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Ing. Alessandra Aguinagalde
alessandra.aguinagalde@uniroma1.it
CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO
A.A. 2019/2020
26 Ottobre 2019
Comportamento al fuoco dei materiali
strutturali
Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi
1
2
I materiali strutturali
A causa dell’innalzamento della temperatura avvengono delle modifiche nei
materiali, a seguito di:
• Modifiche delle sezioni: alcuni materiali sottoposti ad incendio subiscono la
perdita di parti della sezione (ad es. Legno)
• Modifiche delle proprietà meccaniche: a seguito dell’innalzamento della
temperatura, i materiali subiscono modifiche in termini di resistenza e rigidezza.
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Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
3
Trasmissione del calore
https://vacaero.com/information-resources/vac-aero-training/202678-vacuum-furnace-
hot-zones-metal-and-carbon-configurations.html
Convezione Conduzione
Irraggiamento
La trasmissione del
calore per
convezione si
verifica ogni volta
che un corpo viene
posto in un fluido
che si trovi a una
temperatura diversa
da quella del corpo
stesso.
La trasmissione di
calore per
conduzione avviene
in un mezzo solido,
liquido o aeriforme
in quiete dalle zone a
temperatura
maggiore verso
quelle con
temperatura minore.
Con scambio termico per
irraggiamento si intende il
trasporto di energia sotto
forma di calore tramite
onde elettromagnetiche.
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4
Trasmissione del calore
𝜕
𝜕𝑥
𝑘 𝑥
𝜕𝑇
𝜕𝑥
+
𝜕
𝜕𝑦
𝑘 𝑦
𝜕𝑇
𝜕𝑦
+
𝜕
𝜕𝑧
𝑘 𝑧
𝜕𝑇
𝜕𝑧
+ 𝑞 𝑣 = 𝜌𝑐
𝜕𝑇
𝜕𝑡
Equazione di Fourier
in cui:
- 𝑇 è la temperatura;
- 𝜌 è la densità;
- 𝑐 è il calore specifico;
- 𝑘 𝑥 è la conducibilità termica in direzione x;
- 𝑘 𝑦 è la conducibilità termica in direzione y;
- 𝑘 𝑧 è la conducibilità termica in direzione z;
- 𝑞 𝑣 è il calore interno;
- 𝑡 è il tempo.
𝜶 ( Τ𝒎 𝒔 𝟐
) =
𝒌
𝝆𝒄 𝒑
DIFFUSIVITA’ TERMICA
Caratteristica intrinseca dei materiali. Affinchè un
corpo materiale riesca a trasmettere efficacemente
il flusso di calore (a fronte di un gradiente termico),
oltre ad essere un buon conduttore dal punto di
vista termico, deve possedere una bassa densità ed
un basso calore specifico.
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5
Trasmissione del calore
Materiale
𝝆
(𝐤𝐠/𝐦 𝟑
)
c
(𝐉/𝐤𝐠𝐊)
𝝀
(𝐖/𝐦𝐊)
𝛂 (𝐦 𝟐
/𝐬)
da a medio
Lastre di gesso 800 1700 0.2 1.47∙ E − 07 1.47∙ E − 07 1.47∙ E − 07
Lastre di silicati 450÷900 1100 0.15 1.52∙ E − 07 3.03∙ E − 07 2.27∙ E − 07
Lastre di perlite o
vermiculite
300÷800 1100 0.15 1.70∙ E − 07 4.55∙ E − 07 3.13∙ E − 07
Fibre minerali a
spruzzo
250÷300 1100 0.10 3.03∙ E − 07 3.64∙ E − 07 3.33∙ E − 07
Calcestruzzo
cellulare
600÷1300 1200 0.30÷0.65 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07
Calcestruzzo
leggero
1600 1200 0.8 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07
Laterizi 2000 1200 1.00 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07
Calcestruzzo
normale con
aggregati calcarei
2200 1200 1.30 4.92∙ E − 07 4.92∙ E − 07 4.92∙ E − 07
Calcestruzzo
normale con
aggregati silicei
2400 1200 1.70 5.90∙ E − 07 5.90∙ E − 07 5.90∙ E − 07
Lastre di lana
minerale
120÷150 1100 0.25 1.52∙ E − 07 1.89∙ E − 07 1.70∙ E − 07
Acciaio al
carbonio (20 °C)
7850 425 5.4 1.62∙ E − 07 1.62∙ E − 07 1.62∙ E − 07
Alluminio (20
°C)
2700 903 140÷190 5.74∙ E − 07 7.79∙ E − 07 6.77∙ E − 07
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6
ACCIAIO
Windsor Tower, Madrid, 2005
Grenfell Tower, London, 2017
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7
ACCIAIO
https://www.quora.com/What-happens-if-a-skyscraper-
catches-fire
https://en.crimerussia.com/gromkie-dela/photos-zimnyaya-vishnya-
mall-after-fire/
https://www.flickr.com/photos/roam
ing-the-planet/36853813394
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8
ACCIAIO
A freddo: materiale eccellente con
considerevoli proprietà meccaniche in
relazione al peso per unità di volume.
A caldo: la poca massa degli elementi
strutturali e la grande conducibilità
termica provoca un rapido incremento di
temperatura che innesca fenomeni di
collasso anticipati.
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9
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10
Stress-strain relationship for carbon steel at elevated
Temperatures (EN 1993-1-2).
Proprietà meccaniche
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11
Proprietà meccaniche
COLLAPSE:
• formation of plastic
hinges with the growth of
the temperature that
make the structure labile;
• phenomena of early
instability, due to decay
of the stiffness.
Reduction factors for the stress-strain relationship of carbon steel at
elevated temperatures (EN 1993-1-2).
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12
Proprietà fisiche
Dilatazione termica (3.4.1.1. EN 1993-1-2)
Tra 750 e 860°C si
ha un plateau che
tiene conto degli
effetti legati alla
transizione di fase
che caratterizza
l’acciaio da
carpenteria.
Proprietà dei materiali metallici che ha la caratteristica di aumentare significativamente
all’aumentare della temperatura.
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13
In questo fase l’acciaio assorbe
energia termica senza innalzare la
sua temperatura fino al
completamento della
trasformazione con conseguente
valore infinito del calore specifico.
Proprietà fisiche
Calore specifico (3.4.1.2. EN 1993-1-2)
Alla temperatura di 750 °C il
materiale modifica la struttura
microcristallina passando da una
fase ferritica a una fase austenitica.
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14
Proprietà fisiche
Conducibilità termica (3.4.1.3. EN 1993-1-2)
La conducibilità termica a
differenza delle altre due
proprietà decresce
all’aumentare della
temperatura. Il valore
parte da 54 𝑊/𝑚𝐾 e
decresce fino a 800 °C,
dopodiché si mantiene
costante.
λ 𝑎 = 54 W/m°C per
acciaio al carbonio
λ 𝑎 = - 25 W/m°C
per
acciaio inossidabile
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15
Per effettuare un’analisi termica, ovvero conoscere l’incremento di temperatura dell’acciaio al variare
del tempo di esposizione al fuoco è necessario risolvere l’equazione differenziale di diffusione del
calore (equazione di Fourier), conoscendo le leggi di variazione delle proprietà termiche del
materiale.
Ipotizzando che la sezione in acciaio si trovi tutta alla stessa temperatura e che il calore assorbito dal
materiale attraverso le superfici esposte al flusso termico in un intervallo di tempo ∆t sia uguale al
calore richiesto per aumentare la temperatura interna di ∆T (°C), l’equazione di Fourier porta alla
scrittura della seguente espressione:
∆𝑻 𝒔 =
𝑨 𝒎
𝑽
𝟏
𝝆𝒄 𝒑
൯𝒉 𝒄 𝑻 𝒇 − 𝑻 𝒔 + 𝝈𝜺(𝑻 𝒇
𝟒
− 𝑻 𝒔
𝟒
∆𝒕
- 𝜌 è la densità dell’acciaio (kg/m3
);
- ℎ 𝑐 è il coefficiente di trasferimento di calore per convezione (W/m3
K);
- 𝜎 è la costante di Stefan-Boltzmann (56.7 x 10-12 kW/m4
K);
- 𝜀 è l’emissività risultante;
- 𝑇𝑓 la temperatura nel compartimento (K);
- 𝑇𝑠 quella nell’acciaio (K).
Equazione di Fourier
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∆𝑻 𝒔 =
𝑨 𝒎
𝑽
𝟏
𝝆𝒄 𝒑
൯𝒉 𝒄 𝑻 𝒇 − 𝑻 𝒔 + 𝝈𝜺(𝑻 𝒇
𝟒
− 𝑻 𝒔
𝟒
∆𝒕
Fattore di sezione
Permette di valutare la risposta termica di un componente in acciaio. La velocità con cui una trave o
una colonna in acciaio aumenta la propria temperatura è proporzionale alla superficie A dell’acciaio
esposto al fuoco e inversamente proporzionale al volume V della sezione. A seconda del tipo di
sezione si avranno diverse formule per calcolare A/V.
Un componente con
un basso fattore di
sezione si riscalda
meno velocemente
rispetto ad uno con
fattore di sezione
elevato.
Table 4.2: Section factor Am / V for unprotected steel members.
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17
CALCESTRUZZO ARMATO
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18
CALCESTRUZZO ARMATO
Il calcestruzzo è un materiale composto da acqua, cemento e inerti, per cui la presenza di acqua nella
miscela provoca durante l’incendio, la rapida disidratazione per vaporizzazione della componente
acquosa.
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19
Spalling
Per spalling, si intende quel fenomeno che porta al degrado e al distacco improvviso, di pezzi di
calcestruzzo dal copriferro. Questo è dovuto all’aumento della pressione interna ai pori di
calcestruzzo.
https://webapi.ingenio-web.it/immagini/file/byname?name=vZv0n22vmq.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Copriferro#/media/File:Rust-reo-steel.jpg
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20
Spalling
Ciò che avviene nel calcestruzzo durante un incendio può
essere riassunto nelle seguenti 5 fasi:
1. all’inizio dell’incendio le particelle di acqua sono
distribuite in maniera uniforme nei pori del calcestruzzo;
2. i gradienti termici causati dal riscaldamento determinano
la migrazione dell’acqua attraverso i pori del calcestruzzo;
3. la temperatura della superficie esposta aumenta
rapidamente (oltre i 1000°C) e l’acqua si trasforma in
vapore;
4. quando la superficie esposta è completamente essiccata e
priva di acqua inizia il fenomeno dello “spalling” in punti
localizzati;
5. lo “spalling” continua in profondità man mano che gli
strati più interni di calcestruzzo sono direttamente esposti
al fuoco.
1
2
3
4
5
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21
Spalling
Si individuano tre tipologie di spalling:
- Spalling esplosivo;
- Surface pitting;
- Corner break off.
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22
Spalling esplosivo
È caratterizzato dalla violenta esplosione di pezzi di calcestruzzo durante le prime fasi dell’incendio
(entro i 30 minuti con temperature variabili tra 250 e 400°C). La causa principale scatenante
questo fenomeno è legata all’ aumento repentino di pressione nei pori. Lo spalling esplosivo è
generalmente presente nei calcestruzzi ad alta resistenza in virtù della loro ridotta porosità.
Le cause dello spalling esplosivo sono legate a:
• Scarsa resistenza a trazione del materiale;
• Sezioni molto snelle (rapido riscaldamento);
• Elevata umidità elemento (>3% in peso);
• Armature non adeguatamente ormeggiate da staffe;
• Tensioni indotte da carichi applicati;
• Elevata crescita della temperatura.
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23
Spalling esplosivo
Questo spalling esplosivo è caratteristico delle strutture portanti delle gallerie, a causa dello
spessore sottile.
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24
Spalling esplosivo
Rimedi al fenomeno dello spalling esplosivo:
Per limitare il fenomeno dello spalling esplosivo un utile accorgimento è l’utilizzo di fili di
polipropilene dispersi nella matrice di calcestruzzo: la loro relativamente bassa temperatura di
fusione (circa 170°C) fa sì che si creino dei cunicoli per la fuoriuscita all’esterno del vapore
intrappolato. L’Eurocodice consiglia un quantitativo dello 0.1% in volume.
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25
Surface pitting
Questo fenomeno è evidente nelle prime fasi dell’incendio ed è caratterizzato dall’espulsione di
inerti principalmente silicei dalla matrice del calcestruzzo.
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26
Corner break off
Consiste nel lento distacco di interi strati o
porzioni di calcestruzzo durante le fasi finali
dell’incendio, quando ormai le proprietà
meccaniche del materiale sono notevolmente
ridotte, tanto da non riuscire a sostenerne le
parti già parzialmente distaccate. La presenza di
armature aggiuntive ad hoc può impedire il
distacco appena descritto.
L’ EC suggerisce di non ricorrere a particolari
misure di contrasto dello spalling a condizione
di impiegare calcestruzzo normale con
contenuto di umidità non superiore al 3% in
peso. In Italia i calcestruzzi non contengono più
del 2-2,5% in peso.
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27
Proprietà Meccaniche (3.2.2 EN 1992-1-2)
Resistenza a compressione (3.2.2.1 EN 1992-1-2)
• Per 𝜀 ≤ 𝜀 𝑐1,𝜃
𝜎 𝜃 =
3𝜀𝑓𝑐,𝜃
𝜀 𝑐1,𝜃(2 +
𝜀
𝜀 𝑐1,𝜃
3
)
• 𝜀 𝑐1(𝜃) < 𝜀 ≤ 𝜀 𝑐𝑢1,𝜃 si raccomanda di
adottare un ramo discendente a fini
numerici. Sono consentiti modelli lineari o
non lineari.
• 𝑓𝑐,𝜃 il valore assunto dalla resistenza cilindrica
a compressione del calcestruzzo alla
temperatura 𝜃;
• 𝜀 𝑐1,𝜃 è il valore della deformazione in
corrispondenza di 𝑓𝑐,𝜃;
• 𝜀 𝑐𝑢1,𝜃 è il valore ultimo della deformazione
alla temperatura 𝜃.
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28
Proprietà Meccaniche (3.2.2 EN 1992-1-2 )
Resistenza a compressione (3.2.2.1 EN 1992-1-2)
Il degrado delle
caratteristiche meccaniche
inizia già a 300°C, per
arrivare intorno ai 700°C.
Il comportamento
meccanico dipende dalla
natura degli aggregati
presenti nella miscela.
Gli inerti calcarei
presentano un migliore
comportamento. Il cls con
aggregato siliceo invece
presenta una brusca
caduta intorno ai 570°C
conversione della
silice in quarzo.
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29
Proprietà Meccaniche (3.2.2 EN 1992-1-2)
Riduzione resistenza caratteristica 𝒇 𝒄𝒌 (4.2.4.2 EN 1992-1-2)
Curva 1: calcestruzzo ordinario con
aggregati silicei
Curva 2: calcestruzzo ordinario con
aggregati calcarei
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30
Proprietà Meccaniche (3.2.2 EN 1992-1-2)
Resistenza a trazione (3.2.2.2 EN 1992-1-2)
La resistenza a trazione andrebbe sempre trascurata a favore di sicurezza. Qualora se ne voglia
tenere conto, la riduzione della resistenza a trazione caratteristica del calcestruzzo è consentita
mediante il coefficiente 𝑘 𝑐,𝑡(𝜃):
𝑓𝑐𝑘,𝑡 𝜃 = 𝑘 𝑐,𝑡(𝜃) ∙ 𝑓𝑐𝑘,𝑡
- 𝑘 𝑐,𝑡 𝜃 = 1
per 20°𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 100°𝐶
- 𝑘 𝑐,𝑡(𝜃) = 1,0 – 1,0(𝜃 − 100)/500
per 100°𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 600°𝐶
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31
Proprietà meccaniche acciaio da armature (3.2.3 EN 1992-1-2)
I fenomeni di spalling che avvengono nel calcestruzzo provocano un’espulsione del copriferro da
cui ne consegue la completa esposizione dell’acciaio presente all’interno della sezione.
𝑓𝑠𝑦,𝜃 = 𝐾𝑠𝑦,𝜃 ∙ 𝑓𝑠𝑦 Tensione di snervamento alla
temperatura 𝜃𝑠
𝑓𝑠𝑝,𝜃 = 𝐾𝑠𝑝,𝜃 ∙ 𝑓𝑠𝑦 Limite di proporzionalità alla
temperatura 𝜃𝑠
𝐸𝑠,𝜃 = 𝐾 𝐸,𝜃 ∙ 𝐸𝑠 Modulo di Young alla temperatura 𝜃𝑠
I valori di queste
grandezze variano a
seconda che l’acciaio sia
laminato a freddo o a
caldo.
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32
Proprietà meccaniche acciaio da armature (3.2.3 EN 1992-1-2)
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33
Proprietà meccaniche acciaio da armature (3.2.3 EN 1992-1-2)
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34
Proprietà fisiche calcestruzzo
Dilatazione termica (3.3.1 EN 1992-1-2)
Aggregati silicei:
𝜀 𝑐(𝜃)= -1.8∙ 10−4
+ 9 ∙ 10−6
𝜃 + 2.3∙ 10−11
𝜃3
per 20 °𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 700°𝐶
𝜀 𝑐(𝜃)= -14∙ 10−3
per 700 °𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 1200°𝐶
Aggregati calcarei:
𝜀 𝑐 𝜃 = -1.2∙ 10−4
+ 6 ∙ 10−6
𝜃 + 1.4∙ 10−11
𝜃3
per 20 °𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 805°𝐶
𝜀 𝑐 𝜃 = -12∙ 10−3
per 805 °𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 1200°𝐶
Curva 1: aggregati silicei
Curva 2: aggregati calcarei
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35
Proprietà fisiche calcestruzzo
Calore specifico (3.3.2 EN 1992-1-2)
Si intende la quantità di energia
che deve assorbire l’unità di
massa per subire un incremento
di 1°C. I valori di picco variano
in funzione del contenuto di
umidità (si considera pertanto
anche l’energia assorbita per
l’evaporazione dell’acqua).
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36
Proprietà fisiche calcestruzzo
Conducibilità termica (3.3.3 EN 1992-1-2)
La conducibilità termica dipende
anch’essa dal mix design utilizzato e
dal tipo di inerte. L’ Eurocodice non
arriva a definire un valore univoco, ma
addirittura un fuso in cui individuare il
valore idoneo, in cui:
1. limite superiore → elementi di
calcestruzzo siliceo-alta
resistenza;
2. limite inferiore → elementi di
calcestruzzo calcareo.
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37
Cenni sulle incertezze
Varie prove sugli acciai ad alte temperature hanno mostrato una considerevole dispersione
nei risultati in termini di caratteristiche meccaniche. È importante prestare attenzione sul
fatto che una valutazione critica dei risultati è necessaria nel calcolo strutturale quando
vengono impiegati dati di input già dotati di notevole dispersione, come succede nelle analisi
strutturali di elementi soggetti al fuoco.
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38
LEGNO
http://www.arataecobuilding.eu/comportamento-al-fuoco-di-una-struttura-in-legno/
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39
LEGNO
Le strutture di legno manifestano a temperatura normale un funzionamento strutturale
concettualmente riconducibile a quelle delle strutture di acciaio. Esistono tuttavia alcuni
aspetti peculiari del legno che lo differenziano dall’acciaio già a temperatura normale
(Ponticelli, Caciolai, 2013):
• La resistenza è fortemente variabile all’interno dell’elemento stesso;
• Le proprietà meccaniche sono differenti a seconda delle direzioni considerate
(parallelamente e perpendicolarmente alle fibre);
• La resistenza e la duttilità sono molto differenti in trazione e in compressione;
• La tensione di rottura dipende anche dalle dimensioni del campione;
• La resistenza si riduce sotto carichi di lunga durata, perché con il tempo il legno si
deteriora.
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40
LEGNO
E’ in condizioni di incendio dove si registrano le maggiori differenze con gli altri materiali da
costruzione. Il legno è un materiale organico combustibile e in caso di incendio partecipa alla
combustione perdendo massa dalla superficie esposta al fuoco
verso l’interno.
Si individua al di sotto dello strato
carbonizzato una zona cosiddetta di “pirolisi”
o ZONA ALTERATA di spessore variabile tra i
20 e i 40 mm nella quale si concentrano le
trasformazioni di rottura dei legami
molecolari. A favore di sicurezza si ritiene che
lo strato di pirolisi non sia in grado di offrire
alcuna proprietà meccanica, mentre la ZONA
INALTERATA mantiene le proprie
caratteristiche meccaniche iniziali come lo
strato di legno integro.
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41
LEGNO
La demolizione del legno produce una riduzione delle sezioni resistenti degli elementi con
conseguente aumento della temperatura negli strati interni. Questo fenomeno, negativo dal punto di
vista strutturale, presenta due aspetti positivi:
1) La velocità di carbonizzazione è costante nel tempo (< 1mm al minuto) poiché lo strato
carbonizzato superficiale riduce l’afflusso di ossigeno agli strati sottostanti. Questo è valido solo per
legnami utilizzati in ambito strutturale.
2) Sotto lo strato di pirolisi si registra un modesto aumento di temperatura. Questo fenomeno è
connesso alla bassa conducibilità termica del legno, all’elevato calore specifico e al consistente
contenuto di umidità.
La perdita della capacità portante di un elemento
strutturale di legno è principalmente associabile alla
riduzione della sezione e non alla riduzione delle
caratteristiche meccaniche conseguenti all’aumento
della temperatura.
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42
Velocità di carbonizzazione
E’ la proprietà più
importante del legno
per l’effettuazione
delle verifiche
strutturali a caldo.
E’ rappresentata dalla variazione nel tempo (mm/min) della distanza tra la superficie esterna
prima dell’inizio della carbonizzazione e la superficie di carbonizzazione stessa (assunta a
300°C).
Come si calcola?
http://www.arataecobuilding.eu/com
portamento-al-fuoco-di-una-
struttura-in-legno/
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43
Velocità di carbonizzazione
1) “ad avanzamento monodimensionale” che
tiene conto del reale avanzamento della linea
di carbonizzazione, compreso il fenomeno di
arrotondamento degli spigoli.
𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 𝑡 = 𝛽0 ∙ 𝑡
dove 𝛽0 è la velocità monodimensionale di
carbonizzazione.
2) “ad avanzamento nominale” che trascura il
suddetto fenomeno.
𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,𝑛 𝑡 = 𝛽 𝑛 ∙ 𝑡
dove 𝛽 𝑛 è la velocità nominale di
carbonizzazione.
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44
Velocità di carbonizzazione
Il prospetto 3.2 dell’ Eurocodice UNI EN 1995-1-2 fornisce i valori di 𝛽0 e 𝛽 𝑛
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45
Velocità di carbonizzazione
La scelta della modalità non è arbitraria, piuttosto, il progettista è tenuto ad effettuare
un controllo sulla dimensione minima della sezione trasversale residua: nel caso essa
risulti superiore ad un limite minimo prefissato 𝑏 𝑚𝑖𝑛 si deve utilizzare l’approccio
monodimensionale. Il calcolo di 𝑏 𝑚𝑖𝑛 è fornito da:
𝑏 𝑚𝑖𝑛 = ൝
2𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 + 80 𝑠𝑒 𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 ≥ 13𝑚𝑚
8.15 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 𝑠𝑒 𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 < 13𝑚𝑚
-20
0
20
40
60
80
100
120
140
160
0 10 20 30 40
bmin(mm)
dchar,0 (mm)
d<13mm
d>13mm
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46
Proprietà meccaniche (3.2 UNI EN 1995-1-2)
Per determinare le proprietà meccaniche del materiale legno, abbiamo a disposizione due
metodi:
METODI SEMPLIFICATI → Consistono essenzialmente nel metodo della sezione trasversale
ridotta e nel metodo delle proprietà ridotte. Si applicano ad elementi monodimensionali e
solo in condizioni di incendio standard. Il primo metodo prevede la possibilità di effettuare
verifiche strutturali su di una sezione legno di dimensioni ridotte rispetto a quelle originali,
considerando la porzione di sezione residua meccanicamente integra. Il secondo metodo
consiste nel determinare la sezione ridotta in maniera più accurata del metodo precedente e
nell’assumere proprietà meccaniche del legno ridotte.
METODI AVANZATI → Devono dar luogo a un’analisi realistica della struttura esposta al
fuoco. Devono essere basati sul comportamento fisico fondamentale in modo tale da condurre
a un’affidabile approssimazione del comportamento atteso del pertinente componente
strutturale sottoposto a condizioni di incendio. E’ necessario definire dei modelli non lineari del
legame costitutivo.
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47
Proprietà meccaniche (3.2 UNI EN 1995-1-2)
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48
Proprietà meccaniche – Metodi semplificati
Metodo della sezione trasversale ridotta (4.2.2 UNI EN 1995-1-2)
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49
Proprietà Meccaniche – Metodi semplificati
Metodo delle proprietà ridotte (4.2.3 UNI EN 1995-1-2)
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50
Proprietà meccaniche – Metodi avanzati
Fattore di riduzione per la resistenza parallelamente alla direzione della fibratura
(B.3 UNI EN 1995-1-2)
Venatura del legno
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51
Proprietà meccaniche – Metodi avanzati
Fattore di riduzione per il modulo di elasticità parallelamente alla direzione della
fibratura (B.3 UNI EN 1995-1-2)
Note
(2) Per la compressione perpendicolare
alla direzione della fibratura, può essere
applicata la stessa riduzione di resistenza
adottata per la compressione parallela
alla fibratura.
(3) Per il taglio con componenti
perpendicolari alla fibratura (rolling
shear), può essere applicata la stessa
riduzione di resistenza adottata per la
compressione parallela alla fibratura.
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52
Proprietà termiche
L’andamento delle proprietà termiche alle alte temperature è richiesto unicamente per
l’applicazione dei metodi avanzati.
Relazione temperatura-rapporto di densità per legno di conifere con umidità iniziale
pari al 12% (B.3 UNI EN 1995-1-2)
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53
Proprietà termiche
Relazione temperatura-calore specifico (B.3 UNI EN 1995-1-2)
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54
Proprietà termiche
Relazione temperatura-conducibilità (B.3 UNI EN 1995-1-2)
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55
Proprietà termiche
Relazione temperatura-conducibilità – Confronto con l’acciaio
Legno Acciaio
Possiamo notare come in questo caso la conducibilità aumenta
all’aumentare della temperatura, ma si mantiene molto bassa. Rispetto
all’acciaio, il legno si comporta come un isolante termico.
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56
MURATURA
http://www.poroton.it/user/articoli/N86/resistenza-al-fuoco-laterizio-poroton/resistenza-al-fuoco-
laterizio-poroton.aspx
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57
MURATURA
Il laterizio ha una buona resistenza al fuoco, non è un
combustibile. Resistono a temperature di oltre 1000°C e
fondono a 2500°C.
I mattoni forati sono più sensibili al calore di quelli pieni,
in quanto, il paramento esterno investito direttamente dal
flusso termico, subisce una dilatazione diversa da quella
delle nervature interne. Si generano così tensioni interne
che portano a rottura il laterizio.
Questo fenomeno di rottura fragile viene accentuato in
fase di estinzione dell’incendio poiché vengono utilizzati
getti di acqua fredda che provocano brusche variazioni
termiche nel materiale.
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58
MURATURA
TIPO A - PARETE A BASSA INERZIA
TERMICA: contraddistingue il comportamento
di una parete confezionata con elementi di
laterizio normale con spessore di 6-8-10 cm.
Sono state effettuate varie ricerche dall’ ANDIL per studiare il comportamento al fuoco delle pareti
di laterizio. In funzione dello spessore delle pareti provate e dei valori ottenuti si possono
distinguere 3 diversi tipi di comportamento al fuoco:
TIPO B - PARETE A MEDIA INERZIA
TERMICA: individua il comportamento di pareti
più pesanti delle tradizionali tramezzature,
anche se di spessore ancora contenuto 12-14-17
cm.
TIPO C- PARETE AD ALTA INERZIA
TERMICA: contraddistingue il comportamento
di una parete in laterizio con spessore maggiore
di 17 cm.
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Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
Ing. Alessandra Aguinagalde
alessandra.aguinagalde@uniroma1.it
CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO
A.A. 2019/2020
26 Ottobre 2019
Comportamento al fuoco dei materiali
strutturali
Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi
59
Ing. Alessandra Aguinagalde
alessandra.aguinagalde@uniroma1.it
CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO
A.A. 2019/2020
26 Ottobre 2019
La modellazione dell’incendio
Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi
1
2
I PARTE
L’AZIONE
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Cosa è l’incendio?
COMBUSTION
Heat Source:
Release a
adequate value of
thermal energy
that is able to start
the process of
combustion
Fuel:
It is the material that
is able to combine
chemically with
oxygen with issue of
thermal energy
Oxidising:
It is the substance that fuels combustion by
means of oxidation of the fuel
3
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Cosa è l’incendio?
Pagina 4
4
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Fasi di un incendio (I)
5
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Ignizione (fase di innesco)
In presenza di una adeguata sorgente di calore, un materiale combustibile raggiunge la sua
temperatura di ignizione e inizia a bruciare. La durata di questa fase dipende essenzialmente dal
combustibile, ovvero dalle sue caratteristiche fisiche e geometriche, dalla sua distribuzione spaziale,
dalla velocità di decomposizione e dalla possibilità di dissipare calore.
6
Fasi di un incendio (II)
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Propagazione (fase di crescita)
In questa fase è sempre importante il combustibile, ma entrano in gioco anche le superfici di
ventilazione, ovvero l’afflusso di ossigeno, e le caratteristiche di partecipazione all’incendio dei
materiali presenti. Se non tempestivamente arginato, l’incendio comincia ad espandersi
coinvolgendo altri combustibili presenti nello stesso compartimento.
7
Fasi di un incendio (III)
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La propagazione dell’incendio dipende da diversi fattori, che influenzano la potenza
massima dello stesso.
Tipicamente gli incendi possono essere governati:
• dal combustibile (tipico di incendi che avvengono in spazi aperti);
• dalla ventilazione (tipico di incendi che avvengono in spazi chiusi).
http://antincendio-italia.it/il-ruolo-della-ventilazione-durante-
un-incendio-il-fattore-di-ventilazione/
http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natur
a/2017/06/19/incendi-appello-scienziati-in-italia-
serve-piu-prevenzione_700d7713-53d2-415d-8fea-
43cb6ea4262b.html
Fasi di un incendio (IV)
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Flash-over
È il punto di transizione da un incendio in crescita a uno pienamente sviluppato, nel quale tutti i
materiali combustibili presenti nel compartimento prendono fuoco a causa dell’irraggiamento.
9
Fasi di un incendio (V)
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Sviluppo (fase stazionaria)
A questo punto l’incendio coinvolge grandi quantità di combustibile fino al pieno sviluppo. Questa
fase dipende dalle superfici di ventilazione e dalla loro disposizione; la temperatura cresce, con
produzione importante di gas e fumi.
10
Fasi di un incendio (VI)
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Estinzione (fase di decadimento)
Ad un certo momento, per mancanza di combustibile o ossigeno, l’incendio si esaurisce.
Convenzionalmente, l’incendio si ritiene concluso quando si arriva ad una temperatura di 200
°C.
11
Fasi di un incendio (VII)
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Nella fase pre
flashover
l’incendio è
controllato
dalla quantità
di combustibile
disponibile alla
combustione
Nella fase post
flashover
l’incendio è
controllato
dalla quantità
di ossigeno
disponibile
12
Pre vs Post flashover
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Come si modella un incendio?
13
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Attraverso curve temperatura-tempo
La modellazione dell’incendio è quel
procedimento mediante il quale si determina il
valore della temperatura dei gas nei pressi
degli elementi costruttivi.
Attraverso quantità di energia coinvolta
(HRR)
14
Come si modella un incendio?
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Pagina 15
Modellazione attraverso curve tempo-Temperatura (t-T)
0
200
400
600
800
1000
1200
0 2000 4000 6000
T(°C)
t (s)
• Nominal curves
• Natural curves
• Represent the post-flashover phase;
• Applied for the exposure time interval,
without any cooling phase;
• The initial stretch is very steep, which
implies that the triggering and
propagation phase is ignored.
• Act on constructive elements throughout
the whole duration of the fire until the
return to the compartment of the
ambient temperature;
• Simplified numerical fire patterns,
(curves parametric);
• Advanced numerical fire models.
time
Temperature
Ignition
Flashover
Decay
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0
200
400
600
800
0 50 100 150T(°C)
t (min)
Flashover:
punto di transizione da un
incendio in crescita a uno
pienamente sviluppato, nel quale
tutti i materiali combustibili
presenti nel compartimento
prendono fuoco
15
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Pagina 16
0
200
400
600
800
1000
1200
0 2000 4000 6000
T(°C)
t (s)
Nominal curves
Natural curves
• Represent the post-flashover phase;
• Applied for the exposure time interval,
without any cooling phase;
• The initial stretch is very steep, which
implies that the triggering and
propagation phase is ignored.
• Act on constructive elements throughout
the whole duration of the fire until the
return to the compartment of the
ambient temperature;
• Simplified numerical fire patterns,
(curves parametric);
• Advanced numerical fire models.
time
Temperature
Ignition
Flashover
Decay
Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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0
200
400
600
800
0 50 100 150T(°C)
t (min)
Flashover:
punto di transizione da un
incendio in crescita a uno
pienamente sviluppato, nel quale
tutti i materiali combustibili
presenti nel compartimento
prendono fuoco
APPROCCIO PRESCRITTIVO
APPROCCIO PRESTAZIONALE
16
Modellazione attraverso curve tempo-Temperatura (t-T)
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Human
safety
Structural
safety
Pre post flashover
Pagina 18
Modellazione con HRR
Da un punto di vista energetico, l’incendio può essere descritto attraverso una funzione nel
tempo della quantità istantanea di potenza termica rilasciata, definita Heat Release Rate
(HRR o RHR).
Si divide sostanzialmente in tre fasi:
• Fase di crescita, prima che si verifichi il flashover;
• Fase di incendio completamente sviluppato, dopo il flashover e durante il quale
tutti i materiali combustibili nel compartimento sono coinvolti nella combustione;
• Fase di decadimento.
(1) incendio controllato dal
combustibile
(2) incendio controllato dalla
ventilazione
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19
II PARTE
ASPETTI RELATIVI ALLA
MODELLAZIONE
NUMERICA
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Pagina 20Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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Sono strumenti utilizzati per
valutare la temperatura dei gas caldi
in ambiente confinato durante le fasi
di un incendio. L’ipotesi principale
alla base dei modelli a zone è che
possono essere individuate zone, nei
compartimenti, caratterizzate da
distribuzioni uniformi della
temperatura dei gas caldi.
Sono modelli matematici per la
risoluzione delle equazioni della
termofluidodinamica di Navier-
Stokes mediante il metodo dei
volumi finiti. Si divide il
compartimento in una griglia di
parallelepipedi in cui si valutano le
suddette equazioni.
MODELLI A ZONE MODELLI DI CAMPO
20
Modelli di incendio numerici avanzati
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software OZone V2.0 dell’Université de Liège
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J-F. Cadorin, J-M. Franssen, A tool to design steel elements submitted to compartment fires-OZone V2. Part 1: pre-and post-flashover
compartment fire model, 2003.
MODELLO A DUE ZONE
fase pre-flashover
MODELLO A UNA ZONA
fase post-flashover
21
Modelli a zone (I)
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CFAST (NIST) https://www.nist.gov/services-resources/software/cfast
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Firenze 15 Febbraio 201922
Modelli a zone (II)
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Pagina 23Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
Firenze 15 Febbraio 2019
Sono modelli matematici per la risoluzione delle equazioni della termofluidodinamica di Navier-
Stokes mediante il metodo dei volumi finiti. Si divide il compartimento in una griglia di
parallelepipedi in cui si valutano le suddette equazioni.
Presentano lo svantaggio di richiedere molto tempo di calcolo. DISCRETIZZAZIONE
23
Modelli di campo (I)
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https://www.nist.gov/news-events/news/2009/03/comments-
sought-nist-guidelines-structural-fire-resistance
http://www.jgafire.com/fire-engineering/
Pagina 24Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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Un software di simulazione incendi secondo un modello fluido dinamico computazionale
della corrente del flusso fluido è FDS. Risolve numericamente una forma delle equazioni di
Navier-Stokes, adattate per flusso a bassa velocità, con una particolare attenzione sul
trasporto del fumo e del calore provocati da incendio. Congiuntamente a FDS viene
distribuito un altro programma Smokewiev usato per ottenere la visualizzazione dei risultati
di una simulazione effettuata con FDS. Il programma è stato scritto in Fortran e i dati di input
vengono forniti con un file di testo in formato ASCII. FDS è in grado di fornire come dati di
uscita i valori di:
- temperatura, velocità e concentrazione dei gas;
- concentrazione dei prodotti di combustione;
- visibilità e pressione;
- tempo di attivazione di erogatori sprinkler e di rivelatori di calore o di fumo;
- flussi di massa e di energia.
24
Modelli di campo (II)
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Pagina 25Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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Esempio di modellazione di un compartimento senza aperture con FDS.
0
10
20
30
40
50
60
70
0
50
100
150
200
250
300
350
400
HRR(kW)
t(s)
Curva HRR naturale compartimento senza aperture.
25
FDS (NIST) - I
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Esempio di modellazione con FDS di un compartimento con aperture.
Curva HRR naturale compartimento con aperture.
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
HRR(kW)
t (s)
26
FDS (NIST) - II
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Pagina 27Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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DUOMO DI MODENA
27
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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DUOMO DI MODENA
28
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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Prospetti dwg
29
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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Modello 3D
30
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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Importazione modello 3D in Pyrosim
31
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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Importazione modello 3D in Pyrosim
32
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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Pagina 33Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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FDS
33
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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FDS
34
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
Pagina 35Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
Firenze 15 Febbraio 201935
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
FDS
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
Pagina 36Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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IMPOSTAZIONE INCENDIO
36
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
Pagina 37Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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DEFINIZIONE DELL’INCENDIO IN PIROSYM
37
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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DEFINIZIONE DELL’INCENDIO IN PIROSYM
38
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Pagina 39Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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DEFINIZIONE DELL’INCENDIO IN PIROSYM
39
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
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Pagina 40Alessandra Aguinagalde (UNIROMA)
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PIROSYM + PATHFINDER
40
CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
Ing. Alessandra Aguinagalde
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CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO
A.A. 2019/2020
26 Ottobre 2019
La modellazione dell’incendio
Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi
41
Ing. Alessandra Aguinagalde
alessandra.aguinagalde@uniroma1.it
CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO
A.A. 2019/2020
16 Novembre 2019
Analisi strutturale in caso di incendio
Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi
1
2
ANALISI STRUTTURALE IN CASO DI INCENDIO
3.6.1.5 PROCEDURA DI ANALISI DELLA RESISTENZA AL FUOCO (NTC 2018)
L’analisi della resistenza al fuoco può essere così articolata:
- individuazione dell’incendio di progetto appropriato alla costruzione in esame;
- analisi della evoluzione della temperatura all’interno degli elementi strutturali;
- analisi del comportamento meccanico delle strutture esposte al fuoco;
- verifiche di sicurezza.
ANALISI DEL COMPORTAMENTO MECCANICO DELLE STRUTTURE ESPOSTE AL FUOCO
Il comportamento meccanico della struttura viene analizzato tenendo conto della
riduzione della resistenza meccanica dei componenti. I materiali quando si
surriscaldano non mantengono le caratteristiche che hanno a freddo, ma la loro
resistenza viene abbattuta di certi coefficienti.
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3
ANALISI STRUTTURALE IN CASO DI INCENDIO
ANALISI NON LINEARI NON STAZIONARIE
N.L. MATERIALE N.L. GEOMETRIA
Le deformazioni della
struttura non possono essere
considerate trascurate.
L’equilibrio è scritto nella
configurazione deformata.
Il comportamento del
materiale non è
elastico lineare, ma
elastico non lineare o
elasto-plastico.
Nel caso di comportamento N.L. si utilizzano strategie di soluzioni iterative.
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4
Analisi non lineari non stazionarie
Le analisi non lineari non stazionarie vengono fatte tramite un procedimento di tipo iterativo con il
codice di calcolo.
T = 𝐭 𝟏
T = 𝐭 𝟐
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5
𝑆1 = 𝑃1 − 𝑅1
↓
se 𝑆1 ≪ 10−6
÷ 10−7
accetto 𝑣1
′
se 𝑆1≫ 10−6
÷ 10−7
stimo nuova rigidezza
𝑲 𝟏
CRITERIO DI CONVERGENZA
Analisi non lineari non stazionarie
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6
Esempio di procedura con il codice di calcolo
1) Individuazione dell’incendio di progetto appropriato alla costruzione in
esame
2) Analisi della evoluzione della temperatura all’interno degli elementi
strutturali
3) Analisi del comportamento meccanico delle strutture esposte al fuoco
4) Verifiche di sicurezza
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7
INDIVIDUAZIONE DELL’INCENDIO DI PROGETTO APPROPRIATO ALLA
COSTRUZIONE IN ESAME
Esempio di procedura il con il codice di calcolo
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8
fy
ANALISI DELLA EVOLUZIONE DELLA TEMPERATURA ALL’INTERNO DEGLI
ELEMENTI STRUTTURALI
E
Esempio di procedura il con il codice di calcolo
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9
ANALISI DEL COMPORTAMENTO MECCANICO DELLE STRUTTURE ESPOSTE AL
FUOCO
Esempio di procedura il con il codice di calcolo
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10
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INSTABILITÀ DELLE STRUTTURE SOTTO
INCENDIO – THERMAL BUCKLING
11
Instabilità delle strutture sotto incendio – Thermal buckling
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1 2 3 4 5 6
𝑷 𝒄𝒓 =
𝝅 𝟐 𝑬𝑰
𝒍 𝟎
𝟐
16000
16500
17000
17500
18000
18500
19000
19500
20000
20500
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
• Caso 1
β=1
Pcr Straus7
n. elementi Pcr (kN) Errore (%)
1 20000.00 21.585
2 16556.50 0.651
3 16458.90 0.058
4 16441.30 -0.049
12
E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN)
200000 0.1 1 0.00000833 16449.3
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β=1
Pcr= 20000 kN Pcr= 16556.5 kN Pcr= 16458.9 kN Pcr= 16441.3 kN
13
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019
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• Caso 1
β=2
4100
4105
4110
4115
4120
4125
4130
4135
4140
4145
4150
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
Pcr Straus7
n. elementi Pcr (kN) Errore (%)
1 4143.27 0.752
2 4114.44 0.051
3 4112.76 0.010
4 4112.47 0.003
14
E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN)
200000 0.1 2 0.00000833 4112.3
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• Caso 2
β=2
Pcr= 4143.27 kN Pcr= 4114.4 kN Pcr= 4112.76 kN Pcr= 4112.47 kN
15
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• Caso 2
β=0.7
33000
35000
37000
39000
41000
43000
45000
47000
49000
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
16
E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN)
200000 0.1 0.7 0.00000833 33570.1
Pcr Straus7
n. elementi Pcr (kN) Errore (%)
1 50000.00 48.942
2 34514.70 2.814
3 33857.70 0.857
4 33720.40 0.448
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• Caso 3
β=0.7
Pcr= 50000 kN Pcr= 34514.7 kN Pcr= 33720.4 kNPcr= 33857.7 kN
17
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• Caso 3
β=0.5
Pcr Straus7
n. elementi Pcr (kN) Errore (%)
1 - -
2 66666.70 0.013
3 67238.60 0.022
4 66292.30 0.008
18
65000
65500
66000
66500
67000
67500
68000
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN)
200000 0.1 0.5 0.00000833 33570.1
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• Caso 4
β=0.5
Pcr= 66666.7 kN Pcr= 67238.6 kN Pcr= 66292.3 kN
19
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• Caso 4
β=2
4100
4105
4110
4115
4120
4125
4130
4135
4140
4145
4150
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
20
Pcr Straus7
n. elementi Pcr (KN) Errore (%)
1 4143.27 0.752
2 4114.44 0.051
3 4112.76 0.010
4 4112.47 0.003
E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN)
200000 0.1 2 0.00000833 4112.3
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
• Caso 5
β=2
Pcr= 4143.27 KN Pcr= 4114.44 KN Pcr= 4112.76 KN Pcr= 4112.47 KN
21
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
• Caso 5
β=1
16400
16450
16500
16550
16600
16650
16700
16750
16800
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
Pcr Straus7
n. elementi Pcr (KN) Errore (%)
1 16666.70 1.321
2 16573.10 0.752
3 16475.40 0.158
4 16457.80 0.051
22
E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN)
200000 0.1 1 0.00000833 16449.3
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
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• Caso 6
β=1
Pcr= 16666.7 KN Pcr= 16573.1 KN Pcr= 16457.8 KNPcr= 16475.4 KN
23
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
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• Caso 6
ΔT = 10°C
α = 0.0000115
𝜺 𝑻 = α ∙ΔT = 0.000115
𝝈 𝑻 = 𝐸 ∙ 𝜀 𝑇 = 23 Mpa
𝑵 𝑻 = 𝐴 ∙ σ 𝑇 =230 kN
Effetto della temperatura
● Caratteristiche della sezione
▪ B=H=0.1 𝑚
▪ A = 𝐵2 = 0.01 𝑚2
▪ I =
𝐵4
12
= 0.00000833 𝑚4
24
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
Pcr Straus7
n. elementi λ Pcr (kN)
1 86.95 19998.5
2 72.05 16571.5
3 71.63 16474.9
4 71.55 16456.5
β=1
25
15000
16000
17000
18000
19000
20000
21000
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
• Caso 1
β=2
4110
4115
4120
4125
4130
4135
4140
4145
1 2 3 4
Pcr(KN)
N° elementi
Pcr Straus7
n. elementi λ Pcr (KN)
1 18.01 4142.3
2 17.88 4112.4
3 17.88 4112.4
4 17.88 4112.4
26
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Prof. Ing. Franco Bontempi
• Caso 2
β=2 Pcr Straus7
n. elementi λ Pcr (KN)
1 217.39 49999.7
2 150.06 34513.8
3 147.20 33856.0
4 146.61 33720.3
30000
32000
34000
36000
38000
40000
42000
44000
46000
48000
50000
1 2 3 4
Pcr(KN)
N° elementi
27
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
• Caso 3
β=0.5 Pcr Straus7
n. elementi λ Pcr (kN)
1 - -
2 289.95 66688.5
3 292.34 67238.2
4 288.22 66290.6
28
65500
66000
66500
67000
67500
68000
1 2 3 4
Pcr(KN)
N° elementi
• Caso 4
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
β=2 Pcr Straus7
n. elementi λ Pcr (kN)
1 18.01 4142.3
2 17.88 4112.4
3 17.88 4112.4
4 17.88 4112.4
4110
4115
4120
4125
4130
4135
4140
4145
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
29
• Caso 5
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
β=2 Pcr Straus7
n. elementi λ Pcr (kN)
1 72.46 16665.8
2 72.05 16571.5
3 71.63 16474.9
4 71.55 16456.5
16400
16450
16500
16550
16600
16650
16700
1 2 3 4
Pcr(kN)
N° elementi
30
• Caso 6
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31
Colonna soggetta ad un incremento di temperatura
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
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32
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ULTERIORI ASPETTI
SULL’INSTABILITÀ DELLE
STRUTTURE
ELEMENTI INTELAIATI
CARICHI CRITICI EULERIANI
CARATTERISTICHE GEOMETRICHE
H = 4 m
L = 6 m
Traverso IPE 500
Colonna HEA 200
CARATTERISTICHE MECCANICHE
𝐽𝐼𝑃𝐸 500 = 0.000482 𝑚4
𝐽 𝐻𝐸𝐴 200 = 0.0000369 𝑚4
𝑘 =
𝐽 𝑇
𝐽 𝐶
∙
ℎ
𝑙
= 8.7
33
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34
𝑃𝑐𝑟 = 415.7 𝑘𝑁
Analogia con caso colonna in cui 𝐹 = 2 𝑘𝑁 e
momento di inerzia della colonna
𝐼 𝑥=2 ∙ 𝐼𝑡𝑒𝑙𝑎𝑖𝑜
ELEMENTI INTELAIATI
CARICHI CRITICI EULERIANI
𝑃𝑐𝑟 = 415.02 𝑘𝑁
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35
ELEMENTI INTELAIATI
CARICHI CRITICI EULERIANI
I carichi critici corrispondenti a deformate simmetriche hanno interesse solo se lo sbandamento laterale risulta
impedito. Questo impedimento può essere fornito da un sistema di controventature nel piano del telaio. (L. Corradi
Dell’Acqua (1978), Instabilità delle strutture, Milano, CLUP).
Si analizza il caso di un telaio controventato con un profilo tubolare in acciaio e si studia l’andamento della deformata
al variare del diametro.
D(m) Pcr (KN)
0.01 3229.63
0.015 4181.64
0.02 4607.36
0.025 4791.75
0.03 4886.35
0.035 4942.47
0.04 4979.28
0.045 5005.18
0.05 5024.35
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36
ELEMENTI INTELAIATI
CARICHI CRITICI EULERIANI
1500
1700
1900
2100
2300
2500
2700
2900
3100
3300
3500
0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06Pcr(kN)
D (m)
Instabilità controvento
Controventi poco rigidi (diametro piccolo) fanno sì che il
carico critico corrisponda ad una deformata antisimmetrica.
Aumentando il diametro e quindi la rigidezza, il fenomeno di
instabilità si verifica per una deformata critica simmetrica,
come se lo sbandamento laterale fosse impedito da un
vincolo rigido (k=∞). (L. Corradi Dell’Acqua (1978), Instabilità
delle strutture, Milano, CLUP).
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37
VARIAZIONE DELLA FREQUENZA CON IL CARICO P
(-𝝎 𝟐 𝑴 + 𝑲 𝑬 + 𝑲 𝑮) ∙ 𝒖 = 𝟎
La matrice di rigidezza geometrica dipende dal carico
𝐾 = 𝐾 𝐸 + 𝐾 𝐺
𝐾 ∙ 𝑢 = 𝐹
L’effetto di un carico di compressione riduce la matrice di
rigidezza per effetto di 𝑲 𝑮.
𝝎 diminuisce quando P negativo (compressione).
IPE200
L 4 m
I11 0.000019430 𝑚4
I22 0.000001420 𝑚4
E 200000000 kPa
A 0.00285 𝑚2
Pcre 43.796369kN
PcrStraus7 43.7765 kN
f0 3.906 Hz
SCELTA DEL MODELLO
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38
VARIAZIONE DELLA FREQUENZA CON IL CARICO P
P/Pcr P (kN) f (Hz) f/f0
0.2 8.76 4.25 1.09
0 0.00 3.91 1.00
-0.2 -8.76 3.52 0.90
-0.4 -17.52 3.07 0.79
-0.6 -26.28 2.53 0.65
-0.8 -35.04 1.80 0.46
-1 -43.80 0.00 0.00
La valutazione della frequenza
può essere utilizzata per
prevedere/stimare il carico
critico.
0.00
0.05
0.10
0.15
0.20
0.25
0.30
-0.20 -0.15 -0.10 -0.05 0.00 0.05
θ2=ω2*ρ*A*L4/EI
μ=PL2/EI
Variazione della frequenza con il carico P
Trazione
Compressione
BUCKLING
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39
INDIVIDUAZIONE DELL’INCENDIO DI PROGETTO
INCENDIO LEGGE LINEARE
t(s) T(°C)
0.00 0.00
1.00 1.00
2.00 2.00
3.00 3.00
4.00 4.00
5.00 5.00
6.00 6.00
7.00 7.00
8.00 8.00
9.00 9.00
10.00 10.00
… …
497.00 497.00
498.00 498.00
499.00 499.00
500.00 500.00
È stato scelto di implementare una legge di tipo lineare
0
100
200
300
400
500
600
0 100 200 300 400 500 600
T(°C)
t(s)
INCENDIO
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
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40
INDIVIDUAZIONE DELL’INCENDIO DI PROGETTO
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
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41
TABELLA E vs FACTOR
E
T(°C) Factor
20 1.00
100 1.00
200 0.90
300 0.80
400 0.70
500 0.60
600 0.31
700 0.13
800 0.09
900 0.07
1000 0.05
1100 0.0225
1200 0
0.00
0.20
0.40
0.60
0.80
1.00
1.20
0 200 400 600 800 1000 1200 1400
Factor
T(°C)
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TABELLA E vs FACTOR
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43
TABELLA fy vs FACTOR
fy
T(°C) Factor
20 1.00
100 1.00
200 1.00
300 1.00
400 1.00
500 0.78
600 0.47
700 0.23
800 0.11
900 0.06
1000 0.04
1100 0.02
1200 0
0.00
0.20
0.40
0.60
0.80
1.00
1.20
0 500 1000 1500
Factor
T(°C)
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TABELLA fy vs FACTOR
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• Caso IPE 200
Ny (T) Pcr E(T) T t E fy
kN kN kPa °C s T (°C) Factor Δ T (°C) Factor Δ
669.75 175.1855 200000000 0 0 20 1 20 1
669.75 175.1855 200000000 25 1 100 1 100 1
669.75 175.1855 200000000 50 2 200 0.9 0.025 200 1
669.75 175.1855 200000000 75 3 300 0.8 0.025 300 1
669.75 175.1855 200000000 100 4 400 0.7 0.025 400 1
669.75 170.8058 195000000 125 5 500 0.6 0.025 500 0.78 0.055
669.75 166.4262 190000000 150 6 600 0.31 0.0725 600 0.47 0.0775
669.75 162.0466 185000000 175 7 700 0.13 0.045 700 0.23 0.06
669.75 157.6669 180000000 200 8 800 0.09 0.01 800 0.11 0.03
669.75 153.2873 175000000 225 9 900 0.0675 0.005625 900 0.06 0.0125
669.75 148.9077 170000000 250 10 1000 0.045 0.005625 1000 0.04 0.005
669.75 144.528 165000000 275 11 1100 0.0225 0.005625 1100 0.02 0.005
669.75 140.1484 160000000 300 12 1200 0 0.005625 1200 0 0.005
669.75 135.7687 155000000 325 13
669.75 131.3891 150000000 350 14
669.75 127.0095 145000000 375 15
669.75 122.6298 140000000 400 16
632.9138 118.2502 135000000 425 17
596.0775 113.8706 130000000 450 18
559.2413 109.4909 125000000 475 19
522.405 105.1113 120000000 500 20
470.4994 100.7316 115000000 525 21
418.5938 96.35201 110000000 550 22
366.6881 91.97238 105000000 575 23
314.7825 54.3075 62000000 600 24
274.5975 49.92786 57000000 625 25
234.4125 45.54822 52000000 650 26
194.2275 41.16859 47000000 675 27
… … … … …
36.83625 10.8396 12375000 925 37
… … … … …
3.34875 0.985418 1125000 1175 47
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0
100
200
300
400
500
600
0 200 400 600 800 1000 1200 1400
R,Ny,Pcr[kN]
T [°C]
Pcr
N
R 2 elem
R 2 elem_IMP 0.01g
R 8 elem
R 8 elem_IMP 0.01g
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
Risultati delle analisi
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Colonna soggetta ad un incremento di temperatura
SCELTA DEL MODELLO
IPE 400
L 4 m
I11 0.0002313 m4
I22 0.0000132 m4
E 200000000 kPa
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• Caso IPE 400
Ny (T) Pcr E(T) T t E fy
kN kN kPa °C s T (°C) Factor Δ T (°C) Factor Δ
1985.75 1626.017 200000000 0 0
1985.75 1626.017 200000000 25 1 20 1 0.025 20 1
1985.75 1626.017 200000000 50 2 100 1 100 1
1985.75 1626.017 200000000 75 3 200 0.9 0.025 200 1
1985.75 1626.017 200000000 100 4 300 0.8 300 1
1985.75 1626.017 200000000 125 5 400 0.7 400 1
1985.75 1626.017 200000000 150 6 500 0.6 0.0725 500 0.78 0.055
1985.75 1626.017 200000000 175 7 600 0.31 600 0.47 0.0775
1985.75 1463.416 180000000 200 8 700 0.13 0.045 700 0.23 0.06
1985.75 1422.765 175000000 225 9 800 0.09 800 0.11 0.03
1985.75 1382.115 170000000 250 10 900 0.0675 0.01 900 0.06 0.0125
1985.75 1341.464 165000000 275 11 1000 0.045 0.005625 1000 0.04 0.005
1985.75 1300.814 160000000 300 12 1100 0.0225 0.005625 1100 0.02 0.005
1985.75 1260.163 155000000 325 13 1200 0 0.005625 1200 0 0.005
… … … … …
9.92875 9.146347 1125000 1175 47
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
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50
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
0 200 400 600 800 1000 1200
Pcr,Ny,R(kN)
T(°C)
Pcr
Ny
R 2 elem
R 2 elem_IMP 0.1g
R 8 elem
R 8 elem_IMP 0.1g
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
Risultati delle analisi
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Colonna soggetta ad un incremento di temperatura
SCELTA DEL MODELLO
IPE 500
L 4 m
I11 0.0004820 m4
I22 0.0000214 m4
E 200000000 kPa
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• Caso IPE 500
Ny (T) Pcr E(T) T t E fy
kN kN kPa °C s T (°C) Factor Δ T (°C) Factor Δ
2726.00 2642.587 200000000 0 0
2726.00 2642.587 200000000 25 1 20 1 0.025 20 1
2726.00 2642.587 200000000 50 2 100 1 100 1
2726.00 2642.587 200000000 75 3 200 0.9 0.025 200 1
2726.00 2642.587 200000000 100 4 300 0.8 300 1
2726.00 2642.587 200000000 125 5 400 0.7 400 1
2726.00 2642.587 200000000 150 6 500 0.6 0.0725 500 0.78 0.055
2726.00 2642.587 200000000 175 7 600 0.31 600 0.47 0.0775
2726.00 2378.328 180000000 200 8 700 0.13 0.045 700 0.23 0.06
2726.00 2312.263 175000000 225 9 800 0.09 800 0.11 0.03
2726.00 2246.199 170000000 250 10 900 0.07 0.01 900 0.06 0.0125
2726.00 2180.134 165000000 275 11 1000 0.045 0.006 1000 0.04 0.005
2726.00 2114.069 160000000 300 12 1100 0.0225 0.006 1100 0.02 0.005
2726.00 2048.005 155000000 325 13 1200 0 0.006 1200 0 0.005
… … … … …
13.63 14.86455 1125000 1175 47
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
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54
-500
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
0 200 400 600 800 1000 1200
Pcr,Ny,R(kN)
T(°C)
Pcr
Ny
R 2 elem
R 2 elem_IMP 0.1g
R 8 elem
R 8 elem_IMP 0.1g
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
Risultati delle analisi
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55
Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata
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56
Esempio applicativo: trave appoggiata
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 500 1000
T(°C)
t (s)
Modellazione E 𝝈 𝒚 NLG NLM
1 E(T) COST SI SI
2 E(T) COST NO SI
3 E(T) σy(T) SI SI
4 E(T) σy(T) NO SI
-0.30
-0.25
-0.20
-0.15
-0.10
-0.05
0.00
0.05
0.10
0 200 400 600 800 1000DX(m)
T (°C)
DX_Mod.1
DX_Mod.2
DX_Mod.3
DX_Mod.4
BOWING EFFECTAlla temperatura di circa 470°C si
verifica il cosiddetto runway
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57
-0.30
-0.25
-0.20
-0.15
-0.10
-0.05
0.00
0.05
0.10
0 200 400 600 800 1000
DX(m)
T (°C)
DX_Mod.1
DX_Mod.2
DX_Mod.3
DX_Mod.4
La trave dopo una prima
espansione dovuta alla dilatazione
termica si accorcia a causa della
perdita di resistenza dovuta al
degrado del materiale.
-0.60
-0.50
-0.40
-0.30
-0.20
-0.10
0.00
0 200 400 600 800 1000
DY(m)
T (°C)
DY_Mod.1
DY_Mod.2
DY_Mod.3
DY_Mod.4
T = 100 °C
T = 740 °C
Esempio applicativo: trave appoggiata
BOWING EFFECT
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58
BOWING EFFECT
Esempio applicativo: trave appoggiata
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59
Esempio applicativo: trave incernierata
Modellazione Sezione E 𝝈 𝒚 NLG NLM
1 IPE 100 E(T) σy(T) NO SI
2 IPE 100 E(T) σy(T) SI SI
3 IPE 200 E(T) σy(T) NO SI
4 IPE 200 E(T) σy(T) SI SI
5 IPE 400 E(T) σy(T) NO SI
6 IPE 400 E(T) σy(T) SI SI
-800
-600
-400
-200
0
200
400
600
0 200 400 600 800 1000
FX(kN)
T(°C)
IPE100_Mod.1
IPE100_Mod.2
IPE200_Mod.3
IPE200_Mod.4
IPE400_Mod.5
IPE400_Mod.6
In una prima fase, date le dilatazioni
termiche impedite dal vincolo di cerniera, la
reazione del nodo di estremità è di
compressione, dopodiché a causa del
degrado del materiale cambia segno
risultando di trazione: la trave si comporta
come una catenaria.
Lo sviluppo 2D dell’effetto catenaria è
l’effetto membrana.
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60
THERMAL BUCKLING
COMPRESSIONE
Thermal buckling
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
0 200 400 600 800 1000 1200
Fattorediriduzione
T(°C)
Modulo di rigidezza E Tensione di snervamento fy
Esempio applicativo: trave incernierata
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THERMAL BUCKLING
TRAZIONE
Rottura delle
connessioni
Esempio applicativo: trave incernierata
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62
THERMAL BUCKLING
𝐏𝐜𝐫𝐒 = 𝛑 𝟐
𝐄𝐭 𝐈
𝐥 𝟎
𝟐
𝐏𝐜𝐫𝐄 = 𝛑 𝟐
𝐄𝐈
𝐥 𝟎
𝟐
Teoria di Shanley
Teoria di Eulero
Nelle analisi di strutture soggette al
fuoco bisogna prestare attenzione alla
valutazione del carico critico.
Esempio applicativo: trave incernierata
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63
Teoria di Shanley
Beam 1 Beam 2
Shell element
L=14 m
B= 1 m
Beam element
L = 0.1 m
H = 0.25 m
A = 0.01 m2
Imperfections ∆ 𝟎𝟏= 0.001 m
∆ 𝟎𝟐= 0.05 m
Nominal load 𝐏𝟎= 15000 kN
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64
Constitutive Model
a) Linear elastic;
b) Nonlinear elastic (fictitious);
c) Nonlinear elastic;
d) Elastoplastic.
a) b) c) d)
εy = 0.001
σy = 210 MPa
E = 210000 MPa
Et = 100000 MPa
Teoria di Shanley
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65
Constant temperatures are applied
to the deformable elements,
respectively:
• 200 ° C
• 500 ° C
• 600 ° C
• 800 ° C
Beam 1 Beam 2
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
1.2
0 200 400 600 800 1000 1200
Reductionfactor
T (°C)
E reduction
factor
fy reduction
factor
Teoria di Shanley
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66
0
5
10
15
20
25
30
35
40
0.00 0.20 0.40 0.60 0.80 1.00
Loadstep
d (m)
Dark colours = Elastoplastic
Light colours = Nonlinear elastic
Teoria di Shanley
Results
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67
NO SWAY: Collasso
favorevole
Analisi di capannoni industriali
Il confinamento del
collasso è
prerogativa
essenziale nelle
prestazioni di una
struttura
SWAY: Collasso
sfavorevole
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68
Modello
Analisi di capannoni industriali
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69
-0.50
0.00
0.50
1.00
1.50
2.00
2.50
3.00
0 200 400 600 800 1000
DX_NODOA(m)
T (°C)
-9.00
-8.00
-7.00
-6.00
-5.00
-4.00
-3.00
-2.00
-1.00
0.00
1.00
0 200 400 600 800 1000
DY_NODOB(m)
T (°C)
Point contact
NO Point contact
SWAY NO SWAY
SWAY
NO SWAY
Analisi di capannoni industriali
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70
UN ESEMPIO REALE
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
71
The Cardington Fire Tests were a
series of large-scale fire tests
conducted in real structures at the
BRE Cardington facility near
Cardington, Bedfordshire, England,
during the mid 1990s
Cardington’s multi-storey framed building
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72
• Provide data in order to verify computational models subject to fire;
• Demonstrate the behavior of real structures to fire;
• Provide the basis for the preparation of a more rational design methodology for steel
structures subject to fire.
The objectives of this research can be summarized as follows:
Cardington’s multi-storey framed building
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73
• 8 storey
• Overall height 33m
• 9 m bays along the
elevation
• 9x6x9 m bays
across the gables
• 45x21 m floor area
Real structure Numerical model
Applied loads
2.5 kN/m2
on all floor
7.5 kN/m2
on 8th floor
Cardington’s multi-storey framed building
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74
Beams Columns
Bracings
ELEMENT SECTION GRADE
Secondary beam (9m) UB 305×165×40 43
Primary beam (9m) UB 610×229×101 43
Primary beam (6m) UB 356×171×51 50
Edge beam (9m) UB 305×165×40 50
SECTION GRADE LOCATION
UC 305×305×198 43 Ground floor to 2nd floor
UC 305×305×137 43 2nd floor to 5th floor
UC 254×254×89 43 5th floor to 8th floor
SECTION GRADE
305×165×40 43
Cardington’s multi-storey framed building
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75
Beam to column Beam to beam
Real joints Model
Spring stiffness
Semirigid joint
Flexible joint
k = 1
k = 0.4
𝐤 =
𝟐𝐄𝐈
𝐋
𝐊
https://www.promozioneacciaio.it/UserFiles/File/pdf/quaderni-
progettazione/quaderni-progettazione-strutturale-04.pdf
Cardington’s multi-storey framed building
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76
Composite slab PMF
Com Floor 70
Overall height = 130mm
Simplified slab
Concrete height = 120 mm
Steel decking + reinforcement mesh = 1.5 mm
Equivalent height ෨h =
3 12I
b
= 115.9 mm ~ 120 mm
Cardington’s multi-storey framed building
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77
• The yield stress of steel is 275 Mpa for Grade 43 (S275) and 355 Mpa for Grade
50 (S355);
• Slab material’s behaviour are considered isotropic and uniaxial;
• Constant thickness is assumed for the slab;
• Deterioration of the mechanical characteristics of the concrete with the
temperature considering a resistance criterion Drucker Prager with average
parameters:
- c = 0.2 Mpa
- φ = 32.5°
• Recorded test temperature are used in the analisys and applied to the nodes.
Cardington’s multi-storey framed building
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78
Fire Test
Cardington’s multi-storey framed building
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79
TEST SPONSOR DESCRIPTION AREA FLOOR
1 BS/ECSC Restrained beam 24 7
2 BS/ECSC Plane frame 53 4
3 BS/ECSC 1° corner 76 2
4 BS/ECSC Large compartment (office) 136 2
5 BRE 2° corner 56 3
6 BRE Large compartment 340 3
Cardington’s multi-storey framed building
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80
Test 1 – Restrained beam
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
0 500 1000
T(°C)
t (min)
Applied temperature
Cardington’s multi-storey framed building
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81
0
200
400
600
800
1000
0 50 100 150 200
T(°C)
t (min)
0
50
100
150
200
250
300
0 50 100 150 200
Verticaldeflection(mm)
t(min)
Measured
displacements
Elastic linear
Elastic-plastic
Drucker Prager
Nonlinear elastic
Max Stress -30
-20
-10
0
10
-0.005 -0.003 -0.001 0.001
σ(MPa)
ε
Max Stress Drucker Prager criterion
Measured point
Test 1 – Numerical results (1)
Cardington’s multi-storey framed building
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82
0
200
400
600
800
1000
0 50 100 150 200
T(°C)
t (min)
Plane
Building
0
50
100
150
200
250
300
0 50 100 150 200
Verticaldisplacementmidspan(mm)
t(min)
Measured
displacements
Plane - Semirigid joints
Plane - Rigid joints
Plane - Flexible joints
Building - Semirigid
joints
Building - Rigid joints
Building - Flexible
joints
Cardington’s multi-storey framed building
Test 1 – Numerical results (2)
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83
Cardington’s multi-storey framed building
INSTABILITA’
LOCALE FLANGIA
INFERIORE
ROTTURA COLLEGAMENTO
BULLONATO
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84
Test 2 – Plane Frame
Applied temperature
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 50 100 150 200
T(°C)
t (min)
Cardington’s multi-storey framed building
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85
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 50 100 150 200
T(°C)
t (min)
Test 2 – Numerical results
0
50
100
150
200
250
300
350
0 50 100 150 200
Verticaldeflection(mm)
t(min)
Measured
displacements
Flexible joints
Semirigid
joints
Rigid joints
LOCAL
BUCKLING
Model not
capable to
catch it
Cardington’s multi-storey framed building
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
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86
Test 3 – First corner
Applied temperature
0
200
400
600
800
1000
0 500 1000
T(°C)
t (min)
Cardington’s multi-storey framed building
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87
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 50 100 150 200
Verticaldeflection(mm)
t (min)
Measured
displacements
Rigid joints
Semirigid
joints
Flexible joints
0
200
400
600
800
1000
0 50 100 150 200
T(°C)
t (min)
Measured point
Cardington’s multi-storey framed building
Test 3 – Numerical results
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Prof. Ing. Franco Bontempi
88
Test 3 -Twisting of external beam
Cardington’s multi-storey framed building
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Prof. Ing. Franco Bontempi
89
0
200
400
600
800
1000
1200
0 50 100 150 200 250 300 350 400
T(°C)
t (min)
Applied temperature
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
0 50 100 150 200 250 300 350 400
T(°C)
t (min)
2
1
Cardington’s multi-storey framed building
Test 4 – Office large compartment
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Prof. Ing. Franco Bontempi
90
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
0 20 40 60 80 100
VerticaldeflectionA(mm)
t (min)
Measured displacements
Rigid joints (1)
Semirigid joints (1)
Flexible joints (1)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 20 40 60 80 100
VerticaldeflectionA(mm)
t (min)
Measured displacements
Rigid joints (2)
Semirigid joints (2)
Flexible joints (2)
0
200
400
600
800
1000
1200
0 50 100 150 200 250 300 350 400
T(°C)
t (min)
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
0 50 100 150 200 250 300 350 400
T(°C)
t (min)
2
1
Cardington’s multi-storey framed building
Test 4 – Numerical results (1)
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
91
0
100
200
300
400
500
600
700
0 20 40 60 80 100
VerticaldeflectionB(mm)
t (min)
Measured displacements
Rigid joints (1)
Semirigid joints (1)
Flexible joints (1)
0
200
400
600
800
1000
1200
0 50 100 150 200 250 300 350 400
T(°C)
t (min)
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
0 50 100 150 200 250 300 350 400
T(°C)
t (min)
2
0
100
200
300
400
500
600
700
0 20 40 60 80 100
VerticaldeflectionB(mm)
t (min)
Measured displacements
Rigid joints (2)
Semirigid joints (2)
Flexible joints (2)
1
Cardington’s multi-storey framed building
Test 3 – Numerical results (2)
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
92
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
0 20 40 60 80 100
VerticaldeflectionC(mm)
t (min)
Measured displacements
Rigid joints (1)
Semirigid joints (1)
Flexible joints (1)
0
200
400
600
800
1000
1200
0 50 100 150 200 250 300 350 400
T(°C)
t (min)
1
0
100
200
300
400
500
600
700
0 20 40 60 80 100
VerticaldeflectionC(mm)
t (min)
Measured displacements
Rigid joints (2)
Semirigid joints (2)
Flexible joints (2)
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
0 50 100 150 200 250 300 350 400
T(°C)
t (min)
2
Cardington’s multi-storey framed building
Test 3 – Numerical results (3)
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
93
Test 5 – 2nd Corner
Applied temperature
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 50 100 150
T(°C)
t (min)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 50 100 150
T(°C)
t (min)
1
2
Cardington’s multi-storey framed building
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
94
0
100
200
300
400
500
600
700
0 50 100 150
Verticaldeflection(mm)
t (min)
Measured
displacements
Semirigid joints (1)
Rigid joints (1)
Flexible joints (1)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 50 100 150
T(°C)
t (min)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 50 100 150
T(°C)
t (min)
1
2
0
50
100
150
200
250
300
350
0 50 100 150
Verticaldeflection(mm)
t (min)
Measured
displacements
Semirigid joints (2)
Rigid joints (2)
Flexible joints (2)
Cardington’s multi-storey framed building
Test 5 – Numerical results (1)
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
95
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 50 100 150
T(°C)
t (min)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
0 50 100 150
T(°C)
t (min)
1
2
Measured point
0
100
200
300
400
500
600
700
0 50 100 150
Verticaldeflection(mm)
t (min)
Measured
displacements
Semirigid joints (1)
Rigid joints (1)
Flexible joints (1)
Semirigid joints (2)
Rigid joints (2)
Flexible joints (2)
Wang, 2000
Bailey, 1998
Cardington’s multi-storey framed building
Test 5 – Numerical results (2)
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
96
Test 6 – Large compartment
Applied temperature
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 50 100 150
T(°C)
t (min)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 50 100 150
T(°C)
t (min)
1
2
Cardington’s multi-storey framed building
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
97
Applied temperature
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 20 40 60 80 100 120 140 160
Verticaldeflection(mm)
t (min)
Measured
displacements
Semirigid joints (1)
Rigid joints (1)
Flexible joints (1)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 20 40 60 80 100 120 140 160
T(°C)
t (min)
0
100
200
300
400
500
600
700
800
0 20 40 60 80 100 120 140 160
T(°C)
t (min)
1
2
0
100
200
300
400
500
600
700
0 20 40 60 80 100 120 140 160
Verticaldeflection(mm)
t (min)
Measured
displacements
Semirigid joints (2)
Rigid joints (2)
Flexible joints (2)
Cardington’s multi-storey framed building
Test 6 – Numerical results
Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020
Prof. Ing. Franco Bontempi
Ing. Alessandra Aguinagalde
alessandra.aguinagalde@uniroma1.it
CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO
A.A. 2019/2020
16 Novembre 2019
Analisi strutturale in caso di incendio
Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi
98

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PSA - esercitazioni ottobre /novembre 2019/20

  • 1. Ing. Alessandra Aguinagalde alessandra.aguinagalde@uniroma1.it CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO A.A. 2019/2020 26 Ottobre 2019 Comportamento al fuoco dei materiali strutturali Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi 1
  • 2. 2 I materiali strutturali A causa dell’innalzamento della temperatura avvengono delle modifiche nei materiali, a seguito di: • Modifiche delle sezioni: alcuni materiali sottoposti ad incendio subiscono la perdita di parti della sezione (ad es. Legno) • Modifiche delle proprietà meccaniche: a seguito dell’innalzamento della temperatura, i materiali subiscono modifiche in termini di resistenza e rigidezza. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 3. 3 Trasmissione del calore https://vacaero.com/information-resources/vac-aero-training/202678-vacuum-furnace- hot-zones-metal-and-carbon-configurations.html Convezione Conduzione Irraggiamento La trasmissione del calore per convezione si verifica ogni volta che un corpo viene posto in un fluido che si trovi a una temperatura diversa da quella del corpo stesso. La trasmissione di calore per conduzione avviene in un mezzo solido, liquido o aeriforme in quiete dalle zone a temperatura maggiore verso quelle con temperatura minore. Con scambio termico per irraggiamento si intende il trasporto di energia sotto forma di calore tramite onde elettromagnetiche. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 4. 4 Trasmissione del calore 𝜕 𝜕𝑥 𝑘 𝑥 𝜕𝑇 𝜕𝑥 + 𝜕 𝜕𝑦 𝑘 𝑦 𝜕𝑇 𝜕𝑦 + 𝜕 𝜕𝑧 𝑘 𝑧 𝜕𝑇 𝜕𝑧 + 𝑞 𝑣 = 𝜌𝑐 𝜕𝑇 𝜕𝑡 Equazione di Fourier in cui: - 𝑇 è la temperatura; - 𝜌 è la densità; - 𝑐 è il calore specifico; - 𝑘 𝑥 è la conducibilità termica in direzione x; - 𝑘 𝑦 è la conducibilità termica in direzione y; - 𝑘 𝑧 è la conducibilità termica in direzione z; - 𝑞 𝑣 è il calore interno; - 𝑡 è il tempo. 𝜶 ( Τ𝒎 𝒔 𝟐 ) = 𝒌 𝝆𝒄 𝒑 DIFFUSIVITA’ TERMICA Caratteristica intrinseca dei materiali. Affinchè un corpo materiale riesca a trasmettere efficacemente il flusso di calore (a fronte di un gradiente termico), oltre ad essere un buon conduttore dal punto di vista termico, deve possedere una bassa densità ed un basso calore specifico. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 5. 5 Trasmissione del calore Materiale 𝝆 (𝐤𝐠/𝐦 𝟑 ) c (𝐉/𝐤𝐠𝐊) 𝝀 (𝐖/𝐦𝐊) 𝛂 (𝐦 𝟐 /𝐬) da a medio Lastre di gesso 800 1700 0.2 1.47∙ E − 07 1.47∙ E − 07 1.47∙ E − 07 Lastre di silicati 450÷900 1100 0.15 1.52∙ E − 07 3.03∙ E − 07 2.27∙ E − 07 Lastre di perlite o vermiculite 300÷800 1100 0.15 1.70∙ E − 07 4.55∙ E − 07 3.13∙ E − 07 Fibre minerali a spruzzo 250÷300 1100 0.10 3.03∙ E − 07 3.64∙ E − 07 3.33∙ E − 07 Calcestruzzo cellulare 600÷1300 1200 0.30÷0.65 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 Calcestruzzo leggero 1600 1200 0.8 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 Laterizi 2000 1200 1.00 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 4.17∙ E − 07 Calcestruzzo normale con aggregati calcarei 2200 1200 1.30 4.92∙ E − 07 4.92∙ E − 07 4.92∙ E − 07 Calcestruzzo normale con aggregati silicei 2400 1200 1.70 5.90∙ E − 07 5.90∙ E − 07 5.90∙ E − 07 Lastre di lana minerale 120÷150 1100 0.25 1.52∙ E − 07 1.89∙ E − 07 1.70∙ E − 07 Acciaio al carbonio (20 °C) 7850 425 5.4 1.62∙ E − 07 1.62∙ E − 07 1.62∙ E − 07 Alluminio (20 °C) 2700 903 140÷190 5.74∙ E − 07 7.79∙ E − 07 6.77∙ E − 07 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 6. 6 ACCIAIO Windsor Tower, Madrid, 2005 Grenfell Tower, London, 2017 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 8. 8 ACCIAIO A freddo: materiale eccellente con considerevoli proprietà meccaniche in relazione al peso per unità di volume. A caldo: la poca massa degli elementi strutturali e la grande conducibilità termica provoca un rapido incremento di temperatura che innesca fenomeni di collasso anticipati. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 9. 9 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 10. 10 Stress-strain relationship for carbon steel at elevated Temperatures (EN 1993-1-2). Proprietà meccaniche Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 11. 11 Proprietà meccaniche COLLAPSE: • formation of plastic hinges with the growth of the temperature that make the structure labile; • phenomena of early instability, due to decay of the stiffness. Reduction factors for the stress-strain relationship of carbon steel at elevated temperatures (EN 1993-1-2). Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 12. 12 Proprietà fisiche Dilatazione termica (3.4.1.1. EN 1993-1-2) Tra 750 e 860°C si ha un plateau che tiene conto degli effetti legati alla transizione di fase che caratterizza l’acciaio da carpenteria. Proprietà dei materiali metallici che ha la caratteristica di aumentare significativamente all’aumentare della temperatura. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 13. 13 In questo fase l’acciaio assorbe energia termica senza innalzare la sua temperatura fino al completamento della trasformazione con conseguente valore infinito del calore specifico. Proprietà fisiche Calore specifico (3.4.1.2. EN 1993-1-2) Alla temperatura di 750 °C il materiale modifica la struttura microcristallina passando da una fase ferritica a una fase austenitica. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 14. 14 Proprietà fisiche Conducibilità termica (3.4.1.3. EN 1993-1-2) La conducibilità termica a differenza delle altre due proprietà decresce all’aumentare della temperatura. Il valore parte da 54 𝑊/𝑚𝐾 e decresce fino a 800 °C, dopodiché si mantiene costante. λ 𝑎 = 54 W/m°C per acciaio al carbonio λ 𝑎 = - 25 W/m°C per acciaio inossidabile Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 15. 15 Per effettuare un’analisi termica, ovvero conoscere l’incremento di temperatura dell’acciaio al variare del tempo di esposizione al fuoco è necessario risolvere l’equazione differenziale di diffusione del calore (equazione di Fourier), conoscendo le leggi di variazione delle proprietà termiche del materiale. Ipotizzando che la sezione in acciaio si trovi tutta alla stessa temperatura e che il calore assorbito dal materiale attraverso le superfici esposte al flusso termico in un intervallo di tempo ∆t sia uguale al calore richiesto per aumentare la temperatura interna di ∆T (°C), l’equazione di Fourier porta alla scrittura della seguente espressione: ∆𝑻 𝒔 = 𝑨 𝒎 𝑽 𝟏 𝝆𝒄 𝒑 ൯𝒉 𝒄 𝑻 𝒇 − 𝑻 𝒔 + 𝝈𝜺(𝑻 𝒇 𝟒 − 𝑻 𝒔 𝟒 ∆𝒕 - 𝜌 è la densità dell’acciaio (kg/m3 ); - ℎ 𝑐 è il coefficiente di trasferimento di calore per convezione (W/m3 K); - 𝜎 è la costante di Stefan-Boltzmann (56.7 x 10-12 kW/m4 K); - 𝜀 è l’emissività risultante; - 𝑇𝑓 la temperatura nel compartimento (K); - 𝑇𝑠 quella nell’acciaio (K). Equazione di Fourier Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 16. 16 ∆𝑻 𝒔 = 𝑨 𝒎 𝑽 𝟏 𝝆𝒄 𝒑 ൯𝒉 𝒄 𝑻 𝒇 − 𝑻 𝒔 + 𝝈𝜺(𝑻 𝒇 𝟒 − 𝑻 𝒔 𝟒 ∆𝒕 Fattore di sezione Permette di valutare la risposta termica di un componente in acciaio. La velocità con cui una trave o una colonna in acciaio aumenta la propria temperatura è proporzionale alla superficie A dell’acciaio esposto al fuoco e inversamente proporzionale al volume V della sezione. A seconda del tipo di sezione si avranno diverse formule per calcolare A/V. Un componente con un basso fattore di sezione si riscalda meno velocemente rispetto ad uno con fattore di sezione elevato. Table 4.2: Section factor Am / V for unprotected steel members. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 17. 17 CALCESTRUZZO ARMATO Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 18. 18 CALCESTRUZZO ARMATO Il calcestruzzo è un materiale composto da acqua, cemento e inerti, per cui la presenza di acqua nella miscela provoca durante l’incendio, la rapida disidratazione per vaporizzazione della componente acquosa. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 19. 19 Spalling Per spalling, si intende quel fenomeno che porta al degrado e al distacco improvviso, di pezzi di calcestruzzo dal copriferro. Questo è dovuto all’aumento della pressione interna ai pori di calcestruzzo. https://webapi.ingenio-web.it/immagini/file/byname?name=vZv0n22vmq.pdf https://it.wikipedia.org/wiki/Copriferro#/media/File:Rust-reo-steel.jpg Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 20. 20 Spalling Ciò che avviene nel calcestruzzo durante un incendio può essere riassunto nelle seguenti 5 fasi: 1. all’inizio dell’incendio le particelle di acqua sono distribuite in maniera uniforme nei pori del calcestruzzo; 2. i gradienti termici causati dal riscaldamento determinano la migrazione dell’acqua attraverso i pori del calcestruzzo; 3. la temperatura della superficie esposta aumenta rapidamente (oltre i 1000°C) e l’acqua si trasforma in vapore; 4. quando la superficie esposta è completamente essiccata e priva di acqua inizia il fenomeno dello “spalling” in punti localizzati; 5. lo “spalling” continua in profondità man mano che gli strati più interni di calcestruzzo sono direttamente esposti al fuoco. 1 2 3 4 5 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 21. 21 Spalling Si individuano tre tipologie di spalling: - Spalling esplosivo; - Surface pitting; - Corner break off. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 22. 22 Spalling esplosivo È caratterizzato dalla violenta esplosione di pezzi di calcestruzzo durante le prime fasi dell’incendio (entro i 30 minuti con temperature variabili tra 250 e 400°C). La causa principale scatenante questo fenomeno è legata all’ aumento repentino di pressione nei pori. Lo spalling esplosivo è generalmente presente nei calcestruzzi ad alta resistenza in virtù della loro ridotta porosità. Le cause dello spalling esplosivo sono legate a: • Scarsa resistenza a trazione del materiale; • Sezioni molto snelle (rapido riscaldamento); • Elevata umidità elemento (>3% in peso); • Armature non adeguatamente ormeggiate da staffe; • Tensioni indotte da carichi applicati; • Elevata crescita della temperatura. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 23. 23 Spalling esplosivo Questo spalling esplosivo è caratteristico delle strutture portanti delle gallerie, a causa dello spessore sottile. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 24. 24 Spalling esplosivo Rimedi al fenomeno dello spalling esplosivo: Per limitare il fenomeno dello spalling esplosivo un utile accorgimento è l’utilizzo di fili di polipropilene dispersi nella matrice di calcestruzzo: la loro relativamente bassa temperatura di fusione (circa 170°C) fa sì che si creino dei cunicoli per la fuoriuscita all’esterno del vapore intrappolato. L’Eurocodice consiglia un quantitativo dello 0.1% in volume. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 25. 25 Surface pitting Questo fenomeno è evidente nelle prime fasi dell’incendio ed è caratterizzato dall’espulsione di inerti principalmente silicei dalla matrice del calcestruzzo. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 26. 26 Corner break off Consiste nel lento distacco di interi strati o porzioni di calcestruzzo durante le fasi finali dell’incendio, quando ormai le proprietà meccaniche del materiale sono notevolmente ridotte, tanto da non riuscire a sostenerne le parti già parzialmente distaccate. La presenza di armature aggiuntive ad hoc può impedire il distacco appena descritto. L’ EC suggerisce di non ricorrere a particolari misure di contrasto dello spalling a condizione di impiegare calcestruzzo normale con contenuto di umidità non superiore al 3% in peso. In Italia i calcestruzzi non contengono più del 2-2,5% in peso. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 27. 27 Proprietà Meccaniche (3.2.2 EN 1992-1-2) Resistenza a compressione (3.2.2.1 EN 1992-1-2) • Per 𝜀 ≤ 𝜀 𝑐1,𝜃 𝜎 𝜃 = 3𝜀𝑓𝑐,𝜃 𝜀 𝑐1,𝜃(2 + 𝜀 𝜀 𝑐1,𝜃 3 ) • 𝜀 𝑐1(𝜃) < 𝜀 ≤ 𝜀 𝑐𝑢1,𝜃 si raccomanda di adottare un ramo discendente a fini numerici. Sono consentiti modelli lineari o non lineari. • 𝑓𝑐,𝜃 il valore assunto dalla resistenza cilindrica a compressione del calcestruzzo alla temperatura 𝜃; • 𝜀 𝑐1,𝜃 è il valore della deformazione in corrispondenza di 𝑓𝑐,𝜃; • 𝜀 𝑐𝑢1,𝜃 è il valore ultimo della deformazione alla temperatura 𝜃. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 28. 28 Proprietà Meccaniche (3.2.2 EN 1992-1-2 ) Resistenza a compressione (3.2.2.1 EN 1992-1-2) Il degrado delle caratteristiche meccaniche inizia già a 300°C, per arrivare intorno ai 700°C. Il comportamento meccanico dipende dalla natura degli aggregati presenti nella miscela. Gli inerti calcarei presentano un migliore comportamento. Il cls con aggregato siliceo invece presenta una brusca caduta intorno ai 570°C conversione della silice in quarzo. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 29. 29 Proprietà Meccaniche (3.2.2 EN 1992-1-2) Riduzione resistenza caratteristica 𝒇 𝒄𝒌 (4.2.4.2 EN 1992-1-2) Curva 1: calcestruzzo ordinario con aggregati silicei Curva 2: calcestruzzo ordinario con aggregati calcarei Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 30. 30 Proprietà Meccaniche (3.2.2 EN 1992-1-2) Resistenza a trazione (3.2.2.2 EN 1992-1-2) La resistenza a trazione andrebbe sempre trascurata a favore di sicurezza. Qualora se ne voglia tenere conto, la riduzione della resistenza a trazione caratteristica del calcestruzzo è consentita mediante il coefficiente 𝑘 𝑐,𝑡(𝜃): 𝑓𝑐𝑘,𝑡 𝜃 = 𝑘 𝑐,𝑡(𝜃) ∙ 𝑓𝑐𝑘,𝑡 - 𝑘 𝑐,𝑡 𝜃 = 1 per 20°𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 100°𝐶 - 𝑘 𝑐,𝑡(𝜃) = 1,0 – 1,0(𝜃 − 100)/500 per 100°𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 600°𝐶 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 31. 31 Proprietà meccaniche acciaio da armature (3.2.3 EN 1992-1-2) I fenomeni di spalling che avvengono nel calcestruzzo provocano un’espulsione del copriferro da cui ne consegue la completa esposizione dell’acciaio presente all’interno della sezione. 𝑓𝑠𝑦,𝜃 = 𝐾𝑠𝑦,𝜃 ∙ 𝑓𝑠𝑦 Tensione di snervamento alla temperatura 𝜃𝑠 𝑓𝑠𝑝,𝜃 = 𝐾𝑠𝑝,𝜃 ∙ 𝑓𝑠𝑦 Limite di proporzionalità alla temperatura 𝜃𝑠 𝐸𝑠,𝜃 = 𝐾 𝐸,𝜃 ∙ 𝐸𝑠 Modulo di Young alla temperatura 𝜃𝑠 I valori di queste grandezze variano a seconda che l’acciaio sia laminato a freddo o a caldo. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 32. 32 Proprietà meccaniche acciaio da armature (3.2.3 EN 1992-1-2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 33. 33 Proprietà meccaniche acciaio da armature (3.2.3 EN 1992-1-2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 34. 34 Proprietà fisiche calcestruzzo Dilatazione termica (3.3.1 EN 1992-1-2) Aggregati silicei: 𝜀 𝑐(𝜃)= -1.8∙ 10−4 + 9 ∙ 10−6 𝜃 + 2.3∙ 10−11 𝜃3 per 20 °𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 700°𝐶 𝜀 𝑐(𝜃)= -14∙ 10−3 per 700 °𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 1200°𝐶 Aggregati calcarei: 𝜀 𝑐 𝜃 = -1.2∙ 10−4 + 6 ∙ 10−6 𝜃 + 1.4∙ 10−11 𝜃3 per 20 °𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 805°𝐶 𝜀 𝑐 𝜃 = -12∙ 10−3 per 805 °𝐶 ≤ 𝜃 ≤ 1200°𝐶 Curva 1: aggregati silicei Curva 2: aggregati calcarei Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 35. 35 Proprietà fisiche calcestruzzo Calore specifico (3.3.2 EN 1992-1-2) Si intende la quantità di energia che deve assorbire l’unità di massa per subire un incremento di 1°C. I valori di picco variano in funzione del contenuto di umidità (si considera pertanto anche l’energia assorbita per l’evaporazione dell’acqua). Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 36. 36 Proprietà fisiche calcestruzzo Conducibilità termica (3.3.3 EN 1992-1-2) La conducibilità termica dipende anch’essa dal mix design utilizzato e dal tipo di inerte. L’ Eurocodice non arriva a definire un valore univoco, ma addirittura un fuso in cui individuare il valore idoneo, in cui: 1. limite superiore → elementi di calcestruzzo siliceo-alta resistenza; 2. limite inferiore → elementi di calcestruzzo calcareo. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 37. 37 Cenni sulle incertezze Varie prove sugli acciai ad alte temperature hanno mostrato una considerevole dispersione nei risultati in termini di caratteristiche meccaniche. È importante prestare attenzione sul fatto che una valutazione critica dei risultati è necessaria nel calcolo strutturale quando vengono impiegati dati di input già dotati di notevole dispersione, come succede nelle analisi strutturali di elementi soggetti al fuoco. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 38. 38 LEGNO http://www.arataecobuilding.eu/comportamento-al-fuoco-di-una-struttura-in-legno/ Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 39. 39 LEGNO Le strutture di legno manifestano a temperatura normale un funzionamento strutturale concettualmente riconducibile a quelle delle strutture di acciaio. Esistono tuttavia alcuni aspetti peculiari del legno che lo differenziano dall’acciaio già a temperatura normale (Ponticelli, Caciolai, 2013): • La resistenza è fortemente variabile all’interno dell’elemento stesso; • Le proprietà meccaniche sono differenti a seconda delle direzioni considerate (parallelamente e perpendicolarmente alle fibre); • La resistenza e la duttilità sono molto differenti in trazione e in compressione; • La tensione di rottura dipende anche dalle dimensioni del campione; • La resistenza si riduce sotto carichi di lunga durata, perché con il tempo il legno si deteriora. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 40. 40 LEGNO E’ in condizioni di incendio dove si registrano le maggiori differenze con gli altri materiali da costruzione. Il legno è un materiale organico combustibile e in caso di incendio partecipa alla combustione perdendo massa dalla superficie esposta al fuoco verso l’interno. Si individua al di sotto dello strato carbonizzato una zona cosiddetta di “pirolisi” o ZONA ALTERATA di spessore variabile tra i 20 e i 40 mm nella quale si concentrano le trasformazioni di rottura dei legami molecolari. A favore di sicurezza si ritiene che lo strato di pirolisi non sia in grado di offrire alcuna proprietà meccanica, mentre la ZONA INALTERATA mantiene le proprie caratteristiche meccaniche iniziali come lo strato di legno integro. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 41. 41 LEGNO La demolizione del legno produce una riduzione delle sezioni resistenti degli elementi con conseguente aumento della temperatura negli strati interni. Questo fenomeno, negativo dal punto di vista strutturale, presenta due aspetti positivi: 1) La velocità di carbonizzazione è costante nel tempo (< 1mm al minuto) poiché lo strato carbonizzato superficiale riduce l’afflusso di ossigeno agli strati sottostanti. Questo è valido solo per legnami utilizzati in ambito strutturale. 2) Sotto lo strato di pirolisi si registra un modesto aumento di temperatura. Questo fenomeno è connesso alla bassa conducibilità termica del legno, all’elevato calore specifico e al consistente contenuto di umidità. La perdita della capacità portante di un elemento strutturale di legno è principalmente associabile alla riduzione della sezione e non alla riduzione delle caratteristiche meccaniche conseguenti all’aumento della temperatura. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 42. 42 Velocità di carbonizzazione E’ la proprietà più importante del legno per l’effettuazione delle verifiche strutturali a caldo. E’ rappresentata dalla variazione nel tempo (mm/min) della distanza tra la superficie esterna prima dell’inizio della carbonizzazione e la superficie di carbonizzazione stessa (assunta a 300°C). Come si calcola? http://www.arataecobuilding.eu/com portamento-al-fuoco-di-una- struttura-in-legno/ Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 43. 43 Velocità di carbonizzazione 1) “ad avanzamento monodimensionale” che tiene conto del reale avanzamento della linea di carbonizzazione, compreso il fenomeno di arrotondamento degli spigoli. 𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 𝑡 = 𝛽0 ∙ 𝑡 dove 𝛽0 è la velocità monodimensionale di carbonizzazione. 2) “ad avanzamento nominale” che trascura il suddetto fenomeno. 𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,𝑛 𝑡 = 𝛽 𝑛 ∙ 𝑡 dove 𝛽 𝑛 è la velocità nominale di carbonizzazione. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 44. 44 Velocità di carbonizzazione Il prospetto 3.2 dell’ Eurocodice UNI EN 1995-1-2 fornisce i valori di 𝛽0 e 𝛽 𝑛 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 45. 45 Velocità di carbonizzazione La scelta della modalità non è arbitraria, piuttosto, il progettista è tenuto ad effettuare un controllo sulla dimensione minima della sezione trasversale residua: nel caso essa risulti superiore ad un limite minimo prefissato 𝑏 𝑚𝑖𝑛 si deve utilizzare l’approccio monodimensionale. Il calcolo di 𝑏 𝑚𝑖𝑛 è fornito da: 𝑏 𝑚𝑖𝑛 = ൝ 2𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 + 80 𝑠𝑒 𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 ≥ 13𝑚𝑚 8.15 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 𝑠𝑒 𝑑 𝑐ℎ𝑎𝑟,0 < 13𝑚𝑚 -20 0 20 40 60 80 100 120 140 160 0 10 20 30 40 bmin(mm) dchar,0 (mm) d<13mm d>13mm Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 46. 46 Proprietà meccaniche (3.2 UNI EN 1995-1-2) Per determinare le proprietà meccaniche del materiale legno, abbiamo a disposizione due metodi: METODI SEMPLIFICATI → Consistono essenzialmente nel metodo della sezione trasversale ridotta e nel metodo delle proprietà ridotte. Si applicano ad elementi monodimensionali e solo in condizioni di incendio standard. Il primo metodo prevede la possibilità di effettuare verifiche strutturali su di una sezione legno di dimensioni ridotte rispetto a quelle originali, considerando la porzione di sezione residua meccanicamente integra. Il secondo metodo consiste nel determinare la sezione ridotta in maniera più accurata del metodo precedente e nell’assumere proprietà meccaniche del legno ridotte. METODI AVANZATI → Devono dar luogo a un’analisi realistica della struttura esposta al fuoco. Devono essere basati sul comportamento fisico fondamentale in modo tale da condurre a un’affidabile approssimazione del comportamento atteso del pertinente componente strutturale sottoposto a condizioni di incendio. E’ necessario definire dei modelli non lineari del legame costitutivo. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 47. 47 Proprietà meccaniche (3.2 UNI EN 1995-1-2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 48. 48 Proprietà meccaniche – Metodi semplificati Metodo della sezione trasversale ridotta (4.2.2 UNI EN 1995-1-2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 49. 49 Proprietà Meccaniche – Metodi semplificati Metodo delle proprietà ridotte (4.2.3 UNI EN 1995-1-2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 50. 50 Proprietà meccaniche – Metodi avanzati Fattore di riduzione per la resistenza parallelamente alla direzione della fibratura (B.3 UNI EN 1995-1-2) Venatura del legno Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 51. 51 Proprietà meccaniche – Metodi avanzati Fattore di riduzione per il modulo di elasticità parallelamente alla direzione della fibratura (B.3 UNI EN 1995-1-2) Note (2) Per la compressione perpendicolare alla direzione della fibratura, può essere applicata la stessa riduzione di resistenza adottata per la compressione parallela alla fibratura. (3) Per il taglio con componenti perpendicolari alla fibratura (rolling shear), può essere applicata la stessa riduzione di resistenza adottata per la compressione parallela alla fibratura. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 52. 52 Proprietà termiche L’andamento delle proprietà termiche alle alte temperature è richiesto unicamente per l’applicazione dei metodi avanzati. Relazione temperatura-rapporto di densità per legno di conifere con umidità iniziale pari al 12% (B.3 UNI EN 1995-1-2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 53. 53 Proprietà termiche Relazione temperatura-calore specifico (B.3 UNI EN 1995-1-2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 54. 54 Proprietà termiche Relazione temperatura-conducibilità (B.3 UNI EN 1995-1-2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 55. 55 Proprietà termiche Relazione temperatura-conducibilità – Confronto con l’acciaio Legno Acciaio Possiamo notare come in questo caso la conducibilità aumenta all’aumentare della temperatura, ma si mantiene molto bassa. Rispetto all’acciaio, il legno si comporta come un isolante termico. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 57. 57 MURATURA Il laterizio ha una buona resistenza al fuoco, non è un combustibile. Resistono a temperature di oltre 1000°C e fondono a 2500°C. I mattoni forati sono più sensibili al calore di quelli pieni, in quanto, il paramento esterno investito direttamente dal flusso termico, subisce una dilatazione diversa da quella delle nervature interne. Si generano così tensioni interne che portano a rottura il laterizio. Questo fenomeno di rottura fragile viene accentuato in fase di estinzione dell’incendio poiché vengono utilizzati getti di acqua fredda che provocano brusche variazioni termiche nel materiale. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 58. 58 MURATURA TIPO A - PARETE A BASSA INERZIA TERMICA: contraddistingue il comportamento di una parete confezionata con elementi di laterizio normale con spessore di 6-8-10 cm. Sono state effettuate varie ricerche dall’ ANDIL per studiare il comportamento al fuoco delle pareti di laterizio. In funzione dello spessore delle pareti provate e dei valori ottenuti si possono distinguere 3 diversi tipi di comportamento al fuoco: TIPO B - PARETE A MEDIA INERZIA TERMICA: individua il comportamento di pareti più pesanti delle tradizionali tramezzature, anche se di spessore ancora contenuto 12-14-17 cm. TIPO C- PARETE AD ALTA INERZIA TERMICA: contraddistingue il comportamento di una parete in laterizio con spessore maggiore di 17 cm. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 59. Ing. Alessandra Aguinagalde alessandra.aguinagalde@uniroma1.it CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO A.A. 2019/2020 26 Ottobre 2019 Comportamento al fuoco dei materiali strutturali Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi 59
  • 60. Ing. Alessandra Aguinagalde alessandra.aguinagalde@uniroma1.it CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO A.A. 2019/2020 26 Ottobre 2019 La modellazione dell’incendio Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi 1
  • 61. 2 I PARTE L’AZIONE Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 62. Cosa è l’incendio? COMBUSTION Heat Source: Release a adequate value of thermal energy that is able to start the process of combustion Fuel: It is the material that is able to combine chemically with oxygen with issue of thermal energy Oxidising: It is the substance that fuels combustion by means of oxidation of the fuel 3 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 63. Cosa è l’incendio? Pagina 4 4 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 64. Pagina 5 Fasi di un incendio (I) 5 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 65. Pagina 6Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Ignizione (fase di innesco) In presenza di una adeguata sorgente di calore, un materiale combustibile raggiunge la sua temperatura di ignizione e inizia a bruciare. La durata di questa fase dipende essenzialmente dal combustibile, ovvero dalle sue caratteristiche fisiche e geometriche, dalla sua distribuzione spaziale, dalla velocità di decomposizione e dalla possibilità di dissipare calore. 6 Fasi di un incendio (II) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 66. Pagina 7Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Propagazione (fase di crescita) In questa fase è sempre importante il combustibile, ma entrano in gioco anche le superfici di ventilazione, ovvero l’afflusso di ossigeno, e le caratteristiche di partecipazione all’incendio dei materiali presenti. Se non tempestivamente arginato, l’incendio comincia ad espandersi coinvolgendo altri combustibili presenti nello stesso compartimento. 7 Fasi di un incendio (III) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 67. Pagina 8Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 La propagazione dell’incendio dipende da diversi fattori, che influenzano la potenza massima dello stesso. Tipicamente gli incendi possono essere governati: • dal combustibile (tipico di incendi che avvengono in spazi aperti); • dalla ventilazione (tipico di incendi che avvengono in spazi chiusi). http://antincendio-italia.it/il-ruolo-della-ventilazione-durante- un-incendio-il-fattore-di-ventilazione/ http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natur a/2017/06/19/incendi-appello-scienziati-in-italia- serve-piu-prevenzione_700d7713-53d2-415d-8fea- 43cb6ea4262b.html Fasi di un incendio (IV) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 68. Pagina 9Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Flash-over È il punto di transizione da un incendio in crescita a uno pienamente sviluppato, nel quale tutti i materiali combustibili presenti nel compartimento prendono fuoco a causa dell’irraggiamento. 9 Fasi di un incendio (V) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 69. Pagina 10Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Sviluppo (fase stazionaria) A questo punto l’incendio coinvolge grandi quantità di combustibile fino al pieno sviluppo. Questa fase dipende dalle superfici di ventilazione e dalla loro disposizione; la temperatura cresce, con produzione importante di gas e fumi. 10 Fasi di un incendio (VI) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 70. Pagina 11Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Estinzione (fase di decadimento) Ad un certo momento, per mancanza di combustibile o ossigeno, l’incendio si esaurisce. Convenzionalmente, l’incendio si ritiene concluso quando si arriva ad una temperatura di 200 °C. 11 Fasi di un incendio (VII) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 71. Pagina 12Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Nella fase pre flashover l’incendio è controllato dalla quantità di combustibile disponibile alla combustione Nella fase post flashover l’incendio è controllato dalla quantità di ossigeno disponibile 12 Pre vs Post flashover Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 72. Pagina 13Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Come si modella un incendio? 13 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 73. Pagina 14Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Attraverso curve temperatura-tempo La modellazione dell’incendio è quel procedimento mediante il quale si determina il valore della temperatura dei gas nei pressi degli elementi costruttivi. Attraverso quantità di energia coinvolta (HRR) 14 Come si modella un incendio? Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 74. Pagina 15 Modellazione attraverso curve tempo-Temperatura (t-T) 0 200 400 600 800 1000 1200 0 2000 4000 6000 T(°C) t (s) • Nominal curves • Natural curves • Represent the post-flashover phase; • Applied for the exposure time interval, without any cooling phase; • The initial stretch is very steep, which implies that the triggering and propagation phase is ignored. • Act on constructive elements throughout the whole duration of the fire until the return to the compartment of the ambient temperature; • Simplified numerical fire patterns, (curves parametric); • Advanced numerical fire models. time Temperature Ignition Flashover Decay Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 0 200 400 600 800 0 50 100 150T(°C) t (min) Flashover: punto di transizione da un incendio in crescita a uno pienamente sviluppato, nel quale tutti i materiali combustibili presenti nel compartimento prendono fuoco 15 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 75. Pagina 16 0 200 400 600 800 1000 1200 0 2000 4000 6000 T(°C) t (s) Nominal curves Natural curves • Represent the post-flashover phase; • Applied for the exposure time interval, without any cooling phase; • The initial stretch is very steep, which implies that the triggering and propagation phase is ignored. • Act on constructive elements throughout the whole duration of the fire until the return to the compartment of the ambient temperature; • Simplified numerical fire patterns, (curves parametric); • Advanced numerical fire models. time Temperature Ignition Flashover Decay Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 0 200 400 600 800 0 50 100 150T(°C) t (min) Flashover: punto di transizione da un incendio in crescita a uno pienamente sviluppato, nel quale tutti i materiali combustibili presenti nel compartimento prendono fuoco APPROCCIO PRESCRITTIVO APPROCCIO PRESTAZIONALE 16 Modellazione attraverso curve tempo-Temperatura (t-T) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 76. Pagina 17Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 201917 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde Human safety Structural safety Pre post flashover
  • 77. Pagina 18 Modellazione con HRR Da un punto di vista energetico, l’incendio può essere descritto attraverso una funzione nel tempo della quantità istantanea di potenza termica rilasciata, definita Heat Release Rate (HRR o RHR). Si divide sostanzialmente in tre fasi: • Fase di crescita, prima che si verifichi il flashover; • Fase di incendio completamente sviluppato, dopo il flashover e durante il quale tutti i materiali combustibili nel compartimento sono coinvolti nella combustione; • Fase di decadimento. (1) incendio controllato dal combustibile (2) incendio controllato dalla ventilazione Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 201918 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 78. 19 II PARTE ASPETTI RELATIVI ALLA MODELLAZIONE NUMERICA Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 79. Pagina 20Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Sono strumenti utilizzati per valutare la temperatura dei gas caldi in ambiente confinato durante le fasi di un incendio. L’ipotesi principale alla base dei modelli a zone è che possono essere individuate zone, nei compartimenti, caratterizzate da distribuzioni uniformi della temperatura dei gas caldi. Sono modelli matematici per la risoluzione delle equazioni della termofluidodinamica di Navier- Stokes mediante il metodo dei volumi finiti. Si divide il compartimento in una griglia di parallelepipedi in cui si valutano le suddette equazioni. MODELLI A ZONE MODELLI DI CAMPO 20 Modelli di incendio numerici avanzati Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 80. software OZone V2.0 dell’Université de Liège Pagina 21Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 J-F. Cadorin, J-M. Franssen, A tool to design steel elements submitted to compartment fires-OZone V2. Part 1: pre-and post-flashover compartment fire model, 2003. MODELLO A DUE ZONE fase pre-flashover MODELLO A UNA ZONA fase post-flashover 21 Modelli a zone (I) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 81. CFAST (NIST) https://www.nist.gov/services-resources/software/cfast Pagina 22Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 201922 Modelli a zone (II) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 82. Pagina 23Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Sono modelli matematici per la risoluzione delle equazioni della termofluidodinamica di Navier- Stokes mediante il metodo dei volumi finiti. Si divide il compartimento in una griglia di parallelepipedi in cui si valutano le suddette equazioni. Presentano lo svantaggio di richiedere molto tempo di calcolo. DISCRETIZZAZIONE 23 Modelli di campo (I) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde https://www.nist.gov/news-events/news/2009/03/comments- sought-nist-guidelines-structural-fire-resistance http://www.jgafire.com/fire-engineering/
  • 83. Pagina 24Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Un software di simulazione incendi secondo un modello fluido dinamico computazionale della corrente del flusso fluido è FDS. Risolve numericamente una forma delle equazioni di Navier-Stokes, adattate per flusso a bassa velocità, con una particolare attenzione sul trasporto del fumo e del calore provocati da incendio. Congiuntamente a FDS viene distribuito un altro programma Smokewiev usato per ottenere la visualizzazione dei risultati di una simulazione effettuata con FDS. Il programma è stato scritto in Fortran e i dati di input vengono forniti con un file di testo in formato ASCII. FDS è in grado di fornire come dati di uscita i valori di: - temperatura, velocità e concentrazione dei gas; - concentrazione dei prodotti di combustione; - visibilità e pressione; - tempo di attivazione di erogatori sprinkler e di rivelatori di calore o di fumo; - flussi di massa e di energia. 24 Modelli di campo (II) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 84. Pagina 25Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Esempio di modellazione di un compartimento senza aperture con FDS. 0 10 20 30 40 50 60 70 0 50 100 150 200 250 300 350 400 HRR(kW) t(s) Curva HRR naturale compartimento senza aperture. 25 FDS (NIST) - I Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 85. Pagina 26Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Esempio di modellazione con FDS di un compartimento con aperture. Curva HRR naturale compartimento con aperture. 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 HRR(kW) t (s) 26 FDS (NIST) - II Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 86. Pagina 27Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 DUOMO DI MODENA 27 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 87. Pagina 28Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 DUOMO DI MODENA 28 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 88. Pagina 29Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Prospetti dwg 29 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 89. Modello 3D 30 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 90. Pagina 31Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Importazione modello 3D in Pyrosim 31 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 91. Pagina 32Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 Importazione modello 3D in Pyrosim 32 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 92. Pagina 33Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 FDS 33 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 93. Pagina 34Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 FDS 34 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 94. Pagina 35Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 201935 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale FDS Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 95. Pagina 36Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 IMPOSTAZIONE INCENDIO 36 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 96. Pagina 37Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 DEFINIZIONE DELL’INCENDIO IN PIROSYM 37 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 97. CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Pagina 38Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 DEFINIZIONE DELL’INCENDIO IN PIROSYM 38 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 98. Pagina 39Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 DEFINIZIONE DELL’INCENDIO IN PIROSYM 39 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 99. Pagina 40Alessandra Aguinagalde (UNIROMA) Firenze 15 Febbraio 2019 PIROSYM + PATHFINDER 40 CFD (Computational fluid dynamics) applicata ad un caso reale Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi, Ing. Alessandra Aguinagalde
  • 100. Ing. Alessandra Aguinagalde alessandra.aguinagalde@uniroma1.it CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO A.A. 2019/2020 26 Ottobre 2019 La modellazione dell’incendio Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi 41
  • 101. Ing. Alessandra Aguinagalde alessandra.aguinagalde@uniroma1.it CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO A.A. 2019/2020 16 Novembre 2019 Analisi strutturale in caso di incendio Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi 1
  • 102. 2 ANALISI STRUTTURALE IN CASO DI INCENDIO 3.6.1.5 PROCEDURA DI ANALISI DELLA RESISTENZA AL FUOCO (NTC 2018) L’analisi della resistenza al fuoco può essere così articolata: - individuazione dell’incendio di progetto appropriato alla costruzione in esame; - analisi della evoluzione della temperatura all’interno degli elementi strutturali; - analisi del comportamento meccanico delle strutture esposte al fuoco; - verifiche di sicurezza. ANALISI DEL COMPORTAMENTO MECCANICO DELLE STRUTTURE ESPOSTE AL FUOCO Il comportamento meccanico della struttura viene analizzato tenendo conto della riduzione della resistenza meccanica dei componenti. I materiali quando si surriscaldano non mantengono le caratteristiche che hanno a freddo, ma la loro resistenza viene abbattuta di certi coefficienti. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 103. 3 ANALISI STRUTTURALE IN CASO DI INCENDIO ANALISI NON LINEARI NON STAZIONARIE N.L. MATERIALE N.L. GEOMETRIA Le deformazioni della struttura non possono essere considerate trascurate. L’equilibrio è scritto nella configurazione deformata. Il comportamento del materiale non è elastico lineare, ma elastico non lineare o elasto-plastico. Nel caso di comportamento N.L. si utilizzano strategie di soluzioni iterative. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 104. 4 Analisi non lineari non stazionarie Le analisi non lineari non stazionarie vengono fatte tramite un procedimento di tipo iterativo con il codice di calcolo. T = 𝐭 𝟏 T = 𝐭 𝟐 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 105. 5 𝑆1 = 𝑃1 − 𝑅1 ↓ se 𝑆1 ≪ 10−6 ÷ 10−7 accetto 𝑣1 ′ se 𝑆1≫ 10−6 ÷ 10−7 stimo nuova rigidezza 𝑲 𝟏 CRITERIO DI CONVERGENZA Analisi non lineari non stazionarie Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 106. 6 Esempio di procedura con il codice di calcolo 1) Individuazione dell’incendio di progetto appropriato alla costruzione in esame 2) Analisi della evoluzione della temperatura all’interno degli elementi strutturali 3) Analisi del comportamento meccanico delle strutture esposte al fuoco 4) Verifiche di sicurezza Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 107. 7 INDIVIDUAZIONE DELL’INCENDIO DI PROGETTO APPROPRIATO ALLA COSTRUZIONE IN ESAME Esempio di procedura il con il codice di calcolo Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 108. 8 fy ANALISI DELLA EVOLUZIONE DELLA TEMPERATURA ALL’INTERNO DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI E Esempio di procedura il con il codice di calcolo Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 109. 9 ANALISI DEL COMPORTAMENTO MECCANICO DELLE STRUTTURE ESPOSTE AL FUOCO Esempio di procedura il con il codice di calcolo Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 110. 10 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi INSTABILITÀ DELLE STRUTTURE SOTTO INCENDIO – THERMAL BUCKLING
  • 111. 11 Instabilità delle strutture sotto incendio – Thermal buckling Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi 1 2 3 4 5 6 𝑷 𝒄𝒓 = 𝝅 𝟐 𝑬𝑰 𝒍 𝟎 𝟐
  • 112. 16000 16500 17000 17500 18000 18500 19000 19500 20000 20500 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi • Caso 1 β=1 Pcr Straus7 n. elementi Pcr (kN) Errore (%) 1 20000.00 21.585 2 16556.50 0.651 3 16458.90 0.058 4 16441.30 -0.049 12 E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN) 200000 0.1 1 0.00000833 16449.3 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 113. β=1 Pcr= 20000 kN Pcr= 16556.5 kN Pcr= 16458.9 kN Pcr= 16441.3 kN 13 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 1
  • 114. β=2 4100 4105 4110 4115 4120 4125 4130 4135 4140 4145 4150 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi Pcr Straus7 n. elementi Pcr (kN) Errore (%) 1 4143.27 0.752 2 4114.44 0.051 3 4112.76 0.010 4 4112.47 0.003 14 E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN) 200000 0.1 2 0.00000833 4112.3 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 2
  • 115. β=2 Pcr= 4143.27 kN Pcr= 4114.4 kN Pcr= 4112.76 kN Pcr= 4112.47 kN 15 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 2
  • 116. β=0.7 33000 35000 37000 39000 41000 43000 45000 47000 49000 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi 16 E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN) 200000 0.1 0.7 0.00000833 33570.1 Pcr Straus7 n. elementi Pcr (kN) Errore (%) 1 50000.00 48.942 2 34514.70 2.814 3 33857.70 0.857 4 33720.40 0.448 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 3
  • 117. β=0.7 Pcr= 50000 kN Pcr= 34514.7 kN Pcr= 33720.4 kNPcr= 33857.7 kN 17 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 3
  • 118. β=0.5 Pcr Straus7 n. elementi Pcr (kN) Errore (%) 1 - - 2 66666.70 0.013 3 67238.60 0.022 4 66292.30 0.008 18 65000 65500 66000 66500 67000 67500 68000 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN) 200000 0.1 0.5 0.00000833 33570.1 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 4
  • 119. β=0.5 Pcr= 66666.7 kN Pcr= 67238.6 kN Pcr= 66292.3 kN 19 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 4
  • 120. β=2 4100 4105 4110 4115 4120 4125 4130 4135 4140 4145 4150 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi 20 Pcr Straus7 n. elementi Pcr (KN) Errore (%) 1 4143.27 0.752 2 4114.44 0.051 3 4112.76 0.010 4 4112.47 0.003 E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN) 200000 0.1 2 0.00000833 4112.3 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 5
  • 121. β=2 Pcr= 4143.27 KN Pcr= 4114.44 KN Pcr= 4112.76 KN Pcr= 4112.47 KN 21 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 5
  • 122. β=1 16400 16450 16500 16550 16600 16650 16700 16750 16800 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi Pcr Straus7 n. elementi Pcr (KN) Errore (%) 1 16666.70 1.321 2 16573.10 0.752 3 16475.40 0.158 4 16457.80 0.051 22 E (MPa) b (m) 𝐥 𝟎 (m) I (m4) Pcr (kN) 200000 0.1 1 0.00000833 16449.3 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 6
  • 123. β=1 Pcr= 16666.7 KN Pcr= 16573.1 KN Pcr= 16457.8 KNPcr= 16475.4 KN 23 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 6
  • 124. ΔT = 10°C α = 0.0000115 𝜺 𝑻 = α ∙ΔT = 0.000115 𝝈 𝑻 = 𝐸 ∙ 𝜀 𝑇 = 23 Mpa 𝑵 𝑻 = 𝐴 ∙ σ 𝑇 =230 kN Effetto della temperatura ● Caratteristiche della sezione ▪ B=H=0.1 𝑚 ▪ A = 𝐵2 = 0.01 𝑚2 ▪ I = 𝐵4 12 = 0.00000833 𝑚4 24 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 125. Pcr Straus7 n. elementi λ Pcr (kN) 1 86.95 19998.5 2 72.05 16571.5 3 71.63 16474.9 4 71.55 16456.5 β=1 25 15000 16000 17000 18000 19000 20000 21000 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 1
  • 126. β=2 4110 4115 4120 4125 4130 4135 4140 4145 1 2 3 4 Pcr(KN) N° elementi Pcr Straus7 n. elementi λ Pcr (KN) 1 18.01 4142.3 2 17.88 4112.4 3 17.88 4112.4 4 17.88 4112.4 26 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 2
  • 127. β=2 Pcr Straus7 n. elementi λ Pcr (KN) 1 217.39 49999.7 2 150.06 34513.8 3 147.20 33856.0 4 146.61 33720.3 30000 32000 34000 36000 38000 40000 42000 44000 46000 48000 50000 1 2 3 4 Pcr(KN) N° elementi 27 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi • Caso 3
  • 128. β=0.5 Pcr Straus7 n. elementi λ Pcr (kN) 1 - - 2 289.95 66688.5 3 292.34 67238.2 4 288.22 66290.6 28 65500 66000 66500 67000 67500 68000 1 2 3 4 Pcr(KN) N° elementi • Caso 4 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 129. β=2 Pcr Straus7 n. elementi λ Pcr (kN) 1 18.01 4142.3 2 17.88 4112.4 3 17.88 4112.4 4 17.88 4112.4 4110 4115 4120 4125 4130 4135 4140 4145 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi 29 • Caso 5 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 130. β=2 Pcr Straus7 n. elementi λ Pcr (kN) 1 72.46 16665.8 2 72.05 16571.5 3 71.63 16474.9 4 71.55 16456.5 16400 16450 16500 16550 16600 16650 16700 1 2 3 4 Pcr(kN) N° elementi 30 • Caso 6 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 131. 31 Colonna soggetta ad un incremento di temperatura Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 132. 32 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi ULTERIORI ASPETTI SULL’INSTABILITÀ DELLE STRUTTURE
  • 133. ELEMENTI INTELAIATI CARICHI CRITICI EULERIANI CARATTERISTICHE GEOMETRICHE H = 4 m L = 6 m Traverso IPE 500 Colonna HEA 200 CARATTERISTICHE MECCANICHE 𝐽𝐼𝑃𝐸 500 = 0.000482 𝑚4 𝐽 𝐻𝐸𝐴 200 = 0.0000369 𝑚4 𝑘 = 𝐽 𝑇 𝐽 𝐶 ∙ ℎ 𝑙 = 8.7 33 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 134. 34 𝑃𝑐𝑟 = 415.7 𝑘𝑁 Analogia con caso colonna in cui 𝐹 = 2 𝑘𝑁 e momento di inerzia della colonna 𝐼 𝑥=2 ∙ 𝐼𝑡𝑒𝑙𝑎𝑖𝑜 ELEMENTI INTELAIATI CARICHI CRITICI EULERIANI 𝑃𝑐𝑟 = 415.02 𝑘𝑁 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 135. 35 ELEMENTI INTELAIATI CARICHI CRITICI EULERIANI I carichi critici corrispondenti a deformate simmetriche hanno interesse solo se lo sbandamento laterale risulta impedito. Questo impedimento può essere fornito da un sistema di controventature nel piano del telaio. (L. Corradi Dell’Acqua (1978), Instabilità delle strutture, Milano, CLUP). Si analizza il caso di un telaio controventato con un profilo tubolare in acciaio e si studia l’andamento della deformata al variare del diametro. D(m) Pcr (KN) 0.01 3229.63 0.015 4181.64 0.02 4607.36 0.025 4791.75 0.03 4886.35 0.035 4942.47 0.04 4979.28 0.045 5005.18 0.05 5024.35 Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 136. 36 ELEMENTI INTELAIATI CARICHI CRITICI EULERIANI 1500 1700 1900 2100 2300 2500 2700 2900 3100 3300 3500 0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06Pcr(kN) D (m) Instabilità controvento Controventi poco rigidi (diametro piccolo) fanno sì che il carico critico corrisponda ad una deformata antisimmetrica. Aumentando il diametro e quindi la rigidezza, il fenomeno di instabilità si verifica per una deformata critica simmetrica, come se lo sbandamento laterale fosse impedito da un vincolo rigido (k=∞). (L. Corradi Dell’Acqua (1978), Instabilità delle strutture, Milano, CLUP). Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 137. 37 VARIAZIONE DELLA FREQUENZA CON IL CARICO P (-𝝎 𝟐 𝑴 + 𝑲 𝑬 + 𝑲 𝑮) ∙ 𝒖 = 𝟎 La matrice di rigidezza geometrica dipende dal carico 𝐾 = 𝐾 𝐸 + 𝐾 𝐺 𝐾 ∙ 𝑢 = 𝐹 L’effetto di un carico di compressione riduce la matrice di rigidezza per effetto di 𝑲 𝑮. 𝝎 diminuisce quando P negativo (compressione). IPE200 L 4 m I11 0.000019430 𝑚4 I22 0.000001420 𝑚4 E 200000000 kPa A 0.00285 𝑚2 Pcre 43.796369kN PcrStraus7 43.7765 kN f0 3.906 Hz SCELTA DEL MODELLO Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 138. 38 VARIAZIONE DELLA FREQUENZA CON IL CARICO P P/Pcr P (kN) f (Hz) f/f0 0.2 8.76 4.25 1.09 0 0.00 3.91 1.00 -0.2 -8.76 3.52 0.90 -0.4 -17.52 3.07 0.79 -0.6 -26.28 2.53 0.65 -0.8 -35.04 1.80 0.46 -1 -43.80 0.00 0.00 La valutazione della frequenza può essere utilizzata per prevedere/stimare il carico critico. 0.00 0.05 0.10 0.15 0.20 0.25 0.30 -0.20 -0.15 -0.10 -0.05 0.00 0.05 θ2=ω2*ρ*A*L4/EI μ=PL2/EI Variazione della frequenza con il carico P Trazione Compressione BUCKLING Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2018/2019 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 139. 39 INDIVIDUAZIONE DELL’INCENDIO DI PROGETTO INCENDIO LEGGE LINEARE t(s) T(°C) 0.00 0.00 1.00 1.00 2.00 2.00 3.00 3.00 4.00 4.00 5.00 5.00 6.00 6.00 7.00 7.00 8.00 8.00 9.00 9.00 10.00 10.00 … … 497.00 497.00 498.00 498.00 499.00 499.00 500.00 500.00 È stato scelto di implementare una legge di tipo lineare 0 100 200 300 400 500 600 0 100 200 300 400 500 600 T(°C) t(s) INCENDIO Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 140. 40 INDIVIDUAZIONE DELL’INCENDIO DI PROGETTO Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 141. 41 TABELLA E vs FACTOR E T(°C) Factor 20 1.00 100 1.00 200 0.90 300 0.80 400 0.70 500 0.60 600 0.31 700 0.13 800 0.09 900 0.07 1000 0.05 1100 0.0225 1200 0 0.00 0.20 0.40 0.60 0.80 1.00 1.20 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 Factor T(°C) Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 142. 42 TABELLA E vs FACTOR Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 143. 43 TABELLA fy vs FACTOR fy T(°C) Factor 20 1.00 100 1.00 200 1.00 300 1.00 400 1.00 500 0.78 600 0.47 700 0.23 800 0.11 900 0.06 1000 0.04 1100 0.02 1200 0 0.00 0.20 0.40 0.60 0.80 1.00 1.20 0 500 1000 1500 Factor T(°C) Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 144. 44 TABELLA fy vs FACTOR Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 145. 45 • Caso IPE 200 Ny (T) Pcr E(T) T t E fy kN kN kPa °C s T (°C) Factor Δ T (°C) Factor Δ 669.75 175.1855 200000000 0 0 20 1 20 1 669.75 175.1855 200000000 25 1 100 1 100 1 669.75 175.1855 200000000 50 2 200 0.9 0.025 200 1 669.75 175.1855 200000000 75 3 300 0.8 0.025 300 1 669.75 175.1855 200000000 100 4 400 0.7 0.025 400 1 669.75 170.8058 195000000 125 5 500 0.6 0.025 500 0.78 0.055 669.75 166.4262 190000000 150 6 600 0.31 0.0725 600 0.47 0.0775 669.75 162.0466 185000000 175 7 700 0.13 0.045 700 0.23 0.06 669.75 157.6669 180000000 200 8 800 0.09 0.01 800 0.11 0.03 669.75 153.2873 175000000 225 9 900 0.0675 0.005625 900 0.06 0.0125 669.75 148.9077 170000000 250 10 1000 0.045 0.005625 1000 0.04 0.005 669.75 144.528 165000000 275 11 1100 0.0225 0.005625 1100 0.02 0.005 669.75 140.1484 160000000 300 12 1200 0 0.005625 1200 0 0.005 669.75 135.7687 155000000 325 13 669.75 131.3891 150000000 350 14 669.75 127.0095 145000000 375 15 669.75 122.6298 140000000 400 16 632.9138 118.2502 135000000 425 17 596.0775 113.8706 130000000 450 18 559.2413 109.4909 125000000 475 19 522.405 105.1113 120000000 500 20 470.4994 100.7316 115000000 525 21 418.5938 96.35201 110000000 550 22 366.6881 91.97238 105000000 575 23 314.7825 54.3075 62000000 600 24 274.5975 49.92786 57000000 625 25 234.4125 45.54822 52000000 650 26 194.2275 41.16859 47000000 675 27 … … … … … 36.83625 10.8396 12375000 925 37 … … … … … 3.34875 0.985418 1125000 1175 47 Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 146. 46 0 100 200 300 400 500 600 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 R,Ny,Pcr[kN] T [°C] Pcr N R 2 elem R 2 elem_IMP 0.01g R 8 elem R 8 elem_IMP 0.01g Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Risultati delle analisi Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 147. 47 Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 148. 48 Colonna soggetta ad un incremento di temperatura SCELTA DEL MODELLO IPE 400 L 4 m I11 0.0002313 m4 I22 0.0000132 m4 E 200000000 kPa Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 149. 49 • Caso IPE 400 Ny (T) Pcr E(T) T t E fy kN kN kPa °C s T (°C) Factor Δ T (°C) Factor Δ 1985.75 1626.017 200000000 0 0 1985.75 1626.017 200000000 25 1 20 1 0.025 20 1 1985.75 1626.017 200000000 50 2 100 1 100 1 1985.75 1626.017 200000000 75 3 200 0.9 0.025 200 1 1985.75 1626.017 200000000 100 4 300 0.8 300 1 1985.75 1626.017 200000000 125 5 400 0.7 400 1 1985.75 1626.017 200000000 150 6 500 0.6 0.0725 500 0.78 0.055 1985.75 1626.017 200000000 175 7 600 0.31 600 0.47 0.0775 1985.75 1463.416 180000000 200 8 700 0.13 0.045 700 0.23 0.06 1985.75 1422.765 175000000 225 9 800 0.09 800 0.11 0.03 1985.75 1382.115 170000000 250 10 900 0.0675 0.01 900 0.06 0.0125 1985.75 1341.464 165000000 275 11 1000 0.045 0.005625 1000 0.04 0.005 1985.75 1300.814 160000000 300 12 1100 0.0225 0.005625 1100 0.02 0.005 1985.75 1260.163 155000000 325 13 1200 0 0.005625 1200 0 0.005 … … … … … 9.92875 9.146347 1125000 1175 47 Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 150. 50 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 0 200 400 600 800 1000 1200 Pcr,Ny,R(kN) T(°C) Pcr Ny R 2 elem R 2 elem_IMP 0.1g R 8 elem R 8 elem_IMP 0.1g Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Risultati delle analisi Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 151. 51 Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 152. 52 Colonna soggetta ad un incremento di temperatura SCELTA DEL MODELLO IPE 500 L 4 m I11 0.0004820 m4 I22 0.0000214 m4 E 200000000 kPa Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 153. 53 • Caso IPE 500 Ny (T) Pcr E(T) T t E fy kN kN kPa °C s T (°C) Factor Δ T (°C) Factor Δ 2726.00 2642.587 200000000 0 0 2726.00 2642.587 200000000 25 1 20 1 0.025 20 1 2726.00 2642.587 200000000 50 2 100 1 100 1 2726.00 2642.587 200000000 75 3 200 0.9 0.025 200 1 2726.00 2642.587 200000000 100 4 300 0.8 300 1 2726.00 2642.587 200000000 125 5 400 0.7 400 1 2726.00 2642.587 200000000 150 6 500 0.6 0.0725 500 0.78 0.055 2726.00 2642.587 200000000 175 7 600 0.31 600 0.47 0.0775 2726.00 2378.328 180000000 200 8 700 0.13 0.045 700 0.23 0.06 2726.00 2312.263 175000000 225 9 800 0.09 800 0.11 0.03 2726.00 2246.199 170000000 250 10 900 0.07 0.01 900 0.06 0.0125 2726.00 2180.134 165000000 275 11 1000 0.045 0.006 1000 0.04 0.005 2726.00 2114.069 160000000 300 12 1100 0.0225 0.006 1100 0.02 0.005 2726.00 2048.005 155000000 325 13 1200 0 0.006 1200 0 0.005 … … … … … 13.63 14.86455 1125000 1175 47 Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 154. 54 -500 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 0 200 400 600 800 1000 1200 Pcr,Ny,R(kN) T(°C) Pcr Ny R 2 elem R 2 elem_IMP 0.1g R 8 elem R 8 elem_IMP 0.1g Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Risultati delle analisi Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 155. 55 Esempio di analisi non lineare (NLG-NLM) su una colonna incastrata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 156. 56 Esempio applicativo: trave appoggiata 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 500 1000 T(°C) t (s) Modellazione E 𝝈 𝒚 NLG NLM 1 E(T) COST SI SI 2 E(T) COST NO SI 3 E(T) σy(T) SI SI 4 E(T) σy(T) NO SI -0.30 -0.25 -0.20 -0.15 -0.10 -0.05 0.00 0.05 0.10 0 200 400 600 800 1000DX(m) T (°C) DX_Mod.1 DX_Mod.2 DX_Mod.3 DX_Mod.4 BOWING EFFECTAlla temperatura di circa 470°C si verifica il cosiddetto runway Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 157. 57 -0.30 -0.25 -0.20 -0.15 -0.10 -0.05 0.00 0.05 0.10 0 200 400 600 800 1000 DX(m) T (°C) DX_Mod.1 DX_Mod.2 DX_Mod.3 DX_Mod.4 La trave dopo una prima espansione dovuta alla dilatazione termica si accorcia a causa della perdita di resistenza dovuta al degrado del materiale. -0.60 -0.50 -0.40 -0.30 -0.20 -0.10 0.00 0 200 400 600 800 1000 DY(m) T (°C) DY_Mod.1 DY_Mod.2 DY_Mod.3 DY_Mod.4 T = 100 °C T = 740 °C Esempio applicativo: trave appoggiata BOWING EFFECT Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 158. 58 BOWING EFFECT Esempio applicativo: trave appoggiata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 159. 59 Esempio applicativo: trave incernierata Modellazione Sezione E 𝝈 𝒚 NLG NLM 1 IPE 100 E(T) σy(T) NO SI 2 IPE 100 E(T) σy(T) SI SI 3 IPE 200 E(T) σy(T) NO SI 4 IPE 200 E(T) σy(T) SI SI 5 IPE 400 E(T) σy(T) NO SI 6 IPE 400 E(T) σy(T) SI SI -800 -600 -400 -200 0 200 400 600 0 200 400 600 800 1000 FX(kN) T(°C) IPE100_Mod.1 IPE100_Mod.2 IPE200_Mod.3 IPE200_Mod.4 IPE400_Mod.5 IPE400_Mod.6 In una prima fase, date le dilatazioni termiche impedite dal vincolo di cerniera, la reazione del nodo di estremità è di compressione, dopodiché a causa del degrado del materiale cambia segno risultando di trazione: la trave si comporta come una catenaria. Lo sviluppo 2D dell’effetto catenaria è l’effetto membrana. Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 160. 60 THERMAL BUCKLING COMPRESSIONE Thermal buckling 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 0 200 400 600 800 1000 1200 Fattorediriduzione T(°C) Modulo di rigidezza E Tensione di snervamento fy Esempio applicativo: trave incernierata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 161. 61 THERMAL BUCKLING TRAZIONE Rottura delle connessioni Esempio applicativo: trave incernierata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 162. 62 THERMAL BUCKLING 𝐏𝐜𝐫𝐒 = 𝛑 𝟐 𝐄𝐭 𝐈 𝐥 𝟎 𝟐 𝐏𝐜𝐫𝐄 = 𝛑 𝟐 𝐄𝐈 𝐥 𝟎 𝟐 Teoria di Shanley Teoria di Eulero Nelle analisi di strutture soggette al fuoco bisogna prestare attenzione alla valutazione del carico critico. Esempio applicativo: trave incernierata Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 163. 63 Teoria di Shanley Beam 1 Beam 2 Shell element L=14 m B= 1 m Beam element L = 0.1 m H = 0.25 m A = 0.01 m2 Imperfections ∆ 𝟎𝟏= 0.001 m ∆ 𝟎𝟐= 0.05 m Nominal load 𝐏𝟎= 15000 kN Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 164. 64 Constitutive Model a) Linear elastic; b) Nonlinear elastic (fictitious); c) Nonlinear elastic; d) Elastoplastic. a) b) c) d) εy = 0.001 σy = 210 MPa E = 210000 MPa Et = 100000 MPa Teoria di Shanley Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 165. 65 Constant temperatures are applied to the deformable elements, respectively: • 200 ° C • 500 ° C • 600 ° C • 800 ° C Beam 1 Beam 2 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 0 200 400 600 800 1000 1200 Reductionfactor T (°C) E reduction factor fy reduction factor Teoria di Shanley Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 166. 66 0 5 10 15 20 25 30 35 40 0.00 0.20 0.40 0.60 0.80 1.00 Loadstep d (m) Dark colours = Elastoplastic Light colours = Nonlinear elastic Teoria di Shanley Results Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 167. 67 NO SWAY: Collasso favorevole Analisi di capannoni industriali Il confinamento del collasso è prerogativa essenziale nelle prestazioni di una struttura SWAY: Collasso sfavorevole Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 168. 68 Modello Analisi di capannoni industriali Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 169. 69 -0.50 0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 0 200 400 600 800 1000 DX_NODOA(m) T (°C) -9.00 -8.00 -7.00 -6.00 -5.00 -4.00 -3.00 -2.00 -1.00 0.00 1.00 0 200 400 600 800 1000 DY_NODOB(m) T (°C) Point contact NO Point contact SWAY NO SWAY SWAY NO SWAY Analisi di capannoni industriali Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 170. 70 UN ESEMPIO REALE Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 171. 71 The Cardington Fire Tests were a series of large-scale fire tests conducted in real structures at the BRE Cardington facility near Cardington, Bedfordshire, England, during the mid 1990s Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 172. 72 • Provide data in order to verify computational models subject to fire; • Demonstrate the behavior of real structures to fire; • Provide the basis for the preparation of a more rational design methodology for steel structures subject to fire. The objectives of this research can be summarized as follows: Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 173. 73 • 8 storey • Overall height 33m • 9 m bays along the elevation • 9x6x9 m bays across the gables • 45x21 m floor area Real structure Numerical model Applied loads 2.5 kN/m2 on all floor 7.5 kN/m2 on 8th floor Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 174. 74 Beams Columns Bracings ELEMENT SECTION GRADE Secondary beam (9m) UB 305×165×40 43 Primary beam (9m) UB 610×229×101 43 Primary beam (6m) UB 356×171×51 50 Edge beam (9m) UB 305×165×40 50 SECTION GRADE LOCATION UC 305×305×198 43 Ground floor to 2nd floor UC 305×305×137 43 2nd floor to 5th floor UC 254×254×89 43 5th floor to 8th floor SECTION GRADE 305×165×40 43 Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 175. 75 Beam to column Beam to beam Real joints Model Spring stiffness Semirigid joint Flexible joint k = 1 k = 0.4 𝐤 = 𝟐𝐄𝐈 𝐋 𝐊 https://www.promozioneacciaio.it/UserFiles/File/pdf/quaderni- progettazione/quaderni-progettazione-strutturale-04.pdf Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 176. 76 Composite slab PMF Com Floor 70 Overall height = 130mm Simplified slab Concrete height = 120 mm Steel decking + reinforcement mesh = 1.5 mm Equivalent height ෨h = 3 12I b = 115.9 mm ~ 120 mm Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 177. 77 • The yield stress of steel is 275 Mpa for Grade 43 (S275) and 355 Mpa for Grade 50 (S355); • Slab material’s behaviour are considered isotropic and uniaxial; • Constant thickness is assumed for the slab; • Deterioration of the mechanical characteristics of the concrete with the temperature considering a resistance criterion Drucker Prager with average parameters: - c = 0.2 Mpa - φ = 32.5° • Recorded test temperature are used in the analisys and applied to the nodes. Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 178. 78 Fire Test Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 179. 79 TEST SPONSOR DESCRIPTION AREA FLOOR 1 BS/ECSC Restrained beam 24 7 2 BS/ECSC Plane frame 53 4 3 BS/ECSC 1° corner 76 2 4 BS/ECSC Large compartment (office) 136 2 5 BRE 2° corner 56 3 6 BRE Large compartment 340 3 Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 180. 80 Test 1 – Restrained beam 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 0 500 1000 T(°C) t (min) Applied temperature Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 181. 81 0 200 400 600 800 1000 0 50 100 150 200 T(°C) t (min) 0 50 100 150 200 250 300 0 50 100 150 200 Verticaldeflection(mm) t(min) Measured displacements Elastic linear Elastic-plastic Drucker Prager Nonlinear elastic Max Stress -30 -20 -10 0 10 -0.005 -0.003 -0.001 0.001 σ(MPa) ε Max Stress Drucker Prager criterion Measured point Test 1 – Numerical results (1) Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 182. 82 0 200 400 600 800 1000 0 50 100 150 200 T(°C) t (min) Plane Building 0 50 100 150 200 250 300 0 50 100 150 200 Verticaldisplacementmidspan(mm) t(min) Measured displacements Plane - Semirigid joints Plane - Rigid joints Plane - Flexible joints Building - Semirigid joints Building - Rigid joints Building - Flexible joints Cardington’s multi-storey framed building Test 1 – Numerical results (2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 183. 83 Cardington’s multi-storey framed building INSTABILITA’ LOCALE FLANGIA INFERIORE ROTTURA COLLEGAMENTO BULLONATO Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 184. 84 Test 2 – Plane Frame Applied temperature 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 50 100 150 200 T(°C) t (min) Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 185. 85 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 50 100 150 200 T(°C) t (min) Test 2 – Numerical results 0 50 100 150 200 250 300 350 0 50 100 150 200 Verticaldeflection(mm) t(min) Measured displacements Flexible joints Semirigid joints Rigid joints LOCAL BUCKLING Model not capable to catch it Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 186. 86 Test 3 – First corner Applied temperature 0 200 400 600 800 1000 0 500 1000 T(°C) t (min) Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 187. 87 0 100 200 300 400 500 600 700 800 0 50 100 150 200 Verticaldeflection(mm) t (min) Measured displacements Rigid joints Semirigid joints Flexible joints 0 200 400 600 800 1000 0 50 100 150 200 T(°C) t (min) Measured point Cardington’s multi-storey framed building Test 3 – Numerical results Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 188. 88 Test 3 -Twisting of external beam Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 189. 89 0 200 400 600 800 1000 1200 0 50 100 150 200 250 300 350 400 T(°C) t (min) Applied temperature 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 0 50 100 150 200 250 300 350 400 T(°C) t (min) 2 1 Cardington’s multi-storey framed building Test 4 – Office large compartment Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 190. 90 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 0 20 40 60 80 100 VerticaldeflectionA(mm) t (min) Measured displacements Rigid joints (1) Semirigid joints (1) Flexible joints (1) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 0 20 40 60 80 100 VerticaldeflectionA(mm) t (min) Measured displacements Rigid joints (2) Semirigid joints (2) Flexible joints (2) 0 200 400 600 800 1000 1200 0 50 100 150 200 250 300 350 400 T(°C) t (min) 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 0 50 100 150 200 250 300 350 400 T(°C) t (min) 2 1 Cardington’s multi-storey framed building Test 4 – Numerical results (1) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 191. 91 0 100 200 300 400 500 600 700 0 20 40 60 80 100 VerticaldeflectionB(mm) t (min) Measured displacements Rigid joints (1) Semirigid joints (1) Flexible joints (1) 0 200 400 600 800 1000 1200 0 50 100 150 200 250 300 350 400 T(°C) t (min) 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 0 50 100 150 200 250 300 350 400 T(°C) t (min) 2 0 100 200 300 400 500 600 700 0 20 40 60 80 100 VerticaldeflectionB(mm) t (min) Measured displacements Rigid joints (2) Semirigid joints (2) Flexible joints (2) 1 Cardington’s multi-storey framed building Test 3 – Numerical results (2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 192. 92 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 0 20 40 60 80 100 VerticaldeflectionC(mm) t (min) Measured displacements Rigid joints (1) Semirigid joints (1) Flexible joints (1) 0 200 400 600 800 1000 1200 0 50 100 150 200 250 300 350 400 T(°C) t (min) 1 0 100 200 300 400 500 600 700 0 20 40 60 80 100 VerticaldeflectionC(mm) t (min) Measured displacements Rigid joints (2) Semirigid joints (2) Flexible joints (2) 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 0 50 100 150 200 250 300 350 400 T(°C) t (min) 2 Cardington’s multi-storey framed building Test 3 – Numerical results (3) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 193. 93 Test 5 – 2nd Corner Applied temperature 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 50 100 150 T(°C) t (min) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 50 100 150 T(°C) t (min) 1 2 Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 194. 94 0 100 200 300 400 500 600 700 0 50 100 150 Verticaldeflection(mm) t (min) Measured displacements Semirigid joints (1) Rigid joints (1) Flexible joints (1) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 50 100 150 T(°C) t (min) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 50 100 150 T(°C) t (min) 1 2 0 50 100 150 200 250 300 350 0 50 100 150 Verticaldeflection(mm) t (min) Measured displacements Semirigid joints (2) Rigid joints (2) Flexible joints (2) Cardington’s multi-storey framed building Test 5 – Numerical results (1) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 195. 95 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 50 100 150 T(°C) t (min) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 0 50 100 150 T(°C) t (min) 1 2 Measured point 0 100 200 300 400 500 600 700 0 50 100 150 Verticaldeflection(mm) t (min) Measured displacements Semirigid joints (1) Rigid joints (1) Flexible joints (1) Semirigid joints (2) Rigid joints (2) Flexible joints (2) Wang, 2000 Bailey, 1998 Cardington’s multi-storey framed building Test 5 – Numerical results (2) Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 196. 96 Test 6 – Large compartment Applied temperature 0 100 200 300 400 500 600 700 800 0 50 100 150 T(°C) t (min) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 0 50 100 150 T(°C) t (min) 1 2 Cardington’s multi-storey framed building Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 197. 97 Applied temperature 0 100 200 300 400 500 600 700 800 0 20 40 60 80 100 120 140 160 Verticaldeflection(mm) t (min) Measured displacements Semirigid joints (1) Rigid joints (1) Flexible joints (1) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 0 20 40 60 80 100 120 140 160 T(°C) t (min) 0 100 200 300 400 500 600 700 800 0 20 40 60 80 100 120 140 160 T(°C) t (min) 1 2 0 100 200 300 400 500 600 700 0 20 40 60 80 100 120 140 160 Verticaldeflection(mm) t (min) Measured displacements Semirigid joints (2) Rigid joints (2) Flexible joints (2) Cardington’s multi-storey framed building Test 6 – Numerical results Corso di Progettazione Strutturale Antincendio A.A. 2019/2020 Prof. Ing. Franco Bontempi
  • 198. Ing. Alessandra Aguinagalde alessandra.aguinagalde@uniroma1.it CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO A.A. 2019/2020 16 Novembre 2019 Analisi strutturale in caso di incendio Docente: Prof. Ing. Franco Bontempi 98