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Programma
• Lo sviluppo normale
• Autismo e quadri clinici
• Diagnosi
Lo sviluppo normale

Lo sviluppo della relazione e della
comunicazione
Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita
• A partire dagli anni settanta, gli studi sullo sviluppo del bambino
hanno focalizzato l’ attenzione sulla relazione madre bambino: è
all’interno degli scambi interattivi madre-bambino che si
sviluppano le abilità sociali, cognitive, linguistiche del bambino.
Gli studi hanno evidenziato che alla nascita il bambino possiede
una predispozione innata al comportamento sociale.
• Alla nascita apparato visivo ancora immaturo ma funzionante

– Vi è una precoce capacità discriminante (25 cm) e vi sono delle
preferenze visive per stimoli complessi, per la simmetria, per le
curve, per il movimento.
– Attrazione per il VOLTO UMANO
– Selezione ATTIVA delle cose da guardare
Stimoli usati per valutare le preferenze del neonato nei confronti dei volti
• La madre compie una serie di
gesti e attività che
costituiscono una “cornice” in
cui il piccolo si sviluppa
• Il piccolo progressivamente
emerge da uno stato di
apparente passività e assume
un ruolo sempre più attivo
nella relazione
Es.: allattamento
E’ stato definito come “origine del dialogo” tra madre e bambino in
dialogo
quanto l’alternanza attività-pausa che lo caratterizza è alla base della
comunicazione
Protoconversazioni
• Il comportamento materno con il suo fluire continuo, con il rispetto
dei ritmi attività-pausa, con l’alternanza del turno nelle
vocalizzazione fornisce la prima esperienza della struttura di base
della comunicazione.
• Attraverso questi primi dialoghi il bambino acquisisce le nozioni di
intenzionalità e reciprocità
• La conquista dell’intenzionalità avviene in modo graduale.

• Nei primi mesi è la mamma che dà significato ai comportamenti del bambino
considerandoli come “segnali” del suo stato di bisogno (ad es.: il pianto)
• La madre tratta il bambino “come se” fosse in grado di comunicare
intenzionalmente
• Successivamente il bambino si rende conto che il suo comportamento ha
valore comunicativo e può essere usato per influenzare gli altri.
• L’intenzionalità è acquisita alla fine del primo anno di vita e matura negli
scambi interattivi.

• Con Reciprocità si intende il ruolo degli interlocutori in una
sequenza interattiva.

• E’ acquisita quando il bambino è in grado di sostenere all’interno della
comunicazione un ruolo pari a quello dell’adulto.
• Intenzionalità e reciprocità sono i pre-requisiti della
comunicazione linguistica in quanto per essere tale deve essere
intenzionale e deve avvenire sotto forma di dialogo e di scambio
tra due interlocutori
• Il bambino per sviluppare le sue abilità mentali necessita della
mente della madre (o di altro adulto che si prende cura) che
condivida con lui le esperienze, attribuendo significati e ordine
• La Responsiveness (comprensività, sensibilità, empatia)
comprende le risposte contingenti e pronte dei genitori ai
comportamenti del bambino

• Influenza lo sviluppo mentale e sociale del bambino
• Si manifesta in seguito ai segnali infantili: vocalizzazioni non di
disagio, esplorazione visiva, vocalizzazione di disagio
Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita
l’intersoggettività
• L’intersoggettività:

• è il processo di condivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un
qualsiasi atto comunicativo
• si manifesta come immediata e naturale consapevolezza della presenza dell’altro
• dipende dalla produzione e dal riconoscimento di movimenti del corpo, del viso,
del tratto vocale, delle mani predisposti per la funzione comunicativa
• è una capacità innata, non richiede abilità cognitive astratte e non dipende
innata
dall’apprendimento culturale

• Lo sviluppo dell’intersoggettività avviene per sequenze di fasi
geneticamente predeterminate da successive organizzazioni del
sistema nervoso
Prima fase: Intersoggettività primaria
•
•

Dalla nascita fino al 2°mese di vita
Progressivo aumento di interesse per la mamma

Indicatori
• Imitazione neonatale: ampio repertorio di
neonatale
comportamenti espressivi
• Protoconversazioni: interazioni spontanee a
Protoconversazioni
carattere affettivo positivo tra madre e bambino
in cui entrambi collaborano nella creazione di
scambi gestuali, vocali ed espressivi caratterizzati
da una certa alternanza del turno
•
•

Si attivano le predisposizioni del bambino
Si attivano i comportamenti istintivi della madre

•

Il bambino necessita di uno stretto contatto
fisico con la madre per acquisire sicurezza
emotiva, per sentire la presenza di chi lo
emotiva
tranquillizza e lo protegge se le stimolazioni
diventano eccessive
Fase dei Giochi
•

2-6 mesi

•

6-9 mesi

• Emerge l’interesse per gli oggetti
• Lo sguardo del bambino e la sua attenzione si sposta
dall’oggetto alla mamma
• Cominciano i giochi interpersonali basati sulla
presenza e manipolazione di aspettative reciproche.
• L’intersoggettività è molto forte nei giochi
interpersonali senza oggetti caratterizzati da ritmi
veloci, scherzi, aspettativa impaurita, eccitazione,
canzoni

• I giochi interpersonali crescono per intensità,
quantità e durata : imitazioni reciproche, batti batti
le manine, gioco del cucu’
• Il bambino diviene esperto a giocare con le intenzioni
altrui.
– Appaiono:
– I protosegni o protosimboli: il bambino utilizza
protosimboli
comportamenti per interagire con altri
– L’attenzione condivisa: capacità di focalizzare
condivisa
l’attenzione sull’oggetto dell’attenzione altrui
Intersoggettività secondaria
•

Periodo: 9-14 mesi

•

Sviluppo di una grande quantità di relazioni triadiche,
triadiche
con oggetti e con altri

•

Compaiono comportamenti di segnali più convenzionali:
indicare (richiestivo e dichiarativo)

•

Il contatto fisico diviene meno importante e la
relazione viene mantenuta grazie allo sguardo e alla
voce: il bambino può in questo modo allontanarsi per
voce
esplorare l’ambiente, conoscerlo e padroneggiarlo.

•

Con il gesto dell’indicare il bambino approda alla
comunicazione intenzionale e diventa partner attivo
nella comunicazione

•

Può indicare per chiedere un oggetto (indicare
richiestivo, “voglio”) o per dirigere l’attenzione
richiestivo
dell’altro sull’oggetto (indicare dichiarativo, “guarda”)
dichiarativo
• Il bambino “da lontano” legge lo sguardo della madre, capisce le sue
madre
intenzioni e il messaggio che gli sta inviando (di incoraggiamento o
di divieto)
• E l’inizio della Teoria della mente: la capacità di capire ciò che gli
altri vogliono dire, attribuire agli altri stati mentali, intenzioni,
pensieri.
– è la rappresentazione della soggettività, degli stati mentali
propri e altrui; si tratta della rappresentazione cognitiva di uno
stato interno (emozione, sentimento, volontà, intenzione,
pensiero)
– nella teoria della mente troviamo una rappresentazione di
secondo livello o metarappresentazione: rappresentazione di una
metarappresentazione
rappresentazione (“io penso che tu pensi…”)
•

Segue tappe evolutive ben precise (precursori):

• attenzione condivisa; il bno orienta lo sguardo verso ciò
che osserva l’adulto; ciò porta ad alternare lo sguardo
del bambino sull’oggetto e sull’adulto stesso; compare a
circa 9m;
• gesto di indicazione di tipo protodichiarativo; il bno
indirizza lo sguardo dell’adulto verso un oggetto di suo
interesse (condivisione di uno stato mentale) (es:
“guarda l’aquilone!”); è attivato dal bambino con finalità
comunicative: compare a 12m;
• gioco simbolico; segnala la capacità del bno di avere
della rappresentazioni mentali; utilizzo di un oggetto in
funzione di un altro;
– attribuzione di proprietà o caratteristiche che l’oggetto
in realtà non possiede;
– uso di oggetti non presenti nella realtà;
compare a 2a
•

A questa domanda se il bambino
risponde affermando che Sally
l'avrebbe cercata nel cestino, si
può affermare che il soggetto è in
grado di conoscere gli stati
mentali altrui.

•

Verso i 4 anni il bambino inizia a
comprendere che gli altri possono
avere delle credenze difformi
dalla realtà di fatto.

•

La Teoria della Mente, in quanto
consapevolezza degli stati mentali
che guidano e spiegano il
comportamento proprio e altrui,
rappresenta un’abilità centrale per
le interazioni sociali.
Pietre miliari nello sviluppo della comunicazione e
del linguaggio nel bambino normale
Sviluppo lallazione generica

3-7 mesi

Sviluppo lallazione canonica

8-9 mesi

Babbling “variegato”

9-10 mesi

Inizio comparsa comprensione di
parole

9-12 mesi

Comparsa produzione delle prime
parole

13-15 mesi
(12-20 parole intorno ai 18 mesi)

“Rapido aumento” del vocabolario

Dai 18-20 mesi

Combinazione di parole

20-22 mesi

“Esplosione” della grammatica;
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24-30 mesi

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  • 1. Programma • Lo sviluppo normale • Autismo e quadri clinici • Diagnosi
  • 2. Lo sviluppo normale Lo sviluppo della relazione e della comunicazione
  • 3. Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita • A partire dagli anni settanta, gli studi sullo sviluppo del bambino hanno focalizzato l’ attenzione sulla relazione madre bambino: è all’interno degli scambi interattivi madre-bambino che si sviluppano le abilità sociali, cognitive, linguistiche del bambino. Gli studi hanno evidenziato che alla nascita il bambino possiede una predispozione innata al comportamento sociale. • Alla nascita apparato visivo ancora immaturo ma funzionante – Vi è una precoce capacità discriminante (25 cm) e vi sono delle preferenze visive per stimoli complessi, per la simmetria, per le curve, per il movimento. – Attrazione per il VOLTO UMANO – Selezione ATTIVA delle cose da guardare
  • 4. Stimoli usati per valutare le preferenze del neonato nei confronti dei volti
  • 5. • La madre compie una serie di gesti e attività che costituiscono una “cornice” in cui il piccolo si sviluppa • Il piccolo progressivamente emerge da uno stato di apparente passività e assume un ruolo sempre più attivo nella relazione Es.: allattamento E’ stato definito come “origine del dialogo” tra madre e bambino in dialogo quanto l’alternanza attività-pausa che lo caratterizza è alla base della comunicazione Protoconversazioni
  • 6. • Il comportamento materno con il suo fluire continuo, con il rispetto dei ritmi attività-pausa, con l’alternanza del turno nelle vocalizzazione fornisce la prima esperienza della struttura di base della comunicazione. • Attraverso questi primi dialoghi il bambino acquisisce le nozioni di intenzionalità e reciprocità • La conquista dell’intenzionalità avviene in modo graduale. • Nei primi mesi è la mamma che dà significato ai comportamenti del bambino considerandoli come “segnali” del suo stato di bisogno (ad es.: il pianto) • La madre tratta il bambino “come se” fosse in grado di comunicare intenzionalmente • Successivamente il bambino si rende conto che il suo comportamento ha valore comunicativo e può essere usato per influenzare gli altri. • L’intenzionalità è acquisita alla fine del primo anno di vita e matura negli scambi interattivi. • Con Reciprocità si intende il ruolo degli interlocutori in una sequenza interattiva. • E’ acquisita quando il bambino è in grado di sostenere all’interno della comunicazione un ruolo pari a quello dell’adulto.
  • 7. • Intenzionalità e reciprocità sono i pre-requisiti della comunicazione linguistica in quanto per essere tale deve essere intenzionale e deve avvenire sotto forma di dialogo e di scambio tra due interlocutori • Il bambino per sviluppare le sue abilità mentali necessita della mente della madre (o di altro adulto che si prende cura) che condivida con lui le esperienze, attribuendo significati e ordine • La Responsiveness (comprensività, sensibilità, empatia) comprende le risposte contingenti e pronte dei genitori ai comportamenti del bambino • Influenza lo sviluppo mentale e sociale del bambino • Si manifesta in seguito ai segnali infantili: vocalizzazioni non di disagio, esplorazione visiva, vocalizzazione di disagio
  • 8. Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita l’intersoggettività • L’intersoggettività: • è il processo di condivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un qualsiasi atto comunicativo • si manifesta come immediata e naturale consapevolezza della presenza dell’altro • dipende dalla produzione e dal riconoscimento di movimenti del corpo, del viso, del tratto vocale, delle mani predisposti per la funzione comunicativa • è una capacità innata, non richiede abilità cognitive astratte e non dipende innata dall’apprendimento culturale • Lo sviluppo dell’intersoggettività avviene per sequenze di fasi geneticamente predeterminate da successive organizzazioni del sistema nervoso
  • 9. Prima fase: Intersoggettività primaria • • Dalla nascita fino al 2°mese di vita Progressivo aumento di interesse per la mamma Indicatori • Imitazione neonatale: ampio repertorio di neonatale comportamenti espressivi • Protoconversazioni: interazioni spontanee a Protoconversazioni carattere affettivo positivo tra madre e bambino in cui entrambi collaborano nella creazione di scambi gestuali, vocali ed espressivi caratterizzati da una certa alternanza del turno • • Si attivano le predisposizioni del bambino Si attivano i comportamenti istintivi della madre • Il bambino necessita di uno stretto contatto fisico con la madre per acquisire sicurezza emotiva, per sentire la presenza di chi lo emotiva tranquillizza e lo protegge se le stimolazioni diventano eccessive
  • 10. Fase dei Giochi • 2-6 mesi • 6-9 mesi • Emerge l’interesse per gli oggetti • Lo sguardo del bambino e la sua attenzione si sposta dall’oggetto alla mamma • Cominciano i giochi interpersonali basati sulla presenza e manipolazione di aspettative reciproche. • L’intersoggettività è molto forte nei giochi interpersonali senza oggetti caratterizzati da ritmi veloci, scherzi, aspettativa impaurita, eccitazione, canzoni • I giochi interpersonali crescono per intensità, quantità e durata : imitazioni reciproche, batti batti le manine, gioco del cucu’ • Il bambino diviene esperto a giocare con le intenzioni altrui. – Appaiono: – I protosegni o protosimboli: il bambino utilizza protosimboli comportamenti per interagire con altri – L’attenzione condivisa: capacità di focalizzare condivisa l’attenzione sull’oggetto dell’attenzione altrui
  • 11. Intersoggettività secondaria • Periodo: 9-14 mesi • Sviluppo di una grande quantità di relazioni triadiche, triadiche con oggetti e con altri • Compaiono comportamenti di segnali più convenzionali: indicare (richiestivo e dichiarativo) • Il contatto fisico diviene meno importante e la relazione viene mantenuta grazie allo sguardo e alla voce: il bambino può in questo modo allontanarsi per voce esplorare l’ambiente, conoscerlo e padroneggiarlo. • Con il gesto dell’indicare il bambino approda alla comunicazione intenzionale e diventa partner attivo nella comunicazione • Può indicare per chiedere un oggetto (indicare richiestivo, “voglio”) o per dirigere l’attenzione richiestivo dell’altro sull’oggetto (indicare dichiarativo, “guarda”) dichiarativo
  • 12. • Il bambino “da lontano” legge lo sguardo della madre, capisce le sue madre intenzioni e il messaggio che gli sta inviando (di incoraggiamento o di divieto) • E l’inizio della Teoria della mente: la capacità di capire ciò che gli altri vogliono dire, attribuire agli altri stati mentali, intenzioni, pensieri. – è la rappresentazione della soggettività, degli stati mentali propri e altrui; si tratta della rappresentazione cognitiva di uno stato interno (emozione, sentimento, volontà, intenzione, pensiero) – nella teoria della mente troviamo una rappresentazione di secondo livello o metarappresentazione: rappresentazione di una metarappresentazione rappresentazione (“io penso che tu pensi…”)
  • 13. • Segue tappe evolutive ben precise (precursori): • attenzione condivisa; il bno orienta lo sguardo verso ciò che osserva l’adulto; ciò porta ad alternare lo sguardo del bambino sull’oggetto e sull’adulto stesso; compare a circa 9m; • gesto di indicazione di tipo protodichiarativo; il bno indirizza lo sguardo dell’adulto verso un oggetto di suo interesse (condivisione di uno stato mentale) (es: “guarda l’aquilone!”); è attivato dal bambino con finalità comunicative: compare a 12m; • gioco simbolico; segnala la capacità del bno di avere della rappresentazioni mentali; utilizzo di un oggetto in funzione di un altro; – attribuzione di proprietà o caratteristiche che l’oggetto in realtà non possiede; – uso di oggetti non presenti nella realtà; compare a 2a
  • 14. • A questa domanda se il bambino risponde affermando che Sally l'avrebbe cercata nel cestino, si può affermare che il soggetto è in grado di conoscere gli stati mentali altrui. • Verso i 4 anni il bambino inizia a comprendere che gli altri possono avere delle credenze difformi dalla realtà di fatto. • La Teoria della Mente, in quanto consapevolezza degli stati mentali che guidano e spiegano il comportamento proprio e altrui, rappresenta un’abilità centrale per le interazioni sociali.
  • 15. Pietre miliari nello sviluppo della comunicazione e del linguaggio nel bambino normale Sviluppo lallazione generica 3-7 mesi Sviluppo lallazione canonica 8-9 mesi Babbling “variegato” 9-10 mesi Inizio comparsa comprensione di parole 9-12 mesi Comparsa produzione delle prime parole 13-15 mesi (12-20 parole intorno ai 18 mesi) “Rapido aumento” del vocabolario Dai 18-20 mesi Combinazione di parole 20-22 mesi “Esplosione” della grammatica; comparsa delle prime frasi 24-30 mesi Progressiva efficienza sul piano lessicale, grammaticale e sintattico 24-36 mesi