1. «Biologico»
e «naturale»
hanno conquistato
la cosmesi DONATELLA BARILLARO
Figura 1 - (tratta da Rapporto Annuale 2013- www.cosmeticaitalia.it/
home/it/documenti/centro_studi/RAPPORTO_ANNUALE/Rapporto_
annuale_2013_-_DEF_REVISIONE_web.pdf pagina 57)
3.017
KOSMETICA NUMERO SEI - SETTEMBRE DUEMILA14 50 CERTIFICAZIONI
del turismo sostenibile. Si tratta di scelte di mercato adot-tate
dai rispettivi settori per rispondere alla crescente do-manda
dei consumatori di avere prodotti più naturali ri-tenuti
più sicuri per la propria salute e meno dannosi per
l’ambiente. Il termine biologico implica infatti l’esclusione
di sostanze di sintesi e organismi transgenici a favore di
sostanze naturali, attenzione per il territorio e per le ac-que
che vengono preservati dall’inquinamento e sfruttati
in modo sostenibile. Ad oggi un preciso riferimento legi-slativo
dell’aggettivazione «biologico» esiste soltanto per
la produzione agricola e di alimenti biologici: si tratta del
regolamento europeo 834/2007 che, oltre a defi nire il ter-mine
biologico, regola le modalità di produzione che de-vono
avvenire utilizzando sostanze e procedimenti natu-rali,
garantire un alto livello di biodiversità e salvaguardia
delle risorse naturali nonché il benessere degli animali.
Grande successo di mercato
Il trend dei cosmetici bio e naturali è senza dubbio in ascesa,
lo dimostrano i dati pubblicati dal Centro Studi di Cosmeti-ca
Italia nel rapporto annuale riferito all’anno 2013. Lo scor-so
anno i cosmetici venduti in erboristeria hanno raggiunto
un valore prossimo ai 410 milioni di euro, con una crescita
del 2,8% rispetto all’anno 2012 rappresentando il 4,3% di
tutto il mercato cosmetico nazionale. Il rapporto del Cen-tro
studi conferma la crescita della coscienza ecologica dei
consumatori attenti ai prodotti a connotazione bionaturale
ritrovati nell’offerta in erboristeria. Da un’indagine della so-cietà
ALIAS il consumatore risulterebbe però ancora poco
preparato sul settore cosmesi naturale. Per quanto riguar-da
i claims, in Italia, la connotazione «green» risulta essere
la seconda aggettivazione più pubblicizzata preceduta dal-la
lunga durata del prodotto e seguita dalla capacità illumi-nante
(fi g.1). Una tendenza analoga si riscontrata a livello
internazionale dove le aggettivazioni green si collocano tra
le prime tre maggiormente pubblicizzate (fi g.2)
I cosmetici biologici e di origine naturale sono prota-gonisti
di un grande successo di mercato che testi-monia
un cambiamento di stile di vita dei consuma-tori
verso i principi della sostenibilità. In attesa della
pubblicazione di una norma ISO che defi nisca que-sti
prodotti, molte aziende scelgono la certifi cazione
volontaria a garanzia del consumatore
Negli ultimi anni sempre più spesso i termini «biologico», «naturale», «sosteni-bile
» sono stati accostati a numerose tipologie di merce; è possibile acquistare
alimenti biologici, biocarburante, abitazioni costruite secondo i principi della
bio edilizia, cosmetici naturali e biologici, abiti ecosostenibili ed è possibile fare
lunga durata botanico/erbe illuminante idratante tempo/velocità
PRINCIPALI CLAIM
UTILIZZATI NEI
COSMETICI ITALIANI
NEL 2013
985
936
892
821
740
12.000
12.000
8.000
4.000
15.282
Regno
Unito
13.083
Stati
Uniti
9.927
Francia
9.222
Germania
7.517
Giappone
Italia
botanico/erbe idratante lunga durata
LANCI DI PRODOTTI
COSMETICI NEL
MONDO E PRIMI
3 CLAIM NEL 2013
cosmetologa
Figura 2 – (tratta da Rapporto Annuale 2013- www.cosmeticaitalia.it/
home/it/documenti/centro_studi/RAPPORTO_ANNUALE/Rapporto_
annuale_2013_-_DEF_REVISIONE_Web.pdf pagina 58)
2. TAB.1- CONFRONTO TRA DISCIPLINARE CCPB E ICEA
CCPB ICEA
mento della pubblicazione, sarà discrezione delle aziende
scegliere se applicarla o meno. Attualmente il vuoto nor-mativo
è colmato dai disciplinari privati.
Certificazione
La mancanza di un riferimento legislativo specifico, o di
uno standard internazionale, ha generato un quadro poco
chiaro soprattutto per il consumatore. Gli enti certificatori
infatti, per consentire alle aziende di fornire garanzie cir-ca
la naturalità dei propri prodotti, hanno creato specifi-che
certificazioni, dei disciplinari volontari che le aziende
possono decidere se adottare o meno, che nel corso de-gli
anni si sono moltiplicate in conseguenza dell’aumento
del numero degli enti certificatori. Ecco perché i diversi
prodotti sul mercato aggettivati come biologici o natura-li
non hanno tutti le stesse caratteristiche. La mancanza
di uniformità senza dubbio penalizza il consumatore che
spesso, non riuscendo a discriminare la varie certificazio-ni,
non può compiere una scelta consapevole. D’altra par-te,
in questo momento, i disciplinari privati rappresentano
anche l’unica garanzia del rispetto di importanti requisiti
biologici riguardanti le materie prime, i sistemi di conser-vazione,
gli imballaggi e le tecniche di produzione. Ciascu-na
nazione ha i propri enti certificatori, ognuno dei quali
51
Regolamenti e norme
I cosmetici biologici e di origine naturale che circolano sul
mercato Europeo devono naturalmente rispondere ai prin-cipi
del regolamento 1223/2009 atti a garantire la sicurezza
del consumatore e la qualità del prodotto. In particolare, i
claims vantati in etichetta (in questo caso le aggettivazio-ni
«biologico» e «naturale») sono regolati dall’articolo 20
che, tuttavia, non fornisce indicazioni precise. Per questa
ragione la Commissione Europea ha pubblicato un altro
regolamento, il 655/2013 che stabilisce dei criteri comuni
per la giustificazione delle dichiarazioni poste sui prodotti
cosmetici. Tuttavia, anche le linee guida al 655/2013 non
stabiliscono alcun criterio relativo ai cosmetici bio e natu-rali.
La ragione di questo vuoto normativo è da ricercare
nella volontà della Commissione di adottare la norma lSO
attualmente in fase di elaborazione. Già da qualche anno
infatti, ISO, l’ente internazionale di standardizzazione, sta
lavorando a un progetto denominato «Linee guida relati-ve
a definizioni tecniche e criteri per gli ingredienti e per
i prodotti Cosmetici Naturali e Biologici» la cui pubblica-zione
è prevista per la fine del 2015. Quando la norma di
ISO sarà pubblicata verrà adottata dalla commissione Eu-ropea
come standard riguardante i prodotti bio e naturali.
La norma non è un obbligo di legge dunque, anche al mo-
KOSMETICA NUMERO SEI - SETTEMBRE DUEMILA14
Tipologia di certificazione
1-COSMETICI BIOLOGICI
2-COSMETICI CON INGREDIENTI BIOLOGICI
3-COSMETICI NATURALI
1-ECO BIO COSMESI
2-COSMESI NATURALE
Concentrazione
ingredienti
-cosmetico biologico: deve contenere almeno il 95 % (in peso) di ingredienti
da «agricoltura Biologica». Nel rimanente 5% è possibile utilizzare ingredienti
provenienti dall’agricoltura convenzionale
-cosmetico con ingredienti biologici:
deve contenere almeno il 70 % (in peso) di ingredienti da «agricoltura Biologica».
Nel rimanente 30% è possibile utilizzare ingredienti provenienti dall’agricoltura
convenzionale
-cosmetico naturale: Gli ingredienti naturali e/o di origine naturale compresa l’acqua
aggiunta, devono costituire almeno il 95% (in peso) del totale degli ingredienti.
Sia nel caso della eco bio cosmesi
che nel caso della cosmesi naturale
il conferimento della certificazione
non dipende dalla % di ingredienti
di agricoltura biologica (al netto
dell’acqua).
OGM Non ammessi Non ammessi
Additivi di sintesi Solo quelli ammessi nel disciplinare e non superiori al 5% del totale degli ingredienti
in peso.
Solo quelli ammessi dal disciplinare
Conservanti
Solo quelli ammessi nel disciplinare (Acidi benzoico, deidroacetico, propionico,
salicilico, sorbico ecc)
Solo quelli ammessi dal disciplinare (ad
es benzylhemiformal, 5-bromo-5-nitro-1,3-
dioxane, 7-ethylbicyclooxazolidine, ecc)
Packaging Biodegradabile, riciclabile, sicuro, a basso impatto ambientale Biodegradabile, riciclabile, sicuro, a
basso impatto ambientale
Sostanze profumate
Ammessi oli essenziali, aromi, profumi naturali e/o di origine naturale
Obbligo di riportarli in etichetta secondo il regolamento 1223/2009
Ammessi olii essenziali vegetali, profumi,
fragranze, aromi e loro miscele.
Obbligo di riportarli in etichetta secondo
il regolamento 1223/2009
Processi di produzione
delle materie prime e
del prodotto finito
Solo quelli ammessi dal disciplinare Solo quelli ammessi dal disciplinare
Sperimentazione animale Non ammessa Non ammessa
Radiazioni ionizzanti Non ammesse Non ammesse