3. La risposta è:
NO
Tuttavia è una scienza che richiede lucidità,
oltre alla conoscenza di regole ben precise
4. Si tratta di una scienza che indaga i
nomi di luogo evidenziandone, di volta
in volta, un’origine legata ad antichi
proprietari terrieri, a caratteristiche
geografiche, alla fauna e flora, a eventi
storici o di vita quotidiana, alle attività
svolte e alle destinazioni d’uso che in
un momento della storia hanno
prevalso e si sono fissate nel tempo
5. Come si può procedere da un punto di vista metodologico?
Non esiste una prassi metodologica affidabile e valida sempre.
Tuttavia, è sempre bene eseguire questi passi:
- Individuare le forme più antiche del toponimo
- Conoscere la storia e la geografia del luogo in maniera accurata
- Individuare tutte le lingue e culture presenti direttamente o
indirettamente sul territorio al quale appartiene il toponimo
- Individuare l’evoluzione fonetica del nome in considerazione delle
leggi fonetiche
- Compiere studi su base comparativa, cercando forme simili anche se
geograficamente e linguisticamente distanti
6. In particolare, bisogna tenere presenti:
- Caratteristiche specifiche del terreno
Diversi toponimi fanno riferimento a
caratteristiche particolari del terreno, come la
presenza di boschi, prati, pietre e sorgenti, o a
luoghi caratterizzati dalla presenza di neve e
ghiaccio.
- Idronimi, compresi laghi e luoghi ghiaiosi
- Fitotoponimi: ovvero toponimi riferiti alla
vegetazione
- Le attività agro-silvo-pastorali e le altre
attività produttive, svolte in passato o ancora
oggi.
- La viabilità
- Toponimi legati alla devozione
- Tra storia e leggenda
7. Perché possiamo farlo? Perché a partire dalla preistoria
esistevano delle notevoli affinità linguistiche (e
semantiche) tra popoli culturalmente e geograficamente
distanti. Pensiamo alle antiche lingue indoeuropee e
soprattutto ad una di queste: il latino.
I Romani hanno diffuso la loro lingua nei territori
conquistati, assegnando una precisa nomenclatura agli
elementi naturali e antropici del territorio. Poiché il
latino è una lingua ricchissima di sinonimi e continua ad
essere lungamente usata e arricchita nel medioevo,
accanto ad alcuni significanti (per es. rivus, canalis,
flumen, fovea, usati per indicare un corso d’acqua)
troviamo toponimi che non sono immediatamente
riconoscibili perché derivati da sinonimi meno usati (nel
caso di un corso d’acqua: solum, braga, lupia, silanum,
ecc…)
8. La riconoscibilità
Ci sono toponimi dal significato palese
(Castelvecchio, Rivabassa, I Sabbioni)
Altri apparentemente palesi come
Campodipietra, Lavaggio, Buranelli,
Cantarane, ecc…
10. Altri toponimi dal significato
non immediatamente
comprensibile - perlomeno dal
parlante comune - sono definiti
“opachi” dai linguisti
11. Vediamo di capire cosa è successo. Nuovi popoli con lingua e cultura proprie giunti in
un territorio di antica antropizzazione come l’Italia (per es. i Romani) hanno
frequentemente assimilato i nomi di luogo esistenti (per es. i nomi degli antichi
Veneti).
Gli antichi Veneti hanno dato un nome ad una montagna, per esempio il Monte Rite
che dovrebbe derivare dal nome di una divinità e i Romani lo hanno mantenuto, pur
non comprendendone il significato. Quando sono giunti gli invasori barbarici, alla
caduta dell’impero romano, hanno fatto lo stesso e così il toponimo è stato accettato
fino ai giorni nostri.
Se gli invasori fondavano un abitato ex novo, per esempio il castello medievale di
Bodenstein ‘sperone roccioso sul torrente Boite’ costruito da milizie germaniche, le
popolazioni di lingua romanza non lo hanno cambiato, ma semmai adattato (alla loro
lingua) in Podestagno e quindi “opacizzato”.
Dunque, se è il carattere conservativo dei toponimi a determinarne l’opacità, spetta al
ricercatore, allora, restituire chiarezza a nomi di luogo che costituiscono tracce di
lingue antiche.
12. Nel caso veneto, analogamente a molti altri paesi e regioni, si possono
individuare alcune epoche storiche alle quali fare risalire numerosi
toponimi
14. “Decifrare” un toponimo può rivelarsi molto importante per
individuare e comprendere delle testimonianze storico-
archeologiche ubicate presso una determinata località, ma in
realtà tutta la toponomastica è utile ai fini storici e
archeologici
15. Nelle città i Romani
hanno lasciato
toponimi come
Carubio, derivato da
Quadruvium, di
fondamentale
importanza per
comprendere la forma
e l’evoluzione degli
abitati. Lo stesso dicasi
per Cornarotta
17. I toponimi possono aiutare a capire il tipo di attività, caratteristiche ed interventi
di tipo naturale o antropico anticamente riscontrabili sul territorio
18.
19. Alcuni termini della
nomenclatura centuriale si
sono poi evoluti nelle
seguenti forme dialettali
Strigatio/Strigada
Terminus/Termen
Veterus/Viero
25. Da John Trumper Giovanni Tomasi, Residui celtici nella
toponomastica altoveneta, Cenedese e Bellunese in
particolare: appunti sulla teoria e sulla realizzazione dei ‘Cover
Names’
26.
27. Sul territorio veneto, spesso in aperta
campagna, si riscontra frequentemente il
toponimo
CASTELLO
CASTELLIERE
CASTELIR
CASTELLARO
e simili
Si tratta di località dove anticamente sorgeva
un castello?
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34. A volte le caratteristiche naturali
(per esempio quelle geologiche)
del territorio prevalgono. È il
caso di
Campodipietra, frazione di
Salgareda in Provincia di Treviso,
anticamente attestato come
Campus Sancti Petri
36. È un campo, che il fiume poco alla volta restituisce alla terra
37. Lavaggio/Lavajo, per esempio, nome di più torrentelli del Montello, non
si riferisce al dilavamento dell’acqua, ma deriva dal latino labes
‘smottamento’, in riferimento ai numerosi detriti litici trascinati a valle
da questi corsi a carattere temporaneo, escludendo così ogni attività
antropica
50. S. Antonino di Susa
(To) canale Cantarana,
Cantarana (At),
Cantarane di
Castelverde (Cr),
Cantarane di Torbole
(Bs), Via Cantarane
Sirmione (Bs), Verona
Via Cantarane,
Cantarane di
Bardolino (Vr),
Cantarane
di Negrar (Vr),
Cantarane Via Gazzo
Veronese (Vr),
Cantarane Maccari Via
Gazzo Veronese (Vr),
Vicenza Contrà e Via
Cantarane, Mason
Vicentino (Vi) Via
Cantarana, Torri di
Quartesolo (Vi) Via
Cantarana, Caldogno
(Vi) Via Cantarana,
Cantarane di
Corezzola (Pd),
Cantarana di Cona
(Pd), Treviso canale
Cantarane, Via
Cantarane Volpago del
Montello (Tv), Arcade
(Tv)
51. Pagana e Ongaresca
Il Tumulo degli Ungari è un sito ubicato a
Cartigliano (Vicenza) che la tradizione popolare
indica come la fossa comune dei soldati del re
d'Italia Berengario trucidati dagli Ungari