2. Le coordinazioni
• Si riferiscono agli spostamenti sia segmentari che
globali del corpo e dipendono dalle capacità di
differenziare i movimenti e integrarli fra di loro,
inibendo le sincinesie
• Le capacità coordinative permettono di
apprendere, controllare, organizzare e trasformare
i movimenti in modo rapido, armonico, efficace e
adeguato allo scopo
3. Coordinazioni complesse
• Esempi: andatura a galoppo, passo saltellato,
salti su un piede o a piedi uniti, girare su se
stessi, camminare sull’asse di equilibrio
• Sono attività di spostamento globale che
implicano un certo equilibrio dinamico e forza
muscolare
• Non sono del tutto spontanee ma richiedono,
soprattutto all’inizio, una maggiore attenzione e
controllo tonico-muscolare
4. Coordinazioni strutturate
• Sono attività di coordinazioni semplici o
complesse che implicano un adattamento
spaziale, temporale, tonico e intenzionale
• Esempi: correre all’indietro (adattamento
spaziale), saltare su una gamba lentamente
(adattamento temporale), rotolare tenendosi
rigidi come un bastone (adattamento tonico)
5. Capacità coordinative speciali
• Coordinazione oculo-motoria globale
• Coordinazione oculo-manuale e oculo-podalica
• Coordinazione fine delle mani
• Capacità di combinazione o dissociazione
motoria
• Equilibrio statico e dinamico
• La lateralizzazione
• Capacità di organizzazione motoria spazialeCapacità di organizzazione motoria spaziale
• Capacità di organizzazione motoria temporaleCapacità di organizzazione motoria temporale
6. Coordinazione oculo-motoria
• Coordinazione oculo-motoria globale:sono
attività che richiedono un controllo visivo
continuo ed un adattamento della motricità globale
allo spazio in condiz. statica e in movimento
• Esempio: camminare o correre in mezzo a piccoli
attrezzi sparsi in tutta la palestra senza toccarli
• Presuppone lo sviluppo dell’attenzione visiva e
della rapidità di reazione
7. • Coordinazione oculo-manuale e oculo-podalica:
sono attività che richiedono un controllo visivo
continuo e un adattamento della motricità dell’arto
superiore o inferiore allo spazio statico o in movimento
• il corpo intero non si sposta molto, serve da supporto
alla motricità dell’arto
•Sono più complesse di quelle oculo-motorie globali che
le preparano e le sostengono
•Esempi: lanci di precisione di palle di diverse
dimensioni e materiali, palleggi, ricezione, colpire
bersagli, calciare una palla in porta, fare uno slalom
•Nei lanci si possono adattare distanze, direzioni,
velocità, modalità di contatto con la palla
•Si possono variare gli attrezzi (foulard, nastri, cerchi)
8. •Coordinazione fine delle mani: sono
attività che richiedono l’uso differenziato e la
presa di coscienza delle dita
•Sviluppano l’agilità e la precisione
•Esempi: opporre il pollice alle altre dita,
arrotolare un filo su un rocchetto, fare e
disfare nodi, modellare il pongo, ritagliare,
costruire delle forme con degli stecchini,
cucire ecc.
9. Capacità di combinazione o
dissociazione motoria
• Capacità di collegare in una struttura motoria
unitaria e coerente più forme autonome e parziali
di movimento, che si possono presentare in
successione temporale, o anche simultaneamente
• Esempio: assunzione di posture fra loro
concatenate, oppure apro le gambe, chiudo, due
saltelli a piedi uniti e una capriola, oppure
saltellare su un piede mentre si palleggia
10. Equilibrio
• E’ il risultato dell’adattamento neuro-motorio
alle necessità della posizione eretta e
dipende dall’insieme delle reazioni tonico-
posturali alla forza di gravità.
• I riflessi dell’equilibrio sono determinati dalle
informazioni provenienti da tre fonti sensitive:
sensazioni plantari, propriocettive e
vestibolari (legate alla posizione del capo)
• L’uso del canale visivo rafforza l’equilibrio
11. 1. Si realizza in situazione statica, dinamica o statico-
dinamica in volo
2. Favorisce l’autocontrollo, la concentrazione, la
percezione del proprio tono muscolare (schema
corporeo)
3. Viene stimolato in modo progressivo attraverso
4. la riduzione della base di appoggio (stare su un piede
a occhi chiusi))
5. l’innalzamento della base di appoggio (camminare
sulla trave)
6. le rotazioni veloci attorno agli assi corporei (fare una
capriola)
7. l’azione di forze esterne che tendono a disturbare
l’esecuzione (portare un compagno in piedi su un
tappeto sollevandolo)
12. La lateralità
• La lateralità è determinata dalla dominanza di un
emisfero cerebrale nell’iniziare, nell’organizzare ed
eseguire l’atto motorio.
• Dipende da una accelerazione di sviluppo dei
centri sensitivo-motori di uno degli emisferi
cerebrali rispetto all’altro.
• A 2/3 anni la dominanza è fluttuante, anche se
l’uso di una mano predomina sull’altra
• Nello sviluppo psicomotorio normale si stabilisce
in modo definitivo verso i 6-7 anni
• La lateralità non è solo manuale, ma anche visiva,
podalica, uditiva e non sempre coincidono
• Sembra che la prima a comparire sia quella uditiva
13. Come educare la lateralità
1. Favorire la consapevolezza delle diverse parti
corporee e la strutturazione dello schema corporeo,
attraverso lo sviluppo delle capacità senso-percettive e
della funzione di interiorizzazione
2. stimolare la conoscenza del proprio corpo in
riferimento allo spazio esterno (concetti topologici di
sopra, sotto, avanti, dietro, di lato, dentro, fuori, più in
alto, più in basso, in mezzo rispetto al proprio corpo)
3. favorire la distinzione della destra e della sinistra del
proprio corpo attraverso interventi specifici di rinforzo
della lateralità (coordinazione oculo-motoria globale,
oculo-manuale e coordinazione fine)
14. Prove motorie per definire laProve motorie per definire la
lateralitàlateralità
Arti superioriArti superiori
• 3 lanci di precisione di una pallina dentro un canestro3 lanci di precisione di una pallina dentro un canestro
• palleggi consecutivi a terra di una palla tipo basket opalleggi consecutivi a terra di una palla tipo basket o
pallavolopallavolo
• gioco di destrezza individuale, tipo lancio palla in alto egioco di destrezza individuale, tipo lancio palla in alto e
ripresa con una manoripresa con una mano
Arti inferioriArti inferiori
• 3 tiri a rete di un pallone3 tiri a rete di un pallone
• fare un percorso tipo slalom (cerchi o birilli) spingendo lafare un percorso tipo slalom (cerchi o birilli) spingendo la
palla con un piedepalla con un piede
• tracciare un percorso con 6-8 cerchi, dire di correretracciare un percorso con 6-8 cerchi, dire di correre
ponendo ogni volta un piede dentro i cerchiponendo ogni volta un piede dentro i cerchi
15. Capacità di organizzazioneCapacità di organizzazione
motoria spazialemotoria spaziale
Presuppone due aspetti:Presuppone due aspetti:
1.1. Lo spazio come significante nellaLo spazio come significante nella
comunicazione non verbale (es.comunicazione non verbale (es.
distanze interpersonali nelladistanze interpersonali nella
prossemica)prossemica)
2.2. Lo spazio come risultante dell’attivitàLo spazio come risultante dell’attività
senso-motoria, percettiva esenso-motoria, percettiva e
rappresentativarappresentativa
16. •La maturazione della capacità di organizzazione
motoria spaziale implica la capacità di:
•valutare le distanze
•discriminare le forme
•discriminare le dimensioni
•individuare i rapporti topologici ed euclidei
•Tali capacità derivano da attività di esplorazione
finalizzate sullo spazio e dipendono da
operazioni pratiche e mentali: riproduzione di
modelli, rappresentazioni di trasformazioni nello
spazio conoscenza della forma mediante il tatto
17. NOZIONI SPAZIALINOZIONI SPAZIALI
TopologiaTopologia
La capacità di organizzazione motoriaLa capacità di organizzazione motoria
nello spazio presuppone l’acquisizione deinello spazio presuppone l’acquisizione dei
concetti topologici che permettono alconcetti topologici che permettono al
bambino di orientare se stesso nellobambino di orientare se stesso nello
spazio rispetto agli oggetti e agli altrispazio rispetto agli oggetti e agli altri
(davanti, dietro, al di sopra, al di sotto, di(davanti, dietro, al di sopra, al di sotto, di
fianco, lungo a, attorno a,in mezzo, vicino,fianco, lungo a, attorno a,in mezzo, vicino,
lontano, dentro, fuori, alto, basso)lontano, dentro, fuori, alto, basso)
18. Valutazione delle dimensioni e delle distanzeValutazione delle dimensioni e delle distanze
E’ la possibilità di valutare, confrontandole a livelloE’ la possibilità di valutare, confrontandole a livello
percettivo e visivo, le lunghezze degli oggetti e le loropercettivo e visivo, le lunghezze degli oggetti e le loro
relative distanzerelative distanze
Esercitazioni
19. Attenzione, concentrazione e memoria visivaAttenzione, concentrazione e memoria visiva
Si inizia orientando l’attenzione del bambino in condizioniSi inizia orientando l’attenzione del bambino in condizioni
statichestatiche
esempio: da un sacchetto si tirano fuori degli oggetti in unaesempio: da un sacchetto si tirano fuori degli oggetti in una
successione che il bambino deve ricordaresuccessione che il bambino deve ricordare
Si prosegue in situazioni dinamicheSi prosegue in situazioni dinamiche
21. Capacità di organizzazione
temporale
• Capacità di dare un ordine e una successioneCapacità di dare un ordine e una successione
temporale ai processi motori, collegandoli fra di lorotemporale ai processi motori, collegandoli fra di loro
fino a farli diventare un atto motorio unico efino a farli diventare un atto motorio unico e
finalizzato.finalizzato.
• E’ un processo complesso che risente dellaE’ un processo complesso che risente della
dinamica contrazione-decontrazione muscolaredinamica contrazione-decontrazione muscolare
soggettiva e della percezione sensoriale dellesoggettiva e della percezione sensoriale delle
sequenze ritmiche del movimento.sequenze ritmiche del movimento.
• Lo svolgimento temporale si struttura nellaLo svolgimento temporale si struttura nella
dimensione del prima, dopo, veloce, lento,dimensione del prima, dopo, veloce, lento,
simultaneosimultaneo
22. Bisogna distinguere due aspetti della
temporalità:
1. Espressione del tempo (sincronizzazione senso-
motoria)
2. Rappresentazione del tempo (analisi
consapevole dei rapporti di successione, durata,
simultaneità)
Questi due aspetti dipendono da componenti
neuropsicologiche diverse, l’una dipende
primariamente dalle caratteristiche emotive e
toniche del bambino, l’altra da quelle cognitive
Nella metodologia i due aspetti non vanno separati
ma considerati simultaneamente
24. SVILUPPARE LE CAPACITÀSVILUPPARE LE CAPACITÀ
COORDINATIVECOORDINATIVE
ESEMPI DI ADATTAMENTIESEMPI DI ADATTAMENTI
• sgonfiare un po' la palla, se la si deve afferrare.sgonfiare un po' la palla, se la si deve afferrare.
• usare palloni più piccoli o più leggeri o più grandi, ausare palloni più piccoli o più leggeri o più grandi, a
seconda di ciò che si deve fare.seconda di ciò che si deve fare.
• nei giochi con bersaglio: aumentare la circonferenza delnei giochi con bersaglio: aumentare la circonferenza del
canestro o le dimensioni dell'oggetto da colpire;canestro o le dimensioni dell'oggetto da colpire;
accorciare le distanze; usare due mani; variare i tipi diaccorciare le distanze; usare due mani; variare i tipi di
lancio; ecc.lancio; ecc.
• negli esercizi di equilibrio: allargare la base di appoggio,negli esercizi di equilibrio: allargare la base di appoggio,
abbassare il centro di gravità.abbassare il centro di gravità.
• Dare a ciascuno un compito da assolvere.Dare a ciascuno un compito da assolvere.
• Utilizzare attività che comportino una semplice scelta daUtilizzare attività che comportino una semplice scelta da
fare (legata all'azione da compiere, o alla persona confare (legata all'azione da compiere, o alla persona con
cui interagire, o all'oggetto da utilizzare, ecc.)cui interagire, o all'oggetto da utilizzare, ecc.)