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DISLESSIA E DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO
TRENTO 1 MARZO 2008
MARIAGRAZIA GOZIO
(Insegnante – Comitato Nazionale Scuola AID)
II GIORNATA DI FORMAZIONE PER DOCENTI REFERENTI
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
INDICAZIONI GENERALI
DIFFICOLTÀ E ALCUNE PROPOSTE
D’INTERVENTO NELL’AMBITO
MATEMATICO
APPRENDIMENTO E METACOGNIZIONE
COMPRENSIONE E ABILITÀ DI STUDIO
STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE
DISPENSATIVE
DI COSA PARLIAMO?
RIPRENDIAMO DA …
 LA NON AUTOMATIZZAZIONE PORTA AD UN DISPENDIO
DI COMPETENZE ATTENTIVE
 GRADUIAMO LE DIFFICOLTÀ DELLE PROPOSTE A SCUOLA E
A CASA
 DURANTE LE INTERROGAZIONI: PONIAMO DOMANDE
PRECISE E DIAMO TEMPO PER LA RISPOSTA (IL RAGAZZO
CON DSA DEVE ELABORARE LA DOMANDA PRIMA DI DARE
LA RISPOSTA).
 FORMULIAMO DOMANDE CON LINGUAGGIO CHIARO E
SENZA DOPPIE NEGAZIONI.
 DURANTE LE CONVERSAZIONI, I MOMENTI DI
DISCUSSIONE, I BRAINSTORMING, … NON
RIVOLGIAMOCI AL RAGAZZO CON DSA PER PRIMO, MA
NEMMENO PER ULTIMO
 SCRIVIAMO IN MODO CHIARO ALLA
LAVAGNA (possibilmente in stampato) E
PARLIAMO RIVOLTI VERSO I RAGAZZI
 DURANTE LE VERIFICHE, FORMULIAMO LE
CONSEGNE ANCHE ORALMENTE
 “LIBRETTO” DEGLI AIUTI: possono anche
essere uno per casa e uno per scuola (per la
scrittura, l’ortografia, la grammatica, i
problemi, il lessico, lo studio)
• IN PRESENZA DI UNA SPECIFICA
DISABILITÀ, LA RIPETIZIONE COME FATTORE
DI APPRENDIMENTO È INEFFICACE.
• LA LETTURA NON È L’UNICO CANALE DI
APPRENDIMENTO
• PER UN ALUNNO CON DSA ANCHE LA COPIA È
PIÙ DIFFICILE
• PERCORSI DI CONOSCENZA E
VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ
• IL METODO D’INSEGNAMENTO NON
ORIGINA LA DISLESSIA, MA LE
PROPOSTE CHE FACCIAMO POSSONO
RIDURNE GLI EFFETTI
INTERAGENDO CON L’AMBIENTE
IL BAMBINO COSTRUISCE
UNA PROPRIA CONOSCENZA
DEL NUMERO
E DELL’ ”UNIVERSO MATEMATICO”
CONOSCENZA NUMERICA
• PROCESSI LESSICALI: attribuzione di un
nome ai numeri
• PROCESSI SEMANTICI: capacità di
comprendere il significato dei numeri
• PROCESSI SINTATTICI: relativi alle relazioni
spaziali tra le cifre
• COUNTING: capacità di conteggio
• CALCOLO A MENTE
• CALCOLO SCRITTO
PRINCIPALI PROCESSI COGNITIVI E
METACOGNITIVI
•A UN ANNO E MEZZO CONOSCONO LA
SEQUENZA DI ALCUNI NUMERI
•18/24 MESI ANNI APPLICANO IL
CONTEGGIO A MATERIALE CONCRETO
•A QUATTRO ANNI ESPRIMONO GIUDIZI
DI GRANDEZZA SUI NUMERI
•ULTIMO ANNO SCUOLA DELL’INFANZIA:
LEGGONO E SCRIVONO
NUMERI, ESEGUONO SEMPLICI
ADDIZIONI E SOTTRAZIONI
SVILUPPO ABILITÀ DI CALCOLO
I E II PRIMARIA
• CONTEGGIO SULLE DITA
• CONTEGGIO VERBALE
• DEPOSITO NELLA MLT DEI FATTI NUMERICI
• INIZIO RECUPERO FATTI NUMERICI
DALLA III PRIMARIA
• CONTEGGIO SULLE DITA SEMPRE MENO
FREQUENTE
• RECUPERO VIA VIA PIÙ FREQUENTE FATTI
ARITMETICI
• UTILIZZO DI STRATEGIE DI
SCOMPOSIZIONE
• lentezza e significativi errori ad enumerare
all’indietro da 20 a 0
• difficoltà nella lettura e nella scrittura dei numeri
anche ad una cifra
• difficoltà a sommare numeri in coppia ricorrendo al
fatto aritmetico
• difficile memorizzazione delle tabelline
• difficoltà nell’uso corretto dei segni aritmetici
• difficoltà a riconoscere i numeri da 11 a 19
• lentezza di esecuzione di semplici calcoli
RICONOSCIMENTO DEL DISTURBO VERSO
LA FINE DELLA TERZA CLASSE.
PRIMA SI POSSONO RILEVARE ALCUNI
SEGNALI
DIFFICOLTÀ MATEMATICHE
RICORDIAMO CHE
Da Contardi-Piochi, (2002), Le difficoltà di apprendimento della
matematica, Erickson, Trento
• Il linguaggio della matematica è composto da termini
tecnici e da simboli
• Buona parte dell’apprendimento della matematica
richiede un apposito insegnamento
• Le principali nozioni matematiche apprese, devono
essere immagazzinate nella memoria a lungo
termine. Tale immagazzinamento deve essere
dinamico.
• Per le attività di calcolo è necessaria un’attenzione
costante e prolungata.
• Spesso, dietro gli errori, vi sono processi di
pensiero in cui le conoscenze del soggetto assumono
un ruolo importante.
DIFFICOLTÀ MATEMATICHE
• LA CONOSCENZA NUMERICA
ERRORI A LIVELLO
- LESSICALE (5 7)
- SINTATTICO (236 20036)
- SEMANTICO (7 è maggiore di 9)
• IL CALCOLO
ERRORI
- PROCEDURALI E APPLICAZIONE STRATEGIE
- RECUPERO DEI FATTI ARITMETICI
- DOVUTI A DIFFICOLTÀ VISUO-SPAZIALI
POSSONO RIGUARDARE
MATEMATICA: ALCUNE PROPOSTE
• Cartoncini dei numeri per aspetto
sintattico e lessicale e per la sequenza
numerica
• “trucchetti” per tabelline. Es: tabellina del
9 usando le mani, tabelline del pastore
• Tavola pitagorica personalizzata
APPRENDIMENTO
L’APPRENDIMENTO È UN PROCESSO
NATURALE ATTIVO CHE IMPEGNA LA
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APPROCCIO METACOGNITIVO
CONSAPEVOLEZZA
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QUANDO È OPPORTUNO FARLO
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Assumere un atteggiamento di costante attenzione
metacognitiva all’interno delle diverse discipline
OPERARE A QUATTRO LIVELLI
• CONOSCENZA SUL FUNZIONAMENTO COGNITIVO IN
GENERALE
• CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO FUNZIONAMENTO
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• CONTROLLO DEI PROCESSI COGNITIVI
• RICONOSCIMENTO DELLE VARIABILI PSICOLOGICHE
CHE SOTTOSTANNO AI PROCESSI DI APPRENDIMENTO:
- Locus of control
- Attribuzione
- Autoefficacia
- Autostima
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FORNIRE STRUMENTI PER SOPPERIRE
A CARENZE ESECUTIVE, FAVORISCE
UN APPRENDIMENTO
ATTIVO, COSTRUTTIVO ED
AUTONOMO.
PER OGNUNO I
NECESSARI STRUMENTI
COMPENSATIVI E
MISURE DISPENSATIVE
STRUMENTI COMPENSATIVI
• tabelle: mesi, alfabeto, diversi
caratteri, ortografia, grammatica, …
• tavole pitagoriche, additive e sottrattive
• tabella delle misure e delle formule
• calcolatrice
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• registratore
• cartine geografiche e storiche
• computer per la scrittura
• computer con sintesi vocale per la lettura
• cassette o cd registrati
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MISURE DISPENSATIVE
• dispensa da alcune prestazioni quali: lettura a
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dettatura, studio mnemonico delle tabelline, …
• dispensa dallo studio delle lingue straniere in
forma scritta
• tempi più lunghi per le prove scritte (o verifiche
ridotte) e per lo studio
• interrogazioni programmate
• assegnazione di compiti a casa in misura ridotta
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STRUMENTI COMPENSATIVI E
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MEDIATORI DIDATTICI.
NON DIMENTICHIAMO:
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DISPENSATIVE (segni della
disabilità, a volte “laboriosi”)
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•ALUNNA CON DSA, CLASSE V SCUOLA
PRIMARIA
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•AVVIARE ALL’USO DEL COMPUTER AI FINI
DELLO STUDIO
•FAVORIRE IL PASSAGGIO ALLA SCUOLA
SECONDARIA I GRADO
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•ALLENAMENTO ALL’USO DELLA SINTESI
VOCALE IN ATTIVITÀ DI COMPRENSIONE
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•“SPERIMENTAZIONE“ DELLA SINTESI
VOCALE DA PARTE DEI COMPAGNI
•UTILIZZO DEL COMPUTER PER SCRIVERE
TESTI DI LINGUA E RICERCA (per la
classe)
•PRESENTAZIONE DEL LAVORO SVOLTO
AI DOCENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA
RISULTATI
•RICONOSCIMENTO DELL’UTILITÀ DELLO
STRUMENTO da parte dell’alunna, degli
insegnanti e dei genitori
•ACQUISIZIONE DI ABILITÀ NELL’USO
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•MIGLIORAMENTO DELL’AUTOSTIMA
•RICADUTA INDIRETTA SU UN ALUNNO
CON DSA DELLA CLASSE PARALLELA
•IMPLEMENTAZIONE DELL’ESPERIENZA
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• METACOGNIZIONE
• CONOSCERE ED INSEGNANRE
STRATEGIE DI APPRENDIMENTO E DI
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• STILI COGNITIVI ED ELABORAZIONE
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• ATTEGGIAMENTO VERSO SCUOLA E
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Chi controlla attivamente il proprio
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SPESSO RISCHIAMO DI COMPIERE GLI
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CHE PRESENTANO DIFFICOLTÀ
INSISTENDO TROPPO SULL’ASPETTO
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POSSIAMO ALLONTANARE L’ALUNNO
DALLA CONSAPEVOLEZZA DEL VERO
SCOPO DELLA LETTURA.
Lo scopo della lettura dovrebbe essere
chiaro al bambino prima ancora di
iniziare a riconoscere i grafemi.
Per comprensione e decifrazione
prevedere percorsi che vanno di pari
passo.
Il bambino dovrebbe accostarsi alla
lettura avendo già una buona
consapevolezza di cosa significa leggere.
La comprensione ha origine
dall’incontro tra le caratteristiche
del testo e le caratteristiche del
lettore.
VARIABILI SOGGETTO
• Conoscenze precedenti (lessicali-
sintattiche-semantiche, generali,
specifiche)
• Atteggiamento
• Abilità percettive
• Corretto funzionamento del sistema
di elaborazione
• Conoscenze ed abilità metacognitive
LE CARATTERISTICHE DEL TESTO
(Medeghini 2001)
• Caratteristiche fisiche
• Frequenza delle parole
• Costruzione sintattica della frase
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• Costruzione complessiva del testo
• Tipologia testuale e scopo
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ELEMENTI CHE POSSONO RENDERE
DIFFICILE LA COMPRENSIONE DEL TESTO
Problema
• Posizione della domanda
• Modo di presentare l’informazione
• Natura dei dati
• Carenza o sovrabbondanza delle
informazioni
• Formulazione testo
• TESTO A: “Un bambino aveva 12 mele. Ne ha
regalata una parte a un amico. Gliene
restano 8. Quante ne ha regalate?”
• TESTO B: “Un bambino aveva 12 mele. Dopo
averne regalata una parte a un suo amico
gliene restano 8. Quante ne ha regalate?”
Testo A: risolto dal 39%
Testo B: risolto dal 76%
Orsolini - Fanari - Maronato, (2005) Difficoltà di lettura nei
bambini, Carocci, Roma
Testi espositivi
Difficoltà dovute a:
• Poca familiarità con gli argomenti
• Argomenti formulati in forma astratta e
decontestualizzata
• Assenza di una struttura forte e ben
caratterizzata, di tipo causale e temporale
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presentati
PRIME PROPOSTE D’INTERVENTO
Non attendere che sia automatizzato il
processo di decodifica per operare sul
processo di comprensione (uso di immagini,
comprensione orale, comprensione da
lettura fatta da altri)
Fornire conoscenze precedenti
Attivare le conoscenze precedenti
Compensare le difficoltà tecniche per
facilitare o permettere l’accesso alla
comprensione
RICORDIAMO
• Qualsiasi tipo di testo richiede la cooperazione del
lettore
• La chiarezza non è mai una qualità assoluta di un
testo, ma una relazione tra il destinatario e il
contenuto
• Le conoscenze possedute facilitano il compito di
lettura e lo studio
• Il testo è tra gli strumenti maggiormente utilizzati
per l’apprendimento
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attraverso un approccio metacognitivo
• Nella semplificazione di testi è importante anche
tener conto del contesto in cui il compito viene
proposto
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
E
BUON LAVORO!
BIBLIOGRAFIA
•Carletti – Varani , Didattica costruttivista, Erickson, 2005
•Contardi-Piochi, (2002), Le difficoltà di apprendimento della
matematica, Erickson, Trento
•Galvan – Biancardi, Uno, due, dui – Una didattica per la discalculia, Libri
Liberi, 2007
Medeghini (a cura di), Perché è così difficile? Come la scuola può aiutare
gli alunni con disturbi specifici di apprendimento, Vannini, 2005
Medeghini – Lancini, Percorsi didattici per la soluzione dei problemi
aritmetici, Vannini, 2004
Medeghini, Percorsi didattici per la comprensione del testo, Vannini, 2001
Orsolini - Fanari - Maronato, Difficoltà di lettura nei
bambini, Carocci, Roma, 2005
Pilone – Muzio, La valutazione del pensiero strategico, Vannini, 2003
COUNTING
Presuppone l’acquisizione dei principi
di:
• Corrispondenza uno a uno
• Ordine stabile
• Cardinalità
• Astrazione
• Irrilevanza dell’ordine
248 -
126=
122
473 -
147=
334
1 2 …
1 0
1 0 0
1. COSTRUIRE UN NUMERO CON
CENTINAIA, DECINE E UNITÀ
1 0 0 1 4 0 1 4 6
2. COSTRUIRE LA PROCEDURA
Scrittura del numero sotto dettatura, con
supporto di procedura verbale
ASPETTO SINTATTICO
ASPETTO LESSICALE
1. LEGGERE I NUMERI
CON IL CENTINAIO
2 5 3
0 0
0
2
5
3
2. COSTRUIRE LA
PROCEDURA
SEQUENZA NUMERICA
MELONI, GALVAN, S
PONZA, SOLA
“DISLESSIA, STRU
MENTI
COMPENSATIVI”
LIBRI LIBERI, 2004
MELONI, GALVAN, S
PONZA, SOLA
“DISLESSIA, STRUM
ENTI
COMPENSATIVI”
LIBRI LIBERI, 2004
MELONI, GALVAN, S
PONZA, SOLA
“DISLESSIA, STRUM
ENTI
COMPENSATIVI”
LIBRI LIBERI, 2004
TABELLINE
LA TABELLINA È UN AUTOMATISMO
IL RISULTATO DEVE ESSERE RECUPERATO
ENTRO 5 SECONDI
TAVOLA PITAGORICA PERSONALIZZATA
CALCOLATRICE
DOPO L’APPRENDIMENTO DELLE
COMPONENTI CONCETTUALI E PROCEDURALI
DELLE OPERAZIONI
QUANDO, DOPO
ALLENAMENTO, PROCEDURE E CALCOLO A
MENTE NON VENGONO ACQUISITI
PESO LORDO
PESO NETTO TARA
RICAVO
SPESA GUADAGNO
• DECODIFICA STRUMENTALE ALLA
COMPRENSIONE
• LA COMPRENSIONE FACILITA LA
DECODIFICA
• DIVERSI PREREQUISITI
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Gozio trento-ii-incontro-inf.-prim. n

  • 1. DISLESSIA E DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO TRENTO 1 MARZO 2008 MARIAGRAZIA GOZIO (Insegnante – Comitato Nazionale Scuola AID) II GIORNATA DI FORMAZIONE PER DOCENTI REFERENTI SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA
  • 2. INDICAZIONI GENERALI DIFFICOLTÀ E ALCUNE PROPOSTE D’INTERVENTO NELL’AMBITO MATEMATICO APPRENDIMENTO E METACOGNIZIONE COMPRENSIONE E ABILITÀ DI STUDIO STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE DI COSA PARLIAMO?
  • 3. RIPRENDIAMO DA …  LA NON AUTOMATIZZAZIONE PORTA AD UN DISPENDIO DI COMPETENZE ATTENTIVE  GRADUIAMO LE DIFFICOLTÀ DELLE PROPOSTE A SCUOLA E A CASA  DURANTE LE INTERROGAZIONI: PONIAMO DOMANDE PRECISE E DIAMO TEMPO PER LA RISPOSTA (IL RAGAZZO CON DSA DEVE ELABORARE LA DOMANDA PRIMA DI DARE LA RISPOSTA).  FORMULIAMO DOMANDE CON LINGUAGGIO CHIARO E SENZA DOPPIE NEGAZIONI.  DURANTE LE CONVERSAZIONI, I MOMENTI DI DISCUSSIONE, I BRAINSTORMING, … NON RIVOLGIAMOCI AL RAGAZZO CON DSA PER PRIMO, MA NEMMENO PER ULTIMO
  • 4.  SCRIVIAMO IN MODO CHIARO ALLA LAVAGNA (possibilmente in stampato) E PARLIAMO RIVOLTI VERSO I RAGAZZI  DURANTE LE VERIFICHE, FORMULIAMO LE CONSEGNE ANCHE ORALMENTE  “LIBRETTO” DEGLI AIUTI: possono anche essere uno per casa e uno per scuola (per la scrittura, l’ortografia, la grammatica, i problemi, il lessico, lo studio)
  • 5. • IN PRESENZA DI UNA SPECIFICA DISABILITÀ, LA RIPETIZIONE COME FATTORE DI APPRENDIMENTO È INEFFICACE. • LA LETTURA NON È L’UNICO CANALE DI APPRENDIMENTO • PER UN ALUNNO CON DSA ANCHE LA COPIA È PIÙ DIFFICILE • PERCORSI DI CONOSCENZA E VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ • IL METODO D’INSEGNAMENTO NON ORIGINA LA DISLESSIA, MA LE PROPOSTE CHE FACCIAMO POSSONO RIDURNE GLI EFFETTI
  • 6. INTERAGENDO CON L’AMBIENTE IL BAMBINO COSTRUISCE UNA PROPRIA CONOSCENZA DEL NUMERO E DELL’ ”UNIVERSO MATEMATICO”
  • 7. CONOSCENZA NUMERICA • PROCESSI LESSICALI: attribuzione di un nome ai numeri • PROCESSI SEMANTICI: capacità di comprendere il significato dei numeri • PROCESSI SINTATTICI: relativi alle relazioni spaziali tra le cifre • COUNTING: capacità di conteggio • CALCOLO A MENTE • CALCOLO SCRITTO PRINCIPALI PROCESSI COGNITIVI E METACOGNITIVI
  • 8. •A UN ANNO E MEZZO CONOSCONO LA SEQUENZA DI ALCUNI NUMERI •18/24 MESI ANNI APPLICANO IL CONTEGGIO A MATERIALE CONCRETO •A QUATTRO ANNI ESPRIMONO GIUDIZI DI GRANDEZZA SUI NUMERI •ULTIMO ANNO SCUOLA DELL’INFANZIA: LEGGONO E SCRIVONO NUMERI, ESEGUONO SEMPLICI ADDIZIONI E SOTTRAZIONI SVILUPPO ABILITÀ DI CALCOLO
  • 9. I E II PRIMARIA • CONTEGGIO SULLE DITA • CONTEGGIO VERBALE • DEPOSITO NELLA MLT DEI FATTI NUMERICI • INIZIO RECUPERO FATTI NUMERICI DALLA III PRIMARIA • CONTEGGIO SULLE DITA SEMPRE MENO FREQUENTE • RECUPERO VIA VIA PIÙ FREQUENTE FATTI ARITMETICI • UTILIZZO DI STRATEGIE DI SCOMPOSIZIONE
  • 10. • lentezza e significativi errori ad enumerare all’indietro da 20 a 0 • difficoltà nella lettura e nella scrittura dei numeri anche ad una cifra • difficoltà a sommare numeri in coppia ricorrendo al fatto aritmetico • difficile memorizzazione delle tabelline • difficoltà nell’uso corretto dei segni aritmetici • difficoltà a riconoscere i numeri da 11 a 19 • lentezza di esecuzione di semplici calcoli RICONOSCIMENTO DEL DISTURBO VERSO LA FINE DELLA TERZA CLASSE. PRIMA SI POSSONO RILEVARE ALCUNI SEGNALI
  • 11. DIFFICOLTÀ MATEMATICHE RICORDIAMO CHE Da Contardi-Piochi, (2002), Le difficoltà di apprendimento della matematica, Erickson, Trento • Il linguaggio della matematica è composto da termini tecnici e da simboli • Buona parte dell’apprendimento della matematica richiede un apposito insegnamento • Le principali nozioni matematiche apprese, devono essere immagazzinate nella memoria a lungo termine. Tale immagazzinamento deve essere dinamico. • Per le attività di calcolo è necessaria un’attenzione costante e prolungata. • Spesso, dietro gli errori, vi sono processi di pensiero in cui le conoscenze del soggetto assumono un ruolo importante.
  • 12. DIFFICOLTÀ MATEMATICHE • LA CONOSCENZA NUMERICA ERRORI A LIVELLO - LESSICALE (5 7) - SINTATTICO (236 20036) - SEMANTICO (7 è maggiore di 9) • IL CALCOLO ERRORI - PROCEDURALI E APPLICAZIONE STRATEGIE - RECUPERO DEI FATTI ARITMETICI - DOVUTI A DIFFICOLTÀ VISUO-SPAZIALI POSSONO RIGUARDARE
  • 13. MATEMATICA: ALCUNE PROPOSTE • Cartoncini dei numeri per aspetto sintattico e lessicale e per la sequenza numerica • “trucchetti” per tabelline. Es: tabellina del 9 usando le mani, tabelline del pastore • Tavola pitagorica personalizzata
  • 14. APPRENDIMENTO L’APPRENDIMENTO È UN PROCESSO NATURALE ATTIVO CHE IMPEGNA LA VOLONTÀ ED È MEDIATO INTERNAMENTE. È UN PROCESSO DI COSTRUZIONE DI SIGNIFICATI IN BASE ALLE INFORMAZIONI E ALLE ESPERIENZE, DIRETTO A UN OBIETTIVO E FILTRATO ATTRAVERSO LE PERCEZIONI, I PENSIERI E I SENTIMENTI DI CIASCUN ALLIEVO. (PIETRO BOSCOLO)
  • 15. APPROCCIO METACOGNITIVO CONSAPEVOLEZZA DI CIÒ CHE SI STA FACENDO DEL PERCHÉ LO SI FA QUANDO È OPPORTUNO FARLO IN QUALI CONDIZIONI FARLO Assumere un atteggiamento di costante attenzione metacognitiva all’interno delle diverse discipline
  • 16. OPERARE A QUATTRO LIVELLI • CONOSCENZA SUL FUNZIONAMENTO COGNITIVO IN GENERALE • CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO FUNZIONAMENTO COGNITIVO • CONTROLLO DEI PROCESSI COGNITIVI • RICONOSCIMENTO DELLE VARIABILI PSICOLOGICHE CHE SOTTOSTANNO AI PROCESSI DI APPRENDIMENTO: - Locus of control - Attribuzione - Autoefficacia - Autostima - Motivazione
  • 17. FORNIRE STRUMENTI PER SOPPERIRE A CARENZE ESECUTIVE, FAVORISCE UN APPRENDIMENTO ATTIVO, COSTRUTTIVO ED AUTONOMO.
  • 18. PER OGNUNO I NECESSARI STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE
  • 19. STRUMENTI COMPENSATIVI • tabelle: mesi, alfabeto, diversi caratteri, ortografia, grammatica, … • tavole pitagoriche, additive e sottrattive • tabella delle misure e delle formule • calcolatrice • schemi per i problemi • registratore • cartine geografiche e storiche • computer per la scrittura • computer con sintesi vocale per la lettura • cassette o cd registrati • libri digitali
  • 20. MISURE DISPENSATIVE • dispensa da alcune prestazioni quali: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, studio mnemonico delle tabelline, … • dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta • tempi più lunghi per le prove scritte (o verifiche ridotte) e per lo studio • interrogazioni programmate • assegnazione di compiti a casa in misura ridotta • possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine
  • 21. STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE: MEDIATORI DIDATTICI. NON DIMENTICHIAMO: IL PRIMO MEDIATORE DIDATTICO È L’INSEGNANTE
  • 22. RICORDIAMO ALCUNI RAGAZZI HANNO DIFFICOLTÀ AD ACCETTARE GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E LE MISURE DISPENSATIVE (segni della disabilità, a volte “laboriosi”)
  • 23. PERCORSO PER : - ABILITARE ALLO STRUMENTO - ACCETTARE LO STRUMENTO CHE COINVOLGA ALUNNO CON DSA, CLASSE, INSEGNANTI, GENITORI
  • 24. ESPERIENZA •ALUNNA CON DSA, CLASSE V SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI: •AVVIARE ALL’USO DEL COMPUTER AI FINI DELLO STUDIO •FAVORIRE IL PASSAGGIO ALLA SCUOLA SECONDARIA I GRADO
  • 25. ATTIVITÀ SVOLTE •ALLENAMENTO ALL’USO DELLA SINTESI VOCALE IN ATTIVITÀ DI COMPRENSIONE DI TESTI (MUSICA, ITALIANO) •“SPERIMENTAZIONE“ DELLA SINTESI VOCALE DA PARTE DEI COMPAGNI •UTILIZZO DEL COMPUTER PER SCRIVERE TESTI DI LINGUA E RICERCA (per la classe) •PRESENTAZIONE DEL LAVORO SVOLTO AI DOCENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA
  • 26. RISULTATI •RICONOSCIMENTO DELL’UTILITÀ DELLO STRUMENTO da parte dell’alunna, degli insegnanti e dei genitori •ACQUISIZIONE DI ABILITÀ NELL’USO DELLO STRUMENTO INFORMATICO •MIGLIORAMENTO DELL’AUTOSTIMA •RICADUTA INDIRETTA SU UN ALUNNO CON DSA DELLA CLASSE PARALLELA •IMPLEMENTAZIONE DELL’ESPERIENZA ALLA SCUOLA SECONDARIA
  • 28. COSA SIGNIFICA STUDIARE? ABILITÀ CHE SI COSTRUISCE NEL TEMPO RICHIEDE UN PERCORSO GRADUALE: ASCOLTO ATTENZIONE MEMORIZZAZIONE OSSERVAZIONE ED INTERPRETAZIONE DELLA REALTÀ METACOGNIZIONE … … sottolineatura – schemi- appunti … …
  • 29. INSEGNARE A STUDIARE • METACOGNIZIONE • CONOSCERE ED INSEGNANRE STRATEGIE DI APPRENDIMENTO E DI STUDIO • STILI COGNITIVI ED ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI • ATTEGGIAMENTO VERSO SCUOLA E STUDIO
  • 30. Chi controlla attivamente il proprio processo di apprendimento, impara meglio e in misura maggiore rispetto a chi si pone in atteggiamento passivo. Generalmente, ad una migliore elaborazione corrisponde una migliore memorizzazione
  • 31. ALLO STUDIO SI ACCEDE TRADIZIONALMENTE CON LA LETTURA
  • 33. SPESSO RISCHIAMO DI COMPIERE GLI ERRORI MAGGIORI CON GLI ALUNNI CHE PRESENTANO DIFFICOLTÀ INSISTENDO TROPPO SULL’ASPETTO TECNICO DELLA DECIFRAZIONE POSSIAMO ALLONTANARE L’ALUNNO DALLA CONSAPEVOLEZZA DEL VERO SCOPO DELLA LETTURA.
  • 34. Lo scopo della lettura dovrebbe essere chiaro al bambino prima ancora di iniziare a riconoscere i grafemi. Per comprensione e decifrazione prevedere percorsi che vanno di pari passo. Il bambino dovrebbe accostarsi alla lettura avendo già una buona consapevolezza di cosa significa leggere.
  • 35. La comprensione ha origine dall’incontro tra le caratteristiche del testo e le caratteristiche del lettore.
  • 36. VARIABILI SOGGETTO • Conoscenze precedenti (lessicali- sintattiche-semantiche, generali, specifiche) • Atteggiamento • Abilità percettive • Corretto funzionamento del sistema di elaborazione • Conoscenze ed abilità metacognitive
  • 37. LE CARATTERISTICHE DEL TESTO (Medeghini 2001) • Caratteristiche fisiche • Frequenza delle parole • Costruzione sintattica della frase • Densità delle idee • Costruzione complessiva del testo • Tipologia testuale e scopo • Contenuto del testo
  • 38. ELEMENTI CHE POSSONO RENDERE DIFFICILE LA COMPRENSIONE DEL TESTO Problema • Posizione della domanda • Modo di presentare l’informazione • Natura dei dati • Carenza o sovrabbondanza delle informazioni • Formulazione testo
  • 39. • TESTO A: “Un bambino aveva 12 mele. Ne ha regalata una parte a un amico. Gliene restano 8. Quante ne ha regalate?” • TESTO B: “Un bambino aveva 12 mele. Dopo averne regalata una parte a un suo amico gliene restano 8. Quante ne ha regalate?” Testo A: risolto dal 39% Testo B: risolto dal 76% Orsolini - Fanari - Maronato, (2005) Difficoltà di lettura nei bambini, Carocci, Roma
  • 40. Testi espositivi Difficoltà dovute a: • Poca familiarità con gli argomenti • Argomenti formulati in forma astratta e decontestualizzata • Assenza di una struttura forte e ben caratterizzata, di tipo causale e temporale Importanti la modalità con cui vengono presentati
  • 41. PRIME PROPOSTE D’INTERVENTO Non attendere che sia automatizzato il processo di decodifica per operare sul processo di comprensione (uso di immagini, comprensione orale, comprensione da lettura fatta da altri) Fornire conoscenze precedenti Attivare le conoscenze precedenti Compensare le difficoltà tecniche per facilitare o permettere l’accesso alla comprensione
  • 42. RICORDIAMO • Qualsiasi tipo di testo richiede la cooperazione del lettore • La chiarezza non è mai una qualità assoluta di un testo, ma una relazione tra il destinatario e il contenuto • Le conoscenze possedute facilitano il compito di lettura e lo studio • Il testo è tra gli strumenti maggiormente utilizzati per l’apprendimento • I processi di comprensione possono essere potenziati attraverso un approccio metacognitivo • Nella semplificazione di testi è importante anche tener conto del contesto in cui il compito viene proposto
  • 44. BIBLIOGRAFIA •Carletti – Varani , Didattica costruttivista, Erickson, 2005 •Contardi-Piochi, (2002), Le difficoltà di apprendimento della matematica, Erickson, Trento •Galvan – Biancardi, Uno, due, dui – Una didattica per la discalculia, Libri Liberi, 2007 Medeghini (a cura di), Perché è così difficile? Come la scuola può aiutare gli alunni con disturbi specifici di apprendimento, Vannini, 2005 Medeghini – Lancini, Percorsi didattici per la soluzione dei problemi aritmetici, Vannini, 2004 Medeghini, Percorsi didattici per la comprensione del testo, Vannini, 2001 Orsolini - Fanari - Maronato, Difficoltà di lettura nei bambini, Carocci, Roma, 2005 Pilone – Muzio, La valutazione del pensiero strategico, Vannini, 2003
  • 45. COUNTING Presuppone l’acquisizione dei principi di: • Corrispondenza uno a uno • Ordine stabile • Cardinalità • Astrazione • Irrilevanza dell’ordine
  • 47. 1 2 … 1 0 1 0 0
  • 48. 1. COSTRUIRE UN NUMERO CON CENTINAIA, DECINE E UNITÀ 1 0 0 1 4 0 1 4 6 2. COSTRUIRE LA PROCEDURA Scrittura del numero sotto dettatura, con supporto di procedura verbale ASPETTO SINTATTICO
  • 49. ASPETTO LESSICALE 1. LEGGERE I NUMERI CON IL CENTINAIO 2 5 3 0 0 0 2 5 3 2. COSTRUIRE LA PROCEDURA
  • 51. MELONI, GALVAN, S PONZA, SOLA “DISLESSIA, STRU MENTI COMPENSATIVI” LIBRI LIBERI, 2004
  • 52. MELONI, GALVAN, S PONZA, SOLA “DISLESSIA, STRUM ENTI COMPENSATIVI” LIBRI LIBERI, 2004
  • 53. MELONI, GALVAN, S PONZA, SOLA “DISLESSIA, STRUM ENTI COMPENSATIVI” LIBRI LIBERI, 2004
  • 54. TABELLINE LA TABELLINA È UN AUTOMATISMO IL RISULTATO DEVE ESSERE RECUPERATO ENTRO 5 SECONDI TAVOLA PITAGORICA PERSONALIZZATA
  • 55. CALCOLATRICE DOPO L’APPRENDIMENTO DELLE COMPONENTI CONCETTUALI E PROCEDURALI DELLE OPERAZIONI QUANDO, DOPO ALLENAMENTO, PROCEDURE E CALCOLO A MENTE NON VENGONO ACQUISITI
  • 56. PESO LORDO PESO NETTO TARA RICAVO SPESA GUADAGNO
  • 57. • DECODIFICA STRUMENTALE ALLA COMPRENSIONE • LA COMPRENSIONE FACILITA LA DECODIFICA
  • 58. • DIVERSI PREREQUISITI • RICHIEDONO IL FUNZIONAMENTO DI DIFFERENTI PROCESSI COGNITIVI • ABILITÀ MODESTAMENTE CORRELATE