1. A GIOIA C'ERA UNA VOLTA… IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI
Il numero progressivo sedici non sembra porti fortuna a Gioia; infatti dopo 16 anni di vita,
così come è accaduto per Il Maggio all’infanzia, anche questa ultradecennale Istituzione
sembra aver definitivamente cessato di esistere nella nostra Città, per volere delle
precedenti e dell'attuale Amministrazione comunale.
Eppure Gioia era stata tra i primi Comuni della Provincia di Bari ad istituire il Consiglio
Comunale dei Ragazzi, iniziativa presa a modello dai Comuni viciniori, i cui rappresentanti
politici e scolastici erano venuti da noi a " prendere lezione ".
Il Consiglio Comunale dei Ragazzi viene istituito dal Consiglio Comunale di Gioia del
Colle nella seduta dell'11 dicembre 1996.
Tale istituzione prende le mosse dalla applicazione di due norme fatte proprie dal
Consiglio:
1- l'articolo 17 dello Statuto Comunale, riguardante le Attribuzioni del Consiglio in
materia di partecipazione popolare: La materia riguarda l'istituzione degli organismi di
partecipazione popolare, la determinazione dei relativi compiti e l'adozione delle norme di
funzionamento in attuazione della legge e dello Statuto;
2- la Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia, approvata dall'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall'Italia con Legge del 27
maggio 1991, n.176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991, pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno 1991, che ha sancito il diritto dei ragazzi di esprimere la
propria opinione ed ha quindi affidato agli adulti il delicato compito di inventare le
occasioni che consentano ai bambini ed ai ragazzi di imparare ad esercitare il diritto di
cittadinanza. Di seguito si riportano alcuni articoli significativi.
Art. 4: Gli Stati parti si impegnano ad adottare tutti i provvedimenti legislativi
amministrativi ed altri, necessari per attuare i diritti riconosciuti dalla presente
Convenzione.
Art. 12 Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di
esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del
fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del
grado di maturazione.
Art. 13: Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione.
Art. 14: Gli Stati parti rispettano il diritto del fanciullo alla libertà di pensiero, di coscienza,
di religione.
Art. 15: Gli Stati riconoscono i diritti del fanciullo alla libertà di associazione e alla libertà
di riunirsi pacificamente.
Il 1° Consiglio Comunale dei Ragazzi di Gioia è stato eletto il 21 febbraio 1997 (
appunto 16 anni fa).
Oltre che a rispondere agli scopi previsti dallo Statuto Comunale e dalla suddetta
Convenzione, il Consiglio Comunale dei Ragazzi aveva anche il compito di
far familiarizzare i ragazzi alla vita pubblica e preparare il cittadino-ragazzo a impegni
più adulti e ad una corretta impostazione degli atteggiamenti verso le istituzioni. Attraverso
le proposte dei giovanissimi consiglieri si voleva offrire agli amministratori e ai consiglieri
adulti spunti per rendere la nostra città più vivibile, più a misura di ragazzo e più a misura
d'uomo.
L'attuale Amministrazione disconoscendo l’utilità di questa Istituzione, dimostra di
voler negare la partecipazione dei giovani studenti alla vita sociale e politica.
2. La venuta a Gioia del nuovo segretario comunale sembrava aver aperto uno spiraglio sulla
questione. Nel corso di un incontro ufficiale tra il Sig. Dioguardi e alcuni rappresentanti
delle scuole medie gioiesi fu lo stesso segretario generale a mettere in risalto il Consiglio
Comunale dei Ragazzi di Putignano, da lui fortemente voluto ed organizzato (a suo
dire). E pertanto ne avrebbe fatto immediatamente oggetto di discussione con l’allora
sindaco Longo. Quasi quattro anni sono trascorsi da allora: niente.
Questo atteggiamento da parte di chi è chiamato a gestire la cosa pubblica dimostra
miopia intellettuale regressione del principio di democrazia, del pluralismo, della
responsabilizzazione e sul piano dell'esperienza, del coinvolgimento e della formazione
civica delle nuove generazioni, è sicuramente il ritorno ad un passato buio,
definitivamente cancellato e messo al bando dalla nostra Costituzione repubblicana.
Mentre noi insegnati cerchiamo di far avvicinare i ragazzi alle problematiche connesse
allo SVILUPPO LOCALE; mentre si cerca di far conoscere i LUOGHI DELLE SCELTE
POLITICHE che condizioneranno il loro futuro; mentre si cerca di invogliarli a diventare
attenti SPETTATORI (per adesso) di quanto succede nella loro cittadina per poter
diventare ATTORI PROTAGONISTI del loro avvenire; mentre si cerca di educarli al
rispetto della COSTITUZIONE e delle REGOLE; mentre si cerca di far comprendere la
improrogabile necessità di un uso corretto delle PAROLE questi amministratori voltano la
faccia dall’altra parte. Il sindaco, interpellato per iscritto dal consigliere Cuscito, in merito,
risponde con una lettera che i nostri ragazzi, che tutti i figli di Gioia speriamo non
leggano. E da un tale scenario che “profilo” potrà mai essere disegnato per questi ragazzi?
E dopo l'emigrazione del Maggio all'Infanzia nel Comune di Bari, per esprimere la loro
partecipazione alla vita politica ed esercitare il diritto alla cittadinanza i nostri ragazzi
saranno costretti anch'essi ad emigrare da Gioia verso altri Comuni?
O lo scopo è quello di renderli utili idioti pronti ad assecondare i desiderata del signore di
turno?
Giorgio Gasparre e Franco Giannini