Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
T05 degli esposti
1. Ravenna
orfana felice dell’acqua
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- I luoghi simbolo
- I viandanti ispirati
«È una città che ha un porto grandissimo che però non si vede, sdraiato com' è
nella piana tra il mare e la periferia; che è stata capitale dell' Impero Romano
d'Occidente eppure si gode il rango di piccola provinciale; che ha otto
monumenti considerati dall'Unesco «Patrimonio dell'Umanità» ma che non li
ostenta. Anzi, sembra nasconderli, e quando ve li trovate di fronte vedete solo
severi muri di pietra viva, ma dentro esplode la magia dei mosaici».
Eraldo Baldini
2. Città di mare a terra
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Veduta aerea di Ravenna. La distanza del centro città dal mare Adriatico assomma
a 8 km.
Il porto canale e il porto commerciale circondato dalle lagune (o pialasse).
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3. La pineta
oggi e… ieri
Botticelli, Nastagio incontra la donna e il cavaliere nella pineta di Ravenna
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4. La pialassa
ovvero la laguna salmastra che vive e respira al ritmo della marea
Capanno da pescaTramonto sulla pialassa («piglia e lassa»)
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6. Gabriele D’Annunzio
poeta 1863 - 1938
Ravenna, glauca notte rutilante d’oro,
sepolcro di violenti custodito
da terribili sguardi,
cupa carena grave d’un incarco
imperiale, ferrea, construtta
di quel ferro onde il Fato
è invincibile, spinta dal naufragio
ai confini del mondo,
sopra la riva estrema!
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7. Herman Hesse
scrittore 1877 -1662
Sono stato anche a Ravenna.
E’ una piccola città morta,
ricca di chiese e di rovine,
di cui notizia più d’un libro porta.
Tu l’attraversi e poi ti guardi intorno,
le sue strade sono torbide e bagnate
e sono da un millennio mute
e dappertutto trovi erba e muschio.
E’ come per le canzoni un po’ passate:
nessuno ride dopo averle ascoltate;
ma poi tutti le voglion riascoltare;
e sino a tarda notte meditare.
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8. Marguerite Yourcenar
scrittrice 1903 - 1987
Letteralmente, i personaggi dei
mosaici sono minati: hanno scavato in
se stessi enormi caverne nelle quali
raccolgono Dio. Affondati nelle
viscere dell'estasi, partono alla ricerca
di un sole di mezzanotte, ai mistici
antipodi del giorno. La loro
esperienza contraddice lo slancio
gotico che tende le braccia a Dio.
Rinchiusi in un sogno, imprigionati
sotto la campana da palombaro delle
cupole, sfuggono alla frenesia del
mondo nella serenità del baratro.
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