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I colori per la
“libertà”:
i bambini e l’arte
Enzo Catarsi
Pistoia 28 giugno 2012
Gli scarabocchi dei bambini
2

 La concezione storicamente subalterna del bambino




come inferiore all’adulto ed essere imperfetto in
attesa di costruire la propria adultità ha condizionato
anche l’interpretazione del disegno infantile.
Quest’ultima è sempre stata fatto sulla base di una
comparazione adultocentrica, tesa a paragonare gli
scarabocchi dei bambini ed i disegni degli adulti.
I primivengono giudicati come imperfetti, nell’attesa
che il bambino raggiunta la capacità di
rappresentare figurativamente e realisticamente il
reale.

Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
I segni grafici come atti dell’intelligenza
3

 Oggi l’atteggiamento comincia ad essere



Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

diverso, considerato che maggiore attenzione
viene prestata ai processi mentali ed alla
creatività dei bambini.
Anche per questo – scrive Tilde Giani Gallino
(2012, 19) – occorre smettere di chiamare
scarabocchi (o pasticci) i tentativi precoci di
rappresentare il mondo da parte dei più piccoli,
sostituendoli invece con termini adeguati. I
segni grafici prodotti dai bambini, anche
piccolissimi, con i loro tratti rotatori o anche
lineari, sono, infatti, frutto di impegno ed atti di
intelligenza.
I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
I segni grafici come atti dell’intelligenza
4

 Il bambino infatti impara a conoscere il mondo e


tutti gli elementi che lo compongono costruendosi
delle immagini mentali di questi ultimi.
Ovviamente tale processo rappresentativo è
favorito dal fatto che egli può disegnare tutti questi
elementi, con segni che per lui hanno specifici e
sicuri significati. Quando, in effetti, il bambino fa dei
segni grafici, quasi sempre incomprensibili
all’adulto, rappresenta degli elementi dei reale ed è
così aiutato a fissarli nella sua mente, con immagini
mentali che promuovono e favoriscono il suo
pensiero visivo.

Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
I segni grafici come atti dell’intelligenza
5

 In conclusione quelli che noi chiamiamo scarabocchi





per il bambino rappresentano oggetti del reale e
possono essere il gatto di casa, il cane oppure il
cielo o la stessa mamma.
Ecco perchè è importante ascoltare molto
attentamente i bambini mentre disegnano, per
capire cosa loro intendono significare e per
incoraggiarli a continuare nel loro lavoro.
Il fatto di essere incoraggiati li rassicura ed aumenta
la loro autostima, considerato, fra l’altro, che nel
momento in cui iniziano a disegnare cominciano
anche a parlare, a camminare e tengono molto alla
considerazione dell’adulto (Giani Gallino, 2008).

Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
I bambini e i colori delle emozioni
6

 Il mondo dell’infanzia ha indubbiamente



rappresentato un punto di riferimento per molti
pittori del Novecento, da Picasso a Klee, da
Kandiskij a Mirò, che si pongono l’obiettivo di
ricercare nuove prospettive e di creare nuovi
canoni estetici.
Ernst Gombrich nella sua opera La storia dell’arte,
rileva lucidamente come i tradizionali canoni della
“fedeltà alla natura” oppure della “bellezza ideale”
non potessero più costituire dei punti di
riferimento, essendo sempre più considerati privi
di innovatività espressiva.

Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
I bambini e i colori delle emozioni
7

 Frattanto l’attenzione per il mondo infantile è



Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

promossa anche dalla psicoanalisi, che in
generale influenza il mondo culturale ed artistico.
In ogni caso vero che i pittori a cui ci siamo riferiti
sono interessati proprio all’espressività grafica
dei bambini, in quanto espressione della loro vita
interiore e dei loro sentimenti.
L’interesse prioritario di questi artisti, infatti, è
quello di andare oltre la tradizionale
raffigurazione realistica della realtà, per trovare
forme, segni e colori che consentano di
esprimere emozioni e sentimenti e più in
generale il mondo interiore delle persone.

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Gli artisti della vita interiore
8

 Il comune denominatore degli artisti moderni –



scrive al riguardo Massimo Ammaniti (2004, 24) –
era il rifiuto dell’imitazione della realtà esterna per
andare a sondare la vita interiore, fatta di quei
sentimenti e di quelle emozioni che l’arte infantile
sembrava distillare in quantità.
L’infanzia diveniva ai loro occhi un periodo mitico
della vita, in cui era ancora vivo il linguaggio dei
sentimenti, che poteva riemergere
successivamente nei ricordi, nelle ricostruzioni e
nelle immaginazioni adulte.

Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
“Il Bello, Mirò, i bambini….”
9

 Appare pertanto evidente la vicinanza



Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

della esperienza grafica e pittorica dei
bambini
con
quella
dei
pittori
contemporanei
Questa è in effetti la prima ragione che
mi ha indotto a proporre il progetto “Il
Bello, Mirò, i bambini….”

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Educare gioiosamente al bello
10

 L’idea alla base di questo progetto è

quello di stimolare gli adulti ad educare i
bambini – “gioiosamente” - al bello, fin
dai loro primi anni di vita. L’intento, in
effetti, è anche quello di educare ad una
concezione “positiva” della vita, di
avvicinare al “pensare positivo” a cui ci
richiama quel giovane “filosofo” del
secolo scorso che amiamo molto citare.

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
La gioia di vivere di Mirò
11

 In questa prospettiva, allora, “naturale” è
venuto il richiamo a Mirò ed alla sua
pittura, ai colori caldi che caratterizzano
le sue opere e che ci propongono una
visione “gioiosa” della vita e del mondo,
aiutandoci a vederli in maniera anche
critica e distaccata.

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
La pittura-poesia di Mirò
12

 Come ha scritto efficacemente Marco Dallari a questo

proposito «Mirò dipinge la gioia attraversando le forme
e i colori come se corresse al rallentatore. La sua è
una “pittura-poesia” intessuta di sottili giochi lineari e
cromatici che rimandano al mondo dell’infanzia,
all’innocenza, all’innocenza dell’età adolescenziale,
quando tutto sembra sospeso in una dimensione
spazio-temporale lontana dalle lotte e dagli affanni
della realtà quotidiana. Sia nei passaggi reali, sia in
quelli visibili dalle finestre aperte sul panorama
interiore, la pittura di Mirò è sempre lirica: parla di
gioia di vivere e di gioia dello sguardo» (Dallari, 2002,
104).

Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
La divergenza di Mirò e dei bambini
13

 Proprio per questo la scelta è caduta su Mirò, il

quale, meglio di altri, può insegnare con le sue
opere che il mondo può essere rappresentati
con forme e colori “molteplici” e del tutto
“personali”. Molti hanno accostato – e per più
versi - Mirò ai bambini, per la loro “naturale”
capacità di divergenza e per l’uso
consuetudinario della rappresentazione
metaforica, che larga parte trova anche
nell’opera dell’artista catalano. Questo, fra l’altro,
è un modo per educare i bambini allo “spirito
critico” ed alla libertà di espressione.

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Aiutare i bambini a diventare “liberi”
14

 Molto convincenti, peraltro, appaiono le parole di

Gianfranco Staccioli quando – recentemente – ha
scritto: «Le “opere aperte” dei bambini presentano
spesso dei tentativi di comunicazione che utilizzano
spostamenti e parallelismi, come avviene in molte
opere artistiche. Se così stanno le cose, dobbiamo
dire che i bambini vanno aiutati a disegnare l’esplicito
e l’implicito, il visivo e il percettivo, lo statico e il
mutevole, il realistico e il simbolico (che è poi la
ricerca costante che fanno anche gli artisti adulti). Chi
disegna va aiutato a divenire “libero” dai
condizionamenti e dagli stereotipi» (Staccioli, 2011,
12).

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Obiettivi
15

 Educare al bello facendolo vivere ai bambini




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tramite la visione di immagini di Mirò, che dei
segni e del colore fanno la loro caratteristica
principale
Promuovere una prima esperienza di
educazione estetica
Favorire l’arricchimento estetico del contesto
ambientale (magari anche con riproduzioni di
arte di Mirò)

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Obiettivi
16

 Promuovere il pensiero divergente del




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bambino, facendogli vedere come un
pittore famoso riproduce la realtà con
segni molto personali e non
assolutamente “figurativi”
Conoscere e “lavorare” i segni ed i colori
in maniera assolutamente creativa
Manipolazione e pasticciamento di
materiali diversi, tesi allo sviluppo della
prensione fine

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Il progetto Play Mirò
17

 Un percorso essenziale nella realizzazione del

progetto sarà costituito dall’uso di Play Mirò, che è un
progetto – utilizzabile in rete, anche per i bambini dai 2
anni in poi - di contenuti interattivi sulla figura e l’opera
di Mirò. Fondato su una architettura modulare mette a
disposizione tre prospettive complementari di
approccio all’opera del grande artista: Video, attività ed
“esplorazioni”. Play Mirò contempla la possibilità di un
utilizzo diversificato sia di tipo individuale, che familiare
che scolastico. Play Mirò costituirà uno strumento
fondamentale di questo progetto, che però dovrà
caratterizzarsi anche per altre attività ed esperienze
offerte ai bambini.

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Le emozioni della pittura
18

 I bambini piccoli – ma non solo – dipingono con le
dita, schizzando il foglio con i colori o lasciando
che il colore diluito possa spostarsi da un posto
all’altro. Allo stesso modo potremo chiedere ai
bambini di chiudere gli occhi e di dipingere
ascoltando il loro respiro e facendosi guidare
dalle loro emozioni. Una volta aperti gli occhi i
bambini diranno cosa rappresenta ciò che hanno
disegnato.

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
L’autoritratto di Mirò e dei bambini
19

 Possiamo pensare ad un’altra esperienza con cui i

bambini più grandi studiano le diverse parti degli
elementi che compongono il viso, a partire
dall’autoritratto di Mirò, che abbiamo utilizzato come
immagine guida per questo progetto. Dopo aver
osservato il volto allo specchio, i bambini disegnano
sul foglio il proprio viso; in seguito l’insegnante
propone di disegnare occhi, naso e bocca in altri modi.
L’autoritratto di Mirò potrà essere osservato, analizzato
e riprodotto nella maniera più diversificate. I bambini
potranno essere invitati a dipingere il proprio
autoritratto oppure anche il ritratto di un loro
compagno.

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
L’autoritratto di Mirò e dei bambini
20

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Il nome creativo
21

 Allo stesso modo, partendo dall’esempio di

Mirò, il quale utilizzava il proprio nome non
solo per firmare le opere, ma anche come
fulcro delle medesime, potremmo proporre ai
bambini più grandi della scuola dell’infanzia
che, generalmente, scrivono il proprio nome
a stampatello, di costruire un’opera pittorica
a partire dai segni del proprio nome.

Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Le forme delle gocciole
22

 In questa medesima prospettiva di

utilizzazione delle tecniche dell’artista, i
bambini più grandi potrebbero essere
invitati a gettare i colori su tele tenute in
verticale, per verificare le conseguenze
del gocciolamento, con i segni e le forme
che produce.

Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze

I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
Tempi
23

 La ricerca-azione sarà realizzata nel corso
degli anni scolastici 2011-2012 e 20122013.

 A settembre 2013 è previsto un convegno
nell’ambito del quale presentare i risultati
del progetto.

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I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
24

Grazie per l’attenzione

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  • 1. I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte Enzo Catarsi Pistoia 28 giugno 2012
  • 2. Gli scarabocchi dei bambini 2  La concezione storicamente subalterna del bambino   come inferiore all’adulto ed essere imperfetto in attesa di costruire la propria adultità ha condizionato anche l’interpretazione del disegno infantile. Quest’ultima è sempre stata fatto sulla base di una comparazione adultocentrica, tesa a paragonare gli scarabocchi dei bambini ed i disegni degli adulti. I primivengono giudicati come imperfetti, nell’attesa che il bambino raggiunta la capacità di rappresentare figurativamente e realisticamente il reale. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 3. I segni grafici come atti dell’intelligenza 3  Oggi l’atteggiamento comincia ad essere  Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze diverso, considerato che maggiore attenzione viene prestata ai processi mentali ed alla creatività dei bambini. Anche per questo – scrive Tilde Giani Gallino (2012, 19) – occorre smettere di chiamare scarabocchi (o pasticci) i tentativi precoci di rappresentare il mondo da parte dei più piccoli, sostituendoli invece con termini adeguati. I segni grafici prodotti dai bambini, anche piccolissimi, con i loro tratti rotatori o anche lineari, sono, infatti, frutto di impegno ed atti di intelligenza. I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 4. I segni grafici come atti dell’intelligenza 4  Il bambino infatti impara a conoscere il mondo e  tutti gli elementi che lo compongono costruendosi delle immagini mentali di questi ultimi. Ovviamente tale processo rappresentativo è favorito dal fatto che egli può disegnare tutti questi elementi, con segni che per lui hanno specifici e sicuri significati. Quando, in effetti, il bambino fa dei segni grafici, quasi sempre incomprensibili all’adulto, rappresenta degli elementi dei reale ed è così aiutato a fissarli nella sua mente, con immagini mentali che promuovono e favoriscono il suo pensiero visivo. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 5. I segni grafici come atti dell’intelligenza 5  In conclusione quelli che noi chiamiamo scarabocchi   per il bambino rappresentano oggetti del reale e possono essere il gatto di casa, il cane oppure il cielo o la stessa mamma. Ecco perchè è importante ascoltare molto attentamente i bambini mentre disegnano, per capire cosa loro intendono significare e per incoraggiarli a continuare nel loro lavoro. Il fatto di essere incoraggiati li rassicura ed aumenta la loro autostima, considerato, fra l’altro, che nel momento in cui iniziano a disegnare cominciano anche a parlare, a camminare e tengono molto alla considerazione dell’adulto (Giani Gallino, 2008). Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 6. I bambini e i colori delle emozioni 6  Il mondo dell’infanzia ha indubbiamente  rappresentato un punto di riferimento per molti pittori del Novecento, da Picasso a Klee, da Kandiskij a Mirò, che si pongono l’obiettivo di ricercare nuove prospettive e di creare nuovi canoni estetici. Ernst Gombrich nella sua opera La storia dell’arte, rileva lucidamente come i tradizionali canoni della “fedeltà alla natura” oppure della “bellezza ideale” non potessero più costituire dei punti di riferimento, essendo sempre più considerati privi di innovatività espressiva. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 7. I bambini e i colori delle emozioni 7  Frattanto l’attenzione per il mondo infantile è  Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze promossa anche dalla psicoanalisi, che in generale influenza il mondo culturale ed artistico. In ogni caso vero che i pittori a cui ci siamo riferiti sono interessati proprio all’espressività grafica dei bambini, in quanto espressione della loro vita interiore e dei loro sentimenti. L’interesse prioritario di questi artisti, infatti, è quello di andare oltre la tradizionale raffigurazione realistica della realtà, per trovare forme, segni e colori che consentano di esprimere emozioni e sentimenti e più in generale il mondo interiore delle persone. I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 8. Gli artisti della vita interiore 8  Il comune denominatore degli artisti moderni –  scrive al riguardo Massimo Ammaniti (2004, 24) – era il rifiuto dell’imitazione della realtà esterna per andare a sondare la vita interiore, fatta di quei sentimenti e di quelle emozioni che l’arte infantile sembrava distillare in quantità. L’infanzia diveniva ai loro occhi un periodo mitico della vita, in cui era ancora vivo il linguaggio dei sentimenti, che poteva riemergere successivamente nei ricordi, nelle ricostruzioni e nelle immaginazioni adulte. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 9. “Il Bello, Mirò, i bambini….” 9  Appare pertanto evidente la vicinanza  Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze della esperienza grafica e pittorica dei bambini con quella dei pittori contemporanei Questa è in effetti la prima ragione che mi ha indotto a proporre il progetto “Il Bello, Mirò, i bambini….” I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 10. Educare gioiosamente al bello 10  L’idea alla base di questo progetto è quello di stimolare gli adulti ad educare i bambini – “gioiosamente” - al bello, fin dai loro primi anni di vita. L’intento, in effetti, è anche quello di educare ad una concezione “positiva” della vita, di avvicinare al “pensare positivo” a cui ci richiama quel giovane “filosofo” del secolo scorso che amiamo molto citare. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 11. La gioia di vivere di Mirò 11  In questa prospettiva, allora, “naturale” è venuto il richiamo a Mirò ed alla sua pittura, ai colori caldi che caratterizzano le sue opere e che ci propongono una visione “gioiosa” della vita e del mondo, aiutandoci a vederli in maniera anche critica e distaccata. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 12. La pittura-poesia di Mirò 12  Come ha scritto efficacemente Marco Dallari a questo proposito «Mirò dipinge la gioia attraversando le forme e i colori come se corresse al rallentatore. La sua è una “pittura-poesia” intessuta di sottili giochi lineari e cromatici che rimandano al mondo dell’infanzia, all’innocenza, all’innocenza dell’età adolescenziale, quando tutto sembra sospeso in una dimensione spazio-temporale lontana dalle lotte e dagli affanni della realtà quotidiana. Sia nei passaggi reali, sia in quelli visibili dalle finestre aperte sul panorama interiore, la pittura di Mirò è sempre lirica: parla di gioia di vivere e di gioia dello sguardo» (Dallari, 2002, 104). Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 13. La divergenza di Mirò e dei bambini 13  Proprio per questo la scelta è caduta su Mirò, il quale, meglio di altri, può insegnare con le sue opere che il mondo può essere rappresentati con forme e colori “molteplici” e del tutto “personali”. Molti hanno accostato – e per più versi - Mirò ai bambini, per la loro “naturale” capacità di divergenza e per l’uso consuetudinario della rappresentazione metaforica, che larga parte trova anche nell’opera dell’artista catalano. Questo, fra l’altro, è un modo per educare i bambini allo “spirito critico” ed alla libertà di espressione. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 14. Aiutare i bambini a diventare “liberi” 14  Molto convincenti, peraltro, appaiono le parole di Gianfranco Staccioli quando – recentemente – ha scritto: «Le “opere aperte” dei bambini presentano spesso dei tentativi di comunicazione che utilizzano spostamenti e parallelismi, come avviene in molte opere artistiche. Se così stanno le cose, dobbiamo dire che i bambini vanno aiutati a disegnare l’esplicito e l’implicito, il visivo e il percettivo, lo statico e il mutevole, il realistico e il simbolico (che è poi la ricerca costante che fanno anche gli artisti adulti). Chi disegna va aiutato a divenire “libero” dai condizionamenti e dagli stereotipi» (Staccioli, 2011, 12). Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 15. Obiettivi 15  Educare al bello facendolo vivere ai bambini   Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze tramite la visione di immagini di Mirò, che dei segni e del colore fanno la loro caratteristica principale Promuovere una prima esperienza di educazione estetica Favorire l’arricchimento estetico del contesto ambientale (magari anche con riproduzioni di arte di Mirò) I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 16. Obiettivi 16  Promuovere il pensiero divergente del   Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze bambino, facendogli vedere come un pittore famoso riproduce la realtà con segni molto personali e non assolutamente “figurativi” Conoscere e “lavorare” i segni ed i colori in maniera assolutamente creativa Manipolazione e pasticciamento di materiali diversi, tesi allo sviluppo della prensione fine I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 17. Il progetto Play Mirò 17  Un percorso essenziale nella realizzazione del progetto sarà costituito dall’uso di Play Mirò, che è un progetto – utilizzabile in rete, anche per i bambini dai 2 anni in poi - di contenuti interattivi sulla figura e l’opera di Mirò. Fondato su una architettura modulare mette a disposizione tre prospettive complementari di approccio all’opera del grande artista: Video, attività ed “esplorazioni”. Play Mirò contempla la possibilità di un utilizzo diversificato sia di tipo individuale, che familiare che scolastico. Play Mirò costituirà uno strumento fondamentale di questo progetto, che però dovrà caratterizzarsi anche per altre attività ed esperienze offerte ai bambini. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 18. Le emozioni della pittura 18  I bambini piccoli – ma non solo – dipingono con le dita, schizzando il foglio con i colori o lasciando che il colore diluito possa spostarsi da un posto all’altro. Allo stesso modo potremo chiedere ai bambini di chiudere gli occhi e di dipingere ascoltando il loro respiro e facendosi guidare dalle loro emozioni. Una volta aperti gli occhi i bambini diranno cosa rappresenta ciò che hanno disegnato. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 19. L’autoritratto di Mirò e dei bambini 19  Possiamo pensare ad un’altra esperienza con cui i bambini più grandi studiano le diverse parti degli elementi che compongono il viso, a partire dall’autoritratto di Mirò, che abbiamo utilizzato come immagine guida per questo progetto. Dopo aver osservato il volto allo specchio, i bambini disegnano sul foglio il proprio viso; in seguito l’insegnante propone di disegnare occhi, naso e bocca in altri modi. L’autoritratto di Mirò potrà essere osservato, analizzato e riprodotto nella maniera più diversificate. I bambini potranno essere invitati a dipingere il proprio autoritratto oppure anche il ritratto di un loro compagno. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 20. L’autoritratto di Mirò e dei bambini 20 Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 21. Il nome creativo 21  Allo stesso modo, partendo dall’esempio di Mirò, il quale utilizzava il proprio nome non solo per firmare le opere, ma anche come fulcro delle medesime, potremmo proporre ai bambini più grandi della scuola dell’infanzia che, generalmente, scrivono il proprio nome a stampatello, di costruire un’opera pittorica a partire dai segni del proprio nome. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 22. Le forme delle gocciole 22  In questa medesima prospettiva di utilizzazione delle tecniche dell’artista, i bambini più grandi potrebbero essere invitati a gettare i colori su tele tenute in verticale, per verificare le conseguenze del gocciolamento, con i segni e le forme che produce. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 23. Tempi 23  La ricerca-azione sarà realizzata nel corso degli anni scolastici 2011-2012 e 20122013.  A settembre 2013 è previsto un convegno nell’ambito del quale presentare i risultati del progetto. Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte
  • 24. 24 Grazie per l’attenzione Prof. Enzo Catarsi - Università di Firenze I colori per la “libertà”: i bambini e l’arte