I Bluealma sono la band della settimana presente nella rubrica "Salento in Musica" del quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno" con un' interessante intervista alla band salentina.
Gazzetta del mezzogiorno - I Bluealma col rock sinfonico nel solco leggendario dei Queen
1. LECCE CITTÀ I VII
Sabato 8 marzo 2014
SALENTO IN MUSICA
LARGO AI GIOVANI
Presto il primo «Ep» con gli inediti
ai quali il gruppo lavora da tempo
nelle Officine musicali di Salve
In vista anche un intenso tour estivo
che attraverserà l’Italia, da Sud a Nord
e farà tappa anche all’estero
L’iniziativa
Creatori di note
si raccontano
di FLAVIA SERRAVEZZA
Ecco una rubrica
settimanale dedicata alle band emergenti, ai
cantautori e alla nuova
musica che “gira” nel
Salento. Le prove, i concerti, i locali e i viaggi,
ma anche i progetti e i
sogni, grandi e piccoli,
per il futuro.
Una vetrina per musicisti e gruppi locali, con
interviste e approfondimenti, curiosità e biografie in pillole, per dare
spazio alle novità e a chi
spicca in creatività e originalità, tecnica e capacità interpretativa, nei
vari generi musicali.
Se volete proporvi, potete contattarci all’indirizzo: redazione.lecce@gazzettamezzogiorno
P
rendono spunto dalle sonorità classiche cameristiche per dare alla luce
un rock sinfonico potente, che fa di pianoforte e belle melodie l’arma vincente. Loro sono i
Bluealma, una giovane band nata
nel Sud Salento e “battezzata” sul
palco di Max Gazzè. Cinque ragazzi - Matteo Branca, voce, di
Alessano; Giovanni Marzo, pianoforte, e Stefano Pisa, basso, entrambi di Morciano di Leuca; Manuel Carra, batteria, di Borgagne; Gaetano Zilli, chitarra, di
Lecce – che oggi si promuovono
soprattutto grazie ai social network, dove hanno già pubblicato
due inediti, “Effimera follia” e
“L’Alchimista”, destinati a diventare i loro cavalli di battaglia. A
breve, daranno alla luce il primo
ep, al quale lavorano da tempo nella sala prove di Officine musicali,
a Salve.
Ragazzi, come nasce il vostro
progetto?
«Dalla voglia di proporre la nostra musica. A un certo punto, ci
siamo resi conto che essere una
cover band può limitare l’espressività artistica del musicista».
Perché “Bluealma”?
«La parola “alma”, dal latino,
significa anima, mentre “blue” indica il “colore” della nostra musica, che appare nobile, ricercata e
al tempo stesso legata al colore
semplice e naturale del nostro mare e del nostro cielo».
Come nascono le vostre canzoni?
«Nascono dalla musica e dal
pianoforte del compositore, Giovanni Marzo, insieme ad una bozza metrica del testo. Su questa interviene Stefano Pisa, che scrive il
testo definitivo. Il brano trova poi
la sua massima espressione con
l’apporto del resto del gruppo».
Influenze musicali?
«Sono in primis le sonorità classiche cameristiche presenti nelle
composizioni di Giovanni (Chopin, Ravel, Rachmaninov) che
muovendosi all’interno della corrente “third stream” (esempio della connessione tra generi musicali) vengono plasmate in arrangiamenti rock sinfonici, trovando
così la naturale congiunzione con
l’influenza musicale dei Queen».
Che tipo di spettacolo portate
sul palco?
«Nei live promuoviamo i nostri
brani inediti affiancando la scelta
di omaggiare, con interessanti
riarrangiamenti che rispecchiano
il nostro sound, i grandi interpreti
IL GRUPPO Da sinistra, Gaetano Zilli, chiatarra; Giovanni Marzo, pianoforte; Matteo Branca, voce; Stefano Pisa, basso; Manuel Carra, batteria
I Bluealma col rock sinfonico
nel solco leggendario dei Queen
La band, composta da cinque ragazzi, è stata «battezzata» sul palco di Max Gazzè
del rock italiano d’autore, da Battisti alla Pfm, fino a Battiato».
Una serata indimenticabile?
«Di sicuro l’apertura del concerto di Max Gazzè, ma anche
un’esibizione in provincia di Bari,
a Modugno, dove abbiamo sentito
veramente l’entusiasmo ed il coinvolgimento del pubblico».
Progetti in cantiere?
«A breve inizierà il nuovo tour
2014 con probabili tappe anche
all’estero ed uscirà presto anche l’
Ep contenente i nostri inediti. Il
sound sarà sempre quello del rock
ricercato dalla musica ai testi, che
affrontano tematiche di introspezione individuale e sociale. Nel
frattempo i brani continueranno
ad essere promossi tramite video
per la regia di Luca Melcarne».
La critica peggiore?
«La connessione e fusione tra
due generi musicali apparentemente contrastanti».
E il miglior complimento?
«La ricercatezza, il gusto e l’originalità del sound, degli arrangiamenti e dei testi. Inoltre il timbro e
la particolarità della voce energica e coinvolgente del nostro cantante Matteo Branca».
Difficoltà nel proporre la vostra musica?
«Difficoltà d’inserimento in un
contesto musicale dove prevalgono le cover band e dove la discografia è in crisi».
Un verso della canzone che
più vi rappresenta?
«Ne citiamo tre: “la felicità non
si predica ma si pratica”, dal brano Effimera Follia; “dietro all’eco
dolce d’un gemito si nasconde un
sorriso mai conosciuto”, da L’Alchimista; “Se tu fossi un perverso
senso d’infinito io sarei la timidezza del significato”, da Ballata
N°1».
(2 continua)
I CONCERTI Brani inediti affiancati da riarrangiamenti del rock italiano d’autore, da Battisti alla Pfm, a Battiato
SUL WEB SUGGESTIVE IMMAGINI GIRATE SULLA SPIAGGIA DELLE «MALDIVE DEL SALENTO», CON LA REGIA DI LUCA MELCARNE
Suoni mistici e surreali con «Effimera follia»
Oltre quattordicimila visualizzazioni su Youtube registrate in appena due mesi
SALVE Una «clip» del video con il protagonista Matteo Branca
l Con il loro primo singolo,
Effimera Follia, interamente
autoprodotto, i Bluealma hanno già catturato l'attenzione
del web. Il video del brano, on
line da dicembre scorso su
Youtube, ha superato le 14mila visualizzazioni. Autore della sceneggiatura è il bassista
del gruppo, Stefano Pisa. La
storia si svolge e si intreccia
infatti in due ambientazioni
diverse: la prima è la spiaggia
ed il mare d’ottobre del Salento (“Le Maldive del Salento” di Vito Vergine) che
ben si accosta alla musica
classica e cameristica (da cui
nasce la composizione di Giovanni Marzo) presente fin
dalle prime note; la seconda è
un fabbricato allo stato grezzo
(“la casa del legno” dei fratelli
Corciulo) che ben esalta le
connotazioni
rock del brano.
«Il testo spiega
il
gruppo - si
interroga su
come gli uomini vivono
il
rapporto
con Dio e con la religione e
lancia un messaggio positivo
(che può esser riassunto nei
versi “ la felicità non si predica ma si pratica” e “accogli
a braccia aperte la tua uto-
pia”), che invita gli uomini ad
accogliere ognuno la propria
religiosità, abbracciandola e
mettendola in pratica fra loro».
Ecco
quindi che in
spiaggia
il
cantante
Matteo
Branca (protagonista del
video) è liberato
dalla
sabbia sotto
la quale era sepolto, grazie
all’intervento di una figura
celestiale. Nel fabbricato, il
protagonista canta dimenandosi con catene che lo legano
agli altri musicisti, ciascuno
NUOVO BRANO
E on line da febbraio
c’è il «lyric video»
dal titolo «L’alchimista»
vestito come a rappresentare
una religione diversa, fino a
rompere le stesse catene per
liberarsi ed “umanizzare” i
musicisti (che riprendono così il loro consueto abbigliamento).
Ottimo il lavoro del regista,
Luca Melcarne, insieme al
direttore della fotografia Fernando Melcarne, degli operatori Salvatore Ferilli e Antonio Cavallo, e del tecnico
luci Nicola Galli.
Dal mese scorso, è on line
anche uno «lyric video» del
secondo inedito del gruppo,
“L’alchimista”, che su Youtube ha già registrato oltre
2500 visualizzazioni. [fla.serr.]