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Università degli studi di Milano Bicocca
Corso di laurea magistrale in Teoria e Tecnologia della Comunicazione
Chiara Falvo
Salvatore Tinebra
Marica Patruno
Relazione di Psicofisica e percezione
Prof. Adolfo Natale Stucchi
a.a. 2013/2014
INDICE
Percezione
Introduzione
Materiali e metodi
Discussione
Conclusione
PERCEZIONE VISIVA
La percezione visiva è il processo mentale che
permette di capire ciò che si sta realmente
guardando.
Si verifica un associazione tra immagini e
sensazioni, analizzate rapidamente e con altri dati
presenti nella memoria; di fondamentale
importanza in questo caso è il contesto.
INTRODUZIONE (1)
SCOPO
Il nostro esperimento è basato sulla verifica della
diversa percezione del colore in base a uno stimolo
standard dato dal colore degli occhi azzurri di un
soggetto e presentato in fotografia ai dieci tester, i quali,
davanti alle diverse tonalità di colore mostrate ,erano
tenuti ad affermare o negare la somiglianza dello
stimolo rispetto allo standard presentato.
INTRODUZIONE (2)
QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO
La psicofisica classica utilizza il calcolo della soglia differenziale
per definire la differenza tra due oggetti.
La soglia differenziale è un calcolo utilizzato per presentare due
stimoli di valori diversi, allo scopo di chiedere ad alcuni soggetti
se la loro differenza è percepibile. Possiamo avere un
comportamento deterministico quando i due stimoli hanno una
differenza rilevante,e di conseguenza sempre riconosciuta dal
soggetto, oppure un comportamento probabilistico in cui non
avremo una differenza netta tra due stimoli e il soggetto
potrebbe non essere in grado di rilevarla.
INTRODUZIONE (3)
QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO
Il metodo da noi utilizzato fa riferimento al metodo dello
stimolo costante (soglia differenziale) che prevede venga
mantenuto costante uno stimolo di riferimento e vengano fatti
variare in maniera continua gli stimoli presentati.
Con un numero rilevante di ripetizioni si ottiene una funzione
psicometrica interpretabile sulla base di tre parametri:
• PSE: punto di eguaglianza soggettiva
• CE : errore costante
• JND : soglia differenziale
INTRODUZIONE (4)
QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO
La funzione psicometrica in questo caso descrive un
comportamento di tipo locale in quanto viene studiato il
comportamento di natura probabilistica dell’osservatore in
un intervallo di valori intorno allo standard.
MATERIALE E METODI
TESTER
• Numero tester : dieci ;
• età : compresa tra i 18 e i 30 anni;
• Nazionalità : italiana e inglese;
• Luogo di riperimento : Università degli studi di Pavia.
MATERIALE E METODI
MATERIALI UTILIZZATI
• Fotografia degli occhi del soggetto (stimolo standard);
• Palette di colori : 85 colori ricavati dalla palette di colori di
Adobe Photoshop
- tonalità del marrone
- tonalità del blu
- tonalità del verde
• Computer sul quale sono stati presentati i vari colori
• File Microsoft Excel per raccolta dati
MATERIALE E METODI
FOTOGRAFIA PRESENTATA
MATERIALE E METODI
PALETTE DI COLORI PRESENTATA
CRITERI DI SELEZIONE
DEL CAMPIONE
• Data la natura qualitativa del test, la scelta del campione non
ha risposto a criteri specifici di rappresentatività dell’universo
di riferimento.
• Sono stati individuati dieci soggetti in base ai seguenti
parametri:
 Equilibrio tra uomini e donne
 Equilibrio tra le fasce di età ( da 18 a 25 anni)
• Il test è stato svolto presso l’Università degli studi di Pavia, all’
aperto con una qualità esterna di luminosità.
SVOLGIMENTO DEL TEST
• Ai soggetti è stato presentato un solo task:
 Osservare il colore degli occhi di una bambina presentati in
una fotografia di dimensioni 10x15 e prendendo in
considerazione il criterio della somiglianza, rispondere sì
oppure no agli 85 colori presentati in ordine casuale in cui
erano presenti gradazioni che andavano dal marrone al verde,
tramite computer.
 Lo svolgimento del task è stato monitorato tramite una tabella
creata in Excel.
ANALISI DEI RISULTATI
0
1
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3
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5
6
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Series1
PRIMO CLUSTER SECONDO CLUSTER TERZO CLUSTER
GRAFICO
I colori appartenenti a questo cluster hanno ricevuto un numero di risposte
positive compreso tra 1 e 2.
Quindi, la probabilità che questi colori vengano percepiti uguali allo standard
è molto bassa.
PRIMO CLUSTER
SECONDO CLUSTER
La maggior parte dei colori appartenenti a questo cluster hanno ricevuto un numero
di risposte positive compreso tra 3 e 6. Quindi, la probabilità che questi colori vengano
percepiti uguali allo standard è abbastanza alta.
Si può notare, però, che alcuni colori appartenenti a questo cluster hanno ricevuto
un numero molto basso di risposte positive (in particolare quelli circondati di rosso).
TERZO CLUSTER
I colori appartenenti a questo cluster, come nel caso dei colori appartenenti al primo
cluster hanno ricevuto un numero di risposte positive compreso tra 1 e 2.
Quindi, anche in questo caso, la probabilità che questi colori vengano percepiti
uguali allo standard è molto bassa.
Il colore standard presentato ai soggetti è il seguente
Nel confronto con gli altri stimoli si sono verificate 2 situazioni inaspettate:
Questo colore è stato identificato
diverse volte come simile allo
stimolo standard.
…MENTRE…
Questo colore non è mai stato
identificato come simile allo
stimolo standard.
CASI SIGNIFICATIVI
DEL SECONDO CLUSTER
Riordinando i colori in ordine decrescente in base al numero di risposte positive
ricevute durante il confronto con il colore standard otteniamo il seguente grafico
COLORI CHE HANNO RICEVUTO
SEI RISPOSTE POSITIVE
COLORI CHE HANNO RICEVUTO
ZERO RISPOSTE POSITIVE
Sono i colori che hanno ricevuto
il maggior numero di risposte positive
= 6 risposte positive
Sono i colori che hanno
ricevuto un numero intermedio
di risposte positive
= 2 risposte positive
Sono i colori che hanno
Ricevuto il minor numero
di risposte positive
= 0 risposte positive
POSSIAMO OSSERVARE CHE
CONCLUSIONI
Perchè i soggetti vedono colori
differenti?
Fattore
fisiologico
Fattore
psicologico
FATTORE FISIOLOGICO
Il colore è la sensazione fisiologica prodotta nell'occhio dalle
radiazioni elettromagnetiche, di diversa lunghezza d'onda,
emesse da un corpo colorato. L'arco delle radiazioni che
l'occhio umano percepisce è formato da 7 luci (rosso,
arancio, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto) che,
miscelate, formano la luce bianca.
FATTORE FISIOLOGICO
Importante è la sensazione di affaticamento dell’occhio.
Quando il nostro occhio osserva dei colori forti per un tempo
prolungato, l'affaticamento della retina porta alla formazione
di una immagine latente su essa.
Altro fattore fisiologico sono varie patologie dell’occhio come
il daltonismo.
FATTORE PSICOLOGICO
Occorre un certo tempo di rilassamento perché l'occhio
ritorni al suo stato normale. Se si osserva un altro oggetto
prima che questo rilassamento si sia verificato, l'immagine
latente influenza la visione. Nell'uomo la memoria di colore
è molto scarsa, se noi osserviamo due oggetti di colore
leggermente diverso in rapida successione, spesso
osservando il secondo non riusciamo a ricordare le
caratteristiche del primo e ha descriverne le differenze in
termini di colore.
FATTORE PSICOLOGICO
Dipende inoltre dalla rivisitazione emotiva dei colori stessi
come gli stati d’animo e la risposta emotiva allo stimolo
POSSIBILI PERCORSI
DI SVILUPPO
Prendendo in considerazione lo stesso standard in un contesto
differente, tenendo presente i fattori psicologici avremmo
ottenuto risultati differenti.
In conclusione possiamo dire che la percezione del
colore, trattandosi di occhi e non di un oggetto o
immagine con colore uniforme, è risultata
significativamente differente in quanto dipende da
fattori non solamente fisiologici ma anche
psicologici e quindi emozionali.
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE

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Diversa percezione del colore degli occhi

  • 1. Università degli studi di Milano Bicocca Corso di laurea magistrale in Teoria e Tecnologia della Comunicazione Chiara Falvo Salvatore Tinebra Marica Patruno Relazione di Psicofisica e percezione Prof. Adolfo Natale Stucchi a.a. 2013/2014
  • 3. PERCEZIONE VISIVA La percezione visiva è il processo mentale che permette di capire ciò che si sta realmente guardando. Si verifica un associazione tra immagini e sensazioni, analizzate rapidamente e con altri dati presenti nella memoria; di fondamentale importanza in questo caso è il contesto.
  • 4. INTRODUZIONE (1) SCOPO Il nostro esperimento è basato sulla verifica della diversa percezione del colore in base a uno stimolo standard dato dal colore degli occhi azzurri di un soggetto e presentato in fotografia ai dieci tester, i quali, davanti alle diverse tonalità di colore mostrate ,erano tenuti ad affermare o negare la somiglianza dello stimolo rispetto allo standard presentato.
  • 5. INTRODUZIONE (2) QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO La psicofisica classica utilizza il calcolo della soglia differenziale per definire la differenza tra due oggetti. La soglia differenziale è un calcolo utilizzato per presentare due stimoli di valori diversi, allo scopo di chiedere ad alcuni soggetti se la loro differenza è percepibile. Possiamo avere un comportamento deterministico quando i due stimoli hanno una differenza rilevante,e di conseguenza sempre riconosciuta dal soggetto, oppure un comportamento probabilistico in cui non avremo una differenza netta tra due stimoli e il soggetto potrebbe non essere in grado di rilevarla.
  • 6. INTRODUZIONE (3) QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO Il metodo da noi utilizzato fa riferimento al metodo dello stimolo costante (soglia differenziale) che prevede venga mantenuto costante uno stimolo di riferimento e vengano fatti variare in maniera continua gli stimoli presentati. Con un numero rilevante di ripetizioni si ottiene una funzione psicometrica interpretabile sulla base di tre parametri: • PSE: punto di eguaglianza soggettiva • CE : errore costante • JND : soglia differenziale
  • 7. INTRODUZIONE (4) QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO La funzione psicometrica in questo caso descrive un comportamento di tipo locale in quanto viene studiato il comportamento di natura probabilistica dell’osservatore in un intervallo di valori intorno allo standard.
  • 8. MATERIALE E METODI TESTER • Numero tester : dieci ; • età : compresa tra i 18 e i 30 anni; • Nazionalità : italiana e inglese; • Luogo di riperimento : Università degli studi di Pavia.
  • 9. MATERIALE E METODI MATERIALI UTILIZZATI • Fotografia degli occhi del soggetto (stimolo standard); • Palette di colori : 85 colori ricavati dalla palette di colori di Adobe Photoshop - tonalità del marrone - tonalità del blu - tonalità del verde • Computer sul quale sono stati presentati i vari colori • File Microsoft Excel per raccolta dati
  • 11. MATERIALE E METODI PALETTE DI COLORI PRESENTATA
  • 12. CRITERI DI SELEZIONE DEL CAMPIONE • Data la natura qualitativa del test, la scelta del campione non ha risposto a criteri specifici di rappresentatività dell’universo di riferimento. • Sono stati individuati dieci soggetti in base ai seguenti parametri:  Equilibrio tra uomini e donne  Equilibrio tra le fasce di età ( da 18 a 25 anni) • Il test è stato svolto presso l’Università degli studi di Pavia, all’ aperto con una qualità esterna di luminosità.
  • 13. SVOLGIMENTO DEL TEST • Ai soggetti è stato presentato un solo task:  Osservare il colore degli occhi di una bambina presentati in una fotografia di dimensioni 10x15 e prendendo in considerazione il criterio della somiglianza, rispondere sì oppure no agli 85 colori presentati in ordine casuale in cui erano presenti gradazioni che andavano dal marrone al verde, tramite computer.  Lo svolgimento del task è stato monitorato tramite una tabella creata in Excel.
  • 15.
  • 16.
  • 17. 0 1 2 3 4 5 6 7 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 49 51 53 55 57 59 61 63 65 67 69 71 73 75 77 79 81 83 85 Series1 PRIMO CLUSTER SECONDO CLUSTER TERZO CLUSTER GRAFICO
  • 18. I colori appartenenti a questo cluster hanno ricevuto un numero di risposte positive compreso tra 1 e 2. Quindi, la probabilità che questi colori vengano percepiti uguali allo standard è molto bassa. PRIMO CLUSTER
  • 19. SECONDO CLUSTER La maggior parte dei colori appartenenti a questo cluster hanno ricevuto un numero di risposte positive compreso tra 3 e 6. Quindi, la probabilità che questi colori vengano percepiti uguali allo standard è abbastanza alta. Si può notare, però, che alcuni colori appartenenti a questo cluster hanno ricevuto un numero molto basso di risposte positive (in particolare quelli circondati di rosso).
  • 20. TERZO CLUSTER I colori appartenenti a questo cluster, come nel caso dei colori appartenenti al primo cluster hanno ricevuto un numero di risposte positive compreso tra 1 e 2. Quindi, anche in questo caso, la probabilità che questi colori vengano percepiti uguali allo standard è molto bassa.
  • 21. Il colore standard presentato ai soggetti è il seguente Nel confronto con gli altri stimoli si sono verificate 2 situazioni inaspettate: Questo colore è stato identificato diverse volte come simile allo stimolo standard. …MENTRE… Questo colore non è mai stato identificato come simile allo stimolo standard. CASI SIGNIFICATIVI DEL SECONDO CLUSTER
  • 22. Riordinando i colori in ordine decrescente in base al numero di risposte positive ricevute durante il confronto con il colore standard otteniamo il seguente grafico COLORI CHE HANNO RICEVUTO SEI RISPOSTE POSITIVE COLORI CHE HANNO RICEVUTO ZERO RISPOSTE POSITIVE
  • 23. Sono i colori che hanno ricevuto il maggior numero di risposte positive = 6 risposte positive Sono i colori che hanno ricevuto un numero intermedio di risposte positive = 2 risposte positive Sono i colori che hanno Ricevuto il minor numero di risposte positive = 0 risposte positive POSSIAMO OSSERVARE CHE
  • 24. CONCLUSIONI Perchè i soggetti vedono colori differenti? Fattore fisiologico Fattore psicologico
  • 25. FATTORE FISIOLOGICO Il colore è la sensazione fisiologica prodotta nell'occhio dalle radiazioni elettromagnetiche, di diversa lunghezza d'onda, emesse da un corpo colorato. L'arco delle radiazioni che l'occhio umano percepisce è formato da 7 luci (rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto) che, miscelate, formano la luce bianca.
  • 26. FATTORE FISIOLOGICO Importante è la sensazione di affaticamento dell’occhio. Quando il nostro occhio osserva dei colori forti per un tempo prolungato, l'affaticamento della retina porta alla formazione di una immagine latente su essa. Altro fattore fisiologico sono varie patologie dell’occhio come il daltonismo.
  • 27. FATTORE PSICOLOGICO Occorre un certo tempo di rilassamento perché l'occhio ritorni al suo stato normale. Se si osserva un altro oggetto prima che questo rilassamento si sia verificato, l'immagine latente influenza la visione. Nell'uomo la memoria di colore è molto scarsa, se noi osserviamo due oggetti di colore leggermente diverso in rapida successione, spesso osservando il secondo non riusciamo a ricordare le caratteristiche del primo e ha descriverne le differenze in termini di colore.
  • 28. FATTORE PSICOLOGICO Dipende inoltre dalla rivisitazione emotiva dei colori stessi come gli stati d’animo e la risposta emotiva allo stimolo
  • 29. POSSIBILI PERCORSI DI SVILUPPO Prendendo in considerazione lo stesso standard in un contesto differente, tenendo presente i fattori psicologici avremmo ottenuto risultati differenti.
  • 30. In conclusione possiamo dire che la percezione del colore, trattandosi di occhi e non di un oggetto o immagine con colore uniforme, è risultata significativamente differente in quanto dipende da fattori non solamente fisiologici ma anche psicologici e quindi emozionali.