Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 por
Centenario Mons. Giuseppe Fagnano
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Mons. GIUSEPPE FAGNANO,
Prefetto Apostolico della Patagonia Meridionale e della
Terra del Fuoco
n. a Rocchetta Tanaro (Asti - Italia ) 9 marzo 1844;
prof. a Torino il 19 settembre 1864;
sacerdote a Casale il 19 settembre 1868;
† a Santiago (Cile) il 18 settembre 1916.
18 settembre 2016
Per conoscere e riflettere:
Benedetta Terra del Fuoco!
« Monsignore, monsignore ». Il vecchio Fagnano, afflitto dagli acciacchi degli anni e dall’asma, si è appena
coricato nella cuccetta della sua cabina. Tutti dormono tranquilli in quella notte di febbraio del 1916 nel battello
partito dal porto di Ushuaia, che dondolando sulle onde si avvia allargo. Il vecchio missionario dorme
profondamente, ma quella voce di donna lo chiama: «Monsignore, monsignore».
E gli sembra di riconoscere, confusamente, il suono di quelle parole, pronunciate familiarmente da una voce
nota... Apre gli occhi e scorge sulla porta una luce indistinta. Strizzando gli occhi, vede delinearsi una figura.
Madre Angela!
«Andiamo a Punta Arenas?», gli chiede.
«Sì», risponde Fagnano, che raccontando l’episodio ai suoi superiori non sa spiegare come all’improvviso vede
aprirsi davanti a lui le porte del collegio Maria Ausiliatrice da suor Candelaria Alarcon, maestra di lavoro, una
delle prime vocazioni cilene formata alla vita religiosa da madre Angela.
«Verrò presto a prenderla con me», dice Angela, guardandola con tenerezza.
Fagnano, confuso, rimane però ancorato ai problemi della realtà, obiettando: «Ma con il poco personale che
abbiamo e il tanto lavoro che c’è da fare come faremo, senza di lei?»
Madre Angela scuote la testa: «Non è possibile cambiare la volontà del Signore. Dovrebbe venire anche un’altra,
ma per ora... lasciamo». La voce è chiara e il suo volto è sereno. Solo si illumina, pronunciando come commiato
le parole più care al suo cuore: «Oh, benedetta Terra del Fuoco!»
Come se si spezzasse un filo, il colloquio si interrompe e all’improvviso Fagnano, senza saper dire come, si
ritrova seduto sul lettuccio della cabina.
Si interroga su quanto è accaduto e non sa darsi risposta. Il rumore delle onde è ora l’unico suono che percepisce,
monotono, intorno a sé, nel continuo rullio cigolante dell’imbarcazione tra i flutti. Il sonno stenta a tornare, tanto
viva è stata l’impressione di quel singolare messaggio. Il mattino dopo arriva a Punta Arenas, passa al collegio
salesiano, senza dire niente a nessuno di ciò che gli era accaduto durante la notte. I giorni passano e il mese
dopo, per la festa di san Giuseppe, viene invitato dalle suore che lo accolgono per celebrare il suo onomastico.
Tra loro vede suor Candelaria, sorridente e in buona salute, e certo tra se e sé ripensa alle strane parole di madre
Angela. «Chissà cosa avrà voluto dire...», si chiede, dubitando quasi della sua memoria.
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Due settimane dopo suor Candelaria si ammala. All’inizio sembra una passata di febbre, solo un po’ troppo alta
perché si possa pensare ad un malessere passeggero. Dopo qualche giorno migliora e sembra avviata alla
guarigione, quando un peggioramento improvviso rivela una forma di polmonite particolarmente grave. In due
settimane si consuma la sua fine che avviene, per un attacco di cuore, il 13 aprile, due mesi dopo le preveggenti
parole di madre Angela.
In quelle settimane anche Fagnano è ammalato, ma chiede spesso notizie sulla salute della suora a suor Gemma
Muttis, che all’inizio della malattia lo rassicura. Ma quando l’ispettrice e la direttrice della casa gli portano la
notizia della morte, le suore lo sentono dire: «Poveretta, toccava proprio a lei...»
La sua frase sembra la constatazione di una cosa nota. Suor Gemma, perplessa, gli chiede il perché. Solo allora
Fagnano racconta, lasciando poi testimonianza scritta dell’episodio, quello che madre Angela gli aveva predetto,
tornando nella luce della pace di Dio, alla terra amata, alle persone care che continuavano il suo lavoro.
E il vecchio Fagnano ripete: «L’avesse vista, com’era felice madre Angela, raggiante nell’esclamare: “Oh,
benedetta Terra del Fuoco!
L’amore è uno straordinario canale che collega la vita e la morte. È l’amore che permette miracoli piccoli e
grandi che sorprendono solo chi non crede in questa forza.
Miela Fagiolo D'Attilia, Angela della Terra del Fuoco: pioniera delle prime missioni salesiane, Paoline, 2002.
Preghiamo insieme:
G. Con cuore riconoscente, invochiamo Dio Padre, pregando insieme per tutti i missionari e le
missionarie che, sull’esempio di Mons. Giuseppe Fagnano, coltivano uno sguardo e un cuore allargato
e si piegano sul dolore umano. Diciamo con fiducia:
T. Padre nostro che sei dappertutto
guarda questo nostro mondo tanto malato,
guarda quanti bimbi non hanno da mangiare
guarda quante guerre scoppiano ogni giorno,
... guarda quanti ragazzi sono costretti a lavorare,
guarda quanti profughi non trovano una casa.
Ti preghiamo:
Dona oggi il Pane quotidiano
ai popoli che muoiono di fame
Dona un cuore buono
a chi governa i nostri paesi
Dona pace vera
a tutti gli uomini della terra
Dona amore e fratellanza
ad ogni uomo.
Ma, soprattutto, Signore
Insegnaci ad essere veri testimoni del tuo Vangelo,
qui a casa nostra ed in ogni angolo del mondo.
Amen.
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