2. ● Miles Halter, sedici anni,
● colto e introverso,
● comincia a frequentare
● un'esclusiva scuola
● dell'Alabama per
● cercare il suo “grande forse”
● Anche noi siamo in
● cerca di un “grande forse”.
Come Miles, anche noi lasceremo
● la nostra scuola per andare a
● frequentare il terzo anno delle superiori.
Anche noi siamo alla ricerca del nostro
● “grande forse” prima di morire.
3. A scuola, Miles lega subito con Chip
e con Alaska Young, divertente,
sexy, attraente, avventurosa … la studentessa
di cui tutti sono innamorati.
Insieme bevono, fumano, stanno
svegli la notte e inventano
scherzi brillanti e complicati.
La prima sbronza e
il primo scherzo.
Il primo amico e
la prima ragazza.
Le ultime parole.
[John Green]
4. Il primo giorno di scuola, Miles viene gettato giù dal letto,
avvolto nel nastro adesivo e buttato nel lago lì vicino da
un gruppo di studenti ricchi chiamati “settimana corta”.
Gettare nel lago i nuovi studenti era un rito di iniziazione,
ma avvolgerli nel nastro adesivo non era previsto...
5. Inizia, così, una guerra di scherzi tra i “settimana corta” e
il gruppo di amici di Chip.
Chip e i suoi amici diventano l'uno più vicino
all'altro e Miles alla fine s'innamora di Alaska.
6. Ma Miles non ci mette molto
a capire che Alaska è infelice.
Voialtri fumate per il gusto.
Io fumo per morire
[Alaska Young]
7. Un giorno, verso le tre del mattino, Alaska riceve
una chiamata da Jake,
il suo ragazzo, in occasione del loro
anniversario. Mentre parlano, Alaska
ricorda qualcosa e dà di matto.
Così chiede aiuto a Chip e Miles per
scappare da scuola.
I due la assecondano, ma continuano
a non capire perché Alaska si comporti
così o tanto meno dove voglia andare.
8. .......E quando Alaska muore,
schiantandosi in auto, Miles
vuole sapere il perché.
É stato davvero un incidente?
O Alaska ha cercato la morte?
9. Il giorno in cui morì Alaska
coincideva con l'anniversario
della morte di sua madre.
La ragzza non era riuscita a
chiamare l'ambulanza in
tempo per salvare sua madre
dopo un attacco cardiaco.
La morte di Alaska rimarrà
misteriosa come era lei.
10. Miles continuerà a cercare il suo
“Grande Forse”,
anche se l'ha appena perso.
Noi siamo composti da parti più grandi di
noi stessi, ci trasformiamo, come l'energia,
e non nasciamo, né moriamo: possiamo
solo cambiare forma, dimensioni,
manifestazioni. [Miles]
11. "Come farai tu, tu personalmente, a uscire
da questo labirinto di sofferenza?”
Ad uscire da questo labirinto, ci ho pensato in maniera seria soltanto
per un periodo. Odiavo tutti e soprattutto odiavo me stessa.
L'autolesionisimo e il suicidio, forse, erano un modo per uscire dal
labirinto della sofferenza. Ma adesso ho imparato a considerare questa
idea come un gioco. Mi immagino un mio mondo. Un mondo fatto di
cose e persone che piacciono solo a me. Non è necessario uscire per forza
dal labirinto della sofferenza, bisogna soltanto trovare delle soluzioni
per renderlo “vivibile”.
[Giulia Pase]
Non penso ad uscire da questo labirinto, perchè se ci penserò perderò il
presente, perderò il passato e il futuro. Io convivo con il labirinto, ho
trasformato il labirinto della sofferenza nella mia vita. Non puoi mai
uscire da questo labirinto se muori, perchè la morte è la fine della
sofferenza, ma anche l'inizo di un qualcosa di vago e indefinito.
[Leonora Lika]
12. La sofferenza
è universale, tutti ne abbiamo paura ma, prima o poi, tutti
la viviamo, perché non esiste vita senza sofferenza.
Miles è molto simile ai ragazzi della nostra età e le sue
prime esperienze ci hanno
fatto rivivere intensamente le nostre.