1. Sassuolo - settembre 2006
I disturbi specifici diI disturbi specifici di
apprendimentoapprendimento
(DSA)(DSA)
Marialuisa AntoniottiMarialuisa Antoniotti
Claudio TurelloClaudio Turello
2. Sassuolo - settembre 2006
Rapporto di prima simbolizzazione
Parola orale
(fonemi)
MELA
Rapporto lingua orale/lingua scrittaRapporto lingua orale/lingua scritta
3. Sassuolo - settembre 2006
Rapporto di seconda simbolizzazione
Parola orale
(fonemi)
Parola scritta
(grafemi)
MELA
Rapporto lingua orale/lingua scrittaRapporto lingua orale/lingua scritta
5. Sassuolo - settembre 2006
LA RAPPRESENTAZIONE
GRAFEMICA
• /p/ p /b/ b /t/ t /d/ d
• /k/ c – ch – q /g/ g – gh /m/ m
• /n/ n /ɲ/ gn /f/ f /v/ v
• /s/ s /z/ s /ʃ/ sci –sc
• /ʦ/ z /ʣ/ z /ʧ/ ci – c
• /ʤ/ gi – g /l/ l /r/ r
• /ʎ/ gli – gl /j/ i /w/ u
• /i/ i /e/ e /ɛ/ e /ɑ/ a
• /ɔ/ o /o/ o /u/ u
6. Sassuolo - settembre 2006
TRASPARENZA E OPACITA’
DELLA LINGUA ITALIANA
Trasparenza Opacità
Rapporto grafema/fonema
unitario
Rapporto grafema/fonema
multiplo
/p/ = p /l/ = l /ʎ / = gli /ʃ / = sci
Rapporto grafema/fonema
stabile
Rapporto grafema/fonema
instabile
/ɲ / = gn f = /f/
/k/ s
/s/
/z/
c
q
ch
7. Sassuolo - settembre 2006
La trasparenza di una linguaLa trasparenza di una lingua
L
/l/
U
/u/
P
/p/
O
/o/
C H I E S A
/k/ /i//e/ /z//a/
C I G L I A
ʧ i ʎ a
8. Sassuolo - settembre 2006
PREREQUISITI ESECUTIVIPREREQUISITI ESECUTIVI
•Sono i prerequisiti che si attengono alla realizzazione del sistema
scritto, non alla sua conoscenza es. segno grafico, coordinazione
occhio-mano orientamento spaziale ecc.
PREREQUISITI COSTRUTTIVIPREREQUISITI COSTRUTTIVI
•E’ il livello di concettualizzazione sulla “lingua” es. che lo
scritto rappresenta la parola e non l’oggetto.
Prerequisiti all’apprendimentoPrerequisiti all’apprendimento
9. Sassuolo - settembre 2006
Per imparare a leggere e a scrivere un bambino deve imparare
quattro concetti che riguardano l’unità fondamentale del
sistema di scrittura :
1. Quanti elementi ci sono in una parola
2. Quali sono gli elementi della parola
3. Come questi elementi sono disposti
4. Come questi elementi sono rappresentati
I prerequisiti costruttiviI prerequisiti costruttivi
10. Sassuolo - settembre 2006
Attività metafonologicheAttività metafonologiche
Globali
• Rime
• Segmentazione
sillabica
• Identificazione sillaba
iniziale
• Giochi sulle parole es.
morta-della
AnaliticheAnalitiche
• Identificazioni suoni
iniziali – finali-
interni
• Spelling
• Tapping
• Sintesi fonemica
• Elisione di suoni
11. Sassuolo - settembre 2006
Consigli alla scuola maternaConsigli alla scuola materna
Registrare il linguaggio dei bambini per valutare:
• La capacità di produrre i suoni della lingua es. tole x sole
• La capacità di combinare i suoni della lingua es. cimena parole
complesse e lunghe.
• La costruzione della frase
• Lo sviluppo lessicale es. parole generiche “coso”
Importante il lavoro sul lessico
14. Sassuolo - settembre 2006
PAROLA SCRITTAPAROLA SCRITTA
SISTEMA DI ANALISI
VISIVA
LESSICO DI ENTRATA
VISIVO
SISTEMA SEMANTICO
LESSICO DI USCITA
FONOLOGICO
BUFFER FONEMICO
PAROLA LETTAPAROLA LETTA
CONVERSIONE
SCRITTO/SUONO
MODELLO DIMODELLO DI
LETTURA ALETTURA A
DUE VIEDUE VIE
15. Sassuolo - settembre 2006
FASE LOGOGRAFICA
FASE ALFABETICA
FASE ORTOGRAFICA
FASE LESSICALE
Modello di apprendimento della lingua scrittaModello di apprendimento della lingua scritta
Legge e scrive parole in modo
globale.
Si iniziano ad applicare regole di
conversione fonema/grafema e
grafema/fonema.
Si sviluppano nuove associazioni
con parti più complesse es. sillabe
suffissi morfemi di/trigrammi
Le parole vengono lette e scritte
senza bisogno di trasformazioni
parziali.
16. Sassuolo - settembre 2006
• Uomo
• Vino
• Mano
• Casa
• Pane
• Palazzo
• Ragazzo
• Bambina
• Mattina
• Dottore
• Acqua
• Occhio
• Signora
• Campagna
• Padre
• Mamma
• Mondo
• Letto
• Finestra
• Fratello
• Domenica
• Giornata
• Giornale
• Bagno
• Foglia
• Scherzo
• Famiglia
a.a.
20. Sassuolo - settembre 2006
Errori di lettura 1Errori di lettura 1
Errori di suoniErrori di suoni :
•Scambi di vocali es. sole x sale
•Scambi di consonanti :
- omologhe es. fento x vento
- fonologicamente simili es. chilurgo x chirurgo
- visivamente simili es. dando x bando
•Omissione di suoni es. deuncia x denuncia
•Aggiunta di suoni es. sfrogo x sfogo
•Riduzione di gruppi es. potta x porta
•Riduzione di dittonghi es. pede x piede
•Errori di linea ( inversioni migrazioni) es. rase x resa
21. Sassuolo - settembre 2006
Errori di lettura 2Errori di lettura 2
Errori di recupero errato dei di/trigrammiErrori di recupero errato dei di/trigrammi eses. magnone x maglionemagnone x maglione
Errori di omissione/ aggiunta di doppieErrori di omissione/ aggiunta di doppie es. cerro x cero, distaco x
distaco.
Errori di recupero del lessico ortograficoErrori di recupero del lessico ortografico es. pesce x pace
Errori di accentazioneErrori di accentazione es. margìne x màrgine
Omissioni di parolaOmissioni di parola
Salti di righeSalti di righe
Errori di anticipazione:Errori di anticipazione:
•Lessicale es. contributi sanitari x contributi previdenziali
•Morfosintattica es. mangiavano x mangiano
Gli errori di lettura possono essere revisionati o non revisionati.
23. Sassuolo - settembre 2006
I disturbi specifici dell’apprendimentoI disturbi specifici dell’apprendimento
(D.S.A.)(D.S.A.)
( dislessia- disgrafia- disortografia- discalculia)( dislessia- disgrafia- disortografia- discalculia)
Sono disturbi funzionali che dipendono da una peculiare architettura
neuropsicologica del soggetto e che provocano difficoltà nell’acquisizione
nella stabilizzazione e nell’automatizzazione di alcuni processi di
identificazione e scrittura delle parole e dei numeri. Questi disturbi sono
di natura congenita.
I DSA proprio per la loro origine costituzionale, tendono a persistere
nel tempo pur modificando nel corso dello sviluppo la loro espressività.
I DSA possono essere contrastati con modificazioni della didattica.
24. Sassuolo - settembre 2006
I disturbi specifici dell’apprendimentoI disturbi specifici dell’apprendimento
(D.S.A.)(D.S.A.)
( dislessia- disgrafia- disortografia- discalculia)( dislessia- disgrafia- disortografia- discalculia)
•In Italia si stima che il 3- 5% della popolazioneIn Italia si stima che il 3- 5% della popolazione
scolastica sia dislessico. In Inghilterra l’8%. Inscolastica sia dislessico. In Inghilterra l’8%. In
Finlandia il 2%. ( Trasparenza della lingua).Finlandia il 2%. ( Trasparenza della lingua).
•I maschi affetti sono 4 a 1.
• Il 40-50% ha avuto disturbi di linguaggio.
27. Sassuolo - settembre 2006
Definizione di dislessia 2003
La dislessia è una disabilità specifica dell’apprendimento di origine
neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una
lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella
decodifica. Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella
componente fonologica del linguaggio, che è spesso inattesa in rapporto
alla altre abilità cognitive e alla garanzia di una adeguata istruzione
scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di
comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura, può
impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.
28. Sassuolo - settembre 2006
I bambini affetti da dislessia evolutiva in genere presentano:
Normale quoziente intellettivo
Lettura a voce alta lenta e/o scorretta
Difficoltà ortografiche nella scrittura
Difficoltà nella scrittura del numero
Difficoltà nell’apprendimento delle tabelline e del calcolo mentale
Difficoltà negli algoritmi del calcolo aritmetico
A volte sono presenti difficoltà di esposizione orale
A volte sono presenti instabilità motoria e disturbi di attenzione
29. Sassuolo - settembre 2006
Fasi della dislessia evolutivaFasi della dislessia evolutiva
Prime fasi di acquisizione (I elementare)
•Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e nell’
applicazione delle “mappature” grafema- fonema.
•Controllo limitato delle operazioni di analisi e di sintesi fonemica con
errori che alterano in modo grossolano la struttura fonologica delle
parole lette.
•Accesso lessicale limitato od assente anche quando le parole sono
lette correttamente.
•Capacità di lettura, come riconoscimento, di un numero limitato di
parole note.
30. Sassuolo - settembre 2006
Fasi della dislessia evolutivaFasi della dislessia evolutiva
Fasi successive ( II – IV elementare)
•Graduale acquisizione del codice alfabetico e delle “ mappature”
grafema- fonema che non sono pienamente stabilizzate.
•Possono persistere difficoltà nel controllo delle “mappature”
ortografiche più complesse.
•L’analisi e la sintesi fonemica restano operazioni laboriose e
scarsamente automatizzate.
•Migliora l’accesso lessicale, anche se resta lento e limitato alle
parole più frequenti.
31. Sassuolo - settembre 2006
Fasi della dislessia evolutivaFasi della dislessia evolutiva
Fase finale ( V elementare e medie)
•Padronanza quasi completa del codice alfabetico e stabilizzazione
delle “mappature” grafema – fonema.
•L’analisi, la sintesi fonemica e l’accesso lessicale cominciano ad
automatizzarsi almeno con le parole di uso più frequente.
•Limitato accesso al lessico ortografico.
•Scarsa integrazione dei processi di decodifica e comprensione; la
lettura resta stentata.
32. Sassuolo - settembre 2006
Conseguenze a livello scolasticoConseguenze a livello scolastico
della dislessiadella dislessia
1. Lentezza di lettura
- affaticamento nello studio
- possibile ricaduta sulla comprensione per difficoltà
di
automatizzazione
- possibile difficoltà a recuperare e memorizzare
parole
nel lessico ortografico
2. Scorrettezza di lettura
- ricaduta sulla comprensione del testo
- possibile difficoltà nel recuperare correttamente
parole
nel lessico ortografico
La ridotta pratica di lettura determina scarso aumento del
patrimonio conoscitivo lessicale morfosintattico ecc.
33. Sassuolo - settembre 2006
Fattori che condizionano l’evoluzioneFattori che condizionano l’evoluzione
della dislessia.della dislessia.
Grado di difficoltà nella decodifica :Grado di difficoltà nella decodifica :i soggetti che mostrano una
lettura lettera per lettera e che stentano ad abbandonarla nonostante
le normali sollecitazioni derivanti dall’attività scolastica hanno meno
possibilità in genere ad accedere alla lettura fluente.
Quantità di esposizione alla letturaQuantità di esposizione alla lettura
Quoziente intellettivo:Quoziente intellettivo: Critchley ed altri autori sottolineano che
a parità di altri fattori i soggetti con QI più alto hanno migliori
possibilità di riuscita perché è maggiormente possibile ricorrere
a processi di controllo dall’alto per far fronte ai problemi di
decodifica. Inoltre anche i processi metacognitivi sono più efficaci
e permettono una miglior identificazione delle proprie difficoltà e la
scoperta di strategie di compenso.
34. Sassuolo - settembre 2006
Medie dati relativi alla velocità diMedie dati relativi alla velocità di
lettura di un brano. Medie calcolatelettura di un brano. Medie calcolate
in sillabe/ secondiin sillabe/ secondi
classe II III IV V I m. II m. III m.
Popol.
Norm.
2,1 3 3,3 3,8 4,2 4,9 5,3
Popol.
Disles.
0,6 0,96 1,5 1,7 1,6 2,2
35. Sassuolo - settembre 2006
Evoluzione della velocità di letturaEvoluzione della velocità di lettura
componente di rapidità da Klicpera e
Schabmann 1993
0
50
100
150
200
250
classi
paroleperminuto
buoni lettori
dislessici
II el. (genn.) II el. (giugno)III el.
IV el. III media
36. Sassuolo - settembre 2006
componente di correttezza da Klicpera e
Schabmann 1993
0
50
100
150
200
classi
percentualedierrore
dislessici
buoni lettori
II el. (genn)
II el. (giugno)
III el.
IV el. III media
Evoluzione della componenteEvoluzione della componente
di correttezza in letturadi correttezza in lettura
37. Sassuolo - settembre 2006
I dislessici da adultiI dislessici da adulti
20% recuperati ampiamente
45% compensati; sanno leggere bene, possono proseguire gli studi
senza mezzi di compenso, ma in alcune occasioni manifestano
difficoltà.
35% disturbo persistente.
38. Sassuolo - settembre 2006
Pentagono prognosticoPentagono prognostico
Un bambino affetto da dislessia avrà tante più opportunità di sviluppo
quanto:
1. Migliori sono le sue qualità cognitive
2. Più precoce può essere l’intervento didattico nei suoi confronti
3. Più empatico e incoraggiante sarà l’atteggiamento degli adulti
che lo circondano.
4. Più adeguato sarà l’intervento didattico
5. Migliori saranno il suo equilibrio psicologico e la sua autostima.
39. Sassuolo - settembre 2006
TRA IL DIRE E IL FARE
C’era una volta un lupo, che uscì dal bosco e passò davanti a una casa.
Passò così vicino a una finestra, che sentì una voce parlare. Era la vo-
ce di una nonna che stava cullando il nipotino e gli diceva:
-Dormi, buono, non piangere, se no chiamo il lupo che ti mangerà!
A sentire queste parole, il lupo si rallegrò tutto e decise di fermarsi
là ad aspettare il buon bocconcino.
Aspetta e aspetta, ma la porta rimaneva sempre chiusa.
Ed ecco il lupo sentì il bambino piangere più forte di prima, e subito
dopo la voce della nonna che diceva:
-Buono, buono, bambino mio, non piangere! Non aver paura, se
viene il lupo cattivo, noi lo bastoneremo, e poi lo ammazzeremo!
Quando il lupo sentì dire questo, si arrabbiò moltissimo. Se ne andò
via subito di là, e intanto brontolava fra sé:
-A certa gente non si può mai credere! Dice una cosa, ma poi ne
vuole fare un’altra tutta diversa!
40. Sassuolo - settembre 2006
Sogni ad Hiroshima
In un cantiere Mitsubisci, l’operaia 389 lottava con tutta la
propria volontà per resistere al capogiro. Il suo compito
consisteva nel fare, a distanze ben precise, venti fori su certi nastri
d’acciaio lunghi un metro, del peso di circa cinque chilogrammi. I
pezzi di acciaio le venivano passati dalla vicina, n. 388,che
maneggiava una macchina tagliatrice ed era inoltre incaricata
della distribuzione del materiale.
L’operaia 389 era stata colta dal capogiro nel momento in cui
abbassava la leva per fare il diciassettesimo foro nel nastro
d’acciaio. All’improvviso aveva avuto la sensazione che il suolo
cominciasse a dondolarle sotto i piedi, mentre attorno a lei si era
fatto buio. Ora si teneva attaccata spasmodicamente alla leva, con
la destra. Le gambe non la reggevano più. Barcollò. Era ancora
cosciente della necessità di non svenire nel passaggio, largo
appena due passi, tra due file di macchine, perché avrebbe
sbattuto contro qualche spigolo.
41. Sassuolo - settembre 2006
Un occhio due occhi
C’era una volta un uomo che non faceva niente tutto il giorno:se ne stava seduto
ad aspettare e a sperare che gli capitasse un colpo di fortuna tale da renderlo
ricco in un momento e senza fatica.
Visse in tal modo per molti anni finché un giorno sentì parlare di un’isola abitata
da uomini con un occhio solo.
“Ecco finalmente. Questa sarà la mia fortuna” pensò l’uomo. “Devo recarmi in
quell’isola, catturare uno di quegli esseri con un occhio solo, portarmelo dietro e
mostrarlo durante la fiera: per vederlo, la gente pagherà volentieri due soldi a
testa, e in breve io diventerò ricco.”
Un giorno vendette quel poco che aveva, comprò una barca e partì. Dopo un
lungo viaggio giunse nell’isola degli uomini con un occhio solo e, appena sbarcato
vide che la gente aveva un solo occhio in mezzo alla fronte.
Ma anche la gente con un solo occhio si accorse che era arrivato un uomo con
due occhi e alcuni abitanti dell’isola si dissero: - Diavolo, questa sarà la nostra
fortuna! Catturiamolo e mostriamolo alla fiera. La gente per vederlo pagherà
volentieri due soldi a testa, e noi diventeremo presto ricchi!
Detto fatto, presero l’uomo con due occhi e lo portarono sulla piazza della fiera,
dove lo mostravano per due soldi a testa.
43. Sassuolo - settembre 2006
SCRITTURA SPONTANEA
Competenze
espositive
Recupero
lessicale e sintattico
Competenze di
trascrizione e revisione
Recupero
convenzioni
linguaggio
scritto
Discriminazione
fonemica
Analisi fonemica
Associazione
fonemi-grafemi
Recupero forme
ortografiche
Recupero allografico
Recupero pattern
grafo-motori
Efficienza (velocità)
neuromotoria
COMPONENTI
EFFETTRICI
DETTATO
44. Sassuolo - settembre 2006
INPUT UDITIVO
ANALISI UDITIVA
ANALISI FONOLOGICA
MEMORIA
FONOLOGICA
FASE ALLOGRAFICA
BUFFER
GRAFEMICO
PROGRAMMA MOTORIO
OUTPUT
MODELLO DIMODELLO DI
SCRITTURASCRITTURA
DETTATADETTATA
CONVERSIONE GRAF./FON.
45. Sassuolo - settembre 2006
Esperimento la copiaEsperimento la copia
La nebbiaLa nebbia
agl’irti colliagl’irti colli
piovigginandopiovigginando
sale e sottosale e sotto
il maestrale urlail maestrale urla
e biancheggiae biancheggia
il mar.il mar.
Tempo :42”Tempo :42”
Volte :4Volte :4
E’ detto delleE’ detto delle
frutta acerbe ofrutta acerbe o
degli stridori chedegli stridori che
producono unproducono un
effetto sgradevoleeffetto sgradevole
sui denti.sui denti.
Tempo : 45”Tempo : 45”
Volte: 5Volte: 5
46. Sassuolo - settembre 2006
Esperimento la copia 2Esperimento la copia 2
Woran denkstWoran denkst
du nur immerdu nur immer
wahrend derwahrend der
Stunde IchStunde Ich
habe schonhabe schon
manche schonemanche schone
Stunde beiStunde bei
euch.euch.
Tempo :55”Tempo :55”
Volte :15Volte :15
Tempo:65”Tempo:65”
Volte: 30Volte: 30
丗丝东
乌乍义
47. Sassuolo - settembre 2006
Classificazione degli errori di scrittura 1Classificazione degli errori di scrittura 1
Errori fonologici:Errori fonologici:
• Scambio di suoni
1. Omologhi es. pampina x bambina
2. Fonologicamente simili es. siume x fiume
3. Visivamente simili ed. dado x bado
4. Altri es. scambio di vocali
• Inversioni, migrazioni,metatesi: es. cimena x cinema, ebra x erba
• Omissioni
1. Lettere ( consonanti o vocali) es. mtita x matita
2. Sillabe es. tita x matita
3. Parti di parole es. termone x termosifone
• Inserzioni , epentesi
1. Lettere ( consonanti e vocali) es. ereba x erba
2. Sillabe es. paloletta x paletta
3. Reduplicazioni es. melolone x melone
• Riduzione di gruppo es. tota x torta
• Riduzione di dittonghi es. pede x piede
48. Sassuolo - settembre 2006
Classificazione degli errori di scrittura 2Classificazione degli errori di scrittura 2
Errori fonetici:Errori fonetici:
•Omissioni/ aggiunta di doppie es. pala x palla solle x sole
•Omissione / aggiunta di accento: es. citta x città mè x me
Errori ortograficiErrori ortografici:
•Errori di omofoni non omografi es. quore x cuore
•Fusioni illegali es. ilcane x il cane
•Separazioni illegali es. in sieme con vincere
•Spaziatura irregolare es. ilbambino mangia
•Omissione/aggiunta di h
•Grafemi inesatti o incompleti es. gnia/gna gla/glia
•Scambio di grafemi es. gna/glia
•Omissione/aggiunta di apostrofo
•Errata segmentazione sillabica
•Errata trascrizione delle regole ortografiche es. maiuscole, eccezioni
es. cie/ce,scie/sce
49. Sassuolo - settembre 2006
Classificazione degli errori di scrittura 3Classificazione degli errori di scrittura 3
Errori disgraficiErrori disgrafici
•Instabilità del carattere es. BamBIno
•Irregolarità nelle legature delle lettere
•Inversione delle lettere/ specularità della scrittura
Errori morfo-sintatticiErrori morfo-sintattici
•Errori di accordo es. le mela
•Errori di modificazione di parola
- per genere es. bimbe /bimbi
- per numero es. bimbo x bimbi
- per tempo dei verbi es. era x è
- per persona del verbo es. esco x usciamo
- per modo del verbo es. trascinarli x trascinandoli
•Errori di sostituzione/ omissione di morfemi es. del/al in/nel
•Errori di costruzione sintattica
•Errori nella punteggiatura
50. Sassuolo - settembre 2006
Classificazione degli errori diClassificazione degli errori di
scrittura 4scrittura 4
Errori lessicaliErrori lessicali
•Sostituzione di parole::
- dello stesso campo semantico es. fresca/tiepido- dello stesso campo semantico es. fresca/tiepido
- di altro campo semantico es. mela/matita- di altro campo semantico es. mela/matita
- per vicinanza fonologica es. usci x gusci- per vicinanza fonologica es. usci x gusci
•Ripetizione o aggiunta di parola
•Omissione di parola
53. Sassuolo - settembre 2006
Quali le cause degli errori diQuali le cause degli errori di
scrittura?scrittura?
•Difficoltà ad effettuare una adeguata segmentazione o analisi
fonologica.
•Difficoltà a mantenere in memoria la sequenza fonologica per
poterla tradurre graficamente in modo corretto.
•Difficoltà nel sistema di conversione fonema/grafema
•Povertà lessicale la conoscenza delle etichette lessicali
permette di non sovraccaricare la
memoria fonologica
•Difficoltà nella memorizzazione e nell’applicazione delle regole
ortografiche.
54. Sassuolo - settembre 2006
DisortografiaDisortografia
E’ disortografico il bambino, normodotato intellettivamente,E’ disortografico il bambino, normodotato intellettivamente,
senza deficit sensoriali o neurologici, senza gravi e conclamatesenza deficit sensoriali o neurologici, senza gravi e conclamate
patologie psicologiche ed esposto regolarmente al ciclo dipatologie psicologiche ed esposto regolarmente al ciclo di
apprendimento, commette un numero di errori nella scritturaapprendimento, commette un numero di errori nella scrittura
persistenti nel tempo ed invasivi.persistenti nel tempo ed invasivi.
55. Sassuolo - settembre 2006
DisgrafiaDisgrafia
Difficoltà specifica nell’esecuzione prassica del codice
scritto in presenza di competenze intellettive nell’ ambito
della norma, in assenza di deficit sensoriali e neurologici
e in presenza di un adeguato ambiente di istruzione
accademica.
56. Sassuolo - settembre 2006
DisgrafiaDisgrafia
Esiste disgrafia se la scrittura è:
•Eccessivamente lenta e affaticante
•Se la leggibilità è insufficiente
•Se il suo livello non è adeguato all’età e alle possibilità strumentali
del soggetto che scrive.
Si deve quindi osservare:
•Velocità di scrittura
•Pressione esercitata sul foglio
•Tendenza alla macro/ micro calligrafia ( scrittura irregolare per forma
e/o dimensione)
•Discontinuità del gesto ( presenza di interruzioni).
•Ritoccatura del segno già tracciato
•Direzionalità
•Andamento del tracciato ( scrittura in senso orario invece che antiorario)
•Inesatta legatura dei segni
•Distanza fra le parole.
68. Sassuolo - settembre 2006
La discalculia evolutivaLa discalculia evolutiva
Definizione: (Temple) “ La discalculia evolutiva è un disturbo delle
abilità numeriche ed aritmetiche che si manifesta in bambini di
intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici. Essa può
presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata”.
•Si stima che circa il 6% dei bambini in età scolare sia discalculico
•Secondo Bodian (1983) il 56% dei bambini con disturbi di lettura ha
difficoltà associate nell’ambito matematico.
•Discalculia acquisita: deficit nelle abilità numeriche e aritmetiche
instauratosi dopo un evento morboso.
•Acalculia : non acquisizione o perdita completa delle abilità numeriche
e aritmetiche.
69. Sassuolo - settembre 2006
Sistema aritmeticoSistema aritmetico
Sistema metacognitivo ( problem solving)
Permette al bambino, per esempio, di costruire una rappresentazione
del problema, costruire ipotesi di soluzione, ricercare gli algoritmi…
Sistema dei numeri
•Nome delle quantità - unità
- dici
- decine
•Transcodifica - sistema alfabetico
- sistema arabo
- sistema romano
Sistema del calcolo
•Segni delle operazioni
•Procedure del calcolo ( algoritmi)
•Fatti numerici ( tabelline)
70. Sassuolo - settembre 2006
Meccanismi lessicaliMeccanismi lessicali
Dettato di ducentoventuno realizzazione di 225; la risposta errata è
data dallo scrivere una o più cifre del numero sbagliate, mantenendo
inalterarata la classe di grandezza del numero.
Meccanismi sintatticiMeccanismi sintattici
Dettato di duecentoquarantadue realizzazione di 20042. L’errore non
comporta la sostituzione di una o più cifre, ma riguarda l’ordine di
grandezza ( classe) dei numeri.
71. Sassuolo - settembre 2006
Errori nella discalculiaErrori nella discalculia
Errori nel sistema dei numeriErrori nel sistema dei numeri
•Nel conteggio in avantiNel conteggio in avanti
•Nel conteggio all’indietroNel conteggio all’indietro
•Nella sequenza dei numeriNella sequenza dei numeri
•Nella transcodifica dei codiciNella transcodifica dei codici
arabo alfabetico scritto
arabo
alfabetico scritto
alfabetico orale
alfabetico orale
72. Sassuolo - settembre 2006
Errori nella discalculia 2Errori nella discalculia 2
Errori nel sistema del calcolo
•Nel calcolo mentale
•Nell’interpretazione del segno
45-
12=
57
15x
7 =
45
•Nella procedura del calcolo
37 x
25 =
185
74
259
4385+
7825=
11100
Manca il riporto
73. Sassuolo - settembre 2006
Errori nella discalculia 3Errori nella discalculia 3
•Nell’incolonnamento
Errori nel sistema del calcolo
325+
412=
3662
•Nei fatti aritmetici
Rottura dissociata fra sistema dei numeri e sistema del calcolo
ed anche tra sub funzioni es. procedure e fatti aritmetici
77. Sassuolo - settembre 2006
La diagnosiLa diagnosi
e la riabilitazionee la riabilitazione
78. Sassuolo - settembre 2006
•Una diagnosi certa viene effettuata alla fine della
II elementare. Importante comunque mettere in atto prima
misure che facilitino il percorso del bambino a rischio.
•Le figure che fanno diagnosi sono il neuropsichiatra
e/o lo psicologo e il logopedista.
•Per la diagnosi deve essere applicato il protocollo diagnostico
dell’ AID.
•Richiedere alla fine della consultazione una relazione scritta
dettagliata.
79. Sassuolo - settembre 2006
I tre pilastri dell’intervento sulI tre pilastri dell’intervento sul
bambino dislessicobambino dislessico
Il benessere, la motivazione, la salute psicologica e la forza nel
onvivere e nell’affrontare una situazione difficile, come è quella
un disturbo dell’ apprendimento.
I progressi nell’apprendimento, la possibilità di imparare, di
oltivare i propri interessi culturali, di poter accedere all’informazione
alle materie di studio.
Il miglioramento della propria situazione di difficoltà concreta nella
rittura, nella lettura, nel calcolo, per tentare di raggiungere il maggior
vello di capacità e di autonomia possibile.
80. Sassuolo - settembre 2006
Scuola e dislessiaScuola e dislessia
Misure che facilitano il percorso scolastico del bambino dislessico:
Diagnosi precoce
Corretta informazione alle insegnanti ai genitori al bambino stesso
Collaborazione scuola/ famiglia/ sanità
Attuazione di misure dispensative e compensative
81. Sassuolo - settembre 2006
Cosa è la rieducazione??
Aiutare un sistema a riappropriarsi di abilità già possedute,
che aveva mostrato di esercitare in modo efficiente e automatico.
In ambito evolutivo = promuovere l’acquisizione di abilità mai
possedute o che ritardano la loro comparsa.
Nel caso di ritardo o mancata comparsa di funzioni non ci sono
lesioni cerebrali ma è una architettura cellulare cerebrale
peculiare che porta a commettere errori.
Il cervello non sa di commettere errori ma pensa di funzionare
correttamente.
82. Sassuolo - settembre 2006
Riabilitazione cosa fare???
Esistono fondamentalmente due tipi di intervento:
1. Lavorare per il miglioramento delle prestazioni ( presunta
riorganizzazione delle funzioni o attivazione di funzioni
vicarianti ) potenziamento dei micro-processi ( strategia
bottom-up)
2. Operare sulle strategie impiegate dal soggetto per
l’effettuazione di un compito. ( strategie top- down)
83. Sassuolo - settembre 2006
La riabilitazione della lettura deve agire su due parametri:
•La correttezza
•La velocità
Per agire su questi parametri si può procedere attraverso
due tipi di training:
•Fonologico: si lavora sulla corrispondenza segno- suono.
Questo intervento permette di divenire più accurati nella
lettura di parole regolari e di non parole.
•Globale: si lavora sull’identificazione di parole come tutto
unico. In questo caso il bambino dovrebbe divenire più rapido
e capace di leggere parole anche irregolari già incontrate.
84. Sassuolo - settembre 2006
Lettura - il lettore scorretto -Lettura - il lettore scorretto -
•Lavoro sulla tipologia degli errori ( errori di suono, di recupero dei di/
trigrammi ecc.).
•Lavoro sugli errori di anticipazione ( lettura di liste di parole simili).
•Giudizio di correttezza ( decisione ortografica).
85. Sassuolo - settembre 2006
Lettura - il lettore lento-Lettura - il lettore lento-
•Lettura tachistoscopica : di sillabe semplici e complesse,
di/trigrammi, parole a complessità e lunghezza crescente.
•Lettura di frasi e brani a presentazione al computer temporizzata.
•Esercizi di anticipazione:
- a base fonologica ( una parola che comincia con me……….).
- a base lessicale ( un frutto ma……..)
- a base sintattica ( il cane mangia l’……….)
•Lettura ripetuta di liste di parole per stimolare la creazione del lessico
ortografico.
•Lettura di liste di parole semanticamente simili.
( per stimolare la previsione semantica).
86. Sassuolo - settembre 2006
Il recupero degli errori di scritturaIl recupero degli errori di scrittura
Il lavoro sugli errori fonologici: ( individuazione e intervento
precoce x stadi).
•Percezione e produzione del suono
•Memorizzazione della rappresentazione grafemica
•Associazione percezione/rappresentazione grafemica
•Automatizzazione del processo
Il lavoro sugli errori fonetici: (individuazione e intervento
precoce x stadi)
•Percezione / riconoscimento delle caratteristiche dei suoni
•Memorizzazione delle regole di rappresentazione
•Automatizzazione del processo.
87. Sassuolo - settembre 2006
Il recupero degli errori di scritturaIl recupero degli errori di scrittura
Lavoro sugli errori ortografici:
Lavoro sulle rappresentazioni grafemiche complesse
( digrammi e trigrammi)
•Memorizzazione del rapporto grafema/fonema facilitata graduale,
mirata, intensiva.
•Automatizzazione del processo
Memorizzazione delle regole di rappresentazione della
lingua italiana ( h, c/q, cie/ce)
•Spiegazione delle regole e del modello
•Uso di tabelle che favoriscono la memorizzazione
88. Sassuolo - settembre 2006
Intervento sulla disgrafiaIntervento sulla disgrafia
Intervento precoce: ( fase di apprendimento).
•Indurre precocemente una presa corretta
•Inserimento del corsivo alla fine del percorso di apprendimento delle
rappresentazioni fonema/grafema.
•Allenamento dell’atto grafico lento e graduale.
•Uso di strategie
•Scelta definitiva del carattere
Intervento tardivo: ( dopo l’apprendimento)
•Lavoro sugli errori di origine grafica
•Uso dello stampato maiuscolo
•Uso della tastiera
89. Sassuolo - settembre 2006
Quattro modi per intervenireQuattro modi per intervenire
sulla discalculia evolutivasulla discalculia evolutiva
•Intervento precoce con i bambini con difficoltà di
letto scrittura.
•Intervento globale sulle difficoltà di processamento
numerico e del calcolo.
•Training sulle abilità di transcodifica numerica
•Training sulle componenti specifiche dei numeri e del
calcolo e sugli strumenti compensativi.
90. Sassuolo - settembre 2006
Training sulle abilità diTraining sulle abilità di
transcodifica numericatranscodifica numerica
Le abilità di transcodifica vanno riabilitate per prime, perché il
bambino non può lavorare sui numeri se non è in grado di leggerli
e scriverli.
•Esercizi di conteggio in avanti e indietro per 1, 5 10
•Esercizi di riconoscimento di numeri
•Esercizi di scrittura assistita sui numeri ( es. con griglie)
•Lettura di numeri ( anche con aiuti)
•Ordinamento di numeri
•Esercizi sulla linea dei numeri
•Esercizi di transcodifica ( codice scritto- codice arabo ecc.)
91. Sassuolo - settembre 2006
Identificazione della struttura sintattica del numero
500807
dettato di 587
•Griglia con disposizione dei miscellanei
dettato di 24837.
73842
m c
Esempi di attivitàEsempi di attività
92. Sassuolo - settembre 2006
La riabilitazione del sistemaLa riabilitazione del sistema
del calcolodel calcolo
•Strategie per l’acquisizione dei fatti aritmetici
Reiterazione della tabellina; costruzioni di associazioni linguistiche e/o
visive; riduzione del numero degli items da memorizzare da 72 a 36
insegnando subito 3x2=2x3. Insegnamento solo di alcuni fatti con
funzione di pivot es. 6x8 = 5x8 (che il bambino ha memorizzato) + 8 = 48
•Strategie per l’acquisizione del calcolo mentale
Insegnamento esplicito di strategie di scomposizione e ricomposizione
dei numeri es. 7 + 9 = (7 +10-1)
•Strategie per l’acquisizione dei calcoli scritti
Uso di matrici, indicatori visivi ecc.
94. Sassuolo - settembre 2006
Le misure compensativeLe misure compensative
•Uso di strumenti che permettono di compensare la debolezza
funzionale del disturbo
•Diminuiscono il carico delle difficoltà a svolgere parti automatiche delle
procedure, permettendo in questo modo al bambino di liberare
l’attenzione per compiti cognitivi più complessi.
•Sono considerate come una sorta di protesi
•Non hanno alcun effetto sul contenuto cognitivo, ma permettono di
svolgere attività ripetitive con precisione e velocità maggiore dell’uomo.
95. Sassuolo - settembre 2006
Limiti delle misure compensativeLimiti delle misure compensative
Non sono disponibili per ogni tipo di attività
Non modificano alcune caratteristiche tipiche dei DSA
es. la lentezza operativa
96. Sassuolo - settembre 2006
Elenco dei principali strumentiElenco dei principali strumenti
compensativicompensativi
•Video scrittura
•Audioregistratore
•Libro parlato
•Scanner di varia natura
•Enciclopedia informatica multimediale
•Sintesi vocale
•Calcolatrice
•Tavola pitagorica ecc.
97. Sassuolo - settembre 2006
Le misure dispensativeLe misure dispensative
•Prove orali al posto di scritte
•Prove più corte o tempo maggiore
•Minor quantità di lavoro a casa
•Dispensa da alcune prestazioni es. lettura a voce alta, scrittura veloce
sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario, studio
mnemonico delle tabelline.
•Dispensa dallo studio di lingue straniere e lingue morte ( almeno in
forma scritta).
98. Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltàQuali aiuti per le difficoltà
di lettura?di lettura?
99. Sassuolo - settembre 2006
Bassa tecnologia:Bassa tecnologia:
•Utilizzare il segna riga
•Cambiare la grandezza del carattere
•Cambiare la spaziatura
•Cambiare il colore
100. Sassuolo - settembre 2006
Audioregistratore con cuffiaAudioregistratore con cuffia
( media tecnologia)( media tecnologia)
Consente: di ascoltare brevi testi per l’esecuzione di
compiti in classe ( ad esempio il testo dei problemi).
In questo modo il soggetto dislessico può riesaminare il
testo di un problema tante volte quanto ritiene necessario
esattamente alla stregua di un buon lettore che rilegge il
problema tutte le volte che vuole.
Richiede: capacità di usare i tasti di un audioregistratore per
mandare indietro il nastro o ascoltare il brano richiesto.
101. Sassuolo - settembre 2006
Libro parlatoLibro parlato
( alta tecnologia)( alta tecnologia)
Consente: di ridurre al minimo lo sforzo di lettura e di
poter sfruttare prevalentemente l’ascolto per studiare e
acquisire informazioni. Viene attuato attraverso la
registrazione su disco dei libri di studio affidandosi ad una
organizzazione che realizza il trasferimento dalla carta al
supporto uditivo.
Richiede: capacità di usare l’audioregistratore.
102. Sassuolo - settembre 2006
Enciclopedia informaticaEnciclopedia informatica
multimediale in CD-ROMmultimediale in CD-ROM
Consente: di supportare lo studio delle materie scolastiche
attraverso l’ascolto di brani registrati su disco, la visione di
video e di documentari su argomenti specifici.
Richiede: padronanza del computer, in particolare del mouse
e conoscenza dei modelli di ricerca informatica.
103. Sassuolo - settembre 2006
Scanner di varia naturaScanner di varia natura
( alta tecnologia)( alta tecnologia)
Consente: di trasferire su video righe o pagine di libro o
di giornale e successivamente di ascoltarle in voce.
Richiede: competenza specifica nell’uso degli
strumenti informatici.
104. Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltàQuali aiuti per le difficoltà
di scrittura?di scrittura?
105. Sassuolo - settembre 2006
Bassa tecnologia:Bassa tecnologia:
•Carta copiativa
•Accettare uso dello stampato
•Adattare il foglio con righe o quadretti o
spaziatura particolare.
Media tecnologia:Media tecnologia:
•Registratore al posto degli appunti
106. Sassuolo - settembre 2006
-controllo ortografico: consente di identificare le parole che
non sono scritte in forma ortografica corretta
-predittore ortografico : prevede a seconda delle prime lettere
digitate
la parola che il soggetto sta per scrivere sulla base del lessico di
ciascun soggetto e della frequenza di utilizzo di quella singola
parolaConsente: di economizzare lo sforzo per scrivere testi
rende disponibili le lettere; allena le competenze ortografiche
attraverso l’impegno di processi di decisione lessicale
(correttore ortografico); permette testi puliti e più controllabili.
Richiede: conoscenza della tastiera, capacità di digitazione,
capacità anche limitata di analizzare le componenti fonologiche
delle parole e conoscenza dei loro corrispettivi grafici.
Videoscrittura con i suoi supporti:Videoscrittura con i suoi supporti:
( alta tecnologia)( alta tecnologia)
107. Sassuolo - settembre 2006
Sintesi vocaleSintesi vocale
( alta tecnologia)( alta tecnologia)
Consente: di trasformare il parlato continuo in video scrittura
attraverso l’uso di un microfono che riconosce la voce di
ciascun individuo. In pratica consente di evitare l’uso della
tastiera nella scrittura diretta.
Richiede: buona capacità di costruire enunciati ben
formati e di controllare adeguatamente la loro realizzazione
scritta.
108. Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltàQuali aiuti per le difficoltà
nella matematica?nella matematica?
109. Sassuolo - settembre 2006
Tavola pitagoricaTavola pitagorica
( bassa tecnologia)( bassa tecnologia)
Consente: di recuperare il risultato delle moltiplicazioni
fra numeri a cifra singola evitando il recupero del fatto
aritmetico. Introduce anche elementi di rappresentazione
del compito che ne favorisce la elaborazione cognitiva e
facilitano successive elaborazioni concettuali es. reversibilità
2x3 = 3x2 ; interdipendenza delle diverse sequenze di
moltiplicazioni.
Richiede: capacità di leggere correttamente i numeri a due
cifre e di utilizzare una tavola a doppia entrata.
110. Sassuolo - settembre 2006
•La linea dei numeri
•Tavole sottrattive e additive
•Tabelle con le formule
•La linea delle misure
•La linea dei pesi ecc.
( bassa tecnologia)( bassa tecnologia)
116. Sassuolo - settembre 2006
CalcolatriceCalcolatrice
( media tecnologia)( media tecnologia)
Consente: di recuperare il risultato di qualsiasi calcolo
Richiede: capacità di digitare i numeri in modo corretto,
conoscenza dei segni delle operazioni, conoscenza di
alcune regole operative delle operazioni ( rapporto tra
sottraendo e minuendo o tra dividendo e divisore).
117. Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltàQuali aiuti per le difficoltà
nello studio?nello studio?
118. Sassuolo - settembre 2006
Lo studioLo studio
•E’ utile predisporre periodicamente percorsi sulle abilità di studio,
sulle tecniche di prendere appunti, sulla preparazione di mappe
concettuali, di schemi, sulle sottolineature.
•E’ utile usare forme differenziate di apprendimento ( esperienze,
esperimenti, filmati, CD interattivi, riflessioni di gruppo) per favorire
la memorizzazione e il recupero dei contenuti, che non vengono in
questo modo appresi solo attraverso materiale scritto).
•Bisogna prevedere meno quantità di studio a casa per gli alunni
dislessici e soprattutto è importante che quello che viene dato da
studiare sia già stato affrontato e chiarito in classe in modo che la
lettura non sia a prima vista
119. Sassuolo - settembre 2006
Lo studioLo studio
•E’ importante programmare le interrogazioni
•Se è possibile evitare di dover memorizzare date o liste di nomi,
stimolare il bambino a guardare su legende o griglie i dati
mnemonici da ricordare e stimolare invece il ragionamento e
la riflessione.
•E’ utile il lavoro di gruppo con tutor coetanei che leggono e
scrivono ( scelti se è possibile dal ragazzo in difficoltà).
121. Sassuolo - settembre 2006
La grammaticaLa grammatica
•I ragazzi dislessici incontrano grande difficoltà a
ricordare le classificazioni grammaticali in genere e tutto
quanto riguarda la grammatica funzionale: i nomi dei
complementi, la distinzione tra i predicati, ecc.
• E’ importante quindi non abusare della grammatica ma
selezionare gli aspetti più significativi e tralasciare gli altri.
•Le lezioni di grammatica di gruppo su materiali che attivano
conflitti cognitivi e che portano i ragazzi a riflettere sull’uso
e le funzioni delle parole ( cloze, lettura con parole
sottolineate di cui capire il senso) sono le più utili per gli
alunni dislessici.
124. Sassuolo - settembre 2006
Quali aiuti per le difficoltàQuali aiuti per le difficoltà
nello studio delle linguenello studio delle lingue
straniere?straniere?
125. Sassuolo - settembre 2006
L’OPACITA’ VOCALICA DELLA
LINGUA INGLESE
u cut (tagliare)
o come(venire)
ou country
(campagna)
oo blood
/ɛ/ Mary
/i/ Village
/o/ law
/ɔ/ what
/ǽ/ man
IL FINLANDESE E’ TOTALMENTE TRASPARENTE
/ʌ/ [a]
128. Sassuolo - settembre 2006
La lingua stranieraLa lingua straniera
•Non solo sono da concordare i suoni, con le lettere, ma occorre
anche ricordare il significato delle parole per poter scegliere il
modo corretto di scriverle.
•Inoltre anche la struttura frasale è diversa da lingua a lingua e
va memorizzata. Es. in inglese il verbo in fondo ecc.
•Quindi alcuni bambini dislessici specie quelli che hanno avuto
disturbi nell’area del linguaggio possono avere difficoltà anche nella
comunicazione orale nella lingua straniera anche se in genere tali
difficoltà sono comunque minori che nella lingua scritta.
129. Sassuolo - settembre 2006
La lingua stranieraLa lingua straniera
Aspetti della dislessia reputati maggiormente suscettibili di influire
negativamente:
1. Debolezza dell’elaborazione fonologica
2. Limitazioni a livello della memoria di lavoro
3. Scarsa discriminazione uditiva
4. Tendenza alla confusione in campo sintattico
5. Scarsa capacità di percepire e mantenere una sequenza di tipo uditivo
130. Sassuolo - settembre 2006
Giustizia in ambiente educativo non è
dare a tutti la stessa cosa, ma dare ad
ognuno ciò di cui ha bisogno ……..
Editor's Notes
Non solo ad un certo punto il bambino non solo si deve rappresentare una struttura fonologica che diventa via via più complessa, parole più lunghe e con gruppi, ma deve rappresentarsi delle corrispondenze tra fonemi e grafemi che non sono più biunivoche. Infatti nella parola lupo ad ogni fonema corrisponde un grafema, così non avviene nella parola chiesa dove il fonema K viene reso con l’artificio dell’uso dell’h. o nella parola ciglia dove addirittura un singolo suono (gl) viene reso con tre grafemi. Si parla in questo senso di trasparenza di una lingua e l’italiano sappiamo è trasparente ma non troppo. Abbiamo i digrammi e i trigrammi, alcuni suoni vedi K rappresentati in modi diversi es. c q o suoni diversi rappresentati nello stesso modo es. S z ts dz.
Allora che cosa è che serve per apprendere a leggere e scrivere. Negli ultimi anni è diventato sempre più frequente vedere le insegnanti della scuola materna lavorare sul linguaggio e sulla fonologia e sulla metafonologia. Negli anni precedenti invece si tendeva ad enfatizzare come principali prerequisiti all’apprendimento quegli aspetti che qui vengono definiti come prerequisiti esecutivi non considerando invece il vero nucleo del problema che è quello dei prerequisiti costruttivi .
Infatti è banale dirlo ma per imparare a leggere e scrivere il bambino deve ……….. E queste operazioni sono il nucleo fondamentale della lingua scritta e molti bambini iniziano a fare queste operazioni già nella scuola materna
Qui vediamo raggruppate tutta una serie di attività metafonologiche ( riflessione sulla fonologia della lingua capacità di manipolare parti di parole) che andrebbero effettuate nella scuola materna e anche nella scuola elementare per permettere al bambino di fare quello che dicevamo prima cioè rappresentarsi la struttura fonologica delle parole. E’ chiaro che come vedevamo prima nel bambino sillabico la rappresentazione parte dalla sillaba per i motivi che abbiamo detto ed è importante seguire anche nella scuola materna questo percorso. Quando si lavora sui fonemi che abbiamo visto essere impossibili da pronunciare separati dalla vocale conviene partire dai fonemi che in fonologia si dicono continui che permettono al bambino più facilmente di percepirli fonderli e segmentarli es. s f v m n l r ecc. non mi dettaglio sui giochi ci sono ormai molti libri che in modo molto creativo e vario propongono attività metafonologiche. Rimarco solo l’importanza di lavorare sempre prima sulle attività metafonologiche globali. Bastimento.
Ma io voglio spendere 5 minuti del mio tempo per dire che è molto importante ancora prima di lavorare sulla metafonologia cercare di ascoltare i bambini come parlano; è infatti fondamentale che il bambino dopo i 4 anni di età abbia una fonologia della lingua orale ben strutturata perché se abbiamo capito che la lingua scritta rappresenta la lingua orale e chiediamo al bambino di rappresentarsi la fonologia della lingua come potrà fare questo se l’aspetto automatico del linguaggio che è quello della produzione non è ancora stabilizzato. E allora io dico sempre alle maestre di scuola materna, ma ritengo importante farlo anche all’inizio della prima elementare di ascoltare il linguaggio. Eventualmente servizi sanitari. Predittore negativo. Lessico è un predittore importante per lo sviluppo dei sistemi di scrittura. Importante l’ambiente…. Vi faccio vedere con un esempio perché……..
Il modello si riferisce alla lettura di parole e non contempla i processi “alti”. Il peso del lessico ortografico è largamente correlato alla particolare ortografia delle lingue es. lingua inglese; lingue con mappature irregolari. 1- Sistema di analisi visiva: la parola viene rappresentata in forma iconica in un magazzino x 250 ms. per operazioni di: Identificazione della forma complessiva della parola o del suo perimetro esterno Segmentazione grafemica della stringa ( identificazione delle singole lettere- processo che avviene in parallelo- categorizzazione delle lettere ( es. caratteri invarianti tra diversi font ) – codifica della posizione della lettera- = perimetro; numero di lettere; loro identità- loro ordine posizionale). Dopo questa analisi si può scegliere due vie: Lessico entrata visivo: processi di ricerca all’interno del lessico ortografico di input ( dizionario in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma visiva) es. lama lana . Sistema semantico: magazzino a lungo termine in cui ogni data parola è associata ad un corrispettivo significato. Lessico di uscita fonologico: l’estrazione del significato della parola nel sistema semantico viene poi utilizzata come input per iniziare un processo di ricerca all’interno del lessico fonologico in uscita che è un altro magazzino a lungo termine (MLT) o dizionario in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma verbale o più esattamente fonologica. Buffer fonemico : prevede che la struttura fonologica sia trasformata in un codice fono-articolatorio . II via Dopo sistema di analisi visivo: Conversione scritto/suono: processi di transcodifica grafema/fonema in cui ad ogni dato valore grafemico, a partire da sinistra a destra, viene assegnato il corrispondente valore fonemico. La freccia rossa indica come sostengono alcuni autori Stella Brizzolara che un bambino potrebbe iniziare un’analisi seriale es alb…. Perché non in grado di seguire la via visiva, ma poi ad un certo punto indirizzare la ricerca al lessico fonologico per completare la parola albero ( i bambini a 6 anni Hanno già molte parole nel loro lessico fonologico). La freccia marrone si riferisce alla possibilità di leggere una parola per via visiva senza passare dal sistema semantico via diretta iperlessia dei bambini con ritardo mentale.