1. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Le tragedie
venivano
rappresentate
durante le
Grandi
Dionisie, feste
in onore di
Dioniso, “folle”
dio del vino,
che si
svolgevano
solennemente
ad Atene ogni
anno, tra
marzo e aprile
2. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Facevano
quindi parte di
un evento
religioso, ma
anche politico,
perchè era lo
Stato che si
occupava di
organizzarlo,
per scopi anche
“paideutici”, e
coinvolgevano
un gran numero
di cittadini
impegnati nella
preparazione
3. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Le tragedie
erano
rappresentate
tre alla volta (tre
tragedie=una
“trilogia”). Ogni
trilogia,
composta da un
unico
“tragediografo”,
veniva
rappresentata
in un'unica
giornata,
dall'alba al
tramonto.
4. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Ogni
tragediografo
partecipava con
la sua trilogia ad
una gara contro
altri due
“tragediografi”:
dopo i tre giorni,
veniva
proclamato il
vincitore che
riceveva onori
paragonabili a
quelli dei
vincitori
Olimpici.
5. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Il tragediografo
era anche autore
delle musiche,
delle coreografie,
e faceva anche il
regista dell'unica
rappresentazione
della quale non
erano previste
repliche, proprio
perchè si trattava
di una gara e di un
evento unico,
sacro, irripetibile
6. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Gli attori (tutti
maschi, che
recitavano anche
ruoli femminili)
potevano essere al
massimo tre,
anche quando i
personaggi erano
in numero
maggiore: quindi
spesso ogni attore
impersonava più
di un personaggio,
cambiando
maschera
7. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Le maschere
venivano usate
sia per rendere
riconoscibile il
personaggio
anche da lontano,
sia per
amplificare la
voce, sia per
permettere ad
ogni attore di
cambiare
personaggio
8. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Oltre gli attori,
sulla scena
interveniva il coro,
composto da circa
dodici “coreuti”
(anch'essi tutti
maschi) che
cantavano e
ballavano
seguendo le note di
un “auleta”
(suonatore di
flauto). A volte il
“corifeo” (“capo-
coro”) dialogava
con i personaggi.
9. LE RA PPRE S E NTA ZIONI
Il coro, che
rappresenta una
collettività (“gli
anziani”, “le
supplici”, “gli
abitanti di una
Polis”), nello stile
“oscuro” della
lirica corale,
commenta le
vicende che si
svolgono sulla
scena, fa
riferimenti
mitici, introduce
delle “gnomai”
10. LE PA RTI DE LLA TRA GE DIA
Pròlogo discorso
iniziale: ha lo scopo
di illustrare la
situazione di
partenza.
Pàrodo canto di
ingresso del coro
Episodio scena
dialogata
Stàsimo canto del
coro (che “sta”, cioè
è arrivato alla sua
postazione sulla
scena)
Esodo i versi
cantati dal coro
uscente per
concludere la
rappresentazione.