Alessio Postiglione (la Repubblica)_ La misura del senso civico
Scrivere per il web postiglione kompetere
1. W e bw r i t i n g ,
c o m es c r i v e r e
p e r
l a
r e t e
lunedì 16 marzo 15
2. Chi Sono, Cosa Faccio, Cosa Impariamo
Staff a supporto del sindaco di Napoli Luigi de
Magistris
Giornalista, politologo – addetto stampa, policy
advisor, comunicazione
Editorialista per la Repubblica NA, Europa,
blogger per The Huffington Post - ho scritto
per l’Espresso, Terra, il Mattino
Twitter & come scrivere un blog
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4. 4
Le pubbliche relazioni, a volte abbrieviate in PR,
sono tutte le attività di comunicazione il cui
obiettivo sia sviluppare relazioni, mettere in
comunicazione istituzioni, aziende, persone,
strutture, con la loro utenza o clientela di
riferimento*.
(Wikipedia)
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11. 11
La paralinguistica è la branca della linguistica che studia le lingue che usano riferimenti non verbali per la
comunicazione. Il nome deriva dalla parola inglese paralanguage, in italiano paralingua, utilizzata per
descrivere gli elementi che stanno attorno alla lingua come: l'altezza, il volume e il tono del discorso*.
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12. La prossemica è la disciplina semiologica che studia i gesti, il
comportamento, lo spazio e le distanze all'interno di una
comunicazione, sia verbale che non verbale.
Edward Hall ha osservato che la distanza tra le persone è
correlata con la distanza fisica, ha definito e misurato quindi
quattro "zone" interpersonali:
La distanza intima (0-45 cm).
La distanza personale (45-120 cm) per l'interazione tra
amici.
La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra
conoscenti o il rapporto insegnante-allievo.
La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche
relazioni.
Nel libro "La dimensione nascosta", Edward Hall osservò
che la distanza alla quale ci si sente a proprio agio con le
altre persone vicine dipende dalla propria cultura: i sauditi, i
norvegesi, gli italiani e i giapponesi hanno infatti diverse
concezioni di vicinanza*.
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16. Primum scrivere... facile
Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle
domande un po’ balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e
senza una parola di troppo.
“Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino
dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la
bottiglieria di sopra era stata scassinata”. Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua
fedele trascrizione: “il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello
scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente
incorso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al
recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di aver effettuato l’asportazione di uno dei
detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza
dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante”.
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17. Ogni giorno, soprattutto da cent’anni a questa parte, per un processo ormai automatico, centinaia di
migliaia di nostri concittadini traducono mentalmente con la velocità di macchine elettroniche la lingua
italiana in un’antilingua inesistente. Avvocati e funzionari, gabinetti ministeriali e consigli
d’amministrazione, redazioni di giornali e telegiornali scri- vono parlano pensano nell’antilingua.
Caratteristica principale dell’antilingua è quello che definirei il “terrore semantico”, cioè la fuga di fronte a
ogni vocabolo che abbia di per se stesso un significato, come se “fiasco” “stufa” “carbone” fossero parole
oscene, come se “andare” “trovare” “sapere” indicassero azioni turpi.
Nell’antilingua i significati sono costantemente allontanati, relegati in fondo a una prospettiva di vocaboli che
di per se stessi non vogliono dire niente o vogliono dire qualcosa di vago e sfuggente.
Italo Calvino
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18. Web writing, un po’ di idee...
1) Introduzione
2) L’organizzazione del discorso
3) Conclusioni
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19. Chi bene inizia...
L’introduzione deve:
1) Catturare l’attenzione del lettore
2) Essere fresca, divertente
3) Utilizza giochi di parole, citazioni
4) Invoglia il lettore a leggerti. Poni domande
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20. Dal latte più di Kubrick al latte meno della Lega. L’Italia deve ancora pagare 1.4 miliardi di multe per il superamento
delle quote latte relative agli anni dei governi Berlusconi. Una bella “grana padana” per il nostro governo...
Più destra e zero sinistra. Ecco la verità sul M5S, quando si tratta di fare chiarezza sulla sua vera natura politica...
Il cinico conosce di tutto il prezzo, ma ne ignora il valore, diceva Oscar Wilde. Ecco perché sarà opportuno riflettere
soprattutto sul valore dei diritti, domani 28 gennaio, in occasione del "Forum dei Comuni per i Beni comuni"...
Cosa vi dice il nome di Korwin-Mikke? O di Udo Voigt? Probabilmente nulla, e non è colpa vostra. Ma se non costruiamo
un’opinione pubblica europea – e qui le istituzione comunitarie non c’entrano – quel gap di democraticità che si imputa
alla UE non verrà mai ridotto...
Ciro Esposito ucciso per mano fascista e perché napoletano. In questa triste vicenda, che ci qualifica, non come la patria
del “campionato più bello del mondo”, ma come una nazione sofferente, questi sono gli aspetti per me più rilevanti...
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21. 1) Exordium
Nei paragrafi iniziali indicava il messaggio principale e i criteri seguiti nella successiva
esposizione.
2) Narratio e argumentatio.
Seguivano, lo dice la parola, la descrizione dei fatti e le argomentazioni a favore del
messaggio.
3) Peroratio.
Nel gran finale sinteticamente riportava gli argomenti più importanti e soprattutto ribadiva il
messaggio principale.
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Organizzazione testo
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22. 1) Attenzione: ora vi dirò che cosa dovrete mettere nello zaino domattina quando partiremo per la marcia. (Dico
ciò che dirò.)
2) Nello zaino dovete mettere: il sacco a pelo, il telo tenda, la carta topografica, la giacca a vento, la biancheria
di ricambio, la gavetta, il gavettino... (Lo dico.)
3) Dunque, abbiamo visto come dev’essere composto lo zaino. Attenti: a chi si presenterà con l’equipaggiamento
incompleto darò due giorni di punizione. (Ridico ciò che ho detto.)
Nota: ridico ciò che ho detto non è ripeto e basta.
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Il discorso sergentizio*
1) Dico ciò che dirò
2) Lo dico
3) Ridico ciò che ho detto
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23. Cicerone deve difendere in tribunale Lucio Cecilio Porzio, un suo amico che è stato accusato di aver ucciso la moglie. Si rivolge
ai giudici più o meno così:
1.Signori della giuria, ora vi dimostrerò che il mio assistito non è colpevole del reato di cui lo accusate, e chiederò per lui la
vostra assoluzione. (Exordium.)
2.Lunedì mattina alle 8 Lucio Cecilio Porzio non era sul luogo del delitto. Era con me sul fiume, a pescare. È passato a
prendermi a casa alle 6.30 e intorno alle 7.15 ci siamo imbarcati all’attracco sotto il Ponte Milvio... (Narratio.)
Abbiamo molti testimoni: alle 6.35 siamo andati a bere il caffè al bar di fronte a casa mia, abbiamo salutato il custode... Alle 7
abbiamo incontrato mio cugino... (Argumentatio.)
3.Dunque, signori, vi ho dimostrato che il mio cliente è innocente. Vi chiedo di lasciarlo libero al più presto, perché ha già tanto
ingiustamente sofferto. (Peroratio.)
Anche Cicerone non si è limitato a riassumere la manfrina, ma ha aggiunto l’invito all’azione: la richiesta della libertà.
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24. Lo schema di Cicerone è un’evoluzione del discorso sergentizio, usa
parole più eleganti, divide la seconda fase in due ulteriori step: narrazione
e argomentazione.
Ma in realtà lo schema logico è lo stesso: il messaggio è anticipato nella
prima parte con enfasi (caption e “cattura l’attenzione”), analizzato nella
seconda (fase cognitiva), invocato nella terza (fase catettico-affettiva).
Ma c’è un qualcosa in più... il CTA
* Gli esempi di web writing sono tratti da Business writing (2006) di Alessandro Lucchini - Sperling & Kupfer
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25. In marketing, a call to action (CTA) is an instruction to the audience
to provoke an immediate response, usually using an imperative verb
such as "call now", "find out more" or "visit a store today"
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27. Preferisci le espressioni dirette*
Pensa a certe espressioni prolisse, alle perifrasi, alle circonlocuzioni: nella
maggioranza dei casi, giunti a questo punto, giunti alla conclusione che...
Scegli le alternative più dirette:
tutte le volte
nel caso in cui
in relazione a
nel momento in cui
in data odierna
in un futuro molto prossimo
di natura confidenziale
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sempre
se
su
quando
oggi
presto
riservato
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28. Scegli parole semplici e comuni*
«Non uso la parola metropoli», diceva Mark Twain, «perché mi pagano uguale se scrivo
‘città’.»
Anche tra le singole parole, scegli quelle semplici.
Che cosa sono le problematiche, se non i problemi? E le tematiche? I temi.
L’elencazione non è un semplice elenco?
Perché dobbiamo realizzare e non possiamo fare? Utilizzare e non usare?
Relazionare e non riferire?
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31. La notizia prima di tutto, ci hanno insegnato i giornalisti. Ma andando avanti nell’articolo, come organizzano gli
argomenti? Nello schema della cronaca – detto della «piramide rovesciata» – il testo procede dal fatto più importante a
quelli meno importanti.
Il lettore trova all’inizio gli argomenti che più lo interessano.
Questo garantisce la sua massima attenzione sui fatti principali.
31Piramide rovesciata
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32. La notizia qual è?
La notizia più importante
prima
The inverted pyramid is a
metaphor used by journalists
and other writers to illustrate
how information should be
prioritized and structured in a
text
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33. La cosiddetta regola delle 5 W è la regola principale dello stile
giornalistico anglosassone.
La regola delle 5W è anche utilizzata nel problem solving e (con
alcune modifiche) nella pianificazione dei processi.
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Sono considerate i punti irrinunciabili che devono essere
presenti nella prima frase (l'attacco o lead) di ogni articolo,
come risposta alle probabili domande del lettore che si accinge
a leggere il pezzo.
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Conclusioni
Devono essere autorevoli, definitive, solenni
Iltemaalloraè:ilnostroPaesepuòpermettersidiavereunvicepresidentedella
CommissioneEstericheragionacomeunragazzinoconlakefiah?Noncredo,eper
questoDiBattistadovrebbedimettersi.
Maleéliteeuropeesonocosì:liberistequandovinconofacileeprotezionisteintuttigli
altricasi.
Eccoche,allora,unavoltatanto,ilMezzogiornofaquellochepuòequellochedeve:
aiutaregliultimi.Unascuolachenonlofacesse,comedicevaDonMilani,sarebbe
«unospedalechecuraisanierespingeimalati».
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Editing
Elimina “il marcio” - ROT (redundant, outdated, trivial)
Taglia! - La pagina web non si legge, si “scannerizza”
Trasforma le secondarie in primarie, i passivi in attivi, i gerundi in infiniti
Metti un po’ di pepe (battute, giochi di parole, opinioni)
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Blog Writing
- Conosci il tuo lettore; dai del ‘tu’ al lettore
- Piramide rovesciata - 5 W - Hyperlink
- Captions; paragrafi; briosità testo
- Scrivi come parli - Evita gerundi, secondarie
- Spiega le cose complesse - Non dare per scontati gli
acronimi
- Infiniti, imperativi - prima persona singolare e plurale
- Titoli? Cosa cercheresti su google?
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38. Essere o non essere. Questo è il
problema. Se è più nobile per la mente
sopportare le sassate e le frecce
dell’oltraggiosa fortuna o prendere le
armi contro un mare di guai e,
combattendo, finirli. Morire, dormire.
Nient’altro. E con un sonno dire che
poniamo fine al male del cuore e ai mille
travagli naturali di cui la carne è erede.
Questa è consumazione da desiderare
devotamente morire, dormire. Dormire,
forse sognare.
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Meglio gli infiniti!
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39. Ricorda: scrivi facile, dai del tu al lettore, usa il “noi”
L’Amministrazione del Comune di Napoli, nella persona del sindaco, dottor de Magistris, e
della giunta da questi presieduta, informa la cittadinanza di aver portato a compimento il
processo di uscita dallo stato di dissesto, ovvero di risanamento delle casse dell’Ente.
Noi, come giunta, mettendoci la faccia e lavorando duramente insieme a tutti i cittadini,
abbiamo finalmente risanato il Comune di Napoli. L’abbiamo fatto perché siamo una
comunità unita.
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L’opzione text ti permette di entrare in un nuovo mondo, l’HTML - L'HyperText Markup
Language (HTML) (traduzione letterale: linguaggio a marcatori per ipertesti), in
informatica è il linguaggio di markup solitamente usato per la formattazione di
documenti ipertestuali disponibili nel World Wide Web sotto forma di pagine web.
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Ricordati: un titolo
google friendly
Usa captions, grassetti
ed hyperlink
Ricorda lo schema ad
F
Organizza il testo in
blocchi
Frasi asciutte e chiare
Pathos e capacità di
creare emozione
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Un tag (cioè etichetta, marcatore, identificatore) è una parola
chiave o un termine associato a un'informazione (un'immagine,
una mappa geografica, un post, un video clip ...), che descrive
l'oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di
informazioni basata su parole chiave. I tag sono generalmente
scelti in base a criteri informali e personalmente dagli autori/
creatori dell'oggetto dell'indicizzazione. Tuttavia i tag possono
anche essere usati in modo improprio, ovvero fornire indicazioni
riguardo all'opinione che qualcuno ha di un'opera e quindi
essere correlati al consumatore del contenuto e non al
contenuto in sé. Da qui si evince come il semplice associare tag
non sia sufficiente a dare un livello semantico alla rete[1],
sebbene alcuni includano il meccanismo del tagging nel web
semantico.
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49. Titolo, descrizione e parole
chiave si devono tenere l’un
l’altro e devono rimandare
alla coerenza interna dei post
(tag e heading tag) e
connettersi alle keyword
utilizzate sui social media
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Rafforzare la coerenza
interna del sito, ovvero la
coerenza fra title,
description, keyword, tags e
heading tags
Ci sono due tipi di heading
tags;
i capoversi e i grassetti
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52. 52
Ricorda di
viralizzare il sito
attraverso
- social button
- social sharing
- social comment
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