1. Gentile Redazione di GioiaNet,
mi chiamo Gabriele Pace e sono il Presidente dell’Associazione OBIETTIVO TRANI Territorio -
Cultura - Turismo, organizzazione apolitica e apartitica, senza scopo di lucro, che dal 1994 svolge
attività informative e divulgative nei campi della cultura e dell’arte, organizzando mostre, concerti,
conferenze, giornate di studio, aperture di monumenti, visite guidate nel territorio della sesta
provincia pugliese, collaborando con la Società di Storia Patria per la Puglia e con numerosi
professori universitari provenienti da ogni parte d’Italia.
Le continue ricerche e l’esperienza hanno anche portato Obiettivo Trani, che è molto di più di una
semplice associazione culturale per la sua meritoria opera svolta sul territorio, a produrre numerose
pubblicazioni, a costituire il Centro di Studi e Ricerche Templari “San Bernardo di Clairvaux” e a
programmare un piano di tutela e di valorizzazione del cospicuo patrimonio storico - artistico della
Città di Trani.
Pochi giorni fa ho appreso con enorme rammarico, dal Vostro sito internet, che le riprese del film-
documentario “Il Miracolo di Trani”, progetto filmico sugli eventi bellici tranesi del’43, patrocinato
dalla Città di Trani (delibera N.125 del 25.10.2011) e dalla Provincia Barletta - Andria - Trani (in
data 01.02.2012), sono state dirottate inspiegabilmente nel Comune di Gioia del Colle in Provincia
di Bari.
Tengo a precisare che, secondo me, la meravigliosa Gioia del Colle merita una vetrina
internazionale per la sua storia ricca di eventi e per i suoi monumenti rilevanti dal punto di vista
artistico e culturale.
La notizia sul Vostro sito web è stata comunque una grandissima sorpresa per me, per
l’Associazione che rappresento con orgoglio, per i miei concittadini e per tutti coloro i quali (non
citati nell’ articolo, perché qualcuno si è guardato bene dal fare i nostri nomi), motivati solamente
dal forte desiderio di dare visibilità alla storia e ai monumenti della propria amatissima Città di
Trani, hanno sacrificato il proprio tempo dal mese di settembre 2011 fino a poche settimane fa,
offrendo le competenze e le professionalità necessarie per la buona riuscita del progetto filmico,
nella vana attesa, ancora oggi, di essere retribuiti giustamente e in modo equo per quanto fatto.
Eppure la stessa Città di Trani, famosa nei secoli per la sua accoglienza ed ospitalità verso i
pellegrini e i visitatori di ogni tempo, aveva garantito supporto istituzionale, logistico, organizzativo
e finanziario (come è dimostrato dalle delibere di giunta e dalle determine dirigenziali a partire dal
06.09.2011 in poi); anche la stessa Provincia Barletta - Andria - Trani, dopo aver approvato nel
mese di giugno il bilancio di previsione 2012, si apprestava a quantificare il contributo da erogare
per la realizzazione del documentario per la tv pubblica tedesca.
Per quanto riguarda l’episodio specifico del 18 settembre ’43 a Trani, devo fare alcune precisazioni,
dato che è stato tirato in ballo senza sufficienti argomentazioni, probabilmente da chi a distanza di
mesi non ha ancora capito, o fa finta di non capire, la sinossi del docu-film, l’indimenticato
professore e giornalista Raffaello Piracci, uomo di grande levatura morale e professionale, che ha
lasciato un segno indelebile nella memoria dei tranesi e dei ricercatori di Trani.
Raffaello Piracci, che purtroppo ci ha lasciati nel 1994, in alcuni dei suoi numerosi e preziosi
volumi (“Accadde a Trani nel ’43” e “Trani in guerra”), ripercorre le estenuanti vicissitudini degli
Italiani negli anni che vanno dal 1940 al 1945, ma con lo sguardo incentrato su Trani; sull’onda
devastatrice della guerra con le sue vittime; sui disagi, le privazioni e restrizioni di vita di tante
famiglie; sulla economia locale; sui mezzi di comunicazione; sugli apparati amministrativi dei
pubblici uffici e su ogni altra attività produttiva, con i suoi effetti e riflessi rilevanti e preoccupanti.
Dalla lettura dei volumi del Prof. Piracci emergono dei vuoti sull’episodio specifico del 18
settembre ’43, infatti Piracci era ben consapevole che quanto da lui scritto non poteva essere
esaustivo, tanto che egli stesso fece appello ai cittadini tranesi, affinché potessero dare il proprio
contributo per ricostruire al meglio gli avvenimenti del settembre ’43.
2. Molti anni più tardi solo il certosino lavoro di ricerca, durato diversi anni, degli appassionati
ricercatori di Obiettivo Trani, ha permesso di ricostruire, completamente ed esattamente, una pagina
di storia tranese da sempre avvolta nella nebbia dei ricordi spesso fantasiosi. L’Associazione,
curando un’intensa attività di ricerca, in decine e in decine di archivi storici, italiani e tedeschi,
militari e civili, grazie anche alla preziosa collaborazione di numerosi docenti universitari (anche
questi italiani e tedeschi), è riuscita a scoprire documenti protetti dal segreto militare; a risalire nel
2005 alla vera identità dell’Ufficiale tedesco Friedrich Kurtz, sottraendola alla leggenda; a risalire ai
nomi e ai volti dei soldati del suo plotone (tra questi c’era Heino Niehaus).
La Città di Trani, assai grata all’Associazione Obiettivo Trani che ha sostenuto con perseveranza
questa ricerca molto ardua (anche per questioni di lingua), tra i molti e diversi archivi tedeschi, col
fine di dare chiarezza ai protagonisti e agli eventi di quel 18 settembre ’43, ha potuto rendere
finalmente giustizia a quell’ufficiale, tributandogli gli onori che meritava.
I vari ricercatori hanno mostrato decisione e caparbietà degne dell’affermazione di un uomo antico,
il filosofo Eraclito, il quale in una frase celebre sosteneva che “chi non ricerca l’impossibile non è
atto alla ricerca”.
Avuta la certezza della vera identità dell’ufficiale tedesco, (la validità della ricerca fu studiata ed
avallata dal Prof. Giuseppe Papagno, ordinario di Storia Contemporanea, Dipartimento di Storia
presso l’Università degli Studi di Parma), si decise di raccogliere i fatti, le ricerche, le
testimonianze, i diari, i documenti storici e le foto in un volume. Così nel 2009, Francesco Pagano e
Saverio Cortellino, ricercatori di Obiettivo Trani, con la collaborazione e col sostegno della
Regione Puglia - Centro Regionale Servizi Educativi e Culturali (CRSEC Trani - Bisceglie), hanno
pubblicato il volume “Prima, durante e dopo quel 18 settembre 1943 a Trani”, pubblicazione fuori
commercio e destinata alla sola fruizione nelle biblioteche pubbliche scolastiche, archivi storici e
istituti universitari.
Purtroppo, pur ritenendo interessante e molto bella l’idea di un docu-film sui fatti tranesi del ‘43,
devo constatare che né Obiettivo Trani né i ricercatori (gli unici titolari della ricerca e della scoperta
delle vere identità di Friedrich Kurtz e di Heino Niehaus) né la Regione Puglia hanno mai ricevuto
una richiesta formale per acconsentire di attingere alle storie e ai documenti (anche solo
parzialmente) della nostra proprietà intellettuale.
Pertanto alla luce di quanto detto, al fine di tutelare l’immagine e le ricerche della nostra
Associazione, ci riserveremo il diritto di seguire l’evoluzione di questa vicenda grigia, a parte la
magnifica abbronzatura del regista-cineoperatore factotum, nelle sedi competenti più opportune.
Per concludere cito un proverbio tibetano: “quando viene sera, anche le ombre dei nani sembrano
giganti. Il guaio, per i nani, è che poi viene mattino.”
DATA IL PRESIDENTE
24 luglio 2012 Gabriele Pace