1. Suggestionabilità e tecnicheSuggestionabilità e tecniche
di ascolto:di ascolto:
La tutela del minore vittima e/oLa tutela del minore vittima e/o
testimone di abuso o maltrattamentotestimone di abuso o maltrattamento
Dott.ssa Gradante Federica
Avv. Algeri Lorenzo
2. Psicologia della testimonianzaPsicologia della testimonianza
• Interrogare e intervistare a fini investigativiInterrogare e intervistare a fini investigativi
significa attivare nel soggetto che rispondesignifica attivare nel soggetto che risponde
processi relativi allaprocessi relativi alla percezionepercezione, alla, alla memoriamemoria, alla, alla
comunicazionecomunicazione..
• La testimonianza di chi ha assistito ad un evento-La testimonianza di chi ha assistito ad un evento-
reato è una delle fonti più importanti su cui sireato è una delle fonti più importanti su cui si
fonda l’accertamento dei fatti, in particolare infonda l’accertamento dei fatti, in particolare in
certi procedimenti come quelli dell’abuso sucerti procedimenti come quelli dell’abuso su
minore.minore.
• Buona parte della verità processuale si fonda infattiBuona parte della verità processuale si fonda infatti
sullasulla ResocontazioneResocontazione dei fatti.dei fatti.
3. Psicologia della testimonianzaPsicologia della testimonianza
Caratteristiche quali età, sesso, aspetti di personalità,Caratteristiche quali età, sesso, aspetti di personalità,
coinvolgimento emotivo in un evento, livello dicoinvolgimento emotivo in un evento, livello di
traumaticità dell’evento, influenza di accadimentitraumaticità dell’evento, influenza di accadimenti
precedenti, contemporanei e successivi all’esperienzaprecedenti, contemporanei e successivi all’esperienza
in questione rappresentano gran parte delle variabiliin questione rappresentano gran parte delle variabili
in gioco durante la testimonianza.in gioco durante la testimonianza.
La memorizzazione degli eventi avviene in base alloLa memorizzazione degli eventi avviene in base allo
schema cognitivoschema cognitivo: conoscenze pregresse o strutture: conoscenze pregresse o strutture
mentali che organizzano le esperienze passate edmentali che organizzano le esperienze passate ed
influenzano la ritenzione di nuove esperienze.influenzano la ritenzione di nuove esperienze.
Il soggetto ci darà nel resoconto la versione dei fatti più compatibile alIl soggetto ci darà nel resoconto la versione dei fatti più compatibile al
suo schema.suo schema.
4. Psicologia della testimonianzaPsicologia della testimonianza
• In sede processuale al minore è chiesta la testimonianza diIn sede processuale al minore è chiesta la testimonianza di
eventi nei confronti dei quali lo stesso ha una doppiaeventi nei confronti dei quali lo stesso ha una doppia
posizione; può essere sia vittima sia testimone.posizione; può essere sia vittima sia testimone.
• Deve esporre fatti relativi a reati in cui i protagonisti sonoDeve esporre fatti relativi a reati in cui i protagonisti sono
persone significative e pregnanti per il minore (es ipersone significative e pregnanti per il minore (es i
genitori).genitori).
• È un testimone fondamentale perché spesso questi reatiÈ un testimone fondamentale perché spesso questi reati
intrafamiliari non hanno altre fonti se non il minore stesso eintrafamiliari non hanno altre fonti se non il minore stesso e
l’aggressore (es. bambino che assiste alla violenza del padrel’aggressore (es. bambino che assiste alla violenza del padre
nei confronti della madre).nei confronti della madre).
• Altra problematica è la tipologia del reato, se sessuale,Altra problematica è la tipologia del reato, se sessuale,
spesso non è penetrativo ed è difficile accertare l’avvenutaspesso non è penetrativo ed è difficile accertare l’avvenuta
violenza perché non lascia tracce.violenza perché non lascia tracce.
5. Il processo mnesticoIl processo mnestico
La memoria è composta da più sistemi dotati diLa memoria è composta da più sistemi dotati di
specifiche proprietà e funzioni.specifiche proprietà e funzioni.
IlIl modello multiprocesso di Atkinson e Shiffrinmodello multiprocesso di Atkinson e Shiffrin
è un modello input-output composto da tre componenti:è un modello input-output composto da tre componenti:
• il registro sensorialeil registro sensoriale ((RSRS): sistema a capacità elevata): sistema a capacità elevata
ma di rapido decadimentoma di rapido decadimento
• la memoria a breve terminela memoria a breve termine
• la memoria a lungo terminela memoria a lungo termine
6. Il processo mnesticoIl processo mnestico
LaLa MBTMBT conserva le informazioni per circa mezzoconserva le informazioni per circa mezzo
minuto e ha una capacità e durata limitata.minuto e ha una capacità e durata limitata.
Il passaggio delle informazioni dalla MBT alla MLT è inIl passaggio delle informazioni dalla MBT alla MLT è in
funzione:funzione:
• della reiterazione delle informazioni nella MBTdella reiterazione delle informazioni nella MBT
• dell'integrazione e organizzazione del materialedell'integrazione e organizzazione del materiale
LaLa MLTMLT è in grado di mantenere la traccia mnestica perè in grado di mantenere la traccia mnestica per
giorni, mesi o addirittura anni.giorni, mesi o addirittura anni.
7. Il processo mnesticoIl processo mnestico
Modello dei magazzini multipli
(Atkinson & Shiffrin, 1968, 1971)
8. Il processo mnesticoIl processo mnestico
A questo modello ha fatto seguito nel 1974 quello diA questo modello ha fatto seguito nel 1974 quello di
Baddeley e HitchBaddeley e Hitch che spiega la “che spiega la “working memoryworking memory”.”.
Non si distingue più in modo netto tra depositi a breve eNon si distingue più in modo netto tra depositi a breve e
lungo termine ma vi è la possibilità di trattenere lelungo termine ma vi è la possibilità di trattenere le
informazioni ricevute con diverse modalità sensorialiinformazioni ricevute con diverse modalità sensoriali
per poi lasciarle cadere o passarle alla MLT.per poi lasciarle cadere o passarle alla MLT.
È necessaria un’elaborazione più profonda che connette leÈ necessaria un’elaborazione più profonda che connette le
informazioni alle conoscenze pregresse.informazioni alle conoscenze pregresse.
Questa elaborazione sarebbe compiuta dall’Questa elaborazione sarebbe compiuta dall’esecutivoesecutivo
centrale regolatocentrale regolato a sua voltaa sua volta dalle aree pre frontali.dalle aree pre frontali.
9. Il processo mnesticoIl processo mnestico
LaLa MLTMLT è suddivisa generalmente in due grosse categorie:è suddivisa generalmente in due grosse categorie:
Memoria Dichiarativa o EsplicitaMemoria Dichiarativa o Esplicita, si riferisce alla, si riferisce alla
conoscenza esplicita come la definizione di una parola, èconoscenza esplicita come la definizione di una parola, è
un tipo di conoscenza direttamente accessibile allaun tipo di conoscenza direttamente accessibile alla
coscienza e esprimibile a parole.coscienza e esprimibile a parole.
Memoria Procedurale o ImplicitaMemoria Procedurale o Implicita,, si riferisce alle
procedure che utilizziamo nello svolgimento di un
compito,è un tipo di conoscenza tacita, non
verbalizzata. Può riguardare abilità motorie o sequenze
di azioni es. andare in bicicletta
10. Il processo mnesticoIl processo mnestico
La Memoria RetrospettivaLa Memoria Retrospettiva permette di recuperare dalla
memoria fatti o episodi del passato;
La Memoria ProspetticaLa Memoria Prospettica permette di ricordare piani,
intenzioni e azioni che svolgeremo in futuro.
Es. Ricordarsi di prendere una pillola
Es. Ricordarsi di consegnare un libro in biblioteca
N.B. Un compito di Memoria Prospettica contiene
sempre elementi Retrospettivi.
Es. Come si chiama la pillola che devo prendere?
11. Il processo mnesticoIl processo mnestico
La Memoria AutobiograficaLa Memoria Autobiografica si riferisce al ricordo di
informazioni legate al sé..
Comprende 3 livelli organizzati gerarchicamente:
Estesi periodi di vita (es. quando ho vissuto all’estero)
Eventi generali (es. la scorsa estate)
Eventi specifici (es. la cena di martedì scorso)
N.B. Sebbene il senso generale del ricordo sia corretto,
spesso i dettagli sono ricordati scorrettamente.
I ricordi autobiografici hanno carattere Ricostruttivo.
12. Il processo mnesticoIl processo mnestico
Il minore per la testimonianza deve saper usareIl minore per la testimonianza deve saper usare
soprattutto due tipi di memoria a lungo termine:soprattutto due tipi di memoria a lungo termine:
MEMORIA EPISODICA,MEMORIA EPISODICA, contribuisce alla ritenzionecontribuisce alla ritenzione
di specifici eventi ed esperienze di vita chiaramentedi specifici eventi ed esperienze di vita chiaramente
collocabili nel tempo e nello spazio,collocabili nel tempo e nello spazio, è la più utile ai finiè la più utile ai fini
della testimonianza.della testimonianza.
Es. Che tempo faceva il giorno in cui hai sostenuto
l’esame?
Es. Cosa hai mangiato a pranzo domenica?
13. Il processo mnesticoIl processo mnestico
MEMORIA SEMANTICA,MEMORIA SEMANTICA, si riferisce a conoscenzesi riferisce a conoscenze
astratte e generali sul mondo apprese direttamente o daastratte e generali sul mondo apprese direttamente o da
altri, conoscenza concettuale e linguistica.altri, conoscenza concettuale e linguistica.
Es. Ditemi il nome dei primi 5 mammiferi che viEs. Ditemi il nome dei primi 5 mammiferi che vi
vengono in mente.vengono in mente.
N.B.N.B. Anche questo tipo di memoria è fondamentale aiAnche questo tipo di memoria è fondamentale ai
fini della testimonianza,fini della testimonianza, al minore è infatti chiesta laal minore è infatti chiesta la
capacità di recuperare un evento specifico dallacapacità di recuperare un evento specifico dalla
memoria e di saperlo spiegare, narrare.memoria e di saperlo spiegare, narrare.
14. Sviluppo della memoria nel minoreSviluppo della memoria nel minore
Memoria Episodica e SemanticaMemoria Episodica e Semantica (Tulving, 1972)(Tulving, 1972)
Si osserva che nei bambini al di sotto dei 3-5 anni si haSi osserva che nei bambini al di sotto dei 3-5 anni si ha
una significativa difficoltà a livello della Memoriauna significativa difficoltà a livello della Memoria
Episodica mentre vi è una ricchissima capacità di formareEpisodica mentre vi è una ricchissima capacità di formare
e accrescere la Memoria Semantica.e accrescere la Memoria Semantica.
Tra 1 e 2 anni il bambino impara centinaia di parole,Tra 1 e 2 anni il bambino impara centinaia di parole,
regole linguistiche,informazioni su oggetti, animali,regole linguistiche,informazioni su oggetti, animali,
persone mentre di rado è capace di rievocare conpersone mentre di rado è capace di rievocare con
completezza un singolo specifico episodio.completezza un singolo specifico episodio.
15. Sviluppo della memoria nel minoreSviluppo della memoria nel minore
Memoria AutobiograficaMemoria Autobiografica
Data la scarsa capacità organizzativa del materialeData la scarsa capacità organizzativa del materiale
mnestico del bambino nei primi 2 anni di vita la memoriamnestico del bambino nei primi 2 anni di vita la memoria
autobiografica non esiste prima dei 5-7 anni.autobiografica non esiste prima dei 5-7 anni.
Con l’aumentare dell’etàCon l’aumentare dell’età aumentano i ricordi circoscritti -aumentano i ricordi circoscritti - gligli
episodiepisodi e diminuiscono quelli ricorrenti -e diminuiscono quelli ricorrenti - eventi di routine;eventi di routine;
i bambini molto piccoli ricordano deglii bambini molto piccoli ricordano degli scriptscript, cioè eventi, cioè eventi
che si ripetono con una certa uniformità,che si ripetono con una certa uniformità, mentre quelli più grandimentre quelli più grandi
- 7 e 9 anni - sono già capaci di ricostruire una esperienza- 7 e 9 anni - sono già capaci di ricostruire una esperienza
originale producendo un ricordo personale conoriginale producendo un ricordo personale con
caratteristiche di episodio.caratteristiche di episodio.
16. Sviluppo della memoria nel minoreSviluppo della memoria nel minore
Memoria AutobiograficaMemoria Autobiografica
LaLa NelsonNelson ha mostrato che nei bambini piccoli è piùha mostrato che nei bambini piccoli è più
frequente il ricordo di unofrequente il ricordo di uno scriptscript,, per esempioper esempio “Che cosa“Che cosa
si fa solitamente all’asilo”si fa solitamente all’asilo” piuttosto che il ricordo di unpiuttosto che il ricordo di un
evento singoloevento singolo “Che cosa è successo ieri all’asilo?”.“Che cosa è successo ieri all’asilo?”.
Ciò che manca nei bambini di 2 –3 anniCiò che manca nei bambini di 2 –3 anni
fondamentalmente è la capacità di riflettere sui proprifondamentalmente è la capacità di riflettere sui propri
ricordi e saperli organizzare.ricordi e saperli organizzare.
17. Sviluppo della memoria nel minoreSviluppo della memoria nel minore
Memoria AutobiograficaMemoria Autobiografica
Nei bambiniNei bambini sotto i 7 annisotto i 7 anni vi sono ricordi di immagini evi sono ricordi di immagini e
di emozioni, ma viene a mancaredi emozioni, ma viene a mancare ancora la componentela componente
narrativa propria della M.Autobiografica.narrativa propria della M.Autobiografica.
Manca la rievocazione conscia delle esperienze con laManca la rievocazione conscia delle esperienze con la
distinzione della fonte e del contesto del ricordo, fino adistinzione della fonte e del contesto del ricordo, fino a
quando essi non diventano capaci di riflessione e diquando essi non diventano capaci di riflessione e di
autocoscienza;autocoscienza;
18. Sviluppo della memoria nel minoreSviluppo della memoria nel minore
Memoria AutobiograficaMemoria Autobiografica
I ricordi riferiti in forma di episodi autobiograficiI ricordi riferiti in forma di episodi autobiografici sono per losono per lo
piùpiù l’effetto di un raccontol’effetto di un racconto di familiaridi familiari oppureoppure sonosono
ricostruzioniricostruzioni prodotte con l’aiuto di altri adulti.prodotte con l’aiuto di altri adulti.
I bambini piccoli – sotto i 5 - non rispondono oppureI bambini piccoli – sotto i 5 - non rispondono oppure
inventano, basandosi sulle narrazioni portate dai genitori oinventano, basandosi sulle narrazioni portate dai genitori o
confondendole con le proprie dando origine a ricordiconfondendole con le proprie dando origine a ricordi
confabulatori.confabulatori.
A partire dai 9-10 anni identificano meglio la fonteA partire dai 9-10 anni identificano meglio la fonte
dell’informazione es. Mamma mi diceva..dell’informazione es. Mamma mi diceva..
19. Sviluppo della memoria nel minoreSviluppo della memoria nel minore
In linea generaleIn linea generale
Si osserva una forte crescita tra i 6-9 anni, un leggeroSi osserva una forte crescita tra i 6-9 anni, un leggero
rallentamento tra i 9 e i 13, fino a raggiungere quasi unrallentamento tra i 9 e i 13, fino a raggiungere quasi un
plateau durante l’adolescenza. Questo livello poi siplateau durante l’adolescenza. Questo livello poi si
conserverebbe per tutta l’età adulta e subirebbe un declinoconserverebbe per tutta l’età adulta e subirebbe un declino
con l’inizio dell’invecchiamento.con l’inizio dell’invecchiamento.
I processi diI processi di CategorizzazioneCategorizzazione ee OrganizzazioneOrganizzazione
dell’informazionedell’informazione aumentano progressivamenteaumentano progressivamente tra i 6 e i 7tra i 6 e i 7
annianni. L’incremento della memoria negli anni seguenti. L’incremento della memoria negli anni seguenti
riguarda compiti cognitivi più complessi che richiedonoriguarda compiti cognitivi più complessi che richiedono
controllo e rielaborazione dell’informazione.controllo e rielaborazione dell’informazione.
20. Sviluppo della memoria nel minoreSviluppo della memoria nel minore
In linea generaleIn linea generale
StrategieStrategie: sono deliberate e consce dopo i 5 anni sia: sono deliberate e consce dopo i 5 anni sia
nella fase di apprendimento in cui si forma lanella fase di apprendimento in cui si forma la
codifica,sia in quella di richiamo o rievocazione.codifica,sia in quella di richiamo o rievocazione.
Qui c’è l’influenza degli adulti e della scuola, che rendono espliciteQui c’è l’influenza degli adulti e della scuola, che rendono esplicite
queste strategie.queste strategie.
I meccanismi di base sottostanti ai processi mnesticiI meccanismi di base sottostanti ai processi mnestici
sono comunque gli stessi nei bambini e negli adulti: isono comunque gli stessi nei bambini e negli adulti: i
ricordi sono dimenticati gradualmente, recuperatiricordi sono dimenticati gradualmente, recuperati
attraverso indizi e modificati da nuove informazioni.attraverso indizi e modificati da nuove informazioni.
21. Il processo mnestico: fattori diIl processo mnestico: fattori di
disturbo nella percezione dell’eventodisturbo nella percezione dell’evento
• Limiti fisiologici -Limiti fisiologici - es. bambino o anzianoes. bambino o anziano
• Deficit sensoriali -Deficit sensoriali - es. vista offuscataes. vista offuscata
• Droghe e psicofarmaciDroghe e psicofarmaci
• Durata e condizioni di osservazione -Durata e condizioni di osservazione -
coinvolgimento emotivo – aspetti contestualicoinvolgimento emotivo – aspetti contestuali
• Fattori legati a qualità dell’evento -Fattori legati a qualità dell’evento - TraumaticitàTraumaticità
dell’eventodell’evento
• Rapporto del percepito con il percepiente -Rapporto del percepito con il percepiente - es. èes. è
coinvolto un adulto pregnante per il minore.coinvolto un adulto pregnante per il minore.
22. Il processo mnestico: fase di codificaIl processo mnestico: fase di codifica
Sotto i 6 anni i bambini riferiscono meglio il «cosa» èSotto i 6 anni i bambini riferiscono meglio il «cosa» è
successo e se sulla scena del crimine erano presentisuccesso e se sulla scena del crimine erano presenti
degli oggetti.degli oggetti.
Sono più portati a decodificare dettagli centrali -Sono più portati a decodificare dettagli centrali -what,what,
how, whyhow, why- piuttosto che periferici -- piuttosto che periferici -when, wherewhen, where..
Il problema è determinato dal fatto che i bambiniIl problema è determinato dal fatto che i bambini
possono considerare periferico un dettaglio centralepossono considerare periferico un dettaglio centrale aa
fini giudiziari e viceversa es. ci riferisce a cosa stavafini giudiziari e viceversa es. ci riferisce a cosa stava
giocando, dettaglio per lui importante.giocando, dettaglio per lui importante.
23. Fattori di disturbo nella fase diFattori di disturbo nella fase di
ritenzione-trattenimento del ricordoritenzione-trattenimento del ricordo
Entrano in gioco due tipi di interferenze:Entrano in gioco due tipi di interferenze:
• INTERFERENZA RETROATTIVAINTERFERENZA RETROATTIVA: un: un
informazione appresa in un secondo momento («piùinformazione appresa in un secondo momento («più
recente») interferisce con il recupero di unrecente») interferisce con il recupero di un
informazione appresa in precedenza («più vecchia»).informazione appresa in precedenza («più vecchia»).
•INTERFERENZA PROATTIVAINTERFERENZA PROATTIVA: un informazione: un informazione
appresa in precedenza («più vecchia») interferisceappresa in precedenza («più vecchia») interferisce
con il recupero di un informazione appresacon il recupero di un informazione appresa
successivamente («più recente»).successivamente («più recente»).
24. Fattori di disturbo nella fase diFattori di disturbo nella fase di
ritenzione-trattenimento del ricordoritenzione-trattenimento del ricordo
Nel bambino in questa fase incide:Nel bambino in questa fase incide:
•Il tempo che intercorre prima che venga recuperataIl tempo che intercorre prima che venga recuperata
l’informazionel’informazione
•Quando il minore è vittima di reato solitamente il tempoQuando il minore è vittima di reato solitamente il tempo
del reatodel reato (TR)(TR) non coincide con il tempo della denuncianon coincide con il tempo della denuncia
(TD).(TD).
•Prima di arrivare alPrima di arrivare al TDTD il bambino comunica a qualcunoil bambino comunica a qualcuno
(adulto o minore) il presunto abuso, ci sarà quindi un(adulto o minore) il presunto abuso, ci sarà quindi un
TA/MTA/M (tempo dell’adulto/minore) che intercorre.(tempo dell’adulto/minore) che intercorre.
•Il tempo è dilatato e peggiora la qualità del ricordo.Il tempo è dilatato e peggiora la qualità del ricordo.
25. Fattori di disturbo nella fase diFattori di disturbo nella fase di
recupero e riproduzione del ricordorecupero e riproduzione del ricordo
• Decadimento naturaleDecadimento naturale della traccia mnestica.della traccia mnestica.
• L’attività ricostruttivaL’attività ricostruttiva, è una fase peculiare del, è una fase peculiare del
ricordo soprattutto nel bambino; riferiamo i ricordiricordo soprattutto nel bambino; riferiamo i ricordi
che riteniamo essere più coerenti col nostroche riteniamo essere più coerenti col nostro
schema.schema.
• Le tecniche di interrogatorioLe tecniche di interrogatorio
• Le interferenze da informazioni successiveLe interferenze da informazioni successive ovveroovvero
quelle che il testimone acquisisce quando gliquelle che il testimone acquisisce quando gli
vengono fatte le domande.vengono fatte le domande.
• Le pressioni socialiLe pressioni sociali es il bambino potrebbe sentirsies il bambino potrebbe sentirsi
in colpa per aver denunciato il papà.in colpa per aver denunciato il papà.
26. Fattori di disturbo nella fase diFattori di disturbo nella fase di
recupero e riproduzione del ricordorecupero e riproduzione del ricordo
Tecniche di interrogatorioTecniche di interrogatorio
Effetto diEffetto di MISINFORMAZIONEMISINFORMAZIONE
Rischio di inserire un informazione fuorvianteRischio di inserire un informazione fuorviante
L’informazione sbagliata modifica il ricordoL’informazione sbagliata modifica il ricordo
Il bambino ricorda l’informazione sbagliata e finisceIl bambino ricorda l’informazione sbagliata e finisce
per cancellare quella correttaper cancellare quella corretta
27. Fattori di disturbo nella fase diFattori di disturbo nella fase di
recupero e riproduzione del ricordorecupero e riproduzione del ricordo
Distorsione della memoria sia a livello di resoconto eDistorsione della memoria sia a livello di resoconto e
di rappresentazione dell’eventodi rappresentazione dell’evento
Arrivo addirittura a cancellare l’informazione giustaArrivo addirittura a cancellare l’informazione giusta
Totale distorsione, si è completamente compromessa la qualità delTotale distorsione, si è completamente compromessa la qualità del
ricordoricordo
Un bambino arriva a ricordare un evento mai vissutoUn bambino arriva a ricordare un evento mai vissuto
(misinformation effect)(misinformation effect)
28. Fattori di disturbo nella fase diFattori di disturbo nella fase di
recupero e riproduzione del ricordorecupero e riproduzione del ricordo
L’attività ricostruttivaL’attività ricostruttiva
• Il bambino in sede processuale deve narrare unIl bambino in sede processuale deve narrare un
evento e la resocontazione dei fatti non sempreevento e la resocontazione dei fatti non sempre
coincide con il ricordo (coincide con il ricordo (memoria ricostruttivamemoria ricostruttiva).).
• La nostra memoria funziona secondo unLa nostra memoria funziona secondo un
meccanismo dimeccanismo di ricostruzionericostruzione piuttosto che dipiuttosto che di
riproduzione.riproduzione.
29. Fattori di disturbo nella fase diFattori di disturbo nella fase di
recupero e riproduzione del ricordorecupero e riproduzione del ricordo
• Il ricordoIl ricordo non ènon è unauna
fotocopia dell’eventofotocopia dell’evento
• La memoria è unLa memoria è un
processo ricostruttivoprocesso ricostruttivo
• Il ricordo di un evento èIl ricordo di un evento è
una delle possibiliuna delle possibili
ricostruzioni chericostruzioni che
facciamo a partire dai datifacciamo a partire dai dati
a nostra disposizionea nostra disposizione
30. Fonti di distorsione della memoriaFonti di distorsione della memoria
Le fonti di distorsione della memoria possono essere:Le fonti di distorsione della memoria possono essere:
•InterneInterne legate alle caratteristiche di chi osservalegate alle caratteristiche di chi osserva
l’evento es deficit visivi eccl’evento es deficit visivi ecc
•EsterneEsterne legate alle condizioni di osservazionelegate alle condizioni di osservazione
dell’evento es vicini, lontani, ambiente poco illuminatodell’evento es vicini, lontani, ambiente poco illuminato
eccecc
•RelazionaliRelazionali legate alle modalità ed al contesto in cuilegate alle modalità ed al contesto in cui
viene recuperata l’informazione.viene recuperata l’informazione.
31. Fonti di distorsione dellaFonti di distorsione della
memoria: il falso ricordomemoria: il falso ricordo
IlIl falso ricordofalso ricordo si crea spesso in maniera inconsapevole, èsi crea spesso in maniera inconsapevole, è
l’esito di un processo di ristrutturazione della memoria;l’esito di un processo di ristrutturazione della memoria;
l’eventuale errata o distorta rievocazione non è generata dal’eventuale errata o distorta rievocazione non è generata da
intenzionalità del soggetto ma da fenomeni di suggestione.intenzionalità del soggetto ma da fenomeni di suggestione.
Perché il FR diventi strutturato:Perché il FR diventi strutturato:
1.1.l’evento suggerito deve essere plausibilel’evento suggerito deve essere plausibile
2.2.Il soggetto dovrà costruire un immagine del ricordo intornoIl soggetto dovrà costruire un immagine del ricordo intorno
al quale creare una narrazioneal quale creare una narrazione
3.3.Ci deve essere un errore nella valutazione della fonte es.Ci deve essere un errore nella valutazione della fonte es.
«non ricordo chi me l’ha detto»«non ricordo chi me l’ha detto»
32. Fonti di distorsione dellaFonti di distorsione della
memoria: il falso ricordomemoria: il falso ricordo
Il falso ricordo è conseguenza delIl falso ricordo è conseguenza del
Misinformation effectMisinformation effect ed è influenzato da:ed è influenzato da:
FATTORI COGNITIVIFATTORI COGNITIVI
Coerenza con gli schemiCoerenza con gli schemi
cognitivi del soggetto.cognitivi del soggetto.
FATTORI SOCIALIFATTORI SOCIALI
Credibilità della persona cheCredibilità della persona che
invia il messaggio fuorvianteinvia il messaggio fuorviante
es. una maestra, un genitore.es. una maestra, un genitore.
33. Falsa testimonianza e falso ricordoFalsa testimonianza e falso ricordo
• Diversamente dal FR, una comunicazione di unDiversamente dal FR, una comunicazione di un
evento non aderente alla realtà caratterizzata daevento non aderente alla realtà caratterizzata da
consapevolezza e volontarietà in chi la riporta,consapevolezza e volontarietà in chi la riporta,
viene definita comeviene definita come falsa testimonianza.falsa testimonianza.
34. Vulnerabilità psicologica dell’interrogatoVulnerabilità psicologica dell’interrogato
COMPLIANCECOMPLIANCE
La tendenza del soggetto ad assecondare unaLa tendenza del soggetto ad assecondare una
proposta che gli viene fornita dall’esterno perproposta che gli viene fornita dall’esterno per
ottenere un vantaggio immediato.ottenere un vantaggio immediato.
Il soggetto è pienamente consapevole dell’influenzaIl soggetto è pienamente consapevole dell’influenza
ricevuta ed accetta di adeguarsi alle richieste del suoricevuta ed accetta di adeguarsi alle richieste del suo
interlocutore.interlocutore.
Volontà di compiacere l’interlocutore per evitareVolontà di compiacere l’interlocutore per evitare
conflitti.conflitti.
35. Vulnerabilità psicologica dell’interrogatoVulnerabilità psicologica dell’interrogato
ACQUIESCENZAACQUIESCENZA
La tendenza del soggetto a rispondere in modoLa tendenza del soggetto a rispondere in modo
affermativo al di là del contenuto, è un modo diaffermativo al di là del contenuto, è un modo di
essere, una caratteristica di personalità.essere, una caratteristica di personalità.
Diversamente dalla compliance, nel soggetto non c’èDiversamente dalla compliance, nel soggetto non c’è
l’intento di ottenere un vantaggio.l’intento di ottenere un vantaggio.
36. Vulnerabilità psicologica dell’interrogatoVulnerabilità psicologica dell’interrogato
SUGGESTIONABILITA’SUGGESTIONABILITA’
È la tendenza individuale a rispondere in modoÈ la tendenza individuale a rispondere in modo
specifico a stimoli suggestivi.specifico a stimoli suggestivi.
La suggestioneLa suggestione riguarda caratteristiche specificheriguarda caratteristiche specifiche
contenute nello stimolo, mentrecontenute nello stimolo, mentre la suggestionabilitàla suggestionabilità
ha a che fare con le caratteristiche della personaha a che fare con le caratteristiche della persona
stimolata a rispondere, è la tendenza del soggetto astimolata a rispondere, è la tendenza del soggetto a
non resistere allo stimolo suggestivo.non resistere allo stimolo suggestivo.
37. Vulnerabilità psicologica dell’interrogatoVulnerabilità psicologica dell’interrogato
SUGGESTIONABILITA’SUGGESTIONABILITA’
In età evolutiva è fortementeIn età evolutiva è fortemente circostanzialecircostanziale,,
situazionalesituazionale,, contestualecontestuale, legata cioè non alla fascia, legata cioè non alla fascia
d’età ma al setting domanda-rispostad’età ma al setting domanda-risposta
(suggestionabilità interrogativa)(suggestionabilità interrogativa)
Anche unaAnche una differenza di ruolidifferenza di ruoli può determinarepuò determinare
suggestionabilità nel minore per esempio se è unsuggestionabilità nel minore per esempio se è un
poliziotto ad interrogarlo.poliziotto ad interrogarlo.
38. Vulnerabilità psicologica dell’interrogatoVulnerabilità psicologica dell’interrogato
Errori guidati da SuggestioniErrori guidati da Suggestioni
I bambini molto facilmente si lasciano suggestionareI bambini molto facilmente si lasciano suggestionare dalledalle
domande dell’adulto importante,domande dell’adulto importante, se credono di dover darese credono di dover dare
per forza una rispostaper forza una risposta: così potevano dire di aver visto un: così potevano dire di aver visto un
adulto col cappello - che in realtà non aveva - se laadulto col cappello - che in realtà non aveva - se la
domanda eradomanda era “Dimmi di che colore era il cappello del“Dimmi di che colore era il cappello del
signor X”signor X”
39. Vulnerabilità psicologica dell’interrogatoVulnerabilità psicologica dell’interrogato
Errori guidati da SuggestioniErrori guidati da Suggestioni
Sotto l’effetto della pressione suggestiva, i bambini costruiscono
ricordi falsi in cui includono i suggerimenti ricevuti,
dimenticando le fonti delle informazioni.
Il fenomeno è tanto più intenso quanto più i
soggetti sono sensibili all’autorità di chi li
suggestiona e quanto più sono ricchi di
immaginazione.
40. Vulnerabilità psicologica dell’interrogatoVulnerabilità psicologica dell’interrogato
Errori guidati da SuggestioniErrori guidati da Suggestioni
L’informazione suggestivaL’informazione suggestiva non solonon solo accresceaccresce il grado diil grado di
plausibilità di un eventoplausibilità di un evento anche se raro, ma in alcuni casianche se raro, ma in alcuni casi
aumenta anche la credenza di aver assistito all’eventoaumenta anche la credenza di aver assistito all’evento o di averloo di averlo
sperimentato.sperimentato.
Questi ricordi sono falsiQuesti ricordi sono falsi, anche quando sono ricchi di, anche quando sono ricchi di
immagini flash eimmagini flash e di dettagli.di dettagli.
41. Vulnerabilità psicologica dell’interrogatoVulnerabilità psicologica dell’interrogato
Errori guidati da SuggestioniErrori guidati da Suggestioni
C’è anche ilC’è anche il rischio di sottovalutare testimonianze veritiererischio di sottovalutare testimonianze veritiere didi
bambini su violenze che hanno subito: ci sono bambinibambini su violenze che hanno subito: ci sono bambini
timidi o insicuri che lungi dall’inventare episodi etimidi o insicuri che lungi dall’inventare episodi e
dettagli immaginari, si confondono e si rinchiudono nelladettagli immaginari, si confondono e si rinchiudono nella
negazione, non tanto per un meccanismo di rimozionenegazione, non tanto per un meccanismo di rimozione
ma per la paura di non essere creduti dall’adulto.ma per la paura di non essere creduti dall’adulto.
Occorre quindi concentrarsi sulle modalità di
conduzione degli interrogatori.
42. Indicazioni bibliograficheIndicazioni bibliografiche
• Cavedon A. , Calzolari M.G. (2001),Cavedon A. , Calzolari M.G. (2001), Come si esamina un testimoneCome si esamina un testimone, Giuffrè,, Giuffrè,
Milano.Milano.
• De Leo G., Scali M., Caso L. (2005),De Leo G., Scali M., Caso L. (2005), La testimonianza. Problemi, metodi eLa testimonianza. Problemi, metodi e
strumenti nella valutazione dei testimonistrumenti nella valutazione dei testimoni, Il Mulino, Bologna., Il Mulino, Bologna.
• Dèttore D. , Fuligni C. (1999),Dèttore D. , Fuligni C. (1999), L’abuso sessuale sui minoriL’abuso sessuale sui minori, Mcgraw-Hill,, Mcgraw-Hill,
Milano.Milano.
• Scali M., Calabrese C., Biscione M.C. (2003),Scali M., Calabrese C., Biscione M.C. (2003), La tutela del minore: le tecnicheLa tutela del minore: le tecniche
di ascoltodi ascolto, Carocci, Roma., Carocci, Roma.
• Cavedon A., Calzolari M.G. (2001),Cavedon A., Calzolari M.G. (2001), Come si esamina un testimoneCome si esamina un testimone, Giuffrè,, Giuffrè,
Milano.Milano.
• Mastroberardino S. (2011),Mastroberardino S. (2011), L’intervista cognitivaL’intervista cognitiva, Carocci, Roma., Carocci, Roma.
• D’ambrosio C. (2010),D’ambrosio C. (2010), L’abuso infantile Tutela del minore in ambitoL’abuso infantile Tutela del minore in ambito
terapeutico, giuridico e socialeterapeutico, giuridico e sociale, Edizioni Erickson, Trento., Edizioni Erickson, Trento.