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News dalla sede Roma
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ROMA
Una nuova tecnica per il recupero motorio
Un apparecchio, messo a punto dai ricercatori della Cattolica, utilizza vibrazioni
muscolari ripetitive e sollecita il cervello, ottenendo ottimi risultati nella fase
post ictus
[Pubblicato: 30/10/2007]
Fonte: ANSA - 27 ottobre, 2007
Nuove possibilità di recupero motorio per far fronte alle
spasticità provocate da ictus arrivano da una tecnologia
messa a punto da ricercatori dell’Università Cattolica di
Roma e sperimentata in collaborazione con l'Università, la
Sapienza. L'apparecchio che utilizza vibrazioni muscolari
ripetitive riesce a sollecitare aree del cervello del controllo
motorio che sono rimaste sane ottenendo risultati prima
quasi impossibili. I dati sulla sperimentazione della
tecnologia, frutto di 12 anni di studi, è stata presentata oggi
nel corso di un convegno all'ospedale S. Maria Goretti di
Latina da parte dei professori Guido Maria Filippi (nella
foto), neurofisiologo della Cattolica, e Filippo Camerota,
neurofisiatra del Policlinco Umberto I.
Le applicazioni del trattamento in gruppi selezionati di pazienti con spasticità da ictus e in
bambini affetti da spasticità degli arti inferiori, hanno provocato una riduzione dei disturbi
motori e aumentato la coordinazione muscolare. Questo dato, ha spiegato Filippi, appare
particolarmente significativo, dando evidenza di quanto riabilitatori e medici ritengono da
tempo: le capacità di recupero del nostro sistema nervoso vanno molto oltre quanto
comunemente si crede: l'asserita impossibilità di recuperare in ictus ormai cronici è
probabilmente da ridiscutere.
«Si tratta di risultati molto confortanti per la riduzione della spasticità - hanno spiegato i
ricercatori - che si concretizza in un miglioramento quantitativo della deambulazione». La
tecnologia si avvale di un piccolo apparecchio grande quanto un forno a microonde, che
emette stimoli vibratori, solamente meccanici, i quali fanno oscillare i muscoli interessati; in
questo modo, spiega Filippi, lo studioso da cui è partita la prima intuizione, i recettori
muscolari inviano segnali in codice al cervello che permetto una riprogrammazione delle reti
nervose deputate al controllo muscolare e articolare, ottimizzandone così tutte le
potenzialità. Le possibilità di applicazione per la riabilitazione neurologica, ortopedica, per la
terza età e per lo sport, dicono gli esperti, superata la fase di verifica clinica, possono
giungere alla pratica riabilitativa.
http://www2.unicatt.it/pls/catnews/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=13443&id_sessione=&p... 06/11/2007