SlideShare a Scribd company logo
1 of 11
Download to read offline
CAMBIARE? CERTO CHE SI!
di Aurora De Paulis, Serena Merico, Nicolé Paduanelli, Tommaso Parisi
Tutor: Piotr Michal Marczak, Raffaella La Torre
in collaborazione con la classe 3AU 2020-2021
IP L. Santarella - S. De Lilla
PREMESSA:
Il copione “Cambiare? Certo che sì!” si presenta in una forma drammaturgica
asciutta ed efficace per il messaggio che intende trasmettere: la prevenzione
degli infortuni sul lavoro. Pur in passaggi talvolta semplici, la lettura ha tratti di
originalità, citazioni letterarie alte, dicotomie fra lavorare / vivere, vivere /
lavorare. E dimostra che, per la famigerata “legge di Murphy”, tutto ciò che
potrebbe accadere, accadrà.
Il testo si caratterizza, inoltre, per essere sobrio ed incisivo nel messaggio, forte
e chiaro. Non indugia sul pietismo ma anzi ne fa arte scenica pur mantenendo in
sé la vigoria di una storia seria, tremendamente seria, quella degli infortuni sul
lavoro. Quasi giocando sul filo del topos clownesco (il cappello, la scala, la
panchina,la goffaggine di alcuni personaggi) arriva allo spettatore lo
sfruttamento del lavoratore e la faciloneria con cui si fa gestire il suo lavoro
senza sorta di tutela antinfortunistica. Purché si produca, purché si fabbrichi,
anche a costo della vita stessa degli Uomini.
Tutto ciò dà al copione un’impronta quasi brechtiana nel suo essere paradossale
ma reale, che di contro Charlie Chaplin descrisse in modo magistrale in una
celeberrima scena del film “Tempi moderni”.
Troppi messaggi in un testo così breve?
I messaggi non sono mai troppi quando si tratta della salubrità e prevenzione
degli infortuni sul luogo di lavoro. Per tale motivo il copione si espande non solo
in un’ottica scolastica e meramente locale ma sarebbe da rappresentare davvero
ovunque sia possibile affinché tali “disgrazie” (ma che disgrazie non sono) si
ripetano il meno possibile sui luoghi di lavoro, nelle fabbriche come nei laboratori
chimici.
Prefazione di Dino Signorile
(docente di linguaggio dell’Istituto)
Il lavoro è il frutto di un laboratorio tenuto dal prof. Piotr Michal Marczak con
alcuni studenti della classe III sezione “Cultura e Spettacolo” svoltosi sia nelle
ore curriculari (durante le ore di Progettazione Audiovisiva e inserito all’interno
della programmazione di Educazione Civica) che pomeridiane (erogate
gratuitamente dal docente). Il lavoro è stato inoltre seguito dalla prof.ssa
Raffaella La Torre, docente del corso citato. Inoltre il prof. Teodoro Signorile,
docente del corso serale nonché amico, ci ha regalato la prefazione.
Il testo combina le idee degli studenti, sviluppate durante l’incontro propedeutico
con Lillo Tedeschi. Inoltre il testo è arricchito con citazioni care agli studenti
quali:
- la prima strofa del pezzo “Il Tempo delle Cattedrali” dello spettacolo
“Notre dame de Paris”,
- l’intro di un pezzo comico di Louis CK
- alcuni passaggi di “Amleto”.
In un’ottica dell’economia dello spettacolo gli studenti hanno immaginato uno
stage molto scarno: una scala, una panchina, un tavolino e pochi oggetti di
scena. Inoltre lo spettacolo è pensato per tre attori in quanto il Presentatore e il
Responsabile sono certamente interpretabili dallo stesso attore mentre
l’imprenditrice e la moglie non compaiono mai insieme e pertanto possono
essere interpretati dalla stessa attrice.
PERSONAGGI:
Tecnico
Presentatore/Responsabile
Imprenditrice
Moglie
Una scala al centro del palco, un tavolino su un lato e un paio di panchine
sull’altro.
Luce soffusa.
Dalla quinta destra entra il presentatore, vestito con giacca e cappello
appariscente e con una bottiglia di vetro.
Il presentatore conquista il centro del palco, luce sull’attore
PRESENTATORE
Ladies and gentelmen
Signore e Signori,
È una storia che ha per luogo
un piccolo paese nell'anno del Signore
duemila e ventuno
Storia di lavoro e di passione
E noi gli artisti senza nome
Della scultura e della rima
La faremo rivivere
Da oggi all'avvenire....
Blackout, sembra che sia andata via la luce dal palco, dal fondo arriva un tecnico
con una torcia e fa rumore con l’avvitatore.
Il presentatore lo guarda stranito
PRESENTATORE (arrabbiato) Ma possibile che ogni volta c’è qualcosa che non
va…?
TECNICO (con flemma) E lo sa com’è, siamo in economia…. sta la crisi… ora
sistemo….
PRESENTATORE Alla svelta….
TECNICO Si, si… ci vorrà poco, (al pubblico) Per fortuna non sa che è il mio
primo giorno….
Il presentatore si va a sedere sulla panchina nell’attesa, Il tecnico maneggia fra i
cavi intorno al faretto e la luce si riaccende, in particolare un proiettore sul
tecnico. Il presentatore lascia la bottiglia sulla panchina.
Il tecnico si guarda intorno
TECNICO (sorridendo) Da piccolo mia madre mi diceva sempre che la vita è una
grande scala, si scende e si sale. Ho sempre sognato di vivere in alto… (guarda
in alto con fare da sognatore)
PRESENTATORE Allora, possiamo ricominciare?
TECNICO Ma certo, faccia pure
Buio, luce soffusa, il tecnico rimane sulla scala, mentre il presentatore conquista
il centro del palcoscenico.
PRESENTATORE
Ladies and gentelmen
Signore e Signori,
È una storia che ha per luogo
un piccolo paese nell'anno del Signore
duemila e ventuno
Storia di lavoro e di passione
E noi gli artisti senza nome
Della scultura e della rima
La faremo rivivere
Da oggi all'avvenire....
Blackout, sembra che sia andata via la luce dal palco, il tecnico riaccende la
torcia e controlla qualcosa fra i cavi… Il presentatore lo guarda stranito
PRESENTATORE (arrabbiato) Ma possibile che ogni volta ci deve essere
qualcosa che non va…?
TECNICO E lo sa com’è, siamo in economia…. sta la crisi… ora sistemo….
PRESENTATORE Be, Alla svelta….
TECNICO Si, si… ci vorrà poco, (al pubblico) Vi dicevo che è il mio primo giorno,
devo ancora capirci qualcosa.
Il presentatore si va a sedere al tavolino, si toglie la giacca e il cappello, il
tecnico maneggia fra i cavi intorno al faretto e la luce si riaccende, in particolare
un proiettore sul tecnico. Il tecnico si guarda intorno.
TECNICO Da piccolo mia madre mi diceva sempre che la vita è una grande
scala, si scende e si sale. Ho sempre sognato di vivere in alto… (guarda in alto
con fare da sognatore), di diventare qualcuno di importante, da piccolo, volevo
fare l’attore, però non è facile, in realtà bisogna studiare tanto, e un sacco di
gente lo vuole fare, ma ci credevo davvero e per pagarmi gli studi iniziai facendo
il cameriere.
Luce sul tavolino, al quale è seduta un’imprenditrice e il responsabile.
RESPONSABILE Ehi ti devo parlare di una cosa seria…
IMPRENDITRICE Dimmi
RESPONSABILE Sai, il nostro lavoro è spesso pericoloso, ci servono più soldi
per le attrezzature di protezione.
IMPRENDITRICE Si, ma sai benissimo che non possiamo sforare il budget, si
accontentassero di quello che hanno
RESPONSABILE Eh si, ma lo sai che se un nostro dipendente... facciamo le
corna (fa il segno con la mano), dovesse morire, noi tutti rischiamo la chiusura
IMPRENDITRICE Senti, dì a loro che devono essere più responsabili
RESPONSABILE Ma certo, ma loro sono responsabili..., tipo l’altro giorno,
meno male come è andata, il tizio è andato al pronto soccorso, per fortuna che è
finita bene
IMPRENDITRICE Ecco, è andato solo al pronto soccorso, e ricordati che se il
progetto non si fa, il lavoro lo rischi anche tu!
RESPONSABILE Ma stai scherzando… è finito al pronto soccorso...
IMPRENDITRICE Tesoro, lo sai benissimo che per vincere l’appalto abbiamo
dovuto abbassare il budget, e per stare a galla, dobbiamo soprassedere su alcuni
aspetti. Poi, non so che dirti…
Arriva il cameriere, porta da bere, ruba la giacca e il cappello e si allontana.
IMPRENDITRICE Dai non pensarci più, brindiamo a questo incontro
RESPONSABILE (amareggiato - alza il bicchiere) A noi!
I due brindano.
Il tecnico si veste in scena da presentatore, nel frattempo conquista il centro del
palco, la luce sul tavolino si spegne e si accende un proiettore sul
Tecnico/Presentatore.
TECNICO Che bello, il palco ora è tutto mio, mi ricordo di questo monologo di
Louis CK, un standup comedy americano, più o meno fa così...
Il tecnico si guarda intorno, un po’ imbarazzato, si sistema la giacca, il cappello e
inizia ad interpretare.
TECNICO
Ognuno di noi nel cervello ha una sfida
tra pensieri buoni e cattivi
e spera che quelli buoni prevalgono
Io li ho sempre entrambi
Ho la cosa in cui credo, la cosa bella
La cosa giusta in cui credere
e poi c’è QUESTA cosa.
E non credo in essa ma l’idea c’è.
C’è sempre quella cosa…
e QUESTA COSA
E’ diventata una categoria di pensieri
che chiamo
Certo che si
… ma forse...?
Il tecnico si blocca, si guarda intorno, è soddisfatto della reazione del pubblico.
TECNICO Vi farò un esempio
Certamente... i lavoratori devono essere protetti, avere sempre tutta
l’attrezzatura necessaria per svolgere il proprio lavoro,
Certo che sì… Certo che si… (pausa)
se salgono su un traliccio dovranno indossare un imbracatura, se lavorano in un
cantiere dovranno indossare il casco…
certo che si…
e sarebbe una grande sofferenza se gli accadesse qualcosa…
certo… certo che si
(pausa) ma forse…
se non si mettono le protezioni è giusto che cadano e muoiano…
Il tecnico fa nuovamente una pausa e si guarda intorno per un consenso.
TECNICO Certo che no, certo che no! (pausa)
okay, okay, … certamente… se maneggi sostanze chimiche senza la visiera, i
guanti e la tuta protettiva, se ti ustioni e perdi la vista è una terribile tragedia…
Certo che si…Certo che si… ma forse… forse.
Se maneggi l’acido solforico senza le protezioni non è poi così strano che muori…
forse…
Se non poni attenzione a quello che fai è anche un po’ colpa tua…
Di nuovo, il tecnico si ferma e cerca consenso, un po’ stranito.
TECNICO Certo che no… certo che no! (pausa)
Certamente… Lavorare in aziende che se ne fregano del tuo benessere o che ti
trattano quasi come uno schiavo è la cosa peggiore che può accadere oggi.
Certo che si…
O in aziende senza l’assicurazione e un contratto
certo…
ma forse…
se una persona necessita di un lavoro per campare, alla fine non si lamenta di
essere schiavo…
Come facciamo ad ottenere il cibo a casa in un attimo a così poco prezzo?
Buttando sulla strada decine di ragazzi in cerca di lavoro e con minime
protezioni… e ce ne freghiamo TUTTI.
Come facciamo ad indossare vestiti e scarpe?
Sfruttando migliaia di lavoratori stranieri ammassati all’interno di fabbriche con
condizioni disumane. E per cosa? Per farsi un selfie e ottenere centinaia di like
per compiacere la nostra vanità.
Non c’è fine a cosa puoi ottenere fregandosene delle persone.
Puoi fare qualsiasi cosa…
Il Responsabile rientra in scena e interrompe il tecnico.
RESPONSABILE Ma sei ancora tu (arrabbiato)... La vuoi smettere di
interrompere e far perdere tempo… credi che al pubblico interessi qualcosa!
TECNICO Ma… non saprei… forse…
RESPONSABILE E vedi di restituirmi la mia giacca e il mio cappello.
TECNICO Si si… , ora te la restituisco…
Il tecnico inizia a togliersi la giacca e il cappello
TECNICO (guardando il pubblico - imitando grottescamente il responsabile)
“ridammi la giacca e il cappello” - Forse è il caso che faccia il bravo con questo,
prima che mi licenzino anche dal mio lavoro…
Il tecnico consegna la giacca e il cappello al Responsabile.
RESPONSABILE E non lo fare mai più! Eh! Questo è il mio palco, torna al
lavoro!
TECNICO Si si… , ora vado… tanto sta la crisi…
RESPONSABILE Ora facciamo pure gli spiritosi…
Il tecnico si avvia verso le quinte.
RESPONSABILE Ehi, aspetta un attimo, ora che mi ci fai pensare, potresti
essermi utile…
TECNICO Ah si… per accendere le lampadine?
RESPONSABILE no no, pensavo ad un lavoretto un po’ più importante… che
richiede una certa capacità…
Il tecnico torna indietro, squadra il Responsabile e lo guarda in modo
incuriosito…
TECNICO Ah si, sentiamo di cosa si tratta… (guarda il pubblico) Vuoi vedere che
ha a che fare con quel lavoro poco sicuro…
RESPONSABILE Sai, l’altro giorno un nostro dipendente si è dovuto assentare,
avremmo bisogno di un sostituto per un breve periodo…
TECNICO Quindi senza contratto?
RESPONSABILE Stai tranquillo, siamo seri, verrai certamente pagato…
TECNICO Vabbè, quindi cos’è che dovrei fare?
RESPONSABILE E allora dovresti… (continua a parlare sottovoce)
Il responsabile mette una mano sulla spalla del tecnico e parte una musica
strappalacrime a sottolineare il momento.
La luce diventa soffusa.
Una donna, la moglie del tecnico, è seduta alla panchina. Si accende la luce, si
sente il suono degli uccellini… Si avvicina il tecnico con un mazzo di fiori.
MOGLIE Amore grazie, belli questi fiori… (si ferma un attimo a guardarlo) che
mi devi dire?
Il tecnico si siede vicino alla moglie le prende la mano.
MOGLIE Cosi però mi fai spaventare
TECNICO Mi hanno offerto un lavoro…
MOGLIE Ancora… (innervosita)
TECNICO lo so, lo so che non dovrei farlo, ma è importante, lo faccio per i soldi,
ne abbiamo bisogno!
La moglie lo abbraccia. Il suono degli uccellini scompare, una luce si accende al
centro del palco, la moglie lo guarda e si incammina verso il centro. Il tecnico
esce. La moglie conquista il centro, Le si avvicina il presentatore, le mette la
giacca, il cappello e le consegna la bottiglia, tutte le luci si spengono eccetto
quella sulla moglie.
Silenzio assoluto. La moglie guarda per diversi secondi il pubblico.
MOGLIE
Essere o non essere?
Lavorare o non lavorare?
Guadagnare o non mangiare?
questo è il problema:
Vivere o morire?
Essere Scrupolosi o disattenti?
Vivere per Lavorare o Lavorare per viv... morire?
questo è il problema:
E’ giusto rischiare?
Il marito sale sulla scala con gli attrezzi.
MOGLIE
Se sia più nobile nella mente soffrire,
colpi di fionda e dardi d'atroce fortuna
o prender armi contro un mare d'affanni
e, opponendosi, por loro fine?
Il sacrificio di un padre di famiglia che svolge lavori extra, che persegue i propri
obiettivi per il benessere dei propri figli, vale una vita? O è il caso di ribellarsi al
sistema e fare i conti con qualcosa di più grande, denunciando i responsabili di
queste mancanze?
Il marito continua a lavorare e mette un piede in fallo, la scala inizia a
traballare…
La moglie si gira verso il marito (tecnico).
TECNICO (guardando il pubblico) Arrivato in cima, mi voltai per prendere
l’attrezzatura, ma di colpo persi l’equilibrio, e iniziai a scendere e a cadere. Non
sono salito mai più, ho solo continuato a scendere, in un posto lontano dal
mondo. Scusa mamma, avevi ragione, non c’era nessuna fretta di crescere.
MOGLIE Morire, dormire.
Blackout. Buio completo. La moglie si toglie la giacca e il cappello. Il tecnico è
sdraiato a terra.
La moglie accende la torcia, si accascia sul marito… e guarda il pubblico…
MOGLIE Dormire, forse sognare.
Entra il presentatore, conquista il centro del palco, si accende la luce su di lui. La
moglie spegne la torcia ed esce di scena insieme al tecnico.
PRESENTATORE
Signore e Signori,
È una storia di lavoro e di passione
La faremo rivivere
Da oggi all'avvenire....
Il presentatore butta a terra il cappello e la giacca e si siede vicino al tavolino,
dove si trova già l’imprenditore.
IMPRENDITRICE Senti, dì loro che devono essere più responsabili
RESPONSABILE Ma certo, ma loro sono responsabili..., ma tipo l’altro giorno,
meno male come è andata, il tizio è andato al pronto soccorso, per fortuna che è
finita bene
IMPRENDITRICE E’ andato al pronto soccorso? Davvero? Cosa è successo?
Cosa dobbiamo fare per non farlo accadere più?
RESPONSABILE Beh, intanto potremmo aggiornare i Dispositivi di Protezione...
Arriva il cameriere, versa da bere ai due svuotando la bottiglia, porta con sé la
bottiglia e si allontana.
IMPRENDITRICE Dai brindiamo per la sicurezza nella nostra impresa.
RESPONSABILE (contento - alza il bicchiere) Alla sicurezza!
I due brindano.
Il tecnico conquista il centro, raccoglie la giacca e il cappello e si accende la luce
solo sul tecnico.
TECNICO Da piccolo, volevo fare l’attore, però non è facile, in realtà bisogna
studiare tanto, e un sacco di gente lo vuole fare, ma ci credevo davvero e per
pagarmi gli studi iniziai facendo il cameriere, il barista, ma mi hanno sempre
licenziato e non riuscivo a trovare altro. Ho iniziato a capire cosa intendesse mia
madre quando diceva che nella vita si sale, ma molto spesso… si scende! Mi
sentivo abbandonato dal mio paese...
RESPONSABILE Ma sei ancora tu (arrabbiato)... La vuoi smettere di
interrompere e far perdere tempo… credi che al pubblico interessi qualcosa!
TECNICO Ma… non saprei… forse…
RESPONSABILE E vedi di restituirmi la mia giacca e il mio cappello.
TECNICO Si si… , ora te la restituisco…
Il tecnico inizia a togliersi la giacca e il cappello.
RESPONSABILE Senti un po’, ti interessa un lavoro in piena regola? Sai, l’altro
giorno un nostro dipendente si è dovuto assentare, avremmo bisogno di un
sostituto per un breve periodo…
TECNICO Vabbè, quindi cos’è che dovrei fare?
RESPONSABILE E allora dovresti… (continua a parlare sottovoce)
Il responsabile mette una mano sulla spalla del tecnico.
Una donna, la moglie del tecnico, è seduta alla panchina. Si accende la luce, si
sente il suono degli uccellini… Il tecnico si siede vicino alla moglie e le prende la
mano
TECNICO Mi hanno offerto un lavoro…
MOGLIE Ancora…
TECNICO Ma no, stavolta è tutto in regola
MOGLIE E’ sicuro?
TECNICO Ma certo, amore!
Silenzio assoluto. La moglie guarda per diversi secondi il pubblico. La moglie lo
abbraccia. Il suono degli uccellini scompare, una luce si accende al centro del
palco, la moglie lo guarda e si incammina verso il centro. Il tecnico esce. La
moglie conquista il centro, le si avvicina il presentatore, le mette la giacca, il
cappello e le consegna la bottiglia, tutte le luci si spengono eccetto quella sulla
moglie.
MOGLIE Uno spettacolo teatrale, anche quando finisce, può sempre
ricominciare, la vita no!
Blackout! Dopo qualche secondo al centro del palco entra il tecnico con la
bottiglia di vetro, un proiettore lo illumina in controluce, indossa uno strano
vestito bianco.
TECNICO La vita è come una bottiglia di vetro, la puoi riempire con esperienze,
sogni… amore… gioie e dolori. Però la bottiglia è fragile e ci vuole un attimo per
romperla.
Si accende anche una luce sulla panchina dove si siede la moglie con abiti da
lutto.
La moglie si fa il segno della croce e si alza. Le si avvicina il responsabile e le
pone una mano sulla spalla.
RESPONSABILE Condoglianze, mi dispiace molto dell’accaduto.
Il tecnico fa cadere la bottiglia a terra che si frantuma. La moglie scoppia in
lacrime.
BUIO.
FINE

More Related Content

More from Inail Puglia

I morti non raccontano storie
I morti non raccontano storieI morti non raccontano storie
I morti non raccontano storieInail Puglia
 
Voglio vedere il mare
Voglio vedere il mareVoglio vedere il mare
Voglio vedere il mareInail Puglia
 
Nel cuore di chi resta
Nel cuore di chi restaNel cuore di chi resta
Nel cuore di chi restaInail Puglia
 
In balia delle onde
In balia delle ondeIn balia delle onde
In balia delle ondeInail Puglia
 
Il vino dei caporali
Il vino dei caporaliIl vino dei caporali
Il vino dei caporaliInail Puglia
 
Nel blu dipinto di blu
Nel blu dipinto di bluNel blu dipinto di blu
Nel blu dipinto di bluInail Puglia
 
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole secondarie
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole secondarieClassifica provvisoria Gara a squadre Scuole secondarie
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole secondarieInail Puglia
 
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole Primarie
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole PrimarieClassifica provvisoria Gara a squadre Scuole Primarie
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole PrimarieInail Puglia
 
Classifica Gara individuale Scuole Secondarie
Classifica Gara individuale Scuole SecondarieClassifica Gara individuale Scuole Secondarie
Classifica Gara individuale Scuole SecondarieInail Puglia
 
Classifica gara individuale Scuole Primarie
Classifica gara individuale Scuole PrimarieClassifica gara individuale Scuole Primarie
Classifica gara individuale Scuole PrimarieInail Puglia
 
Cronaca (IV A MAT)
Cronaca (IV A MAT)Cronaca (IV A MAT)
Cronaca (IV A MAT)Inail Puglia
 
Il destino non c'entra
Il destino non c'entraIl destino non c'entra
Il destino non c'entraInail Puglia
 
KILOMETRO 51 - L'incidente ferroviario del 12 luglio 2016
KILOMETRO 51 - L'incidente ferroviario del 12 luglio 2016KILOMETRO 51 - L'incidente ferroviario del 12 luglio 2016
KILOMETRO 51 - L'incidente ferroviario del 12 luglio 2016Inail Puglia
 
La prevenzione nel quotidiano
La prevenzione nel quotidianoLa prevenzione nel quotidiano
La prevenzione nel quotidianoInail Puglia
 
Incoscienti anonimi
Incoscienti anonimiIncoscienti anonimi
Incoscienti anonimiInail Puglia
 

More from Inail Puglia (20)

I morti non raccontano storie
I morti non raccontano storieI morti non raccontano storie
I morti non raccontano storie
 
Voglio vedere il mare
Voglio vedere il mareVoglio vedere il mare
Voglio vedere il mare
 
Nel cuore di chi resta
Nel cuore di chi restaNel cuore di chi resta
Nel cuore di chi resta
 
In balia delle onde
In balia delle ondeIn balia delle onde
In balia delle onde
 
Un sogno svanito
Un sogno svanitoUn sogno svanito
Un sogno svanito
 
Il vino dei caporali
Il vino dei caporaliIl vino dei caporali
Il vino dei caporali
 
Nel blu dipinto di blu
Nel blu dipinto di bluNel blu dipinto di blu
Nel blu dipinto di blu
 
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole secondarie
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole secondarieClassifica provvisoria Gara a squadre Scuole secondarie
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole secondarie
 
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole Primarie
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole PrimarieClassifica provvisoria Gara a squadre Scuole Primarie
Classifica provvisoria Gara a squadre Scuole Primarie
 
Classifica Gara individuale Scuole Secondarie
Classifica Gara individuale Scuole SecondarieClassifica Gara individuale Scuole Secondarie
Classifica Gara individuale Scuole Secondarie
 
Classifica gara individuale Scuole Primarie
Classifica gara individuale Scuole PrimarieClassifica gara individuale Scuole Primarie
Classifica gara individuale Scuole Primarie
 
Cronaca (V A MAT)
Cronaca (V A MAT)Cronaca (V A MAT)
Cronaca (V A MAT)
 
Cronaca (IV A MAT)
Cronaca (IV A MAT)Cronaca (IV A MAT)
Cronaca (IV A MAT)
 
Bianco ipocrita
Bianco ipocritaBianco ipocrita
Bianco ipocrita
 
Il destino non c'entra
Il destino non c'entraIl destino non c'entra
Il destino non c'entra
 
KILOMETRO 51 - L'incidente ferroviario del 12 luglio 2016
KILOMETRO 51 - L'incidente ferroviario del 12 luglio 2016KILOMETRO 51 - L'incidente ferroviario del 12 luglio 2016
KILOMETRO 51 - L'incidente ferroviario del 12 luglio 2016
 
L'ultimo strappo
L'ultimo strappoL'ultimo strappo
L'ultimo strappo
 
La prevenzione nel quotidiano
La prevenzione nel quotidianoLa prevenzione nel quotidiano
La prevenzione nel quotidiano
 
Chiama Alfredo!
Chiama Alfredo!Chiama Alfredo!
Chiama Alfredo!
 
Incoscienti anonimi
Incoscienti anonimiIncoscienti anonimi
Incoscienti anonimi
 

23 Santarella De Lilla Bari - Cambiare certo che si

  • 1. CAMBIARE? CERTO CHE SI! di Aurora De Paulis, Serena Merico, Nicolé Paduanelli, Tommaso Parisi Tutor: Piotr Michal Marczak, Raffaella La Torre in collaborazione con la classe 3AU 2020-2021 IP L. Santarella - S. De Lilla PREMESSA: Il copione “Cambiare? Certo che sì!” si presenta in una forma drammaturgica asciutta ed efficace per il messaggio che intende trasmettere: la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Pur in passaggi talvolta semplici, la lettura ha tratti di originalità, citazioni letterarie alte, dicotomie fra lavorare / vivere, vivere / lavorare. E dimostra che, per la famigerata “legge di Murphy”, tutto ciò che potrebbe accadere, accadrà. Il testo si caratterizza, inoltre, per essere sobrio ed incisivo nel messaggio, forte e chiaro. Non indugia sul pietismo ma anzi ne fa arte scenica pur mantenendo in sé la vigoria di una storia seria, tremendamente seria, quella degli infortuni sul lavoro. Quasi giocando sul filo del topos clownesco (il cappello, la scala, la panchina,la goffaggine di alcuni personaggi) arriva allo spettatore lo sfruttamento del lavoratore e la faciloneria con cui si fa gestire il suo lavoro senza sorta di tutela antinfortunistica. Purché si produca, purché si fabbrichi, anche a costo della vita stessa degli Uomini. Tutto ciò dà al copione un’impronta quasi brechtiana nel suo essere paradossale ma reale, che di contro Charlie Chaplin descrisse in modo magistrale in una celeberrima scena del film “Tempi moderni”. Troppi messaggi in un testo così breve? I messaggi non sono mai troppi quando si tratta della salubrità e prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro. Per tale motivo il copione si espande non solo in un’ottica scolastica e meramente locale ma sarebbe da rappresentare davvero ovunque sia possibile affinché tali “disgrazie” (ma che disgrazie non sono) si ripetano il meno possibile sui luoghi di lavoro, nelle fabbriche come nei laboratori chimici. Prefazione di Dino Signorile (docente di linguaggio dell’Istituto)
  • 2. Il lavoro è il frutto di un laboratorio tenuto dal prof. Piotr Michal Marczak con alcuni studenti della classe III sezione “Cultura e Spettacolo” svoltosi sia nelle ore curriculari (durante le ore di Progettazione Audiovisiva e inserito all’interno della programmazione di Educazione Civica) che pomeridiane (erogate gratuitamente dal docente). Il lavoro è stato inoltre seguito dalla prof.ssa Raffaella La Torre, docente del corso citato. Inoltre il prof. Teodoro Signorile, docente del corso serale nonché amico, ci ha regalato la prefazione. Il testo combina le idee degli studenti, sviluppate durante l’incontro propedeutico con Lillo Tedeschi. Inoltre il testo è arricchito con citazioni care agli studenti quali: - la prima strofa del pezzo “Il Tempo delle Cattedrali” dello spettacolo “Notre dame de Paris”, - l’intro di un pezzo comico di Louis CK - alcuni passaggi di “Amleto”. In un’ottica dell’economia dello spettacolo gli studenti hanno immaginato uno stage molto scarno: una scala, una panchina, un tavolino e pochi oggetti di scena. Inoltre lo spettacolo è pensato per tre attori in quanto il Presentatore e il Responsabile sono certamente interpretabili dallo stesso attore mentre l’imprenditrice e la moglie non compaiono mai insieme e pertanto possono essere interpretati dalla stessa attrice. PERSONAGGI: Tecnico Presentatore/Responsabile Imprenditrice Moglie
  • 3. Una scala al centro del palco, un tavolino su un lato e un paio di panchine sull’altro. Luce soffusa. Dalla quinta destra entra il presentatore, vestito con giacca e cappello appariscente e con una bottiglia di vetro. Il presentatore conquista il centro del palco, luce sull’attore PRESENTATORE Ladies and gentelmen Signore e Signori, È una storia che ha per luogo un piccolo paese nell'anno del Signore duemila e ventuno Storia di lavoro e di passione E noi gli artisti senza nome Della scultura e della rima La faremo rivivere Da oggi all'avvenire.... Blackout, sembra che sia andata via la luce dal palco, dal fondo arriva un tecnico con una torcia e fa rumore con l’avvitatore. Il presentatore lo guarda stranito PRESENTATORE (arrabbiato) Ma possibile che ogni volta c’è qualcosa che non va…? TECNICO (con flemma) E lo sa com’è, siamo in economia…. sta la crisi… ora sistemo…. PRESENTATORE Alla svelta…. TECNICO Si, si… ci vorrà poco, (al pubblico) Per fortuna non sa che è il mio primo giorno…. Il presentatore si va a sedere sulla panchina nell’attesa, Il tecnico maneggia fra i cavi intorno al faretto e la luce si riaccende, in particolare un proiettore sul tecnico. Il presentatore lascia la bottiglia sulla panchina. Il tecnico si guarda intorno TECNICO (sorridendo) Da piccolo mia madre mi diceva sempre che la vita è una grande scala, si scende e si sale. Ho sempre sognato di vivere in alto… (guarda in alto con fare da sognatore) PRESENTATORE Allora, possiamo ricominciare? TECNICO Ma certo, faccia pure Buio, luce soffusa, il tecnico rimane sulla scala, mentre il presentatore conquista il centro del palcoscenico.
  • 4. PRESENTATORE Ladies and gentelmen Signore e Signori, È una storia che ha per luogo un piccolo paese nell'anno del Signore duemila e ventuno Storia di lavoro e di passione E noi gli artisti senza nome Della scultura e della rima La faremo rivivere Da oggi all'avvenire.... Blackout, sembra che sia andata via la luce dal palco, il tecnico riaccende la torcia e controlla qualcosa fra i cavi… Il presentatore lo guarda stranito PRESENTATORE (arrabbiato) Ma possibile che ogni volta ci deve essere qualcosa che non va…? TECNICO E lo sa com’è, siamo in economia…. sta la crisi… ora sistemo…. PRESENTATORE Be, Alla svelta…. TECNICO Si, si… ci vorrà poco, (al pubblico) Vi dicevo che è il mio primo giorno, devo ancora capirci qualcosa. Il presentatore si va a sedere al tavolino, si toglie la giacca e il cappello, il tecnico maneggia fra i cavi intorno al faretto e la luce si riaccende, in particolare un proiettore sul tecnico. Il tecnico si guarda intorno. TECNICO Da piccolo mia madre mi diceva sempre che la vita è una grande scala, si scende e si sale. Ho sempre sognato di vivere in alto… (guarda in alto con fare da sognatore), di diventare qualcuno di importante, da piccolo, volevo fare l’attore, però non è facile, in realtà bisogna studiare tanto, e un sacco di gente lo vuole fare, ma ci credevo davvero e per pagarmi gli studi iniziai facendo il cameriere. Luce sul tavolino, al quale è seduta un’imprenditrice e il responsabile. RESPONSABILE Ehi ti devo parlare di una cosa seria… IMPRENDITRICE Dimmi RESPONSABILE Sai, il nostro lavoro è spesso pericoloso, ci servono più soldi per le attrezzature di protezione. IMPRENDITRICE Si, ma sai benissimo che non possiamo sforare il budget, si accontentassero di quello che hanno RESPONSABILE Eh si, ma lo sai che se un nostro dipendente... facciamo le corna (fa il segno con la mano), dovesse morire, noi tutti rischiamo la chiusura IMPRENDITRICE Senti, dì a loro che devono essere più responsabili
  • 5. RESPONSABILE Ma certo, ma loro sono responsabili..., tipo l’altro giorno, meno male come è andata, il tizio è andato al pronto soccorso, per fortuna che è finita bene IMPRENDITRICE Ecco, è andato solo al pronto soccorso, e ricordati che se il progetto non si fa, il lavoro lo rischi anche tu! RESPONSABILE Ma stai scherzando… è finito al pronto soccorso... IMPRENDITRICE Tesoro, lo sai benissimo che per vincere l’appalto abbiamo dovuto abbassare il budget, e per stare a galla, dobbiamo soprassedere su alcuni aspetti. Poi, non so che dirti… Arriva il cameriere, porta da bere, ruba la giacca e il cappello e si allontana. IMPRENDITRICE Dai non pensarci più, brindiamo a questo incontro RESPONSABILE (amareggiato - alza il bicchiere) A noi! I due brindano. Il tecnico si veste in scena da presentatore, nel frattempo conquista il centro del palco, la luce sul tavolino si spegne e si accende un proiettore sul Tecnico/Presentatore. TECNICO Che bello, il palco ora è tutto mio, mi ricordo di questo monologo di Louis CK, un standup comedy americano, più o meno fa così... Il tecnico si guarda intorno, un po’ imbarazzato, si sistema la giacca, il cappello e inizia ad interpretare. TECNICO Ognuno di noi nel cervello ha una sfida tra pensieri buoni e cattivi e spera che quelli buoni prevalgono Io li ho sempre entrambi Ho la cosa in cui credo, la cosa bella La cosa giusta in cui credere e poi c’è QUESTA cosa. E non credo in essa ma l’idea c’è. C’è sempre quella cosa… e QUESTA COSA E’ diventata una categoria di pensieri che chiamo Certo che si … ma forse...? Il tecnico si blocca, si guarda intorno, è soddisfatto della reazione del pubblico.
  • 6. TECNICO Vi farò un esempio Certamente... i lavoratori devono essere protetti, avere sempre tutta l’attrezzatura necessaria per svolgere il proprio lavoro, Certo che sì… Certo che si… (pausa) se salgono su un traliccio dovranno indossare un imbracatura, se lavorano in un cantiere dovranno indossare il casco… certo che si… e sarebbe una grande sofferenza se gli accadesse qualcosa… certo… certo che si (pausa) ma forse… se non si mettono le protezioni è giusto che cadano e muoiano… Il tecnico fa nuovamente una pausa e si guarda intorno per un consenso. TECNICO Certo che no, certo che no! (pausa) okay, okay, … certamente… se maneggi sostanze chimiche senza la visiera, i guanti e la tuta protettiva, se ti ustioni e perdi la vista è una terribile tragedia… Certo che si…Certo che si… ma forse… forse. Se maneggi l’acido solforico senza le protezioni non è poi così strano che muori… forse… Se non poni attenzione a quello che fai è anche un po’ colpa tua… Di nuovo, il tecnico si ferma e cerca consenso, un po’ stranito. TECNICO Certo che no… certo che no! (pausa) Certamente… Lavorare in aziende che se ne fregano del tuo benessere o che ti trattano quasi come uno schiavo è la cosa peggiore che può accadere oggi. Certo che si… O in aziende senza l’assicurazione e un contratto certo… ma forse… se una persona necessita di un lavoro per campare, alla fine non si lamenta di essere schiavo… Come facciamo ad ottenere il cibo a casa in un attimo a così poco prezzo? Buttando sulla strada decine di ragazzi in cerca di lavoro e con minime protezioni… e ce ne freghiamo TUTTI. Come facciamo ad indossare vestiti e scarpe? Sfruttando migliaia di lavoratori stranieri ammassati all’interno di fabbriche con condizioni disumane. E per cosa? Per farsi un selfie e ottenere centinaia di like per compiacere la nostra vanità. Non c’è fine a cosa puoi ottenere fregandosene delle persone. Puoi fare qualsiasi cosa… Il Responsabile rientra in scena e interrompe il tecnico. RESPONSABILE Ma sei ancora tu (arrabbiato)... La vuoi smettere di interrompere e far perdere tempo… credi che al pubblico interessi qualcosa! TECNICO Ma… non saprei… forse… RESPONSABILE E vedi di restituirmi la mia giacca e il mio cappello.
  • 7. TECNICO Si si… , ora te la restituisco… Il tecnico inizia a togliersi la giacca e il cappello TECNICO (guardando il pubblico - imitando grottescamente il responsabile) “ridammi la giacca e il cappello” - Forse è il caso che faccia il bravo con questo, prima che mi licenzino anche dal mio lavoro… Il tecnico consegna la giacca e il cappello al Responsabile. RESPONSABILE E non lo fare mai più! Eh! Questo è il mio palco, torna al lavoro! TECNICO Si si… , ora vado… tanto sta la crisi… RESPONSABILE Ora facciamo pure gli spiritosi… Il tecnico si avvia verso le quinte. RESPONSABILE Ehi, aspetta un attimo, ora che mi ci fai pensare, potresti essermi utile… TECNICO Ah si… per accendere le lampadine? RESPONSABILE no no, pensavo ad un lavoretto un po’ più importante… che richiede una certa capacità… Il tecnico torna indietro, squadra il Responsabile e lo guarda in modo incuriosito… TECNICO Ah si, sentiamo di cosa si tratta… (guarda il pubblico) Vuoi vedere che ha a che fare con quel lavoro poco sicuro… RESPONSABILE Sai, l’altro giorno un nostro dipendente si è dovuto assentare, avremmo bisogno di un sostituto per un breve periodo… TECNICO Quindi senza contratto? RESPONSABILE Stai tranquillo, siamo seri, verrai certamente pagato… TECNICO Vabbè, quindi cos’è che dovrei fare? RESPONSABILE E allora dovresti… (continua a parlare sottovoce) Il responsabile mette una mano sulla spalla del tecnico e parte una musica strappalacrime a sottolineare il momento. La luce diventa soffusa. Una donna, la moglie del tecnico, è seduta alla panchina. Si accende la luce, si sente il suono degli uccellini… Si avvicina il tecnico con un mazzo di fiori.
  • 8. MOGLIE Amore grazie, belli questi fiori… (si ferma un attimo a guardarlo) che mi devi dire? Il tecnico si siede vicino alla moglie le prende la mano. MOGLIE Cosi però mi fai spaventare TECNICO Mi hanno offerto un lavoro… MOGLIE Ancora… (innervosita) TECNICO lo so, lo so che non dovrei farlo, ma è importante, lo faccio per i soldi, ne abbiamo bisogno! La moglie lo abbraccia. Il suono degli uccellini scompare, una luce si accende al centro del palco, la moglie lo guarda e si incammina verso il centro. Il tecnico esce. La moglie conquista il centro, Le si avvicina il presentatore, le mette la giacca, il cappello e le consegna la bottiglia, tutte le luci si spengono eccetto quella sulla moglie. Silenzio assoluto. La moglie guarda per diversi secondi il pubblico. MOGLIE Essere o non essere? Lavorare o non lavorare? Guadagnare o non mangiare? questo è il problema: Vivere o morire? Essere Scrupolosi o disattenti? Vivere per Lavorare o Lavorare per viv... morire? questo è il problema: E’ giusto rischiare? Il marito sale sulla scala con gli attrezzi. MOGLIE Se sia più nobile nella mente soffrire, colpi di fionda e dardi d'atroce fortuna o prender armi contro un mare d'affanni e, opponendosi, por loro fine? Il sacrificio di un padre di famiglia che svolge lavori extra, che persegue i propri obiettivi per il benessere dei propri figli, vale una vita? O è il caso di ribellarsi al sistema e fare i conti con qualcosa di più grande, denunciando i responsabili di queste mancanze? Il marito continua a lavorare e mette un piede in fallo, la scala inizia a traballare… La moglie si gira verso il marito (tecnico). TECNICO (guardando il pubblico) Arrivato in cima, mi voltai per prendere l’attrezzatura, ma di colpo persi l’equilibrio, e iniziai a scendere e a cadere. Non
  • 9. sono salito mai più, ho solo continuato a scendere, in un posto lontano dal mondo. Scusa mamma, avevi ragione, non c’era nessuna fretta di crescere. MOGLIE Morire, dormire. Blackout. Buio completo. La moglie si toglie la giacca e il cappello. Il tecnico è sdraiato a terra. La moglie accende la torcia, si accascia sul marito… e guarda il pubblico… MOGLIE Dormire, forse sognare. Entra il presentatore, conquista il centro del palco, si accende la luce su di lui. La moglie spegne la torcia ed esce di scena insieme al tecnico. PRESENTATORE Signore e Signori, È una storia di lavoro e di passione La faremo rivivere Da oggi all'avvenire.... Il presentatore butta a terra il cappello e la giacca e si siede vicino al tavolino, dove si trova già l’imprenditore. IMPRENDITRICE Senti, dì loro che devono essere più responsabili RESPONSABILE Ma certo, ma loro sono responsabili..., ma tipo l’altro giorno, meno male come è andata, il tizio è andato al pronto soccorso, per fortuna che è finita bene IMPRENDITRICE E’ andato al pronto soccorso? Davvero? Cosa è successo? Cosa dobbiamo fare per non farlo accadere più? RESPONSABILE Beh, intanto potremmo aggiornare i Dispositivi di Protezione... Arriva il cameriere, versa da bere ai due svuotando la bottiglia, porta con sé la bottiglia e si allontana. IMPRENDITRICE Dai brindiamo per la sicurezza nella nostra impresa. RESPONSABILE (contento - alza il bicchiere) Alla sicurezza! I due brindano. Il tecnico conquista il centro, raccoglie la giacca e il cappello e si accende la luce solo sul tecnico. TECNICO Da piccolo, volevo fare l’attore, però non è facile, in realtà bisogna studiare tanto, e un sacco di gente lo vuole fare, ma ci credevo davvero e per pagarmi gli studi iniziai facendo il cameriere, il barista, ma mi hanno sempre licenziato e non riuscivo a trovare altro. Ho iniziato a capire cosa intendesse mia madre quando diceva che nella vita si sale, ma molto spesso… si scende! Mi sentivo abbandonato dal mio paese...
  • 10. RESPONSABILE Ma sei ancora tu (arrabbiato)... La vuoi smettere di interrompere e far perdere tempo… credi che al pubblico interessi qualcosa! TECNICO Ma… non saprei… forse… RESPONSABILE E vedi di restituirmi la mia giacca e il mio cappello. TECNICO Si si… , ora te la restituisco… Il tecnico inizia a togliersi la giacca e il cappello. RESPONSABILE Senti un po’, ti interessa un lavoro in piena regola? Sai, l’altro giorno un nostro dipendente si è dovuto assentare, avremmo bisogno di un sostituto per un breve periodo… TECNICO Vabbè, quindi cos’è che dovrei fare? RESPONSABILE E allora dovresti… (continua a parlare sottovoce) Il responsabile mette una mano sulla spalla del tecnico. Una donna, la moglie del tecnico, è seduta alla panchina. Si accende la luce, si sente il suono degli uccellini… Il tecnico si siede vicino alla moglie e le prende la mano TECNICO Mi hanno offerto un lavoro… MOGLIE Ancora… TECNICO Ma no, stavolta è tutto in regola MOGLIE E’ sicuro? TECNICO Ma certo, amore! Silenzio assoluto. La moglie guarda per diversi secondi il pubblico. La moglie lo abbraccia. Il suono degli uccellini scompare, una luce si accende al centro del palco, la moglie lo guarda e si incammina verso il centro. Il tecnico esce. La moglie conquista il centro, le si avvicina il presentatore, le mette la giacca, il cappello e le consegna la bottiglia, tutte le luci si spengono eccetto quella sulla moglie. MOGLIE Uno spettacolo teatrale, anche quando finisce, può sempre ricominciare, la vita no! Blackout! Dopo qualche secondo al centro del palco entra il tecnico con la bottiglia di vetro, un proiettore lo illumina in controluce, indossa uno strano vestito bianco.
  • 11. TECNICO La vita è come una bottiglia di vetro, la puoi riempire con esperienze, sogni… amore… gioie e dolori. Però la bottiglia è fragile e ci vuole un attimo per romperla. Si accende anche una luce sulla panchina dove si siede la moglie con abiti da lutto. La moglie si fa il segno della croce e si alza. Le si avvicina il responsabile e le pone una mano sulla spalla. RESPONSABILE Condoglianze, mi dispiace molto dell’accaduto. Il tecnico fa cadere la bottiglia a terra che si frantuma. La moglie scoppia in lacrime. BUIO. FINE