2. L’essere umano, come ogni altraL’essere umano, come ogni altra
unità biologica, dalla nascita fino alunità biologica, dalla nascita fino al
raggiungimento della sua strutturaraggiungimento della sua struttura
definitiva è sottoposto ad undefinitiva è sottoposto ad un
processo di mutamenti caratterizzatiprocesso di mutamenti caratterizzati
da variazioni di quantità e di forma.da variazioni di quantità e di forma.
3. Lo spazio di tempo necessario alLo spazio di tempo necessario al
completo manifestarsi di questicompleto manifestarsi di questi
mutamenti prende il nome dimutamenti prende il nome di
periodo evolutivoperiodo evolutivo
4. L’età evolutiva si divide in due periodiL’età evolutiva si divide in due periodi
fondamentali: l’infanzia (dalla nascitafondamentali: l’infanzia (dalla nascita
fino ai 9-10 anni) e l’adolescenza (daifino ai 9-10 anni) e l’adolescenza (dai
10 ai 19 anni).10 ai 19 anni).
L’infanzia a sua volta viene suddivisaL’infanzia a sua volta viene suddivisa
in: prima infanzia (0-4 anni) ein: prima infanzia (0-4 anni) e
seconda infanzia (4-10 anni), mentreseconda infanzia (4-10 anni), mentre
l’adolescenza viene articolata in: pre-l’adolescenza viene articolata in: pre-
puberale (10-13 anni), puberale (14-puberale (10-13 anni), puberale (14-
15 anni), post-puberale (16-19 anni).15 anni), post-puberale (16-19 anni).
5. Non sempre l’età biologica corrispondeNon sempre l’età biologica corrisponde
all’età cronologica. Esiste un “orologioall’età cronologica. Esiste un “orologio
biologico” che determina la nostrabiologico” che determina la nostra
evoluzione e la nostra involuzione.evoluzione e la nostra involuzione.
Compito importante di ogni istruttore èCompito importante di ogni istruttore è
offrire ai suoi allievi, al tempo opportuno,offrire ai suoi allievi, al tempo opportuno,
ciò che possono e sono in grado di ricevereciò che possono e sono in grado di ricevere
ed acquisire.ed acquisire.
Ed infatti il termine educare – dal latino exEd infatti il termine educare – dal latino ex
ducere – significa tirare fuori, cioèducere – significa tirare fuori, cioè
permettere all’allievo di esprimere lepermettere all’allievo di esprimere le
proprie potenzialità, in rapporto al proprioproprie potenzialità, in rapporto al proprio
patrimonio genetico.patrimonio genetico.
E’ scientificamente provato che esistonoE’ scientificamente provato che esistono
periodi più favorevoli e momenti piùperiodi più favorevoli e momenti più
recettivi per sollecitare lo sviluppo direcettivi per sollecitare lo sviluppo di
determinate capacità.determinate capacità.
6. Le fasi sensibili.Le fasi sensibili.
L’organismo umano, soggetto aL’organismo umano, soggetto a
determinate sollecitazioni fisichedeterminate sollecitazioni fisiche
prodotte dall’esterno, tende adprodotte dall’esterno, tende ad
interiorizzare lo stimolo, creandointeriorizzare lo stimolo, creando
specifici presupposti di adattabilitàspecifici presupposti di adattabilità
7. Maggiore sarà la varietà diMaggiore sarà la varietà di
esperienze motorie offerte alesperienze motorie offerte al
bambino, maggiore sarà la rispostabambino, maggiore sarà la risposta
adattativa con conseguente crescitaadattativa con conseguente crescita
della motricità.della motricità.
Una maggior predisposizione delUna maggior predisposizione del
bambino verso uno sport specifico,bambino verso uno sport specifico,
faciliterà gli adattamenti ricercatifaciliterà gli adattamenti ricercati
8. Esistono momenti biologici più favorevoliEsistono momenti biologici più favorevoli
per lo sviluppo di determinate capacità.per lo sviluppo di determinate capacità.
Questi periodi evolutivi vengono definitiQuesti periodi evolutivi vengono definiti
““fasi sensibilifasi sensibili” o “momenti magici”.” o “momenti magici”.
Il periodo più favorevole, dove si puòIl periodo più favorevole, dove si può
osservare una maggior spinta alla crescitaosservare una maggior spinta alla crescita
delle capacità coordinative, comprendedelle capacità coordinative, comprende
l’età che va dai 7 ai 12 anni. Dopo questal’età che va dai 7 ai 12 anni. Dopo questa
fase l’apprendimento appare più lento.fase l’apprendimento appare più lento.
Nello stesso periodo, sembra favorevoleNello stesso periodo, sembra favorevole
anche lo sviluppo della rapidità, inanche lo sviluppo della rapidità, in
particolar modo la capacità di reazione e laparticolar modo la capacità di reazione e la
frequenza di movimentofrequenza di movimento
9. Lateralizzazione e ambidestrismo.Lateralizzazione e ambidestrismo.
E’ facile osservare che ogni atletaE’ facile osservare che ogni atleta
preferisce agire con un arto rispetto ad unpreferisce agire con un arto rispetto ad un
altro.altro.
Nei bambini inizialmente si cercherà di farNei bambini inizialmente si cercherà di far
strutturare l’esecuzione di uno schema distrutturare l’esecuzione di uno schema di
movimento facendo maturare l’esperienzamovimento facendo maturare l’esperienza
principalmente con l’arto dominante.principalmente con l’arto dominante.
Successivamente, l’utilizzo di metodicheSuccessivamente, l’utilizzo di metodiche
che favoriscono l’ambidestrismo sembranoche favoriscono l’ambidestrismo sembrano
in genere risultare le più efficaci.in genere risultare le più efficaci.
10. Dagli schemi motori di base alleDagli schemi motori di base alle
abilità tecniche.abilità tecniche.
E’ necessaria una strutturazioneE’ necessaria una strutturazione
ampia di tutti gli schemi motori diampia di tutti gli schemi motori di
base disponibili nella motricità delbase disponibili nella motricità del
bambino.bambino.
L’evoluzione degli schemi motori diL’evoluzione degli schemi motori di
base permetterà di inserire nellabase permetterà di inserire nella
programmazione delle attività,programmazione delle attività,
elementi motori maggiormenteelementi motori maggiormente
orientati.orientati.
11. Gli stadi dello sviluppo coordinativoGli stadi dello sviluppo coordinativo
sono rappresentati da una fase disono rappresentati da una fase di
costruzione grezza del gesto, unacostruzione grezza del gesto, una
fase più evoluta o più raffinatafase più evoluta o più raffinata
definita coordinazione fine.definita coordinazione fine.
12. Un programma motorio non si stabilizzaUn programma motorio non si stabilizza
facilmente. L’allievo che ha il compito di strutturarefacilmente. L’allievo che ha il compito di strutturare
una nuova abilità motoria, deve considerare sia leuna nuova abilità motoria, deve considerare sia le
nuove sequenze da mettere in atto, sia quellenuove sequenze da mettere in atto, sia quelle
sequenze dell’azione che già padroneggia. Per es.,sequenze dell’azione che già padroneggia. Per es.,
il correre ed il camminare sono schemi motori cheil correre ed il camminare sono schemi motori che
già padroneggia dai primi anni di vita, ma sonogià padroneggia dai primi anni di vita, ma sono
anche componenti di base di un gran numero dianche componenti di base di un gran numero di
gesti sportivi. Nella fase in cui il ragazzo inizierà agesti sportivi. Nella fase in cui il ragazzo inizierà a
giocare a calcio, non ricomincerà di certo dallagiocare a calcio, non ricomincerà di certo dalla
ristrutturazione di tali schemi basilari, ma utilizzeràristrutturazione di tali schemi basilari, ma utilizzerà
queste “subroutines motorie” per integrarle con lequeste “subroutines motorie” per integrarle con le
altre che ancora devono essere apprese, come laaltre che ancora devono essere apprese, come la
conduzione della palla o il tiro. Il nuovoconduzione della palla o il tiro. Il nuovo
programma motorio nascerà perciòprogramma motorio nascerà perciò
dall’integrazione di tutte le subroutines motoriedall’integrazione di tutte le subroutines motorie
13. Molti dei programmi motori che noiMolti dei programmi motori che noi
abitualmente adottiamo non sono altro cheabitualmente adottiamo non sono altro che
delle trasformazioni di schemi motori piùdelle trasformazioni di schemi motori più
elementari.elementari.
La pratica motoria farà sì che i variLa pratica motoria farà sì che i vari
sottoprogrammi si integrino fra loro via viasottoprogrammi si integrino fra loro via via
con maggior rispondenza alle richiestecon maggior rispondenza alle richieste
tecniche sportive, garantendo fluidità etecniche sportive, garantendo fluidità e
scioltezza al movimento.scioltezza al movimento.
14. Il calcio e le bambineIl calcio e le bambine
Fino all’età di 10 anni possonoFino all’età di 10 anni possono
svolgere lo stesso tipo di attivitàsvolgere lo stesso tipo di attività
fisica.fisica.
Le bambine hanno una precocitàLe bambine hanno una precocità
degli aspetti coordinativi ma unadegli aspetti coordinativi ma una
minore disponibilità sul pianominore disponibilità sul piano
strettamente fisico.strettamente fisico.