2. Lo sviluppo della relazione e della
comunicazione
Lo sviluppo normale
3. Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita
• A partire dagli anni settanta, gli studi sullo sviluppo del bambino
hanno focalizzato l’ attenzione sulla relazione madre bambino:relazione madre bambino: èè
all’interno degli scambi interattivi madre-bambino che si
sviluppano le abilità sociali, cognitive, linguisticheabilità sociali, cognitive, linguistiche del bambino.
Gli studi hanno evidenziato che alla nascita il bambino possiede
una predispozione innatapredispozione innata al comportamento sociale.
• Alla nascita apparato visivo ancora immaturo ma funzionante
– Vi è una precoce capacità discriminante (25 cm) e vi sono delle
preferenze visive per stimoli complessi, per la simmetria, per le
curve, per il movimento.
– Attrazione per il VOLTO UMANO
– Selezione ATTIVA delle cose da guardare
4. Stimoli usati per valutare le preferenze del neonato nei confronti dei volti
5. • La madre compie una serie di
gesti e attività che
costituiscono una “cornice”“cornice” in
cui il piccolo si sviluppa
• Il piccolo progressivamente
emerge da uno stato di
apparente passività e assume
un ruolo sempre più attivo
nella relazione
Es.: allattamento
E’ stato definito come “origine del dialogoorigine del dialogo” tra madre e bambino in
quanto l’alternanza attività-pausa che lo caratterizza è alla base della
comunicazione
ProtoconversazioniProtoconversazioni
6. • Il comportamento materno con il suo fluire continuo, con il rispetto
dei ritmi attività-pausa, con l’alternanza del turno nelle
vocalizzazione fornisce la prima esperienza della struttura di base
della comunicazione.
• Attraverso questi primi dialoghi il bambino acquisisce le nozioni di
intenzionalità e reciprocità
• La conquista dell’intenzionalità avviene in modo graduale.
• Nei primi mesi è la mamma che dà significato ai comportamenti del bambino
considerandoli come “segnali” del suo stato di bisogno (ad es.: il pianto)
• La madre tratta il bambino “come se” fosse in grado di comunicare
intenzionalmente
• Successivamente il bambino si rende conto che il suo comportamento ha
valore comunicativo e può essere usato per influenzare gli altri.
• L’intenzionalità è acquisita alla fine del primo anno di vita e matura negli
scambi interattivi.
• Con Reciprocità si intende il ruolo degli interlocutori in una
sequenza interattiva.
• E’ acquisita quando il bambino è in grado di sostenere all’interno della
comunicazione un ruolo pari a quello dell’adulto.
7. • Intenzionalità e reciprocità sono i pre-requisiti della
comunicazione linguisticacomunicazione linguistica in quanto per essere tale deve essere
intenzionale e deve avvenire sotto forma di dialogo e di scambio
tra due interlocutori
• Il bambino per sviluppare le sue abilità mentali necessita della
mente della madre (o di altro adulto che si prende cura) che
condivida con lui le esperienze, attribuendo significati e ordine
• La ResponsivenessResponsiveness (comprensività, sensibilità, empatia)
comprende le risposte contingenti e pronte dei genitori ai
comportamenti del bambino
• Influenza lo sviluppo mentale e sociale del bambino
• Si manifesta in seguito ai segnali infantili: vocalizzazioni non di
disagio, esplorazione visiva, vocalizzazione di disagio
8. Lo sviluppo della relazione nei primi anni di vita
l’intersoggettivitàintersoggettività
• L’intersoggettività:
• è il processo di condivisione dell’attività mentalecondivisione dell’attività mentale tra soggetti durante un
qualsiasi atto comunicativo
• si manifesta come immediata e naturale consapevolezza della presenza dell’altroimmediata e naturale consapevolezza della presenza dell’altro
• dipende dalla produzione e dal riconoscimentoriconoscimento di movimenti del corpo, del viso,
del tratto vocale, delle mani predisposti per la funzione comunicativa
• è una capacità innatainnata, non richiede abilità cognitive astratte e non dipende
dall’apprendimento culturale
• Lo sviluppo dell’intersoggettività avviene per sequenze di fasifasi
geneticamente predeterminate da successive organizzazioni del
sistema nervoso
9. Prima fase: Intersoggettività primaria
• Dalla nascita fino al 2°mese di vita
• Progressivo aumento di interesse per la mamma
Indicatori
• Imitazione neonataleImitazione neonatale: ampio repertorio di
comportamenti espressivi
• ProtoconversazioniProtoconversazioni: interazioni spontanee a
carattere affettivo positivo tra madre e bambino
in cui entrambi collaborano nella creazione di
scambi gestuali, vocali ed espressivi caratterizzati
da una certa alternanza del turnocerta alternanza del turno
• Si attivano le predisposizioni del bambino
• Si attivano i comportamenti istintivi della madre
• Il bambino necessita di uno stretto contatto
fisico con la madre per acquisire sicurezzasicurezza
emotivaemotiva, per sentire la presenza di chi lo
tranquillizza e lo protegge se le stimolazioni
diventano eccessive
10. Fase dei Giochi
• 2-6 mesi
• Emerge l’interesse per gli oggettioggetti
• Lo sguardosguardo del bambino e la sua attenzione si sposta
dall’oggetto alla mamma
• Cominciano i giochi interpersonaligiochi interpersonali basati sulla
presenza e manipolazione di aspettative reciproche.
• L’intersoggettività è molto forte nei giochi
interpersonali senza oggetti caratterizzati da ritmi
veloci, scherzi, aspettativa impaurita, eccitazione,
canzoni
• 6-9 mesi
• I giochi interpersonali cresconocrescono per intensità,
quantità e durata : imitazioni reciproche, batti batti
le manine, gioco del cucu’
• Il bambino diviene esperto a giocare con le intenzioni
altrui.
– Appaiono:
– I protosegni o protosimboliprotosegni o protosimboli: il bambino utilizza
comportamenti per interagire con altri
– L’attenzione condivisaL’attenzione condivisa: capacità di focalizzare
l’attenzione sull’oggetto dell’attenzione altrui
11. Intersoggettività secondaria
• Periodo: 9-14 mesi
• Sviluppo di una grande quantità di relazioni triadichetriadiche,
con oggetti e con altri
• Compaiono comportamenti di segnali più convenzionali:
indicareindicare (richiestivo e dichiarativo)
• Il contatto fisico diviene meno importante e la
relazione viene mantenuta grazie allo sguardo e allasguardo e alla
vocevoce: il bambino può in questo modo allontanarsi per
esplorare l’ambiente, conoscerlo e padroneggiarlo.
• Con il gesto dell’indicaregesto dell’indicare il bambino approda alla
comunicazione intenzionale e diventa partner attivo
nella comunicazione
• Può indicare per chiedere un oggetto (indicareindicare
richiestivorichiestivo, “voglio”) o per dirigere l’attenzione
dell’altro sull’oggetto (indicare dichiarativoindicare dichiarativo, “guarda”)
12. • Il bambino “da lontano” legge lo sguardo della madrelegge lo sguardo della madre, capisce le sue
intenzioni e il messaggio che gli sta inviando (di incoraggiamento o
di divieto)
• E l’inizioinizio della Teoria della menteTeoria della mente: la capacità di capire ciò che gli
altri vogliono dire, attribuire agli altri stati mentali, intenzioni,
pensieri.
– è la rappresentazione della soggettività, degli stati mentali
propri e altrui; si tratta della rappresentazione cognitiva di uno
stato interno (emozione, sentimento, volontà, intenzione,
pensiero)
– nella teoria della mente troviamo una rappresentazione di
secondo livello o metarappresentazionemetarappresentazione: rappresentazione di una
rappresentazione (“io penso che tu pensi…”)
13. • Segue tappe evolutive ben precise (precursori):Segue tappe evolutive ben precise (precursori):
• attenzione condivisaattenzione condivisa; il bno orienta lo sguardo verso ciò; il bno orienta lo sguardo verso ciò
che osserva l’adulto; ciò porta ad alternare lo sguardoche osserva l’adulto; ciò porta ad alternare lo sguardo
del bambino sull’oggetto e sull’adulto stesso; compare adel bambino sull’oggetto e sull’adulto stesso; compare a
circa 9m;circa 9m;
• gesto di indicazione di tipo protodichiarativogesto di indicazione di tipo protodichiarativo; il bno; il bno
indirizza lo sguardo dell’adulto verso un oggetto di suoindirizza lo sguardo dell’adulto verso un oggetto di suo
interesse (condivisione di uno stato mentale) (es:interesse (condivisione di uno stato mentale) (es:
“guarda l’aquilone!”); è attivato dal bambino con finalità“guarda l’aquilone!”); è attivato dal bambino con finalità
comunicative: compare a 12m;comunicative: compare a 12m;
• gioco simbolicogioco simbolico; segnala la capacità del bno di avere; segnala la capacità del bno di avere
della rappresentazioni mentali; utilizzo di un oggettodella rappresentazioni mentali; utilizzo di un oggetto inin
funzione di un altrofunzione di un altro;;
– attribuzione di proprietà o caratteristiche cheattribuzione di proprietà o caratteristiche che l’oggettol’oggetto
in realtà non possiedein realtà non possiede;;
– uso di oggettiuso di oggetti non presenti nella realtànon presenti nella realtà;;
compare a 2acompare a 2a
14. • A questa domanda se il bambino
risponde affermando che Sally
l'avrebbe cercata nel cestino, si
può affermare che il soggetto è in
grado di conoscere gli stati
mentali altrui.
• Verso i 4 anni4 anni il bambino inizia a
comprendere che gli altri possono
avere delle credenze difformi
dalla realtà di fatto.
• La Teoria della Mente, in quanto
consapevolezza degli stati mentali
che guidano e spiegano il
comportamento proprio e altrui,
rappresenta un’abilità centraleun’abilità centrale per
le interazioni socialiinterazioni sociali..
15. Pietre miliari nello sviluppo della comunicazionecomunicazione e
del linguaggiolinguaggio nel bambino normale
Sviluppo lallazione generica 3-7 mesi
Sviluppo lallazione canonica 8-9 mesi
Babbling “variegato” 9-10 mesi
Inizio comparsa comprensione di
parole
9-12 mesi
Comparsa produzione delle prime
parole
13-15 mesi
(12-20 parole intorno ai 18 mesi)
“Rapido aumento” del vocabolario Dai 18-20 mesi
Combinazione di parole 20-22 mesi
“Esplosione” della grammatica;
comparsa delle prime frasi
24-30 mesi
Progressiva efficienza sul piano
lessicale, grammaticale e sintattico
24-36 mesi