con riguardo e da risparmiare con impegno, adottando un
quotidiano stile di vita attento all’ambiente.
                         I conduttori di Caterpillar, hanno lanciato l’iniziativa M'ILLUMINO DI MENO,
                         ognuno di noi può aderire a suo modo con suggerimenti e/o azioni concrete.
                         Il mio suggerimento è quello di “adottare” lampade fluorescenti per
                         illuminare le nostre case ed il nostro vissuto.
                         Difatti per una illuminazione domestica che non dissipi energia, cara e
                         preziosa, la Commissione europea ha avviato una campagna di
                         sensibilizzazione attraverso il progetto “Energia intelligente per l’Europa”,
                         con lo scopo di promuovere l’utilizzo delle Lampade Fluorescenti Compatte
                         nel settore residenziale.
                         Il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea ha valutato che se
tutte le famiglie italiane sostituissero le lampade incandescenti con le nuove Fluorescenti Compatte,
si risparmierebbero 5,6 miliardi di kW/h, il che equivale alla chiusura di una grande centrale a
carbone che ogni anno emette nell’atmosfera 3 milioni di tonnellate di CO2.



La mia azione concreta passa per una ricetta in linea con il risparmio energetico, in quanto una parte
della preparazione, il guscio di ricotta, è senza cottura (consumo energetico=0); mentre il resto, il
cavolfiore è stato preparato a vapore, con la cottura a castello, collocando sulla pentola a fondo
termico, a contatto con il fuoco delle patate da lessare, sulla bacinella sovrastante del bagnomaria
della carne ed infine, ancora più su, la griglia per la cottura a vapore del cavolfiore, rigorosamente
coperto        per        non         disperdere        calore       (consumo          energetico=1/3).
Può essere utile sottolineare che l’acqua di cottura delle patate, dopo un opportuno raffreddamento
è servita per abbeverare le piante e che i prodotti utilizzati sono stati acquistati da produttori locali,
quindi rigorosamente a KM 0 e cioè con emissione di CO2 di modesta entità.
Crostatine fredde di ricotta con cavolfiori e mandorle
Ingredienti x 4 Crostatine


400 g ricotta
½ bicchiere latte di soia
3 fogli gelatina
200 g cavolfiore circa
peperoncino
1 cucchiaino zenzero grattugiato
aglio
olio evo
1 cucchiaio mandorle tritate


Preparazione. Passare la ricotta ad un setaccio a maglie fini, mescolando finché il composto risulta
cremoso.
Scaldare il latte, scioglierci la gelatina precedentemente idratata e versarlo sul composto,
mescolando bene, stendere negli stampi per crostatine, foderati di pellicola alimentare (da preferire
gli stampi in silicone) e riporre in frigo per almeno 3 ore.
Cuocere a vapore il cavolfiore e lasciarlo intiepidire. A parte preparare il condimento, versando in
una padella, l’olio, l’aglio e il peperoncino, finemente triturati e un po’ di sale. Quando tutto è dorato,
aggiungere lo zenzero grattugiato.
Sformare i tortini e disporvi le cimette di cavolfiore, spennellando con il condimento preparato e
guarnendo con le mandorle.
[Idea derivante dall’assemblaggio di due ricette: Tortino freddo allo yogurt, robiola e pere e
Cavolfiore al vapore con zenzero e pinoli, tratte da “Ricette a colori per proteggere la nostra salute”
di P. Loaldi]
marta – http://lodici.com


       Patate a basso consumo energetico ed ad alto rispetto
                           ambientale

Alle volte con Lucia e Paolo, i miei figli, andiamo in all'ex Plip (VE), uno spazio permanente destinato
allo sviluppo ed alla promozione dell'Altraeconomia dove ci sono sempre delle gran belle iniziative.
Quando riusciamo andarci che c’è la giornata di mercato compriamo sempre le patate. Una quantità
industriale perché, come dice Lucia, gli gnocchi vengono proprio deliciousi.
A volte mi fanno i germogli. Beh questo non è un problema, anzi ….è grazie a loro che posso
raccontarvi come nascono le patate. Con Paolo e Lucia prepariamo una cassetta di legno (perfette
quelle della frutta) con della terra, tagliamo tutte le parti germogliate della patata e le ‘seminiamo’
dentro la cassetta. Una volta fatto, si bagna con dell’acqua per avere il giusto grado di umidità e si
appoggia la cassetta nel balcone meno esposto alle intemperie.
Ogni tanto si deve passare a controllare il grado di umidità e se necessario aggiungere dell’acqua. E
poi, magia delle magie, arrivano loro…




Una ricetta che a noi piace molto fare con queste patate sono le polpette cotte al forno
Sono polpette che non faccio in tempo neanche a sfornare, che vengono subito fatte fuori.




Ingredienti
– 500gr di patate
– 1 uovo
– 50gr di parmigiano grattugiato (o formaggio simile)
– 3 fette di soppressa veneta
– 100gr di pangrattato (va bene anche la farina)
– Sale&Pepe
– burro extra per spennellare


Preparazione
Bollite le patate, spellatele e schiacciatele fino ad ottenere un purè. Tagliate a striscioline la
soppressa, o un salume simile. Aggiungete il pangrattato alle patate schiacciate. Mescolate
bene, poi aggiungete la soppressa, il formaggio grattugiato ed infine l'uovo sbattuto. Lasciar
riposare una ventina di minuti. Regolate di sale e pepe e lavorate fino ad ottenere un
composto abbastanza solido da poter formare dei dischi di patate. Versatelo su un piano di
lavoro (o un foglio di carta da forno), dategli una forma rettangolare e schiacciatela con le
mani. Prendete il fatto a posta di forma rotonda (noi ne usiamo di tutte le forme) e tagliate i
dischi. Poi delicatamente appoggiateli su una teglia dove precedentemente avevate steso un
foglio di carta da forno bagnato e strizzato. Se volete (io non lo faccio mai) spennellateli con
un po' di burro da entrambi i lati e passateli al grill per qualche minuto, fino a che non saranno
dorati.
salamander


Ricette con il Bimby:

Riso e pesce con salsa alla marocchina

Ingredienti per 4 persone


350 gr riso (parfumé)
4 tranci di pesce da 150gr l’uno (ad es. pescatrice)
1 mazzetto di prezzemolo
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaino di semi di cumino
1 cucchiaino di semi di coriandolo
½ cucchiaino di paprika
peperoncino
il succo di due limoni
40 gr di olio d’oliva
1 lt acqua
sale qb


Nel boccale del Bimby tritare le erbe, con le spezie e l’aglio. Unire l’olio e il succo dei limoni,
amalgamare 10 secondi a velocità 4.
Regolare di sale e versare sui tranci di pesce. Lasciare macerare per circa 1 ora.
Mettere nel boccale l’acqua e il sale: 8 minuti 100° velocità 1.
Inserire i cestello con il riso e posizionare il Varoma con il pesce marinato. Cuocere 12 minuti a
temperatura Varoma 4.
Mettere il riso in un piatto da portata e servire con il pesce cosparso di prezzemolo tritato.
Valentina - http://panevinoetzucchero.blogspot.com/


M'illumino di meno....

Sono ormai cinque anni che ascolto Cirri e Solibello i due conduttori di Catepillar e sono cinque anni
che aderisco all'iniziativa lanciata per il 13 di febbraio di spegnere la luce e azionare cuore e
cervello... ogni anno con qualche idea in più cerco di trasmettere a le persone che ho intorno
l'importanza di un click... spegnere il computer uscendo dal lavoro..aprire le finestre quando fuori
c'è luce che risplende... riutilizzare tutto fino alla fine trasformando in utile ciò che normalmente
finirebbe nel pattume..


Ho sempre creduto in questo.. grazie a tante persone che hanno fato crescere in me questo
sentimento... ora sono io che cerco di trasferirlo nelle abitudini degli altri... e dovevate vedere la
faccia stupita di mia figlia stamani quando con un vecchio foulard abbiamo provato a fare il furoshiki
come consigliato da Comida De Mama... la mia idea quest'anno è quella di creare porta biscotti con
le confezioni delle patatine...e i ritagli delle pagine centrali dei maggiori quotidiani... questi li ho
regalati a natale... a persone speciali ;-)), ma possono essere utilizzati anche in casa propria e
abbelliranno il rito del tè!




Occorrente :
Tubo patatine (mangiate;-)))
colla vinilica
quotidiani (già letti ;-)))
taglierino
pennello
colore acrilico (facoltativo)



Ripulire con un panno l'interno del tubo, cercare un immagine delle dimensioni del tubo o sbizzarrirsi
nella composizione di un collage;-))
Nel primo caso tagliare l'immagine radente ai bordi, nel secondo dare una mano di colore acrilico al
tubo in modo da eliminare il disegno precedente,
applicare la colla il più uniforme e sottile possibile e stendere l'immagine facendo attenzione a non
creare bolle d'aria.
Nel caso si voglia un effetto patinato stendere un altra mano di vinavil sopra l'immagine.
Riempire di biscotti dolci salati....
Millumino Di Meno

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Millumino Di Meno

  • 1. Ricettario a risparmio energetico M'illumino di meno 2009 Per il quinto anno consecutivo Caterpillar, il programma di Radio2, condotto da Cirri e Solibello, lancia per il 13 febbraio 2009 M’illumino di meno, la grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico. Potevamo forse non rispondere?
  • 2. acquaviva Zuppa di legumi cipollosa ... e risparmiosa, sia negli ingredienti che nella cottura; serve un pochino di tempo nelle attese, da gustarsi magari a lume di candela... ingredienti per 4/6 persone: 400 gr. legumi e cereali misti (io li ho scelti verdi e bianchi: lenticchie verdi, piselli spezzati, fagioli di soia verdi, fave spezzate, orzo e farro perlati, fagioli bianchi con l'occhio) 2 piccole cipolle 1 porro 2 cucchiai di germogli di cipolle a rondelle fini (detto così sembra chic, in realtà è sono gli steli verdi che spuntano dalle cipolle vecchie!) 1 foglia di alloro qualche filo di erba cipollina fresca (io oggi l'avevo solo secca) brodo vegetale olio extravergine sale pepe fresco 150 gr. semola rimacinata di grano duro (oppure 200 gr. di pasta mista ricavata usando i rimasugli di confezioni diverse, oppure orecchiette, ditalini, pappardelle spezzate o maltagliati) Lasciare a bagno i legumi per una notte, quindi scolarli e sciacquarli bene Miscelare la semola con un pizzico di sale e tanta acqua da ottenere una palla di impasto uniforme ed abbastanza sodo (dosi esatte sono impossibili... diciamo 10 cl.?!), lavorarlo energicamente almeno una decina di minuti, quindi coprire con una ciotola capovolta e lasciar riposare (da mezz'ora a tutta la notte; io ho fatto un'ora e mezza circa). Formare con la pasta dei cilindretti sottili più di un mignolo, tagliarli a rondelle sottili (ca. 2 mm) e premerle leggermente nel centro con il pollice sulla spianatoia per assottigliarle nel mezzo ed incavarle leggermente, oppure stendere l'impasto in una sfoglia spessa 1,5/2 mm e tagliarla a striscioline irregolari (io ho fatto un po' ed un po'), mettendo man mano ad asciugare su un telo infarinato. Tagliare a fettine sottili le cipolle, il porro ed i germogli verdi di cipolla ed ammorbidire il tutto sul fondo di una pentola a pressione con un filo di olio. Unire l'alloro ed i legumi e saltare brevemente mescolando bene perché si insaporisca tutto. Coprire con circa 2 lt. di brodo, portare a bollore, chiudere e cuocere 20 minuti dall'entrata in pressione. Spegnere, aprire la pentola, frullare a parte un paio di mestoli di legumi e rimetterli nella zuppa, miscelare bene, verificare che sia ancora abbastanza liquida, unendo eventualmente un altro mestolo di brodo e regolare di sale. Accendere di nuovo sotto la pentola, unire la pasta, mescolare bene, accertarsi che sia ripreso il bollore quindi spegnere il fuoco, richiudere il coperchio e lasciare che la pasta si cuocia con il calore residuo della zuppa stessa (20/40 minuti circa, in base al tipo e formato della pasta.
  • 3. Cuocere così pasta o riso a fuoco spento nella minestra era un trucco di mia nonna in tempo di guerra!) Quando la pasta è morbida al punto giusto mescolare bene di nuovo, assaggiare di sale, se si vuole la zuppa bollente riscaldare un attimo (ma è buona anche tiepida, ed anche il giorno dopo a temperatura ambiente...) spolverizzare con l'erba cipollina ed una grattata di pepe e servire con un filo di olio crudo. ... buona serata!
  • 4. antonella - http://panealpanevinoalvinoblog.blogspot.com/ Polenta nella mescolatrice Come non aderire all'iniziativa quot;M'illumino di menoquot;??? Evelyne ci invita a partecipare con una ricetta che preveda di il maggior risparmio possibile di corrente elettrica. Quindi....piatti freddi a parte....aguzziamo l'ingegno e affidiamoci a quegli utensili che magari ci troviamo in casa ,e ,dei quali utilizziamo solo parzialmente le potenzialità. tra i miei preferiti c'è la pentola a pressione.... ma............ esiste una ciotola dell'azienda Tupperware che non solo aiuta a far lievitare ottimizzandoli... i nostri impasti (quando sono lì dentro non ci dobbiamo preoccupare di improvvise correnti d'aria dovute a finestre aperte) ma può essere utilizzata anche per cucinare fuori dal fuoco. ...impressionante a tal riguardo è la preparazione della polenta!!! ho scoperto come impiegare al meglio la ciotola...grazie a Pinkdaisy di cookaforum (credo sia una presentatrice dell'azienda in questione e mi sono stupita del fatto che la mia non me ne avesse mai parlato)..... Per cuocere la polenta tradizionalmente ci vogliono 40/45 minuti e tra l'altro bisogna mescolare continuamente....ufff.... Come procedere risparmiando e risparmiandiosi? ;o) Ingredienti: 200gr. polenta bramata 1 lt. di acqua sale e olio olio extravergine mescolatrice! Far bollire un lt. di acqua (con il coperchio ci vogliono 5 minuti),salare e unire un goccio d'olio, versare a pioggia la polenta e mescolare con una frusta per due minuti. Togliere dal fuoco e travasare nella mescolatrice. Chiudere con il suo coperchio e far riposare minimo un'ora. Si può anche preparare al mattino per mangiare la sera. L'unico accorgimento è di non poggiare la mescolatrice su un piano troppo freddo, come potrebbe essere il marmo, in quel caso porre sotto di essa un vassoio di legno. Se si desidera una polenta più morbida aumentare la quantità dell'acqua. Trascorso tale tempo,rovesciarla su un tagliere di legno e condirla a piacere. Si può anche grigliare e coprire con fettine di lardo,di salsiccia oppure formaggi. in effetti basta poco......per aiutare l'ambiente.... illuminiamoci di meno! ;o)
  • 5. babuska - http://babuskacooking.blogspot.com/ Verrine-tiramisù light (at candle light) Sono andata a vivere da sola giovanissima, avevo appena vent’anni. Una cosa che stupisce sempre le mie amiche con figli trentenni-ancora-incollati-alla-mamma. Non è stato facile, eh! Mangiavo sofficini e patate, zuppa di cipolle e cracker con il tonno per far quadrare i conti. Però ero libera! Anche se i compensi dei giovani collaboratori di allora erano di tutt’altro tenore rispetto ai due euro a pezzo di oggi (quando va bene...), accadeva pure che qualche bolletta rimanesse indietro. E anche che la fornitura venisse sospesa. Generalmente era quella dell’Enel. Al gas non si può rinunciare, al telefono siammai!, ma alla corrente elettrica sì. Almeno per un po’. Avevo una cucina carinissima, tutta giocata sui toni del bianco e del rosso. Righe, quadri, cuori, nastrini. Perfino una scultura con le lattine di cocacola. Beata gioventù, che ti porta ad aver il tempo e la fantasia di trasformare qualche scampolo di stoffa in pezzi di design. Quando mancava la luce sbrinavo il frigo e cucinavo a lume di candela. Anche per settimane. Per un certo periodo ho ottimizzato i costi anche in questo ambito, comprando i ceri che si usano al cimitero: spendevo un quinto e duravano molto di più. Certo, dopo aver tolto l’involucro di plastica rossa che ne identifica il tipo di uso... Facevo la spesa quotidianamente al mercato, se era inverno riuscivo tranquillamente a conservare frutta e verdura in terrazza. Tutto sommato mi sembrava una cosa molto romantica. Continuo ad adorare le candele, non solo nei giorni di festa o d’inverno. E nonostante con la Gegè in giro il rischio di incendio sia pressoché costante, non ci rinuncio. Stasera in particolare, visto che è la giornata dedicata al risparmio energetico “M’illumino di meno”, lanciata da Caterpillar di Radio2. E con questa golosa ricetta abbastanza light che ho rubacchiato alla mia amica B.B. (clown La-lah per gli amici) partecipo alla raccolta di ricette a risparmio energetico di Evelyne. Ingredienti per 4 verrine: yogurth alla fragola (250 grammi) –formaggio cremoso tipo philadelphia o ricotta (100 grammi) –pavesini – fragole (250 grammi) – limone e zucchero qb Tagliare le fragole, spruzzarle di succo di limone ed eventualmente aggiungere un po’ di zucchero. Montare lo yogurth con il formaggio, fino a ottenere la consistenza di una spuma (a mano in una ciotola con mestolo di legno per circa dieci minuti, o con la planetaria a velocità max. per quattro- cinque minuti). Comporre il dolce mettendo sul fondo delle verrine una cucchiaiata di fragole, quindi i Pavesini e la crema di yogurth. Proseguire con gli strati fino al termine degli ingredienti. L’ultimo strato dovrà essere di crema. Mettere in terrazza (!) a rassodare. Ovviamente è possibile optare per una tortiera tradizionale, raddoppiando o triplicando le dosi, in modo da avere un dolce più facilmente porzionabile. Se realizzato con solo yogurth e conservato in frigorifero, questo dolce dura fino alla scadenza dello yogurth stesso.
  • 6. catobleppa - http://ilsergentepepe.blogspot.com/ micro cheesecake alla cannella Per 4 tortine: 100 g di biscotti secchi (quelli che avevo in casa) 40 g di burro 200 g di ricotta 100 ml di panna fresca 100 g di zucchero cannella a piacere (a me ne piace tanta) 3 foglietti di gelatina Sbriciolare i biscotti (versione a risparmio energetico: metterli in un sacchettino da freezer e divertirsi con un batticarne o un martello.... non troppo però!) Sciogliere il burro (30 secondi in microonde) e amalgamarlo alle briciole di biscotti. Stendere il composto sul fondo di 4 piccoli stampi (io ho usato quelli da budino.... non il massimo, ma non so se esistano stampi a cerniera così piccoli). Montare la panna, quando è ben ferma aggiungere lo zucchero, sempre montando, e infine la ricotta e la cannella. Sciogliere la gelatina, precedentemente ammollata in acqua fredda, in mezzo bicchiere d'acqua (30 secondi in microonde). Aggiungerla al composto e montare ancora per qualche minuto, fino a renderlo bello spumoso. In tutto avremo usato le fruste elettriche per 10 minuti. Versarlo negli stampini sopra la base di biscotto e metterli in frigo per una notte. E ora provo a calcolare quanto abbiamo consumato con questa ricetta (in termini di kilowatt/ora, non di calorie... anzi per quelle il bilancio è decisamente in rosso!). Ovviamente è solo una stima (per eccesso tra l'altro), basata sulle indicazioni di consumo degli elettrodomestici che ho usato. - 1 minuto di microonde a 750 w: 0,0125 kw/h - 10 minuti di minipimer (frusta elettrica), potenza 350 w: 0,058 kw/h Totale: 0,0705 kw/h Non molto vero? Spero che il calcolo sia corretto, mi sono basata su qualche reminiscenza di fisica e qualche ricerca su wikipedia... apprezzate lo sforzo ;) Buona giornata del risparmio energetico a tutti!
  • 7. cindystar - http://cindystarblog.blogspot.com/ Omelette nel sacchetto e torta al cioccolato in tazza Oggi è una giornata particolare, e per l'occasione mi è tornato alla mente un divertente e pratico modo di prepararsi una buona e soffice omelette provato un paio di anni fa: ... e si può fare sfruttando l'acqua dove intanto bolle la pasta! Bastano un paio di uova, sale, un pochino di grana grattugiato e un sacchetto per alimenti, meglio se con la chiusura ermetica, tipo Ziplock: si mettono le uova nel sacchetto, sale, pepe e grana, un pochino di prezzemolo per dare un tocco di colore e sapore, si chiude bene il sacchetto facendo uscire bene l'aria, si stropiccia con le mani per sbattere le uova, si mette nell'acqua che bolle per circa 10 minuti, si apre e si serve nel piatto, con una bella spolverata di noce moscata. Si può aromatizzare l'omelette a piacere, facendola anche con avanzi di verdure o salumi. E se dopo pasta e omelette ci venisse voglia di un dolcino... magari cioccolatoso?
  • 8. Niente di più facile e veloce, anzi, sprintosissimo e risparmioso, di una piccolo tortino in tazza! L'idea è della mia amica Anne, che simpaticamente ci illustra come fare: 1. imburrare o oliare leggermente una bella tazza/mug 2. metterci dentro 4 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di cacao amaro, 2 cucchiai di granella di nocciole e mescolare bene 3. aggiungere un uovo, 4 cucchiai di olio di semi e 2 cucchiai di latte, mescolare bene 4. mettere nel microonde a potenza massima per circa 2,30 minuti e vedrete che gonfia! Dal momento che non tutti i microonde sono uguali, dopo due minuti controllare (attenzione che la tazza potrebbe scottare!), verificare con la lama del coltello se è cotto, deve uscire asciutta, altrimenti dare ancora 30 secondi. Io ho preferito dividere la dose della tazza in due bicchierini Galej dell'Ikea. E voilà...la vostra dolcezza cioccolatosa è pronta, giusto il tempo che si raffreddi un minuto per poi affondarci il cucchiaino golosamente (scusate la foto, ma con la luce artificiale è un disastro... domani provvedo a farne una migliore!). Perfetta se abbinata con un pochino di panna montata lucida col frustino a mano, oppure con del gelato fiordilatte. E sempre in tema di risparmio energetico/ecologico/biologico naturale consiglio vivamente il detersivo naturale per piatti e lavastoviglie, le palline per lavatrice Robby Wash, il dado fatto in casa e la nutella casalinga!
  • 9. comida de mama - http://www.montag.it/comida/ Fare lo yogurt nel thermos. Potete anche semplicemente versare il latte, già mescolato con i fermenti, in un thermos, possibilmente a imboccatura larga, chiudendo bene, e lasciarvelo circa 8 ore. Ma, trascorso il tempo di fermentazione, versatelo in un altro recipiente per evitare di tenerlo tiepido troppo a lungo con conseguente aumento dell'acidità. Claudia Roden Tutti i miei libri di cucina sono custoditi 400 Km ad ovest da dove mi trovo. A Natale ho approfittato per togliere un po' di polvere in vista di nuovi corsi di cucina. Apro a caso la mia copia de La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa e trovo il capitolo quot;Yogurtquot;. Dei suoi libri ricordo di più le sue introduzioni che le sue ricette, chermoula a parte. Lara Ferroni qualche giorno fa si è cimentata nel produrre piccoli vasetti di yogurt partendo da tipi di latte differente. Lo yogurt di panna ha vinto il confronto con gli altri, aggiudicandosi un cucchiaio di Seville Marmalade (ricetta che Chocolate&Zucchini a proposto nel numero di gennaio di Martha Stewart). A Parigi Kja de il Pranzo di Babette s'imbatte nel libro della Roden e prova anche lei. Ho un thermos che uso tre volte l'anno. Ogni giorno ho a disposizione dell'ottimo latte crudo. Al lavoro!
  • 10. Yogurt e labna. Il labna è un formaggio morbido e cremoso ottenuto sgocciolando una mescola di yogurt e sale. Kja ha ottenuto un labna molto più compatto del mio, bellissimo. Nel 2006 Orizzonti del gusto dedica un lungo post, già citato da me a suo tempo, sullo yogurt e sulle sue preparazioni. Il nome deriva dalla lingua dei Traci: dalla parola composta Γιαουρτι (Για = spesso e Ουρτι= latte). I riferimenti allo yogurt abbondano negli scritti dei faraoni egiziani e sappiamo che era amato particolarmente dagli israeliti, chiamato dal loro “padre” Mosè “dono di Dio”. I Greci antichi lo chiamavano Υγειαρτος (ygiartos), ovvero “cibo della salute” e conoscevano già le sue particolari proprietà. Lo storico Erodoto, che visse nel V sec. a.C., lo esalta, come pure il famoso medico del I sec. a.C. Galeno, che elenca le sue proprietà soffermandosi sulle sue azioni catartiche per l’intestino. Lo yogurt era conosciuto anche dai romani, che lo chiamavano “il medicinale prezioso”. Il console Plinio, che visse nel I sec. d.C. era uno dei suoi consumatori più entusiasti. Lo yogurt era stimato anche nel mondo arabo medievale. continua su Gli orizzonti del gusto Yogurt attrezzatura: una pentola capiente per 1/2 l di latte ho usato una pentola da 2,5 l thermos capiente il volume dello yogurt non aumenta molto, tuttavia è meglio non riempirlo completamente ciotola e forchette termometro da liquidi optional ingredienti: 1/2 l di latte intero 1 cucchiaio di yogurt naturale che contenga fermenti lattici vivi (deve essere bianco, niente zucchero e frutta) Portare a bollore il latte nella pentola. Abbassare la fiamma e lasciare sobbollire per 2 minuti e spegnere. Lasciare intiepidire. Il latte deve raggiungere una temperatura tra i 41°C e 42°C. In mancanza di termometro intingere il dito senza toccare il fondo della pentola. Il latte sarà pronto quando riuscirete a contare fino a dieci senza scottarvi. Eliminare la patina che si sarà formata in superficie. Nella ciotola sciogliere il cucchiaio di yogurt con qualche cucchiaiata di latte. Aggiungere a filo il latte rimanente mescolando con cura. Versare il tutto nel thermos e chiudere. Attendere 8 ore. Aprire il thermos e versare lo yogurt in un recipiente. Coprire con una pellicola e mettere in frigorifero. Si conserva per una settimana, ma è meglio fare altro yogurt dopo 4 giorni.
  • 11. Labna attrezzatura: un setaccio oppure un telo per formaggi e uno scolapasta ingredienti: 1/2 l yogurt 1/2 cucchiaino di sale come condimento optional olio, sale, pepe, paprica, menta, aneto Mescolare il sale e lo yogurt. Riversare il tutto nel setaccio o nel telo. Lasciare sgocciolare per 8 ore. Si ottiene una pasta morbida che può essere consumata in purezza o aromatizzata con olio, sale e spezie. La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa Claudia Roden Collana quot;Il lettore golosoquot; curata da Allan Bay Ponte alle Grazie editore pp. 512 € 20.00 Il mio tentativo di eliminare il più possibile contenitori usa e getta, dopo le bottiglie di acqua e di latte, passa irrimediabilmente per lo yogurt. Ne consumiamo molto, specialmente in versione salata. Per hummus e tzatziki. Come condimento delle insalate, nei piatti indiani, come versione dietetica della crème fraîche. 13 febbraio 2009 M'illumino di meno 2009- giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico di Caterpillar.
  • 12. elena - http://conunpocodizucchero.wordpress.com Perché le mie linguine sono a risparmio energetico? Innanzitutto ho pensato ad una ricetta abbastanza sostanziosa che possa fungere da piatto unico, così da avere un risparmio all’origine preparando una sola portata. In secondo luogo ho voluto pensare ad una preparazione che non richiedesse l’uso del forno, che fa capolino tra gli elettrodomestici ad elevato consumo energetico! Abolito in forno a favore del fornello, ho poi usato per tutta la ricetta un solo fuoco e, per ridurre ulteriormente i tempi, ho utilizzato il metodo della cottura a castello. In ultimo, ma qui soprattutto si va a sottolineare la possibilità di un riutilizzo degli stessi liquidi di cottura per diverse preparazioni, ho cotto sia le code di mazzancolle che la pasta nello stessa acqua. Ci ho messo un po' di tempo prima di partorire questa ricetta, perché ci tenevo a proporre un piatto sì veloce e semplice, ma anche particolare.. per fortuna ho una cavia fantastica, che non smetterò mai di ringraziare, che con gioia attende l’assaggio dei miei esperimenti rinnovandomi sempre la sua fiducia per me essenziale… Le dosi sono per due persone…non a caso…sarà perché, mai come in questa occasione, sarà appropriata una bella cenetta a lume di candela? Ingredienti: 150gr pasta tipo linguine o bavette; 200gr code di mazzancolle fresche; 1,5lt di acqua; 3 bustine di tè verde; 1/2 bicchiere di vino bianco; 1 scalogno; 3 cucchiai di olio extravergine di oliva; sale, pepe; prezzemolo. Tempo di preparazione: 30 minuti Difficoltà: facile Dosi: 2 persone Preparazione: Sgusciate a crudo le code di mazzancolle e tenetele da parte. Pulite lo scalogno e tagliatelo a rondelle sottilissime che metterete in una padella antiaderente con l’olio. Mettete in una pentola l’acqua, ponetela sul fuoco, appoggiatevi sopra la padella con lo scalogno, chiusa da un coperchio e attendete il bollore. Mettete quindi in infusione, fuori dal fuoco, le 3 bustine di tè verde per 4 minuti e, nel frattempo, ultimate la cottura dello scalogno sulla fiamma viva. Rimettete la pentola sul fuoco, togliete le bustine di tè e immergetevi le code di mazzancolle per 5 minuti (in questi minuti rimettete sempre la padella con lo scalogno coperta sopra la panetola in modo che si mantenga la temperatura). Scolate le code con la schiumarola su un tagliere e mettete a cuocere le linguine nel tè verde con l’aggiunta di un pugno di sale grosso. Nel frattempo riducete 2/3 delle code a pezzettini piccolissimi con l’aiuto della mezzaluna, riunite tutto nella padella con lo scalogno, mettetela sulla pentola con la pasta, salate, pepate e aggiungete il mezzo bicchiere di vino bianco e un mestolino di tè. Togliete dal fuoco la pentola con la pasta due minuti prima del tempo indicativo di cottura e lasciate concludere la cottura nel tè fuori dal fuco. Questi due minuti vi permetteranno di porre su fiamma viva la padella con le code di mazzancolle in modo da far ridurre il liquido. Scolate la pasta, conditela con il sughetto preparato, aggiustate di sale e pepe se necessario, completate con una generosa tritata di prezzemolo fresco e, a piacere, condire con un velo di olio crudo.
  • 13. evelyne – http://pasticcietpasticcini.blogspot.com Per quest'occasione ho pensato ad una ricetta che fosse molto semplice ma articolata, i cui tempi di cottura non fossero troppo lunghi e non prevedesse l'uso del forno, che includesse ingredienti a km 0, di stagione e biologici e che potesse prevederne tutte le fasi.... dall'arrivo delle verdure in casa ai piatti puliti e rimessi a posto, ne è uscito questo collage, sicuramente molto bio, sicuramente molto a risparmio energetico, basta avere molto tempo a disposizione!! Prima di tutto dobbiamo preparare il dado vegetale (che ovviamente non prepariamo solo per questa ricetta!), inizia quindi la FASE 1: il dado vegetale 200 gr di sedano 2 carote 1 cipolla grossa 100 gr di zucca (o 1 zucchina, se di stagione) 100 gr di prezzemolo 1 ctav di basilico essiccato ( o 20 foglie di basilico fresco) 2 rametti di rosmarino 15 foglie di salvia 150 gr di sale (o 100 gr di sale + 100 gr di miso di riso o di orzo) 1 ctav di olio Tagliare a pezzetti piccoli, tipo soffritto, le verdure, metterle in una pentola con l'olio, coprire con il sale (e il miso) e far cuocere per almeno un'ora e mezzo (valutando se mettere il coperchio o meno, io ho fatto una prima parte di cottura, quelle in cui le verdure buttano fuori molta acqua, senza coperchio, poi l'ho messo per evitare che si asciugassero troppo). Frullare il tutto con il frullatore a immersione e rimettere sul fuoco a far addensare ancora, mescolando spesso (stavolta assolutamente senza coperchio). Mettere il dado ancora caldo in barattoli di vetro ben puliti e conservare in frigo (dove dovrebbe conservarsi per 3-4 mesi, io ho anche provato a metterne una parte nel surgelatore, ovviamente vista l'alta concentrazione di sale non si congela, ma magari si conserverà più a lungo!!) La ricetta del dado vegetale è di http://cobrizoperla.blogspot.com/
  • 14. passiamo quindi alla FASE 2, ovvero alla preparazione della cena (!): vellutata di porri 5 porri 2-3 patate medie (1/2 kg ca.) 4/5 scalogni o 1 cipolla bianca 1 cucchiaino di dado vegetale 1 litro di acqua bollente olio, sale e pepe Tagliare le patate a cubetti e i porri a rondelle, eliminando la parte più verde e fibrosa. Far rosolare, nella pentola a pressione aperta, la cipolla in un cucchiaio di olio, quando sarà ammorbidita unire i porri, far appassire, quindi salare e pepare. Aggiungere l'acqua bollente, il dado vegetale, le patate, mettere sotto pressione e lasciar cuocere per 20 minuti circa. Frullare e servire con un pochino di prezzemolo tritato. A questo punto non ci resta altro che lavare i piatti.... e come farlo se non con un detersivo ecologico autoprodotto?? FASE 3: detersivo per piatti e lavastoviglie ingredienti 3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale, 100 ml di aceto bianco Tagliare i limoni a fettine, eliminando solo i semi (non la buccia). Frullare i limoni con un mixer insieme ad una parte dell'acqua e al sale. Per evitare intasamenti del filtro lavastoviglie e/o residui sulle stoviglie, frullare a lungo e molto finemente la poltiglia.
  • 15. Mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere tutta l’acqua e l’aceto e far bollire per circa 10 minuti mescolando, affinché non si attacchi. Quando il preparato si è addensato, frullarlo ancora con il frullatore a immersione in modo da ottenere una poltiglia omogenea, quindi metterlo in vasetti di vetro, possibilmente ancora caldo, si crea così un sottovuoto che conserva il detersivo più a lungo. Come si usa: due cucchiai da minestra per la lavastoviglie, secondo necessità per i piatti a mano (in questo caso, se le stoviglie sono particolarmente unte, mescolare con un detersivo normale). A.A.A. Nella lavastoviglie non mischiare il detersivo fai da te a quello classico. La ricetta del detersivo per i piatti viene dal sito http://biodetersivi.altervista.org/, loro consigliano di alternare a un certo numero di lavaggi, uno con detersivo lavastoviglie bio o tradizionale. FASE 4: eh si.. da noi vivono anche due bellissimi gatti.... e vogliono partecipare!! ecco quindi una versione di pappa a risparmio energetico anche per loro! (tutto cuoce insieme!) Un trucco per tutte le ricette con il riso (anche per quelle per noi umani): mettendo in ammollo il riso per 15-20 minuti prima di cuocerlo non si quot;ammappazzaquot;, inoltre impiega meno tempo a cuocere! Riso con merluzzo, finocchi e lattuga ingredienti 800 gr di merluzzo 200 gr di riso 150 gr di finocchi 50 gr di insalata latte qb In un pentolino mettere tanto latte quanto sufficiente a coprire il merluzzo e mettere sul fuoco. Quando inizia a bollire, lasciare cuocere 5-6 minuti, quindi aggiungere i finocchi tagliati a pezzettini piccoli e il riso. Solo 4-5 minuti prima della fine cottura aggiungere l'insalata tagliata a listarelle. Se avete messo in ammollo il riso prima di cuocerlo lasciate cuocere il tempo di cottura -2 minuti, spegnete e lasciate riposare, così assorbirà il latte restante e si scuocerà leggermente (modalità più indicata per la dieta dei gatti). Se invece non lo avete messo in ammollo cuocete il tempo di cottura indicato sulla confezione, poi spegnete e lasciate riposare. i gatti ringraziano!
  • 16. lenny – http://unafinestradifronte.blogspot.com Crostatine fredde di ricotta con cavolfiori e mandorle Ogni gesto del nostro vivere, dal più banale al più importante, non ha una sua ragion d’essere se non per l’energia: un bene da trattare con riguardo e da risparmiare con impegno, adottando un quotidiano stile di vita attento all’ambiente. I conduttori di Caterpillar, hanno lanciato l’iniziativa M'ILLUMINO DI MENO, ognuno di noi può aderire a suo modo con suggerimenti e/o azioni concrete. Il mio suggerimento è quello di “adottare” lampade fluorescenti per illuminare le nostre case ed il nostro vissuto. Difatti per una illuminazione domestica che non dissipi energia, cara e preziosa, la Commissione europea ha avviato una campagna di sensibilizzazione attraverso il progetto “Energia intelligente per l’Europa”, con lo scopo di promuovere l’utilizzo delle Lampade Fluorescenti Compatte nel settore residenziale. Il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea ha valutato che se tutte le famiglie italiane sostituissero le lampade incandescenti con le nuove Fluorescenti Compatte, si risparmierebbero 5,6 miliardi di kW/h, il che equivale alla chiusura di una grande centrale a carbone che ogni anno emette nell’atmosfera 3 milioni di tonnellate di CO2. La mia azione concreta passa per una ricetta in linea con il risparmio energetico, in quanto una parte della preparazione, il guscio di ricotta, è senza cottura (consumo energetico=0); mentre il resto, il cavolfiore è stato preparato a vapore, con la cottura a castello, collocando sulla pentola a fondo termico, a contatto con il fuoco delle patate da lessare, sulla bacinella sovrastante del bagnomaria della carne ed infine, ancora più su, la griglia per la cottura a vapore del cavolfiore, rigorosamente coperto per non disperdere calore (consumo energetico=1/3). Può essere utile sottolineare che l’acqua di cottura delle patate, dopo un opportuno raffreddamento è servita per abbeverare le piante e che i prodotti utilizzati sono stati acquistati da produttori locali, quindi rigorosamente a KM 0 e cioè con emissione di CO2 di modesta entità.
  • 17. Crostatine fredde di ricotta con cavolfiori e mandorle Ingredienti x 4 Crostatine 400 g ricotta ½ bicchiere latte di soia 3 fogli gelatina 200 g cavolfiore circa peperoncino 1 cucchiaino zenzero grattugiato aglio olio evo 1 cucchiaio mandorle tritate Preparazione. Passare la ricotta ad un setaccio a maglie fini, mescolando finché il composto risulta cremoso. Scaldare il latte, scioglierci la gelatina precedentemente idratata e versarlo sul composto, mescolando bene, stendere negli stampi per crostatine, foderati di pellicola alimentare (da preferire gli stampi in silicone) e riporre in frigo per almeno 3 ore. Cuocere a vapore il cavolfiore e lasciarlo intiepidire. A parte preparare il condimento, versando in una padella, l’olio, l’aglio e il peperoncino, finemente triturati e un po’ di sale. Quando tutto è dorato, aggiungere lo zenzero grattugiato. Sformare i tortini e disporvi le cimette di cavolfiore, spennellando con il condimento preparato e guarnendo con le mandorle. [Idea derivante dall’assemblaggio di due ricette: Tortino freddo allo yogurt, robiola e pere e Cavolfiore al vapore con zenzero e pinoli, tratte da “Ricette a colori per proteggere la nostra salute” di P. Loaldi]
  • 18. marta – http://lodici.com Patate a basso consumo energetico ed ad alto rispetto ambientale Alle volte con Lucia e Paolo, i miei figli, andiamo in all'ex Plip (VE), uno spazio permanente destinato allo sviluppo ed alla promozione dell'Altraeconomia dove ci sono sempre delle gran belle iniziative. Quando riusciamo andarci che c’è la giornata di mercato compriamo sempre le patate. Una quantità industriale perché, come dice Lucia, gli gnocchi vengono proprio deliciousi. A volte mi fanno i germogli. Beh questo non è un problema, anzi ….è grazie a loro che posso raccontarvi come nascono le patate. Con Paolo e Lucia prepariamo una cassetta di legno (perfette quelle della frutta) con della terra, tagliamo tutte le parti germogliate della patata e le ‘seminiamo’ dentro la cassetta. Una volta fatto, si bagna con dell’acqua per avere il giusto grado di umidità e si appoggia la cassetta nel balcone meno esposto alle intemperie. Ogni tanto si deve passare a controllare il grado di umidità e se necessario aggiungere dell’acqua. E poi, magia delle magie, arrivano loro… Una ricetta che a noi piace molto fare con queste patate sono le polpette cotte al forno Sono polpette che non faccio in tempo neanche a sfornare, che vengono subito fatte fuori. Ingredienti – 500gr di patate – 1 uovo – 50gr di parmigiano grattugiato (o formaggio simile) – 3 fette di soppressa veneta – 100gr di pangrattato (va bene anche la farina) – Sale&Pepe – burro extra per spennellare Preparazione Bollite le patate, spellatele e schiacciatele fino ad ottenere un purè. Tagliate a striscioline la soppressa, o un salume simile. Aggiungete il pangrattato alle patate schiacciate. Mescolate bene, poi aggiungete la soppressa, il formaggio grattugiato ed infine l'uovo sbattuto. Lasciar riposare una ventina di minuti. Regolate di sale e pepe e lavorate fino ad ottenere un composto abbastanza solido da poter formare dei dischi di patate. Versatelo su un piano di lavoro (o un foglio di carta da forno), dategli una forma rettangolare e schiacciatela con le mani. Prendete il fatto a posta di forma rotonda (noi ne usiamo di tutte le forme) e tagliate i dischi. Poi delicatamente appoggiateli su una teglia dove precedentemente avevate steso un foglio di carta da forno bagnato e strizzato. Se volete (io non lo faccio mai) spennellateli con un po' di burro da entrambi i lati e passateli al grill per qualche minuto, fino a che non saranno dorati.
  • 19. salamander Ricette con il Bimby: Riso e pesce con salsa alla marocchina Ingredienti per 4 persone 350 gr riso (parfumé) 4 tranci di pesce da 150gr l’uno (ad es. pescatrice) 1 mazzetto di prezzemolo 2 spicchi d’aglio 1 cucchiaino di semi di cumino 1 cucchiaino di semi di coriandolo ½ cucchiaino di paprika peperoncino il succo di due limoni 40 gr di olio d’oliva 1 lt acqua sale qb Nel boccale del Bimby tritare le erbe, con le spezie e l’aglio. Unire l’olio e il succo dei limoni, amalgamare 10 secondi a velocità 4. Regolare di sale e versare sui tranci di pesce. Lasciare macerare per circa 1 ora. Mettere nel boccale l’acqua e il sale: 8 minuti 100° velocità 1. Inserire i cestello con il riso e posizionare il Varoma con il pesce marinato. Cuocere 12 minuti a temperatura Varoma 4. Mettere il riso in un piatto da portata e servire con il pesce cosparso di prezzemolo tritato.
  • 20. Valentina - http://panevinoetzucchero.blogspot.com/ M'illumino di meno.... Sono ormai cinque anni che ascolto Cirri e Solibello i due conduttori di Catepillar e sono cinque anni che aderisco all'iniziativa lanciata per il 13 di febbraio di spegnere la luce e azionare cuore e cervello... ogni anno con qualche idea in più cerco di trasmettere a le persone che ho intorno l'importanza di un click... spegnere il computer uscendo dal lavoro..aprire le finestre quando fuori c'è luce che risplende... riutilizzare tutto fino alla fine trasformando in utile ciò che normalmente finirebbe nel pattume.. Ho sempre creduto in questo.. grazie a tante persone che hanno fato crescere in me questo sentimento... ora sono io che cerco di trasferirlo nelle abitudini degli altri... e dovevate vedere la faccia stupita di mia figlia stamani quando con un vecchio foulard abbiamo provato a fare il furoshiki come consigliato da Comida De Mama... la mia idea quest'anno è quella di creare porta biscotti con le confezioni delle patatine...e i ritagli delle pagine centrali dei maggiori quotidiani... questi li ho regalati a natale... a persone speciali ;-)), ma possono essere utilizzati anche in casa propria e abbelliranno il rito del tè! Occorrente : Tubo patatine (mangiate;-))) colla vinilica quotidiani (già letti ;-))) taglierino pennello colore acrilico (facoltativo) Ripulire con un panno l'interno del tubo, cercare un immagine delle dimensioni del tubo o sbizzarrirsi nella composizione di un collage;-)) Nel primo caso tagliare l'immagine radente ai bordi, nel secondo dare una mano di colore acrilico al tubo in modo da eliminare il disegno precedente, applicare la colla il più uniforme e sottile possibile e stendere l'immagine facendo attenzione a non creare bolle d'aria. Nel caso si voglia un effetto patinato stendere un altra mano di vinavil sopra l'immagine. Riempire di biscotti dolci salati....