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18. Rev. 2017 Claudio Andreano 1
Gestire il cambiamento
Claudio Andreano
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 2
Modelli
Per comprendere la realtà spesso abbiamo
bisogno di modelli per orientarci
I modelli ci aiutano, ma a volte ci limitano,
poiché tendiamo a ripetere le azioni che ci
hanno premiato e a scartare quelle che non
hanno funzionato……
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 3
Modelli
Storia del tacchino induttivista
(da Bertrand Russel):
 Un tacchino annota puntualmente, per molti giorni,
l’ora in cui gli portano il cibo
 Dopo moltissimi giorni è ormai sicuro: all’ora di
pranzo verrà il padrone a portargli il cibo
 Ma…….
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 4
Modelli
E’ il giorno di Natale: il padrone arriva alla solita
ora, ma non per portargli il cibo (B. Russel)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 5
Modelli – Considerazioni - 1
La semplice osservazione di “FATTI”
può indurci in errore.
Se non sapessimo cosa ricercare,
dovremmo annotare anche il colore
delle scarpe e della maglia che
abbiamo mentre svolgiamo una
osservazione:
Naturalmente sappiamo (o crediamo di
sapere) cosa stiamo cercando
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 6
Modelli – Considerazioni - 2
I modelli, e le credenze ad esso collegate, determinano
le nostre azioni.
Il fatto di credere “vera” una cosa, fa si che ci
comportiamo come se lo fosse davvero.
Quando gli uomini pensavano alla terra come un disco
piatto, si comportavano come se lo fosse (non
attraversando le colonne d’Ercole, ad esempio).
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 7
Modelli
 Necessità di un modello
 Paradigma imperante
(T. Khun La struttura
delle rivoluzioni
scientifiche)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 8
Esistono modelli vincenti?
Ci sono modelli di management migliori di altri?
Modelli che permettano di vincere sempre e
comunque la sfida della società globale?
E che ci mettano al riparo da ogni fluttuazione?
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 9
Modelli Vincenti? – 1
Classifica Fortune 500
 Dalla classifica di Fortune delle prime 500 società
mondiali, 1/3 delle Aziende presenti sparisce dopo
pochi anni
(In ITALIA il ricambio è molto più lento)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 10
Modelli Vincenti? – 2
Bravi Manager?
 1000 persone lanciano una monetina in aria
 Vince solo Testa
 500 eliminati al 1° turno
 250 eliminati al 2° turno
 ……….
 4 rimanenti dopo 8 turni
 Possiamo parlare di abilità?
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 11
Modelli Vincenti? – 3
Paradigmi di Management
 70% progetti qualità fallito o in stallo
 90% progetti BPR (Business Process reengineering)
è fallito
 TQM (Total Quality Management)
 Outsourcing
 DownSizing
 Metodologie informatiche….
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 12
Modelli di Management
 Dagli anni ’50 ad oggi sono decine i modelli proposti
e poi abbandonati.
(T.Q.M. – BPR – Circoli di Qualità – Budget a Base
Zero – etc.)
 Perché?????
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 13
Modelli di Management
Perché si pensa che un modello di
Management sia una formula magica che
basta applicare alla lettera
Invece, per la corretta applicazione di un
modello, occorre:
- Un mutato atteggiamento culturale;
- Un adeguamento alla realtà aziendale
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 14
Modelli Culturali
Affinché un cambiamento abbia successo
occorre:
 Interiorizzare i comportamenti
 Condividere un sistema di valori
 …….
Tutto è legato ad un cambiamento profondo che
avviene dentro noi stessi
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 15
Modelli di Management
Ma spesso il cambiamento è solo di facciata:
 Tutti proclamano la centralità del Cliente
……
 Ma i posteggi per l’alta direzione sono vicino
all’ingresso principale…………
 mentre quelli per i clienti / visitatori a 300 metri sotto il
sole (pioggia)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 16
Modelli di Management
 4 ambiti da presidiare per il successo
dell’organizzazione (Impresa):
 Tempo: per poter competere bisogna essere rapidi e
flessibili
 Qualità: intesa come qualità reale e non come
procedure di qualità
 Innovazione: è condizione fondamentale dell’azienda
innovare continuamente
 Relazioni: in azienda deve prevalere il senso di
appartenenza e lo spirito di squadra
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 17
Innovazione
Le tipologie di innovazione sono:
 Di management
 Di marketing
 Di processi
 Di prodotti
 Di tecnologie
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 18
Modelli in Azienda
Quando vogliamo introdurre dei cambiamenti,
dopo aver fatto le analisi organizzative,
verificato i costi e i benefici dell’operazione,
individuato le soluzioni, ……
…. passiamo alla applicazione del
cambiamento, seguendo, solitamente, un
modello che si richiama al pensiero
lineare.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 19
Il pensiero Lineare
 Il pensiero Lineare è frutto del modello mentale che
ci accompagna nella vita fin dai primi passi
 Vediamo tutto come progressione (es. l’evoluzione
scientifica) o come relazione causa effetto tra due
eventi correlati tra loro;
 In generale applichiamo un modello meccanicistico,
in cui il rapporto causa-effetto è immediato (io sparo,
la preda muore)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 20
Il pensiero Lineare
In realtà il pensiero lineare spiega
perfettamente situazioni e sistemi in cui gli
elementi in gioco sono, generalmente, pochi
e perfettamente sotto controllo.
Ma le aziende oggi sono sistemi complessi, e le
interazioni possibili sono troppe per essere
spiegate con il pensiero lineare
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 21
Il pensiero Sistemico
Un sistema è una entità che si mantiene in vita e funziona
come un tutto integrato attraverso l’interazione delle
sue parti (J. O’ Connor)
Togliendo una componente dal Sistema il Sistema cessa
di esistere (non è più lo stesso, perde in funzionalità,
etc.)
Non è possibile studiare un sistema studiando le singole
componenti
Il pensiero Sistemico affronta ogni cosa dal punto di vista
Olistico
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 22
Il pensiero Sistemico
Esempi:
 Se abbiamo sete iniziamo a bere, ma non beviamo
per sempre, raggiunta la sazietà smettiamo di bere
 Quando facciamo la doccia agiamo sul miscelatore,
fino a quando l’acqua non raggiunge la temperatura
desiderata
In entrambi questi esempi si nota una interazione tra il
sistema e gli elementi esterni.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 23
Il pensiero Sistemico
Dobbiamo modificare il modo di vedere le cose:
 Mentre nel pensiero lineare ad ogni azione
corrisponde una reazione, nel pensiero
sistemico ad ogni azione corrisponde una
retroazione
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 24
Il Pensiero Sistemico
Cambiamento in una
parte del Sistema
Cambiamento in
un’altra parte
del Sistema
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 25
Il Pensiero Sistemico
La Retroazione è un fattore fondamentale
nell’economia di un sistema, senza di esse il
Sistema non esisterebbe.
Esistono due Retroazioni Fondamentali:
 Retroazioni di Rafforzamento
 Retroazioni di Equilibrio
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 26
Il Pensiero Sistemico
Troppo Lavoro e
troppa fretta
Lavoro
Incompleto
Scarsa
Attenzione
Problemi
Imprevisti
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 27
Il Pensiero Sistemico
 Una azione in una parte del sistema può portare a
una reazione a valle di esso non misurabile in termini
di azione-reazione;
 Il sistema può essere talmente complesso, che
abbiamo difficoltà a mettere in relazione tutti gli
eventi tra loro.
 Bisogna ricostruire il percorso della nostra azione
(Analisi Sistemica)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 28
Il Pensiero Sistemico
Il caso del DDT – 1Il caso del DDT – 1
Inventato nel 1939, fruttò il Nobel al suo inventore
Nel 1950 le prove della sua tossicità erano ormai moltissime
Nel 1970 (20 anni dopo) venne totalmente bandito ma si continuo’
ad usarlo per ancora molti anni dopo questa data (le scorte
erano ingenti…)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 29
Il Pensiero Sistemico
Il caso del DDT - 2Il caso del DDT - 2
Nell’ambiente accadde che:
Gli insetti trattati vennero mangiati dagli insettivori che morirono a
loro volta (trascinando nella debàcle la catena alimentare verso
l’alto)
Nel frattempo gli insetti avevano sviluppato una resistenza al DDT
Il risultato fu che, alla fine del ciclo, gli insetti erano più numerosi
di prima
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 30
Il Pensiero Sistemico
Il caso del DDT – 3Il caso del DDT – 3
Una più attenta gestione del processo, in ottica
sistemica, avrebbe forse contenuto i danni.
Gli effetti, in un sistema complesso (come in natura),
possono essere, come nell’esempio, molto a valle
della causa scatenante e possono verificarsi con
mesi o anni di ritardo (ritardo sistemico).
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 32
Cambiare la Visione
Siete capaci, aggiungendo o togliendo un solo segno,
ad ottenere un sei partendo da un nove scritto in
numeri romani?
IX
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 33
Cambiare la Visione
Risposta al quesito precedente
SIX
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 34
Cambiare la Visione
La formulazione della domanda “fissa” la risposta in un
ambito determinato (nell’esempio ai numeri romani)
La risposta spesso si trova cambiando lo scenario di
riferimento
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 35
Cambiare la Visione
In questa frase c’è tre erori.
Sapete trovarli?
(senza guardare la soluzione alla pagina seguente…)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 36
Cambiare la Visione
Risposta al quesito precedente:
1. Errore di ortografia: si scrive “errore”
2. Errore di grammatica: il verbo non si raccorda con
l’oggetto.
3. E il terzo errore?
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 37
Cambiare la Visione
In questa frase c’è tre erori.
Il terzo errore occorre cercarlo al di fuori della frase
stessa.
L’errore è che ci sono solo due errori (ortografia e
sintassi) NELLA frase.
Il terzo errore bisogna cercarlo nella semantica della
frase (La frase è falsa)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 38
Cambiare la Visione
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 39
Cambiare la Visione
Si ha un cambiamento di Visione (Inversione della
Gestalt, Visione in Tedesco), quando la realtà
percepita fino ad un dato momento in un
determinano modo, cambia improvvisamente
prospettiva, svelandoci d’un tratto un mondo
totalmente diverso (illuminazione)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 40
Cambiare la Visione
Nella filosofia orientale il cambiamento di visione è
legato alla risoluzione dei Koan.
Koan (ZEN): sono problemi oscuri e assurdi inventati
con cura dai Maestri Zen. Devono indurre il discepolo
a rendersi conto dei limiti insiti nella logica e nel
ragionamento, spostando il paradigma o cambiando
piano di visione.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 42
Cambiare la Visione
Attenzione
A volte il cambio di visione
può portare a nuove visioni
ingannevoli…..
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 43
Modelli e cambiamenti di visione
Riepilogo:
- Modelli (di Management) che cambiano;
- Approccio sistemico;
- Interazione con l’ambiente esterno
(competitività, time to market, atteggiamento
dei clienti, …);
- Cambiamenti di visione.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 44
Pianificazione Strategica
La Pianificazione Strategica effettua previsioni
sul futuro, basandosi sui dati del passato.
…. (ma nei prospetti informativi dei fondi di
investimento i dati del passato non fanno
premio sul futuro)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 45
Pianificazione Strategica
Pianificazione strategica:
in un mondo che cambia così in fretta essere ancorati
alla pianificazione strategica è come guidare un’auto
guardando lo specchietto retrovisore. (Franco
D’Egidio)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 46
Pianificazione Strategica
La pianificazione strategica è frutto del pensiero lineare
(Occorre abbandonare, appena possibile, il pensiero
lineare per analizzare la realtà utilizzando il pensiero
sistemico…)
O meglio, occorre imparare ad apprendere (P. Senge,
La quinta disciplina, ed. Sperling)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 47
Imparare ad apprendere
Le organizzazioni (aziende) vengono viste come
organismi complessi: a tutti gli effetti sono dei sistemi
più o meno complessi
Le aziende devono adattarsi in fretta alle mutate
condizioni esterne, se vogliono sopravvivere e
restare competitive sul mercato
Il cambiamento può riguardare solo un sottositema o
tutto il sistema
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 48
Imparare ad apprendere
Gli adattamenti positivi….
Sony produceva bollitori elettrici per il riso, oggi….
HP produceva oscilloscopi, …
…. Apple computer
….IBM ha iniziato con le macchine per schede
perforate, poi è passata ai Grandi computer (37.000
brevetti nella sua storia, da 9 anni il maggior numero
di brevetti annuale, dato 2002), oggi….
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 49
Imparare ad apprendere
E quelli negativi….
Digital e’ stata assorbita da Compaq, a sua volta
rientrata in HP …..
Compagnie aeree in difficoltà….
Grandi industrie dell’acciaio …..
e in campo informatico grandi scomparsi:
Borland, Wordstar, Wordperfect, Lotus, DBIII (Ashton
Tate), etc
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 50
Imparare ad apprendere
E’ ancora vero che il Marketing, in base alle ricerche di mercato, è in
grado di indirizzare le scelte strategiche e di innovazione
dell’azienda?
il comportamento dei consumatori è sempre più imprevedibile e
creativo (la fedeltà del cliente è sempre più labile);
le segmentazioni e le tecniche psicografiche mostrano tutti i loro
limiti
time to market sempre più difficile Il cambiamento è sempre più
rapido
Lo scenario cambia e si aggiorna continuamente in modo sempre
più rapido
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 51
Imparare ad apprendere
 Il marketing non è più in grado di supportare
la pianificazione strategica, anch’essa già in
crisi.
 Occorre ri-pensare al modo di fare Business
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 52
Imparare ad apprendere
Un sistema ha due possibili stati:
Stabilità o equilibrio
Dinamica o evoluzione
L’evoluzione di un sistema può, tuttavia, essere positiva
o negativa.
Occorre contrastare gli “agenti” negativi e puntare su
quelli positivi.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 53
Imparare ad apprendere
Le Aziende hanno tre modalità diverse di porsi sul
mercato:
quelle che dettano le regole (IBM, Coca Cola): Leader
quelle che subiscono le regole (Fujitsu, Pepsi): le
inseguitrici
quelle che sconvolgono le regole (Microsoft, Hp,
Aprilia, Benetton, ..): gli innovatori
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 54
Imparare ad apprendere
 L’azienda deve ripensare la propria missione,
proponendo valori più profondi, una “vision” più
coerente con i modelli attuali
 Una “Vision” improntata su valori etici predispone un
ambiente di lavoro migliore, più sereno e
collaborativo
 La Vision deve essere condivisa da tutti i dipendenti
dell’Azienda
 Basta il 20% di Champions (1 dipendente su 5) per
coinvolgere l’Azienda nel Cambiamento
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 55
Casi Aziendali
Aprilia – Ivano Beggio:
 I giovani volevano moto sempre più simili a
quelle dei grandi
 La moto doveva diventare sempre più
disponibile per ampie fasce di consumatori
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 56
Casi Aziendali
3M
 E’ considerata una delle aziende leader (oltre 60.000
prodotti)
 Forte contenuto di innovazione
 Grande libertà di manovra dei propri dipendenti
……………………..
 Non abbiamo 90.000 dipendenti ma abbiamo 90.000
ricercatori
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 57
Casi Aziendali
General Electric:
 Costruire fiducia a tutti i livelli, in modo che tutti i
dipendenti si sentano liberi di esprimere le proprie
opinioni
 Permettere ai collaboratori di esprimere le proprie
idee
 Eliminare il lavoro inutile, ottenere benefici e
generare entusiasmo
 Costruire una organizzazione con valori diffusi e
condivisi
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 58
Relazioni
Dai casi precedenti possiamo estrarre la
seguente considerazione:
Lo spirito di quadra è il frutto di un mutato
atteggiamento aziendale che incoraggia
l’apertura e la sperimentazione.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 59
Generare Autostima
Impegno
Risultato
Autostima
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 60
Generare Autostima
Ciclo dell’autostima
 Ad un maggiore impegno corrisponde
(solitamente) un risultato migliore
 Un risultato migliore porta ad avere maggior
consapevolezza dei propri mezzi (autostima)
 Una maggior autostima genera un maggior
impegno
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 61
Generare Autostima
Il modello funziona anche per il caso negativo:
Minore impegno 
Risultati deludenti 
Calo della propria autoconsiderazione 
Minore impegno 
Etc. ………..
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 62
Generare Autostima
Dalla Carta Etica di una azienda di Software …..
• Se non si misurano i risultati, non è possibile distinguere i successi dai
fallimenti.
• Se non si misurano i successi, non è possibile premiarli.
• Se non si premiano i successi, si finisce quasi sempre per premiare gli
insuccessi.
• Se non si distinguono i successi, non si può apprendere dai successi.
• Se non è possibile riconoscere gli insuccessi, non è possibile
correggerli.
• Se si possono dimostrare i risultati, si può guadagnare il supporto
dell’opinione pubblica.
(da: “Reinventing Government” di David Osborne e Ted Gaebler, 1993
citata dal L. Lo Schiavo)
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 63
Gestire il cambiamento
A. Choc
B. Diniego – Rifiuto
C. Dubbio e incertezza
D. Accettazione del cambiamento
E. Adattamento, mettersi alla prova
F. Ricerca del significato
G. Interiorizzazione
Modello delle reazioni al cambiamento
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 64
Interiorizzazione
 La proibizione, da sola e non motivata
adeguatamente, ottiene scarsi risultati
 Se qualcuno controlla, l’individuo si
comporterà secondo le leggi, altrimenti…
 Gli antichi greci, per attuare il controllo, si
richiamarono al timore degli dei
 Se la legge, invece, è compresa nel
profondo, allora è interiorizzata e fatta propria
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 65
Capire il cambiamento
Le aziende crescendo tendono a diventare
sempre più rigide, lente e resistenti al
cambiamento
Moss Kanter suggerisce le quattro F del
cambiamento:
Fast, Flexible, Focused, Friendly…..and Fun
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 66
Gestire il cambiamento
Tratto da Scott Adams – Il principio di Dilbert
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 67
Gestire il Cambiamento
Siamo in presenza di un mercato ipercompetitivo. In
questo campo le dimensioni non sono un vantaggio.
La bravura, l’intelligenza e il coraggio lo sono.
Il successo non dipende tanto dalle dimensioni di una
società quanto dalla decisione con cui punta al
vantaggio successivo.
Bill Gates, CEO Microsoft Corp.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 68
Gestire il Cambiamento
Se la visione è percepita come un sogno irrealizzabile,
sarà difficile modificare il comportamento degli
individui
La capacità del leader di gestire gli opposti, le
ambiguità, i paradossi, sfocia in una tensione creativa
che riesce a tenere uniti gli opposti
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 69
Gestire il Cambiamento
“Se si vuole restringere bisogna innanzitutto
ampliare; se si vuole indebolire bisogna
innanzitutto rafforzare. Se si vuole possedere
bisogna innanzitutto offrire.”
Lao Tsu
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 70
Comunicazione
Non è sufficiente avere del valori aziendali fondanti, bisogna anche
condividerli con i collaboratori;
I valori vanno comunicati bene all’interno dell’azienda, del gruppo di
lavoro, ….
Innanzitutto vanno interiorizzati e condivisi, quindi la comunicazione
deve essere:
 Trasparente
 Corretta
 Sobria
 Semplice
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 71
Esempi di Comunicazione efficace / non efficace
 Rivoluzione Francese: 3 Parole (Liberté, Egalité,
Fraternité)
 Teorema di Pitagora: 24 parole
 Principio di Archimede: 67 parole
 I dieci comandamenti: 179 parole
 La costituzione Europea: Migliaia di parole
 Legislazione europea sul fumo: 24.942 parole
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 72
Comunicazione
Nella comunicazione, sia scritta che parlata,
spesso aggiungendo si toglie e togliendo si
aggiunge.
La ridondanza indebolisce il significato.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 73
Comunicazione
Le componenti per una comunicazione creativa sono
tre:
1. Ethos, coerenza e credibilità di chi comunica.
Coerenza tra quello che si predica e le azioni
conseguenti. Principi etici.
2. Pathos, lo stimolo delle passioni e delle emozioni
come ricerca dei fattori di motivazione.
3. Logos, la relazione tra le singole ragioni, l’evidenza
della esposizione.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 74
Conclusioni:
Leggi fondamentali della stupidità umana
1. Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il
numero di individui stupidi in circolazione
2. La probabilità che una persona sia stupida è indipendente da
qualsiasi altra caratteristica della persona stessa
3. Ogni individuo umano rientra in una delle seguenti categorie:
Sprovveduti, Intelligenti, banditi, Stupidi
4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale
nocivo degli stupidi.
Da M. Carlo Cipolla, Allegro, non troppo. il Mulino
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 75
Diagramma della stupidità
Nel diagramma della stupidità rappresentiamo,
su un piano catesiano, gli effetti delle azioni
di un uomo:
Sull’asse delle x viene riportato il beneficio che
ciascuna azione da a se stesso;
Sull’asse delle y abbiamo il beneficio che una
azione da ad un altro.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 76
Diagramma della stupidità
H y I
o x
S B
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 77
Diagramma della stupidità
Il Quadrante I è quello delle persone Intelligenti
Il Quadrante B è quello dei Banditi
Il Quadrante H è quello degli Stolti (o Filantropi)
Il Quadrante S è quello dove dimorano gli
Stupidi
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 78
Gestire il cambiamento
Vi auguro di essere analfabeti (Don Ciotti)
E’ l’augurio di esaminare ogni cosa da
analfabeta, e quindi senza nessun pre-
concetto, idea precostituita, etc.
18. Rev. 2017 Claudio Andreano 79
Gestire il cambiamento
Adesso e’ ora di iniziare a studiare seriamente.
(Prof. Dora Serbandini)
Frase rivolta dal Maestro al conseguimento del
diploma di Pianoforte:
La concusione di un ciclo di studi non
rappresenta la fine, ma un nuovo e più
stimolante inizio

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Gestire il cambiamento

  • 1. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 1 Gestire il cambiamento Claudio Andreano
  • 2. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 2 Modelli Per comprendere la realtà spesso abbiamo bisogno di modelli per orientarci I modelli ci aiutano, ma a volte ci limitano, poiché tendiamo a ripetere le azioni che ci hanno premiato e a scartare quelle che non hanno funzionato……
  • 3. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 3 Modelli Storia del tacchino induttivista (da Bertrand Russel):  Un tacchino annota puntualmente, per molti giorni, l’ora in cui gli portano il cibo  Dopo moltissimi giorni è ormai sicuro: all’ora di pranzo verrà il padrone a portargli il cibo  Ma…….
  • 4. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 4 Modelli E’ il giorno di Natale: il padrone arriva alla solita ora, ma non per portargli il cibo (B. Russel)
  • 5. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 5 Modelli – Considerazioni - 1 La semplice osservazione di “FATTI” può indurci in errore. Se non sapessimo cosa ricercare, dovremmo annotare anche il colore delle scarpe e della maglia che abbiamo mentre svolgiamo una osservazione: Naturalmente sappiamo (o crediamo di sapere) cosa stiamo cercando
  • 6. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 6 Modelli – Considerazioni - 2 I modelli, e le credenze ad esso collegate, determinano le nostre azioni. Il fatto di credere “vera” una cosa, fa si che ci comportiamo come se lo fosse davvero. Quando gli uomini pensavano alla terra come un disco piatto, si comportavano come se lo fosse (non attraversando le colonne d’Ercole, ad esempio).
  • 7. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 7 Modelli  Necessità di un modello  Paradigma imperante (T. Khun La struttura delle rivoluzioni scientifiche)
  • 8. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 8 Esistono modelli vincenti? Ci sono modelli di management migliori di altri? Modelli che permettano di vincere sempre e comunque la sfida della società globale? E che ci mettano al riparo da ogni fluttuazione?
  • 9. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 9 Modelli Vincenti? – 1 Classifica Fortune 500  Dalla classifica di Fortune delle prime 500 società mondiali, 1/3 delle Aziende presenti sparisce dopo pochi anni (In ITALIA il ricambio è molto più lento)
  • 10. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 10 Modelli Vincenti? – 2 Bravi Manager?  1000 persone lanciano una monetina in aria  Vince solo Testa  500 eliminati al 1° turno  250 eliminati al 2° turno  ……….  4 rimanenti dopo 8 turni  Possiamo parlare di abilità?
  • 11. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 11 Modelli Vincenti? – 3 Paradigmi di Management  70% progetti qualità fallito o in stallo  90% progetti BPR (Business Process reengineering) è fallito  TQM (Total Quality Management)  Outsourcing  DownSizing  Metodologie informatiche….
  • 12. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 12 Modelli di Management  Dagli anni ’50 ad oggi sono decine i modelli proposti e poi abbandonati. (T.Q.M. – BPR – Circoli di Qualità – Budget a Base Zero – etc.)  Perché?????
  • 13. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 13 Modelli di Management Perché si pensa che un modello di Management sia una formula magica che basta applicare alla lettera Invece, per la corretta applicazione di un modello, occorre: - Un mutato atteggiamento culturale; - Un adeguamento alla realtà aziendale
  • 14. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 14 Modelli Culturali Affinché un cambiamento abbia successo occorre:  Interiorizzare i comportamenti  Condividere un sistema di valori  ……. Tutto è legato ad un cambiamento profondo che avviene dentro noi stessi
  • 15. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 15 Modelli di Management Ma spesso il cambiamento è solo di facciata:  Tutti proclamano la centralità del Cliente ……  Ma i posteggi per l’alta direzione sono vicino all’ingresso principale…………  mentre quelli per i clienti / visitatori a 300 metri sotto il sole (pioggia)
  • 16. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 16 Modelli di Management  4 ambiti da presidiare per il successo dell’organizzazione (Impresa):  Tempo: per poter competere bisogna essere rapidi e flessibili  Qualità: intesa come qualità reale e non come procedure di qualità  Innovazione: è condizione fondamentale dell’azienda innovare continuamente  Relazioni: in azienda deve prevalere il senso di appartenenza e lo spirito di squadra
  • 17. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 17 Innovazione Le tipologie di innovazione sono:  Di management  Di marketing  Di processi  Di prodotti  Di tecnologie
  • 18. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 18 Modelli in Azienda Quando vogliamo introdurre dei cambiamenti, dopo aver fatto le analisi organizzative, verificato i costi e i benefici dell’operazione, individuato le soluzioni, …… …. passiamo alla applicazione del cambiamento, seguendo, solitamente, un modello che si richiama al pensiero lineare.
  • 19. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 19 Il pensiero Lineare  Il pensiero Lineare è frutto del modello mentale che ci accompagna nella vita fin dai primi passi  Vediamo tutto come progressione (es. l’evoluzione scientifica) o come relazione causa effetto tra due eventi correlati tra loro;  In generale applichiamo un modello meccanicistico, in cui il rapporto causa-effetto è immediato (io sparo, la preda muore)
  • 20. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 20 Il pensiero Lineare In realtà il pensiero lineare spiega perfettamente situazioni e sistemi in cui gli elementi in gioco sono, generalmente, pochi e perfettamente sotto controllo. Ma le aziende oggi sono sistemi complessi, e le interazioni possibili sono troppe per essere spiegate con il pensiero lineare
  • 21. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 21 Il pensiero Sistemico Un sistema è una entità che si mantiene in vita e funziona come un tutto integrato attraverso l’interazione delle sue parti (J. O’ Connor) Togliendo una componente dal Sistema il Sistema cessa di esistere (non è più lo stesso, perde in funzionalità, etc.) Non è possibile studiare un sistema studiando le singole componenti Il pensiero Sistemico affronta ogni cosa dal punto di vista Olistico
  • 22. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 22 Il pensiero Sistemico Esempi:  Se abbiamo sete iniziamo a bere, ma non beviamo per sempre, raggiunta la sazietà smettiamo di bere  Quando facciamo la doccia agiamo sul miscelatore, fino a quando l’acqua non raggiunge la temperatura desiderata In entrambi questi esempi si nota una interazione tra il sistema e gli elementi esterni.
  • 23. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 23 Il pensiero Sistemico Dobbiamo modificare il modo di vedere le cose:  Mentre nel pensiero lineare ad ogni azione corrisponde una reazione, nel pensiero sistemico ad ogni azione corrisponde una retroazione
  • 24. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 24 Il Pensiero Sistemico Cambiamento in una parte del Sistema Cambiamento in un’altra parte del Sistema
  • 25. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 25 Il Pensiero Sistemico La Retroazione è un fattore fondamentale nell’economia di un sistema, senza di esse il Sistema non esisterebbe. Esistono due Retroazioni Fondamentali:  Retroazioni di Rafforzamento  Retroazioni di Equilibrio
  • 26. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 26 Il Pensiero Sistemico Troppo Lavoro e troppa fretta Lavoro Incompleto Scarsa Attenzione Problemi Imprevisti
  • 27. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 27 Il Pensiero Sistemico  Una azione in una parte del sistema può portare a una reazione a valle di esso non misurabile in termini di azione-reazione;  Il sistema può essere talmente complesso, che abbiamo difficoltà a mettere in relazione tutti gli eventi tra loro.  Bisogna ricostruire il percorso della nostra azione (Analisi Sistemica)
  • 28. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 28 Il Pensiero Sistemico Il caso del DDT – 1Il caso del DDT – 1 Inventato nel 1939, fruttò il Nobel al suo inventore Nel 1950 le prove della sua tossicità erano ormai moltissime Nel 1970 (20 anni dopo) venne totalmente bandito ma si continuo’ ad usarlo per ancora molti anni dopo questa data (le scorte erano ingenti…)
  • 29. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 29 Il Pensiero Sistemico Il caso del DDT - 2Il caso del DDT - 2 Nell’ambiente accadde che: Gli insetti trattati vennero mangiati dagli insettivori che morirono a loro volta (trascinando nella debàcle la catena alimentare verso l’alto) Nel frattempo gli insetti avevano sviluppato una resistenza al DDT Il risultato fu che, alla fine del ciclo, gli insetti erano più numerosi di prima
  • 30. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 30 Il Pensiero Sistemico Il caso del DDT – 3Il caso del DDT – 3 Una più attenta gestione del processo, in ottica sistemica, avrebbe forse contenuto i danni. Gli effetti, in un sistema complesso (come in natura), possono essere, come nell’esempio, molto a valle della causa scatenante e possono verificarsi con mesi o anni di ritardo (ritardo sistemico).
  • 31. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 32 Cambiare la Visione Siete capaci, aggiungendo o togliendo un solo segno, ad ottenere un sei partendo da un nove scritto in numeri romani? IX
  • 32. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 33 Cambiare la Visione Risposta al quesito precedente SIX
  • 33. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 34 Cambiare la Visione La formulazione della domanda “fissa” la risposta in un ambito determinato (nell’esempio ai numeri romani) La risposta spesso si trova cambiando lo scenario di riferimento
  • 34. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 35 Cambiare la Visione In questa frase c’è tre erori. Sapete trovarli? (senza guardare la soluzione alla pagina seguente…)
  • 35. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 36 Cambiare la Visione Risposta al quesito precedente: 1. Errore di ortografia: si scrive “errore” 2. Errore di grammatica: il verbo non si raccorda con l’oggetto. 3. E il terzo errore?
  • 36. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 37 Cambiare la Visione In questa frase c’è tre erori. Il terzo errore occorre cercarlo al di fuori della frase stessa. L’errore è che ci sono solo due errori (ortografia e sintassi) NELLA frase. Il terzo errore bisogna cercarlo nella semantica della frase (La frase è falsa)
  • 37. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 38 Cambiare la Visione
  • 38. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 39 Cambiare la Visione Si ha un cambiamento di Visione (Inversione della Gestalt, Visione in Tedesco), quando la realtà percepita fino ad un dato momento in un determinano modo, cambia improvvisamente prospettiva, svelandoci d’un tratto un mondo totalmente diverso (illuminazione)
  • 39. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 40 Cambiare la Visione Nella filosofia orientale il cambiamento di visione è legato alla risoluzione dei Koan. Koan (ZEN): sono problemi oscuri e assurdi inventati con cura dai Maestri Zen. Devono indurre il discepolo a rendersi conto dei limiti insiti nella logica e nel ragionamento, spostando il paradigma o cambiando piano di visione.
  • 40. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 42 Cambiare la Visione Attenzione A volte il cambio di visione può portare a nuove visioni ingannevoli…..
  • 41. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 43 Modelli e cambiamenti di visione Riepilogo: - Modelli (di Management) che cambiano; - Approccio sistemico; - Interazione con l’ambiente esterno (competitività, time to market, atteggiamento dei clienti, …); - Cambiamenti di visione.
  • 42. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 44 Pianificazione Strategica La Pianificazione Strategica effettua previsioni sul futuro, basandosi sui dati del passato. …. (ma nei prospetti informativi dei fondi di investimento i dati del passato non fanno premio sul futuro)
  • 43. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 45 Pianificazione Strategica Pianificazione strategica: in un mondo che cambia così in fretta essere ancorati alla pianificazione strategica è come guidare un’auto guardando lo specchietto retrovisore. (Franco D’Egidio)
  • 44. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 46 Pianificazione Strategica La pianificazione strategica è frutto del pensiero lineare (Occorre abbandonare, appena possibile, il pensiero lineare per analizzare la realtà utilizzando il pensiero sistemico…) O meglio, occorre imparare ad apprendere (P. Senge, La quinta disciplina, ed. Sperling)
  • 45. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 47 Imparare ad apprendere Le organizzazioni (aziende) vengono viste come organismi complessi: a tutti gli effetti sono dei sistemi più o meno complessi Le aziende devono adattarsi in fretta alle mutate condizioni esterne, se vogliono sopravvivere e restare competitive sul mercato Il cambiamento può riguardare solo un sottositema o tutto il sistema
  • 46. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 48 Imparare ad apprendere Gli adattamenti positivi…. Sony produceva bollitori elettrici per il riso, oggi…. HP produceva oscilloscopi, … …. Apple computer ….IBM ha iniziato con le macchine per schede perforate, poi è passata ai Grandi computer (37.000 brevetti nella sua storia, da 9 anni il maggior numero di brevetti annuale, dato 2002), oggi….
  • 47. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 49 Imparare ad apprendere E quelli negativi…. Digital e’ stata assorbita da Compaq, a sua volta rientrata in HP ….. Compagnie aeree in difficoltà…. Grandi industrie dell’acciaio ….. e in campo informatico grandi scomparsi: Borland, Wordstar, Wordperfect, Lotus, DBIII (Ashton Tate), etc
  • 48. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 50 Imparare ad apprendere E’ ancora vero che il Marketing, in base alle ricerche di mercato, è in grado di indirizzare le scelte strategiche e di innovazione dell’azienda? il comportamento dei consumatori è sempre più imprevedibile e creativo (la fedeltà del cliente è sempre più labile); le segmentazioni e le tecniche psicografiche mostrano tutti i loro limiti time to market sempre più difficile Il cambiamento è sempre più rapido Lo scenario cambia e si aggiorna continuamente in modo sempre più rapido
  • 49. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 51 Imparare ad apprendere  Il marketing non è più in grado di supportare la pianificazione strategica, anch’essa già in crisi.  Occorre ri-pensare al modo di fare Business
  • 50. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 52 Imparare ad apprendere Un sistema ha due possibili stati: Stabilità o equilibrio Dinamica o evoluzione L’evoluzione di un sistema può, tuttavia, essere positiva o negativa. Occorre contrastare gli “agenti” negativi e puntare su quelli positivi.
  • 51. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 53 Imparare ad apprendere Le Aziende hanno tre modalità diverse di porsi sul mercato: quelle che dettano le regole (IBM, Coca Cola): Leader quelle che subiscono le regole (Fujitsu, Pepsi): le inseguitrici quelle che sconvolgono le regole (Microsoft, Hp, Aprilia, Benetton, ..): gli innovatori
  • 52. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 54 Imparare ad apprendere  L’azienda deve ripensare la propria missione, proponendo valori più profondi, una “vision” più coerente con i modelli attuali  Una “Vision” improntata su valori etici predispone un ambiente di lavoro migliore, più sereno e collaborativo  La Vision deve essere condivisa da tutti i dipendenti dell’Azienda  Basta il 20% di Champions (1 dipendente su 5) per coinvolgere l’Azienda nel Cambiamento
  • 53. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 55 Casi Aziendali Aprilia – Ivano Beggio:  I giovani volevano moto sempre più simili a quelle dei grandi  La moto doveva diventare sempre più disponibile per ampie fasce di consumatori
  • 54. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 56 Casi Aziendali 3M  E’ considerata una delle aziende leader (oltre 60.000 prodotti)  Forte contenuto di innovazione  Grande libertà di manovra dei propri dipendenti ……………………..  Non abbiamo 90.000 dipendenti ma abbiamo 90.000 ricercatori
  • 55. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 57 Casi Aziendali General Electric:  Costruire fiducia a tutti i livelli, in modo che tutti i dipendenti si sentano liberi di esprimere le proprie opinioni  Permettere ai collaboratori di esprimere le proprie idee  Eliminare il lavoro inutile, ottenere benefici e generare entusiasmo  Costruire una organizzazione con valori diffusi e condivisi
  • 56. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 58 Relazioni Dai casi precedenti possiamo estrarre la seguente considerazione: Lo spirito di quadra è il frutto di un mutato atteggiamento aziendale che incoraggia l’apertura e la sperimentazione.
  • 57. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 59 Generare Autostima Impegno Risultato Autostima
  • 58. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 60 Generare Autostima Ciclo dell’autostima  Ad un maggiore impegno corrisponde (solitamente) un risultato migliore  Un risultato migliore porta ad avere maggior consapevolezza dei propri mezzi (autostima)  Una maggior autostima genera un maggior impegno
  • 59. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 61 Generare Autostima Il modello funziona anche per il caso negativo: Minore impegno  Risultati deludenti  Calo della propria autoconsiderazione  Minore impegno  Etc. ………..
  • 60. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 62 Generare Autostima Dalla Carta Etica di una azienda di Software ….. • Se non si misurano i risultati, non è possibile distinguere i successi dai fallimenti. • Se non si misurano i successi, non è possibile premiarli. • Se non si premiano i successi, si finisce quasi sempre per premiare gli insuccessi. • Se non si distinguono i successi, non si può apprendere dai successi. • Se non è possibile riconoscere gli insuccessi, non è possibile correggerli. • Se si possono dimostrare i risultati, si può guadagnare il supporto dell’opinione pubblica. (da: “Reinventing Government” di David Osborne e Ted Gaebler, 1993 citata dal L. Lo Schiavo)
  • 61. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 63 Gestire il cambiamento A. Choc B. Diniego – Rifiuto C. Dubbio e incertezza D. Accettazione del cambiamento E. Adattamento, mettersi alla prova F. Ricerca del significato G. Interiorizzazione Modello delle reazioni al cambiamento
  • 62. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 64 Interiorizzazione  La proibizione, da sola e non motivata adeguatamente, ottiene scarsi risultati  Se qualcuno controlla, l’individuo si comporterà secondo le leggi, altrimenti…  Gli antichi greci, per attuare il controllo, si richiamarono al timore degli dei  Se la legge, invece, è compresa nel profondo, allora è interiorizzata e fatta propria
  • 63. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 65 Capire il cambiamento Le aziende crescendo tendono a diventare sempre più rigide, lente e resistenti al cambiamento Moss Kanter suggerisce le quattro F del cambiamento: Fast, Flexible, Focused, Friendly…..and Fun
  • 64. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 66 Gestire il cambiamento Tratto da Scott Adams – Il principio di Dilbert
  • 65. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 67 Gestire il Cambiamento Siamo in presenza di un mercato ipercompetitivo. In questo campo le dimensioni non sono un vantaggio. La bravura, l’intelligenza e il coraggio lo sono. Il successo non dipende tanto dalle dimensioni di una società quanto dalla decisione con cui punta al vantaggio successivo. Bill Gates, CEO Microsoft Corp.
  • 66. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 68 Gestire il Cambiamento Se la visione è percepita come un sogno irrealizzabile, sarà difficile modificare il comportamento degli individui La capacità del leader di gestire gli opposti, le ambiguità, i paradossi, sfocia in una tensione creativa che riesce a tenere uniti gli opposti
  • 67. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 69 Gestire il Cambiamento “Se si vuole restringere bisogna innanzitutto ampliare; se si vuole indebolire bisogna innanzitutto rafforzare. Se si vuole possedere bisogna innanzitutto offrire.” Lao Tsu
  • 68. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 70 Comunicazione Non è sufficiente avere del valori aziendali fondanti, bisogna anche condividerli con i collaboratori; I valori vanno comunicati bene all’interno dell’azienda, del gruppo di lavoro, …. Innanzitutto vanno interiorizzati e condivisi, quindi la comunicazione deve essere:  Trasparente  Corretta  Sobria  Semplice
  • 69. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 71 Esempi di Comunicazione efficace / non efficace  Rivoluzione Francese: 3 Parole (Liberté, Egalité, Fraternité)  Teorema di Pitagora: 24 parole  Principio di Archimede: 67 parole  I dieci comandamenti: 179 parole  La costituzione Europea: Migliaia di parole  Legislazione europea sul fumo: 24.942 parole
  • 70. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 72 Comunicazione Nella comunicazione, sia scritta che parlata, spesso aggiungendo si toglie e togliendo si aggiunge. La ridondanza indebolisce il significato.
  • 71. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 73 Comunicazione Le componenti per una comunicazione creativa sono tre: 1. Ethos, coerenza e credibilità di chi comunica. Coerenza tra quello che si predica e le azioni conseguenti. Principi etici. 2. Pathos, lo stimolo delle passioni e delle emozioni come ricerca dei fattori di motivazione. 3. Logos, la relazione tra le singole ragioni, l’evidenza della esposizione.
  • 72. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 74 Conclusioni: Leggi fondamentali della stupidità umana 1. Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione 2. La probabilità che una persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa 3. Ogni individuo umano rientra in una delle seguenti categorie: Sprovveduti, Intelligenti, banditi, Stupidi 4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo degli stupidi. Da M. Carlo Cipolla, Allegro, non troppo. il Mulino
  • 73. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 75 Diagramma della stupidità Nel diagramma della stupidità rappresentiamo, su un piano catesiano, gli effetti delle azioni di un uomo: Sull’asse delle x viene riportato il beneficio che ciascuna azione da a se stesso; Sull’asse delle y abbiamo il beneficio che una azione da ad un altro.
  • 74. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 76 Diagramma della stupidità H y I o x S B
  • 75. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 77 Diagramma della stupidità Il Quadrante I è quello delle persone Intelligenti Il Quadrante B è quello dei Banditi Il Quadrante H è quello degli Stolti (o Filantropi) Il Quadrante S è quello dove dimorano gli Stupidi
  • 76. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 78 Gestire il cambiamento Vi auguro di essere analfabeti (Don Ciotti) E’ l’augurio di esaminare ogni cosa da analfabeta, e quindi senza nessun pre- concetto, idea precostituita, etc.
  • 77. 18. Rev. 2017 Claudio Andreano 79 Gestire il cambiamento Adesso e’ ora di iniziare a studiare seriamente. (Prof. Dora Serbandini) Frase rivolta dal Maestro al conseguimento del diploma di Pianoforte: La concusione di un ciclo di studi non rappresenta la fine, ma un nuovo e più stimolante inizio

Editor's Notes

  1. Presentazione corso
  2. Considerazioni tratte dal libro 20 anni di disastri hi-tech. Aggiungere un qualche esempio.
  3. Verif. Pp. 39 di D’Egidio
  4. Il significato non vuole essere di ripudio totale verso la Pianificazione strategica, ma solo un richiamo ad un u tilizzo maggiormante consapevole.
  5. Occorre rilevare che contro la stupidità spesso non c’e’ rimedio.