Presentazione ispirata alla relazione sulle buone pratiche in atto, in Italia e all’estero, per la prevenzione, riduzione e recupero dei “rifiuti” e le tecnologie a freddo, a cura di B. Banchi e R. Ercolini incaricati dai cittadini dopo la vittoria del Comitato Referendario a Campi Bisenzio FIRENZE
Relazione post referendum Campi Bisenzio (Firenze)
1. Presentazione ispirata
alla relazione sulle buone
pratiche in atto, in Italia e
all’estero, per la
prevenzione, riduzione e
recupero dei “rifiuti”
e le tecnologie a freddo,
a cura di B. Banchi e R.
Ercolini incaricati dai
cittadini dopo la vittoria
del Comitato
Referendario a Campi
Bisenzio FI
2. 2 Dicembre 2007:
Referendum consultivo a Campi Bisenzio: i cittadini sono chiamati a
pronunciarsi
• sull’opportunità di costruire un inceneritore a Case Passerini
• sulla validità dell’incenerimento come tecnica di smaltimento dei rifiuti
La quasi totalità dei partecipanti al Referendum (circa 10.000 cittadini) si dice
contraria all’inceneritore e contraria all’incenerimento.
Dopo il Referendum si costituisce una Commissione eletta da
un’assemblea cittadina.
La Commissione in accordo con il Comune di Campi nomina
quattro esperti (due per il Comune e due per la Commissione) con
l’incarico di verificare le buone pratiche esistenti in campo
nazionale nella prevenzione, riduzione e recupero dei rifiuti e
le tecnologie a freddo alternative all’incenerimento.
3. PERCHE’ GLI AMMINISTRATORI POSSONO e DEVONO FARE A
MENO DI COSTRUIRE INCENERITORI?
Cosa comporta avere un inceneritore
sul territorio è ormai comprovato da
decine di studi…
L’ARIA, il SUOLO, L’ACQUA in
superficie E DI FALDA
DIVENTANO la “DISCARICA
NON DICHIARATA” DELLE
MICIDIALI NANOPOLVERI
OLTRE che delle CENTINAIA
di SOSTANZE PERICOLOSE -
MOLTE CANCEROGENE CERTE -
CHE ESCONO DAL CAMINO
di OGNI TIPO DI I
NCENERITORE, il FOGLIAME
di ALBERI e COLTIVAZIONI
TRATTIENE PARTE dei VELENI
FINO A CHE LA PIOGGIA NON
LI TRASCINA AL SUOLO e nel
S OTTOSUOLO…
… ci sono voluti molti anni perché gli
acquedotti fossero sicuri, nei paesi
occidentali, le nostre popolazioni hanno
una cura quasi maniacale della pulizia e
dell’igiene antibatterica, salvo poi
accettare che si s pargano veleni
nell’aria (e quindi nel terreno, nelle
acque e negli alimenti)
Dr. Ruggero Ridolfi, Isde Forlì
4. I COMITATI, MOLTE ASSOCIAZIONI, UN NUMERO SEMPRE MAGGIORE DI CITTADINI,
ALLA LUCE DELLE DIFFUSE CONOSCENZE SULLE ALTERNATIVE SANE MESSE IN ATTO IN
ITALIA E NEL MONDO, PROPONGONO ORMAI DA ANNI SOLUZIONI IN ARMONIA CON
LA QUALITA’ DELLA VITA, RISPETTOSE DI SALUTE E AMBIENTE OLTRE CHE
“RISPARMIOSE” IN TERMINI DAVVERO SIGNIFICATIVI, SIA NELL’IMMEDIATO SIA IN
PROSPETTIVA, DAL MOMENTO CHE I COSTI SANITARI PER LE MALATTIE TIPICHE DA
INCENERIMENTO, VENGONO CANCELLATI.
I costi sanitari infatti, mai presi finora in considerazione sono invece esorbitanti
(l'Ecosense, misura per l'inceneritore di Brescia un costo annuo per
ricadute sanitarie di oltre 1 milione e 400 mila euro).
QUESTE SOLUZIONI ALTERNATIVE RENDONO NEI FATTI INUTILE
LA COSTRUZIONE DI NUOVI INCENERITORI E TOLGONO
MATERIALI PREZIOSI AGLI INCENERITORI ESISTENTI
DETERMINANDONE LA INEVITABILE CHIUSURA
I MATERIALI CON PIU’ ALTO POTERE CALORIFICO, “APPETITI”
DAGLI INCENERITORI, SONO INFATTI QUELLI CHE CON GRANDI
VANTAGGI SI IMMETTONO NELLA FILIERA
DEL RECUPERO E DEL RICICLO
5. Andamento Raccolta Differenziata Anni 2000-2007 nei
Comuni della Piana
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
N° abitanti 490.299 489.790 491.618 488.715 487.049 487.197 487.757 487.368
Produzione procapite di rifiuti
Kg/(ab*anno) [kg] 679 692 695 696 722 730 739 732
Rifiuto non riciclabile
procapite
kg/abitante [kg]
517 504 504 493 500 494 497 488
Rifiuti riciclati procapite
Kg/abitante [kg]
163 188 191 203 222 236 241 244
%RD 23,96% 27,15% 27,51% 29,21% 30,68% 32,28% 32,69% 33,28%
%RD
metodo D.G.R.T. n. 1369 del
16/11/98 e D.G.R.T. n. 1134 del
15/11/04
24,95% 28,28% 28,66% 34,42% 33,29% 35,03% 35,47% 36,11%
Andamento RD Anni 2000-2007 (comuni della
Piana)
6. DI COSA STIAMO PARLANDO?
COS’E’ CHE FA TANTO “GOLA” AGLI
INCENERITORISTI?
LA COMPOSIZIONE DEL NOSTRO SACCHETTO
secondo lo studio della Provincia FI. Come si può vedere gli amministratori
vogliono costruire nuovi inceneritori e potenziarne di esistenti per incenerire
il 12% del nostro sacchetto. Una follia.
OGGI, solamente 120 gr. su 1 Kg. del
nostro “sacchetto” non sono
riciclabili, E IN FUTURO CON
L’AFFERMARSI delle PRODUZIONI
PULITE SARANNO SEMPRE MENO.
INOLTRE… QUESTO RESIDUO NON
HA POTERE CALORIFICO
ADEGUATO PER LE
PERFORMANCES MEDIE DI NESSUN
INCENERITORE, ALLORA, QUALI
SCOPI IN REALTA’ SI
PERSEGUONO?
7. (alcuni di questi dati sono liberamente tratti da una sintesi di Cittadinanza Attiva Ambiente Legalità, Salerno)
I Comuni hanno la responsabilità di promuovere una buona Raccolta
Differenziata, la migliore è quella domiciliare con la tariffa incentivante. Sostituire
TARSU O TIA con la “tariffa puntuale” ovvero: “SI PAGA SOLAMENTE PER
QUELLO CHE NON SI PUO’ RICICLARE”
Ma il Primo passo resta: LA PREVENZIONE:
Il trend di crescita dei rifiuti sembrava inarrestabile fino a questa crisi che ci
attanaglia, in ogni caso noi cittadini sovrani e la POLITICA specialmente,
dobbiamo operare per la riduzione dei rifiuti e incidere sulla responsabilità
oggettiva di chi produce a caso senza riflettere sul “dopo”: L’INDUSTRIA
• L’INDUSTRIA “DEVE” PROGETTARE E PRODURRE OGGETTI CHE NON
DIVENTINO RIFIUTI (un esempio per tutti: le migliaia di tipi di caricabatterie per
telefonini vanno resi interscambiabili...)
• I COMUNI possono (devono) sostenere e incentivare la
RIDUZIONE alla fonte dei rifiuti (accordi con la distribuzione grande e
piccola affinché ritiri le vaschette di polistirolo, ETC)
PROMUOVERE prodotti riciclabili (pannolini ETC.) sistemi di
“distribuzione alla spina” (latte, vino, detersivi ETC.) e sfusi, meglio
se da filiera corta.
8. Centri di buone pratiche di riduzione,
recupero e raccolta differenziata visitati:
• Consorzio CO.VA.R (TO),
• Consorzio Priula e Centro Riciclo
Vedelago (TV),
• CEM- Ambiente e Comune di
Bellusco,
• Comune di Capannori (LU)
9. Consorzio CO.VA.R. :
19 comuni consorziati in provincia di Torino con 250.000 abitanti
Andamento raccolta differenziata
22,36
28,19
42,01
63,05
63,47
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
70,00
80,00
90,00
100,00
2003 2004 2005 2006 2007
Anni
%RaccoltaDifferenziata
Sistema di raccolta: PORTA a PORTA
Percentuale RD: 63% con punte fino al 79%
Diminuzione di produzione dei rifiuti: 13% in 4 anni
10. Consorzio Priula:
24 Comuni consorziati in provincia di Treviso con 228.000 abitanti
Sistema di raccolta: PORTA a PORTA
Percentuale RD: 77% con punte fino al 80%
Diminuzione di produzione dei rifiuti 17,3% in 4 anni
Altri risultati: diminuzione della tariffa e aumento dell’occupazione
Andamento raccolta differenziata
27,18
33,64
65,64
70,42
73,82
75,63
76,99
77,63
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
70,00
80,00
90,00
100,00
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
%RaccoltaDifferenziata
11. Comune di Bellusco e CEM Ambiente
Il Comune di Bellusco raggiunge una raccolta
differenziata che si aggira sull’80% e fa parte del
Consorzio Milano Est che raggruppa 48 Comuni con
una popolazione di più di 400.000 abitanti.
Il Consorzio raggiunge un risultato medio di Raccolta
Differenziata superiore al 66%.
Il Consorzio è dotato di ben 39 piattaforme
ecologiche di cui 35 gestite direttamente
e 4 collegate ad esso
12. La piattaforma ecologica di Bellusco opera già dagli anni ’90
Essa è gestita da personale volontario e può accogliere in contenitori
“scarrabili”: vetro, carta, cartone, tetrapack, ferro, alluminio e banda
stagnata, plastica di vari tipi, materiali da demolizione, scarti vegetali e
legno, RUP (Rifiuti Urbani Pericolosi), contenitori “T” o “F”, vernici,
medicinali scaduti, siringhe, cartucce esauste di toner, batterie e pile,
componenti elettronici, televisori e monitor, lampade al neon, oli e grassi
vegetali ed animali, oli minerali ed accumulatori al piombo.
Risulta interessante far notare che i volontari coinvolti
nell’operatività della piattaforma di Bellusco sono circa 70
La collocazione dei materiali recuperati avviene senza
particolari problematiche di commercializzazione, in
imprese del territorio procurando ricavi interessanti (in
particolar modo per il rame, l’alluminio, per il polietilene,
per il PET).
I ricavi (circa 75mila euro/anno) vengono quasi totalmente
reinvestiti in attività parrocchiali.
13. L'impianto consente la separazione meccanica
dei vari componenti della miscela di rifiuti
multimateriale. La frazione plastica viene
ulteriormente selezionata per tipologia e per
colore…
Centro Riciclo Vedelago:
14. Centro Riciclo Vedelago:
• serve un bacino di 800.000 abitanti
• tratta circa 30.000 ton/anno di plastiche, vetro,
legno, carta e metalli residuo delle RACCOLTE
DIFFERENZIATE
• recupera anche plastiche di difficile riciclaggio che
altrimenti andrebbero ad incenerimento.
• il Centro provvede anche alla commercializzazione
dei materiali recuperati
Residuo in discarica: VICINO ALLO ZERO!
15. Comune di Capannori:
Abitanti coinvolti circa 43 mila (95,5% della popolazione)
Il Comune di Capannori (LU) è il
primo comune d’Italia che ha
adottato la “strategia rifiuti zero”
Sistema di raccolta: PORTA a PORTA
Percentuale RD: 71% (95,5% dal porta a
porta)
Diminuzione di produzione dei rifiuti: 24% circa a oggi
Altri risultati: diminuzione del 20% della tariffa TIA e aumento dell’occupazione
16. Centri di trattamento TMB visitati dai
tecnici della Commissione
Tudela (Spagna)
Tel Aviv (Israele)
Che cos’è il TMB
E’ una tecnologia di trattamento a
freddo dei rifiuti basata su operazioni
meccanico-biologiche di tipo aerobico e
anaerobico
17. L’impianto visitato a Tudela fa parte di un sistema
integrato di trattamento meccanico del secco,
digestione anaerobica dell’umido con produzione
energetica, compostaggio del digestato e smaltimento
della frazione secca non recuperabile presso la locale
discarica.
L’impianto ha una capacità di trattamento di 50.000 t/a
(di cui 28.000 di umido per la sezione di
biometanizzazione) e la frazione avviata in discarica
risulta pari a poco meno del 47% in peso rispetto al
totale conferito (comprendendo anche l’intero flusso di
“compost grigio”prodotto).
Impianto TMB di Tudela, Navarra
18. La popolazione della Navarra aveva espresso con un
Referendum la contrarietà agli impianti di incenerimento. E’ stato
costruito questo impianto che tratta circa 50.000 t/a di RSU a
valle di una modesta raccolta differenziata che al momento della
visita si attestava al 18%.
Linea trattamento MECCANICO
Il sopravaglio (cartacei, plastiche, vetro, metalli, etc) rappresenta il 44%
(22.000 t) del rifiuto in ingresso. Un separatore balistico separa tre frazioni:
1. film, carta (separazione manuale per recupero film plastici e carta pulita)
2. plastiche pesanti, cartone, metalli (separatore magnetico per metalli e due
lettori ottico-elettronici per riconoscere e smistare plastica densa (HDPE, PET)
3. fine (passante <50 mm) composta da vetro inerti etc.
Impianto TMB di Tudela, Navarra
19. Linea trattamento BIOLOGICO
Il sottovaglio che viene avviato alla linea di biometanizzazione rappresenta il
56% (28.000 t).
• Si manda il sottovaglio in un serbatoio polmone da 75 mc, da questo si
alimentano attraverso delle coclee due turbodissolutori chiamati Pulper nei quali si
aggiunge acqua per portare in sospensione la frazione organica fino al
raggiungimento del 93% di umidità. Da questo passa a un sedimentatore
trapezoidale ad acqua che separa dalla miscela ancora i materiali più pesanti e
quelli più leggeri.
• La sospensione ripulita dalle impurità viene pompata verso una vasca
polmone da cui si alimenta il digestore avente la capacità di 5.000 mc e
realizzato in acciaio al carbonio opportunamente coibentato
• La temperatura di processo viene mantenuta a circa 34°C in modo da
garantire le condizioni mesofile necessarie per l’attività batterica
metanogenica.
20.
21. Impianto TMB di Tel Aviv
Come si vede dalla tabella successiva, il
residuo da avviare a discarica risulta pari
a circa il 25% in peso riferito al totale
conferito.
Rispetto al residuo di un inceneritore,
questo ha il vantaggio di essere molto
minore e di non essere tossico
27. " i dati di questa presentazione sono tratti
dalle relazioni della
Commissione tecnica di Campi Bisenzio,
dai siti delle Istituzioni, dalle
realtà visitate e dai siti dei produttori degli
impianti citati"