3. Donald Jhon Trump
Politico, imprenditore e personaggio
televisivo statunitense, 45º presidente degli
Stati Uniti d'America dal 2017 al 2021.
4. Trump e quelle parole senza
fatti che lo fanno vincere
Secondo George Lakoff, il Presidente Trump parla spesso con lunghe e incomplete frasi,
facendo frequenti distacchi dal tema dell’argomento, iniziando una frase senza finirla,
lasciando ai suoi seguaci l’opportunità di concluderla nelle loro menti e quindi creando
empatia e intimità con chi lo ascolta.
Il “politically correct” non appartiene a Trump, in effetti, le sue
smorfie sono espressioni esagerate che comunicano più di
mille parole. Basta osservare le sue mani quando alza il pollice
per comunicare vittoria “vinceremo alla grande” (We will win
bigly), oppure le dita per elencare i punti chiave del suo
intervento, per non parlare poi delle sue espressioni facciali.
I suoi discorsi sono fatti in modo da essere comprensibili dai cittadini che non hanno avuto
un’istruzione superiore. La sintassi delle frasi di Trump è chiara a chiunque abbia ricevuto un’istruzione
elementare, o per chi abbia un vocabolario limitato. I suoi interventi sono accuratamente ideati con
parole semplici ma decisi per diffondere ciò che egli vuole divulgare al pubblico americano.
5. I gesti di Trump Trump's gestures
Cerchio del dito e del pollice
"The finger-and-thumb circle"
Presa di precisione.
Usato per: dimostrare il
controllo dei fatti.
Le mani in alto
"The hands up"
Sottomissione.
Usato per: misurare le reazioni
alle improvvisazioni
La pistola verso l'alto
"The upwards gun"
Aria che punta.
Usato per: enfasi.
Il gesto selvaggio generale
"The general wild gesture"
Il flagello gratuito.
Usato per: mostrare che sta
pensando in piedi.
Il messaggio "hey
there!"
"The 'hey there!' "
Puntare il dito.
Usato per: riconoscere il
suo pubblico.
7. Il metodo di Joe Biden
“Metodo” è la parola che possiamo individuare nella strategia comunicativa del candidato
democratico, Joe Biden: il suo linguaggio non verbale (gesti, uso dello sguardo, espressività
facciale) è più volte rivolto direttamente alla telecamera e al pubblico.
Joe Biden volge frequentemente lo sguardo verso il basso, prende appunti. Le inquadrature,
in questo senso, non perdonano. Sebbene molte televisioni utilizzino inquadrature ampie che
indugiano di più su chi sta parlando, altre tv usano i due primi piani affiancati dei
contendenti. L’abitudine di Biden di guardare spesso, troppo spesso, verso il basso, non lo
premia.
8.
9. Linguaggio composto e
posato.
Nei suoi discorsi si rivolge ai
suoi elettori utilizzando
parole come speranza e
aiuto.
Il suo sguardo è fisso
nell'obbiettivo della camera.
Da un lato il Repubblicano Donald Trump, figlio di immobiliaristi e divenuto in seguito ricco
imprenditore. Dall'altro il Democratico Joe Biden, possiede un passato accademico e meno
"spericolato".
Tende molto ad
improvvisare.
I suoi discorsi sono
incentrati sul suo operato e
non rivolti al popolo.
Spesso interrompe gli
avversari.
Trump VS Biden
10. Barack Obama
Politico statunitense, 44º presidente degli
Stati Uniti d'America dal 2009 al 2017,
prima persona di origini afroamericane a
ricoprire tale carica. Vinse nel 2009 il
Premio Nobel per la pace
11. I segnali di apertura: i segnali di apertura sono fondamentali nella comunicazione politica,
soprattutto se legati al linguaggio del corpo. Osservando per esempio l’approccio di
Obama, è possibile trovare una ricorrenza molto alta della mano aperta, sia in occasione
dei saluti, sia durante i gesti che hanno accompagnato il verbale in alcune delle sue
interazioni con i giornalisti.
Il potere della stretta di mano ,fondamentale nell’universo della comunicazione politica
efficace.
Informalità ed equilibrio
I tratti essenziali del linguaggio politico di Obama sono i seguenti:
Obama in 3 punti
12. Emmanuel Macron
Emmanuel Jean-Michel Frédéric Macron è un
politico, banchiere e funzionario francese,
presidente della Repubblica francese a partire
dal 14 maggio 2017. Ha inoltre ricoperto la carica
di ministro dell'economia, dell'industria e del
digitale dal 2014 al 2016.
13. Emmanuel Macron, il più giovane presidente francese di tutti i tempi, è un chiaro esempio di
comunicatore efficace. In pochissimo tempo Macron è riuscito a conquistare i media
nazionali e internazionali e non è difficile comprenderne le ragioni.
Nei suoi interventi pubblici, al di là dell’effetto immediato
di “riuscire a portare a casa ogni volta il risultato”, emerge
anche l’orizzonte più ampio degli ideali e delle aspirazioni
su cui egli basa tutta la sua attività politica. Macron
appare sicuro, completamente informato dei fatti,
dimostra grande convinzione e una sicurezza che gli
consente di esprimere ottimismo e ironia. Vicino al popolo
sempre, ogni suo discorso inizia con "mes chers
compatriots" (mie pari compatrioti) e termina con "vive la
France" (Viva la Francia)
"Bello, accattivante e ipnotizzante"
14. (How many of you),
“Quanti di voi”,
(You folks at home), “Voi
gente a casa”,
(For you all at home) “Per
tutti voi a a casa”.
(People want to be safe)
“Le persone vogliono
sentirsi sicure”,
(People out there need
help) “Le persone là fuori
hanno bisogno d’aiuto”.
(We will win bigly),
“Vinceremo alla grande”,
(America first), “l'America
prima di tutto”,
(Today power returns to
the people) “oggi il potere
torna al popolo”.
(we will retun to winning as
in the past) “torneremo a
vincere come in passato”,
(the era of empty chater is
over) “è finita l'epoca delle
chiacchiere vuote”.
(Yes, we can), “Si, noi
possiamo”,
(America, this is our time),
“America, questo è il nostro
momento”,
(I believe in change
because I believe in you,
Ameica) “io credo nel
cambiamento perchè io
credo in voi, America”.
(I will not stop, ) “Le
persone vogliono sentirsi
sicure”,
(Mes chers compatriotts),
“miei cari compatrioti”,
(Unité, solidarité), “Unità,
solidarietà”,
(je crois en la responsabilité
des français) “io credo nella
responsabilità dei francesi”.
(vive la République, vive la
France) “Viva la Repubblica,
viva la Francia”,
(le succès dépend de
chacun de nous) “il successo
dipende da ognuno di noi”.
Frasi più usate da questi presidenti
15. "Non chiedete che cosa il
vostro Paese può fare per voi;
chiedete che cosa potete fare
voi per il vostro Paese.
John KENNEDY