SlideShare a Scribd company logo
1 of 45
CENERENTOLE DEL MONDO 
Classi terze Scuola Primaria di Roveredo in Piano A.S. 
2013/2014
Василиса Прекрасная 
Vassilissa la bella Russia
Titolo Vassilissa la bella 
Provenienza Russia 
Tempo C’era una volta 
Luogo Una città imprecisata della Russia 
Protagonista Vassilissa 
Antagonisti Matrigna; due sorellastre 
Aiutanti Baba-Jaga 
Altri 
personaggi 
Mamma di Vassilissa; papà di Vassilissa (mercante); 
vecchia signora; sarti dello Zar 
Oggetto 
magico 
Bambolina 
Note In questa fiaba c’è una bambolina che aiuta Vassilissa 
a sopportare i maltrattamenti delle sorelle. Al posto 
della fata c’è Baba-Jaga e al posto del Principe, lo 
Zar
C'era una volta un mercante, 
che aveva una bellissima 
figlia di nome Vassilissa. Sua 
moglie morì quando la 
piccola aveva otto anni, ma 
prima di morire la mamma 
chiamò la bambina, tirò fuori 
da sotto le coperte una 
bambolina con stivaletti 
rossi, grembiulino bianco e 
gonna nera e disse a 
Vassilissa: “Prendi questa 
bambola, conservala con 
cura, non mostrarla a 
nessuno e nutrila quando ha 
fame. Se ti troverai in 
difficoltà, chiedile aiuto: ti 
dirà che cosa fare.”
Dopo un po’ di tempo 
il papà di Vassilissa si 
risposò, con una 
donna anch’essa 
vedova e con due 
figlie. La matrigna e le 
sorellastre erano 
invidiose della 
bellezza di Vassilissa, 
la tormentavano di 
continuo e si facevano 
servire da lei tutto il 
tempo. Ma la piccola 
sopportava tutto 
senza mai lagnarsi. 
La matrigna e le sue figlie non sapevano che Vassilissa aveva la bambolina che 
l’aiutava. 
La sera, quando tutti dormivano, la giovinetta si sedeva nel suo angolino a dar da 
mangiare alla fedele bambola e si sfogava con lei delle sue disgrazie. La bambola 
mangiava, poi consolava Vassilissa e faceva tutto il lavoro al suo posto.
Un giorno il 
mercante partì per 
un lungo viaggio e 
la matrigna se andò 
ad abitare in una 
casa ai margini della 
foresta in cui viveva 
Baba-Yaga, la 
vecchia strega. Le 
ragazze passavano 
le serate a cucire e 
filare. 
Una sera una delle figlie, come la madre le aveva ordinato, spense la candela 
con una pinza e disse: “Che disgrazia! Non abbiamo ancora finito il lavoro e ora 
siamo al buio. Vassilissa, devi andare a chiedere il fuoco a Baba-Yaga!”. 
Vassilissa, cacciata fuori di casa, si mise in tasca la bambola e si addentrò nella 
foresta.
Quando giunse alla capanna 
di Baba-Yaga, la ragazza disse 
timidamente: “Sono io, 
signora nonna, le mie 
sorellastre mi hanno 
mandata a cercare legna per 
riaccendere il fuoco”. 
“Resterai qui per servirmi”, 
rispose Baba-Yaga, “Se farai 
un buon lavoro ti darò quel 
che cerchi”. Con l’aiuto della 
sua bambola, Vassilissa riuscì 
a svolgere tutti i lavori che la 
strega le aveva assegnato; 
così Baba-Yaga le diede un 
teschio con gli occhi ardenti: 
“Ecco il fuoco per le figlie 
della tua matrigna”. Vassilissa 
se andò correndo.
Quando arrivò a 
casa, la trovò al 
buio. La matrigna 
e le sorellastre la 
accolsero a 
braccia aperte: da 
quando era 
andata nella 
foresta, infatti, 
non avevano più 
potuto accendere 
il fuoco. 
Quando arrivò a casa, la trovò al buio. La matrigna e le sorellastre 
la accolsero a braccia aperte: da quando era andata nella foresta, 
infatti, non avevano più potuto accendere il fuoco. Ma quando 
Vassilissa portò dentro il teschio, gli occhi ardenti si fissarono sulla 
matrigna e sulle sue figlie, riducendole in cenere.
Al mattino Vassilissa se ne andò 
in città, dove una vecchia signora 
l’ospitò nell’attesa che ritornasse 
il padre. Un giorno la vecchia 
portò del lino a Vassilissa, che lo 
filò e poi, sempre con l’aiuto della 
bambola, si mise a tesserlo. Alla 
fine ne ricavò un così bel tessuto 
che la vecchia pensò di donarlo 
allo Zar. Lo Zar diede la stoffa ai 
suoi sarti, affinché ne facessero 
delle camicie, ma nessun sarto 
osò toccare una tela così bella, 
per paura di rovinarla. Lo Zar 
allora tornò dalla vecchia e le 
disse: “Chi ha tessuto la tela, 
deve anche cucirmi le camicie!”.
Vassilissa si mise a 
cucire e le camicie 
furono pronte in un 
battibaleno. Mentre 
la vecchia le portava 
allo Zar, la ragazza si 
lavò, si pettinò e si 
vestì elegantemente. 
Poco dopo arrivò un 
messo dello Zar che 
disse: “Dov’è 
quest’abile tessitrice? 
Sua Maestà lo Zar 
vuole ricompensarla 
di persona!”. 
Vassilissa si recò al palazzo e quando entrò lo Zar, vedendola, se ne innamorò a 
prima vista. Prese per mano Vassilissa la bella, la fece sedere al suo fianco e si 
celebrarono subito le nozze. Ben presto il padre di Vassilissa tornò dal suo viaggio: 
fu molto felice della fortuna capitata alla figlia ed andò a vivere con lei assieme 
alla vecchia signora. E per tutta la vita Vassilissa portò con sé, nella sua tasca, la 
sua fedele bambola.
Vassilissa la bella 
in russo
叶娴 
YE XIAN Cina
Titolo 
Ye Xian 
Provenienza Cina 
Tempo Imprecisato 
Luogo Casa di Ye Xian; paese 
Protagonisti Ye Xian; re Tuo Han 
Antagonisti Matrigna; sorellastra 
Aiutanti Pesce dalle pinne rosse e dagli occhi d’oro; spirito 
della madre 
Altri personaggi Padre di Ye Xian (sapiente) e madre di Ye Xian 
(prima moglie); commercianti 
Oggetto magico Nessuno 
Note La mamma di Ye Xian dopo la morte diventa un 
pesce. 
Per andare alla festa Ye Xian indossa un mantello di 
piume dell’uccello Martin Pescatore.
Ye Xian era la figlia di 
un sapiente che aveva 
due mogli. Quando la 
madre ed il padre 
morirono, Ye Xian fu 
costretta a diventare 
serva dell'altra moglie 
del padre e della figlia 
di lei. 
La vita di Ye Xian era molto faticosa, ma un giorno la ragazza fece 
amicizia con un bellissimo pesce dalle pinne rosse e gli occhi d’oro 
che viveva nello stagno, e divenne più felice: il pesce era la 
reincarnazione della madre, che da allora si prese cura di lei.
Arrabbiata per il fatto che Ye Xian avesse trovato la felicità, la 
matrigna uccise il pesce e lo servì per pranzo a sé e alla figlia.
Ye Xian era disperata, ma lo spirito della madre ritornò e le 
disse di seppellire le lische del pesce dentro vasi di 
ceramica posti ad ogni angolo del suo letto.
Nei giorni successivi ebbe luogo la 
festa locale di primavera. La 
matrigna di Ye Xian obbligò la 
figliastra a restare a casa. Dopo che 
la matrigna e la sorellastra partirono 
per la festa, Ye Xian fu visitata 
ancora dallo spirito di sua madre, 
che le disse di disseppellire i vasi che 
contenevano le ossa del pesce. Fatto 
questo Ye Xian trovò vestiti 
bellissimi, un mantello di piume di 
Martin Pescatore, dei gioielli e un 
paio di sandali dorati per andare alla 
festa. Ye Xian indossò i vestiti e si 
recò a piedi alla festa. Si divertì 
molto, ma a un certo punto, per non 
essere riconosciuta dalla matrigna, 
fuggì via, dimenticando un sandalo 
dorato. Quando arrivò a casa, 
nascose di nuovo i vestiti nel vasi 
vicino al letto.
Il sandalo dorato fu trovato e 
scambiato da vari commercianti, 
fino a che non giunse nelle mani 
del re Tuo Han. Affascinato da un 
sandalo così piccolo, il re disse che 
colei che fosse riuscita a calzare il 
sandalo sarebbe diventata sua 
sposa. 
Il sandalo fu portato infine alla casa 
di Ye Xian, e solo la ragazza riuscì a 
calzarlo. Ye Xian dimostrò allora la 
verità, indossando i vestiti che 
aveva alla festa insieme all’altro 
sandalo dorato e il re, affascinato 
dalla sua bellezza, la sposò.
YE XIAN 
IN CINESE
وحوافر من الذهب 
GLI ZOCCOLI D'ORO Iraq
Titolo Gli zoccoli d’oro 
Provenienza Iraq 
Tempo Imprecisato 
Luogo Un villaggio lungo il fiume 
Protagonisti Salima; principe 
Antagonisti Amira (sorellastra) e matrigna 
Aiutanti Pesciolino rosso; pappagallo 
Altri personaggi Papà di Salima (pescatore); regina 
Oggetto magico Nessuno 
Note Per andare alla festa le ragazze si truccano con 
l’henné.
In un villaggio lungo il 
fiume viveva un 
pescatore, vedovo, con 
la sua figlioletta di 
nome Salima. Un giorno 
il pescatore si risposò 
con la sua vicina di casa, 
anch'essa vedova e con 
una figlia, di nome 
Amira; ma le cose 
andarono subito male 
per Salima. 
La matrigna le faceva fare i lavori più pesanti e più umili, le faceva mangiare gli 
avanzi della tavola e indossare i vestiti lisi e vecchi che la sorellastra non voleva 
più. Nonostante ciò, Salima era bellissima e aggraziata, mentre Amira era 
magra, sgraziata e impacciata nei movimenti.
Tra i compiti di Salima vi era anche quello di andare al fiume a prendere ogni sera i 
pesci che il padre aveva pescato. Una sera stava portando a casa il cesto con i 
pesci, quando si sentì implorare da un pesciolino rosso: "Lasciami andare, liberami 
e ti sarò amico per sempre". 
Salima lo riportò al 
fiume e il 
pesciolino, prima di 
sparire nell'acqua, 
le disse: "Quando 
avrai bisogno di 
protezione, 
chiamami e io ti 
aiuterò".
Un giorno la regina di quel 
paese diede una grande 
festa sperando che il 
giovane principe trovasse 
una bella ragazza da 
sposare. Tutte le ragazze 
del paese e le loro madri 
furono indaffarate per 
molti giorni per prepararsi 
al meglio: molto henné fu 
consumato in quei giorni 
per farsi più belli i capelli e 
per decorarsi le mani, le 
braccia e i piedi. 
Naturalmente il giorno della festa Salima fu lasciata a casa, mentre Amira con la 
madre salì alla reggia.Tutte le ragazze del paese e le loro madri furono indaffarate 
per molti giorni per prepararsi al meglio: molto henné fu consumato in quei 
giorni per farsi più belli i capelli e per decorarsi le mani, le braccia e i piedi. 
Naturalmente il giorno della festa Salima fu lasciata a casa, mentre Amira con la 
madre salì alla reggia.
La ragazza andò a 
sedersi lungo il 
fiume e cominciò a 
piangere. I suoi 
singhiozzi furono 
uditi dal pesciolino 
che porgendole un 
fagotto la consolò: 
"Vai anche tu alla 
festa, ma ricordati 
di tornare a casa 
prima della tua 
matrigna". 
Salima dentro il fagotto trovò un vestito di seta bellissimo, molti 
veli, un diadema da mettere nei capelli e un paio di zoccoletti 
dorati. Indossò tutto in fretta e corse al palazzo reale. Quando entrò 
tutti la guardarono e il principe passò la serata solo con lei.
Ad un certo punto 
Salima vide la sua 
matrigna dirigersi 
verso l'uscita e 
allora scappò via, 
ma attraversando 
un ponte uno 
zoccoletto andò a 
finire in acqua. 
Non aveva tempo per cercarlo, così corse a casa e si rivestì dei 
suoi soliti panni, nascondendo le ricche vesti.
Il giorno dopo il 
principe, portando il 
suo cavallo a bere al 
ruscello, trovò lo 
zoccoletto d'oro. La 
regina si fece dare lo 
zoccolo e passò di 
casa in casa per far 
provare lo zoccoletto 
a tutte le ragazze del 
paese. Anche la 
matrigna preparò la 
figlia e nascose Salima 
nella dispensa. 
La regina passò e, dopo aver provato inutilmente lo zoccolo ad Amira, stava 
andando via quando un pappagallo le volò sulle spalle dicendole: "Guarda in 
dispensa, guarda in dispensa". Così fece e trovò la bella Salima, a cui subito calzò 
perfettamente lo zoccolo dorato. Il giorno dopo Salima e il principe si sposarono: 
Salima era più bella che mai e lo sposalizio fu così incantevole che tutti lo 
ricordano ancora.
NATIKI SUDAFRICA
Titolo NATIKI 
Provenienza Sudafrica 
Tempo Imprecisato, ma è una notte di luna piena 
Luogo Deserto del Kalahari 
Protagonisti Natiki 
Antagonisti La madre di Natiki e le due sorelle 
Aiutanti Nessuno 
Altri personaggi Giovane cacciatore 
Oggetto magico Nessuno 
Note In Sudafrica per andare ad una festa le donne si spalmano 
il grasso sul corpo, si mettono attorno al collo delle perline 
di guscio di uovo di struzzo, si intercciano fili di perline tra i 
capelli e si legano attorno alle gambe delle orecchie di 
antilope essicate, piene di semi. Cenerentola non perde la 
scarpette.
Kalahary 
Deriva dalla parola Kgalagadi della lingua Tswana e vuol dire 
"la grande sete". E’ un vasto deserto di sabbia rossa, in parte arido e in 
parte semiarido, che si trova nell’Africa Meridionale.
Kraal 
E’ una parola in lingua afrikaans e olandese che indica un recinto per il bestiame 
che si trova all'interno di un villaggio africano, circondato da una palizzata, muro 
di fango, o di recinzioni di altro tipo, approssimativamente di forma circolare. Con 
lo stesso termine si indica anche un tipo di villaggio di alcune popolazioni del 
Sudafrica, formato da capanne disposte attorno allo stesso recinto per il 
bestiame, in maniera circolare.
Veld – prato 
il termine in lingua afrikaans e olandese si riferisce alle 
grandi pianure aperte del Sudafrica, principalmente 
costituite da praterie erbose.
Il tardo sole del Kalahari precipita dietro gli alberi spinosi. I cacciatori 
ritornano dal veld. Al kraal la gente chiacchiera e ride. 
Le due sorelle e la madre di Natiki si spalmano il corpo di grasso. Si 
fanno belle perché quella è la sera del ballo della luna piena.
Il cuore di Natiki 
arde dal desiderio 
di recarsi con loro 
alla grande danza, 
ma quando chiede 
alla madre se può 
andare con lei, la 
madre dice 
soltanto: “Va a 
prendere le capre, 
e fa in modo di 
riportarle qui prima 
che faccia buio. 
Porta anche della 
legna e fai un bel 
fuoco così che le 
bestie selvatiche 
stiano lontane.” 
La madre e le due sorelle trattano Natiki tanto, tanto male. Sono invidiose perché lei è 
molto più bella delle due sorelle maggiori. E temono che un giovane cacciatore possa 
invaghirsi di lei al ballo. E così Natiki sia avvia nel veld.
Quando ritorna al 
kraal con le capre, la 
madre e le sorelle 
sono già andate al 
ballo. Dispone gli aghi 
di porcospino che ha 
appena raccolto sul 
muretto che racchiude 
lo spazio della 
capanna in cui 
preparano da 
mangiare. 
Spezza la legna, la sistema e accende il fuoco. Poi si spalma il grasso sul 
corpo, tanto che la sua pelle sembra rame lucidato. Si spazzola i capelli con 
un ramoscello spinoso e si spalma su viso una mistura gialla di grasso e 
pezzetti di corteccia. Intorno al collo ha delle perline fatte di guscio d’uovo di 
struzzo.
Si intreccia tra i capelli dei fili di 
perline e intorno alle gambe 
lega delle orecchie essiccate di 
antilope piene di semi. In ultimo 
ripone gli aghi di porcospino nel 
suo piccolo marsupio di pelle. La 
luna è già alta quando Natiki si 
avvia lungo il sentiero. Qua e là, 
camminando, infila per terra un 
ago di porcospino. Quando 
giunge in cima alla salita e vede 
il grande falò della danza, 
comincia a sentirsi un po’ 
ansiosa. Cosa diranno la madre 
e le sorelle? Ma poi sente 
l’odore della carne sulla brace e 
i suoi piedi si mettono a saltare, 
mentre le orecchie di antilope le 
accarezzano – shirr shirr – le 
caviglie.
Quando raggiunge il falò, 
dapprincipio se ne sta in 
disparte. Poi scorge la 
madre e le sorelle. Ma loro 
sono impegnate a chiedersi, 
insieme alle altre donne, chi 
sia mai quella ragazza 
giunta alla festa da sola, e 
del tutto sconosciuta. Natiki 
si insinua tra le donne che 
cantano e battono le mani. 
Si unisce al canto. Batte le 
mani e sente i piedi leggeri. 
Un giovane cacciatore le sorride mentre le passa accanto danzando. I suoi occhi si posano 
su di lei. Quando comincia a farsi tardi, le sorelle di Natiki iniziano a sbadigliare, 
spalancando la bocca in un modo che le fa sembrare ancora più orribili. La madre di Natiki 
raccoglie le loro cose e dice alle due figlie maggiori: “Prendetevi ancora un po’ di carne e 
andiamo a casa”. E subito se ne vanno.
Natiki canta e batte le mani 
insieme alle altre donne per 
tanto, tanto tempo ancora. 
Quando sono tutti stanchi, il 
giovane cacciatore le si 
avvicina. “Torno con te” le 
dice. 
Mentre seguono la via segnata 
dagli aghi di porcospino verso 
la capanna, Natiki gli racconta 
tutto delle sorelle e della 
madre che la trattano male. E 
di come si infurierebbe la 
madre se sapesse che Natiki è 
andata al ballo da sola. Allora il 
cacciatore dice: “Ti porterò 
lontano da loro. Discuterò io 
stesso la faccenda con tua 
madre”
La madre e le sorelle sentono le 
voci in lontananza. 
“Deve essere lei che ritorna con 
uno di quei cacciatori”, dice la 
sorella più piccola. 
“No, chi può aver voglia di 
passeggiare con lei?” chiede la 
più grande che è invidiosissima 
di Natiki. Natiki e il giovane 
cacciatore compaiono nel rosso 
bagliore del fuoco. Lei ha un 
aspetto davvero incantevole. 
“Brutta ragazzina, cosa credi di 
fare?”, la sgrida la madre. 
“Quando il giovane cacciatore vede che Natiki comincia a tremare, si volta per affrontare la 
madre. “Stanotte porto via Natiki per sempre – dice – E farò in modo che le sue ciotole 
non siano mai vuote.” 
Così vedrai che è una buona a nulla!”, urla la madre e scatta in piedi per separare Natiki e il 
cacciatore. Ma Natiki è troppo svelta per lei. Con un salto si scansa e si sposta dietro al 
cacciatore. Ora la madre non può fare più niente. E così Natiki parte con il cacciatore verso 
il luogo in cui vive la sua gente, tanto, tanto lontano. 
Tutti i pomeriggi, quando la madre e le sorelle arrancano verso casa con grossi ceppi di 
legna alle spalle, le due ragazze brontolano: “Natiki, Natiki, un giorno ti riporteremo a 
casa”.
Ma Natiki è felice e contenta. Bada al marito e ai figli. Ed è proprio come il 
cacciatore le ha promesso: le sue ciotole sono sempre piene di cibo.
Cenerentole nel mondo

More Related Content

What's hot

NONNA RACCONTAMI UNA STORIA
NONNA RACCONTAMI UNA STORIANONNA RACCONTAMI UNA STORIA
NONNA RACCONTAMI UNA STORIAangelocasa
 
L'incredibile avventura dei giocattoli scomparsi
L'incredibile avventura dei giocattoli scomparsiL'incredibile avventura dei giocattoli scomparsi
L'incredibile avventura dei giocattoli scomparsiMarialuisa Bagatella
 
Cappuccetto rosso
Cappuccetto rossoCappuccetto rosso
Cappuccetto rossoBLOGGER
 
Favole su ordinazione la collina-rosa
Favole su ordinazione la collina-rosaFavole su ordinazione la collina-rosa
Favole su ordinazione la collina-rosaClaudia Beggiato
 
Lavoro aurora e nadia2
Lavoro aurora e nadia2Lavoro aurora e nadia2
Lavoro aurora e nadia2Isa
 
La provincia di Caserta tra storia e leggenda
La provincia di Caserta tra storia e leggendaLa provincia di Caserta tra storia e leggenda
La provincia di Caserta tra storia e leggendaSavina Gravante
 

What's hot (9)

Azur e asmar
Azur e asmarAzur e asmar
Azur e asmar
 
NONNA RACCONTAMI UNA STORIA
NONNA RACCONTAMI UNA STORIANONNA RACCONTAMI UNA STORIA
NONNA RACCONTAMI UNA STORIA
 
L'incredibile avventura dei giocattoli scomparsi
L'incredibile avventura dei giocattoli scomparsiL'incredibile avventura dei giocattoli scomparsi
L'incredibile avventura dei giocattoli scomparsi
 
Cappuccetto rosso
Cappuccetto rossoCappuccetto rosso
Cappuccetto rosso
 
Favole su ordinazione la collina-rosa
Favole su ordinazione la collina-rosaFavole su ordinazione la collina-rosa
Favole su ordinazione la collina-rosa
 
Favolare
FavolareFavolare
Favolare
 
L'anello
L'anelloL'anello
L'anello
 
Lavoro aurora e nadia2
Lavoro aurora e nadia2Lavoro aurora e nadia2
Lavoro aurora e nadia2
 
La provincia di Caserta tra storia e leggenda
La provincia di Caserta tra storia e leggendaLa provincia di Caserta tra storia e leggenda
La provincia di Caserta tra storia e leggenda
 

Similar to Cenerentole nel mondo

Trama cinderella waltdisney
Trama cinderella waltdisneyTrama cinderella waltdisney
Trama cinderella waltdisneygiuseppe1982
 
Le tipologie testuali
Le tipologie testualiLe tipologie testuali
Le tipologie testualimariateresa59
 
Le tipologie testuali
Le tipologie testualiLe tipologie testuali
Le tipologie testualimariateresa59
 
Le tipologie testuali
Le tipologie testualiLe tipologie testuali
Le tipologie testualiputignano
 
Presentazione il principe ranocchio
Presentazione il principe ranocchioPresentazione il principe ranocchio
Presentazione il principe ranocchioelinapacifici
 
IL PRINCIPE FELICE - Filippo Terrosi
IL PRINCIPE FELICE - Filippo TerrosiIL PRINCIPE FELICE - Filippo Terrosi
IL PRINCIPE FELICE - Filippo TerrosiTerzaGH
 
Un limoncello all'inferno (seconda stazione)
 Un limoncello all'inferno (seconda stazione) Un limoncello all'inferno (seconda stazione)
Un limoncello all'inferno (seconda stazione)elnovovassor
 
La favola del principe schiaccianoci. Con musica
La favola del principe schiaccianoci. Con musicaLa favola del principe schiaccianoci. Con musica
La favola del principe schiaccianoci. Con musicaziobio
 
Viaggio In eritrea attraverso Parole e Immagini
Viaggio In eritrea attraverso Parole e ImmaginiViaggio In eritrea attraverso Parole e Immagini
Viaggio In eritrea attraverso Parole e Immaginidax
 
Laboratorio di informatica in classe terza primaria
Laboratorio di informatica in classe terza primariaLaboratorio di informatica in classe terza primaria
Laboratorio di informatica in classe terza primariaicpego
 
Un limoncello all'inferno (terza stazione)
Un limoncello all'inferno (terza stazione)Un limoncello all'inferno (terza stazione)
Un limoncello all'inferno (terza stazione)elnovovassor
 
LA NATURA ENTRA IN CLASSE
LA NATURA ENTRA IN CLASSELA NATURA ENTRA IN CLASSE
LA NATURA ENTRA IN CLASSEivanapravato
 

Similar to Cenerentole nel mondo (20)

La fata di ferro
La fata di ferroLa fata di ferro
La fata di ferro
 
Trama cinderella waltdisney
Trama cinderella waltdisneyTrama cinderella waltdisney
Trama cinderella waltdisney
 
Le tipologie testuali
Le tipologie testualiLe tipologie testuali
Le tipologie testuali
 
Le tipologie testuali
Le tipologie testualiLe tipologie testuali
Le tipologie testuali
 
Le tipologie testuali
Le tipologie testualiLe tipologie testuali
Le tipologie testuali
 
Presentazione il principe ranocchio
Presentazione il principe ranocchioPresentazione il principe ranocchio
Presentazione il principe ranocchio
 
IL PRINCIPE FELICE - Filippo Terrosi
IL PRINCIPE FELICE - Filippo TerrosiIL PRINCIPE FELICE - Filippo Terrosi
IL PRINCIPE FELICE - Filippo Terrosi
 
Biancaneve
BiancaneveBiancaneve
Biancaneve
 
La fiaba
La fiabaLa fiaba
La fiaba
 
Un limoncello all'inferno (seconda stazione)
 Un limoncello all'inferno (seconda stazione) Un limoncello all'inferno (seconda stazione)
Un limoncello all'inferno (seconda stazione)
 
La bambina della sesta luna
La bambina della sesta lunaLa bambina della sesta luna
La bambina della sesta luna
 
Cd_cena
Cd_cenaCd_cena
Cd_cena
 
Guai e scacciaguai
Guai e scacciaguaiGuai e scacciaguai
Guai e scacciaguai
 
La favola del principe schiaccianoci. Con musica
La favola del principe schiaccianoci. Con musicaLa favola del principe schiaccianoci. Con musica
La favola del principe schiaccianoci. Con musica
 
Il Principe Azzurro
Il Principe Azzurro Il Principe Azzurro
Il Principe Azzurro
 
Viaggio In eritrea attraverso Parole e Immagini
Viaggio In eritrea attraverso Parole e ImmaginiViaggio In eritrea attraverso Parole e Immagini
Viaggio In eritrea attraverso Parole e Immagini
 
Laboratorio di informatica in classe terza primaria
Laboratorio di informatica in classe terza primariaLaboratorio di informatica in classe terza primaria
Laboratorio di informatica in classe terza primaria
 
La leggenda di San Giorgio
La leggenda di San GiorgioLa leggenda di San Giorgio
La leggenda di San Giorgio
 
Un limoncello all'inferno (terza stazione)
Un limoncello all'inferno (terza stazione)Un limoncello all'inferno (terza stazione)
Un limoncello all'inferno (terza stazione)
 
LA NATURA ENTRA IN CLASSE
LA NATURA ENTRA IN CLASSELA NATURA ENTRA IN CLASSE
LA NATURA ENTRA IN CLASSE
 

Cenerentole nel mondo

  • 1. CENERENTOLE DEL MONDO Classi terze Scuola Primaria di Roveredo in Piano A.S. 2013/2014
  • 3. Titolo Vassilissa la bella Provenienza Russia Tempo C’era una volta Luogo Una città imprecisata della Russia Protagonista Vassilissa Antagonisti Matrigna; due sorellastre Aiutanti Baba-Jaga Altri personaggi Mamma di Vassilissa; papà di Vassilissa (mercante); vecchia signora; sarti dello Zar Oggetto magico Bambolina Note In questa fiaba c’è una bambolina che aiuta Vassilissa a sopportare i maltrattamenti delle sorelle. Al posto della fata c’è Baba-Jaga e al posto del Principe, lo Zar
  • 4. C'era una volta un mercante, che aveva una bellissima figlia di nome Vassilissa. Sua moglie morì quando la piccola aveva otto anni, ma prima di morire la mamma chiamò la bambina, tirò fuori da sotto le coperte una bambolina con stivaletti rossi, grembiulino bianco e gonna nera e disse a Vassilissa: “Prendi questa bambola, conservala con cura, non mostrarla a nessuno e nutrila quando ha fame. Se ti troverai in difficoltà, chiedile aiuto: ti dirà che cosa fare.”
  • 5. Dopo un po’ di tempo il papà di Vassilissa si risposò, con una donna anch’essa vedova e con due figlie. La matrigna e le sorellastre erano invidiose della bellezza di Vassilissa, la tormentavano di continuo e si facevano servire da lei tutto il tempo. Ma la piccola sopportava tutto senza mai lagnarsi. La matrigna e le sue figlie non sapevano che Vassilissa aveva la bambolina che l’aiutava. La sera, quando tutti dormivano, la giovinetta si sedeva nel suo angolino a dar da mangiare alla fedele bambola e si sfogava con lei delle sue disgrazie. La bambola mangiava, poi consolava Vassilissa e faceva tutto il lavoro al suo posto.
  • 6. Un giorno il mercante partì per un lungo viaggio e la matrigna se andò ad abitare in una casa ai margini della foresta in cui viveva Baba-Yaga, la vecchia strega. Le ragazze passavano le serate a cucire e filare. Una sera una delle figlie, come la madre le aveva ordinato, spense la candela con una pinza e disse: “Che disgrazia! Non abbiamo ancora finito il lavoro e ora siamo al buio. Vassilissa, devi andare a chiedere il fuoco a Baba-Yaga!”. Vassilissa, cacciata fuori di casa, si mise in tasca la bambola e si addentrò nella foresta.
  • 7. Quando giunse alla capanna di Baba-Yaga, la ragazza disse timidamente: “Sono io, signora nonna, le mie sorellastre mi hanno mandata a cercare legna per riaccendere il fuoco”. “Resterai qui per servirmi”, rispose Baba-Yaga, “Se farai un buon lavoro ti darò quel che cerchi”. Con l’aiuto della sua bambola, Vassilissa riuscì a svolgere tutti i lavori che la strega le aveva assegnato; così Baba-Yaga le diede un teschio con gli occhi ardenti: “Ecco il fuoco per le figlie della tua matrigna”. Vassilissa se andò correndo.
  • 8. Quando arrivò a casa, la trovò al buio. La matrigna e le sorellastre la accolsero a braccia aperte: da quando era andata nella foresta, infatti, non avevano più potuto accendere il fuoco. Quando arrivò a casa, la trovò al buio. La matrigna e le sorellastre la accolsero a braccia aperte: da quando era andata nella foresta, infatti, non avevano più potuto accendere il fuoco. Ma quando Vassilissa portò dentro il teschio, gli occhi ardenti si fissarono sulla matrigna e sulle sue figlie, riducendole in cenere.
  • 9. Al mattino Vassilissa se ne andò in città, dove una vecchia signora l’ospitò nell’attesa che ritornasse il padre. Un giorno la vecchia portò del lino a Vassilissa, che lo filò e poi, sempre con l’aiuto della bambola, si mise a tesserlo. Alla fine ne ricavò un così bel tessuto che la vecchia pensò di donarlo allo Zar. Lo Zar diede la stoffa ai suoi sarti, affinché ne facessero delle camicie, ma nessun sarto osò toccare una tela così bella, per paura di rovinarla. Lo Zar allora tornò dalla vecchia e le disse: “Chi ha tessuto la tela, deve anche cucirmi le camicie!”.
  • 10. Vassilissa si mise a cucire e le camicie furono pronte in un battibaleno. Mentre la vecchia le portava allo Zar, la ragazza si lavò, si pettinò e si vestì elegantemente. Poco dopo arrivò un messo dello Zar che disse: “Dov’è quest’abile tessitrice? Sua Maestà lo Zar vuole ricompensarla di persona!”. Vassilissa si recò al palazzo e quando entrò lo Zar, vedendola, se ne innamorò a prima vista. Prese per mano Vassilissa la bella, la fece sedere al suo fianco e si celebrarono subito le nozze. Ben presto il padre di Vassilissa tornò dal suo viaggio: fu molto felice della fortuna capitata alla figlia ed andò a vivere con lei assieme alla vecchia signora. E per tutta la vita Vassilissa portò con sé, nella sua tasca, la sua fedele bambola.
  • 11.
  • 14. Titolo Ye Xian Provenienza Cina Tempo Imprecisato Luogo Casa di Ye Xian; paese Protagonisti Ye Xian; re Tuo Han Antagonisti Matrigna; sorellastra Aiutanti Pesce dalle pinne rosse e dagli occhi d’oro; spirito della madre Altri personaggi Padre di Ye Xian (sapiente) e madre di Ye Xian (prima moglie); commercianti Oggetto magico Nessuno Note La mamma di Ye Xian dopo la morte diventa un pesce. Per andare alla festa Ye Xian indossa un mantello di piume dell’uccello Martin Pescatore.
  • 15. Ye Xian era la figlia di un sapiente che aveva due mogli. Quando la madre ed il padre morirono, Ye Xian fu costretta a diventare serva dell'altra moglie del padre e della figlia di lei. La vita di Ye Xian era molto faticosa, ma un giorno la ragazza fece amicizia con un bellissimo pesce dalle pinne rosse e gli occhi d’oro che viveva nello stagno, e divenne più felice: il pesce era la reincarnazione della madre, che da allora si prese cura di lei.
  • 16. Arrabbiata per il fatto che Ye Xian avesse trovato la felicità, la matrigna uccise il pesce e lo servì per pranzo a sé e alla figlia.
  • 17. Ye Xian era disperata, ma lo spirito della madre ritornò e le disse di seppellire le lische del pesce dentro vasi di ceramica posti ad ogni angolo del suo letto.
  • 18. Nei giorni successivi ebbe luogo la festa locale di primavera. La matrigna di Ye Xian obbligò la figliastra a restare a casa. Dopo che la matrigna e la sorellastra partirono per la festa, Ye Xian fu visitata ancora dallo spirito di sua madre, che le disse di disseppellire i vasi che contenevano le ossa del pesce. Fatto questo Ye Xian trovò vestiti bellissimi, un mantello di piume di Martin Pescatore, dei gioielli e un paio di sandali dorati per andare alla festa. Ye Xian indossò i vestiti e si recò a piedi alla festa. Si divertì molto, ma a un certo punto, per non essere riconosciuta dalla matrigna, fuggì via, dimenticando un sandalo dorato. Quando arrivò a casa, nascose di nuovo i vestiti nel vasi vicino al letto.
  • 19. Il sandalo dorato fu trovato e scambiato da vari commercianti, fino a che non giunse nelle mani del re Tuo Han. Affascinato da un sandalo così piccolo, il re disse che colei che fosse riuscita a calzare il sandalo sarebbe diventata sua sposa. Il sandalo fu portato infine alla casa di Ye Xian, e solo la ragazza riuscì a calzarlo. Ye Xian dimostrò allora la verità, indossando i vestiti che aveva alla festa insieme all’altro sandalo dorato e il re, affascinato dalla sua bellezza, la sposò.
  • 20.
  • 21.
  • 22. YE XIAN IN CINESE
  • 23. وحوافر من الذهب GLI ZOCCOLI D'ORO Iraq
  • 24. Titolo Gli zoccoli d’oro Provenienza Iraq Tempo Imprecisato Luogo Un villaggio lungo il fiume Protagonisti Salima; principe Antagonisti Amira (sorellastra) e matrigna Aiutanti Pesciolino rosso; pappagallo Altri personaggi Papà di Salima (pescatore); regina Oggetto magico Nessuno Note Per andare alla festa le ragazze si truccano con l’henné.
  • 25. In un villaggio lungo il fiume viveva un pescatore, vedovo, con la sua figlioletta di nome Salima. Un giorno il pescatore si risposò con la sua vicina di casa, anch'essa vedova e con una figlia, di nome Amira; ma le cose andarono subito male per Salima. La matrigna le faceva fare i lavori più pesanti e più umili, le faceva mangiare gli avanzi della tavola e indossare i vestiti lisi e vecchi che la sorellastra non voleva più. Nonostante ciò, Salima era bellissima e aggraziata, mentre Amira era magra, sgraziata e impacciata nei movimenti.
  • 26. Tra i compiti di Salima vi era anche quello di andare al fiume a prendere ogni sera i pesci che il padre aveva pescato. Una sera stava portando a casa il cesto con i pesci, quando si sentì implorare da un pesciolino rosso: "Lasciami andare, liberami e ti sarò amico per sempre". Salima lo riportò al fiume e il pesciolino, prima di sparire nell'acqua, le disse: "Quando avrai bisogno di protezione, chiamami e io ti aiuterò".
  • 27. Un giorno la regina di quel paese diede una grande festa sperando che il giovane principe trovasse una bella ragazza da sposare. Tutte le ragazze del paese e le loro madri furono indaffarate per molti giorni per prepararsi al meglio: molto henné fu consumato in quei giorni per farsi più belli i capelli e per decorarsi le mani, le braccia e i piedi. Naturalmente il giorno della festa Salima fu lasciata a casa, mentre Amira con la madre salì alla reggia.Tutte le ragazze del paese e le loro madri furono indaffarate per molti giorni per prepararsi al meglio: molto henné fu consumato in quei giorni per farsi più belli i capelli e per decorarsi le mani, le braccia e i piedi. Naturalmente il giorno della festa Salima fu lasciata a casa, mentre Amira con la madre salì alla reggia.
  • 28. La ragazza andò a sedersi lungo il fiume e cominciò a piangere. I suoi singhiozzi furono uditi dal pesciolino che porgendole un fagotto la consolò: "Vai anche tu alla festa, ma ricordati di tornare a casa prima della tua matrigna". Salima dentro il fagotto trovò un vestito di seta bellissimo, molti veli, un diadema da mettere nei capelli e un paio di zoccoletti dorati. Indossò tutto in fretta e corse al palazzo reale. Quando entrò tutti la guardarono e il principe passò la serata solo con lei.
  • 29. Ad un certo punto Salima vide la sua matrigna dirigersi verso l'uscita e allora scappò via, ma attraversando un ponte uno zoccoletto andò a finire in acqua. Non aveva tempo per cercarlo, così corse a casa e si rivestì dei suoi soliti panni, nascondendo le ricche vesti.
  • 30. Il giorno dopo il principe, portando il suo cavallo a bere al ruscello, trovò lo zoccoletto d'oro. La regina si fece dare lo zoccolo e passò di casa in casa per far provare lo zoccoletto a tutte le ragazze del paese. Anche la matrigna preparò la figlia e nascose Salima nella dispensa. La regina passò e, dopo aver provato inutilmente lo zoccolo ad Amira, stava andando via quando un pappagallo le volò sulle spalle dicendole: "Guarda in dispensa, guarda in dispensa". Così fece e trovò la bella Salima, a cui subito calzò perfettamente lo zoccolo dorato. Il giorno dopo Salima e il principe si sposarono: Salima era più bella che mai e lo sposalizio fu così incantevole che tutti lo ricordano ancora.
  • 31.
  • 33. Titolo NATIKI Provenienza Sudafrica Tempo Imprecisato, ma è una notte di luna piena Luogo Deserto del Kalahari Protagonisti Natiki Antagonisti La madre di Natiki e le due sorelle Aiutanti Nessuno Altri personaggi Giovane cacciatore Oggetto magico Nessuno Note In Sudafrica per andare ad una festa le donne si spalmano il grasso sul corpo, si mettono attorno al collo delle perline di guscio di uovo di struzzo, si intercciano fili di perline tra i capelli e si legano attorno alle gambe delle orecchie di antilope essicate, piene di semi. Cenerentola non perde la scarpette.
  • 34. Kalahary Deriva dalla parola Kgalagadi della lingua Tswana e vuol dire "la grande sete". E’ un vasto deserto di sabbia rossa, in parte arido e in parte semiarido, che si trova nell’Africa Meridionale.
  • 35. Kraal E’ una parola in lingua afrikaans e olandese che indica un recinto per il bestiame che si trova all'interno di un villaggio africano, circondato da una palizzata, muro di fango, o di recinzioni di altro tipo, approssimativamente di forma circolare. Con lo stesso termine si indica anche un tipo di villaggio di alcune popolazioni del Sudafrica, formato da capanne disposte attorno allo stesso recinto per il bestiame, in maniera circolare.
  • 36. Veld – prato il termine in lingua afrikaans e olandese si riferisce alle grandi pianure aperte del Sudafrica, principalmente costituite da praterie erbose.
  • 37. Il tardo sole del Kalahari precipita dietro gli alberi spinosi. I cacciatori ritornano dal veld. Al kraal la gente chiacchiera e ride. Le due sorelle e la madre di Natiki si spalmano il corpo di grasso. Si fanno belle perché quella è la sera del ballo della luna piena.
  • 38. Il cuore di Natiki arde dal desiderio di recarsi con loro alla grande danza, ma quando chiede alla madre se può andare con lei, la madre dice soltanto: “Va a prendere le capre, e fa in modo di riportarle qui prima che faccia buio. Porta anche della legna e fai un bel fuoco così che le bestie selvatiche stiano lontane.” La madre e le due sorelle trattano Natiki tanto, tanto male. Sono invidiose perché lei è molto più bella delle due sorelle maggiori. E temono che un giovane cacciatore possa invaghirsi di lei al ballo. E così Natiki sia avvia nel veld.
  • 39. Quando ritorna al kraal con le capre, la madre e le sorelle sono già andate al ballo. Dispone gli aghi di porcospino che ha appena raccolto sul muretto che racchiude lo spazio della capanna in cui preparano da mangiare. Spezza la legna, la sistema e accende il fuoco. Poi si spalma il grasso sul corpo, tanto che la sua pelle sembra rame lucidato. Si spazzola i capelli con un ramoscello spinoso e si spalma su viso una mistura gialla di grasso e pezzetti di corteccia. Intorno al collo ha delle perline fatte di guscio d’uovo di struzzo.
  • 40. Si intreccia tra i capelli dei fili di perline e intorno alle gambe lega delle orecchie essiccate di antilope piene di semi. In ultimo ripone gli aghi di porcospino nel suo piccolo marsupio di pelle. La luna è già alta quando Natiki si avvia lungo il sentiero. Qua e là, camminando, infila per terra un ago di porcospino. Quando giunge in cima alla salita e vede il grande falò della danza, comincia a sentirsi un po’ ansiosa. Cosa diranno la madre e le sorelle? Ma poi sente l’odore della carne sulla brace e i suoi piedi si mettono a saltare, mentre le orecchie di antilope le accarezzano – shirr shirr – le caviglie.
  • 41. Quando raggiunge il falò, dapprincipio se ne sta in disparte. Poi scorge la madre e le sorelle. Ma loro sono impegnate a chiedersi, insieme alle altre donne, chi sia mai quella ragazza giunta alla festa da sola, e del tutto sconosciuta. Natiki si insinua tra le donne che cantano e battono le mani. Si unisce al canto. Batte le mani e sente i piedi leggeri. Un giovane cacciatore le sorride mentre le passa accanto danzando. I suoi occhi si posano su di lei. Quando comincia a farsi tardi, le sorelle di Natiki iniziano a sbadigliare, spalancando la bocca in un modo che le fa sembrare ancora più orribili. La madre di Natiki raccoglie le loro cose e dice alle due figlie maggiori: “Prendetevi ancora un po’ di carne e andiamo a casa”. E subito se ne vanno.
  • 42. Natiki canta e batte le mani insieme alle altre donne per tanto, tanto tempo ancora. Quando sono tutti stanchi, il giovane cacciatore le si avvicina. “Torno con te” le dice. Mentre seguono la via segnata dagli aghi di porcospino verso la capanna, Natiki gli racconta tutto delle sorelle e della madre che la trattano male. E di come si infurierebbe la madre se sapesse che Natiki è andata al ballo da sola. Allora il cacciatore dice: “Ti porterò lontano da loro. Discuterò io stesso la faccenda con tua madre”
  • 43. La madre e le sorelle sentono le voci in lontananza. “Deve essere lei che ritorna con uno di quei cacciatori”, dice la sorella più piccola. “No, chi può aver voglia di passeggiare con lei?” chiede la più grande che è invidiosissima di Natiki. Natiki e il giovane cacciatore compaiono nel rosso bagliore del fuoco. Lei ha un aspetto davvero incantevole. “Brutta ragazzina, cosa credi di fare?”, la sgrida la madre. “Quando il giovane cacciatore vede che Natiki comincia a tremare, si volta per affrontare la madre. “Stanotte porto via Natiki per sempre – dice – E farò in modo che le sue ciotole non siano mai vuote.” Così vedrai che è una buona a nulla!”, urla la madre e scatta in piedi per separare Natiki e il cacciatore. Ma Natiki è troppo svelta per lei. Con un salto si scansa e si sposta dietro al cacciatore. Ora la madre non può fare più niente. E così Natiki parte con il cacciatore verso il luogo in cui vive la sua gente, tanto, tanto lontano. Tutti i pomeriggi, quando la madre e le sorelle arrancano verso casa con grossi ceppi di legna alle spalle, le due ragazze brontolano: “Natiki, Natiki, un giorno ti riporteremo a casa”.
  • 44. Ma Natiki è felice e contenta. Bada al marito e ai figli. Ed è proprio come il cacciatore le ha promesso: le sue ciotole sono sempre piene di cibo.