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#13M: NO INVALSI! CORTEO E BOICOTAGGI. 
Oggi 13 maggio noi, Studenti Autorganizzati Campani, siamo scesi in piazza contro le prove 
invalsi. 
Le prove invalsi sono l’esempio più chiaro del processo di smantellamento dell’ istruzione pubblica, 
iniziato ormai da anni con Berlinguer e finalizzato alla completa aziendalizzazione della scuola sul 
modello inglese e americano. Questi “quiz”, presentati come anonimi,mirano a fornire una 
valutazione “oggettiva” a livello nazionale, tramite domande di italiano e matematica uguali per 
tutte le scuole e tutti gli indirizzi. Le prove in realtà più che garantire una valutazione valida e 
attendibile negano la possibilità di una valutazione che tenga conto delle diverse condizioni 
economiche, sociali e psicologiche di ciascun alunno. 
La lotta al nozionismo continuerà in quanto è assolutamente prioritario bloccare questo meccanismo 
che mira alla creazione di scuole di serie A e di serie B, con conseguente inasprimento del divario 
sociale tra le varie zone del paese o di una singola città. 
NON CI FERMEREMO MAI, PER UNA SCUOLA PUBBLICA, GRATUITA E ACCESSIBILE A 
TUTTI! 
Le prove invalsi rappresentano un ulteriore passo verso la distruzione dell’istruzione pubblica 
perché non educano al pensiero critico ma addestrano gli studenti all’obbedienza attraverso un 
sapere standard e nozionistico. 
L’invalsi, mero strumento per la selezione di classe,unita al progetto Aprea, introduce all’interno 
della scuola la logica di mercato e di profitto che si adegua perfettamente al sistema capitalistico 
vigente. 
Questo attacco alla scuola pubblica, come quelli al mondo del lavoro, sono in piena continuità con 
le politiche neoliberiste perseguite da governi di destra, di sinistra e tecnocrati. Oggi è emersa la 
dimostrazione che la scuola appartiene a chi quotidianamente la vive e non a chi vuole dall’alto 
gestirla per trarne profitto, per questo il corteo e il percorso che l’ha preceduto è stato condiviso da 
studenti e docenti. Il risultato del lavoro e della giornato è che numerose scuole hanno boicottato le 
prove invalsi respingendo per l’ennesima volta l’etichetta di fannulloni. 
No all’abbassamento generalizzato dei saperi nella società. 
No all’eliminazione del valore legale dei titoli di studio. 
No alle prove invalsi agli esami di Stato dei prossimi anni. 
La nostra scuola è e deve essere : PUBBLICA, LAICA E FUORI DALLE LOGICHE DI 
MERCATO. 
Studenti e lavoratori contro le invalsi. 
Studenti Autorganizzati Campani 
Coordinamento Studenti Flegrei 
Unione degli Studenti
Il 13 maggio boicotta i test Invalsi! 
Posted by comitatonogelmini su 12 maggio 2014 
di Unione degli Studenti 12 maggio 2014 
A meno di un mese di distanza dal test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso, martedì 13 maggio 2014 
verranno somministrati i test INVALSI alle studentesse e agli studenti frequentanti il secondo anno di 
scuola superiore. 
I test INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d’Istruzione e formazione) sono 
prodotti annualmente dall’omonimo ente di ricerca che, grazie al D.L. n.286 dipende economicamente e 
politicamente dal MIUR, gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione, prepara e somministra su base 
censuaria i test INVALSI. A marzo 2013 il Consiglio dei Ministri di un governo dimissionario ha 
approvato un Regolamento riguardante il Servizio Nazionale di Valutazione istituito nel 2004, attraverso 
cui: l’INVALSI consoliderà il proprio ruolo centrale; i test INVALSI verranno introdotti nell’esame di 
maturità (quest’anno somministrati come indagine campionaria, mentre, a partire dal prossimo anno, 
faranno punteggio per l’esame di maturità e serviranno come test d’ammissione all’università); e 
verranno individuati Ispettori Esterni che si occuperanno di visite sul campo nelle scuole. 
E’ di duplice natura il fine per il quale il MIUR si avvale dei test INVALSI: da una parte per costruire un 
preciso modello di scuola antidemocratico, escludente e nozionistico, attraverso una valutazione che fissa 
gli obiettivi minimi e massimi in termini di “qualità”, dall’altra parte per giustificare le politiche del 
MIUR stesso, senza potervi incidere realmente. E’, infatti, interessante notare come al generale calo 
della qualità dell’istruzione, registrato dai test, siano seguite politiche di tagli trasversali e di 
smantellamento della scuola pubblica. 
Secondo l’Ente di ricerca la finalità dei test sarebbe valutare il sistema scolastico. Eppure, l’INVALSI è 
l’unico Istituto in Europa a svolgere i test su base censuaria e non campionaria, facendo oltretutto 
ammontare i costi a 14 milioni di euro l’anno per la loro somministrazione. Una cifra inaccettabile se 
solo si pensa al susseguirsi di tagli trasversali al diritto allo studio, alle condizioni disastrose in cui si 
trovano l’edilizia scolastica e la scuola pubblica in generale. 
I vari governi che si sono susseguiti in questi anni, sia di destra che di sinistra, hanno fatto sì che l’intero 
sistema scolastico venisse sottoposto alle leggi aziendalistiche del mercato, pensando che in questo modo 
la scuola potesse divenire più efficiente. La retorica esasperata della necessità di parametri scientifici che 
vadano a verificare le nozioni di studenti di scuole in cui i programmi didattici sono differenti oltre che a 
fallire nel proprio intento, soffoca la didattica, le attitudini e le capacità individuali degli studenti che nei 
test INVALSI non trovano riscontro. Lo strapotere assunto dall’INVALSI e la preparazione ossessiva di 
cui necessitano i test hanno svolto la funzione di promuovere sottobanco una vera e propria “riforma
della didattica”. Infatti, a causa del pericoloso meccanismo di premialità che il MIUR intende mettere in 
campo a seguito dei risultati del test e alla conseguente allocazione di risorse che deriva da tale 
classificazione delle scuole italiane, i docenti sono sempre più propensi a dedicare una consistente 
percentuale di ore di didattica all’insegnamento di ciò che è necessario per superare i test. Coloro che ci 
rimettono maggiormente sono gli studenti, che si vedono sottrarre i momenti più formativi del proprio 
percorso scolastico, sostituiti da una forte competizione e da un’attenzione eccessiva al voto. 
Spesso, di fronte al rifiuto di questo modello di valutazione ci siamo sentiti rispondere che la nostra è solo 
paura di essere valutati. Al contrario, noi da anni ci facciamo promotori di un’idea alternativa di 
valutazione, che non sia più utilizzata come mero strumento di controllo e di punizione, bensì come uno 
strumento di crescita collettiva e individuale, svincolato dalle logiche di mercato e di competitività che ad 
oggi la contraddistinguono. Pensiamo che si debba inserire nel processo di valutazione modalità quali 
l’autovalutazione, la valutazione dello studente verso il docente e la valutazione narrativa, che vedano i 
percorsi formativi come processi circolari in cui la valutazione metta in luce le lacune e i punti di forza 
delle metodologie di insegnamento, dello studente o dell’istituto in generale. 
I test INVALSI non sono obbligatori né per i docenti né per gli studenti. L’art. 51 comma 2 del D.L. del 9 
febbraio 2012 n.5 annovera le prove INVALSI tra le “attività ordinarie”. Pertanto, anche la 
somministrazione dei test INVALSI deve essere discussa democraticamente nei collegi docenti, nei 
consigli di classe e nelle assemblee. 
I test sono strumenti di valutazione esterna e in alcun caso possono essere ritenuti utili all’attribuzione di 
voti ordinari agli studenti. La loro valutazione nei registri di classe contraddice la normativa sulla 
privacy in merito allo svolgimento delle prove (D.L. n.147/2007 convertito con modificazioni dalla legge 
n.176/2007). 
Nel caso in cui un professore valuti la tua prova INVALSI o minacci di farlo, in allegato puoi scaricare il 
modulo della vertenza per impedirglielo. 
Il 13 maggio boicotteremo i test INVALSI perché: 
! Costosi: ogni anno vengono spesi 14 milioni di euro per la somministrazione dei test, mentre ci 
viene detto che “non ci sono soldi” per finanziare l’edilizia scolastica o il diritto allo studio; 
! Dannosi: producono una didattica nozionistica che considera gli studenti numeri e non persone. I 
test sono incapaci di valorizzare le intelligenze di tutte e tutti; 
! Escludenti: sono basati su un concetto di merito sbagliato che ignora le disuguaglianze socio-economiche 
profonde che ci sono tra gli studenti; 
! Antidemocratici: sono costruiti dal MIUR e dall’INVALSI mentre la valutazione dovrebbe essere 
un tema costantemente discusso e deciso nelle scuole dal basso. 
Il 13 maggio non compileremo a testa bassa dei test di cui non condividiamo né la natura né lo scopo ma 
con scioperi bianchi, blocchi delle lezioni, flash mob e assemblee fuori e dentro le scuole faremo sentire le 
nostre ragioni! Facciamo appello alle realtà del mondo scuola, agli studenti e ai docenti tutti : fermiamo 
la standardizzazione dei saperi, rivendichiamo e pratichiamo modelli di altra-valutazione!
Noi studenti e studentesse crediamo che sia inaccettabile la somministrazione dei test Invalsi in 
quanto questi quiz, distribuiti nelle classi seconde il prossimo 13 maggio in tutte le scuole 
superiori, esprimono ancora una volta la volontà del Ministero dell'Istruzione di plasmare e 
omologare la scuola pubblica italiana al modello aziendalistico statunitense e inglese. 
Con l'inserimento degli invalsi gli insegnati sono, di fatto, obbligati ad adottare un metodo di 
insegnamento nozionistico e settario, che non permette lo sviluppo del pensiero critico e 
autonomo di noi studenti; infatti crediamo che la valutazione degli Invalsi non possa tenere conto 
delle diverse soggettività che attraversano la scuola, del diverso contesto sociale nel quale noi 
studenti viviamo e studiamo e della diversità dei modelli di insegnamento esistenti. 
Temiamo inoltre, e anche per questo ci opponiamo, che la valutazione delle scuole attraverso 
l'utilizzo degli Invalsi possa condurre alla pericolosissima classificazione di scuole di serie A e 
scuole di serie B e al conseguente rischio di discriminazione e marginalizzazione di alcune scuole, 
oltre che al compimento del progetto Invalsi iniziale che prevedeva, paradossalmente, aiuti 
economici alle scuole più “meritevoli” lasciando nel baratro della crisi e dei tagli indiscriminati tutte 
le scuole con punteggi bassi. 
Inoltre, come se questo non bastasse, gli invalsi costano alla scuola pubblica ben 14 milioni di 
euro e in un momento in cui i tagli impediscono le normali attività scolastiche (corsi di recupero, 
pagamento dei supplenti, corsi extra-scolastici culturali e formativi etc.) essi dimostrano la più 
totale indifferenza, da parte del ministero, verso i reali problemi della scuola. 
1) Siamo contro le prove Invalsi perché costituiscono un ricattante strumento per schedare e 
classificare gli studenti e gli istituti. 
2) Siamo contro le prove Invalsi perché, schedati, è definito “meritevole” chi più obbedisce e si 
standardizza a dispetto dell’autonomia e della criticità dello studente. 
3) Siamo contro le prove Invalsi perché sminuiscono la valutazione con test a risposta multipla 
anti-ragionamento e condizionano la didattica verso un più scarno nozionismo… ecco la 
“meritocrazia”! 
4) Siamo contro le prove Invalsi perché gli istituti “meritevoli” verranno segnalati per ulteriori 
investimenti: una specie di Robin Hood al contrario! 
5) Siamo contro le prove Invalsi perché costituiscono attualmente la proposta più pericolosa in 
direzione dell’aziendalizzazione dellla scuola: no alla scuola del profitto, per la scuola degli 
studenti! 
6) Siamo contro le prove Invalsi perché stanno per essere inserite al posto della 3a prova 
all’esame di maturità: i quiz, con il condizionamento della didattica e della nostra criticità, 
diverranno vincolanti, ad esempio, per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso. No all’Invalsi 
come 3a prova o ad ogni loro estensione! 
7) Siamo contro le prove Invalsi perché costituiscono, come i testi di ammissione alle facoltà a 
numero chiuso, un pericoloso strumento di selezione di classe, in cui chi è già avvantaggiato è 
ulteriormente favorito: no alla competizione fra scuole, no al classismo!.. ecco le pari opportunità! 
8) Siamo contro le prove Invalsi perché inseriscono in contesto scolastico lo stesso restringimento 
di autonomia e spazi democratici che governi d’ogni colore ci stanno già imponendo in città di 
tutt’Italia. 
Ci opponiamo perciò alla somministrazione degli Invalsi e invitiamo tutti gli 
studenti e studentesse a boicottarli non recandosi a scuola o invalidando le 
domande da compilare !
COBAS - Comitati di Base della Scuola 
Viale Manzoni, 55 ROMA Tel. 06-70452452 Fax 06-77206060 
e-mail : mail@cobas-scuola.org htp//www..cobas-scuola.org 
Sede Provinciale : Via L. Giorgi, 43 54033 Carrara 
Tel/segr.tel : 0585 70536 fax 178 2704098 
e-mail : cristinaronch@interfree.it 
LE PROVE INVALSI NON SONO OBBLIGATORIE! 
Alcuni Dirigenti delle scuole elementari di Massa Carrara hanno iscritto illegittimamente le II e V alla 
rilevazione INVALSI per l’anno scolastico 2009-2009. 
Ecco l’elenco delle scuole che “volontariamente” risultano iscritte: 
AVENZA – FOSSOLA – I.C. D. ALIGHIERI – VILLAFRANCA 
LUNIGIANA – I.C. M. BUONARROTI – FOSSONE – LICCIANA 
CAPOLUOGO – PIETRO FERRARI – I.C. MONTIGNOSO – GIULIO 
TIFONI – MASSA 2 - CARRARA 5 – FIVIZZANO CAPOLUOGO 
Ma i Presidi nella maggioranza dei casi non hanno consultato il Collegio Docenti o, al massimo, ne hanno 
dato comunicazione in sede di Collegio senza chiedere esplicitamente il voto. 
Nessun Dirigente può arrogarsi il diritto di iscrivere la propria scuola alle prove; è il Collegio 
Docenti, unico organo competente in materia didattica, che può eventualmente deliberare 
l’adesione della scuola. 
Le prove, che riguardano gli ambiti di matematica e di italiano, dovrebbero svolgersi il 25 e 
29 maggio 2009. 
Saranno interessate tutte le II e le V elementari; in ogni classe verrà estratto casualmente 
un numero imprecisato di alunni. 
Nelle scuola di Montignoso e Carrara 3 i Cobas hanno contribuito a far fare marcia indietro 
alla Dirigente che ha dovuto convocare il Collegio il quale si espresso per il NO alle prove. 
Respingiamo la didattica dei quiz! Le prove invalsi rappresentano un pericolo per la libertà di 
insegnamento e OGGI RISCHIANO DI ESSERE ANCORA PIÙ PERICOLOSE: il disegno di legge 
Aprea, che a breve sarà portato in discussione in parlamento, prevede infatti la differenziazione 
di carriera per gli insegnati: 4 livelli stipendiali, un portfolio del docente in cui siano registrati 
“l’efficacia dell’azione didattica e formativa”. Insomma, il passaggio da un livello stipendiale 
all’altro sarà determinato dai risultati didattici, calcolati da prove “oggettive” quali quelle proposte 
dall’INVALSI. 
SCIOPERO GENERALE 
DELLA SCUOLA 
15 MAGGIO 2009 
CON MANIFESTAZIONE 
A ROMA 
SE SEI UN DOCENTE DI UNA DI 
QUESTE SCUOLE CHIAMA LA SEDE 
DEI COBAS SCUOLA DI MASSA 
CARRARA 
0585 70536 - 335 5987599
ALUNNI DISABILI E DOCENTI DI SOSTEGNO: 
INVISIBILI ALL'INVALSI 
Siamo docenti specializzati di sostegno che da anni lavoriamo nella scuola pubblica italiana. 
Abbiamo letto la “Nota sullo svolgimento delle prove Invalsi per gli alunni con bisogni educativi 
speciali” e non abbiamo intenzione di rimanere in silenzio di fronte alla sospensione dei diritti 
di integrazione scolastica riconosciuti dalla legge 104/92 ai nostri alunni. 
Dal 1971 la scuola e la società italiana hanno intrapreso un lungo percorso di trasformazione 
che ha portato alla chiusura delle scuole speciali e all'abolizione delle classi differenziate 
rendendo effettivo il principio costituzionale che “la scuola è aperta a tutti”. E se la scuola di 
una volta non riusciva a prendersi cura di ogni bambino, abbiamo cambiato la scuola, perché 
avere un compagno di classe disabile è importante per tutti: per lui, per i suoi amici e per la 
nostra società che impara dai loro figli che ognuno di noi ha esigenze e capacità speciali che 
non possono essere standardizzate. 
Noi docenti di sostegno siamo consapevoli di essere un'anomalia nel panorama educativo 
europeo, un'anomalia incomprensibile all'Invalsi, perché siamo il segno tangibile di un 
modello di scuola e di società che ha scelto la strada dell'integrazione. Per la scuola 
italiana, infatti, “gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi 
in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e 
verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei 
collegi dei docenti (L 104/92)”. Insomma siamo in tutto e per tutto insegnanti della classe. 
Cosa pretende invece l'INVALSI? 
• Solo il Dirigente Scolastico potrà decidere se tenere in classe o meno l'alunno con 
“bisogni educativi speciali” 
• I compiti dei nostri studenti (compresi gli alunni con Disturbi Specifici 
dell'Apprendimento) verranno segnalati e non rientreranno nelle valutazioni dell'Istituto 
perché “non standardizzabili” 
• In ogni caso il docente di sostegno dovrà uscire dalla classe. 
L'INVALSI, con la somministrazione dei propri test a crocette, pretende di fotografare la scuola 
italiana in modo oggettivo. Peccato che la foto che ci restituisce ha tanti buchi. 
Si, perché cancella i circa 200.000 alunni disabili che frequentano la scuola pubblica statale 
e con loro i docenti di sostegno specializzati che li accompagnano nel percorso educativo di 
ogni giorno, riportando l'immagine della scuola italiana indietro di almeno 40 anni! 
Per questo, noi docenti di sostegno qualora venissero somministrate le prove: 
• non usciremo dalle classi di cui siamo contitolari 
• non allontaneremo l'alunno/a disabile dai suoi compagni di classe 
• non somministreremo al nostro alunno/a il Questionario dello studente e 
inviteremo i nostri colleghi della disciplina a fare lo stesso con l'intera classe. 
Invitiamo tutte/i a stampare e diffondere questo appello! 
No alla scuola standardizzata! 
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  • 1. #13M: NO INVALSI! CORTEO E BOICOTAGGI. Oggi 13 maggio noi, Studenti Autorganizzati Campani, siamo scesi in piazza contro le prove invalsi. Le prove invalsi sono l’esempio più chiaro del processo di smantellamento dell’ istruzione pubblica, iniziato ormai da anni con Berlinguer e finalizzato alla completa aziendalizzazione della scuola sul modello inglese e americano. Questi “quiz”, presentati come anonimi,mirano a fornire una valutazione “oggettiva” a livello nazionale, tramite domande di italiano e matematica uguali per tutte le scuole e tutti gli indirizzi. Le prove in realtà più che garantire una valutazione valida e attendibile negano la possibilità di una valutazione che tenga conto delle diverse condizioni economiche, sociali e psicologiche di ciascun alunno. La lotta al nozionismo continuerà in quanto è assolutamente prioritario bloccare questo meccanismo che mira alla creazione di scuole di serie A e di serie B, con conseguente inasprimento del divario sociale tra le varie zone del paese o di una singola città. NON CI FERMEREMO MAI, PER UNA SCUOLA PUBBLICA, GRATUITA E ACCESSIBILE A TUTTI! Le prove invalsi rappresentano un ulteriore passo verso la distruzione dell’istruzione pubblica perché non educano al pensiero critico ma addestrano gli studenti all’obbedienza attraverso un sapere standard e nozionistico. L’invalsi, mero strumento per la selezione di classe,unita al progetto Aprea, introduce all’interno della scuola la logica di mercato e di profitto che si adegua perfettamente al sistema capitalistico vigente. Questo attacco alla scuola pubblica, come quelli al mondo del lavoro, sono in piena continuità con le politiche neoliberiste perseguite da governi di destra, di sinistra e tecnocrati. Oggi è emersa la dimostrazione che la scuola appartiene a chi quotidianamente la vive e non a chi vuole dall’alto gestirla per trarne profitto, per questo il corteo e il percorso che l’ha preceduto è stato condiviso da studenti e docenti. Il risultato del lavoro e della giornato è che numerose scuole hanno boicottato le prove invalsi respingendo per l’ennesima volta l’etichetta di fannulloni. No all’abbassamento generalizzato dei saperi nella società. No all’eliminazione del valore legale dei titoli di studio. No alle prove invalsi agli esami di Stato dei prossimi anni. La nostra scuola è e deve essere : PUBBLICA, LAICA E FUORI DALLE LOGICHE DI MERCATO. Studenti e lavoratori contro le invalsi. Studenti Autorganizzati Campani Coordinamento Studenti Flegrei Unione degli Studenti
  • 2. Il 13 maggio boicotta i test Invalsi! Posted by comitatonogelmini su 12 maggio 2014 di Unione degli Studenti 12 maggio 2014 A meno di un mese di distanza dal test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso, martedì 13 maggio 2014 verranno somministrati i test INVALSI alle studentesse e agli studenti frequentanti il secondo anno di scuola superiore. I test INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d’Istruzione e formazione) sono prodotti annualmente dall’omonimo ente di ricerca che, grazie al D.L. n.286 dipende economicamente e politicamente dal MIUR, gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione, prepara e somministra su base censuaria i test INVALSI. A marzo 2013 il Consiglio dei Ministri di un governo dimissionario ha approvato un Regolamento riguardante il Servizio Nazionale di Valutazione istituito nel 2004, attraverso cui: l’INVALSI consoliderà il proprio ruolo centrale; i test INVALSI verranno introdotti nell’esame di maturità (quest’anno somministrati come indagine campionaria, mentre, a partire dal prossimo anno, faranno punteggio per l’esame di maturità e serviranno come test d’ammissione all’università); e verranno individuati Ispettori Esterni che si occuperanno di visite sul campo nelle scuole. E’ di duplice natura il fine per il quale il MIUR si avvale dei test INVALSI: da una parte per costruire un preciso modello di scuola antidemocratico, escludente e nozionistico, attraverso una valutazione che fissa gli obiettivi minimi e massimi in termini di “qualità”, dall’altra parte per giustificare le politiche del MIUR stesso, senza potervi incidere realmente. E’, infatti, interessante notare come al generale calo della qualità dell’istruzione, registrato dai test, siano seguite politiche di tagli trasversali e di smantellamento della scuola pubblica. Secondo l’Ente di ricerca la finalità dei test sarebbe valutare il sistema scolastico. Eppure, l’INVALSI è l’unico Istituto in Europa a svolgere i test su base censuaria e non campionaria, facendo oltretutto ammontare i costi a 14 milioni di euro l’anno per la loro somministrazione. Una cifra inaccettabile se solo si pensa al susseguirsi di tagli trasversali al diritto allo studio, alle condizioni disastrose in cui si trovano l’edilizia scolastica e la scuola pubblica in generale. I vari governi che si sono susseguiti in questi anni, sia di destra che di sinistra, hanno fatto sì che l’intero sistema scolastico venisse sottoposto alle leggi aziendalistiche del mercato, pensando che in questo modo la scuola potesse divenire più efficiente. La retorica esasperata della necessità di parametri scientifici che vadano a verificare le nozioni di studenti di scuole in cui i programmi didattici sono differenti oltre che a fallire nel proprio intento, soffoca la didattica, le attitudini e le capacità individuali degli studenti che nei test INVALSI non trovano riscontro. Lo strapotere assunto dall’INVALSI e la preparazione ossessiva di cui necessitano i test hanno svolto la funzione di promuovere sottobanco una vera e propria “riforma
  • 3. della didattica”. Infatti, a causa del pericoloso meccanismo di premialità che il MIUR intende mettere in campo a seguito dei risultati del test e alla conseguente allocazione di risorse che deriva da tale classificazione delle scuole italiane, i docenti sono sempre più propensi a dedicare una consistente percentuale di ore di didattica all’insegnamento di ciò che è necessario per superare i test. Coloro che ci rimettono maggiormente sono gli studenti, che si vedono sottrarre i momenti più formativi del proprio percorso scolastico, sostituiti da una forte competizione e da un’attenzione eccessiva al voto. Spesso, di fronte al rifiuto di questo modello di valutazione ci siamo sentiti rispondere che la nostra è solo paura di essere valutati. Al contrario, noi da anni ci facciamo promotori di un’idea alternativa di valutazione, che non sia più utilizzata come mero strumento di controllo e di punizione, bensì come uno strumento di crescita collettiva e individuale, svincolato dalle logiche di mercato e di competitività che ad oggi la contraddistinguono. Pensiamo che si debba inserire nel processo di valutazione modalità quali l’autovalutazione, la valutazione dello studente verso il docente e la valutazione narrativa, che vedano i percorsi formativi come processi circolari in cui la valutazione metta in luce le lacune e i punti di forza delle metodologie di insegnamento, dello studente o dell’istituto in generale. I test INVALSI non sono obbligatori né per i docenti né per gli studenti. L’art. 51 comma 2 del D.L. del 9 febbraio 2012 n.5 annovera le prove INVALSI tra le “attività ordinarie”. Pertanto, anche la somministrazione dei test INVALSI deve essere discussa democraticamente nei collegi docenti, nei consigli di classe e nelle assemblee. I test sono strumenti di valutazione esterna e in alcun caso possono essere ritenuti utili all’attribuzione di voti ordinari agli studenti. La loro valutazione nei registri di classe contraddice la normativa sulla privacy in merito allo svolgimento delle prove (D.L. n.147/2007 convertito con modificazioni dalla legge n.176/2007). Nel caso in cui un professore valuti la tua prova INVALSI o minacci di farlo, in allegato puoi scaricare il modulo della vertenza per impedirglielo. Il 13 maggio boicotteremo i test INVALSI perché: ! Costosi: ogni anno vengono spesi 14 milioni di euro per la somministrazione dei test, mentre ci viene detto che “non ci sono soldi” per finanziare l’edilizia scolastica o il diritto allo studio; ! Dannosi: producono una didattica nozionistica che considera gli studenti numeri e non persone. I test sono incapaci di valorizzare le intelligenze di tutte e tutti; ! Escludenti: sono basati su un concetto di merito sbagliato che ignora le disuguaglianze socio-economiche profonde che ci sono tra gli studenti; ! Antidemocratici: sono costruiti dal MIUR e dall’INVALSI mentre la valutazione dovrebbe essere un tema costantemente discusso e deciso nelle scuole dal basso. Il 13 maggio non compileremo a testa bassa dei test di cui non condividiamo né la natura né lo scopo ma con scioperi bianchi, blocchi delle lezioni, flash mob e assemblee fuori e dentro le scuole faremo sentire le nostre ragioni! Facciamo appello alle realtà del mondo scuola, agli studenti e ai docenti tutti : fermiamo la standardizzazione dei saperi, rivendichiamo e pratichiamo modelli di altra-valutazione!
  • 4. Noi studenti e studentesse crediamo che sia inaccettabile la somministrazione dei test Invalsi in quanto questi quiz, distribuiti nelle classi seconde il prossimo 13 maggio in tutte le scuole superiori, esprimono ancora una volta la volontà del Ministero dell'Istruzione di plasmare e omologare la scuola pubblica italiana al modello aziendalistico statunitense e inglese. Con l'inserimento degli invalsi gli insegnati sono, di fatto, obbligati ad adottare un metodo di insegnamento nozionistico e settario, che non permette lo sviluppo del pensiero critico e autonomo di noi studenti; infatti crediamo che la valutazione degli Invalsi non possa tenere conto delle diverse soggettività che attraversano la scuola, del diverso contesto sociale nel quale noi studenti viviamo e studiamo e della diversità dei modelli di insegnamento esistenti. Temiamo inoltre, e anche per questo ci opponiamo, che la valutazione delle scuole attraverso l'utilizzo degli Invalsi possa condurre alla pericolosissima classificazione di scuole di serie A e scuole di serie B e al conseguente rischio di discriminazione e marginalizzazione di alcune scuole, oltre che al compimento del progetto Invalsi iniziale che prevedeva, paradossalmente, aiuti economici alle scuole più “meritevoli” lasciando nel baratro della crisi e dei tagli indiscriminati tutte le scuole con punteggi bassi. Inoltre, come se questo non bastasse, gli invalsi costano alla scuola pubblica ben 14 milioni di euro e in un momento in cui i tagli impediscono le normali attività scolastiche (corsi di recupero, pagamento dei supplenti, corsi extra-scolastici culturali e formativi etc.) essi dimostrano la più totale indifferenza, da parte del ministero, verso i reali problemi della scuola. 1) Siamo contro le prove Invalsi perché costituiscono un ricattante strumento per schedare e classificare gli studenti e gli istituti. 2) Siamo contro le prove Invalsi perché, schedati, è definito “meritevole” chi più obbedisce e si standardizza a dispetto dell’autonomia e della criticità dello studente. 3) Siamo contro le prove Invalsi perché sminuiscono la valutazione con test a risposta multipla anti-ragionamento e condizionano la didattica verso un più scarno nozionismo… ecco la “meritocrazia”! 4) Siamo contro le prove Invalsi perché gli istituti “meritevoli” verranno segnalati per ulteriori investimenti: una specie di Robin Hood al contrario! 5) Siamo contro le prove Invalsi perché costituiscono attualmente la proposta più pericolosa in direzione dell’aziendalizzazione dellla scuola: no alla scuola del profitto, per la scuola degli studenti! 6) Siamo contro le prove Invalsi perché stanno per essere inserite al posto della 3a prova all’esame di maturità: i quiz, con il condizionamento della didattica e della nostra criticità, diverranno vincolanti, ad esempio, per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso. No all’Invalsi come 3a prova o ad ogni loro estensione! 7) Siamo contro le prove Invalsi perché costituiscono, come i testi di ammissione alle facoltà a numero chiuso, un pericoloso strumento di selezione di classe, in cui chi è già avvantaggiato è ulteriormente favorito: no alla competizione fra scuole, no al classismo!.. ecco le pari opportunità! 8) Siamo contro le prove Invalsi perché inseriscono in contesto scolastico lo stesso restringimento di autonomia e spazi democratici che governi d’ogni colore ci stanno già imponendo in città di tutt’Italia. Ci opponiamo perciò alla somministrazione degli Invalsi e invitiamo tutti gli studenti e studentesse a boicottarli non recandosi a scuola o invalidando le domande da compilare !
  • 5. COBAS - Comitati di Base della Scuola Viale Manzoni, 55 ROMA Tel. 06-70452452 Fax 06-77206060 e-mail : mail@cobas-scuola.org htp//www..cobas-scuola.org Sede Provinciale : Via L. Giorgi, 43 54033 Carrara Tel/segr.tel : 0585 70536 fax 178 2704098 e-mail : cristinaronch@interfree.it LE PROVE INVALSI NON SONO OBBLIGATORIE! Alcuni Dirigenti delle scuole elementari di Massa Carrara hanno iscritto illegittimamente le II e V alla rilevazione INVALSI per l’anno scolastico 2009-2009. Ecco l’elenco delle scuole che “volontariamente” risultano iscritte: AVENZA – FOSSOLA – I.C. D. ALIGHIERI – VILLAFRANCA LUNIGIANA – I.C. M. BUONARROTI – FOSSONE – LICCIANA CAPOLUOGO – PIETRO FERRARI – I.C. MONTIGNOSO – GIULIO TIFONI – MASSA 2 - CARRARA 5 – FIVIZZANO CAPOLUOGO Ma i Presidi nella maggioranza dei casi non hanno consultato il Collegio Docenti o, al massimo, ne hanno dato comunicazione in sede di Collegio senza chiedere esplicitamente il voto. Nessun Dirigente può arrogarsi il diritto di iscrivere la propria scuola alle prove; è il Collegio Docenti, unico organo competente in materia didattica, che può eventualmente deliberare l’adesione della scuola. Le prove, che riguardano gli ambiti di matematica e di italiano, dovrebbero svolgersi il 25 e 29 maggio 2009. Saranno interessate tutte le II e le V elementari; in ogni classe verrà estratto casualmente un numero imprecisato di alunni. Nelle scuola di Montignoso e Carrara 3 i Cobas hanno contribuito a far fare marcia indietro alla Dirigente che ha dovuto convocare il Collegio il quale si espresso per il NO alle prove. Respingiamo la didattica dei quiz! Le prove invalsi rappresentano un pericolo per la libertà di insegnamento e OGGI RISCHIANO DI ESSERE ANCORA PIÙ PERICOLOSE: il disegno di legge Aprea, che a breve sarà portato in discussione in parlamento, prevede infatti la differenziazione di carriera per gli insegnati: 4 livelli stipendiali, un portfolio del docente in cui siano registrati “l’efficacia dell’azione didattica e formativa”. Insomma, il passaggio da un livello stipendiale all’altro sarà determinato dai risultati didattici, calcolati da prove “oggettive” quali quelle proposte dall’INVALSI. SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA 15 MAGGIO 2009 CON MANIFESTAZIONE A ROMA SE SEI UN DOCENTE DI UNA DI QUESTE SCUOLE CHIAMA LA SEDE DEI COBAS SCUOLA DI MASSA CARRARA 0585 70536 - 335 5987599
  • 6.
  • 7.
  • 8. ALUNNI DISABILI E DOCENTI DI SOSTEGNO: INVISIBILI ALL'INVALSI Siamo docenti specializzati di sostegno che da anni lavoriamo nella scuola pubblica italiana. Abbiamo letto la “Nota sullo svolgimento delle prove Invalsi per gli alunni con bisogni educativi speciali” e non abbiamo intenzione di rimanere in silenzio di fronte alla sospensione dei diritti di integrazione scolastica riconosciuti dalla legge 104/92 ai nostri alunni. Dal 1971 la scuola e la società italiana hanno intrapreso un lungo percorso di trasformazione che ha portato alla chiusura delle scuole speciali e all'abolizione delle classi differenziate rendendo effettivo il principio costituzionale che “la scuola è aperta a tutti”. E se la scuola di una volta non riusciva a prendersi cura di ogni bambino, abbiamo cambiato la scuola, perché avere un compagno di classe disabile è importante per tutti: per lui, per i suoi amici e per la nostra società che impara dai loro figli che ognuno di noi ha esigenze e capacità speciali che non possono essere standardizzate. Noi docenti di sostegno siamo consapevoli di essere un'anomalia nel panorama educativo europeo, un'anomalia incomprensibile all'Invalsi, perché siamo il segno tangibile di un modello di scuola e di società che ha scelto la strada dell'integrazione. Per la scuola italiana, infatti, “gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti (L 104/92)”. Insomma siamo in tutto e per tutto insegnanti della classe. Cosa pretende invece l'INVALSI? • Solo il Dirigente Scolastico potrà decidere se tenere in classe o meno l'alunno con “bisogni educativi speciali” • I compiti dei nostri studenti (compresi gli alunni con Disturbi Specifici dell'Apprendimento) verranno segnalati e non rientreranno nelle valutazioni dell'Istituto perché “non standardizzabili” • In ogni caso il docente di sostegno dovrà uscire dalla classe. L'INVALSI, con la somministrazione dei propri test a crocette, pretende di fotografare la scuola italiana in modo oggettivo. Peccato che la foto che ci restituisce ha tanti buchi. Si, perché cancella i circa 200.000 alunni disabili che frequentano la scuola pubblica statale e con loro i docenti di sostegno specializzati che li accompagnano nel percorso educativo di ogni giorno, riportando l'immagine della scuola italiana indietro di almeno 40 anni! Per questo, noi docenti di sostegno qualora venissero somministrate le prove: • non usciremo dalle classi di cui siamo contitolari • non allontaneremo l'alunno/a disabile dai suoi compagni di classe • non somministreremo al nostro alunno/a il Questionario dello studente e inviteremo i nostri colleghi della disciplina a fare lo stesso con l'intera classe. Invitiamo tutte/i a stampare e diffondere questo appello! No alla scuola standardizzata! No alla scuola che divide! No all'Invalsi! Coordinamento Precari Scuola Bologna