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PDL(il Popolo Della.. “Libertà”.. di delinquere)
Padri fondatori del partito
1. BETTINO CRAXI
Ex parlamentare e ex Presidente del consiglio dei ministri (‘83-’87), più volte citato nel discorso di
inaugurazione del partito da Silvio Berlusconi con toni solenni.
Testimone di nozze di Berlusconi e padrino di battesimo della figlia Barbara, riceve
trattamenti favorevoli da parte delle TV e dei giornali del Cavaliere, oltre a tangenti. In cambio
Craxi ha in serbo per Berlusconi la tanto attesa legge sulle televisioni, che gli permette di
possederne 3 (fatto di per sé incostituzionale). Craxi è stato CONDANNATO con sentenza
passata in giudicato:
• a 5 anni e 6 mesi per corruzione nel processo Eni-Sai;
• a 4 anni e 6 mesi per finanziamento illecito per le mazzette della
metropolitana milanese.
Per tutti gli altri processi in cui era imputato è stata pronunciata estinzione a causa del suo decesso.
Le condanne e i vari processi hanno dimostrato che Craxi teneva in Svizzera diversi
CONTI CORRENTI SEGRETI affidati a prestanome, dove depositava il denaro
che aveva ricevuto sotto forma di TANGENTE dai principali gruppi industriali italiani.
Scappato dall’Italia nel ’94, in seguito allo scoppio di “Tangentopoli”, per evitare
linciaggio e GALERA, è morto in LATITANZA ad Hammamet, Tunisia, nel
2000.
2. VITTORIO MANGANO
Alla vigilia della vittoria alle elezioni del 2008, Berlusconi e Dell’Utri lo definiscono
un eroe. Mangano è stato un criminale MAFIOSO, morto in prigione nel 2000. Al
maxi-processo di Palermo viene individuato come “uomo d’onore” appartenente a
Cosa Nostra. Borsellino, nella sua ultima intervista prima di morire nel ‘92, lo indica come
uno dei capisaldi dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia, parla di
indagini in corso sui rapporti con Berlusconi e Dell’Utri, e di una
telefonata con Dell’Utri in cui si parla di recapitare PARTITE DI DROGA (a
telefono le chiamano “cavalli”) in un albergo. Vive 2 anni (’73-’75) nella villa di
Berlusconi come “stalliere” (notare il riferimento ai “cavalli”), ma diventa praticamente uno
di famiglia e accompagna anche i bambini a scuola. È stato CONDANNATO (oltre a
varie condanne per truffa, assegni a vuoto, ricettazione, lesioni, estorsione, traffico di stupefacenti)
all’ERGASTOLO per DUPLICE OMICIDIO MAFIOSO.
3. MARCELLO DELL’UTRI
Senatore del PDL, è il fondatore di Forza Italia, grande amico e braccio destro di Silvio
Berlusconi. Oltre ai fatti già menzionati sopra, su Dell’Utri vige una CONDANNA
DEFINITIVA a 2 anni e 3 mesi per frode fiscale e false fatture, e una
CONDANNA in primo grado a 9 anni per CONCORSO
ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA (la sentenza recita: «Vi è la
prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è
la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per
Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere
elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila
dello stesso partito, […].»). È tra i 18 condannati in via definitiva in Parlamento (11
PDL).
4. SILVIO BERLUSCONI
Unico al mondo nel suo genere. Tesserato col n. 1816 nella P2 (loggia massonica
segreta volta al controllo mediatico e politico del Paese), è l’uomo più ricco e potente
d’Italia, controlla di fatto il 90% dell’informazione, oltre ad essere proprietario
di banche, case editrici (tra cui Mondadori, la prima in Italia, la quale è nelle mani di
Berlusconi grazie a una sentenza comprata), e un’infinità di aziende. In
qualsiasi Paese democratico del mondo non sarebbe eleggibile, nemmeno
per la carica di consigliere comunale. A inizio carriera viene finanziato dalla banca di papà
(Banca Rasini), la quale sarà indicata come una delle banche che si occupavano di riciclare
denaro sporco della mafia. Grazie a favori di amici costruisce un impero inimmaginabile in
democrazia, grazie al quale controlla oggi la maggioranza degli italiani. Si
butta in politica nel ’94 PER EVITARE LA GALERA (egli stesso, in una
delle riunioni per la fondazione del nuovo partito, disse “mi faranno di tutto,
andranno a frugare tutte le carte, diranno che sono un
mafioso”). Indagato e imputato innumerevoli volte, l’ha fatta franca grazie
a 5 prescrizioni, amnistie, sentenze favorevoli che hanno dell’incredibile e una
serie spropositata di leggi fatte ad hoc da se stesso in Parlamento. Grazie a
lui l’Italia è al di sotto del 70° posto nel mondo, tra i vari Stati su 160
circa, per libertà di informazione, ha aumentato in maniera spropositata il suo
debito pubblico, e ha perso di credibilità in tutto il mondo.

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  • 2. 3. MARCELLO DELL’UTRI Senatore del PDL, è il fondatore di Forza Italia, grande amico e braccio destro di Silvio Berlusconi. Oltre ai fatti già menzionati sopra, su Dell’Utri vige una CONDANNA DEFINITIVA a 2 anni e 3 mesi per frode fiscale e false fatture, e una CONDANNA in primo grado a 9 anni per CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA (la sentenza recita: «Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, […].»). È tra i 18 condannati in via definitiva in Parlamento (11 PDL). 4. SILVIO BERLUSCONI Unico al mondo nel suo genere. Tesserato col n. 1816 nella P2 (loggia massonica segreta volta al controllo mediatico e politico del Paese), è l’uomo più ricco e potente d’Italia, controlla di fatto il 90% dell’informazione, oltre ad essere proprietario di banche, case editrici (tra cui Mondadori, la prima in Italia, la quale è nelle mani di Berlusconi grazie a una sentenza comprata), e un’infinità di aziende. In qualsiasi Paese democratico del mondo non sarebbe eleggibile, nemmeno per la carica di consigliere comunale. A inizio carriera viene finanziato dalla banca di papà (Banca Rasini), la quale sarà indicata come una delle banche che si occupavano di riciclare denaro sporco della mafia. Grazie a favori di amici costruisce un impero inimmaginabile in democrazia, grazie al quale controlla oggi la maggioranza degli italiani. Si butta in politica nel ’94 PER EVITARE LA GALERA (egli stesso, in una delle riunioni per la fondazione del nuovo partito, disse “mi faranno di tutto, andranno a frugare tutte le carte, diranno che sono un mafioso”). Indagato e imputato innumerevoli volte, l’ha fatta franca grazie a 5 prescrizioni, amnistie, sentenze favorevoli che hanno dell’incredibile e una serie spropositata di leggi fatte ad hoc da se stesso in Parlamento. Grazie a lui l’Italia è al di sotto del 70° posto nel mondo, tra i vari Stati su 160 circa, per libertà di informazione, ha aumentato in maniera spropositata il suo debito pubblico, e ha perso di credibilità in tutto il mondo.