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Ecolstudio (www.ecolstudio.com) è un laboratorio di analisi, ma è attivo anche nella
consulenza, formazione e medicina del lavoro. Gli argomenti di cui si occupa ruotano intorno
ad ambiente, energia, salute, sicurezza sui luoghi di lavoro, sicurezza di prodotto, certificazione
e sistemi di gestione ed è dotato anche di un centro di medicina del lavoro. Il laboratorio è
accreditato Accredia n°0130 secondo l’attuale Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, e ha inoltre
ottenuto una serie di riconoscimenti e certificazioni da parte del Ministero della Salute, del
Ministero delle attività produttive, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero
dell’Agricoltura, della Regione Toscana, per l’esecuzione di particolari prove analitiche.
Settore ambientale: emissioni in atmosfera, igiene industriale ecc.
Settore fisico: valutazione e misura dell’esposizione a rumore, vibrazioni,
campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali ecc.
Settore chimico-rifiuti: esecuzione di test chimici su matrici solide
(terreni, fanghi, rifiuti, compost), classificazione dei rifiuti ecc.
Settore chimico-acque: esecuzione di test chimici si matrici liquide (acque destinate
al consumo umano acque naturali, acque di scarico, acque sotterranee).
Settore microbiologia: analisi microbiologiche su alimenti, acque
potabili, matrici ambientali: Prove eco tossicologiche
Settore carta-MCA-beni di consumo: verifiche di idoneità di materiali a contatto con alimenti e
articoli destinati all’uso personale, prove relative alla presenza/migrazione di sostanze nocive e
valutazione di rischio tossicologico, analisi microbiologiche su carta e cartone e plastiche ecc.
Laboratorio carta: verifiche di conformità dei prodotti alle normative nazionali
(normativa italiana, francese, tedesca ed europee Regolamenti 1935:2004,
2023:2006, risoluzioni del Consiglio d’Europa e Linee Guida Cepi), analisi
microbiologiche, analisi e risoluzione problematiche produttive.
Settore Consulenza MCA-carta e cartone: problematiche di prodotto e processo, depurazione
delle acque, emissioni, qualità di acque utilizzate per il ciclo delle acque e inoltre per ottenimento
marchio Ecolabel, certificazioni Pefc/Fsc, sviluppo di sistemi IFS, BRC, BRC/IOP, sviluppo di GMP
secondo la 2023:2006, dichiarazioni di conformità (redazione e verifica), esecuzione di audit.
61maggio 2013 Macchine Alimentari
Q
uando si parla di sicurezza
alimentare il riferimento
normativo è il Regolamento
1935/2004, che all’articolo 3
dice che l’oggetto o materiale
a contatto con l’alimento non deve costituire
un pericolo per la salute umana e non deve
comportare modifiche composizionali,
e quindi non alterare sfavorevolmente le
caratteristiche organolettiche dell’alimento.
Il che significa che non devono migrare,
sostanze chimiche nocive, organiche o
inorganiche in quantità tale da provocare
dei problemi acuti o cronici. A parlarcene
è Marinella Vitulli, direttore laboratorio
di Ecol Studio (www.ecolstudio.com),
un’azienda che da anni svolge analisi e
consulenze nel settore di ambiente e di
sicurezza: un anello centrale per quanto
riguarda le competenze sulla sicurezza
alimentari nel settore di materiali come carta
e cartone che - pur dovendo ovviamente
rispondere a requisiti di idoneità alimentare
- non hanno ancora raggiunto a livello di
Parola di laboratorio
Sicurezza in
“carta e food”
Quali sono i principali contaminanti presenti in carta
e cartone? Come valutare coloranti e inchiostri e
una loro eventuale migrazione? Quali le valutazioni
microbiologiche e sensoriali per carta e cartone? Una
panoramica sul tema carta e food dal punto di vista di
un laboratorio di Lucca conosciuto nel settore cartario
Le Linee Guida Cepi per la Conformità
di Materiali e Oggetti di Carta e Cartone
destinati al Contatto con gli Alimenti
Packaging
&Design
AChiaraItalia
materiali
acontatto
Chi è Ecolstudio
62 Macchine Alimentari maggio 2013
Packaging
&Design
materiali
acontatto
Unione Europea una regolamentazione
armonizzata. “La materia è molto delicata e
complessa, ed è di fondamentale importanza
mantenere il dialogo di filiera, tra cliente e
fornitore”, afferma Vitulli. “A richiedere le
analisi possono essere i produttori della
materia prima (carta o cartone), i produttori
dell’imballaggio e gli utilizzatori che lo
immettono sul mercato; nel momento in cui
si evidenziano particolari problematiche il
laboratorio formula delle ipotesi relativamente
alle cause delle deviazioni della produzione,
I coloranti utilizzati su carta e cartone possono essere immessi
nel processo di stampa o prima ancora nel processo di
colorazione in massa, ovvero nell’impasto cartario, che può
essere fatta all’inizio direttamente nello spappolatore (pulper)
o direttamente in altri step con un dosaggio in continuo o
discontinuo. Il Regolamento 21/03/1973 rimanda a un DM del 22
dicembre 1967 in cui viene chiarito che si possono utilizzare una
serie di coloranti alimentari a condizione che siano incorporati
all’interno della carta e degli imballaggi in carta e cartone in
modo che l’oggetto (ovvero l’imballo) possa essere sottoposto
alle prove di solidità dei coloranti. “Ecol Studio esegue invece la
prova di migrazione dei coloranti conformemente alla Norma
UNI EN 646 (che è anche in fase di revisione e che arriverà a
specificare il contatto per tipo di oggetto e quindi per l’utilizzo
finale)”, spiega Vitulli, “che è simile ma più rigorosa poiché
prevede l’utilizzo di più simulanti oltre alla semplice acqua,
prevista dal decreto ministeriale del 1967. La rispondenza
alla norma EN 646 è inoltre richiesta dalla normativa tedesca
(Raccomandazione BfRXXXVI. Paper and board for food
contact) analogamente alla normativa nazionale francese
(Note d’information n°2004-64)”. In alcuni casi il laboratorio
applica il metodo previsto dal DM del 22 dicembre 1967, poiché
è quello il rifermento legislativo in casi di non conformità.
Valutazioni microbiologiche e sensoriali
di oggetti in carta e cartone
Seguendo sempre l’articolo 3 del Regolamento 1935/2004,
l’oggetto non deve costituire un pericolo per la salute umana
e quindi deve avere un profilo microbiologico ottimale: deve
avere carica batterica, lieviti e muffe e assenza di batteri
patogeni. Perché andare a verificare i parametri microbiologici?
“Le linee Guida Cepi in proposito - spiega Vitulli - affermano
che la qualità microbiologica delle carte e dei cartoni deve
essere idonea al potenziale uso finale a cui essi sono destinati,
Valutazione dei coloranti: le prove di migrazione
La cartiera è un mondo fatto di cellulosa,
acqua e di chemicals, temperature
elevate e vapore, ingredienti favorevoli
per lo sviluppo di vita microbiologica
che vanno poi verificate e validate anche
con la collaborazione di tutti; nel momento
in si cui arriva a trovare una sostanza,
il laboratorio elabora delle valutazioni
tossicologiche consultando i vari elenchi
disponibili”.
Principali contaminanti
presenti in carta e cartone
Ma quali sono queste sostanze? Sono ftalati,
disopropilnaftalene, bisfenolo A, ammine
aromatiche primarie, benzofenone e derivati,
pentaclorofenolo, idrocarburi, imbiancanti
63maggio 2013 Macchine Alimentari
ottici migrabili, coloranti e inchiostri migrabili,
metalli pesanti, formaldeide, policlorobifenili,
solventi (Fonte ESCO WG on non-plastic Food
Contact Materials, e per una panoramica
normativa www.efsa.europa.eu/en/supporting/
doc/139e.pdf). “In generale - precisa Vitulli -
queste sono le sostanze talvolta presenti in
carta e cartone; la loro presenza all’interno
degli oggetti destinati al contatto con gli
alimenti non implica necessariamente la loro
migrazione nel cibo e quindi il rischio per il
consumatore; le prove di estrazione previste
©RIPRODUZIONERISERVATA
e la verifica di questo aspetto rientra nei requisiti delle GMP
(buone pratiche di fabbricazione). Sappiamo bene che la
cartiera è un mondo fatto di cellulosa, acqua e di “chemicals”,
temperature elevate e vapore, e questi sono ingredienti più
che favorevoli per lo sviluppo di vita microbiologica. Inoltre,
oltre a una questione di sicurezza questa proliferazione
microbiologica può dare dei problemi tecnologici, di
macchinabilità, può causare corrosione delle macchine,
deterioramento del prodotto finale”. E quali sono i limiti?
“Non ci sono limiti per i parametri del microbiologico: con
alcuni gruppi di produttori che operano in ambito cartario
abbiamo concordato alcuni limiti oltre i quali andiamo ad
agire con le cartiere. Inoltre sulla carta a contatto con alimenti
non possono essere presenti sostanze antimicrobiche”.
Le valutazioni sensoriali e il problema del cattivo odore
Infine l’oggetto di carta non deve alterare sfavorevolmente
le caratteristiche organolettiche dell’alimento. “Bisogna
quindi eseguire analisi sensoriali che nel caso in cui ci
siano delle problematiche andiamo ad abbinare a indagini
strumentali. Le norme sono due: UNI EN 1230 1-2:2009
per carta e cartoni destinati a venire a contatto con gli
alimenti e UNI 10192:2000 per imballaggi primari destinati al
confezionamento degli alimenti. Entrambe prevedono prove
olfattive e prove gustative dove viene valutata l’intensità
dell’odore e del sapore attraverso una scala di valori”.
Inoltre, talvolta proliferazioni microbiche sono addirittura
responsabili di problemi tecnologici: “Recentemente ci
siamo occupati di un caso in cui si avevano problemi in
fase di asciugatura di un cartoncino, in quanto si generava
un rigonfiamento con separazione del foglio in due strati.
Abbiamo trovato valori molto alti di carica batterica totale
nel prodotto (e in varie tine) e la soluzione consigliata
è stata il ricorso a biocidi di nuova generazione”.
dalle norme ne sono seguite, in caso di
presenza di contaminanti, da altre mirate
a evidenziare la trasmissione agli alimenti,
quali per esempio la migrazione in simulante
MPPO eseguita in accordo alla norma EN
14338; spessissimo tali prove evidenziano
minima trasmissione al simulante alimentare,
motivo per cui gli oggetti in carta e cartone
possono essere considerati un packaging
sicuro per il consumatore”.
www.macchinealimentari.it/5goW6
Le analisi
microbiologiche
Scopri
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sul web.

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  • 1. Ecolstudio (www.ecolstudio.com) è un laboratorio di analisi, ma è attivo anche nella consulenza, formazione e medicina del lavoro. Gli argomenti di cui si occupa ruotano intorno ad ambiente, energia, salute, sicurezza sui luoghi di lavoro, sicurezza di prodotto, certificazione e sistemi di gestione ed è dotato anche di un centro di medicina del lavoro. Il laboratorio è accreditato Accredia n°0130 secondo l’attuale Norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, e ha inoltre ottenuto una serie di riconoscimenti e certificazioni da parte del Ministero della Salute, del Ministero delle attività produttive, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero dell’Agricoltura, della Regione Toscana, per l’esecuzione di particolari prove analitiche. Settore ambientale: emissioni in atmosfera, igiene industriale ecc. Settore fisico: valutazione e misura dell’esposizione a rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali ecc. Settore chimico-rifiuti: esecuzione di test chimici su matrici solide (terreni, fanghi, rifiuti, compost), classificazione dei rifiuti ecc. Settore chimico-acque: esecuzione di test chimici si matrici liquide (acque destinate al consumo umano acque naturali, acque di scarico, acque sotterranee). Settore microbiologia: analisi microbiologiche su alimenti, acque potabili, matrici ambientali: Prove eco tossicologiche Settore carta-MCA-beni di consumo: verifiche di idoneità di materiali a contatto con alimenti e articoli destinati all’uso personale, prove relative alla presenza/migrazione di sostanze nocive e valutazione di rischio tossicologico, analisi microbiologiche su carta e cartone e plastiche ecc. Laboratorio carta: verifiche di conformità dei prodotti alle normative nazionali (normativa italiana, francese, tedesca ed europee Regolamenti 1935:2004, 2023:2006, risoluzioni del Consiglio d’Europa e Linee Guida Cepi), analisi microbiologiche, analisi e risoluzione problematiche produttive. Settore Consulenza MCA-carta e cartone: problematiche di prodotto e processo, depurazione delle acque, emissioni, qualità di acque utilizzate per il ciclo delle acque e inoltre per ottenimento marchio Ecolabel, certificazioni Pefc/Fsc, sviluppo di sistemi IFS, BRC, BRC/IOP, sviluppo di GMP secondo la 2023:2006, dichiarazioni di conformità (redazione e verifica), esecuzione di audit. 61maggio 2013 Macchine Alimentari Q uando si parla di sicurezza alimentare il riferimento normativo è il Regolamento 1935/2004, che all’articolo 3 dice che l’oggetto o materiale a contatto con l’alimento non deve costituire un pericolo per la salute umana e non deve comportare modifiche composizionali, e quindi non alterare sfavorevolmente le caratteristiche organolettiche dell’alimento. Il che significa che non devono migrare, sostanze chimiche nocive, organiche o inorganiche in quantità tale da provocare dei problemi acuti o cronici. A parlarcene è Marinella Vitulli, direttore laboratorio di Ecol Studio (www.ecolstudio.com), un’azienda che da anni svolge analisi e consulenze nel settore di ambiente e di sicurezza: un anello centrale per quanto riguarda le competenze sulla sicurezza alimentari nel settore di materiali come carta e cartone che - pur dovendo ovviamente rispondere a requisiti di idoneità alimentare - non hanno ancora raggiunto a livello di Parola di laboratorio Sicurezza in “carta e food” Quali sono i principali contaminanti presenti in carta e cartone? Come valutare coloranti e inchiostri e una loro eventuale migrazione? Quali le valutazioni microbiologiche e sensoriali per carta e cartone? Una panoramica sul tema carta e food dal punto di vista di un laboratorio di Lucca conosciuto nel settore cartario Le Linee Guida Cepi per la Conformità di Materiali e Oggetti di Carta e Cartone destinati al Contatto con gli Alimenti Packaging &Design AChiaraItalia materiali acontatto Chi è Ecolstudio
  • 2. 62 Macchine Alimentari maggio 2013 Packaging &Design materiali acontatto Unione Europea una regolamentazione armonizzata. “La materia è molto delicata e complessa, ed è di fondamentale importanza mantenere il dialogo di filiera, tra cliente e fornitore”, afferma Vitulli. “A richiedere le analisi possono essere i produttori della materia prima (carta o cartone), i produttori dell’imballaggio e gli utilizzatori che lo immettono sul mercato; nel momento in cui si evidenziano particolari problematiche il laboratorio formula delle ipotesi relativamente alle cause delle deviazioni della produzione, I coloranti utilizzati su carta e cartone possono essere immessi nel processo di stampa o prima ancora nel processo di colorazione in massa, ovvero nell’impasto cartario, che può essere fatta all’inizio direttamente nello spappolatore (pulper) o direttamente in altri step con un dosaggio in continuo o discontinuo. Il Regolamento 21/03/1973 rimanda a un DM del 22 dicembre 1967 in cui viene chiarito che si possono utilizzare una serie di coloranti alimentari a condizione che siano incorporati all’interno della carta e degli imballaggi in carta e cartone in modo che l’oggetto (ovvero l’imballo) possa essere sottoposto alle prove di solidità dei coloranti. “Ecol Studio esegue invece la prova di migrazione dei coloranti conformemente alla Norma UNI EN 646 (che è anche in fase di revisione e che arriverà a specificare il contatto per tipo di oggetto e quindi per l’utilizzo finale)”, spiega Vitulli, “che è simile ma più rigorosa poiché prevede l’utilizzo di più simulanti oltre alla semplice acqua, prevista dal decreto ministeriale del 1967. La rispondenza alla norma EN 646 è inoltre richiesta dalla normativa tedesca (Raccomandazione BfRXXXVI. Paper and board for food contact) analogamente alla normativa nazionale francese (Note d’information n°2004-64)”. In alcuni casi il laboratorio applica il metodo previsto dal DM del 22 dicembre 1967, poiché è quello il rifermento legislativo in casi di non conformità. Valutazioni microbiologiche e sensoriali di oggetti in carta e cartone Seguendo sempre l’articolo 3 del Regolamento 1935/2004, l’oggetto non deve costituire un pericolo per la salute umana e quindi deve avere un profilo microbiologico ottimale: deve avere carica batterica, lieviti e muffe e assenza di batteri patogeni. Perché andare a verificare i parametri microbiologici? “Le linee Guida Cepi in proposito - spiega Vitulli - affermano che la qualità microbiologica delle carte e dei cartoni deve essere idonea al potenziale uso finale a cui essi sono destinati, Valutazione dei coloranti: le prove di migrazione La cartiera è un mondo fatto di cellulosa, acqua e di chemicals, temperature elevate e vapore, ingredienti favorevoli per lo sviluppo di vita microbiologica che vanno poi verificate e validate anche con la collaborazione di tutti; nel momento in si cui arriva a trovare una sostanza, il laboratorio elabora delle valutazioni tossicologiche consultando i vari elenchi disponibili”. Principali contaminanti presenti in carta e cartone Ma quali sono queste sostanze? Sono ftalati, disopropilnaftalene, bisfenolo A, ammine aromatiche primarie, benzofenone e derivati, pentaclorofenolo, idrocarburi, imbiancanti
  • 3. 63maggio 2013 Macchine Alimentari ottici migrabili, coloranti e inchiostri migrabili, metalli pesanti, formaldeide, policlorobifenili, solventi (Fonte ESCO WG on non-plastic Food Contact Materials, e per una panoramica normativa www.efsa.europa.eu/en/supporting/ doc/139e.pdf). “In generale - precisa Vitulli - queste sono le sostanze talvolta presenti in carta e cartone; la loro presenza all’interno degli oggetti destinati al contatto con gli alimenti non implica necessariamente la loro migrazione nel cibo e quindi il rischio per il consumatore; le prove di estrazione previste ©RIPRODUZIONERISERVATA e la verifica di questo aspetto rientra nei requisiti delle GMP (buone pratiche di fabbricazione). Sappiamo bene che la cartiera è un mondo fatto di cellulosa, acqua e di “chemicals”, temperature elevate e vapore, e questi sono ingredienti più che favorevoli per lo sviluppo di vita microbiologica. Inoltre, oltre a una questione di sicurezza questa proliferazione microbiologica può dare dei problemi tecnologici, di macchinabilità, può causare corrosione delle macchine, deterioramento del prodotto finale”. E quali sono i limiti? “Non ci sono limiti per i parametri del microbiologico: con alcuni gruppi di produttori che operano in ambito cartario abbiamo concordato alcuni limiti oltre i quali andiamo ad agire con le cartiere. Inoltre sulla carta a contatto con alimenti non possono essere presenti sostanze antimicrobiche”. Le valutazioni sensoriali e il problema del cattivo odore Infine l’oggetto di carta non deve alterare sfavorevolmente le caratteristiche organolettiche dell’alimento. “Bisogna quindi eseguire analisi sensoriali che nel caso in cui ci siano delle problematiche andiamo ad abbinare a indagini strumentali. Le norme sono due: UNI EN 1230 1-2:2009 per carta e cartoni destinati a venire a contatto con gli alimenti e UNI 10192:2000 per imballaggi primari destinati al confezionamento degli alimenti. Entrambe prevedono prove olfattive e prove gustative dove viene valutata l’intensità dell’odore e del sapore attraverso una scala di valori”. Inoltre, talvolta proliferazioni microbiche sono addirittura responsabili di problemi tecnologici: “Recentemente ci siamo occupati di un caso in cui si avevano problemi in fase di asciugatura di un cartoncino, in quanto si generava un rigonfiamento con separazione del foglio in due strati. Abbiamo trovato valori molto alti di carica batterica totale nel prodotto (e in varie tine) e la soluzione consigliata è stata il ricorso a biocidi di nuova generazione”. dalle norme ne sono seguite, in caso di presenza di contaminanti, da altre mirate a evidenziare la trasmissione agli alimenti, quali per esempio la migrazione in simulante MPPO eseguita in accordo alla norma EN 14338; spessissimo tali prove evidenziano minima trasmissione al simulante alimentare, motivo per cui gli oggetti in carta e cartone possono essere considerati un packaging sicuro per il consumatore”. www.macchinealimentari.it/5goW6 Le analisi microbiologiche Scopri gli altri contenuti sul web.